4. ANDAMENTO DEMOGRAFICO E ATTIVITA’ ECONOMICHE … · forte prevalenza delle attività legate...

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4. ANDAMENTO DEMOGRAFICO E ATTIVITA’ ECONOMICHE 4.1. La dinamica demografica La dinamica demografica del Comune di Licodia presenta, nel corso degli ultimi 50 anni, un andamento decisamente negativo dovuto ai sensibili flussi migratori. Se si considera la serie di dati a partire dal secondo dopoguerra, la popolazione del comune raggiunse il suo massimo storico nel 1951, anno in cui furono censiti 5.912 abitanti, per decrescere a 5.133 abitanti nel 1961 e a 3.759 nel 1971, periodo del massimo andamento migratorio negativo, e a 3.157 nel 1981. Al Censimento del 1991 la popolazione era ulteriormente scesa a 3.056 abitanti; i dati ufficiali del Censimento 2001 sembrano invece segnare un timido accenno di ripresa demografica con una popolazione residente di 3.161 abitanti, circa lo stesso valore di venti anni prima. Occorre tuttavia sottolineare come la popolazione presente, quindi che si trovava effettivamente a Licodia alla data del censimento era di 3.080 abitanti; ciò probabilmente sta ad indicare la presenza di circa un centinaio di persone che, pur mantenendo la residenza a Licodia dimorano stabilmente in altro comune o, presumibilmente, all’estero. Il leggero incremento demografico (pari al + 3,4%) sembra dovuto ad un saldo migratorio positivo legato alla presenza di un discreto numero di lavoratori extracomunitari (per lo più proveniente dall’Est europeo) che hanno trovato occupazione nel settore agricolo come braccianti. La presenza di lavoratori extra – comunitari è un elemento significativo della condizione demografica e sociale di Licodia; tale popolazione al 2001 assommava, infatti, a 60 unità (di cui 47 provenienti da paesi europei), pari ad un rapporto di 1,90 per ogni 100 residenti, il più alto nella provincia di Catania (dove tale valore è meno della metà ovvero 0,91) se si eccettua il comune di Motta S. Anastasia, che ospita la base militare di Sigonella. Tab.1:andamento della popolazione dal 1951 al 2001 (Censimenti Istat) 1951 1961 1971 1981 1991 2001 Saldo % 5912 5133 3759 3157 3056 3161 -46% Tab. 2: popolazione al 1991 ed al 2001 (Censimenti Istat) 1991 2001 Diff. 3.056 3.161 +105 L’indagine condotta presso l’Ufficio anagrafico del comune consente di evidenziare alcune caratteristiche salienti dell’andamento demografico del comune relativamente all’ultimo decennio.

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4. ANDAMENTO DEMOGRAFICO E ATTIVITA’ ECONOMICHE

4.1. La dinamica demografica

La dinamica demografica del Comune di Licodia presenta, nel corso degli ultimi 50 anni, un andamento decisamente negativo dovuto ai sensibili flussi migratori. Se si considera la serie di dati a partire dal secondo dopoguerra, la popolazione del comune raggiunse il suo massimo storico nel 1951, anno in cui furono censiti 5.912 abitanti, per decrescere a 5.133 abitanti nel 1961 e a 3.759 nel 1971, periodo del massimo andamento migratorio negativo, e a 3.157 nel 1981.

Al Censimento del 1991 la popolazione era ulteriormente scesa a 3.056 abitanti; i dati ufficiali del Censimento 2001 sembrano invece segnare un timido accenno di ripresa demografica con una popolazione residente di 3.161 abitanti, circa lo stesso valore di venti anni prima. Occorre tuttavia sottolineare come la popolazione presente, quindi che si trovava effettivamente a Licodia alla data del censimento era di 3.080 abitanti; ciò probabilmente sta ad indicare la presenza di circa un centinaio di persone che, pur mantenendo la residenza a Licodia dimorano stabilmente in altro comune o, presumibilmente, all’estero.

Il leggero incremento demografico (pari al + 3,4%) sembra dovuto ad un saldo migratorio positivo legato alla presenza di un discreto numero di lavoratori extracomunitari (per lo più proveniente dall’Est europeo) che hanno trovato occupazione nel settore agricolo come braccianti.

La presenza di lavoratori extra – comunitari è un elemento significativo della condizione demografica e sociale di Licodia; tale popolazione al 2001 assommava, infatti, a 60 unità (di cui 47 provenienti da paesi europei), pari ad un rapporto di 1,90 per ogni 100 residenti, il più alto nella provincia di Catania (dove tale valore è meno della metà ovvero 0,91) se si eccettua il comune di Motta S. Anastasia, che ospita la base militare di Sigonella.

Tab.1:andamento della popolazione dal 1951 al 2001 (Censimenti Istat)

1951 1961 1971 1981 1991 2001 Saldo %

5912 5133 3759 3157 3056 3161 -46%

Tab. 2: popolazione al 1991 ed al 2001 (Censimenti Istat)

1991 2001 Diff.

