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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO 25 settembre – 1 ottobre 2017

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO

25 settembre – 1 ottobre 2017

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6LA PROVINCIA

LUNEDÌ 25 SETTEMBRE 2017

Una città fantasma.Aree dismesse, edifici vuoti,parchi chiusi al pubblico, pez-zi di storia dimenticati. Monu-menti allo spreco, in qualchecaso.

Benvenuti a Como, la cittàdelle grandi incompiute. Nonparliamo del lungolago, cheresta comunque il caso piùeclatante, ma di tanti altri spa-zi in cerca di un futuro ormaida anni - se non decenni - ep-pure ancora inutilizzati. Altroche rinascita, il degrado avan-za.

Sono sfide impegnative, pernon dire titaniche. Patate bol-lenti - non nuove, se ne parlada tantissimo - ora in mano aMario Landriscina e alla suagiunta. C’è anzitutto il capito-lo Ticosa, immenso compartoridotto a una spianata dopo lademolizione della vecchia tin-tostamperia. Un pezzo di cittàa due passi dal centro, sor-montato da un enorme puntointerrogativo. Bonifica mai completata (con rapporti tesisul punto tra Comune e Pro-vincia), un contenzioso com-plicato con la società che ave-va vinto la gara per l’acquistodella gara, un progetto di ri-qualificazione urbanisticanaufragato e un altro rimastoin sospeso. La stessa ipotesi direalizzare un parcheggio provvisorio si sta rivelandopiù difficile del previsto.

Area altrettanto strategica

Le grandi incognite

Lago di Como

Dismesso nel 2010

Superficie: 84mila mq

Proprietà: Regione Lombardia

EX SANT’ANNA

Costruito nel 1909

Chiuso nel 2005

1300 posti a sedere

Proprietà:

78,4% Comune

21.6% privati

POLITEAMA

Area industriale costruita nel 1871

Dismessa nel 1982

Superficie: 58 mila mq

Proprietà: Comune

TICOSA

C O M O

Dall’ex Sant’Annaal PoliteamaLa città fantasmaIl caso. Aree dismesse e immobili in cerca di un futuroTanti dibattiti, zero soluzioni. Così il degrado avanza

n C’è un progettolegato all’universitàper l’ex orfanotrofioMa finoranessuna decisione

n Resta vuotoanche un padiglionedel mercato copertononostante sia statoristrutturato

è quella dell’ex ospedale San-t’Anna, immenso compartoutilizzato solo in parte dal-l’azienda sanitaria (mono-blocco).

Tutta la zona esclusa dallacittadella sanitaria è destinataalla vendita, la Regione ci haprovato ma nessuno si è fattoavanti e così si ricomincia dacapo, in un estenuante Giocodell’oca.

Quante spine per la giunta

Il terzo tassello di un mosaicoancora tutto da comporre è ilSan Martino, polmone verdesfruttato poco o nulla, in atte-sa di un progetto sostenibileche possa sostituire quello -naufragato - del campus uni-

versitario. Ma ci sono anchealtri “fantasmi”, come la zonadell’ex orfanotrofio di viaGrossi (anche di recente Gia-como Castiglioni, ex presiden-te di Univercomo, ha rimessosul piatto un progetto legato almondo universitario), in pas-sato diventato un rifugio persbandati e senzatetto.

Per non dire del Politeama,che cade a pezzi. Un colpo alcuore. I gruppi, per lo più stra-nieri, che si sono detti interes-sati negli ultimi anni, non han-no poi presentato ipotesi pro-gettuali in grado di far vivereun polo culturale negli spazidell’ex cinema.

Da via Mentana a Muggiò

Davvero grottesca, poi, la si-tuazione dell’ex padiglionegrossisti del mercato coperto:ristrutturato con fondi pub-blici, è rimasto vuoto. Il Co-mune cerca un soggetto in gra-do di gestirlo e animarlo, fino-ra i tentativi sono andati avuoto.

Ultimo, ma non in ordined’importanza, il palazzettodello sport a Muggiò, chiuso edestinato alla demolizione. Sipunta a un finanziamento del-la Regione per costruirne unonuovo e, almeno in questo ca-so, si è accesa una speranza.Sugli altri dossier, buio pestonella città di Volta. M. Sad.

Como

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SEGUE

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7LA PROVINCIA

LUNEDÌ 25 SETTEMBRE 2017

EX SAN MARTINO

Costruito nel 1882

Dismesso nel 1998

Superficie: 258mila mq

Proprietà: Sant’Anna e Ats Insubria

Ex orfanotrofio e poi scuola media

Acquisito dal Comune nel 1970

Valore: 9,7 milioni di euro

EX BADEN POWELL

Tre piani, 16 negozi,

400 posti a sedere, piazza coperta

Ristrutturazione completata nel 2015

Costato 2 milioni di euro

Proprietà: Comune

MERCATO COPERTO

L'INTERVISTA MARCO BUTTI. Assessore comunale all’Urbanistica

«PARCO AL SAN MARTINOE CULTURA IN TICOSA»ELENA RODA

Grandi nodi irrisolti del-l’urbanistica e edifici storici nonutilizzati in città. Marco Butti, as-sessore all’Urbanistica, delinea ilfuturo di alcune aree cittadine, dalla Ticosa al San Martino, sullequali si rendono necessari inter-venti concreti, definendo i proget-ti che l’amministrazione Landri-scina intende mettere in campo per il recupero delle zone e degliedifici storici.

Primo punto: Ticosa. Da dove inten-

dete iniziare?

