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Numero 25 giugno 2010 PARROCCHIA DEI S.S. QUIRICO E JULITTA via S.Quirico, 2/a – 22070 Locate Varesino (CO) – Tel. e Fax 0331-830431 [email protected] --------- www.parrocchialocate.com 40° Sacerdotale di don Luigi Festa Patronale – Festa dell’Oratorio martedì 15 giugno ore 21.00 in Chiesa don Erminio Villa "Siamo un popolo sacerdotale" riflessione tra il secerdozio ministeriale e il sacerdozio comune dei battezzati mercoledì 16 giugno – Santi Quirico e Julitta Sante Messe ore 8.30 e 20.30 (con la partecipazione del coro parrocchiale) giovedì 17 giugno ore 21.00 in Chiesa don Andrea Citterio “Il sacerdote guida spirituale nella pastorale giovanile” venerdì 18 giugno ore 21.00 in Chiesa Confessioni Comunitarie sabato 19 giugno ore 21.00 in oratorio Mary Poppins Spettacolo teatrale realizzato dal gruppo Adolescenti dell’Oratorio domenica 20 giugno ore 10.15 in oratorio raduno per tutta la popolazione e le Associazioni Locatesi; i ragazzi dell’oratorio indossino la maglietta colorata! segue il corteo che percorrerà le vie DeWich, Catenacci, Caimi, Parini e piazza sant’Anna; ore 11.00 Santa Messa Solenne animerà la celebrazione il coro Bondeko Ya Bana Congo ore 12.15 Pranzo in Oratorio aperto a tutta la comunità (iscriversi in Chiesa) nel pomeriggio in oratorio Animazione per tutti in collaborazione con l’Associazione Parsac Esposizione del progetto di ristrutturazione ed ampliamento dell’oratorio ore 20.30 partendo dalla Chiesa Processione per le vie del Paese con la Statua dei Santi Patroni (la processione percorrerà le vie DeWich, S.Antonio, S.Agostino, Catenacci, Caimi, Parini, piazza sant’Anna, oratorio) Concerto del Corpo Musicale Parrocchiale

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Numero 25 giugno 2010

PARROCCHIA DEI S.S. QUIRICO E JULITTA via S.Quirico, 2/a – 22070 Locate Varesino (CO) – Tel. e Fax 0331-830431 [email protected] --------- www.parrocchialocate.com

40° Sacerdotale di don Luigi Festa Patronale – Festa dell’Oratorio

martedì 15 giugno ore 21.00 in Chiesa don Erminio Villa "Siamo un popolo sacerdotale" riflessione tra il secerdozio ministeriale e il sacerdozio comune dei battezzati

mercoledì 16 giugno – Santi Quirico e Julitta Sante Messe ore 8.30 e 20.30 (con la partecipazione del coro parrocchiale)

giovedì 17 giugno ore 21.00 in Chiesa don Andrea Citterio

“Il sacerdote guida spirituale nella pastorale giovanile”

venerdì 18 giugno ore 21.00 in Chiesa

Confessioni Comunitarie

sabato 19 giugno ore 21.00 in oratorio Mary Poppins Spettacolo teatrale realizzato dal gruppo Adolescenti dell’Oratorio

domenica 20 giugno ore 10.15 in oratorio raduno per tutta la popolazione e le Associazioni Locatesi; i ragazzi dell’oratorio indossino la maglietta colorata! segue il corteo che percorrerà le vie DeWich, Catenacci, Caimi, Parini e piazza sant’Anna; ore 11.00

Santa Messa Solenne animerà la celebrazione il coro Bondeko Ya Bana Congo ore 12.15 Pranzo in Oratorio aperto a tutta la comunità (iscriversi in Chiesa)

nel pomeriggio in oratorio Animazione per tutti in collaborazione con l’Associazione Parsac Esposizione del progetto di ristrutturazione ed ampliamento dell’oratorio ore 20.30 partendo dalla Chiesa

Processione per le vie del Paese con la Statua dei Santi Patroni (la processione percorrerà le vie DeWich, S.Antonio, S.Agostino, Catenacci, Caimi, Parini, piazza sant’Anna, oratorio)

Concerto del Corpo Musicale Parrocchiale

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Editoriale

ORECCHIE TESE PER ESSERE COMUNITA'

Quando un nuovo parroco giunge in città, trascina, dietro di sé una coda lunghissima e variegata fatta

di tutte le esperienze e gli strumenti raccolti durante la sua vita di prete. Nella coda di Don Luigi, in fila

indiana tra preghiere e racconti, c'è anche un fascicolo di fogli che porta scritto in prima pagina "In

Ascolto". Per chi lo accoglie è una vera novità. Perché a Locate Varesino l'idea di un foglio su cui

raccogliere il coro di tutte le voci che ruotano attorno al campanile non si è mai sentita. E, come tutte le

novità che si rispettino, anche questa prova a scardinare qualche vecchia abitudine non più al passo con

i tempi. Propone cioè di superare il vecchio passaparola per raccogliere su carta il racconto di ciò che

accade tra le persone, le associazioni e gli ambienti che animano la vita della parrocchia. E lasciar

trapelare attraverso tali racconti quella Parola da cui tutto ciò prende forma e significato. Uno

strumento per fare comunità, un mezzo per far sentire la presenza di una Chiesa viva e fresca anche a

chi, magari da un po', ha scelto di non correre più fin sotto al campanile per mettersi in ascolto.

Che Don Luigi tenga molto a In Ascolto è una cosa nota a tutti. E in occasione del suo 40° anniversario

di sacerdozio, gli dedichiamo un numero speciale (rivisto nella grafica e straordinariamente stampato in

tipografia), che giunga nelle case della nostra parrocchia accompagnato da un desiderio forte: quello di

riuscire a cogliere e sviluppare tutte le potenzialità di questo foglio, per comunicare con semplicità e

trasparenza ciò che accade nella nostra parrocchia. Con l'augurio che ogni persona, associazione o

gruppo possa cogliere l'occasione che gli viene offerta e spendere qualche energia in più per fare, tutti

insieme, comunità.

Silvia Favasuli

a ricordo dei nostri sacerdoti

L’anno sacerdotale che sta volgendo al termine,

richiede uno sforzo per ripensare alla figura dei

sacerdoti incontrati sul nostro cammino. Per chi ha

condiviso fraternamente alcuni anni della loro vita, il

ricordo è motivo di nostalgia e di un piacevole

frugare nella memoria per ripensare al volto, alla

voce, ai richiami, agli insegnamenti, alla costante

presenza durante l’anno nella vita della parrocchia

che è poi la vita delle proprie famiglie, nella gioia e

nel dolore.