3.056 3.161 +105

L’indagine condotta presso l’Ufficio anagrafico del comune consente di evidenziare alcune caratteristiche salienti dell’andamento demografico del comune relativamente all’ultimo decennio.

Come si può evincere dalla tabella 3, nel periodo preso in esame l’andamento della popolazione è caratterizzato da un saldo naturale lievemente negativo (il valore nel decennio è di -43 unità), in parte compensato da un saldo migratorio leggermente positivo. Quest’ultimo (che presenta un valore nel decennio pari a +167) sembra in buona parte imputabile all’arrivo di cittadini extracomunitari, richiamati dalle possibilità di trovare occupazione come braccianti agricoli, in particolare nel settore viticolo. I saldi positivi del 2001 e del 2003 sono probabilmente ascrivibili all’esito delle sanatorie e registrazione di lavoratori extra comunitari.

Tale andamento demografico (saldo migratorio positivo contro saldo naturale negativo) ha comportato un leggero incremento della popolazione nel decennio, invertendo dunque una tendenza contraria nei periodi precedenti, che ha portato la popolazione stessa a 3.218 unità stimabili al dicembre 2004.

Tab.3 : Andamento della popolazione nel decennio 1995 - 2004

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE 1995 - 2004

ANNO Nati Morti Saldo

naturale

ISCRITTI

Cancellati Saldo

migratorio Popolazione residente

da altro comune dall'estero totale

1995 31 46 -15 31 20 51 26 25 3.1041996 46 38 8 33 20 53 17 36 3.1481997 30 33 -3 26 20 46 40 6 3.1511998 26 40 -14 26 18 44 42 2 3.1391999 37 43 -6 35 15 50 54 -4 3.1292000 25 49 -24 27 13 40 36 4 3.1092001 29 26 3 18 68 86 37 49 3.1612002 34 32 2 18 10 28 50 -22 3.1412003 42 32 10 32 73 105 29 76 3.2272004 35 39 -4 28 13 41 46 -5 3.218

TOTALE 335 378 -43 274 270 544 377 167

Per quanto attiene la struttura della popolazione la dinamica demografica del comune di Licodia Eubea è caratterizzata da un rilevante processo di invecchiamento della popolazione (risultato anche di una tendenza sostanzialmente negativa del saldo naturale), come risulta dai dati di raffronto fra il Censimento del 1991 e quello del 2001, dal quale emerge, in un quadro generale in cui le diverse classi di età non presentano variazioni significative, il sostanziale incremento della popolazione con età superiore ai 75 anni (da 278 a 346 unità).

Estremamente significativi a tale proposito appaiono alcuni indicatori, forniti dall’Istat, che raffrontano la situazione di Licodia Eubea con quella della provincia di Catania. Il rapporto fra il numero di anziani ed ogni bambino è pari a 3,97, contro un valore provinciale di 2,40, mentre l’indice di vecchiaia è pari a 146,57, contro un valore provinciale di 86,69.

Tab 4: Popolazione residente per classi di età

-5 da5 a 9

da10 a 14

da 15 a 24

da 25 a 64

da 65 a 74

75 e più totale

1991 157 179 194 428 1.436 384 278 3.056

2001 141 187 168 390 1.548 381 346 3.161

I valori relativi alla composizione dei nuclei familiari riflettono la tendenza generale nel paese ad una diminuzione del numero medio dei componenti per ogni nucleo; ancora una volta è utile raffrontare i dati degli ultimi due censimenti. La composizione media per ogni famiglia era nel 1991 pari 2,84, contro un valore di 2,45 componenti per famiglia nel 2001. A fronte di un sensibile incremento delle famiglie con un solo componente (passate da 213 a 399, pari al +87,32%), si assiste nel corso del decennio ad un leggero incremento delle famiglie con 2/3 componenti ed un decremento, invece, del numero delle famiglie con più di 4 componenti.

Tab 5: Famiglie per numero di componenti

1 2 3 4 5 6 e più TOTALE

1991 213 306 207 213 100 36 1.075

2001 399 362 229 194 88 20 1.292

diff 186 56 22 -19 -12 -16 217

diff % 87,32 18,30 10,63

-8,92 -12,00

-44,44 20,19

Per quanto riguarda le famiglie con più di un componente (878), 305 sono quelle composte da coppie senza figli (contro le 276 del 1991), 482 sono le coppie con figli (480 nel 1991) e 91 le famiglie con un solo genitore e figli.

4.2 Previsioni demografiche nel periodo 2005 – 2014.

Sulla base dei dati statistici a nostra disposizione e specificamente delle serie storiche relative all’ultimo decennio è possibile operare una stima orientativa per quanto attiene l’andamento della popolazione nel decennio 2005 – 2014.

La stima è stata operata a partire dal calcolo del valore medio percentuale nel decennio del saldo naturale e di quello migratorio, considerando il saldo % di ogni anno sulla popolazione dell’anno precedente e dividendo per 10 la somma dei valori ottenuti.

Tab.6: Calcolo della media nel decennio del saldo naturale e migratorio

ANDAMENTO POPOLAZIONE 1994 - 2004

ANNO POP Saldo nat.

