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Il leone è noto come il re degli animali, ma non si capisce bene come si sia meritato questa fama, dato che non è né il più grosso, né il più forte dei felini. E' vero che l'ampia criniera e il ruggito possente gli conferiscono un aspetto fiero e regale, ma forse la fama di "re" venne al leone nei tempi antichi, quando i nostri padri non conoscevano altri animali ben più feroci. I l l e o n e

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Il leone è noto come il re degli animali, ma non si capisce bene come si sia meritato questa fama, dato che non è né il più grosso, né il più forte dei felini. E' vero che l'ampia criniera e il ruggito possente gli conferiscono un aspetto fiero e regale, ma forse la fama di "re" venne al leone nei tempi antichi, quando i nostri padri non conoscevano altri animali ben più feroci.

Il

leone

Il leone (Panthera leo) è un mammifero della famiglia dei Felidi e uno dei quattro "grandi felini"del genere Panthera. Il leone è il secondo più grande felino, dopo la tigre. Il leone maschio, facilmente riconoscibile dalla sua criniera, pesa tra i 150 e i 225 kg e le femmine vanno dai 120 ai 150 kg . In natura, i leoni vivono intorno ai 10-14 anni, mentre in cattività possono vivere oltre 20 anni. Mentre anticamente si poteva trovare nella maggior parte di Africa, Asia ed Europa, attualmente si può incontrare allo stato selvatico solamente in Africa e in India (dove si trova solamente nel Sasan-Gir National Park).

Descrizione fisica

Stili di vita

I leoni sono predatori carnivori che mostrano due tipi di organizzazione sociale. Alcuni sono residenti, vivono in gruppi, chiamati branchi. Il branco è formato da

femmine imparentate, dai loro cuccioli di entrambi i sessi e da un gruppo da uno a nove maschi, conosciuto come la coalizione, che si accoppiano con le femmine

adulte. Altri sono nomadi, che vagabondano in lungo e in largo, sia singolarmente che in coppie.

Essendo più piccole e più leggere dei maschi, le leonesse sono più agili e più veloci e vanno a caccia di prede, mentre i maschi più forti perlustrano il territorio e proteggono il branco, pretendendo così la "parte del leone" dalla preda delle femmine. Quando si fermano, i leoni sembrano divertirsi in buona compagnia con vari tocchi, sfregamenti di testa, leccate e fusa. Ma quando è il momento di mangiare ogni leone pensa solo a sé stesso. Liti e combattimenti sono comuni, con i maschi adulti che di solito mangiano per primi, seguiti dalle femmine e poi dai leoncini.Sia i maschi che le femmine difendono la preda dagli intrusi. Tipicamente, i maschi non tollerano maschi esterni e le femmine non tollerano femmine esterne. I maschi vengono espulsi dal branco o abbandonati da soli quando raggiungono la maturità.

Al termine della caccia, il maschio si appropria della carcassa,permettendo solo occasionalmente alle femmine di avvicinarsi. Il pasto deve essere veloce per evitare che altri animali si approprino del cibo. Quando non sono impegnati nella caccia, i leoni trascorrono il tempo rilassandosi e sonnecchiando. Vivono in spazi aperti e dormono 20 ore al giorno. Al risveglio, sbadigliano per ossigenare il sangue e per prepararsi alle attivitàquotidiane.

Stili di vita

Riproduzione e sessualità

I leoni si accoppiano per lunghi periodi di tempo, copulando frequentemente dalle venti alle quaranta volte al giorno. Durante il periodo dell’accoppiamento, che può durare alcuni giorni, la coppia, frequentemente, non va a caccia. A volte la femmina si accoppia con altri maschi del branco, aumentando la probabilità che diversi leoncini nella stessa figliata abbiano padri diversi. In cattività i leoni si riproducono molto bene.La gestazione dura tra i cento e i centoventi giorni e la femmina partorisce una figliata da uno a quattro leoncini. Le femmine di un branco sincronizzano i loro cicli riproduttivi, così possono cooperare nell’allevamento e nell’allattamento dei giovani, che succhiano indiscriminatamente da qualunque femmina con piccoli del branco. I leoncini sono svezzati tra i sei e i sette mesi. In natura la competizione per il cibo è feroce e quasi l’80% dei leoncini morirà prima del secondo anno di vita. Quando un nuovo maschio (o una coalizione) prende il comando di un branco e scaccia il precedente padrone (o padroni), i conquistatori uccidono spesso ogni leoncino rimasto. Questo è spiegato dal fatto che le femmine non possono diventare fertili e ricettive finché i leoncini non crescono o muoiono. I leoni maschi raggiungono la maturità a circa 3 anni di età e sono in grado di prendere il comando di un altro branco a 4-5 anni. Cominciano a invecchiare (e così a indebolirsi) a 8 anni circa. A loro rimane così un piccolo spazio di tempo per far nascere e crescere la propria discendenza – i maschi sono in grado di procreare una volta lasciato il branco. Qualche volta una femmina cerca di difendere sé stessa e i piccoli del leone spossessato dal nuovo maschio, ma tali azioni hanno raramente successo, e così, quasi sempre, esso uccide tutti i leoncini del maschio dominante precedente minori di due anni.

