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Zotero: uno strumento per il reference management 35 L’informazione in rete Biblioteche oggi novembre 2010 Negli ultimi anni internet ha mo- dificato le abitudini di milioni di per- sone, che oggi utilizzano sempre più frequentemente la rete per ri- cercare informazioni e fonti biblio- grafiche. Proprio in questo contesto si inseri- sce Zotero, una utility per gestire ri- ferimenti bibliografici. A differenza di un comune software eseguibile, Zotero è un “add-on” Open Source per il web-browser Mozilla Firefox; tuttavia ciò non significa che le sue funzioni e potenzialità siano limitate rispetto a un programma per il refe- rence management vero e proprio. Il suo nome è derivato dalla paro- la albanese zotëroj, che letteralmen- te significa “acquisire”, inteso come apprendere. 1 Sviluppato dal Center for History and New Media (CHNM) della Geor- ge Mason University (GMU), istitu- to americano con sede a Fairfax in Virginia, Zotero è stato ufficialmente rilasciato in versione Beta il 5 ot- tobre del 2006 2 contestualmente al sito web <www.zotero.org>. Il sito internet è una parte importante del progetto Zotero in quanto non si li- mita ad essere strumento di divul- gazione e supporto per l’applicati- vo ma, tramite alcune sue specifi- che sezioni, consente agli sviluppa- tori di raccogliere consigli e pro- blematiche riscontrate dagli utenti che a loro volta possono contribuire al progetto sviluppando parti nuove per l’applicazione o collaborando al perfezionamento del sito stesso. Il successo dell’applicativo è stato travolgente tanto che in poco più di un anno dal suo lancio, nel gen- naio 2008, oltre 60 tra enti, istitu- zioni e biblioteche hanno deciso di adottare Zotero o di organizzare tu- torials e workshops per spiegarne l’utilizzo. 3 Attualmente non sono di- sponibili dati esatti ma si presume che le cifre, dal 2008, siano alme- no triplicate: fra le istituzioni che at- tualmente utilizzano Zotero spicca l’agenzia governativa americana NSF – National Science Foundation. L’intero progetto è finanziato dallo United States Institute of Museum and Library Services, l’ente gover- nativo statunitense che si occupa di fornire supporto alle biblioteche e ai musei americani, e da due fon- dazioni private: la Andrew W. Mel- lon Foundation e dalla Alfred P. Sloan Foundation. 4 Una convergenza di fondi e di at- tenzioni del tutto particolari, con- siderando il fatto che Zotero è un programma Open Source. Caratteristiche e peculiarità Automatic citation capture La funzionalità più innovativa di Zo- tero consiste nell’abilità, da parte del- l’applicazione, di riconoscere auto- maticamente all’interno di una pa- gina web una citazione o un riferi- mento bibliografico. Ciò significa, in maniera semplice, che l’applicativo è in grado di “scansionare” la pagi- na web, ricercando all’interno di que- sta informazioni che permettano di catalogarla nella sua interezza, o in Paolo Colapinto Università degli studi di Modena e Reggio Emilia [email protected] Figura 1 - Un esempio di visualizzazione online delle collezioni salvate

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Zotero: uno strumentoper il reference

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Negli ultimi anni internet ha mo-dificato le abitudini di milioni di per-sone, che oggi utilizzano semprepiù frequentemente la rete per ri-cercare informazioni e fonti biblio-grafiche.Proprio in questo contesto si inseri-sce Zotero, una utility per gestire ri-ferimenti bibliografici. A differenzadi un comune software eseguibile,Zotero è un “add-on” Open Sourceper il web-browser Mozilla Firefox;tuttavia ciò non significa che le suefunzioni e potenzialità siano limitaterispetto a un programma per il refe-rence management vero e proprio.Il suo nome è derivato dalla paro-la albanese zotëroj, che letteralmen-te significa “acquisire”, inteso comeapprendere.1

Sviluppato dal Center for Historyand New Media (CHNM) della Geor-ge Mason University (GMU), istitu-to americano con sede a Fairfax inVirginia, Zotero è stato ufficialmenterilasciato in versione Beta il 5 ot-tobre del 20062 contestualmente alsito web <www.zotero.org>. Il sitointernet è una parte importante delprogetto Zotero in quanto non si li-mita ad essere strumento di divul-gazione e supporto per l’applicati-vo ma, tramite alcune sue specifi-che sezioni, consente agli sviluppa-tori di raccogliere consigli e pro-blematiche riscontrate dagli utentiche a loro volta possono contribuireal progetto sviluppando parti nuoveper l’applicazione o collaborandoal perfezionamento del sito stesso.Il successo dell’applicativo è statotravolgente tanto che in poco più

