UN NAPOLETANO A ARIGI piacere e un grande onore per l’Institut français Napoli accogliere questa...

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G ENNARO VILLANI UN NAPOLETANO A PARIGI mostra a cura di ENA VILLANI Institut français Napoli dal 7 al 18 ottobre 2017 Vernissage venerdi 6 ottobre 2017 - ore 18.30

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Page 1: UN NAPOLETANO A ARIGI piacere e un grande onore per l’Institut français Napoli accogliere questa bellissima mostra « Gennaro Villani : un napoletano a Parigi ». E’ stata resa

GENNARO V ILLANI UN NAPOLETANO A PARIGI

mostra a cura di

ENA VILLANI

Institut français Napoli

dal 7 al 18 ottobre 2017 Vernissage venerdi 6 ottobre 2017 - ore 18.30

Page 2: UN NAPOLETANO A ARIGI piacere e un grande onore per l’Institut français Napoli accogliere questa bellissima mostra « Gennaro Villani : un napoletano a Parigi ». E’ stata resa

Gennaro Villani - Foto di Giulio Parisio—1935

Institut français Napoli

via Crispi, 86—80121 Napoli

Tel: 081.761.62.62

Orario apertura mostra :

Tutti i giorni dal lunedi al venerdi

dalle 8.00 alle 20.00

Ingresso libero

Natura morta di mare - anni 30

FRA NAPOLI E PARIGI.

GENNARO VILLANI

(1885-1948)

di Mariantonietta Picone Petrusa

Lisa, nudo- 1935

Gigolos, coppia sulla Senna —1912

PAROLE DEL DIRETTORE DELL’INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI

Gennaro Villani senz’alcun dubbio è non solo uno dei più grandi artisti italiani della prima metà del XX° secolo ma anche una delle maggiori fi-gure della pittura napoletana moderna. Erede della tanto prestigiosa e prolifica Scuola napoletana, ha frequentato i più noti artisti della sua ge-nerazione e ha riscontrato molto presto successi e onori, non solo a Na-

poli e in Italia ma anche all’estero.

La sua vita e la sua opera sono state fortemente segnate dalla sua per-manenza a Parigi, tra il 1912 e il 1914. Vi frequenta i più famosi artisti francesi ed internazionali dell’epoca e ottenne in Francia un ampio rico-

noscimento alla luce delle numerose mostre alle quali ha partecipato.

Mentre viene esposto in numerosi musei italiani e stranieri, è un immen-so piacere e un grande onore per l’Institut français Napoli accogliere questa bellissima mostra « Gennaro Villani : un napoletano a Parigi ». E’ stata resa possibile grazie a sua figlia, Ena Villani, che ci ha aperto la sua formidabile collezione di opere di suo padre. Desidero ringraziarla di cuore per aver concesso al pubblico napoletano la possibilità di scoprire

o riscoprire alcune delle più grandi opere di questo prezioso patrimonio.

Questa mostra testimonia l’importanza dell’eredità lasciata dal grande artista napoletano, molto legato alla Francia come lo illustra per esempio « Boulevard con neve », così tanto parigino e tanto francese, che abbia-

mo scelto per la nostra copertina del catalogo della mostra.

La mostra include alcuni dipinti di Ena Villani, rappresentazione del più bell’omaggio che potesse rendere a suo padre, accettando di prestarceli

per l’occasione. La ringrazio per questo gesto.

Ottima visita!

