Editoriale · 2018. 11. 5. · Proviamoci in un altro modo, forse meno esatto, ma più tangibile....

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F I A M M E zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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S O M M A R I O

O Editoriale Pag. 3

O Uno sguardo diverso alle diete, di Lino Nardacci » 4

O Leopoldo Trieste nel Felliniano " Sceicco Bianco" fu

superiore a Sordi » 6

O La parola al medico. I l mal di testa,

di Pasquale Brenna zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

(Fa®,zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA m

O Note amministrative, a cura di Francesco Paolo Bruni » 10

O Itinerari italiani - Chioggia, la piccola Venezia,

di Salvatore Palermo

O Associazione Nazionale Combattenti

» 12

» 14

O Informazioni culturali » 16

O II lungo viaggio di un uomo qualunque

O Contributi volontari

» 17

» 18

O II ladro, di Francesco Cannavacciuoli » 20

O Storia della Polizia Italiana dal 1848 (8 a puntata),

di Milo Mini » XXV

O Diritto - Errore di fatto

O Gli economisti: Pareto Vilfredo e Massa Giovanni,

a cura di Ladislao Spinetti

O Polizia e democrazia, di Umberto Bonito

» 27

» 28

» 30

O Notizie liete » 33

O Vivi nella nostra memoria » 46

O Vita delle Sezioni, a cura di Antonio Brenna e

Domenico Romita, alle pagine 32, 34, 35, 36, 37,

38, 39, 40, 41, 42, 43, 44 e 45

CizyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA scusiamo con i gentili abbonati per il ritardo della stampa e della spedizione della Rivista. Purtroppo, la nuova normativa emanata dalle Poste ha causato quest 'inconveniente. Con il n. 3/ 4 la Redazione di "Fiamme d'Oro" riprenderà la pubblicazione e la consegna regolarmente.

2 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Editoriale Sull'editorial e del precedent e numer o abbiam o annuncia -

to ch e l'attenzion e del Govern o si era recentement e rivolt a a risolver e le manchevolezz e dell a burocrazia . Ora annuncia -mo ch e il Govern o ha dimenticat o il suo impegno . Non se ne è parlat o più , semplicemente .

Il disagi o dei nostr i Soci , specialment e pensionati , era stat o evidenziat o in quell 'occasione , ch e sembrav a la giust a occasion e per mettern e in risalt o i problem i di burocrazia , addirittur a vergognos a e sfacciata .

Si eran o fatt e dell e propost e di collaborazion e volontaria , si eran o chiamat i in caus a e in aiut o i sindacat i e abbiam o avut o l'adesion e e la collaborazion e soltant o del più vecchi o di essi , ch e nacqu e nel 1978 co n la finalit à di assister e i pen -sionat i dell e Forze di Polizia , prim a di accoglier e in seguit o anch e il personal e in servizio .

Si tratt a del Sindacat o Nazional e dei Cinqu e Corp i di Polizia .

Si riman e in attes a di altr e adesioni , prim a di formular e un programm a concret o di collaborazion e e di incitamento .

Vorremm o allontanar e dai nostr i discors i e dai nostr i con -vinciment i l'ide a ch e il pensionat o veng a trascurat o perch é non pu ò scioperar e e perch é è difficilment e organizzabil e per lanciar e pernacchi e e insult i nell e piazze .

Non riconosciam o quest a vilt à all'Amministrazion e di uno Stato moderno .

Crediam o si tratt i soltant o di un a stasi , si a pur e un po ' lunga , di riorganizzazione .

Attendiamo , speriam o di poter e ho. poc o sorrider e e rin -graziar e uomin i e istituzion i ch e volessero , quant o noi , affron -tare quest o problem a pratic o e morale .

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d i 'zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Lino Nardacci

uesto breve articolo vuol essere di

aiuto per coloro che sono abituati a

guardare i problemi non solo frontal-

mente e tecnicamente, ma anche di lato ed emo-

tivamente.

Cominciamo con il dire che dal punto di

vista della completezza non è tanto importante

ciò che si mangia, ma ciò che non si mangia e che

andrebbe assunto, per il nostro benessere.

Proseguiamo con il dire che l'assunzione

eccessiva di alimenti di vario genere, con le con-

seguenze a volte drammatiche di obesità e altro,

può avvenire anche per mancanza di visione

panoramica e razionale. L'elenco dei vari cibi tra-

dotti in calorie non viene a realizzarsi in una

visualizzazione di insieme quando si è a tavola. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

4 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

Proviamoci in un altro modo, forse meno

esatto, ma più tangibile.

Immaginiamo di disporre di alimenti esclusi-

vamente di un tipo e vediamo quanto di essi, uno

per uno, possiamo consumare per trarne l'energia

sufficiente per un giorno. 2 litri di vino, 500

grammi di pasta, 200 grammi di olio, 500 gram-

mi di zucchero, 800 grammi di pane, 4 etti di

formaggio, 1200 grammi di patate, 4 chili di

piselli freschi, 24 uova, I chilo di carne e cosi via.

Questo vuol dire che una persona che

durante l'intera giornata beve un litro di vino ha

già dimezzato il suo diritto al cibo, secondo

natura.

Forse questo modo di quantizzare una dieta

risulta più convincente.

In alcun i con ten i to r i d i arg i l la , s o n o stat i

r i t rovat i pe r f i n o rest i de l c ib o c o n s e r v a t o

dagl i ab i tan t i d i u n v i l laggi o p re i s to r i co .

Q u e s t a s c o p e r t a h a p e r m e s s o d i

r i cos t ru i r e i l " r i ce t ta r i o " d i un a c u o c a d i

8 0 0 0 ann i f a . C o m p r e n d e v a m ines t r e

d ' o r z o , a v o l t e insapor i t e co n ca rn e

d 'agne l l o , m e l e se l va t i ch e tag l ia t e a m e t à

e d e s s i c c a t e , r icot t in e r i cava t e d a un a

pr imi t ic a l avo raz ion e de l la t t e e un a so r t a

d i " p i a d i n a " , rea l i zza t a f o r s e s p a l m a n d o

un a pas te l l a d i cerea l i in u n rec ip ien t e

la rg o e s u r r i s c a l d a t o .

D a b e r e ? V i n o , p robab i lmen te .

A l m e n o cos ì i po t i zzan o gl i a rcheo log i

d o p o a v e r t r o v a t o un' in f in i t à d i s e m i d ' u v a

e mo l t e c o p p e d i ce ram ic a mo l t o f ine ,

p ropr i o de l t i p o ch e mil lenn i pi ù ta rd i

s i user à p e r b r i nda r e ne i banche t t i .

( fot o ezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA didascalia tratti

dalla rivista "Venerdì")

Ora torniamo alla prima osservazione, circa

la rinuncia ad alcuni cibi per ragioni di gusto o di

abitudine, con danni evidenti e non evidenti per

il nostro complicatissimo organismo.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA È fuori

argomento la rinuncia per ragioni sanitarie, natu-

ralmente.

Per farci un'idea di ciò che ci occorre dobbia-

mo immaginare le necessità e il comportamento

dell'uomo originario. Qià l'uomo

primitivo cominciò ad ampliare e

a modificare le cose con la sua

intelligenza. Era sapiens. Quindi

si dedicò alla caccia, alla cattura,

perfino a qualche coltivazione,

alla cottura.

Ma prima come si nutriva?

Quardandosi intorno con fame e

curiosità e con il solo aiuto del-

l'agilità e delle mani. Frutta, radi-

ci, gemme, foglie carnose, inset-

ti, rane, piccoli pesci, funghi, pic-

coli animali, cuccioli, pulcini e

così via.

Ci può suggerire tutto que-

sto qualche modifica al nostro comportamento?

Pensandoci bene, forse sì. Ridaremmo al nostro

organismo il segreto impulso che diede luogo al

nostro mirabile sviluppo organico, con effetti

anche sulla nostra psiche.

Queste righe sono state un modo un po'

diverso di guardare il problema della dieta, forse

più divertente del solito.

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 5

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È mort o poch e settiman e prim o de!Ì'"Alberìon e nazionale " zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LEOPOLDO TRIESTE NEL FELLINIANO "SCEICCO BIANCO f U SUPERIORE A SORDI

Ricord i inedi t i d i ch i l o conobb e e f requent ò zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

di W i l l i am M ag l i etto

QzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

u a n d o m o r ì , a l lo s c a d e r e d i g e n n a i o , t u t t i

i m a g g i o r i q u o t i d i a n i lo r i c o r d a r o n o , c o n

t i t o l i p i ù o m e n o a d e f f e t t o c o m e : " A d d i o

a L e o p o l d o T r i es te , v o l t o b i z z a r r o e f e l l i n i a n o "

( R e p u b b l i c a , 2 8 g e n n a i o 2 0 0 3 ) , " A d d i o a L e o p o l d o

T r i e s t e , c a r a t t e r i s t a g e n i a l e " ( " p a g i n o n e " sul

C o r r i e r e d e l l a Sera, s tessa d a t a ) , m e n t r e pe r c o m -

m e m o r a r l o su II T e m p o si s c o m o d a -

va a d d i r i t t u r a il p i ù n o t o c r i t i c o c ine-

m a t o g r a f i c o i t a l i a n o : G i a n L u i g i

R o n d i .

T u t t a v i a , p e r q u a n t o v a l i d i ,

q u e i " c o c c o d r i l l i " (così , in g e r g o

g i o r n a l i s t i c o , g l i a r t i co l i in m o r t e d i

p e r s o n a g g i n o t i e r i e v o c a t i " s u l

t a m b u r o " ! ) n o n m i r e n d e v a n o "a

t u t t o t o n d o " q u e l L e o p o l d o T r ies te

che io a v e v o m o l t i ann i f a c o n o s c i u -

t o e l u n g a m e n t e f r e q u e n t a t o ,

s o p r a t t u t t o in casa d i M i m m o

Pa lmara , a t t o r e p u r e lui e p o i p res i -

d e n t e d i una soc ie tà d i d o p p i a g g i o

c i n e m a t o g r a f i c o .

Era il p e r i o d o t r a la f i n e d e g l i ann i c i n q u a n t a

e d i p r i m i ann i sessan ta , q u a n d o l ' I ta l ia c o m i n c i a v a

ad usc i re v i t t o r i o s a da l la t r a g e d i a de l l a g u e r r a e si

avv iava o r m a i a c o n s u m a z i o n e q u e l d i scusso f i l o n e

d e l n e o r e a l i s m o che p u r e r i g u a r d a il c o s i d e t t o " f i l m

d ' a u t o r e " .

