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3 33 Assonautica Provinciale di Ancona Sede legale: 60123 Ancona, Piazza XXIV Maggio n. 1, tel. 071/58.98.283 Base nautica e segreteria: 60125 Ancona, via Giancarlo Mascino tel. e fax 071/20.74.731 - cell. 340/1422005 Editore: FRUITS S.r.l. Periodicità: trimestrale Aut. Tribunale n. 8 del 25/2/1985 Direttore responsabile: Giovanni Maggi Redazione G. Iacobone, L. Gentili, C. Polacco, A. Tomassetti Amministrazione pubblicità: Segreteria Assonautica [email protected] www.assonautica.an.it Luogo e data pubblicazione: Ancona, dicembre 2008 Impaginazione e stampa: Aniballi Grafiche srl (An) Stampato in 800 copie Lupetto Superfast 5 Stagione agonistica 9 pesca sportiva Veleggiata di autunno 11 Monte Murano 12 Raffiche CUP 13 Veleggiata di Natale 15 questo periodico lo potete sfogliare anche su Internet all’interno del nostro sito Aspettiamo una vostra foto per il prossimo n° del giornale Fantamarina I l titolo non si riferisce ad una nuova bevanda all’arancia da bere in barca, e non è il nome di un lassativo per il diportista; non è nemmeno la proposta per un parco acquatico a tema, dove si pos- sono fare campionati di gavettoni o battaglie navali vestiti da pirati. È un gioco che tutti possiamo fare, e molti di noi stanno facendo, ad immaginare tante forme alternative di Marina Dorica. Tutta la favoli- stica si basa su come immaginare una realtà alternativa a quella pre- sente, che a volte è noiosa e non ci piace: c’è il mondo di Narnia, quello di Guerre Stellari, senza parlare del massimo, quello del maghetto Harry Potter, e quello di Fantamarina. Atto primo. Mi sveglio una mattina, vado al porto per un giretto in barca o, come più probabile, per una cazzeggiata con gli amici, e già al cancello trovo una cosa strana: non le tre bandiere solite (italiana, europea e Marina Dorica) ma tre vessilli particolari: Marina Dorica c’è ancora, ma piccola e su un paletto basso. Più grande c’è un ves- sillo con un grande cane (sarà la lupa di Roma? No, questo sembra più un tranquillo bobtail). Ma il più grosso di tutti è un malloppo che sembra una coperta patchwork: ci sono! hanno cucito insieme una decina di guidoni di circoli, si vede che nessuno voleva sembrare da meno degli altri. Ma che succede? chiedo al sorvegliante. “Dottò, hanno diviso la gestione, mò sono in tre a comandare, ognuno il di Gianfranco Iacobone Come immaginare tante copie di Marina Dorica, una peggio dell’altra

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n° 33

Assonautica Provincialedi AnconaSede legale:

60123 Ancona, Piazza XXIV Maggio n. 1,tel. 071/58.98.283

Base nautica e segreteria:60125 Ancona, via Giancarlo Mascino

tel. e fax 071/20.74.731 - cell. 340/1422005

Editore: FRUITS S.r.l.Periodicità: trimestrale

Aut. Tribunale n. 8 del 25/2/1985Direttore responsabile:

Giovanni MaggiRedazione

G. Iacobone, L. Gentili,C. Polacco, A. Tomassetti

Amministrazione pubblicità:Segreteria [email protected]

Luogo e data pubblicazione:Ancona, dicembre 2008Impaginazione e stampa:Aniballi Grafiche srl (An)

Stampato in 800 copie

Lupetto Superfast 5

Stagione agonistica 9pesca sportiva

Veleggiata di autunno 11

Monte Murano 12

Raffiche CUP 13

Veleggiata di Natale 15

questo periodico lo potete sfogliare anchesu Internet all’interno del nostro sito

Aspettiamo una vostra foto per il prossimon° del giornale

Fantamarina

I l titolo non si riferisce ad una nuova bevanda all’arancia da berein barca, e non è il nome di un lassativo per il diportista; non ènemmeno la proposta per un parco acquatico a tema, dove si pos-

sono fare campionati di gavettoni o battaglie navali vestiti da pirati.È un gioco che tutti possiamo fare, e molti di noi stanno facendo, adimmaginare tante forme alternative di Marina Dorica. Tutta la favoli-stica si basa su come immaginare una realtà alternativa a quella pre-sente, che a volte è noiosa e non ci piace: c’è il mondo di Narnia,quello di Guerre Stellari, senza parlare del massimo, quello delmaghetto Harry Potter, e quello di Fantamarina.