Talvolta si dimostra un certo distacco dai sacerdoti e

anche un atteggiamento di severo giudizio.

Basterebbe riflettere al perché della loro presenza:

essi fin dalla prima giovinezza hanno fatto una scelta

di dedizione al Signore e al servizio del suo popolo

per aiutarlo a capire gli aspetti più profondi della vita

proponendo nel loro Ministero Sacerdotale, le grandi

linee del pensiero di Dio sul senso della vita,

dell’amore, del bene e del male, del dolore e della

morte, del futuro oltre la morte. Questi beni

immateriali ma estremamente importanti in una

società materialista e molto superficiale, riproposti dal

sacerdote, ce lo devono far ammirare e apprezzare

per aver dedicato la propria vita a richiamare tali

valori.

Incontri giovanili, vita oratoriana, spensierate gite in

montagna, colloqui spirituali, preparazione ai

sacramenti, richiami a un metodo di vita più coerente

di vita cristiana, sono arrivati dal nostro sacerdote per

il nostro bene. Nulla della sua figura dobbiamo

rigettare poiché i suoi gesti e le sue parole

provenivano dal desiderio di infondere in noi la

giusta direzione della vita.

Anche le sottolineature difficili e forti che in pubblico

o in privato abbiamo sperimentato, hanno avuto

origine sempre da un cuore che ama e che non

vorrebbe vedere sciogliersi nel banale, la vita

promettente di un giovane, di una famiglia, di una

persona.

I sacerdoti hanno camminato con noi sulle strade

polverose della vita, per indicare sentieri luminosi

dove alla fine prosperano le luci della verità e

dell’amore di Dio.

don Luigi

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il don si racconta……

Quando nel settembre del 1957 entrai nel Seminario

minore di Masnago Varese, il sogno era di diventare

sacerdote. A 11 anni sembra impossibile, oggi, avere

la capacità di pensare ad un traguardo lontano e

difficile. Eppure nella sua sapienza educativa, la

Chiesa era allora capace di suscitare anche in questa

età infantile desideri grandi e sogni straordinari. Lo

stesso profeta Gioele, che naturalmente non

conoscevo in quel momento, è significativo e preciso

quando afferma: “I giovani faranno sogni…”.

Dentro a questo progetto di vita che affascinava

centinaia di altri ragazzi nella Diocesi (e diversi

ragazzi della mia stessa parrocchia di origine) occorre

guardare in profondità per riuscire a

comprendere come poteva accadere che dei

fanciulli potessero incamminarsi su una strada

così difficile.

Contribuiva per un notevole spazio, la capacità

educativa della parrocchia nel suo insieme,

stimata dalla gente come realtà degna di onore

per i valori insostituibili che coltivava nelle

coscienze.

Probabilmente le parrocchie sono più attive oggi

che non un tempo, i sacerdoti sono più bravi

oggi che non quelli di allora, le attività educative

delle parrocchie sono più precise ed efficaci oggi

rispetto a quegli anni, ma il clima che si respirava

rendeva la parrocchia estremamente autorevole e

quindi ascoltata dalla gente come soggetto

trainante della famiglia e del futuro dei figli.

Le famiglie erano poi i soggetti insostituibili di

un’efficace educazione cristiana dove la figura

sacerdotale aveva una posizione preminente

nelle scelte educative: la stima e la

considerazione con cui le famiglie in genere

circondavano il sacerdote, riusciva a creare una

considerazione molto positiva nell’animo anche

dei fanciulli.

Gli orizzonti delle famiglie circa il futuro dei figli

non spaziavano molto verso direzioni di

prestigio: la più parte si accontentava di vedere

sistemati i figli nel lavoro e questo obiettivo non era

difficile da raggiungere.

Anzi, sottrarre un figlio al lavoro poteva costituire un

problema, ma se c’era la buona volontà, i genitori

concedevano volentieri la facoltà di intraprendere gli

studi. Lo stesso valeva per chi desiderava entrare in

Seminario dopo aver percorso un cammino di

preghiera, di fedeltà agli impegni come chierichetti o

come fanciulli della Azione cattolica, per un segreto

desiderio di imitare la figura affascinante del proprio

sacerdote che occupava un grande spazio anche nella

vita dei fanciulli.

Don Luigi, allora Luigino Brambilla, in 2^ media, a Masnago presenta un pensiero al Cardinale G.B.Montini, Arcivescovo di Milano, accanto al Rettore Maggiore Mons. Giovanni Colombo, futuro Arvivescovo. E’ inoltre presente il Rettore del Seminario di Masnago don Vincenzo Vismara.

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L’ingresso in Seminario

Fu così che mi sono ritrovato a 11 anni proiettato

fuori casa senza troppo pensare alla lontananza dalla

famiglia: si tornava a Natale e a Pasqua e le visite dei

famigliari erano rigorosamente disciplinate in tempi

prefissati.

Le persone che ci circondavano erano del tutto

nuove e il sistema di vita improntato alla formazione

spirituale e intellettuale non prevedeva cambiamenti

di sorta. Eppure il clima di convivenza tra i ragazzi

era sereno e piacevole seppur rigoroso e per tanti

versi severo.

In quella atmosfera educativa si andavano forgiando

negli animi dei fanciulli di 11 e 12 anni quegli ideali

che ci avevano spinti a fare il primo taglio con il

nostro brevissimo passato di fanciulli per proiettarci

tutti nel futuro del nostro Sacerdozio.

Ogni giornata era ritmata dalla preghiera, dalla scuola,

dallo studio, dalla ricreazione e dal riposo

accompagnati dai nostri educatori che rendevano

possibile e lieta una vita che ai ragazzi di oggi

certamente riuscirebbe indigesta.

Lo stesso numero di ragazzi era impressionante: a

Masnago eravamo in 220, a Severo i ragazzi delle

Medie raggiungevano il numero di 300. Eppure in

quei cuori di ragazzi e in quelle menti stava crescendo

l’ideale del Sacerdozio. Come tutti i ragazzi, anche noi

avevamo la voglia di giocare, di chiacchierare, di

divertirsi, eppure le motivazioni che ci avevano messi

insieme per arrivare al traguardo ancora lontano,

riuscivano a disciplinare anche la voglia di trasgredire

che sarebbe difficile da guidare senza forti

motivazioni.

Gli anni di studio

Da Masnago dove ho lasciato tanti ricordi, per l’anno

di Terza Media e della Quarta Ginnasio sono stato

trasferito nel Seminario di Seveso, luogo più austero

rispetto alla prima sede, dove è iniziata la fase

adolescenziale con altrettanto bravi educatori nella

persona del Rettore, del Padre Spirituale e di nostri

prefetti, ossia degli assistenti che ci accompagnavano

in tutti momenti liberi dalla scuola e ci organizzavano

nel gioco, nelle passeggiate fatte a piedi con tutte le

classi insieme per le vie del paese: si pensi allo

spettacolo di vedere trecento ragazzi tutti bene

allineati che camminano.