di un anno dal suo lancio, nel gen-naio 2008, oltre 60 tra enti, istitu-zioni e biblioteche hanno deciso diadottare Zotero o di organizzare tu-torials e workshops per spiegarnel’utilizzo.3 Attualmente non sono di-sponibili dati esatti ma si presumeche le cifre, dal 2008, siano alme-no triplicate: fra le istituzioni che at-tualmente utilizzano Zotero spiccal’agenzia governativa americanaNSF – National Science Foundation.L’intero progetto è finanziato dalloUnited States Institute of Museumand Library Services, l’ente gover-nativo statunitense che si occupadi fornire supporto alle bibliotechee ai musei americani, e da due fon-dazioni private: la Andrew W. Mel-lon Foundation e dalla Alfred P. SloanFoundation.4

Una convergenza di fondi e di at-tenzioni del tutto particolari, con-siderando il fatto che Zotero è unprogramma Open Source.

Caratteristiche e peculiarità

Automatic citation capture

La funzionalità più innovativa di Zo-tero consiste nell’abilità, da parte del-l’applicazione, di riconoscere auto-maticamente all’interno di una pa-gina web una citazione o un riferi-mento bibliografico. Ciò significa, inmaniera semplice, che l’applicativoè in grado di “scansionare” la pagi-na web, ricercando all’interno di que-sta informazioni che permettano dicatalogarla nella sua interezza, o in

Paolo ColapintoUniversità degli studi

di Modena e Reggio [email protected]

Figura 1 - Un esempio di visualizzazione online delle collezioni salvate

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Remote back up and sync

La versione beta 1.5b2 di Zotero haintrodotto, tra i vari piccoli ritoc-chi, una particolare novità: il “remoteback up” con la correlata possibi-lità di conservare in rete o condi-videre le proprie collezioni biblio-grafiche. Registrandosi al sito di Zotero e in-serendo username e password otte-nuti nella maschera “Sync” nelle im-postazioni avanzate di Zotero, è pos-sibile infatti ottenere in tempo rea-le la copia e il back up di tutto ilproprio catalogo di collezioni biblio-grafiche direttamente in internet, sulsito ufficiale dell’applicazione oppu-re su un server alternativo di cui pos-sediamo le chiavi di accesso.Questa è propriamente una capa-cità che rientra nell’ambito del cloudcomputing ed è a nostro avvisomolto importante, in quanto ci per-mette di avere sempre a disposi-zione tutte le collezioni di riferi-menti e citazioni senza ricorrere asalvataggi su supporti fisici esterni.La novità consiste però anche nelpotere condividere i cataloghi dicitazioni: creando un account si ot-tiene automaticamente una sorta dipiccolo spazio web (grande 100Mb,con espansioni disponibili ma apagamento) nel quale inserire in-formazioni personali su attitudini einteressi, affiliarsi ad altri utenti re-gistrati in Zotero, fornire recapiti ouna copia di un curriculum vitae esettare le impostazioni che con-sentono di rendere pubblico il ca-talogo di citazioni e riferimenti sal-vati e le relative note create a cor-relazione di questo.Il 14 maggio 2009 il blog di Zoteroannuncia ufficialmente il lancio dellaversione 2.0b3 di Zotero, rilasciatail giorno precedente, che rafforzail legame col web introducendo lapossibilità di creare gruppi di la-voro che condividano lo stesso in-teresse e, di conseguenza, le stes-se conoscenze sotto forma di rife-rimenti bibliografici (vedi figura 1).

parti specificabili di questa, secon-do la forma di un riferimento bi-bliografico a tutti gli effetti.Basterà quindi cliccare su un pul-sante (che apparirà nella barra de-gli indirizzi accanto all’URL del si-to internet visitato) per fare in mo-do che il programma, in manieraassolutamente automatica, salvi leinformazioni che riguardano quel-la citazione.Questo procedimento, che tuttavianon esclude il classico inserimentomanuale di una citazione nelle no-stre collezioni, sveltisce enormemen-te i tempi di cattura e gestione diriferimenti bibliografici; un proces-so che, alla luce dello stretto lega-me che intercorre tra Zotero e iword processor, rende veloce la crea-zione di bibliografie e rimandi.Questa funzione integra dunque l’im-mediatezza di creazione di un book-mark cronologico con il rigore e laspecificità di informazioni che unacitazione richiede.Il riconoscimento automatico dellacitazione si basa sul lavoro svoltodalle site translations, il vero fon-damento della semplicità di Zote-ro.5 Un site translator è una sortadi regola che, creata e inserita inun sito web, permette a Zotero dicapire quali tra le parole visualiz-zate sullo schermo corrispondonoai relativi campi bibliografici.6

