3. Unicatt Poli CdL Infermieristica
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L’educazione permanente
a.a. 2010 - 2011
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Università Cattolica del Sacro Cuore
Corso di laurea in Scienze Infermieristiche
Corso integrato in Scienze Umane FondamentaliEducazione Permanente e degli Adulti – prof. Bonometti
Indicazioni della Comunità Europea
“Qualsiasi attività di apprendimento avviata in qualsiasi momento della vita, volta a migliorare le conoscenze, le capacità, le
competenze in un prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale.”
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L’educazione permanente
• Raggruppa l’insieme di attività formative funzionali allo sviluppo della persona, alla sua partecipazione nella società e all’acquisizione di opportunità anche professionali.
• In tal senso è una formazione che si estende lungo tutto l’arco della vita e riguarda interessi personali, culturali e sociali, si contraddistingue per eventi sia formali che informali.
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Obiettivi generali
• La Commissione Europea, delinea quattro obiettivi generali in ordine all’apprendimento permanente:
– auto-realizzazione,
– cittadinanza attiva,
– inclusione sociale,
– occupabilità e adattabilità professionale.
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Priorità al fine di raggiungere gli obiettivi generali
– facilitare l’accesso alle opportunità di apprendimento:
– attività di informazione e orientamento;
– creare un cultura dell’apprendimento:– valorizzare le diverse forme di apprendimento;
– aspirare all’eccellenza:– soluzioni pedagogiche innovative
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Elementi centrali
• rendere accessibili tutte le fasi dell’Istruzione e della Formazione a tutti, senza discriminazione di età, sesso, disabilità o contesto culturale, religioso o regionale e nazionale;
• incoraggiare gli studenti a partecipare e renderli consapevoli dei loro diritti durante tutte le fasi del processo d’apprendimento;
• generalizzare l’integrazione sociale durante tutta la formazione permanente;
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Elementi centrali
• fare in modo che tutti abbiano accesso all’alfabetizzazione e alle nuove competenze di base per la società della conoscenza;
• estendere la rete di servizi specializzati di guida e di consulenza, inclusi quelli intesi ad aiutare le persone a passare da un livello di istruzione ad un altro;
• creare un ambiente di apprendimento aperto nella società e sul lavoro.
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Società educante
Si fonda sulla premessa che l’educazione della persona non è soggetta solo all’influenza di particolari individui, come genitori, gli insegnanti, gli amici, ecc., ma anche, se non soprattutto, alla influenze collettive, come la cultura sociale, l’ambiente naturale e sociale, i mass media ecc.
M. Pollo, Manuale di Pedagogia Sociale
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Policentrismo sociale e formativo
• In questi ultimi anni l’interesse verso la costruzione di un “società educante” è stato incrementato dalla perdita da parte della scuola, a partire dagli anni sessanta, di quella sorta di monopolio educativo di cui godeva e alla contestuale nascita di a quello che è stato definito il policentrismo formativo.
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• La perdita di questa funzione monopolistica avviene perché il policentrismo sociale si manifesta anche in un policentrismo formativo che è prodotto dall’esistenza di «una pluralità di agenzie e occasioni formative e quindi di molti spazi educativi».
• La conseguenza è che «l’educazione non si può circoscrivere in un solo o anche più spazi, poiché al limite ogni spazio sociale possiede una propria valenza educativa ».
• Uno degli effetti del policentrismo formativo è quello di aver prodotto l’individualizzazione dei percorsi di crescita delle nuove generazioni.
Policentrismo sociale e formativo
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Trend attuali
• Flessibilizzazione
• Individualizzazione
• De-istituzionalizzazione
• Pluralità di opzioni
• Legami deboli
• Bassa progettualità
• Identità sociale frammentata
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Lifelong learning
• Superamento del modello della società dei diplomi e dell’educazione a termine.
• Fornire risposte alla crescente domanda di beni educativi prodotta dall’aumento di livello culturale della popolazione.
• Necessità di una formazione continua in risposta ai cambiamenti economici, sociali e tecnologici.