I leoni sono animali territoriali, abituati a marcare il proprio territorio mediante segnali olfattivi. Il loro ruggito è un segnale potente, che può essere udito a ben 9 km di distanza e di cui questi animali si servono, per avvertire altri esemplari della stessa specie di tenersi alla larga. Si raggruppano in branchi che possono includere fino a 30 individui e, in genere, si compongono di una o più famiglie, in cui ogni membro ha un posto gerarchicamente definito.

Le leonesse e i cuccioli usano vivere in gruppi con un maschio dominante. I branchi si suddividono normalmente in più gruppi, costituiti da femmine adulte in numero variabile da 3 a 10, e dai loro piccoli. Gli esemplari di un branco, in un successivo momento, si uniscono a quelli di altri branchi per garantire la diversità genetica della specie.

Dopo un periodo di gestazione di 110 giorni, la leonessa dà alla luce da uno a quattro leoncini, ma in genere sono due. Alla nascita, i cuccioli hanno il manto maculato e misurano circa 32 cm esclusa la coda. Le leonesse si prendono cura dei piccoli del branco. La protezione dei cuccioli è un compito arduo nella giungla e solo 3 su 10 di loro riusciranno ad arrivare ai 2 anni di età.

Nonostante la fama di bestie feroci, i leoni mantengono lungo tutto l'arco della vita una natura giocosa e li si può vedere spesso giocare tra loro.

La testa e il collo dei maschi sono ricoperti da una criniera che arriva dalle spalle fino alla pancia e che, nei maschi ben nutriti e in buona salute, può essere lunga e folta. Il colore del pelo può variare dal castano al nero.

Nei combattimenti, la criniera serve ad attutire i colpi e a proteggersi dai morsi dell'avversario. I maschi adulti sono più grandi delle femmine: possono arrivare ad una lunghezza di 2,5 metri (esclusa la coda che misura circa un metro).

La vita in comunità

Sebbene siano rari, leoni bianchi si incontrano occasionalmente a Timbavati, in Sudafrica. Il loro insolito colore è dovuto a un gene recessivo. Un leone bianco ha degli svantaggi quando va a caccia:la sua presenza può essere traditadal suo colore, diversamente dal leonenormale che si fonde perfettamente con l’ambiente circostante. I leoni bianchinascono quasi del tutto bianchi, senza le normali macchiedi camuffamento che si trovanonei cuccioli di leone. Il loro colore si scurisce gradualmente fino a diventare crema o color avorio (colore noto con il nome di biondo).

I Leoni Bianchi

In età preistorica, i leoni popolavano in grande numero l'Africa e le regioni calde e temperate dell’Asia e dell’Europa fino all'Iran e all'India. Con l'insediamento delle prime comunità di uomini, il numero di questi felini iniziò a calare. L'uomo, spaventato dal pericolo rappresentato dai leoni inferociti, ne cominciò a uccidere quanti più poteva, non appena ebbe i mezzi per farlo. In tempi antichi, in Europa esistevano ancora alcuni esemplari di leoni.

Gli scritti di Aristotele confermano che, durante la sua epoca, i leoni europei si trovavano nell'area circoscritta dai fiumi Achelous e Nestus. Nell'antichità, questi felini erano così numerosi che, per ogni spettacolo circense, i Romani ne potevano avere a disposizione più di 500. Ma agli albori dell'era cristiana, i leoni selvatici erano ormai già scomparsi dal territorio europeo.

