31 marzo 2013

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Anno XIII - n. 12 31 marzo 2013 Ho ripetuto diverse volte a tanti in questa settimana questa frase, parole che non ho inventato io, ma che il nostro Papa Francesco ha pronunciato domenica scorsa in piazza San Pietro, durante la Santa Messa della domenica delle Palme. Il Papa ha detto questo ai giovani, ma certamente è un messaggio valevole per tutti, piccoli e grandi. Mi piace allora pensare alla Pasqua come ad una grande festa di speranza, quella vera, quella che diventa concreta e reale proprio grazie al mistero della Passione, Croce e Resurrezione di Gesù Cristo. Lui è la nostra vita, la nostra gioia, la nostra speranza, appunto: in Lui dobbiamo confidare sempre, perché la nostra forza, può solo venir da Lui, dal Suo pane spezzato e offerto, dal suo Sangue che ci lava dai peccati, dal suo cuore trafitto per amore nostro, dal dono del Suo Spirito che immediatamente ci avvolge nel mattino di Pasqua e ci “rimette in strada” per “andare dai nostri fratelli”, proprio come dice il Vangelo di oggi. La speranza è un dono prezioso da custodire e da coltivare, è il segno che nel cuore ci sono dei sogni, dei desideri, degli obbiettivi, delle mète che si desidera raggiungere; ricordo un’omelia di Mons. Tonino Bello che diceva così: “Oggi non si attende più; la vera tristezza non è quando ti ritiri a casa la sera e non sei atteso da nessuno, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita. E la solitudine più nera la soffri non quan¬do trovi il focolare spento, ma quando non lo vuoi accendere più: neppure per un eventuale ospite di passaggio. Quando pensi, insomma, che per te la musica è finita. E ormai i giochi sono fatti. E nessun’anima viva verrà a bussare alla tua porta. E non ci saranno più né soprassalti di gioia per una buona notizia, né trasalimenti di stupore per una improvvisata. E neppure fremiti di dolore per una tragedia umana: tanto, non ti resta più nessuno per il quale tu debba temere. La vita, allora, scorre piatta verso un epilogo che non arriva mai, co¬me un Cristo è Cristo è risorto! risorto!

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Non lasciatevi rubare la speranza!!

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Anno XIII - n. 12

31 marzo 2013

Ho ripetuto diverse volte a tanti in questa settimana questa frase, parole che non ho inventato io, ma che il nostro Papa Francesco ha pronunciato domenica scorsa in piazza San Pietro, durante la Santa Messa della domenica delle Palme. Il Papa ha detto questo ai giovani, ma certamente è un messaggio valevole per tutti, piccoli e grandi. Mi piace allora pensare alla Pasqua come ad una grande festa di speranza, quella vera, quella che diventa concreta e reale proprio grazie al mistero della Passione, Croce e Resurrezione di Gesù Cristo. Lui è la nostra vita, la nostra gioia, la nostra speranza, appunto: in Lui dobbiamo confidare sempre, perché la nostra forza, può solo venir da Lui, dal Suo pane spezzato e offerto, dal suo Sangue che ci lava dai peccati, dal suo cuore trafitto per amore nostro, dal dono del Suo Spirito che immediatamente ci avvolge nel mattino di Pasqua e ci “rimette in strada” per “andare dai nostri fratelli”, proprio come dice il Vangelo di oggi. La speranza è un dono prezioso da custodire e da coltivare, è il segno che nel cuore ci sono dei sogni, dei desideri, degli obbiettivi, delle mète che si desidera raggiungere; ricordo un’omelia di Mons. Tonino Bello che diceva così: “Oggi non si attende più; la vera tristezza non è quando ti ritiri a casa la sera e non sei atteso da nessuno, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita. E la solitudine più nera la soffri non quan¬do trovi il focolare spento, ma quando non lo vuoi accendere più: neppure per un eventuale ospite di passaggio. Quando pensi, insomma, che per te la musica è finita. E ormai i giochi sono fatti. E nessun’anima viva verrà a bussare alla tua porta. E non ci saranno più né soprassalti di gioia per una buona notizia, né trasalimenti di stupore per una improvvisata. E neppure fremiti di dolore per una tragedia umana: tanto, non ti resta più nessuno per il quale tu debba temere. La vita, allora, scorre piatta verso un epilogo che non arriva mai, co¬me un

Cristo èCristo èrisorto!risorto!

CatechismoMercoledì NON ci sarà il catechismo per i ragazzi di IV elementare

Giovedì ci sarà catechismo per la V e la I Media

Sabato 13 aprile ci sarà il RITIRO PER I RAGAZZI/E di IV elementare pres-so il seminario di Como: ricordiamo che la partecipazione a questo momento è necessaria e fondamentale per la preparazione alla I Comunione. Così come è importante far avere al più presto l’adesione con il modulo compilato insieme a 10 € per il pullman entro e non oltre il 10 aprile.

I premio

III premio

II premiouovo da 6 kg vinto dal numero 248

uovo con bilancia vinto dal numero 145

campana vinta dal numero 105 (già ritirata)

don Federico

nastro magnetico che ha finito troppo presto una canzone, e si srotola interminabile, senza dire più nulla, verso il suo ultimo stacco. Attendere: ovvero sperimentare il gusto di vivere. Hanno detto addirittura che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. E forse è vero”.Pasqua sia allora uscire dai nostri sepolcri per dare senso e compimento alle nostre attese, appassionarci per la vita, per la nostra vita; per il nostro lavoro e lo studio, per le nostre scelte e le persone che amiamo e incontriamo ogni giorno: tutto questo chi chiede amore e passione, ma anche fiducia e speranza in Colui che ci da la forza di farlo. Questo è il mio augurio per tutti voi.

Buona Pasqua!

invitiamo a ritirare i premi al più presto (col caldo il cioccolato si scioglie...)