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XV consigliatura

attività e propostedi un consiglieredemocratico

Ecco qui il quinto numero di “Demo” di questa LegislaturaChi desiderasse leggere alcuni dei 10 numeri di “Demo” usciti nel corso della scorsa legislatura o i primi quattro numeri di questa legislatura,può scaricarli dal sito www.mattiacivico.it oppure richiederli a: cons. Mattia Civicoc/o Gruppo consigliare PDTVicolo della SAT, 10 – 38122 TrentoTel. 0461 22 73 40

[email protected]

Nella scorsa campagna elettorale, ci eravamo impegnati a potenziare i servizi di assistenza psicologica e di psicoterapia, lavorando anche su Servizi aggiuntivi, consapevoli dell’importanza di promuovere salute mentale e benessere psichico. La norma approvata dal Consiglio Provinciale è una promessa mantenuta ma soprattutto mette a disposizione della nostra comunità uno strumento innovativo che potrà vedere alleanze virtuose tra sistema pubblico e privato, così come già accade su altre prestazioni sanitarie.

cons. Mattia Civico

PREMESSA

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“Vogliamo confermare il finanziamento dei livelli aggiuntivi di assistenza,

in particolare nell’area della non autosufficienza, della disabilità, della psicologia e psicoterapia

e dell’assistenza odontoiatrica e confermare le risorse su prevenzione e promozione della salute.

Dal programma elettorale 2013 – Centrosinistrautonomista

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oDATI SULL’ASSISTENZA PSICOLOGICAIN TRENTINO*

Persone “in carico” dal sistema pubblico: 10.991

(0-19 anni): 3116

(20 anni e più): 7875

Chi “invia” le persone al servizio pubblico?

Auto-invio: 2.784

Scuola e servizi dell’infanzia: 459

Servizi sanitari territorio: 1.307

Tribunale/servizio sociale: 531

Carcere: 355

Servizio sanitario ospedaliero: 949

Altro: 450 assi

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Tre

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o Tipo di prestazioni erogate:

Prima visita e colloqui di valutazione: 32.186

Interventi di psicoterapia: 13.718

Esami diagnostici testistici: 6.023

Consulenze ad operatori e interventi di formazione: 8.090

*Dati dell’ U.O. Psicologia riferiti all’anno 2016

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AVERE CURA

La salute di ognuno di noi, la salute di ogni cittadino, non di-pende soltanto dalla qualità delle prestazioni sanitarie che ven-gono erogate: la salute non dipende soltanto dalla sanità.

Il benessere delle persone è determinato in larga misura dagli stili di vita, dalla qualità delle relazioni, dalla capacità che le persone hanno di vivere ed assorbire piccoli e grandi conflitti quotidiani, dalla capacità di stare dentro una dimensione re-lazionale che offre anche momenti di fatica e difficoltà. Penso alle diverse stagioni della vita, ognuna con le proprie “crisi della crescita”.

Penso per esempio ai nostri adolescenti, che hanno molte do-mande e in questo momento tantissime risposte, spesso confu-se e contraddittorie.

Penso a quei padri e a quelle madri di famiglia, a quelle lavora-trici e a quei lavoratori, che si trovano in una situazione di ri-schio per il proprio posto di lavoro o addirittura ad averlo perso, in un tempo in cui non è chiaro quando potranno riprendere la propria attività, con tutti i problemi connessi.

Penso al tema delle dipendenze, che sul nostro territorio è un tema complicato, presente, non solo nelle valli ma anche nei centri urbani.av

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cura

Mattia Civico - consigliere provinciale

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raPenso al rapporto tra i generi, tra persone di sesso diverso e alle relazioni interpersonali che si stanno facendo spesso sempre più complicate.

Investire sul benessere delle persone vuol dunque dire tenere conto anche di tutte queste dimensioni.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ricorda che i deter-minanti della salute sono certamente la qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie, ma in larga misura sono la qualità delle relazioni, le risorse anche personali che uno è in grado di met-tere in campo nella situazione di complessità, la capacità di una comunità di farsi carico delle fragilità.

