3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

15
Il tessuto connettivo, così come mostrato precedente, è presente a livello di tutti gli scomparti del corpo umano: parte vascolare, neurologica, viscerale, etc. Inoltre tutti questi tessuti essendo in stretta relazione tra loro, appare evidente che, qualunque sia la ferita a livello dell'organismo, automaticamente e obbligatoriamente il tessuto connettivo ne viene coinvolto in maniera più o meno importante. Sia che abbiamo a che fare con la neurologia, che con la reumatologia, la cardiologia, la gastroenterologia, etc., è charo che ogni patologia specifica alle sue specialità, avrà una risonanza sullo stato del tessuto connettivo. I manuali di patologia classificano tra le malattie specifiche dei tessuti connettivi, i collagenosi o connettiviti. Esse inglobano diverse affezioni il cui carattere comune è una degenerazione della sostanza fondamentale del tessuto connettivo. PATOLOGIA DELLE FASCE 3

description

PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Transcript of 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Page 1: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

Il tessuto connettivo, così come mostrato precedente, è presente a livello di tutti gli scomparti del

corpo umano: parte vascolare, neurologica, viscerale, etc.

Inoltre tutti questi tessuti essendo in stretta relazione tra loro, appare evidente che, qualunque sia la

ferita a livello dell'organismo, automaticamente e obbligatoriamente il tessuto connettivo ne viene

coinvolto in maniera più o meno importante.

Sia che abbiamo a che fare con la neurologia, che con la reumatologia, la cardiologia, la

gastroenterologia, etc., è charo che ogni patologia specifica alle sue specialità, avrà una risonanza

sullo stato del tessuto connettivo.

I manuali di patologia classificano tra le malattie specifiche dei tessuti connettivi, i collagenosi o

connettiviti. Esse inglobano diverse affezioni il cui carattere comune è una degenerazione della

sostanza fondamentale del tessuto connettivo.

La loro originalità dipende dal carattere diffuso, ma non è sorprendente quando si conosce

l'onnipresenza del tessuto connettivo?

Per di più, esse hanno in comune:

- una espressione clinica che è quella delle malattie infiammatorie,

- un pronostico di gravità,

- sindromi di sovrapposizione nelle forme atipiche che creano difficoltà di diagnosi.

I COLLAGENOSI

PATOLOGIA DELLE FASCE 3

Page 2: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

A - I QUATTRO MAGGIORI COLLAGENOSI

Esse comprendono:

- il lupus eritematoso disseminato,

- la sclerodermia,

- la periatrite nodosa,

- i dermatomiositi.

Non faremo lo studio dettagliato di queste quattro patologie. Precisiamo solamente che i loro segni

clinici sono multipli e più o meno comuni a stadi diversi.

Esse si manifestano tramite localizzazioni:

- cutanee,

- muscolari,

- articolari,

- toraciche,

- neurologiche,

- viscerali.

Una parentesi su quanto concerne le ferite cutanee e che illustrano perfettamente la ferita del

tessuto connettivo.

Così nella schelodermia, caratterizzata da una produzione accresciuta di collagene: a livello della

pelle un epiderma atrofizzata ricopre un ammasso compatto di fibre di collagene che restano

parallele all'epiderma. I prolungamenti digitiformi di collagene si estendono dal derma al tessuto

sottocutaneo e fissano la pelle ai piani profondi.

La ferita più o meno estesa di tutti i sistemi consecutivi alle connettiviti, conferma il loro carattere

di malattia generale e rinforza l'importanza che riveste il tessuto connettivo, presente a livello di

tutte le parti del corpo.

Page 3: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

B- LE ALTRE FORME DI COLLAGENOSI

Aggiungiamo ai collagenosi:

- La sindrome di Wegner, caratterizzata da una ferita molto severa delle vie aeree superiori, del

polmone e del rene.

- La sindrome di Sharp o connettivite mista.

- La sindrome di Marfan che è caratterizzata da:

una taglia eccessiva,

un allungamento delle membra soprattutto a livello delle estremità,

una cifo-scogliosi con torace a imbuto,

una lassità legamentosa

alcune manifestazioni viscerali.

- Così come la poliartrite reumatoide che attualmente collocata nel rango di collaggenoso,

caratterizzata a livello tissulare, da tre segni principali:

sinovite,

vascolarite,

nodulo reumatoide.

Quest'ultimo, di sede sottucutanea, può anche trovarsi a livello della pleure, del polmone, del

cuore..., eccezionalmente a livello della capsula del fegato, delle corde vocali...

