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STUDI DANTESCHI FONDATI DA MICHELE BARBI PUBBLICATI DALLA SOCIETÀ DANTESCA ITALIANA VOLUME OTTANTAQUATTRESIMO IN FIRENzE, LE LETTERE – 2019

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  • STUDI DANTESCHIF O N D A T I D A M I C H E L E B A R B I

    P U B B L I C A T I D A L L A S O C I E T À D A N T E S C A I T A L I A N A

    V O L U M E O T T A N T A Q U A T T R E S I M O

    IN FIRENzE,LELETTERE–2019Vol. LXXXIV

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    € 125,00

    ISSN

    039

    1-78

    35

  • DirezioneMARCELLO CICCUTO

    Comitato DirettivoGABRIELLA ALBANESE PAOLA ALLEGRETTI ANDREA BOZZI SONIA GENTILI

    GIUSEPPE LEDDA FRANCO SUITNER

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    Redazione editorialePAOLA ALLEGRETTI PAOLO PONTARI

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    Direttore responsabile Giovanni GentileAutorizzazione del Tribunale di Firenze n. 1306 del 01.05.1959Periodico associato all’USPI, Unione Stampa Periodica Italiana

    ISSN 0391-7835

  • SOCIETÀ DANTESCA ITALIANA

    STUDI DANTESCHI

    Fondati da Michele Barbi

    Pubblicati dalla Società Dantesca Italiana

    LXXXIV

    IN FIRENZE, LE LETTERE – 2019

  • INDICE

    Nota della Redazione, Cento anni di «Studi Danteschi» all’insegna di Michele Barbi V

    Mirko Tavoni, Dante e la scoperta del Paradiso terrestre in mezzo all’Oceano 1

    Giorgio Inglese, «Cara piota». Proposte per la Commedia 15

    Ambrogio Camozzi Pistoja,Testo come eucarestia. Linguaggio parabolico nel Convivio di Dante 57

    Sara Calculli - Sonia Gentili, Dante e lo statuto della poesia tra Boezio e Orazio 101

    Francesco Ciabattoni, Inferno IX 153

    Sebastiana Nobili, «Ancor si cola»: una lettura di Inferno XII 167

    Gianfranco Fioravanti, Simplicio: chi era costui? 189

    Fulvio Delle Donne, Breve nota di restauro testuale dell’Epistola VI (1, 3) 197

    Susanna Barsella, Dante e la machina mundi.Modelli cosmologici e l’Epistola XIII 205

    NOTE

    Umberto Dassi, Terzine della Commedia in un codice delle Tragedie di Seneca (ms. Dc. 152 della SLUB di Dresda) 269

    Gabriella Albanese - Bruno Figliuolo - Paolo Pontari, Dei notai, cartolai e mercanti attorno al Liber Dantis di Giovanni Villani e del modo di leggere i documenti antichi 285

  • Notizie della Società Dantesca Italiana per l’anno 2018 387

    Indice dei manoscritti e dei documenti d’archivio 399

    Indice dei nomi 404

    INDICEIV

  • GIORGIO INGLESE

    «CARA PIOTA».PROPOSTE PER LA COMMEDIA

    Il saggio enuncia le premesse metodologiche e analitiche alla nuova Edizione Nazionale del-la Commedia dantesca, la cui pubblicazione è prevista per il settembre 2021, a più di cin-quanta anni dalla fondamentale edizione di G. Petrocchi.1) Il canone dei testimoni viene ridefinito, alla luce degli studi condotti in questo lasso di tem-po, in particolare da F. Sanguineti, da P. Trovato e da chi scrive. Seppur largamente contami-nata ab antiquo, la tradizione risulta tripartita fra: un “testo standard” α/z (cui risponde laquasi totalità dei manoscritti conservati, a partire dai vetusti Ash Eg La Parm); una “edizio-ne” allestita nel 1330-31 e firmata da Forese (Donati?), leggibile nei testimoni Mart e Triv; ilcodice Urb (unico rappresentante antico – 1352 – di un ramo β, cui forse attinge anche pervia di contaminazione il ms. Rb). 2) Come già ben inteso da Petrocchi, in tali condizioni la scelta fra le varianti semantiche nonpotrà affidarsi alla semplice aritmetica di uno stemma codicum ma dovrà passare per una at-tenta comparazione di merito. Fra le lezioni “indifferenti” (adiafore), invece, si preferirà col-locare a testo la lezione su cui si accordano “Forese” e β VS α/z, oppure α/z e β VS “Forese”,oppure α/z e “Forese” VS β.3) Per la restituzione formale del testo (facies linguistica) si adotterà come testo-base il ms. Triv(1337), depurato di pochi tratti estranei al fiorentino “colto” documentato fra il 1250 e i pri-missimi anni del sec. XIV.

    «Cara piota». Methodological and Analytical Premises for the “Commedia”

    The essay sets out the methodological and analytical premises for the new National Editionof Dante’s Comedy, whose publication is scheduled for September 2021, more than fifty yearsafter G. Petrocchi’s fundamental work.1) The relationship between the witnesses is updated, after the studies conducted in this pe-riod, in particular by F. Sanguineti, by P. Trovato and by G. Inglese himself. Although large-ly contaminated, the tradition shows us see three branches: “standard text” α/z (to which al-most all preserved manuscripts respond, starting from the ancient ones: Ash Eg La Parm); an“edition” set up in 1330-31 and signed by Forese (Donati?), readable in Mart and Triv; thems. Urb (the only ancient representative – 1352 – of a branch β, from which perhaps also thems. Rb obtains some lessons).2) In these conditions the choice between the semantic variants may not rely on the simplearithmetic of the stemma codicum but has to pass through a careful substantial comparison.Among the “indifferent” lessons (“adiafore”), instead, we can prefer the lesson on which“Forese” and β accord themselves vs α/z, or α/z and β accord themselves VS “Forese”, or α/zand “Forese” accord themselves VS β.3) For the formal restitution of the text (phonetics, morphology, microsyntaxes) the ms. Triv(1337) will be adopted as reference text, purified of few features unrelated to the “cultured”Florentine language documented between 1250 and the beginning of the century XIV.

    Keywords: Dante Alighieri; Divine Comedy; Critical Edition.

  • GIORGIO INGLESE16

    Incaricato dalla Società Dantesca Italiana di preparare un nuovo te-sto della Commedia per l’Edizione Nazionale, espongo qui i fonda-menti analitici e i criteri esecutivi del lavoro.1

    1. Caratteri della tradizione

    La tradizione manoscritta della Commedia è come un fiume il cui corso piùalto [...] non solo ci è ignoto ma appare, dall’analisi delle prime acque attingi-bili, già carico di confluenze che hanno confuso e rimescolato le correnti [...].Una domanda fortissima, la fretta di copisti talora ignoranti [...] un dettato dicosì forte novità dovettero produrre presto corruttele ed errori [...] e perciò sidovette affermare assai presto sulla trasmissione verticale l’esigenza orizzontaledella ricerca di esemplari autorevoli e della correzione in base ad essi del testoesemplato. [...] Così tradizioni diverse si incrociano e si mescolano [...]. Sap-piamo che ci sono stati copisti che hanno trascritto molte e molte volte il testodel poema, ed essi [...] saranno stati sottoposti a procesi di contaminazione mne-monica [...]. Così molteplici spinte sincroniche, orizzontali, contribuiscono a in-debolire, talora a obliterare le linee diacroniche, verticali, i rapporti lachmannia-ni. La determinazione dei rapporti verticali può del resto far leva qui molto ra-ramente [...] sugli elementi di solito più sicuri della classificazione genealogica,cioè sulla presenza di lacune meccaniche evidenti o anche di evidenti interpola-zioni [...]. Per questi processi organici di contaminazione le costellazioni di va-rianti si distribuiscono irregolarmente determinando fra i mss., soprattutto neipiani più alti della tradizione, rapporti variabili. (Folena 1965, pp. 46-48, corsi-vi miei)

    Nei codici della Commedia, testo notissimo e memorizzato, di errori, comevorrebbe la teoria, congiuntivi e separativi, se ne possono trovare ben pochi.(Segre 2002, p. 312)

    Per quanto è dato oggi sapere, la prima testimonianza sicura delladiffusione dell’Inferno risale alla seconda metà del 1314 (“argomentobarberiniano”); la più antica traccia testuale, al primo semestre del1317. La prima eco di lettura del Purgatorio è databile fra il marzo 1314e il marzo 1315. Nell’estate del 1320, Giovanni del Virgilio aveva let-to le prime due cantiche; nel rispondergli, Dante stesso dichiarava cheil Paradiso non era ancora pronto per la divulgazione. Dalla narrazio-ne boccacciana e da altre notizie credibili si ricava che un esemplare

    1 Che ha come naturale premessa la revisione del testo e il commento IN16.

  • completo del Poema fu presentato da Iacopo Alighieri a Guido No-vello da Polenta il primo aprile del 1322.2

    Lo scarno profilo delle più antiche vicende tradizionali, prima an-cora dei «rapporti variabili» (Folena) sempre evidenziati dalle colla-zioni fra i testi, porta a dubitare che, nel caso della Commedia, abbiapiena validità il “primo presupposto” della stemmatica: «che le copietrascritte dopo la divisione principale riproducano ciascuna sempre unmodello soltanto – cioè che nessun copista fonda insieme più modelli,‘contamini’» (Maas 1927, § 6, corsivo mio).

    In linea generale, ciò sconsiglierebbe di affidare la ricostruzionedel testo a una qualsiasi “norma di stemma” che non fosse attenta-mente condizionata. In particolare, nella misura in cui la tradizione delpoema è ab antiquo aperta a contaminazione fra la tradizione indipen-dente delle prime due cantiche (e forse dei primi venti canti del Para-diso) e la tradizione “organica” del poema intero, la nozione di errore“separativo” risulta pressoché destituita di efficacia, poiché ogni erro-re non correggibile ope ingenii può essere stato corretto grazie al con-fronto tra fonti diverse.

    La prima testimonianza di tale lavorio “critico” ci è offerta dal fa-moso notamento di Forese (Donati?) in fine del codice da lui allestitoper Giovanni Bonaccorsi nel 1330-31 (vedi oltre, § 5):

    defectu et imperitia vulgarium scriptorum, liber lapsus est quam plurimumin verborum alteratione et mendacitate. Ego autem, ex diversis aliis respuendoque falsa et colligendo que vera vel sensui videbantur concinna, in hunc, quamsobrius potui, fideliter exemplando redegi.

    Successiva alle edizioni boccacciane del Poema, coeva all’impegnocritico di Filippo Villani (attestato nel ms. Laur. 26 sin. 1), è poi la testi-monianza di Coluccio Salutati, nell’epistola al cancelliere ravennate Nic-colò da Teodorano, del 2 ottobre 1399: «est michi cura quod possim ha-bere correctum opus divinissimum Dantis [...] Dici quidem non potestquam molesta michi sit ista corruptio que libros omnes invasit» etc.3

    Consegue da ciò la generale difficoltà, talvolta insormontabile, diprovare la non dipendenza di un teste dall’altro quando questa non ri-

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 17

    2 Cfr. Inglese 2015a, pp. 143-147.3 Per la correzione del nome del cancelliere ravennate corrispondente del Salutati cfr.

    G. ALBANESE - P. PONTARI, L’ultimo Dante e il cenacolo ravennate, Ravenna, Longo, 2018,pp. 36-37 e n. 20.

  • GIORGIO INGLESE18

    4 Usuali nella tradizione del poema: trattino diritto o ondulato in luogo di n o m; oc-casionalmente ũ per vv; trattino increspato in luogo della r; apice o lineetta in luogo dier; p tagliata in luogo di per (e anche di par-); p tagliata in prolungamento del tondo inluogo di pro; p’ in luogo di pr, pre, pri; q tagliata (= qui), q con trattino sovrapposto(= que) e q con trattino ondulato sovrapposto in luogo rispettivamente di qui que qua; 9per con-; s lunga tagliata in luogo di ser (anche all’interno di parola); u’ e t’ in luogo diver e ter (anche tra); m sovrastata da trattino o lineetta increspata per men mer (nomen-clatura da Castellani 1952, p. 13). In scritture fior. dell’età di Dante il trattino sopra-scritto (titulus) a una vocale può indicare il raddoppiamento della consonante che segue,anche diversa da m n: almeno b c g l r t; il fenomeno potrebbe essere invocato per spie-gare taluni errori di lettura (aua @ciaua > auanciaua).

    sulti obiettivamente dall’età degli stessi. In particolare, soggiace a que-sta obiezione di fondo il tentativo di ricongiungere testimoni palese-mente recenziori a capostipiti (incogniti) sovraordinati ai codici piùantichi, quando i recenziori stessi non rechino «tradizione genuina nonnota d’altrove» (Pasquali 1952, p. 45, corsivo mio). D’altro canto, se a scapito della nozione di errore “congiuntivo” è

    provato che anche patenti corruttele si sono diffuse per linee orizzontali(cfr. Pg 18.83 Rb), rimane vero che, trasmettendo la contaminazione me-no facilmente errori che varianti ammissibili, quantità e qualità degli er-rori comuni restano indicative per l’una o l’altra delle possibili relazio-ni (Avalle 1978, pp. 80-81). L’accumulazione dei dati può così attenua-re gli effetti distorsivi della contaminazione – non però annullarli.