Nel 2006, anno di lancio della pri-ma versione di Zotero, i siti web incui l’applicazione era in grado dirintracciare autonomamente infor-mazioni bibliografiche erano circa80. Oggi il loro numero è cresciu-to ed è possibile, sempre tramiteZotero, catturare informazioni in for-mato “one-click” da siti di univer-sità, college e dipartimenti, impor-tanti network televisivi (BBC News),bookstore (Amazon), giornali e ri-viste specializzate, enti di ricerca,biblioteche private, nazionali e go-vernative (Library of Congress, Bi-blioteca Nacional de Espana), perun totale di complessivo di oltre 370siti web ufficialmente certificati.7

Un nuovo gruppo può essere creatoin tre diverse modalità, in base altipo di accesso alle informazioni eal gruppo stesso: – Public - Open Membership: “an-

yone can view your group onli-ne and join the group instantly”;

– Public - Closed Membership: “an-yone can view your group onli-ne, but members must apply orbe invited”;

– Private Membership: “only mem-bers can view your group onlineand must be invited to join”.

Il gruppo e le sue collezioni sonocosì visualizzati simultaneamente siasul sito di Zotero che nella parte del-la gestione collezioni presente nel-l’interfaccia del software incluso nelbrowser (come spiegheremo in se-guito, nella “colonna sinistra”); saràpossibile anche da qui spostare ecopiare un riferimento salvato traquelli del gruppo nelle proprie col-lezioni personali, e viceversa:

Every group also has its own webpage. For public groups, this pageacts as a public portal for the grou-p’s collaborative work. For privategroups, the page offers a way forgroup members to interact with thegroup’s collections from anywhere.Zotero 2.0’s group abilities trans-form an already powerful personalresearch tool into a collaborativeplatform for research. As we refinethis beta release, the Zotero teamwill roll out its recommendation en-gine, a storage solution for sharingattached files, more ways to naviga-te through collections online, andthe ability to view feeds from publicgroups and libraries.8

Inoltre la sezione “People” del sitoufficiale ha assunto maggiormentele sembianze di un social network;operando una ricerca tra i profilidegli utenti già registrati è possibi-le accedere alle loro pagine perso-nali, consultandone campi di ricer-ca e interessi, curriculum vitae esvariate informazioni. È inoltre pos-sibile contattare questi stessi uten-

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ti attraverso un normale messaggiodi posta, consultare il loro catalogodi riferimenti (se condiviso in rete)oppure diventarne affiliati. L’affilia-zione ad un utente permette, sullafalsariga di quanto accade sul fa-moso social-network di micromes-saggistica Twitter, di “seguire [to fol-low ]” le attività di quell’utente permotivi di ricerca o per i più diver-si interessi personali. Sempre dallastessa pagina sarà possibile invita-re l’utente ad unirsi ad uno o piùgruppi di ricerca creati su Zotero oai quali si prende parte.Una piccola rivoluzione che, comeanticipato, proietta Zotero in unadimensione strettamente attuale. Illegame col web diventa ancora piùforte e orientato verso applicazio-ni di tipo 2.0.

Interazione con i word processor

Creare la bibliografia di un testo oinserire in maniera rapida note orimandi a specifiche parti del testostesso è un procedimento che, conZotero, diventa rapido e intuitivo.Sono infatti disponibili, sempre sulsito di Zotero, appositi plug-in perpermettere all’applicativo di “dia-logare” con i più comuni word pro-cessor come OpenOffice Writer, Mi-crosoft Word e, dalla Beta 2.0b3,anche NeoOffice. Ogni word pro-cessor ha un plug-in dedicato che,una volta installato, mentre si la-vora alla stesura di un testo, rendepossibile inserire una citazione ri-chiamandola tra quelle che abbia-mo precedentemente salvato in Zo-tero. Il tutto semplicemente con unclick: un’operazione molto sempli-ce che tuttavia tratteremo in seguito.

Flessibilità di formato

Importare o esportare il proprio ca-talogo di riferimenti bibliografici so-no operazioni possibili anche in for-ma tradizionale, ovvero creando oaprendo un file precedentementesalvato.

Il carattere Open Source di Zotero siriflette quindi nella possibilità di sal-vare le proprie citazioni in una seriedi standard diversi (MODS, Refer/BibIX, RIS, BibTeX e altri) che sonoin gran parte condivisi anche da al-tri programmi per il reference ma-nagement, sia liberi che proprietari.È inoltre possibile importare o espor-tare in Zotero, tramite l’ausilio di unparticolare tipo di file, anche la sin-gola formattazione di uno stile dicitazione: questo processo sarà spie-gato più dettagliatamente nel ca-pitolo seguente poiché, proprio perle caratteristiche peculiari che lo con-traddistinguono, è stato oggetto diun aspro quanto complicato con-tenzioso giuridico, che ha visto con-trapposti lo staff di Zotero alla Thom-son Reuters, casa produttrice del soft-ware EndNote.