Q u a n t o sc r i vo o ra è f r u t t o d i r i c o r d i d i r e t t i ,

c o n f i d e n z e e d e l e c u b r a z i o n i i n t e l l e t t u a l i c h e

L e o p o l d o T r i es te ( " P o l d i n i " - p e r g l i amic i ) d i r e t t a -

m e n t e m i c o n f i d o e che q u i n d i v a n n o o l t r e la c i f ra

s tessa c i n e m a , a n c h e p e r c h é l ' a t t o r e d i o r i g i n e ca la-

b r e s e ( n a t o a R e g g i o C a l a b r i a il 3 m a g g i o 1917) e ra

u n a n i m e m e n t e c o n s i d e r a t o c o m e u n o d e g l i a t t o r i

e d a u t o r i p i ù co l t i d e l l ' i n t e r o c i n e m a i t a l i a n o .

C o m i n c i ò a d a f f e rma rs i c o m e v a l i d i s s i m o a u t o -

re t e a t r a l e : "La f r o n t i e r a " (1945) , " C r o n a c a " (1946)

e " N . N . " (1947) , n o n c h é a l t r i d r a m m i i n e d i t i .

Q u a n d ' i o lo c o n o b b i , aveva g ià d i r e t t o d u e

f i l m : " C i t t à d i n o t t e " e d " I l p e c c a t o d e g l i ann i

v e r d i " . M i r a c c o n t ò che q u a n d o f u r a p p r e s e n t a t o al

t e a t r o r o m a n o Q u i r i n o (dal la c o m p a g n i a scenica d i

M a r i o Land i : T-45) il s u o d r a m m a :

" L a f r o n t i e r a " , e ra p r e s e n t e al la

" p r i m a " il b e n n o t o s c r i t t o r e

P i o v e n e che così a t t i r ò l ' a t t e n z i o n e

de l l a sc r i t t r i ce F lora V o l p i n i : " N o n t i

p e r d e r e n e m m e n o una b a t t u t a , pe r -

c h é q u e s t o Tr ies te è p r o p r i o un

a u t o r e v e r o ! " .

Dal t e a t r o al c i n e m a , a f f r o n t a n -

d o la s c e n e g g i a t u r a d i " G i o v e n t ù

p e r d u t a " i n s i e me c o n P i e t r o G e r m i ,

un reg i s ta co l q u a l e p e r ò - così

e b b e a c o n f i d a r m i - n o n si t r o v a v a

m o l t o in s i n t o n i a . La sua v e r a

" a n i m a g e m e l l a " il b u o n L e o p o l d o

la t r o v ò co l g e n i a l e F e d e r i c o Fel l in i c h e lo f e c e

e n t r a r e ne l c i n e m a da l la p o r t a p r i n c i p a l e , a f f i d a n -

d o g l i a d d i r i t t u r a il r u o l o d i p r o t a g o n i s t a d e l f i l m " L o

sce i cco b i a n c o " (1952) , l a d d o v e q u e l l o c h e s a r e b b e

p o i d i v e n t a t o l ' " A l b e r t o n e n a z i o n a l e " e r a l ' a n t a g o -

n is ta , c i o è il n u m e r o d u e r i s p e t t o a T r i es te che ne

e ra il p r i m a t t o r e !

M a il g r a n d e Fel l in i v o l l e anco ra " P o l d i n o " f r a

g l i i n t e r p r e t i d e l suo p r i m o f i l m v e r a m e n t e s ign i f i -

c a t i v o : " I v i t e l l o n i " , d e l l ' a n n o s e g u e n t e .

Tra le sue m o l t e i n t e r p r e t a z i o n i c i n e m a t o g r a f i -

c h e r i c o r d i a m o a n c o r a : " U n g i o r n o in p r e t u r a " ,

" D o v ' è la l i b e r t à " , " I l p a d r o n e s o n o m e " , " U n e r o e

6 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

d e i nos t r i t e m p i " , " D i v o r z i o a l l ' i t a l i ana " ( d o v e f u

l ' " a n t a g o n i s t a " d e l l ' i m p a r e g g i a b i l e M a s t r o i a n n i ) , la

s e c o n d a p a r t e de l l a se r ie d i C o p p o l a : " I l p a d r i n o " e

" L ' u o m o de l l e s t e l l e " , d e l p r o m e t t e n t e T o r n a t o r e .

In t e l e v i s i o n e lo r i c o r d i a m o in una inc is iva

c a r a t t e r i z z a z i o n e a f i a n c o d e l b e n n o t o " c o m m i s s a -

r io M o n t a l b a n o " ("I l c a n e d i t e r r a c o t t a " ) .

M a t o r n i a m o ai r i c o r d i p e r s o n a l i .

T r ies te e ra p a r t i c o l a r m e n t e o r g o g l i o -

s o d e l f a t t o c h e il s u o d r a m m a

" C r o n a c a " aveva f o r n i t o lo s p u n t o

p e r il c a p o l a v o r o f i l m i c o d i C l a u d i o

G o r a : " F e b b r a d i v i v e r e " . M i c i t ò

c o m p i a c i u t o p u r e il n u m e r o d i m a r z o

1958 d i F i lm Idea l che ne l la sua c o r r i -

s p o n d e n z a d a R o m a cos ì t i t o l a v a

" D e s p u é s d e Rosse l l i n i , D e Sica y

Fe l l in i , p u e d e su rg i r e s t e n o m b r e :

L e o p o l d o T r i e s t e " .

C o m e e b b e a c o n f i d a r m i , la g u e r r a r a p p r e s e n -

t ò p e r lui un d r a m m a t i c o c o e f f i c i e n t e d i r o t t u r a :

i n tu i va i s t i n t i v a m e n t e c h e c o n la f i n e de l la g u e r r a

era f i n i t o un m o n d o , si e ra esau r i t a una c u l t u r a .

L e o p o l d o aveva f a t t o la g u e r r a , p r i m a in f a n t e r i a ,

p o i c o n il n u c l e o c i n e m a t o g r a f i s t i d e l p r i n c i p e

A l l i a t a , e q u e l l e v i c e n d e d i s a n g u e e d i m o r t e lascia-

r o n o una t racc ia i n d e l e b i l e nel la sua

an ima sens ib i l e .

F in i t i q u e g l i ann i d a i n c u b o ,

s ' i m m e r s e nel la v i t a , v i v e n d o q u e i

suo i m e g i c i ann i nel t e a t r o e nel

c i n e m a : e ra l ' epoca f e b b r i l e e b r u -

c i an te d e l n e o r e a l i s m o , q u e l l a m e r a -

v ig l i osa a v v e n t u r a che f u t r a d i t a da i

m e d i o c r i e d u r ò s o l t a n t o lo spaz io

d i un m a t t i n o ! A n c h ' i o la v issi - sia

p u r e d i r i f lesso - da l l e c o l o n n e de l b a t t a g l i e r o

" G i o r n a l e d e l M e z z o g i o r n o d i cu i e r o c r i t i co c i ne -

m a t o g r a f i c o , m e n t r e il p o i n o t i s s i m o M a u r i z i o

C o s t a n z o era t i t o l a r e de l l a rub r i ca t e l ev i s i va .

M a t o r n i a m o a L e o p o l d o T r ies te : la sue g r a n d e

" a v v e n t u r a " si c h i a m ò F e d e r i c o Fe l l in i , da lui c o n o -

s c i u t o t r a m i t e G i u l i e t t a M a s i n a c o n la q u a l e aveva

f r e q u e n t a t o la f a c o l t à d i l e t t e r e a R o m a .

" I n Fel l in i t r o v a i un u o m o d i e s t r e m a l i b e r t à e

m o d e r n i t à - m i c o n f e s s ò t e s t u a l m e n t e - c h e m ' a i u -

t ò a l i b e r a r m i d e g l i u l t i m i res idu i d e l p r o v i n c i a l i s m o

cu l t u ra l e d e l l e o r i g i n i , i n tu ì in m e l ' impaz ienza d i

v i v e r e e c o m p r o m e t t e r m i c o n la r e a l t à " .

"Tu sei t r o p p o ' c o m p r o m e s s o ' c o n la v i t a " - g l i

aveva d e t t o un g i o r n o a n c h e V i t t o r i o G a s s m a n . E

q u a n d o p o i lo v i d e ne l r u o l o i n t e r p r e t a t i v o d i un

Lo sceicc ozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA bianco

Divorzio all'italiana

r e l i g i o s o , il g r a n d e Fel l in i si s c o m p i s c i ò a d d i r i t t u r a

da l l e r isa, i n d i c a n d o l o ai s u o i : " G u a r d a t e ' P o l d o '

v e s t i t o da s a n t o ! " .

C o m u n q u e , o l t r e al la va lenza c o m i c a , c o n t a v a

m o l t o d i p i ù , in L e o p o l d o T r ies te que l la d r a m m a t i -

ca : t u t t o e ra d r a m m a t i c o in lu i , a c o m i n c i a r e da l l ' e -

s p r e s s i o n e de l suo v o l t o . De l r e s t o , che n o n f o s s e

s o l o una m ia i m p r e s s i o n e m e lo c o n -

fessò il g i à m e n z i o n a t o a t t o r e e d o p -

p i a t o r e M i m m o Pa lmara : " H a u n o

s g u a r d o d a s p i r i t a t o , c o m e se g l i

occh i g l i d o v e s s e r o cascar p e r t e r r a

da un m o m e n t o a l l ' a l t r o ! " .

C 'e ra t a l v o l t a in Tr ies te la t e n -

d e n z a a d esse re evas ivo su l le q u e -

s t i on i p i ù v i ta l i e q u e s t o - a m i o pa re -

re - p e r d u e o r d i n i d i m o t i v i : p e r un

i s t i n t o d i a u t o d i f e s a , d a t a la sua n a t u -

ra e s t r e m a m e n t e s e n s i b i l e , e p e r l ' i n c a p a c i t à

sos tanz ia le a t e o r i z z a r e , a d e f i n i r e , a p rec isa re l o g i -

c a m e n t e che è d i m o l t i a r t i s t i la cui a t t i v i t à m e n t a l e

è p r e v a l e n t e m e n t e i n t u i t i v o - e m o t i v a .

Ed in o n o r e d i " P o l d o " v o r r e i c o n c l u d e r e s in-

t e t i z z a n d o da l l e va r i e r e c e n s i o n i che g l i p u b b l i c a i

p e r la reg ia de l suo f i l m " C i t t à d i n o t t e " .