    2. Errori virtualmente poligenetici

    Per norma generale di cautela, non si conteranno come errori co-niunctivi le corruttele troppo facilmente iscrivibili nella casistica deglierrori di lettura:

    a) scambio fra lettere o gruppi di lettere molto simili: If 2.69 laiuta > lauitaTriv Ash, If 33.92 ruui- > riuidamente Urb Ham Laur, If 33.111 ve > ne Mart TrivMad, Pg 1.108 prendere > prendete Ash Eg La Parm, Pg 21.78 ci trema > atrie-ma Triv Mad, Pg 25.78 iunto > uinto Ash Eg Parm, Pg 27.4 nona > noua Ash LaHam, nouoMart Triv Parm Vat (nououo) Laur Mad, Pd 8.71 actesi > accesi HamPo Urb, Pd 13.55 sì (m)mea > sin ea Urb, sinnea Laur, si inea Ham, Pd 15.74 ua-parse > maparse Rb Urb, Pd 17.38 uostra > nostra Triv Ash Urb, ecc.;

    b) omissione o fraintendimento di segni abbreviativi:4 If 22.101 tema@ > te-ma Triv Ash Eg, If 28.18 vı@se > vis(s)e Ash Urb, Pg 13.144 p(er) te > in parte Eg”

  • La Parm ecc.; Pg 20.126 p(er)messo > promesso Triv Eg; Pd 5.66 p(r)i(m)a > pro-pria Ash Ham Parm, ecc.;

    c) incomprensione della sequenza grafica: Pg 8.76 de leue Urb> di lei uiAshEg Parm Rb, Pg 9.145 se (i)ntendo @ > sentendo Ash Rb, Pg 19.105 piuma sem-bran > più mi s. Ash La Parm, Pd 19.100 *se quitaro > seguitaro Mart Triv AshHam La Parm Fi Po Urb, ecc.; raro, ma attestato, il “salto” all’interno di paro-la: If 24.91 tristissima > trissima Laur’ Urb;

    d) scambio doppie/scempie: If 16.69 gita > gitta Ash Eg” La, ecc.; e) scambi ricorrenti fra parole simili: If 3.22 alti > altri Ash’ Rb Urb, Pg

    27.3 alta > altraMart Triv Ash La Parm Rb Urb Ham Fi Po Mad’, Pd 12.32 al-tro > alto Ash Eg La Parm Rb Urb; Pg 15.18 modo > mondo Ash La Parm; Pg16.18 agnel > angel Triv Ash Eg La Rb (oltretutto, facilmente correggibile); ecc.;

    f) ripetizioni a breve distanza: Pg 15.63 di se > dissi Ash, diss’io Triv (cfr. v.59);

    g) interferenze di memoria: If 7.11 volsi nell’alto là > v. così colà Parm Urb(cfr. If 5.23), Pg 1.52 da me > da me stesso iperm. Ash Mad (cfr. If 10.61);5

    h) equivoci dovuti a difficoltà linguistica: Pg 4.116 avac(c)iava (tosc.)> avan-ciava Rb Urb Mad; o troppo facilmente spiegabili nel contesto: If 21.46 convol-to > col volto Ash Eg Rb Laur Mad, Pg 5.116 al > il gran giogo coperse Mart TrivLa” Parm Urb, Pg 17.39 ala tua pria ch’a l’altrui > ch’a la mia Mart Triv Rb LaurMad, Pg 20.85 paia[...] el fatto > al fatto Mart Triv Mad, Pg 32.117 dall’onda orda poggia > pioggia Triv La, Pd 2.108 dal colore e dal freddo > dal calore Eg LaParm Rb Urb, Pd 19.109 tai cristian dannerà > danneran Triv Urb, Pd 23.81 pra-to[…] coverti > coverto Ash Urb, ecc.

    E tuttavia: se è comunque poco probabile che due copisti indi-pendentemente l’uno dall’altro cadano nel medesimo errore nel me-desimo punto (Avalle 1978, p. 97), la probabilità di una coincidenza ca-suale fra tre, quattro, cinque ecc. diventa ancora più bassa (cfr. Pg 27.4,al primo punto nella lista precedente); quando un errore di natura pa-leografica, magari in sé facile, genera una lezione che altera grave-mente, o distrugge, il senso della frase, la probabilità di poligenesi di-minuisce, perché alla coincidenza dell’errore ottico bisogna sommarequella in una defaillance della vigilanza sul dettato interiore. Per es.,Pg 29.78 et el(l)ia, di Ash Ham Eg” La Parm Rb, è di genesi evidente,

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 19

    5 E persino, estraneo ai codici di cui ci occupiamo, Pd 30.33 ciascuno artista >buoncitarista nei mss. di Boccaccio, per ricordo di Pd 20.142. Sul fenomeno, ma soprattuttoin relazione alle «varianti non manifestamente erronee», insiste Contini 1970, p. 373;tocca poi all’editore distinguere le sovrapposizioni abusive, a carico di copisti, dalle re-pliche e dai rimandi interni voluti dall’Autore: al riguardo, osservazioni di qualità mol-to varia in Fasani 1986.

  • GIORGIO INGLESE20

    6 Di questi avvertimenti (cfr. Inglese 2007, pp. 59-60) non ha tenuto conto Viel 2012,pp. 1017-1022 (Appendice: loci espunti dell’Inferno e del Paradiso). La doverosa cautelanella qualificazione di errori come coniunctivi non può spingersi fino a escludere tutti glierrori di cui sia possibile immaginare una qualsiasi genesi “testuale”. Delle corrutteleprodottesi in una fase di copia è quasi sempre possibile indicare una “occasione” nel te-sto stesso, tranne i rari lapsus dovuti a interferenze memoriali proprie dell’individuo-co-pista, e quindi per noi imperscrutabili.

    7 Dal corpus di errori-guida proposto in Inglese 2007 sono stati esclusi alcuni numeri:lezioni sicuramente deteriori, che tuttavia accetteremmo nel testo se ignorassimo la va-riante; sinonimi, tardivamente riconosciuti come tali; errori di troppo scarsa valenza con-giuntiva. Altri luoghi sono stati aggiunti. Prima e seconda scrittura sono distinte con unoo due apici.

    da edelia = e Delia, eppure la sua diffusione corrisponde a una verifi-cata figura genealogica. Lo stesso si può dire di Pg 26.31 presta > festaMart Triv (cfr. v. 33); di Pg 32.32 crese > orese Ash Eg” La’? Parm (cat-tiva lettura del centro-it. crese); di Pg 29.25 dov’ubidia > dinubidioAsh,dinubidia Parm; ecc. Infine, ammesso che tre, quattro, cinque copisti incorrano casual-

    mente nell’identica svista, se gli stessi tre, quattro, cinque si incontra-no in cinque o dieci “sviste” identiche sarà arduo attribuire ciò al ca-so.6 Per es.: se Brunetto > ser B. a If 15.32 è di facile genesi, dato ser B.al v. 30, dunque non utilizzabile in linea di principio come errore-gui-da; anche più facile imo > uno a If 18.16; ben spiegabili Pg 11.36 uscirale > delle, Pg 18.20 mobile > nobile, Pg 27.16 (pro)tesi > presi. Eppu-re Mart Triv Ash Eg La Parm, vale a dire tutti i testi principali del ra-mo α (vedi oltre), cadono in fallo nel primo (insieme con Rb) e nel ter-zo luogo; nel secondo, errano Ash La Parm Rb nonché i loro affiniHam Fi Laur Po Pr Cha Vat; nel quarto Ash Eg La Parm Ham LaurGa; nel quinto, Ash Eg Parm + Ham Fi Pr Vat.

    3. Errori tendenzialmente monogenetici

    Date le premesse, l’analisi degli errori procederà dal nucleo testi-moniale più vetusto (1330-40) alle fasi successive della tradizione (cfr.Chiesa 2012, pp. 103-104). La tabella include errori in cui si accordi-no almeno due fra i seguenti testimoni: Mart Triv Ash Eg La Parm RbUrb. Gli altri testi si citano in quest’ordine: Eg” Ham Fi Po Pr Vat;Laur Mad; altri eventuali. Si confrontino coincidenze e divergenze ri-spetto a Petrocchi 1966, pp. 135-163.7

  • «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA CommEdIa 21

    2.80

    3.36

    4.141

    4.142

    5.94

    7.106

    8.125

    9.45

    9.115

    10.9211.37

    11.9511.10616.26

    17.104

    17.125

    18.1219.114

    20.69

    20.110

    men t.in me t.mi fosse t.fama‹in›fam(i)aalinoalmoe alino

    e alanoE velidee vidi (l)ti p.

    una paludevauna p. fame in s.me s. (me∙s. ?)crine

    clinetutti i(n) lo-covia a F.odii

    dici che s’o.cose(in) tra loro

    testa

    gridarsalirsole uno

    a unofosse

    fosse incon talcantacotal canta

    che l’ubidir, s’e’ già fosse, m’è tardi

    che visser sanza infam(i)a

    Tulio e lino

    Euclide geometra

    quel che udire e che parlar vi piace

    In la palude va [...] questo [...] ru-scel

    a men secreta porta

    le feroce Erine

    fanno [...] tutt(o) (i)l lito [o loco]varodi torre via Fiorenzaonde omicidi e ciascun che mal fie-redove di’ch’usura offendeDa queste due se tu ti rechi a mentesì che (i)n contraro il collo |facevaai pièla coda [...] tesa come anguillamosseE vidi poi [...] lo scender e ’l girar

    la parte dov’e’ son rende figurase non ch’elli uno, e voi n’oratecento

    segnar poria, s’e’ fesse quel cammi-no

    e diede ’l punto con Calcanta

    Triv RbEg; Pr (a me t.) LaurAsh; mo t. HamLa Parm; Ham Fi’ Po Pr Laur MadTriv EgHamLa’Mart Triv Ash Parm Rb; Fi’ La”Po Pr Cha Vat Laur MadEgParm; enclide LaurMart Triv Ash’ La’; Ham PrEg La Parm Rb Urb; Fi Po VatLaur MadEg’ (forse v’è) La’ Parm; Eg” PoPr (v’è) Cha Vat LaurAsh RbLa Rb; Eg” Fi Po Pr Cha VatAsh Parm; Ham Laur

    Ash La’ Parm Rb;Ham Po Pr(tr-)Cha(tr-) Vat(tr-) Laur MadMart TrivMart Triv; Ham Po Pr Cha VatLaur MadMart TrivMart Triv Ash Eg La; Cha Ham FiPo Pr LaurAsh Parm Rb’La Parm; Eg’’ Ham Fi Pr LaurMart Triv La’ Parm; Eg” Pr LaurMadAsh Eg’; Po Laur

    Eg La’ Parm; Fi Vat Laur MadChaMart Triv Ash; VatAsh Parm; Eg” Pr

    Eg’?Ash Eg La Parm; Ham(fosser)Po

    Mart TrivLa; PoParm; Pr Laur

    3.1. Inferno

  • GIORGIO INGLESE22

    22.124

    25.13427.14

    27.29

    27.54

    27.115

    28.135

    31.7132.128

    33.26

    34.71

    con tal contacolpo

    fondedel f.

    entro a O.

    in s.

    quaggiù

    laggiùgiovanni

    che ti sfo-gasovra

    lieve

    lumeloco e

    Di che ciascun di colpa fu com-puntoe la lingua [...] si fendeper non aver via [...] dal principionel focoio fui d’‘i monti là in tra Orbino | e’l giogotra tirannia si vive e stato franco

    Venir se ne dèe giù tra ’ miei me-schini

    che diedi al Re giovene i mai con-forticol corno [...]ti disfogacosì (i)l sovran li denti all’altro pose

    Pertugio [...] m’avea mostrato [...]più lune già

    ed el prese di tempo e loco poste

    AshAsh’ Eg La Parm; Ham Po ChaVatAsh La’; PoAsh Eg Parm Rb; Ham Po Pr ChaVat Mad LaurAsh Rb (dientro); Ham

    Rb Urb; Ham Fi” Po(a s.) Pr( s.)Laur MadRb Urb; Fi

    Parmtutti i testi (giovanne Ham) tranneUrbTriv AshEg La Parm Rb; Po Pr Cha VatLaurEg La (levie) Parm; Cha Po(levie)PrMart-; Ham Vat Laur MadAsh La’ Parm Urb; Ham Pr Laur

    3.2. Purgatorio

    2.26

    2.352.93

    2.1072.1182.126

    3.30

    4.131

    7.103

    aperser l’

    l’ale o l’ali|m’a te com’era tantaterrainnamorosoandavamquesti

    cheragion

    feci

    io feci

    nasuto

    mentre che’ primi bianchi apparver[o –rser] alitrattando l’aere coll’etterne pennediss’io; m’a te com’è tanta ora tolta

    memoria o uso al’amoroso cantoNoi eravam tutti fisili colombi adunati ala pastura |queti

    i cieli | che l’uno all’altro raggionon ingombrail ciel m’aggiri [...] quanto fece invita