A volte basta poco: un piccolo sostegno, un intervento di orien-tamento, il segnale di una vicinanza. Azioni che si concretizza-no non solo attraverso interventi professionali mirati, ma anche e soprattutto attraverso l’attivazione di processi di comunità, che possano far sentire le persone meno sole, con risorse accan-to, in grado di sostenerle nei momenti di fragilità.

A volte, però, c’è proprio bisogno di un supporto specifico, pro-fessionale competente, perché l’errore che non dobbiamo fare è quello di iscrivere il tema della sofferenza psichica e psicologica nel tema delle cose risolvibili con il solo buon senso e soltanto con le buone relazioni.

È la stessa Organizzazione mondiale della sanità che riconosce aver

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psicologia e psicoterapia come discipline importanti ed è chia-ro a tutti che psicologia e psicoterapia fanno parte del nostro sistema sanitario, al pari delle altre discipline; è evidente che per affrontare sofferenze particolarmente acute, magari tem-poranee, per affrontare situazioni che sono, invece, perduranti e che quindi si sono fatte persistenti è necessario l’intervento specialistico. Il cambiamento è possibile se ci sono le risorse e se queste possono essere attivate e sostenute anche da una comuni-tà e anche dall’intervento di professionisti.

Il pubblico fa già molto: giusto ricordare il ruolo del servizio pubblico, dell’unità operativa di psicologia, della psichiatria e della neuropsichiatria  infantile: possiamo andare orgogliosi della nostra sanità provinciale. Penso però che accanto al si-stema pubblico ci voglia oggi una nuova alleanza, un patto di sistema tra pubblico e privato. Senza mettere in discussione il dovere pubblico della presa in carico e della regia nell’erogazio-ne dei servizi.

La domanda di fondo a cui ho cercato di trovare una risposta con questo intervento legislativo è la seguente: può il privato svolgere funzione pubblica? può il privato chiedere e ottenere, a determinate condizioni, di poter mettere a servizio le proprie competenze per svolgere in sinergia, sotto la regia clinica del pubblico, un servizio pubblico?

Di fronte alle molte sfide aperte, nessuno può sottrarsi alle pro-prie responsabilità: liberi professionisti, studi associati, realtà di

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terzo settore, realtà che hanno specifiche caratteristiche definite puntualmente nel sistema di  accreditamento e convenziona-mento, possono essere chiamate ad una alleanza di sistema al fine di offrire una rete di supporto più forte e puntuale a tutti i cittadini che, nessuno escluso, possono incontrare momenti di particolare fatica.

È un diritto fondamentale poter trovare una risposta organiz-zata, sistematica, da parte di un pubblico che si allea anche con realtà del privato per rispondere a questi bisogni, che a volte sono nuovi, che presentano nuove forme, rispetto alle quali for-se è più facile che il privato, con la sua flessibilità, organizzi una risposta coerente con i mutamenti e puntuale anche nei tempi di risposta.

Nel presentare questo intervento legislativo, voglio ricordare una persona in particolare: è una persona che ha particolar-mente contribuito alla stesura di questo testo, un direttore di unità operativa di psicologia, scomparso il 4 aprile del 2015. Al dottor Francesco Reitano dedico lo sforzo che sta dietro questo disegno di legge, ricordandolo per la sua passione professionale e umana.

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PRONTI A RACCOGLIERE LA SFIDASara Piazza - Presidente ordine degli Psicologi della Provincia Autonoma di Trento

Quando ho letto per la prima volta il Piano della Salute ho pen-sato: “È stato scritto pensando a noi psicologi!”, tanti sono gli ambiti nei quali l’intervento psicologico potrebbe fare la diffe-renza: consultazioni a fianco dei servizi sociali, attività di sup-porto ai malati e alle famiglie, sostegno ai pazienti nei reparti ospedalieri e sul territorio, aiuto ai medici nella comprensione del disagio psichico correlato alle malattie, supporto e supervi-sione agli operatori sanitari in ambiti critici (per es. emergenza e cure palliative). Per quel che riguarda la salute mentale, gli psi-cologi possono offrire interventi di prevenzione, consultazione e psicoterapia.