" C i t t à d i n o t t e " è il d r a m m a de l la b o r g h e s i a la

q u a l e - m a l g r a d o ce r t i t e n t a t i v i d i

s u p e r a m e n t o è c o n d a n n a t a a d esse-

re s q u a l l i d a m e n t e sé s tessa. La sca-

l inata d i p iazza d i S p a g n a ha quas i

f u n z i o n e d i s i m b o l o : è il l im i t e d i un

m o n d o c h e ha le sue l e g g i f e r r e e e

i n d e r o g a b i l i . La p r o t a g o n i s t a (Pa-

t r i z ia Bini) osc i l la i n q u i e t a e d i nce r ta

t r a i d u e p o l i . M a e s i s t o n o v e r a m e n -

t e d u e p o l i ? A q u e s t o p r o p o s i t o m i

s e m b r a d i p o t e r c o n c l u d e r e c h e " C i t t à d i n o t t e " è

la r a p p r e s e n t a z i o n e d i u n ' i n e d i t a Roma n o t t u r n a

d o v e la v i t a s e m b r a una pazza a v v e n t u r a c o n s u m a -

t a in un f r e n e t i c o e s i b i z i o n i s m o es is tenz ia l i s ta che

m a s c h e r a a m a l a p e n a la bana l i t à d i a n i m u n c o l e

i n g u a r i b i l m e n t e p i c c o l o - b o r g h e s i .

Pe rché q u e s t o è f o r s e , p i ù p r o f o n d o , il m e s -

s a g g i o es is tenz ia le d e l f i l m : l ' a n t i n o m ia n o n è t a n t o

f r a classi soc ia l i o g e n e r a z i o n i d i v e r s e o f ra d i f f o r m i

c u l t u r e , m a il c o n t r a s t o è d a v v e r o " d e n t r o " d i no i e

c o n s u m a (le a n i m e p i ù d e b o l i ) c o m e una f e b b r e d i

v i t a p r e p o t e n t e e d i r r a z i o n a l e " .

. . . G o o d b y e , " P o l d i n o " : che il v i a g g i o v e r s o

l ' e t e rna luce t i sia l i eve !

• F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 7

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LA PAROL A AL MEDICO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

I L MAL DI TESTA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

AGGIORNAMENTO SU UN ANTICO FLAGELLO

di Pasqual e Brenn a zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Com'è noto, il sapere non basta per curare bene le malatt ie, occorre anche la pratica e l'esperienza del Curatore! Infatti non è mai accaduto che un Medico alle prime armi, appena terminato il corso degli studi, abbia avuto fama di grande clinico o chirurgo. Quel dissacratore di Voltaire soleva dire "guardatevi dai vecchi barbieri (la barba si radeva allora con i rasoi a mano libera) e dai gio-vani medic i ! " .

Ma r i torniamo sull 'argomento del mal di testa avendo-ne già scrit to nel N. 7/8 del luglio-agosto 1996 di Fiamme d 'Oro, per riferire ciò che le nuove ricerche scientifiche c'in-segnano.

CEFALEA ED EMICRANIA

Premesso che il "mal di testa" è il s intomo di una malat-tia che bisogna scoprire, diciamo che non è passato molto tempo da quando i sofferenti di c e f a l e a o e m i c r a n i a , non avevano altra scelta se non quella di chiudersi in una stan-za buia ed attendere, a volte per giorni, che la loro agonia terminasse. I medici prescrivevano pesanti antidolorif ici che usati spesso, secondo le ricorrenze del dolore, causa-vano ulteriori inconvenienti. A rendere peggiore la situa-zione ci pensavano poi amici e conoscenti che senza pren-dere sul serio questi malati, li consideravano degli abulici, scansa fatiche che volevano evitare d'andare a lavorare, e così le loro lamentele finivano con l'essere sentite dagli Psicoanalisti.

LA N U O V A SCIENZA

Ora questo stato di cose è profondamente cambiato. Adesso i Medici hanno a disposizione un crescente arsena-le di farmaci che possono fermare un ingravescente mal di testa, ridurre il rischio di recidive ed in alcuni casi addir i t tu-ra impedire che il male si verif ichi.

Gli scienziati stanno cominciando a scoprire tant i picco-li d i fet t i nella materia cerebrale per mezzo dei moderni mezzi d' indagine, tra cui particolari analisi cliniche e l'elet-trof isiologia del cervello. Questi d i fe t t i si r i tengono essere responsabili di tu t te le cefalee.

In verità molt i Neurologi credono che i più gravi e debi-litanti mal di testa siano in ef fet to delle cefalee mascherate

tali da rispondere bene ai nuovi farmaci antiemicranici, di cui diremo fra breve, e non ai precedenti analgesici quali l'aspirina, l ' ibuprofen o il paracetamolo.

Un punto di vista rivoluzionario irchp det t i farmaci, curano i disturbi alla base, biologican alla pari con le terapie per l'epilessia e l'alzheimer.

Il Dr. Joel Saper, Direttore dell ' Istituto Neurologico di Ann Arbor, afferma che "prima i Pazienti giravano da un medico all'altro finché eventualmente finivano gli studi degli Psicologi, ora i loro mal di testa sono visti come risul-ta to di alterazioni di circuiti elettrochimici o di molecole cerebrali, non più come malattie psicologiche".

La rivoluzione nel t rat tamento moderno delle cefalee ebbe un grande impulso a Londra, dove alcuni anni fa più di 600 Scienziati convenuti da 32 paesi si sono riuniti per un simposio biennale al f ine di discutere il problema CEFALEE, sot to il patrocinio della Principessa Margaret che di cefalee soffriva. Una notevole eccitazione produsse nei partecipan-t i al simposio quando Thomas Jefferson di Philadelphia dimostrò che il TOPIRAMATE, un farmaco antiepilett ico, riusciva a ridurre significativamente sia la durata che la ricorrenza degli episodi di cefalea. Ancor maggiore meravi-glia suscitò l'uso della CALCITONINA, farmaco ben noto nell 'ambito del t rat tamento del l 'osteoporosi.

L'USO DEI NUOVI FARMACI

Per curarsi con nuovi farmaci i Pazienti naturalmente devono consultare il Medico, molti pur t roppo non lo fanno, la maggior parte ricorrono ai soliti analgesici che si acqui-stano senza prescrizione medica, con eventuali prevedibili conseguenze.

Come si regolano i Medici quando si t rovano di f ronte ad un caso di cefalea? Essi dividono i malati in 2 categorie. Quell i che hanno un vero e proprio mal di testa vengono classificati come affett i dazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA "cefalee primarie" distinti da coloro che già s'offrono di malattie che possono causare anche mal di testa che entrano nella classifica di "cefalee secondarie".

Il miglior t rat tamento per queste ult ime dipende logi-camente dall'efficacia della terapia della malattia che le produce. Per esempio: un mal di testa che fa seguito da una scorpacciata da ricevimento di sponsali o ad una bevu-

8 - F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003

ta di t roppo, richiede riposo, acqua di fonte naturale pota-bile ed anche un tantino di pent imento per il male arrecato al proprio organismo! Le cefalee da infezioni batteriche con febbre alta richiedono l'uso di appropriat i antibiotici; il t ipo più comune di mal di testa primario è il torcicol lo, prigio-nieri come siamo (civilmente e progressivamente?) per tante ore al giorno in ambient i malsani di metallo e plastica che chiamiamo automobi l i . Per il torcicollo di tal genere bastano poche pasticche di aspirina e dei massaggi musco-lari.

Al t ro t ipo comune di mal di testa trae origine da ten-sione emozionale o da stato depressivo correlato. Per inci-so diciamo anche che i Pazienti con problemi emozionali nel riferire i loro disturbi sono sempre alquanto incerti e vaghi.

Un t ipo ulteriore di cefalea è il mal di testa a grappolo così chiamato per i caratteristici attacchi che si r ipetono ogni giorno con durata da un'ora a novanta minuti , afflig-gendo più spesso gli uomini che le donne a giorni quasi fissi dell 'anno simile ad una malevole nemesi storica.

Il dolore di questo t ipo di cefalea può essere così for te da far nascere anche l'idea del suicidio. Un t ra t tamento con ossigeno e farmaci anticefalea attuali endovena, riescono a dar sollievo a questi malati .

Tra la tensione emozionale e la cefalea a grappolo si inserisce l'emicrania con dolore pulsante riferito ad un lato della testa: si aggrava con i movimenti e dura da 4 ore a tre giorni, a volte l'emicrania, è preceduta da lampi di luce e sensibilità ai suoni ma non a tu t t i e due, spesso accompa-gnata anche da nausea e vomi to .

IL RISULTATO DELLE MODERNE RICERCHE

Nel 600 Thomas Willis, anatomico e medico inglese, lo stesso che descrisse il circolo arterioso alla base del cervel-lo che porta il suo nome, avanzò l'idea che il mal di testa era causato da un rapido aumento della corrente sanguigna nei vasi cerebrali. Egli teorizzò che l' improvviso gonfiarsi dei vasi sanguigni facendo pressione sui nervi adiacenti erano la causa del dolore. Questa spiegazione fu accettata per secoli.

Due cose sono intanto accadute nei passati 20 anni.

È stata creata la tecnica delle immagini che ci ha fat to comprendere meglio la circolazione nel cervello del viven-te.

Si sono evidenziate della dura madre (membrana ester-na che avvolge il cervello) le terminazioni nervose e la loro funzione.

Armati di queste nozioni forni te dei moderni mezzi d' in-dagine, i Ricercatori conclusero che le sequenze degli even-t i dell'emicrania non erano così facili da comprendere come si pensava. Le terminazioni nervose della dura madre emet-tono delle sostanze proteiche che causano la dilatazione dei vasi sanguigni preparando i nervi a mantenere uno stato di allerta. In altri termini , i vasi sanguigni r igonfi sono il risultato non la causa del l 'aumento dell ' intensità del dolo-re emicranico.

Seguendo le tracce delle terminazioni nervose interes-sate, profonde nel cervello, i ricercatori sono arrivati al NERVO TRIGEMINO - nervo di 3 branche: oftalmico mascellare e mandibolare - una complessa rete di f ibre ner-

vose che trasporta le sensazioni della faccia della mandibo-la e della fronte al cervello. Durante l'attacco d'emicrania, è stato scoperto che il t r igemino inonda il cervello di dolo-rosi stimoli tanto da doversi ritenere che il nervo tr igemino sia coinvolto in tu t t i i t ip i primari di mal di testa inclusa la tensione e la cefalea a grappolo. La differenza nei t ip i di mal di testa sembra debba attribuirsi a ciò che stimola il t r i -gemino ed al modo come esso risponde. Avvenendo tu t to questo improvvisamente durante un'emicrania è quasi impossibile individuare il singolo stimolo responsabile potendo gli stimoli essere potenzialmente tant i .

