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4 NOTE SPIRITUALIdon Viganò ci parla

6 BREVISSIME

10 VITA SALESIANAPer i Salesiani del Salvador il terremoto conti-

nuaservizio redazionale

Il recente terremoto del Salvador ha reso inagibilimolte strutture delle tante presenze salesiane inSan Salvador. Il BS sollecita la solidarietà di tutti .

12 VITA ECCLESIALEPace e sviluppo camminano insieme nella soli-

darietàdi Gaetano Nanetti e Angelo Paoluzi

II tema della prossima giornata mondiale della pa-ce viene presentato alla luce del ventesimo anni-versario della Populorum Progressio e dell'incon-tro di preghiera fra diverse religioni tenuto ad Assi-si il 27 ottobre .

18 PROTAGONISTIPromozione mariana nella famiglia salesiana

di Silvano StraccaConversazione con don Domenico Bertetto sulladevozione mariana nella Famiglia salesiana .

IL BOLLETTINO SALESIANORivista fondata da san Giovanni Bosconel 1877Quindicinale di informazione e culturareligiosa edito dalla CongregazioneSalesiana di San Giovanni Bosco .

INDIRIZZOVia della Pisana 1111 • Casella post. 9092- 00163 Roma-Aurelio - Tel. 06/69 .31 .341 .Conto corr. post . n . 46.20 .02 intestato aDirezione Generale Opere Don Bosco,Roma.

DIRETTORE RESPONSABILEGIUSEPPE COSTARedazione : Giuliana Accorsero - MarcoBongioanni - Eugenio Fizzotti - Gaetano Na-netti - Angelo Paoluzi - Cosimo Semeraro .Archivio : Guido CantoniDiffusione : Arnaldo MontecchioFotocomposizione, impaginazione é stam-pa: Stabilimento Grafico SEI - TorinoRegistrazione : Tribunale di Torino n . 403del 16 .2 .1949

In copertina :Giovani ad Assisi

(Foto Marzi)(Servizio a pag . 2)

1 DICEMBRE 1986ANNO 110NUMERO 18

IL BOLLETTINO SALESIANO SI PUBBLICA* Il primo di ogni mese (undici numeri,eccetto agosto) per tutti .* II 15 del mese per i Cooperatori Sale-siani .Collaborazione: La Direzione invita a man-dare notizie e foto riguardanti la FamigliaSalesiana, e s'impegna a pubblicarle secon-do il loro interesse generale e la disponibili-tà di spazio .Edizione di metà mese . A cura dell'UfficioNazionale Cooperatori (Alfano, Rinaldini) -Via Marsala 42 - 00185 Roma - Tel . (06)49.50 .185 .

20 REPORTAGESulla collina di Ondo aspettando qualcuno

di Giuseppe CostaSi conclude parlando di Ondo la serie di articolidedicati alla Nigeria .

26 COMUNICAZIONI SOCIALIPresenza salesiana nei 90 anni di stampa

cattolica a Bolognadi G . N.

L'85° anniversario della nascita del «Santuariodel S . Cuore» è stata l'occasione per una mostrasulla stampa cattolica a Bologna . Siamo andati avisitarla.

29 COMUNICAZIONI SOCIALILa testa fra le nuvoledi Pierdante Giordano

Il «fumetto» sembra destinato a nuovi successispecialmente fra i lettori più giovani .

33 STORIA SALESIANAAlle porte di un anniversario

di Marco SabaII 14 maggio del 1887 a Roma veniva consacratala Basilica del S . Cuore : fu l'ultima significativarealizzazione di san Giovanni Bosco . Nell'imme-diata vigilia del centenario BS ricorda l'avveni-mento con questo primo articolo .

RUBRICHEScriveteci, 3 - Pigy di Del Vaglio, 6 - La lettera diNino Barraco, 7 - Libri & Altro, 24-25 - I nostri san-ti, 36-37 - I nostri morti, 38 - Solidarietà, 39 .

IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDOIl BS esce nel mondo in 39 edizioni naziona-li e 18 lingue diverse (tiratura annua oltre 10milioni di copie) in : Antille (a Santo Domin-go) - Argentina - Australia - Austria - Bel-gio (in fiammingo) - Bolivia - Brasile - Ca-nada - Centro America (in Guatemala) - Ci-le - Cina (a Hong Kong) - Colombia - Ecua-dor - Filippine - Francia - Germania - Giap-pone - India (in inglese, malayalam, tamil etelugú) - Irlanda e Gran Bretagna - Italia -Jugoslavia (in croato e in sloveno) - Koreadel Sud - Lituania (edito a Roma) - Malta- Messico - Olanda - Paraguay - Perù - Po-lonia - Portogallo - Spagna - Stati Uniti -Thailandia - Uruguay - Venezuela - Zaire

DIFFUSIONEII BS è dono-omaggio di Don Bosco a chilo richiede .Copie arretrate o di propaganda : a richie-sta, nei limiti del possibile .Cambio di indirizzo : comunicare anche l'in-dirizzo vecchio .

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Un po' della mia vitaCaro Bollettino, oggi giorno del miocinquantesimo compleanno mi sonofermata, ho lasciato da parte le fac-cende di casa e ho preso la penna perdirti grazie e raccontarti un po' dellamia vita .Sono nata in un paesino vicino al Col-le Don Bosco e fin da piccolina ho avu-to la fortuna prima di sfogliarti e poi dileggerti (eri l'unica rivista in casa no-stra) . Mi ricordo che mia madre ti leg-geva e poi additandomi le piccolechiesette e l'istituto allora in costruzio-ne mi raccontava che là era nato unprete chiamato Don Bosco, che suononno aveva conosciuto personal-mente quando con i suoi ragazzi veni-va al Colle per la festa della B .V . delRosario .Crescendo poi tra le tue pagine ho co-nosciuto i tuoi Santi e mi sono subitoaffezionata a loro in modo particolarea san Domenico Savio (che non homai pregato invano) .Mi sono sposata e tu mi hai seguita .Come vedi la mia vita è stata tutta intua compagnia e spero faranno altret-tanto i miei figli già allievi salesiani .Grazie, grazie con tutto il cuore .

Lettera firmatàTorino

Cara Signora, siamo noi a doverLa rin-graziare per l'attenzione con cui ci se-gue. La forza del Bollettino è l'affettodei suoi lettori. Molti auguri a Lei: cheper il 100° compleanno possa scriver-ci ancora così!

Alla ventenne di La SpeziaScrivo in risposta alla lettera di unamia coetanea di La Spezia, pubblicatasul BS del 1 ° maggio 1986 .«Cara amica, se mi leggi sappi che ledifficoltà o le delusioni non sono pre-rogative della vecchiaia . Anch'io hodubbi e, a volte, come te, un senso didisperazione e scoraggiamento . Quel-lo che ti posso dire è solo il mio mododi superarli, le risposte che trovo nellavoglia di cambiare il mondo, di render-lo giusto, fraterno, non inquinato, pa-cifico, nel mio interesse per il W .W .F .,Pax Christi, MANITESE, nel tentativodi impegnare l'estate in campi di lavo-ro per il 3° mondo, marce per la pacee l'ecologia, nella voglia di conoscereamici e gruppi con cui lavorare perquesto nella tua città .

Insomma se vuoi scambiare quattrochiacchiere, sentire idee, speranze,conoscere i tentativi di un'altra22enne questo è il mio indirizzo :

Sandra Martelli, Via A . del Castagno, 1950053 Empoli (FI)

P.S. Colgo l'occasione per congratu-larmi col BS, che ritengo un ottimo in-formatore e un mezzo al servizio di tut-ti per scambiare idee, notizie, consigli,esperienze personali con tanta gente.

L'espressione «terzo mondo» cifa male al cuoreLeggendo la rubrica «scriveteci» misono incoraggiato anch'io a scriveresu un tema che sta molto a cuore aipopoli orientali ed anche a moltissimagente dell'occidente .Nei numeri di giugno e luglio dei Bol-lettino ho letto qualcosa di bello ed in-coraggiante circa l'entusiasmo per ilcosiddetto «Terzo Mondo» .Scusi, signor direttore, se debbo direche questa espressione «terzo mon-do» ci fa male al cuore . Può darsi chesia stato ideato pensando ad una ca-tegoria economica dei popoli e così siè fatta una classifica «economica» .In un mondo che vuoi unirsi ogni gior-no più nell'amore a Dio e all'uomo,questa non mi sembra un'espressioneadeguata .Iddio ha creato un mondo e Gesù dis-se: «andate per tutto il mondo» .Dove l'Amore non ha fatto distinzioneforse noi non siamo autorizzati a farle .Non sarebbe possibile che noi salesia-ni lavorassimo «salesianamente» adaiutare e cancellare questa espressio-ne non tanto bella e possibilmente so-stituirla con un'altra, ad esempio «IFRATELLI CHE CI ASPETTANO»?Non ho la pretesa di innovare nulla mase fosse possibile vorrei portare unascintilla di amore di Dio nello stile «sa-lesiano» a questo mondo che ha biso-gno di amore e di unità . (Versusunum) .

P. Jose Bosch, s . d. b.Don Bosco Technical Institute

P.O. Box 399-MCPOMakati-Metro Manila-3117 - Philippines

Caro padre Bosch, posso assicurarLache lettori e redattori del Bollettinonell'espressione «terzo mondo» nonmettono categorie «economiche e ma-teriali», ma almeno, la sua stessa scin-

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1 DICEMBRE 1986 • 3

tilla d'amore di Dio . Lei tocca un pro-blema che va oltre i limiti delle nostrepossibilità. È il problema più ampio ecomplesso dell'informazione dai paesipoveri gestita dai paesi ricchi; è il pro-blema dei linguaggi e delle culture do-minanti, che non danno «voce» ai piùdeboli .Nel nostro piccolo facciamo il possibi-le per essere «voce» di quest'ultimi.

Non ho capito il significatoSul BS n . 13 c.a. tra le «brevissime»sono rimasto molto sorpreso nel leg-gere la notizia del ricordo con grandesimpatia dell'ex presidente PertiniSandro, per i salesiani del collegio diVarazze che frequentò negli anni gio-vanili .Veramente mi riesco molto difficile ca-pire il ricordo di un uomo il quale nonperde la minima occasione di procla-marsi ateo convinto e felice .Questo ricordo, quale contributo puòdare a tutti i lettori del BS e in partico-lare ai giovani? . . .

Salvatore Libranti Via G . Branca, 77sc. C int. 1

00153 ROMA

Non concordo. . . Non concordo con la «brevissima»di pag. 6 del numero di settembre :Sandro Pertini ricorda con simpatia iSalesiani di Varazze .Anche se ostenta l'amicizia e si di-chiara amico di Sua Santità GiovanniPaolo li, sappiamo tutti chi è e non lonega: un ateo-materialista . E non en-tro in argomento . . . .

Dott . Cap . Giovanni Di CeccaVia Poggio dei Mari, 29

80129 Napoli

Posso assicurare i due gentili lettoriche nemmeno noi siamo d'accordocon l'ateismo militante o no che sia .Non possiamo tuttavia non prendereatto di quanto di positivo e di buono cisia negli uomini fedeli all'insegnamen-to di papa Giovanni XXIII di guardarealle cose che uniscono più che a quel-le che dividono. L'ex Presidente dellaRepubblica italiana on.le avv. SandroPertini pur potendolo fare non ha maiignorato d'essere stato alla scuola diDon Bosco. Non vi sembrerebbe stra-no, cari amici, che l'ignorasse proprioil Bollettino Salesiano?

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Don Viganòci parla

INSIEME VERSO L'88COME VASTOMOVIMENTODI «MISSIONARIDEI GIOVANI»

Nella imminenza delle celebra-zioni centenarie della morte diDon Bosco l'annuale e tradi-zionale strenna del RettorMaggiore invita la FamigliaSalesiana ad un rinnovato im-pegno di comunione e di mis-sione tra i giovani .

L'anno 87 sarà un tempo di intensa preparazionealle celebrazioni centenarie della morte di Don Bosco .I vari Gruppi della Famiglia Salesiana «insieme», sidedicheranno a testimoniare che il carisma del Fonda-tore è vivo e attuale .

In particolare : i Salesiani, le Figlie di Maria Ausilia-trice e i Cooperatori, fondati direttamente dal Santo,hanno visto approvato dalla Sede Apostolica, in que-sti anni, il testo rielaborato delle loro Costituzioni(FMA-1982; SDB-1984) e del loro Regolamento di vi-ta apostolica (Coop-1986) . Vogliono essere più degnidel Fondatore interiorizzandone i valori e traducen-doli in vita vissuta come espressione di fedeltà dinami-ca in cammino verso il Terzo millennio .

Anche gli altri Gruppi respirano un'atmosfera di ri-lancio dello spirito salesiano e della sua missione .- La Strenna intende sottolineare l'aspetto più di-

namico di tale clima di ritorno alle fonti .Si ispira alla felice espressione dell'articolo 5 delle

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Costituzioni SDB : «da Don Bosco trae origine un va-sto Movimento di persone che, in vari modi, operanoper la salvezza della gioventù» .«Movimento» significa originariamente l'atto o

l'effetto del muovere e del muoversi ; non, quindi, sta-ticità e atteggiamento di arrivati . Si dice che il calcio èun «gioco di movimento» : richiede intelligenza, crea-tività, allenamento e resistenza . Al contrario, si dice diun quadro che è «mancante di movimento» quandonon suggerisce nessun dinamismo . Ma questa è solouna prima interpretazione generica da precisare .

In realtà, nel nostro caso, si tratta di «Movimentoecclesiale» : ossia di un dinamismo proveniente (quan-do è autentico) da una presenza speciale dello SpiritoSanto. La «Evangelii Nuntiandi» ha riconosciuto checon il Concilio e dopo di esso «noi stiamo vivendonella Chiesa un momento privilegiato dello Spirito»(EN 75) . Infatti, diversi «Movimenti» sorti in questianni si dimostrano portatori, ciascuno a suo modo, diun rinnovamento spirituale e apostolico che dà specia-le rilievo all'autenticità cristiana nel mondo . Sono ca-ratterizzati da alcune idee forza e da uno spirito co-mune che fanno da elementi aggreganti . Esigono unsenso d'appartenenza sincera e continuamente rinno-vata. Lasciano sufficiente spazio di libertà, sotto lostimolo di una forte esperienza di fede . Non sono am-bienti di rifugio, ma centri di irradiazione e di fer-mento .- Il Carisma di Don Bosco, che è un dono del Si-

gnore alla sua Chiesa, è stato la sorgente ed è l'animadi un vasto Movimento di persone . Il primo impulsoè venuto dallo Spirito Santo con la materna interces-sione di Maria. È nato e si è esteso più in là di ognunodei Gruppi che compongono la Famiglia Salesiana .

È un Movimento spirituale e apostolico di base, cheopera e cresce soprattutto intorno ai centri salesianilocali. È dedito a una sua propria missione giovanilee popolare . Sgorga da una carità pastorale sintetizzatanel motto «da mihi animas, cetera tolle» . Il criteriopermanente di discernimento e di rinnovamento dellasua azione è quello della prima esperienza oratorianadi Don Bosco a Valdocco: esperienza di «casa che ac-coglie, di parrocchia che evangelizza, di scuola che av-via alla vita, di cortile per incontrarsi da amici e viverein allegria» .

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È un Movimento di persone . Esse vi aderiscono vi-talmente prima ancora che formalmente ; il loro sensod'appartenenza può essere segnato inizialmente dasemplice simpatia e da volontà di promozione umana,ma cresce e si esprime in un ideale comune provenien-te dall'Alto e collaudato con la prassi del Sistema Pre-ventivo. L'appartenenza libera e operativa dei singoliincide formativamente sui loro atteggiamenti perso-nali e sulla loro coscienza sociale ed ecclesiale .- Nel Movimento salesiano le persone diventano,

secondo la felice espressione del Papa Giovanni PaoloIl all'ultima Assemblea mondiale dei Salesiani, degliattivi «missionari dei giovani» .

Nutrono, infatti, una particolare predilezione per lagioventù nella sua odierna condizione esistenziale,hanno una costante preoccupazione educativa e cerca-no d'intervenire con sempre maggior competenza neimolteplici problemi di tipo familiare, scolastico, ludi-co, sociale, culturale, lavorativo, politico, morale edecclesiale che la interpellano .- Affinché tale Movimento cresca con vitalità è in-

dispensabile che vibri sempre al suo centro una genui-na sintonia con lo, Spirito Santo . La superficialità spi-rituale ne provocherebbe la paralisi .

Alla cura di questo dinamismo centrale sono desti-nate soprattutto le persone «consacrate» di alcuniGruppi della Famiglia Salesiana : per animare, servire,orientare, rivedere e rinnovare . La loro preghiera, laloro testimonianza, il loro ardore apostolico, la loroinventiva pastorale, la loro fraternità e comunione so-no come la linfa che dà vigore al tutto .- Per preparare bene 1'88 la Famiglia Salesiana è

impegnata a rilanciare questo Movimento di personecon un'aggiornata «spiritualità giovanile e laicale» se-condo lo stile della scuola di «santità di popolo» ini-ziata da Don Bosco, il grande Amico ed Educatoredella gioventù bisognosa .

