25A magazine

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ARRIVA LA COPPA DEI CANOTTIERI I CIRCOLI DI ROMA SI SFIDANO NELLA “FOSSA” OROLOGI CHE CLASSE INDOSSA IL TUO TEMPO YACHT E CHARTER A BORDO DEL LUSSO LA PERLA DEL PACIFICO VIAGGIO IN POLINESIA numero 0 - luglio 2010 SOGNANDO JAGUAR XJ LA NUOVA AMMIRAGLIA

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ARRIVA LA COPPADEI CANOTTIERII CIRCOLI DI ROMASI SFIDANO NELLA “FOSSA”OROLOGI CHE CLASSEINDOSSA IL TUO TEMPO

YACHT E CHARTERA BORDO DEL LUSSO

LA PERLA DEL PACIFICOVIAGGIO IN POLINESIA

numero 0 - luglio 2010

SOGNANDO JAGUAR XJLA NUOVA AMMIRAGLIA

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H I G H R E S T A U R A N T W O K C O R N E R T A R T A R B A R C

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CLUB VALADIERPianobar

Via della Fontanella, 14

Tel. +39 06 3610880

www.hotelvaladier.com

IL BRILLO PARLANTERistorante Pizzeria

Via della Fontanella, 12

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h i g hg h r e s t a u r a n tt a u r a n t

C O C K T A I L B A R C A F F E T T E R I A T E R R A C E L O U N G E

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LA NAVE È PRONTA A SALPARE: UN NUOVO E AMBIZIOSO PROGETTO EDITORIALE SI AFFACCIA SUL VASTO OCEANO DELL’INFORMAZIONE ODIERNA. IL NUMERO CIVICO DI LUNGOTEVERE FLAMINIO, 25A,SARÀ IL PUNTO DI PARTENZA, NON DI ARRIVO, DI UN’INIZIATIVA CHE, GRAZIE A UNA PARTNERSHIP

PRESTIGIOSA CON IL CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO, MIRA AD ABBRACCIAREUN PUBBLICO PIÙ VASTO POSSIBILE. PARTIREMO CON UN APPROFONDIMENTOSPECIALE DEDICATO ALLA 46^ COPPA DEI CANOTTIERI, UN GRANDE EVENTOSPORTIVO CHE INAUGURA L’ESTATE ROMANA. NEL CUORE DEL MAGAZINE ANDREMO INVECE A SCOPRIRE UN MONDO INCONTINUA EVOLUZIONE, QUELLO DEL LUSSO. SOTTO I RIFLETTORI, NEL PRIMONUMERO: LE AUTOMOBILI CON LA NUOVA JAGUAR XJ, LE IMBARCAZIONI EGLI OROLOGI CON UNA CARRELLATA DI NOVITÀ DEI BRAND PIÙ IMPORTANTI. È TEMPO D’ESTATE, NON POSSIAMO DUNQUE DIMENTICARCI DEI VIAGGI:RAGGIUNGEREMO METE TANTO LONTANE QUANTO AFFASCINANTI COMEPOLINESIA E COLOMBIA. 25A NON PERDE DI VISTA NEMMENO L’ATTUALITÀ CON RUBRICHE DEDICATE A CINEMA E HI-TECH. LUSSO, LIFESTYLE E SPORT: TRE PAROLE DI UTILIZZO COMUNE NEL VOCABOLARIO DELLA CAPITALE SARANNO LE COLONNE PORTANTI DI UN PROGETTO CHE, COME LA NOSTRA CITTÀ, NASCE SULLE SPONDEDELL’AMATO TEVERE E DA LÌ VORRÀ ALLARGARSI PER DIVENTARE SEMPREPIÙ GRANDE E PIÙ FORTE.

Una nuovavoce si valevando

EDITORIALE25ATestata in attesa di registrazioneal Tribunale di Roma

Edito da Edipress srlwww.edi-press.comVia Crescenzio, 200193 Roma

Direttore responsabile Stefano Cocci

RedazioneCosimo Santoro, Alessandro Mastroluca, Dario Morciano

Responsabile pagine CC LazioDaria Ciotti

FotoFlavio Palazzo/Edipress, Ente del Turismo Tahiti,Jaguar, Ferretti, Grand Banks, CC Lazio, Meridiano, Luca Gavioli, Sony, Walt Disney Pictures, Yacht Plus, Cartier, Rolex, Patek Philippe,Officine Panerai, Lange&Sohne, Tissot, Ralph Lauren

Progetto grafico e impaginazioneEdipress: Samantha Fioranzato,Romana Ciavarella, Sabrina Controne

Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoliautori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da Edipress srl. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodicoè da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

Finito di stampareGiugno 2010

Redazione, grafica e pubblicitàVia Baldo degli Ubaldi, 22900167 RomaTel 06 39735230 - 06 [email protected] [email protected]

StampaCSC GraficaVia A. Meucci, 28 zona industriale Santa Sinforosa (Via Tiburtina km 18,300)00012 Guidonia - RomaTel 0774 353308 - Fax 0774 [email protected]@cscgrafica.it

di Cosimo Santoro

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C.C. Lazio Magazine

SOMMARIO

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Gianfranco Comanducci si racconta: dallapassione per lo sportall’abbraccio collettivodel “suo” circolo

INTERVISTA/1 INTERVISTA/2 MONDANITÀ

Chiacchierata vis-à-viscon Mauro Baldissoni,giurista romanoappassionato di calcio,viaggi e cultura

Il River Party:per una sera il CC Lazio diventail locale più “in” di Roma

VI VII XII

Anno 1 – N. 0Luglio 2010

venticinqueA - M A G A Z I N E

14SPECIALE

8 FISCHIO D’INIZIO12 CALENDARIO 46^ COPPA CANOTTIERI

VIAGGI14 LO SPLENDORE DELLA POLINESIA18 IL TACCUINO DEL VIAGGIATORE

LUXURY20 ILLUMINA IL POLSO È TEMPO DI OROLOGI 24 XJ SIGLA DI LUSSO

28 NAVIGARE NEL LUSSO LE NOVITÀDELL’ESTATE 2010

SALUTE32 LA CLINICA DELLA TRAUMATOLOGIA

DELLO SPORT

MOVIE34 TOY REVOLUTION

HI-TECH35 UN CALCIO ALLA TV

ARRIVA LA COPPADEI CANOTTIERII CIRCOLI DI ROMASI SFIDANO NELLA “FOSSA”OROLOGI CHE CLASSEINDOSSA IL TUO TEMPO

YACHT E CHARTERA BORDO DEL LUSSO

LA PERLA DEL PACIFICOVIAGGIO IN POLINESIA

numero 0 - luglio 2010

SOGNANDO JAGUAR XJLA NUOVA AMMIRAGLIA

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FISCHIOd’inizio

ANNO 46 PER LA COPPA DEI CANOTTIERI,IL TORNEO PIÙ POPOLARE DI ROMA DAL FASCINO IMMORTALE

sempre uguale eppure è sempre diversa. LaCoppa dei Canottieri, giunta alla sua 46ª edizione(21 giugno-21 luglio) non è mai nuova ma non rie-sce a diventare vecchia. È questo il vero fascinodi una competizione nata e cresciuta alla “Fossa”,il campo di calcetto del Canottieri Lazio, che negli

anni è diventato il simbolo non soltanto della manifestazione ma ditutti gli impegni sportivi inter ed extra circolo. Anche quest’anno l’or-ganizzazione del torneo si è svolta in team: con Riccardo Vicerè,socio e partecipante, hanno lavorato alacremente Gianni e MarcoIeradi, Giuseppe Viggiano, Massimo Turbini, Riccardo Ravera.Ognuno responsabile di un proprio settore, tutti giocoforza costretti,

SPECIALEventicinqueA - M A G A Z I N E

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è

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e contenti, di interagire per far sì che la “macchina della Coppa”,oliata a dovere, funzioni senza intoppi.La Coppa dei Canottieri è uno di quegli appuntamenti irrinunciabili,perché «arriva alla fine della stagione agonistica tra i circoli, chedisputano i vari tornei annuali proprio per prepararsi alla competi-zione, e dove per un mese tutto si concentra qui, al Canottieri

Fra gli “interpreti storici” dellaCoppa Canottieri, Luciano Loffari èforse il più fiero combattente del-la Categoria Over 60. Tutti lo chia-mano “Il Mitico” perché, come dicelui stesso, «sono capace di farecose degne di essere ricordate».A quante Coppe hai partecipato?«Dal 1984 a tutte le edizioni, tran-ne una per una sospensione di duemesi dal Circolo, nel 2001».Come ricordi le prime edizioni a cuihai partecipato?«Erano più goliardiche, c’era mag-giore amicizia sia fra soci che con gliavversari stessi. Negli anni la Cop-pa si è un po’ “istituzionalizzata”, haperso alcuni valori che però stiamorecuperando grazie al fatto che orasono ammessi solo i circoli storici».Lo trovi dunque un fatto positivo?«Assolutamente sì, è essenziale perla storia, per il futuro di questacompetizione, alla quale parteci-pare è un piacere. Tutti voglionoprendervi parte e vincere».I tuoi successi alla Coppa?«Nel 1994 sono stato l’unico gioca-

tore a vincere sia nella categoriaOver 40 e Over 50, e sono stato pre-miato 7 o 8 volte come MVP, da por-tiere, della Coppa. In totale, co-munque, avrò vinto una quindicinadi edizioni del torneo».Chi sono i tuoi compagni?«La formazione è sempre la stessada anni: Loffari, Bassi, Bomba, Mar-coni, Turi, Foglia e Naso. Adesso èarrivato un “giovane Over 60”, chechiamo “Il Mitichino”: Carlo Lan-cella».Un gruppo vincente…«Da quando giochiamo insieme nel-l’Over 60 siamo sempre arrivati infinale, e abbiamo vinto sempre tran-ne una volta. Noi partecipiamo pervincere, e vinceremo anche que-st’anno. E la vittoria, come sempre,la dedicheremo alla memoria diFranzini, un nostro storico compa-gno che purtroppo non c’è più».…e anche un gruppo unito!«Ogni volta che giochiamo a calcet-to, poi andiamo tutti a cena, e ab-biamo sempre gli stessi posti a ta-vola! È così da 30 anni».

«Alla Coppa Canottieri partecipiamo per vincere»

L’Over 60

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10 Lazio», dice Riccardo Vicerè, tentando di spiegare a parole il perchédel gran fascino che il torneo esercita su tutti i circoli romani, chefarebbero carte false per parteciparvi. «Ma l’abbiamo riservata ai solicircoli storici, riteniamo sia più giusto così». Opinione condivisasoprattutto dai soci più anziani, che ricordano le prime edizioni e ivalori espressi in campo e fuori, e che apprezzano il ritorno di valoriche sembravano essere andati perduti. «La verità è che vogliamomantenere una certa identità propria dei circoli storici. Per noi soci,il ruolo del Circolo è quello di una seconda casa, lo viviamo con pas-sione e senso di appartenenza, ed è un valore che vogliamo rimangaintatto. Per questo abbiamo deciso di “restringere nuovamente ilcampo” ai soli 8 circoli storici (da quest’anno sono 9, nel “club esclu-sivo” è entrato a far parte l’Antico Tiro a Volo, ndr)».«La Coppa non è molto cambiata - spiega Riccardo - perché in fondoci piace così com’è. E non ha bisogno di troppi cambiamenti.Abbiamo voluto mantenere le vecchie regole del calcio a 5, con larimessa laterale battuta con le mani ed i palloni a rimbalzo normale»,per mantenere quell’identità che ha contraddistinto l’unicità dellaCoppa del Canottieri nel corso degli anni. Qualche modifica tuttaviac’è stata… «Abbiamo rivisto la formula eliminatoria, invece di gio-care una partita ciascuno abbiamo organizzato un girone in cui ognisquadra ne gioca tre, dopo le quali inizieranno le gare a eliminazionediretta. Quasi tutti i circoli hanno almeno una squadra per ogni cate-goria, eccettuati l’Aniene, la Roma e la Lazio che in media neportano due».Ideatore della Coppa dei Canottieri il mitico Babbo Valiani, a cui èdedicato l’omonimo Trofeo che viene assegnato ogni anno al Circoloche ha conquistato più punti con le squadre di tutte le categorie. Chesono sempre quelle: gli Assoluti, la vera attrazione del torneo, cheattirano tanto di quel pubblico da far fatica ad entrare e sedersi suigradini della tribuna della Fossa. Ci sono poi gli Over 40, Over 50 eOver 60. Tra questi ultimi le presenze sono diventate ormai storiche:dal “Mitico” Luciano Loffari ad Arturo Turi, che le Coppe le ha giocate

tutte fin dalla prima edizione, a Nando Bassi che con i suoi compa-gni di squadra è diventato un’istituzione nella sede del Circolo. Tra lestelle delle varie categorie, spiccano tra gli Assoluti senz’altro MarcoRipesi, ex nazionale di calcio a 5, e Diego Tavano, giocatore di SerieA e mister dell’Over 40 B, allenati da Marco Ieradi, mentre PaoloMinicucci, allenatore della squadra “B” degli Assoluti, sarà uno deigiocatori dell’Over 40 A, insieme ad Alessandro Mola, Aurelio Pado-vani, Andrea Montagnani e Riccardo Vicerè stesso, allenati daSilvano Olivetti. Nell’Over 50 spiccano i nomi di Fabio Gismondi eGiorgio Maucci, portiere della squadra, mentre l’Over 60, come pre-annunciato, si presenta con i giocatori che hanno fatto veramente lastoria della Coppa.Appuntamento dunque alla Fossa, che si chiama così «per via dellasua conformazione architettonica: il terreno di gioco si trova più omeno a livello del fiume, ma per accedere si entra dal piano strada,che è piuttosto rialzato rispetto alla riva del Tevere. Per questo sichiama Fossa, è un nomignolo che è rimasto attaccato al campo datempo». Le partite si giocheranno tutti i giorni, (salvo le soste deiweek-end, per il Ponte di S. Pietro e Paolo e per le partite dellanostra Nazionale) dalle 18/19 alle 23: con Eduardo Lubrano nelleconsuete vesti di speaker, con i canottieri pronti a recuperare le“palle a fiume” che spesso volano oltre la rete e si tuffano nell’acqua,con il servizio d’ordine e tutto il personale addetto ai servizi per gliospiti presenti in tribuna.