Il nodulo comprende una zona centrale di necrosi fibrinoide, contorniata da una palizzata di istiociti

attorniate essa stessa da tessuto connettivo fibroso infiltrato di linfociti e plasmociti.

Aggiungeremo, anche, nel quadro di una ferita del tessuto connettivo:

- La malattia di Dupuytren che si caratterizza tramite un inspassimento e una retrazione

dell'aponeurosi palmare media; di origine sconosciuta, essa corrisponde a una ferita molto specifica

e localizzata di un fascia.

Page 4: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

ALTRE FERITE DEI FASCIA

Al di fuori delle patologie specifiche del tessuto connettivo che abbiamo appena visto, esistono

delle ferite che, nella maggior parte dei casi, non presentano delle tavole critiche così drammatiche

come quelle che abbiamo

enumerato sopra, ma rappresentano certamente la patologia più frequente del tessuto connettivo.

Considereremo, innanzitutto, le cicatrici, le aderenze e i fissaggi.

Questa patologia, o disfunzione, ci interessa (le osteopatie) particolarmente poichè la incontreremo

frequentemente. Cicatrici e aderenze di più lungo termine vanno a creare delle irritazioni, dei

fissaggi che a loro volta perturbano la meccanica articolare o viscerale trascinando, in un primo

tempo, dei sintomi detti funzionali poichè sono spesso di manifestazioni subcliniche, senza

espressione radiologica o biochimica.

Si tratta di vere lesioni primarie che bisognerà ricercare don grande cura.

In un terzo momento svilupperemo i diversi studi fatti a livello del tessuto connettivo, più in

particolare, a livello della sostanza fondamentale tendente a mostrare che la malattia si sviluppa

soprattutto al suo livello poichè essa è sommersa.

Citeremo Snyder, il quale afferma che la sostanza fondamentale è il laboratorio delle funzioni del

tessuto connettivo e l'arena dei processi patologici.

A - LE CICATRICI

Eccetto le cicatrici retrattili e cheloidi che sono dei casi particolari, fortunatamente rari, ogni banale

cicatrice può essere motivo di perturbazione per il corpo umano. Tuttavia la maggior parte di esse

non rappresenta un elemento perturbatore, ma un certo numero di esse può essere l'origine di

dolori, disfunzioni, se non addirittura di una patologia insopportabile per il soggetto come nelle

causalgie. Dopo l'apparizione di una piaga, segue un fenomeno di ricostruzione, con

Page 5: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

germogliazione, proliferazione di fibre elastiche e connettive al fine di realizzare, nel luogo in cui i

tessuti hanno subito un'aggressione, una riparazione più perfetta possibile.

Malgrado il sofisticato sistema di ricostruzione, queste non saranno mai perfette. Ne è testimone la

traccia che lascia ogni cicatrice dopo aver intaccato i fascia profondi. Come abbiamo già detto, la

maggior parte di queste e riparazioni avvengono senza trascinare altri problemi secondari.

Comunque, in un certo numero di casi non sottovalutabili, una cicatrice può essere all'origine di

disturbi e di installazioni di una patologia di prossimità, manifestandosi tramite fenomeni irritativi,

o essere la sede di attacchi che possono a loro volta perturbare la meccanica e la fisiologia del

corpo umano.

Una cicatrice irritativa, va a costituire un elemento perturbatore per il tessuto connettivo,

quest'ultimo sottomesso alle tensioni e allo stress di questo punto di irritazione, va a modificare la

sua struttura, plasticità ed elasticità in modo che a un termine più o meno lungo avremo una

perturbazione della meccanica fasciale che va a trattenersi sullo stato funzionale di una regione più

o meno estesa. Nel momento in cui la cicatrice si situa a livello dell'addome, ciò che più

frequentemente avviene è che per il numero di appendicectomie, la cicatrice va a perturbare la

meccanica dell'organo vicino; quest'ultimo sottoposto ad una tensione e irritazione permanente,

avrà la tendenza a perdere la sua mobilità e a fissarsi. Abbiamo visto come, grazie, giustamente,

alla mobilità dei fascia, la sua fisiologia ne era grandemente facilitata. Questo fissaggio va a

trascinare l'organo verso la disfunzione, con la possibilità di instaurare, a lungo termine, una vera

patologia.

La "patologia" delle cicatrici può essere consecutiva ai corpi estranei che possono incrostarsi al

momento dell'aggressione.

Kellner ha dimostrato l'inclusione di cristalli di talco nelle cicatrici chirurgiche, delle schegge di

proiettili e di frammenti di stoffa nei feriti di guerra, granelli di sabbia, piccole bolle di asfalto,

cocci di vetro nei feriti della strada.