Abbiamo apprezzato i molti riferimenti a psiche e benessere mentale, ma certo occorrerà anche riconoscere agli Psicologi una presenza in carne ed ossa nei Servizi alle persone (parlare di benessere psichico, di sostegno alla genitorialità o di sostegno all’adolescenza senza parlare di psicologi è come parlare di pani-ficazione senza lievito…).

Solo gli psicologi possono garantire livelli di formazione conti-nua, di specializzazione e di qualificazione necessari e imprescin-dibili per corretti interventi sulla psiche delle persone, per gli interventi sulle comunità e in tutti gli ambiti che li richiedano.

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Faccio parte del Consiglio Nazionale degli Psicologi e sono molti i complimenti che i Presidenti dei Consigli di altre re-gioni fanno al Trentino riguardo: “Voi a Trento siete sempre avanti…” è il commento che spesso circola. Mi piacerebbe po-ter dire che siamo avanti anche in questo caso: una sanità pub-blica forte che si avvale della collaborazione di professionisti convenzionati, qualificati, attentamente selezionati e coordi-nati dal servizio sanitario pubblico, al fine di ampliare l’offerta alla cittadinanza in un’ottica di equità e di pari opportunità degli interventi.

Gli psicologi sono pronti a raccogliere le sfide che i cambia-menti sociali ed economici presentano alla collettività. Mi riferisco all’insorgenza di nuovi disagi nella popolazione le-gati alla perdita del lavoro o alla difficoltà nel trovarlo, alle patologie legate all’uso di nuove tecnologie, a nuove forme di dipendenza e di disagio psichico, senza dimenticare i proble-mi correlati al confronto con culture diverse. Credo che gli psicologi potrebbero dare un contributo significativo sia nella lettura dei nuovi fenomeni sia nell’attuazione di interventi a favore di una maggiore consapevolezza delle implicazioni psi-cologiche sottostanti.

Il disagio psichico sta aumentando vertiginosamente nei pa-esi industrializzati con pesanti ricadute non solo sulla salute, ma anche sull’economia (assenza dal lavoro e aggravio per gli istituti di previdenza, utilizzo massiccio delle risorse sanita-rie, aumento dei costi dei percorsi di cura in generale, ecc.). pr

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Alcune ricerche mostrano quanto gli investimenti nella pre-venzione e nella cura del disagio psicologico producano risul-tati non soltanto sul piano del benessere sociale ma anche sul piano strettamente economico, in termini di risparmio sulle future spese sanitarie.

Per esempio, si è calcolato che un investimento in età preco-ce di 1.700 euro per ogni bambino che necessiti oggi di assi-stenza psicologica, può permettere al Sistema Sanitario e alle Istituzioni di risparmiare € 340.000 che sarebbero spesi per lui nell’arco della sua intera vita. Il rapporto è di 200 euro risparmiati per ogni Euro investito in assistenza!

Sono convinta che gli interventi sanitari di base debbano re-stare di competenza della sanità pubblica. Ciò nonostante dobbiamo essere realisti e ammettere che il sistema pubblico non ha le risorse, e forse in futuro ne avrà ancor meno, per garantire un numero sufficiente di operatori che si occupino della prevenzione e della cura del disagio psichico.

La legge approvata da Consiglio prevede che il servizio di consulenza e assistenza psicologica possa essere erogato an-che da “ambulatori e studi privati di psicologia e psicoterapia convenzionati con il servizio sanitario provinciale”. Ritengo che ciò possa rappresentare la necessaria integrazione dell’at-tuale offerta di assistenza psicologica, permettendo di dare risposte adeguate e tempestive alle crescenti richieste di so-stegno e cura psicologica.

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In una società in cui un miglioramento dello stato di salute fisica si accompagna a un generale peggioramento degli aspet-ti psicologici, si può immaginare come un investimento sulla qualità della vita psichica delle persone possa costituire un investimento per una futura società composta da persone più consapevoli e più sane.

