2A 2B ITIS Le radici

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PROGETTO EXPO 2015 ISTITUTO “G. COSSALI” ORZINUOVI CLASSE 2°A IT

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PROGETTO EXPO 2015

ISTITUTO “G. COSSALI” ORZINUOVI

CLASSE 2°A IT

LE RADICI DI

SONCINO

STORIA DELLE RADICI

Le RADICI (o soncus dal latino)derivano dalla cicoria e furono importate dall’antico Egitto. La radice amara arriva a Soncino grazie al conte Galantino che, dopo aver mandato a Genova il suo fiduciario a comperare semenze, trova a buon prezzo questo prodotto, lo compera e lo porta nella sua terra.

PRODUZIONE DELLA RADICE

Inizia la produzione e si incomincia a venderla. La radice ha molto successo a Soncino grazie alla conformità del territorio, l’acqua non ristagna e filtra nel sottosuolo portandosi via il sapore amaro della radice.

LA RACCOLTA DELLE RADICI

Una volta le radici venivano raccolte a mano, era un lavoro molto faticoso e stagionale (venivano raccolte d’inverno). Per raccoglierle si usava un apposito strumento: un piccone ad una sola punta. Dopo averle raccolte si lavavano, si preparavano nelle cassette e si vendevano.

Adesso la raccolta viene fatta con appositi macchinari sempre in inverno.

Proprietà benefiche della radice

La radice ha proprietà mediche, diuretiche, ed è consigliata per chi ha problemi di intestino.

Ricette con le radici

Con le radici si possono fare molte ricette e prodotti:

la birra:

Confettura di radici

Marmellata di radici amare di Soncino

Fave fresche con brodo di carne

Ingredienti : ½ litro di brodo di manzo 2 kg di fave fresche 100 g di lardo salato di buona qualità 1 cucchiaio di prezzemolo tritato fine 1 cucchiaio di menta fresca Togliamo tutte le fave dal baccello e sbollentiamo per

qualche minuto. Scoliamole e lasciamole raffreddare passandole sotto l’acqua fresca. Pratichiamo su ognuna di esse una piccola incisione e spelliamole. Tagliamo il lardo a dadini; mettiamo in una casseruola il brodo, le fave e il lardo, portiamo ad ebollizione e lasciamo cuocere per circa 10 minuti, finché le fave si sbriciolino. Aggiungiamo il prezzemolo e la menta appena tritata. Riportiamo ad ebollizione per qualche minuto. Aggiustiamo il condimento e serviamo ben caldo.

Brodetto saraceno

Ingredienti: 1 grosso pollo di fattoria 50 g di mandorle spellate 50 g di uva passa 10 datteri – 10 prugne secche 2 fette di pane di campagna ¼ di litro di vino bianco di buona qualità 2 limoni – 1 arancia 30 g di lardo salato 1 mela – 1 pera sale e spezie Saliamo per bene il pollo (o il cappone) e arrostiamolo mantenendo il fegatino

all’interno. Nel frattempo arrostiamo il pane di campagna, tagliamo il lardo a dadini, spremiamo i due limoni e l’arancia, mescolando il loro succo al vino bianco. Sbucciamo la mela, la pera, mettiamo in ammollo l’uvetta, le prugne e le mandorle. Quando il pollo è cotto, tagliamolo a pezzetti mettendo da parte il fegatino. Pestiamo il fegatino insieme al pane arrostito e aggiungiamovi la miscela di spezie. Stemperiamo il tutto con la miscela di vino e agrumi e mettiamo il composto in una casseruola abbastanza capiente. Aggiungiamo i pezzi di pollo, la frutta secca e quella fresca e, infine, il lardo. Portiamo ad ebollizione e facciamo bollire per 15-20 minuti. Aggiustiamo il condimento e serviamo ben caldo.

Torta di cipolle e scalogni

Per la pasta brisèè 200 g di farina - 100 g di burro – sale e acqua in

proporzione Per il ripieno 500 g di cipolle o di scalogni 125 g di pancetta 300 g di pecorino fresco o di formaggio tipo raveggiolo 4-5 stigmi di zafferano - 1 uovo intero - sale Prepariamo la pasta e facciamola riposare per 1 o 2 ore in

un luogo fresco o in frigorifero. Sbucciamo e laviamo le cipolle. Cuociamole in acqua bollente salata per circa 20 minuti. Scoliamo e lasciamo raffreddare. Tritiamo fine la pancetta salata, poi le cipolle e mescoliamo il tutto insieme al formaggio. Sbattiamo l’uovo e aggiungiamolo alla miscela; incorporiamo lo zafferano. Stendiamo una sottile sfoglia di pasta e foderiamone uno stampo per 4 persone. Versiamo il ripieno e cuociamo per 45-60 minuti in forno caldo (225-250°), sorvegliandone la cottura che sarà avvenuta quando il ripieno si è solidificato.

In quanto ad accoglienza e cibo gli italiani sono i

migliori