Atto primo. Mi sveglio una mattina, vado al porto per un giretto inbarca o, come più probabile, per una cazzeggiata con gli amici, e giàal cancello trovo una cosa strana: non le tre bandiere solite (italiana,europea e Marina Dorica) ma tre vessilli particolari: Marina Doricac’è ancora, ma piccola e su un paletto basso. Più grande c’è un ves-sillo con un grande cane (sarà la lupa di Roma? No, questo sembrapiù un tranquillo bobtail). Ma il più grosso di tutti è un malloppo chesembra una coperta patchwork: ci sono! hanno cucito insieme unadecina di guidoni di circoli, si vede che nessuno voleva sembrare dameno degli altri. Ma che succede? chiedo al sorvegliante. “Dottò,hanno diviso la gestione, mò sono in tre a comandare, ognuno il

di Gianfranco Iacobone

Come immaginare tante copie diMarina Dorica, una peggio dell’altra

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pezzo suo!”. E lei? “io sto qui pertutti e tre, ma non ho ancoracapito bene chi mi paga”. Mitorna in mente quella gag diTroisi (si, ma quanti siete?.....Alt,un fiorino!). Entro lo stesso? “Sima stia attento, appena entrapassa sul territorio diNautiservice, poi la strada è diMarina Dorica, se parcheggia ilposto è del Consorzio, ma secammina fino al pontile quello èdi nuovo strada di MarinaDorica. Ma dal cancelletto delpontile è Consorzio. Qua però èin arrivo una novità: il Consorziovuole dare ad ogni Circolo la suaautonomia (che diavolo, gli“aspetta” o no?) per cui qualchepontile è diviso “per il lungo” fradue Circoli, e lei deve stareattento a camminare sulla metàsua”. Senti, ma se si rompe qual-cosa o un accrocco non funzio-na? “Dottò, veramente è già suc-cesso che s’è rotta la tubazione;hanno litigato un po’, ognunovoleva che la riparasse quell’al-tro ma alla fine hanno deciso che“aspettava” al Comune; adessola metà destra del porto è senzal’acqua, quelli vanno a prenderlada quelli di sinistra con le tani-che ma agli altri non sta bene:dicono che l’acqua è la loro e lapagano loro...” (mortacci, mancopiù la sinistra di una volta,penso...). Ma co ‘sto sistemaalmeno si risparmia? dico: “Dot-tò questo non lo so, però diconoche Marina Dorica deve mante-nè metà dei dipendenti perchégli “aspettano” gli impianti, lefogne, i bagni, la monnezza, labenzina, le gru, le recinzioni, igiardini e il resto che non si sabene che resto è. Il Consorzio deve aprire un uffi-cio di amministrazione con unpaio di impiegati (come prima) edeve assume almeno le stessepersone di prima (meno male,poveracci) per badare a tutte lecose che stanne ‘nte l’acqua efuori de l’acqua. Poi Nauti-

service, pure qualcuno ce dove-rà mette...”.

Atto secondo: due mesi di sciati-ca mi hanno tenuto lontano dalporto, mortacci sua, ma qualcosaho letto sul Bugiardò: a MarinaDorica si deve fare una PublicCompany, ha sentenziato unnoto esperto. Tutti azionisti, pro-prietà diffusa, tutti padroni e tuttigovernanti. Mica male, ho pen-sato; come direbbe un mioamico che maneggia poco l’ita-liano, “l’uovo di colomba”. Mifermo al primo crocchio, comeal solito tutti a “discore” emanco una barca in mare.Allora? L’avete fatta la PublicCompany? Lascia perde, attaccauno di quelli che prima eranopiù incazzati con la vecchiagestione.Abbiamo fatto assemblee, vota-zioni, un mare di notai e cartebollate, e alla fine però ognunose n’è andato a casa con unpezzo di carta dove c’è scrittoche è padrone di un pezzetto delporto. Bene, dico io, e allora?Allora, allora... intanto un casinodi cause legali, l’Autorità portua-le dice che forse ci ritira la con-cessione, ma questo sarebbe ilmeno. Il meno? Ti pare poco? Si,mi pare poco perché il peggio èche dopo poco si sono visti gira-re per il porto dei tipetti tutti “lic-cati” con delle valigette, chedicevano “se mi vendi i diritti sulposto prendi dei bei soldi, e inpiù per dieci anni te lo lasciousare aggratis”.Caspita, dico, dov’è che giraquesto? Ma sei matto? Hanno giàramazzato un pacchetto di posti,che dicono che dietro c’è unmilanese coi soldi (Tronchetto-Davero o qualcosa di simile) eadesso vogliono fare il bello e ilcattivo tempo. Sai quelle societàche col tre per cento comanditutto, come Telecom? E va bene,mica potranno fare peggio diquelli che c’erano prima! rispon-

do, ma un po’ mi viene da ride-re. Peggio?! Ma quelli erano deicoglionazzi come noi, che liincontravi sui pontili, gli rompe-vi le balle, li mandavi via allaprima assemblea e avanti un’al-tro. Questi chi li conosce?