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ePSICOLOGIA PER IL bENESSERE DI UNA COMUNITà

L’associazione “Psicologi per i popoli” di cui sono stato fon-datore e fino a pochi mesi fa presidente, opera dal 2002 in con-venzione con la Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento, attraverso un servizio di psicologia dell’emergen-za che annovera una cinquantina di psicologi volontari. In questi anni gli psicologi dell’emergenza sono intervenuti negli scenari dei grandi disastri (terremoto del Molise, dell’Aqui-la, dell’Emilia Romagna), ma anche nelle dolorose emergen-ze del territorio provinciale caratterizzate da gravi incidenti stradali e sul lavoro, suicidi o omicidi, persone scomparse e disperse, decessi di bambini o giovani.

Questa esperienza nella gestione dell’associazione, accanto a quella professionale di psicologo dirigente e direttore di Uni-tà Operativa complessa nel Servizio Sanitario della Provincia Autonoma di Trento (1975-2007) e accanto all’impegno isti-tuzionale pluriennale nell’Ordine degli Psicologi nazionale e provinciale, mi permettono di esprimere a nome degli asso-ciati un convinto plauso per la presentazione ed approvazio-ne della legge che disciplina i servizi di psicologia e psicote-rapia in Trentino.

Luigi Ranzato - già presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Provincia Autonoma di Trento

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eLa norma infatti promuove alcune azioni che sono di impor-tanza strategica: innanzitutto quelle orientate alla conoscen-za puntuale del bisogno che viene espresso e della quantità e qualità della risposta pubblica e privata messa in campo. Per-metterà quindi di:

• conoscere l’estensione, lo spessore e le specificità della domanda di “assistenza e consulenza psicologica” presente nella popolazione, anche rispetto all’evolversi delle situazio-ni culturali, sociali ed economiche alle quali stiamo assi-stendo in questi ultimi anni;

• recensire i dati sull’offerta psicologica disponibile in Pro-vincia di Trento, che attualmente è rappresentata non solo dalla cinquantina circa di psicologi delle Unità Operative di Psicologia dell’Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari, ma anche dagli psicologi liberi professionisti o convenzio-nati, individuabili tra gli 800 iscritti all’Albo Professionale del Trentino, che operano a diverso regime temporale ed economico;

• censire e migliorare la quantità e qualità della risposta di cui il “servizio di assistenza e consulenza psicologica” già parzialmente dispone attraverso le strutture pubbliche, convenzionate e del non profit, allo scopo di ulteriormente implementarne la funzione.

La norma quindi promuove un incontro virtuoso tra servizio

pubblico e privato, nel comune intento di sostenere le fragilità del nostro tempo e promuovere salute psichica e benessere relazionale. Alcuni interventi necessari sono ben definiti nella norma: 

• promuovere, “nelle scuole di ogni ordine e grado”, di “servizi di consulenza psicologica rivolti a studenti finaliz-zati a sostenere il loro benessere emotivo e relazionale e il loro percorso di crescita in un contesto di multiculturalità, aperto anche a genitori e docenti, con particolare atten-zione agli studenti con specifiche fragilità o a rischio di abbandono scolastico”.

• prevedere la possibilità di “supporto psicologico” per l’in-serimento di lavoratori “svantaggiati e disabili” di cui alla Legge 16 giugno 1983 n.19.

Va sottolineato l’impulso, presente in questa legge, ad una ri-visitazione del concetto di assistenza e consulenza psicologi-ca, dei setting in cui si attua e della tipologia lavorativa degli psicologi. Non più solo cura dei disturbi psicologici e preven-zione delle malattie psichiche, ma anche promozione del be-nessere delle persone, dei gruppi e delle comunità, secondo le indicazione della psicologia della salute in setting non solo ambulatoriali ma anche nei luoghi della vita, del lavoro, del tempo libero e nelle sinergie possibili e necessarie tra opera-tori dell’APSS, delle strutture private e della libera professione.