ALBO D’ORO COPPA DEI CANOTTIERI

CC Lazio 11

CC Aniene 9

TC Parioli 8

TC Fleming 3

RCC Tevere Remo 3

TC Roma 1

CT Eur 1

Sporting Eur 1

CC Roma 3

CT Belle Arti 2

CT Massimi 1

Hobby Sport 1

CS Capannelle 1

CLASSIFICA VITTORIE

ALESSANDRO MOLA E DIEGO TAVANOesultano dopo una vittoria nell’edizione 2009

1965 TC Parioli1966 TC Fleming1967 TC Fleming1968 TC Parioli1969 TC Fleming1970 CC Roma1971 TC Parioli1972 TC Parioli1973 CCT Lazio1974 CCT Lazio1975 TC Parioli1976 TC Parioli1977 CCT Lazio1978 TC Parioli1979 CT Massimi

1980 CT Belle Arti1981 CT Belle Arti1982 Hobby Sport1983 CC Aniene1984 CC Aniene1985RCC Tevere Remo1986 CC Aniene1987 CS Capannelle1988 CCT Lazio1989 CC Roma1990 TC Parioli1991 TC Roma1992 CC Aniene1993 RCC Tevere Remo1994 CT Eur

1995 CC Aniene1996 CC Aniene1997 Sporting Eur1998 CC Aniene1999 CC Lazio2000 CC Lazio2001 CC Aniene2002 RCC Tevere Remo2003 CC Lazio2004 CC Lazio2005 CC Aniene2006 CC Roma2007 CC Lazio2008 CC Lazio2009 CC Lazio

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Marco Ripesi ha giocato così tante Coppe dei Canottieri che non ricordanemmeno quando ha iniziato… Non di preciso, perlomeno. «Forse la pri-ma è stata nel 1996 – dice – ma non me lo ricordo con sicurezza. Qualcu-na non l’ho disputata, purtroppo, ma comunque sono state tante…».

Tante da esserne diventato un simbolo… cosa provi?«Ne sono davvero contento, anche perché faccio questo sport da quandoavevo 6 anni e ne ho fatto anche una professione. Lo amo, e spero che pre-sto possa suscitare il giusto interesse da parte dei media. Siamo troppolegati al calcio, dobbiamo svincolarci e assumere un’identità più definita».Quante Coppe Canottieri hai vinto?«Credo di averne vinte 7, e tutte nella categoria Assoluti».La vittoria più bella?«Mah, le vittorie sono tutte importanti. Ma forse la più significativa è sta-ta la prima, arrivata dopo anni di “magra”».Chi giocava con te quell’anno?«Sicuramente Alessandro Mola e Chicco Leone, gli altri onestamente nonme li ricordo».Ci sarai quest’anno, vero?«Assolutamente sì, e anche se sto per compiere 40 anni, giocherò anco-ra con gli Assoluti. Se ci riesco, voglio arrivare a vincere 10 Coppe dei Ca-nottieri».Che effetto ti fa trovarti circondato dal pubblico che viene alla Fossa?«Onestamente, anche se è bello vedere tutta quella gente, resto abbastanzatranquillo. Forse perché dopo aver fatto tanti campionati a livello ago-nistico, sotto l’aspetto dell’emozione alla Fossa è tutto più semplice».Le tue vittorie agonistiche più belle?«Sicuramente la più prestigiosa è stata quella all’Europeo del 2003, a Ca-serta. Ma tutte le vittorie sono belle e importanti, sono stato molto feli-ce anche della promozione conquistata dalla Serie A2 alla Serie A con ilPerugia».

GIRONE A GIRONE B

LAZIO A ANIENE A

TEVERE REMO ROMA

PARIOLI LAZIO B

ANIENE B CT EUR

SPORTING TIRO A VOLO

ASSOLUTI - 10 SQUADRE

GIRONE A GIRONE B GIRONE C

ANIENE A LAZIO A LAZIO C

LAZIO B ANIENE B ROMA A

ROMA B CT EUR TIRO A VOLO

SPORTING PARIOLI TEVERE REMO

OVER 40 - 12 SQUADRE

GIRONE A GIRONE B

LAZIO A LAZIO B

TEVERE REMO C.T. PARIOLI

SPORTING EUR TIRO A VOLO

TODARO C.C. ANIENE

C.T. EUR

OVER 60 - 9 SQUADRE

GIRONE A GIRONE B

ANIENE A LAZIO A

LAZIO B ROMA

SPORTING EUR TEVERE REMO

CT EUR PARIOLI

TIRO A VOLO

OVER 50 - 9 SQUADRE

Marco Ripesi alla conquista della FossaUomo copertina

CATEGORIE e GIRONI

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21/06/2010categoria girone orario

C.T. EUR C.C.LAZIO B OVER 60 B ore 19:00TIRO A VOLO C.C. ROMA A OVER 40 C ore 20:00C.C. ANIENE C.T. EUR OVER 50 A ore 21:00SP. EUR T.C. PARIOLI ASSOLUTI A ore 22:00

22/06/2010categoria girone orario

C.C. LAZIO A TEVERE REMO OVER 60 A ore 19:00C.C. ANIENE A C.C.LAZIO B OVER 40 A ore 20:00C.C. LAZIO A T.C. PARIOLI OVER 40 B ore 21:00C.C. ANIENE A C.C. ROMA ASSOLUTI B ore 22:00C.C. LAZIO B TIRO A VOLO ASSOLUTI B ore 23:00

23/06/2010categoria girone orario

SP. EUR T. TODARO OVER 60 A ore 19:00C.C. LAZIO A TEVERE REMO OVER 50 B ore 20:00C.C. ROMA A TEVERE REMO OVER 40 C ore 21:00C.C. LAZIO A C.C. ANIENE B ASSOLUTI A ore 22:00C.C. LAZIO C TIRO A VOLO OVER 40 C ore 23:00

24/06/2010categoria girone orario

C.C. ANIENE C.C.LAZIO B OVER 60 B ore 18:00T.C. PARIOLI TIRO A VOLO OVER 60 B ore 19:00T.C. PARIOLI C.C. ROMA OVER 50 B ore 20:00C.C. ROMA B SP. EUR OVER 40 A ore 21:00C.T. EUR C.C. ANIENE B OVER 40 B ore 22:00C.T. EUR C.C. ROMA ASSOLUTI B ore 23:00

25/06/2010categoria girone orario

C.C. LAZIO A SP. EUR OVER 60 A ore 19:00T. TODARO TEVERE REMO OVER 60 A ore 20:00SP. EUR C.C. LAZIO B OVER 50 A ore 21:00TIRO A VOLO C.T. EUR OVER 50 A ore 22:00SP. EUR TEVERE REMO ASSOLUTI A ore 23:00

30/06/2010categoria girone orario

C.T. EUR T.C. PARIOLI OVER 60 B ore 19:00C.C. ANIENE A C.C. ROMA B OVER 40 A ore 20:00C.T. EUR T.C. PARIOLI OVER 40 B ore 21:00TIRO A VOLO TEVERE REMO OVER 40 C ore 22:00C.T. EUR C.C. ANIENE A ASSOLUTI B ore 23:00

01/07/2010categoria girone orario

TIRO A VOLO C.C. LAZIO B OVER 60 B ore 18:00C.C. LAZIO A T. TODARO OVER 60 A ore 19:00TIRO A VOLO C.C. ANIENE OVER 50 A ore 20:00

C.C. LAZIO B SP. EUR OVER 40 A ore 21:00C.C. ANIENE B T.C. PARIOLI OVER 40 B ore 22:00T.C. PARIOLI C.C. ANIENE B ASSOLUTI A ore 23:00

02/07/2010categoria girone orario

C.T. PARIOLI C.C. ANIENE OVER 60 B ore 18:00C.C. ROMA TEVERE REMO OVER 50 B ore 19:00C.C. LAZIO B C.T. EUR OVER 50 A ore 20:00C.C. LAZIO A C.T. PARIOLI OVER 50 B ore 21:00SP. EUR C.C. LAZIO A ASSOLUTI A ore 22:00TIRO A VOLO C.C. ROMA ASSOLUTI B ore 23:00

05/07/2010categoria girone orario

C.T. EUR TIRO A VOLO OVER 60 B ore 18:00TIRO A VOLO C.C. LAZIO B OVER 50 A ore 19:00C.C. ANIENE SP. EUR OVER 50 A ore 20:00C.C. LAZIO B C.C. ROMA B OVER 40 A ore 21:00C.C. LAZIO A TEVERE REMO ASSOLUTI A ore 22:00TIRO A VOLO C.C. ANIENE A ASSOLUTI B ore 23:00

(a seconda se l’Italia arriva in semifinale) 06/07/2010 oppure 07/07/2010categoria girone orario

TEVERE REMO SP. EUR OVER 60 A ore 18:00SP. EUR C.C. ANIENE A OVER 40 A ore 19:00C.C. LAZIO C C.C. ROMA A OVER 40 C ore 20:00C.C. LAZIO A C.C. ANIENE B OVER 40 B ore 21:00C.T. EUR C.C. LAZIO B ASSOLUTI B ore 22:00SP. EUR C.C. ANIENE B ASSOLUTI A ore 23:00

08/07/2010categoria girone orario

C.T. EUR C.C. ANIENE OVER 60 B ore 18:00C.C. LAZIO B T.C. PARIOLI OVER 60 B ore 19:00C.C. ANIENE C.C. LAZIO B OVER 50 A ore 20:00TIRO A VOLO SP. EUR OVER 50 A ore 21:00TEVERE REMO T.C. PARIOLI ASSOLUTI A ore 22:00

09/07/2010categoria girone orario

TEVERE REMO T.C. PARIOLI OVER 50 B ore 19:00C.C. LAZIO C TEVERE REMO OVER 40 C ore 20:00C.C. LAZIO A C.T. EUR OVER 40 B ore 21:00C.C. LAZIO B C.C. ANIENE A ASSOLUTI B ore 22:00C.T. EUR TIRO A VOLO ASSOLUTI B ore 23:00

12/07/2010categoria girone orario

TIRO A VOLO C.C. ANIENE OVER 60 B ore 18:00C.C. LAZIO A C.C. ROMA OVER 50 B ore 19:00SP. EUR C.T. EUR OVER 50 B ore 20:00C.C. LAZIO A T.C. PARIOLI ASSOLUTI A ore 21:00TEVERE REMO C.C. ANIENE B ASSOLUTI A ore 22:00C.C. LAZIO B C.C. ROMA ASSOLUTI B ore 23:00

QUARTI di FINALE OVER 40 14/07/20101^ GIRONE A VS 1^ MIGLIORE 3^ (A) ore 19:301^ GIRONE B VS 2^ MIGLIORE 3^ (B) ore 20:301^ GIRONE C VS 2^ GIRONE A (C) ore 21:302^ GIRONE B VS 2^ GIRONE C (D) ore 22:30

QUARTI di FINALE ASSOLUTI 15/07/20101^ GIRONE B VS 4^ GIRONE A (W) ore 19:302^ GIRONE B VS 3^ GIRONE A (Z) ore 20:302^ GIRONE A VS 3^ GIRONE B (X) ore 21:301^ GIRONE A VS 4^ GIRONE B (Y) ore 22:30