    E quel nasetto [...] morì fuggendo

    Mart Triv (-rse) La Parm; HamEg” Fi Po Pr Vat LaurEg La Parm Rb; Fi’ Po Pr VatLa’ Parm; Eg” Fi Po Pr Vat

    La’ Parm; Fi Po Prtutti tranne Urb (e Ham) Mart Triv La’ Parm; Eg” Fi’ Po Pr

    Ash La Parm; Eg”? Fi’ Po Pr

    Vat Mad

    Ash La Parm Rb; Eg” Fi Po PrLaur Mart Triv Ash Urb; Ham Fi LaurMad

  • 8.94

    8.1299.13-15

    9.39

    9.429.74

    9.130

    10.35

    10.90

    12.94

    13.313.7914.141

    15.49

    15.86

    16.14217.4017.5217.5517.9717.113

    18.2818.57

    18.7618.83a

    18.83b

    18.85

    18.10618.127

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 23

    com’io

    bontàprimi... tri-sti

    indi (’l) par-tiroà (c)cacciacolà

    parte

    deli

    se tu (’l)

    innunzioanuntionomelandadietro

    saput(o)an(no)exaticaexanticafiumepiangecome (’l) sold(i)rittone’ primio del

    falconet è primaapetibileterzapietosa

    cortesenulla

    quella

    favoreo (se) più(si) tacque

    Com’ei parlava, e Sordello a sé iltrassedel pregio della borsa e della spadacomincia i tristi lai|la rondinella[...] forse a memoria de’ suo’ primiguailà onde poi li greci il dipartiro

    l’uom che spaventato agghiacciain parte |che là [...] vidi

    Poi pinse l’uscio ala porta sacrata

    col decreto | dela molt’anni lagri-mata pacel’altrui bene | a te che fia, se ’l tuometti in oblioA questo invito vegnon molto radi

    Lo monte che salendo altrui dismalavenìa da quella banda | della cornicein destro feci, e non innanzi, il passo

    s’appuntano i vostri disiri

    una visione |extatica

    l’albor che per lo fummo raiaCome si frange il sonnocome al sol che nostra vista gravaQuesto è divino spiritonel primo ben direttoche ’l mal che s’ama è del prossimo

    come il foco movesi in alturae de’ primi appetibili l’affetto

    mezza nottePiettola più

    più che villa mantoana

    io che la ragione [...] avea ricolta,|stavafervore acutose più disse o s’ei si tacque

    Ash Eg La Parm Rb Urb; Ham FiPr VatLa’ Parm; Fi Vat MadRb Urb

    Ash La’; Fi Vat

    Mart Triv La Parm; Fi Pr Vat MadLa Parm; Eg” Fi Pr Vat(che colà)Laur MadMart Triv Ash Eg La Parm RbUrb; Fi(-ta) Mad’ Mart Triv Ash La; Pr Vat Laur

    Triv Ash Eg La’ Parm Rb; Ham FiPo Laur MadFiAsh La Parm; Ham Pr VatAsh La’ Parm; Eg” FiLa Parm; Eg” Fi Pr Vat LaurMart Triv Ash Eg La Rb Urb;Ham Fi” Pr Vat Laur MadAsh La Parm; Eg” Ham Fi VatLaurLa’? Rb; LaurAsh Parm; Eg” Ham Pr VatAsh La Parm; Eg” Fi Pr VatAsh La’ Parm; Eg” HamMart Triv; Eg” Ham Po Pr LaurAsh La Parm; Ham Fi Pr VatMart Triv Ash La’ Parm; Pr VatAsh Eg? La Parm Urb (ode il); PrVatAsh’ La; Eg” LaurAsh La Parm; Eg” Ham Fi Pr VatLaurEg Rb; Fi LaurAsh Eg’ La Rb”; Ham Pr Vat’LaurParmAsh Eg’ La Parm Rb”; Ham Fi PrVat’ Laur MadAsh La Parm; Eg” Ham Fi Pr VatLaur Ash La Parm; Eg” Ham Fi Pr VatAsh Eg La Parm; Ham Fi

  • GIORGIO INGLESE24

    19.34a

    19.34b

    19.35

    20.104

    20.11421.25

    21.61a

    21.61b

    21.112

    22.5122.58

    22.105

    22.12923.3623.49

    24.5424.57

    24.125

    25.3125.4225.4525.67a

    25.67b

    25.8825.12826.7

    26.69

    26.72

    al buon

    e mentre

    come (se)dicessee l’altro (e)

    mondoper colei

    perché coleiperché coluiimmondiziasolversi

    insieme

    veder(li) crio ocreodiomitrie

    portardunqua (-e)uscita

    detto haiil novo

    (v’)ebbe

    disflegoaffragescurala v.

    al pettocertoscrivevirtùdolente

    in se inurbaentra in ur-baatti cor

    e ’l buon maestro: «Almen tre

    e ’l buonmaestro: «Almen tre

    voci t’ò messe» dicea

    traditore e ladro e paricida

    tutto il monte giraMa, perché lei che dì e notte fila

    Dela mondizia sol voler fa provaDela mondizia sol voler fa prova

    Se tanto labore in bene assommi

    suo verde seccaper quello che Cliò teco li tasta

    le nutrice nostre

    a poetar mi davano intellettol’odor [...] d’un’aquaal’asciutta scabbia

    ch’e’ ditta dentrodolce stil novo ch’i’ odo

    per che no i volle Gedeon compa-gnila veduta eterna li dislegoa farsi quelle per le vene vanesovra altrui sangueApri ala verità che viene

    Apri [...] il pettoTosto che loco lì la circunscriveVirum non cognosco virtùpiù rovente | parer la fiamma

    lo montanaro [...] s’inurba

    nelli alti cuor

    Ash La Parm; Eg” Ham Fi (almaestro) Pr Vat’? Laur Mad”Ash La Parm; Eg” Ham Fi Pr Vat’Rb” LaurAsh La Parm; Eg” Ham Po PrVat’ Laur MadAsh Eg La Parm; Ham Fi VatLaurAsh’ La Parm; Ham Fi Pr VatMart Triv Eg Parm; Ham Fi PrVat Laur MadLa’AshMart Triv; MadMart Triv Ash La’? Parm; Eg”Ham Fi(-vere) Pr Vat Laur MadAsh La’ Parm; Eg” Ham Fi Pr VatLaurAsh La Parm; Eg” Ham Fi Pr VatAsh La’ Parm; Eg’’ Ham Pr Laur

    RbAsh (-ia) La’ Parm (mitritia); Ham(mictia) Fi Pr Vat LaurLa’ Parm; FiAsh La’ Parm; Eg” Ham Fi VatAsh La’ Parm; Eg” Ham Fi(usata)Pr VatMart TrivAsh La’ Parm Urb; Eg” Ham FiPr VatLa Parm; Eg’’ Fi Pr Vat Laur

    Ash La’ Parm; Ham Eg” FiMart Triv; MadAsh Eg La’? Parm; Ham PrAsh La’ Parm; Eg” Ham Fi PoVat Laurtutti tranne Eg’ Rb’ e PrAsh La’ Parm; Eg” Ham VatAsh La’; Eg” Ham PoAsh La Parm; Eg” Ham Fi VatMadAsh La’; Eg” HamMart Triv

    Ash Parm; Ham Pr(a. il c.) Vat

  • «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 25

    26.81

    26.143a

    26.143b

    27.1627.7627.88a

    27.88b

    28.34

    28.5328.123

    29.4730.35

    30.6830.100

    31.78

    32.532.102

    32.147

    33.19

    33.62

    33.6933.76

    atti coloragiunt(a) a

    consitoslas passadas con essifannoparea

    del dì di f.del giornoforidel ciel diforiristretti

    in terraaspetta

    camminco(n) la

    fronted(r)ettadestraapersionapparsioncalartorma

    innostro vi-sto‹.›inostro vi-stoa nostra vi-stamostro invistacontr(o) (a)quellola vialavead’un P.a ben

    aiutan l’arsura vergognando

    consiros veivei la(s)passada folorsu le man commessesi stanno ruminando [...] le caprePoco parer potea lì

    lì del di fori

    Coi piè ristetti

    a terra e intra sél’altra ch’acquista e perde lena

    l’obietto comun che ’l senso ingannacotanto | tempo era stato ch’a la suapresenza |non era di stupor [...] in-frantocerchiato delle fronde di Minervaferma in su la detta coscia

    Posarsi [...] da loro aspersion

    parete di non-calercive |di quella Roma

    simile mostro visto ancor non fue

    e con tranquillo aspetto

    l’anima prima

    e ’l piacer loro un Piramo ala gelsase non scritto almen dipinto

    La; Eg” (alti [color])LaurAsh La Parm; Ham Eg” (agiunto\a/ Fi Pr Vattutti tranne La” Rb UrbRb Urb (la sp.)Ash Parm; HamAsh La Parm; Ham Eg” Fi Pr VatAsh La Parm Urb; Eg” Ham FiLaur Po” Pr VatHam La” Pr VatEg”, Laur

    Urb

    Ash La’? Parm (stretti); Ham Eg”Fi Po Pr Vat MadAsh La’; Po LaurAsh La Parm; Ham Eg” Fi Pr VatLaurMart Triv; MadTriv Ash La Parm; Eg” Ham PoPr(che la) Vat Laur

    Ash La Parm; Ham VatRb (Rb”?) Ash Parm; Ham Po Pr Vat LaurAsh La’; FiParm; Ham(-rition) Pr VatMart Triv; MadAsh La’ Parm; Ham Eg” Fi Pr VatLaurLa’ Parm(-a -a); Pr(-a –a) Laur(-a -a ), Eg” (la i sembra del rev.)

    Ash; Ham

    Fi” Vat

    Ash La Parm; Eg” Ham Fi Po PrVat LaurEg La’ Parm; PrAsh; HamMart Triv Ash’?; MadAsh Eg La’ Parm; Fi

  • GIORGIO INGLESE26

    3.3. Paradiso

    1.381.129

    1.141

    2.1382.1452.147

    4.55

    5.586.109

    7.19

    7.338.46

    10.410.612.1512.21

    13.28

    14.81

    14.86

    16.1917.13

    17.10818.11

    19.135

    20.2120.10820.109

    mandaassordascordacom materaquietacom’a terraquietauanitateda luce lucel’adduce

    intentione

    creda scioltapunser

    ineffabile

    internoquanto aquella(l)ochiociò checonsurseultima

    cantor(e)

    seguir

    raggio

    semprepieta

    piantae(t) cheinretire

    non terran-nolibertàdivinadivina

    per diverse foci [...] ma, da quellala materia è sorda

    com’a terra quiete in foco vivo

    girando sé sovra sua unitateciò che da luce a luce | par differenteformal principo che produce[...] loturboe forse sua sentenza è d’altra guisa[...] con intenzion da non esser de-risaogni permutanza credi stoltagià pianser li figli | per la colpa delpadremio infallibile avviso

    suo etterno amoreE quanta e quale vid’io lei far

    per mente e per locochi ciò rimiraconsunse come sol vaporil’estrema all’intima rispose

    compié il cantare e ’l volger

    quelle vedute [...] che non seguì lamentel’affocato riso [...] mi parea piùroggios’empieO cara piota mia

    più grave è chi più s’abbandonala mente che non può redire |sovrasénoteranno molto in parvo loco

    l’ubertà del suo cacumee ciò di viva spene fu mercededi viva spene che mise la possa |ne’preghi

    Eg La’? Parm; Po PrMart Triv Eg; Mad La Parm Rb; PrRb Urb; Eg” Pr

    Ash La Parm; Ham Laur

    Ash Parm; Eg” Ham LaurMart TrivMart Triv; Mad (la produce)

    Triv Urb; Mad

    Mart TrivAsh’ La’; Ham Fi’ Po

    La’ Parm; Ham Eg” (\ıe/ fallibile)Po Laur MadMart TrivMart Triv

    Mart Triv Eg UrbLa Parm; Fi Po Pr VatLa’ Parm; Eg” Po PrMart Triv Ash Eg La’ Parm Rb;Ham Fi Po Pr Vat Laur MadMart Triv Ash La’ Parm; Ham FiPo Pr Laur tutti tranne Ash e Laur

    Mart Triv’ Ash

    Ash Eg La Parm; Fi Po Pr Mad’Mart Triv Ash La Rb Urb; HamPo LaurFi Vattutti tranne Laur Mart Triv; Mad (retire)

    Mart Triv Eg La’ Rb; Fi Po Mad

    Mart Triv Eg; Madtutti tranne Mart-Rb Hamtutti tranne Mart-Ham

  • «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 27

    20.147

    22.13022.151

    22.152

    23.103

    23.11323.114

    23.12323.135a

    23.135b

    24.3526.9326.9626.13727.14628.4828.58

    28.71

    28.9028.96

    28.136

    29.4

    29.50

    29.7229.10029.12929.145

    d’occhio ches’accordaom.lamolala nuvolalai‹..›uolalei et li

    spiro

    saliva‹via› nel-l’alito via nell’atto

    più nell’attoper l’alitooveli

    lascia

    figliuolcosala ti d.luisoin susarebbedetti

    secondo ri-sponde

    li occhiet(t)ern-

    severose vero(li) tiene

    dalli|t. c. dagli a.si p.ritornamentrevitauno(n) mo-vendo

    pur come batter d’occhi si concorda

    quantunque può giocondoL’aiuola che ci fa tanto feroci

    volgendom’io con li etterni Gemel-liamore angelico che giro l’alta leti-zia [che emana da Maria]s’avvivanell’alito

    nell’animo che [...] s’infiammaBabillon, ove si

    ove si lasciò l’oro

    Nostro Segnorciascuna sposa è figlia e nuroper udirti tosto non la dicol’uso d’i mortali è come frondale poppe volgerà u’ son le proresazio m’avrebbeSe li tuoi diti non sono a tal nodo|sufficienticostui che tutto quanto rape |l’altrouniverso seco, corrisponde |al cer-chioi cerchiTiene [...] e terrà sempre