COME AGISCONO I FARMACI

L'esplosione dell'emicrania è quasi sempre preceduta da un'aura che i pazienti avvertono come una sensazione variabile: lampi di luce, acufeni, intenso prurito. A questo proposito gli scienziati hanno focalizzato le ricerche sull'at-t ività di onde elettriche che viaggiano attraverso il cervel-lo. Ciò spiegherebbe i lampi di luce ed altre sensazioni che alcuni pazienti avvertono come prodromi dell 'attacco.

Quello che sembra chiaro è che il cervello dell 'emicrani-co (nome che si da ai sofferenti) è formato in modo tale da iper-reagire ad ogni sorta di stimoli che ia maggior parte delle persone tollera faci lmente. Il cervello si sa che viene sollecitato da un grande varietà di stimoli: stress, ormoni, variazioni della pressione barometrica, cibo, bevande, dis-turb i del sonno ecc. Davide Buchhole, neurologo della John Hopkins University di Baltimora asserisce che "ognuno di noi ha la sua riserva di stimoli ed una propria soglia oltre la quale si attiva il meccanismo dell'emicrania".

Sotto questo aspetto coloro che ne sono soggett i hanno una bassa soglia d'attivazione del t r igemino. Cure persistenti necessarie per attacchi acuti e prevenzione di recidive possono riportare la soglia cerebrale ad un livello più alto. Se il problema fosse in delle cellule cerebrali ultra-sensitive, è logico che si debba provare a calmarle renden-dole meno sensibili. È quello che fa esattamente il primo farmaco impiegato: il s u m a t r i p t a n il quale mimica l'azione di un neurotrasmett i tore chiamato s e r o t o n i n a che gioca molt i ruoli che comprendono anche la regolazione del dolo-re e del l 'umore.

Nel caso dell'emicrania il farmaco impedisce che le ter-minazioni nervose della dura rilascino le sostanze proteiche stimolatrici di cui abbiamo parlato prima.

Il successo del sumatriptan ha lanciato una nuova classe di farmaci che offrono agli emicranici un sostanziale sollie-vo. Come i tant i antidolorif ici che l'hanno preceduto esso agisce mol to megl io se preso prima del l 'a t tacco. Sfortunatamente il suo effet to è spesso temporale. Si stan-no studiando modi di prolungare la sua azione. Non dimen-ticare che ci possono essere effett i collaterali cardiovasco-lari ed ematologici.

Comunque il sumatriptan ha drammaticamente cambia-t o la vita di milioni di sofferenti d'emicrania ed aperta la strada da promettent i ricerche di cui una impellente: ora il farmaco può essere somministrato soltanto endovena, occorre trovare il modo di fabbricare anche delle compres-se ugualmente efficaci.

La matassa del mal di testa è stata alquanto dipanata ma non ancora completamente sbrogliata.

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 9

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jzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAILTJJ zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ^li!/Jj 1JJjJi£7J'ii^J' J II. a cur a di Francesc o Paol o Brun i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

P E N S I O N I

E C C O GL I AUMENTI DEL 2003

A gennai o le pension i aumentan o de l 2 ,4% per effet -

to dell a cosiddett a perequazion e automatic a (l'e x s c a l a

mobile) .

L'increment o è stat o stabilit o co n un recent e decre -

to interministerial e sull a b a s e de i dat i provvisor i sull'in -

flazion e registrat i dall'lstat .

Nell a rat a di gennai o quest a volt a no n ci sarann o

conguagli , vist o ch e la percentual e (2,7%) co n la qual e

son o stat i aggiornat i gl i import i del 2002 è risultat a

ugual e a quell a dell ' inflazion e definitiv a registrat a

dall'lsta t ne l 2001.

MINIME E SOCIAL I NEL 2003

Quest i gl i import i spettant i ne l 2003 ai titolar i di pen -

sion i minime , assegn o e pension e socia le .

CATEGORIA

Trattament o minim o

Pens ion e socia l e

Assegn o social e

IMPORTO 2002

392,69 281,31 350,57

IMPORTO 2003

402,12

295,85

358,99

PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO: COSÌ GLI AUMENTI

Per le pension i superior i al minim o l'aument o di

perequazion e automatic a (2,4% nel 2003) è par i a:

1) al 100% per gl i import i compres i nell a prim a fascia ,

par i al tripl o del trattament o minim o (fin o a 1.178,07

euro )

2) al 9 0 % per la fasci a di import o ch e v a d a tr e a cin -

qu e volt e il trattament o minim o (tr a 1.178,07 a

1.963,45 euro )

3) al 7 5 % per gl i import i mensil i eccedent i cinqu e volt e

il minim o INPS oltr e 1.963,45 euro) .

Ques t e son o le percentual i di aument o da l 1° gennai o

2003 pe r perequazion e automatic a spettant i su i tratta -

ment i di pension e superior i al minimo . AUMENTO IMPORTO MENSILE

2,40%

2,16%

1,80%

fin o a 1.178,07 eur o

d a 1.178,07 a 1.963,45 eur o

oltr e 1.963,45 eur o

Per i titolar i di pi ù pension i le percentual i di aument o s i

applican o sull a somm a de i trattamenti .

PENSIONI 2003: MAGGIORAZION E A UN MILIONE

Ch i h a percepit o lo scors o ann o la maggioranz a per

il milion e al m e s e potr à contar e da l 1° gennai o prossi -

mo s u un a s s e g n o di 525,89 eur o (1.018.625 di vecchi e

lire) . L'aument o de l 2,4% s i applic a sol o sull'import o del

trattament o minim o (392,69 eur o nel 2002), in quant o le

maggiorazion i no n son o rivalutabil i per legge .

Nel 2003 pu ò beneficiar e dell a maggiorazion e ch i

h a un reddit o personal e no n superior e a 6.836,27 euro ,

ch e sa l e a 11.503,14 eur o per i pensionat i coniugati .

L A V O R O E P E N S I O N E

PIÙ FACIL E IL CUMULO

L a C a m e r a h a approvat o la legg e Finanziari a ch e

p a s s a or a a l l 'esam e del Senato , dov e s i prevedon o

modifiche .

In materi a di previdenz a la novit à pi ù important e è

rappresentata o dall'abolizion e del diviet o di cumul o tr a

i reddit i di pension e e reddit i di lavor o dipendent e e

autonomo .

Posson o beneficiar e dell e nuov e regol e color o ch e

posson o far valer e 37 ann i di contribut i e 58 di età .

C O S A CAMBI A

Dal 1° gennai o 2003 i pensionat i co n almen o 37

ann i di contribut i e 58 ann i di età no n son o soggett i ad

a lcun a trattenut a s e svolgon o un'attivit à di lavor o

dipendent e o autonomo .

L'abolizion e de l diviet o di cumul o riguard a i pensio -

nat i di tutt e le categorie : lavorator i privati , dipendent i

pubblic i e lavorator i autonomi .

CON MENO DI 37 ANNI

A ch i lasci a il lavor o co n men o di 37 ann i di contri -

but i e 58 di età verr à applicat o il regim e di cumul o pre -

vist o dall a legg e 388/2000.

Ciò signific a in concret o che :

- perdon o tutt a la pension e s e lavoran o com e dipen -

denti ;

- son o soggett i ad un a trattenuta , par i al 3 0 % dell'im -

port o eccedent e il trattament o minim o s e svolgon o

un'attivit à autonoma . L a trattenut a no n potr à supera -

re in ogn i c a s o il 30% del reddit o conseguito .

VECCHIE R E G O L E

L e modifich e al regim e di cumulo , propost e da l

govern o co n la Finanziari a del 2003, no n fann o venir e

men o le vecchi e regol e qualor a risultin o pi ù favorevoli .

Ch i h a lasciat o il lavor o co n la pension e di anzianit à

prim a de l '94 potr à cumular e ancor a tutt a la pension e

co n il reddit o di lavor o autonom o anch e s e avev a ver -

sat o men o di 37 ann i di contributi .

L o s tess o discors o val e per color o ch e son o andat i

in pension e entr o il 30 settembr e 1996 co n all 'epoc a

almen o 35 ann i di contribut i e 52 di età .

10 - F IAMM E D ' O R O N. 3/4 - 2003

PENSIONI CONTRIBUTIV E

L a nuov a normativ a previst a dall a Finanziari a no n s i

applic a a color o ch e vann o in pension e co n il s is tem a

contributivo .

In bas e all e regol e attual i il pensionat o perd e tutt o

l 'assegn o s e s i r ioccup a com e dipendent e e il 50%

dell a quot a eccedent e il trattament o minim o (392,69

eur o nel 2002) s e svolg e un'attivit à autonoma .

A partir e da l 63° ann o di età il diviet o di cumul o

divent a men o severo . Ch i continu a a lavorar e com e

dipendent e o com e autonom o dev e rinunciar e comun -

qu e al 50% dell a quot a eccedent e il trattament o minimo .

A N Z I A N I T À P U B B L I C I

USCITA IN VISTA

Il 1° gennai o s i apr e la prim a finestr a de l 2003 per

l'uscit a co n il pensionament o anticipato .

Ne posson o approfittar e i dipendent i pubblic i ch e al

30 settembr e del 2002 avevan o raggiunt o 35 ann i di

contribuzion e e 55 ann i di età .

Semafor o verd e anch e pe r color o ch e avend o matu -

rato all a s t e s s a dat a (30.9.2002) 37 ann i di contribut i

posson o metters i in pension e a qualsias i età .

L E F INESTRE DEL 2003

E c c o il calendari o dell e uscit e per il pensionament o

di anzianit à inbas e agl i scaglion i previst i dall a legg e n.

449/97:

REQUISITI RAGGIUNTI ETÀ DECORRENZA (35 ANNI DI CONTRIBUTI) MINIMA PENSIONE

Entr o il 30.09.2002 55 (*) 01.01.2003

Entr o il 31.12.2002 55 (*) 01.04.2003

Entr o il 31.03.2003 57 01.07.2003

Entr o il 30.06.2003 57 01.10.2003

(*) A qualsias i età co n almen o 37 ann i di contributi .