Saldo migratorio

1994 3094 -15 -0,48 25 0,81

1995 3104 8 0,26 36 1,16

1996 3148 -3 -0,10 6 0,19

1997 3151 -14 -0,44 2 0,06

1998 3139 -6 -0,19 -4

-0,13

1999 3129 -24 -0,77 4 0,13

2000 3109 3 0,10 49 1,58

2001 3161 2 0,06 -22 -0,70

2002 3141 10 0,32 76 2,42

2003 3227 -4 -0,12 -5

-0,15

2004 3218

Media % saldo naturale

-0,14

Media % saldo migratorio 0,54

Media % incremento annuo 0,40

Se ne desume un valore percentuale negativo di 0,14 per quanto attiene l’andamento naturale e di +0,54% per quanto attiene il saldo migratorio. Si ottiene pertanto un incremento medio annuo complessivo della popolazione pari allo 0,40%.

Nella ipotesi che non intervengano fattori esterni tali da modificare il trend riscontrato nel decennio precedente, e mantenendo, dunque, un valore di incremento annuo dello 0,40%, ne

risulterebbe il seguente andamento demografico. In tal caso la popolazione al 2014 risulterebbe essere pari a 3.349 unità.

Tab. 7: Previsione della popolazione nel periodo 2005 - 2014

Anno Incremento Popolazione

2004 3.218

2005 12,9 3.231

2006 12,9 3.244

2007 13,0 3.257

2008 13,0 3.270

2009 13,1 3.283

2010 13,1 3.296

2011 13,2 3.309

2012 13,2 3.322

2013 13,3 3.336

2014 13,3 3.349

2015 13,4 3.362

2016 13,4 3.376

2017 13,5 3.389

2018 13,6 3.403

2019 13,6 3.417

2020 13,7 3.430

2021 13,7 3.444

2022 13,8 3.458

2023 13,8 3.472

2024 13,9 3.485

4.3. Struttura occupazionale ed attività produttive

Per quanto riguarda la struttura della popolazione in relazione a lavoro ed occupazione emerge una situazione di marcato disagio economico. Su una popolazione attiva di 961 unità al 19911, ben 314, pari al 32,67%, risultavano disoccupati o in cerca di prima occupazione; allo stesso tempo la popolazione non attiva assommava a 2095 unità (il 68,55% del totale della popolazione) ed era formata in prevalenza da casalinghe (703) e pensionati (534).

Dall’analisi della distribuzione della popolazione attiva secondo i settori economici emerge una forte prevalenza delle attività legate all’agricoltura, ed in particolare alla produzione di uve da tavola; gli attivi in agricoltura risultavano, infatti, essere 293 (su 777 attivi) ovvero il 40% dell’intera popolazione attiva.

Le attività secondarie – industriali erano caratterizzate da un netta prevalenza del settore delle costruzioni (135 attivi contro 51 in quello manifatturiero), mentre per quanto riguarda il terziario privato si poteva notare la discreta presenza di attività commerciali.

Significativo, invece, appariva il ruolo del terziario pubblico (167 attivi in totale, pari al 22,81%) all’interno del quale emergeva rilevante il ruolo della pubblica amministrazione (91 attivi).

Popolazione attiva per settori di attività economica

Agricoltura Pesca Ind.

Estrattiva Manifatt. Energia Costruzioni Commercio Alberghi e

rist. 293 0 2 46 3 135 70 16

Trasporti Finanziari Servizi generali

Pubblica amm. Scuola Sanità Altro TOTALE

30 2 13 91 36 12 28 777

Popolazione attiva per macro settori di attività economica

AGRICOLTURA

E PESCA INDUSTRIA COSTRUZIONICOMMERCIO

E SERVIZI

PUBBLICA AMM.

ISTRUZIONE TOTALE

VALORI ASSOLUTI 293 51 135 86 167 732

% 40,03 6,97 18,44 11,75 22,81 100,00

4.4. Le attività agricole

Per quanto attiene le aree agricole per una completa ed esaustiva trattazione dell’argomento si rimanda ovviamente allo studio agricolo forestale redatto dal dott. Agronomo Davide Urzì. In questa sede ci limiteremo ad alcune brevissime sintetiche riflessioni desumibili da tale studio. Dallo

1 Per quanto riguarda i dati sulla struttura occupazionale ed i settori di attività economica siamo costretti a fare riferimento ai dati relativi al Censimento della popolazione del 1991, mancando a tutt’oggi (dicembre 2004) i dati relativi al censimento del 2001.

studio agricolo forestale e dai dati da noi raccolti emerge un ruolo di rilievo del settore agricolo nella economia Licodiana. Dallo studio del dott. Urzì si può desumere che la Superficie Agricola Forestale (SAF) del comune di Licodia Eubea si estende per una superficie di oltre 10.000 ettari, pari al 90% dell’intera superficie territoriale. Lo studio individua altresì 4 diverse Unità di paesaggio agrario:

• Prato, pascolo, incolto ed incolto arborato, interessante circa il 20% circa del territorio, a produttività molto bassa e pertanto urbanizzabili a meno di vincoli derivanti da altra natura;