    E se tanto secreto ver(o) proferse

    dal punto che’l cenìt i ’nlibra

    sìtosto come delli angeli parte

    (i)ntende, e si ricorda e volee mente, che la luce si nascosesì che la via col tempo si raccorciuno manendo in sé come davante

    Mart Triv

    La’ Parm; Po Pr VatEg; Vat MadParm; Ham Po PrLa”, su -nu-La’ Parm; Po Pr Vat

    La Parm; Pr Vat

    La’? Parm; Po Pr VatLa

    Parm; Ham Po (lato) Pr (abito)VatLaurMart Triv; MadMart Triv Ash Eg La Parm RbUrb (ovelli); Ham Po Pr Vat LaurMart Triv Ash Eg Parm Rb; HamFi MadLa’ Parm; Po VatLa’ Parm Rb; Vat LaurLa’ Parm; Po Pr VatLa’ Parm; Pr VatLa Parm; Ham Po Pr VatLa Parm; Pr VatEg La Parm Rb; Po Pr VatLaur(denti)La’ Parm; Po Pr Vat

    La Parm; Po Pr VatMart(-i) Triv (-i) Ash (-o); Fi (-a)Mad (-e)Mart Triv UrbAsh La Rb; Ham FiEg (tenie) La’ Parm; Ham Po PrVatLa’ Parm; Pr LaurMart Triv

    La Parm; Po Vattutti tranne Eg La”La’ Parm; VatMart Triv Ash; Fi Laur Mad

  • 4. Testimoni della fonte c (1330-1340 ca.)

    Eg London, British L., Egerton 943, emiliano, databile fra 1335 e1340 secondo Toniolo 2015 (ca. 1336, per Ponchia, 2015); ca. 1340 se-condo Pegoretti 2015; reca numerose correzioni d’altra mano, deriva-te da raffronto con un testo affine a La Parm (Eg’ VS Eg”).8 Il codice èespressione di un progetto editoriale realizzato in più fasi (testo, im-magini, commento lat. in margine, revisione testuale).

    La Piacenza, B. Landi, ms. 190, marchigiano, firmato da Antonioda Fermo e datato 1336; reca numerosi interventi di un revisore ope-rante nella seconda metà del secolo (La’ VS La”).

    Parm Parma, B. Palatina, Parm. 3285, fiorentino, databile «attor-no al quarto decennio del Trecento» (Pomaro 2007a, p. 247).

    Questi tre mss., datati o affidabilmente databili agli anni 1330-1340,concordano in errore almeno a If 17.125 gridar (girar), If 33.26 lieue o

    GIORGIO INGLESE28

    30.30

    30.3530.7630.11130.12431.37

    32.1

    32.1832.8933.2233.12833.143

    nol (mi) se-guir(i)a il turbai fioriadimogigliodal d. edal’u. LaffettoLeffettodal rimendosecoa la cunatrevolerenolerevedere

    non m’è il seguire al mio cantarprecisoBando [...] della mia tubaIl fiume e li topazinel verde e ne’ fioretti opimoNel giallo della rosaal divino dal’umano

    Affetto al suo piacer

    Dirimendo[...] le chiomesopra lei tanta allegrezza |pioverdall’infima lacuna |del’universoO luce etterna [...] pareva in teil mio disio

    La’ Parm; Po Pr Vat

    La’ Parm; Po PrMart Triv Ash; MadLa’ Parm; Pr VatLa’ Parm; Pr(ci-)Rb Urb; Fi Ham Laur Po Pr’

    Parm; Pr Vattutti gli altriMart TrivLa’ Parm; Pr VatAsh La Rb’; Ham Pr Laur Mart Triv; La” Laur MadEg La’ Parm RbAshLaur Po

    8 La distinzione fra le due scritture può essere difficile, ed è talvolta praticamente im-possibile sul microfilm b/n di cui si avvalse (presumibilmente) Petrocchi e di cui mi so-no servito anch’io per controllo, nel corso della stesura del saggio del 2007 (Inglese 2007).Parecchi interventi del revisore sono stati individuati solo nella presente occasione, gra-zie alla riproduzione digitale a colori visibile sul sito della British Library. Resta da fareun lavoro di “radiografia” inteso al recupero di alcune lezioni erase.

  • leuie (lune), Pd 1.38 manda (La’?) (ma da), forse Pd 12.15 consurse (con-sunse),9 Pd 29.4 (li) tiene (’l cenìt). Teniamo conto, fin da ora, di tre cor-ruttele di Eg La Parm che trovano eco in Rb: If 32.128 sovra (il sovran),Pg 2.35 l’ale (l’aere), Pd 28.58 detti (diti). Secondo lo stemma tracciatoda Petrocchi, tali errori andrebbero addebitati alla fonte c. La (La’) e Parm esibiscono errori comuni rispetto a Eg (Eg’): If

    3.36 fama (infamia), If 11.106 cose (due; Eg’ illegg.), Pg 2.93 era tantaterra10 (è tanta ora), Pg 2.107 innamoroso (memoria o uso), Pg 3.30 ra-gion (raggio), Pg 8.129 bontà (borsa), Pg 9.74 colà (che là), Pg 13.79 lan-da (banda), Pg 22.129 portar (poetar), Pg 24.125 non (v)ebbe (no i vol-le; Eg” non ebbe, Eg’ noi...); Pd 7.19 ineffabile (infallibile), Pd 10.6 ciòche (chi ciò). La lista si infittisce negli ultimi canti: Pd 22.130 om. può,11Pd 22.152 lei et li (li etterni), Pd 23.103 spiro (giro), Pd 23.114 via nel(nel), Pd 24.35 figliuol (segnor), Pd 26.96 la ti dico (non la dico), Pd26.137 luiso (l’uso), Pd 27.146 in su (u’ son), Pd 28.48 sarebbe (m’avreb-be), Pd 28.71 secondo risponde (seco corrisponde), Pd 28.90 li occhi (icerchi), Pd 29.72 ritorna (ricorda), Pd 29.129 vita (via), Pd 30.30 nol(mi) seguir(i)a il (non m’è il seguire), Pd 30.35 turba (tuba), Pd 30.111adimo (opimo), Pd 30.124 giglio (giallo), Pd 32.89 seco (piover).

    5. Il testo di Forese

    MartMilano, B. N. Braidense, Aldina AP XVI 25; postille di Lu-ca Martini (1507-1561) a seguito di collazione con un codice fiorenti-no oggi irreperibile, datato 30 gennaio 1330 (=1331).

    TrivMilano, B. Trivulziana, ms. 1080, fiorentino, firmato da Fran-cesco di ser Nardo da Barberino in Val di Pesa e datato 1337.

    Nel simbolismo usuale, la lettera a rappresenta la fonte comune aTriv e al manoscritto redatto da un Forensis per il notabile fiorentinoGiovanni Bonaccorsi, codice visto e collazionato due secoli dopo da

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 29

    9 Su Eg chonsuse, poi (?) trattino ondulato per r sulla u.10 La: | ma a te come e dissio ta@ta horatolta (in nero la seconda scrittura; la scr. erasa

    non è leggibile con sicurezza). All’esito della rev. la lezione coincide con Rb. Su Eg tut-to il verso è riscritto dal rev. (illeggibile, dalla riproduzione, il sottostante).

    11 A Pd 22.151, l’or. laiuola è travisato in lamola da Eg, in la uuola da La’, da cui (?)la nuuola Parm.

  • GIORGIO INGLESE30

    12 Nel decennio successivo la corruttela si infiltra in area c (Po Pr Vat) e raggiungeHam.

    13 Cfr. anche Pd 14.86 e Pd 28.45 sfocato (affocato); ma la replica fa pensare che Fo-rese desse a sfocato, ‘sfogato’, il significato di ‘espresso’, ‘manifesto’.

    14 La qualità di taluni recuperi poté essere eccellente, se Forensis si identifica, comepare, nel protoumanista Forese di Chierico Donati, secondo cugino di Iacopo Alighierie suo vicino di casa intorno al 1332 (Inglese 2009a).

    Luca Martini sull’Aldina Braidense AP XVI 25 (ininfluente a fini ec-dotici è l’ipotesi che Martini abbia visto solo una copia tarda del codi-ce: cfr. Pulsoni 2007, pp. 468-469). La stretta parentela fra il “Bonac-corsi” (Mart) e Triv è ammessa da tutti gli studiosi, in base a un numeroconsistente di errori caratteristici: almeno If 9.115 tutti in loco,12 If 10.92via a F. (via Fiorenza), Pg 17.52 come (’l) sol Mart Triv +Eg” &c (com’als.); Pg 24.54 che detto hai dentro (ch’e’ ditta d.), Pg 25.42 affrage (a far-si), 26.69 entra in urba (s’inurba), Pg 29.47 cammin (comun), Pg 32.5 ca-lar (caler), Pd 2.145 da luce a luce (da luce l.), Pd 2.147 l’adduce (pro-duce), Pd 5.58 creda sciolta (credi stolta), Pd 7.33 interno (etterno), Pd8.46 quanto a quella (quanta e quale),13 Pd 18.11 inretire (redire), Pd20.147 d’occhio che s’accorda (d’occhi si concorda), Pd 23.123 per l’ali-to (nell’animo), Pd 29.50 dagli angeli si parte (degli angeli parte), Pd32.18 dal rimendo (dirimendo), Pd 33.128 tre (te). Il legame fra Mart eTriv è confermato, anche per la prima cantica, da una serie di innova-zioni peculiari, pur non qualificabili come errori. In caso di dissenso fraMart e Triv indico con Mart+ la lezione positivamente attestata dallamano del Martini; con Mart-, la lezione della stampa, attribuibile alcodice “Bonaccorsi” soltanto ex silentio. Il testo dell’Aldina (quindiMart-) è in genere prossimo a quello di Vat. Le relazioni fra il codice Bonaccorsi (che leggiamo in Mart) e Triv

    sono discusse da Vandelli 1922, pp. 41-98, e Petrocchi 1966, pp. 289.Al riguardo, conviene tenere logicamente distinti la collazione Marti-ni (Mart), il codice “Bonaccorsi” del 1330/31, e un imprescindibile co-dice “domestico” di Forese. Dal notamento che chiude il “Bonaccor-si” (trascritto integralmente dal Martini) risulta che il codice esibiva irisultati di un confronto «ex diversis libris».14 La formula usata («Siqua vero parte vel partibus quicquam inveniretur scriptura confu-sum...») è ambigua: non è chiaro se il lavoro editoriale si presentavamaterialmente sulle carte del “Bonaccorsi” in forma di cancellature eriscritture (come accade, per es., in Eg e in La), o se il “Bonaccorsi” erauna bella copia, e le varianti ex diversis libris furono apposte sul codi-

  • «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 31

    15 In altri casi, sembra che Martini abbia mancato di annotare la variante: cf. Pg20.141, dove Triv reca l’aberrante ed io ’l compresi, mentre la stampa offre et ei compie-si (lezione giusta) e il collazionatore sottolinea soltanto ei e scrive a margine io ’l.

    16 Ham non sembra comunque descriptus da Ash, nella misura in cui valgono comeindizi Pg 9.65, 12.28, 12.34, 12.103, 13.7, 13.17, 13.69, 13.107, 14.95, 16.95, 17.49, ecc.

    ce “domestico” – il cui primo strato di scrittura ripeteva la fonte prin-cipale, “verticale” del testo, ossia a. Vera la prima ipotesi, è comunqueimpensabile che Forese non abbia depositato i risultati della propria fa-tica anche sul codice “domestico”. Posta la sequenza

    a → testo di Forese pr. scr. → testo di Forese con varianti ex diversis libris→ codice Bonaccorsi → collazione Martini

    le differenze fra Mart e Triv, in relazione con la fonte a, andrannospiegate con la stratigrafia del “testo di Forese” post correctionem. Ades., a Pg 30.35 ch’a la suaMart+ (con Rb Urb) è verosimilmente un re-cupero ex libris: ma Triv (o meglio un suo antecedente) ha mancato dirilevare dal “testo di Forese” la variante correttiva e ha ripetuto inve-ce con la sua, un errore di a comune con Ash Eg” La Parm Po.15

    6. Testimoni della fonte b. Relazione fra b e c

    Ash Firenze, B. Laurenziana, Ashburnham 828, pisano, datato ago-sto 1335 (=1334; Pomaro, 2007a, 317).

    Ham Berlin, Staatsb., Hamilton 203, pisano, datato 1347.

