3. Partecipazine, informazione e comunicazione pubblica.

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3. Partecipazine, 3. Partecipazine, informazione e informazione e

comunicazione pubblicacomunicazione pubblica

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una partecipazione pienamente consapevole alle decisioni pubbliche

richiede la possibilità, per i decisori pubblici, di conoscere l’opinione dei destinatari delle regole

e di dialogare con i cittadini

UN AMPIO E PLURALISTICO SISTEMA DIINFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

CIRCA GLI OBIETTIVI E LE SCELTE

relazioni unilaterali relazioni bilateraliICT (technologies)

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LA COMUNICAZIONE PUBBLICA ISTITUZIONALE: LA COMUNICAZIONE PUBBLICA ISTITUZIONALE: CONSIDERAZIONI GENERALI E PROFILI CONSIDERAZIONI GENERALI E PROFILI

CONCETTUALICONCETTUALI

il contesto e lo strumento che permette ai diversi attori che intervengono nella sfera pubblica

di entrare in relazione tra loro, di confrontare punti di vista e valori per concorrere al comune obiettivo

di realizzare l’interesse della collettività

Crescente complessità Complessità dell’articolazionedei problemi da affrontare organizzativa

Comunicazione pubblicacome “funzione”

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dalla“comunicazione per regolare”

comunicazione giuridico-formale, che serve per regolare giuridicamente i rapporti fra i soggetti dell’ordinamento, dunque per applicare norme,

fornire certezze, ottenere la conoscibilità giuridica di un atto (notificazioni, pubblicazioni, ecc.),

alla“comunicazione di servizio”

informazioni agli utenti sulle modalità di funzionamento degli uffici e dei servizi, la normativa applicabile, le prestazioni offerte, ecc.

alla“comunicazione consensuale”, “condivisa”, “colloquiale”strumento per regolare e/o amministrare “convincendo”.

Soggetto pubblico come imprenditore delle capacità presenti nella società

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DISTINZIONE INFORMAZIONE / COMUNICAZIONE

informazione pubblica

rapporto fra un soggetto e la realtà, per dare a questa un forma (“in-formare”)

rapporto di tipo unidirezionale amministrazione / cittadino

(diritto di accesso e/o obbligo informativi)

l’informazione è oggettiva, ed ha lo scopo di agevolare chi la riceve rendendo intelligibile la complessità che lo circonda

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comunicazione pubblica

rapporto fra soggetti, per dare alla realtà un significato comune (cum – munus da cui commune: “che svolge il suo compito insieme ad altri”)

la comunicazione è soggettiva, poiché il suo contenuto dipende dal punto di vista dei soggetti che comunicano

continuum rispetto all’informazione: entrambe utilizzano la stessa materia prima, la realtà.

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informazione e comunicazione pubblica come “funzioni”

• attività• organizzazione funzione• normativa specialistica• mezzi e diffusa• persone

TENDENZA VERSO disciplina unitaria

in quanto entrambe le attività sono volte a realizzare i principi e gli obiettivi riconducibili al modello costituzionale democratico

MAimportante mantenere differenza concettuale

per evitare elusioni (invece frequenti) degli obblighi imposti

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FONDAMENTO COSTITUZIONALEFONDAMENTO COSTITUZIONALE

Manca in Costituzione un riconoscimento esplicito della comunicazione pubblica come funzione generale

MA:

ART. 64: pubblicità delle sedute delle CamereART. 73: pubblicità delle leggi, attraverso la pubblicazioneART. 97: imparzialità e buon andamento della p.a. ART. 21: diritto di accedere alle informazioni

E PIU’ IN GENERALE:principio democraticoprincipio di partecipazione principio di uguaglianza

principio di pubblicità come valore costituzionalepubblicità regolasegreto eccezione

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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

FUNZIONE PUBBLICA DI RILIEVO COSTITUZIONALECHE COINVOLGE TUTTI I LIVELLI DI GOVERNO

V. Sentenza Corte cost. n. 348/1990:“L’informazione, nei suoi risvolti attivi e passivi (libertà di informare e diritto

ad essere informati), esprime –al di là delle singole sfere di attribuzioni rispettivamente assegnate allo Stato e alle Regioni- una condizione

preliminare (o, se vogliamo, un presupposto insopprimibile) per l’attuazione ad ogni livello, centrale o locale, della forma propria dello Stato democratico. Nell’ambito di tale forma, qualsivoglia soggetto od organo rappresentativo investito di competenze di natura politica, non può, di conseguenza, pur nel rispetto dei limiti connessi alle proprie

attribuzioni, risultare estraneo all’impiego dei mezzi di comunicazione di massa. Questo impiego, per quanto concerne le Regioni, quali soggetti costituzionali investiti di competenze sia politiche che amministrative, si

riferisce, in particolare, a due aspetti: quello delle informazioni che la Regione è tenuta ad offrire ai cittadini in ordine alle proprie attività ed ai

propri programmi e quello delle informazioni che la Regione può ricevere dalla società regionale e che concorrono a determinare la partecipazione di tale società alle scelte attraverso cui si esprime

l’indirizzo politico e amministrativo regionale”.

