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SanMartino

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SanMartino

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aprile2008

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30 aprile 1989

“Benedetto il Nome del Signore.

Figli cari, ho chiesto la vostra testimonianza di fede.

Chi è incapace di parlare con la lingua, parli attraverso le opere:

le opere che io vi chiesi parleranno per voi nei tempi.

Di Dio parleranno le vostre opere!

Rendetevi docili strumenti nelle sue mani per mezzo mio.

La Luce che io ho fissato in voi vi accompagnerà.

Accogliete la mia Luce e luminose saranno le vostre opere.

Vi benedico, figli miei”.

(Commento al messaggio a pag. 5)

ANNO XXI

Aprile 2008

Direttore responsabile: Renzo GuidoboniCaporedattore: Renato Dalla CostaComitato di redazione:Gennaro Borracino - Armido Cosaro - Dino Fadigato- Oscar Grandotto - Giacomo Grendene - EnzoMartino - Diego Santin - Leonhard Wallisch - FranzGögele - Lucia Baggio - Colette Deville Faniel

Mensile a cura del Movimento MarianoRegina dell’Amore dell’Associazione Opera del-l’Amore di San Martino - Schio (VI)Reg. il 2 febbraio 1987 N. 13229, Schio (VI)Iscr. Tribunale di Vicenza N. 635 del 21/2/1989

Redazione:c/o Centrostampa sncVia Umbria, 6/a - 36015 Schio (Vi) Italy Tel. 0445.575634 - Fax 0445.575939

Uffici Amministrativi: Via Ischia, 8 - 36015 Schio (VI) Tel. 0445.531680 Fax [email protected]

C.C.P. n. 11714367 Intestato a: ASSOCIAZIONE OPERA DELL’AMORE Via Tombon, 14 - 36015 Schio (Vi)

Ufficio Movimento Mariano:Via Lipari, 4 - 36015 Schio (VI)Tel. 0445.532176 - Fax 0445.505533 [email protected]

Per richiesta materiale divulgativo:[email protected]

Cenacolo di Preghiera:Via Tombon, 14 - 36015 Schio (VI) Tel. 0445.529573 - Fax 0445.526693

Casa Annunziata:Via Ischia, 8 - 36015 Schio (VI)Tel. 0445.520923 - Fax 0445.531682

Sito Internet:www.reginadellamore.it

Tipolitografia Centrostampa 36015 Schio (Vi) Tel. 0445.575634 - Fax 0445.575939

Servizi fotografici:Foto Borracino - 36100 VicenzaTel. 0444.564247 - [email protected]

Foto di copertina:

Nel 3° anniversario della morte, 2 aprile 2004, il Movimento Mariano“Regina dell’Amore” ricorda PapaGiovanni Paolo II

Giovanni Paolo II in un pastellodi Benedetto Pellizzari;copertina elaborata graficamente.

Editoriale ......................................................................................................................4

Voce Mariana

“Di Dio parleranno le vostre opere” ............................................................................5

Gioia di credere

Alle radici della nostra Fede.........................................................................................7

Eucaristia

Rinnovare la fede nell’Eucaristia................................................................................10

Movimento Mariano “Regina dell’Amore”

Convegno Internazionale dei Capigruppo del Movimento al Cenacolo .................12

Rievangelizzare l’Italia con Maria ..............................................................................21

Magistero del Papa

Nella conversione la scoperta che Dio è amore.......................................................14

“Spe Salvi” - La definizione della speranza ...............................................................16

Testimonianze

Rita racconta Renato...................................................................................................18

Il mio risvegio spirituale lo devo alla “Regina dell’Amore”......................................26

Anniversario

Giovanni Paolo II: il Papa di Maria ...........................................................................24

Fatti e notizie

Casa Annunziata: gli ospiti ci raccontano .................................................................28

Come una preghiera...................................................................................................28

A Lourdes....................................................................................................................29

Da Recoaro .................................................................................................................29

Il Movimento “Con Cristo per la Vita” e l’incontro con Mons. Relly .......................30

Terzo sabato di marzo................................................................................................31

A favore di Radio Kolbe Sat.......................................................................................31

Sommario

È a disposizione presso il Cenacolo,la raccolta completa dei messaggi

dal 25 marzo 1985al 15 agosto 2004

della Madonna “Regina dell’Amore”

CONSACRAZIONEGIORNALIERA

O Maria Regina del mondo, Madre di bontà,

fiduciosi nella tua intercessione noi affidiamo a Tele nostre anime.

Accompagnaci ogni giorno alla fonte della gioia. Donaci il Salvatore.

Noi ci consacriamo a Te, Regina dell’Amore.

Amen.

“Assicuro la mia protezionea quanti si consacreranno al mio Cuore di Mamma”

(2 maggio 1986)

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Un protagonista del nostro tempoAlle ore 21.37 del 2 aprile di tre anni fa, Giovanni Paolo II ci lasciava. Da quel momentoci sentimmo tutti orfani di un grande Papa.Salito al soglio pontificio il 16 ottobre 1976, fu la “sorpresa del Concordato”, come ven-ne scritto all’indomani della sua elezione. Un Papa straniero sulla cattedra di Pietro, do-po quattro secoli e mezzo!Di sorprese, Giovanni Paolo II, ce ne avrebbe riservate più di una nel corso dei suoi 27anni di pontificato. A cominciare dalle parole simpaticamente ed umilmente pronunciate,infrangendo ogni schema rituale, al momento della sua presentazione al mondo: “Se misbaglio, mi corriggerete!”. In San Pietro, fu subito una “standing ovation”.La sua personalità ed il suo pensiero, guidati da una profonda devozione a Maria Verginee da un’assoluta fedeltà al Vangelo, si imposero al mondo intero; alla Chiesa, che rice-vette un nuovo e vitale impulso; ai giovani che, invitati ad un dialogo più aperto, rispo-sero con caloroso entusiasmo; al rapporto con le diverse religioni che, pur nel rispettodelle diverse identità, fu universalmente condiviso.La sua fu una voce ferma, potente, intransigente a difesa dell’umanità, degli emargina-ti, del bene comune, della pace (“Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senzaperdono”). A tutti si rivolse indicando “una strada di libertà e di giustizia”, com’ebbe adire di lui il Presidente Carlo Azeglio Ciampi.Impossibile, in poche righe, dare un quadro esaustivo dell’intensa attività di questo Pa-pa: 14 encicliche, numerose esortazioni, costituzioni, lettere apostoliche, libri di fondamentaleimportanza, la proclamazione di beati (1338), di santi, di cardinali (231).Alle udienze generali sono accorsi 17 milioni di pellegrini, 8 milioni i partecipanti al Gran-de Giubileo del 2000.Con spirito evangelico, viaggiò molto ed affrontò missioni difficili: 104 le visite pastora-li nel mondo, 146 quelle in Italia. A chi lo criticava, ricordava che Cristo aveva detto: “An-date in tutto il mondo e predicate a tutte le genti”.Ovunque andasse, diede voce a chi non l’aveva: ai morti innocenti per indigenza; ai pa-dri ed alle madri che vedevano morire i loro figli, senza capire; alle nuove generazioniin balia di un futuro incerto ed ostile. Condannò l’intolleranza e spronò gli uomini a ri-trovare la strada della pace e della fratellanza, cancellando la cultura della morte.In uno slancio di fraternità cristiana, perdonò il suo attentatore, abbracciò i lebbrosi, levittime dell’AIDS, i superstiti della strage atomica di Hiroshima.Coerente e ferma la sua condanna del comunismo, del capitalismo selvaggio, dell’aborto,dell’eutanasia, della pena di morte.Con spirito ecumenico, riunì ad Assisi i rappresentanti delle Chiese cristiane e delle prin-cipali religioni, per una preghiera corale a favore della pace e contro il terrorismo in-ternazionale. Medesimo lo spirito con il quale visitò la Sinagoga di Roma; al Muro del Pian-to, a Gerusalemme, pronunciò il “mea culpa” per le colpe dei cristiani; entrò a piedi scal-zi nella Moschea di Damasco.Il suo è stato uno straordinario messaggio d’amore che ha contagiato credenti e non cre-denti. Questo Papa, che ha molto osato, è stato apprezzato da tutti e moltissimi, soprattuttoi giovani, l’hanno capito ed amato.

Editorialedi Renzo Guidoboni

«Di Dio parlerannole vostre opere»

(Commento al messaggio mariano di pag. 3)

opere; a dire il vero le due di-mensioni non si possono af-fatto separare, non esiste l’outout in questo campo! Anzi,se è necessaria la predicazio-ne e la catechesi, altrettantonecessarie sono le opere del-la fede che incarnano e tra-ducono in pratica le paroleudite: e quali opere possonodiventare parola viva? In-nanzitutto le opere d’amorefraterno che nascono dallaconsapevolezza di fede cheGesù vive nei nostri fratelli so-prattutto quelli ammalati,poveri di mezzi, soli e ab-bandonati; in questo casoimpegnarsi come persona,dare un po’ o molto del pro-prio tempo per amore di Dioe del prossimo è luce divinache si irradia, carità che faancora sperare il mondo, edè chiaro che a queste opere dimisericordia (corporale o spi-rituale) nessuno può esi-mersi, né chi sa parlare, né chinon lo sa!

i cristiani a “professare pub-blicamente la fede per esse-re popolo di Dio che con-verte il popolo di Dio” (cfr MM

1.11.94)”; chiamano, quin-di, a parlare chiaro tra-smettendo ciò che si è ri-cevuto per essere fermentoevangelico ovunque si vive!Ma come si fa nel mondod’oggi a parlare di fede?Non tutti, fra l’altro, si sen-tono in grado di parlare!Risponde, consolandoci e in-coraggiandoci, la Madonnastessa: «Chi è incapace diparlare con la lingua, parliattraverso le opere: le opereche io vi chiesi parleranno pervoi nei tempi. Di Dio parle-ranno le vostre opere!».L’autentica testimonianza difede, dunque, si fa parlan-do: o parlando con la lingua(preghiera, predica-zione, cateche-si, ecc.) oparlandocon le

«Figli cari, ho chiesto la vo-stra testimonianza di fede».

Se lette bene, queste po-che parole esprimono l’es-senza della vita cristiana e

- a maggior ragione - di ogniconsacrato al Cuore Imma-colato di Maria: vivere, cioè,una fede vera, non povera esofferta, per la salvezza dellenostre anime, ma che si de-ve poi tradurre in professio-ne, impegno, testimonianzanel mondo secolarizzato checi circonda.Infatti «Non chi dice Signore,Signore..., ma chi fa la vo-lontà del Padre mio entrerànel Regno dei Cieli» (cfr Mt 7, 21).Il problema più grande che ilcristianesimo odierno portacon sé, forse è proprio quel-lo di fermarsi alle parole, al-le belle intenzioni, o alla pro-clamazione moralistica di al-ti principi senza porre segniconvincenti di appartenen-za a Cristo; così molti cri-stiani corrono il rischio, tutt’al-tro che fantomatico, di ri-dursi ad essere nascosti ado-ratori di Dio, riducendo la fe-de semplicemente alla sod-disfazione delle pratiche reli-giose per sentirsi apposto conla propria coscienza.No, oggi più che mai la Ma-donna, ma anche la stessaChiesa - come abbiamo af-fermato più volte - chiama

VOCE MARIANAdi Mirco Agerde

Il Cenacolo di Preghiera

Alle radicidella nostra FedeRivivere da adulti il Battesimo

(Terza parte)

Vita da iniziati = vita nuova

L’iniziazione cristiana pre-para dunque a vivere quel-la vita nuova che il sa-

cramento produce in germenel battezzato, ma che deve es-sere norma costante nell’a-dulto. L’iniziazione è unapratica propria anche di al-tre religioni; nel cristianesi-mo tuttavia essa assume unsignificato suo proprio e si ri-ferisce alle tappe fondamentaliper entrare nella comunioneecclesiale per un culto che siesprima “in spirito e verità”(cf. Gv. 3). Trattasi di un ingresso ad unavita nuova. Potremmo definirel’iniziazione cristiana comela necessaria presa di coscienzaperché la nostra realtà uma-na divenga realtà di “battez-zati”. Per questo non è unprocesso da bambini, quindiantecedente al rito, ma unprocesso di “coscientizzazio-ne”, propria di noi adulti e suc-cessiva al rito stesso.Purtroppo molti di noi adul-ti non vivono una vita da cri-stiani conformati a Cristo;cioé da uomini nuovi apertiad una speranza che non hatramonto.Tanto siamo distratti e di-stolti da quel cammino di

esodo dalle proprie autosuf-ficienze che il battesimo, sigillodella Pasqua, comporta. Cer-to, anche la nostra fatica acamminare secondo il donodi grazia del Battesimo è unmistero. Tuttavia esso puòessere utile per noi se, men-tre lo meditiamo, siamo por-tati a correggere la no-stra negatività equindi la rot-ta dietro aquel Cristoche per pri-mo ha per-corso la stradadella Croce edella nostra re-denzione. Pao-lo ci aiuta ad en-trare nella con-templazione diquesto miste-ro: “Per mez-zo del batte-simo siamodunque statisepolti insie-me a lui nellamorte, perchécome Cristo fu ri-suscitato dai mor-ti per mezzo dellagloria del Padre, co-sì anche noi possia-mo camminare in unavita nuova. (Rm. 6, 4).