I ricordi non sono precisi, ma l’atmosfera che

riaffiora è quella di un bel periodo di vitalità che si

esprimeva soprattutto nell’impegno profondo nella

preghiera e nello studio e nel seguire le indicazioni

per educare la volontà e soprattutto lo spirito di fede

e di amore che dovevano accompagnare la crescita

della Vocazione.

Nell’anno di Terza Media mi venne affidata con altri

amici, la cappella dove si pregava: era una chiesa che

conteneva più di trecento ragazzi: andava tenuta in

ordine con pulizie settimanali ( il fango che d’inverno

i ragazzi portavano in chiesa nei giorni umidi e

piovosi era immenso). Ogni giorno si preparava

l’altare per le celebrazioni, di domenica poi tutto

doveva essere più solenne. Per dei ragazzi, questo

incarico oltre a cambiare il ritmo della giornata, la

rendeva affascinante.

Dopo la Quarta Ginnasio, poiché il Seminario di

Seveso, capace di oltre 500 posti, si era reso

comunque insufficiente per contenere i nuovi arrivi,

per seguire i corsi di Quinta Ginnasio fummo

trasferiti a Vengono Inferiore che ospitava

solitamente il Liceo e la Teologia.

Questo trasferimento ci fece immensamente piacere:

eravamo molto giovani (solo 15 anni) eppure

potevamo frequentare il Seminario dei “grandi”.

Un’ala del Seminario fu destinata a noi, un

giovanissimo vice-Rettore ci seguiva nella vita

quotidiana e dei bravi insegnanti avevano cura della

nostra formazione intellettuale.

Dopo la Seconda Liceo, poiché il Seminario del

Duomo aveva bisogno di nuove forze per il servizio

da compiere ogni giorno nella Cattedrale (non

c’erano ancora le concelebrazioni e quindi ogni

Monsignore celebrava per conto suo la S.Messa e noi

“chierichetti” eravamo dislocati nei vari altari del

Duomo accanto ad ogni sacerdote celebrante) e nei

giorni festivi in particolare. Fui accettato dopo otto

giorni di “prova” durante il mese di agosto e dopo un

rocambolesco approdo in via delle Ore,5.

A Milano il tempo per lo studio era molto ridotto ma

fu accolto come un’avventura: i nostri insegnanti

erano moto bravi e per molti versi affascinanti

ognuno nella propria materia (perfino la Chimica era

diventata una materia piacevole e desiderata da noi

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alunni, per non parlare del grande fascino che ispirava

in noi tutti l’insegnante di Lettere e di matematica), la

pulizia del Seminario (camere dei superiori comprese)

era affidata a noi ragazzi; anche il servizio a tavola era

svolto a turno da ciascuno di noi. Per il gioco invece

bisognava accontentarsi: tra le statue solenni di Mosè

e del fratello Aronne annerite dallo smog si

giocavano improbabili partite di calcio tra gli sguardi

perplessi degli anziani Monsignori, impiegati nel

lavoro di Curia, che abitavano negli appartamenti

prospicienti il cortile del Seminario.

Dopo gli esami di maturità sostenuti nel 1965 al

Liceo Cairoli di Varese, mi accolse il silenzioso

Seminario di Saronno dove nell’anno così detto di

Propedeutica, siamo stati preparati nella riflessione,

nella preghiera, nello studio delle Scritture ad

affrontare la Teologia vera e propria. Saronno fu un

anno di tirocinio spirituale intenso e benefico, come

un noviziato di grande intensità che spalancò gli

orizzonti della vita spirituale nell’ampio abbraccio di

grandi anime come quella di Charles de Foucauld.

Ritrovarsi poi a Vengono per iniziare la Teologia fu il

coronamento di un grande sogno aperto fin dalla

fanciullezza: passeggiare sotto gli ampi portici della

Teologia non sembrava una cosa reale per noi

“ragazzi” di 20 anni ai quali non mancava la voglia di

correre, ridere e scherzare pur studiando le belle

pagine della gloriosa storia della Reologia e tutti gli

aspetti che svelano gradatamente il Mistero Cristiano.

Sotto la guida di Padre Giuseppe Zanoni come padre

spirituale e di Mons. Bernardo Citterio come Rettore

del Seminario, le nostre anime si formavano al senso

della pastoralità e del sacerdozio ambrosiano che le

nostre grandi guide ed educatori cercavano di

instillare dentro di noi.

Due anni di Teologia li ho trascorsi lontano da

Vengono: uno a Milano in viale Gorizia presso la

Cappella Musicale del Duomo di Milano con lo

scopo di seguire nello studio e nella ricreazione i

ragazzi cantori del Duomo. L’altro anno nel 1968 l’ho

vissuto nel Seminario minore di Arcore insieme a

tanti ragazzi delle Scuole medie che si stavano

preparando anch’essi al sacerdozio e che non

trovavano più posto negli altri Seminari di Masnago e

di Seveso. La bella esperienza di assistenza ai piccoli

seminaristi, mi ha ulteriormente arricchito nelle

capacità di stare con i ragazzi e nel suscitare iniziative

per la loro animazione. Concordare gli studi con il

compito educativo non era facile, tuttavia ci regalava

molti momenti di freschezza giovanile e di

lontananza dalla monotonia.

L’ordinazione Sacerdotale

L’ultimo anno scolastico 1969-70, trascorso a

Venegono ha suggellato l’iter formativo: dopo gli

Ordini Minori, si diventava Suddiaconi e quindi nella

Pasqua del 1970 fui ordinato Diacono e il 27 giugno

dello stesso anno raggiungevo il Sacerdozio,

ricevendo l’ordinazione dalle mani del Cardinal

Giovanni Colombo, l’allora Arcivescovo di Milano.

Dopo un incarico provvisorio nelle vacanze di luglio

presso una sconosciuta comunità di ragazzi scatenati,

Don Luigi Brambilla nel giorno della Celebrazione della Prima Santa Messa.

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fui destinato il 1° agosto 1970 nella parrocchia di

S.Gaudenzio di Fagnano Olona dove iniziai i miei 40

anni di Presbiterato che sto tuttora vivendo con voi

parrocchiani dei SS.Quirico e Julitta di Locate

Varesino dopo altre destinazioni nella parrocchia dei

Santi Marcellino e Pietro di Imbersago e nella

parrocchia di S.Michele di Oreno di Vimercate.