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Politiche e strategie educative permanenti
• Presenza di sistemi educativi organizzati per assicurare l’accesso agli individui lungo tutto l’arco della vita (aspetto diacronico).
• Creazione di sistemi educativi capaci di mettere in rete tutte le possibili articolazioni sistemiche e le risorse disponibili (sincronico).
• Politica capace di agire sulla domanda di educazione.
Formazione continua
E’ la formazione orientata al lavoro, funzionale allo sviluppo professionale. In tal senso è una formazione che ha il
baricentro nello sviluppo delle competenze professionali e si rivolge a soggetti usciti dalla formazione iniziale (o perché l’hanno completata o perché
l’hanno abbandonata).
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• Bisogno di conoscere
• Autonomia del soggetto
• Ruolo dell’esperienza
• Disponibilità ad apprendere
• Orientamento all’apprendimento
• Motivazione
•M. Knowles
I principi dell’andragogia
Scuola di Atene,
particolare, Platone e Aristotele
• Stabilire un clima favorevole
• Creare un meccanismo di progettazione comune
• Diagnosticare i bisogni di apprendimento
• Progettare un modello di esperienze di apprendimento
• Gestire le attività, mettere in atto il programma
• Valutare il programma
I requisiti di un modello andragogico dell’apprendimento
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Modello Pedagogico Modello Andragogico
Ruolo del formatore � Trasmettitore
� Centralità
� Facilitatore
� E’ in compresenza con gli altri attori
Concezione dell’apprendimento
� Apprendimento come rapporto causa effetto
� Apprendimento come costruzione di strutture mentali sempre più larghe e complete
Tempi di apprendimento � Ben definiti, stabili e uguali per tutti
� Tempi normativi
� Ritmi variabili, personalizzati
� Tempi non normativi
Fasi di apprendimento � Prima teoria in aula, poi esperienza sul campo
� Obiettivi non necessariamente esplicitati al formando
� Teoria e pratica collegate (esperienza-contesto-riflessione)
�Obiettivi e verifiche sono noti al formando
Modello Pedagogico Modello Andragogico
Risultato dell’apprendimento
� Legato alla ricezione dell’informazione
� L’esito è causato dall’azione formativa
� Legato all’esperienza del soggetto e non sola informazione
� L’esito è prodotto dall’esperienza
Valutazione dell’apprendimento
� E’ il formatore che valuta
� La valutazione ha funzione selettiva
� E’ il formando che si autovaluta
� La valutazione è autoregolamentata
Comunicazione � Unidirezionalità della comunicazione
� Comunicazione come trasmissione di conoscenze
� Circolarità della comunicazione
� Comunicazione come costruzione di conoscenze
Ruolo del formando � Passivo, ricevitore dell’informazione
� Attivo, consapevole elaboratore di informazioni
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La teoria motivazionale di Maslow
Bisogni fisiologici Legati alla sopravvivenza fisica (Mangiare, bere, dormire, ripararsi, ecc).
Bisogni di sicurezza Consistono nella consapevolezza di avere punti fermi (sentirsi protetti e tranquilli, sapersi orientare in un ambiente, ecc.)
Bisogni di appartenenza (o sociali)
Nascono dal sentimento di sentirsi parte di un gruppo
Bisogni di stima Esigenza di sentirsi stimati e/o apprezzati, rispettati, accettati
Bisogni di autorealizzazione
Esigenza di realizzare la propria identità, di portare a compimento le proprie aspettative
Salute, riposo, Fame, Sete
Protezione, certezza, tranquillità
Appartenenza, amore, accettazione
Prestigio, rispetto, riconoscimento
Realizzazione di se stessi
Primari
Sicurezza
Sociali
Stima
Autorealizzazione
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1. Vogliono farlo;
2. Sanno cosa e come cambiare;
3. Il clima lavorativo è adatto;
4. Ricevono un supportonell’applicazione;
5. Ricevono incentivi per i
comportamenti modificati (Kirkpatrik, 1999)
LE PERSONE CAMBIANO SE…