Maria, Madre della Chiesa, ci aiuti ad approfondireed a praticare questa Strenna tanto stimolante!

don Egidio ViganòRettor Maggiore

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Si è svolta a Riminil'Assemblea dellePolisportive GiovaniliSalesiane

s i è svolta a Rimini dal20 al 21 settembre1986 la quinta

Assemblea Nazionale dellePolisportive GiovaniliSalesiani . Ad essa hannopartecipato oltrequattrocento delegati inrappresentanza dipolisportive e comitati sparsiin tutt'Italia .Alla presenza deirappresentanti del CNOSnella persona del suopresidente don Rizzini, delCIOFS, nella persona disuor Vera Vorlovà nonché dialtre autorità sportive delCONI e delle Federazioni, ipartecipanti all'assembleahanno rinnovato lo Statutodella loro associazioneadeguandolo ulteriormentealle esigenze dell'attualemomento sociale .Un particolare contributoalla riflessione è stato datodal sociologo don GiancarloMilanesi con la relazione :«La proposta culturale-formativa PGS per unapresenza significativa sulterritorio» .A conclusione dei lavori ilpresidente nazionale prof.Bracco ha annunciato chetutte le manifestazioninazionali PGS del 1988,anno centenario della mortedi San Giovanni Bosco, sisvolgeranno a Torino .

I Nella foto :L'Assemblea PGS aRimini

Si è svolto a Pordenone ilXXVIII Consiglio NazionaleEX

0 rganizzatoquest'anno dallaFederazione

Ispettoriale Veneta-S . Marcosi è svolto a Pordenone il28° Consiglio nazionale degliexallievi salesiani d'Italia.L'appuntamento - dal 4 al7 settembre 1986 - eramolto atteso sia per ilparticolare momento cheattraversa l'Associazione siaperché bisognava rinnovarele cariche associative .Ai lavori del Consigliohanno partecipato anche donLuigi Bosoni superioregenerale regionale perl'Italia, il delegatoconfederale don CharlesCini, ed altre autorità .Durante i lavori delConsiglio sono stateapportate alcune modificheal regolamentodell'Associazione dandonegli organi direttivi unsignificativo spazio aigiovani exallievi .L'Associazione poi harinnovato il gruppo dei suoidirigenti centraliriconfermando soltanto ilpresidente nazionale uscentedottor Walter Sudanese. Aldottore Sudanese - cuivanno gli auguri delBollettino Salesiano - sonostati affiancati come

vicepresidenti il dott . RenzoRomor, il dott. AntoninoCubeta e l'universitarioAntonio Raimondi. Aigiovani Apicella, Barbero,Monguzzi e Santonocito poiè stato dato il compito dirappresentare in presidenza iloro coetanei .Come ormai tradizione ilavori del ConsiglioNazionale sono statipreceduti da una settimanaturistica che ha consentito a135 partecipanti diapprezzare l'ospitalità e lecapacità organizzative degliexallievi dell'Ispettoriaveneta S. Marco .

SPAGNA

NUn «sì» a Don Boscoricordando la sua visita

ell'ambito dellemanifestazionicentenarie della

visita di Don Bosco alla cittàspagnola di Barcellonasalesiani e Figlie di MariaAusiliatrice hanno rinnovatoal Santo dei giovani il loro«sì» .

INei giorni 6 e 7 luglio 1986dodici giovani salesiani

Nella foto :Salesiani e Figlie diMaria Ausiliatrice aMartin-Codolar

hanno concluso lapreparazione allaProfessione perpetua assiemealle Figlie di MariaAusiliatrice ; erano presentianche le Suore che nel corsodel 1986 hanno celebrato illoro 25° o 50° anniversariodi professione . Il gruppo,proveniente da tutte leispettorie spagnole, havoluto fissare l'avvenimentoproprio ai piedi del grandealbero che vide don Bosco aMartì-Codolar . «Todo unrecuerdo y todo unsimbolo», hannocommentato .

GUATEMALA

NDon Viganò incontra ilPresidente del Guatemala

el corso della suavisita in Italia, ilpresidente della

Repubblica del GuatemalaMarco Vinicio CerezoArevalo ha volutoincontrarsi anche con ilrettor maggiore dei salesianidon Egidio Viganò .L'incontro, caratterizzato damolta simpatia e cordialità èavvenuto sabato 18 ottobre1986 al Grand Hotel diRoma dove il Presidente èstato ospite con l'interaDelegazione guatemaltecaper tutta la durata delsoggiorno romano .Il presidente Cerezo haricordato a don Viganòd'essere stato allievodell'Istituto Don Bosco dellacapitale del Suo Paese ed haassicurato il Superioregenerale di portare sempre

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Nella foto : unmomento dell'incontro

nel cuore gli insegnamenticristiani appresi alla scuoladi Don Bosco .«Don Bosco e i Salesiani -ha detto il quarantatreennepresidente - presso lafamiglia Cerezo sono esaranno sempre di casa» .Don Viganò da parte sua haassicurato al Presidente ilricordo della sua preghieradandogli, anche in rispostaad un cordiale invitorivoltogli da Cerezo,l'arrivederci in Guatemalaallorché il Rettor Maggiorecon alcuni membri delConsiglio generaliziocompirà la cosiddetta «visitad'insieme» all'Ispettoriacentroamericana .

BRASILE

Figlio battezza i genitori

I l1 giovane sacerdotesalesiano Evaristo Higaha avuto il singolare

«privilegio» di generare allavita della fede i suoi stessigenitori, i giapponesi Pietroe Monica Higa .La cerimonia è avvenutanella parrocchia lituana diVila Zelina a San Paulorecentemente affidata aiSalesiani . I genitori di donEvaristo abitano proprioaccanto alla chiesa dove ilfiglio ha potuto dire ai suoigenitori le stesse parole disan Paolo : «Voi siete figlimiei perché io vi ho generatiin Cristo» .

ITALIA

La Casa Madre di Valdoccoe il Colle fanno toilette

L' ormai imminentericorrenza delcentenario della

morte di Don Bosco(1888-1988) ha attivato unaserie di iniziative e di lavoriche si moltiplicano manmano che ci si avvicinaall'avvenimento .I pellegrini che nell'annocentenario andranno aTorino potranno ad esempiorivedere nel suo splendoredorato la Statuadell'Immacolata che DonBosco collocò sulla cupoladella Basilica di Maria

1Nella foto :I lavori di indoraturasulla cupola di MariaAusiliatrice a Torino

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a lettera di Nino Barraco

TI CAPISCOFRATELLO MIO

Carissimo,

non si arriva mai sufficientemente preparati alla malat-tia .

Sì, siamo accanto a chi soffre, ne condividiamo sincera-mente il dolore, ne portiamo anche il peso, e però attraver-sare di persona la sofferenza, il buio, la prova, è una cosadiversa . Soprattutto, quando questa prova è la sofferenzapiù grande, la povertà più grande, la malattia .E così sono arrivato anch'io impreparato .Ho sempre creduto che Dio è Padre, un Padre che ama

i figli, che si fa uccidere per i figli, che vive per i figli . Pe-rò, quando mi sono trovato, di persona, in ospedale, sullostrapiombo del dolore, ho capito come sia difficile viverein piena trasfigurazione di fede .

Ho sempre creduto che siamo tutti il Corpo di Cristo,che, come Cristo, passiamo tutti dalla croce, che, in Cri-sto, partecipiamo tutti al giorno della Resurrezione .

Ho sempre creduto che è lo Spirito stesso, padre dei po-veri, datore di ogni bene, consolatore perfetto, che implo-ra per noi con gemiti inenarrabili .E però, quando arriva il momento in cui devi testimo-

niare quello che hai creduto, è come se tutto ti crollasseaddosso . Sguarniti, scoperti, senza difesa . Con gli occhisbarrati dalla paura . Dovremmo credere ancora di più .Credere che l'amore di Dio è il primo a soffrire per noi,che Egli previene la nostra preghiera, che mai le sue manisono vuote . Dovremmo, addirittura, per non farlo preoc-cupare . . . nascondergli i nostri guai. Ed invece, eccoci là,alla deriva, a supplicare un Dio «da commuovere» .

Ma lo Spirito ha la sua ora . Quella giusta. Per farci ca-pire tante cose . La verità del dolore . Il mistero del dolore .

Chi ha detto che Cristo ci ha redento nel dolore? Cristoci ha redento nell'amore con cui ha preso su di sé il dolore .Il che è diverso . E come!È l'amore che conta . Il dolore, in se stesso, non è un be-

ne. Noi siamo fatti per la felicità, non per il dolore . Ed èl'amore il bene che diventa il mistero del dolore che salva,che ci fa vivere da risorti .

Se ami, se ami molto, se ami di più di quello che soffri,allora è miracolo, davvero miracolo .

Non si passa indenni dalle avversità della vita . L'impor-tante è amare. Perché nel nostro dolore, nel dolore accan-to, nel dolore del mondo non restiamo crocifissi (ti capi-sco, fratello mio). Ma sappiamo sempre sperare, semprelottare, sempre credere che è resurrezione sulla terra .

Ogni giorno .

Nino Barraco

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Ausiliatrice nel 1867 . Ma illuogo dove fervonomaggiormente i lavori ècertamente il Colle diCastelnuovo dove sono inallestimento ben due musei- quello missionario equello contadino - unatendopoli con relativi servizi ;un grande porticato dicollegamento fra il Tempiodedicato al Santo e l'edificiodel Museo missionario cheospita anche un grandesalone-mensa .

IUn lavoro particolarmente

Nella foto :Il «forno di Giuseppe»al Colle Don Bosco

delicato è quello del restauroe del sostegno della casettacomunemente detta di donBosco. Proprio vicino aquesta, la ruspa ha messo inluce il forno che fu usato dalfratello Giuseppe .

AUSTRIA

Una nuova casa per lagioventù di Vienna

L' 11 ottobre 1986 laFamiglia salesianaaustriaca ha

salutato con gioial'inaugurazione della nuovacasa ispettoriale e di unannesso centro di cultura edi spiritualità giovanile cheverrà animato da una équipedi tre salesiani e di due Figliedi Maria Ausiliatrice .Alla cerimonia diinaugurazione sono statipresenti l'arcivescovo dellacittà monsignor HermannGroer nonché il vice sindacodi Vienna Erhard Busek .

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Nelle foto :alcuni momenti dellamanifestazione

Il Consiglio generalizio erarappresentato dalresponsabile della pastoralegiovanile don Juan Vecchi edall'economo generale donOmero Paron . Al grancompleto, naturalmente laFamiglia Salesiana austriacaguidata dall'ispettore diVienna don Josef Keler edall'ispettrice suor IngeborgHefel. Presenti anchel'ispettore italiano diMogliano Veneto donZuppini e quelli diLjubljana, di Zagabria edell'Ungheria .Benedicendo i localil'arcivescovo Groer ha detto :«Metto quest'opera sotto laprotezione della Madonna . Il

mondo d'oggi ha tantobisogno di persone sante .Come Domenico Savio igiovani d'oggi si farannosanti sotto la guida diMaria» .Il nuovo complesso opera

dell'architetto Josef Oeymer,oltre le strutture necessarieper l'animazione delladinamica ispettoria austriacapossiede aule per conferenze,un grande salone teatro, unacappella, diverse stanze perospitare oltre cento giovani eimpianti sportivi .«Con quest'opera nuova -ha scritto in un messaggio ilpresidente della Repubblicaaustriaca Dr. Kurt Waldheim- i salesiani mostrano unacarità praticata . I Salesianioffrono un aiuto fraternoper i giovani negli annidifficili della loro ricerca delsenso della vita» .L'inaugurazione delcomplesso ha avuto unprimo momento di festa - il2 ottobre - conl'inaugurazione e labenedizione della Casa

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ispettoriale da parte delvescovo ausiliare di Viennamonsignor Kràtzl ed unosuccessivo - il 18 ottobre -alla presenza di 400 giovani .

MALTA

Un francobollo ricorda ilcooperatore salesianoAlfonso Galea

I l1 cooperatore salesianoAlfonso Galea è statoricordato con un

francobollo dalle Poste dellaRepubblica di Malta comefilantropo d'interessenazionale .Il Galea - del quale il BSha parlato nel fascicolo disettembre 1986 - è nato nel1861 ed è morto nel 1941dopo aver attivato numeroseiniziative di assistenza ebeneficenza. Alla sua azionesi deve la presenza salesiananell'isola di Malta .

INDIA

Un catechismo per i bambiniindiani

P articolare successoeditoriale ha avutoall'inizio dell'estate

1986 il catechismo perbambini «I love Jesus» editodal Centro CatechisticoSalesiano di Calcutta inIndia e curato da donLuciano Colussi . Ilcatechismo finalizzato aibambini fino ai sette anni èstato presentato il 1 ° maggio1986 dallo stesso arcivescovodella città monsignor Henry

Nella foto :don Colussi el'arcivescovo diCalcutta

D'Souza D.D .In quell'occasione il Presuleha voluto dire paroled'incoraggiamento e distima .«L'eccellenza delleproduzioni - ha detto - cifa pensare al Centro DonBosco come al miglior centrodi audio-visivi catechisticidell'India». Il volume - adesso si accompagna unaguida per i genitori - èstato pubblicato in quattrolingue-inglese, hindi,bangalese e assamese - e nesono state distribuite benventimila copie .L'elemento caratterizzantedel volume è la fotografiarealizzata interamente susoggetto indiano. Tuttal'India ne è rappresentata :bambini e scene di città evillaggi dal Nord al Sud,dalle tribù aborigine delcentro o delle montagne delNord-Est alle popolazioniantichissime delle pianuregangetiche, da Goa aBombay a Delhi e Calcutta .È probabilmente questo ilsegreto del successo delvolume .Ma questo non è l'unicosuccesso del Don BoscoCatechetical Centre diCalcutta : un'audiocassettacon canti tribali curati dalcoadiutore salesiano JosephKandulna e unavideocassetta di don C .M .Paul sull'ultima visita delPapa a Calcutta stannoriscuotendo lusinghieri

apprezzamenti di critica e dimercato .Buona parte di questaattività è stata resa possibilegrazie all'aiuto dei cattolicisvizzeri che hanno destinatoa queste realizzazioni partedella loro campagna«Sacrificio Quaresimale» .

OLANDA

Don Viganò consegna leCostituzioni in neelandese

L' occasione del 40°anniversario dellafondazione

dell'ispettoria salesianad'Olanda e la consegna dellecostituzioni salesiane inlingua neelandese sono stateal centro della visita che donEgidio Viganò ha compiutodal 23 al 26 ottobre 1986 aisalesiani d'Olanda e delBelgio Nord .Ben ottanta salesianiolandesi - l'ispettoria ne ha96 - venerdì 24 ottobre sisono così riuniti nella loro

1 DICEMBRE 1986 • 9casa ispettoriale a Ceusden ehanno ricevuto leCostituzioni dal RettorMaggiore .L'incontro - ci hadichiarato don Viganò al suoritorno - è stato moltobello ed è statocaratterizzato da moltaamicizia e fraternità .Nella stessa circostanza ilRettor Maggiore ha avutomodo anche di visitare unamostra su «Don Bosco e laliberazione» preparata dalcoadiutore signor JanRyven .Successivamente don Viganòsi è recato nel Belgio Norddove nella Casa diformazione di Houd-Heverlee ha ripetuto lacerimonia incontrandovi,domenica 26 ottobre, ben180 salesiani dei 240 checompongono l'interaispettoria .

Nelle foto :Don Viganò consegnaun esemplare dellecostituzioni

A

all'ispettore olandesedon Andrè Asma ementre, accompagnatodel coadiutore JanRyven visita la mostra .

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VITA SALESIANA

10 • 1 DICEMBRE 1986

San Salvadorw LAAfio LXXII-N° 25,806

Quali danni haprocurato il terremotodel 10 ottobre alleopere salesiane?Quali le prospettive?L'invito delRettor Maggiore allasolidarietà eal coraggio.

Fola]E, rTSA 60 ctvs .0 R .̂F I

PREMI) DEPERIODI~ MARIA MOORS CABOT

San Salvador, El Salvador. LuneS 13 de Octubre.19%

24p~ginas

SIDE LOS RESCATES

PER 1 SALESIANIDEL SALVADORIL TERREMOTOCONTINUA

® Millequattrocento mor-ti, decine di migliaia di feriti, 250mila senza tetto, due miliardi di dol-lari di danni: è il prezzo finale del-l'ennesimo terremoto che ha colpitosconvolgendolo il 10 ottobre SanSalvador .

A due mesi dal disastro anche peri salesiani è tempo di bilanci . Dicia-mo subito che il bilancio in viteumane è positivo nel senso che ci hacomunicato don Oscar Rodriguezispettore vicario di San Salvador traSalesiani .

Figlie di Maria Ausiliatrice eCooperatori non si lamentano mor-ti . Molti invece sono stati i morti frai genitori e i familiari degli allievidelle nostre scuole .

Il Salvador è una nazione di 21mila Kmq con cinque milioni di abi-tanti. Il terremoto ha ulteriormenteaggravato una situazione già preca-ria per la situazione socio-politica .

Le conseguenze più immediate edancora di più quelle a lungo terminesaranno dunque molto serie .

I Salesiani e le Figlie di Maria Au-

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siliatrice sono presenti in questoPaese in misura massiccia . Salesia-no è l'arcivescovo della capitalemonsignor Rivera Damas, e salesia-no è il nuovo vescovo di Santanamonsignor Di Pietro .

Le strutture dell'opera salesiana,nel suo complesso, sono state dan-neggiate in maniera grave e tale dapregiudicare per anni lo sviluppodella medesima .Ma ecco un primo resoconto del-

la situazione che raccomandiamoalla solidarietà di tutti .

L'Istituto Rinaldi posto sulla col-lina della Capitale e centro della pa-storale vocazionale dell' Ispettoria èstato dichiarato inagibile .

L'edificio dovrà essere demolito .Il Collegio Don Bosco, fiore al-

l'occhiello della presenza salesianasalvadoregna con circa duemila al-lievi alla periferia della città è statoevacuato e avrà bisogno di essererafforzato .

L'istituto tecnico Ricaldone,scuola professionale con 800 allievi,centro giovanile, chiesa pubblicadovrà essere in massima parte de-molito. Anche i macchinari sonoandati perduti ed in particolarequelli del laboratorio di elettronica .