Il cammino sta proseguendo con il desiderio di

arrivare alla méta cercando di dare tutto quello che mi

è possibile offrire con le mie capacità che vanno

continuamente coltivate per essere sacerdote della

Chiesa di Dio.

I tempi sono difficili per la Fede e per i valori

cristiani, ma questo non significa che bisogna

abbandonare il mondo al suo destino perché Gesù

Cristo si sta adoperando ogni giorno per salvarlo.

Riuscire a dargli una mano chiamando tutte le forze

vive per collaborare è il giusto lavoro a cui un

sacerdote è chiamato.

dal 27 giugno 1970 don luigi è “sacerdote per sempre”

La celebrazione del 40.mo anniversario di Messa

coincide quest’anno con la chiusura dell’”Anno

Sacerdotale”, indicato da Papa Benedetto come

occasione per rinnovare nei cuori dei presbiteri la

grazia del sacramento ricevuto e confermare

l’impegno di un ministero fedele a Dio e agli uomini.

Con don Luigi la comunità parrocchiale di Locate

Varesino e l’intero decanato di cui è parte, rendiamo

grazie a Dio per averlo chiamato al sacerdozio ed a

lui per aver corrisposto alle diverse chiamate che

hanno indirizzato il suo apostolato prima a Fagnano

tra i ragazzi e i giovani dell’Oratorio (1970-1985), poi

come parroco nelle parrocchie di Imbersago (1985-

1994), di Oreno (1994-2006) e di Locate Varesino.

Don Luigi Brambilla accolto dai ragazzi dell’oratorio nella sua prima domenica nella nuova parrocchia di Locate Varesino.

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Il numero biblico 40 mi ispira l’aggancio alla nostra

comune esperienza sacerdotale, da cui traggo

qualche augurio per la lieta circostanza.

Come Noè, il salvato dopo 40 giorni e 40 notti di

diluvio, il sacerdote è l'uomo scelto da Dio come

segno e strumento della sua Alleanza con tutti gli

abitanti della terra. Infatti ogni volta che si celebra il

sacrificio della nuova ed eterna alleanza nella Messa,

che è rito di riconciliazione e di pace, un altro Noè

ripete al mondo che il Signore ci ama ancora e ci

perdona sempre.

Caro don Luigi, porta con te nella grande arca

della Chiesa tutti coloro che, ascoltando i tuoi

richiami, eco fedele della Parola del Signore, cercano

"anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia",

preoccupandosi della salvezza eterna. Le coppie di

cui benedici le nozze, i figli che introduci nella

Chiesa attraverso le acque battesimali, i penitenti che

assolvi nel segreto della Confessione, i malati di cui

santifichi il dolore col tuo ministero di consolazione

nonché i ragazzi e i giovani dell’Oratorio con cui stai

insieme volentieri siano la ragione della tua gioia,

con cui Dio ripaga le tue fatiche: nasce lì, all'altare

del Signore, la nuova umanità, riconciliata con Dio e

capace di riconciliazione con tutti.

Come Mosè, il prescelto incaricato di condurre il

popolo di Israele nella terra promessa dopo 40 anni

di deserto, il sacerdote è il condottiero che

accompagna il popolo di Dio pellegrinante in terra

verso la sua definitiva dimora, che è la patria del

cielo. In questo cammino, immagine dell'"itinerario

educativo" in cui egli è maestro, a nome e con

l'autorità di Chi lo manda, ne interpreta la volontà,

porta a tutti la sua Parola, è strumento della sua

carità…

Caro confratello, continua ad essere guida sicura e

saggia per la tua comunità, per esprimere l'unità

di un popolo che cammina col Signore, alla luce

della sua Parola, col sostegno del Pane del cammino,

nella gioia di sentirsi un cuor solo ed un'anima sola,

cittadini del mondo protesi verso il Regno.

Come Gesù, il Messia che inizia la sua missione

dopo 40 giorni e 40 notti di digiuno, il sacerdote,

"scelto e mandato tra gli uomini per le cose che

riguardano Dio", è sottoposto a continue tentazioni,

ma non modifica il suo stile che qualifica la missione

ricevuta: egli deve evangelizzare, cioè dire a tutti in

ogni circostanza ciò che "sta scritto"…

Caro parroco, anche tu, come "buon pastore" del

gregge a te affidato, sei preoccupato dei lupi che

lo minacciano da vicino: tuttavia sai che l'unico

mezzo per vincere è "la nostra fede". La preghiera e

la penitenza sono le armi che abbiamo a

disposizione per sconfiggere il nemico: la storia dà

ragione ai santi che le hanno prese sul serio!

Così vuole il prete la gente. Così lo ispira il Signore.

Così lo plasma anno dopo anno la vita. Ne ho

trovato conferma in un anonimo manoscritto

medioevale: Un prete deve essere contemporaneamente

piccolo e grande: nobile di spirito, come di sangue reale,

semplice e naturale, come di ceppo contadino; una sorgente di

santificazione, un peccatore che Dio ha perdonato; un servitore

per i timidi e i deboli, che non si abbassa davanti ai potenti,

ma si curva davanti ai poveri; discepolo del Signore e capo del

suo gregge; un mendicante dalle mani largamente aperte; una

madre per confortare i malati, con la saggezza dell'età e la

fiducia di un bambino; teso verso l'alto, i piedi sulla terra;

fatto per la gioia, esperto nel soffrire; lontano da ogni invidia,

lungimirante, che parla con franchezza; un amico della pace,

un nemico dell'inerzia, fedele per sempre.

Mi rallegro con tutta la comunità parrocchiale, che,

nel mettere in luce il servizio pastorale di don Luigi,

celebra la sua vita donata, ringrazia Dio di aver

ricevuto molto tramite il suo ministero e si propone

di imitarne l'esempio nel dare a sua volta la vita per il

Signore, credendo fino in fondo al Vangelo. Ogni

dono, infatti, moltiplica la gioia attorno a sé, quando

passa dal cuore di chi lo porge a quello di chi lo

accoglie. Allora la gioia è in tutti e la gioia di tutti è

grande!

don Erminio

decano

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due giorni di mare tra divertimento e preghiera

Sono bastati due giorni trascorsi assieme al mare,

due giorni in compagnia divertendosi e pregando per

scoprire e conoscere meglio il nostro caro Don

Luigi. In un weekend di settembre, il gruppo giovani

ha deciso cosi di passare del tempo assieme alle

Cinque Terre, per cercare di costruire un gruppo che

fosse più coeso al di la degli incontri di catechismo,

per conoscersi nella quotidianità e nel divertimento

nonostante le differenze di età e vissuto. Ma tra il

profumo mediterraneo e il sole ancora caldo

abbiamo scoperto meglio il nostro Don, scavando

più in profondità e trovandoci a fianco di un uomo

dolce, pronto allo scherzo e molto attento alle nostre

esigenze.