Analisi dell’applicazione

Zotero è scaricabile gratuitamente dalsito ufficiale del progetto oppure, inalternativa, ricercandolo tra gli add-ons di Firefox (<addons.mozilla.org>).L’installazione dell’applicazione èsemplice, veloce ed intuitiva: bastainfatti cliccare sui pulsanti di down-load, concedere il permesso per loscaricamento del file e avviare l’in-stallazione di Zotero9 nella finestraper la gestione dei componenti ag-giuntivi di Firefox che automatica-mente sarà lanciata in primo piano. Come già detto in precedenza Zo-

tero si integra direttamente nel brow-ser di navigazione web e più pre-cisamente nella “barra di stato”, ov-vero la barra inferiore che compa-re nella finestra di Firefox e di al-tri browser.Ad installazione avvenuta, il brow-ser viene quindi riavviato e nell’an-golo in fondo a destra compare lascritta “Zotero”: è il simbolo che in-dica che l’applicazione è stata cor-rettamente installata ed è funzio-nante.Con un solo click sul logo di Zote-ro appare la schermata del program-ma: inizialmente, per consentire unamigliore lettura della pagina che sistava visualizzando, occupa pocomeno della metà della finestra delbrowser; tuttavia è possibile esten-dere a tutto schermo Zotero conun click su un pulsante dedicato.Zotero, sia nella versione estesa chenella ridotta, presenta una struttu-ra a tre colonne (vedi figura 2):

The left column contains your fulllibrary (“My Library”) and your in-dividual collections, which are sub-sets of “My Library”; the middle co-lumn shows the items in the col-lection that is highlighted in the leftcolumn; the right column shows in-formation about the item that is se-lected in the middle column.10

Nella parte destra sono dunque pre-senti uno spazio per l’organizzazio-ne gerarchica di collezioni, cartel-le e sottocartelle (che possono es-sere create senza limiti di numero);

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Figura 2 - La struttura a tre colonne di Zotero

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dalla versione Beta 1.5b2 è stato in-trodotto anche un cestino per il re-cupero di citazioni scartate in pre-cedenza, mentre, a partire dalla ver-sione 2.0b3, nella stessa colonna èstata inserita la gestione delle col-lezioni per lavori “collettivi” (fun-zionalità che esamineremo più avan-ti). Sono inoltre presenti i tasti checonsentono di assegnare tag ai sin-goli elementi (a tal proposito siaprirà un pannello secondario), ilpulsante che permette la creazionedi una nuova cartella o collezionee quello attraverso il quale si acce-de al menù operativo di Zotero: daqui sarà possibile importare o espor-tare le collezioni personali, settarele impostazioni dell’applicazione eaccedere alle informazioni riguar-danti il programma,11 e via dicendo.La colonna centrale, quella che mo-stra gli elementi di ogni collezio-ne, presenta nella parte alta i pul-santi che servono all’inserimento ealla ricerca della singola citazione(o dei suoi allegati): vi sono infat-ti i tasti per inserire manualmenteuna citazione, aggiungere nelle colle-zioni la pagina web visualizzata, crea-re il link alla pagina visualizzata (nontroppo diversamente dai bookmarkdei vari browser), ottenere un’istan-tanea della pagina e creare una no-ta personale alla quale potrà esse-re associata una fonte citazionale.Vi è infine un form di ricerca cheserve per estrarre dalle collezioni,in maniera più veloce, gli elemen-ti che si ricercano.Al di sotto di questi pulsanti sonovisualizzati in un apposito spaziotutti gli elementi salvati, ovvero ci-tazioni semplici o pagine web, im-magini, video, articoli di giornale,link, file, tracce audio che abbia-mo deciso precedentemente di ag-giungere alla collezione. Gli elementi della collezione pos-sono essere catalogati, come acca-de per i file delle cartelle del com-puter, secondo diversi criteri libe-ramente selezionabili: in manieracrescente o decrescente in base al

titolo, all’autore, alla data di inseri-mento o modifica, alla lingua e co-sì via.La colonna di destra è quella in cuiè possibile lavorare su ogni ele-mento o citazione: questa presentauna serie di caratteristiche che con-sentono un minuto lavoro di “cesel-lamento” sulla singola citazione.Le operazioni che si possono com-piere sull’elemento-citazione sele-zionato (tra quelli della colonna cen-trale) sono essenzialmente quattro,effettuabili in altrettante schede pre-disposte:– la scheda “Informazioni” serve per

elaborare la citazione, variandole informazioni contenute nei cam-pi della scheda riepilogativa. Sem-pre in questo pannello esistonodue bottoni: “Visualizza” (View nel-la versione inglese) che ha la fun-zione di visualizzare nella pagi-na la citazione desiderata e “Tro-va” (Locate). Proprio quest’ultimopulsante permette grazie al pro-tocollo OpenURL,12 e partendo dal-le informazioni contenute nellascheda della citazione, di localiz-zare l’articolo o il libro da noi ci-tato in un archivio fisico realmen-te esistente come una bibliotecao una collezione pubblica/priva-ta oppure in una libreria;