SEMIFINALI OVER 60/OVER 50 16/07/2010OVER 60 1^ A VS 2^ B ore 19:30OVER 60 1^ B VS 2^ A ore 20:30

OVER 50 1^ A vs 2^ B ore 21:30OVER 50 1^ B vs 2^ A ore 22:30

SEMIFINALI OVER 40/ASSOLUTI 19/07/2010OVER 40 A vs C ore 19:30OVER 40 B vs D ore 20:30ASSOLUTI Y vs Z ore 21:30ASSOLUTI W vs X ore 22:30

FINALI 21/07/2010 o 22/07/2010OVER 60 ore 19:30OVER 50 ore 20:30OVER 40 ore 21:30ASSOLUTI ore 22:30

46 ̂COPPA CANOTTIERI

PLAYOFF

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LO SPLENDOREDELLA POLINESIA

venticinqueA - M A G A Z I N E

VIAGGI14

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I DUE VOLTI DI TAHITI E LE ACQUE CRISTALLINE DI BORA BORA, “LA PERLA DELPACIFICO”, RAIATEA E LA LAGUNA BLU. SEGRETI E MAGIE, SCINTILLANTI BELLEZZECHE RENDONO UNICI I CINQUE ARCIPELAGHI ATTUALMENTE TERRITORIO D’OLTREMARE FRANCESE. UN VIAGGIO TRA SPIAGGE FINISSIME E OCEANI IN CUIPERDERSI IN IMMERSIONI, CIRCONDATI DA PALME DA COCCO E NATURA RIGOGLIOSA. UN LUOGO DOVE RITROVARE CALMA E GIOIA DI VIVERE,ANCHE IN RESORT CHE OFFRONO NUOVE DECLINAZIONI DEL LUSSO, COMBINATOCON IL RISPETTO DELL’AMBIENTE E IL PIACERE DEL MARE

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na delle sette meraviglie del Paradiso dei pittori.Così Henri Matisse definiva le lagune di Tahiti, lapiù popolata isola della Polinesia Francese, che haincantato di colori anche Paul Gauguin. Fa partedel più famoso dei cinque arcipelaghi cheraccolgono i 118 atolli e isole della Polinesia, gestito

dalla Società che ospita anche Moorea, Bora Bora, Raiatea e Taha’a. Tahiti fonde l’immaginario del paradiso perduto con la culturaoccidentalizzante, come dimostra la capitale Papeete, sede a lugliodell’Heiva Festival, la principale manifestazione culturale della nazione.Impossibile non fermarsi, anche solo per uno o due giorni, magariall’hotel “Le Meridien”, che offre viste spettacolari, confort, e lapossibilità di un matrimonio polinesiano in piena regola, con cappellaprivata dal classico fondo overwater, danzatori e musicisti. Il paradisoperò ha tante facce. Quella più “verde” è certamente Moorea, l’isola-giardino di fronte a Tahiti: qui, al “Moorea Dolphin Center” dell’hotel

“Intercontinental” si può nuotare insieme ai delfini nel loro splendidohabitat naturale. Il simbolo della Polinesia Francese, però, rimane BoraBora che secondo la leggenda è stata la seconda isola a uscire dalleacque dopo Raiatea. Il capitano Cook l’ha battezzata “la perla delPacifico”, per lo scrittore James Michener è l’isola più bella del mondo.Non è un caso se tanti registi hanno scelto la laguna o le spiaggebianche e finissime di Matira, orlate dalle palme da cocco, comeambientazione per grandi film. Nelle acque di un brillante turchese diquesta autentica piscina naturale collegata all’Oceano attraverso ilpassaggio di Teavanui, ci si può immergere tra tartarughe e cangiantipesci tropicali, razze e squali, ammirando un panorama che riassumein sé i due volti del Pacifico: l’isola di origine vulcanica e il basso atollocorallino. In questo scenario quasi irreale sorge “Le Meridien”, con icaratteristici bungalow su palafitte e le scalette private con cui scenderedirettamente in acqua. Di fronte al monte Otemanu, resto di un vulcanorisalente con ogni probabilità al Pleistocene, sorge l’”Intercontinental

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Ispirata all’hawaiana Molokai hoe, dal 1992 in autunno nella PolinesiaFrancese si disputa l’Hawaiki Nui Va’a, la più nota corsa di piroghe delPacifico del Sud. Inizialmente riservata solo a equipaggi maschili, dal1995 si è aperta alle donne e tre anni dopo ai giovani. Il percorso variain base al sesso e all’età. Per gli uomini la distanza media da percorrereè di 125 km da completare in tre tappe: la prima da Huahine a Raiatea;la seconda, la più breve, si svolge da Raiatea a Taha’a tutta all’internodella barriera corallina; l’arrivo è a Bora Bora. La gara per le donne equella giovanile si snodano su un percorso unico, per 45 km, da Taha’aa Uturoa, principale centro di Raiatea.

dei piroghistiLa capitale

a Bora BoraQuattro stagioni

Resort & Thalasso Spa”, un hotel a cinque stelle in cui si respira il lussocon un’attenzione particolare per l’ambiente: è stato infatti il primo intutta la Polinesia Francese a usare un sistema di aria condizionataalimentato ad acqua di mare desalinizzata, lo stesso che alimenta lostabilimento termale Thalasso Spa. Meno celebrate, ma non per questomeno affascinanti, sono le due isole gemelle Raiatea e Taha’a, piùpiccola e conosciuta come “l’isola della vaniglia” per le numerosecoltivazioni che permeano l’aria della caratteristica fragranza. Qui “LeTaha’a Island Resort Spa” apre le porte a viaggiatori in cerca di relaxesclusivo nelle sue 48 overwater suite e nelle 12 ville con piscinaprivata. L’arcipelago più grande è quello delle Tuamotu che comprendeRangiroa con la sua Laguna Blu, Manihi (l’isola delle perle), Tikehau eFakarava. Quello delle Australi, essendo il meno frequentato, è ancheil più incontaminato. Qui, tra luglio e ottobre, nella zona di Rurutu eRaivavae si può ammirare la riproduzione delle balene nel lorospettacolo naturale.

Un incrocio unico, una fusione creativa che mette insieme la vocazione allasemplicità e alla sensibilità culturale del francese Didier Lefort, l’eleganza mo-derna dell’americano Babey Moulton e lo stile polinesiano che ha affascina-to Pierre-Jean Picart. Il “Four seasons resort” a Bora Bora è costruito per ri-durre al minimo l’impatto ambientale e massimizzare il confort degli ospiti diogni età. Per i teenager ha addirittura riservato un intero motu, un isolotto conspiaggia privata, clubhouse e possibilità di praticare ogni genere di sport. Ilbenessere di corpo e spirito è garantito da trattamenti con ingredienti natu-rali (monoi, tamanu, kahaia, vaniglia) dai potenti effetti terapeutici.

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COLOMBIA, UN PAESE SOSPESO TRAFASCINO NATURALISTICO E STORIA:

DAI MONUMENTI DI BOGOTÀ ACARTAGENA, UNA CITTÀ CHE SEMBRA

ESSERSI FERMATA NEL TEMPO

ai colori dell’Oceano alle nevi perenni della cordigliera andina, pas-sando per le foreste umide e i paramos, tipico ecosistema delle Ande,la Colombia offre una varietà incredibile di meraviglie della natura.Nelle città, invece, si possono ammirare pezzi di storia e cultura chenon è facile trovare nelle grandi metropoli del continente americano.A partire dalla capitale Bogotà, situata su un altopiano a 2.600 me-

tri sul livello del mare, con un centro storico, il Candelaria, assolutamente da visitare: an-tichi quartieri con un importante patrimonio architettonico, la Plaza Bolivar con al centrola statua del Conquistador e l’adiacente cattedrale. Nelle vicinanze sorge il Capitolio Na-cional de Colombia, costruito tra il 1847 e il 1926 in stile ionico. E ancora il Museo Bo-tero, con opere dell’artista omonimo, ma anche di Picasso, Renoir, Dalì, Monet, Matis-se. Infine, immancabile la visita al Museo de Oro, con 34.000 pezzi tra oggetti e pietrevarie tutte in oro, la più importante collezione al mondo del suo genere. Nella stessa areametropolitana di Bogotà troviamo Zipaquira, un sobborgo di 100 mila abitanti: qui c’è davisitare la Cattedrale del Sale, un’opera incredibile di arte e ingegneria. Un altro pezzodi storia del paese è rintracciabile nella città di Cartagena, comodamente raggiungibileda Bogotà in aereo; i luoghi da visitare sono: piazza Bolivar, sulla quale si affaccia il Mu-seo de Oro con una mostra archeologica dedicata alla cultura preispanica, il Palazzo del-l’Inquisizione, la chiesa di Santo Domingo, la Cattedrale e infine la Muraglia fatta costruiredagli spagnoli per difendere la città dagli assalti dei pirati provenienti dal vicino Oceanoe il Museo de las Fortificaciones.

www.meridiano.it

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VIAGGIventicinqueA - M A G A Z I N E

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IL taccuinodel viaggiatore

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isurare il tempo è sempre stata una delle pre-rogative dell’uomo, basta pensare alla sem-plice meridiana utilizzata nell’antichità. Dagliantichi orologi a pendolo, agli esemplari da ta-schino fino ai più moderni modelli da polso, inmolte epoche e nel corso degli anni l'orologio

ha però travalicato il significato per il quale è stato ideato - quello di fis-sare e registrare appunto il passare del tempo - finendo per diventareun vero status symbol, decodificatore degli usi e costumi dei due ses-si nelle differenti generazioni. Di tempo, è proprio il caso di dirlo, ne è

passato ed oggi gli orologi si sono impreziositi di numerose funzioni epiccoli particolari che vanno oltre il semplice utilizzo, ma soprattutto han-no tutti un proprio stile che varia a seconda del pubblico di riferimentoe del genere a cui sono indirizzati.Espressione di un'orologeria che è cresciuta fianco a fianco con la crea-tività e la fantasia, creatore di orologi considerati a ragione tra i grandicapolavori dell’arte orologiaia, con i nuovi modelli delle linee Baignoiree Calibre, Cartier offre una grande lezione di stile. Eclettica come vuo-le lo spirito più autentico della Maison di Rue de la Paix, sintetizza indue affascinanti modelli, linguaggi e forme espressive diverse senza mai

LUXURYventicinqueA - M A G A Z I N E

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DAL DESIGN CLASSICO O ALL'AVANGUARDIA, DOTATI DI MECCANISMI SOFISTICATI E IMPREZIOSITI CON MATERIALIPREGIATI, GLI OROLOGI OGGI NON RAPPRESENTANO PIÙ SOLTANTO UNO STRUMENTO PER LA CONTA DEL TEMPO, MA SOPRATTUTTO UN MODO PER RISPECCHIARE VERSO L'ESTERNO IL PROPRIO STILE E MODO DI ESSERE

ILLUMINA IL POLSOè “TEMPO” DI OROLOGI

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smarrire lo stile del marchio. La donna dinamica, che non vuo-le rinunciare all'eleganza in qualsiasi momento della giornata, nonpotrà non innamorarsi del Baignoire di Cartier e del suo carat-tere intimo e affascinante. Una profonda magia capace di vesti-re la classicità con forme seducenti, sofisticate ed emozionanti;ed è questa magia che possiamo facilmente percepire nel nuovoBaignoire che di giorno sa essere sofisticato nella versione con cin-turino in pelle o satin, e di notte diventa oggetto di squisita raffinatez-za, sublimato nell'oro e nei diamanti, perfetto per una serata elegante.L’ultima novità di casa Cartier è però un nuovissimo orologio da uomo,dallo stile accattivante: il Calibre. Il primo segnatempo esclusivamen-te maschile del luxury brand francese; linee decise, cassa robusta e ar-chitettura inedita contribuiscono a fare del Calibre un modello unico nelsuo genere; un modello classico con ambizioni contemporanee e sen-sibilità di pura orologeria, dotato del primo movimento meccanico au-tomatico 100% Cartier: il calibro 1904 MC.“Se il Tempo fosse donna, quale forma assumerebbe? Tonda, ovvia-mente, con volumi armoniosi e curve sensuali”. È in questo modo cheBaume & Mercier presenta il suo modello femminile Iléa: non a caso,è sinuoso come il corpo di una donna ed è stato creato proprio ispirandosi

alla silhouette femminile, con linee tonde e sensuali che siadattano al polso delle signore di oggi. Un orologio tutte cur-

ve che non rinuncia però all’eleganza e al lusso, le note distin-tive del brand ginevrino: più di mille diamanti che brillano e fan-no da contrasto su di uno sfondo scuro per un modello unico, pro-

dotto in edizione strettamente limitata, ideale per la donna che nonama passare inosservata.