• Coltura erbacea estensiva, con presenza prevalente del grano duro, occupa complessivamente una superficie pari al 35% del territorio e presenta livelli di produttività e valore agricolo tali da consdentire una trasformazione dei terreni per uso urbano o infrastrutturale a meno di vincoli derivanti da altra natura,

• Colture irrigue e specializzate, occupa una superficie pari a circa il 20%, di cui il 14% circa interessato da vigneti che rappresenta la principale coltura agricola di Licodia e il settore economico trainante dell’intera economia. Per il loro elevato valore produttivo tali aree sono state recentemente inserite in un ambito a denominazione IGP. Tali aree il Piano regolatore dovrà necessariamente tutelare, evitando la loro trasformazione per usi urbani e inserendole in una apposita zona territoriale omogenea,

• Boschi e fasce forestali, di cui si è detto brevemente in altra parte di questa relazione e che occupano il 10% circa del territorio. Si tratta ovviamente di aree dalle quali è esclusa di norma qualsiasi forma di edificazione e per le quali occorre prevedere una fascia di rispetto di 200 metri.

4.5. Il fabbisogno di aree per attività produttive.

Allo scopo di un corretto dimensionamento delle aree da destinare ad attività produttive l’Ufficio tecnico ha proceduto nel febbraio 2002 ad apposito censimento presso gli operatori economici per individuare le necessità reali espresse da imprese che intendono iniziare una nuova attività o imprese che intendono ampliare o trasferire una attività già esistente. Sono pervenute n° 23 domande da parte di altrettante imprese produttive, come illustrato nella allegata tabella. La domanda complessiva espressa in termini di superficie assomma a 23.850 mq.

Elenco delle domande presentate per l’assegnazione di un’area in zona artigianale

n° DENOMINAZIONE SETTORE ATTIVITA' SUPERFICIE RICHIESTA

1 AGLIERI BIAGIO MANIFATTURIERO 2.000

2 BARONE SALVATORE FABBRO 1.000

3 BELLIO ANGELO ARTIGIANO 600

4 BONURA FRANCESCO FALEGNAMERIA 300

5 CAFICI FILIPPO ARTIGIANO 1.000

6 CALABRINI GIUSEPPE EDILIZIA 1.000

7 COPPOLETTA SALVATORE FOTOGRAFO 1.500

8 DI GREGORIO MATTEO METALMECCANICA 1.000

9 FAILLA VINCENZO IMPIANTISTICA 400

10 FALCONE FILIPPO AUTOTRASP E MOV. TERRA 4.000

11 FRAZZETTO VINCENZO FALEGNAMERIA 3.500

12 FRAZZETTO SEBASTIANO EDILIZIA 1.300

13 GARRETTO ROSARIO FABBRO 2.000

14 GIARRUSSO GIUSEPPE MECCANICO 500

15 GUGLIELMO MICHELE AUTOCARROZZERIA 300

16 INFRA EDILIZIA 350

17 LA ROCCA SALVATORE ELETTROMECCANICA 400

18 LA ROCCA GIUSEPPE METALMECCANICA 1.000

19 POLITINO SEBASTIANO MECCANICO 300

20 RANDELLO LUCIANO EDILIZIA 500

21 RIGGIO DOMENICO AUTOTRASPORTI 200

22 RIMMAUDO BIAGIO ELETTRAUTO 200

23 ROSSO SALVATORE MECCANICO 500

TOTALE 23.850

Se alla domanda già espressa da imprese si aggiunge la domanda aggiuntiva che potrà venire nei prossimi anni possiamo stimare il fabbisogno netto di aree per attività produttive attorno ai 45.000 metri quadri.

4.6. Le attività commerciali.

La delibera del Consiglio comunale n° 45 del 10/12/2001, in attuazione della L.R. n° 28 del 22/12/1999 fissa “Indirizzi e criteri di programmazione urbanistica commerciale” del comune di Licodia Eubea.

La delibera contiene anche i risultati di un’indagine sulla struttura commerciale comunale dalla quale risultavano complessivamente n° 47 esercizi commerciali; di questi 37 avevano le caratteristiche di esercizio di vicinato e solo 3 di medie dimensioni. In relazione al numero di abitanti il rapporto risultava essere il seguente:

• Raggruppamento I: 239 abitanti per esercizio

• Raggruppamento II: 776 abitanti per esercizio;

• Raggruppamento III: 135 abitanti per esercizio

Medie dimensioni (superficie compresa fra 100 e 600 mq)

Esercizi di vicinato (sup. < 100 mq)

Totale

Raggruppamento I: Settore alimentare

1 12 13

Raggruppamento II: Abbigliamento e calzature

0 4 4

Raggruppamento III

2 21 23

Altro (farmacie, Monopoli, ecc..)

7

TOTALE 3 37 47

Come si può vedere una struttura commerciale relativamente debole e dimensionata alle necessità di un piccolo comune di 3000 abitanti che dipende nella sostanza dalle strutture commerciali più consistenti presenti nei comuni limitrofi, ed in particolare Caltagirone. Di contro esistono invece delle aree del territorio comunale che occupano una posizione baricentrica rispetto alla cintura di comuni limitrofi e che si presentano anche dotate di una buona accessibilità, in quanto situate lungo la comionale Catania – Ragusa.