A P P U N T O

IN TEMA DI P.P.O. P E R IL P E R S O N A L E DEL.L A POLIZIA DI STATO

In epoc a anterior e all'entrat a in vigor e dell a legg e di

riform a de l Corp o dell e Guardi e di Pubblic a S icu rezz a

le norm e per la concess ion e dell a pension e privilegiat a

ordinari a a tutt i gl i appartenent i al disciolt o Corp o dell e

Guardi e di P.S. eran o quell e contenut e nell'art . 67,

comm a 1, del D.P.R. 1092/73 ch e cos ì testualment e

recita : "A l militare , le cu i infermit à o lesion i dipendent i

d a fatt i di servizi o s ian o ascrivibil i ad un a dell e catego -

ri e dell a tabell a A , a n n e s s a all a Legg e 18 marz o 1968,

n. 313, e no n sian o suscettibil i di miglioramento , spett a

la pensione" .

In termin i pratic i il poliziott o ch e avev a ottenut o il

riconosciment o di d ipendenz a d a c a u s a di servizi o

anch e di un a sol a malatti a ascrivibil e all a 8 a categori a

tab . A (per esempi o o un a bronchit e cronica , o un a

artros i cervicale , o un a gastrit e cronic a equivalent i

ognun a ad un 25-30% di invalidità ) ottenev a la pensio -

n e privilegiat a ordinaria , ch e in termin i economic i è

superior e di circ a il 10% all 'ammontar e dell a normal e

pensione . Co n la smilitarizzazion e dell a Polizia , oggi , il

legislator e fa riferimento , pe r quant o concern e la con -

cess ion e dell a pension e privilegiata , all'art . 64 del

D.P.R. 1092 del 1973 ch e prevede , per il personal e sta -

tale , il diritt o all a pension e privilegiat a sol o nel c a s o ch e

le menomazion i dell'integrit à personal e lo abbian o res o

inabi l e al servizio , al moment o del collocament o in

conged o (cio è co n stat o di invalidit à del 100%).

Co n l'entrat a in vigor e dell a legg e di riform a 121/81

tal e norm a è stat a applicat azyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA sic et simpliciter anch e al

personal e dell a Polizi a di Stato , in quant o la citat a

legg e 121 del 1981 qualifidanc o all'art . 3, comm a 1,

"civile " l'amministrazion e dell a pubblic a s icurezza , h a

stabilit o al penultim o comm a dell'art . 23 ch e "a l perso -

nal e appartenent e ai ruol i dell'amministrazion e dell a

pubblic a s icurezza , per quant o no n previst o dall a pre -

sent e legge , s i applicano , in quant o compatibili , le

norm e relativ e agl i impiegat i civil i dell o Stato" , norma ,

quest'ultima , ripetut a dall'art . 81 del D.P.R. 24 april e

1982 n. 335.

Di contro , per quant o concern e gl i appartenent i all e

F o r z e d i Po l i z i a a d o r d i n a m e n t o mi l i tar e (cfr .

Carabinier i e Guardi a di F inanza ) continu a ad applicar -

s i l'art . 67, comm a 1, de l citat o t.u . 1092/73 che , lo ripe -

tiamo , dispon e testualmente : "a l militar e le cu i infermit à

o lesioni , dipendent i d a fatt i di servizio , sian o ascrivibi -

le ad un a dell e categori e dell a tabell a A a n n e s s a all a

legg e 18 marz o 1968, n. 313 e no n sian o suscettibil i di

migliorament o spe t t a la pensione" .

L a norm a appar e fortement e discriminant e nei

riguard i del personal e dell e F o r z e d i Pol iz i a ad ordi -

nament o c iv i l e (cfr . nel nostr o cas o la Polizia di

Stato), in quant o gl i appartenent i all e Forz e di polizi a

sian o e s s e ad ordinament o militare , sian o e s s e ad ordi -

nament o civile , espletan o funzion i e compit i de l tutt o

ugual i e sovrapponibil i co n esposiz ion e all a s t e s s a

usur a lavorativ a ed al medesim o rischi o operativ o ed

agl i s tess i agent i di tip o st ressogen o fisic o e psichico .

Per sanar e tal e ingiust a discriminazion e s i propon e

la seguent e integrazion e (in grassetto ) dell'art . 67 del

D.P.R. 1092 del 1973 ch e andrebb e cos ì modificato :

"A l militar e e al p e r s o n a l e del l e Fo rz e d i Po l iz i a ad

o rd inament o c iv i l e d i cu i al l 'art . 16 del l a legg e

1.4.1981 n . 121, le cu i infermit à o lesion i dipendent i d a

fatt i di servizi o sian o ascrivibil i ad un a dell e categori e

dell a tabell a A , a n n e s s a all a Legg e 18 marz o 1968, n.

313, e no n sian o suscettibil i di miglioramento , spett a la

pensione" .

FIAMM E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 11

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^ 1 • 4 -zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

^V̂ W ^zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA " f f^ ^ L.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Mi l l i r-H t̂.-jl-•

Secondo La Leggenda U mi t i r o f ondat or e di Chi oggi a

sar ebbe s t a t o CLodi o, uno dei compagni di Enea ( ant ena-

t o di RomoLo e Remo) f u g g i t o al l a d i s t r uz i one di Tr oi a,

appr odat o neLLa peni soLa i t a l i c a f ondando CLodi a, l ' at t ual e

Chi oggi a. Nel 2000 a. C. i l popol o dei Pel agi , o r i g i na r i del l a

Tessagl i a, s i sar ebber o p o r t a t i f i n qui dando al l a ci t t à di nome

di Cl uza, c i oè c os t r u i t a a r t i f i c i a l me n t e . Anche g l i Et r uschi

av r ebber o l as c i a t o l e l or o t r ac c e nel l a s t r u t t u r a ur bani s t i c a.

I n f i n e , l ' i pot es i che sembr a pi ù v e r i t i e r a , Chi oggi a es i s t ev a

gi à i n epoca r omana, s t ando al l e c i t a z i o n i del l a Fossa Cl odi a e

di Br undul um ( l ' at t ual e Br ont o l o) f a t t e da Pl i ni o i l Vecchi o ( I

sec. d. C. ) nel l a sua " Nat ur al i s Hi s t or i a" . Da Cl odi a poi de r i v a -

r ono a l t r i t opon i mi come Cl uza, Cl ugi a, Chi azza e i n f i n e

Chi oggi a. L' i sol a s i popol ò con l ' af f l usso degl i a b i t a n t i del

r e t r o t e r r a v enet o, f u g g i t i dal l e Lor o ci t t à i n s egui t o al l e i n v a -

s i oni degl i Unni e dei Longobar di . Success i vament e subì a l t r e

due d i s t r u z i o n i , una per oper a di Pi pi no, r e dei Fr anchi f i g l i o

d i Car l o Magno nel l ' 810 e L' al t r a dagl i Ungher i nel 902. Nel

f r a t t e mp o per ò t r a l a Ser eni ss i ma e Chi oggi a f u s t i p u l a t o un

t r a t t a t o ( Pact um Cl odi ae) che de f i n i v a l e r e l az i on i t r a l e due

ci t t à, r e l az i on i che s i r af f or z ar ono nel 1110 quando i l doge

Or del af Fal edr o v i t r asf er ì l a sede epi scopal e da Mal amocco,

r esa i nab i t ab i l e dai danni pr ov oc at i da l mar e. I n s egui t o

Cl ugi a Maj or ( Chi ogghi a) e Cl ugi a Mi nor ( Sot t omar i na) f ur ono

s o t t opos t e al l ' aut or i t à del dogat o venez i ano.

Chi oggi a di venne i t a l i ana i l 15 o t t ob r e 1866 e t r a una s e t t a n -

t i n a dei suoi c i t t a d i n i che segui r ono Gar i bal di nel l a sua

i mpr esa, è r i cor dat o par t i c o l ar ment e i l pi ù gi ov ane dei Mi l l e,

i l r agazzo undi cenne Gi useppe Mar c het t i . L' at t ual e f r az i one di

Sot t omar i na, una v o l t a chi amat a Cl ugi a mi nor , c ompl et amen-

t e d i s t r u t t a dai genoves i nel 1379, f u r i cost r ui t a sol o dopo

quas i q u a t t r o s ec ol i ver so l a me t à de l 1700. I n f a t t i , l a

Repubbl i ca Venet a, nel 1741 f ec e c os t r u i r e un mur agl i one i n

p i e t r a d ' I s t r i a , d e t t o i l " Mur azzo" , l ungo 1. 200 me t r i che p r o -

segue per a l t r i 4. 000 met r i o l t r e i l po r t o di S. Fel i ce s i no a Cà

Roman e ne l l i t o r a l e d i Pel l es t r i na. La di ga a l t a quas i c i nque

me t r i e l ar ga c i r c a q u a t t o r d i c i , ha r i c h i es t o 38 anni d i l av or o,

f u pos t a a di f es a del l e c ont i nue i nondaz i oni d i Sot t omar i na e

del l a s t essa l aguna. A r i cor do di quest ' oper a d e f i n i t a c i c l o p i -

ca, venne appos t a sui " mur azz i " una l api de s c r i t t a i n l a t i n o

12 F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

che c i t a : " Con l ' ar di r e r omano, con i l denar o v enet o" .

Chi oggi a è un comune con 54. 000 a b i t a n t i del l a pr ov i nc i a d i

Venezi a a 62 c h i l ome t r i dal c apol uogo ( 25 i n l i nea d' ar i a) , c o l -

l egat a al l a t e r r a f er ma da un pont e, sor ge su q u a t t r o i s ol e

a t t i g ue nel l a par t e mer i d i onal e del l a l aguna v enet a, i n una

r ada, con un cor done l i t o r aneo che l a r i par a dal mar e. Le i s ol e

sono separ at e da t r e canal i pa r a l l e l i , s i pr esent a come t a g l i a -

t a a f e t t e dai p i t t o r e s c h i c anal i che l a sez i onano, nei qual i s i

r i f l et t ono case e pon t i t r a i l mov i ment o di v a r i op i n t e i mbar -

c az i oni . Sono l e c a l l i t u t t e a l l i nea t e , c i r c a una s e t t a n t i n a , a

compor r e una s t r u t t u r a ur bani s t i c a "a spi na di pesce" , con di

t a n t o i n t a n t o qual che spaz i o pi ù ampi o, con c ampi e l l i , con

p i az z et t e di Vi go ( è l ' appr odo e l ' i ncant evol e benv enut o per

chi ar r i v a dal mar e) , del Gr anai o, del l o St endar do, del Duomo,

del Sagr at o e l a s er i e i n i n t e r r o t t a d i p o r t i c i p i eni d i gent e

dal l a par l at a c o l o r i t a e cadenzat a, par t e i n t eg r an t e di un pae-

saggi o uni c o, i mmor t a l a t o dal l e Bar uf f e gol doni ane, che f a v o -

r i sce una sugges t i one t u t t a par t i c o l a r e i n un' at mosf er a di

cal da cor di al i t à con i c o l o r i dei br agoz z i , l e t i p i c h e i mbar c a-

z i on i dei pes c at or i , or meggi at e con l e v el e v a r i op i n t e , i n un

p i t t o r es c o di s or di ne l ungo i l canal e Vena.