La Costituzione “Sacro-sanctum Concilium” sullaSacra Liturgia riprende ladottrina di Paolo ai Romaninei riguardi di questo sacra-mento:“...Mediante il Battesimo, gliuomini vengono inseriti nelmistero pasquale di Cristo: conlui morti, sepolti e risuscitati;ricevono lo spirito dei figliadottivi che ci fa esclamare:Abba Padre” (Rm. 8, 15), e di-ventano quei veri adoratoriche il Padre ricerca...” (SC. art. 6).E la Costituzione conciliaresulla Chiesa “Lumen Gen-tium”:

GIOIA DI CREDEREdi Giacomo Grendene

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Sì, solo la parola di Dio as-sieme alle opere d’amore puòdiventare oggi linguaggiocomprensibile e soprattuttocredibile per tutti poiché il tut-to diventa fede visibile e diquesta fede visibile hanno bi-sogno oggi tante persone, so-prattutto i giovani!In questa prospettiva, allo-ra, assumono importanza vi-tale anche le opere materialivere e proprie le quali posso-no diventare esse stesse parola,testimonianza, presenza diDio; pure in questo caso, tut-tavia, - anche se è vero che nontutti possono realizzare ope-re materiali - vi sono dellecondizioni da rispettare per-ché tutto ciò possa realizzar-si: innanzitutto fede grande chespinge ad andare avanti difronte alle inevitabili diffi-coltà, poiché tutte le opere delCielo sono avvolte da un mi-sterioso soffrire quasi come unaprova della loro origine veri-tiera, quasi come conferma cheveramente si sta percorrendola strada del bene la qualecomprende inevitabilmente laCroce.Nella stessa prospettiva la fe-de grande di cui si parlavapoc’anzi si traduce in volontàforte, spirito forte poiché leopere materiali che si edificanonon servono per suscitare ap-plausi e complimenti, ma persuscitare ancora fede in chi neusufruirà; non servono persé stessi ma per gli altri, etalvolta per persone che nonpossono ricambiare il favore;infine comportano sforzo an-che fisico sottraendo l’ope-ratore a molto tempo liberodedicabile ad hobby, viaggi, di-vertimenti, ecc.

Ora, se con l’aiuto della Gra-zia, tutte le condizioni suddettevengono rispettate, allora leopere anche materiali, rima-nendo nel tempo, parlano diDio alle generazioni futuree rendono testimonianza aglioperatori stessi che si sonolasciati ispirare da Lui e dal-la SS.ma Vergine Madre.Infatti è interessante notare ladistinzione che fa la Madon-na, nel messaggio in esame, trail parlare di Dio da parte del-le opere e il parlare per gli ope-ratori da parte delle medesi-me: gli operatori, infatti, pas-sano ma Dio non passa mai,e sarà sempre presente percomunicare direttamente congli uomini di tutti i tempi, eper far questo Egli si serveanche delle opere d’amorespirituale o materiale che a lo-ro volta rimandano a queglioperatori che - in una deter-minata parentesi storica -hanno creduto, operato e ma-gari sofferto per Dio e la suaLegge. A maggior ragione «Rende-tevi docili strumenti nelle Suemani per mezzo mio»; e an-cora: «Accogliete la mia Lu-ce e luminose saranno levostre opere».Sì, accogliamo Maria, acco-gliamo Colei che ha reso lasua vita un’opera d’amore,Colei che come “Regina del-l’Amore” ha vissuto e vive nonper sé stessa ma totalmenterivolta alla Gloria di Dio e al-la salvezza dei suoi figli. Accogliamola e, se possibi-le, lavoriamo anche - se-condo le nostre capacità - nel-le opere da Lei chieste e vo-lute.

“Il corpo viene lavato,percbé l’anima sia puri-ficata; il corpo viene unto perchél’anima sia consacrata;il corpo viene segnato conil segno della Croce perchél’anima sia fortificata;il corpo viene ombreggia-to (dalla imposizione del-le mani) perché l’animavenga illuminata dalloSpirito Santo;il corpo viene nutrito conil Corpo e il Sangue diCristo perché l’anima sinutra di Dio”(dal De resurrectione & CCL 2, 931).

Da quanto detto emerge ilnesso logico esistente traquesti sacramenti: così chementre si parla dell’uno nonsi possa non riferirsi anche aglialtri due. Ciò può essere fat-to anche attraverso l’analisidegli effetti sacramentali,ma soprattutto tenendo pre-sente l’azione dello Spirito nel-la storia della salvezza e ilprogetto del Padre per la re-staurazione dell’Alleanza traDio e gli uomini compro-messa dal peccato.Lo Spirito è presente sindalla creazione del mondo,e questa si offre alla nostracontemplazione come se-gno dell’amore di Dio e del-l’Alleanza, come segno diunità tra l’uomo e le creatureinfraumane che obbedisco-no e danno lode a Dio at-traverso la mediazione del-l’uomo. L’uomo appare co-me unità tra corpo e animae come unità con Dio, cosìda essere libero dalle scoriedel peccato, creatura nuovaconformata all’immagine e

“Per mezzo del battesimo sia-mo resi conformi a Cristo: In-fatti noi tutti fummo battez-zati in uno solo Spirito percostituire un solo corpo” (1 Cor.

12-13). Con

questo sacro rito viene rappre-sentata e prodotta la nostraunione alla morte e Resurrezionedi Cristo: Fummo dunque se-polti con lui per “immersionea figura della morte”; ma sefummo innestati a Lui in unamorte simile alla sua, ugual-mente saremo anche in unaresurrezione simile alla sua”(Rm. 6, 4-5) - (LG. 7) - (Cfr. anche

LG.10).

La Parola di Dio e del Magi-stero ecclesiale succitati ci di-cono già che il Cristiano nonè un segregato dal mondo,un rinchiuso in sé stesso, ben-sì un iniziato alla vita nuovada uomo nuovo nella vitadella Chiesa, unico Corpo diCristo.Tutto questo comporta unacrescita dinamica verso unamaggiore e quindi quaggiùmai conclusa perfezione.La Chiesa stessa è fatta daCristo, le mani operantidel suo Spirito. Essa pure èsacramento dell’amore diDio.Da madre dei credenti, do-nando col sacramento la vi-ta in Cristo, adempie le piùesaltanti funzioni materne.Proprio come Maria dandoal mondo suo Figlio Gesù,Verbo di Dio incarnato. Èproprio su questo sacra-mento, quale dono checi accomuna a Cristonella figliolanza col Pa-dre, che ci viene offer-to un motivo profon-do per riconoscere ilmagnanimo amore del

Padre nella nostra nuo-va dignità di figli.

Fortunatamente, anche senon sempre ce ne rendiamoconto, il battezzato attraver-so i sacramenti dell’inizia-zione, (cioé Battesimo, laConfermazione e l’Eucari-stia), possiede, in mezzi, quan-to basta per il proprio cam-mino verso la perfezione. Giàsin dal II sec. l’iniziazioneavveniva con la contempo-ranea somministrazione ditutti e tre i sacramenti. Tertulliano, uno dei Padridella Chiesa ce lo conferma:

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somiglianza con Dio in Cri-sto, che si fa “pane eucaristicodi vita”, sostegno e nutri-mento nell’esodo pasquale.Lo Spirito trasforma in pa-rola di vita la Parola di Cri-sto, rendendola comprensi-bile ed assimilabile, forza ditestimonianza per il cristia-no nel mondo.Chiesa, madre dei credenti,donando col sacramento la vi-ta in Cristo, adempie le piùesaltanti funzioni materne.Proprio come Maria donan-doci il Figlio suo Gesù. Èproprio su questo sacra-mento, che ci accomuna aCristo con figliolanza nelPadre, che ci viene offerto diriconoscere il suo magnani-mo amore per noi.Ecco l’azione sinergica dei tre sa-cramenti dell’iniziazione cri-stiana; sacramenti non per ri-manere bambini, ma per vi-vere e camminare da adulti.I richiami alla Parola di Dioe le riflessioni suesposte so-

no in sé sufficienti adirci tutta la gran-dezza di questoSacramento. Es-so, per noi cheviviamo l’era diCr i s to , è l achiave del laporta della no-stra salvezza.Per questa por-ta infatti si en-tra nell’affilia-zione divina,che ci trasfor-

ma in coeredicon Cristo del Re-

gno dei Cieli (cfr.

LG. 14). Tuttavia, que-sta meravigliosa realtà è

anche tremenda per la coe-renza che essa comporta. Larealtà, invece, ci dice chequesto sacramento, fonda-mentale per la vita del cri-stiano, resta spesso un datoanagrafico, quasi fosse rele-gato ai bambini.

Che cosa significa questo? Che si tratta di un sa-cramento imposto?Non imposto certa-mente! L’immissio-ne nella vita dellagrazia è un dono diDio e della Chie-sa. Per il fatto d’es-sere un dono diDio e della Chie-sa ai suoi membriesso sfugge daogni aspetto di co-strizione.È proprio su que-sto sacramento, checi accomuna a Cri-sto con figliolanzanel Padre, che ci vie-ne offerto di ricono-

scere il suo magnanimo amo-re per noi. Le parole dellapreghiera liturgica battesi-male ce lo esprimono benequesto arcano significatodel Battesimo: “Signore Dionostro. ...dell’acqua hai fat-to un segno della tua bontà:attraverso l'acqua del MarRosso hai liberato il tuo po-polo dalla schiavitù; nel de-serto hai fatto scaturire unasorgente per saziare la suasete; con l’immagine dell’ac-qua viva i profeti hannopreannunziato la nuova al-leanza che tu intendevi da-re agli uomini; infine nel-l’acqua del Giordano, santi-ficata dal Cristo, hai inau-gurato il sacramento dellarinascita, che segna l’iniziodell’umanità nuova liberatadalla corruzione del peccato”.

(3 - continua)

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Quanto alla prassi di riceverela Santa Comunione in mano,il presule ricorda che è stata “in-trodotta abusivamente e infretta in alcuni ambienti del-la Chiesa subito dopo il Con-cilio”, divenendo poi “regola-re per tutta la Chiesa”.Anche se è vero che “se si rice-ve sulla lingua, si può ricevereanche sulla mano, essendo que-sto organo del corpo d’ugualedignità”, non si può ignorare ciòche succede a livello mondialeriguardo a questa prassi.

“Questo gesto contribuiscead un graduale e crescenteindebolimento dell’atteggia-mento di riverenza verso le sa-cre specie Eucaristiche”, de-nuncia il presule, aggiun-gendo che sono subentrati“una allarmante mancanzadi raccoglimento e uno spiritodi generale disattenzione”.