    Negli stemmi tracciati da Petrocchi, Sanguineti, Inglese e Trovato,la lettera b simbolizza la fonte comune ai pisani Ash e Ham (cfr. Pe-trocchi 1966, pp. 322-325) – relazione che appare certa per il segmen-to Pg XVIII-Pd VI (Pg 18.72 çacon, Pg 20.64 vergogna, Pg 20.71 regge,Pg 22.151 male locuste, Pg 23.109 v’inganna, Pg 24.57 dolce sole, Pg25.9 errezza VS ertezza Eg La Parm Vat, Pg 25.27 parlar duro, Pg 25.123calar, Pd 1.39 cuopre, Pd 2.106 calderari, Pd 7.31 ver’ la natura);16 e pro-babile per la prima cantica (cfr. If 28.59 navarrese VS noarese, e lezionicaratteristiche a 2.55, 13.55, 14.2, 22.21, 23.101, 33.65, 34.128) e perPg I-III (-XVII? lezioni caratteristiche a 2.54, 2.90, 3.54). Da Pd VII inavanti, invece, si evidenzia un legame fra Ham e La Parm (Pd 7.19 inef-

  • fabile, Pd 22.151 la nuvola, Pd 23.114 via nel, Pd 27.146 in su, Pd 29.4li tiene), mentre l’affinità con Ash si fa quasi impercettibile. Una affinità genetica fra c e b è colta da Sanguineti 1996 e regi-

    strata da Inglese 2007. In effetti, gli errori comuni Ash Eg La Parmnella prima e nella terza cantica non sono molti: If 7.106 Una palude faAsh La” +Rb, Una palude va Eg (Eg’ v’è?) La’ Parm (In la palude va);If 19.114 elli e uno Ash Parm + Eg” (elli uno; Eg’ forse e. a uno); If22.124 colpoAsh’ Eg La Parm (colpa); Pd 16.19 sempre (s’empie). Trac-ce meno distinte a If 17.104 testa Ash Eg’ (tesa), If 20.110 tal contaAsh, talcanta La Parm (Calcanta), If 25.134 fonde Ash La’ (fende), Pd2.138 uanitate Ash Parm + Eg” (unitate), Pd 6.109 punser Ash’ La’(pianser). Qualche caso, in cui il solo Ham presenta errori comuni conLa Parm (cfr. If 3.36 fama e If 11.106 cose), si spiegherebbe con una lo-calizzata iniziativa emendatoria di Ash. Ma risultati di ben altro rilievo scaturiscono dal confronto fra Ash17

    e Eg La Parm nel Purgatorio, e in particolare nei canti XII-XXXIII.Ash Eg (Eg’) La (La’) Parm si accordano in errore a: Pg 15.49 sa-

    put(o)an(no) (s’apuntano),18 Pg 18.83 pietosa Ash Eg’ La, cortese Parm(Pietola), Pg 18.83 nulla (villa), Pg 18.127 o (se) più (si) t. (o s’ei si t.),Pg 20.104 laltro (ladro), Pg 25.45 scura (La’?) (sovra), Pg 32.147 nostravista Ash Parm, nostro visto Eg(o Eg”?) La’ (mostro visto), Pg 33.19contro (a) quello (con tranquillo), Pg 33.62 l’avia Eg La’ Parm, l’aveaAsh (l’anima),19 Pg 33.76 a(l) ben (almen). Nel medesimo segmento testuale, parecchi errori accomunano Ash

    La (La’) Parm senza toccare Eg’ (ma sono spesso riportati su Eg dal re-visore): Pg 12.94 anuntio (invito), Pg 13.3 nome (monte), Pg 16.142 fiu-me (fumo), Pg 17.40 piange (frange), Pg 17.55 d(i)ritto (divino), Pg18.28 falcon (foco),20 Pg 18.57 et e prima apetibile (e de’ primi appetibi-li), Pg 18.85 quella (che la), Pg 18.106 favore (fervore), Pg 19.34 al buon[...] e mentre (e ’l buon [...] almen tre),21 Pg 19.35 come (si o se) dicesse(voci t’ò messe dicea), Pg 20.114 mondo Ash’ La Parm (monte), Pg21.112 insieme (in bene), Pg 22.51 veder (verde), Pg 22.58 li crio Eg”,li creo Ash La, creo Parm (clio), Pg 22.105 mitritia Parm, mitria Ash,

    GIORGIO INGLESE32

    17 La posizione di Ham può controllarsi al § 3.18 Ma su Eg almeno sap- è del rev.; della pr. scr. si vede ancora pp.19 Fraintendimento di abbreviazione, ma non automatico (laîa>lauia).20 Qui Parm ha la lezione buona; su Eg falcho@ è del revisore.21 Diversamente da quanto annota Petrocchi, su Eg al b. e (et) mentre sono del re-

    visore. Anche al v. sg. come dicesse non è della prima mano.

  • mitrie La’ (nutrice), Pg 23.36 dunqua (d’un’acqua), Pg 23.49 uscita(asciutta), Pg 25.31 disflego (dislego), Pg 25.67 la v. (a la v.), Pg 25.88certoscrive (circunscrive), Pg 26.7 dolente (rovente), Pg 26.81 agiunt’a(aiutan), Pg 27.76 fanno (stanno), Pg 28.34 (ri)stretti (ristetti), Pg 28.123aspetta (acquista), Pg 30.68 fronte (fronde), Pg 31.78 apersion Ash La’,apparsion Parm (aspersion), Pg 32.102 torma (roma). Vedi anche Pg9.39 indi ’l partiro Ash La’ (il dipartiro), Pg 25.128 virtù Ash La’ (vi-rum), Pg 26.69 in se inurba Ash La’ (s’inurba), Pg 27.16 con essi AshParm (commesse), Pg 28.53 in terra Ash La’ (intra), Pg 30.100 destraAsh Parm (detta).Poiché anche in Pg XII-XXXIII, si reperiscono indizi, se non pro-

    ve, di indipendenza reciproca fra La Parm e Ash,22 l’editore deve con-frontarsi con indicazioni contraddittorie. Per un verso, la fonte comu-ne a b (Ash) e a c si individua abbastanza chiaramente come luogo diun “collasso” qualitativo nella trascrizione della seconda cantica (o al-meno di una sua parte cospicua): il deterioramento testuale lasciaun’impronta ancora evidente nelle propaggini più recenti di questa tra-dizione (vedi oltre § 13). Per l’altro, Eg (Eg’) appare in grado di evita-re numerosi errori della “fonte comune”. Sembra verosimile che gli al-lestitori di Eg, testo cui può ben riconoscersi una «responsabile fisio-nomia d’intenzione critica» (per dirla con Contini 1970, p. 373),23 ab-biano fatto ricorso, per il Purgatorio, anche a un modello diverso, dimiglior qualità; meno verosimile, invece, che un antenato di Ash abbiaintenzionalmente rinunciato al proprio modello per sostituirvi il peg-gior testo disponibile della seconda cantica.

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 33

    22 Errori propri di La (La’) Parm e affini: Pg 13.79 landa VS banda, 22.129 portar VSpoetar; errori propri di Ash (Ham): Pg 18.72 çacon, 20.64 vergogna, 20.71 regge, 22.151male locuste, 23.109 v’inganna, 24.57 dolce sole, 25.9 errezza VS ertezza Eg La Parm Vat,25.27 parlar duro, 25.123 calar, 28.36 dolci mai [non err., ma esclusiva: testi dipendentinon avrebbero avuto motivo di non accoglierla]. «Per la dipendenza di d [= Eg La ParmPo e affini] da b [Ash Ham]», Sanguineti 1994, pp. 288-289, elenca 14 errori comuni ad e b, dodici dei quali ovviamente allocati fra Pg XII e Pg XXXII. Nell’ottica “lachman-niana” professata dallo studioso, bisognerebbe dimostrare che d ha «tutti gli errori» dib «e inoltre almeno un suo proprio» (Maas 1927, § 8): infatti Sanguineti 2001, p. LXI, par-la più correttamente di «antigrafo [sic] comune» a Ash Ham e La+Cento+Vat+Eg FiParm. Restano valide, come è ovvio, le circostanze sù indicate, condizionanti la nozionestessa di “errore separativo”.

    23 Lo conferma, paradossalmente, il fatto che il testo sia stato poi “con ogni dili-genza corretto” a fronte di un ms. affine a La Parm, da cui sono stati ripresi e introdot-ti su Eg numerosi errori.

  • GIORGIO INGLESE34

    24 Mart Triv (+Mad) attestano un tentativo di sanare la corruttela: «della immondi-zia solversi».

    25 Segnalo gli sconfinamenti dell’errore in area z, o “standard”.

    La fonte comune ad Ash Eg La Parm e alla moltitudine dei loro af-fini e derivati è stata, in altra sede, denominata z (Sanguineti 1994, p.220; Inglese 2007, p. 68).

    7. La fonte α

    L’esistenza di un antecedente comune a Mart Triv Ash Eg La Parm(e affini) è ammessa da Petrocchi 1966 come da Sanguineti 1994 e2001, Inglese 2007, Trovato 2007a. I sei testi sono in errore a If 11.37odiiMart Triv Ash Eg La Parm’? (onde Parm” Rb Urb); If 20.69 fosseAsh Eg La Parm, fosse in Mart Triv (fesse Rb Urb); Pg 21.25 per coleiMart Triv Eg Parm, perché colui Ash, perché colei La’ (perché lei RbUrb); Pg 26.143 consitos e sottovarianti (consiros La” Rb Urb).Dato il carattere della tradizione, non stupisce che spesso uno o

    due fra i testi antiquiori (per tacere di quelli appena più recenti) si sot-tragga alla corruttela, senza che ciò configuri una combinazione co-stante e tipica: If 4.142 E velide Parm (facile errore di lettura) > E vi-di ’l Mart Triv Ash’ La’ (Euclide Ash” Eg La” Rb Urb); Pg 2.26 aper-se(r) Mart Triv La Parm (aparser Ash Eg Rb Urb); Pg 10.35 delli mol-ti anni Mart Triv Ash La (della m. a. Eg Parm Rb Urb); Pg 17.97 neiprimi ben Mart Triv Ash La’ Parm (nel primo b. Eg Rb Urb); Pg 21.61solversiMart Triv Ash Eg” La’? Parm (sol voler Eg’ Rb Urb);24 Pg 30.35co(n) la Triv Ash Eg” La Parm (ch’a laMart+ Rg’? Rb Urb); Pd 13.28cantor(e) Mart Triv Ash La Parm (cantare Eg Rb Urb). Più incerta è la valutazione degli errori che accomunano a+b (?):25

    If 18.12 solMart Triv Ash + Vat (son); If 31.71 che ti sfoga Triv Ash (tidisfoga); Pg 33.69 dun Piramo Mart Triv Ash’? (un P.); Pd 14.86 raggioMart Triv’ Ash; Pd 28.96 etterniMart Triv, eterno Ash, eterna Fi (e ter-rà); Pd 29.145 unon movendo Mart Triv Ash +Fi Laur (uno manendo);Pd 30.76 i fiori Mart Triv Ash (il fiume);e a+c (?): If 16.26 (in) tra loro Mart Triv Eg” La’ Parm (’n contra-

    ro); Pg 2.126 questi Mart Triv Eg La’ Parm (queti); Pg 9.42 ac(c)acciaMart Triv La Parm (aghiaccia); Pg 28.131 eurici Mart Triv, eurice La’Parm (Eg’ illegg.): cfr. ennoe Ash, enoe Rb (eunoe Urb); Pd 20.21 li-bertà Mart Triv Eg (l’ubertà); Pd 29.50 dagli angeli Mart Triv La’ Parm

  • (degli a.). Lasciato il giusto margine di possibilità alla poligenesi e allacontaminazione interna, la compresenza di combinazioni contraddit-torie mi porta a iscrivere anche questi casi sotto il presente paragrafo(errori di α corretti ora in b ora in c: cfr. Avalle 1978, p. 104; o riflessodelle condizioni di α).

    8. Testimoni di tradizione non-α

    Rb Firenze, B. Riccardiana, ms. 1005 [If Pg] + Milano, B. N. Brai-dense, AG XII 2 [Pd], emiliano, firmato dal bolognese Galvano e da-tabile al «secondo quarto del sec. XIV» (Pomaro 2007b).

    Urb B. A. Vaticana, Urb. 366, emiliano, datato 16 marzo 1352.

    Si sono già registrati, sotto il precedente paragrafo, errori che as-sociano Mart Triv Ash Eg La Parm (Parm’) a fronte di lezione buonain Rb Urb: If 11.37 odiiMart Triv Ash Eg La Parm’? (onde Parm” RbUrb); If 20.69 fosse Ash Eg La Parm, fosse in Mart Triv (fesse Rb Urb);Pg 21.25 per colei Mart Triv Eg Parm, perché colui Ash, perché colei La’(perché lei Rb Urb); Pg 26.143 consitos e sottovarianti (consiros La” RbUrb).Il rilievo testimoniale di Urb si precisa considerando che il codice

    è portatore di lectiones singulares indispensabili almeno a If 4.141 e Li-no, If 28.135 re giovene, Pg 2.118 eravam, Pg 11.36 alle stellate, Pd12.21 intima.26 Su queste basi, Urb è stato considerato da Petrocchi eda Sanguineti il più puro, o l’unico, rappresentante antico di un ramoβ della tradizione. L’origine emiliana di Urb e di Rb ha poi motivatol’ipotesi suggestiva che quei codici ci presentino «forse [...] un direttoriflesso della divulgazione veronese-ravennate» del poema (Petrocchi1975, p. XI). Non immune da controdeduzioni,27 l’ipotesi è comunquepriva di ricadute ecdotiche, non potendo sancire, di per sé, la supe-riorità testimoniale di β su α.Circa la collocazione di Rb, la discordia fra gli studiosi è massima:

    affine a Urb (Petrocchi 1966); affine ad Ash Ham (Sanguineti 2001); af-

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 35

    26 Anche in La”.27 Cfr. Inglese 2009a, p. 409; certi dettagli della facies linguistica di Urb meritereb-

    bero un approfondimento: si consideri ad es. la presenza del tosc. occ. dipo a If 8.58 e16.66, Pd 14.9.