La popol osa e v i vace ci t t à mar i nar a, c ons i der at a uno dei pi ù

no t ev o l i c e n t r i pescher ecc i ed o r t o f r u t t i c o l i d ' I t a l i a , dal l a

sua s t r u t t u r a or i g i nal i s s i ma è, anche, un' i nt er essant e i t i n e r a -

r i o d' ar t e. I l c ent r o s t o r i c o , r acchi ude come un f o r z i e r e , oper e

ed esempi d' ogni epoca e s t i l e . Quel l e pi ù ev i den t i ed i mpor -

t a n t i , sono l e i mponent i chi ese d i : S. Domeni co s i t u a t a su l ' o-

moni ma i s o l e t t a r aggi ungi b i l e a t t r av er s o un pont e c o s t r u i t o

s ul canal e. Fondat a nel 1200, r i c o s t r u i t a nel 1745, c ont or nat a

da l l ' ed i f i c i o del l ' ex c onv ent o domi ni c ano e dal l ' ex Laz z ar et t o,

con i l campani l e r omani co de l 1200, conser va al l ' i n t er no

oper e di p i t t o r i v enet i d i gr ande i nt er es s e ed i l " Cr i s t o dei

pes c at or i " caso al l a dev oz i one popol ar e. La Chi esa di S.

Mar t i no, i n s t i l e go t i c o venez i ano, c o s t r u i t a dagl i a b i t a n t i d i

Sot t omar i na r i f u g i a t i s i a Chi oggi a dopo l a d i s t r uz i one del

l or o bor go per oper a dei Genovesi , conser va due oper e c ons i -

der at e l e pi ù ant i c he ed i mp o r t a n t i del l a ci t t à: pr ez i os i p o l i t -

t i c i a t t r i b u i t i a Paol o Venezi ano del 1349. La Cat t edr al e del

1100, r i f a t t a nel 1623 dal l ' ar ch. Longhena, conser va r e l i qu i e

dei SS. Pat r oni Fel i ce e For t unat o, con s ul v i c i no s agr at o, i l

Ref ugi um peccat or um, uno deg l i angol i pi ù c a r a t t e r i s t i c i del l a

ci t t à, i n passat o u l t i ma t appa dei c ondannat i a mor t e che

sos t avano per r ec i t a r e una pr eghi er a dav ant i al l a s t a t ua r a f -

f i gu r an t e l a Madonna c o l Bambi no s i t u a t a s i no a l 1814 sul l a

s c al i nat a del l ' ant i c o pal azzo comunal e, poi demo l i t o . ALt r e,

t u t t e i mp o r t a n t i s o t t o i l p r o f i l o a r t i s t i c o , sono l a Chi esa dei

Fi l i p p i n i e r e t t a ne l 1722, u l t i ma oper a sac r a de l l a

Ser eni ss i ma. La Chi esa d i Sant ' Andr ea con f ac c i a t a i n pur o

s t i l e bar occo e t oz z o campani l e v enet o b i z ant i no, r i s a l ent e a l

1100, u t i l i z z a t o anche come t o r r e d i av v i s t ament o mi l i t a r e .

La Chi esa del l a Tr i ni t à de l 1528, d e t t a " dei Rossi " , c o n f r a t e r -

n i t a r i conosci ut a per i l c ol or e del sai o, l a sempl i ce f ac c i a t a i n

c o t t o v ant a un bel por t a l e r i nasci ment al e. San Mar t i no i n

Sot t omar i no, t e mp i e t t o go t i c o de l 1392 dono dei c h i o g g i o t t i

ai v i c i n i d i Sot t omar i na r i mast i p r i v i d i t u t t o i n s egui t o al l e

d i s t r u z i o n i . San Gi acomo, c us t odi s c e, t r a l ' a l t r o, un' oper a i n

r i c or do del l ' appar i z i one del l a v er gi ne s ul l i do d i Sot t omar i na

nel 1508. Nel gr andi oso i n t e r no a una sol a navat a quadr at a,

spi cca un af f r es c o nel s o f f i t t o d i ben 223 met r i quadr i . San

Fr ancesco f u o r i l e mur a, ex c onv ent o e chi esa del 1351, oggi

sede del Museo Ci v i co del l a Laguna e del l ' Ar chi v i o St or i c o, con

i n f or maz i on i r e l a t i v e al L' i nt egr az i one del l ' uomo nel l ' ambi ent e

l agunar e, f l u v i a l e e mar i no nel cor so dei s ec ol i , r i ser vando

ampi o spaz i o al l e i mbar c az i oni t i p i c h e , l egat e a ques t i

ambi ent i .

Al t r e oper e i mp o r t a n t i sono l a Col onna di Vi go, che domi na l ' i -

n i z i o d i Cor so del Popol o e por t a l ' embl ema del l a Ser eni ss i ma,

i l Leone Mar c i ano, chi amat o dai c h i o g g i o t t i " e l gat o" .

La col onna è un bl occo uni c o di mar mo gr eco con c ap i t e l l o

b i z ant i no, s c oper t a dur ant e g l i scav i per l a r i c os t r uz i one del

Pal azzo comunal e e i ns t aur a t a nel 1786. I l Pont e di Vi go, i l

pi ù a r t i s t i c o degl i o t t o pon t i che caval cano i l canal Vena, l ' e-

qui v al ent e del pont e d i Ri al t o d i Venezi a, r appr esent a i l ba l -

cone del l a ci t t à. Cos t r u i t o ne l 1685 success i vament e a b b e l l i -

t o con mar mi d' I s t r i a, i n s os t i t uz i one di quel l o i n l egno, s ul

qual e s i c ombat t é dur ament e nel cor so del l a " Guer r a di

Chi oggi a" , un t empo v i er a c o l l oc a t o un f anal e come segnal e

d i or i ent ament o per i nav i gan t i .

Tr a g l i e l egant i pal azz i che s i specchi ano nel l ' acqua, l ' ed i f i c i o

pi ù ant i c o ( 1322) è i l Pal azzo de l Gr anai o che aveva l a f u n z i o -

ne di conser var e i l gr ano necessar i o al l a c omuni t à; l a par t e

i n f e r i o r e f u t r as f or mat a i n pescher i a. Al t r i , c u l t ur a l ment e

i mp o r t a n t i sono: Pal azzo Pol i , s ul Cor so, l a casa del l ' i ns i gne

p i t t r i c e Rosal ba Car r i er a dove per al cuni anni dal 1725 al

1729, v i d i mor ò Car l o Gol doni ; una l api de mur at a sul l a f a c c i a -

t a l i r i c or da ent r ambi . Pal azzo Gr assi , del ' 700 con s t i l i e

c a r a t t e r i d i v er s i , s i a f f ac c i a t a s ul canal e Vena. Ac qui s t at o e

donat o al l a ci t t à nel 1851 da l vescovo De For et t i per f ar ne un

ospedal e c i v i l e , des t i naz i one mant enut a s i no a non mo l t i anni

f a . L' edi f i c i o, por t a i l nome d i una r i cca f ami g l i a d i mer c ant i

c h i o g g i o t t i . Pal azzo Nor di c o- Mar angoni , c o s t r u i t o de l XVI

secol o è i nt er es s ant e per i l gr ande ar co c ent r al e s or mont at o

da l oggi a, or a sede del l a Cassa di Ri spar mi o di Venez i a.

Pal azzo Mor ar i del ' 700 ai t emp i o r f a n o t r o f i o del l e Zi t e l l e .

Pal azzo L i s t a t i , dal not ev o l e f r on t one deL p r i nc i p i o XVI I seco-

l o , Cor so del Popol o che chi ude l a ci t t à ant i c a, per f i n i r e con

i l Pal azzo Muni c i pal e, r i cost r uzi one moder na de l l ' ed i f i c i o de l

Duecent o, conser va un r ar o d i p i n t o d i Jacobel l o del Fi or e ( La

g i us t i z i a t r a due Sant i , del 1437) . Su un l a t o de l Muni c i pi o, i L

c ent r o del l a ci t t à è s egnat o dal pennone por t abandi er a del

1713, s os t enut o da t r e c a r i a t i d i d i p i e t r a , che l a t r ad i z i one ha

nomi nat o Andr ea, Fi l i pe t o e Gi acomet o e dal l a pos i z i one r av -

v i c i na t a sembr ano par l ar e t r a l o r o .

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 13

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L ' A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E

C O M B A T T E N T I zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

si rivolge ai nostri Soci per renderli partecipi e per esprimere la sua gratitudine. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

L'assemblea dei soci dell'Associazione

Nazionale Combattenti della Guerra di

Liberazione inquadrati nei Reparti

Regolari delle FF.AA., Sezione di Roma,

riunita in Via Sforza 4, il giorno 27 febbraio

2003:

ESPRIM E viva gratitudine:

Al presidente della Repubblica, Carlo

Azeglio Ciampi, per il Suo viaggio nella

memoria per onorare tutti i Caduti, per

aver riscoperto la Patria, mai morta, per la

sua instancabile opera svolta, per ristabilire

la verità storica sul comportamento delle

Forze Armate dall'8 settembre 1943 all'8

maggio 1945; per avere affermato, a Porta

San Paolo (Roma), il 10 settembre 2001, che

i militari l'8 settembre 1943 tennero alto l'o-

nore della Patria, tennero fede al giuramen-

to e insieme a tanti civili diedero vita alla

Resistenza ed aprirono la strada al rinnova-

mento morale, che condusse alle libere ele-

zioni ed al referendum del 2 giugno 1946,

nella continuità e nella legalità dello Stato,

mai venute meno, e per aver ricordato ai

giovani la necessità di "conservare nel

cuore oltre che nella mente la memoria del

passato".