“Si vedono ora dei comuni-candi che spesso tornano ai lo-ro posti come se nulla distraordinario fosse accaduto.Maggiormente distratti so-no i bambini e gli adolescenti.In molti casi non si nota quelsenso di serietà e silenzio in-teriore che devono segnalarela presenza di Dio nell’anima”.

Ènecessario “rinnovare unaviva fede nella presenzareale di Cristo” nell’Eu-

caristia, afferma mons. Mal-colm Ranjith, Segretario del-la Congregazione del CultoDivino e della Disciplina deiSacramenti.È quanto sostiene l’Arcive-scovo nella prefazione al libro“Dominus Est - Riflessioni diun Vescovo dell’Asia Cen-trale sulla sacra Comunio-ne” (Libreria Editrice Vati-cana), scritto da mons. Atha-nasius Schneider, VescovoAusiliare di Karaganda (Ka-zakistan).

Nella Chiesa, ricorda mons.Ranjith, “la convinzioneprofonda che nelle specie Eu-caristiche il Signore è vera-mente e realmente presente ela crescente prassi di conser-vare la santa Comunione neitabernacoli contribuì allaprassi di inginocchiarsi in at-teggiamento di umile ado-razione del Signore nell’Eu-caristia”.Questa, infatti, deve essereaccolta “con stupore, massi-ma riverenza e in atteggia-mento di umile adorazione”,e “assumere gesti e atteggia-menti del corpo e dello spiritoche facilitano il silenzio, ilraccoglimento, l’umile ac-cettazione della nostra po-vertà davanti all’infinita gran-dezza e santità di Colui che civiene incontro nelle specieeucaristiche, diventa coeren-te e indispensabile”.In alcune chiese, osserva l’Ar-

civescovo, “taleprassi viene sempremeno e i respon-sabili non solo im-pongono ai fedelidi ricevere la San-tissima Eucaristiain piedi, ma han-no persino elimi-nati tutti gli ingi-nocchiatoi co-stringendo i lorofedeli a stare se-duti, o in piedi,anche durante l’e-levazione delle spe-cie Eucaristichepresentate per l’a-dorazione”.

Monsignor Ranjith critical’abbandono di pratiche qua-li l’inginocchiarsi per riceve-re la Comunione o la ricezionein mano, avvertendo che pos-sono condurre a un indebo-limento di quell’atteggia-mento di rispetto che è invecenecessario quando ci si ac-costa alle sacre specie.Questa situazione, spiega l’Ar-civescovo, porta non solo a ri-flettere sulla “grave perdita di fe-de”, ma anche “sugli oltraggi eoffese al Signore che si degna divenirci incontro volendo rendercisimili a lui, affinché rispecchi innoi la santità di Dio”.

Rinnovare la fede nell’Eucaristia

Oltre a questo, si verificanogravi abusi perché c’è “chiporta via le sacre specie per te-nerle come souvenir”, “chile vende”, o peggio ancora“chi le porta via per profana-re in riti satanici”.

“Persino nelle grandi conce-lebrazioni, anche a Roma,varie volte sono state trovatedelle specie sacre buttate aterra”, ha avvertito.

Nel suo libro mons. Schnei-der, partendo dalla sua espe-rienza personale collegata al-la difficoltà di professare la fe-de nella piccola comunitàcattolica del Kazakistan du-rante gli anni del dominiosovietico, presenta un excur-

EUCARISTIA

sus storico-teologico che chia-risce come la prassi di riceve-re la Santa Comunione inbocca e in ginocchio sia sta-ta accolta e praticata nellaChiesa per un lungo periododi tempo.

“Credo che sia arrivato il mo-mento di valutare bene lasuddetta prassi, e di rivederee se, necessario, abbandona-re quella attuale che difattinon fu indicata né nella stes-sa Sacrosanctum Conciliumné dai Padri Conciliari, ma fuaccettata dopo una introdu-zione abusiva in alcuni Paesi”,constata l’Arcivescovo Ranjith.

Città del Vaticano,mercoledì 30.01.08

(Zenit.org)

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Un alto esponente della Chiesa, l’Arcivescovo Ranjith, parla chiaro riguardo al-la ricezione della Santa Comunione. Poichè questo è quanto anche noi, con Re-nato, abbiamo sempre portato avanti, proponiamo ai nostri lettori alcune partidel suo articolo, traendole da Zenit.org

“Comprendere bene e vivere l’Opera dell’Amoreè una grazia straordinaria,

è un vero e proprio dono della Madre mia SS.ma!Chi accetta di farne parte

parteciperà alla purificazione nella sofferenza grande, perché questo è il cammino della santità”.

Il cammino della santitàin ascolto

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Veduta del Kazakistan

Torneremo certamente alle no-stre case e agli impegni quoti-diani arricchiti di sapienza erafforzati nello spirito, più pre-parati, quindi, a vivere degna-mente l’appartenenza a quel“popolo distinto” gradito a Dioche Maria desidera semprepiù numeroso, e dal quale si at-tende una positiva risposta a quel-la richiesta che sottende a tut-ti i suoi messaggi:“...Figli miei cari, ciò che dovràdistinguervi è l’amore a Dio, aifratelli, alla mia Chiesa, cosìanch’io avrò per voi un partico-lare amore e attenzione alla vo-stra vita, ma soprattutto pro-teggerò e conserverò le vostre

anime e darò vita alle vostreopere. Grazie, figli cari, vi benedico.Benedico i vostri cari, benedicoil vostro Movimento che a mevi unisce” (16 aprile 2000 (Crip-ta al Cenacolo; IV Incontro In-ternazionale dei Capigruppo).

le sedi istituzionali, sfociano innorme legislative secondo Dio,o contro Dio, che determina-no il tipo di società nella qua-le viviamo. E questo diventa ilcontesto ove i cristiani sonochiamati a mostrare la coeren-za delle proprie scelte secondoretta coscienza, proprio pernon tradire dire Dio ed essereda lui riprovati al momentodel giudizio. La Regina dell’Amore ci hadetto che “l’abbandono alla li-bertà dei sensi e dei costumi,conduce il popolo di Dio nel-l’abisso mortale” (1.7.88). Quante persone sanno ascoltarela propria coscienza e sono ve-ramente libere, e quanto deci-dono frettolosamente, superfi-cialmente perché inquinate dal-l’assalto di indicazioni gratuitefuorvianti confezionate ad hoc

perché pas-sino come‘gradevoli al-la vista ebuone damangiare’? Le implica-zioni dellacoscienzaaccompa-gnano ogniazione del-l’uomo. Co-

Memori di precedentiistanze dei Capigruppoe in vista del prossimo

Incontro Internazionale pre-visto a San Martino nei gior-ni 25 - 26 -27 aprile 2008,proponiamo ai lettori alcunispunti sul tema di questoappuntamento: la formazio-ne della coscienza cristiana.Potremo partire dalla bagarre diopinioni presenti in questi tem-pi elettorali, in Italia e non so-lo. Occasione d’altronde perinterrogarsi sull’origine di talebagarre e l’importanza di una co-scienza cristiana ben formata chepermetta di districarsi serena-mente su molte problemati-che dalle quali scaturiscono in-dicazioni che, approdando nel-

me si è arrivati, allora, al pun-to che l’edonismo e l’indivi-dualismo siano entrati, comedice il Papa, perfino nellaChiesa? Come conciliare chel’uomo possa tanto farsi esplo-dere, trascinando altri innocentinella sua follia, come arrivarea dare la vita per salvare altri?Si gioca lì, nel sacrario della pro-pria coscienza, a seconda chesia viva e sensibile o indifferente,morta! Quel monito di Gesù agli uo-mini del suo tempo, è sempreattuale: “...Quando vedete unanuvola salire da ponente, su-bito dite: Viene la pioggia, ecosì accade. E quando soffia loscirocco, dite: Ci sarà caldo, e co-sì accade. Ipocriti! Sapete giudicarel’aspetto della terra e del cielo, co-me mai questo tempo non sapetegiudicarlo? E perché non giudicateda voi stessi ciò che è giusto? (LC

12, 54-6)

Riflettere sul saper vedere, giu-dicare, agire secondo ciò che ègiusto, cioè buono: questo il te-ma di fondo del prossimoConvegno internazionale delMovimento, che si accinge adiniziare un percorso di for-mazione della coscienza cri-stiana partendo da Dio e daiprincipi che ci ha indicato perplasmare l’uomo e la vita, af-finché questa sia in sua co-munione e realizzi il suo verobene.Ricordiamo che, come il pre-cedente, il Convegno è apertoa tutti, non solo quindi ai ca-pigruppo con i relativi amici, maanche ai collaboratori, volontari,

simpatizzanti, o chiunque altrodesideri parteciparvi, anche sesolo in veste di uditore. Desideriamo infatti che que-sti incontri diventino una oc-casione privilegiata per cre-scere insieme, accompagnati daimessaggi della Regina dell’A-more e dal magistero dellaChiesa. Dice Maria: “....Sia-te tutti miei consacrati e sare-te un popolo distinto, un po-polo nuovo, santo, gradito aDio. Perciò, figli miei, vi invitoa staccarvi dall’idolo mondo,a dissociarvi dai suoi peccatiper essere luce che sconfigge letenebre del mondo”. (15 agosto

1997)

25-26-27 aprile 2008

Convegno Internazionaledei Capigruppo del Movimentoal Cenacolo

MOVIMENTO MARIANO “REGINA DELL’AMORE”di Lorenzo Gattolin

I Capigruppo troveranno i det-tagli del Convegno nella lette-ra di invito personale che ri-ceveranno. Preghiamo altri chedesiderassero partecipare, ditelefonare all’ufficio del Mo-vimento - tel. 0445 532176 inorario 8 - 12 per avvisare e ave-re informazioni in merito.

Con Renatoalla fine del Convegnodell’aprile 2002

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Alcuni Capigruppo con Renatoil 25 aprile 1998

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ama e ci accetta, ci trasforma eci eleva verso sé stesso, ha osservatoil Papa. Nel De Trinitate, ha proseguito,Sant’Agostino riflette sul volto diDio e cerca di capire questo mi-stero del Dio che, unico, l’unicocreatore del mondo, di noi tut-ti, e tuttavia, proprio questo uni-co Dio trinitario, è un cerchio diamore.

La conversione permette di sco-prire che Dio è amore, afferma Be-nedetto XVI. L’esperienza della dolcezza diDio è la necessità di fondo che l’u-manità sperimenta per trovarela speranza, ha spiegato merco-

“Un cuore che è abitato dallasperanza, forse ancora oscura e in-consapevole in molti nostri con-temporanei, ma che per noi cri-stiani apre già oggi al futuro,tanto che San Paolo ha scritto chenella speranza siamo stati salvati”. Per questo motivo, ha aggiunto,“alla speranza ho voluto dedica-re la mia seconda enciclica, Spesalvi, e anch’essa è largamentedebitrice nei confronti di Agostinoe del suo incontro con Dio”.Per questo motivo, il Papa haconcluso invitando i cristiania seguire “l’esempio di questogrande convertito, incontran-do come lui in ogni momentodella nostra vita il SignoreGesù, l’unico che ci salva, ci pu-rifica e ci dà la vera gioia, lavera vita”.

materiali pervada in profonditàla società moderna”, ha constatato. “Come discepoli di Gesù Cristosiamo chiamati a non idolatrarei beni terreni, ma ad utiliz-zarli come mezzi per vivere e peraiutare gli altri che sono nel bi-sogno”.