Sono convinto che qualsiasi ragio-namento futuro sul destino del-l’area ex Ticosa non possa esseretrattato senza un’attenzione ri-volta al destino della Santarella, che è una cornice ideale per le fun-zioni culturali. Vero è che questodiscorso dovrà comunque essereinserito in un progetto di recuperocomplessivo dell’area. La tutela,la salvaguardia e il rilancio della Santarella in ottica turistico-cul-turale saranno comunque un punto focale del ragionamento che imposteremo sul futuro dellaTicosa.

Per quanto riguarda la zona San Mar-

tino, invece, qual è il vostro obiettivo?

Abbiamo un’idea sul San Martino,innanzitutto, che è quella di ripor-tare il Central Park di Como allacittà. La volontà è di attivare, en-tro l’anno, un primo tavolo con tutti i soggetti coinvolti per far rivivere il parco e per capire il fu-turo urbanistico dell’area. La no-stra volontà è quella di coinvolge-re tutti gli attori della partita, e anche altri, per studiare il mododi rendere il parco sicuro e fruibileper la città. L’obiettivo è innanzi-

tutto che Como si riappropri delparco per poi, allo stesso tempo,valutare - ma qui ci vorrà un po’ più di tempo - con tutti i soggettiinteressati il destino urbanisticodella città. Dobbiamo comunqueparlarne con le varie proprietà, Ats, azienda ospedaliera e altri.

Passiamo all’ex Sant’Anna. Come in-

tendete procedere?

Su tutto il comparto ex Sant’Annaci sono già contatti tra il sindaco,Maroni e Gallera (assessore regio-nale al Welfare, ndr). Abbiamo chiesto un incontro in Regione per fare il punto sul comparto, te-nuto conto del ruolo dell’aziendaospedaliera. Bisogna capire, in

primis, cosa vuole fare la Regionedi tutta l’area. Finché non li incon-triamo, però, lanciarci in proclamisarebbe un discorso di scortesia istituzionale.

Cosa può dirci, invece, del futuro del

mercato coperto?

Puntiamo a un mercato come quello di Bologna, di Modena, Fi-renze o Genova, quindi con opera-tori food a km 0, e anche gli opera-tori stessi del mercato, che possa-no far rivivere la struttura.

Qual è, in generale, la vostra visione

di città a livello urbanistico?

Ci sono zone strategiche e qualoraci venissero presentati progetti

dai proprietari, li valuteremo e lidiscuteremo. Punteremo moltis-simo sulla negoziazione tra pub-blico e privato per fare in modo che un intervento in una determi-nata area abbia ricadute positivedal punto di vista di urbanizzazio-ne, viabilità, servizi sul comparto.Tutti gli eventuali interventi chesi andranno a verificare sull’assedi viale Innocenzo, piuttosto chea Ponte Chiasso o nello stesso SanMartino o ex Sant’Anna, devonoservire a riqualificare quel com-parto ma devono anche essere in-seriti in una riqualificazione piùampia della zona.

E come si centra l’obiettivo?

Dovremo fare in modo che l’am-ministrazione, dai più piccoli ai più grandi interventi, sia protago-nista della negoziazione in chiavepositiva con il privato. Solo così siportano a casa risultati che abbia-no ricadute sul territorio.

Il che significa quindi riconsegnare

alcune zone alla città?

Se parliamo del San Martino, il tema è quello. Se parliamo invece,ad esempio, di viale Innocenzo, bisogna puntare a una riqualifica-zione delle aree che sia al passo con una città che punta al turismo,una città che ha bisogno di alcuniservizi come i parcheggi, senza deturpare il paesaggio.

Qual è l’ostacolo maggiore alla buona

riuscita dei progetti di riqualificazio-

ne in città?

La burocrazia sicuramente non facilita però dipende anche dai singoli progetti che vengono pre-sentati e dalla predisposizione dichi li presenta a voler andare in-contro alle richieste dell’ammini-strazione.

Marco Butti (Fratelli d’Italia), assessore dallo scorso luglio

La giunta di Mario Landriscina«Qualsiasi ragionamento futuro sul destino dell’area Ticosa non può essere trattato senza un’attenzione rivolta al destino della Santarella, che è una cornice ideale per le funzioni culturali». Questa la posizione della giunta comunale

Il ruolo della Regione«Su tutto il comparto ex Sant’Anna ci sono già contatti con Maroni (nella foto) e l’assessore Gallera - dice Butti - Abbiamochiesto un incontro in Regione per fare il punto sul destino dell’area, tenuto conto del ruolo dell’azienda ospedaliera»

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10 Economia

LA PROVINCIA

MARTEDÌ 26 SETTEMBRE 2017

COMO

ELENA RODA

Meglio di Toscana e Portofino. L’appeal del lago diComo, con le sue ville per i ric-chi portafogli internazionali, harichiamato l’attenzione del Fi-nancial Times, il celebre quoti-diano finanziario proprietà di Nikkei Inc., che ha dedicato, neigiorni scorsi, un articolo alle transazioni immobiliari sul no-stro lago che stanno vivendo unmomento magico. “Lake Como offers scenic seclusion and star-dust”, l’articolo a firma di HugoCox, è un inno alla bellezza del paesaggio e alla tranquillità del lago di Como, in cima alla classi-fica, secondo quanto riportato dal Financial Times, delle prin-cipali mete turistiche italiane.

Business della bellezza

Un primato che non si è fatto at-tendere neanche per quanto ri-guarda il business delle case di lusso che, secondo il quotidianofinanziario, sul lago di Como staesplodendo grazie alla bellezza del luogo, in un momento in cui,in tutta Italia, la crisi dell’im-mobiliare si sta facendo sentirein maniera forte. Il lago di Co-mo, grazie alle sue caratteristi-che, potrebbe essere in grado di“sopravvivere” a questa crisi e i dati sono già piuttosto incorag-gianti.