In tali condizioni, anche in coerenza con quanto previsto dalla delibera del c.c., obiettivo del Piano regolatore generale dovrà essere duplice:

• favorire lo sviluppo di attività commerciali di piccole – medie dimensione allo scopo di rivitalizzare le aree del centro storico;

• favorire lo sviluppo delle attività di medie e grandi dimensioni utilizzando la presenza di aree del territorio comunale baricentriche rispetto ad un ampio bacino di comuni limitrofi e facilmente accessibili.

5.9125.133

3.7593.157 3.056 3.161

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

1951 1961 1971 1981 1991 2001

Popo

lazi

one

resi

dent

e

Anno

Andamento della popolazione 1951 - 2001

Serie1

157 179

194

428

1436

384

278

Popolazione residente per classi di età al 1991

141 187168

390

1.548

381

346

Popolazione residente per classi di età al 2001

-5

da5 a 9

da10 a 14

da 15 a 24

da 25 a 64

da 65 a 74

75 e più

399362

229194

8820

213

306

207 213

10036

050

100150200250300350400450

1 2 3 4 5 6

fam

iglie

numero componenti

Famiglie per numero di componenti al 1991 e 2001

2001

1991

3.104

3.148 3.1513.139

3.129

3.109

3.161

3.141

3.2273.218

3.0403.0603.0803.1003.1203.1403.1603.1803.2003.2203.240

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

ANDAMENTO POPOLAZIONE RESIDENTE

Popolazione

293

51135

86

167

POPOLAZIONE ATTIVA PER MACRO SETTORI DI ATTIVITA'

AGRICOLTURA E PESCA

INDUSTRIA

COSTRUZIONI

COMMERCIO E SERVIZI

PUBBLICA AMM. ISTRUZIONE

5. IL PATRIMONIO EDILIZIO E IL FABBISOGNO ABITATIVO

5.1. Le condizioni del patrimonio edilizio.

Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla consistenza ed uso del patrimonio edilizio residenziale, abbiamo dovuto fare riferimento ai dati del Censimento del 1991, mancando a tutt’oggi quelli relativi al censimento del 2001. A quella data le abitazioni risultavano essere complessivamente 1331, delle quali 1066 erano occupate e 265 non occupate, una percentuale pari al 20% circa.

Le abitazioni occupate erano composte nel complesso di 4209 stanze per una superficie di 90335 metri quadri (pari a circa 300.000 metri cubi).

Tab. 1: Abitazioni occupate e non al 1991

Abitazioni Stanze Superficie Famiglie Componenti

Occupate 1.066 4.209 90.335 1.075 3.040

Non occup. 265 880

Totale 1.331 5.089

La larghissima maggioranza delle abitazioni (924 su 1075) erano di proprietà delle famiglie che le occupavano, in questo confermando una tendenza all’abitazione in proprietà tipica dei piccoli centri del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare.

Tab. 2: Abitazioni e stanze secondo il titolo di godimento

In proprietà

Abitazioni Stanze Famiglie Componenti 1991 924 3.701 933 2.579 2001 1.012 4.306 1.012

In affitto

Abitazioni Stanze Famiglie Componenti 1991 95 338 95 316 2001 105 429 105

Altro titolo

Abitazioni Stanze Famiglie Componenti 1991 47 170 47 145 2001 175 704 175

Per quanto riguarda l’epoca di costruzione del patrimonio edilizio i dati Istat del 1991 ci restituiscono un quadro in cui una quota elevata (circa il 50%) del patrimonio edilizio si presenta di antica edificazione, ovvero costruito prima del 1919, ed in parte prima del 1945. ; mentre appare piuttosto bassa la quota di alloggi realizzati nel corso degli ultimi 10 anni, pari a 104 alloggi (il 10% circa dell’intero stock edilizio.

Tab. 3: Abitazioni e stanze per epoca di costruzione

1919 1919-45 1946-60 1961-71 1972-81 1982-86 >1986 TOTALE Abitazioni 443 174 71 108 166 51 53 1.066

Stanze 1.641 640 270 440 750 227 241 4.209

1919 1919-45 1946-60 1961-71 1972-81 1982-91 >1991 TOTALE Abitazioni 606 463 188 131 121 181 101 1.791

Stanze 2.385 1.814 705 552 555 837 443 7.291

L’esame dei dati relativi all’uso – affollamento nelle abitazioni occupate, confrontando la dimensione delle abitazioni con quella delle famiglie non presenta particolari problemi e nel complesso si può affermare che la situazione d’uso del patrimonio abitativo si presenti nel complesso soddisfacente. Una condizione di sovraffollamento si riscontra solo nella tipologia di abitazioni con una sola stanza, dove al 1991 risultava un rapporto fra abitanti e stanze pari ad 1,64.