A distanza di quasi un anno è ormai difficile

ricordare esattamente tutto quello che abbiamo

fatto, ma rimane forte e viva l’atmosfera che

abbiamo vissuto e soprattutto il desiderio di

riproporre questa esperienza, seppur breve, ricca di

momenti profondi e intensi. La camminata per le

Cinque Terre, la focaccia ligure mangiata

velocemente sulle scalinate di un budello di

Vernazza, il mare, gli ultimi bagni, la cena insieme

nel convento dei Cappuccini di Monterosso fino alla

veglia del sabato sera. Sulla terrazza esposti alla

fresca brezza marina di una sera di fine estate,

abbiamo pregato insieme tra un paesaggio bellissimo

con le barche dei pescatori e la luna che si

specchiavano nel mare e il paese che poco a poco si

spegneva preparandosi alla notte. Un momento solo

per noi giovani, per capire quanto quest’età sia

importante, come fase di passaggio in cui ogni uomo

si mette in gioco per costruire se stesso

ponendosi anche a servizio del prossimo.

Questo tra i messaggi che ci ha dedicato il Don

durante una messa raccolta tutti intorno

all’altare per iniziare la domenica. E poi il

pranzo particolarmente ricco e l’ultimo bagno

sulla spiaggia del Gigante prima di fare ritorno

mal volentieri a casa, continuando a posticipare

l’ora del rientro.

Caro Don Luigi la ringraziamo per averci accompagnato

e per essersi divertito tra noi e con noi, per i momenti più

seri e quelli più leggeri, soprattutto per aver supportato

quest’idea volendo parteciparvi in prima persona

accompagnando i suoi giovani ai quali tiene

particolarmente. Grazie perché si è aperto con noi

permettendoci di conoscerla meglio e di affezionarci a lei.

Dietro un iniziale volto di timidezza e di apparente

serietà si nasconde un uomo attento, desideroso di fare

tanto e soprattutto umano pronto a capire le nostre

necessità e disposto ad adattarsi per queste. Auguri di

cuore per questo suo traguardo!

Con Affetto tutto il gruppo giovani.

Sara Antonini

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nella preghiera l’autentica comunione “il sacerdote infaticabile seminatore della parola”

Un film non molto recente si intitolava: “I miei

primi quarant’anni”, supponeva e dava per scontato

che ce ne fossero altri quaranta, perchè per quaranta

si intendevano anni di vita. Per lei don Luigi quello

che quest’anno festeggia sono 40 anni di vita

sacerdotale. Immagino che per un sacerdote la

ricorrenza della propria ordinazione rappresenti la

data più importante della propria vita, più dello

stesso compleanno. In più questa ricorrenza cade

proprio al termine di un anno che il Santo Padre,

Benetto XVI, ha voluto fosse dedicato alla figura del

Sacerdote. Una ricorrenza nella ricorrenza che

acquista ancor più significato e valore.

Quaranta è un numero biblico importante indica un

passaggio e nel contempo una piena e consapevole

maturità verso altre e nuove mete che il Signore

pone avanti agli uomini. Gli ultimi quattro anni del

suo ministero le ha vissuti in mezzo a noi come

Pastore della nostra comunità.

Come buon pastore ha voluto subito fare

conoscenza, fin dal suo arrivo, del suo gregge in un

instancabile pellegrinaggio tra e nelle case affinché

anche il pastore fosse conosciuto dal suo gregge e

voluto bene.

Fin dal suo arrivo ha posto all’attenzione della

comunità l’importanza dell’opera educativa del

nostro oratorio. La pastorale oratoriana, oggi meglio

e più correttamente la pastorale giovanile, ha colto

essere una priorità nell’azione educativa di una

parrocchia. Azione che non può attivarsi per singole

iniziative, pur belle e valide, senza uno sguardo più

ampio e organino, all’interno di una comunità molto

ricca di iniziative che se non ben coordinate

rischiano di diventare auto referenziali e poco

incisive. Ecco il monito del cardinale di fare meno,

di fare insieme di fare meglio.

Ha voluto che si ponesse, all’attenzione della

comunità, l’urgenza di riporre mano alla

ristrutturazione dell’oratorio partendo da un

progetto educativo ancora pienamente in divenire.

Non posso non ricordare alcune sue passioni per la

musica, quante volte l’abbiamo vista e sentita

suonare l’organo, e per il ping-pong. Ha fatto della

casa parrocchiale un luogo di accoglienza, ha sempre

messo ha disposizione la sua casa, la sua macchina

per i bisogni pastorali.

Le confesso l’immagine più bella che custodisco: è

quella del sacerdote don Luigi in preghiera nella

nostra chiesa e la sua tenacia nel ricordare ai ragazzi,

agli adolescenti e giovani come senza preghiera il

cuore del fedele si inaridisce e intristisce. Nella

preghiera sicuramente ha trovato e cercato le

risposte alle mille preoccupazioni, su cui a volte ci

siamo confidati, in una realtà e in un tempo non

sempre facili da capire, da ascoltare da intuire e

amare.

L’icona evangelica che riassume questi primi suoi 4

anni tra noi mi sembra quella del servo di Dio,

contadino infaticabile nel gettare ovunque il seme

della speranza. Un’icona biblica che abbiamo più

volte condiviso e che lei stesso ha proposto come

immagine per il progetto educativo dell’oratorio. Un

Pastore Buono non smette mai di indicare al suo

gregge il cibo essenziale di cui nutrirsi, anche se a

volte si è presi dalla tentazioni di offrire altri cibi più

allettanti ma meno nutrenti.

L’augurio che le faccio, non sono altri quarant’anni

di sacerdozio, ma di viverli senza lasciarsi vincere

dalle tentazioni di fare troppo, oltre il necessario

essenziale, e di non lasciasi scoraggiare dalle

apparenti sconfitte e infine di avere la stessa

pazienza del contadino perchè lei conosce la

straordinaria forza di quel “Seme” che da

quarant’anni semina tra e per le persone.

L’augurio alla comunità di Locate di trovare sempre

un sacerdote che la sappia sostenere, guidare e

perché no anche rimproverare se necessario.

Una preghiera al Signore perché una comunità

impari a pregare e sostenere i suoi pastori quanto

loro pregano per essa, perché nella preghiera si trova

la vera autentica comunione.

La speranza che in questo anno sacerdotale tanti laici

abbiano colto che accanto al ministero sacerdotale di

tanti presbiteri vi è un sacerdozio comune di tutti i

battezzati.