Anche la Parrocchia Santuario diMaria Ausiliatrice tanto cara ai sal-vadoregni ha subito gravissimidanni .

La stessa Casa ispettoriale in par-te è inagibile .

Danni inferiori hanno subito tut-te le altre opere .

Si tratta come si vede di un pano-

rama non troppo roseo che deve fa-re scattare la nostra solidarietà . LaFamiglia Salesiana è ancora tuttaconcentrata nell'organizzare comi-tati di assistenza e di aiuto in tutti imodi : visite, censimenti, distribu-zione di viveri e di abiti . Più di tre-

Ecco cosa resta di un grande∎ laboratorio di elettronica

SE1 DICEMBRE 1986 • 11

IL'ingresso all'istituto «DonRicaldone»» subito dopo ilterremoto

cento giovani delle nostre organiz-zazioni sono tutt'ora impegnati intale servizio .

Riferendo sulla situazione al Ret-tor Maggiore, don Oscar Rodriguezha fra l'altro detto :«Si potrebbero raccontare molti

miracoli che dimostrano potente-mente la specialissima protezione diDio, della Vergine del nostro PadreDon Bosco nella dolorosa tragedia .Ringraziamo delle preghiere e

dell'appoggio morale in quest'oradi dolore. Speriamo che la solidarie-tà di tutta la Famiglia salesiana civenga in aiuto affinché, con la rico-struzione delle nostre opere la pre-senza dei figli di Don Bosco conti-nui ad essere un chiaro segno di ser-vizio fraterno a questo popolo sof-ferente» .

Il Rettor Maggiore don EgidioViganò non ha fatto mancare unaprima, pronta risposta .

Ora l'appello che ci giunge da SanSalvador è nelle nostre mani .

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VITA ECCLESIALE

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Giornata mondiale della pace

PACE E SVILUPPOCAMMINANO INSIEMENELLA SOLIDARIETÀ

Il tema della prossimaGiornata nel ventesimoanniversario della«Popolorum Progressio».

La ventesima Giornatamondiale della pace 1987 apriràl'anno in cui ricorre il ventesimo an-niversario della Enciclica «Populo-rum Progressio» . Singolare coinci-denza, che associa, in una corri-spondenza temporale, una iniziati-va profetica e una Enciclica entram-be legate al nome di Paolo VI .

Per sottolineare la coincidenza,Giovanni Paolo Il ha assegnato allaprossima «Giornata» - il 1° gen-naio 1987 - il tema «Sviluppo e so-lidarietà : chiavi della pace» . Lascelta sta a indicare che negli ultimiventi anni si è rafforzata la consape-volezza dello stretto rapporto fra lapace e lo sviluppo. Al raggiungi-mento di questo risultato, grande èstato il contributo dello stesso Pao-lo VI, il Pontefice che ha donato almondo una grande rivelazione :« sviluppo è il nome nuovo della pa-ce ». La frase parve a molti uno slo-gan ad effetto, non tutti riuscironoad afferrarne la profonda verità, in-tuita invece con lucidità da colui chesi presentò alla ribalta delle NazioniUnite come Capo della Chiesa

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I Giovanni Paolo Il nell'incontro diAssisi del 27 ottobre 1986(Le foto di questo servizio sono diFranco Marzi - Roma)

«esperta in umanità» . Le acquisi-zioni successive, scaturite dalle pro-fonde trasformazioni del mondo inquesti ultimi anni, sono riuscite atogliere ogni residuo dubbio, alme-no a chi sia esente da pregiudizi : pa-ce e sviluppo camminano insieme .

Oggi, Giovanni Paolo II coglie lasolare chiarezza di questo vincolo, efa compiere ad esso un ulteriorepasso avanti: associa pace e svilup-po a solidarietà . Ciò suona come unrichiamo ai popoli e alle singole per-sone perché si sentano impegnati suentrambi i fronti, quello della pacee quello dello sviluppo, in spirito disolidarietà . Solidarietà significa in-fatti condivisione, sforzo unificanteper ottenere di cancellare la guerra- soprattutto la terrificante guerradella nostra epoca - e di favorire lacooperazione per lo sviluppo . Nonculliamoci nell'illusione che sia unimpegno di poco conto . Solidarietà,condivisione valgono niente se nonsono vissute in prima persona, se sirestringono alla delega ad altri . Cia-scun uomo deve essere disposto a«dare». Ciò è tanto più vero per uncristiano, che dal Vangelo trae lacertezza che il vero valore non statanto nel «possedere», quanto nel«dare» a chi ha più bisogno . Né èpensabile ottenere che la solidarietàin direzione della pace e dello svi-luppo si espanda in virtù di procedi-menti forzosi . È indispensabile unampio consenso, occorre raggiunge-re la formazione di una coscienzadella solidarietà .

Ormai lo sappiamo tutti. Gli spa-ventosi ordigni di morte sono accu-mulati negli arsenali militari inquantità mostruosa . C'è solo di-scordanza sul numero di volte che ilgenere umano potrebbe essere an-nientato dalla potenza esplosiva diquelle armi . C'è chi dice 10 volte,chi 20, chi arriva addirittura a 50 .Ecco dove giunge l'umana stoltez-za. Già una potenzialità doppia didistruzione dell'umanità sarebbesufficiente per chiedersi che cosa cistiano a fare tutte quelle armi in

più, dato che l'umanità, nonostantei più diabolici piani, non può esseredistrutta che una sola volta .

Se poi li si riguarda in riferimentoallo sviluppo dei Paesi poveri, que-gli arsenali stracolmi di armi sonoun autentico scandalo . Pensate : insole tre ore il mondo spende in armie in forze armate il denaro assegna-

1 DICEMBRE 1986 - 13

to all'Organizzazione mondiale del-la sanità per la lotta contro il vaio-lo ; in cinque ore, i fondi che l'UNI-CEF - l'Organizzazione dell'ONUper l'infanzia - destina ogni annoai bambini bisognosi di tutto ilmondo ; e in mezza giornata, quan-to basterebbe a eliminare la malariae le malattie endemiche in 66 Paesi .

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Qualche altra cifra? Eccola : il co-sto di soli 27 missili a medio raggioè pari ai fondi necessari per compe-rare macchine agricole in quantitàsufficiente a permettere ai Paesi piùpoveri di raggiungere in quattro an-ni l'autosufficienza alimentare . Ilprezzo di un sottomarino nuclearesarebbe sufficiente a debellare l'a-nalfabetismo sulla terra . E baste-rebbe rinunciare a uno solo di essiper costruire 400 mila case per duemilioni di persone .

Lo scandalo non sta tanto nellespese per la difesa . Il nostro è unmondo che non è ancora riuscito,purtroppo, ad affidarsi a un mecca-nismo di reciproca sicurezza validoper tutti, sulla base di una pace uni-versalmente accettata . Di qui la rea-listica necessità di provvedere alladifesa dei singoli Paesi . Il vero scan-dalo sta nella corsa sfrenata a chiaccumula più armi, una specie diforsennato esibizionismo che spingetutti a volersi mettere nella condi-zione di dire « il mio arsenale è piùfornito del tuo» .

È una febbre che travolge -spesso per deteriore spirito di imita-zione - gli stessi Paesi in via di svi-luppo, i quali destinano una fettanon trascurabile delle loro pur ma-gre risorse all'acquisto di armi, alpotenziamento degli eserciti . Ciòche, naturalmente, fa la felicità dichi queste armi vende, legalmente oillegalmente . Il risultato finale è chenel Terzo Mondo le spese militarisono aumentate di cinque volte dal1950. Peggio ancora : a fronte di unsoldato ogni 250 abitanti, c'è unmedico ogni 3 .700. E poiché gli uo-mini in divisa non sono abilitati aguarire gli ammalati, nel TerzoMondo si muore più facilmente chealtrove .

Al di là di questi aspetti aberran-ti, la disparità di condizione framondo industrializzato e mondo invia di sviluppo nasconde più di unapericolosa insidia per la pace . IlTerzo Mondo, proprio per la debo-lezza delle sue strutture politiche edeconomiche, è riguardato, almenoin molte delle sue aree, come ambita

zona di influenza - se non addirit-tura di «conquista» - dalle mag-giori potenze mondiali. Gli scontriche così spesso agitano molte regio-ni dell'Africa, del Medio Oriente,del sud-est asiatico sono altrettantipotenziali focolai di controversiefra le superpotenze . La stessa po-vertà di tanti popoli è motivo di co-stante preoccupazione, per le formedi violenza che da essa, frutto del-l'ingiustizia, possono derivare .

In definitiva, lo sviluppo favori-sce la pace riducendo i focolai ditensione, ma solo con la pace e lasolidale collaborazione di tutti i po-poli si può garantire lo sviluppo . Lacombinazione sviluppo e solidarietàin funzione della pace si dispiega invari campi e in molte direzioni . Sipensi ai rifugiati, a questa ormaienorme massa di esseri umani sradi-cati dalla propria terra a causa diguerre, persecuzioni, calamità natu-rali, e a quale atto di pace sarebbefavorirne il ritorno alle loro case ; sipensi al debito pubblico di tantiPaesi in via di sviluppo, autentico

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Ancora una immagine dellostorico incontro di Assisi

laccio al collo della loro crescita, eal valore che assumerebbe una equasoluzione del problema in un qua-dro di solidarietà . Si pensi ancoraalle cause profonde di tanti fenome-ni terroristici .

Ma sarebbe un errore, un graveerrore pensare che tutto ciò possatrovare soluzione solo per volontàdei governi. Ogni singolo uomo èchiamato in causa, non solo per lapartecipazione all'impegno colletti-vo rivolto a indurre gli Stati a muo-versi nella direzione giusta, ma an-che per ciò che singolarmente cia-scuno può fare, poco o molto chesia, intervenendo sui propri modi divita e manifestando solidarietà pie-na a quanti sono impegnati in primalinea, missionari, volontari, uominidi buona volontà .

Gaetano Nanetti

LE BARRIEREDELLA PACE

-«Poiché le guerre na-scono nell'animo degli uomini, nel-l'animo degli uomini devono esserecostruite le barriere della pace» .Questa frase, contenuta nella di-chiarazione preliminare al docu-mento di costituzione dell'Unesco- l'organismo delle Nazioni Uniteper la cultura e l'istruzione -, èuna buona traccia per cogliere il va-lore del grande evento di Assisi del27 ottobre scorso, nella giornata dipreghiera per la pace invocata daGiovanni Paolo II .

Invocata, non convocata . I rap-presentanti di settanta religioni, cri-stiane e non cristiane, si sono ritro-vati nella città di San Francesco ri-spondendo all'invito fraterno delPapa che aveva lanciato l'idea diquesta giornata il 25 gennaio scorsoda San Paolo in Roma, ne avevaprecisato la data all'Angelus del 6aprile e completato il significato il 4ottobre da Lione con l'appello ai re-sponsabili di ogni paese affinché,almeno in quel giorno, ovunque sideponessero le armi .

Il confronto non è stato_ fatto maera presente nell'animo di tutti,protagonisti e spettatori (la televi-sione ha diffuso le immagini del-l'avvenimento in trentasei paesi,con un pubblico potenziale di oltremezzo miliardo di persone), un pa-ragone con quanto era avvenuto ap-pena poche settimane prima aReykjavick, in Islanda, dove i duesuperpotenti di questa terra, il pre-sidente degli Stati Uniti RonaldReagan e il primo segretario delPartito comunista dell'Unione So-vietica Mikhail Gorbaciov, si eranolasciati nel dissenso e nel fallimento

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di un incontro sino alla vigilia atte-so con tante speranze . La preghieraunisce, gli interessi dividono .

Sarà forse necessario ricordareche il 1986 era stato proclamato«anno della pace» dalle NazioniUnite . Forse pochi se ne sono accor-ti considerando gli oltre centoses-santa focolai di tensione, fra guerrevere e proprie, conflitti non dichia-rati e guerriglie civili che affligono ilpianeta. Pochi i tentativi di media-zione, e tutti falliti. Nessuna corag-giosa assunzione di responsabilità,nessuna ricerca, appunto dentro ilcuore dell'uomo, di una pace diver-sa dalla non-guerra . Soltanto l'ini-ziativa del Papa, e la risposta inco-raggiante dei suoi interlocutori . Il27 ottobre, oltre alla preghiera co-mune di tanti uomini di buona vo-lontà, in molte parti del mondo si èosservata la tregua; le eccezioni pos-sono solamente indurre a tristezza .

L'incontro di Assisi si configuradunque nella doppia coerenza cheanima la Chiesa del nostro tempo :l'affermazione della pace come va-lore assoluto ; la validità del cammi-no ecumenico. Su queste due stradesi procede, particolarmente dopo ilConcilio Vaticano 11, con sempremaggiore consapevolezza, ancheumilmente riconoscendo che nonsempre i comportamenti storici sisono ispirati ai principi del Vange-lo. Ma è altrettanto doveroso am-mettere che la lettura compiuta dal-la Chiesa attorno agli avvenimentidella nostra storia ha valore di testi-monianza, in modo particolare perquanto riguarda la pace .

Non a caso dal 1968 il 1 ° gennaiodi ogni anno è dedicato alla celebra-

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zione della «Giornata della Pace»,con un messaggio destinato alle co-scienze di tutti, cristiani o no; non acaso c'è, in questa insistenza ormaiventennale, una logica che vuole tu-telare l'uomo nella sua integralità dicorpo e di spirito . I messaggi chePaolo VI prima, Giovanni Paolo Ilin seguito hanno indirizzato ai cuorie alle intelligenze per esortare allapace resteranno fra i più alti docu-menti di questo secolo .

La XX Giornata, che si celebreràil 1 ° gennaio 1987, ha come tema :«Sviluppo e solidarietà : chiavi dellapace». Richiama altri titoli : «Sevuoi la pace lavora per la giustizia»(1972), «La pace nasce da un cuorenuovo» (1985), «La pace è valoresenza frontiere. Nord-Sud, Est-Ovest: una sola pace» (1986), inuna continuità di attenzione a tuttol'uomo che trae alimento non sol-tanto dalla filosofia perenne dellaChiesa attorno alla persona, ma an-che da altri grandi atti del Magiste-ro come l'Enciclica «PopulorumProgressio» - Lo sviluppo dei po-poli -, della promulgazione dellaquale si celebreranno i vent'anninello stesso 1987 .

La preghiera di Assisi è in direttorapporto con la sollecitudine «perogni uomo e per tutto l'uomo», se-condo la celebre espressione di Pa-pa Montini, perché guarda alla suacrescita materiale assieme a quellamorale. E se « Ogni uomo è mio fra-tello» - come recita il titolo diun'altra Giornata -, è chiaro che ilproblema dello sviluppo condizional'affermarsi della pace e sollecita lesocietà, le comunità e l'individuo aun continuo aggiornamento per farfronte alle altrettanto continue sfideemergenti da mutamenti di condi-zioni sociologiche, antropologicheed educative, nonché dal perfezio-namento delle tecnologie e deglistrumenti di dominio sulla natura .

Nessuno si illuda - questo vuoldire il messaggio per la Giornatadella Pace del 1987, questo volevadire vent'anni fa la «Populorum

∎ La basilica di San Francescod'Assisi

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Progressio» - di crescere e far cre-scere senza solidarietà . È un dovereche « riguarda in primo luogo i piùfavoriti . I loro obblighi sono radi-cati nella fraternità umana e so-prannaturale e si presentano sottoun triplice aspetto : dovere di solida-rietà, cioè l'aiuto che le nazioni ric-che devono prestare ai paesi in viadi sviluppo ; dovere di giustizia so-ciale, cioè il ricomponimento in ter-mini più corretti delle relazionicommerciali difettose tra popoliforti e popoli deboli ; dovere di cari-tà universale, cioè la promozione diun mondo più umano per tutti, unmondo nel quale tutti abbiamoqualcosa da dare e da ricevere, sen-za che il progresso degli uni costitui-sca un ostacolo allo sviluppo deglialtri» (« Populorum Progressio »,n. 44) .

La lunga citazione è funzionale aldiscorso che stiamo facendo e al te-ma della XX Giornata . Giovanni

Paolo Il ritorna ancora una voltasull'argomento perché, evidente-mente, poco è cambiato da quandoPaolo VI rivolgeva al mondo il pro-prio ammonimento circa i rischi chel'ingiustizia potesse far correre allapace. Del resto l'attuale Ponteficeha proclamato con forza nel mes-saggio dell'anno scorso che «puòesserci una pace soltanto» ; che«una situazione di pace, nel pienosenso del suo valore, non può coesi-stere con l'ingiustizia»; che essa «èperduta a causa delle divisioni so-ciali, che aizzano i ricchi contro ipoveri tra gli stati e dentro gli stati»(sottolineiamo l'espressione «i ric-chi contro i poveri») . E dice ancorail Papa: «Come valore, la pace èmessa continuamente in pericolo dainteressi consolidati, da divergentied opposte interpretazioni e perfinoda astute manipolazioni fatte a ser-

Rappresentanti di religioni non∎ cristiane ad Assisi

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vizio di ideologie e di sistemi politi-ci, che hanno come ultimo scopo ildominio » .

Giovanni Paolo II, parlando del-la pace, aveva detto in San Paolo almomento di lanciare l'idea dell'in-contro di preghiera che si sarebbepoi realizzato in Assisi : «Nessun es-sere che creda in Dio può restare in-differente a un problema che toccacosì intimamente il presente e il fu-turo dell'umanità. È necessario per-ciò che ciascuno si mobiliti per reca-re il proprio contributo» . Tuttiquindi siamo tenuti, nel giorno chela Chiesa ha deciso di dedicare auna intensa riflessione e a una co-mune preghiera sul tema, a cercarenello sviluppo e nella solidarietà lechiavi della pace perché quella ri-flessione e quella preghiera diventi-no patrimonio spirituale e compor-tamento concreto del popolo diDio .

