29 maggio 11 - Parrocchia Sant'Antonio Maria Zaccaria · processione mariana decanale presieduta...

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1 29 maggio 2011 VI di Pasqua Cresima per i ragazzi/e di 1° media FESTA E IMPEGNO I ragazzi di prima media ricevono oggi la cresima, un sacramento che prende il nome dal “crisma”, l’olio della consacrazione, dal quale il fede- le viene segnato sulla fronte. Un “segno” prezioso, una volta eviden- ziato con un nastro bianco che veniva posto attorno alla testa. Lo Spirito consacra ogni cristiano rendendolo partecipe dell’unzione di Cristo stes- so, con la quale il Padre consacra il Figlio inviandolo per rinnovare il mondo. “Soldato di Cristo” era chia- mato il cresimato. Pregheremo per- ché questi ragazzi sappiano distin- guersi con una vita coerente. Cosa impegnativa sempre, ma oggi più che mai. Hanno la fortuna di essere membri di una comunità adulta, lei stessa coe- rente nelle scelte della vita con la fede che professa? La cresima viene anche detta “confermazione”. E’ cioè ripresa più cosciente del battesimo ricevuto, lo “conferma”. Prima dell’imposizione delle mani con l’invocazione dello Spirito santo e prima dell’unzione con il crisma, i ragazzi saranno invitati a rinnovare essi stessi le promesse fatte per loro dai genitori il giorno del bat- tesimo, in particolare a riconfermare la fede che hanno maggiormente co- nosciuto durante l’itinerario catechi- stico loro proposto. Alla comunità si impone una doman- da analoga: è la comunità degli adul- ti “esperta” della propria fede? Dunque domenica pomeriggio diret- tamente coinvolti saranno quei ragaz- zi e quelle ragazze. Ma la comunità degli adulti non può stare solo a guardare!

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29 maggio 2011 VI di Pasqua

Cresima per i ragazzi/e di 1° media FESTA E IMPEGNO

I ragazzi di prima media ricevono oggi la cresima, un sacramento che prende il nome dal “crisma”, l’olio della consacrazione, dal quale il fede-le viene segnato sulla fronte. Un “segno” prezioso, una volta eviden-ziato con un nastro bianco che veniva posto attorno alla testa. Lo Spirito consacra ogni cristiano rendendolo partecipe dell’unzione di Cristo stes-so, con la quale il Padre consacra il Figlio inviandolo per rinnovare il mondo. “Soldato di Cristo” era chia-mato il cresimato. Pregheremo per-ché questi ragazzi sappiano distin-guersi con una vita coerente. Cosa impegnativa sempre, ma oggi più che mai. Hanno la fortuna di essere membri di una comunità adulta, lei stessa coe-rente nelle scelte della vita con la fede che professa? La cresima viene anche detta “confermazione”. E’ cioè ripresa più cosciente del battesimo ricevuto, lo “conferma”. Prima dell’imposizione

delle mani con l’invocazione dello Spirito santo e prima dell’unzione con il crisma, i ragazzi saranno invitati a rinnovare essi stessi le promesse fatte per loro dai genitori il giorno del bat-tesimo, in particolare a riconfermare la fede che hanno maggiormente co-nosciuto durante l’itinerario catechi-stico loro proposto. Alla comunità si impone una doman-da analoga: è la comunità degli adul-ti “esperta” della propria fede? Dunque domenica pomeriggio diret-tamente coinvolti saranno quei ragaz-zi e quelle ragazze. Ma la comunità degli adulti non può stare solo a guardare!

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Maria a Cana invitò i servi a obbedire a Gesù: “Fate quello che vi dirà!”. Sono le uniche parole indirizzate agli uomini che il Vangelo ricorda. Le sentiamo rivolte anche a noi, oggi: infatti la devozione a Maria è vera se conduce a Gesù. FESTA DELL ’ASCENSIONE. Il due giugno, 40 giorni dopo la Pentecoste, rivivremo l’Ascensione di Gesù. Come se ne andò quel giorno, così ritornerà alla fine della

GIORNI SIGNIFICATIVI I PROSSIMI Viviamo gli ultimi giorni del mese di

maggio dedicato alla devozione a Maria. Soprattutto viviamo la parte conclusiva del periodo pasquale dei cinquanta gior-ni di festa, dalla Pasqua (24 aprile) alla