  • fine ad Ash Ham Eg La Parm &c e contaminato con β, ossia con la fon-te di Urb (Inglese 2007); testimone (con Mad) di una fonte x1, pari gra-do di α nella dipendenza da un subarchetipo γ (Trovato 2007a, p. 64).Si controllino anzitutto gli errori che Rb ha in comune con i testi

    principali di α (la lezione originale è sempre in Urb): If 2.80 fosse men tardi Triv Rb, mi f. tardi Ash, f. in me tardi Eg (f.

    m’è tardi); If 4.141 alino Mart Triv Ash La” Parm Rb, alano Eg, almoLa’ (e lino); If. 9.45 crine Ash La’ Parm Rb, cline Mart Triv (erine); If28.135 re giovanni tutti (re giovene); Pg 2.118 andavam (eravam); Pg10.90 se tu (’l) Triv Ash Eg La’ Parm Rb (se ’l tuo); Pd 12.21 ultimaMart Triv Ash Eg La’ Parm Rb (intima); Pd 19.135 non terranno MartTriv Eg La’ Rb (noteranno).Nella maggior parte dei casi appena visti Rb si incontra comunque

    con testi di tipo z. Si aggiungano quindi gli errori in cui l’implicazionepare più stringente: If 7.106 Una palude fa Ash La” Rb, adattamentodi Una palude v’à di Eg (Eg’ v’è?) La’ Parm (In la palude va Mart TrivUrb); If 8.125 me in secreta Eg” (su?) La’ Rb, me s. Ash Parm (men s.Mart Triv Urb); If 11.95 dici che s’offende Ash Parm Rb (di’ ch’usura of-fende Mart Triv La Urb; dicaorsia o. Eg”); If 27.14 del foco Ash EgParm Rb (nel f. Mart Triv La Urb); If 32.128 sovra Eg La Parm Rb (ilsovran); Pg 2.35 l’ale Eg La Parm Rb (l’aere Mart Triv Ash Urb); Pg4.131 io fe(c)i Ash Eg” La Parm Rb (fece Mart Triv Urb); Pg 15.86exantica Ash Eg” Parm, exatica La’? Rb (extatica Mart Triv Urb); Pd1.129 scorda La Parm Rb (è sorda);28 Pd 26.93 cosa La’ Parm Rb (sposaMart Triv Ash Eg Urb); Pd 28.58 detti Eg La Parm Rb (diti Mart TrivAsh Urb); Pd 33.22 a la cuna Ash La Rb’ (lacuna Mart Triv Eg ParmUrb); Pd 33.143 volere Eg La’ Parm Rb, nolere Ash (disio Mart TrivUrb). Di più incerta valutazione: If 27.29 (d)entro a Ash Rb (in tra); Pg18.76 terza Eg Rb (mezza). D’altro canto, Rb non risulta coinvolto neldeterioramento della seconda cantica che abbiamo rilevato come ca-ratteristico di z (con la parziale esclusione di Eg).Con Urb, Rb si accorda in poche corruttele, non evidenti e per-

    tanto più facilmente trasmissibili per linea orizzontale: If 27.54 in sta-to (e stato; ma l’errore è già nel commento di Iacopo Alighieri e si tro-vava verosimilmente nel testo da lui allestito); 27.115 quaggiù (giù); Pg9.13-15 primi lai […] tristi guai (tristi l. […] primi g.); Pd 1.141 commatera quieta (com’a terra quiete; cfr. Inglese 2011, p. 281). Palese-

    GIORGIO INGLESE36

    28 Forse reazione correttiva (‘discorda’?) a assorda, che si legge in Mart Triv Eg.

  • «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 37

    mente difettoso, e di sicuro “non separativo”, Pg 26.143 passadas folor(passada f.) deporrebbe per una trasmissione verticale, se proprio Rbnon desse un esempio clamoroso di correzione in deterius a Pg 18.83,dove la lezione originale pietola più che villa è stata portata a pietosa piùche nulla. È incerto il valore attribuibile a Pd 31.37 dal divino e da-l’umano, perché l’errore (che insiste su un passo variamente turbato)tocca, oltre a Rb, parecchi testi nelle “seconde file” di z. (Un tratto diaffinità fra Rb e Urb è anche l’uso della rubrica capitulum in luogo dicanto, che è il termine convalidato a If 20.2 e Pd 5.139).Su questi dati, fra le ipotesi plausibili si affaccia anche quella che

    Rb dipenda in linea “verticale” da una fonte sovraordinata a z (ossia an-tecedente al deterioramento del Purgatorio), accogliendo per via “oriz-zontale” lezioni di β. Il valore testimoniale del codice dovrà essere divolta in volta commisurato alla qualità della lezione in causa.

    9. Altri codici della cosiddetta “antica vulgata” (1340-1350 ca.)

    FiNapoli, B. dei Girolamini, Sala MCF 5.2.16, fiorentino, sec. XIVm.

    Fior. II I 39 Firenze, B. Nazionale, II I 39, mano di Andrea Lancia,1341-43? (cfr. Azzetta 2012, p. 88).

    Po Firenze, B. Nazionale Centrale, Palatino 313 (“Poggiali”), fio-rentino, 1325/50 (ca. 1330 per Pasut 2017, p. 43).

    Pr Paris, B. Nationale, it. 539, fiorentino, sec. XIV m.Vat B. A. Vaticana, Vat. lat. 3199, fiorentino, 1340/50.

    Rispetto allo stemma tracciato in Inglese 2007, confermo la pros-simità a La Parm di Fi Pr, nonché dell’incompleto (solo If e Pd) Pa(ri-gino) it. 538 (cfr. Pg 2.93 era tanta terra Fi Pr Vat Cento, Pd 10.6 ciò cheFi Pa Pr Vat Cento, ecc.) e di Po: cfr. If 33.26 lieue o leuie (lune), Pg2.93 era tanta terra (è tanta ora), Pd 1.38 manda (ma da), Pd 12.15 con-surse (consunse), Pd 29.4 (li) tiene (’l cenìt), ecc. In If 11.106 cose (due),If 17.125 gridar (girar), Pg 24.125 (v)ebbe (volle), Po si sottrae all’errore“di famiglia”; anche il tipo di rubrica («comincia il capitolo...»; similea Rb Urb) ne conferma la permeabilità ad apporti di varia estrazione.Ma l’ultimo stadio della sua tradizione è di pessima qualità, con erro-ri grotteschi, come Pg 12.53 sena che riebbe, Pg 26.44 volse parte parteinver le tane, 26.111 guardare ai vermi, ecc. La datazione del codiceentro il quarto decennio è comunque dubbia.Vat, fonte principale per le copie boccacciane del Poema (cfr. Pe-

  • trocchi 1966, pp. 313-314; precisazioni in Mecca 2013), è legato da si-cura affinità all’incompleto Cha(ntilly), Condé 597 (solo If); per il“gruppo Vaticano” cfr. Pomaro 1986, pp. 343-374. La vetustà del co-siddetto “gruppo del Cento” è comprovata, se non da Laur. 40.12,29 al-meno da Fior. II I 39.30 Quali collaterali a La Parm (cfr. Pg 13.79, Pd10.6, 26.96, 28.71, 29.129, 30.30, 30.111, 32.89, ecc.), anche il “grup-po Vaticano” (cfr. in particolare Pg 2.99 e terra Parm+Vat Eg”) e ilCento (cfr. If 30.18 el bel suo Polidoro [Sanguineti 2010] ma anche If27.4 a noi La+Cento, Pd 11.39 che rabica Parm+Cento), riescono so-stanzialmente privi di utilità ecdotica.La schedatura su base codicologica, in Boschi Rotiroti 2004, asse-

    gna all’“antica vulgata” altri 60 mss. anteriori al 1355 (escludo i fram-menti, ma includo Budapest, B. Univ., Ital. I), tutti ricondotti da San-guineti 2001, al gruppo “vaticano” o al “Cento”, e spesso contamina-ti con a (ad es., Fior. Pal. 319) o con β (ad es., Bud). Attenuata, come si è visto, l’autonomia testimoniale di Ash (Ham),

    sarà infine conseguente identificare nella stirpe di z la vera e propriavulgata, il “testo standard” del Poema: definito a Firenze, nelle sue nonpoche varianti, tra 1325 e 1330,31 diffusosi fuori Toscana fin dagli an-ni Trenta, si affermò rapidamente come principale matrice della tradi-zione ms. del poema (cfr. Sanguineti 2001, pp. XLIII-LXI).

    10. Sul limitare dell’“antica vulgata”

    Laur Firenze, B. Laurenziana, 40.22, toscano merid., datato 1355.MadMadrid, B. Nacional, ms. 10186, genovese, datato 1354.

    Come già visto da Petrocchi, prevale in Laur il tipo c (If 17.125 gri-dar, Pg 18.57 e prima apetibile, Pg 19.34 e mentre, Pg 28.123 aspetta, Pd7.19 ineffabile, ecc.), ma si registrano coincidenze in errore sia con Urb(Pg 5.74 che mi fuor fatti VS ond’uscì il sangue: Sanguineti 2007, p. 652)32

    GIORGIO INGLESE38

    29 Cf. la nota 46.30 Nell’apparato di Petrocchi il gruppo è rappresentato dai mss. Ga(ddiano) 90 sup.

    125, Lau(renziano) 40.16, Lo(lliniano), Ricc(ardiano 1010), T(rivul)z(iano) 1077.31 Legge del foco a 27.14 (cf § 3.1) il più antico frammento residuato da un codice

    del Poema, BNF, Conv. Soppr., H.8.1012, databile 1320/30 (If 26.67-28.48). Cfr. De Ro-bertis 2001; Iacobucci 2010.

    32 L’errore era forse in La, eraso dal revisore; sarebbe questa, di fatto, l’unica trac-cia di un contatto fra La e β (uno dei punti deboli nello stemma Petrocchi).

  • «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 39

    Laur=aIf 9.115Pg 7.103 +Ash UrbPg 10.35+Ash LaPg 17.52 + EgPd 29.145 +AshPd 33.128

    Laur=cIf 2.80 (Eg)If 5.94 + RbUrbIf 7.106

    If 11.56 (Eg)

    If 11.106If 16.26 + aIf 17.104 (Eg’Ash)

    If 17.125

    If 27.14 + AshRbIf 31.128 + Rb

    Pg 15.49 +AshPg 18.20 + AshPg 18.28 +Ash’

    Pg 18.57 +Ash

    Pg 18.76 (Eg+Rb)Pg 18.83 + AshPg 18.85 +AshPg 19.34 +AshPg 19.35 +AshPg 20.104 +AshPg 21.112 +AshPg 22.58 +AshPg 22.125+AshPg 24.125

    Laur=La ParmIf 3.36If 20.110(Parm)If 34.71 + AshUrbPg 2.26 + aPg 4.131 (LaParm)+Ash Pg 13.79Pg 14.5

    Pg 21.61(La’?) + aPg 28.123+AshPg 30.100+AshPg 32.102+AshPg 32.147Pd 7.19Pd 26.93(Parm +Rb)Pd 33.22(La+Ash Rb’)

    Laur=RbIf 29.46

    Laur=αIf 9.45If 11.37

    Pg 10.90

    Pg 21.25Pg 30.35

    Pd 12.21

    Laur=βIf 27.54Pg 5.74

    Pd 7.15 richia-mava = Urb

    sia con Rb (If 29.46 fora escie). Portatore di lezioni abnormi, come Pg22.57 dissel castor di butto gli acarmi, riferisce nondimeno la lezioneoriginale a Pg 25.9.

  • GIORGIO INGLESE40

    Mad = aIf 9.115If 16.26 + cPg 9.42 + c

    Pg 21.61a

    Pg 21.61b + cPg 25.42Pg 29.47Pg 32.5

    Pg 33.69Pd 1.129 +cPd 2.147Pd 19.135 +cPd 20.21 +EgPd 23.123Pd 28.96 +AshPd 29.145 +AshPd 30.76 +AshPd 33.128

    Mad = cIf 3.36If 5.94 + βIf 9.45 +Ash Rb

    If 17.16 al fiumefineIf 17.125If 27.14 + Ash RbIf 33.26Pg 4.121 + AshRbPg 8.129Pg 9.74Pg 18.83 nullaPg 19.35 +AshPg 26.7 +AshPg 28.34 +AshPd 7.19Pd 16.19 (Mad’)Pd 22.151

    Mad = RbIf 29.46 fora esce

    Mad = αPg 10.90Pg 21.25Pd 23.135b

    Mad = βIf 27.54Pg 26.143b

    Pd 4.55 = Urb +Triv

    Le congruenze con Eg paiono sopravvalutate da Trovato 2007a, p.620.