Luca Simone Giancristofaro

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In Ascolto – n° 25 Pagina 10

manda o Signore operai nella tua messe La ricorrenza del 40° di ordinazione sacerdotale del

nostro parroco, Don Luigi Brambilla, è

un’importante occasione di riflessione sulla figura

del sacerdote, del parroco in particolare, e della

parrocchia.

Ogni vocazione è una grazia che il Signore concede.

Ce ne accorgiamo soprattutto in questo tempo nel

quale è sempre meno scontato che una parrocchia

abbia un parroco, o almeno un sacerdote che la

segua e faccia crescere.

Non è così scontato che ci siano sempre persone

che, per scelta, decidano di dedicare la propria vita a

Dio, attraverso il servizio ai fratelli.

Occorre pregare perché questo continui ad avvenire,

perché Cristo continui … a mandare operai nella sua

messe.

Nessuno “esiste da solo”. La via con cui Cristo guida

ciascuno di noi alla salvezza è la Chiesa, il Suo

corpo. La Chiesa come percorso educativo; la

Chiesa, nella sua dimensione cattolica e apostolica.

La Chiesa, nella sua “esperienza di umanità” ha

saputo creare momenti e istituzioni per rispondere

alla domanda profonda delle persone.

La parrocchia è una di queste istituzioni. Attraverso

la presenza capillare delle parrocchie la Chiesa

raggiunge ciascuno di noi.

La parrocchia è la Chiesa concreta, quotidiana, che a

ciascuno offre i Sacramenti (parte del percorso

educativo di salvezza). La parrocchia è la sorgente di

molteplici risposte al bisogno non solo spirituale ma

spesso anche materiale delle persone.

Il parroco è il riferimento naturale e la garanzia,

nell’ottica della fede, di tutte le attività che nascono e

si sviluppano nella parrocchia, come frutto

dell’intelligenza e della passione per l’umano.

Ogni parroco che si succede nelle storia di ciascuna

parrocchia lascia la sua impronta, il suo stile e

“…percepisce” certe priorità; anche don Luigi.

Il questi pochi anni di guida della nostra parrocchia

Don Luigi ci ha incalzato su alcune questioni; tra

queste mi sento di metterne in evidenza due:

- La preoccupazione educativa per i giovani,

attraverso l’impegno, la presenza, la passione

per l’Oratorio e il rapporto personale che ha

cercato di instaurare con ciascun ragazzo.

- L’aspetto culturale avente come obiettivo

l’educazione al giudizio e al discernimento. In

questa ottica si collocano le continue

sollecitazioni domenicali all’utilizzo della stampa

cattolica e degli strumenti di comunicazione

parrocchiale( l’informatore settimanale e il

mensile “In ascolto” ) . Inoltre sono frequenti

gli incontri di catechesi che Don Luigi

instancabilmente propone. L’informatore

parrocchiale, non è un semplice organo di

comunicazione di attività, ma una sollecitazione

a un giudizio di fede sulla realtà.

Suona come urgente in questo tempo

l’invocazione a l Padre che la Chiesa ci fa

leggere nelle lodi del mercoledì: “conformaci a

Cristo, nuovo principio di conoscenza e di

azione”

Paolo Ferrario a nome

del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Il giorno 19 giugno 2010 sarà pubblicato il nuovo sito della parrocchia rivisto nella grafica e nei contenuti;

con la speranza che anche questo strumento diventi vero strumento pastorale e di comunicazione vi invitiamo a visitarlo frequentemente!

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un pensiero dal Gruppo Caritas Come Gruppo Caritas Parrocchiale vogliamo esprimere la nostra riconoscenza a Don Luigi in occasione del suo 40° anno di Sacerdozio dedicato a Dio e agli uomini.

E vogliamo dirgli che gli siamo vicini con affetto e spirito di collaborazione perché la fatica che comporta il suo servizio sia condivisa, e forse più leggera.

Preghiera del sacerdote la domenica sera di Michel Quoist

Signore, stasera, sono solo.

A poco a poco, i rumori si sono spenti nella chiesa, le persone se ne sono andate, ed io sono rientrato in casa,

solo. Eccomi, Signore,

solo. Il silenzio mi incomoda, la solitudine mi opprime.

Figlio, non sei solo, Io sono con te,

sono te. Perché avevo bisogno di un'umanità in più

per continuare la Mia Incarnazione e la Mia Redenzione. Dall'eternità Io ti ho scelto,

ho bisogno di te. Ho bisogno delle tue mani per continuare a benedire, Ho bisogno delle tue labbra per continuare a parlare, Ho bisogno del tuo corpo per continuare a soffrire, Ho bisogno del tuo cuore per continuare ad amare,

Ho bisogno di te per continuare a salvare, resta con Me, Figlio mio.

Eccomi, Signore; ecco il mio corpo, ecco il mio cuore, ecco la mia anima.

Concedimi d'essere tanto grande da raggiungere il Mondo,

tanto forte da poterlo portare, tanto puro da abbracciarlo senza volerlo tenere.

Concedimi d'essere terreno d'incontro, ma terreno di passaggio, strada che non ferma a sé,

perché non vi è nulla di umano da cogliervi che non conduca a te.

Signore, stasera, mentre tutto tace e nel mio cuore sento

duramente questo morso della solitudine, io ti ripeto il mio sì, non in una risata, ma lentamente, lucidamente, umilmente.

Solo, o Signore,davanti a te, nella pace della sera.

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Gli Auguri da parte delle Associazioni di Locate VaresinoGli Auguri da parte delle Associazioni di Locate VaresinoGli Auguri da parte delle Associazioni di Locate VaresinoGli Auguri da parte delle Associazioni di Locate Varesino A.C. AZZURRA

A Lei Don Luigi va, il pensiero di tutti noi e al Signore la preghiera, affinchè possa donarLe ancora la forza e la tenacia per continuare la sua missione di "Pastore" e per incoraggiare ciascuno di noi a vivere nel migliore dei modi la propria Fede e Cristianità. A.C.AZZURRA

AMICI DEL CANTUN SOTT

Carissimo Don Luigi quest’anno ricorre il suo quarantesimo anniversario dall'ordinazione sacerdotale e noi vogliamo festeggiarlo con Lei. Vogliamo approfittare di questa occasione per ringraziarLa della sua assistenza, la sua vicinanza, il suo affetto, il suo esserci! Auguri, che il Signore Le dia sempre la forza e l'entusiasmo per servirlo con la stessa passione e con lo stesso Amore. Grazie di cuore a nome degli Amici del Cantun Sott. ASSOCIAZIONE PARSAC

L'associazione Parsac augura a don Luigi tanti auguri

per il suo 40° di sacerdozio.