– tramite la scheda “Note” si pos-sono aggiungere o modificare unao più note (senza limiti di nume-ro) riguardo a una citazione, tra-mite un piccolo editor di testo che,dalla versione Beta 1.5b2, sup-porta il formato RTF permetten-do di scegliere anche la formatta-zione testuale della nota stessa;

– in “Tag” l’utente di Zotero può“taggare” le proprie citazioni se-condo suoi personali criteri, perconsentire così un rapido richia-mo, già nella colonna di sinistra,di argomenti contenenti lo stes-so tipo di informazioni desidera-te. Anche qui il numero di tagassociabili ad un elemento è illi-mitato;

– la scheda “Collegamenti” consen-

te infine di collegare l’attuale ci-tazione ad altri elementi già pre-senti nelle nostre raccolte perso-nali. Risulterà così, per ogni cita-zione, un piccolo elenco di ri-mandi utile per chi intende co-struire piccoli percorsi concet-tuali.

Il plug-in che consente, come ac-cennato precedentemente, a Zote-ro di dialogare con i word proces-sor deve essere scaricato apposita-mente in una sezione dedicata delsito: non è un eseguibile passe-par-tout, ma varia a seconda del siste-ma operativo e dell’elaboratore te-sti utilizzato.Una volta installato, il plug-in si pre-senta all’utente finale sotto formadi una piccola barra di strumenti,come quelle normalmente presen-ti nei software per il word proces-sing; è dotata di soli sette pulsan-ti, che consentono di inserire e mo-dificare una citazione, inserire emodificare l’intera bibliografia sal-vata in Zotero, operare un refreshdei contenuti delle citazioni (qua-lora nel programma principale fos-sero state apportate modifiche a que-ste), settare le preferenze generaliper lo stile delle citazioni del do-cumento e, infine, un pulsante checonsente di slegare i riferimenti in-seriti nel testo dal loro “originale”presente in Zotero: ciò consente di“congelare” la bibliografia e le ci-tazioni inserite nel testo, evitandoche queste vengano aggiornate paral-lelamente a quelle presenti nel pro-gramma principale.Mentre l’inserimento della bibliogra-fia completa è un processo che sicompleta con un unico click e sen-za rimandi ad ulteriori finestre, l’in-serimento della singola citazione ri-chiede invece la scelta di un conte-nuto specifico. Tale scelta si operadalla lista dei riferimenti bibliografi-ci di Zotero che, tramite una finestrapop-up (vedi figura 3), vengono vi-sualizzati nel word processor.Da questa finestra è possibile quindiselezionare la singola citazione (fon-

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te singola) oppure scegliere di as-sociare, per la stessa citazione, fontimultiple: ad esempio è possibile as-sociare, come citazione unica, unriferimento bibliografico classico, in-sieme ad un link ipertestuale e aduna nota di commento.Il plug-in per i word processor pre-senta tuttavia un unico problema:ha bisogno che Zotero sia funzio-nante. Per aggiungere nuove cita-zioni o riferimenti all’interno del te-sto occorre quindi necessariamen-te che il browser che utilizziamosia aperto e funzionante.

La controversia Zotero- EndNote

Tutto ha inizio l’8 luglio del 2008:il CHNM rilascia una nuova versio-ne di Zotero, la beta 1.5, che fra lealtre funzioni consentiva di impor-tare i citation style files, ovvero glistili citazionali13 utilizzati in End-Note (uno dei più celebri softwareper il reference management); lacasa produttrice di EndNote è laThomson Reuters Scientific, colos-so operante nel campo dell’IT. Thomson e GMU - George MasonUniversity erano commercialmentelegate già dal 2003, in quanto ave-vano stipulato un accordo che con-sentiva l’utilizzo di EndNote in am-bito accademico per i più svariatiscopi. Tuttavia l’ultima versione di Zote-ro, proprio in virtù delle ultime fun-zionalità introdotte dalla GMU, vienegiudicata come fuorilegge: il pre-cedente license agreement vienequindi impugnato da Thomson che,dopo una serie di trattative privatecon la GMU evidentemente non an-date a buon fine, presenta in data5 settembre 200814 una denuncia for-male alla corte della città di Rich-mond (stato della Virginia) nei con-fronti di Zotero e del suo team dicreatori.È l’inizio di una vera e propria bat-taglia legale.