Atto terzo: per ora non c’è, per-ché la mia fantasia deve ancoratrovare ispirazione da qualchealtro articolo, ma aspetto espero. Intanto i “coglionazzi” per fortu-na sono ancora lì che studianocome migliorare le cose, si pren-dono le critiche e mantengono inpiedi Marina Dorica. E dire che quando GianfrancoPontel, Presidente dell’Assonau-tica Nazionale, mi presenta inqualche riunione (come è acca-duto alla fiera di Genova lo scor-so ottobre) dice sempre: “An-cona è il nostro fiore all’occhiel-lo, è un esempio che bisognereb-be imitare. Sono riusciti, pensate,a mettersi d’accordo otto Circolie vari Operatori, con in mezzo ilComune, e hanno fatto il portopiù bello d’Italia e quello checosta meno di tutti ai diportisti.Perché, aggiunge, badate bene,sono proprio loro, i diportisti chelo gestiscono!” Io di solito, nelprendere la parola, esordiscocon “sì, però sapete come vannole cose, anche tra noi non è statofacile e non è ancora facile....” etutti sorridono pensando “stafacendo il modesto”. Poi applau-si a scena aperta, bravi, è cosìche si fa, altro che i porti fattidalle Società che poi fanno iprezzi che vogliono sul demaniopubblico! Qualcuno dopo miferma e mi chiede di spiegaremeglio cosa abbiamo fatto. Iosono di solito sintetico e profes-sionale, e rispondo: “è stata unafortunata serie di colpi di c....” eaggiungo “ma non è detto che ilc... ci debba continuare ad assi-stere sempre!”.Buon Natale a tutti.

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Lupetto Superfastdi Gianfranco Iacobone

Domenica mattina di fine esta-te. Ci sarà qualcuno per usci-

re? Ugo traffica nel suo trimaranet-to pieghevole e orrendo (ragnomorto, lo abbiamo sempre chia-mato, perché da chiuso assomigliaa quegli insetti che gli entomologitengono in bacheca trafitti dallospillo, in questo caso l’albero). Glista piccolo, il ragno, infatti comeal solito viene fuori dal tambuccioa mezzo busto, come il Farinatadantesco. “Ugo, dai, usciamo conHirondelle, c’è pure un bel ven-to”. “No, stavolta usciamo conLupetto!”. Non fa una grinza, lasettimana scorsa siamo usciti conla mia, lui ha pure fatto mettere aposto il motore che erano dueuscite di fila che lo piantava... Si,ma questo ha l’aria di essere ventoda una barca vera, mica il ragnet-to, e poi vuoi mettere l’emozionedella falchetta in acqua; e poi, misa che qua oggi ci si bagna e sicombina poco... Ugo ci tiene pro-prio, fine delle riflessioni: “Vabene, usciamo con la tua. Ra-gazzi, se non torno niente cerimo-nie, solo due parole e via”.Disormeggio. Ugo traffica concavi e pulegge che solo lui cono-sce, che dovranno trasformare ilragnetto in un trimarano, come lalarva che esce dalla crisalide. Iointanto cerco di andare dritto, condue barre in mano: una del fuori-bordo ed una del timone. Non èdetto che vadano d’accordo, tentodi accelerare torcendo la barra deltimone e di girare spostando quel-la del motore; gli effetti ci sono,ma non sono quelli voluti, per cuimi avvio verso la bocca del portocon una sensazione di grande pre-carietà. Apertura degli scafetti,impiccio di cavo, richiusura, ria-pertura: questa volta bene.Serraggio dei bulloni (semplice, ècome se ogni volta che mi servel’automobile la trovassi poggiatasui mattoni e dovessi montare leruote, penso). E dire che c’era que-

sto bel vento.... Dai, tiriamo su laranda: prua al vento (io con le duebarre, lui all’albero), puntiamo lascogliera ma mancano trecentometri, con Hirondelle mi bastanotrenta metri.... Ugo tribola e soffre,pare la randa di un Coppa Ame-rica, arriviamo a vedere le cozzedella scogliera una ad una ma allafine la randa è su. Come se dopoaver montato le ruote fossi dovutoandare a piedi dal benzinaio conle taniche....Intendiamoci, questi sono tuttipensieri, mica una sola parola!Ugo è un amico da vent’anni eama moltissimo il ragnetto, non loposso ferire.Randa su, fiocco aperto, motorealzato, poggiata: diavolo che ac-celerazione! Il vento qui è poco,ma l’affare si muove bene, non sipuò negare. Non sbanda e questofa un po’ senso, come se covassequalche idea spropositata ma nonlo volesse dire, però che scia piat-ta! Non è ancora niente. Duecentometri ed entriamo nel vento vero,scirocco a venti nodi. Qua accadel’incredibile: l’affare parte comeun missile, sempre piatto. Il GPSsegna 10, poi 12; dai, non è possi-bile, 14,8! Siamo seduti a pelod’acqua, i 14 sembrano 28 nodi;passiamo le altre barche beneinvelate come se fossero all’anco-ra, ingaggiamo gara con un gom-mone che salva la faccia solocambiando direzione, due pesca-tori ci salutano con ampi gesti che