Angelo Paoluzi

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PROTAGONISTI

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PROMOZIONEMARIANANELLA FAMIGLIASALESIANAFilo diretto con don DomenicoBertetto, professore diMariologia all'Universitàpontificia salesiana e segretariodellAccademia MarianaSalesiana.

Quali sono le principaliripercussioni che la promozionemariana del Concilio Vaticano II haavuto nella Famiglia salesiana?La Famiglia salesiana è sempre

stata saldamente ancorata nella de-vozione mariana, perché, come ri-conosceva San Giovanni Bosco, laMadonna «ha fatto tutto», ossia èla Fondatrice e Patrona dell'OperaSalesiana, che Ella ha voluto perprovvedere all'educazione cristianadella gioventù .

Il Vaticano II ha fatto però senti-re il suo influsso benefico, accoltodal Rettor Maggiore, don EgidioViganò, già teologo esperto al Con-cilio . Egli, fin dalla sua prima lette-ra circolare del 25 marzo 1978, cheporta il significativo titolo «Mariarinnova la famiglia salesiana di donBosco», ha fatto risuonare l'invitoevangelico di «prendere la Madon-na in casa», richiamando chiara-mente i vincoli che ci legano a Ma-ria e ne ha rilanciato la devozione,appellandosi al carisma mariano didon Bosco e tracciando praticiorientamenti di formazione dottri-nale, di impegno devozionale, di vi-tale inserimento ecclesiale soprat-tutto a beneficio della gioventù e dei

ceti popolari, e di intensificata curavocazionale .

E quali le più significative attua-zioni dell'orientamento marianopromosso dal Rettor Maggiore?

La sua lettera circolare mariana èstata oggetto di studio nella Setti-mana mariana di spiritualità, tenu-tasi dal 22 al 27 gennaio 1979 nellacasa generalizia di Roma, che hacondotto alla formulazione del«Piano di animazione mariana del-la Famiglia salesiana», propostocome direttiva di azione solidale atutti i membri della Famiglia sale-siana, negli atti del Consiglio Supe-riore, aprile-giugno 1980 .

Questo piano contempla anzitut-to la «formazione dottrinale» : illu-minare e guidare la mente alla scuo-la del magistero mariano del Vatica-no II, dell'Esortazione «Marialiscultus» di Paolo VI, e accrescendoaltresì una conoscenza competentedel «carisma mariano salesiano» .Per questo sono particolarmenteimpegnati l'Università PontificiaSalesiana, l'Accademia mariana sa-lesiana, e tutti i centri di studio sale-siani, per offire a tutti l'utilizzazio-ne di questi sussidi scientifici e di si-cura volgarizzazione .

Viene poi il settore del «culto edella pietà mariani», favoriti anzi-tutto dal Centro mariano salesianodi Torino, che ha cura del Santua-rio-Basilica di Maria Ausiliatrice, eper mezzo del periodico «MariaAusiliatrice» sostiene l'Arciconfra-ternita dei devoti di Maria Ausilia-trice, fondata da don Bosco, e favo-risce il culto liturgico e devozionalemariano in tutte le chiese e cappellesalesiane del mondo, da ritenersicome filiali del Santuario marianodi Valdocco nel procurare la «gloriadi Maria» in tutto il mondo .

La promozione della pietà maria-na deve permeare tutta la vita e atti-vità salesiana, inserendola semprepiù in ogni Chiesa locale, soprattut-to a servizio dei giovani e dei ceti po-polari, per favorirne la promozioneumana e cristiana, e farne «buonicristiani e onesti cittadini» secondoil programma di don Bosco .E infine Maria, avendoci dato «la

Vocazione che ha salvato il mondo,Gesù Cristo», ci sostiene nell'inten-sificare con urgenza la pastorale vo-cazionale per incrementare le nostreopere a vantaggio della gioventù .

Può riassumerci in breve i motiviche sostengono quest'animazione

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mariana della Famiglia salesiana?Ce li presenta ancora il Rettor

Maggiore nella circolare citata . LaFamiglia salesiana è profondamentemariana quanto all'origine, allo svi-luppo e quanto al metodo di evan-gelizzazione e di educazione cristia-na della gioventù: il metodo preven-tivo, suggerito a don Bosco da Ma-ria SS ., in ripetuti interventi .

«La devozione all'Ausiliatrice -scrive il Rettor Maggiore - è un ele-mento imprescindibile del nostro ca-risma: ne permea la fisionomia e nevitalizza le componenti. Senza unasana vitalità della devozione maria-na, la nostra spiritualità ne risenti-rebbe in vigore e in fecondità ; men-tre, la cura opportuna di un profon-do rilancio mariano farà rinverdiretutta la vocazione salesiana» .

Ne segue che tutta la Famiglia sa-lesiana in tutti i suoi membri ha bi-sogno di essere solidale nel rilanciomariano per sentirsi rinnovata .

Come ha accolto la Famiglia sale-siana l'affidamento della Chiesa edel mondo alla Madonna, fatto ri-petutamente dal Papa e rinnovato il25 marzo 1984?

Con piena ed entusiastica adesio-ne, come è suo impegno di accoglie-

re tutte le iniziative del Papa . Perquesto il Rettor Maggiore, all'iniziodel Capitolo generale 22, il 14 gen-naio 1984, ha affidato a Maria Au-siliatrice Madre della Chiesa tutta lafamiglia salesiana, con invito a tuttii membri di rinnovare tale affida-mento e di viverlo in tutte le sue esi-genze .

Che incidenza ha la devozionesulla pastorale giovanile?

Una incidenza essenziale e inso-stituibile . Maria è «la prima cristia-na», modello e aiuto, madre spiri-tuale della vita cristiana del giovaneper condurlo a Gesù Cristo e allapratica del suo Vangelo . L'esempiodi san Giovanni Bosco educatore in-segna anche oggi .

Ci vuol dire qualcosa dell'Acca-demia mariana salesiana?

È sorta per volontà del RettorMaggiore, don Pietro Ricaldone, inseno al Pontificio Ateneo Salesia-no, in margine al primo Congressomariologico internazionale, conclu-sosi il 1 novembre 1950 con la defi-nizione del dogma dell'Assunzionecorporea gloriosa di Maria al cielo .

Ha lo scopo di «promuovere tra imembri della Famiglia salesiana glistudi scientifici mariani e fomentare

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praticamente la devozione a MariaSS ., specie sotto il titolo di Auxi-lium Christianorum, seguendo gliesempi di S. Giovanni Bosco» .

Frutto dell'attività dell'Accade-mia mariana salesiana sono la «col-lana degli atti», che comprende già22 volumi, editi dalla LAS di Ro-ma, la partecipazione attiva ai Con-gressi mariologici internazionali, laSessione plenaria annuale, presie-duta dal Rettor Maggiore, e qual-siasi iniziativa atta a favorire la de-vozione mariana sul piano ecclesialee salesiano . L'Accademia ha pureun suo bollettino di collegamento,dal titolo «Maria Ausiliatrice Ma-dre della Chiesa», che riferisce sullesue iniziative e collega i membri, e isuperiori maggiori, gli ispettori e leispettrici salesiane nella promozionedel culto mariano .

Che cos'è il corso mariano percorrispondenza?

È un'attività dell'Accademia ma-riana salesiana, aperta ai confratellid'Italia ed estesa pure ai Coopera-tori e alle Cooperatrici, con un pro-gramma triennale mariano, per gui-darli nell'approfondimento delladottrina mariana, attraverso saggiscritti, che sono ordinati al conse-guimento di un diploma, rilasciatodall'Accademia e che qualifica an-che in ordine alla catechesi e all'a-postolato mariani .

Quali sono le prossime mete ma-riane della Famiglia salesiana?

Soprattutto la preparazione delcentenario della morte di don Bo-sco, sempre vivo anche nel suo cari-sma mariano, coltivato dai suoi figlie figlie. Per questo l'Accademiamariana salesiana prepara una riccae qualificata partecipazione al Con-gresso mariologico internazionaledi Kevlaer, in Germania, che si terrànel settembre 1987 ed avrà come te-ma: « Il culto mariano nel secolo de-cimo nono » .

Ci canta in cuore la certezza che,attuando le indicazioni del RettorMaggiore sull'animazione mariana,assisteremo ad un rinnovamentodell'intera famiglia salesiana conabbondante rifiorire di vocazioni -come già si costata in parecchieIspettorie - e con copiosi frutti nel-la pastorale giovanile salesiana .

a cura diSilvano Stracca

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REPORTAGE

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Nigeria

ASPETTANDO QUALCUNOSULLA COLLINA DI ONDO

La terza ed ultima tappa delviaggio in Nigeria. Una cittàantica al centro della culturayuruba. L'aiuto dell'ispettoriadi Novara e degli italiani diLagos.

Se Akure è una città an-cor giovane e comunque in crescita,Ondo, l'antica capitale del distret-to, ha un aspetto sonnacchioso .

Il fatto poi che le sue case e lemolte baracche sono sparse comeuna manciata di riso su un terrenocaratterizzato da colline e pianori,fa sì che la città pur essendo popola-ta da oltre duecento mila abitantiappaia come un insieme di villaggirurali .

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A sinistra : mercato per le vie diOndo, a destra : in processione

nei dintorni della chiesa(foto Scalabrino) e sotto : lungo la

strada

Eppure Ondo può vantare un pe-digree di tutto rispetto . I suoi abi-tanti yoruba - dediti al commercioe all'agricoltura - possono rifarsial leggendario Oduduwa i cui figli enipoti fondarono, attorno al milleavanti Cristo, regni .

La vicina città di Ife poi, dallacultura locale, è considerata cittàsacra : qui, dicono i Nigeriani, è in-cominciato a vivere il mondo .

In ogni caso Ondo è oggi una cit-tà contraddittoria dove, lungo unastrada è possibile trovare splendidipalazzotti coloniali, negozietti coninsegne luminose da luna park uni-tamente al macabro spettacolo didecine di cani e gatti - ci è sembra-to di vedere anche questi - uccisi eappesi ad un albero per chissà qualerito propiziatorio e liberatorio .

La collocazione geografica di On-do, ancora, ne fa una città strategi-ca: si trova infatti a metà strada del-l'autostrada Lagos-Benin ed a me-no di un'ora da Ibadan, città tipica-mente africana .

I Salesiani dal 31 gennaio 1986hanno «ufficialmente» preso pos-sesso di una collina di Ondo inaugu-randovi tre blocchi di costruzione :un salone-chiesa, la residenza per lacomunità dei religiosi, l'officina-laboratorio .Come sono giunti a questa

tappa?«Siamo arrivati in Nigeria - rac-

conta don Italo Spagnolo dell'Ispet-toria di Novara alla quale è affidataquesta missione - il 26 settembredel 1982. Con me c'era anche il sale-siano coadiutore Giovanni Patruc-co e dopo qualche mese giunse an-che don Gabriele Wade .

L'approccio con l'ambiente è sta-to graduale : il primo anno se ne an-

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dò studiando la lingua e facendoqualche esperienza pastorale incompagnia dei Padri Bianchi e deiMissionari S .M .A. che ci hanno ac-colti molto fraternamente . Poi c'èstata, sempre a Ondo, l'esperienzadi St . Patrik, una parrocchia già co-struita ed avviata dove abbiamo po-tuto assumerci le nostre autenticheprime responsabilità pastorali ; oraeccoci su questa collina» .

Che i Salesiani di Ondo sianosoddisfatti per quanto hanno realiz-zato fin'ora è ben visibile . E poi, chipotrebbe loro non dar ragione dopoaver visto cambiare il volto di que-sta collina?«Qui - riprende ancora don Ita-

lo - la Provvidenza ha inventatouna delle sue infinite vie inviandocicon gli aiuti dell'Ispettoria di Nova-ra anche quelli degli italiani che la-vorano a Lagos e in Nigeria : ci han-no aiutato in mille modi. L'annoscorso ad esempio - l'intero rica-vato della festa annuale organizzatadall'Ambasciata è stato devolutoper la nostra missione . Non è statopoco» .

Il «Don Bosco center» nel suocomplesso è come un grande om-brello alla cui ombra è possibile tro-vare i catechismi parrocchiali e leproiezioni cinematografiche comel'officina meccanica ed il tutto in un

® Don Italo Spagnolo amministraun battesimo

Caratteristica costruzione aOndo

ambiente aperto dove adulti, giova-ni e ragazzi formano un tutt'unocon i missionari .

Collaboratore di don Italo a On-do è don Gabriele Wade, un salesia-no argentino d'origine irlandese,dell'Ispettoria di La Plata . Don Ga-briele, cinquantottenne, posseden-do una buona conoscenza dell'in-glese sin dall'inizio ha potuto dedi-carsi ad attività pastorali affiancan-dosi ai preti nigeriani .

«Essere accanto ad un prete nige-riano è una esperienza bella . Egli tidice molte cose ma un poco allavolta .

Ascoltarlo è come bere un bic-chiere di whisky» .

Problemi per i salesiani di Ondo?Non ne mancano . Eppure nei vol-

ti dei tre religiosi incontrati c'è tan-ta serenità .

Merito della loro semplicità dispirito e della loro fede . Certa-mente.

Merito anche dell'Ispettoria diNovara che è stata ed è loro moltovicina non soltanto con la personadell'ex ispettore don Piero Scala-

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brino ma anche del salesiano coa-diutore signor Vincenzo Diana chein due riprese ha dato una manodeterminante per il montaggio dellaboratorio di meccanica trasci-nandosi dietro in questo serviziodue istruttori laici di Vigliano Biel-lese e una professoressa di scuolamedia .

«Del resto sin dall'inizio - rac-conta ancora don Spagnolo - è sta-ta una scelta di tutta l'Ispettoria .Noi poi ci'siamo sempre preoccupa-ti di "comunicare" informando il

centro ispettoriale delle nostre atti-vità. Da qui le informazioni vengo-no girate alla Famiglia Salesianache in tal modo conoscendoci di-venta sempre più partecipe di unaesperienza comune» .

Ora che, dopo peripezie varie,torni, fresatrici, saldatrice, trapanie taglierina sono montate la speran-za di tutti è che a Ondo possa prestogiungere qualche altro salesiano, re-ligioso o volontario laico non im-porta, capace di far marciare questemacchine a pieno regime .

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Centinaia di ragazzi l'accoglie-ranno con gli stessi occhi di meravi-glia con cui hanno visto cresceresulla collina questa casa di Don Bo-sco tutta per loro . Qualcuno di essipoi, a cuore aperto, sorridendo eanche in buon italiano gli dirà : ciao,benvenuto a Ondo!

Giuseppe Costa

3. Fine

(I precedenti due articolisono apparsi nei fascicoliottobre e novembre 1986)

GIOVANNI PATRUCCOE IL MALE AFRICANO

Il signor Giovanni Patrucco è un salesiano coadiutore . Quasi ses-santenne, si trova a Ondo da quattro anni . Prima ha lavorato nell'i-spettoria di Novara .Che differenza trova fra il lavoro che faceva in Italia e il lavoro

che fa in Nigeria?Qui si lavora con più facilità dal punto di vista umano perché la

gente è più disponibile ad ascoltarti .Che lavoro svolge a Ondo?Un po' di tutto . Vado in giro per le campagne a proiettare films re-

ligiosi e corro in officina ad aggiustare attrezzi . Così come vado almercato e coltivo verdure .

Ha mai invitato qualche suo confratello italiano a venire a darleuna mano?

L'ho detto a qualcuno ma probabilmente non se l'è sentita . Quila vita, sa, è troppo dura e se non c'è una disponibilità di fondo bendifficilmente si lascia l'Italia .

Per la lingua come ha fatto?Ho tribolato un poco ma ormai riesco a comunicare bene con la

gente .Quando ha comunicato ai suoi parenti e amici la decisione che

sarebbe andato in Africa cosa Le hanno detto?Erano tutti dispiaciuti ma adesso sono contenti perché vedono

quel che si fa.Secondo lei chi viene a lavorare qui che tipo di preparazione de-

ve avere?Deve saper fare bene il suo mestiere e conoscere bene almeno

l'inglese .Cosa le piacerebbe saper fare che non fa?Suonare. Quando chiesi di poter imparare mi fu risposto che in

campagna la musica non serve .Lei cosa si sente : un eroe o un grande missionario?Non mi sento niente . Vorrei soltanto sapere molto di più per poter

dare di più . La mia formazione è quella di un sessantenne . Quandodissi al superiore delle missioni del tempo che per l'officina ci vole-va un giovane mi rispose : evviva l'Africa .

Ma lei, signor Giovanni, lascerebbe l'Africa?Non tornerei volentieri in Italia . Qui sto bene . C'è qualcosa che ti

attrae dentro e ti dà gioia .

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jICEMBRE1986jjjj1;

o~~~w~í

ANDREW KNOWLESAlla scoperta della fede, ElleDiCi, Leumann, pp. 128, L .8.000

CHRIS WRIGHT.Guida facile alla Bibbia, Leu-mann, 1986, pp . 128, L . 8.000

Questa collana «Piccole Gui-de ElleDiCi» è decisamente bel-la . Anche se tradotte da edizionistraniere - le editrici italianespecie quelle cattoliche sembra-no affette da una vera e propriaesteromania che alla distanza fi-nisce con il far sparire nel tempoesperienze e ricerche che puresarebbe utile conoscere del-l'ambiente italiano - questeedizioni sono molto utili comestrumento di lavoro per chi deveaffrontare quotidianamente ilproblema del linguaggio religio-so con l'uomo contemporaneo .Si tratta di volumi incisivi e

graficamente curati .