Page 6: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

L'assorbimento dei corpi estranei è lenta se non impossibile; essi creano una acidosi dei tessuti

circostanti e ne risultano delle modificazioni all'interno della sostanza fondamentale.

Il rilevamento dei valori elettrici realizzati al livello delle cicatrici "sconvolgenti", segnalano valori

di 1400 kilo-ohmos superiori a quelle registrate nella pelle circostante, le altre hanno un valore

vicino al normale.

Le cicatrici devono essere considerate come dei potenziali campi perturbatori.

B - ADERENZE E FISSAGGI

Molto numerose nel corpo umano, queste possono essere la conseguenza di una cicatrice,

infiammazione, irritazione o aumento delle tensioni in un luogo qualsiasi del corpo. Esse si

verificano molto facilmente, ad esempio, a livello dell'addome e del torace. Il solo fatto di incidere

il peritoneo costituisce una importante potenzialità di aderenza.

Esse hanno la tendenza ad aumentare con l'età e colpisce il numero di aderenze a livello della

pleura, polmonare e del peritoneo, allorché si pratica una dissezione.

Le conseguenze raggiungono quelle delle cicatrici, il che vuol dire che in certi casi esse realizzano

un vero ponte fibroso inelastico con l'organo in relazione. Si ritorna, così, nel circolo vizioso

dell'ipomobilità, disfunzione, se non addirittura patologie.

C - I TESUTI CONNETTIVI, PUNTI DI PARTENZA DELLA MALATTIA

Lo studio istologico e quello del ruolo del tessuto connettivo ci dimostra che qualsiasi aggressione,

choc, stress.. avrà automaticamente una ripercussione sul tessuto. Possiamo dunque affermare che

non esiste alcuna patologia senza ripercussioni sul fascia. Meglio ancora, ogni patologia non può

estendersi se non dopo aver sopraffatto le possibilità del tessuto connettivo.

Page 7: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

E. Perger ha sostenuto che la malattia comincia nella sostanza fondamentale e che in seguito si

propaga alle cellule parenchimatose. La specificità sintomatologica e del diagnostico non appare

che tardi, dopo l'insediamento delle lesioni cellulari, questa è ben posteriore agli stadi prodromaux

(prodromosi*) delle diverse infezioni.

Le cause di irritazione a livello del tessuto connettivo sono multiple; si tratta di tutte le situazioni

che mettono il fascia in situazione di stress: ferite, attacchi meccanici, lesioni fisico-chimiche,

ormoni e azioni tissulari, choc; ne fa parte lo choc operatorio e bisogna sapere che l'organismo

impiega circa 21 giorni per dominarlo.

La sostanza fondamentale non è solamente un inizio per le informazioni destinate alle cellule, al

sistema umorale e nervoso, ma da parte sua essa è modificata dai disordini funzionali dei tessuti.

Un minimo stimolo di breve durata provoca una depolarizzazione parziale dei proteoglicani che, in

un sistema funzionale è corretto dagli sforzi di un carico di compensazione. Se questi stimoli

minimi diventano continui, provocano dei fenomeni di depolarizzazione costanti che genereranno

le alterazioni strutturali nella sostanza fondamentale terminando con la formazione di gel.

All'inizio le modifiche restano localizzate poichè l'estensione dell'infiammazione si trova limitata

per le proprietà isolanti dei sierosi, sepla e fascia.

E' difficile scoprire, a uno stadio preliminare, le perturbazioni indotte nei tessuti connettivi, tanto

più che, nella maggior parte dei casi, esse non generano sintomi del tipo iritazione-reazione, e

pertanto esse possono trasmettere un messaggio perturbato in un lasso di tempo qualche volta

molto lungo mantenendo i sistemi di regolazione, cellulare, tissulare, umorale, nervoso, in uno stato

di pretensione. Progressivamente le alterazioni della regolazione si allarga. La sintomatologia si

estende a tutto il lato controlaterale, questo tramite partecipazione secondaria dell'asse vertebrale.

Uno stimolo ulteriore su questo sistema "preriscaldato" porterà spesso una risposta inadeguata e

esagerata.

Page 8: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

Un problema a distanza può installarsi ( per esempio in un organo) aumentando ancora l'irritazione

del focolaio primario, terminando infine, se non si interviene, con un blocco di reazione all'inizio di

una malattia grave.

E. Perger segnala che il 25% dei pazienti che presentano "un blocco della regolazione di base",

hanno sviluppato un tumore negli anni successivi, la presenza di problemi della regolazione non

può essere trascurata nell'evoluzione della malattia tumorale.