Alla Commissione Cultura della Camera

dei Deputati per la risoluzione che "impe-

gna il Governo a collaborare con le

Istituzioni scolastiche, affinché l'insegna-

mento della storia si svolga secondo criteri

oggettivi e rispettosi della verità storica

attraverso l'utilizzo di testi di assoluto

rigore scientifico";

Al Ministro della RI., Letizia Moratti, per la

sensibilità dimostrata nell'organizzare, in

previsione della Giornata della Memoria, il

concorso "L'Europa dagli orrori della zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

O R D I N E D E L G I O R N O

Shoah al valore dell'Unità", con preghiera

di promuovere analoghi concorsi sulla

verità storica dell'apporto delle FF.AA.

nella Guerra di Liberazione 8/9/1943 -

8/5/1945;

Al Ministro Mirko Tremaglia per quello che

ha fatto per gli italiani all'estero, con pre-

ghiera di portare gli studenti anche ai

Cimiteri di Guerra di tutte le nazioni, dis-

seminati in tutta Italia, per consentire ai

giovani di "conoscere e giudicare", dopo

essersi resi conto dell'enorme numero di

vite spezzate e di mezzi profusi per la con-

quista della libertà, che hanno avuto in

dono;

Al Presidente della RAI, Antonio Baldas-

sarre, per le iniziative poste in essere per

ristabilire la verità storica sul secolo passa-

to, con preghiera di approfondire gli argo-

menti della partecipazione delle FF.AA.

nella Guerra di Liberazione.

PREM ESSO

... che, malgrado la presa di posizione del

Presidente Ciampi e le nostre pressanti

richieste, le Istituzioni, il Parlamento, lo

Stato, i mass-media, gli Enti e gli Istituti,

continuano ad ignorare il contributo dato

dalle Forze Armate nella Guerra di

Liberazione per la conquista della libertà e

l'avvento della nuova realtà istituzionale;

... che i testi in uso nelle scuole continuano

ad ignorare il contributo di sangue e di glo-

ria dato dai Militari per liberare la Patria e

l'Europa del nazifascismo, ma esaltano sol-

tanto il Partigiano e la Resistenza, violando

sistematicamente la "par condicio";

... che si fa di tutto per cancellare dalla

memoria degli italiani le gloriose imprese

compiute dai militari dall'8 settembre 1943

all'8 maggio 1945;

... che alcune Associazioni combattentisti-

che e Partigiane godono della benevolenza

del Governo e degli Enti Locali che elargi-

scono adeguati mezzi per consentire loro

l'organizzazione di strutture in grado di

svolgere una propaganda capillare che li

riguarda. Infatti per gli anni 2001, 2002 e

2003 con decreto del Ministro della Difesa,

di concerto con il Ministro dell'Economia e

delle Finanze, del 30 ottobre 2001, sono

stati concessi i seguenti contributi: lire

500.000.000 all'Associazione Nazionale

Combattenti e Reduci; lire 670.000.000

all'Associazione Nazionale Famiglie dei

Caduti e Dispersi in Guerra; lire

180.000.000 all'Associazione Nazionale fra

le Famiglie italiane Caduti per la Libertà

della Patria; lire 1.100.000.000

all'Associazione Nazionale Mutilati e

Invalidi di Guerra; lire 445.000.000

all'A.N.P.I.; lire 110.000.000 alla FIAP; lire

245.000.000 allaFVL; lire 130.000.000

all'Associazione Nazionale Internati; lire

210.000.000 all'Associazione Nazionale

Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento e

dalla Guerra di Liberazione; lire

110.000.000 all'Associazione Nazionaml

Combattenti della Guerra di Liberazione

inquadrati nei Reparti Regolari delle

FF.AA.

ESPRIM E:

sconcerto e stupore per il putiferio scatena-

to, da parte di alcuni parlamentari, politici,

stampa ecc., contro la risoluzione della

Commissione Cultura della Camera dei

Deputati che ha recepito una parte di quan-

to da noi da anni richiesto.

14 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

EV ID EN Z IA :

... vivo disappunto perché Governo e

Parlamento non trovano quattro soldi per

concedere ai Combattenti dell'ultimo

Conflitto Mondiale ed ai Partigiani combat-

tenti, il titolo di Cavaliere del Tricolore, ma

hanno trovato nelle passate legislature i

fondi per finanziare la posizione assicurati-

va dei dipendenti licenziati per motivi poli-

tici, sindacali e religiosi e per concedere

miliardi di contributi alle società calcistiche

e tante, tante altre elargizioni (legge

Mosca);

... l'assurda e ingiustificata avversione nei

riguardi dei Combattenti della Guerra di

Liberazione il cui sacrificio ha consentito

all'Italia di sedersi al tavolo della pace con

le carte in regola.

RIBA D IS C E C H E:

... non si intendono sminuire i meriti dei

Partigiani, della Resistenza e delle

Insurrezioni perché loro, come noi, hanno

combattuto per un ideale comune, ma si

vogliono affermare con forza e determina-

zione i meriti ed i sacrifici dei cittadini con

le stellette per liberare la Patria del nazifa-

scismo;

. . .è necessaria un'inversione di tendenza

nell'uso dei mezzi di informazione, rispet-

tando la "par condicio", per far conoscere a

tutti la realtà storica della liberazione

dell'Italia e dell'Europa, che deve essere

mondata dagli orpelli, posti in essere da

uomini senza scrupoli, per consentire ai

giovani di riscrivere la Storia del Secondo

Risorgimento Italiano.

C H I ED E:

... adeguate e concrete iniziative per fare

includere nei testi scolastici i fatti e gli atti

posti in essere dalle Forze Armate in Patria

ed all'estero dall'8/9/1943 all'8/5/1945,

per liberare l'Italia e l'Europa dal nazifasci-

smo;

... concorsi sui fatti e sugli atti posti in esse-

re dalle Forze Armate dall'8 settembre 1943

in poi e sul contributo dato per la conquista

della Libertà e della Democrazia;

... una più equa ripartizione dei contributi;

... la concessione ai Combattenti della

Guerra di Liberazione ed ai Partigiani

Combattenti, del trattamento previsto per i

Cavalieri di Vittorio Veneto, come proposto

dal Senatore Manfredi ed altri con il DDL

170;

... una maggiore attenzione delle televisio-

ni, in particolare della RAI, e della stampa

per sensibilizzare la pubblica opinione sui

fatti che ci riguardano, anche in previsione

delle celebrazioni, nel 2005, del 60° anni-

versario della fine dell'ultimo Conflitto

Mondiale.

IM PEG N A IL PRES ID EN T E

A C H I ED ER E:

... al Parlamento, alle Regioni, alle

Provincie, ai Provveditorati agli Studi, alle

Scuole, ai Comuni e a tutti gli Enti comun-

que interessati alle vicende della Libe-

razione, l'osservanza della "par condicio"

nell'organizzazione di manifestazioni e

cerimonie commemorative, nelle comuni-

cazioni, nella pubblicità, nell'edificazione

di Monumenti e Mausolei, nella concessio-

ne di benemerenze, nell'elargizione di con-

tributi e agevolazioni;

... al Ministero della RI. l'inclusione nei

testi in uso nelle Scuole, dei fatti e degli atti

posti in essere dalle FF.AA. dall' 8/9/1943

all'8/5/1945, con particolare riferimento al

contributo dato dai Militari nella liberazio-

ne dell'Italia e dell'Europa dal nazifasci-

smo, compendiato in 87.000 Caduti,

530.000 Combattenti inquadrati nei Reparti

Regolari delle FF.AA., 80.000 militari com-

battenti nelle Formazioni Partigiane,

590.000 prigionieri dei nazisti e l'organizza-

zione di concorsi come fatto per la Giornata

della Memoria, per impegnare i giovani ad

approfondire la Storia sulla Liberazione.

A PO RRE I N A T T O :

... tutte le iniziative ritenute utili e necessa-

rie, per realizzare un'aggregazione cultura-

le, politica e sociale in grado di ridimensio-

nare gli atti posti in essere dai mass-media

per cancellare dalla storia e dalla mente

degli italiani il contributo dato dalle FF.AA.

durante la Guerra di Liberazione.

A PREN D ERE E M A N T EN ERE:

... costanti contatti con le istituzioni gover-

native, politiche, culturali, sociali, parla-

mentari e con tutte le associazioni, senza

alcune distinzioni di colore politico, per

discutere i problemi riguardanti il nostro

impegno nella Guerra di Liberazione,

tenendo presente che non esistono e non

devono esistere steccati e barriere, per una

definitiva riconciliazione.

A D IBA T T ERE:

. . .in ogni circostanza i problemi di comu-

ne interesse che riguardano l'associazione e

la collettività, impostati allo stile che ci è

proprio, per il raggiungimento degli obiet-

tivi delineati.

A D A R E:

... la massima diffusione al presente O.d.G.

inviandone copia ai Presidenti di Camera e

Senato, alla Commissione Parlamentare

per l'indirizzo generale e la vigilanza dei

servizi radiotelevisivi, ai Capi Gruppi di

Camera e Senato, alle Commissioni Difesa,

Cultura ecc. di Camera e Senato, al

Ministro di RI., ai Provveditori agli Studi,

al Garante, ai Presidenti delle Regioni,

delle Provincie, ai Sindaci dei Comuni inte-

ressati, ai Prefetti, al Presidente della RAI,

agli organi di informazione, alle scuole,

agli Enti e persone che il Presidente a suo

insindacabile giudizio riterrà opportuno e

necessario.

I l Presidente può autorizzare singoli Soci

a porre in atto le attività che riterrà oppor-

tune e rappresentare la necessità di una

regolamentazione per:

- Consentire il ricovero di tutti gli ex com-

battenti negli ospedali militari;

- Di consentire le sepolture dei Veterani

nei Cimiteri di Guerra.

IN V ITA

I signori Soci a controllare i testi, in uso

nelle scuole riferiti alla storia del secolo

passato, con particolare riguardo agli atti

posti in essere dalle Forze Armate Regolari

dall'8 settembre 1943 all'8 maggio 1945,

dalla Resistenza, dai Partigiani, dalle

Insurrezioni, ecc., segnalando eventuali

omissioni, strumentalizzazioni, violazioni

storiche, disparità di trattamento ecc., indi-

cando l'autore, l'editore, il titolo e l'istituto

che ha adottato il testo, per poter invocare

la "par condicio" e segnalare la questione

al Garante ed alle Autorità competenti.

IM PEG N A T U T T I I S O C I

a sostenere e propagandare il contenuto del

presente O.d.G, ed a fare quanto è nelle

loro possibilità per far conoscere atti e fatti

dei quali siamo stati protagonisti, scriven-

do ai giornali, riviste e televisioni pubbli-

che e private.