Pentecoste (12 giugno). Questo è importante per chi costruisce la propria vita a partire dalla fede. Cosa non semplice quando i fattori di “disturbo” non sono pochi, quando a esempio il cal-do fastidioso di questi giorni ti spinge a “evadere” appena si può, alla ricerca di un po’ di refrigerio, oppure più in genera-le non è semplice perché ufficialmente Dio è accantonato, ridotto a “mania” per-sonale. Però la difficoltà sempre, per il cristiano attento, si può trasformare in opportunità. Vorrei indicare le opportunità di questi magnifici giorni che ci attendono. IL MESE MARIANO. Lo concluderemo con due proposte. La prima riguarda noi della SAMZ: un rosario “speciale” non più nelle Contrade ma in parrocchia, la sera di lunedì 30 maggio alle ore 21. Sarà an-che l’occasione per inaugurare la bella cappelletta costruita nel campetto dell’o-ratorio, nella certezza che Maria assiste come prima educatrice alla crescita dei nostri bambini, ispirando e incoraggiando l’équipe degli educatori che vi operano. Un grazie grande alla famiglia che l’ha voluta e ne ha sostenuto le spese, a Maria Piccioli che l’ha progettata, a Dede che l’ha costruita e a Mario Ghirlandi che l’ha illuminata. L’altra proposta è per il giorno dopo, 31 maggio. Parteciperemo alle 20.45 alla processione mariana decanale presieduta dal cardinale Tettamanzi nella chiesa di s. Maria di Caravaggio che ricorda que-st’anno il centenario di consacrazione.

LUCA CEGANI Abbiamo avuto la gioia domenica scorsa di informare la comunità che Luca Cegani ha presentato la do-manda per essere ordinato diacono. Sappiamo che Luca già da parecchi anni si sta preparando nel semina-rio di Milano. In seguito alla sua richiesta è iniziato l’ultimo discerni-mento fatto dal Vescovo e dalla Co-munità cristiana, attraverso l’inda-gine di una commissione arcivesco-vile. Essa, qualche giorno fa, ha inviato un suo rappresentante per raccogliere le testimonianze di qual-cuno di noi a nome della comunità stessa. Sull’albo della chiesa saran-no esposte le pubblicazioni. Tutto questo sottolinea l’importanza che ha la richiesta di Luca, per lui e per la Comunità diocesana alla quale vuole dedicare tutte le energie della sua vita. I risultati di tutto saranno di aiuto all’Arcivescovo perché possa espri-mere il suo giudizio definitivo sull’i-doneità di Luca a ricevere prossi-mamente il diaconato, e l’anno prossimo l’ordine del Presbiterato. Abbiamo assicurato a Luca la vici-nanza nostra, oltre che con tanta simpatia, con la preghiera.

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storia. Gesù “siede” alla destra del Padre come nostro salvatore e sacerdote. Due le messe quel giorno: alle 8.30 e, particolar-mente solenne, alle 21. L’abbiamo collo-cata a quest’ora per dare a un numero maggiore di persone la possibilità di par-teciparvi. “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio” (Col 3,1). NOVENA DI PENTECOSTE. Dal giorno dopo l’Ascensione, vogliamo rivivere, insieme a Maria, l’attesa e l’invocazione dello Spirito santo, dono di Gesù risorto, ospite e guida della comunità cristiana e del cuore del credente. Lo faremo con mezz’ora di preghiera, riflessione e canti prima della celebrazione della messa sera-le, quindi a partire dalle 18 (sabato 4 giu-gno a partire dalle 17.30). La novena si concluderà sabato 11 giugno con la Ve-glia solenne di Pentecoste. “Riceverete la forza dello Spirito santo che scenderà su di voi – promette anche a noi Gesù risorto, come un giorno ai Dodi-ci -, e di me sarete testimoni a Gerusalem-me, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (At 1,8). Il giorno 3 giugno è il primo venerdì del mese. L’adorazione al pomeriggio inizie-rà alle ore 16. Ci sarà anche l’adorazio-ne guidata alle ore 21. Il prossimo incontro del CPP sarà vener-dì 10 giugno PREGHIAMO PER I DEFUNTI Martini Maria di a. 91 Soatti Oliviero di a. 90 Marra Giuseppe di a. 87 Rossi Elvira di a. 78 Gandolfo Floriano di a. 83

Vita comune III media "DOVE DUE O TRE

SONO RIUNITI NEL MIO NOME IO SARO' CON LORO"

L'oratorio come casa In tutti gli articoli del Seme che ho scrit-

to finora si possono trovare parole come "bello" "fantastico" "stupendo". Per de-scrivere l'esperienza della mia prima vita comune, breve ma intensa, non c'è agget-tivo che regga.