Nelle abitazioni di 2 stanze tale indice di affollamento era pari a 1,03 (quindi entro lo standard previsto), mentre nelle abitazioni di taglio superiore l’indice era compreso fra 0,86 e 0,52 abitanti stanza, quindi al di sopra degli standard richiesti.

Al 2001 la situazione si è modificata in maniera sensibile, almeno stando ai dati ufficiali del Censimento, relativi tuttavia alle sole abitazioni, stanze e famiglie; stranamente i dati forniti dall’Istat nel 2001 non contengono la fondamentale informazione relativa al numero degli occupanti per ogni categoria di alloggio.

Allo scopo di poter avere un quadro raffrontabile fra i due censimenti, utile per la stima dei fabbisogni pregressi, abbiamo cercato, con i dati a nostra disposizione, di stimare il numero di abitanti al 2001 per ogni tipologia di alloggio2.

Dai dati del 2001 risultava un patrimonio edilizio complessivo pari a 1791 abitazioni e 7291 stanze. Di queste le abitazioni occupate dalle famiglie erano 1292 per un totale di 5439 stanze, con un rapporto abitanti per stanza pari a 0,58. La superficie media delle abitazioni occupate era di 83,89 metri quadri con una composizione di 4,2 stanze per abitazione.

2 La stima, ovviamente approssimata, visti i dati a nostra disposizione, è partita dal dato relativo all’andamento dell’indice di affollamento medio (rapporto abitanti / stanze occupate); questo valore era pari a 0,72 nel 1991 ed è sceso a 0,58 nel 2001, con un incremento percentuale pari a -19,4%. Si è pertanto deciso di applicare questo decremento medio in maniera eguale per tutte le tipologie di alloggio, ottenendo una stima del probabile indice di affollamento al 2001 (ad esempio l’indice di affollamento nelle abitazioni con tre stanze dovrebbe presumibilmente essere pari all’indice di affollamento del 1991 (0,86) diminuito del 19,4%, ovvero 0,69 ab per stanza. In tal modo si sono calcolati i valori per ogni tipologia di alloggio rispettivamente per le abitazioni di 1, 2, 3, 4, 5, 6 e più stanze (1,3; 0,83; 0,69; 0,61; 0,50; 0,42). A tali indici di affollamento corrisponde un certo numero di abitanti ottenuto moltiplicando l’indice stesso per il numero di stanze (13, 108, 573, 1132, 787, 435 rispettivamente). La somma di tali valori corrisponde ad una popolazione di 3048 occupanti. Dai dati del censimento 2001 risulta tuttavia che i numero complessivo degli occupanti era pari a 3.151 con una differenza pari al +3,4% rispetto a 3.048. Il dato degli occupanti per ogni tipologia di alloggio è stato pertanto corretto applicando ad ogni valore l’incremento del 3,4%, ottenendo il dato riportato nella tabella 4, sulla base del quale è stato “aggiustato” l’indice di affollamento, risultato leggermente superiore di 0,02 punti percentuali. Il quadro complessivo stimato è riportato in tabella 4.

Tab. 4: Abitazioni per numero di stanze e occupanti

1 2 3 4 5 6 e più

1991 Abitazioni 25 125 242 333 230 111

Stanze 25 250 726 1332 1150 726

Famiglie 25 125 244 333 233 115

Abitanti 41 257 625 1008 728 381

Ab/st. 1,64 1,03 0,86 0,76 0,63 0,52

1 2 3 4 5 6 e più

2001 Abitazioni 10 65 277 464 315 161

Stanze 10 130 831 1856 1575 1037

Famiglie 10 65 277 464 315 161

Abitanti (Stima ) 13 112 592 1170 814 450

Ab/st. 1,30 0,86 0,71 0,63 0,52 0,43

Nel complesso, nel 1991, le abitazioni occupate si trovavano in buone condizioni da un punto di vista dei servizi essenziali; su 1066 alloggi occupati, infatti, la quasi totalità erano dotate di bagno, gabinetto ed acqua. Di contro solo 800 alloggi erano dotati di impianto di riscaldamento fisso.

Per quanto riguarda, invece, le abitazioni non occupate emerge al 1991 un quadro in cui la stragrande maggioranza di queste sono mantenute per un utilizzo in proprio delle famiglie. La maggioranza di tali abitazioni risulta assolutamente inutilizzata (151 su 265) ma di queste solo una piccola parte, 41, erano disponibili per la vendita o l’affitto. Una quota rilevante del non occupato era rappresentata da alloggi utilizzati saltuariamente come residenza estiva o in generale per vacanze, probabilmente in uso a famiglie originarie di Licodia ed emigrate per motivi di lavoro.

I dati del 2001, purtroppo non riportano i motivi della non occupazione e occorre contentarsi di dati del tutto generali. Le abitazioni non occupate al 2001 erano 496 per un totale di 1852 stanze, con una media di 3,7 stanze per abitazione e una superficie di 68,86 mq; in base ai dati del 2001, dunque, il patrimonio non occupato rappresentava il 24,4% dell’intero patrimonio edilizio,contro un valore al 1991 pari al 21%.