L’accusa nei confronti della Geor-ge Mason University verte sostan-zialmente attorno alla violazione del-le norme del contratto di licenza,che fra le altre cose prevedeva l’im-possibilità di duplicare il software,separare le sue componenti, ridistri-buirlo in qualsiasi forma oppure de-compilarlo per crearne derivati.Il 29 ottobre 200815 gli sviluppato-ri di Zotero rilasciano un comuni-cato sulla controversia, nel qualecercano di dare una spiegazione“filosofica” circa la scelta di inter-rompere ogni trattativa con la Thom-son16 e, citando anche un articolodi “Nature” dal titolo Beta blockers?,17

che si era occupato proprio delcontenzioso tra Thomson e GMU,sostengono di richiamarsi alla cul-tura del software libero e di averein sostanza decompilato EndNotecon l’unico scopo di garantire l’in-teroperabilità fra le due applica-zioni per ciò che riguarda i forma-ti citazionali, ovvero quello ENS diEndNote e quello CSL proprio diZotero.Decompilare o reingegnerizzare unsoftware (o parte di esso) è un reatoriconosciuto sia dalla legislazioneamericana che da quella di moltialtri paesi, compresi Stati Uniti18 eItalia,19 mentre la decompilazionea scopo di interoperabilità è un’o-

perazione tollerata: un primo pro-blema è dunque quello di stabilirese la reingegnerizzazione del for-mato ENS di EndNote operata daGMU sia da intendere come giuri-dicamente “tollerata” o meno.Considerando invece la questioneda un punto di vista puramenteformale notiamo che, nella denun-cia, Thomson accusa Zotero di es-sere un diretto rivale nel mercatodei software per il reference ma-nagement, con l’aggravante di es-sere anche Open-Source20; tuttaviaZotero resta semplicemente un add-on per Mozilla Firefox, mentre End-Note è un programma nel senso piùclassico del termine (è infatti uneseguibile che può funzionare in-dipendentemente da altri softwa-re): a voler essere pignoli si trattaquindi di due cose leggermentediverse, che oltretutto lavorano indue “ambienti” diversificati. È necessario compiere infine dueultime precisazioni riguardo aglistyle files ENS di EndNote. La Thomson, dopo l’inizio della“guerra” con Zotero, ha modificatole modalità di accesso al suo ar-chivio di stili citazionali: sul sito<www.endnote.com>, nella sezio-ne “Support & Services – OutputStyles”, era infatti possibile acce-dere liberamente al catalogo degli

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Figura 3 - Come si presenta la finestra pop-up dei plug-in di Zotero per word processor

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oltre 3.000 stili bibliografici in for-mato ENS per EndNote e scaricaregratuitamente qualsiasi file presen-te in questo. Tuttavia a partire dapiù di un anno questa sezione èstata modificata e, alla vecchia ho-me del catalogo, è stata antepostauna nuova pagina in cui l’utentedeve accettare un piccolo contrat-to di licenza dalle clausole moltostringenti che – possiamo ipotizza-re – non erano contemplate negliaccordi stipulati tra Thomson e GMU:se fossero state presenti sarebberostate certamente riportate nella de-nuncia depositata in tribunale e poi,per la loro specificità, sarebbero ba-state per indurre lo staff del CNHMche lavora su Zotero a rivedere l’ap-plicazione che aveva prodotto.L’ultima precisazione riguarda l’in-teroperabilità di formati e il mododi agire della Thomson: il formatoENS può essere certamente consi-derato “di proprietà”; tuttavia, un filedi questa fattura contiene unicamen-te l’intelaiatura di un particolare sti-le usato per le citazioni nei testi. L’utente che usa Zotero e sceglie diimportare uno style file di EndNo-te, probabilmente compie quest’o-perazione solo perché interessatoad utilizzare una particolare format-tazione per i propri riferimenti bi-bliografici.Non si può quindi affermare che lasingola conformazione di uno stilesia opera intellettuale esclusivamen-te attribuibile ad EndNote: ciò cheresta di proprietà di quest’ultimosarà magari la sola modalità di “in-capsulazione” del citational style,ovvero l’estensione ENS, e non lostile stesso. Da tutta questa vicenda emerge an-che che, tra i vari software per il re-ference management a livello mon-diale, non esiste un formato stan-dard largamente condiviso da utiliz-zare per la formattazione degli stilicitazionali. Esistono infatti formatiche permettono di importare ed e-sportare un intero catalogo di riferi-menti bibliografici da un program-