* * *

La vera laicità è un concetto an-tico definito da Sant’Agostino,ha spiegato Benedetto XVI mer-coledì, 20 febbraio 2008nel cor-so dell’udienza generale, dedi-cata alla presentazione degli scrit-ti del Vescovo di Ippona.Dopo la pausa rappresentata da-gli esercizi spirituali del Papa e del-la Curia Romana, durante la pri-ma settimana di Quaresima, ilPontefice è tornato a parlare (ve-di mensili precedenti), della figu-ra di Agostino, il Padre dellaChiesa che ha lasciato il maggiornumero di opere, alcune dellequali sono d’importanza capi-tale, e non solo per la storia delcristianesimo ma per la formazionedi tutta la cultura occidentale.Il Pontefice si è soffermato sulDe civitate Dei, scritto in seguitoal sacco di Roma compiuto dai Go-ti nel 410. Tanti pagani ancora vi-venti, ma anche molti cristiani, ave-vano detto: Roma è caduta, ades-so il Dio cristiano e gli apostoli nonpossono proteggere la città. Sant’Agostino rispose all’obie-zione con questa grandiosa

ledì, 27 febbraio 2008 duran-te l’udienza generale. Nel suo incontro con migliaia dipellegrini nell’aula Paolo VI delVaticano, il Pontefice ha con-cluso la serie di cinque inter-venti dedicati al santo che, comeha confessato, ha forse avutomaggiore importanza “nella miavita di teologo, di sacerdote e dipastore”: Sant’Agostino di Ip-pona (354-430).In particolare, il Papa ha ripercorsola conversione del Padre dellaChiesa, che non è stata un’espe-rienza repentina, ma qualcosache ha vissuto nel corso di tuttala vita. “Convertito a Cristo, che è veritàe amore, questo grande inna-morato di Dio è diventato un mo-dello per ogni essere umano, pernoi tutti in cerca di Dio”, haspiegato il Papa. Il Santo Padre ha riconosciuto chela sua prima Enciclica, Deus ca-ritas est, “è largamente debitricenei confronti di Agostino”. “Anche oggi, come al suo tempo,l'umanità ha bisogno di conosceree soprattutto di vivere questarealtà fondamentale: Dio è amo-re e l’incontro con lui è la solarisposta alle inquietudini del cuo-re umano”, ha detto sintetiz-zando la proposta di questo pri-mo grande documento del suopontificato.

opera, chiarendo che cosa dob-biamo aspettarci da Dio e checosa no, qual è la relazione trala sfera politica e la sfera dellafede e quindi della Chiesa. Anche oggi questo libro è una fon-te per definire bene la vera laicitàe la competenza della Chiesa,ha osservato il Vescovo di Roma.Tra le altre opere del santo, ilPapa ha citato le Confessioni,una specie di autobiografia nel-la forma di un dialogo con Dioche riflette proprio la vita diSant’Agostino, che era una vita nonchiusa in sè, dispersa in tantecose, ma vissuta sostanzialmen-te come dialogo con Dio e cosìuna vita con gli altri. Il termine latino del titolo, Con-fessiones, nel latino cristiano svi-luppato dalla tradizione dei Sal-mi, ha due significati, che tutta-via si intrecciano: la confessionedelle proprie debolezze, della mi-seria dei peccati e allo stesso tem-po lode di Dio, riconoscimentoa Dio. Vedere la propria miseria nel-la luce di Dio diventa lode a Dioe ringraziamento perchè Dio ci

Benedetto XVI ha invitato a vi-vere la Quaresima, iniziatamercoledì 6 febbraio (Mer-

coledì delle Ceneri), come un“grande ritiro spirituale” di qua-ranta giorni per arrivare ad esse-re veri cristiani. “La Quaresima ancor oggi con-serva il carattere di un itinerariobattesimale, nel senso che aiutaa mantenere desta la consape-volezza che l’essere cristiani sirealizza sempre come un nuovodiventare cristiani: non mai unastoria conclusa che sta alle nostrespalle, ma un cammino che esi-ge sempre un esercizio nuovo”, haspiegato. “Siamo creature limitate, pec-catori bisognosi sempre di peni-tenza e di conversione. Quantoimportante ascoltare ed acco-gliere questo richiamo in questonostro tempo!”.“La conquista del successo, labramosia del prestigio e la ricercadelle comodità, quando assor-bono totalmente la vita sinoad escludere Dio dal proprioorizzonte, conducono vera-mente alla felicità? Ci può es-sere felicità autentica a pre-scindere da Dio?”, si è chiesto ilPontefice.Il Papa ha infine presentato allaChiesa il Messaggio per la Qua-resima che ha scritto quest’anno,dedicato all'elemosina.“Sappiamo quanto purtroppola suggestione delle ricchezze

Nella conversionela scoperta che Dio è amore

MAGISTERO DEL PAPAdi Mirco Agerde

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“Dio vi ha fatto nascere in questa storia, con le sue lotte, le sue trasformazioni, le sue vicende, i suoi errori e i suoi peccati,

e vi ha chiesto di fare la sua volontà, cioé di santificarvi in questo vostro tempo

che si chiude con la morte”.

Fare la volontà di Dio

in ascolto

GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2008

Giornata di preghieraper Papa

Benedetto XVI

Programma:Adorazione Eucaristica

al Cenacolodalle ore 9 alle 20Santa Messa ore 11

nosciuta realtà conosciuta. Ne-cessariamente è una parola in-sufficiente che crea confusione.“Eterno”, infatti, suscita in noil'idea dell'interminabile, e que-sto ci fa paura; “vita” ci fa pen-sare alla vita da noi conosciu-ta, che amiamo e non voglia-mo perdere e che, tuttavia, èspesso allo stesso tempo piùfatica che appagamento, co-sicché mentre per un verso la de-sideriamo, per l’altro non lavogliamo. Possiamo soltantocercare di uscire col nostropensiero dalla temporalità del-la quale siamo prigionieri e inqualche modo presagire chel’eternità non sia un continuosusseguirsi di giorni del calen-

dario, ma qualcosa come ilmomento colmo di appaga-mento, in cui la totalità ci ab-braccia e noi abbracciamo la to-talità. Sarebbe il momento del-l’immergersi nell'oceano del-l'infinito amore, nel quale iltempo – il prima e il dopo – nonesiste più. Possiamo soltantocercare di pensare che questomomento è la vita in sensopieno, un sempre nuovo im-mergersi nella vastità dell'essere,mentre siamo semplicementesopraffatti dalla gioia. Così loesprime Gesù nel Vangelo diGiovanni: “Vi vedrò di nuovoe il vostro cuore si rallegrerà e nes-suno vi potrà togliere la vostragioia” (16,22).

Dobbiamo pensare in questa di-rezione, se vogliamo capire a checosa mira la speranza cristiana, checosa aspettiamo dalla fede, dalnostro essere con Cristo. (Spe salvi, 12)».A questo punto, attraverso un’a-nalisi degli scritti di sant’Agostino(354-430), Benedetto XVI mostracome quella che chiamiamo“vita eterna” – nel senso suvvi-sto - è propriamente la “vita ve-ra” (n. 11). Tutti in qualche modopercepiamo - anche se non tut-ti ne attribuiamo, correttamen-te, la causa al peccato originale- che questa vita, quella di tuttii giorni in cui si mangia, si be-ve, si dorme, si fa e si subisce vio-lenza e si pecca non è la vita ve-ra: “ciò che nella quotidianità chia-miamo ‘vita’, in verità non lo è”(n. 11). Ma ogni tanto brilla nel-la nostra consapevolezza - fossepure per un breve momento -un’altra vita, più reale della vita“reale”. “Ci sono dei momentiin cui percepiamo all'improvviso:sì, sarebbe propriamente questa- la “vita” vera - così essa dovrebbeessere” (ibidem). Di questa “vita vera” la spe-ranza non è semplice aspirazione,ma anticipazione: substantiache dentro di noi già vive, an-che se solo in certi rari mo-menti ne percepiamo la presenzae lo splendore.

(2 - continua)

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glio, anche lontanissimo neltempo e nello spazio, rispettoal quale non cambierà la so-stanza. La sostanza delle cose chesi sperano è dunque qualche co-sa di molto concreto. Non unostato d’animo, un desiderio,una passione, un’emozione;ma una cosa. Certo la spe-ranza si riferisce in buona par-te al futuro ma una parte di que-sto futuro è già dentro di noi,non come fantasia ma comerealtà. Veramente dentro dinoi c’è “già ora qualcosa dellarealtà attesa” (n. 7), e solo la pa-rola “sostanza” ci permette di da-re all’espressione “qualcosa”tutta la sua realtà, sottraendo-la definitivamente al regno delvago, dell'indefinito e dell'il-lusorio.Non solo: la fede - che qui si faanche e nello stesso tempo spe-ranza - è “elenchos delle cose chenon si vedono”. Elenchos de-ve essere tradotto con “pro-va”: per capirsi, la prova che so-stiene un’affermazione vera e ladistingue da una falsa. Dunque,ancora, quanto di più concre-to e di meno vago e senti-mentale possibile. Le “cose chenon si vedono” non sono so-stenute da semplici aspirazio-ni soggettive, ma da prove.A questo punto Benedetto XVImostra come non sia comple-tamente soddisfacente defini-re questo “qualcosa” che è den-

tro di noi come un germe del-la “vita eterna”, perché “vitaeterna”, a pensarci bene, èespressione in sé contraddittoria.La vita non è eterna: ha uninizio e una fine; quindi, l'e-ternità è a rigore cosa diversa dal-la vita. Si rischia allora di com-prendere la “vita eterna” co-me una semplice durata inde-finita e ripetitiva. In questosenso, la prospettiva può apparirecome non particolarmente en-tusiasmante: “vivere sempre,senza un termine - questo, tut-to sommato, può essere solonoioso e alla fine insopportabile”(n. 10). Oggi, anzi, “continuarea vivere in eterno - senza fine -appare più una condanna cheun dono” (ibidem). Cos’è al-lora questa vita eterna che “ingerme” è concretamente den-tro di noi? «Questa “cosa”ignota è la vera “speranza” checi spinge e il suo essere ignotaè, al contempo, la causa di tut-te le disperazioni come pure ditutti gli slanci positivi o di-struttivi verso il mondo au-tentico e l’autentico uomo. Laparola “vita eterna” cerca didare un nome a questa sco-

“Spe salvi”La definizione della speranza

(Seconda parte)

La seconda parte della “Spesalvi”, secondo una idealesuddivisione in parti del

testo, è un momento che sipuò definire pedagogico. Be-nedetto XVI, infatti, pone la do-manda: che cos’è precisamen-te questa speranza che è apparsanella storia degli uomini con ilcristianesimo? Ora, dal momento che fede esperanza sono strettamentecollegate, Benedetto XVI par-te da una definizione famosa del-la fede, che san Paolo proponein Ebrei 11,1 e di cui - per im-postare adeguatamente il di-scorso - due sostantivi fonda-mentali vanno per il momen-to lasciati in greco.La fede dunque per san Paoloè “hypostasis delle cose che si spe-rano, elenchos delle cose che nonsi vedono” (Eb 11,1). Hypostasis va tradotto come“sostanza”: e la sostanza èquanto vi è di più importantein ogni realtà. É la sostanzache fa del foglio che stiamo

leggendo un foglio efa sì che un foglio siadiverso da una na-ve, da un gatto oda un pensiero -ma, nello stessotempo, abbiaqualche cosa diessenziale incomune conogni altro fo-

MAGISTERO DEL PAPAdi Mirco Agerde

“In momenti come questi di gravi trasformazionie lacerazioni della vicenda umana,

nello smarrimento che coglie l’Umanità,privata della verità,

nulla vi è di più concretoche il legame tra chi è chiamato alla santità

e i problemi del proprio tempo”.