PAUL POUPARDChiesa e culture, Orientamentiper una pastorale dell'intelligen-za, Vita e Pensiero, Milano1986, pp. 228, L . 2.000 .«Chiesa e culture : l'accosta-

mento di queste due parole èportatore di una ricchezza estre-ma, tanto per la storia bimillena-ria che evoca, quanto per pro-

I- :

:lIfthI :U,ìruianr,y,d prr

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spettive che apre sul futuro . Lepagine qui riunite raccolgono di-versi interventi fatti nel passatoquindicennio in questo immen-so settore, per rispondere a invi-ti rivolti dapprima al Rettore del-l'Institut Catholique Parigi, e poial Presidente esecutivo del Pon-tificio Consiglio per la cultura . . .»

Bastano queste parole dellaprefazione al volume per rende-re conto della utilità di questaraccolta fatta dal Cardinale PaulPoupard attuale presidente ese-cutivo del Consiglio Pontificio,per la Cultura . Suddiviso inquattordici capitoli il libro, inpratica, finisce con l'affrontareun po' tutti i problemi del rap-porto chiesa-cultura, chiesa-mondo, evangelizzazione cri-stiana-promozione umana .

A prima vista potrebbe essereindirizzato a operatori impegnatiin questo settore ma in realtà leconnessioni fra questi temi el'attuale vita del cristiano non-ché lo stesso stile dell'Autore nefanno un volume utile a chiun-que si occupi seriamente del-l'uomo e dei suoi problemi .

FELICE BONGIORNOUna guida al tuo personal,Scuola salesiana del Libro,Catania 1986 pp . 56

Ecco un libretto nato nell'e-sercizio quotidiano dell'inse-gnamento e perciò dotato di dueelementi : la brevità e la serietàscientifica. Non è poco in unmomento in cui da più parti sul-l'onda del mercato che tira sifanno riversare sul povero letto-re disorientato centinaia di titolisull'informatica e la telematica .

L'auspicio è che l'Autore diquesta pubblicazione direttoredi un centro di calcolo e ormaida anni insegnante nel settore

ci regali altri libri come fruttodella sua fatica tesa a coniugarele nuove tecnologie con l'educa-zione e l'insegnamento .

PAOLO PINTO

Carlo Alberto il Savoia amleti-co . Camunia editrice Milano1986, pp. 322 L . 32.000.È certo che questo volume del

giornalista Paolo Pinto - è ca-poservizio «cultura» de «IL PO-POLO» e caporedattore della ri-vista «Fiera» si legge d'un fiatoriconciliandoci perfino con unaCasa, quella Savoia, che in que-sto ventennio ha fatto di tuttoper non farsi ulteriormente rim-piangersi .

Il volume - scritto con stilerapido ed incisivo - è un ritrattoinedito e rivelatore del re di Sar-degna nato a Torino nel 1798 emorto in esilio ad Oporto nel1849 .

Una straordinaria biografia

dunque che non manca di trat-teggiare sul suo sfondo gli avve-nimenti nazionali che la con-traddistinsero fin dal primo Ri-sorgimento .Carlo Alberto - ricorda l'Au-

tore citando Massimo D'Aze-glio, «era un mistero ; e, perquanto la sua condotta posterio-re sia stata esplicita rimarrà for-se in parte un mistero anche perla storia» .

Ma è stato così per il perso-naggio oppure per il cumulo dipassioni e di pregiudizi che l'ac-compagnarono? Carlo Pinto

NEL SETTESEGNO SETTE è il settimanale promosso dal-l'Azione Cattolica Italiana, diretto da RaffaeleCananzi ed Angelo Bertani .Molto semplice nella veste editoriale conta col-laboratori di rilievo e tratta tutti gli argomenti diattualità religiosa, culturale e civile . Gli articolisono brevi ed essenziali, adatti anche a chi hapoco tempo da dedicare alla lettura .Sulla linea del Concilio Vaticano IL SEGNOSETTE è impegnato a costruire la comunionenella Chiesa e il dialogo col mondo contempora-neo .L'amicizia, la franchezza e la libertà sono il suostile, garantito anche dalla autosufficienza eco-nomica che SEGNO SETTE ha raggiunto fin dalprimo anno di gestione .

I

SEGNO SETTE è un settimanale estremamenteeconomico : l'abbonamento annuo costa 27 .000lire (ridotto a 22 .000 per i soci dell'ACI) da ver-sare sul conto corrente postale numero 894006intestato a : AVE - Via Aurelia 481 - 00165 Roma .Allo stesso indirizzo si possono chiedere copiein saggio .

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cerca di dare una risposta, peraltro riuscendovi egregiamentea questo e ad altri interrogativisul re che un po' tutti gli italianiimparano a conoscere sin dallascuola elementare . Di questa fi-gura «amletica» Paolo Pinto rap-presenta magistralmente, comein una vera e propria tragediashakespeariana, le vicissitudinidinastiche e le strategie belli-che, gli eroismi e le codardie, lagentilezza e l'aggressività, ilrealismo politico e il misticismoreligioso .

RICCARDO TONELLIPastorale giovanile e anima-zione, EIIeDiCi Leumann (TO)pp. 126 L . 10.000 .

Quanti nella chiesa si occupa-no di giovani conoscono certa-mente don Riccardo Tonelli e ilsuo ormai ventennale impegnodi ricerca nell'ambito della pa-storale giovanile .Questo «quaderno» che fa partedi una collana ElleDiCi destina-ta all'animazione dei gruppi ecurata dal Centro Salesiano Pa-storale Giovanile, è una sintesirapida di quanto Tonelli in que-sti anni è andato ricercando ematurando come proposta dimetodologia pastorale a serviziodel messaggio evangelico e delmondo giovanile . È la duplicefedeltà all'uomo e a Dio quindiche nel metodo pastorale delTonelli si fa capacità di incarna-zione tra i giovani dando ai gio-vani come ricorda lo stesso To-nelli citando il rinnovamento del-la catechesi «un'apertura ai pro-pri problemi, una risposta alleproprie domande, un allarga-mento ai propri valori ed insie-me una soddisfazione alle pro-prie aspirazioni» . Il volume pre-sentato si articola in dieci capi-toli che significamente hanno iseguenti titoli :

«L'incarnazione come criteriodella pastorale», «La pastoralegiovanile tra problemi e prospet-tive», «L'educazione è una cosaseria anche in pastorale giova-

nile», «II contributo dell'anima-zione alla pastorale giovanile»,«Collaborare nella comunità at-torno ad un progetto», «Il corag-gio di ripartire dagli ultimi»,«Verso un modello di pastoralegiovanile : l'obiettivo», «Verso unmodello di pastorale giovanile : ilmetodo», «L'operatore di pasto-rale giovanile come animatore»,«Una pastorale giovanile per lavita e la speranza» .

AA.VV .

GUIDO GIUGNIIl corpo e il movimento nelprocesso educativo della per-sona, SEI Torino 1986 pp . 316L. 18 .000 .

Quanti si occupano di educa-zione non necessariamente fisi-ca potranno utilmente leggerequesto volume destinato soprat-tutto agli insegnanti . Partendodal presupposto che l'uomo èuna unità psicofisocomotoria ilprofessore Giugni - autore dialtre pubblicazioni presso lastessa Editrice - offre notevolispunti di riflessione sul ruoloche il corpo ed il suo linguaggio- il movimento - possonoesercitare nel processo di for-mazione dei giovani . Pur essen-do un libro destinato alla scuolariteniamo che questo di Giugnipuò essere utile a quanti e sonomolti sono interessati allo stes-so fenomeno sportivo visto noncome esaltazione collettiva espettacolare di massa ma comeesercizio quotidiano della pro-pria motricità e perciò comeeducazione .

RINO PISTELLATOIl cuore giovane, G.E .T ., Re-bellato Editore 1986 Torre diMosto (VE), pp. 71 L . 10.000 .

Chi ha detto che per esseresacerdoti bisogna essere un po'poeti in parte ha detto una ve-rità.+n don Rino Pistellato, sacer-

dote salesiano - è direttore aBorgomanero - poi questa af-fermazione è talmente vera chedon Rino può essere considera-to finissimo poeta . Ne sono te-stimoni le sue liriche pubblicatein «Salterio per un giorno di fe-sta», Rebellato editore 1982 epiù recentemente quest'ultimovolume .

«Un cielo già stanco/ portaquesto labirinto di giorni . / E tute ne vai su nuvole gri-gie, 1 mentre passa alla movioladei miei pensieri 1 il cuore gio-vane . . . »

Ecco alcuni dei molti versi

che ci piacerebbe far conoscerea tutti i lettori a dimostrazione diuna poesia soffusa di velata ma-linconia e di certa speranza percui già prima di presentare isuoi versi Pistellato con S . Ago-stino declama : «Canta e cammi-na! / senza smarrirti, 1 senza in-dietreggiare, 1 senza fermar-ti . 1 Canta e cammina!» .

L'approccio alla poesia di donRino è fatto di sentimenti e valo-ri umani sui quali mai viene me-no - non è il sacerdote l'uomodella speranza? - l'intensa lu-minosità dell'eternità di Dio ; iversi hanno un sapore ungaret-

ANCHE NOI SIAMO LETTIDALL'ECO DELLA STAMPA

Quanti nostri articoli sono arrivati nelle mani dipapi, presidenti della Repubblica, managers dimultinazionali? L'ECO DELLA STAMPA man-tiene il segreto . Tuttavia sappiamo che oltre50.000 numeri di quotidiani e periodici vari, dalrotocalco alla rivista tecnica, vengono letti an-nualmente dal personale dell'ECO DELLASTAMPA, di Milano, per documentare settima-nalmente migliaia di loro abbonati. Infatti, chipotrebbe leggere, oltre gli ottanta giornali quoti-diani, altri 150 periodici ogni giorno (dal settima-nale politico illustrato al quindicinale di agricol-tura, dal mensile economico al bimestrale lette-rario, al trimestrale tecnico, al semestrale scien-tifico, alla stampa per ragazzi, ecc.) per sapereciò che si scrive, in Italia, a proposito di un de-terminato nome o argomento?Questo lavoro viene effettuato, da oltre 80 anni,da L'ECO DELLA STAMPA, specialmente nel-l'interesse di piccole, medie e grandi industrie,oltre che di istituti scientifici, associazioni di ca-tegoria, banche, enti turistici, impresari teatrali,case discografiche e cinematografiche, editoridi libri e periodici, fra i quali anche il nostro .Questo nostro periodico, infatti, viene regolar-mente e puntualmente inviato, in molte copie aL'ECO DELLA STAMPA, per essere letto e rita-gliato, articolo per articolo, al fine di rilanciare intutta Italia e all'estero i nostri punti di vista econsentire sia ai colleghi delle quattromila e piùtestate in rapporto con «L'ECO» sia alle altre mi-gliaia di abbonati che L'ECO DELLA STAMPAconta nei suoi schedari, di documentarsi suquanto noi pubblichiamo, dall'articolo a firmadel direttore al comunicato stampa inviatoci dauno studio di relazioni pubbliche di Milano o diRoma .

(n .d .r.) L'ECO DELLA STAMPA - Via Compa-gnoni 2820129 Milano - Telef. (02) 710181-7423333

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tiano e comunque è una poesiamoderna che denota una solidapreparazione letteraria nell'Au-tore che si è laureato con unatesi su Clemente Rebora .

Lasciando in ogni caso ad al-tri giudizi più approfonditi ci pa-re che la poesia di Rino Pistella-to si faccia gustare e soprattuttoparla e comunica facendo vibra-re il sentimento .Chi, ad esempio, non avverte

la intima liricità di questa «Atte-sa»: «Corre il mio cuore / versol'Eterno / trattenuto solo 1 da unfragile 1 battito / di tempo . / E lonutre / di gioia / la speranza»?

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COMUNICAZIONI SOCIALI

26 - 1 DICEMBRE 1986

Gli 85 anni del «Santuario del S . Cuore»

PRESENZA SALESIANANEI 90 ANNIDI STAMPA CATTOLICAA BOLOGNA

ISTITUTO SALESIANO - BOLOGNACENTRO CULTURALE «CARD . G. LERCARi -BOLOGNA

Biblioteca parrocchiale «Marisa Montanari» di S . Maria degli AlemanniCassa Rurale ed Artigiana S . Sisto - Bologna

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tatto!Bolog

ORDINE DEI GIORNALISTI DELL'EMILIA-ROMAGNACENTRO EMILIA-ROMAGNA PER LA STORIA DEL GIORNALISMOUCSI - UNIONE CATTOLICA STAMPA ITALIANA - SEZIONE EMILIA-ROMAGNAASPREA - ASSOCIAZIONE ADDETTI STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI - E .R .

Bo!ogna,CINENIAGALLIERA, via Matteotti, 25dai 31 agosto ai 21 settembre 1986Uran di apoituran r c n

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Il mensile del santuariodel Sacro Cuorenacque nel 1901,sostenuto dalCardinale Svampa,grande ammiratore diDon Bosco.

Bologna - Il XX secolosi era affacciato da poco . L'Europasi cullava nel clima idilliaco della«belle époque», felicemente ignaradel disastro che le sarebbe piombatoaddosso con la rovinosa guerramondiale (per non parlare di quel-l'altra immane carneficina, appenavent'anni dopo la prima) . Quasi co-me richiamo ai veri valori dello spi-rito in un'epoca che si vantava di es-sere allegra e spensierata, nacque,all'ombra delle Due Torri, «Il seco-lo del Sacro Cuore di Gesù», la pri-ma pubblicazione salesiana di Bolo-gna .

Testata forse un po' impegnativase rapportata al modesto formato ealla dimessa veste tipografica delperiodo, ma di alto significato se vi-sta come indicazione di un itinera-rio spirituale . Se il- secolo XX, il se-colo che si approssima ormai allasua conclusione, fosse veramentestato «di Gesù», segno di pace fragli uomini, l'umanità si sarebbe ri-sparmiati atroci lutti e spaventoserovine .

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Il mensile salesiano aveva trovatoun fervente sostenitore : il cardinaleDomenico Svampa, in quegli anni,posti a cavallo fra i due secoli, arci-vescovo di Bologna. Grande ammi-ratore di don Bosco, di cui fu unodei primi cooperatori, Svampa per-seguiva il disegno di fare del capo-luogo emiliano un centro di diffu-sione del suo insegnamento e di de-vozione al «sacratissimo Cuore diGesù» . Il primo numero del perio-dico porta la data del 14 giugno1901 - 85 anni fa - lo stesso gior-no in cui fu posta la prima pietra deltempio dedicato al Cuore di Gesù,destinato a diventare uno dei piùnoti santuari salesiani .

Proprio nei locali di accesso al ci-nema «Galliera», annesso alla chie-sa, i visitatori hanno potuto vederenelle scorse settimane le prime copiedi quel mensile, esposte alla mostradedicata ai 90 anni della stampa cat-tolica bolognese .

«Il secolo del sacro Cuore di Ge-sù», che si stampava allora nella ti-pografia arcivescovile, era stato te-

IL SANTUARIO.DELN,a

T I I DOCUMENTI DEL CONCILIO VATICANO 110

nuto a battesimo dal cardinaleSvampa, che in un messaggio pub-blicato il giorno di Pentecoste del1901, ne auspicava la larga diffusio-ne «in tutte le comunità, in tutti icollegi, in tutte le parrocchie, in tut-te le buone famiglie» . Una diffusio-ne a tappeto, insomma, nella con-vinzione, espressa dallo stesso Por-porato, che esso offrisse una lettura«vantaggiosa al bene spirituale dimolti» . E fu ancora Svampa a se-gnalare «II secolo» a due Papi,Leone XIII e Pio X, ricevendoneda entrambi significativi apprezza-menti .

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« Il Secolo del sacro Cuore di Ge-sù» è giunto puntualmente ai suoilettori fino ad oggi, anche se nel1931 ha cambiato testata per assu-mere quella attuale de « Il Santuariodel Sacro Cuore». Si deve a un sa-cerdote, che, fino alla sua morte av-venuta nel 1968, ha rappresentato aBologna una specie di istituzione,don Antonio Gavinelli, il rinnovatoimpulso dato al giornale, che si è viavia ammodernato nella veste tipo-grafica e ha ottenuto di allargarel'area di diffusione fino a raggiun-gere le attuali 11Omila copie, speditein tutti i Continenti .

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28 - 1 DICEMBRE 1986

Ai temi di spiritualità, il mensileassocia la trattazione di tematichedi attualità, spesso in stretto colle-gamento con le missioni salesianealle quali fa giungere la solidarietàmorale e materiale dei suoi letterati .Oggi è diretto da don Rodolfo Co-gliati, che tuttavia è in procinto dilasciare l'incarico a don Guido Zaf-feretti, attuale direttore dell'Istitutosalesiano di Modena .

Anche per quanto riguarda la se-de di stampa del periodico, ci fu uncambiamento, con l'abbandonodella tipografia arcivescovile perquella creata nell'ambito della scuo-la grafica salesiana, una delle piùantiche - risale al 1910 - e apprez-zate di Bologna .

Essa è solo una delle istituzioniche formano l'opera salesiana diBologna, oggi affidata alla direzio-ne del dott. Gianmatteo Facchini .La scuola nacque assieme ad altricorsi professionali, in seguito ab-bandonati perché ormai . . . fuorimoda, come quello per sarti, o quel-lo, pure rinomatissimo, per rilega-tori di libri. In compenso si sonopotenziati altri corsi, come quello

Il cardinale Biffi,arcivescovo diBologna, in visitaalla mostra

meccanico, oltre alla scuola media,al centro e all'istituto di formazioneprofessionale, che contano diversecentinaia di allievi . Il tutto all'om-bra della parrocchia salesiana delSacro Cuore - di cui è parroco donGiuseppe Boldetti - che vede pre-senti e attivi i vari settori d'iniziati-va salesiana .