ricambiamo (poi capiremo chedietro i saluti c’erano i soliti inviti:fatte dà de qua, vaff...de là, per viadelle lenze, che devono esserevenute via senza soffrire per nien-te). Mare aperto, onde formate: ilragnetto ci passa in mezzo apren-dole in varie fettine, molte dellequali rientrano a bordo e, dalcollo, fin dentro le nostre mutan-de; mi commuovo al ricordo diquando prendevo le onde col mio470, altra velocità, altra età. Saràmeglio tornare al coperto, ancheperché non abbiamo i tergicristallisugli occhiali. Virata, altro traver-sone; sotto raffica una poggiata el’apparente rimane “in presa”: nonè che si plana, la planata è conti-nua e finisce solo al momento divirare. Visti da fuori dobbiamoessere bellissimi, un figurone.Intere famigliole dirette a Por-tonovo ci ammirano e ci salutano,non so se ci riconoscono dati irivoli d’acqua che colano dal nasoe dalle orecchie. Gioco infinito,avanti e dietro, quello lo passi dasopra o da sottovento? Ugo, pre-tendi pure di venire a fare le rega-te con noi? Queste bestiacce de-vono stare tra di loro, anzi chiusedietro solide sbarre come le tigri,altro che!Grazie ragnetto, prometto di nonprenderti più in giro: tanto di cap-pello alla classe, se la vela è anda-re col vento qui siamo al massimo;non dico che mi converto ai mul-tiscafi ma poco ci manca.

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Ovviamente...Ovviamente, non è vero

(quasi) niente. Toccasempre ri-raccontà le cosedal verso giusto.Domenica mattina parto dacasa e me dico da solo, sta-volta esco in barca, promes-so. Anzi, garantito al limone.Tra il lavoro, un guaio ed unaltro, quest’anno praticamen-te non sono uscito mai se nonin due tentativi abortiti.Perché dovete capire che lebarche sono come le mogli.Se le trascuri, appena torni daloro te la fanno pagare. Lamia barca me la fa pagarecon piccole avarie.Le ultime due volte ci si èmessa la “suocera”, ovvero ilmotore, che ha pensato benedi piantarmi quando ero già inmare, con conseguente rien-tro all’ormeggio a vela. E rien-trare all’ormeggio da solo, conun trimarano che va ancherichiuso, non è proprio-pro-prio una passeggiata.Ora che anche il motore èstato sistemato, chi mi ferma?Ecco, quando so’ sicuro diuna cosa, è la volta buona cheil diavolo ci mette la coda.Stavolta la coda del diavoloera un venticello, uno zefiro... un ... insomma, il venticel-lo fischietta.Fischietta mica forte, il giustoper farmi capire che da solosarebbe un azzardo. Soprat-tutto se il motore mi piantas-se di nuovo.Sto li, immobile con i piedidentro la cabina ed il bustofuori dal tambuccio, con deipensieri che non riporto qui,

sennò mi denunciano per tur-piloquio. Devo trovare unasoluzione, devo assoluta-mente trovare un “volonta-rio” che salga su con me.Allora sfodero la faccia “canetriste, solo ed abbandonato”che, devo dire, senza falsamodestia, mi riesce abbastan-za bene.Tempo 5 minuti e mi sentoapostrofare: «Cheffai dentrosto coso? Non senti che belvento? Usciamo no?» È lavoce del Megapresidente As-sonautico.Che avesse abboccato? Nonso, ma bisogna giocà d’astu-zia... non posso corrererischi, devo giocà in casa ... erispondo: «Ti ringrazio del-l’invito, ma non posso veniresempre io sulla tua, stavoltatocca a te venire con me».Lo vedo che barcolla, tenten-na, ma incassa il colpo. Colsuo “inglisc style” la butta sulfaceto «ma ce la fa un barchi-no così?», poi la butta sul tra-gico «ragazzi, se non