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COMPETENZE COSTITUZIONALI DOPO LA RIFORMA DEL TITOLO V COST.

La disciplina delle attività di informazione e di comunicazione pubblica

segue la disciplina dell’organizzazione dei soggetti pubblici

competenza escl. statale competenza resid. regionale (art. 117/II comma, lett. g) (art. 117/IV comma)

nel rispetto:dei principi costituzionali dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario

incrocio con altre materie:- “Coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione

statale, regionale e locale” (competenza esclusiva dello Stato)- “Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali” (competenza esclusiva dello Stato)- “Ordinamento della comunicazione” (competenza regionale concorrente)- “Governo del territorio” (competenza regionale concorrente)

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INDICAZIONI COMUNITARIEINDICAZIONI COMUNITARIE

“LIBRO BIANCO SULLA POLITICA DI COMUNICAZIONE EUROPEA”

(Bruxelles, 2006)

1. comunicazione come “politica pubblica in sé”

2. Principi comuni proposti dalla Commissione

3. Strumenti per agevolare il coinvolgimento dei cittadini

4. Ruolo dei media e delle tecnologie

5. Individuazione degli attori e dei livelli territoriali coinvolti nella politica di buona comunicazione

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Comunicazione interna• circolazione delle informazioni all’interno di ciascun ente e tra

enti diversi; • formazione e aggiornamento del personale;• modernizzazione e adeguamento delle strutture

Comunicazione esterna verso i mass media• mira a far conoscere come operano le istituzioni e quali risultati

esse sono in grado di conseguire. • Promozione dell’immagine

Comunicazione esterna verso i cittadini• Comunicazione normativa• Comunicazione delle attività istituzionali• Comunicazione di servizio• Comunicazione di promozione dell’immagine• Comunicazione sociale

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Comunicazione normativa:

a) comprensibilità delle disposizioni normative (drafting); b) conoscibilità (sistemi efficaci di pubblicazione)

Comunicazione delle attività istituzionali:

illustrazione delle attività delle istituzioni (nazionali e territoriali)

Comunicazione di servizio:

facilitare il cittadino nel rapporto con le istituzioni (dépliant, numeri verdi, numeri telefonici dedicati, siti internet, televideo, ecc.).

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Comunicazione di promozione dell’immagine:

autopromozione – è la forma di comunicazione pubblica più vicina alla comunicazione di mercato, in particolare alla corporate advertising

Tuttavia qui dovrebbe prevalere la dimensione informativa rispetto a quella persuasiva che mira alla raccolta del consenso (v. le campagne sull’Esercito, le Regioni, ecc.).

Comunicazione sociale:

l’ambito è lo stesso della comunicazione sociale realizzata dall’area del non profit; i grandi temi sociali nei confronti dei quali è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica. Cambiano i soggetti (in questo caso le istituzioni) e il ruolo svolto (doverosità per i soggetti pubblici, scelta per quelli privati).

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LA DISCIPLINA DELLALA DISCIPLINA DELLACOMUNICAZIONE PUBBLICACOMUNICAZIONE PUBBLICA

un’ evoluzione normativa

fortemente frammentaria

e settoriale

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1970 – 1990: graduale affermazione dei principi diaccesso, trasparenza, partecipazione,

istituzione degli urp(Leggi n. 349/1986, n. 142/1990, n. 241/1990, D.

lgs. n. 29/1993)

1990 - 2000: avvio delle politiche di organizzazione, informatizzazione, semplificazione(D. Lgs. n. 29/93 - istituzione dell’U.R.P.; D. Lgs. n. 39/93 - istituzione della R.U.P.A.; D. Lgs. n. 135/99 - trattamento dati P.A.; Legge n. 59/97, art. 15/II – doc. informatico Legge n. 127/97 - semplificazione certif. amm. Legge n. 50/99 - delegificazione e testi unici)

2000: prima disciplina organica della funzione di informazione e comunicazione pubblica(Legge n. 150/2000)

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post 2000: politiche di valorizzazione delle nuove tecnologie (e-government, e-governance)

anche su impulso dell’Unione europea(Libro Verde sull’informazione pubblica,Libro Bianco di Delors, E-Europe, ecc.)