AVIS

La sezione AVIS di Locate Varesino vuole unirsi a

tutta la popolazione nel fare gli auguri al nostro

parroco per il raggiungimento del traguardo dei 40

anni di ordinazione Augura un futuro pieno di fede e

di soddisfazioni affinchè possa continuare a tenere

viva la speranza nella nostra comunità.

CORPO MUSICALE PARROCCHIALE

Il Corpo Musicale, grato per l'interesse e l'impegno dimostrato da don Luigi in questo primo periodo della sua presenza a Locate, esprime i più fervidi auguri perché anche nei prossimi anni possa continuare questa reciproca collaborazione. GRUPPO TWIRLING

COMPLIMENTI Don Luigi, per questi 40 anni di sacerdozio, da tutto il nostro gruppo. RIONE BACIOC

Carissimo don Luigi, anche noi del rione Bacioc desideriamo esprimerle, in occasione di questa importante ricorrenza della

sua vita sacerdotale, la nostra gratitudine per la sua operosità. Da ormai quattro anni è il pastore della comunità locatese, svolgendo la sua missione con impegno ed entusiasmo e proponendo, di volta in volta, iniziative mirate alla crescita spirituale, individuale e comunitaria dei suoi parrocchiani. Non a caso, infatti, è stato lei a incoraggiare noi del rione Bacioc ad organizzare la Festa di S. Agostino, festa che già in passato veniva celebrata con devozione dagli abitanti di questo rione e dall’intero paese e che da ormai tre anni vede la partecipazione di tanti adulti e bambini, sia ai momenti spirituali sia a quelli ricreativi, ai quali lei è sempre presente, condividendo la preghiera e l’allegria di quanti vi partecipano. Come diceva S. Agostino: “Questa scuola, in cui unico maestro è Dio, richiede buoni discepoli, non scansafatiche, ma operosi”. E lei, don Luigi, un discepolo operoso lo è senz’ombra di dubbio e non solo: dimostra tenacia nel portare a termine le tante iniziative proposte, anche quando la partecipazione di noi parrocchiani non è quella che lei s’aspetta! Ma l’importante, come lei ben sa, è seminare: i frutti si raccoglieranno poi...... Inoltre, non è raro incontrarla a cavallo della sua bicicletta, per consegnare personalmente gli inviti, soprattutto quando si tratta dei giovani, nei quali ripone, giustamente, le sue speranze, in quanto sono la “Chiesa del futuro”. Grazie quindi per tutto ciò che fa e per la comprensione che vorrà avere quando saremo dei “figli” disobbedienti. Rione Bacioc CANTUN SVIZZER

Auguri Don Luigi! Quasi al termine di questo anno sacerdotale indetto da Sua Santità Benedetto XVI, siamo lieti di aver pregato ogni giorno per i sacerdoti ed in particolare per il nostro Parroco Don Luigi che celebra un traguardo importate: il 40° della Sua Ordinazione Sacerdotale. Ringraziamo con lui il “Padrone delle Messe” per averlo chiamato al servizio della Sua Chiesa e della nostra comunità parrocchiale dal 2006. La sollecitudine pastorale di Don Luigi è particolarmente rivolta ad approfondire tratti particolari del Mistero di Cristo, quello stesso Mistero che si manifesta attraverso l’esercizio della pastorale cristiana, la celebrazione dei Sacri Riti, la

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catechesi estesa a tutti e con l’esercizio della Carità Cristiana. Ringraziamo Don Luigi per averci reso consapevoli dell’importanza dell’impegno personale nell’Evangelizzazione e nella trasmissione della Fede, anche se dobbiamo constatare, da parte nostra, molte mancanze e lacune. Invochiamo l’intercessione di Maria, Madre della Chiesa e Aiuto dei Cristiani perché lo assista ancora per moltissimi anni e ci aiuti a corrispondere al suo zelo pastorale a beneficio nostro personale e di tutta la comunità, così che cresca sempre più unita e concorde… e così sia. I componenti del Cantun Svizzer RIONE VIGANA

Caro don Luigi, questo giorno di festa a Lei dedicato per i Suoi quarant’anni di Sacerdozio ci sprona a ripensare all’importanza del Prete, a riflettere sul nostro agire e a pregare. Noi credenti siamo esigenti verso i nostri Sacerdoti, ma riusciamo a capire che essere preti, specialmente oggi, è impegnativo e difficile. Come ha detto il nostro Arcivescovo Dionigi Tettamanzi: “Tante volte i preti si sentono soli”, e noi vorremmo esserLe di aiuto con la nostra amicizia. La Sua presenza e i suoi suggerimenti ci richiamano quotidianamente Gesù e ci guidano sulla via della salvezza.

San Giovanni Maria Vianney, nominato dal Santo Padre Benedetto XVI Celeste Patrono di tutti i Sacerdoti del mondo, sia il Suo sostegno. La Madonna di Fatima che veneriamo nel nostro rione della Vigana, Le sia di aiuto nelle difficoltà del Suo Ministero. Nel ringraziare per il Suo servire devoto e amorevole, vogliamo pregare così: “Signore, riempi di Spirito Santo il nostro Parroco don Luigi, che hai elevato alla dignità Sacerdotale”. RIONE VIGANA SEPRIO RUNNING

Nell’auguraLe un percorso sempre più ricco di gioie e soddisfazioni nella nostra comunità, Le doniamo un caro augurio e un pensiero di Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) : “L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità” Tantissimi auguri !!! da parte di tutti noi della Seprio Running Locate Varesino. ASILO

Dalla scuola materna un grazie sincero per la Sua

presenza fra noi!

Auguri Don Luigi!

Il 10 dicembre 2006 porgevo a nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della

Cittadinanza, il saluto ufficiale di benvenuto a Don Luigi Brambilla, nuovo parroco

di Locate Varesino che succedeva a Don Battista.

La venuta di un Parroco è per la nostra Comunità un evento non frequente e, in

quanto tale, portatore di espressioni di accoglienza, di cordialità e di proiezione

verso il futuro, verso il cambiamento.

Locate vive da allora una nuova pagina della sua storia, ricevendo dalla presenza di

Don Luigi un punto solido di riferimento per la nostra grande tradizione di Fede e

per la nostra voglia di crescita spirituale e sociale.

Caro Don Luigi,

sono ben consapevole del delicato ruolo e del difficile compito, anche civile, di un Parroco.

Ho avuto diverse occasioni per partecipare con Lei a momenti di dialogo e di cooperazione e per verificare che con Fede determinata,

Lei persegue chiari e importanti obiettivi.