In una situazione nella qua-le, riporta il Financial Times, dall’inizio dell’anno fino al me-se di giugno, i prezzi delle case nei 15 principali mercati italia-ni seguiti dall’immobiliare in-

Simbolo delle superville: la Cassinella a Tremezzina

Il Financial Times«Conviene investirenelle ville sul Lario»Immobiliare. Un’inchiesta del quotidiano britannicodedicata agli investimenti nelle località italiane top«Como meglio di Portofino e della campagna toscana»

glese Knight Frank sono scesi inmedia del 4,9%, il lago di Como non ha visto alcuna flessione.

Un dato molto positivo so-prattutto se si paragona il risul-tato comasco con la Toscana, dove nella zona sud della regio-ne la flessione è stata dell’8,4%, e con Portofino, dove si è tocca-ta addirittura quota -13,5%. La-go di Como dove gli investimen-ti vanno a gonfie vele, quindi, e dove i prezzi per metro quadra-to toccano cifre impensabili peraltre destinazioni italiane. Se-

condo Savills, una delle più im-portanti agenzie immobiliari mondiali, sul nostro lago ilprezzo medio per l’acquisto è di6mila euro al metro quadro, mentre in Toscana si scende a 3250 euro e in Umbria a 2500. Ilgrande boom comasco, seguito dai giornali esteri, attrae i mag-giori portafogli internazionali per investimenti sul territorio. Si parte da 1 milione di euro, perun bilocale con giardino e or-meggio privato a Torno, passan-do per i 2,5 milioni di euro per un trilocale vista lago con pisci-na a Laglio, per arrivare a 5 mi-lioni di euro per una villa con giardino, porticciolo e apparta-mento per la servitù a Carate Urio.

L’interesse di Savills

L’interesse delle agenzie im-mobiliare internazionali sul la-go è altissimo. Tra queste, l’in-glese Savills vede nel lago di Co-mo un mercato fiorente soprat-tutto grazie al fatto che le case in vendita sono per la maggior parte relativamente nuove e quindi non richiedono grandi lavori di sistemazione. Savills sta ora trattando la vendita di una villa con piscina e portic-ciolo privato a Laglio per 7,5 mi-lioni di euro.

La spinta alla forte espansio-ne del mercato delle seconde case sul lago di Como e il boom delle case di lusso è stato, secon-do Jelena Cvjetkovic di Savills, l’arrivo di George Clooney a La-glio, che ha coinciso con la tra-sformazione di alcuni immobili

in appartamenti di alto livello. Al di là dell’avvento delle star internazionali, il lago di Como, secondo Amy Redfern del-l’agenzia Knight Frank, è sem-pre stata una delle mete preferi-te dell’élite europea, in partico-lare britannici, che hanno sem-pre amato il nostro lago per il

clima mite, e svizzeri, che ne ap-prezzano la vicinanza. Accanto alle grandi cifre, con prezzi che toccano anche quota 20 milionidi euro per le ville più lussuose,i clienti francesi sono invece quelli che cercano a prezzo più contenuto, sotto i 500mila eu-ro.

n Valori scesiovunque in ItaliaFanno eccezionele case di lussosul nostro lago

n Il prezzo medioè di 6mila euroal metro quadroBilocale a Torno?Un milione

La versione on line del focus dedicato al Lago di Como

Villa Oleandra a Laglio

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12LA PROVINCIA

MARTEDÌ 26 SETTEMBRE 2017

ANDREA QUADRONI

Politeama, Ticosa, Ex Sant’Anna, mercato coperto, exSan Martino ed ex BadenPowell.

Sei aree su cui si gioca il futu-ro di Como, che sia di rilancio odi declino. In questi anni, tanti dibattiti e discussioni, ma almomento non si è trovata una soluzione per riqualificarle, ri-lanciarle e valorizzarle. Sfideimpegnative, in capo ora alla giunta guidata da Mario Lan-driscina.

Confronto con i privati

Dalle categorie produttive del territorio arriva l’invito adaprire a un confronto con i pri-vati e, dove fosse possibile e alnetto del cruciale nodo delle ri-sorse, c’è la disponibilità a fare la propria parte. «Non ho labacchetta magica, quindi non mi sento di dare grossi suggeri-menti – commenta Ambrogio Taborelli, presidente dellaCamera di Commercio – però una buona strada è chiedere la collaborazione di aziende o, se si trovassero, mecenati. Biso-gna avere, però, un approccio meno ideologico e più pratico.Prendiamo il Politeama: non sipuò volere un altro teatro, sia-mo fortunati ad averne uno di grandissimo livello, non c’è la platea per due».

Le soluzioni, quindi, passa-no attraverso maggiore prag-matismo: «Se uno investe, deve

La città di Como vista dall’alto:

tante le aree in cerca di futuro Le categorie:«Il Comune decidae noi ci saremo»Città fantasma. Per il mondo economico è urgenteaprire un confronto sul futuro delle aree cruciali

avere un tornaconto. Pur met-tendo alcuni paletti e vincoli,bisogna aprirsi al privato sem-pre di più». È il progetto a farela differenza. A questo proposi-to, considerate le risorse, c’è ladisponibilità della Camera diCommercio a iniziare un dialo-go: «Perché no? Forse, alcunepossibilità sono cadute e i soldia disposizione sono molti me-

mano – spiega – è urgente. È evidente la complessità ammi-nistrativa e il reperimento deifinanziamenti. Per esempio, hochiara l’idea sul San Martino,vale a dire una destinazione diricerca e universitaria affian-cata a un enorme polmone ver-de cittadino. Mancano però le risorse: per questo, penso sia necessaria una visione com-plessiva di quale debba esserela missione da assegnare allearee. C’è un rischio: pensare a tempi corti. Servono, invece, progetti di ampio respiro, con un orizzonte oltre i cinque an-ni. Una visione d’insieme,quindi, sulla città e i servizi da sviluppare». Per quanto ri-guarda il reperimento dei soldi,per Frangi «è importante una sinergia fra pubblico e priva-to».