Tra l'altro, nei malati cronici è stato messo in evidenza l'esistenza di un potenziale lato attivo

colpito e un aumento della conduttanza.

All'inizio, la ferita è dunque locale, inglobando il dermatoma e il miotoma. Tramite il sistema

nervoso vegetativo, essa modifica la vasomotricità così come altre funzioni vegetative del

quadrante corrispondente all'accentuazione dell'intensità della stimolazione, e la messa in gioco dei

processi di regolazione centrale finiscono per sviluppare una sintomatica hémicorporelle.

A partire da un'alterazione locale, una malattia generale appare tardivamente dopo l'intervento dei

fattori secondari e terziari.

Il tessuto connettivo reagisce dunque nella sua totalità, ma non obbligatoriamente in modo

omogeneo.

Le differenze sono più marcate nel caso in cui lo svolgimento della ferita cronica viene accorciata.

Il fattore tempo e la durata dell'aggressione preliminare, giocano un ruolo preponderante nella

diffusione delle perturbazioni all'insieme dell'organismo.

Alcune cellule mesenchimatose restano indifferenziato nel tessuto connettivo adulto, esse

conservano la memoria embrionale e possono trasformarsi, in caso di bisogno, in altre specie di

cellule specializzate. Queste cellule, in genere sono inibite, ma in caso di ferite o malattie queste

ridiventano mitoticamente attive per far fronte all'aggressione. Sembrerebbe3 che la messa in moto

di meccanismi di difesa che si producono nel tessuto connettivo, sia conseguente a una autonomia

della periferia, e che il sistema centrale intervenga in un secondo momento. Tutto ciò è avallato del

fatto che i valori di partenza e le ferite, le più marcate, sono sempre situati negli emicorpi più

Page 9: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

turbati. Le disintegrazioni tissulari (infiammazioni, cicatrici. aderenze...) causano tali differenti

emilaterali.Kellner ha provato che l'equilibrio acido-basico, dipendeva da un sistema di base: acido

al centro, la neutralità del PH è ristabilita dai lisi dei fibroblasti quando, in ambienti alcalini la

normalizzazione risulta di loro riproduzione.

McLaughlin ha constatato che la coltura in vitro di cellule epiteliali embrionali induce un modo di

crescita indifferenziato e disordinato, l'introduzione di cellule mesenchimatose induce la

differenziazione, si forma una membrana basale completata da una stratificazione cellulare.

Queste due esperienze tenderebbero a provare che il tessuto connettivo racchiude un sistema di

organizzazione indipendente dalle influenze centrali.

In occasione di uno stress persistente, scompigli funzionali e cambiamenti del setaccio molecolare

cambieranno la sintesi della sostanza fondamentale creando uno stadio propizio alle malattie

croniche.

Hine ha evidenziato che trenta minuti basterebbero per provocare un netto aumento di collagene nel

setto alveolare su vittime della strada gravemente traumatizzate.

Pertanto Speransky ha dimostrato, con esperimenti fatti su animali, che una stimolazione intensa

dei recettori cutanei o muscolari situati nei territori innervati dal bulbo rachideo, o la parte

superiore del midollo spinale, o ancora una stimolazione meccanica o chimica diretta dal centro

nervoso, possono provocare delle modifiche profonde nel tessuto polmonare, molto simili a quelle

che si vedono nella polmonite.

Sembrerebbe dunque che, se il tessuto connettivo ha la sua propria autonomia e possa essere

all'origine di un sistema di difesa propria e indipendente, come il punto di partenza di un processo

patologico esso stesso indipendente, questo meccanismo non è esclusivo di una stimolazione

periferica o centrale di efferenze nervose, ed è in grado di intrattenere delle perturbazioni nel

tessuto connettivo. E' questo pinto di vista che dobbiamo sempre ricordare al momento di stabilire

una diagnosi in presenza di una perturbazione o patologia di una parte qualsiasi dell'organismo.

Page 10: 3 PATOLOGIA DELLE FASCE cap.3.doc

Patologia delle fasce

La prima reazione al poste dell'aggressione non è una reazione biochimica tipica, essa è soprattutto

il risultato di uno scivolamento del pH verso l'acidosi.

La diffusione a distanza di un problema nel tessuto connettivo, avviene per via nervosa.

La normalizzazione all'interno del tessuto connettivo, può durare fino a due o tre anni. Non c'è

alcuna possibilità di regolarizzazione quando la meccanica del tessuto connettivo è paralizzata

come nei processi cronici evolutivi.