Per un uomo che ama lo stile classico, invece, Baume & Mercier hacreato Classima Executives: un cronografo dalle finiture tradizionali eraffinate, dotato di un movimento meccanico di alta gamma automati-co, con calendario completo. Il quadrante argentato con decoro guillo-

È OPINIONE DIFFUSA CHEL’OROLOGIO SIA L’UNICOGIOIELLO PER L’UOMO

IN ALTO PATEK PHILIPPEREFERENZA 7071R

A FIANCO CARTIER CALIBRE

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ché “grain d’orge” è abbellito da un’alternanza di zone opaline, azzur-re circolari e satinate soleil. Raffinatezza del design, eleganza dei ma-teriali e cura dei particolari sono le caratteristiche ricercate dall’univer-so rosa. È da questi aspetti che Patek Philippe mantiene uno sguardoattento verso il pubblico femminile per il quale ha creato Referenza 7071R“Ladies First Chronograph”. Ispirato ai modelli Art Decò, fabbricati ne-gli anni Trenta, è l'orologio ideale per la donna che ama il gioiello dalgusto classico. Un vero e proprio lampo di luce che illumina il polso, con-ferendo un tocco di femminilità a un modello che fa della tecnica il suopunto di forza. Linee potenti, design seducente e tecnologia all'avan-guardia sono, invece, da sempre il punto di forza degli orologi da uomo.Un esempio su tutti, l’ultimo modello di Jaeger-LeCoultre, Amvox2 DbsTrasponder. Realizzato in oro rosa 18 carati e dedicato esclusivamen-te ai proprietari di un’Aston Martin Dbs, il nuovo orologio di Jaeger-LeCoultre ha il quadrante inclinato a 260 gradi, come i tradizionali conta-tori tipici dei cruscotti sportivi. Un cronografo tecnologicamente avan-zato, studiato per gli uomini che si sentono segretamente dei James Bond,che permette di attivare e disattivare il sistema di chiusura della vettu-ra, fino ad una distanza di dieci metri, tramite una semplice pressionedel vetro. Fedele alla propria identità e unicità nel settore degli orolo-gi, Rolex, invece, ripropone sul mercato un modello che ha fatto la sto-ria del marchio con la corona, l’Explorer, con la sua inconfondibile for-

za creativa, infondendo un nuovo slancio alle linee sobrie ed elegantiche hanno segnato il successo di un’icona. Ingrandito nelle misure del-la cassa, 39 mm di acciaio 904L anti-corrosivo, il nuovo Explorer offrea chi lo indossa una migliore vestibilità e un look più audace. Nuova im-magine e freschezza nei lineamenti per il nuovissimo Tudor HeritageChrono che fin da subito ha conquistato gli appassionati dell’alta oro-logeria. Erede del Tudor Montecarlo degli anni Settanta, il nuovo cro-nografo rievoca le linee originali di cassa, lunetta, anse e bracciale delmodello vintage mentre in alcuni

22 A. LANGE & SÖHNEIl design è proprioquello della Maison diGlashütte che inquesta nuovaversione Saxonia si èconcentrata perottenere la massimaleggibilità. All’interno sitrova il famoso SAX-O-MAT con funzione dizero reset, che ferma ilmovimento quando lacorona viene estrattaverso l’esternoresettando anche lalancetta dei secondi azero per una piùprecisa regolazionecon un segnale orario.

OFFICINE PANERAIRealizzato in soli 30 esemplari, il Luminor 1950 Equation ofTime Tourbillon Titanio – 50 mm è l’orologio da polsotecnicamente più sofisticato mai costruito da OfficinePanerai. Dedicato ai cultori delle grandi complicazionitecniche è stato progettato in omaggio al genio di GalileoGalilei, riunendo alcune delle specialità più rare, esclusive eaffascinanti dell’orologeria.

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particolari è del tutto innovativo, come nel profilo godronato della lunettagirevole e dei pulsanti a vite accanto alla corona di carica, nelle ansedai contorni più smussati e levigati e nel proteggi-corona perfettamen-te lucido. Per il suo look vintage e per il suo rinnovato design, l’orolo-gio Tudor Heritage Chrono è destinato a diventare una leggenda firmataTudor. Qualche volta la ricerca di eleganza tipica del gusto femminile equella di tecnologia propria dell'inclinazione maschile sono destinate aincontrarsi. Ne sono un esempio le due nuove creazioni di Vacheron Con-stantin che con la collezione “Les Historiques” ha scelto di far rivivere al-cuni dei momenti più belli della sua storia, legati agli orologi ultrapiatti:"Historique Ultra-piatto 1955" l'orologio meccanico a carica manuale piùsottile al mondo, con uno spessore di soli 4,10 mm, e “Historique Ultra-piatto 1968” dotato del movimento meccanico ultrapiatto 1120. Ideali siase indossati da un polso femminile che da uno maschile. Due orologi sim-bolo degli anni ’50 e ’60, quando Vacheron Constantin realizzò gli oro-logi da polso più piatti del mondo, a cui la casa ginevrina ha associatoil suo nome e ne ha fatto il suo marchio di fabbrica.

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RALPH LAURENIl modello Sporting Chronographdi Ralph Lauren sfoggiaun'estetica sportiva abbinataalla precisione e allafunzionalità. Questa linea,proposta sul mercato loscorso anno, si arricchiscenel 2010 di un nuovomodello in acciaiolucidato, conquadrante bianco ecinturino in alligatore.

ROLEXIl nuovo Submariner si presenta in una nuova livrea.L’orologio professionale per immersione più desiderato almondo, nato per essere utilizzato come strumento di lavoro,oggi passa la maggior parte del suo tempo a fare bellamostra di sè sulla “terra ferma”. La novità è la nuova lunettagirevole con disco Cerachrom nero, o verde per il modello conquadrante verde, a prova di scalfiture e dotato di scalagraduata con indici in platino.

TISSOTIl Tissot PRS 516 Chrono Auto Valjoux rende omaggioalla radicata passione di Tissot per i motori con unsofisticato movimento Swiss-made e un design retròrivisitato in chiave moderna. I fortunati che loindosseranno potranno godersi questo tocco nostalgicocon la certezza di avere al polso un orologio creatosecondo le tecnologie più innovative.

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ecnologia di ultimissima generazione; sistemi infor-mativi in 3D; pelle extralusso con cucitureraffinatissime. Jaguar festeggia i 75 anni del mar-chio con una sigla che sa di prestigio: XJ. Unavettura al tempo stesso sportiva e sofisticata, masoprattutto lussuosa con particolari che fanno la dif-

ferenza (ad esempio i dettagli cromati e rifiniti in “piano black”). La car-rozzeria di Jaguar XJ non stupisce più solo per le sue linee ma perl’avanguardia della sua costruzione, sfruttando le conoscenze diJaguar in campo aerospaziale. Infatti, è stata realizzata utilizzando latecnologia della costruzione della carrozzeria in alluminio che la rendepiù leggera di 150 kg rispetto alle concorrenti dirette.

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sigla dilusso

JAGUAR RINNOVA LA SUAAMMIRAGLIA, SFARZOSA E

PERFORMANTE

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Queste tecnologie, oggi sviluppate in una ancor più impressionantenuova generazione XJ, migliorano considerevolmente le prestazioni,la maneggevolezza ed i consumi, offrendo allo stesso tempo resi-stenza, raffinatezza e sicurezza. La forma allungata a goccia deifinestrini laterali fissa la silhouette della vettura ed è alla base del suofluido design. La nuova XJ condivide con la XF un coefficiente aero-dinamico di 0.29, che la rende la Jaguar più aerodinamica di sempre.Non solo, ma il profilo a coupè avvolge un abitacolo che offre livelli di

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I CLIENTI POTRANNO SCEGLIERE TRA TREMOTORIZZAZIONI BENZINA E DIESEL, TUTTE ACCOPPIATEAD UN CAMBIO AUTOMATICO A SEI MARCE "SHIFT BYWIRE", CONTROLLATO ATTRAVERSO LO JAGUARDRIVE SELECTOR™ O TRAMITE LE PALETTE MONTATE AL VOLANTE:

__3.0 litri AJ-V6 Diesel Gen III da 275 Cv con una coppiadi turbocompressori sequenziali – da 0 a 100 km/h in 6.4 secondi

__5.0 litri AJ-V8 Gen III da 385 Cv, ad iniezione diretta di benzina,naturalmente aspirato – da 0 a100 km/h in 5.7 secondi

__5.0 litri AJ-V8 Gen III da 510 Cv sovralimentato, ad iniezione diretta di benzina, – da 0 a100 km/h in 4.9 secondi

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spaziosità comparabili a berline dallo stile molto più convenzionale.C'è spazio abbondante per cinque persone, mentre la versione apasso lungo offre ai passeggeri posteriori un maggior grado di com-fort grazie ad un ulteriore spazio per le gambe di 125 mm. Gli internihanno nonostante tutto un forte carattere sportivo. Un tetto panora-mico di vetro, di serie su tutti i modelli, enfatizza il senso di luce espazio all'interno della nuova XJ. La pelle orna le principali superfici,inclusi i sedili, il pannello strumenti, la parte superiore delle portiere,la consolle centrale ed i braccioli. L'esclusivo modello Supersport haanche il rivestimento del padiglione di pelle. Come le cuciture di unabito fatto a mano da Savile Row, la pelle pieno fiore ha una splen-dida cucitura a doppio ago. Visivamente seducente, questa cucituracosì complessa trasmette un senso di ricchezza e stile sia pure inuna maniera moderna.Ma soprattutto la tecnologia per gli interni e l’infotainment possonofare una differenza decisiva. Una chicca che affascina è il VirtualInstrument, un quadro strumenti virtuale in 3D. Così tutto il fascinodella tecnologia che sta conquistando il mondo del cinema e dell’in-trattenimento casalingo sbarca in auto. All’interno il guidatore èaccolto dalla stretta di mano Jaguar – il pomello circolare in allumi-nio del controllo rotativo dello JaguarDrive Selector™ che si sollevanel palmo della mano del guidatore – l'animazione in 3D si materia-lizza nel pannello strumenti virtuale e sul Touch-screen centraledando subito la dimostrazione di quanto è rivoluzionario l'approcciodella nuova XJ nella maniera in cui vengono mostrate le informazioninella vettura.

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SU TUTTI I MODELLI DI JAGUAR XJÈ IN DOTAZIONE IL TETTO PANORAMICO IN VETRO

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MINI YACHT, MEGAYACHT E CHARTER:I BRAND LEADER NEL SETTORE DELLA NAUTICA OFFRONO TANTEOPPORTUNITÀ PER VIVERE IL MARE IN TRANQUILLITÀ CON LAPROPRIA FAMIGLIA O CON GLI AMICI SE SI VUOLE OPTARE PER“SOLUZIONI” PIÙ GRANDI ACQUISTANDO O NOLEGGIANDODELLE VERE E PROPRIE VILLE A PELO D’ACQUA

Navigarele novità dell’estate 2010

nel lusso

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ndare per mare è sempre stato un lusso riservato a po-chi. Cristoforo Colombo si vide rifiutare il finanziamentodai sovrani portoghesi, poi dovette attendere sette lun-ghi anni per convincere la corona spagnola - grazie an-che a intermediari vicini alla regina Isabella - a ottenerela somma necessaria per armare la flotta composta dal-

le tre celebri caravelle guidate alla scoperta dell'America. Una mano al na-vigatore genovese la diedero anche alcuni banchieri della sua città di ori-gine. Oggi sembra essere cambiato poco: possedere un'imbarcazione tut-ta per sé è un lusso che non si possono concedere in molti. C'è chi inve-ce si gode lussuosi yacht solo nel periodo delle vacanze, è il caso di chipredilige il charter nautico, una scelta compiuta per risparmiarsi gli onero-

si costi di gestione che un'imbarcazione di proprietà comporta, dal postobarca alla manutenzione. Ma chi è un vero appassionato del mare metteda parte la razionalità economica e sceglie di averne una tutta per sé. Anche per quest'anno c'è l'imbarazzo della scelta viste le numerose novi-tà proposte dai più noti brand della nautica di lusso, su tutti Ferretti, mar-chio "in voga" da più di 40 anni che all'ultimo Salone Nautico di Genova hapresentato tre nuove creature: il 470, dalle dimensioni compatte (14,65 me-tri di lunghezza per 4,34 di larghezza) e dal tipico stile italiano, con tre ca-bine all’interno (due per gli ospiti e uno per l’armatore) e una “sun lounge”spaziosa dove poter prendere il sole e godere della vista sul mare. Dimensionicompatte (16 metri per 5) e sportività tutta italiana per il Ferretti 510, la cuipeculiarità è una cabina armatoriale “open view” con due grandi finestre