Pensare al bene di Como

Per Francesco Molteni, pre-sidente di Ance, è necessario,per ogni ambito, individuare il futuro di destinazione pensan-do al bene di Como. «In genera-le - commenta - l’opportunità di rigenerazione della città passa dal recupero delle aree dismesse. L’amministrazione èchiamata a individuare le ne-cessità di tipo pubblico con-nesse alla riqualificazione del-le aree. Una volte rilevate, biso-gna innescare colloqui con operatori e società finalizzatialla ricerca delle energie per

n «Nuovaarchitetturae nuova qualitànegli ambititrasformati»

n Gli artigiani:«Il parcheggio in Ticosa per noi resta un obiettivo importante»

andare verso la rigenerazio-ne». Il colloquio aperto fra am-ministrazione e le parti socialiè indispensabile affinché si ar-rivi a questo scopo: «È fonda-mentale che tutti gli attori pos-sano essere presenti con le loroidee rispetto alle destinazioni d’uso, ed è altrettanto necessa-rio che le amministrazioni in-neschino percorsi capaci diportare nuova architettura enuova qualità negli ambiti tra-sformati». Colloqui con opera-tori, quindi, percorsi burocra-tici e amministrativi chiari ebrevi, ricerca della massima qualità architettonica e co-struttiva per le rigenerazioni.

Marco Galimberti, presi-

dente di Confartigianato, spe-rava in una partenza immedia-ta della Ticosa: «Almeno per il discorso legato al parcheggio –conclude – alla zona serve, sa-rebbe importante. Conoscia-mo le aree da tempo ferme e che non riescono a decollare.Noi, in campagna elettorale,avevamo chiesto un punto diforte passaggio turistico dovepoter mettere in vetrina e mo-strare ai turisti i prodotti degli artigiani provenienti da tutta laprovincia: saremo pronti a da-re il nostro contributo, facendoda collettore con i nostri iscrittie l’amministrazione. In questo modo, si potrebbe rendere at-trattiva e rivitalizzare la zona».

n «Bisogna avereun approcciomeno ideologicoe più praticoall’urbanistica»

n «Per la questionedei soldiè importanteuna sinergia frapubblico e privato»

no. Però, se ci fosse un progettosostenibile e condiviso dalle di-verse componenti dell’ente ca-merale, non c’è nessuna remo-ra da parte nostra».

Per Mauro Frangi, presi-dente di Confcooperative, que-ste aree, seppur con le loro dif-ferenze, sono diventate l’em-blema, la visione plastica del blocco della città: «Metterci

Como

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La Santarella, l’ex centrale termica della Ticosa Il vecchio teatro Politeama, chiuso e in rovina L’ingresso di via Napoleona, simbolo del vecchio ospedale

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Como 17LA PROVINCIA

MARTEDÌ 26 SETTEMBRE 2017

in Giurisprudenza con indi-rizzo pubblico amministrati-vo ed è segretario comunaledal 1990.

Già direttore generale e di-rigente nel Comune di Can-tù, nell’ultimo quinquennioha svolto la propria attivitàpresso i Comuni di Cantù eTurate. Nello svolgimentodell’attività lavorativa ha ri-cevuto riconoscimenti uffi-ciali di Encomio e LodevoleServizio da parte dei Comuniin cui operava, dalla Prefet-tura di Como e dal Ministerodell’Interno.

Ieri Fiorella ha incontratotutti i dirigenti in servizio aPalazzo Cernezzi.

La nominaÈ entrato in servizio il numero uno dei dirigentiHa lavorato anche a Cantùe nel Comune di Turate

È entrato in servizioieri mattina Andrea Fiorel-la, nuovo segretario generaledel Comune di Como, che so-stituisce Tommaso Stufanoche ha lasciato a fine agosto.Fiorella, 55 anni, è laureato

Nuovo segretario generaleDa ieri c’è Andrea Fiorella

Andrea Fiorella

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14 EconomiaLA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2017

Londra), ma anche di cucina,università e centri di ricerca.Si mostrano città d’arte comeVenezia, Firenze, ma anchebellezze paesaggistiche nontroppo lontane da Milano co-me le Cinque Terre il lago diComo appunto (a 30 minutidi distanza).

Nel video si vede primauna panoramica aerea e poidue canoe, uno degli sportche si pratica in alto lago.Non mancano i paesaggi conle montagne innevate. Lapresentazione prosegue poicon le Cinque Terre. G. Ron.

proposta e il video è stato tra-smesso alla presenza del mi-nistro della Salute BeatriceLorenzin, del sottosegretariodi Stato per gli Affari EuropeiSandro Gozi e ancora del pre-sidente della Regione Lom-bardia Roberto Maroni e delsindaco di Milano GiuseppeSala.

Nella presentazione, a cuierano presenti anche dei co-maschi, viene prima illustra-ta l’attrattività di Milano intermini di trasporti (dallametropolitana alle biciclette,dal car sharing ai voli giorna-lieri di collegamento con

Agenzia EmaLe immagini del Larionello spot di Milanoche è stato presentatolunedì a Bruxelles

C’è anche il lago diComo, Lake Como, nel videodi presentazione della candi-datura di Milano come cittàsede dell’Agenzia europeaper i medicinali (Ema). Oggisi trova a Londra, a CanaryWharf, ma come conseguen-za della Brexit l’Agenzia sitrasferirà in uno degli statimembri. Milano si è da subito

Agenzia del farmaco, c’è anche Como nel video ufficiale

L’immagine che riguarda il lago di Como

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15LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2017

Focus Casa Le agevolazioni del Fisco

Il bonus diventaun nuovo scontosul prezzo della casaCompravendite. Nel caso di cessione della proprietà prima di aver incassato l’intero credito d’imposta,la parte restante dello sconto Irpef passa a chi acquista

COMO

SIMONE CASIRAGHI

Il dato è sorprendente per la mole di lavoro che sta maci-nando: anche nel 2017 gli incentivifiscali, i bonus in termini di detra-zioni Irpef per lavori di ristruttu-razione edilizie, porteranno inve-stimenti al settore per almeno 30miliardi. Un trend, di uguale im-porto, che conferma l’andamentoalmeno degli ultimi cinque anni.Solo l’anno scorso sono stati quasi8 milioni e mezzo fra singoli pro-prietari e famiglie che hanno usu-fruito di questo sconto fiscale le-gato al recupero edilizio.

Il dato, al di là del pur rilevantesignificato di rilancio economico,ha anche un ulteriore risvolto dimercato ed è riferito al momentoin cui si acquista un’abitazione oun immobile ristrutturato, cioè con proprietari che vendono la ca-sa una volta sottoposta a lavori direcupero e con in corso il creditod’imposta Irpef.

Si tratta di un aspetto che vieneaffrontato dagli operatori immo-

biliari e dagli stessi proprietari inmodo a volte poco trasparente, spesso senza dirlo. La regola, inve-ce, vorrebbe infatti che l’ammon-tare del credito d’imposta ancoranon incassato dal primo proprie-tario diventi parte del prezzo fina-le dell’immobile, il valore cioè concui viene messo sul mercato im-mobiliare.

Il nuovo prezzo

In sostanza, il credito d’imposta Irpef, legato al bonus per le ri-strutturazioni edilizie del 50 e del65%, arriva a determinare un cambiamento del prezzo della ca-

sa. Non è una interpretazione, mauna regola che l’Agenzia delle En-trate ha esplicitato formalmentefacendo riferimento a una normabase del meccanismo del bonus fiscale (l’articolo 16-bis del Tuir, norma-base della detrazione del36%, maggiorata al 50% fino a fine2017): in caso di vendita dell’unitàimmobiliare, precisa la norma, «ladetrazione non utilizzata in tuttoo in parte è trasferita per i rima-nenti periodi di imposta, salvo di-verso accordo delle parti, all’ac-quirente persona fisica dell’unitàimmobiliare».

In sostanza il bonus, interpre-

tando un po’ a maglie larghe la norma, si trasforma in una sortadi piccolo sconto per l’acquirentemettendo invece il venditore in una posizione di maggiore debo-lezza proprio perché è tenuto a dichiarare la presenza di un rim-borso fiscale che la legge fa diven-tare di competenza del comprato-re. È qui infatti che chi compra potrebbe giocare nelle fasi di trat-tativa la carta di una riduzione diprezzo.

In ballo non ci sono comunquecifre irrisorie, e per questo il temanon è assolutamente da sottovalu-tare. Ovviamente maggiori, in ter-mini di importi sostenuti, sono stati i lavori apportati all’abitazio-ne, e maggiore può diventare lo “sconto” da reclamare sul prezzodella casa. Un appartamento di 90metri quadrati con un prezzo di mercato di 3mila euro al metro quadrato, avrebbe un valore totaledi vendita di 270mila euro.

Un esempio di calcolo

Se quello stesso appartamento hasubito lavori di ristrutturazione per un valore complessivo di 50mila euro, la detrazione totaledel 50% che il Fisco riconosce co-me credito d’imposta è quindi di25mila euro. La detrazione, il 50%dei 50mila euro investiti per ri-strutturare, va divisa in dieci rateannuali e uguali a partire dalla di-chiarazione dei redditi presentatal’anno successivo il termine dei lavori.

Supponendo così, per ipotesi,di aver già sfruttato un rimborsofiscale di cinque rate, gli altri cin-que rimborsi che ancora restano,per una detrazione totale di 12.500 euro, identificano esatta-mente l’importo su cui trattare: come si può vedere non è un im-porto irrilevante, vale almeno il 4,6% del prezzo di mercato. Se-condo le ultime rilevazioni lo sconto medio praticato può varia-re fra l’8 e il 12% (in base alla città

e per ciascuna di queste in funzio-ne della zona o quartiere): il bonusquindi arriva a pesare ulterior-mente in maniera decisamente significativa.

Precisazione ulteriore: a diffe-renza dei lavori in condominio innel caso di incapienza del proprie-tario, il credito può essere cedutoa imprese o istituti finanziari, nelcaso della compravendita con Bo-nus ancora in corso, l’acquirentedeve essere necessariamente “ca-piente”, cioè titolare di un redditoIrpef annuale superiore all’im-porto del bonus fiscale maturatocome credito d’imposta.

Le altre ipotesi di cessione

Le detrazioni fiscali che si possonotrasferire riguardano gli interven-ti edilizi di semplice ristruttura-zione e che prevedono l’agevola-zione del 50%: si tratta di lavori relative a singole unità abitative:dalla manutenzione straordina-ria, (come lo spostamento internodi una parete), fino alle opere perinstallare sistemi legati alla sicu-rezza dell’abitazione (come l’in-stallazione di inferriate), la co-struzione di box auto pertinenzia-li oppure a interventi per la bonifi-ca dell’amianto. Un’ultima anno-tazione, che l’Agenzia delle Entra-te ha specificato come interpreta-zione estesa della norma di par-tenza: questo meccanismo trovala sua legittimazione nella legge che introduce il beneficio della de-trazione fiscale del 36-50%. Que-sto significa che tutte queste rego-le si applicano anche alla detrazio-ne per lavori e interventi edilizi diriqualificazione energetica del 55%, ora al 65%, aumentabile finoal 75% per lavori ad alta efficienzao di messa in sicurezza da eventicome il terremoto. Le interpreta-zioni del Fisco, invece, esclude-rebbero la possibilità di cessionedel bonus del 50% per l’acquistodi mobili e grandi elettrodomesti-ci abbinato ai lavori.

Il fronte del bonus

La regola fiscaleLa cessione del bonus restante

L’ammontare del credito d’impo-

sta ancora non incassato dal pri-

mo proprietario L’Agenzia delle

Entrate ha spiegato che diventa

parte del prezzo finale dell’immo-

bile, il valore cioè con cui viene

messo sul mercato immobiliare.

Il bonus come scontoImporto tolto al prezzo

Il credito d’imposta Irpef, legato al

bonus per le ristrutturazioni edi-

lizie del 50 e del 65%, arriva a de-

terminare un cambiamento del

prezzo della casa, in termini di

sconto

e come importo da sottrarre al

avlore finale dell’immobile.

Gli altri casiSconto su permute e donazioni

Le Finanze hanno precisato che

con il termine «vendita» si inten-

dono anche quelle occasioni come

permute e donazioni nelle quali è

ammesso il trasferimento dei bo-

nus a tutte le ipotesi di cessione di

un immobile.

50%DETRAZIONE CHE SI SCONTA

L’agevolazionefiscale può diventare anche sconto sul prezzo

30 mldIL VOLUME D’AFFARI MOSSO

Oltre 8 milionidi domande presentateper il credito Irpef

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20 Como

LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2017

cuni progetti. Noi siamo aper-ti al confronto con l’ammini-strazione». A proposito diaree dismesse ed edifici fati-scenti, l’associazione, due an-ni fa, aveva condotto uno stu-dio approfondito, presentatoal Comune, su una superficiedi 32mila metri quadrati com-presa tra la stazione San Gio-vanni e il piazzale della doga-na, che corre lungo via Regina,parallela al depuratore. «Ab-biamo ipotizzato – spiega Mi-natta - la realizzazione di unaserie di servizi». Il progettocontiene parcheggi per i bus diAsf, i pullman turistici, 500posti auto per la sosta prolun-gata, velostazione con 180 po-sti bici e possibilità di concen-trare il servizio di noleggio bi-ciclette del Comune di Como,area di sosta per 90 camper eun edificio con esercizi com-merciali, attività private e in-fopoint. A. Qua.

Il dibattitoCna interviene sul destinodi aree e immobili fantasma«Subito il parcheggionell’area dell’ex Ticosa»

Declino o rilancio.Dal futuro di alcune aree pas-sa il destino di Como. Politea-ma, Ticosa, Ex Sant’Anna,Mercato coperto, ex San Mar-tino ed ex Baden Powell: inquesti anni tanti dibattiti e di-scussioni, ma al momento nonsi è trovata una soluzione perriqualificarle e valorizzarle.Sfide impegnative, in capo allagiunta.

Nel dibattito innescato daLa Provincia interviene Ar-mando Minatta, presidentedi Cna Como Città. «Noi guar-diamo – spiega - alla possibili-tà di migliorare la condizionedi tutti i cittadini, non solodelle imprese. È necessario,quindi, recuperare in tempibrevi la Ticosa, quantomenoper il parcheggio: tante perso-ne arrivano da fuori città ed èfondamentale poter lasciarela macchina a prezzi agevolati.Abbiamo bisogno di far circo-lare meno auto in centro e, alcontempo, chi vuole deve po-ter sostare in convalle». E, perquanto riguarda il Politeama,aggiunge Minatta, non è pos-sibile lasciare un posto cosìdeteriorato. «In generale –continua -per le questioniaperte, un buon percorso po-trebbe essere la collaborazio-ne fra Comune e privati su al-

«Più collaborazionetra pubblico e privatoPer il bene di Como»

Armando Minatta

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15LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2017

Como

MICHELE SADA

Eppur si muove. Senzasquilli di tromba, i tecnici della Regione lavorano alla revisione del progetto per le opere antie-sondazione sul lun-golago. E nell’ultimoincontro, lunedì scorso, hanno mes-so sul tavolo una no-vità clamorosa. L’ipotesi, ritenuta meritevole di ap-profondimenti, è quella di un ridi-mensionamento del progetto, mossa che consentirebbe di ri-durre tempi e costi dell’operazione. In particolare, si è deciso di valutare - con un apposito studio - la possibilità dinon realizzare altre opere idrau-

In questa zona della passeggiata è prevista la seconda vasca, ma ora torna tutto in discussione

Paratie, un altro colpo di scena Studio per dimezzare le opereLungolago. Vertice in Comune, i tecnici regionali propongono di non realizzare la seconda vascaIl sindaco: «Al via un approfondimento, servirà qualche mese. E ci confronteremo con l’Anac»

liche, rinunciando di fatto alla seconda vasca (quella nel tratto verso Sant’Agostino, l’altra è già ultimata).

Un tema, la cancellazione dialcuni interventi,dibattuto ormai daanni in città. Masempre rimasto nellibro dei sogni, poi-ché gli enti hannospiegato a più ripre-se che la Corte deiConti avrebbe ecce-pito (alcune operegià costruite risulte-rebbero a quel pun-to inutili) e che inbase ai dati risulta

indispensabile nella sua inte-rezza l’opera di protezione della città. Ora si è aperto qualcosa in più di uno spiraglio, tanto che la

Regione - con il dirigente Paolo Baccolo e l’assenso dello stesso presidente Roberto Maroni - ha illustrato al sindaco Mario Landriscina e all’assessore Vincenzo Bella due diversi sce-nari.

Progetto al bivio

Il primo è quello “classico”, con il completamento del progetto etempi lunghi (almeno due anni dalla ripresa), l’altro invece pre-vede di rinunciare alla seconda vasca ottenendo un risparmio notevole in termini di costi e du-rata dei lavori. Come si potrebbegiustificare una simile scelta? Dimostrando che si possono ot-tenere gli stessi risultati attra-verso accordi con il gestore delladiga di Olginate e che in ogni ca-so le esondazioni si verificano

n A giorni invecela decisionesul destinodella passeggiata“Amici di Como”

con minore frequenza rispetto al passato. Tesi non facile da so-stenere, ma Regione e Comune vogliono provare a imboccare questa strada: «Partirà uno spe-cifico studio curato dai tecnici regionali, abbiamo dato l’assen-so - spiega il sindaco - Appena avremo qualche certezza in più coinvolgeremo gli Ordini pro-fessionali e le altre realtà coma-sche, vogliamo ascoltare la città.Quanto bisognerà attendere?

Difficile dirlo, posso ipotizzare che si arriverà alla primavera».

Questione delicata

«Ogni decisione - riprende - ver-rà comunque presa in accordo con l’Anac (Autorità Anticorru-zione, ndr). Ovviamente speria-mo che si possano ridurre dura-ta e costi, ma bisogna analizzare bene ogni aspetto».

Si chiarirà invece nell’arco dipochi giorni il destino della pas-seggiata “Amici di Como”. Il contratto di sponsorizzazione è in scadenza, sono in corso in-contri tra i privati (hanno comu-nicato che non intendono sob-barcarsi ancora le spese di ma-nutenzione) e il Comune. Obiet-tivo: trovare un accordo per mantenere l'allestimento della passeggiata.

Paolo Baccolo

(Regione Lombardia)

La zona del lungolago ancora chiusa: ci sono i cassonetti dei rifiuti BUTTI

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51LA PROVINCIA

SABATO 30 SETTEMBRE 2017

CANTÙ

SILVIA CATTANEO

Un’altra asta deserta, la terza consecutiva, e, soprat-tutto, ancora nessun contatto, nessun interessamento.

Quello di Pietrasanta sembraormai davvero un castello fanta-sma, disabitato oggi anche dai suoi ospiti non invitati, con gli accessi sbarrati. E, al momento, senza concrete prospettive per ilfuturo. Anche Cantù ha la sua Ticosa. L’avvocato Monica Bel-lani dello studio legale Franzi diMilano, curatrice fallimentare, non lo nega, la situazione si sta facendo ormai preoccupante, perché nessuno vuole quello che è uno dei pezzi più preziosi del centro cittadino, a un passo da piazza Garibaldi. Il primo tentativo di vendita all’incanto

Gli accessi sigillati all’ex castello di Pietrasanta. Alle sue spalle il campanile della basilica di San Paolo

Pietrasanta, terza asta desertaIl rischio: un rudere per sempreCantù. Si riproverà nel 2018: intanto l’ex castello a due passi da piazza Garibaldi va a pezziNessuna manifestazione di interesse. La curatrice fallimentare: «Sono molto preoccupata»

dell’immobile, a seguito del fal-limento della proprietà, la Ai.Can. srl, avvenuta a fine 2014,era stato fissato per metà no-vembre dell’anno passato. Un lotto unico composto da più edi-fici storici in parte ricostruibili, come prevede il progetto pre-sentato in Comune e già vagliatoanche dalla Soprintendenza, ol-tre ad aree libere e giardino. Al-lora il prezzo base era fissato in 2milioni e 600mila euro. Una ci-fra non esorbitante per un com-parto su quattro piani, per oltre 1.800 metri quadrati.

Nemmeno chieste informazioni

Davanti al giudice Sergio Ros-setti del tribunale di Milano, pe-rò, non si presentò nessuno. A fi-ne marzo era stata fissata la se-conda, prezzo base d’asta 1 mi-

lione e 950mila euro. Ancora ze-ro offerte. L’altro giorno si è pro-ceduto con il terzo tentativo, a 1 milione e 400mila euro. Niente da fare anche stavolta.

«Presenterò istanza al giudi-ce per procedere con un altro esperimento – conferma l’avvo-cato Bellani – che, poiché que-st’anno se ne sono già avuti due, sarà all’inizio nel 2018». Ovvia-mente con un ulteriore ribasso, arrivando a un milione di euro o

n Per il quarto tentativo il prezzo scenderà ancoraLa cifra sottoil milione di euro

La scheda

Dal fallimentoa un futuro molto incerto

Oggi Tre anni fa era arrivata dalla So-

vrintendenza l’attesa l’autorizza-

zione per il recupero di una parte

del Castello di Pietrasanta, dopo

che già era stato dato il via libera

per la parte restante del comples-

so. Poco dopo però la società pro-

prietaria del castello, la Ai-Can srl,

è stata dichiarata fallita, su istan-

za della società stessa, e oggi

l’area è affidata al curatore falli-

mentare Monica Bellani. Il Comu-

ne, da parte propria, potrà far va-

lere le decisioni in materia urbani-

stica, nell’ottica di ottenere uno

spazio di fruizione pubblica attor-

no a San Paolo. La scorsa estate,

dopo molte segnalazioni da parte

dei cittadini, era stato effettuato

un sopralluogo, che aveva portato

a rilevare una situazione di degra-

do. Sporcizia e sacchi d’immondi-

zia ovunque, i miseri giacigli di

fortuna dei disperati, un allaccia-

mento abusivo alla rete elettrica.