    Dal canto suo, Mad presenta un mélange di lezioni che lo rende,per un verso, mal classificabile, e, per l’altro, un collettore di variantitalvolta utili. Era affiliato a β da Petrocchi; a z (come collaterale a Rb)da Sanguineti 1994; senz’altro a c da Sanguineti 2001. Da Trovato-To-nello 2016 è stimato fra i testi principali del subarchetipo γ.

    Pg 26.72 +AshPg 27.88Pg 33.19 +AshPd 3.138 +AshPd 13.28 (aAsh’ La Parm)Pd 23.114

  • La tabella addita chiaramente in a e in c le forme testuali che han-no maggiormente influito su Mad. Almeno un luogo, segnalato da Pe-trocchi 1966, pp. 280 e 366, e valorizzato da Trovato 2007a, p. 640,può far pensare che Mad attinga a uno stato di a precedente il lavorodi Forese: cfr. Pd 18.11 inretire Mart Triv, retire Mad, ipercorrezionedell’orig. redire; forse meno stringente Pd 19.71, nido Mad (facile da in-do), Nilo Mart Triv (per cui cfr. v. 109). Se fosse possibile assumerequesto indizio come realmente significativo, l’accordo esclusivo MartTriv Mad permetterebbe di distinguere almeno in parte le lezioni ori-ginarie di a (per es. l’aberrante affrage di Pg 25.42) da quelle pervenu-te a Forese ex (aliis) libris.

    11. L’archetipo (ω)

    Mi servo del celebre termine lachmanniano per nominare la fontedelle corruttele comuni ad α e a Urb (β), altrimenti identificabile co-me «le plus-proche-commun-ancêtre-de-la-tradition» (cfr. Dain 1964,p. 122). In verità, considerando l’intera tradizione antica, un errore sicuro

    e sicuramente congiuntivo si trova solo in Pd 32.1 Leffecto (LaffettoParm), dove si richiede «Affetto al suo piacer [=Maria], quel contem-plante [=Bernardo] | libero offizio di dottore assunse».33 Tuttavia, sepur corretti da uno o più testi di α, taluni errori comuni a settori di αe a Urb appaiono tendenzialmente monogenetici (Inglese 2002; Tro-vato 2007a, pp. 641-643; Trovato 2015, pp. 39-40).Il caso più significativo è la diffrazione (in praesentia) a Pd 28.136:

    «E se tanto secreto ver [= la gerarchia celeste] proferse | mortale [=Dio-nigi] in terra, non voglio ch’ammiri: | che chi ’l vide qua sù [=san Pao-lo] gliel discoperse | con altro assai del ver di questi giri». La lezioneoriginale è attestata da Eg Parm (con gli affini Po Pr Vat, e con LaurMad). Presumo che la lez. di Urb tanto seuero riproduca fedelmentel’archetipo: errore esemplarmente monogenetico, nella misura in cuipresuppone un guasto individuale, forse materiale (tanto se ue-ro). L’ipometria ha provocato varie reazioni congetturali, intese alla so-

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 41

    33 Per amore dei rispettivi codices optimi di riferimento (Triv e Urb), LA95 e SA01tentano di accreditare a Dante L’effetto. Nell’Apparato di SA01, Affecto è presentata co-me di LauSC pr. scr.; la situazione mi sembra più complicata: pr. scr. L affecto; prima rev.A ffecto; seconda rev. LE ffecto.

  • la restituzione della misura sillabica, ma senza senso: cotanto seueroMart Triv Rb, tantose uero se Ash, tanto di se uero La. Quanto al recu-pero da parte di Eg &c, fra l’ipotesi di una restituzione ope ingenii equella dell’accesso a una fonte alternativa opto decisamente per la se-conda. Poiché il luogo in questione appartiene alla sezione del testoreperita e edita da Iacopo Alighieri solo dopo la morte del padre, lacorruttela individua uno scarto fra l’archetipo “stemmatico”, portato-re dell’errore, e un prototipo (o prearchetipo: il codice in cui «s’estconstituée l’unicité» del testo, con Dain 1964, p. 111), indispensabilefonte della correzione.

    Si considerino inoltre le seguenti lezioni originali deteriorate in Urbe in parte di α:

    If 5.94 «che parlar vi piace» Mart Triv Ash VS ti p. Eg La Parm RbUrb;

    If 34.71 «tempo e loco poste» Mart Triv Eg La” Rb VS loco e AshLa’ Parm Urb;

    Pg 8.94 «com’ei parlava, e Sordello a sé il trasse» Mart Triv VS co-m’io di Ash Eg La Parm Rb Urb;

    Pg 14.141 «in destro feci, e non innanzi, il passo» Parm VS dietroUrb &c;

    Pg 17.113 «che ’l mal che s’ama è del prossimo» Mart Triv Eg? RbVS o del Ash La Parm, ode il Urb;

    Pg 25.67 «Apri ala verità che viene il petto» Rb’ VS al;34Pg 27.88 «poco parer potea lì del di fori» Mart Triv Eg’? Rb VS pa-

    rea Ash Eg” La Parm Urb;35Pd 17.13b «O cara piota mia che sì t’insusi» Eg” Parm Urbmarg VS

    pieta Mart Triv Ash Eg’? La Rb Urb; Pd 20.108-109 «e ciò di viva spene fu mercede» Mart-36 Ham (con

    Rb al v. 108) VS divina di tutti gli altri;Pd 29.100 «Un dice che la luna si ritorse [...] e mente, che la luce

    si nascose» Eg VS mentre Urb &c.37

    GIORGIO INGLESE42

    34 In Ash La’ Parm e affini, maldestro aggiustamento: «Apri la verità...».35 Seguono vari tentativi di sanare l’ipometria: del dì di fuori La”, del giorno fori Eg”,

    del ciel di fori Urb.36 Ma si noti che, negli stessi versi, Martini corregge con pignoleria speme in spene.37 Ash, da solo, riferisce la lezione originale a Pd 14.81: «tra quelle vedute [...] che

    non seguì la mente» VS seguir Urb &c (Trovato 2000, pp. 103-104); ma non si può esclu-dere un risultato casuale, seguito all’omissione del segno abbreviativo -ir. In tutti questi

  • Altri luoghi richiedono qualche parola di commento:Pg 7.103 «E quel nasetto» Eg La Parm Rb VS nasutoMart Triv Ash

    Urb. Il diminutivo individua Filippo III, proprio in contrasto col na-suto del v. 124 (e cfr. v. 113), che è Carlo d’Angiò; l’errore (da naseto?)può essere effetto del soprastante barbuto (v. 102). La lezione origina-le era nota a Lana e all’Anonimo Lombardo (nascellus).

    Pg 9.130 «l’uscio ala porta sacrata» Po Laur Pr Vat VS parte MartTriv Ash Eg La Parm Rb Urb. A v. 134: «regge sacra», in variazione.

    Pg 24.57 «dolce stil(o) novo ch’i’ odo» MartTriv Eg La” Rb VS (stil)il novo chiodo Ash Eg” La’ Parm Urb. La genesi dell’errore può esse-re grafica: per es. da un antecedente stillo nouo, con scrittura piena edoppia l di menante settentrionale (cfr. If 1.87 Rb Mad, ecc.), inteso stillo (Petrocchi).

    Pg 25.9 «che per artezza i salitor dispaia» Laur VS altezzaMart TrivRb Urb, erreza Ash, ertezza Eg La Parm; diffrazione del rarissimo ar-tezza, attestato anche dal Commento di Benvenuto.

    Pg 28.102 «libero n’è da indi ove si serra» Eg’ VS liberon da MartTriv Urb, liberonne d(a) Ash Eg” La Parm Rb. La lezione di Mart TrivUrb è forse recuperabile come liberòn(o), pass. rem., toscano occ. maanche veneto, emiliano: cioè ‘le esalazioni lasciarono libero (il monte)’.La lezione degli altri mss. sarà da intendersi libero (n)n’è; meno pro-babilmente: liberònne ‘(il monte) ce ne liberò’ (Benvenuto).

    Pd 4.55 «e forse sua sentenza è d’altra guisa [...] con intenzion danon esser derisa» VS intenzione Triv Urb; Petrocchi pensa a un errore«nell’ascendente e non poligenetico»: ma il dubbio rimane.

    Pd 10.4 «per mente e per loco» Ash La Parm VS (l)occhioMart TrivEg Urb. Sull’erroneità di occhio non si dovrebbe più discutere, dopoFalzone 2016, pp. 6-7.

    Pd 17.108 Si legge «colpo […] tal che più grave (et) che più s’ab-bandona» in Triv Ash Eg (e) La’ Parm Rb (e); che ^e^ piu La”; che ep. g. e che Urb. Su Mart è postillato solo a chi> et che (la stampa: «tal;ch’è più grave a chi più s’abbandona»). La lezione di Eg Rb è piena-mente accettabile, una volta ravvisato nel secondo che l’ipercorrezio-ne settentrionale (cfr. Matazone, vv. 39-40: «un segnore | chi me faràpiù onore»; Boiardo, Inn. I IV 70, 3, ecc.) di un tosc. chi, ‘se uno’: «talche più grave è, chi si abbandona…» (appunto e chi in Laur). Sono

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 43

    luoghi, tranne Pd 14.81, la lezione originale è individuata e promossa da PE67; mentreSA01 promuove la lezione di Urb, tranne che a Pg 17.113 e Pd 29.100 (Sanguineti 2014nega qualsiasi incidenza di “contaminazione extrastemmatica” sul caso).

  • ben spiegabili le coincidenti incertezze di copisti sia toscani che set-tentrionali.

    Pd 23.135 «nelo essilio | di Babillòn, ove si lasciò l’oro». Diffrazio-ne: ove li lascia Mart Triv Ash Eg Parm Rb, ove li lascio La, ov’elli la-scio Urb. Eco della lezione originale («tesoro | che s’acquistò […] ovesi lasciò l’oro») giunge fino a Mad, ove se lascia; errore di lettura oue∫i> oveli.Quando non si ammetta una prodigiosa fioritura di corruttele poli-

    genetiche, il quadro indiziario porta a ritenere che la tradizione dell’ar-chetipo “lachmanniano” (ω → α) sia molto presto entrata in contattocon fonti diverse: oltre al testo di Iacopo, verosimilmente passato a Fi-renze dopo il 1325 (Inglese 2009a), anche esemplari dell’Inferno e delPurgatorio (e, forse, dei primi canti del Paradiso) trascritti negli anni1314-21 (Inglese 2015b). Nell’ambito di tale mescolanza di apporti, il“testo di Forese” poteva dichiararsi a tutte lettere una editio (ciò che nediminuisce il valore testimoniale soltanto alla stregua di un “lachman-nismo” scolastico), e la matrice del testo standard (z) poteva lasciare aisuoi più antichi utilizzatori una notevole libertà di scelta tra varianti.

    12. Recentiores non deteriores?

    F Udine, B. Umanistica, ms. Florio, emiliano, sec. XV in. (Tilatti2018).

    LauSC Firenze, B. Laurenziana, 26 sin. 1, fiorentino, mano di Fi-lippo Villani, sec. XIV ex.; reca interventi correttivi dello stesso Villa-ni e di una seconda mano.

    L’interrogativo si pone, in particolare, per LauSC, testimone di a«collaterale alla coppia Martini e Trivulziano», e per F, «incontamina-to38 testimone di β […] collaterale di Urb» (Sanguineti 2005, pp. XIV-XVI). Per quanto riguarda LauSC pr. scr., si deve osservare la tenuitàdella residua connessione con a in errore: al massimo, Pg 25.42 affra-ge (a farsi), 26.69 entra in urba (s’inurba), Pg 32.5 calar (caler), Pd33.128 tre (te). Né si saprebbe come escludere che, anche sul pianodelle varianti, le sue difformità da a dipendano da consultazione dinuove e diverse fonti, posta la distanza temporale e la qualità critica dellavoro villaniano. Quest’ultimo, d’altro canto, evidenzia non pochi

    GIORGIO INGLESE44

    38 Altrove «o almeno: poco contaminato» (Sanguineti 2007, p. 652).

  • contatti con c: nella prospettiva di Sanguineti, tali errori sarebbero pro-va di contaminazione tra c e un «ascendente comune a LauSC» (San-guineti 2001, p.LXII); ma non potrebbe, all’inverso, essersi trovato untesto di tipo c tra le fonti del Villani? Analogo dubbio tocca i pochis-simi luoghi in cui F corregge errori o lezioni deteriori di Urb, tantopiù che F condivide corruttele di La Parm: oltre a If 4.141 almo, ancheIf 9.45 crine, Pg 13.79 landa, Pd 30.35 turba. Più prudentemente, San-guineti 2001, p. LXIII, notando proprio If 4.141, considerava Urb «uni-co dei testimoni non contaminato con α», ed escludeva F dallo stem-ma. Affiliati a β sono anche i mss. Modena, Estense it. 474, XIV ex., eVat. Urb 365, del 1474-78 (Sanguineti 2007).