torno»... eccetera.Una pantomima, insomma,ma poi, il senso del dovereha il sopravvento.«Tocca ricambiare, hai ragio-ne». Come a dire, mi tolgo stòdente e non ci penso più.Evvai! Ho trovato il “volonta-rio”.Usciamo, l’issata di randa ègia faticosa del suo, ilPresidente fa del tutto perrenderla più faticosa. Lo capi-sco, è uno che lavora coicuori, vuol farmi scoppiare lecoronarie subito, così rien-triamo e via. Ansimo, pancio,sbuffo, ma stà randa lamando su, garantito al limo-ne. Randa su, via il motore.«Il vento è un po’ calato»Parole da Presidente.Apro il fiocco. Il barchinocomincia ad andare. Siamosui 7-8 nodi.«Però, cammina bene».«Se poggi un pochinodovrebbe partire». Dico io. IlPresidente mi guarda con suf-ficienza, ma obbedisce e

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poggia. Complice una rafficanel momento esatto dellapoggiata, la barca schizza a10 nodi. Il viso del Presidentecambia espressione. Ma l’e-spressione tra lo stupito ed ilgodurioso non dura molto,infatti arriva la prima secchia-ta d’acqua.Reagisce ancora una volta inmodo molto “inglisc” «Bello,sembra di stare su una deri-va!». All’ennesima secchiata,dopo aver viaggiato sempretra gli 11 ed i 12 nodi, mipassa il timone, forse convintodi prendere meno acqua. Ilproblema è che stiamo giàscapolando il muraglione delcantiere e lo zefiro diventa...come dire, “un po’ robustello”ecco, e le onde sono formate.Si viaggia a 13 nodi. Le ondepoverine, prese alla sprovvi-sta, non fanno in tempo ascansarsi e decidono di cade-re più o meno tutte addossoal Presidente.Tra me e me penso che primache Egli decida di cacciarmidal pontile come indesidera-to, dovrei tornare in acquepiù calme. Chiamo la virata evia, giù a capofitto verso casa

che, a 13 nodi, arriva subito.Vicino al porticciolo«Quando vuoi virare dimme-lo» sentenzia il Presidente.YAHOO! Ho vinto! Non hachiesto di rientrare! Altro girodi giostra!Il vento rinforza ancora unpo’, sotto raffica non dovreb-be essere più di 20 nodi peròquesto ci permette di battereil mio record personale divelocità a vele bianche(vabbè, sono nere, non fate ipignoli).

Secondo me sono 14 nodi emezzo, secondo lui sono14,8 .... quisquillie...Siccome entrambi abbiamopiù sale sugli occhiali chenella dispensa di casa, qual-che imprecisione ci puòstare.Fradici ma contenti, si torna acasa.Stavolta sò uscito. L’avevogarantito al limone.

Firmato:Ugo, un marinaio contento.

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Trimarano Corsaire F-24

Il Corsaire Marine F-24, tri-marano da crociera ad ali

pieghevoli, é un progetto diIan Farrier del 1987.Le sue caratteristiche sono leseguenti: Lungo 24 piedi (7,2 m), largo(in navigazione) 5 metri emezzo, 2,5m a riposo.Disloca 1000 kg circa a pienocarico.Il modello originale ha subitouna revisione importante(Mark II). Le differenze di rilie-vo sono l’albero rotante assen-te nella prima versione, la

deriva a baionetta (stile Laserper intenderci) invece chepivotante (come un FJ o un470) e timone completamenteesterno a poppa.Attualmente la Corsaire M.vende un 24 senza il prefissoF, con gli interni ridisegnati.Non sembra essere cambiatoaltro rispetto al modello MKII.Il sistema di apertura e chiusu-ra è ben descritto dalla se-guente figura:

Le ali una volta aperte, sonoin posizione stabile, non ten-dono a richiudersi come suc-cede ai multiscafi di tipoDragonfly.Comunque, per sicurezza e

per dare rigidità a tutto il siste-ma, ci sono 4 bulloni (uno perogni braccio) da avvitare.Tempo dell’operazione com-pleta: 4 minuti.All’interno sono previsti 3+1posti letto: 2 sono sulla cuc-cetta di prua, uno sulla sedutadi dritta ed il 4° si realizzachiudendo il quadrato con deipannelli in composito cheallargano la cuccetta di dritta.In realtà Ian Farrier o è unmattacchione oppure unomolto, molto smilzo. Diciamoche ci si sta un 2 stretti a prua+ uno a dritta e basta.A sinistra c’è il quadretto stru-menti, un lavello, un gavonci-no ed un ottimo piano d’ap-poggio, buono anche per car-teggiare.