ma ad un altro, ma non esiste an-cora un formato che consenta ditrasferire il singolo stile bibliografi-co, inteso come ordine con il qua-le viene riportata una citazione (au-tore, titolo, anno pubblicazione, pa-gine, casa editrice ecc.): forse il for-mato CSL, proprio per il fatto di es-sere open, gratuito e liberamentemodificabile, potrebbe diventare lostandard adottato a livello comuneper questo tipo di operazioni.Tentando di riassumere in pocherighe l’intera questione, potremmodire che un accordo contrattuale dal-le norme troppo blande ha consen-tito ai creatori di Zotero, che han-no avuto il “merito” di sapere muo-versi sul filo delle interpretazionilegislative, di costruire un applica-tivo fortemente concorrenziale pro-prio in quanto valido tecnicamente. Un accordo tra le parti forse sareb-be stato eticamente più giusto, nonavrebbe scontentato nessuno e avreb-be permesso ai due contendenti unbel risparmio economico, visto cheadesso dovranno certamente fare iconti anche con le parcelle dei ri-spettivi avvocati!La disputa Thomson-GMU ha avu-to un importante punto di svolta il4 giugno 2009 quando il giudiceGaylord L. Finch Jr. della Corte dellaContea di Fairfax (Virginia) ha inun primo momento respinto la de-nuncia presentata dalla Thomson. Tuttavia, come si apprende dal blogdi Sean Takats,21 uno dei due diret-tori responsabili del progetto Zote-ro (l’altro è Dan Cohen), e da un co-municato stampa ufficiale della GMU,22

la denuncia era stata rigettata “wi-thout prejudice”.23

Thomson poteva quindi decideredi “refile its lawsuit”24 ovvero ten-tare di intraprendere un’azione pervie legali: ciò è puntualmente ac-caduto nel dicembre 2009, quandoil ricorso della Thomson è statoaccolto dalla Corte Suprema delloStato della Virginia.Solo una decisione di questa corte,che rappresenta il più alto grado

di giudizio per ciò che concerne itribunali federali-statali americani,potrà in conclusione mettere la pa-rola fine all’intera vicenda.

Oltre Zotero

Zotero rimane un applicativo inno-vativo ma, vista la velocità del mu-tamento di internet, ad una analisipiù profonda risulta essere (forse)già antiquato.Ad oggi una delle nuove frontieredel web sembra essere quella delcloud computing. Zotero ha avuto il merito di inte-grare le funzioni di un potente soft-ware citazionale in un web brow-ser, intuendo che la ricerca di rife-rimenti bibliografici sarebbe statasempre più concentrata in rete. Tuttavia proprio questo pregio di-venta un limite, in quanto l’appli-cativo resta ancora troppo legatoall’ambiente Firefox. Nonostante gli sforzi compiuti dalteam della GMU, che hanno per-messo l’introduzione del remote backup e del remote sync, per dispor-re delle proprie collezioni in un’al-tra parte del mondo è necessariosempre e comunque disporre di Fi-refox equipaggiato con la specificaestensione Zotero. Senza contareche il progetto Zotero è fin troppovitale e i continui aggiornamentipossono anche disorientare e di-sturbare in un certo senso l’utente.A nostro parere una mossa davve-ro interessante è stata quella diproiettare Zotero verso una piatta-forma “social” per progetti colla-borativi condivisi, almeno per ciòche riguarda la collezioni di cita-zioni per lavori di gruppo.Oggi non esiste un sistema per ilreference management completa-mente web based e applicativi chevogliono orientarsi in questa dire-zione (si veda iCyte oppure Cite-ULike) sono sempre legati ad unbrowser. Nessuno ha la stessa “sem-plice complessità” di Zotero, che

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teoricamente potrebbe diventare an-cor meno legato a Firefox: potreb-be essere possibile inserire una ci-tazione solamente accedendo al si-to di Zotero, copiando l’URL di unapagina web e lasciando al sistemail compito di estrarre le informazioniche necessitiamo; molto più banal-mente, sarebbe già utile poter espor-tare le nostre collezioni scarican-dole direttamente dallo spazio back-up del sito web ufficiale dell’appli-cativo. E magari perché non imple-mentare una funzione basata suicodici di Zotero per Google Docso per gli altri editor testuali webbased (come i futuri Docs di Micro-soft implementati direttamente suFacebook)?Sarà molto interessante vedere co-me il team di creatori di Zotero, cheha già annunciato lo sviluppo di unaversione stand alone dell’applicati-vo compatibile anche con altri brow-ser,25 si muoverà in questo universo“fluido” e in continuo mutamento.