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che lasciano entrare lo spettacolo di luci e colori offerto dal mare aper-to. Per gli ospiti ci sono una cabina matrimoniale e una doppia. Inoltre,per chi desidera l'equipaggio a bordo, il 510 è attrezzabile con un'ulte-riore cabina a poppa. Il Ferretti 740 è il degno erede del 731 ed è indi-rizzato agli armatori più attenti al design interno, con ampi spazi e un“decor” in cui predominano toni caldi e materiali pregiati; esternamen-te, presenta una linea filante e leggera, mentre le tre vetrate "a bran-chie di squalo" lo fanno apparire come un vero e proprio elemento ma-rino. Il 740 è spinto da due motori MAN 1360 che permettono all'im-barcazione di superare anche i 30 nodi. Per chi crede che non sonoi metri a fare grande uno yacht, la scelta deve necessariamente rica-dere su Azimut 38, dove il numero sta ovviamente a indicare i piedidi lunghezza dell’imbarcazione (che corrispondono a circa 12 metri).Azimut 38 è facile da pilotare grazie anche a una comoda postazio-ne di guida, mentre scendendo nel ventre della barca e cioè nella zonanotte si “incontrano” una cucina accessoriata, due cabine luminose e con-fortevoli: una per l’armatore e una per gli ospiti. Per chi, al contrario, pen-sa che le dimensioni contano, ecco il Clarena II di Crn, un megayachtcustom di 72 metri in acciaio e alluminio con una sorta di “beach club”di 100 metri quadrati a poppa, entrato nella Top 100 Mega Yacht List sti-lata dalla rivista Boat International. Sull’imbarcazione si possono ospi-tare fino a dodici persone che possono alloggiare in cinque suite che siaggiungono alla cabina dell’armatore. Si ritorna a dimensioni più normalicon l’Aleutian 53 RP di Grand Banks dotato di tre cabine dagli interni di

nuova concezione e con una “utility room” che l’armatore può allestirecome meglio crede; il salone principale presenta due ampie finestratu-re e due comodi divani sui quali possono accomodarsi fino a dieci per-sone. Altro fiore all'occhiello l'autonomia: infatti, la possibilità di carica-re fino a 3.785 litri di carburante consente di sostenere delle lunghe cro-ciere. Grand Banks offre anche la possibilità del noleggio mettendo a di-sposizione quattro imbarcazioni della propria flotta in ordine dalla più eco-nomica: 45 Sx, 41 Eu, 59 Rp, 72 Rp, tutte effettuano dei tour di una odue settimane nel Sud-Est asiatico con partenza da Singapore e pos-sibilità di far rotta verso i paradisi costieri di Malesia e Indonesia; se si

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Il nuovo FERRETTI 510 con cabina “open view”

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è appassionati di golf, la possibilità offerta è imperdibile: oltre a dellesuggestive navigate per lo stretto di Malacca, il pacchetto base permettedi accedere al Laguna National Golf & Country Club, situato sulla pa-radisiaca isoletta di Sentosa, ben collegata con il centro cittadino di Sin-gapore da ponti, metropolitana e una cabinovia. Un altro charter di lus-so è il nuovissimo superyacht Ocean Pearl (41 metri) di Yacht Plus, pre-sentato il 13 marzo scorso, che solcherà le acque mediterranee a par-tire da questa estate, chi non riesce a noleggiarlo per la bella stagio-ne potrà rifarsi il prossimo inverno sulle rotte caraibiche; si possono in-vitare fino a 12 persone tra amici e conoscenti che possono sistemarsiin cinque eleganti suite e, per ogni esigenza, è presente a bordo un equi-paggio specializzato di 7 persone. Gli amanti del retrò potranno ac-contentarsi di Ariete Primo, un vecchio rimorchiatore convertito in me-gayacht di lusso (44 metri in acciaio per 635 tonnellate) disponibile percharter nei luoghi più belli del Mediterraneo. Tanti i comfort a bordo: dal-la tv satellitare all'area relax con vasca idromassaggio, bagno turco egym center; oltre alla cabina armatore, ci sono altre 4 doppie e una twintutte con bagno privato. Ancora charter: cinque le imbarcazioni mes-se a disposizione da Sessa Marine per l’iniziativa “Stelle di Mare”: dal-le “familiari” Key Largo 20 e 27, adatte per crociere giornaliere, al C38,un open di 9 metri, ottimo per delle crociere su media distanza con ospi-ti a bordo, e ancora i 18 metri del Fly 54, la barca ideale per lunghi sog-giorni, e infine un'autentica villa sul mare: il C68. Grazie alle conven-zioni stipulate da Sessa Marine, con le imbarcazioni appena elencatesi potrà andare a caccia dei migliori ristoranti del Mediterraneo, navi-gando tra le acque italiane, francesi, spagnole e croate.

OCEAN PEARL QUESTA ESTATE SARÀDISPONIBILE PER CHARTER NELLEACQUE MEDITERRANEE

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FERRETTI 470

IDEALE PER GLIARMATORI PIÙ

ATTENTI AL DESIGNINTERNO NEL QUALE

PREDOMINANOTONI CALDI E

MATERIALI PREGIATI

FERRETTI 740

OCEAN PEARL di YACHT PLUS, superyacht di 41 metri

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Lo sport, inteso sia come professioneche come attività amatoriale, è grava-to frequentemente da infortuni.Lo sportivo è il paziente di “SERIE A”.Come tale ha l’obiettivo di recuperarela forma e l’efficienza fisica del pre-trauma in TEMPI RAPIDI E DEFINI-TIVI.Riuscire quindi, a gestire il pazientea 360° rappresenta il punto chiave deltrattamento.

È con questo atteggiamento che nasce il Trauma Sport Center pres-so la Casa di Cura Villa Valeria di Roma. Un team di specialisti pron-ti ad accogliere il paziente con competenza, cortesia e mezzi tec-nici di ultima generazione.Diversi sono i punti di forza della struttura così come illustrato daldott. Andrea Grasso, Responsabile del Centro di Chirurgia Artro-scopica e Protesica della Casa di Cura.Il primo approccio allo sportivo traumatizzato consiste in un’accu-rata visita ortopedica. Il Centro dispone di un servizio specializza-to per accogliere il paziente e gestirlo nell’immediato. Fatta una prima ipotesi clinica dall’ortopedico si affida il paziente alradiologo il quale, grazie alla risonanza magnetica, è in grado di ve-rificare con precisione un danno dei legamenti o dei tendini. In menodi mezz’ora si sarà in grado di fare una diagnosi accurata e di ini-ziare un trattamento idoneo. Nel caso di necessità chirurgica la scelta è la tecnica mininvasiva,in grado di valutare, riparare e correggere danni articolari su basi trau-matiche e degenerative.Infine, fondamentale, la fisioterapia. La terapia in acqua (idrokine-siterapia), rappresenta il concetto chiave della riabilitazione. L’ac-

qua è la terapia di base alla quale si aggiunge una continua valuta-zione del paziente grazie a strumentazioni computerizzate per de-terminare lo stato del recupero, attuando così un trattamento perso-nalizzato durante il percorso riabilitativo.

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SONO SEMPRE PIÙ FREQUENTI I TRAUMI DELLO SPORT SIA A LIVELLO AGONISTICO CHE AMATORIALE. MULTIDISCIPLINARITÀ È LA PAROLA CHIAVE DEL TRATTAMENTO.NASCE QUINDI IL TRAUMA SPORT CENTER PRESSO LA CLINICA VILLA VALERIA (UNA DELLE UNICHE STRUTTURE SANITARIE MONOSPECIALISTICHE IN ORTOPEDIA CON OLTRE 3000 INTERVENTI ANNUI)

SALUTEventicinqueA - M A G A Z I N E

La clinica della Traumatologia dello Sport

CASA DI CURA VILLA VALERIA PIAZZA CARNARO, 18 - 00141 ROMA

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Toy revolution34

CON “TOY STORY 3”LA PIXAR TORNA AIPERSONAGGI CHEL’HANNO LANCIATA: È LA CASA DIPRODUZIONE DIMAGGIOR SUCCESSOAL MONDO

995 – addio alla matita. Fu per colpa(anche se sarebbe meglio scriveremerito) della Pixar se il mondo del-l’animazione è cambiato per sempre. LaDisney già da tempo aveva abbando-nato le rassicuranti favolette per bam-

bini e si era indirizzata su prodotti “da adulti” (“Il gob-bo di Notre Dame” su tutti). L’utilizzo del computer eragià ben avviato ma fu una piccola compagnia – rile-vata dalla LucasArts da Steve Jobs... sì... avete let-to bene... proprio l’ideatore di iPhone e iPad – che in-ventò un nuovo modo di fare cartoni animati riassu-mibile nell’acronimo CGI, Computer Generated Ima-gery. Così, quando nel 1995 arrivò nelle sale Toy Sto-ry, niente è stato più uguale a prima. Oggi gli effetti CGIsono utilizzati per qualsiasi cosa, dal far lottare dino-sauri e gorilla alti 15 metri o riprodurre la Terra di Mez-zo immaginata da Tolkien. Oggi, quel film che cam-biò il cinema, torna con il suo terzo episodio (“Toy Sto-ry 3 – La grande fuga”) e ancora una volta è prota-gonista di una rivoluzione, forse anche più di una. In-

nanzitutto perché sarà disponibile in 3D, consenten-do uno sguardo nuovo e una prospettiva ulteriormenteperfezionata su beniamini del pubblico come Woodye Buzz Lightyear. Poi, perchè contrariamente aquanto accadde con il secondo episodio (“Woody eBuzz alla riscossa” destinato inizialmente al merca-to dell’homevideo e che la Disney, con un colpo dimano, portò al cinema), “La grande fuga” è un pro-getto finalmente condiviso dai fondatori e da tutto lostaff artistico e tecnico, soprattutto dopo l’acquisizio-ne della Pixar da parte della stessa Walt Disney Pic-tures (anche se, con gli uomini Pixar nei posti chia-ve della Disney e Steve Jobs nel consiglio di ammi-nistrazione, forse è la Pixar che ha comprato la casadi Burbank), mettendo la parola “fine” sulla lunga guer-riglia tra le due aziende che aveva compromesso il de-stino di alcune pellicole, soprattutto i sequel di “Cars”,“Monsters&Co.” e proprio “Toy Story 3”. Siete pronti a immergervi con tutte le scarpe nel mon-do dei giocattoli? Toy Story 3 sarà nelle sale dal 7 luglio 2010.

EXTRA

NELLA VERSIONE

ORIGINALE IN INGLESE

TRA I PERSONAGGI SI

DISTINGUONO LE VOCI DI

TOM HANKS E TIM ALLEN;

IN ITALIA WOODY SARÀ

FABRIZIO FRIZZI, MASSIMO

DAPPORTO È BUZZ

MENTRE LE NEW ENTRYSONO CLAUDIA GERINIE FABIO DE LUIGI CHEDARANNO VOCE ABARBIE E KEN.

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MOVIE

IL CARTONE ANIMATO CHE HA CAMBIATO IL MONDO DELL’ANIMAZIONE TORNAAL CINEMA CON L’ATTESISSIMO TERZO CAPITOLO

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HI-TECH 35

DIMENTICATE I PUGNI ALTELEVISORE DI FANTOZZIANA

MEMORIA PER MIGLIORARE LASINTONIA, OGGI IL TELEVISORE

È 3D. QUALCHE CONSIGLIOPER SCEGLIERE AL MEGLIO

UN CALCIOalla tv

er i malati di calcio che non hanno in tasca un bi-glietto per il Sudafrica non resta che il metadonedella televisione. Un evento come i Mondiali di cal-cio va gustato con il giusto strumento. Perciò, evi-tate di presentarvi in campo con un pallone criticatocome Jabulani (“è come quello del supermercato”

ha dichiarato Julio Cesar) ma guardate i campionati del mondo al mas-simo delle possibilità offerte dalla tecnica per un televisore. La primavariabile nella scelta è la dimensione, da considerare in rapporto alladistanza di visione prevista: fino a due/tre metri i vantaggi della risolu-zione “Full HD” si possono apprezzare anche con un 42 pollici, men-tre per distanze superiori sarà meglio orientarsi verso schermi di dia-gonale superiore; per saloni molto grandi e distanze molto elevate saràil caso di valutare un videoproiettore, che necessita di una sala com-pletamente oscurata ma consente di ottenere immagini da 100 e piùpollici a prezzi spesso sensibilmente inferiori a quelli richiesti per TVCo-lor da 65 o più pollici. Il plasma sembra ancora avere un piccolo van-taggio qualitativo sui cristalli liquidi. Tra le caratteristiche funzionali ir-rinunciabili, la presenza di un sintonizzatore compatibile con le tra-smissioni HD del digitale terrestre e un buon numero di ingressi HDMI.L’ultima novità è il 3D: per un’innovazione così spinta, la compatibilitàcon i programmi 3D prossimi venturi è per ora riservata ai modelli piùcostosi, e per vedere davvero film e programmi televisivi tridimensio-

nali occorrerà attendere ancora un po’. Ora facciamo qualche nome.Naturalmente Sony è in prima fila e ha annunciato l'introduzione dei mo-delli Bravia Serie HX800, una soluzione entry level che sarà seguita dal-le altre serie della gamma. L'HX800 beneficia di un frame-rate a 200Hz che si traduce in immagini Full HD a 1080 pixel, ulteriormente mi-gliorate dai sistemi “High Speed Precision”, “LED Boost” e “3D up-con-version”. Anche Philips, già all'avanguardia nell'ambito della ricerca sul-l'esperienza di visione ad immersione totale grazie alla tecnologia Am-bilight, si apre alla tridimensionalità annunciando che i nuovi televiso-ri delle serie 9000 LED e 8000 LED saranno Full HD 3D Ready con tec-nologia Active 3D che utilizza un trasmettitore wireless attraverso cuimette in comunicazione il televisore con gli occhiali appositi sincroniz-zando le lenti con le immagini che compaiono sullo schermo in due flus-si separati e asincroni per il campo visivo destro e sinistro. E a fine esta-te Philips ha in programma il lancio del primo televisore 21:9, il primoche rispetta le esatte proporzioni dello schermo cinematografico.P