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Disciplina del servizio di assistenza e consulenza psicologica in provincia di Trento. Modificazioni della legge provinciale sulla scuola 2006 e della legge provinciale sul lavoro 1983

Art. 1Oggetto e finalità

1. Questa legge disciplina il servizio di assistenza e consulenza psicologica individuale, di coppia, familiare e di gruppo, non-ché gli interventi di sostegno destinati in modo coordinato e integrato alla tutela e promozione del benessere psicologico della persona in tutte le fasi della vita attraverso attività di supporto qualificato, diagnosi, cura e riabilitazione, mirati al trattamento di sintomatologie specifiche afferenti alle capacità cognitive, affettive e relazionali dell’individuo, alla prevenzio-ne del disagio emotivo e alla promozione del benessere psico-fisico della persona.

2. La Provincia valorizza i profili di integrazione sanitaria e socio-assistenziale e il coordinamento tra la medicina di base e le strutture sanitarie di supporto psicologico pubbliche e pri-vate operanti sul territorio.

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PILLOLE DI LEGGE PROVINCIALE6 MAGGIO 2016, n°5

< ph. Stefano Bellumat

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leArt. 2

Promozione del benessere psico-fisico della persona

1. La Provincia promuove l’attività di assistenza psicologica svolta dalle unità operative di psicologia presso le proprie sedi, dai consultori e dalle altre strutture sanitarie, anche in modo integrato con le articolazioni sanitario-assistenziali territoriali (…).

2. La Provincia promuove, inoltre, il coordinamento e l’inte-grazione degli interventi di tipo diagnostico-terapeutico di carattere multidisciplinare con i percorsi assistenziali di tipo relazionale promossi dalle reti sociali e dai soggetti del terzo settore impegnati a promuovere il benessere psico-fisico della persona e a rimuovere le situazioni di marginalità e disagio.

Art. 3Servizio di consulenza e assistenza psicologica

1. Le prestazioni di consulenza e assistenza psicologica disci-plinate da questa legge sono erogate in via diretta dalle seguen-ti strutture sanitarie operanti sul territorio provinciale:

a) strutture sanitarie pubbliche, distrettuali e ospedaliere; pillo

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b) realtà del privato sociale e studi associati di psicologia e psicoterapia accreditati e convenzionati con il servizio sa-nitario provinciale.

2. La Giunta provinciale stabilisce (….) i requisiti qualitati-vi minimi ai fini dell’accreditamento dei soggetti previsti dal comma 1, lettera b). In particolare definisce i necessari stan-dard professionali e vincola all’adozione di modalità operative che garantiscano un approccio multidisciplinare, di integra-zione fra servizi e di formazione continua.

3. La convenzione (…) stabilisce in particolare le linee guida, i protocolli e le tariffe da applicare alle prestazioni previste da questa legge.

Art. 4Commissione di valutazione

1. La Provincia istituisce una commissione di valutazione, qua-le organo tecnico-consultivo per l’esercizio delle funzioni di-sciplinate da questa legge.

2. In particolare compete alla commissione:

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lea) fornire supporto tecnico con compiti di verifica, monito-raggio e controllo sugli interventi previsti da questa legge, con particolare riferimento all’efficacia dei servizi forniti dai sog-getti previsti dall’articolo 3 (…);

b) esprimere parere sui provvedimenti attuativi indicati nell’articolo 5 e sul regolamento di esecuzione;c) formulare proposte alla Giunta provinciale in ordine al po-tenziamento e alla qualificazione dei servizi volti alla tutela e promozione del benessere psicologico della persona in tutte le fasi della vita;

d) esaminare ogni altra questione riguardante il benessere psi-cologico della persona sottoposta al parere della commissione su richiesta delle strutture interessate o dei suoi componenti;

e) promuovere studi, incontri, convegni, seminari, conferenze, nonché ogni altra iniziativa di sensibilizzazione e di informa-zione atta ad approfondire le problematiche relative alla tutela del benessere psicologico.