Per approfondimenti:http://www.corsairmarine.comSito ufficiale del costruttore.http://www.f-boat.comSito ufficiale del progettistaIan Farrier.

di Ugo Marinelli

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Stagione agonistica pesca sportiva

Anche quest’anno gli atletidella squadra di pesca

agonistica dell’A.S.D. Asso-nautica Artico Ancona hannoottenuto ottimi risultati nellevarie competizioni a cuihanno partecipato.La stagione è iniziata il 15marzo con il Master di cannada natante, svoltosi qui adAncona (peraltro perfettamen-te organizzato dalla nostraassociazione). Gara comesempre tiratissima nella qualei nostri rappresentanti si sonocosì piazzati: 4° NicolettiPaolo, 11° Grati Fabio, 17°Pirrami Joselito.La settimana seguente a Li-vorno si sono tenute le sele-zioni per la composizionedelle Nazionali da natantenelle quali Nicoletti ha rag-giunto il 9° posto assoluto,confermandosi così come nel2007 componente della 2asquadra nazionale.Stesso identico risultato del2007 Nicoletti lo ha poi otte-nuto al Campionato Italianoindividuale disputato ai primidi maggio a P. Ferraio con il 4°

assoluto, che lo tiene fuori dalpodio nonostante 2 gare con-dotte in modo esemplare nellequali è stato superato solo daVolpi nella prima e da Volpininella seconda.Ultima manifestazione Nazio-nale a cui l’A.S.D. ha parteci-pato è stato il campionatoItaliano di canna da Natanteper club a S. Benedetto delTronto; inutile dire che aveva-mo riposto grandi aspettativeper questa gara, anche in con-siderazione del fatto che sidisputava nello stesso campoin cui lo scorso anno la cop-pia Nicoletti-Grati si era lau-reata Campione d’Italia dellaspecialità.Il campionato per club preve-de che le squadre siano com-poste da tre elementi e, oltreai sopra citati Nicoletti eGrati, avevamo Pirrami al suoesordio nel natante in camponazionale.Purtroppo non siamo riuscitiper poco a salire sul podio eviste le aspettative il 4° postoè da ritenersi un mezzo passofalso: questo risultato però,

oltre che da stimolo a miglio-rare, dovrebbe comunquegarantirci la qualificazione alcampionato del mondo perclub che si svolgerà all’isolad’Elba il prossimo anno.A livello locale sempre per ilsettore Natante abbiamo orga-nizzato il campionato provin-ciale con il charter Desy di-sputando entrambe le man-ches nelle vicinanze dellapiattaforma Clara ovest. Ne sono uscite due splendidegare molto tecniche e provan-ti dal punto di vista fisico (70mt), con molte catture e provevinte con 9 kg da Nicoletti laprima e con 5,5 kg da Grati laseconda, per una classificafinale che vede anche que-st’anno il dominio di Asso-nautica con Grati FabioCampione Provinciale e aseguire nell’ordine Nicoletti,Pirrami e Mazzarini.Il campionato provinciale dicanna da riva organizzatoanch’esso dalla nostra A.S.D.ha visto la riconferma del tito-lo a Pirrami Joselito che contre prove all’insegna dellaregolarità ha avuto la meglio

Jose e Nik

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su Nicoletti.In questa edizione si sono di-sputate le prime 2 prove nellavecchia banchina est che siaffaccia nel bacino cantieri, èun campo gara poco capientema comodissimo e pescosissi-mo oltre che tecnicamenteimpegnativo. La scelta di que-sto campo ha riscosso consen-si da parte di tutti i concorren-ti, pensiamo quindi di impie-garlo nuovamente il prossimoanno, anche in considerazio-ne del fatto che la sua collo-cazione consentirà a moltagente di vederci e potrebbemagari avvicinare alcuni gio-vani a questo sano e splendi-do sport.Le classifiche complete sonostate inserite nel nostro sitowww.assonautica.an.it allepagine dedicate al settorepesca agonistica.

A fianco: Nik e Fabio.

A fianco: Sergio, Jose,Nik e Fabio.

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Veleggiata d’autunnodi R. Pelliccia

Anche quest’anno ci siamoritrovati in tanti, il 21 set-

tembre, all’appuntamento dellaVeleggiata d’Autunno che l’As-sonautica organizza oramai dasette anni e valida per l’attribu-zione dei trofei Challenger Sails,BMW Car Point e UISP OverTwenty.I 49 equipaggi hanno preso il viain una giornata di sole, pocaonda e purtroppo poco vento.La regata, manifestatasi subitomolto tecnica per le condizionimeteo sopradette, ha comunquepermesso ai tanti equipaggi disfidarsi con tutta la grinta e l’alle-gria che questa manifestazioneha sempre cercato di propugna-re, animata ancor di più dal gra-dito ritorno alle competizioniveliche di Benedetto Carlozzocon il suo “Via Albertini Ancona(Cannonball)”.Non sono mancati gli sfottò e leproteste prima, durante e dopo:addirittura anche una “sportel-