In negozio, per scegliere è il caso di affidarsi ad alcunipiccoli “trucchi”. Chiedete ad un addetto di riprodurre unBluray sui diversi modelli, dopo aver selezionato perciascuno le impostazioni ottimali (magari quelledenominate “Film” o “Cinema”); le caratteristichedell’immagine da osservare sono il senso di profondità etridimensionalità, la capacità di far distinguere i particolarianche nelle scene più buie, il realismo dei colori(l’incarnato è il miglior test in questo senso) e l’assenza dialoni e sfocature anche durante le scene più movimentate.G

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GIUSEPPE VIGGIANOIL VICEPRESIDENTE CI RACCONTAIL CIRCOLO E LE SUE PASSIONI

PERSONAGGIARRIVA LA NEW GENERATIONDE VECCHIS, ROCCHI E LEGGI: LE NUOVE STELLE BIANCOCELESTI

SPORTROGER FEDERERIL RE DEL TENNIS SUI CAMPI DEL CANOTTIERI LAZIO

FOTO IN CIRCOLOIV X XIV

FOTOLIA

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inalmente il Circolo Canottieri Lazio avrà una sua “voce ufficiale”. Grazie a “25A”il nostro sodalizio ha la possibilità di far sentire la sua voce sia all’esterno, nelmondo al di fuori delle nostre mura, sia a tutti i nostri soci, ai quali arriverà “oriz-zontalmente”. Credo molto in questo progetto, ritengo possa diventare un vei-colo di diffusione, un modo di comunicare per farsi conoscere, di farsi conoscere

comunicando. È questa la filosofia della collaborazione tra il Circolo Canottieri Lazio e 25A:una nuovissima iniziativa editoriale che, nel tempo, si espanderà, troverà il modo di allargareil suo raggio d’azione e di consolidare la sua presenza nel mondo editoriale.Una voce ufficiale che avrà il coraggio di uscire fuori dal coro, basata sempre e comun-que sulla verità. Siamo un libro aperto, per i nostri soci e per tutti coloro che vogliano in-terloquire con noi. Perciò è importante avere uno strumento che consenta di manifesta-re tutte le nostre qualità. I nostri pregi, tanti. I nostri difetti, pochi. Le nostre fragilità, qual-cuna. È arrivato finalmente il momento di farsi vedere e sentire. Proprio ora che stannotrovando conferma concetti importanti per la nostra realtà.Come la tradizione, assolutamente vitale per noi. Una tradizione che dura da 110 anni, daquel lontano 1900 che ha visto sventolare per la prima volta i nostri colori, il bianco e ilceleste, con la nascita della nostra prestigiosa società.Come l’autonomia dei Circoli storici, gruppo di cui facciamo parte a pieno titolo, che fi-nalmente possono emergere fuori dal coro. Come il nostro attaccamento al fiume Teve-re, che viviamo intensamente da sempre, con le piene che inondano i nostri campi spor-tivi, con la corrente che accompagna gli allenamenti dei nostri atleti e con un panoramaunico per la nostra sede. Il fiume costituisce uno dei tesori più preziosi del Circolo CanottieriLazio, a livello sportivo, ambientale e affettivo. Riqualificarlo e restituirlo ai romani e nonsolo, sarà la grande sfida dei prossimi anni per tutta la città di Roma e per la CanottieriLazio in particolare. 25 A, infine, per dimostrare alcune qualità fondamentali che ci con-traddistinguono, che sono il fair play, sia in campo che fuori, e lo spirito sociale, che ci ren-de un luogo ideale di aggregazione fisica e morale per i soci, per gli atleti e per tutti colo-ro che fanno parte della nostra grande famiglia.

editoriale

F di Alfonso RossiPresidente Canottieri Lazio

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Amara delusione per i ragazzi della primasquadra di tennis che hanno fallito lapromozione in Serie A2. Sconfitti giàduramente all’andata ad Alessandriacontro la Polisportiva Derthona per 5-1,con l’unico punto messo a segno daldoppio composto da Amorico e DeVecchis. Nel ritorno a Roma nulla da fare:i ragazzi del CC Lazio sono stati sconfittigià ai primi due singolari (bastavano duepunti agli avversari per aggiudicarsi ladoppia sfida) e hanno visto così svanire il sogno A2 contro degli avversari di verovalore. Alla squadra di tennis sono andaticomunque i complimenti del ConsiglioDirettivo e del Presidente Alfonso Rossiper le vittorie conseguite nella stagioneappena conclusa.

CONTINUANO LE VITTORIE PER LE SQUADRE DI CALCIO E CANOTTAGGIO DEL CIRCOLO. L’UNDICI ALLENATO DA MISTER MONTANARI SI È AGGIUDICATO IL TROFEO CARAVELLA TRICOLORE. I CANOTTIERI HANNO FATTO INCETTA DI MEDAGLIE ALLA REGATA REGIONALE MONTÙ E D’ALOJA. UN PO’ DI AMAREZZA, INVECE, PER I RAGAZZI DEL TENNIS CHE FALLISCONO LA PROMOZIONE IN SERIE A2, MERITO DI UN AVVERSARIO FORTISSIMO COME LA POLISPORTIVA DERTHONA.

TENNISTanti successi nella regata regionaleMontù e d’Aloja, a partire dal primo postonella categoria Junior nel singolo diEdoardo Rocchi. Altre vittorie nei singolicon Edoardo Maerelli (Allievi B maschile),Andrei Nitu (Cadetti maschile), GinevraMastronardi (Cadetti femminile). Primo posto anche per il due senzaJunior (Acerra-M.Rocchi). Oltre allaMastronardi, le donne hanno fatto la partedel leone laureandosi campionesseregionali nel quattro di coppia Master(Daniele, Palazzi, Spada, Torrini) nell’ottoMaster (Spada, Palazzi, Borboni, Micocci,D’Orto, Torrini, Velardi, Ombuen) e nel doppio Master (Borboni-Micocci).Tante medaglie d’oro, ma anche moltiargenti e bronzi per gli atleti del CC Lazio.

CANOTTAGGIODopo un impressionante cammino nellaregular season chiusa con dieci vittoriee due pareggi, i ragazzi del CC Lazio sisono aggiudicati il Trofeo CaravellaTricolore battendo in finale i cugini delCC Roma per 1-0. In una calda seratadi giugno, è stata decisiva la rete diCecchinelli, un forte destro a fil di palomesso a segno su disattenzione delladifesa avversaria. Grande merito vaattribuito a mister Montanari che haguidato i ragazzi in maniera autoritariamacinando vittorie su vittorie fino altrionfo finale. Capocannoniere dellasquadra lo stesso Cecchinelli con 10gol, ma i complimenti vanno a tutto ungruppo straordinario che si è alternatonel corso della stagione.

CALCIO

SUCCEDE AL CIRCOLO...

NEWS

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Trionfi per calcio e canottaggio; tennis, che peccato!

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li amici del CC Lazio lo definiscono “fortissimo”.Perché nel mondo dello spettacolo è uno che sail fatto suo, perché in quello del circolo ha fatto tan-ta strada in pochissimi anni, perché il suo carismatrapela da ogni singola parola, gesto e decisione.

Giuseppe Viggiano, socio al Canottieri Lazio da 7 anni e Vicepresi-dente allo sport, racconta il suo arrivo nel sodalizio di Lungotevere Fla-minio. «Il mio arrivo in biancoceleste passa per due incontri: il primocon Franco Novaro, 25 anni fa, e da cui ho “ereditato” l’ufficio di ViaTimavo dove svolgo la mia attività. Il secondo con Alfonso Rossi, cheho conosciuto 20 anni fa per lavoro. Loro mi hanno presentato e por-tato al CC Lazio».

IN QUESTI ANNI, CI SONO STATI DEI CAMBIAMENTI NEL CIRCOLO?«Certamente. Si sta avendo un cambiamento generazionale, favori-to dalla declinazione verso tennis e calcio. C’è una gran componen-te di 40enni, i frequentatori più assidui. Forse mancano i giovanissi-mi, che abbondano di più negli altri circoli per via di una serie di mas-sicce campagne di apertura. Anche da noi è stata favorita un’apertu-ra del genere, che ha portato all’aumento di 35-45enni che usano il Cir-colo appieno».CI SONO ANCORA MARGINI DI CAMBIAMENTO FUTURO, O È GIÀ STATO FAT-TO TUTTO?«Sicuramente si può ancora cambiare, ma l’importante è mantenerela nostra identità di circolo storico e non farci condizionare da quelli

Giuseppe Viggiano si racconta: dal Circoloal Gran Teatro, passando per un nuovo film…

PERSONAGGI

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Un vicepresidente

fortissimo!

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“commerciali”: dobbiamo tenere alti i valori che ci regolano.Per citare un consocio (Riccardo Viceré, ndr), molti dei nostrifrequentatori usano il circolo per i servizi, ma è importante ri-cordare che il sodalizio è di tutti, bisogna trovare soluzioni co-muni e fare qualsiasi cosa per migliorare le condizioni di vita.Essere un circolo storico presenta vantaggi e svantaggi rispettoa uno commerciale, ma l’amore per la bandiera e il valore de-gli atleti restano i nostri valori più significativi, che ci ripaga-no di tutto».COME CAMBIA LA VITA DI UN SOCIO CHE DIVENTA VICEPRESIDENTE?«Cambiano le responsabilità, ti senti coinvolto in modo diverso.Per quanto riguarda l’impegno, sono facilitato dal fatto che lamia attività lavorativa coincide spesso con quella del Circo-lo. In passato sono stato consigliere al Canottaggio, è stataun’esperienza significativa. È uno sport per il quale mi sonobattuto e del quale sono diventato uno dei più grandi difensori.È anche una delle voci di maggior impegno economico del Cir-colo, ma va bene così dal momento che alcuni dei nostri atle-ti sono andati alle Olimpiadi, e questo non è da tutti. Para-dossalmente, ora che sono Vicepresidente allo sport svolgopiù una funzione di supervisione, e a livello organizzativo sonocoinvolto in molteplici aspetti della vita sportiva del Circolo. Èbello far parte del Direttivo, con gli altri consiglieri siamo tut-ti amici».IL GIUDIZIO GLOBALE SUL LAVORO SVOLTO È POSITIVO?«Sicuramente, ma c’è ancora da fare. Siamo un circolo anti-co, che ha bisogno di essere tenuto in forma. Passi ne sonostati fatti: ne è esempio pratico la ricostruzione della piscina,che ha rappresentato un sacrificio economico per il circolo epratico per i soci, che hanno “subito” i tre mesi di lavori e di-sagi. Ma è stato solo il primo passo di molti altri, come la ri-costruzione del galleggiante, un altro appuntamento importantedel CC Lazio. Il contatto con la natura e con il Tevere, del re-sto, ci costringe a trovare continue soluzioni».IL GRAN TEATRO, TUA ATTIVITÀ PRINCIPALE, È UNA TUA IDEA…«Sì, l’ho progettato, realizzato e lo gestisco. Ed ora mi occu-po anche di gestire il Globe Theatre di Villa Borghese, oltrea lavorare come organizzatore generale per il cinema. Proprioadesso sono impegnato a Milano per il nuovo film di Aldo, Gio-vanni e Giacomo, e sono piuttosto latitante al Circolo e a Roma.Ma quando è necessario sono sempre presente».COME NASCE IL TUO LAVORO?«Quasi per caso: ho iniziato a lavorare nei concerti e negli spet-tacoli, a tempo perso, come “bassa manovalanza”. E poi neltempo è diventata la mia attività principale».I TUOI PIÙ GRANDI SUCCESSI?«Sono arrivati per gradi, ma se devo scegliere degli episodi…A 27 anni sono stato direttore di produzione del Tour di VascoRossi. Una quindicina di anni fa sono stato produttore esecutivoper una serie di trasmissioni con Aldo, Giovanni e Giacomo.Il coronamento dell’attività professionale è arrivato con il GranTeatro e il Globe Theatre. E naturalmente, essere il Vicepre-sidente del Circolo Canottieri Lazio…».