La scelta del Santuario del SacroCuore come sede della mostra è sta-ta naturalmente influenzata dal rap-porto privilegiato che don Boscoebbe sempre con la stampa, e que-sto spiega anche come la rassegnasia stata posta sotto l'egida dell'Isti-tuto salesiano di Bologna, oltre chedel Centro culturale «CardinaleGiacomo Lercaro» . Ma si deve aidue curatori, Roberto Zalambani- un appassionato ricercatore ecollezionista di tutto ciò che odoradi carta stampata - e Matteo Ros-sini, se i visitatori della mostra han-no potuto avere un quadro comple-to, e forse inatteso per ampiezza evarietà, della multiforme attivitàpubblicistica dei cattolici bolognesi .

Naturalmente, un posto di ri-guardo è stato assegnato al quoti-

diano «L'avvenire d'Italia», nato aBologna come «L'Avvenire» nel1896 e ritornato alla primitiva testa-ta nel 1968 con il trasferimento aMilano, la sua fusione con «L'Ita-lia» e la diffusione su scala naziona-le (il quotidiano cattolico celebradunque quest'anno i suoi 90 anni divita). Una gloriosa testata, che hacondotto memorabili battaglie, siaall'epoca del predominio liberal-massone in Italia nei primi decennidel secolo, sia negli anni dell'occu-pazione nazista (tanto da essere au-torizzato, quasi unico fra i quoti-diani italiani, dal Comitato di libe-razione nazionale a riprendere lepubblicazioni, dopo il 25 aprile1945, con la stessa testata) .Le pagine dell'«Avvenire d'Ita-

lia» esposte alla mostra hanno com-mosso un ex direttore del giornale,Raimondo Manzini, che ha presen-ziato alla cerimonia inaugurale . Enon solo lui, perché anche il sotto-scritto, che in quel quotidiano hamosso i primi passi di giornalista(per poi «tradire», sia pure parzial-mente, la carta stampata per il pic-colo schermo televisivo), ha ritrova-to immagini e personaggi di tempilontani, ma di grande vitalità .

Accanto al quotidiano, le millefacce della stampa cattolica bolo-gnese, con «pezzi» rari e forse uni-ci, di pubblicazioni grandi e piccole,dal «Mulo», che si opponeva al-l'anticlericale «L'asino», alla «Do-menica» per le famiglie, rivale cat-tolica della «Domenica del Corrie-re», dal «Fiordaliso», organo degliscout, al «Risveglio», a «L'Unio-ne», a «L'ancora» e tanti altri, finoai numerosi bollettini parrocchiali .

L'interessante, istruttivo sguardoal passato, ha consentito ai cattolicibolognesi - ma è una riflessioneche dovrebbe riguardare tutti i cat-tolici italiani - di guardare all'oggie di chiedersi quanto la stampa cat-tolica abbia perduto nel tempo inforza di penetrazione . Lo ha sottoli-neato lo stesso arcivescovo di Bolo-gna, cardinale Giacomo Biffi,quando ha detto che dalla rassegnabolognese emerge una precisa indi-cazione e cioè «che bisogna lavora-re di più per fare in modo che il con-fronto non risulti troppo poco lu-singhiero per noi» .

G. N .

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COMUNICAZIONI SOCIALI

Il fumetto

LA TESTATRALE NUVOLEUn fenomeno che interessasempre più quanti hanno a cuorel'educazione dei ragazzi. Tra lacolluvie dell'attuale produzionenon tutto è negativo.

Baloon, nuvola, fumet-to . Tre parole per indicare la stessarealtà : quel piccolo spazio riempitodi parole che caratterizza gran partedella letteratura che ha come targetbambini e giovanissimi . Ma dire«fumetto» è dire qualcosa di frivo-lo e volgare che merita disattenzio-ne se non disprezzo e l'aristocrazialetteraria l'ha sempre consideratacome sciatto sottoprodotto della co-municazione di massa . «Masscult»li chiama Dwight MacDonald, stu-dioso americano di mass-media,elencandoli tra i materiali deterioridella cultura «popolare» come ilrock 'n roll e i telefilm, esemplariinsigni di emotività viscerale e diespressività gastronomica, lontanida ogni capacità di intelligenza .

Nel giudizio di molti, fumetti, te-lequiz e riviste pornografiche cado-no infelicemente sullo stesso infimopiano. Ma qualcosa è cambiato inquesti ultimi anni . Pullulano studicritici sul fumetto, si moltiplicano

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VUOIRICEVERE

Il. BOLLETTINOSALESIANO?Dal lontano 1877

questa rivista vieneinviata gratuitamentea chi ne fa richiesta .

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Il Bollettino SalesianoDiffusioneCasella Postale 909200163 ROMA

collane di comics, rientrano sulmercato le raccolte delle primestrips a prezzi vertiginosi, ammicca-no dalle edicole nuove testate conintenti espliciti di cultura e di arte,le università sfornano ponderoseanalisi sulla letteratura dell'immagi-ne disegnata, i vari «Tango» e « Sa-tyricon» provocano accaniti dibat-titi tra politici, sociologi e massme-diologi e si allarga a macchia d'oliola smania di Festival e di Mostre sulfumetto e sui suoi parenti più pros-simi: il cinema d'animazione e l'il-lustrazione . Perché questo insolitofervore attorno a una materia pre-cedentemente tanto ignorata? Nonè solo per devozionismo commemo-rativo, anche se l'86 registra una cu-riosa concentrazione di memorabiliricorrenze: 20 anni precisi dallascomparsa di Walt Disney, il piùnoto creatore del bestiario fumetti-stico e dei cartoons ; il 90° anniver-sario della nascita ufficiale del «fu-metto» moderno con l'apparizionedomenicale dell'orecchiuto YEL-LOW KID nel suo sgargiante cami-cione giallo ; la colossale impresaeditoriale Mondadori per celebrare i50 anni, compiuti di fresco, dell'im-mortale Topolino ; i gloriosi 50 annidella Warner Bros, la più agguerritaconcorrente di Disney ; la Ventesimasolenne edizione della più prestigio-sa rassegna internazionale dei co-mics, il «Salone di Lucca» . E, for-se, si potrebbe continuare . Il rumo-re attorno a queste ricorrenze e l'ac-cresciuta consapevolezza del poteredi opinione che l'immagine esercitaa livello di massa hanno spinto aduna maggiore attenzione critica leistituzioni culturali, i manipolatorid'opinione e le agenzie educative .Basterebbe dare una rapida occhia-ta alle statistiche per rendersi contodell'entità del fenomeno . Recentis-simi dati dell'ISTAT (publicati inquesto mese di dicembre e relativiall'annata 1985) segnalano la pre-senza in Italia di 110.293 .000 copiedi periodici per bambini e ragazzi e1 .154.000 copie di periodici umori-stici, con un notevolissimo incre-mento nella diffusione rispetto al1984 . Con il numero delle copie èanche aumentato il numero delle te-state in edicola o per abbonamento :69 periodici per bambini e ragazzi,15 periodici umoristici . Senza con-

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tare quelli che vengono elencati sot-to la voce «divertimenti, giochi»(357 testate con 507 .155 .000 copiediffuse), anch'essi ricchissimi di il-lustrazioni o di narrazioni a fumet-ti. Il numero dei lettori è quindi no-tevolissimo . Si tratta di una capilla-re ed estesa «scuola di massa», sot-tilmente gestita dalla spessa presen-za dell'«immagine innocente», co-me la chiama Gino Frezza, studiosodi questa materia .

L'irascibile papero e i suoi turbo-lenti nipoti, i petulanti Cip Ciop,l'imperturbabile Phantom, l'im-marcescibile Mandrake, l'irrepren-sibile Pecos Bill, il tormentatoCharlie Brown e l'incalcolabileschiera di antropomorfici animalet-ti che riempiono lo zoo degli albiumoristici o gli emblematici perso-naggi delle strips e vignette che sem-pre più invadono la stampa peradulti avranno o no un'incidenzasui propri appassionati cultori?

In genere quando si legge una sto-ria, non solo resta impresso nellamente quanto è accaduto, ma ancheil modo di pensare e di comportarsidei protagonisti, le loro scelte e i lo-ro valori che, dagli avvenimentinarrati, vengono puniti o premiati .Queste immagini accattivanti e diimmediata comunicativa tendono atrasmettere la visione del mondo dichi le crea e le disegna . Impossibiletracciare un panorama della produ-zione fumettistica in relazione allavariegata ideologia che sottende . Èperò interessante notare come, negliultimi anni, il fumetto ha rivestitosempre più esplicitamente l'irre-quietezza del pubblico giovanile .Dal '68 l'immagine disegnata ha ac-centuato l'impegno sociopolitico,portando ad un'esplosione moltomarcata di pubblicazioni che, neglianni '70, esprimevano la rotturacon la società e i suoi valori . Si sonoaccentuati i temi della violenza quo-tidiana, dell'inquitudine esistenzia-le, della sessualità, scardinando allaradice valori tradizionali e spingen-do confusamente verso l'utopia e il .

I fumetti delle

sogno . Un crescendo di interesse hapagine 29-30-31

caratterizzato anche questo primosono tratti da : AA .

lustro degli anni '80 con l'apparireVV. A diritti umani

di nuove testate e di nuovi perso-pubblicato da

naggi. La proliferazione dei fumet-Comic Arte Amnesty

ti, tuttavia, non ha trovato altret-International

tanta ricchezza nel definirne il ruo-

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lo . Anzi, è si accentuata la fram-mentazione ideologica, l'insicurez-za, la ricerca affannosa e contortadi punti di riferimento documenta-bili nella varietà estrema di stili, diracconti, di tematiche e di pubblica-zioni. E l'alluvione di espressivitàgrafica sarebbe ancora più dilagan-te se il mercato editoriale ne offrissela possibilità (basti pensare ai clandi appassionati che pubblicano inproprio o alla colluvie di «giornali-ni» o «notiziario» scolastici) .

Nell'editoria rampante del fumet-to, in continua espansione, alcunielementi sembrano emergere e ca-ratterizzare la recente produzione :l'esasperazione e brutalizzazionedella sessualità, l'enfatizzazione del

«Yeiiow Kid» fu pubblicato nel1895 e può considerarsi la primaforma di fumetto

potere del denaro e della ricchezza,la liberazione sregolata dell'aggres-sività e della violenza, l'insofferen-za di un ordine morale, di una qual-siasi regola di vita, di un'etica pub-blica o privata, la frenetica rincorsaalle occasioni di piacere, la mitizza-zione del successo e della «fortuna»per una vita gaudente sorda e indif-ferente ad ogni problema. E anchequando una «morale» sembra at-traversare la trama di un racconto,si avverte l'ama;o sapore della reto-

rica e della falsità (come è nel casodi alcune testate uscite in edicola inquesti mesi) .Forse aveva ragione Edgar Morin

quando, qualche anno fa in un suofamoso saggio dal titolo «L'indu-stria culturale» scriveva : «Dalla va-canza dei grandi valori, nasce il va-lore delle vacanze» . E interpretaval'esasperata ricerca di divertimento,di spettacolo e di evasione come laconferma di uno smarrimento deigrandi sistemi di valore (lo Stato, lareligione, la famiglia) . Per Morin,l'esplodere della domanda di gioco-spettacolo denuncia la decadenza diuna società in cui si sono sbriciolatele grandi trascendenze . «In questosenso - conclude l'acuto studiosofrancese - il tessuto dell'indivuali-smo moderno è di fatto nichilista apartire dal momento in cui nullaviene a giustificare l'individuo senon la felicità personale» . Comeopposizione, spesso inconsapevole,al nichilismo nasce l'humour, che sipuò esprimere in versioni disparate :la satira, l'umorismo assurdo, l'e-vasione divertita, la rozza distrazio-ne. Questo può spiegare il prevaleredell'aspetto umoristico e divertito(anche nei toni del sarcasmo e dellaparola) che i fumetti attualmentepresentano .

Nel confuso e spesso torbido arci-pelago delle «nuvole comunicanti»cercano un loro spazio significativoanche fumetti a finalità educativa .Encomiabili esempi sono offerti daIl Giornalino, La Giostra, MondoErre, Primavera, Il Messaggero deiragazzi . . . per citare alcuni titoli .Così alcuni editori cattolici hannointrapreso programmi editorialimolto impegnativi con adattamentodi testi biblici, di esperienze signifi-cative di Santi e di proposte di cate-chesi al linguaggio immediato e co-municativo del fumetto. È doverososegnalare, sul fronte non confessio-nale, la lodevole iniziativa dell'edi-trice Comic Art : con il patrocinio diAmnesty International, ha diffusoun volume di fumetti che illustrano,con la penna di autorevoli disegna-tori, vari articoli della Dichiarazio-ne dei Diritti dell'uomo . Inutile direche si tratta di coraggiose iniziativeda incoraggiare e imitare .

Pierdante Giordano

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STORIA SALESIANA

ALLE PORTEDI UN ANNIVERSARIO

La Basilicadel Sacro Cuore

in Romafu consacratail 14 maggio

1887.

L a vettadei Colli di Roma

Il colle Esquilino è il punto più al-to della Roma imperiale ; la statuadorata del Sacro Cuore è il puntopiù alto dell'Esquilino. Su questavetta arrivò D . Bosco poco più dicento anni fa, dopo venti anni di pe-regrinazioni e di umiliazioni, di spe-ranze e di delusioni, per fondare lasua prima opera nel cuore del mon-do cattolico .

Una terra carica distoria

La via Marsala che da meno di unsecolo scorre lungo tutta la stazioneTermini, era il VALLUM delle mu-ra Serviane e per molto tempo, pri-ma della costruzione delle mura Au-reliane, era stata usata come fossacomune per tutti i giustiziati, per ipoveri, per i peregrini, per coloroche non potevano avere una sepol-tura decente . Chi riscattò la zona fu

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Mecenate, il potente ministro diAugusto che ottenne questa partemalfamata e selvaggia fuori le murae ne fece la zona più bella e ricercatadi Roma, col costruirvi la sua splen-dida villa in mezzo a meravigliosigiardini. Mecenate ne fece la culladella poesia e dell'arte, costruendole ville per i più grandi poeti e artistidi Roma .

Caduta la potenza di Roma si im-padronì del colle una selva intricataed inospitale fino alla riscopertadella zona in periodo rinascimentalespecie per opera del cardinale Felice

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Peretti, il futuro Sisto V, che vi co-struì una splendida villa con dei fa-volosi giardini . Diventò il belvederedi Roma e dal colle della giustizia,una montagna di terra che per i la-vori delle terme di Diocleziano ave-vano coperto le mura serviane, sidominava tutta Roma .

Roma capitaleL'Esquilino diventa, dopo la pre-

sa di Roma, un grande cantiere chedeve dare alla capitale d'Italia i mi-nisteri e le abitazioni per il persona-le; la popolazione aumenta in unbatter d'occhio, il servizio religiosodiventa insufficiente e si pensò subi-to a costruire una chiesa che potesseandare incontro alle nuove esi-genze .

Pio IX aveva da poco proclamatoS. Giuseppe patrono universale del-la Chiesa e non si vide occasione mi-gliore di questo nuovo quartiere pererigergli una chiesa in Roma .

Si cambiò parere nell'ondata difervore che investì tutta l'Italia perla consacrazione delle diocesi al S .Cuore .

Roma non poteva restare assenteanzi, per la sua posizione di centrodella cattolicità doveva erigere alSacro Cuore il tempio universale insuo onore. Promotore entusiasta diquesta idea fu il Barnabita padreAntonio Maresca a cui si deve inbuona parte l'espandersi della devo-zione al S . Cuore in Italia .

Entusiasmi e delusioniSi istituì subito una commissione,

si raccolsero i fondi con una collettain tutto l'orbe cattolico e si mise laprima pietra il giorno di S . Gioac-chino, onomastico di Leone XIIIche era succeduto da appena un an-no al grande Pio IX ; era il 16 agosto1879 .Su 1500 mq di terreno doveva

sorgere il nuovo tempio che venneiniziato con molto entusiasmo e cheentro tre anni doveva essere com-piuto. Negli scavi delle fondamenta

si trovò la sgradita sorpresa di galle-rie aperte dai romani per estrarre lapozzolana, per cui in alcuni punti sidovette scendere a 18 metri di pro-fondità . Questi lavori inghiottironoin un baleno tutti i fondi raccolti e sirestò con le fondamenta appena ini-ziate ed una grande delusione in tut-ti, specialmente in Leone XIII cheaveva preso tanto a cuore quest'o-pera .

Don Bosco e Roma,molte promesse,moltissime delusioni

Don Bosco non appena pensò al-la fondazione della congregazionesalesiana ebbe sempre il desiderio difondare una sua opera a Roma .

Molte proposte, molte offerte,molti promotori e grandi personali-tà offrirono a D . Bosco la possibili-tà di creare un'opera a Roma, manon riuscì mai a condurre a termine

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una sola proposta persino con tantodi contratto firmato e di cauzioneversata. Questa altalena durò più diventi anni .

Intanto Don Bosco si era attenda-to nei castelli , romani aspettandol'ora propizia per scendere a Roma .Albano, Ariccia, Magliano Sabina,Ceccano furono solo punti di avvi-cinamento alla capitale .