Nel comparto delle abitazioni non occupate si presenta, ovviamente più carente la dotazione dei servizi essenziali. Su 265 alloggi, infatti, 40 erano prive di acqua, 11 di gabinetto, 99 di bagno, 78 di acqua calda e 161 di riscaldamento; condizioni ovviamente derivante da assenza di interventi di manutenzione e ristrutturazione.

Tab. 5: Abitazioni occupate e motivo della non occupazione

Vacanze Lavoro - Studio Altro Non utilizzate TOTALE

93 10 11 151 265

5.2. L’andamento della produzione edilizia dal 1991 ad oggi.

Secondo i dati forniti dall’Amministrazione comunale nel periodo dal 1991 ad oggi la produzione edilizia nel comune di Licodia Eubea è stata caratterizzata da una sostanziale stagnazione della produzione di nuove abitazioni e da una prevalenza significativa degli interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. Infatti, a fronte di un numero complessivo di appena 36 concessioni per quanto riguarda la costruzione di nuove abitazioni, sono state rilasciate 154 concessioni per interventi di ristrutturazione edilizia. Sempre nello stesso periodo sono state rilasciate 58 concessioni relative ad interventi di demolizione e ricostruzione. Gli interventi, pertanto sul patrimonio edilizio esistente sono stati nel complesso 212.

Una prima considerazione, dunque, riguarda una tendenza consolidata negli ultimi anni ad intervenire sul patrimonio edilizio esistente, presumibilmente alimentata dall’assenza di adeguate aree edificabili per nuove costruzioni.

Se tale andamento può certamente generare considerazioni positive per quanto attiene il consumo di suolo, occorre dall’altro lato sottolineare come sia indispensabile dotarsi di una quadro normativo chiaro ed efficace in grado di controllare gli interventi sull’esistente (ristrutturazioni e demolizioni) allo scopo di impedire, come è possibile ipotizzare dal momento che tali interventi dovrebbero in buona parte riguardare fabbricati nel centro storico, sostanziali alterazioni del complessivo valore originale dello stesso.

L’esame dei dati relativi alle concessioni per nuove costruzioni consente di fare alcune importanti considerazioni. In primo luogo c’è da sottolineare come nel complesso si tratti di una produzione edilizia per autoconsumo, probabilmente promossa dallo stesso proprietario, considerato che il taglio medio dei fabbricati è di 1,8 (2) alloggi per fabbricato; ogni alloggio si compone in media di 4,25 stanze. Il totale complessivo assomma a circa 40.000 metri cubi.

Tab. 6: Concessioni edilizie rilasciate

Nuove costruzioni

Concessioni Alloggi Stanze Metri cubi Ristrutturazioni

Demolizione e ricostruzione

Totale concessioni

1991 5 9 37 6.509 17 3 25 1992 7 22 71 10.007 11 4 22 1993 2 2 12 1.515 15 1 18 1994 4 2 17 1.938 10 4 18 1995 4 7 30 3.870 7 2 13 1996 5 7 37 4.661 15 7 27 1997 2 4 18 2.417 6 6 14 1998 1 0 1 86 13 6 20 1999 3 8 34 3.105 5 2 10 2000 1 4 18 2.464 5 4 10 2001 0 0 0 0 11 7 18 2002 1 1 5 1.239 11 2 14 2003 1 1 5 1.257 13 8 22 2004 0 0 0 0 15 2 17

TOTALE 36 67 285 39.068 154 58 248

924

9547

Abitazioni per titolo di godimento al 1991

In proprietà

In affitto

Altro titolo

0200400600800

1.0001.2001.4001.6001.800

1919 1919-451946-601961-711972-811982-86 >1986

Abitazioni e stanze per epoca di costruzione

Abitazioni

Stanze

5.3. La stima del fabbisogno abitativo.

A conclusione dell’indagine sino a questo momento condotta, ed in base ai dati a nostra disposizione, abbiamo operato una stima del fabbisogno edilizio, in termine di abitazioni e stanze al 2024. La non completezza dei dati disponibili al 2001 e la sua non confrontabilità con quelli del 1991 richiedono necessariamente alcune approssimazioni di cui si dovrà tenere conto e ci ha spinto a giungere alla valutazione del fabbisogno confrontando diversi sistemi di stime e di previsione.

Il percorso metodologico proposto muove in primo luogo da una valutazione del fabbisogno edilizio arretrato al 2001, fabbisogno operato sul confronto fra abitanti ed alloggi secondo il numero di stanze, confronto tuttavia che come abbiamo già chiarito è basato non su dati certi di censimento (mancanti) ma su una stima che abbiamo dovuto necessariamente operare.

In base alle valutazioni da noi fatte ed illustrate in dettaglio nel par. 5.x, il quadro del rapporto fra abitanti e abitazioni per numero di stanze è stato ricostruito secondo quanto riportato nel seguente prospetto, dove sono indicati, per ogni taglio di abitazione:

• il numero di occupanti stimati,

• il numero di stanze complessive necessarie, calcolato applicando l’indice di affollamento medio di 0,58 abitanti per stanza, che possiamo considerare una sorta di standard di riferimento tendenziale in linea con le aspettative, i bisogni e gli atteggiamenti culturali della popolazione di Licodia;

• il numero di stanze necessarie per colmare il deficit. Quest’ultimo è stato calcolato per quegli alloggi in cui l’indice di affollamento stimato risultava maggiore di quello medio (1, 2, 3 e 4 stanze).