V

FOTO DI LUCA GAVIOLI

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GIUSEPPE VIGGIANO GESTISCE SIA IL GRAN TEATRO

CHE IL GLOBE THEATREDI VILLA BORGHESE

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opo 35 anni “d’amore”, la storia fra Gianfranco Comanduc-ci e il Circolo Canottieri Lazio è ancora piena di entusiasmoreciproco. La passione per questa realtà trapela da ogni pa-rola spesa nei confronti dei suoi amici soci, che un anno emezzo fa lo hanno circondato del loro affetto festeggiando-

lo come atleta dell’anno; del sodalizio che è anche un po’ la sua casa, edel quale segue ogni aspetto della vita sportiva, mondana e sociale, seb-bene i tanti impegni lavorativi non gli consentano la frequentazione assi-dua di un tempo.Ma è soprattutto l’appassionato di sport che si palesa ascoltando ogni suasingola parola: i traguardi conseguiti, i progetti ancora da realizzare, il so-gno nel cassetto da far diventare realtà che coniuga l’attività fisica alla so-lidarietà. Dopo tanti anni di successi, Gianfranco Comanducci sa ancorasognare ed entusiasmarsi di fronte alle nuove sfide.NELL’INVERNO 2008, È STATO ELETTO “ATLETA DELL’ANNO” IN OCCASIONE DEL-LA GRANDE SERATA DI SPORT E SPETTACOLO ORGANIZZATA DAL CIRCOLO. CHESIGNIFICATO HA AVUTO PER LEI QUESTO PREMIO?«Serata bellissima della quale serbo un ricordo molto particolare. C’eranotanti amici, tante persone vere e ognuna con la sua storia, che allo sporthanno dedicato più di una semplice parentesi. Si stava assieme per far fe-sta e, allo stesso tempo, per raccogliere fondi per la ricerca e dare a quel-la serata un senso ed una direzione. Tutti dentro lo stesso progetto per faredi una vita di valori, valori di vita. E quel premio lo considero non un traguardo,ma solo l’ennesima partenza per chi, come me, ama godersi la strada chesegue l’arrivo, quel tratto che si fa dopo lo striscione e che regala allo spor-

tivo l’opportunità di guardare sempre e comunque oltre: all’impresa, alla sfi-da, al possibile che resta da conquistare. In questa chiave ogni metro puòdiventare prezioso e ogni misura, anche piccola, può sorprenderti. Ragio-ne per la quale non c’è competizione che affronti come un percorso che,quasi per natura, mi porta a quella che seguirà».LEI È UN APPASSIONATO DEI COSIDDETTI “SPORT ESTREMI”: COME NASCE QUE-STA SUA PASSIONE E QUALI SONO LE DISCIPLINE CHE LE SONO PIÙ CONGENIALI?«Tutti gli sport sono estremi se sanno alimentarsi di disciplina e di fatica,e compiere l’esercizio perfetto che è quello di misurarsi con se stessi. E que-sta passione altro non è che un cromosoma che nasce con te, che ti por-ti indietro da sempre, che ti segue in ogni tua scelta e ti corre al fianco, re-spirando la tua aria e assaporando il tuo sudore. Sta a noi attivare quel-l’interruttore e farne una scelta ed un obiettivo, una pratica e una qualità.Maratona e ciclismo, spinti ai limiti, sono forse l’eccellenza sublime di que-sta sintesi che, dentro e oltre lo sport, ti insegnano a conoscerti più di quan-to tu possa immaginare e a segnarti la strada verso quel salto di dimen-sione (personale e sportiva) che dall’agonismo ti porta al protagonismo: tu,solo tu, motore delle tue azioni, interprete delle tue sfide, attore dei tuoi tra-guardi».QUAL È IL TRAGUARDO SPORTIVO CONSEGUITO AL QUALE SI SENTE PIÙ LE-GATO?«Di solito l’ultimo. Ma per non tradire la mia filosofia di vita e di sport direiil prossimo: perché i traguardi, per conquistarli, vanno prima assaporati ecercati, inseguiti e meritati, progettati e costruiti. Qualsiasi impresa per unosportivo vero vive prima che accada, è la somma di piccoli, minuziosi det-tagli sui quali lavori per giorni, fino a che quei minuti di corsa possano ri-pagarti di tutto: del tempo, dell’attesa, della cura. È un rito, un’operazioneche, per rispetto della sfida e dell’avversario - o solo del compagno di garache ti sarà accanto - va gestita lentamente, con attenzione meticolosa eriguardo per i particolari. Tempo prezioso che nobilita il traguardo e che tra-sforma sorrisi, parole, esperienze, valori delle persone con le quali ho con-diviso il progetto e il cammino nel premio vero. La gara è solo il magnificocontorno di tutto questo. In fondo, a guardarci dentro, è l’allenamento il sen-so vero della disciplina, specie quando ti confronti con gli sport di fatica».QUALE SARÀ IL SUO PROSSIMO IMPEGNO SPORTIVO?«Ho in mente una serie di obiettivi su cui sto lavorando da tempo, tutti se-gnati sempre e comunque da una strada. Il primo che mi viene in mente

Sport,amore efantasiaGianfranco Comanducci si racconta: dalla passione per lo sport all’abbracciocollettivo del “suo” circolo

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PERSONAGGI

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è il lungo della “maratona delle dolomiti”, un confronto aperto, tutto in sa-lita, con la montagna: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau e Fal-zarego. Cime, vette, picchi, dei quali provarsi a fidare e ai quali affidarsi,per darsi in sacrificio e farlo in silenzio, godendo odori e umori di un pae-saggio dal quale tornare arricchito col piacere solitario della sfida. Un al-tro è quello del Vatternrundan, 300 chilometri ai confini della terra che, apieno titolo, ne fanno il più grande evento ciclistico del mondo. Si tiene inSvezia sulle rive del lago Vattern ed è un “biciriding” nel quale un popolodi ventimila anime monta in sella e trasforma due ruote nel più prodigiosodegli incantesimi, capace di unire latitudini estreme e storie lontane in unacorsa nella quale si corre contro se stessi: al traguardo non c’è vincitore esi corre ogni volta solo per migliorarsi».UN SOGNO NEL CASSETTO: C’È UN’IMPRESA CHE ANCORA NON HA REALIZ-ZATO E CHE VORREBBE POTER FAR DIVENTARE REALTÀ?«Ce l’ho e anche ambizioso. È quello di unire gli “ultimi” due sport dellamia vita, ciclismo e maratona, in un biathlon molto particolare: due giorniper attraversare e unire l’Italia da Nord a Sud in nome della ricerca e del-la solidarietà. Due squadre miste, composte di ciclisti e maratoneti, cheall’unisono uniranno due distanti punti dello “Stivale” in una sola impresa:correre. Come simbolicamente faranno tutti gli italiani, per Telethon, usan-do cuore, muscoli e gambe, senza paura di affrontare le vette, senza ti-more di misurarsi con le distanze, dosando disciplina ed approcci e tra-sformando lo sport in una straordinaria occasione di comunità e di soli-darietà».DA UN GRANDE SPORTIVO QUAL È, COSA SI SENTIREBBE DI DIRE AGLI ASTRINASCENTI DEL PANORAMA SPORTIVO ITALIANO, ED AI GIOVANI CHE VOGLIANOINIZIARE UNA CARRIERA SPORTIVA?«Che lo sport è una pratica di valori e un esercizio indispensabile per pre-disporsi alla vita, alle sue fatiche, alle sue salite, alle sue cadute e alle suesolitudini. Chi lo rifiuta commette un’indicibile colpa verso la propria naturaed offre un imperdonabile vantaggio al tempo e al destino. Senza sportnon c’è misura del proprio limite né consapevolezza della competizione,non c’è storia di valori né cultura della lealtà, ma soprattutto non c’è il ri-spetto per le regole né attenzione per l’avversario. Chi ha pedalato su un

pavé o corso a piedi in un deserto almeno una volta ha maturato un van-taggio enorme rispetto a chi non lo ha fatto: ha conosciuto la paura di nonfarcela e ne ha sentito in gola la polvere amara, ma in quello stesso istan-te ha compreso che il traguardo, spesso e volentieri, te lo conquisti pro-prio trasformando quel sudore in passione e meritandolo lentamente, pas-so dopo passo, pedalata dopo pedalata, con l’unica moneta che possa ri-mettere in pari i tuoi muscoli e la tua testa con quell’impresa, piccola o gran-de che sia: quella moneta è la tua forza di volontà».IL SUO RAPPORTO CON IL CC LAZIO: COME NASCE, E SOPRATTUTTO QUANTORIESCE A VIVERE LA REALTÀ DEL SODALIZIO?«È una storia lunga e bellissima, 35 anni che hanno sensibilmente segnatoil mio percorso umano e professionale e dei quali parlo ogni volta con pia-cere ed emozione. Il Circolo Canottieri è stato per me la conferma di unaserie di intuizioni latenti. Entrarci per la prima volta mi ha confermato quan-to fossero importanti significati e valenze di parole come selezione o ugua-glianza, capaci di segnare distanze, ma anche di farsi spogliatoio e fami-glia. È lì che ho rafforzato dentro di me l’importanza di un saluto e la for-za di una stretta di mano. È sempre lì che ho scoperto come amicizie, le-gami, stima e rispetto vadano conquistati sempre e comunque con il con-fronto, anche duro quando serve, ma leale e rispettoso delle regole e deivalori. Uno dei più grandi amici della mia vita lo devo proprio al Circolo eal suo parallelo di generazioni, un crocevia che per la città resta tale e delquale seguo con passione progetti, sfide, imprese, sviluppi e, perché no,traguardi».IL CIRCOLO TRA MONDANITÀ, SPORT E AMORE PER IL TEVERE: COME GIUDICAQUESTI TRE ASPETTI DELLA POLITICA SODALE?«Saldissimi ed “infinibili” - se posso permettermi un neologismo - intornoa ciò che li tiene uniti da sempre, il fiume. Sono variabili di vita perenne-mente votate al movimento, come l’eterno fluire del Tevere, dolce e maiostile: con la sua direzione precisa e il suo volume indefinibile per natu-ra. Quel fiume, al quale non possiamo e non vogliamo sfuggire, ci obbli-ga ad essere solidali l’uno con l’altro nel cercare ogni volta un senso eduna direzione comune a tutti, nell’avere tutti assieme un obiettivo ed unosbocco per idee e ragionamenti».

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mmaginate un palazzetto d’epoca nel cuore di Roma, con le fi-nestre che affacciano sulla suggestiva cornice di Piazza del Po-polo, inondato di sole. È la sede dello studio legale internazio-nale Tonucci & Partners, dove lavora da 14 anni Mauro Baldis-soni. Avvocato, sportivo, amante della scrittura, e naturalmen-

te socio al Circolo Canottieri Lazio.COME SEI ARRIVATO FINO A QUI?«Non provengo da una famiglia di avvocati, come accade per molti col-leghi. Mi ha accostato al diritto la mia attitudine per il rigore logico, ca-ratteristica fondamentale di questa materia, e la curiosità per le materiegiuridiche ne è stata conseguenza naturale. Devo ammettere però chefino alla laurea non sapevo cosa avrei fatto di preciso: immaginavo unavita da avvocato “normale”, che segue le udienze la mattina e lo studioal pomeriggio. Invece, eccomi qui a fare tutt’altro».

DOVE PER TUTT’ALTRO INTENDI…?«Tonucci & Partners è uno studio internazionale, sul modello delle “lawfirm” britanniche, che si occupa di operazioni societarie e finanziarie. Ilprimo incarico di cui mi sono occupato è stata la privatizzazione di Te-lecom Italia: decisamente un’esperienza molto diversa da quella che im-maginavo pensando a una vita da avvocato di stampo tradizionale».MEGLIO O PEGGIO DI QUELLO CHE PENSAVI?«È un mondo diverso. Dove il “peggio” significa avere poco tempo libe-ro, e profondere un maggiore sacrificio lavorativo: ho passato molti week-end e notti intere a lavorare. Ma il “meglio” consiste nel fare un lavoropiù vario, che mi costringe a conoscere molti aspetti della vita economicae sociale necessari per poter svolgere bene questa attività. È un lavo-ro che sa essere divertente, mi porta a viaggiare molto, e offre molteplicisbocchi umani».