I problemi del proprio tempoin ascolto

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Lo. Fallo amare da tutti gliuomini. Un giorno molto vicinodovrai dire ai responsabili del-la Chiesa che Gesù vuole laMadre sua Regina del mondoe Regina dell’Amore, e nonpermetterà mai l’errore di al-lontanarla dagli altari. Si uni-sca la Chiesa, però senza cederea ricatti o compromessi. Ilmondo vuole Maria e Mariasalverà il mondo se ascoltere-te e vi convertirete. Grazie ditutto quello che fate. Esultatecon Gesù”.Questo penso che certamenteportò nel cuore di Renato tantagioia, ma lo vidi ritornare a casapiuttosto pensoso. Forse prova-va nostalgia del Paradiso, che vi-veva durante l’apparizione, o erapreoccupato per il futuro chel’attendeva perché anche que-sto, vedere Gesù, era una cosastraordinaria, e tutto ciò comportadelle grosse responsabilità, so-no cose che si ‘pagano’ vera-mente. “Ormai è arrivato iltuo momento”, dirà Maria, ecosì, con Gesù e Maria, Renatofarà, comunque, il suo cammino.Gli venne chiesto, poi, comeavesse visto questo Gesù, e cosìraccontò: “Ho visto Gesù, tenuto in braccio

dalla Vergine, muoversi e giocarecon Lei come un qualsiasi altro bam-bino, poi guardare la Mamma, fa-cendo dei segni con la manina,quasi per sottolineare le sue paro-le, e guardare me sorridendo conaffetto. Gesticolava molto quandola Mamma ci faceva delle esorta-zioni, dettandoci dei messaggi pre-cisi e categorici; Lui, con il ditinoapprovava quello che diceva laMadre e l’accompagnava. L’hovisto anche asciugare le lacrime del-la Mamma quando piangeva al-lorché mi diede il messaggio dellavita, contro l’aborto, contro lamorte voluta dagli uomini. IlBambino Gesù asciugava le la-crime della Madonna con la ma-nina. Questo per me è stato im-pressionante! Mi ha sconvolto il pian-to della Madonna, ma anche il mo-do di asciugare le lacrime da par-te di Gesù”.Nel sentire questo racconto, an-ch’io rimasi sorpresa, che maiavevo sentito dire di un GesùBambino che si muoveva in brac-cio alla Madonna.Ascoltando questi fatti così gran-di, pensai al futuro che ci aspet-tava, ed anche un po’ di gelosiami entrò nel cuore perché senti-vo che Renato, poco a poco,non era più mio. La sua anima vi-veva già in un’altra sfera, e quan-te volte avrà pensato, con nostalgia,a quei mesi trascorsi solo lui e laMadonna; ma ormai quello èsolo un bel ricordo, perché ora erail tempo di donare tutto ciò chela Madonna ci dava e ci insegnava.Anche per me rimangono unbel ricordo quelle volte, poche inverità, che mi accompagnava a pre-gare con lui nella chiesetta, e michiedeva: “Ma tu non vedi, nonsenti niente?”, quasi sorpreso cheio non vedessi né sentissi nulla.Purtroppo non ho mai sentito, né

Rita racconta RenatoAlcuni piccoli frammenti della vita di Renatodall’inizio delle Apparizioni

(Dodicesima puntata)

(Continua, con Rita, il nostro percorso di conoscenza dell’esperienza straordi-naria vissuta da Renato. Siamo nel mese di novembre 1985).

Dopo questi mesi di intimitàcon la Madonna, che ormainon erano più tanto intimi

perché parecchie persone eranovenute a conoscenza di quello chestava accadendo a San Martino,Renato e i suoi collaboratori co-minciarono a trascrivere e di-vulgare, tra amici, i messaggiche la Madonna trasmetteva. Ora questa Madonna per noiera sempre stata la Madonna delSanto Rosario, sia quando si tro-vava ai Cappuccini, che quandoera stata portata a San Martino,ma alcuni collaboratori dicevanoche ci vuole un nome per pre-sentare una persona, e quindichiesero a Renato come l’a-vremmo dovuta chiamare. E Re-nato rispose: “Io la chiamo Ma-donna del Rosario, oppure laVergine del Rosario, o la Ma-donna con il Bambino in brac-cio e la corona in mano”. Ma que-sti amici, non molto soddisfattidi questa risposta così semplice,tipica proprio di Renato, chieserouna sera, in preghiera con Renato,una risposta alla Madonna.E la Madonna, il giorno se-guente, 28 novembre 1985,così disse: “Io sono la Regina del-l’Amore. Se vi amerete sarete vi-cini al Padre. Amore e Carità. Pre-ghiera senza fine. Camminate per

le vie del mondo annunziando ilRegno del Padre senza stancar-vi. Chi salverà un fratello salveràsé stesso. Amate e sarete amati.Io non vi abbandonerò. Vi be-nedico”.E’ da dire che l’anno successivola Madonna insistette su questarisposta, unendo anche la paro-la ‘pace’. Così infatti disse il 27 ot-tobre 1986: “...Io vengo a por-tarvi la pace e l’amore. Se viamerete di più, allora verrà lapace in tutti i cuori. Una solapreghiera unisca tutti gli uomini.Io sono la Regina dell’Amore. At-traverso l’amore verrà la pace!Insegnate a tutti ad amare, fi-gli miei”.La Madonna insiste sull’amore e,consapevole delle nostre diffi-coltà, ci incoraggia e ci esortacosì il 2 novembre 1985: “Coloroche dicono di credere devono se-minare a piene mani a tutto ilpopolo di Dio. Sappiate chenon vi salverete se non elargi-rete ciò che avete ricevuto in do-no; non siate egoisti ma esten-dete a tutti l’amore del Padresenza paura alcuna. Io sonocon voi”.E così Renato e i suoi amici e col-laboratori cominciarono a pen-sare e mettere insieme tante ideee iniziative per questo cammino

con la Regina dell’Amore, e tan-to era l’entusiasmo e la gioia nelcuore di tutti, inconsapevoli an-cora di tante croci e sofferenze chesarebbero poi arrivate.Per prima cosa si pensò di met-tere accanto alla Madonna, inquella chiesetta, il Santissimo,l’Eucaristia che non c’era, perchéera desiderio di molte persone ve-dere vicino alla Madonna, suo Fi-glio Gesù.Venne chiesto, così, al Padre Su-periore del convento dei Cap-puccini, Curato di questi luoghi,di conservare nella chiesetta Ge-sù Eucaristia, e con il consenso diMons. Arciprete di Schio, que-sto desiderio venne esaudito.Renato, con un suo collaborato-re, si recò a Vicenza a comperareil tabernacolo, che non c’era, e ladomenica del primo dicembre, du-rante la santa Messa delle ore9.30, venne inaugurato e consa-crato e dove, solennemente, ven-ne posto il Santissimo, Gesù, ac-canto alla Madre sua.Una sorpresa attende Renato.

Tante volte si era chiesto come maila Madonna, durante le apparizioni,si muovesse, mentre il BambinoGesù restava sempre fermo, dilegno. E la Madonna, mamma at-tenta e premurosa cui non sfug-ge nulla dei nostri pensieri e de-sideri, così disse a Renato il 1° di-cembre 1985: “Non sei solo a sof-frire. Offri tutto per chi noncrede, poiché chi non crede pec-ca. I peccati sono la causa di tut-ti i mali; la colpa è dell’uomo. Tiaiuterò. Domani ti mostreròGesù. Vieni. E dì a coloro che sof-frono di offrire per la conversionepoiché non vi rimane moltotempo. Vi benedico”.Al sentire queste parole, Renatorimase un po’ perplesso, imma-ginando in che modo la Ma-donna gli avrebbe mostrato Ge-sù. Quella notte, lo ricordo be-ne, non dormì, ma pensò e pregòmolto. Al mattino presto si recòda solo alla chiesetta e, mi disse,pregò intensamente davanti al ta-bernacolo e poi, rivolgendosi inpreghiera alla Vergine, come luila chiamava tante volte, sentìquella voce soave che, apparen-dogli, gli disse: “Eccoti Gesùche aspettavi da tanto tempo.Ora è vivo anche nel taber-nacolo. RingraziaLo e ama-

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TESTIMONIANZEdi Rita Baron

14 settembre 1986 L’abbé René Laurentindurante la celebrazionedella Santa Messa a San Martino

Come abbiamo ricordato nella prima puntata, il nostro MovimentoMariano “Regina dell’Amore” ha partecipato, il 24 novembrescorso, a Roma, ad un seminario di lavoro organizzato dalla Fe-derazione Mariana “Cuore Immacolato di Maria”, della qua-le fa parte integrante.Dopo aver precisati origine, identità e scopi di questa Federa-zione, riportiamo ora alcune tra le parti più significative dei va-ri interventi che si sono succeduti in questa che possiamo con-siderare prima presentazione pubblica di una realtà che è venutaa maturare dopo diversi anni di laboriosa preparazione. Il te-ma dell’incontro è stato: “Rievangelizzare l’Italia con Maria”,e così è stato presentato dal dr. Giulio Loredo, dell’ ‘Associazio-ne Luci sull’Est’:

(dr. G. Loredo)

Una costante in tutte le apparizioni della Madonna nel-l’epoca moderna è il forte rimprovero che la Madre diDio rivolge nei confronti di una umanità che si allon-

tana sempre più dalle vie di Dio, sprofondando in uno sta-to di degradazione che è diventato ormai una crisi totale e do-

minante.Benedetto XVI, ancora Cardinale,

si è sentito nel dovere di denunciare,nell’omelia della “Missa Pro Eli-gendo Romano Pontifice”, quel-lo che lui ha chiamato‘la ditta-tura del relativismo’ e, cito:“Quanti venti di dottrina ab-biamo conosciuto in questi ulti-mi decenni, quante correnti ideo-logiche, quante mode del pen-siero….La piccola barca del

pensiero di molti cristiani èstata non di rado agita-

ta da queste onde, get-tata da un estremo

all’altro: dal marxismo al li-beralismo, fino al libertini-smo; dal collettivismo all’in-dividualismo radicale; dall’a-teismo ad un vago misticismoreligioso; dall’agnosticismo alsincretismo e così via...Avere una fede chiara, secon-do il Credo della Chiesa, vie-ne spesso etichettato come fon-damentalismo. Mentre il re-lativismo appare come l’unicoatteggiamento all’altezza deitempi moderni. Si va costi-tuendo una dittatura del re-lativismo che non riconoscenulla come definitivo e che la-scia come ultima misura solo ilproprio io e le sue voglie”.(…)Conseguenza di questo con-tagio relativistico è il venir me-no della dimensione missio-naria ed evangelizzatrice, direiil venir meno della dimensionemilitante della Chiesa.Infatti, si impegna nella evan-gelizzazione solo chi è con-sapevole di possedere una ve-rità, che va anche proclama-ta secondo il mandato di no-stro Signore: “Andate e am-maestrate tutti i popoli”.Cito Giovanni Paolo II: “Bi-sogna ammettere realistica-mente, e con profonda e soffertasensibilità, che i cristiani di og-gi, in gran parte, si sentonosmarriti, confusi, perplessi eperfino delusi.Si sono sparse a piene mani ideecontrastanti con la Verità ri-velata e da sempre insegnata.Si sono propalate vere e proprieeresie in campo dogmatico e mo-rale creando dubbi, confusio-

ne, ribellione; si è mano-

visto niente, ma questo non mi haimpedito di credere a quello chevedeva e sentiva. Penso sia stata ve-ramente una grazia del Cielo quel-la di credere subito a Renato, per-ché non so proprio cosa sarebbe po-tuto accadere in caso contrario.Io non sono mai stata una patitadi queste cose, non sono mai an-data in cerca di niente, ma a quan-to è capitato a Renato ho credu-to veramente e ho dato subito lamia disponibilità per aiutarlo, peraiutare la Madonna in quest’Opera,in questo grande lavoro.Nel frattempo io continuavo lamia solita vita, perché era an-cora tutto normale; continuò ilmio lavoro, che però, dopo po-chi giorni, dovetti lasciare, cometante altre cose di casa cui una don-na tiene molto, per seguire Renato,seguire la gente.Mi ricordo che veramente è sta-ta una cosa travolgente. Veniva tan-

ta gente anche percasa, interessataa quello che stavaavvenendo, e or-mai la casa nonera più nostra, madegli altri.Purtroppo quelloè stato anche unmomento terri-bile per noi, per-ché la stampa, sisa, scrive bene escrive male, e il3 dicembre ilGiornale di Vi-cenza dedicò duefacciate a questoavvenimento.Così, in quellaprima notizia, ve-niva presentatoquanto stava av-venendo a SanMartino:

“Una clamorosa rivelazione desti-nata a fare discutere: ‘Parlo con laMadonna di San Martino’. Lo so-stiene un impiegato di Schio, RenatoBaron, 53 anni, nato a Schio, re-sidente a Poleo (non era residentea Poleo, vorrei sottolinearlo, per-ché noi siamo sempre stati residentialla Aste, una frazione di Schio; Po-leo è una contrada vicina, chenon centra con San Martino).Ha rilasciato al nostro giornaleuno sconvolgente racconto: da 8mesi la statua della Madonna del-la chiesa di San Martino alle Asteavrebbe colloqui con lui. Del fatto,oltre a tre sacerdoti, sarebbero aconoscenza anche un centinaio dicittadini scledensi. Il Baron è per-sona molto conosciuta in città, do-ve è stato per 20 anni Consiglierecomunale e dove anche ha rico-perto l’incarico di Assessore ai La-vori Pubblici. Attualmente è se-gretario della D.C. di Poleo. Le

apparizioni avvengono in una chie-sa di proprietà privata della fa-miglia Clementi, che il Baron fre-quentava fin da bambino.”All’ascolto di questo racconto, ilgiornalista resta veramente perplessoanche lui, e va in cerca degli ami-ci di Renato per chiedere notiziesulla sua persona; e qui voglio ri-portare una testimonianza di unamico, un collaboratore di Renatoche gli è stato molto vicino nei pri-mi momenti dell’Opera:“Sono andato alcune volte a Me-dugorje e, mi creda, si constata lastessa medesima presenza di Ma-ria. Renato non è un pazzo visio-nario oppure un malato in predaa strane, eccentriche visioni, piut-tosto un uomo con una forte eprovata fede, illuminata da quel-lo che in questo momento nonpuò che essere considerata unagrazia divina. Sono convinto chemolti altri pellegrini seguiranno ilcammino che la Madonna di SanMartino ‘Regina dell’Amore’ ha de-ciso di segnare proprio a casa no-stra. E’ certamente un momento dif-ficile per Renato, sottoposto a co-sì forti pressioni che tutti possiamoimmaginare. Speriamo e confi-diamo nell’aiuto del Signore.” A questo punto l’intervistatoregli domanda: “Non la spaventa iltimore che quanto accade possa,ad un tratto, svanire ed aver crea-to solo tanti disagi?”. E così ri-sponde l’amico: “Anche i primi cri-stiani furono soggetti alla derisionee alla denigrazione. Con questonon voglio escludere che la nostra espe-rienza possa essere temporanea, maè la fede a dirmi che la Madonnadi San Martino sarà fonte di un cam-mino, di un continuo pellegrinag-gio che si protrarrà nel tempo”.

(12 - continua)

MOVIMENTO MARIANO “REGINA DELL’AMORE”a cura di Lorenzo Gattolin

20 21

Rievangelizzare l’Italiacon Maria

Giulio Loredo

messa la Liturgia. Immersi nelrelativismo intellettuale e mo-rale, e perciò nel permissivismo,i cristiani sono tentati dall’a-teismo, dall’agnosticismo, dal-l’illuminismo, vagamente mo-ralistico, da un cristianesimo so-ciologico, senza dogmi defini-ti e senza morale oggettiva”.Per contrastare questa situa-zione, Papa Wojtyla avevalanciato la ormai celebre “nuo-va evangelizzazione”, che, inrealtà, per ciò che riguarda al-meno l’Italia o l’Europa, sa-rebbe unari-evangelizzazione. Una ri-evangelizzazione che, d’al-tronde, non potrebbe nonavere al centro la Madre del-la Verità: Maria Santissima.Parlando ai vescovi porto-ghesi nella loro recente visi-ta a Roma, Benedetto XVI siè riferito alle apparizioni del-la Madonna di Fatima comeuna ‘scuola di fede nella qua-le la Madonna è la Maestra’.Ecco il tema del nostro in-contro: “Rievangelizzare l’I-

talia con Maria”, organizzatodalla Federazione Mariana‘Cuore Immacolato di Maria’,un incontro di figli di Mariaconsapevoli della situazione dicrisi in cui versa la nostraciviltà, ma fiduciosi nellavittoria finale del bene pro-messa dalla Madonna, quan-do a Fatima disse: “Infine, ilmio Cuore Immacolato trion-ferà!”San Tommaso d’Aquinospiega il processo intellet-tuale e volitivo perfetto: Ve-dere – Giudicare – Agire.Ogni giudizio presuppone ilvedere, cioè la conoscenza diquello che va giudicato.

Ecco perché il primo relato-re della nostra giornata è il dr.Pierluigi Zoccatelli, vicepre-sidente del CESNUR (Cen-tro Studi sulle Nuove Reli-gioni) e anche membro diAlleanza Cattolica, che par-tecipa alla Federazione Mariana‘Cuore Immacolato di Maria’.

Situazionedella fedein Italia

(dr. P. Zoccatelli)

(...)

Giovanni Paolo II nel-l’Enciclica ‘Fides et Ratio’,qualificava l’epoca at-

tuale come un’epoca post-moderna, caratterizzata, locito, “per l’emergere di un in-sieme di fattori nuovi che,quanto ad estensione ed efficacia,si sono rivelati capaci di de-terminare cambiamenti si-gnificativi e durevoli.”(…)

I padri della sociologia ci in-segnano che gli edifici socia-li, le società, poggiano suquattro pilastri: la famiglia,l’economia, la politica, lareligione. Queste quattro co-lonne, e lo stato di salute diqueste quattro colonne, cidicono qualcosa sulla capacitàdell’edificio di rimanere inpiedi.(...)Ci troviamo in un’epoca dipluralità politica, culturale, eco-nomica, e anche il fatto reli-gioso non viene meno, non sisottrae a questo fenomenodi pluralità. Un fenomenoche gli analisti, gli osservato-ri, hanno - particolarmente ne-gli ultimi 50 anni - cercato didescrivere, cercato di leggeresulla scia di un concetto, di unacategoria, di un’interpreta-zione, ovvero la categoria di‘secolarizzazione’. Secola-rizzazione, cioé, parafrasandoquanto ricordava GiovanniPaolo II in un discorso ai ve-scovi dell’Emilia Romagna,“l’espulsione della finalità re-ligiosa dai singoli atti dellavita degli uomini e delle società”.Ovvero, il fatto religioso, l’e-sperienza religiosa, non più ca-pace di incidere sulle grandiscelte sociali, culturali, poli-tiche, economiche del mon-do, bensì ridotto a una di-mensione intima, personale,sentimentale, emozionale.(...)Ma, un po’ come la storia siè incaricata di dimostrare,un po’ come alcuni osserva-tori attenti hanno cercatodi interpretare, è successoquello che succede aglistudiosi d’insetti, i qua-li, osservando i cala-broni - cioé degli

insetti molto simpatici chegli studiosi ci dicono hannocaratteristiche tali per cui nonpossono volare -, scopronoche, non sapendolo, i calabronivolano lo stesso!L’uomo moderno è un po’così: gli avevano detto chenon può credere in Dio, mala domanda di senso religio-so, di fine ultimo della vita, ri-mane nel cuore dell’uomo el’uomo, nonostante le tesidegli specialisti, se ne disin-teressa e crede ancora. (...)Il crollo delle ideologie, la fi-ne della modernità intesa co-me epoca delle ideologie, ha

fatto riaffiora-re quella cheè una do-

manda co-munque

c e n -

trale nella vita degli uomini,e il senso religioso ha riac-quisito visibilità. (...) Dovessimo andare, per esem-pio, ad analizzare la situazio-ne italiana, se osserviamo al-cuni dati che qui vi forniscoin via del tutto semplificata,vi è un’indagine che vienesvolta ogni 10 anni - l’Inda-gine Europea sui Valori, cheha rilevanza mondiale - equanto agli anni 1980, al de-cennio 1990, e l’ultima rea-lizzata nel 1999, ci sta a dire,per esempio, che la pratica re-ligiosa cattolica in Italia èpassata dal 35, al 37, al 39%.Allora, come? Ci avevanodetto che con l’avanzare del-la modernità sarebbe dimi-nuito l’interesse per il fatto re-ligioso, ma poi, andando a ve-dere i numeri, i numeri diconoqualcosa di diverso. Diconoche c’è un ‘reincanto’ del mon-do, contrariamente alla tesi del‘disincanto’ del mondo.E anche in altri ambiti stati-stici potremmo rilevare que-sta caratterizzazione della no-stra società.Ma se solo noi volessimo sta-re alle cifre, che pure diconoqualcosa, anche alcuni esem-pi macroscopici indicano delritorno del fatto religioso,particolarmente cattolico, alcentro dell’interesse sociale.Pensiamo all’interesse, all’ecoche hanno gli interventi del-la Chiesa su leggi che tocca-

no la vita e la famiglia nelcontesto italiano, pensia-mo - per citare episodi

recenti - al successodelle indicazioni del-

la Conferenza Epi-scopale in tema

di referendum

sulla fecondazione assistita, chestanno a dire che non è veroche l’uomo italiano, l’uomocontemporaneo, l’uomo eu-ropeo, è necessariamente di-sattento al cuore dell’inse-gnamento ecclesiale. Pensia-mo al macroscopico interes-se generato da fenomeni mar-catamente religiosi, ripor-tando la memoria all’episodiodella morte di Giovanni Pao-lo II, che ha generato un’on-data di interesse attivo dellapopolazione.Certo, si potrebbe dire: “Maera un Papa in qualche misuracarismatico, che aveva sapu-to attrarre le folle, l’interessedei media per il suo caratte-re”. Eppure, se andiamo aleggere le cifre rilasciate dal-la Santa Sede, scopriamo chealle udienze del mercoledìdell’attuale pontefice BenedettoXVI, partecipano più perso-ne di quante partecipassero al-le udienze di Giovanni Pao-lo II!

(2 - continua)

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Dr. P. Zoccatelli

«Molti cuori sono nelle miemani, ma uno è molto gran-de: il cuore del Papa» (13.9.1987)

Giovanni Paolo II, il Gran-de, definito dai media unPapa indimenticabile,

uno dei più grandi Papi del-la storia e dopo la sua morte in-vocato «Santo subito» da unamoltitudine di persone, continuaa parlare al cuore di quantil’hanno conosciuto, apprezza-to e amato anche attraverso isuoi scritti. Questo Papa polacco,ex operaio, attore, professore,giornalista, poeta, scrittore,pensatore, filosofo, teologo,sportivo, con l’animo di unmistico grande in umanità,umiltà e santità, è stato il Papadi tutti. La sua paternità spiri-tuale e autorità morale sono sta-te riconosciute e avvertite nonsolo dai credenti e cattolici maanche dagli atei ed agnostici, dairappresentanti di altre religio-ni, ed è stato pure accettatocome “leader” della Chiesa sul-lo scenario internazionale. È un Pontefice che ha cam-biato la storia del mondo (a luiè stata attribuita la caduta delcomunismo), ed ha indicatoagli uomini di buona volontà

una strada di giustizia, di pace,di verità, di bontà e di amore.Giovanni Paolo II è stato ilpoeta, il cantore della civiltà del-l’Amore ed ha dimostrato chenon ci può essere un futurodi pace per l’umanità se i rap-porti tra gli uomini non sa-ranno improntati al perdono ealla misericordia, premessa in-dispensabile affinché «sianosuperate le rivalità e gli odi e gliuomini e le nazioni si aprano al-la pratica della fraternità». Egli stesso ha dato l’esempio per-donando al suo attentatore echiedendo perdono in nomedella Chiesa, nell’anno giubi-lare, per le colpe commessenel presente e nel passato. Pa-pa Wojtyla ha portato per unquarto di secolo il Vangelo del-la speranza ed il messaggio del-la vita eterna in tutto il mon-do. “Lo sportivo di Dio” haabbattuto ogni barriera par-lando un linguaggio sempli-ce, immediato, comprensibilea tutti, ha avvicinato popoli ereligioni ed ha annunciato Cri-sto Signore Salvatore Giudicedel mondo in ogni angolo del-la terra. Egli ha diffuso ovun-que la cultura della vita, hacondotto la sua battaglia per i

tanti uomini e donne senzavoce fra cui il bambino non na-to ed ha difeso i valori ed i di-ritti fondamentali dell’uomo,della Chiesa e dei popoli. Conforza aveva auspicato che fos-se inserito un richiamo ai valorie alle tradizioni cristiane nellanuova Costituzione Europea.È stato anche il Papa amicodegli ebrei, il Papa della “nuo-va evangelizzazione” e del Giu-bileo, il Papa dei giovani cheamava definire “speranza e fu-turo della Chiesa, sentinelle delmattino”. Milioni di giovani in tutto ilmondo l’hanno acclamato, se-guito ed amato. Per la cronacaè stato il Papa dei record per-ché il più giovane, per il pon-

tificato più lungo, per il gran nu-mero di viaggi e nazioni visitate,per aver richiamato folle ocea-niche, per aver scritto novan-tamila pagine di documentimagisteriali comprendenti, fral’altro, quindici encicliche perla canonizzazione di 482 nuo-vi santi tra i quali anche la no-stra Giuseppina Bakhita, e si po-trebbe continuare... Giovanni Paolo II papa cari-smatico, «il testimone del-l'invisibile del nostro tem-po» riusciva a comunicare an-che senza le parole, con i gesti,con i segni. “Credo nel valore deisegni, disse, quei segni che svol-gono lo stesso ruolo della poesiacercando di dare linguaggio al-l'ineffabile”. Egli ci ha lasciato