    13. Altri recenziori

    Bol. Un. 589 Bologna, B. Univ., 589 (“Lambertino”), aretino,1350/75.

    Franc. Frankfurt am Main, Stadt- und Universitätsb., Ausst. 33,emiliano?, ca. 1360.

    Laur. 40.1 Firenze, B. Laurenziana, 40.1, copiato a Ferrara dal-l’umbro Gaspare da Montone nel 1456.

    Phillipps 8881Austin, Univ. of Texas, ms Phillipps 8881, emiliano,datato 1363.

    Parm. 1060 Parma, B. Palat., Parm. 1060, emiliano, datato 1374.

    I mss. Bol. Un. 589, Franc., Phillipps 8881, Parm. 1060, e una doz-zina di loro affini – assegnati da Trovato a un subarchetipo γ – mi ap-paiono invece connessi con il testo standard e in vario modo contami-nati (cfr. Sanguineti 2001; Inglese 2012a; Sanguineti 2018).Phillipps 8881 si rivela di tradizione mista già dove semplicemen-

    te allinea corruttele di c e correzioni: Pg 25.45 scura soural, Pg 25.88 cer-to circonscrive, Pd 23.135 al(iter) euelli assio oue li lassa. Bol. Un. 589 concorda con c a Pg 27.76 fanno, Pg 27.88 parea lici

    del di fori, Pg 28.34 ristretti, Pd 7.19 ineffabile, Pd 33.22 ala cuna, ecc.Anche Franc. e Parm. 1060 mostrano in evidenza l’orma di z/c: Pg

    13.79 landa, Pg 15.49 saputo anno, Pg 18.57 et e prima apetibile, Pg19.34 e mentre, Pg 20.104 laltro, Pg 24.125 ebbe, Pg 26.72 atti, Pg 33.19contro a quello, Pd 28.58 detti, ecc.; inoltre, ciascuno presenta errori diz/c dove l’altro ha recuperato la lezione giusta: Franc. a If 17.12, Pg18.83, Pg 22.58, Pg 25.45, Pg 32.147 ecc.; Parm. 1060 a If 11.106, If19.114, Pd 23.103, Pd 27.146, Pd 28.90, ecc.

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 45

  • Degli altri codici39 ultimamente evidenziati in Trovato-Tonello2016, come testi più «conservativi» del subarchetipo γ, prendo in esa-me, per ragioni pratiche, il solo Laur. 40.1. Classificato «sui 400 luo-ghi barbiani integrati da altre due centinaia di punti di variazione»(Trovato-Tonello 2016, p. 7), esso risulterebbe un teste privilegiato del-la famiglia p (Trovato 2013), a sua volta derivata senza interpositi dalsubarchetipo γ, sovraordinato ad α,40 se non affine a β. Ma la classifi-cazione sulla base degli errori comuni porta a un risultato diverso:

    If 3.36 «visser sanza fame» (fama La Parm + Ham Fi Po Pr LaurMad)

    If 4.141 «Tulio almo» (La’)If 22.124 «di colpo fu compunto» (Ash Eg La Parm + Ham Po Vat)If 34.71 «di tempo e loco e poste» (Ash La’ Parm Urb + Ham Laur

    Pr)Pg 4.131 «quant’io feci in vita» (Ash La Parm Rb +Eg” Fi Po Pr Vat

    Laur Mad)Pg 12.94 «A questo anumptio» (Ash La Parm +Ham Pr Vat)Pg 13.79 «mi venìa da quella landa» (La Parm + Eg” Fi Pr Vat

    Laur)Pg 14.5 «tu si più tegli avvicini» (La + Ham Eg” Fi Pr Laur)Pg 15.49 «perché saputo ànno i vostri disiri» (Ash La Parm + Eg”

    Ham Fi Vat Laur)Pg 17.55 «Questo è dritto spirito» (Ash La Parm + Ham Fi Pr Vat)Pg 18.57 «e prima è appetibile» (è p. a. Ash La Parm +Eg” Ham Fi

    Laur Pr Vat)Pg 18.85 «io quella ragione» (Ash La Parm + Eg” Fi Pr Vat Laur)Pg 19.35 «io mossi li occhi al buon maestro e mentre | [...] come di-

    cesse» (Ash LaParm + Eg” Ham Pr Vat’ Laur)Pg 20.104 «traditore e altro paricida» (l’a. Ash Eg La Parm + Ham

    Fi Laur Vat)Pg 21.112 «se tanto labore insieme assommi» (Ash La’ Parm + Eg”

    Ham Fi Pr Vat Laur)Pg 22.105 «sempre ha la metria nostra» (le mitrie Ash[-ia] La’

    Parm[-itia] + Fi Pr Vat Laur)

    GIORGIO INGLESE46

    39 Pad. 9, Pad. 67, Laur. 40.1, Triv. 1047 (famiglia p); Bol. Un. 589 e Ol. 38 (fami-glia bol); Mad e Pal. XIII G 1. Lasciati da parte Mad e il già discusso Bolognese, in tut-ti Sanguineti ha reperito a suo tempo errori caratterizzanti la tradizione c.

    40 Che finisce addirittura cassato dallo stemma, in quanto descriptus da γ, da p e da bol.

  • Pg 24.125 «no gli ebbe Gedeon» (La Parm + Eg” Fi Pr Vat Laur)Pg 25.128 «gridavano alto: virtù non cognosco» (Ash La’ + Ham

    Eg” Po)Pg 26.7 «facea con l’ombra più dolente» (Ash La Parm + Eg” Ham

    Fi Vat Mad)Pg 27.16 «In su le mani come esso mi presi» (Ash Parm + Ham)Pg 27.76 «Quali si fanno ruminando manse» (Ash La Parm + Ham

    Eg” Fi Pr Vat)Pg 28.123 «come fiume che aspetta» (Ash La Parm + Ham Eg” Fi

    Pr Vat Laur)Pg 32.147 «simile in nostra vista ancor non fue» (Parm + Pr Laur,

    in nostro visto La’)Pg 33.19 «e contro quel aspetto» (Ash Eg La Parm + Ham Fi Po Pr

    Vat Laur)Pg 33.62 «la via prima» (Eg La’ Parm + Pr)Pd 12.21 «la extrema al ultima» (Mart Triv Ash Eg La’ Parm Rb +

    Ham Fi Po Pr Vat Laur Mad)Pd 13.28 «Compie el cantore» (poi la o trasformata in a; cfr. Mart

    Triv Ash La’ Parm&c).

    L’impronta del testo standard mi pare chiaramente riconoscibilealmeno nel deterioramento della seconda cantica. Segni di contatto fraLaur. 40.1 e altri rami di tradizione sono: If 27.54 «in stato franco» (RbUrb + Ham Fi” Laur Mad); If 27.115 «venir [...] quaggiù» (Rb Urb +Fi); If 29.46 «Qual dolor esce fora» (fuor esse Rb + Laur Mad Bol. Un.589); Pg 5.74 «li profondi fori | ch’in me fuor fatti» (Urb +Laur); Pd1.141 «come mathera» (Rb Urb); Pd 4.55 «sua intemptione» (Triv Urb+ Mad); Pd 28.136 «cotanto severo» (Mart Triv Rb).

    Per gli altri ca. 600 mss. copiati dopo il 1355 (Boschi Rotiroti 2004,p. 19), è sufficiente rinviare a Sanguineti 2001, Sanguineti 2010, To-nello 2013 (ma con Inglese 2016), Tonello 2014, Tonello 2018, San-guineti 2019. Se pure accade di riconoscere gruppi di affini fra questirecentiores, vari fattori rendono difficile precisarne la relazione con i te-sti del 1330-1350 e pressoché impossibile qualificarli come testimoni“più puri” delle tradizioni che i codici antiquiori già attestano (San-guineti 2012, p. 343; Inglese 2016): le opportunità di “miglioramento”testuale (vero o presunto) offerte ai trascrittori crebbero di decennioin decennio, con l’aumento della disponibilità di codici e con la diffu-sione dei commenti. Del resto, gli spogli dei ricercatori guidati da Tro-vato non hanno fin qui portato alla luce nessun testimone irrelato alle

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 47

  • GIORGIO INGLESE48

    41 Viel 2012 tenta di isolare e confrontare gli stemmi della prima e della terza canti-ca: per l’Inferno, a prescindere dai raggruppamenti già ben accertati (Cha+Vat, Cento),il ramo α (ribattezzato γ) si divide nei soliti a b (ridotto ad Ash) e c, mentre Rb viene av-vicinato ad a in base al solo If 2.80 men tardi; nel Paradiso, b e c mostrano una più mar-cata affinità, mentre Eg e Rb vanno a formare – ma solo per esclusione – un ramo a par-te (p. 12: «un ramo Eg+Rb, tra i quali però non è determinabile un rapporto geneticonitido»). L’idea che si configurino “stemmi” diversi per ciascuna cantica ha attratto al-cuni studiosi, ma non ha solido fondamento: l’Inferno, in particolare, che presenta unquadro generale sfocato per la forte interferenza correttiva della tradizione vivo Dante,non offre però indizi di aggruppamenti diversi da quelli ravvisabili in Purgatorio e Pa-radiso (tranne che La Parm non mostrano particolare affinità VS Eg).

    tradizioni già note (in altre parole: testimone di un terzo ramo, indi-pendente da α e da β), né un testimone sovraordinato all’attuale ω eperciò portatore di nuovo materiale utile alla costituzione del testo. Urbrimane insomma l’unico testimone atto a correggere le corruttele di α;le «varianti poziori» elencate in Trovato 2007b, vi sono tutte presenti,e a identica conclusione porta il «saggio di edizione» proposto in Tro-vato-Tonello 2016. Giova ripetere: i recenziori sono conferendi quan-do recano «tradizione genuina non nota d’altrove» (Pasquali, 19522, p.45).

    14. Criterio ecdotico

    Benché gli errori attribuibili all’archetipo appaiano distribuiti fra lecantiche in misura non omogenea, la tradizione del poema si presentacome un insieme unitario;41 la possibilità di varianti d’autore può esserepresa in considerazione solo sotto particolarissime condizioni (cfr. Pg2.80-81: discussione in Inglese 2012b, p. 170). Come era facile prevedere, date le premesse “storiche”, la classifi-

    cazione degli errori non dà luogo a uno stemma codicum rigoroso, masolo permette di registrare alcune zone di addensamento delle corrut-tele e di identificare così tre principali “tipi” di testo, costituitisi nelprimo decennio di circolazione del Poema come opera compiuta:

    (1) il “testo standard” (z): Ash Eg La Parm ecc. (per lo più conRb);

    e, ad esso non riducibili:

  • (2) l’editio compilata da Forese nel 1330-31 (a: Mart Triv);

    (3) una tradizione “emiliana” (β) rappresentata da Urb (e occasio-nalmente da Rb), la quale si presenta integra a fronte di errori comu-ni a z e a (α?).

    Non ritengo invece sufficientemente provata la consistenza di unafonte “settentrionale” γ, sovraordinata ad α (ipotesi Trovato-Tonello).Le “famiglie” p e bol (Trovato-Tonello 2016) mi appaiono invece de-rivate da testi che contaminano variamente i modelli principali.

    In quanto apparentemente bipartita (α VS β), anche la tradizionedel Poema ricade sotto il «paradosso di Bédier», e sconta comunquela «non falsificabilità» del primo presupposto maasiano (cfr. Montanari2003, 50 e passim), ossia l’impossibilità di escludere che l’archetipopresentasse lezioni multiple. Nel caso di specie: non si può escluderein linea di principio che alcune divergenze fra i tre principali “tipi ditesto” (comprese le lezioni di Urb che si oppongono a errori in α) ri-flettano la non-univocità dell’archetipo. Quando a ciò si aggiunga l’evidenza che la testimonianza “tosca-

    na” si diversifica nel contatto fra tradizione verticale, del cosiddettoarchetipo, e tradizioni diverse, più antiche (di quella “emiliana”, chegode il non invidiabile privilegio di essere rappresentata da testimo-ne unico, non si può dir nulla), si dovrà ammettere che le macrova-rianti attestate da a e da z (almeno nei suoi testimoni più vetusti) va-dano esaminate, non meno di quelle attribuibili ad α e a β (Urb, o RbUrb), in base ai consueti criteri di pregnanza, qualità espressiva, coe-renza al contesto e presumibile verso dell’innovazione (utrum in al-terum).L’edizione ricostruttiva del Poema può almeno contare sulla su-

    prema qualità autoriale attribuibile alla sorgente del testo: vale qui cer-tamente il principio che «l’autore sa sempre nella maniera migliore ciòche bisogna dire e come» (Fränkel 1983, p. 38). Le varianti indifferenti (adiafore, in senso proprio:42 ordine verba-

    le, reggenze e concordanze, sinonimi, ecc.), possono invece affidarsi

    «CARA PIOTA». PROPOSTE PER LA COMMEDIA 49

    42 Sarebbe opportuno ricondurre il lessico filologico al significato proprio delle pa-role: antìgraphon non significa ‘antecedente’, ma ‘copia’; adiàphoros non significa ‘equi-probabile’, ma ‘indifferente