Nel IXX secolo si erano estinti anche in molte regioni dell'Iran e dell'India. Stessa sorte subirono nel 1900 i leoni siriani e, con l'uso sempre più frequente delle armi da fuoco, si ridusse considerevolmente anche il numero dei leoni nelle aree in cui ancora oggi vivono. In Africa, l'occupazione delle savane da parte dell'uomo ha fatto letteralmente scomparire i leoni da vaste zone. Sebbene in molti paesi la caccia di questi felini sia proibita, la sopravvivenza della specie continua ad essere in serio pericolo, a causa della distruzione dell’habitat naturale dei leoni. Attualmente, gli unici esemplari asiatici si trovano nel parco nazionale della foresta di Gir, nella penisola del Kathiawar in India, e appartengono alla sottospecie nota come leone asiatico (Panthera leo persica).

Nelle aree protette delle riserve e nei parchi nazionali africani, i leoni non rischiano l'estinzione e sono diventati una vera e propria attrattiva turistica. Si tratta di animali in grado di arrivare fino ai 35 anni, in cattività, mentre allo stato brado la durata della loro vita non supera i 15 anni.

Un nemico letale

Negli ultimi 100 anni i felini hanno perso l'80% del loro territorio. L'emergenza maggiore è nell'Africa occidentale

Il leone rischia l'estinzione se non saranno prese iniziative urgenti per proteggere quel che resta del suo habitat naturale e per limitare il conflitto con l'uomo. A lanciare l'allarme estinzione per i leoni è Kristin Nowell, una specialista della divisione felini della World Conservation Union, la più grande rete mondiale di gruppi che si battono per la conservazione delle specie animali. I leoni hanno perso l'80% del loro territorio storico nell'ultimo secolo e non vogliamo che nel prossimo secolo si faccia il bis», ha avvertito la ricercatrice a margine di una conferenza a Johannesburg. Il felino più nobile èconsiderato a rischio soprattutto nell'Africa centrale e occidentale, dove ne sopravvivono solo tra i 2mila e i 4mila esemplari. In totale si stima che nel Continente nero vivano attualmente tra i 23mila e i 40mila leoni. La Nowell ha affermato che una delle sfide più importanti sarà quella di «ridurre il conflitto tra leoni e umani. impedendo che il Re della giungla sia costretto ad attaccare il bestiame e occasionalmente anche l'uomo per nutrirsi. Questo avviene soprattutto nell'Africa occidentale, dove l'alta densità della popolazione ha eroso le riserve di caccia del Re della giungla. Diverso il discorso per i safari di caccia che, purchè ben regolamentati, forniscono risorse per la conservazione e con il loro indotto turistico incentivano le popolazioni locali ad accettare meglio la presenza del leone come vicino di casa.

Il leone rischia l’estinzione entro un secolo

Uso del LeoneIl leone come spettacoloEssendo un animale gregario, e incline a concentrare le proprie energie solo su sporadici momenti di combattimento, il leone può risultare notevolmente più docile da addomesticare rispetto ad altri animali (inclusa, per esempio, la tigre), e potenzialmente piùsemplice da addestrare e addomesticare. Fin dai tempi antichi, i leoni sono stati impiegati in spettacoli di tipo circense, di diversa natura.Combattimenti fra leoni e altri animali Combattimenti fra leoni e altri animali erano piuttosto diffusi nell'antichità, e una certa diffusione ebbero anche i combattimenti organizzati fra leoni ed esseri umani (per esempio nelle arene romane). Una tradizione particolarmente longeva è quella del combattimento fra cani da caccia e leoni; Claudio Aureliano, per esempio, riporta che Alessandro Magno ebbe modo di assistere a questo genere di spettacolo in India. Questa pratica rimase diffusa a lungo, e ancora intorno al XIX secolo era presente in Europa: a Vienna, per esempio, uno degli ultimi anfiteatri dedicati al combattimento di leoni era ancora funzionante nel 1790, secondo quanto riportato dal Times, e nel 1825 si tenne uno degli ultimi combattimenti fra leoni e cani da caccia del Regno Unito.Sebbene oggi il combattimento fra animali sia proibito in gran parte del mondo, esistono filmati che attestano combattimenti clandestini avvenuti in tempi recenti.