- D. Lgs. n. 10/2002 - Firma digitale;- Circ. n. 3/2001 - Web usability; - Dir.M. 7.2.2002 - Attività di comunicazione p.a.;- Dir.M. 9.12.2002 e 27.11.2003 – Gestione

elettronica dei flussi documentali;- Dir.M. 18.12.2003: Linee guida per la digitalizzazione della p.a. 2004;- Legge n. 4/2004: Accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici- D. Lgs. n. 82/2005: Codice digitale della p.a.

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LA LEGGE N. 150/2000 E LA DIRETTIVA FRATTINI

obiettivi (art. 1/I)

destinatari definizione delle attività di informazione e comunicazione (art. 1/IV + art. 2 dir.) soggetti

valorizzazione com. interna

contenuti (art. 1/V)

formazione professionale (art. 4)

strumenti: programma e piano di comunicazione (artt. 11 e 12)

com. esterna strutture:u.r.p.

com. interna

portavocecom. ai media

uff. stampa

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U.R.P.: - ampliati i compiti e il ruolo- interfaccia del cittadino – utente

Attraverso l’U.R.P. l’amministrazione legge i bisogni della società civile, per farne oggetto e obiettivo della progettazione nonché criterio di valutazione delle politiche pubbliche

UFFICIO STAMPA: - funzione specialistica (giornalista)- costruzione dell’immagine e dell’identità dell’istituzione – consenso - rappresentatività

Attraverso i media l’istituzione può pianificare una divulgazione efficace degli obiettivi, contenuti e risultati delle proprie politiche ma anche ricevere informazioni in entrata

PORTAVOCE: - rapporto fiduciario col vertice politico- interprete della volontà politica- ruolo di fatto ambiguo (riflette il nodo irrisolto del rapporto fra com. politica e com. istituzionale

“punto di riferimento di ogni processo esterno di informazione” [rovinetti]

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NECESSITA’ DIINTEGRAZIONE E COORDINAMENTO

DELLE STRUTTURE

direttiva frattini(art. 3)

“STRUTTURA DI COORDINAMENTO”(direttore u.r.p. + direttore uff. stampa + portavoce)

FUNZIONI DI PROGRAMMAZIONE, INDIRIZZO, RACCORDO

PIANO DI COMUNICAZIONEObiettivi e strategie della com. integrata

FasiStrumenti e risorse

Meccanismi di valutazione

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PRINCIPI GENERALI DI RIFERIMENTO:

PARTECIPAZIONE

TRASPARENZA

ACCESSIBILITA’

FRUIBILITA’

INTEGRAZIONE

PROGRAMMAZIONE

v. in particolarelegge n. 150 / 2000

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INADEGUATEZZA DELLA PROSPETTIVA DELLA LEGGE n. 150

qui il piano di comunicazionesi inquadra nella fase che segue le decisioni

e che precede la valutazione di impatto delle politiche

serve a gestire la comunicazionequando le decisioni politiche

sono già state assunte

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La progettazione della La progettazione della comunicazione istituzionale comunicazione istituzionale

e i suoi risvolti e i suoi risvolti organizzativi: organizzativi:

il piano di comunicazioneil piano di comunicazione

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IMPORTANZA DELLA PROGETTAZIONE: PIANO DI COMUNICAZIONE

le informazioni vengono strutturate in una sequenza di azioni logicamente correlate, inserite in un contesto di riferimento e finalizzate al perseguimento degli obiettivi di policy individuati in sede politica

relazione ad alto valore aggiunto fra l’istituzione e i suoi interlocutori

STRUMENTO CIRCOLARE DEL PROCESSO DECISIONALE

una comunicazione efficace rende il processo decisionale inclusivo e partecipativo.

la comunicazione è strategica anche ai fini della valutazione ex ante: avere informazioni adeguate (e quindi anche consenso) sulle scelte pubbliche riduce la conflittualità e potenzia la fattibilitàstrumento flessibile e dinamico

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FINALITÀ DEL PIANO:

definire una strategia, attraverso obiettivi chiari, definiti e misurabili

il piano individua politiche di comunicazione utili

ed efficaci rispetto all’individuazione degli obiettivi

politici e all’attuazione delle politiche pubbliche

ESEMPIO: obiettivo politico di mobilità sostenibile

deve essere declinato in obiettivo di com.

coerente: come promuovere la

mobilità sostenibile

- pubblici di riferimento- strategie- stili- strumenti