Un avvocatoa RomaChiacchierata vis-à-viscon Mauro Baldissoni,giurista romanoappassionato di calcio,viaggi e cultura

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PERSONAGGI

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AD ESEMPIO?«Ho passato diverso tempo in Albania per assistere il Governo locale inuna serie di privatizzazioni: laggiù parlano tutti italiano, ma non riesconoa comprendere fino in fondo tanti aspetti della cultura socio-economicaeuropea, per via dei trascorsi del loro regime. All’inizio è stato come viag-giare nel tempo, più che nello spazio: dopo un’ora di volo, mi sono sen-tito come se fossi atterrato in un paesino del Sud Italia, ma 50 anni fa».COME IMPEGNI IL (POCO) TEMPO LIBERO CHE HAI?«Facendo sport, con il quale ho però un rapporto di tipo “medico-sani-tario”. Nel senso che lo trovo un necessario momento di cura contro lostress, e che riesco a rendere tale grazie all’impegno agonistico che micostringe a concentrarmi molto più che se facessi sport per diletto. L’ef-fetto benefico, lavorando in questo modo, si sente di più, sia sul lavoroche sul mio fisico».

CHE SPORT PRATICHI?«Gioco a calcio, faccio parte della squadra del CC Lazio che disputai vari tornei, e sarò nell’Over 40 alla Coppa Canottieri (Mauro ha com-piuto 40 anni un paio di mesi fa, ndr). Certamente vorrei poter frequentaredi più il Circolo, ma il fatto di essere spesso all’estero non mi consen-te di rispondere a tutte le convocazioni sportive, né di andarci per sem-plice relax».QUALI SONO I TUOI PASSATEMPI PREFERITI?«Mi piace “conoscere”, in senso lato: viaggiare per conoscere posti nuo-vi, girare per mostre e monumenti a Roma, la mia città che amo e chevoglio conoscere sempre di più».HAI UN SOGNO, UNA PASSIONE, CHE VORRESTI VEDER REALIZZATA?«Poiché mi piace scrivere, fin da bambino dicevo che un giorno avrei scrit-to un romanzo di successo. Magari un giorno lo farò».

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EDOARDO ROCCHI

new GenEration

DIEGO DE VECCHIS DAVID LEGGI

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Dopo anni di canottaggio durante il liceo, ed una pau-sa dovuta allo studio universitario, Edoardo Rocchi è tor-nato all’attività sportiva grazie a suo fratello Massimiliano,

anche lui socio atleta del CC Lazio, che lo ha riportato in barca.COME HAI INIZIATO A VOGARE?«Avevamo fatto delle selezioni a scuola, con i remoergometri, e dalì è iniziata l’avventura. Al CC Lazio mi ha portato mio fratello, arrivatoqui per seguire il suo allenatore: ci sono arrivato quasi per gioco, poiperò ho deciso di riprendere seriamente l’attività, grazie anche al no-stro allenatore Giovanni Sorrentino».QUALI SONO STATI I TUOI ULTIMI IMPEGNI AGONISTICI?«Al momento faccio parte della categoria esordienti, sono specializ-zato nel singolo. Ho vinto un meeting a Piediluco ad aprile, e sono ar-rivato secondo a quello di maggio. Ed ora sto preparando il campionato italiano di giugno, dopodichè pas-

serò alla categoria Under 23».IL TUO RAPPORTO CON IL CIRCOLO?«Lo frequento poco purtroppo: anche per via della ricostruzione in cor-so del galleggiante, ci alleniamo al Flaminio Sporting Club. Ma mi ca-pita di venire al Circolo, e con un collega ho preso in mano la scuo-la dei bambini, con i quali effettuiamo gli allenamenti in palestra e alremoergometro qui al CC Lazio».NEL TUO FUTURO VEDI UNA CARRIERA DA ALLENATORE?«Non lo so, sto studiando medicina e quindi per ora credo sia que-sto il mio futuro. Ma fin quando potrò portare avanti entrambe le cose,lo farò perché allenare i bambini mi piace molto».QUALI SONO I TUOI OBIETTIVI SPORTIVI A BREVE TERMINE?«Sicuramente prendere il brevetto da allenatore, e ottenere buoni ri-sultati nella categoria Under 23. Il tutto mentre porto avanti l’università».

Fare l’avvocato era il suo sogno di bambino, e l’ha realiz-zato. Giocare a calcio gli è sempre piaciuto, ha iniziato a6 anni. E David Leggi gioca a calcio. Una passione profonda,

tanto da farlo tornare da un viaggio di lavoro e catapultarsi, senza ripas-sare dal via, al campo della finale del Torneo Caravella, contro la Roma.COME SEI ARRIVATO AL CC LAZIO?«Mi ha segnalato Marco Ieradi, avvocato come me e socio del Circolo.Entrambi facciamo parte del mondo del calcio forense, e da cosa nascecosa…».DA QUANTO SEI SOCIO ATLETA?«Dallo scorso novembre, e ho partecipato all’Adidas League, al torneodi calciotto e al Torneo Caravella, ripristinato dopo una lunga pausa, e dovecon la Lazio abbiamo vinto la finalissima contro la Roma».E L’ADIDAS LEAGUE COM’È ANDATA?«Purtroppo siamo usciti nella semifinale di ritorno contro il Due Ponti: ave-vamo perso 2-0 all’andata e poi abbiamo vinto 2-0 al ritorno. Eravamo quin-di pari, ma la regola voleva che a parità di punti passasse la miglior piaz-zata in regular season».VISTI I TANTI IMPEGNI DI LAVORO CHE HAI, DOVE TROVI IL TEMPO PER SEGUI-

RE TUTTE QUESTE ATTIVITÀ?«Per fortuna, poiché siamo tutti professionisti, i tornei sono “costruiti” sumisura per le nostre esigenze. I tornei sono tutti serali, o si giocano nelweek-end».COME NASCE LA TUA PASSIONE PER IL CALCIO?«Avevo 6 anni, ne ho 30: ho passato 4 quinti della mia vita a giocare apallone. Ma non ho mai pensato di farne una professione perché ho sem-pre saputo che avrei fatto l’avvocato.Anche se da dilettante mi sono divertito, e ho potuto guadagnare ciò chemi serviva per pagarmi gli studi».HAI UN SOGNO NEL CASSETTO?«Avrei voluto prendere un anno sabbatico dopo la laurea, che ho con-seguito a 24 anni. Ma va bene lo stesso: visto che ho iniziato subito lapratica e poi la professione».I TUOI HOBBY?«Oltre al cinema amo viaggiare. Lo faccio sia per lavoro che per diletto.Sono tornato da poco dalla Turchia, dove ho disputato e vinto i Mondialicon la squadra del Foro di Roma. Anche ai tempi dell’università ho viag-giato tanto, e una delle mie città preferite è New York».

Otto anni fa, Daniele Della Porta, una delle stelle più bril-lanti del tennis del CC Lazio, ha chiamato Diego De Vec-

chis per far parte della squadra del sodalizio e portare avanti un pro-getto nuovo. Che si è tradotto nella promozione della squadra socia-le in Serie B, dopo essere partiti dalla Serie D, e alla creazione di ungruppo vincente.COM’È ANDATA QUESTA STAGIONE?«È stata una bella annata. In Serie B siamo passati primi nel gironenazionale, con una sola partita persa, e abbiamo conquistato la pos-sibilità di tentare la promozione in A2. Sono davvero contento di que-sta stagione, vissuta insieme ai compagni di squadra Simone Amori-co, Christian Cantagalli e Tim Vaningen, il nostro “acquisto olandese”,e con i team manager Daniele Della Porta e Simone Gherardi».COSA TI PIACE DI PIÙ DEL CIRCOLO?«La tranquillità, è un posto dove non c’è tanto via vai e si può lavora-

re in pace. E poi mi piace il bel rapporto che si è creato con i ragaz-zi, siamo molto legati anche se ci vediamo poco. Lo spirito di aggre-gazione che si respira nella sede del circolo è un’altra delle cose chemi piacciono di più».IL TENNIS, NON SOLO UN HOBBY…«Sono maestro di tennis, insegno più o meno a tutte le categorie di atle-ti. Ma più che in Italia, vorrei poterlo fare in Brasile. Ci sono stato duevolte negli ultimi anni, lo preferisco per il clima. Odio il freddo».OLTRE AL TENNIS, COME PASSI IL TEMPO?«Mi piace giocare a biliardo, una capacità che mi ha consentito di le-gare con un’altra fetta di soci, e quando posso gioco a golf, anche sevorrei poter avere più tempo per farlo. Ma appena posso guardo i tor-nei in Tv».PROGETTI FUTURI?«Trasferirmi in Brasile nei mesi invernali».

DIEGO DE VECCHIS PASSIONE BRASILIANA

DAVID LEGGI DI NOME E DI PROFESSIONE

SPORT

EDOARDO ROCCHI “CANOTTIERE DI RITORNO”

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MONDANITÀ Il CC Lazio si trasforma per una sera nel locale più “in” della capitale

TheRiverParty

nnovazione e tradizione. Due concetti apparentemente slegati, che invece il CanottieriLazio ha saputo fondere e imprimere ad ogni sua iniziativa.Innovazione: una nuova formula per l’ormai famosa Festa dell’Estate, che quest’annoè stata concepita in maniera totalmente diversa dalle passate edizioni. Al posto del-la consueta “soirée in pompa magna”, il direttivo ha voluto organizzare una “serata

easy”, così come l’hanno definita gli organizzatori stessi, accessibile ai soci più esigenti,a quelli più giovani, ed a tutti coloro che volessero far parte dei festeggiamenti annuali delsodalizio.Tradizione: l’eleganza e la raffinatezza di ospiti e addetti ai lavori, ormai peculiarità stori-che in seno al sodalizio biancoceleste, la cura dei dettagli, la voglia di riunirsi tutti, nellaserata che i soci e i loro ospiti aspettano per tutta la stagione.Il 16 giugno 2010 resterà impresso nella memoria di quanti c’erano per molto tempo: unaserata iniziata presto, appena alle 20, con la presentazione ufficiale della Coppa dei Ca-nottieri. La numero 46, riservata ai nove circoli storici della capitale (è di pochi giorni fa lanotizia che l’Antico Tiro a Volo ha visto accettata la sua richiesta di far parte del gruppopiù “in” dei circoli romani), presentata alla stampa ed ai soci da Eduardo Lubrano, vocestorica e ufficiale della Coppa, insieme al presidente Alfonso Rossi, a Riccardo Vicerè, Mas-simo Turbini, ed a tutti coloro che hanno fatto parte della grande macchina organizzati-va del torneo «che conclude la stagione e apre l’estate romana». Parola del presidente,che ha insistito sul concetto secondo cui «siamo stati noi ad inventare l’estate romana, ericordiamo che la Coppa è il “torneo della Fossa”, il nostro storico campo da calcetto».Storico campo, storico torneo, che per tradizione «piace così com’è sempre stato - ha ri-cordato Riccardo Vicerè - e per questo come tutti gli anni ribadisco il concetto secondocui non è cambiato niente rispetto alla passata edizione. Non c’è bisogno di cambiare nul-la, la formula piace e non la cambiamo».Ma la festa non è finita qui. Con l’apporto di Sergio Torrisi e del gruppo Tartarughino e in-sieme agli ospiti speciali, tra cui Simone De Pasquale (compagno di Barbara De Rossiin “Ballando con le stelle”) e Ambra Orfei, con Raffaella Salemi in veste di madrina e pre-sentatrice della serata, tutti i soci si sono riversati al piano piscina dove, tra la sorpresagenerale, il presidente ha mostrato l’imbarcazione da canottaggio piazzata proprio nel mez-zo della piscina. «Qualche mese fa, quando il Tevere è esondato - ha detto Rossi - l’ac-qua del fiume arrivava ben oltre il bordo della piscina. Oggi siamo qui per ricordare a tut-ti, e a noi stessi, l’impegno che abbiamo preso a essere i “ranger del fiume”, e le responsabilitàche abbiamo assunto nei confronti di esso». Ancora innovazione con i Frankie and theCantina Band, il gruppo che piace tanto al Circolo ed ai suoi soci che ha intrattenuto gliospiti durante il dopocena con un po’ di musica di sottofondo, ma che sul tardi, al momentodel cosiddetto River Party, ha alzato i toni e il volume per far compagnia a tutti gli ospitidel privé allestito sul campo principale da tennis del Circolo, dove hanno potuto ballare,stare seduti ad ascoltare buona musica e godere della brezza estiva che solo il Tevere,lento e calmo e pur sempre biondo, sa regalare a chi lo sa amare.

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� 1. Raffaella Salemi,madrina e presentatricedella serata

� 2. Un’imbarcazione dacanottaggio è la sorpresadella festa

� 3. Da sinistra a destra: ilpresidente Alfonso Rossi,Massimo Turbini e RaffaellaSalemi

� 4. Un momentodell’evento

� 5. Eduardo Lubrano eMassimo Turbini

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FOTO DI LUCA GAVIOLI

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Il campione svizzero ROGER FEDERERinsieme al delegato al tennis Daniele Della Porta

FOTOinCIRCOLO

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