Le 4 giornate di Napoli - 1943

Durante gli anni parigini continuò ad esporre anche a Napoli, in Italia e in altre sedi stra-niere: a Torino, a Roma, a Montecatini, a Monaco e soprattutto alla Biennale di Venezia dove fu presente in varie edizioni (1909, 1910, 1912, 1922, 1924 e 1932). Se già la Barca rossa esposta a Napoli nel 1909 mostrava le sue potenzialità di grande colorista, l’esperienza parigina con la conoscenza diretta della pittura degli impressionisti e dei postimpressionisti fino ai Fauves contribuì in modo sostanziale alla liberazione del colore sia per quanto riguar-da la stesura libera delle pennellate, sia per quanto riguarda la scelta delle gamme croma-tiche che nella sua produzione andranno dalle tinte tenui e dai raffinati passaggi chiaroscura-li di opere come Costiera dall’alto (presente in questa mostra) ad accostamenti più audaci e colori intrisi di luminosità come in Autoritratto a Parigi (coll. privata) o in Pascolo, esposto alla Promotrice napoletana del 1916 e acquistato da Corrado Ricci per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Fra le opere qui presentate un piccolo saggio delle sue ricerche cromatiche più vivaci si ritrova nell’olio Natura morta di mare e nei pastelli Rustico grande e Boulevard con la neve. Il soggiorno in Francia gli ispirò molti soggetti di carattere metropoli-tano, qui rappresentati dal già citato Boulevard con la neve e da Gigolo e gigolette, Coppia “argot” (che è il verso di Signora con grande cappello), Boulevard dall’alto, Neve sui tetti.

Dal punto di vista tecnico per Villani avevano pari dignità l’olio, il pastello e le sue inte-ressanti tecniche miste; non poche volte si “divertiva” a confondere le idee dei fruitori con-ferendo grande corposità al pastello tanto da farlo scambiare quasi per un olio ed estrema leggerezza di stesura all’olio che gareggiava con le sfumature impalpabili di un pastello...

(testo integrale nel catalogo online della mostra )

Il percorso di Gennaro Villani, almeno per quanto riguarda gli esordi, ricalca quello di altri giovani napoletani confluiti nelle file della cosiddetta Secessione dei Ventitré, un gruppo di artisti – fra cui annoveriamo Edgardo Curcio, Eduardo Pansini, Eugenio Viti, Giuseppe Aprea, Arturo Bacio Terraci-na e Francesco Galante – che si distinse in una serie di mostre a partire da quella Giovanile del 1909 tenuta al Rione Amedeo nella sala dell’Hotel Nobile. Molti di loro provenivano dall’Accademia e in particolare dall’insegnamento di Michele Cammarano, improntato a una rigorosa ripresa dal vero e basato su un linguaggio pittorico asciutto, caratterizzato da un chiaroscuro potente forte-mente costruttivo. Testimonianza di tale fase è in questa mostra il grande olio dalle gamme croma-tiche ancora ottocentesche Zi’ Cuncetta. Alcuni di loro fra cui Villani avevano preso parte al concor-so per il Pensionato Artistico Nazionale del 1907 che aveva come tema “I primi soccorsi dati dai compagni ad un operaio minatore a stento salvato da una frana”: un tema tipico della tradizione veristico-sociale che Villani nel suo Minatore ferito interpretò con grande pathos, come ha giusta-mente rilevato Luisa Martorelli nella sua monografia sul pittore, seguendo gli ammaestramenti di Cammarano.

Ben presto a Villani e ad altri giovani, la maniera tradizionale e l’ambiente napoletano stesso co-minciarono a stare stretti; pertanto, attraverso modalità simili a quelle delle Secessioni europee, iniziarono a sperimentare linguaggi antiaccademici. Fin dai primi anni del ’900 Villani aveva esposto anche a Torino e a Roma nelle mostre della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, entrando così in contatto con vari artisti italiani e stranieri, finché maturò la decisione di andare a Parigi. Vi fece una breve puntata nel 1909, per partecipare con la sua Vie des mineurs al Salon d’Automne, sede espositiva destinata ai giovani desiderosi di sperimentare fuori dei circuiti ufficiali, e qui ottenne una medaglia d’argento. Si trasferì nella capitale francese nel 1912, rimanendovi certa-mente fino al 1915. La partecipazione a varie collettive a Parigi, a Lione e a Ivry-sur-Seine, il conse-guimento nel 1914 di un’altra medaglia d’argento e di un diploma da parte del Ministero delle Belle Arti, fino alla personale alla Galerie Danton ne attestano il successo ottenuto in Francia.

Jean-Paul Seytre

Console generale di Francia a Napoli

Direttore dell’Institut français Napoli