Leoni ammaestrati Una pratica meno cruenta, e permessa in gran parte del mondo (sebbene contestata dagli animalisti) è l'impiego di leoni come attrazioni nei circhi moderni. Il domatore di leoni, che convince i propri leoni a eseguire insolite acrobazie (come il classico salto attraverso il cerchio) o mostra il proprio coraggio introducendo la testa fra le fauci dell'animale, è una delle figure tradizionali del mondo circense.Anche negli zoo i leoni sono spesso in qualche misura addomesticati, per garantire maggiore sicurezza agli operatori o per fornire speciali attrazioni al pubblico, come la possibilità di accarezzare con cuccioli di leoni o di interagire in altri modi con questi animali

Intervento al leone BellamyBellamy, maschio di leone asiatico di 13 anni, beniamino di tutti i bambini che visitano il Bioparco, a causa di un’artrosi diffusa molto grave non riusciva più a camminare. Il veterinario del Bioparco di Roma, Prof. Klaus G.Friedrich, dopo una serie di visite neurologiche ed ortopediche, ha verificato la gravità della situazione ed è intervenuto tempestivamente con una tecnica all’avanguardia: l’impianto a livello muscolare nella colonna vertebrale di particelle di oro puro. L’effetto dell’oro è decontraente, un po’ come accade con l’agopuntura: riduce il dolore. È stata costituita un’equipe di specialisti, guidata da Friedrich, tra cui si annoverano il Prof. MarcusKasper, specialista in medicina del dolore di Vienna ed il Prof. Offer Zeira, neurologo veterinario israeliano, che hanno operato il leone alla fine di novembre. I risultati sono stati addirittura insperati: Bellamy –un leone asiatico, e dunque uno degli animali a piùforte rischio di estinzione al mondo, ha ripreso a camminare e sarà presto visibile al pubblico. Purtroppo il 12 novembre il leone Bellamy è morto di un grave tumore al pancreas.

Una volta adulti, i giovani leoni vengono estromessi dal branco dal maschio dominante e iniziano a condurre un'esistenza solitaria. Se un giovane maschio è in una condizione di svantaggio, in genere il confronto con il leone dominante non sfocia in un combattimento. Quando raggiungono l'età adulta, i giovani leoni iniziano a sfidare i maschi dominanti di altri branchi per usurparne il posto. I maschi adulti cacciati dal branco diventano spesso nomadi e si uniscono ad altri leoni erranti, per tentare di stabilire un proprio territorio. L'attività che più impegna i maschi dominanti è la difesa del territorio del branco da altri leoni. Quando il branco si muove, il maschio segue le femmine e i cuccioli, proteggendoli dai predatori.

I leoni iniziano il loro declino, quando perdono il vigore della giovinezza e vengono estromessi dai branchi dai maschi più forti e robusti. Diventati troppo vecchi per cacciare animali selvatici, possono decidere di avventurarsi nelle aree abitate dall'uomo alla ricerca di capre, mettendo a grave rischio i bambini. Una volta trovato il cibo di cui nutrirsi, diventano un serio problema per gli abitanti del luogo: riprese le forze grazie ad un pasto abbondante, diventano più audaci e temerari ma, nonostante ciò, attaccano raramente l'uomo. Se le circostanze lo richiedono, possono anche arrivare a rubare la preda catturata da un animale più piccolo o a mangiare carogne. La fine del "re della savana" è un evento drammatico. Infiacchiti dall'età, i vecchi maschi solitari finiscono per essere mangiati vivi da iene o cani selvatici africani.

L’ultimo ruggito

Le osservazioni al Bioparco1° giorno: il leone Bellamy stava dormendo sotto una palma mostrando segni di sofferenza soprattutto nel deambulare.

2° giorno: anche oggi stava nascosto e non siamo riusciti a vederlo bene poiché dormiva sotto gli alberi non riuscendo ad alzarsi.

Conclusioni: La sua stanchezza era dovuta alle operazioni conseguite alla schiena, che gli impedivano di muoversi abilmente. Purtroppo nn è riuscito a sopravvivere a questa condizione fisica ed essendo anche vecchio è deceduto di tumore al pancreas.

* Per vedere il filmato cliccare nel quadrato

Matteo Buccheri

Andrea Cecere

Stefano Pecchia

Nicola Sardella

A cura di: