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evento speciale nell’ambito di Super Cineclub 9 OTTOBRE – 20.30 CINEMA ROUGE ET NOIRLE SAMOURAÏ / FRANK COSTELLO, FACCIA D’ANGELOdi Jean-Pierre Melville

22 OTTOBRE – 11.00 CINEMA ROUGE ET NOIRBOB LE FLAMBEUR/ BOB IL GIOCATOREdi Jean-Pierre Melville

12 NOVEMBRE – 11.00CINEMA ROUGE ET NOIRLE DOULOS / LO SPIONE di Jean-Pierre Melville

10 DICEMBRE – 11.00CINEMA ROUGE ET NOIRL’ARMÉE DES OMBRESdi Jean-Pierre Melville

I MATINÉE DELLA DOMENICA OMAGGIO A JEAN-PIERRE MELVILLE

22 OTTOBRE — 10 DICEMBRE 2017

Cinema Rouge et Noir piazza Verdi, 8 – Palermo

ingresso € 4 intero / 3€ per under 30 e tesserati Institut français Palermo

TRUFFAUT A PROPOSITO DI MELVILLE: «QUANDO SENTIVA LA PAROLA REVOLVER, TIRAVA FUORI LA SUA CULTURA».

A fianco di Cinémardi, l’Institut français Palermo propone, una domenica al mese, delle proiezioni mattutine al Cinema Rouge et Noir dedicate a Jean-Pierre Melville, in occasione del centenario dalla sua nascita. Precursore della Nouvelle Vague, Melville è anche un riferimento fondamentale per cineasti come Tarantino, Michael Mann, John Woo, Johnnie To o i fratelli Coen (che realizzano con Crocevia della morte il più bell’erede del cinema di Melville). Ha brillato negli adattamenti di romanzi (Vercors, Cocteau, Kessel...) ma soprattutto ha reinventato il film noir attraverso l’esasperazione dei codici e l’invenzione di nuove forme, con una capacità impressionante di dare un’aura unica a stelle come Lino Ventura, Jean-Paul Belmondo o Alain Delon. Come Sergio Leone e Sam Peckinpah nello stesso periodo, il suo cinema è una meditazione sulla scomparsa dei generi, con uno sguardo profondamente malinconico e tragico.

17 OTTOBRE – 21.00CINEMA DE SETAIRRÉPROCHABLEdi Sébastien Marnier

24 OTTOBRE – 21.00CINEMA DE SETALA LOI DE LA JUNGLEdi Antonin Peretjatko

31 OTTOBRE – 21.00CINEMA DE SETAJE NE SUIS PAS UN SALAUDdi Emmanuel Finkiel

07 NOVEMBRE – 21.00CINEMA DE SETAJAMAIS DE LA VIEdi Pierre Jolivet

nell’ambito del festival Efebo d’Oro14 NOVEMBRE – 20.30CINEMA DE SETAELLEdi Paul Verhoeven

21 NOVEMBRE – 21.00CINEMA DE SETANOCTURAMAdi Bertrand Bonello

28 NOVEMBRE – 21.00CINEMA DE SETALES CHEVALIERS BLANCSdi Joaquim Lafosse

05 DICEMBRE – 21.00CINEMA DE SETAL’OUTSIDERdi Christophe Barratier

12 DICEMBRE – 21.00CINEMA DE SETALE GRAND JEUdi Nicolas Pariser

19 DICEMBRE – 21.00CINEMA DE SETAROSALIE BLUMdi Julien Rappeneau

CINÉMARDIQUINTA EDIZIONE 17 OTTOBRE — 19 DICEMBRE 2017

Cinema De SetaCantieri Culturali alla Zisavia Paolo Gili, 4 – Palermo

tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli italiani

ingresso libero

traduzione dei testi Simona Marino

in collaborazione con Città di Palermo / Assessorato alla CulturaInstitut français Cinéma

La maggior parte dei film presentati in questa rassegna sono usciti nel 2015 e nel 2016, quindi in un momento particolare e drammatico della storia francese contemporanea, segnato dal terrorismo e dagli attentati, certo, ma anche dall’ascesa del populismo, dal ripiegamento sulla propria identità, dal malessere sociale e dalla perdita di fiducia nella classe politica. Tutti, a diverso titolo, ne portano traccia. Ma soprattutto, ogni film, a suo modo, inventa nuove forme per raccontare il disagio dell’individuo, della società e della civiltà. Ed è questo che ci interessa.

È evidente che il cinema francese non è un cinema di evasione. Anche quando ci immerge nell’esotismo (La loi de la jungle), è solo per descrivere meglio lo stato angosciante del Paese (l’ossessione burocratica di una Francia che procede ormai solo per simboli infranti, discorsi assurdi e cerimonie a vuoto – ci sarà da ridere). Gli eroi sono stanchi (Olivier Gourmet in Jamais de la vie), sopraffatti dagli eventi (Vincent Lindon in Les chevaliers blancs), sul filo del rasoio (Nicolas Duvauchelle in Je ne suis pas un salaud, una delle opere francesi più significative degli ultimi anni), monomaniaci e schizofrenici (Marina Foïs in Irréprochable). Per una generazione velleitaria che non ha saputo imprimere il proprio segno profondo nella storia, la politica è ormai solo una giostra di alleanze e tradimenti, combine e interessi, voci di corridoio e pettegolezzi, colpi bassi e colpi di scena, prede e ombre (Le Grand Jeu), mentre regna indisturbato un capitalismo incancrenito che degrada le relazioni umane (L’Outsider, ispirato all’affare Kerviel).

L’analisi è deprimente? In televisione è peggio. I film, invece, sono belli, commoventi, intelligenti, anche divertenti, nuovi. Non è colpa loro se il mondo è così, è merito loro se sanno affrontarlo senza superficialità né compiacenza, con dei mezzi costantemente reinventati dal cinema. A tal proposito, non possiamo non sottolineare l’importanza di Nocturama di Bertrand Bonello. Film che non intende rendere conto della realtà o dell’attualità – per quanto vicine, scottanti e insopportabili – ma si propone di captare un sentimento del mondo e della Storia in fieri grazie a una scrittura cinematografica che fa propri strumenti della poesia, della musica, del cinema horror o fantastico. Un film fulminante, tragico, bello e intelligente, un film d’artista e d’esteta ma anche un film politico: un’istantanea di un mondo svuotato e nichilista, sull’orlo del precipizio, e che ormai non può che passare di catastrofe in catastrofe.

24 OTTOBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

LA LOI DE LA JUNGLEdi Antonin Peretjatko

Francia / 2016 / 109’ / con Vincent Macaigne, Vimala Pons, Pascal Légitimus, Mathieu Amalric

Marc Châtaigne, stagista del Ministero della Norma, è inviato in Guyane per supervisionare la costruzione del cantiere della Guyaneige, la prima pista sciistica d’Amazzonia, destinata a rilanciare il turismo nella zona. Ma ben presto si trova a fare i conti con la scarsa ospitalità della giungla e con la provocante Tarzan, la bella stagista che lavora presso l’ufficio nazionale delle foreste.«L’argomento del film è quello delle norme europee trasposte al di fuori dell’Europa: cosa succede quando si tenta di applicare delle norme in un territorio diverso da quello per cui erano state concepite? Quando parlo di territorio, intendo anche il territorio intellettuale [...] Non faccio un cinema realista, ma questo non mi impedisce di parlare al mondo di oggi. Spesso è da là che nascono gli equivoci propri della commedia o del farsesco: a volte si pensa che se un film non è realista, non ci sono idee o un punto di vista sul mondo. Quello che mi interessa è usare l’u-morismo come una lente di ingrandimento, un filtro che ingigantisce la realtà.» / Antonin Peretjatko

17 OTTOBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

IRRÉPROCHABLEdi Sébastien Marnier

Francia / 2016 / 103’ / con Marina Foïs, Jérémie Elkaïm, Joséphine Japy, Benjamin Biolay

Disoccupata da un anno, Constance torna nella sua città natale. Tenta di essere riassunta dall’agenzia immobiliare in cui aveva cominciato la sua carriera e chiede aiuto a Philippe, un suo ex fidanzato. Nonostante tutto, il responsabile preferisce assumere Audrey. Allora Constance comincia a seguire la donna per prendere il suo posto in un modo o in un altro, e riesce a introdursi nella sua vita. «Volevo giocare con le regole di generi diversi. L’inizio della storia si iscrive nella tradizione tutta francese del “ritorno a casa”, e poi tutto si complica come se un veleno si infiltrasse contaminando il quotidiano di questa piccola città di provincia in cui tutto sembra così normale. Il film assume allora delle sfumature da thriller in cui la suspense cresce in un contesto e in luoghi normalissimi. L’idea era di creare tensione a partire da cose semplici e ovvie – scenografie, costumi, luci, musica – che poi andavano trascese in una struttura cinematografica minuziosamente elaborata.» / Sébastien Marnier

31 OTTOBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

JE NE SUIS PAS UN SALAUDdi Emmanuel Finkiel

Francia / 2016 / 111’ / con Nicolas Duvauchelle, Mélanie Thierry, Maryne Cayon, Driss Ramdi

Dopo essere stato violentemente aggredito per strada, Eddie accusa a torto Ahmed, colpevole perfetto che aveva notato qualche giorno prima dell’aggressione. Mentre la macchina giudiziaria si accanisce su Ahmed, Eddie tenta di rifarsi una vita con sua moglie e suo figlio e grazie a un nuo-vo lavoro. Ma ben presto si rende conto della gravità del suo gesto e fa di tutto per ristabilire la sua verità. Fino a rischiare di perdere tutto… «Raramente si mette in scena la debolezza, non è molto eroica, né molto gratificante per lo spettatore. Di solito, al cinema si fa in modo che an-che gli antieroi abbiano dei trascorsi confessabili e alla fine diventino de-gli eroi. Qui invece il protagonista ci appare con tutti i suoi difetti senza nessun compromesso che lo mitighi, senza circostanze attenuanti, nudo davanti al giudizio morale dello spettatore al quale si rimanda una incar-nazione di alcuni dei suoi difetti. […] A quante bassezze e meschinerie ci lasciamo andare per salvarci o semplicemente per sentirci meglio, per esistere?» / Emmanuel Finkiel

07 NOVEMBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

JAMAIS DE LA VIEdi Pierre Jolivet

Francia / 2015 / 95’ / con Olivier Gourmet, Valérie Bonneton, Marc Zinga, Julie Ferrier, Bruno Bénabar

Franck, 52 anni, fa il guardiano notturno in un centro commerciale in perife-ria. Dieci anni fa, era un operaio specializzato e rappresentante sindacale, sempre pronto alla lotta. Oggi assiste rassegnato alla sua vita, e si annoia. Una notte, vede un SUV che gira a vuoto nel parcheggio e capisce che c’è sotto qualcosa. La curiosità lo risveglia dall’indifferenza e decide di interve-nire. Un’occasione per riprendersi la vita in mano. «Credo che la consapevolezza delle difficoltà da affrontare e il sentimento di un futuro senza prospettive non siano mai stati così forti. Quindi ho deci-so di andare fino in fondo con il mio protagonista. E penso che sia proprio nella scelta di un’opzione estrema che Franck ritrova qualcosa di molto si-mile alla speranza. Il film è un noir, ma non volevo che fosse cupo o com-piacente. Non si esce afflitti ma, spero, presi dall’empatia per un personag-gio complesso e affascinante. Franck ha qualcosa degli eroi di Peckinpah, uomini che appartengono a un’epoca ormai passata e che si lanciano nella loro ultima battaglia.» / Pierre Jolivet

21 NOVEMBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

NOCTURAMAdi Bertrand Bonello

Francia / 2016 / 130’ / con Finnegan Oldfield, Vincent Rottiers, Hamza Meziani, Manal Issa

Parigi, una mattina. Un gruppetto di ragazzi, di contesti diversi. Separati gli uni dagli altri, cominciano una strana danza nel dedalo della metro e delle strade della capitale. Sembrano seguire una mappa. I loro gesti sono precisi, quasi pericolosi. Convergono verso lo stesso punto, un grande magazzino, all’ora di chiusura. La notte ha inizio. «Il film è nato allo stesso tempo da un modo di sentire il mondo in cui viviamo e da desideri formali cinematografici. Ho scritto molto rapida-mente una versione che rispondeva a questo clima che sento da molto tempo e che chiamerei “effetto pentola a pressione”, cioè qualcosa che freme e davanti a cui mi chiedo spesso “Perché non esplode”? Eviden-temente, è proprio del comportamento umano adattarsi, integrare e ac-cettare cose che in realtà sono inaccettabili. Poi talvolta nella Storia, c’è un’insurrezione, una rivoluzione. Un momento in cui le persone dicono basta. Questo è il punto di partenza che ho voluto portare verso un cine-ma di genere.» / Bertrand Bonello

28 NOVEMBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

LES CHEVALIERS BLANCSdi Joaquim Lafosse

Francia, Belgio / 2016 / 112’ / con Vincent Lindon, Louise Bourgoin, Valérie Donzelli, Reda Kateb

Jacques Arnault, presidente della ONG “Move for kids”, ha convinto delle famiglie francesi in attesa di adozione a finanziare un’operazione di esfil-trazione di orfani da un Paese africano devastato dalla guerra. Circondato da una squadra di volontari devoti alla causa, ha un mese per trovare 300 bambini in età prescolare e per portarli in Francia. Ma per riuscirci, deve convincere i suoi interlocutori africani e i capi dei villaggi che aprirà un orfanotrofio e assicurerà un futuro nel loro Paese a queste piccole vittime di guerra, dissimulando quindi le sue vere intenzioni. «Il tema dell’inferno seminato, come si dice, di buone intenzioni mi appas-siona. In questi film, i protagonisti trasformano in legge l’idea di fare del bene e la applicano agli altri senza preoccuparsi delle conseguenze: un alunno che ha abbandonato la scuola incontra un insegnante che vuole salvarlo contro la sua volontà, un medico accoglie una famiglia e la rico-pre di regali fino a soffocarla… In questo caso, degli “operatori umanitari” si arrogano il diritto di salvare dei bambini.» / Joaquim Lafosse

05 DICEMBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

L’OUTSIDERdi Christophe Barratier

Francia / 2016 / 117’ / con Arthur Dupont, François-Xavier Demaison, Sabrina Ouazani, Tewkik Jallab

Jérôme è un giovane provinciale che sogna la Ville Lumière. Assunto da poco alla Société Générale, fa suo lo spirito di gruppo evocato dal gran-de capo, sorta di guru carismatico e manipolatore. Jérôme è sedotto dal grande leader, e impressionato dalle torri che grattano il cielo della Défense e dai vanagloriosi quanto euforici trader della “stanza”. È lì il suo graal, nella trading room. Rapidamente si fa strada, fino a superare i mi-gliori e a raggiungere livelli stratosferici di profitto.«Il mondo del trading non è l’argomento del film, parlo soprattutto di un caso molto particolare, ma l’immersione in questo mondo che non cono-scevo mi ha appassionato, anche perché in Francia i codici sono molto di-versi dall’immagine della City o di Wall Street. Là, la dismisura, gli eccessi, il “fare soldi” è una motivazione evidente, con le belle macchine, le escort, la cocaina… È quello che si vede, per esempio, in The Wolf of Wall Street. In Francia, e soprattutto con un personaggio come Jérôme Kerviel, siamo molto meno nel bling-bling.» / Christophe Barratier

12 DICEMBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

LE GRAND JEUdi Nicolas Pariser

Francia / 2015 / 99’ / con Melvil Poupaud, André Dussollier, Clémence Poésy, Sophie Cattani

Pierre Blum, scrittore quarantenne, che ha avuto il suo momento di gloria all’inizio degli anni 2000. Una sera sulla terrazza di un casinò incontra un uomo misterioso, Joseph Paskin. Influente nel mondo politico, carismati-co, manipolatore, affida a Pierre uno strano incarico che lo farà ripiombare in un passato che avrebbe preferito dimenticare. Nel mezzo di tutto ciò, Pierre si innamora di Laura, una giovane militante di estrema sinistra; ma in un mondo in cui tutto sembra avere un doppio fine, di chi ci si può fidare?«È possibile fare un film francese e americano allo stesso tempo? Io ho scommesso che si poteva. Volevo che il thriller politico fosse preso alla lettera, con innocenza, non come riferimento. Non volevo fare un pastiche di La Conversazione di Coppola o di Perché un assassinio di Pakula. Poi il mio metodo, molto francese, consiste nel far parlare i personaggi in delle scene spesso molto lunghe. Non amo la tendenza del cinema contempo-raneo di eludere la scena, per me la si deve trattare come un ostacolo da saltare.» / Nicolas Pariser

19 DICEMBRE / 21.00 / CINEMA DE SETA

ROSALIE BLUMdi Julien Rappeneau

Francia / 2016 / 95’ / con Noémie Lvovsky, Kyan Khojandi, Alice Isaaz, Anémone

Vincent Machot conosce a memoria la sua vita. Si divide tra la parruc-cheria, suo cugino, il suo gatto e una madre decisamente troppo inva-dente. Ma a volte la vita rivela delle sorprese, anche per i più prudenti… Incrocia per caso Rosalie Blum, una donna misteriosa e solitaria, che è convinto di avere già visto. Ma dove? Intrigato, decide di seguirla ovun-que, nella speranza di saperne di più. Non sa che questo pedinamento lo trascinerà in un’avventura piena di imprevisti in cui scoprirà perso-naggio fantastici e affascinanti. Una cosa è sicura: la vita di Vincent Machot cambierà. Basato sulla serie di fumetti Rosalie Blum di Camille Jourdy, pubblicata dalle edizioni Actes Sud. «Rosalie Blum è una favola, ma una favola reali-stica. Non volevo un film in stile naturalista, né un universo carico visiva-mente, artificiale, perché avrebbe oscurato l’autenticità dei personaggi. Si doveva trovare la giusta misura con una certa delicatezza nella luce e nella scelta dei colori.» / Julien Rappeneau

22 OTTOBRE / 11.00 / CINEMA ROUGE ET NOIR

BOB LE FLAMBEUR/ BOB IL GIOCATOREdi Jean-Pierre Melville

Francia / 1955 / 100’ / con Roger Duchesne, Isabelle Corey, Daniel Cauchy, Guy Decomble

Robert Montagné, soprannominato “Bob il giocatore” per la sua grande passione verso il gioco d’azzardo, trovatosi al verde, progetta con dei co-noscenti una rapina al casinò di Deauville. Preso dal gioco, tuttavia, perde di vista l’orario e comincia a vincere, facendo saltare il banco e guada-gnando il denaro che doveva rubare.«Il primo film poliziesco di Melville è anche il suo film più personale. Anche se lo svolgimento non è assolutamente autobiografico, è assai difficile non discernere un tipo di racconto scritto “in prima persona”, con tene-rezza, umorismo, ed una distanziazione che non esclude affatto evidenti implicazioni. […] Bob le flambeur è una sorta di vasto bric à brac dei temi e dell’ossessione dell’autore: la malavita, Parigi, la notte, l’amicizia, la don-na, i rapporti ladro-poliziotto, il feticismo dell’abbigliamento, la passione, il rigore, la tragedia dell’invecchiare. Questi temi dominanti verranno orga-nizzati in seguito con il rigore più estremo.» / Jacques Zimmer

12 NOVEMBRE / 11.00 / CINEMA ROUGE ET NOIR

LE DOULOS/ LO SPIONE di Jean-Pierre Melville

Francia / 1962 / 108’ / con Jean-Paul Belmondo, Serge Reggiani, Jean Desailly, Fabienne Dali, Michel Piccoli

Maur ammazza Gilbert che gli ha ucciso l’amica. Poi, a casa della sua amante Thérèse, progetta, con l’amico Silien, una rapina che però fallisce. Maur ora sospetta di Silien, soprattutto dopo che Thérèse è stata uccisa. Arrestato, Maur scoprirà la verità solo all’uscita dal carcere: troppo tardi perché è ormai innescato un inarrestabile meccanismo di morte.«Melville, ovvero l’incarnazione stessa della messa in scena, ci offre un film furiosamente intelligente sulla menzogna. Le doulos è, in gergo, la spia, l’informatore della polizia. Melville ce lo mostra in azione, mentre improvvisa delle bugie principesche, sontuose, delicatamente cesellate. Il meccanismo, affascinante, è di una precisione tale che è impossibile distrarsi anche solo per un attimo, col rischio di perdere il filo di quella ragnatela sottile tessuta dal doulos. I suoi rapporti ambigui tra la malavita e la polizia, Melville ce li rivela attraverso una regia così perfetta da diven-tare una sorta di scienza.» / Jacqueline Michel

10 DICEMBRE / 11.00 / CINEMA ROUGE ET NOIR

LE CERCLE ROUGE / I SENZA NOMEdi Jean-Pierre Melville

Francia-Italia / 1970 / 150’ / con Alain Delon, André Bourvil, Yves Montand, Gian Maria Volonté

Un evaso italiano in fuga, un ex detenuto francese e un ex poliziotto ubria-cone progettano una super rapina in una gioielleria. Il colpo riesce ma la costanza di un commissario non fa dormire in modo tranquillo il trio.«Un film molto articolato sul piano narrativo, che si raccomanda soprat-tutto per la qualità di uno stile virile e asciutto, per l’eleganza formale e l’eccellenza degli interpreti. Reso vibrante, dietro la gelida facciata, da un complesso sistema di tensioni sotterranee, Le cercle rouge si giova di un linguaggio che sposa la tradizione nera americana ai più significativi esem-pi del cinema giapponese, dove il gesto basta a riassumere i caratteri sulla tersità degli sfondi. Raccogliendo i due stimoli e manovrando i sapori con un gusto molto personale, Melville firma un film che estrae dalla violenta realtà le radici fantastiche, e la sublima in un astratto stupore, dando il via nel contempo a molti spunti di riflessione sui metodi della polizia e sul con-nubio fra i sentimenti e la fortuna.» / Giovanni Grazzini

«OGNI FILM, A SUO MODO, INVENTA NUOVE FORME PER RACCONTARE IL DISAGIO DELL’INDIVIDUO, DELLA SOCIETÀ E DELLA CIVILTÀ. ED È QUESTO CHE CI INTERESSA»