Giovanni Paolo II:il Papa di Maria

ANNIVERSARIOdi Lucia Leopolda Facci

sori, non era sdolcinata ma vi-rile, da crociato». La VergineMaria ha guidato Karol Wojty-la lungo tutta la sua vita e l’hasorretto per tutto il suo ponti-ficato. Nel messaggio per laXVIII Giornata mondiale del-la Gioventù, 13 aprile 2003, eglidisse: «Per questo ripeto ancheoggi il motto del mio servizio epi-scopale e pontificale: “Totustuus”. Ho costantemente speri-mentato nella mia vita la presenzaamorevole ed efficace della Ma-dre del Signore: Maria mi ac-compagna ogni giorno nel com-pimento della missione di Suc-cessore di Pietro». Importanti apparizioni e ma-nifestazioni della Vergine, fra lequali quelle di S. Martino diSchio (25 marzo 1985-15 ago-sto 2004), sono avvenute du-rante il suo pontificato. A SanMartino la Vergine Maria Re-gina dell’Amore con i suoimessaggi affidati al veggenteRenato Baron ha insegnato edinvitato ad amare il Papa e a so-stenerlo con richiami dai toniaccorati e pervasi di grande af-fetto materno per questo Suofiglio che sempre l’aveva ama-ta fin da bambino. Giovanni Paolo II nel suo libroautobiografico: “DONO EMISTERO” scritto nel 50°della sua ordinazione sacerdo-tale parla di «un filo mariano»presente nella sua vita e alleorigini della sua vocazione sa-cerdotale. Riferì che fin dal-l’infanzia fu educato nella suaformazione religiosa «alla ve-nerazione alla Madre di Dionella sua forma tradizionaledalla famiglia e dalla parrocchiadi Wadowice».

(1 - continua)

una Chiesa più giovane, piùumana, più coraggiosa, piùaperta al futuro perché in-camminata secondo il proget-to del Concilio Vaticano II,più vicina al popolo, più viva.«La Chiesa è viva, disse ad ungiornalista che lo “intervistava”,quando è radicata nella vitadel popolo». Papa Wojtyla rimarrànella storia anche come il Pa-pa di Maria, il «Totus tuus»(tutto tuo), il Papa che più diogni altro ha accolto la Madredi Dio come propria Madreed a Lei ha offerto se stesso. Conla Vergine stabilì un costante rap-porto che permeò tutta la suaesistenza e il suo servizio pa-storale di una intensa spiri-tualità mariana coinvolgendotutta la Chiesa. È il Papa che hascritto di più riguardo a Maria;a Lei ha dedicato l’enciclica“Redemptoris Mater”. Sononoti i suoi numerosissimi pel-legrinaggi nei santuari maria-ni di tutto il mondo (antica for-ma di preghiera mariana); nel1991 venne anche nel santua-rio vicentino di Monte Berico.Si ricordano pure i tanti atti diaffidamento e le incoronazio-ni delle icone della Vergine.Era solito venerarLa e invo-carLa con il Santo Rosario, lasua preghiera preferita, che re-citava ovunque e che definiva«semplice ed efficace». Egli nonha mai smesso di incoraggiarela pratica del Rosario che è di-ventato la preghiera più ama-ta da centinaia di milioni di cat-tolici sparsi nel pianeta. Il suostemma episcopale e pontificioportava la “M” posta accantoalla Croce.«La venerazione di Wojtyla perla Madre di Dio, precisò il gior-nalista e scrittore Vittorio Mes-

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Papa Wojtila si è spento il 2 aprile 2005, nell’ottavo giorno di Pasqua, pri-mo sabato del mese dedicato alla Madonna e legato a Fatima, vigilia del-la festa della Divina Misericordia, voluta da lui stesso. Lo vogliamo ricordare con l’articolo di L. L. Facci pubblicato su Schio - Nu-mero Unico 2006.

Rinnovo Affidamento dei Bambini alla Regina dell’AmoreDomenica 20 aprile 2008

Il Rinnovo riguarderà i bambini che riceveranno a casa la lettera di invito, che verrà inviata secondoun criterio di rotazione che coinvolgerà nel tempo tutte le provincie interessate.

Programma:

ore 11.00 Accoglienza al Cenacoloore 11.30 Inizio della Cerimonia di Rinnovo

Adorazione Eucaristica ore 12.30 Benedizione solenne e conclusione

Per confermare la presenza, per informazioni o chiarimenti, si prega di telefonare al numero dellasegreteria del Movimento Mariano 0445 532176 (dal lunedì al venerdì: ore 8 - 12) oppure al cellularedella signora Anna, n. 348.7639464.

Quanti volessero fermarsi, possono mangiare al sacco nel parco, oppure presso la Trattoria San Mar-tino (si consiglia la prenotazione telefonando al numero: 0445.539236).

La giornata era stata soleggiata eserena ma improvvisamente co-minciò a spirare un vento e mi-nacciava pioggia.Ad un certo momento, mentrele preghiere continuavano, ebbila percezione che la voce guida ve-nisse rapita in un’altra dimensione. Si creò un silenzio profondo;tutti si inginocchiarono e an-ch’io genuflettendomi formulaiun atto di pura fede nel miocuore rivolgendomi alla Ma-donna come se fosse presente.Ho pregato, ho ringraziato, hochiesto.Era difficile per me stare in gi-nocchio su quel terreno duro e sas-soso, ma volevo non essere da me-no degli altri.Ad un certo punto le personeinginocchiate si alzarono e notaiche Renato scriveva quello che do-po seppi essere il messaggio ri-cevuto.Mentre riprendevano le preghierenotai che la voce di Baron avevaassunto un tono sereno, armo-nioso, rassicurante.Anche il gruppo dei presenti,eterogeneo per età e provenien-za, pregava in modo concorde eall’unisono: era una esperienza toc-

grazia e vorrei parlargli”.La signora mi guardò e compre-se che mi ero recata lassù per laprima volta dopo quasi tre annie mezzo dal primo evento. Mi ri-spose che Renato era in colloquiocon un sacerdote e che se volevosaperne di più potevo andare alCenacolo di Preghiera.Ringraziai, ma dovetti ritornarea Vicenza per impegni di mia ma-dre. Il mercoledì succesivo (13 lu-glio ’88) decisi di tornare a Poleoper partecipare alla Via Crucis elo dissi a tavola.Mio marito volle unirsi nonostantegli facessi presente che andavo apregare. Invocai la Madonna co-sì: “Madonna santa se ci sei rive-lati anche a me!”.Partimmo in ritardo e giunti a Po-leo ci unimmo ad un gruppettodi persone in preghiera alla 1a

Stazione per poi proseguire da so-li, per volontà di mio marito.Ad un certo punto sentii prega-re e capii che un gruppo nume-roso era davanti. Tre voci into-navano a turno il S. Rosario:due maschili e una femminile, euna maschile la attribuii a RenatoBaron.Alla X Stazione mio maritovoleva che tornassimo a casa. Mirifiutai perché dentro di mesentivo forte il desiderio dicontinuare pregando con ilgruppo che intanto era giuntosulla cima del monte.

Ero in un mare di dolore fisi-co e morale, perché avverti-vo che tutto quello che ave-

vo cercato di tenere in piedi,unito, come persona, moglie e ma-dre stava franando da ogni par-te; io stessa stavo crollando anchefisicamente.Mi si ripropose alla mente per l’en-nesima volta l’abbandono a DioPadre, che avevo sempre rifiuta-to perché mi sembrava che Diovolesse più sofferenza di quella cheavevo e la rifiutavo (solo moltotempo dopo compresi quantosbagliavo). Ricordo ancora l’i-stante in cui, costretta, lo feci inmacchina, davanti alla Basilica diMonte Berico: “... Padre, tutto dime ti appartiene, marito, figli, ca-sa, lavoro... sono disposta a per-dere tutto, mi abbandono a Te,sia fatta la Tua volontà...”.Alcuni giorni dopo, in un negozio,sentii parlare dei fatti di Poleo. Pre-si informazioni e decisi di anda-re l’indomani, giovedì, a vedereil posto con mia madre ed una zia.Alle ore 12 circa stavo già per ri-tornare a casa quando, alla fon-tana d’angolo, chiesi ad un signorese conoscesse Renato Baron. Mirispose affermativamente e miindicò la sua abitazione.Mi fermai e venne ad aprire unasignora (in seguito seppi che erala moglie) e senza rendermene con-to esordii così: “È possibile vede-re Renato? Sto per ricevere una

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cante essere in quel luogo dove an-che la recita delle comuni preghiere,come l’Ave Maria e il Padre no-stro acquistava una bellezza in-descrivibile.Dopo la lettura del messaggioda parte di Baron mi accorsi cheil vento era cessato completa-mente.Semplicemente, in modo fra-terno, preoccupato per noi datal’ora e il luogo impervio e non il-luminato, Renato raccomandò ai

presenti prudenza nel ritorno,ed io scesi dal monte, nono-stante il buio, il terreno sassoso eun paio di sandali molto inade-guati, con leggerezza e quasi sen-za accorgermene.Durante il ritorno in macchina,incurante del continuo recrimi-nare di mio marito, continuavoad assaporare dentro di me un ve-nir meno dei miei dolori... lasoavità... la pace... e un benesse-re mai provato che non si può de-scrivere.L’indomani mattina, ripensandoall’esperienza della sera prece-dente (la voce, il vento, il gustodelle preghiere e dei canti, la soa-vità del mio animo, il venir me-no delle mie sofferenze) capii i se-gni ed ebbi la consapevolezzache l’apparizione era veramenteavvenuta.Riconoscente, mi recai a MonteBerico a ringraziare la Madonna.Devo dire che sono sempre sta-ta devota alla Madonna di Mon-te Berico, ma il mio risveglio spi-rituale lo devo a Maria “Regina del-l’Amore”.

Aggiungo anche che da quel 13luglio ’88 nella mia vita è accadutoun altro fatto significativo. Inquel periodo ero una discretafumatrice e non riuscivo a smet-tere di fumare, nonostante i ten-tativi, ma dal giorno seguentesmisi completamente di fumare,come avevo chiesto alla Ma-donna durante l’apparizione.Non si spezzò poi l’unione fa-miliare e, soprattutto, mio maritochiese la confessione negli ultimigiorni della sua vita.Nonostante il mio positivo cam-mino spirituale, la sofferenza,comunque, mi ha sempre ac-compagnata e anche se mi ri-trovo in lacrime qualche volta, oraso che tutto è dono e che se Diopermette il dolore è non soloper la nostra purificazione e san-tificazione, ma per un disegno piùgrande di noi.Ora sento di appartenere a Ge-sù e alla sua Chiesa.