lata” data in partenza da unregatante alla conosciuta “VITA-MINA”, che è stata sicuramentepenalizzata oltre che legger-mente danneggiata in prua (il

tutto è comunque rientratosenza alcun rancore e con lescuse dell’equipaggio ospite cheaveva mal interpretato le regoledi partenza).Il calo di vento ha costretto gliorganizzatori ad abbreviare ilpercorso ma non sono mancatianche i colpi di scena, come l’ar-rivo dei primi due classificati,Jasmine e Black Rose, che pererrore hanno entrambi tagliato iltraguardo ingaggiati, ma in sensocontrario e, quindi, hanno rifattol’arrivo di nuovo con il secondoche ha battuto il primo, inverten-do così la classifica definitiva.Tutto si è concluso in allegriapresso la nostra bellissima sedecon le premiazioni e.... unabevuta alla salute della vela edella nostra Associazione.L’appuntamento per tutti è per laprossima Veleggiata di Nataledel 14 dicembre!Le classifiche sono consultabilisul nostro sito.

La partenza.

L’arrivo sotto spy.

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Monte Murano

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2 Novembre 2008

Un allegro gruppo di sociAssonautica è partito

alla volta di Monte Muranoper una gita fuoriporta, inuna splendida giornataautunnale di Novembre.Sempre alla ricerca di condi-videre momenti di allegria edi cultura, 46 soci si sonorecati alla scoperta del mera-viglioso paesaggio marchi-giano attraverso le collinesovrastanti Serra San Qui-rico.Imperterrito, una volta arriva-

ti al parcheggio del punto diristoro, l’intero gruppo hasubito iniziato un’ardua sca-lata su per le pendici delmonte arrivando in circamezz’ora alla sua sommità,dove uno dei soci, non pago,ha tentato la scalata anchedella croce posta sulla vetta.Si sono messi in evidenza perla potenza muscolare (dellalingua) il nostro avvocatoFlavio B. che esortava concontinue insinuazioni (non

ripetibili) il notoarmatore diSilver Age (sicu-ramente più aproprio agio frale boe) MaurizioR. a muovere lec.... osce su per ilpendio.Scesi dalle pen-dici di MonteMurano accom-pagnati dal pro-fumo di liquiri-zia, oltre che dalla vista diinconfutabili prove fiutabilidella presenza di mucche

(sicuramente ben nutri-te), l’allegra compagniaha gustato un lauto pa-sto presso il ristoro“COUNTRY HOUSE”. A pance gonfie ci siamopoi, quasi tutti, recati aSerra San Quirico perammirare la suggestivabasilica di S.Lucia instile barocco con atti-gua Cartoteca che ilnostro socio Paolo M.,previ accordi telefonici

con il Sindaco, aveva fattotenere aperta anche se didomenica. Qui i soci si sonoattardati a curiosare le anti-che rappresentazioni topo-grafiche della nostra terra.Abbiamo constatato, dopoquesta bellissima giornata aMonte Murano, che non soloil Mare ci lega ma anchel’entusiasmo di trascorrereinsieme bei momenti, acco-munati tutti dall’amore per lanatura, l’arte e la buona tavo-la!!!!! Alla prossima

R.P.

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Finale Raffiche CUPDomenica 16 Novembre si

è svolta la finale dellaseconda edizione della VIR-TUAL SKIPPER RAFFICHECUP tra le otto migliori imbar-cazioni selezionate dalle tregiornate di qualifica.È da notare che le quattroprove disputate “live’’ eproiettate sul maxischermodella nostra bellissima sedehanno attirato l’attenzione diun numeroso gruppo di spet-tatori provenienti anche daglialtri circoli (rimasti tutti moltosoddisfatti e divertiti).UPSIDEDOWN si è impostasubito al comando ed è riusci-ta (non senza lottare dura-mente sino alla fine) ad aggiu-dicarsi, per il secondo annoconsecutivo, la coppa del vin-citore. Da segnalare il secon-do posto di SILVER AGE (delnostro socio Ronconi Tom-

maso) a soli due punti dalprimo!La serata si è conclusa con unpiccolo ma gustoso buffètofferto dalla nostra A.S.D. aregatanti ed ospiti con l’augu-rio di rivederci presto per la

prossima (terza) edizionedella VSK RAFFICHE CUP.Ecco la classifica finale:

1.UPSIDEDOWN - StefanoMigliarini

2.SILVER AGE - TommasoRonconi

3.FABREEZE - Fabrizio Onofri4.MC BOAT - Francesco To-

masini5.MEXICAN MOUSTACHE -

Giacomo Fringuelli6.GUASCO- Antonio Flotta7.SUPER CICCIO BASTARDO

- Giacomo Santinelli8.STELLONE - Giuseppe Ma-

scinoSeguono altre 16 imbarcazio-ni.