Note

1 Zotero “has a name that is looselybased on the Albanian (yes, Albanian)word zotëroj” (Zotero – The Next-Ge-neration Research Tool, <http://web.archive.org/web/20061003182347/http://www.zotero.org/>.2 L’ultima release stabile di Zotero è la2.0.2, rilasciata il 13 marzo 2010.3 Institutions recommending zotero[Zotero Documentation], <http://www.zotero.org/support/institutions_recommending_zotero>.4 Zotero: About, <http://www.zotero.org/about/>.5 “Site translators are the secret saucethat make Zotero so easy to use” (Crea-ting translators for sites [Zotero Docu-mentation], <http://www.zotero.org/support/dev/creating_translators_for_sites>).6 ADAM CRYMBLE, How to Write a ZoteroTranslator, <http://niche.uwo.ca/member-projects/zotero-guide/chapter1.html>.7 Zotero: Compatible Sites, <http://www.zotero.org/translators/>.8 TREVOR OWENS, Zotero 2.0 Mothership

Lands, “Zotero: The Next-GenerationResearch Tool”, 14 maggio 2009, <http://www.zotero.org/blog/zotero-2mothership-lands/>.9 La versione 1.0 di Zotero “pesa” cir-ca 1.2 Mb, mentre l’ultima beta ha unagrandezza di 2.1 Mb: si tratta quindi diun’estensione abbastanza pesante, seconfrontata con le altre disponibili perFirefox. A livello locale Zotero, per con-sentire il salvataggio di dati e citazio-ni, crea in automatico una cartella del-le dimensioni di circa 7Mb tuttavia nonfacilmente localizzabile: pur trovando-si sempre in una sotto-directory di Fi-refox, la sua posizione varia a secon-da del sistema operativo utilizzato.10 Quick start guide [Zotero Docu-mentation], <http://www.zotero.org/support/quick_start_guide>.11 “Import/export collections, changeZotero preferences, and view informa-tion about” (Quick start guide [ZoteroDocumentation], <http://www.zotero.org/support/quick_start_guide>).12 locate [Zotero Documentation],<http://www.zotero.org/support/locate>.13 Per citation style file, o stile citazio-nale, si intende la formattazione del sin-golo riferimento bibliografico, ovverol’ordine in cui sono disposti autore, ti-tolo del libro, casa editrice e le altre in-formazioni necessarie ad identificarela pubblicazione editoriale-multimedialeche si sta citando in una bibliografia.14 Thomson - GMU Complaint at Rich-mond City Court, settembre 2008, co-pia disponibile a: <http://www.courthousenews.com/2008/09/17/ReutersvVirginia.pdf>.15 TREVOR OWENS, Official Statement,

“Zotero: The Next-Generation ResearchTool”, 29 ottobre 2008, <http://www.zotero.org/blog/offical-statement/>.16 Ibidem17 Beta blockers?, “Nature”, 455, 7214,9 October 2008, p. 708, <http://www.nature.com/nature/journal/v455/n7214/pdf/455708a.pdf>.18 U.S. Copyright Law, Article 1201:Circumvention of copyright protectionsystems, “U.S. Copyright Office - Co-pyright Law”, Sezione F, Capitolo 12,<http://www.copyright.gov/title17/92chap12.html>.19 Legge 22 aprile 1941 n. 633, art. 64quater.20 Nella denuncia viene riportato chegrazie alla gratuità del formato citazio-nale CSL, la Thomson ha sofferto “undanno irreparabile, al quale la leggenon può porre rimedio”. Un danno ir-reparabile tuttavia quantificato in die-ci milioni di dollari annui dagli avvo-cati della Thomson.21 SEAN TAKATS, A Few More DismissalDetails, “The Quintessence of Ham”,10 giugno 2009, <http://quintessenceofham.org/2009/06/10/a-few-more-dismissal-details/>.22 Court Dismisses Lawsuit Against Ma-son Over Zotero Software, “Media andPublic Relations, George Mason Uni-versity”, 11 giugno 2009, <http://eagle.gmu.edu/newsroom/763/?search=thomson>.23 SEAN TAKATS, A Few More DismissalDetails, cit.24 Ibidem.25 SEAN TAKATS, Standalone Zotero, “Zo-tero: The Next-Generation ResearchTool”, 15 aprile 2010, <http://www.zotero.org/blog/standalone-zotero/>.

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Zotero is an application for managing bibliographic references: developedsince 2006, consists of an open-source add-on which integrates inMozilla Firefox browser.The article describes the evolution, the main characteristics and themost important innovations introduced by this tool, which fits exactlyhalfway between the traditional programs for references managementand the latest applications created for Web 2.0. It also briefly discussesthe lawsuit that still opposes the creators of Zotero to Thomson Reuters,manufacturer of the famous software EndNote.

Abstract

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