Le spese per la pulizia, 31mila eu-

ro, erano state sostenute dal Co-

mune, che, quando e se andasse a

buon fine la vendita dell’immobi-

le, potrà avere la prededuzione

del credito, ovvero potrà riotte-

nere quanto speso prima ancora

dei creditori privilegiati.

Ieri L’immobile fu la residenza dei feu-

datari di Cantù ed ebbe un’impor-

tante funzione militare nel me-

dioevo, durante la guerra tra Mila-

no e Como, per la posizione al con-

fine tra i territori controllati dalle

due città rivali. A conflitto termi-

nato la funzione militare cedette il

posto a quella residenziale e le sue

antiche mura ospitarono perso-

nalità quali Domenico Cimarosa e

Giuseppe Parini. Nel 18° secolo i

Pietrasanta ricevettero all’ombra

di San Paolo le più ricche e impor-

tanti famiglie milanesi. S. CAT.

forse nemmeno. «Non nascon-do la preoccupazione – prose-gue la curatrice fallimentare – a causa del totale silenzio su que-sto immobile. Non c’è stato nes-suno tipo di interesse neppure in via informale, nessuna richie-sta di informazioni».

Il sindaco: «Ma è un’area privata»

Un palazzo dalla storia impor-tante e luminosa, collocato nel luogo più rappresentativo di Cantù, alle spalle della sagoma inconfondibile del campanile della basilica di San Paolo. Ep-pure oggi versa in uno stato mi-serando. Fino all’anno passato era diventato rifugio di dispera-ti, che al suo interno avevano ac-cumulato una quantità di rifiuti tale da creare un reale rischio sa-nitario. Occupanti abusivi poi

allontanati dal Comune con unosgombero, tanto che ora la situa-zione pare sotto controllo. Ma il timore è che col protrarsi dello stato di abbandono, possa ricre-arsi nuovamente.

«Il Castello di Pietrasanta –commenta il sindaco Edgardo Arosio – è con il De Amicis il cuore della città, comparto di delicatezza urbanistica infinita. Noi siamo arrivati da poco, at-tendevamo di capire quale sa-rebbe stato l’esito di quest’asta e tale ulteriore passo al buio, chia-ro segnale dello stato in cui si trova il settore dell’edilizia or-mai da qualche anno, preoccupaanche noi. Bisogna ricordare, però, che si tratta di un’area pri-vata, il Comune più essere solo un spettatore, attento e dialo-gante, ma spettatore».

Il sopralluogo dello scorso anno, seguito dallo sgombero e la bonifica

Cantù

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Economia 11LA PROVINCIA DOMENICA 1 OTTOBRE 2017

guidata da Harry Gugger, pro-fessore di architettura allaEpfl di Losanna ha deciso diassegnare un ex aequo a dueconcorrenti.

Un progetto riguarda la ge-stione dei rifiuti intelligenti,con il team Tetra, l’altro – conlo studio Bc - soluzioni ade-guate per integrare un im-pianto di calcestruzzo esi-stente in un contesto urbano.

Terzo posto ai posti autoabitati a Londra, con ZEDpod. Quattro progetti in ciascunaregione ricevono poi un pre-mio di riconoscimento: un te-atro indipendente in Roma-nia, un sito archeologico discavo in Spagna, un altro inSvizzera e un cento ricreativoin Francia. Infine, il premio“Next Generation: il futuro ènelle loro mani”.

Quattro premi sono statiassegnati nella categoriaNext Generation per studentie professionisti fino a 30 anni.I due awards più importantieuropei sono andati in Polo-nia. Poi Russia e Svizzera. Ilquinto ciclo del concorso haattirato più di 5mila progettida autori in 121 paesi.

cano progetti che vanno al dilà degli standard attuali, mo-strano risposte sostenibili aquestioni tecnologiche, am-bientali, socioeconomiche eculturali che interessanol’edilizia moderna e fornisco-no soluzioni nuove rispetto almodo in cui costruiamo abi-tualmente».

Erano 792 i progetti validi ealla fine, la giuria di esperti,

oltre la bellezza degli edifici.Si distinguono come la com-petizione più significativa almondo per l’edilizia sosteni-bile. I criteri per l’assegnazio-ne dei 2 milioni di dollari so-no impegnativi quantol’obiettivo della sostenibilitàstessa. Il concorso è aperto aprogetti che si trovano in unafase avanzata di progettazio-ne, ma non sono finiti. Si cer-

Il concorso

I progetti raccolti

declinano e interpretano

il concetto

di sostenibilità

Quasi ottocento pro-getti europei e non sogni,bensì idee destinate spesso atrasformarsi in realtà. E a mi-gliorare la vita nelle case, nel-la gestione dei rifiuti e del-l’energia, nei posteggi e moltoaltro.

L’edilizia sostenibile sca-tena la creatività, come èemerso ancora una volta dairisultati dei LafargeHolcimAwards nella regione Europaappunto: il primo premio èstato condiviso da due pro-getti a Bruxelles, nel segnodella multifunzionalità.

«I LafargeHolcim Awards– spiega il gruppo - vanno ben

Idee per l’edilizia del futuroOttocento progetti per Holcim

La cerimonia di premiazione dei LafargeHolcim Awards

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