Chi volesse consultare le clas-sifiche finali complessive po-trà trovarle nel sito di RafficheSailing Group all’indirizzo:www.raffichesailing.comAlla prossima

R.P.

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La sede nautica vivaLa sede c’è, è ampia e

bella, ma è solo un con-tenitore. Sono le persone,con la loro passione e lafantasia, che devono riem-pirla di contenuti. È vero, cisono tante iniziative di for-mazione, così numeroseche ogni sera c’è un corso,a volte due contemporanea-mente nelle due sale: pa-tenti, vela, meteorologia. Avolte si stenta a trovare unaserata libera per una riunio-ne del Direttivo.Ma il resto? I soci amanosoprattutto andare in barca,e questo è logico; ma cisono anche tante altre coseche possono girare attornoalla nautica e creare mo-

menti di aggregazione, ap-profittando dell’opportunitàdata ora dalla sede.Intanto alcuni hanno co-minciato a chiedere la sedeper feste private, e questa èuna cosa piacevole chevogliamo incentivare. Ma ilDirettivo voleva maggiore“movimento” e quindi sononate queste proposte:– Serate a tema: il venerdì,

ci saranno serate dedicatead un argomento (proget-tazione delle barche, conPaolo Cori, tattiche diregata, pesca, immersio-ni, reportage fotografici)

– Burraco: prima con uncorso, e poi con dei tor-nei, quelli che vorranno

saranno introdotti da chi ègià esperto in questogioco; il sabato pomerig-gio.

– Virtual skipper: il gioco sista diffondendo a mac-chia d’olio; abbiamoavuto le finali per duevolte nella nostra sede; ilmartedì sera si troveran-no gli appassionati, persfide con accompagna-mento di pizza.

– Cene in sede e scuola dicucina: il sabato sera leprime, la domenica pome-riggio la seconda. Tuttisono invitati, ci sarà qual-cuno che lancia l’idea, mapoi bisogna aderire pertempo perché il numero

massimo è di qua-ranta-cinquanta,non c’è spazio perpiù persone.– Serate culturalie musicali: pensia-mo di mobilitare lerisorse che ci sonotra i soci; una con-ferenza su un temaculturale, un grup-po musicale che havoglia di fare qual-cosa. Il sabato sera.Sarete informati pere-mail, volta pervolta; chi vuoledare una mano ofare proposte puòdirlo, come sempre,a Carla.

di R. Pelliccia

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Chi li vincerà?La veleggiata di Natale sarà... decisiva

Di seguito pubblichiamo le classifiche, dopo tre prove, per l’assegnazione dei trofei messi inpalio dall’Assonautica, la lotta è serrata ed è difficile ora prevedere chi conquisterà uno o

più degli ambiti trofei, saranno decisivi i punti che i concorrenti conquisteranno nella Veleggiatadi Natale del 14 dicembre p.v..

Trofeo BMW

La lotta in questo caso è tra Paolo Zoppi con la sua Jasmine eRiccardo Pelliccia con Maxy & Mark 3. Da sempre Paolo eRiccardo si sono contesi i primissimi posti nelle nostre veleggiate,quest’anno la battaglia è ancora più serrata e verrà decisa al foto-finish.

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Trofeo Challenger Sails

Diavolone di Gianni Bregallini ed Emma di GianfrancoCappanera rappresentano le piacevoli sorprese che contendonoil primo posto ai soliti e sempre agguerriti Jasmine di PaoloZoppi e Maxy & Mark 3 di Riccardo Pelliccia. Vitamina diLorenzo Foghini, detentore del trofeo 2007, naviga, anche acausa della sua assenza alla Veleggiata del Sostizio d’Estate,nella zona intermedia della classifica.

Insomma, la Veleggiata di Natale , alla quale non dovete mancare, deciderà a chi andranno iprestigiosi trofei, sarà anche l’occasione, durante la festa di premiazione, per scambiarci gliauguri di Natale e gli immancabili maliziosi sfottò del dopo regata.

Trofeo UISP Over Twenty

Questo è un nuovo trofeo che, grazie alla Uisp, l’Assonauticamette in palio tra tutte le barche partecipanti alle sue veleggiateche abbiano almeno 20 anni di età, si tratta insomma del trofeodedicato alle indomite veterane del mare.Qui la lotta è ancora tra Diavolone ed Emma, inseguiti da vicinoda Hirondelle di Oscar Graziosi e del nostro presidenteGianfranco Iacobone.

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