Vicenza, 25 marzo 2004

Lettera firmata inviata anche alle Autorità religiose competenti.

Il mio risveglio spiritualelo devo alla “Regina dell’Amore

TESTIMONIANZE Renato durantel’apparizione della Madonnanel 1988

Come una preghiera

Nicoletta Piovesan di Meolo (Venezia) ci hainviato il seguente scritto frutto del Grup-

po di Preghiera da lei recentemente costituito.È un sentito e profondo affidamento alla Re-gina dell’Amore.

Dolce Maria, Mamma celeste, fa’ splendere sem-pre sui nostri volti il sorriso di chi ti ama e ti pre-ga. Accompagnaci verso quella luce che saprà il-luminare i nostri giorni, soprattutto quelli più bui. Rendici forti, umili e pazienti perché questa umanità non ci impedisca di cam-minare sulla Parola di Gesù.

Noi consacrati ti affidiamo le nostre anime. At-traverso il tuo volto sarai per noi il sole di ognigiorno che riscalda, la pioggia che pulisce il cie-lo e la terra e ci libera dai peccati, pace e preghieranel riposo della sera. Accogli il dono della vita, difendilo e custodiscilocon la tua materna benedizione.Proteggi tutti i bambini, stendi su di loro le tuemani sante affinché l’uomo non abusi della lo-ro innocenza. Noi, tuoi figli fedeli, apriamo i nostri cuori al-la speranza per un mondo migliore senza odio,né rancore, dove regni ora e per sempre il tuo uni-co e grande Amore.

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A Teatro

Venerdì 25 gennaio 2008 abbiamo partecipatoad una manifestazione svoltasi nel teatro par-

rocchiale di Santissima Trinità (un quartiere di Schio)dove un gruppo folkloristico cantava e ballava can-zoni popolari. Nel sentirleabbiamo ricordato i no-stri tempi di gioventùquando andavamo allesagre paesane e ci diver-tivamo ridendo, ballan-do e cantando. MariaRegina, con i suoi 100 an-ni compiuti, seduta sul-la sua carrozzina in primafila ha cantato e agitato lebraccia per tutto il tem-po: dove sarà andata aprendere tutta quell’energia? Dopo lo spettacoloche è durato due ore ci hanno festosamente ac-colti offrendoci dolci e bevande. È bello chequalcuno pensi a noi! Siamo rientrate serene e con-tente... e siamo in attesa di altri pomeriggi comequesto. Ringraziamo il Comune per averci invi-tate, il nuovo direttore di Casa Annunziata, Ar-duino Garbin, la coordinatrice Manuela, l’ope-ratrice Maddalena e il volontario Domenico.

Da Recoaro

Pubblichiamo la foto del Gruppo di Preghiera di Recoaro arricchitosi di nuovi aderenti. Dopo un’adeguata preparazione con l’aiuto di Mirco e l’assistenza di don Massimo, della parrocchia di Recoaro,l’11 dicembre 2007, durante la celebrazionedella Santa Messa, si sono consacrati a Maria Regina dell’Amore, unendosi così alla sua grande schiera.

Giovedì grasso

Abbiamo festeggiato ilCarnevale a Casa An-

nunziata. C’era tanta gen-te, di ogni età e in masche-ra. Per l’occasione ci siamoesibite nel balletto de “lapolenta” che avevamo im-parato dal gruppo folklori-

stico e così l’abbiamo insegnato anche ai bimbi,che velocemente l’hanno imparato (noi l’abbia-mo dovuta provare per più di una settimana.Grazie, Maddalena!). Così fra trenini, “compariGiacometi”, girotondi, balli, coriandoli, stellefilanti, crostoli e frittelle (grazie al cuoco Giuseppe!)abbiamo riempito la nostra festa di Carnevale conallegria. Un grazie a tutti quelli che vi hanno par-tecipato.

In occasione del 150° an-niversario delle apparizioni

della Madonna a Lourdes, abbiamo fatto un pel-legrinaggio partendo da Schio il 20 febbraio 2008.Eravamo: Francesco, Diego, Michele ed io, Ornella,che facciamo parte della Piccola Famiglia dellaRegina dell’Amore, più Valentino Brazzale con lamoglie Luisa e il figlio Matteo. Appena arrivati al santuario, entrando nella gran-de spianata abbiamo provato una sensazione bel-lissima e un clima di pace ha invaso subito le no-stre anime. Il Santuario è bello e maestoso e ci so-no queste due grandi rampe di scale laterali che sem-brano le braccia di Maria pronte ad accoglierti. Sia-mo andati subito alla grotta di Massabielle, cuoredi Lourdes e luogo delle apparizioni. Ci ha colpi-to molto l’afflusso di gente che nel silenzio prega-va e le tante candele accese che dall’inizio delle ap-parizioni non hanno mai cessato di ardere davan-ti a quella statua fatta con il pregiato marmo di Car-rara e che rappresenta l’Immacolata Concezione del-la Beata Vergine Maria secondo le descrizioni di Ber-nadette.La grotta, luogo dove ti puoi raccogliere nel silen-zio e nella pace, piano piano ti libera e ti rafforzalo spirito. Le piscine, riempite con l’acqua fatta lìscaturire dalla Vergine Maria, lavano, purificano ea volte guariscono i malati nel corpo e nello spiri-to. Essa è il cuore che ormai da un secolo e mez-zo anima questo bel santuario ai piedi dei Pirenei. Accompagnati dagli animatori del pellegrinaggio,abbiamo percorso il cammino giubilare costituitoda quattro tappe. Percorrendo infine la Via Cru-cis abbiamo pregato per tutto il Movimento Ma-riano “Regina dell’Amore”, per tutti i nostri benefattori,

FATTI E NOTIZIEdi Enzo Martino

abbiamo portato nel cuore i nostri familiari e le per-sone che si erano affidate alle nostre preghiere. Ti siamo riconoscenti, o Maria, per tutte le graziee le gioie che ci hai fatto vivere! Adesso vogliamocontinuare a dirti grazie con la nostra vita e diffon-dere da Schio l’Amore che tu nutri per tutti gli uo-mini.

Ornella Taziani

A Lourdes

Casa Annunziata:gli ospiti ci raccontano

Per effettuare versamenti sul c/c Postale in favore

ASSOCIAZIONE “OPERA DELL’AMORE”Casella Postale 212 - 36015 Schio (Vi)

Coordinate Bancarie Internazionali (IBAN)

C/C Postale n. 11714367ABI: 07601CAB: 11800CIN: K

oppure Bonifico Bancario

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Terzo sabatodi marzo

Ringraziamo i gruppi di pre-ghiera di Novale e Valda-

gno (Vi) che, sabato 15 marzo2008, hanno animato la pre-ghiera al Cenacolo, aiutati per icanti da una rappresentanzadella Corale “Regina dell’Amore”.Ricordando che l’appuntamen-to è sempre per il terzo sabato delmese, alle ore 15, per favorire unapiù ricca partecipazione, consi-gliamo i gruppi interessati alla conduzione di questa preghiera di mettersi in contat-to telefonico, con largo anticipo di tempo, con i responsabili, che sono:

Oscar (340.2606167) - Stefano (349.2612551)

A distanza di dieci anni è ancora viva la testimonianza fatta dal Mons. Relly alla Piccola Opera il giorno 8 luglio 1998

“Un giorno - racconta- si è presentata dame una coppia di

genitori disperati perchè la lo-ro figlia l’indomani si sareb-be presentata in una clinica perfare l’aborto e chiedevano ilmio aiuto. Dissi che io sonoun sacerdote e non possocambiare le leggi dello Stato(in America era già stato le-galizzato l’aborto); ma, an-gosciati, chiedevano ancora il mio intervento. Mifecero tanta pena e dissi loro che come pastoredovevo difendere la legge di Dio.Chiesi il nome della clinica e l’ora in cui la figliadoveva recarsi per fare l’aborto. Il giorno successivo,all’ora stabilita, ci recammo davanti all’ingressoa pregare e quando la figlia uscì ci trovò con lecorone in mano che recitavamo il Rosario. Di fron-te a ciò, addolorata e pentita, scoppiò a piange-re e si unì a noi nella preghiera.La figlia aveva alcune amiche anche loro favorevoliall’aborto, se fosse stato necessario. Le cercò e fe-

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A favore di Radio Kolbe Sat

Ogni domenica e nei giorni di festa, un gruppo di vo-lontari, molto eterogeneo, si presta a fare un po’ dipubblicità all’emittente radio che diffonde la voce diMaria “Regina dell’Amore”. Con fare molto garbatooffrono il foglietto della programmazione stagiona-le e chiedono se si vuole fare un’offerta per contribuirealle spese di gestione della radio, offrendo in cambiodei prodotti artigianali preparati da amici. Molti approfittano della loro disponibilità per chie-dere informazioni su quanto avviene ed è avvenutoin questi luoghi relativamente alle apparizioni del-la Madonna.

ce conoscere a tutte la sua amara esperienza. Ecosa fecero? Insieme formarono un grande Mo-vimento di preghiera contro l’aborto andandoa pregare davanti alle cliniche ove si praticava l’a-borto, e nel giro di pochi anni alcune di questedovettero chiudere”. La testimonianza, tradotta dall’inglese dall’a-mico Severino perchè il Monsignore non parlaitaliano, noi del Movimento “Con Cristo per laVita” l’abbiamo subito messa in pratica anche quiin Italia ed in poco tempo si è allargata a mac-chia d’olio. Abbiamo informato Mons. Relly del-la nostra iniziativa ed il giorno 6 luglio 1999 ab-biamo avuto l’onore di riaverlo tra noi a prega-re insieme. Ancora adesso a distanza di 10 anni continua re-golarmente la recita del Santo Rosario in circa 60ospedali.

Il Movimento “Con Cristo per la Vita”e l’incontro con Mons. Relly

Severino e Mons. Relly nel 1998

Mons. Relly all’incontro di preghiera svoltosi davanti all’Ospedale di Thiene

il 6 luglio 1999

@Nuovi indirizzi E-MailAmministrazione:[email protected]

Ufficio:[email protected]

Richiesta materiale divulgativo:[email protected]

Domenica20 aprile 2008

Alle ore 15.30

Via Crucisdei bambini

al Monte di Cristo

Destinatario - Destinataire:� Sconosciuto - Inconnu� Partito - Parti� Trasferito - Transféré� Irreperibile - Introuvable� Deceduto - Décédé

Indirizzo - Adresse:� Insufficiente - Insuffisante� Inesatto - Inexacte

Oggetto - Objet:� Rifiutato - Refusé� Non richiesto -

Non réclamé� Non ammesso -

Non admis

Firma - Signature

AL MITTENTE - A L’ENVOYEUR

Mensile a cura delMovimento Mariano“Regina dell’Amore”

C. P. n. 212 - 36015 Schio (VI)

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Anna Maria Pozza

Il Mondo Canta MariaPrimo concerto del Tour 2008al Teatro Comunale di Thiene - Vicenzamercoledì 30 aprile 2008 - ore 20.30

Ulteriori informazionisul Festival Tour 2008sono disponibilisul sito ufficiale:

www.ilmondocantamaria.it

Presenta:

RADIO KOLBE SATLa Voce di Maria Regina dell’Amore

Puoi ascoltare Radio Kolbe sulle frequenze:Schio e Alto Vicentino 94.100 FMLonigo e Basso Vicentino 92.350 FMAsiago e Altopiano 7 Comuni 93.500 FMVicenza, Padova e Verona 1553-1556 AM

Radio Kolbe può essere ascoltata anchein tutta Europa, Asia e Africa tramite il satellite:

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