3. La commissione è composta:

a) dall’assessore provinciale competente in materia di tute-la della salute o suo delegato; pi

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b) dal presidente dell’ordine degli psicologi della provincia di Trento;

c) da due funzionari della Provincia di cui uno con qualifi-ca di dirigente operanti presso strutture aventi competenze in materia sanitaria;

d) dai direttori delle unità operative di psicologia dell’A-zienda provinciale per i servizi sanitari;

e) da due psicologi, designati dall’ordine degli psicologi della provincia di Trento.

4. La commissione sceglie il presidente tra i propri componenti e stabilisce le proprie regole di funzionamento.

5. Ai lavori della commissione possono partecipare, su richie-sta del presidente o dei componenti, in relazione ai temi trat-tati nelle singole riunioni e in aggiunta ai componenti, funzio-nari della Provincia o di altre amministrazioni pubbliche, altre figure professionali sanitarie o soggetti esterni esperti nelle questioni trattate. (…)

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leArt. 5

Provvedimenti attuativi

1. Per l’attuazione di questa legge la Giunta provinciale defi-nisce con deliberazione, in relazione agli interventi previsti dall’articolo 1, i percorsi assistenziali, le prestazioni erogabili e le modalità di accesso, ivi inclusa l’eventuale compartecipazio-ne degli assistiti alla spesa.

2. La Giunta provinciale determina, in particolare:

a) gli indirizzi per la valutazione della situazione econo-mico-patrimoniale del nucleo familiare di riferimento sulla base dei criteri previsti dall’articolo 6 della legge provincia-le 1 febbraio 1993, n. 3, e dall’articolo 7 della legge provin-ciale 3 febbraio 1997, n. 2, e l’eventuale compartecipazione degli assistiti alla spesa;

b) le tariffe, a remunerazione delle prestazioni degli ambu-latori e degli studi privati di psicologia e psicoterapia, ero-gate nell’ambito dell’assistenza diretta;

c) le prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza definiti dalla normativa nazionale, da riserva- pi

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re agli iscritti al servizio sanitario provinciale residenti in provincia di Trento;

d) la specificazione dei soggetti in condizione di particola-re vulnerabilità, con particolare riferimento ai cicli di vita e alle condizioni sociali, e la disciplina delle prestazioni di supporto psicologico a essi riservate;

e) gli indirizzi volti a definire gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione di competenza dell’Azienda provincia-le per i servizi sanitari da attuarsi, anche con il coinvolgi-mento delle istituzioni scolastiche, degli organi giudiziari, nonché di altri enti e organismi associativi operanti sul ter-ritorio provinciale aventi finalità coerenti con gli obiettivi di questa legge, negli ambiti di competenza.

3. Le tariffe previste dal comma 2, lettera b), sono definite sen-tito l’ordine degli psicologi della provincia di Trento; esse evi-denziano i parametri per la remunerazione delle prestazioni in campo psicologico e psicoterapico e possono essere differen-ziate in relazione a specifiche esigenze sanitarie.

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leArt. 6

Disciplina regolamentare

1. La Provincia approva il regolamento di esecuzione contenen-te la disciplina di attuazione degli interventi e le relative pro-cedure di raccordo con gli atti di programmazione sanitaria e socio-assistenziale, in particolare per quanto attiene ai profili di incidenza con gli ambiti dei rapporti familiari, di coppia, di cura dei minori, dell’istruzione, del lavoro e degli altri settori che concorrono alla promozione del benessere sociale.

2. Il regolamento definisce, inoltre, modalità e criteri per il riconoscimento, anche sul piano finanziario, di iniziative e progetti finalizzati alla tutela del benessere psico-fisico della persona promossi dai soggetti del terzo settore (…).