La prima dimora romana dei sa-lesiani fu una camera al primo pia-no dell'ospedale S . Spirito dove di-morò per circa sei mesi D . GiuseppeScapini che era stato scelto da D .Bosco come direttore spirituale delConcettini. Anche questo si rivelòun attendamento da nomadi perchéle tende furono spostate ai piedi delcampidoglio in un alloggio di cin-que camerette date a D . Bosco dallesuore di S. Francesca Romana perun debito non estinto e condonatoda D. Bosco. Anche qui la terra nonera adatta per mettere radici ; ci vo-leva la terra dell'equilibrio perché lasua opera più colossale potesse at-tecchire, fiorire e fruttificare .

IUna rara foto della Basilica incostruzione e alcune immaginiattuali

La mia opera piùcolossale . . .

Annegata nella delusione più pro-fonda, la costruzione della chiesa,progettata come tempio mondialedella devozione al S . Cuore, era so-lo una serie di trincee molto profon-de ai cui bordi era cresciuta l'erba ;un cantiere abbandonato, recintatoda un assito di legno sconnesso,senza futuro .

Leone XIII era molto rattristatoper questo insuccesso così gravetanto più che i protestanti prolifica-vano nella zona con uomini e mezzi .

Il cardinale Alimonda, arcivesco-vo di Torino, nel sentire le accoratepreoccupazioni del papa per la chie-sa del S . Cuore suggerì la soluzionedel problema: D. Bosco .- Ma è anziano, malato, con

molte costruzioni in mano e conmolti problemi finanziari . . .- Basta che il papa esprima un

suo desiderio e sarà fatto . Ci furonodelle trattative con il cardinal Vica-rio ma D. Bosco prese tempo, dopotutte le delusioni avute, ed attese lachiamata del papa a cui rispose conentusiasmo proponendo subito difare a fianco alla chiesa un grandeospizio per 500 giovani provenientida ogni paese e nazione .

.Ma è stata un ossoduro!

Le difficoltà cominciarono in ca-sa. I membri del capitolo superiorebocciarono l'impresa con una scon-certante unanimità: D. Bosco sfo-derò tutta la sua pazienza e santità ealla seconda votazione ottenne settevoti su sette .

Il via era stato dato ma la chiesa agiudizio di D . Bosco era piccola, ilterreno era molto poco . . . e si deciseseduta stante di aggiungere 29 metriad una chiesa che era stata progetta-ta per 35 metri di lunghezza . Furo-no immediatamente comprati 5000mq di terreno ed il tutto fu presen-tato al Cardinale vicario che morti-

1 DICEMBRE 1986 • 35ficato dall'insuccesso precedente fuatterrito da questa temerarietà di D .Bosco e non cedette se non per le in-sistenze dell'architetto dei sacri pa-lazzi che era lo stesso che aveva pro-gettato la chiesa del Sacro Cuore .Cominciarono i lavori ma anche iguai ; l'impresario non voleva ilcambio di gestione, l'architettosembrava essere dalla parte dell'im-presario, ci fu uno sciopero di mesidegli scalpellini, l'impresa avevachiesto cifre enormi per ritirarsi eD. Bosco pur di mantenere gli impe-gni assunti sacrificò dei soldi cheper giustizia non avrebbe dovutodare .

Si riavviarono i lavori, ma i soldinon bastavano mai per cui il santo,già molto stanco e malato andò achiedere l'elemosina in Francia edin Spagna per ben due volte, sotto-ponendosi ad enormi sacrifici .

Cesare Balbo si fece promotore diun voto nazionale per costruire lafacciata della chiesa e per togliere aLeone XIII l'onere che si era presodi pensare lui a trovare i fondi perquesta parte della chiesa Ma ancheil voto nazionale, anche se portò labella somma di 170.000 lire, non co-prì la spesa intera tanto che dellequattro statue progettate per la fac-ciata ne esistono tuttora solo due .

I protestanti pubblicizzavano agran voce la bancarotta di D . Boscoe diedero per certa la notizia che sifosse rifugiato in America . L'am-ministrazione di D. Dalmazzo, pri-mo parroco e procuratore generaledella congregazione era abbastanzadisordinata, sia per l'indole poeticadell'incaricato e sia anche per lemoltissime cose che aveva da fare,comunque tutto questo accentuavale preoccupazioni di D . Bosco per-ché i soldi non bastavano mai .

All'inizio del 1887 si scrisse a D .Dalmazzo che D . Bosco voleva chela chiesa si consacrasse a maggio diquell'anno ed il parroco rispose : maquale chiesa? Tanto erano indietro ilavori D . Bosco insistè personal-mente ed il cantiere si popolò di ben250 operai che lavorarono in con-temporanea ed il 14 maggio di quel-l'anno D. Bosco con D. Rua assi-stettero alla solenne consacrazionedella chiesa anche se in non pocheparti doveva essere completata do-po la morte del santo .

Marco Saba

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DUE GRANDI AMICI

D esidero rendere pubblicoil mio ringraziamento a

Maria Ausiliatrice e a Don Bo-sco, che ho imparato ad amarenel corso della scuola salesia-na, che in molte occasioni misono venuti incontro per aiutar-mi a risolvere vari problemi .Ogni giorno che passa mi ac-

corgo di avere sempre questidue Grandi Amici pronti a darmiuna spinta per superare la salitadelle difficoltà .

Gennaro Porcaro - Roma

FEBBRE E PERITONITE

Q ualche mese fa, mia figliaha dovuto subire d'ur-

genza un intervento per perito-nite: dopo l'operazione la febbenon passava malgrado dosimassicce di antibiotici che la ra-gazza cominciava a non tollera-re . Fiduciosa mi sono rivolta aS. Domenico Savio e a MariaAusiliatrice, ho messo sul cusci-no l'abitino del Santo e in brevetempo la febbre è scesa . Ora vo-glio ringraziare pubblicamentela SS . Vergine e Domenico Sa-vio .

Antonietta T. De FrancescoRoma

SNON TROVAVA LAVORO

ono una madre di fami-glia ; ho un figlio con venti-

due anni, diplomato e non trova-va lavoro . Quante domande hafatto, ma purtroppo accompa-gnate da grandi delusioni .Ero disperata, come buona

credente del Santo Vangelo chedice «bussate vi sarà aperto ;chiedete vi sarà dato», con fer-vore mi sono rivolta alla DivinaProvvidenza .

Oggi, con mia grande gioia,mio figlio ha trovato un impiegoed è contento . Di tutto cuore so-no a ringraziare Maria Ausiliatri-ce che mi ha esaudita .

Lettera firmataBorgo San Dalmazzo (CN)

ERO IN MACCHINA

1 13 novembre ultimo scor-so, ero in macchina con mio

figlio, quando un'altra macchinaci venne contro e urtò propriodalla parte dove ero io, entrandodentro . lo invocai Maria Ausilia-trice di cui sono devota, chia-mandola, come faccio sempre,«Mammina Santa» ; credevo dinon potermi più muovere e inve-ce riuscii ad alzarmi e volevotornare a casa . Mi consigliaronoperò di andare all'ospedale, do-ve mi riscontrarono la frattura diben dieci costole . Mio figlio in-vece rimase incolume . Ora sonocompletamente guarita e vogliodire grazie alla Madonna ancheattraverso le pagine del Bolletti-no Salesiano .

Lettera firmata

S

UN ESAME E UNASITUAZIONE DIFFICILE

ono un'exallieva e deside-ro ringraziare pubblica-

mente Maria Ausiliatrice per l'e-sito positivo di un esame che midava notevole preoccupazione .

In questo momento mi trovoin una situazione molto difficilee prego fervidamente la Mam-ma Celeste perché intervengain mio aiuto e faccia ritrovare laserenità a me e alla mia fami-glia .

Invio distinti saluti e Vi pregodi non pubblicare il mio nome .

Lettera firmata

S ono un'ex-allieva delle Fi-glie di Maria Ausiliatrice .

Nel febbraio di quest'anno eprecisamente il 12, giorno delleceneri, si sparse la voce in pae-se che una mamma giovanissi-ma, dopo aver dato alla luce unbambino, versava in gravissimecondizioni : infatti dopo il parto,aveva continue emorragie e nonriceveva il sangue che le venivadato .

Mi ricordai di Sr. Eusebia e lapregai dicendole : - Pensaci tu,guarda che M . Grazia è madredi due bimbi . Giorni dopo, mi re-cai all'ospedale e portai aM. Grazia il depliant di Sr . Euse-bia, dicendole : - Ho pregato,per te, questa nostra suora edho promesso che avrei reso no-ta la grazia . - M . Grazia mi rin-

LA PICCOLA CARMENÈ TORNATA A CASA

C i trovavamo di fronte adun caso estremamente

disperato riguardante la salutedella nostra bambina di soli 2mesi .

Dei conoscenti ci hanno con-sigliato di rivolgerci a San Do-

menico Savio affinché la proteg-gesse; e noi l'abbiamo fatto .Orbene dopo una degenza

ospedaliera di 4 mesi e aver su-bito un intervento chirurgico allatesta, la nostra Carmen è ritor-nata a casa per la gioia nostra etutti quanti in famiglia .Per parte nostra appena la

bambina potrà affrontare il viag-gio verremo a Torino sulla tom-ba di San Domenico Savio e co-si ringraziarlo .

Famiglia CioccaTrezzo sull'Adda (Ml)

UN TUMORE

S ono un ex-allievo e vorreiringraziare pubblicamen-

te per una grazia concessami .Mia moglie colpita da un tumoreveniva sottoposta a un delicatointervento chirurgico . Grazie aDio e alla Vergine Ausiliatriceora sta bene e non ha bisognonemmeno di alcuna terapia masolo di periodici controlli .

Abele De Pasca - Lecce

GRAVI EMORRAGIEDOPO IL PARTO

graziò, tenne il depliant conl'immagine di Sr . Eusebia . Dopouna settimana, quando sembra-va che tutto fosse ristabilito, tro-vai una sorella di M . Grazia inlacrime che mi disse che eranuovamente peggiorata e dispe-ravano di salvarla .Allora, a voce alta, mentre

passeggiavo con una mia ami-ca, dissi : - Ora, Sr . Eusebia,voglio vedere quello che sai fa-re! - La mia amica mi fece no-

COPERAZIONE AL CUORE

on infinita riconoscenzadico grazie a M . Mazza-

rello per la cui intercessione hosuperato la difficile prova diun'operazione al cuore . Poichéera l'anno centenario della suamorte la pregai che «mi pagassela festa» ridonandomi un po' disalute . Ora a distanza di quattroanni, nell'ultimo controllo il dot-tore ha detto : «è una cosa mera-vigliosa! Il suo cuore funzionameglio di quello di una personasana!» .

Sr. Giulia Cianciosi - Novara

SUN CASO DI MENINGITE

ono una exallieva delle Fi-glie di M . Ausiliatrice . De-

sidero proprio comunicare unagrazia particolare ricevuta daS. Domenico Savio .Espongo brevemente di che

cosa si tratta : Un giovane di 14anni, Tony, frequentante il 1 °anno di ragioneria, improvvisa-mente è stato colpito da unafebbre altissima . Ricoverato inclinica e successivamente all'O-spedale Caldarelli di Napoli si èdiagnosticato «caso di meningi-te». Per una successiva com-parsa di grosse macchie sul cor-po è stato necessario il traspor-to all'Ospedale «Cotugno» diNapoli specializzato per malat-tie infettive . Ogni cura sembra-va inutile e si era ormai certi chenon c'era via di scampo . Solo il«Santo dei Giovani» S . Domeni-co Savio avrebbe potuto pren-dersi a cuore la cosa . Mi ag-grappai con fede alla preghieraed iniziai una novena di fuoco al

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piccolo grande Santo . Ero sicu-ra che mi avrebbe esaudito .Pregai senza interruzione e convera fede . E Domenico Savioancora una volta non ha delusole mie speranze . Al quinto gior-no della novena la febbre inco-minciò a scendere, le macchie adiminuire e a poco a poco le co-se andarono sempre più miglio-rando. Ora il ragazzo è tornato acasa e va gradatamente ripren-dendosi .

D a due anni mio zio sacer-dote era affetto da una

grave forma di mal di reni . Du-rante le vacanze natalizie si èdovuto sottoporre ad un delicatoe urgente intervento chirurgico .Allergico ad alcune terapie c'eramolta preoccupazione per labuona riuscita dell'intervento .Ci rivolgemmo a D . Bosco e tut-to andò bene .

Nella scorsa primavera io miammalai di un grave deperimen-to organico . Colpita da continuovomito e singhiozzo stentavo areagire alle cure mediche . Mi ri-volsi ancora una volta a D . Bo-sco e anche questa volta non hamancato di ascoltarmi .Con enorme riconoscenza .

Anastasia AmbrosioOttaviano (NA)

LA VITA IN PERICOLOPER LE USTIONI

I n un gravissimo incidentesul lavoro, mio genero

Osvaldo Arlandini riportò ustionitalmente gravi che ne misero arepentaglio la vita . Lo affidam-mo subito a Maria Ausiliatricené cessammo mai di invocarLanei momenti più critici della sualunga degenza all'ospedale . Evenne la sospiratissima graziache, come per promessa, vor-remmo pubblicata sul Bollettino .

Luigina Erba - Lu Monf.to (AL)

ESAMI RIUSCITI

P er il buon esito degli esa-mi dei miei nipoti ho pre-

gato il nostro amatissimo donBosco e tutto è andato bene .

Una Nonna

MOMENTO PARTICOLARE

S ono una ragazza di 19 an-ni e desidero sia reso pub-

blico il grazie che devo a tutti iSanti Salesiani per il loro conti-nuo aiuto in molte circostanzedella mia vita e per quello elargi-to a mio fratello in un momentomolto particolare .Continuo fiduciosa nella pre-

ghiera implorando protezioneper tutta la mia famiglia .

Toro M.A . - (CT)

DUE GRAZIEDA D . BOSCO

Jenny G . - Torino

IN RICORDODI DOMENICO SAVIO

S ono un giovane di quattor-dici anni e porto il nome di

Domenico Savio .Quest'anno all'istituto Tecni-

co per il Turismo «Marco Polo»di Palermo ho avuto per inse-gnante di Religione, un sacer-dote salesiano, Don Natale Zuc-caro, che un giorno ha presen-tato in classe il Bollettino Sale-siano,'mettendo in evidenza levarie interessanti rubriche delperiodico mensile e tra l'altro ciha invitato a leggere le relazionidi grazie ricevute per interces-sione dei Santi Salesiani .

Mi ha colpito la foto di Dome-nico Savio e mi sono ricordatoche portavo il Suo nome pergrazia ricevuta al momento del-la nascita. Tornato a casa ho vo-luto conoscere i particolari ; ec-coli :

Alcuni giorni prima del parto,era avvenuta la disinfestazionedella casa colonica, dove abita-vamo. Mia mamma, passandosulla veranda, tra l'altro priva direcinzione, scivola malamente aterra, a motivo del disinfettante,rotolando poi nella sottostantevigna . Perde i sensi ; viene rico-verata d'urgenza in ospedale . Imedici che la visitano sono una-nimi nell'affermare che la vita

del nascituro era gravementecompromessa e invitano i mieigenitori a non farsi delle illu-sioni .

Una ostetrica dell'ospedalepone al collo di mia mamma unamedaglietta di Domenico Savio,il santo delle culle, invitandoLaad avere tanta fede nel suo pa-trocinio . Lo stato di salute di miamamma intanto continua a peg-giorare, destando viva preoccu-pazione nei medici che l'assi-stevano . Poi improvvisamente idolori scomparvero e mia madre

1 DICEMBRE 1986 • 37

contro ogni speranza riacquistale forze e dà alla luce un bel ma-schietto sano e vegeto come unpesce .

Era il 3 settembre 1967 . Sonopassati quattordici anni per co-noscere un po' meglio Domeni-co Savio e per capire che la miavita la devo a Lui . Ho voluto rac-contare ai compagni della miaclasse la più bella storia dellamia vita e riconoscente prego dipubblicarne la grazia .

Riso Domenico - Palermo

Cabiddu BarbaraCadé GiovanninaCalì IgnazioCappo MaurizioCarapelli IvaCarelli GiuliaCarusone LuigiCaviglioli GiuseppinaCieri GiovanniCiscato GrazianoColumba BenedettoComuzzi IolandaCona MariaConti LaviniaCostanzo Calogero

De Colle MariaDe Giovanni VincenzoDellarole GiuseppeDelli Anna NardinDe Stefano MariaDi Leonardo MicheleDogliotti Lucia

Falco Tranquilla

Gaburri OrsolaGatti MariaGaudissand Maria

CI HANNO SEGNALATOGRAZIE

Balma MariaBasello A. MariaBarlocco LuigiBelsito EmmaBoasso LuciaBocchese IdaBoggio LuigiBologna RosariaBonacossa GiuseppeBonafede LucreziaBongiorno L. IgnaziaBonomi ImeldaBorlenghi LucianaBovio MariaBrandino Giuseppina

Inguanti Francesca

Lazzarin Maddalena

Mannea SalvatoreMarcato MariaMarcone AnitaMarinelli FloraMontonati MariaMenaglio BernardoMirano Luigia

Panarello FrancescaParodi Gio BattaPedretti AnnaPerrotta SalvatorePorru EmanuelaPiccolo RitaPulce Saveria

Rastelli LuisaRinaldi R . RosinaRocca Cecilia

Santandrea M . TeresaScalia GiuseppaSiracusa SebastianaStantero Genoveffa

Testa AnnunziataTesta ClaraTorre BartolomeoTreppiedi FrancescaTurco Rosaria

Vallarino MariaVassallo RosaliaVenturoli MariaVillella GiovannaVinciguerra AnnaViviano Zita

Zamparelli Linda

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38 • 1 DICEMBRE 1986

ADELE PALMIERI ARCAMONE, tCastellammare di Stabia (NA)25/6/1986

Sin dal primo giorno dell'arrivo deiSalesiani a Torre Annunziata (NA)per iniziare un aspirantato e un ora-torio, mamma Adele conobbe DonBosco e rimase entusiasta del climasalesiano .