1stanza 2 3 4 5 6+ totaleOccupanti 13 112 592 1170 814 450 3151Stanze 22 193 1021 2017 1403 776 St. 2001 10 130 831 1856 1575 1037 5439Fabb. 22 63 190 161 -172 -261 436

Fabbisogno al 2024 668

Totale 1104

Risulta così un fabbisogno pregresso al 2001 di 436 stanze.

Di seguito di è stimato il fabbisogno aggiuntivo necessario per soddisfare la futura domanda abitativa al 2024, calcolato moltiplicando l’incremento di popolazione previsto (pari a 334 abitanti) per 0,50, che risulta essere l’indice mediamente applicato nella realizzazione di nuovi alloggi.

Risulta così un fabbisogno pari a 668 stanze, che sommato al pregresso 2001, da un fabbisogno complessivo pari a 1104 stanze. Risulterebbe così un patrimonio complessivo di stanze occupate pari a 6543 stanze, con un indice di affollamento medio pari a 0,53 abitanti per stanza.

Questo valore di indice di affollamento medio così ottenuto di 0,53 abitanti per stanza è stato moltiplicato per la popolazione prevista al 2024, che abbiamo arrotondato per eccesso a 3500 abitanti, ottenendo una stima complessiva delle stanze occupate pari a 6.604 unità.

Considerato che le stanze occupate al 2001 erano 5439 se ne deduce un fabbisogno aggiuntivo pari a 1165 stanze.

A questo punto sono stati costruiti tre possibili scenari futuri in funzione di tre diverse ipotesi di recupero del patrimonio edilizio esistente, ovvero in grado di incidere sulla variabile del patrimonio edilizio non occupato. Infatti, le stanze non occupate al 2001 erano 1852, ovvero un valore pari al 34% del patrimonio edilizio occupato. Se tale proporzione dovesse mantenersi inalterata (ma è presumibile che possa anche aumentare visto che in questi anni l’incremento del patrimonio edilizio non occupato è una costante) le stanze non occupate al 2024 risulterebbero essere 2245, con un ulteriore incremento di 393 stanze non occupate. In tale scenario la nuova produzione edilizia di stanze dovrebbe essere pari a 1558 unità, di cui 1165 andrebbero a coprire il fabbisogno e 393 andrebbero ad incrementare il patrimonio non occupato, con un evidente spreco di risorse e di territorio necessario per insediare le nuove abitazioni.

Questo scenario è stato da noi giudicato incompatibile con le prospettive di uno sviluppo sostenibile del territorio, obiettivo fondamentale del presente PRG; si è pertanto proceduto alla costruzione di un diverso scenario di sviluppo edilizio centrato su una strategia di recupero del patrimonio edilizio esistente. In tale quadro si sono prospettate due diverse ipotesi che rappresentano a nostro parere il campo di variabilità entro cui potrebbero assestarsi le previsioni di sviluppo edilizio del Piano regolatore. Tale ipotesi sono basate su due diversi valori della percentuale di patrimonio edilizio non occupato al 2024, fissata in un minimo del 20% ed un massimo del 23%. I due scenari sono sintetizzati nella tabella precedente dalla quale si può desumere che la previsione di nuove stanze dovrebbe essere contenuta fra un minimo di 634 ed un massimo di 832.

Dai dati sulla produzione edilizia dal 1991 al 2004 risulta una media di 137 metri cubi complessivi per ogni stanza abitabile, valore che considera anche la presenza di vani accessori (bagni, disimpegni), delle scale, dei garage e della cubatura non residenziale. Ne risulterebbe un fabbisogno di nuovo volume edilizio contenuto fra un minimo di 88.694 ed un massimo di 116.430 metri cubi, che rappresenta il quadro di riferimento entro cui contenere le previsioni dello strumento urbanistico generale.

STIMA DEL FABBISOGNO ABITATIVO AL 2024 COMUNE

DI LICODIA EUBEA Scenario

1 Scenario

2 Scenario

3

Popolazione stimata al 2024 3.500 3.500 3.500

Indice affollamento previsto 0,53 0,53 0,53

Fabbisogno stanze 6.604 6.604 6.604

Stanze occupate 2001 5.439 5.439 5.439

Fabbisogno stanze 1.165 1.165 1.165

% Stanze non occupate rispetto alle occupate

al 2001 (1852 in v.a.) 0,34 0,34 0,34

al 2024 0,34 0,20 0,23

Stanze non occ al 2024 2.245 1.321 1.519

Stanze totale 8.849 7.925 8.123

Stanze totale 2001 7.291 7.291 7.291

Previsione nuove stanze 1.558 634 832

per metri cubi 218.128 88.694 116.430

Stanze recupero -393 531 333