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Insieme condividiamo molti impegni, numerosi dei quali riguardano e coinvolgono le attività dei Locatesi che, in forme molteplici,

testimoniano un impegno che valorizza in molti campi il volontariato sia parrocchiale sia sociale. Le capacità di ciascuno si

trasformano così in risorse utili per costruire il progetto fondato di vicendevole collaborazione che sta alla base della vita degli uomini.

Personalmente considero la presenza del Parroco, nel contesto delle nostre piccole realtà di paese, come un elemento di particolare

rilevanza ed incisività, sia perché la Sua è una figura in prima linea nel contatto diretto con i cittadini, sia perché Lei dedica una

attenzione particolare e continua alle istituzioni educative e formative, alla famiglia, alla scuola e ai giovani. In qualche modo i nostri

sono compiti similari, pur essendo caratterizzati da sfaccettature differenti.

Mi permetto anche una riflessione più privata per ringraziarLa della Sua presenza.

Il mio matrimonio è stato il primo che Lei ha celebrato a Locate nel 2007 e la mia bambina è stata battezzata da Lei lo scorso

anno: così attraverso questi due eventi Lei è divenuto parte della mia famiglia.

Nel festeggiare questo avvenimento importante, il 40° della Sua Ordinazione Sacerdotale, rinnovo con grande partecipazione la mia

collaborazione e il doveroso sostegno a tutte le iniziative che La vedono promotore, tramite l’ascolto dei Cittadini e il soddisfacimento

delle loro istanze e La ringrazio di cuore per la Sua testimonianza di Fede all’interno della nostra Comunità!

Il Sindaco

Luca Castiglioni

due vignette

Con queste due vignette la nostra animatrice Valentina Pasta ha voluto ritrarre don Luigi in due differenti

momenti della sua attività di parroco. Don Luigi al termine della Messa ci invita a ripetere alcune frasi: nella

vignetta la frase forse più utilizzata! Nella seconda vignetta Don Luigi intrattiene i bambini più piccoli durante le

mattine di oratorio feriale utilizzando divertenti e simpatici bans!

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ristrutturazione dell’oratorio Era l'agosto 2006 quando ho accolto don Luigi, in

visita per la prima volta nel nostro oratorio. In

quell’occasione - era la prima volta che lo

incontravo- sono rimasto colpito dalla sua

determinazione nel voler affrontare in “tempi

rapidi” tutto quanto era inerente al progetto di

ristrutturazione dell’oratorio. Don Luigi non ha

esitato un attimo a lanciare una serie di proposte di

lavori e piccole migliorie che rendessero più

accogliente l’oratorio sin da subito. In particolare, ha

insistito perché ci fosse più verde. Ed ecco che dopo

qualche mese sono “spuntate” le piante davanti al

bar che ora pian piano crescono!

Un desiderio, dunque, di “portare a casa” in tempi

rapidi il progetto del nuovo oratorio…Tempi rapidi

sì, ma ben meditati. Per il primo anno don Luigi si è

limitato ad essere una sorta di “osservatore”,

concedendosi il tempo di conoscere la parrocchia, le

sue abitudini, i suoi parrocchiani e le diverse attività

al fine di avviare uno studio di progetto che

rispecchiasse le reali esigenze della comunità.

Qualche anno prima, infatti, un progetto di

ristrutturazione ed ampliamento dell'oratorio era

stato bocciato dalla Curia poiché considerato

sovradimensionato rispetto ai bisogni della nostra

parrocchia.

Dopo questo primo anno di osservazione, a partire

dal mese di settembre 2007, un’apposita

Commissione ha iniziato a lavorare ad un nuovo

progetto. Alla base una riflessione sulle esigenze

attuali e future della parrocchia, e un’analisi delle

attività attuali e dei bisogni in termini di spazio e

ambienti che esse sollevano.

Non è stato un lavoro facile quello della

Commissione, e i confronti fatti tra il Consiglio

Pastorale e quello dell’Oratorio hanno più volte

messo in luce aspetti positivi e negativi, legati non

solo alla nuova struttura ma anche alle prospettive

circa il futuro stesso dell’oratorio. I nostri ragazzi

continueranno a frequentarlo? E le famiglie? Tutte

queste domande sono state fonte di discussioni, che

ancora oggi continuano a creare dibattito, come è

giusto che sia.

Nel frattempo, però, è stato presentato in Curia il

nuovo progetto che, nella sua modestia, riesce a

soddisfare bisogni realmente presenti, e a rispettare

al contempo anche quei paletti o punti di riferimento

che la Curia pone. Nel mese di dicembre 2009 gli

uffici competenti della Curia hanno espresso in

merito un primo parere positivo. Ottenuto dunque il

via libera, il nostro progettista si è impegnato in

questi mesi nella predisposizione del progetto

esecutivo, ha interpellato i vari enti al fine del rilascio

delle autorizzazioni e ha redatto infine il computo

metrico.

Sarà proprio in occasione dei festeggiamenti del

prossimo 20 giugno che alla comunità

presenteremo il progetto della nuova ala

dell’oratorio e dei suoi costi di realizzazione..

L'effettiva realizzazione di questo progetto è ora

nelle mani di tutti i locatesi… tutti dobbiamo essere

convinti che ancora oggi, in questa società, l’oratorio

è e può essere punto di riferimento per tutti, luogo

educativo e ricreativo. Perché “funzioni” c’è bisogno

dell’aiuto e della partecipazione attiva di ciascuno…

di tutti coloro che si sentono parte dell’oratorio e lo

sostengono!

Marco Ramponi

il progetto in sintesi Il progetto di ampliamento prevede la realizzazione di una nuova ala sull’area occupata dall’attuale salone ex-cinema per il quale la Soprintendenza alle belle arti ha già autorizzato l’abbattimento. Il nuovo edificio sarà realizzato su due livelli: piano interrato e piano terra. Il piano interrato sarà principalmente utilizzato come magazzino mentre al piano terrà troveranno posto una sala polifunzionale, che sostituirà l’attuale aula magna, un locale adibito a cucina attiguo al nuovo salone e un locate ad hoc per attività manuali e/o di laboratorio. Sarà ricavato anche un servizio per i disabili. Sull’attuale edificio (realizzato nel 1962) il principale intervento di manutenzione straordinaria riguarderà la sistemazione della balconata.

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Progetto di Ristrutturazione ed Ampliamento dell’Oratorio

Proponiamo in questa pagina una vista prospettica del progetto di ristrutturazione dell’oratorio. Le tavole complete saranno esposte in oratorio nel pomeriggio di domenica 20 giugno.

Vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato al progetto nella penultima pagina di questo giornalino.