Non posso dire "bella" perchè sarebbe come dire "chiaro" del giallo: già dalle prime ore, il venerdì sera si è capito come questo weekend sarebbe stato importante per tutti noi, a cominciare dalla Professio-ne di Fede, da alcuni già fatta a Roma, di domenica. La cena insieme, fra risate e chiacchiere, ha dimostrato come tutti noi in sei anni di catechismo ci siamo visti, senza escludere nessuno, volendoci bene e aiutandoci fra di noi sotto la guida del Don, delle catechiste, degli educatori. Questi ultimi, con un video tra lo strappa-lacrime e il divertente, ce l'hanno ricorda-to: immagini e parole della strada fatta insieme, uniti nel Suo nome, che hanno spinto in noi un profondo moto di gratitu-dine. Così, commossi e un po' conciati (tutti, dopo la partita di calcio maschi contro femmine) siamo andati a dormire. La prima notte per me non è stata molto riposante, ma questi sono dettagli.

Non posso dire che questo weekend sia stato "fantastico" perchè è un aggettivo un po' fuoriluogo: le fate sono creature fantastiche, la nostra esperienza è stata vissuta realmente, minuto per minuto, anche nel lavoro: è al lavoro infatti che abbiamo dedicato il sabato mattina, pre-parando l'oratorio per la festa di domeni-ca.

Nel pomeriggio siamo andati invece in centro per vivere l'esperienza del

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"Dialogo con il buio" ossia essere per un’ora e un quarto ciechi, nella totale oscurità. Passato lo sgomento iniziale (non staccavo un braccio dal Don) abbia-mo imparato a sfruttare anche gli altri sensi arrivando alla conclusione che an-che nel buio c'è vita e la mancanza della vista non toglie il piacere di vivere.

Rilassatici nei giardini di via Palestro siamo tornati a casa (si, casa, perchè l'ora-torio in due giorni è riuscito a diventare per tutti una famiglia) per la doccia.

Dopo cena c'è stata l'adorazione davanti a Lui: forse la mezz'ora più intensa del-l'intera settimana dove non sono mancate lacrime e silenzio.

Non posso dire "stupenda" quest'espe-rienza: è come limitarsi a definire "buono" il mega gelato gustato a Pozzi dopo l' adorazione.

Domenica abbiamo infine fatto la Pro-fessione di Fede davanti alla comunità.

Riprendendo, molto a malincuore, le valigie dopo la messa ho sentito qualcuno dire: "sembra passata una settimana men-tre invece sono solo due giorni". Com'è vero. E' che quando vivi intensamente qualcosa il tempo scorre piano, contraria-mente a come si può pensare.

Forse ho trovato l'aggettivo giusto per la

mia prima vita comune! E' stata speciale. Speciale perchè per una volta non mi la-mento della sua conclusione, ma sorrido pensandola come la perfetta conclusione del capitolo medie.

Come ci hanno detto gli edu nel video, dobbiamo essere pronti per un nuovo inizio: nel gruppo ado, dove vite comuni più lunghe e altre esperienze ci attende-ranno.

Dovremo solo fidarci di Lui, senza la-sciarlo mai.

Chiara C.

DALL'ORATORIO

- domenica 29 maggio, ore 15.30, Celebrazione delle Cresime. Presiede Mons.Marco Navoni; - mercoledì 1 giugno, ore 21.00, in-contro allenatori e dirigenti delle squadre di calcio; - giovedì 2 giugno: incontro cresi-mandi a san Siro. Partenza alle 15.30 dall'oratorio. Ci recheremo allo stadio coi mezzi pubblici. Rientro previsto in oratorio verso le 19.00.

"DATE QUELLO CHE AVETE RICEVUTO"

Chi mi conosce sa che è dall'età di 8 anni che sogno di fare l'animatrice. Quel so-gno, dopo sei anni di catechesi, è diventa-to realtà. "Date quello che avete ricevuto" sono le parole di Don Martino il mio pri-mo giorno con i bambini di seconda ele-mentare, quando sette miei coetanei ed io abbiamo dato il "via" a questa bella e faticosa esperienza. Pensando a quello che ho ricevuto quasi mi spavento. I miei edu, il Don, Irma e nostre ex catechiste (Silvana, Carla, Na-dia e Renata) hanno lasciato a noi del '97 così tanto che ho paura di non riuscire a dare proprio tutto a quelle faccette tenere e birichine che hanno cominciato il loro percorso nella conoscenza di Dio. So però che faremo del nostro meglio, anche con le catechiste a cui daremo una mano per i primi quattro anni di strada. Spero che il Signore possa guidarmi nel realizzare questo obiettivo e che non ab-bia mai qualcosa da rimproverarmi. Do-po solo due giorni sento già di amare quei bambini e sono pronta a vederli crescere: il mio sogno si è realizzato, ora devo fare di tutto per coltivarlo.

Chiara C.