Art. 7Informazioni sull’attuazione della legge

1. La Giunta provinciale presenta annualmente al Consiglio provinciale una relazione volta a dare puntuale riscontro ai se-guenti elementi conoscitivi:

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a) tipologia delle prestazioni erogate nell’ambito del ser-vizio di assistenza e consulenza psicologica articolate per fasce di età, destinatari e struttura sanitaria erogatrice;

b) entità della domanda e dell’offerta in ordine al servizio di assistenza e consulenza psicologica con differenziazione dei dati in relazione agli ambiti territoriali;

c) interventi realizzati in forma diretta;

d) valutazione di efficacia degli esiti clinici degli interventi per classi di età, diagnosi e durata;

e) tempi di attesa;

f) analisi dei costi delle prestazioni erogate;

g) modalità di partecipazione economica degli assistiti;

h) criticità riscontrate nell’attuazione della legge.(…)

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leArt. 8

Modificazione dell’articolo 7della legge provinciale n. 5/2006 “Legge provinciale sulla scuola”

1. “3 bis. La Provincia promuove, altresì, nelle scuole di ogni ordine e grado servizi di consulenza psicologica rivolti a stu-denti finalizzati a sostenere il loro benessere emotivo e rela-zionale e il loro percorso di crescita in un contesto di multi-culturalità, aperto anche a genitori e docenti, con particolare attenzione agli studenti con specifiche fragilità o a rischio di abbandono scolastico.”

Art. 9Modificazione dell’articolo 1 quater

della legge provinciale n. 19/1983“Legge provinciale sul lavoro”

1. Al comma 1 dell’articolo 1 quater della legge provinciale sul lavoro 1983 dopo le parole: “attraverso specifici interventi” sono inserite le seguenti: “anche di supporto psicologico”.

(art. 10 – omissis)

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Premessa

Dati sull’assistenza psicologica in Trentino

Avere cura – Mattia Civico

Pronti a raccogliere la sfida - Sara Piazza

Psicologia per il benessere di una comunità – Luigi Ranzato

Pillole di legge

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Pensare • Proposta • Idea • Ascoltare • Servizio Politica • Bene comune • Fiducia • Comunita’ • Limite • Rispetto • Autonomia • Responsabilita’ • Rendere conto • Servizio • Idea • Ponti • Insieme • Diritti • Accoglienza • Pensare • Solidarietà • Attenzione • Ascoltare • Approfondire • Promuovere • Territorio • Ambiente • Politica • Bene comune • Fiducia • Comunita’ • Limite • Rispetto • Autonomia • Responsabilita’ • Rendere conto • Servizio • Idea • Ponti • Insieme • Diritti • Accoglienza • Pensare • Solidarietà • Attenzione • Ascoltare • Approfondire • Promuovere • Territorio • Ambiente • Politica • Bene comune • Fiducia • Comunita’ • Limite • Rispetto • Autonomia • Responsabilita’ • Rendere conto • Servizio • Idea • Ponti • Insieme • Diritti • Accoglienza • Pensare • Solidarietà • Attenzione • Ascoltare • Approfondire • Promuovere • Territorio • Ambiente • Politica • Bene comune • Fiducia • Comunita’ • Limite • Rispetto • Autonomia • Responsabilita’ • Rendere conto • Servizio • Idea • Ponti • Insieme • Diritti • Accoglienza • Pensare • Solidarietà • Attenzione • Ascoltare • Approfondire • Promuovere • Territorio • Ambiente • Politica • Bene comune • Fiducia • Comunita’ • Limite • Rispetto • Autonomia • Responsabilita’ • Rendere conto • Servizio • Idea • Ponti • Insieme • Diritti • Accoglienza • Pensare • Solidarietà • Attenzione • Ascoltare • Approfondire • Promuovere

Gruppo consiliarePartito DemocraticoTrentino - Alto Adige/Südtirol

Direttore responsabilePiergiorgio Cattani

Comitato di redazioneCristina Casagrande, Mattia Civico,

Michele Ghezzer, Paolo Grigolli,Monica Ioris, Francesca Rapanà,

Andrea Schir, Valentina Sega,Chiara Simoncelli

Progetto GraficoMauro Ianeselli

StampaLitotipografia Alcione – Lavis (Tn)

Trimestrale di:Associazione Demon° 05/ottobre 2017

Iscritto al n° 18 in data 29 settembre 2010 al Registro Stampa del tribunale di Trento

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