«Come sarebbe bello avere un fi-glio da dare a Don Bosco!» .

Con questo sentimento iniziò lasua vita di sposa e il Signore esaudìil suo desiderio con la vocazione sa-lesiana del primo dei tre figli, D. An-tonio .

Mamma Adele si trovò in casa unpezzo dell'oratorio di Don Bosco coni tre figli oratoriani, e visse con gioiae generosità la sua vocazione diCooperatrice . Curò con l'esempio ela parola la crescita dei figli e li aiutòa scoprire e seguire la propria voca-zione avviandoli all'azione apostolicae s'impegnò in tutte le forme di apo-stolato che l'Unione locale venivapromuovendo .

SALATA ROSALIA, ved. MAGA-ROTTO, cooperatrice t Pernumia(PD) a 87 anni

Ha lasciato in quanti la conobberoun profondo senso di Dio, espressonel lavoro di casa, alimentato dallaquotidiana preghiera, dalla frequen-za ai Sacramenti, con la partecipa-zione alla vita parrocchiale, comeiscritta all'Azione Cattolica, ai Coo-peratori Salesiani ed ai Terziari Fran-cescani . Amava il Papa, il Vescovo,la Chiesa e la vita, prodigandosi perla crescita dei 10 figli, lieta dell'offer-ta al Signore di 5 di essi ; 2 sacerdoti,3 suore, di cui una missionaria (mae-stra delle Novizie in Costa-Rica) . Ot-timista e aperta al prossimo, partico-larmente verso quello più bisognosodi aiuto . Era solita sottolineare gliaspetti positivi delle persone e degliavvenimenti, dimenticando difetti etorti . Il suo ultimo gesto di generosi-tà: una parte della pensione, appenaricevuta, per l'imminente ordinazio-ne sacerdotale del nipote Germano el'altra parte per il matrimonio della ni-pote Monica («lo non ci sarò alla vo-stra festa, ma ecco il mio regalo» -così disse) .

Sapeva condividere gioie e più an-cora dolori e lutti, animando alla spe-ranza e fiducia in Dio e nei suoi santipatroni, che spesso invocava: l'Ausi-liatrice e Immacolata di Lourdes,S. Antonio, don Bosco, padre Leo-poldo ed ultimamente il suo predilet-to : Domenico Savio . Ricordava connostalgia gli esercizi spirituali a Mon-teortone e le feste della Famiglia Sa-lesiana!

RON sac. ORESTE, salesiano tViareggio a 73 anni

Personalità solida ed equilibratapareva non facesse nessun sforzoper andar d'accordo con tutti .Abitualmente sereno portava

avanti una notevole mole di lavorocon metodo, costanza e perfetto do-minio anche delle situazioni più intri-cate .

La diligenza e la passione che po-se nel suo incarico di economo ispet-toriale per tanti anni lo resero unesperto, da più parti consultato, siain Congregazione, sia da istituti ma-schili e femminili .Sempre affabile e disponibile,

pronto al consiglio saggio e illumina-to, traeva queste ricchezze dalla suaprofonda vita interiore alimentata dauna pietà eucaristica e mariana dav-vero esemplare .

CENCINI sac . GINO, salesiano tViareggio a 53 anni

Da autentico figlio di Don Bosco fuun seminatore di allegria, che gliguadagnava i cuori di quanti, giovanie adulti, avevano la sorte di incon-trarlo .

Chiunque si trovasse in difficoltà,trovava in lui un ascolto attento, unacondivisione fraterna e un interessa-mento fattivo .Quasi una specie di magnetismo

gli attirava le persone : ogni iniziale ti-tubanza veniva spazzata via dallaforza d'urto della sua straripanteumanità .

A quanti hanno chiesto informazioni, annunciamo che LA DIRE-ZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO con sede in ROMA, rico-nosciuta giuridicamente con D .P . del 2-9-1971 n . 959, e L'ISTITUTOSALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, avente perso-nalità giuridica per Decreto 13-1-1924 n . 22, possono legalmente ri-cevere Legati ed Eredità .

Formule valide sono:

- se si tratta d'un legato: lascio alla Direzione Generale Ope-re Don Bosco con sede in Roma (oppure all'Istituto Salesiano perle missioni con sede in Torino) a titolo di legato la somma di lire . . .,(oppure) l'immobile sito in . . . per gli scopi perseguiti dall'Ente, e parti-

I malati furono i privilegiati dellasua amicizia ; negli incontri a quat-tr'occhi, come nei pellegrinaggi aLourdes e a Loreto dell'Unitalsi egliera motivo di gioia e garanzia di sicu-rezza .

Ma il raggio della sua disponibilitàsi estese a tutta la Famiglia Salesia-na, che amò e servì con generosadedizione .

LANCIONI, sac. LANCINO, salesia-no t Sampierdarena (GE) a 69 anni

Sorretto e conquistato, lui orfano,dalla paternità esperimentata in te-nera età in un collegio salesiano,scelse di stare per sempre con DonBosco .

Le malattie, che nel corso della vi-ta segnarono in profondità la sua sa-lute, non compromisero la sua labo-riosità . né la fedeltà al suo dovere disalesiano e di sacerdote .

Delicato e discreto, generosamen-te servizievole, ha saputo farsi donoa quanti lo hanno incontrato, lascian-do in essi il ricordo dell'amico buonoe fidato .

LAZZARIN sac . PIETRO, salesianot Monteortone-Abano (PD) a 75 anni

Una vita tutta spesa in diverse ca-se e mansioni salesiane nel Trive-neto .

Nato a Cartura (PD) nel 1910 dauna famiglia tipicamente veneta conmolto lavoro, molti figli, molta pre-ghiera, a 18 anni, ormai maturo conun lavoro in mano, entra nell'aspiran-tato di Trento .

Dopo il periodo formativo passatonelle case di Foglizzo (TO), Venezia,Schio, fu ordinato sacerdote a Mon-teortone nel 1940 nel pieno della se-conda guerra mondiale . Sacerdote ebuon amministratore, offrì le sue dotidi mente e di cuore nella Parrocchia-Oratorio di Trieste, Albarè e Mon-teortone . Innamorato della natura edei monti, trovava tempo per prepa-

rare con garbo interessanti docu-mentari per gli ospiti della nostra ca-sa di cure termali «Mamma Marghe-rita» di Monteortone . Era un modogarbato per entrare nel cuore dellepersone ed elevare il loro animo aDio . Fu sempre ed ovunque salesia-no, entusiasta della vita, amante dellavoro, della sana allegria, ottimista esereno sino alla fine della vita .

Il suo funerale fu una vera dimo-strazione di simpatia e di riconoscen-za di confratelli, amici, medici, alber-gatori, gente semplice che avevanovisto in lui un vero figlio di don Bo-sco .

CARBONE sig . MICHELE, Salesia-no Coadiutore, t Bari a 89 anni

Il Signore gli ha concesso una lun-ga vita, che egli ha speso al serviziodella Congregazione .

Valente maestro legatore, ha for-mato generazioni intere di giovani almestiere e alla vita . Sue caratteristi-che : la gioia e l'ottimismo . Amava D .Bosco con cuore di fanciullo e aquanti avvicinava sapeva dire la suaparolina efficace, densa di sana alle-gria, ma profonda di senso cristiano .

ERDó EISENUT sac . FRANCESCO,salesiano t Varazze a 92 anni

Era il Patriarca dell'Ispettoria .A trent'anni, Don Francesco, ma-

turo per l'esperienza dell'università edella guerra, ricevette l'abito eccle-siastico dal Servo di Dio don FilippoRinaldi in visita in Ungheria . Fu con-sacrato sacerdote a Torino e visse lasua lunga missione di evangelizzato-re, di confessore e di insegnante, inCina, Giappone, Palestina e To-scana .

Era di carattere forte come la suatempra fisica. Fu un uomo di raccoltavita interiore e di profonda devozionemariana . Scelse - e fu segno em-blematico di fedeltà al S . Fondatore- di farsi chiamare ERDO-BOSCO,quando in quella parte della sua pa-tria dovettero cambiare cognome .

Nei suoi occhi, limpidi di eternogiovane, rimase sempre visibile la di-sponibilità a voler bene e a lasciarsivoler bene .

colarmente per l'esercizio del culto, per la formazione del Clero edei Religiosi, per scopi missionari e per l'educazione cristiana .- se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l'uno

o l'altro dei due Enti su indicati :« . . .annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria. Nomi-

no mio erede universale la Direzione Generale Opere Don Bosco consede in Roma (oppure l'Istituto Salesiano per le Missioni con sedein Torino) lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo,per gli scopi perseguiti dall'Ente, e particolarmente per l'esercizio delculto, per la formazione del Clero e dei Religiosi, per scopi missiona-ri e per l'educazione cristiana.(luogo e data)

(firma per disteso)

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SOLIDARIETÀborse di studio

per giovani Missionaripervenute

alla DirezioneOpere Don Bosco

Borsa : S . Cuore di Gesù, Maria Au-

Borsa: Madonna del Rosario disiliatrice, Domenico Savio e Sr .

Pompei e Don Rua, in memoria deiEusebia, in ringraziamento per la miei defunti, a cura di Rossello Ric-promozione della nipotina, a cura di

cardo, Torinouna nonna, L . 1 .000 .000

Borsa: Maria Ausiliatrice e o . Gio-vanni Bosco, in memoria e suffragio

Borsa : Santa Maria del Cammino, dei genitori di Antonelli Concetta,

Borse Missionarieperché la Vergine guidi il cammino L. 300 .000

da L . 100.000dei nostri ragazzi, a cura di N .N .,L. 1 .000 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, invocando grazia eprotezione, a cura di T . A .,L. 1 .000.000

Borsa : Maria Ausiliatrice e SantiSalesiani, in ringraziamento e invo-cando ancora aiuto in un momentodifficile, a cura di N .N ., L. 1 .000 .000

Borsa : in memoria di Mario Gualeni,a cura di Gualeni Rina, BG,L.250 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, proteggeteci sempre,a cura di Musuraca Cecilia, RoccellaJonica, RC, L. 200 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo-sco, Mons . Versiglia e Don Carava-rio, a cura di Nicoletti Avv . Giovanni

Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo- e Bonina, CT, L . 200 .000sco, in ringraziamento e chiedendoaiuto e protezione, a cura di Cec- Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo-chetto T. Anna, VI, L . 1 .000.000

sco e Don Rua, per ottenere grazia,a cura di M.G .P ., Torino, L . 200 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo-sco e Domenico Savio, in ringrazia- Borsa : Gesù Sacramentato e Mariamento e per protezione della fami- Ausiliatrice, in ringraziamento e in-glia, a cura di Elisabetta Troncatti, vocando sempre protezione, a curaL.950 .000

di A.P ., L . 200 .000

Borsa : Maria Ausiliatrice, a cura di Borsa : Don Bosco, a cura di Stra-Usai Giovanni, Terralba, OR

diotto Olga, Riese S . Oio X, TV

Borsa: Gesù Sacramentato, MariaAusiliatrice, Santi Salesiani, perimpetrare grazie, a cura di Viberti-Cerri, La Morra, CN

Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo-Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo- sco, in ringraziamento e per prote-sco, per protezione, a cura di Vaute- zione, a cura di Bafile Bianca, L'A-ro Elio

quila

Borsa : Papa Giovanni, in ringrazia-mento per il 90° compleanno dellaMamma, a cura delle Famiglie Mar-chisio e Rufatto, Chieri, TO

1 DICEMBRE 1986 • 39

Borsa : Don Bosco e Papa Giovan-ni, invocando protezione per maritoe famiglia, a cura di C .A .

Borsa : Maria Ausiliatrice, Santi Sa-lesiani, proteggete la mia famiglia, acura di Quattrini Giorgio, Trento

Borsa : Maria Ausiliatrice, per prote-zione della famiglia, a cura del Dr .Umberto Cagianelli

Borsa : Maria Ausiliatrice e SantiSalesiani, in memoria e suffragiodella sorella Nicolina e per la salvez-za dei miei cari, a cura di Montuori V .

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco, in memoria e suffragiodi Carlo e Maria Camerano, a curadei nipoti

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio-Borsa : Maria Ausiliatrice e Santi Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo- Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio- vanni Bosco, in ringraziamento e in-Salesiani, in ringraziamento e invo- sco, Domenico Savio, in ringrazia- vanni Bosco, per la salute nella fa- vocando protezione, a cura di Simo-cando ancora grazie, a cura di Tina e mento e per protezione per i nipotini miglia, a cura di Manavella Maria tre- na e SabrinaMonica, L . 500 .000

Daniele e Nicolò, a cura di Longo Ca- ne, CNterina, Bosconero, TO, L . 200.000

Borsa : S . Domenico Savio, proteg-Borsa : S. Giovanni Bosco, in rin-

Borsa : S . Giovanni Bosco, a cura di gete me e i miei cari, piccoli e grandi,graziamento e implorando protezio- Borsa: Maria Ausiliatrice e Santi Giachino Maria, Torino

a cura di Deidda Giuseppina, CAne, a cura di A.B ., Lanzo Tor ., Salesiani, implorando aiuto e prote-L.500.000

zione in vita e in morte, a cura di Car- Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio- Borsa : Maria Ausiliatrice, a cura dirella Luigi, SA, L . 200 .000

vanni Bosco, a cura di Alifredi E .

Totaro Antonietta, MessinaBorsa : S. Giovanni Bosco, in rin-graziamento per il posto di lavoro ot- Borsa : in memoria di Don Giacomotenuto dal nipote Guido, a cura della Sarti e del padre Giuseppe Dante, azia Laura, L . 500 .000

cura di D . Silvano Sarti, L . 200 .000Borsa : in memoria del fratello Luigi,

Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio- Borsa : Gesù Sacramentato, Maria nell'UU ° anniversario della sua mor-vanni Bosco, per ottenere grazia, a Ausiliatrice, Don Bosco, imploran- Borsa : Maria Ausiliatrice, S . Gio- te, a cura di Sutera Mascali Gaetana,cura di Pinta Guglielmo, Carmagno- do protezione per giovani missionari, vanni Bosco, in ringraziamento e in- ENla, TO, L. 500 .000

a cura del Laboratorio «Mamma Mar- vocando protezione, a cura di N .C .,gherita» di Verona, L . 200 .000

Imperia

Borsa: Maria Ausiliatrice e Don Bo-Borsa: Maria Ausiliatrice e Don Bo- sco, invocando protezione e un la vo-sco, in ringraziamento e invocando Borsa : in memoria e suffragio di Ne- Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo- ro per i nipoti, a cura di Lanfrit Nives,aiuto e protezione, a cura di R.M.M ., gri Mario, a cura della moglie e della sco, Don Rinaldi, ringraziando e in- UdineL.500 .000

figlia Cristina, L . 200.000

vocando protezione per i figli, a curadi P .A ., Torino Borsa : Maria Ausiliatrice, in ringra-

Borsa: Maria Ausiliatrice, ringra- Borsa : Maria Ausiliatrice, S. Gio- ziamento e invocando grazia e prote-ziando e invocando protezione, a cu- vanni Bosco, per ringraziamento e Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio- zione sulla famiglia, a cura di Soldatira di R . Taverniti, L. 500.000

invocando protezione sulla famiglia, vanni Bosco, perché ci aiutino, a cu- Dovo Anna, Torinoa cura di A .C ., L . 200 .000

ra di Bottino Adele e Angela, Ales-Borsa : S . Giovanni Bosco, in suffra-

sandria

Borsa: Cuore di Gesù, confidiamogio del fratello Don Roberto e della Borsa : in suffragio del salesiano D .

in Te, in suffragio di Mario e Dante esorella Maria, a cura di Sardelli An- Ettore Mariotto e per grazie ricevute, Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio- delle anime purganti, a cura di Piana, Pagani, SA, L . 300 .000

a cura della sorella Lina, L . 150 .000 vanni Bosco, in ringraziamento, a Reboracura di A .B .

Borsa : Maria Ausiliatrice, Don Bo- Borsa : Maria Ausiliatrice e Don Bo- Borsa: Beato M . Rua, in ringrazia-sco, Domenico Savio, in ringrazia- sco, per ringraziamento e protezio- Borsa : S . Sebastiano e Tutti i San- mento, a cura di Santi Rita, Rorero,mento, a cura di A.R ., L . 300 .000

ne, a cura di Donato G . Paolo, ti, per grazia ricevuta, a cura di Nizza CNL . 150 .000

Salvatore, Avola, SRBorsa : Maria Ausiliatrice e S . Gio- Borsa : Maria Ausiliatrice e S . Do-vanni Bosco, ringraziando e invo- Borsa : Don Bosco, a suffragio dei Borsa : Maria Ausiliatrice, ringra- menico Savio, invocando pace in fa-cando grazie, a cura di B.M .G ., miei defunti, a cura di N .N ., ziando e invocando protezione, a cu- miglia e protezione, a cura di MusiL.300 .000

L. 150 .000

ra di N .N .

Maria, Salerno

Borsa: Maria Ausiliatrice, S . Gio-vanni Bosco, in suffragio di mio ma-rito Mario Peroglio, a cura di P .L ., To-rino

Borsa: S . Domenico Savio, a curadi Nasi Giovanni, Centallo, CN

Page 40: 4 NOTE SPIRITUALIbiesseonline.sdb.org/1986/198618.pdf · 2011-06-15 · 4 NOTE SPIRITUALI don Viganò ci parla 6 BREVISSIME 10 VITA SALESIANA Per i Salesiani del Salvador il terremoto

Spediz. in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - la quindicina

Per conoscerecome era il mondodella Bibbianelle epochein cui fu scritta

pag . 240L.32.000