Il Segretario II Presidente

(Rag. Tullio Torti) (Gerì. Giuseppe Valencich)

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 15

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PA O LA G IU SEPPIN A RUSSO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Mangiando noccioline zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

"MANGIAND O NOCCIOLINE" di Paola Giuseppina Russo

A.E.O.P. Edizioni

pp. 200 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

aola Giusepp ina Russo, giornal ista da anni impe -

[j j gnata nel sociale, creatr ice di una rete d i in fo rma-

zioni inerente ai p rob lemi scolast ic i .

L'autrice r iscopre nella genu in i tà d i immag in i improv-

vise e cont inue i

valor i sensibil i e

v ibrant i del la l ir i-

ca eterna.

Un c a m m i n o

nella poesia d o -

ve si è raccontata

a t t raverso i se-

g u e n t i t e m i af-

fe t t i fami l iar i , r i-

f lessioni, v icende

vissute, una rac-

col ta di poesie e

raccon t i in un

v iagg io i t ineran-

te d i un cammino

d i crescita, r icco

d i e m o z i o n i d i

sen t iment i che scavano nel p r o f o n d o con l ' invi to a

tog l ie rc i g l i occhial i e guardare il m o n d o at t raverso gl i

occh i de i b a m b i n i . La f o t o d i c o p e r t i n a o p e r a

de l l 'Ar t is ta tarant ino Gianf ranco Ga t to .

Un l ibro ada t to alla famig l ia , per i t e m i t ra t ta t i risul-

ta un t es to scolast ico, ada t to ai bamb in i del 2° ciclo

e lementa re , per la scuola med ia e per il Biennio del le

Super ior i .

Svo lge la sua intensa at t iv i tà nel m o n d o del la scuola,

donna impegna ta cos tan temente a d ivu lgare in fo rma-

zioni ha v in to il Premio Europeo: " D o n n a e Soc ie tà"

Marzo 2002 . Tut te le stor ie con tenu te nel l ibro si p re-

f i g g o n o lo scopo di sp ingere il le t tore a porsi de l le

d o m a n d e so l le t icando la creat iv i tà. C o m p i t o comune

alla scuola che tra le sue f inal i tà ha que l lo di far emer-

gere la capaci tà di comunicare le p ropr ie emoz ion i

nella pienezza del la realtà quo t id iana .

Il l ibro è s tato presenta to a Taranto, c i t tà dei due zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LTURALI mar i , al Palazzo del la Cul tura, l 'Assessore Gennaro

Esposi to, Consig l iere Regionale Puglia Luciano M ineo ,

Consig l iere Comuna le d i Taranto Nicola Infesta, relatr i-

ce la giornal ista Rosalba Di G io rg io . Poesie ded ica te a

pe rsonagg i famosi come Totò e Renato Carosone, a

Mar ta Russo e Ilaria A lp i , a bambin i che hanno occupa-

t o la cronaca; nel t ema la ri f lessione poesie ded ica te a

Mad re Teresa di Calcut ta e a San Pio da Pietralcina.

"MITO , TRAGEDIA , FILOSOFIA -PERCORSI EURIPIDEI" di Micaela De Rubertis

Cosmo lannone Editore

pp. 304

Isernia 1997

y na sola considerazione tra le tan te sugger i te da

ques to l ibro:

Secondo le conv incent i a rgomentaz ion i de l l 'acuta

autr ice del t r a t t a to , la donna è la depos i tar ia del la con-

cez ione del la zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

It r a g e d i a c o m e

Micaela De Rubertis s e m e f i loso f i co

e u r i p i d e o , p ro -zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA. -r j . p r io per la sua M i t o , T r a g e d i a . .

pos i z i one di F i l r t c n f i s 1

spe t ta t r i ce o os-

servatr ice a t ten-

ta e responsabi-

le de i cont raent i

uman i e dei mi t i

che li hanno a

vo l te a t tenuat i e

a vo l te esaspe-

rat i .

Un t r a t t a t o

di f f ic i le per l 'au-

t r i ce , ma at-

t raen te da leggere , il cui percorso è agevo la to dalla

freschezza de l lo sti le e dal conv inc imento che t raspare

da ogn i r igo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBALino Nardacci

16 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

S T O R I A D I V I T A V I S S U T A

L LUNGO VIAGGIO DI UN UOMO QUALUNQUE L a guerra, la fame, la miseria, la

povertà furono i resti più eviden-ti, nel 1945, quando si sancì la

fine della grande guerra, di tutta l'italia e del suo sbandato popolo.

L'arte dell'arrangiarsi fu, per molti, il rimedio a tanti mali, sicuramente emi-grare era la soluzione migliore per quei pochi che se lo potevano permettere. La gente del Sud poi aspirava ancora o alla grande America o al nuovo mondo, l'Australia.

Angelo, a quel tempo, aveva solo sedici anni, una famiglia pietosa alle spalle, doveva rinunciare a tutto perché l'unica fonte di sopravvivenza era la zappa o la falce, non aveva soldi, si vestiva di stracci lavati e stirati dalla zia e li indossava con estrema dignità.

Non era felice ma nemmeno infelice: era triste perché si sentiva solo! Eppure la sua, nonostante la povertà, era una grande famiglia, ma per Angelo quella casa era in verità vuota, perché non ebbe mai la gioia di vedere sua madre!

La vide sì, per quei pochi istanti che si trascorrono senza memoria, nei primi 14 mesi di vita, poi ella sparì come una meteora perché Iddio la chiamò a sé. E da quel giorno, dinanzi a quei teneri occhioni calò il buio e la solitudine.

Angelo nonostante i suoi 16 anni, questo lo sapeva già, non voleva morire con la zappa in mano, voleva vivere, modificare quello che pareva essere il suo destino e dimostrare a se stesso chi era, forse pensava che l'amata madre lo avrebbe, in ogni caso, protetto e aiutato.

Così Angelo, il 5 Maggio del 1951, dalla città di Napoli giunse a Roma, presso Castro Pretorio e lì vi sostò fino al giorno sette, perché ci fu la domenica che spezzò il suo arrivo.

Roma, la città eterna, bella ed ele-gante, con i suoi vialoni alberati, il Colosseo, il Cupolone, il Tevere! Quanta meraviglia dinanzi a quegli occhi innocenti ma quanta paura nel capire che, fuori del suo paesello, c'era tutto un Mondo da scoprire e da vivere.

Da Roma Angelo raggiunse la scuola di Polizia a Nettuno, ridente cittadina sul mare a circa 50 km dalla capitale; lì fre-quentò il corso per otto mesi, infine fu destinato a Milano. Qui vi restò 19 anni, prestò il suo servizio di Agente con

amore, dedizione e onore, non riuscì mai ad essere spietato, freddo ed indif-ferente; anche nelle situazioni peggiori si metteva sempre la mano sul cuore.

Credo che colui che porta con sé un fascio di dolori, o diviene più arido o più umile e buono al punto di non sopporta-re la sofferenza degli altri, ma farla pro-pria perché tanto ci si è abituati.

Angelo qui visse i migliori anni della sua vita, imparò a vestirsi con eleganza, si sforzò di usare una dizione orale il più possibile corretta, cercando di diminuire la sua inflessione dialettale, vide da vici-no - per motivi di servizio - personaggi famosi, uomini politici, potè apprezzare il Gota dell'alta imprenditoria milanese alla "prima" del Teatro alla Scala. Unitamente sentì anche sulla sua pelle il freddo o il caldo quando era di pattu-glia, il dover sferrare colpi per salvarsi dai tumulti della folla inferocita quando fu un "Celerino" e chissà quant'altro.

Angelo ebbe anche una nota rosa durante quegli anni; incontrò, per pura casualità, una giovane ragazza altret-tanto semplice come lui, esile e carina ma con una evidente nota stonata: la sua profonda tristezza contornata da un suo ostinato silenzio. Insomma Irene era sola come Angelo, niente famiglia, niente affetti autentici, niente di niente. Dal loro "nulla" esistenziale, nacque l'Amore, un Amore concreto, solido, totale.

Così Angelo e Irene, con assoluta semplicità divennero dinanzi a Dio, marito e moglie; nacquero poi due figli desiderati con forza e amore. Prima arrivò Micol, una bimba piccola e bruna ma pepata, poi arrivò Nicola, un maschietto buono, un po' lagnoso e spesso inappetente. Irene, un giorno, si ammalò gravemente e dovette ricorrere alle cure ospedaliere. Ma la situazione era seria, non lasciava intendere buone speranze.

A quel punto Angelo scoppiò. No a sua moglie, no alla madre dei suoi figli, no a lui che già tanto aveva dovuto per-dere, in passato, per volontà suprema! Ma si armò di coraggio, nonostante l'im-mensa disperazione. Spezzò le sue 24 ore dividendole con il servizio in Polizia, con l'essere mamma e papà insieme, con la continua assistenza alla sua gio-

vane sposa. Ma Dio, nella sua infinita bontà, volle benedirli e riunì questa famiglia che avrebbe potuto frantumarsi come era già accaduto a quella di Angelo.

Di nuovo insieme ricominciarono da capo e il destino volle che Angelo ritor-nasse a Roma per fare il Poliziotto.

Dopo tre mesi di permanenza roma-na, Angelo andò a riprendersi il suo cuore che viveva a Milano e, il 15 otto-bre 1969, finalmente tutti si ritrovarono riuniti in una bella casa, vuota perché grande, povera perché doveva ancora essere finita ma colma di amore e di unione reciproca.

Trascorsero 21 anni e Angelo, rag-giunti i 40 anni di servizio, andò in pen-sione. Non senza rammarico! Togliersi la divisa indossata per tutta una vita, lasciare l'arma che portava con sé da sempre, lasciare il prestigioso Corpo di Polizia che tanto gli aveva dato no-nostante i suoi duri sacrifici. Fu, quel giorno, un momento intriso di un dolore acuto e profondo. Angelo amava il suo lavoro, amava la gente che lo circonda-va, amava la sua Patria, l'Italia e mai esitò di affrontare alcun tipo di rischio. E così si chiuse la "carriera" di quell'uomo qualunque.

Oggi Irene e Angelo vivono serena-mente la loro senescenza, si prodigano sempre per i loro figli e per l'adorato nipotino Angelo Junior, figlio di Micol e bello come il sole, proprio come suo nonno.

Chi vi ha scritto quest'avventura è proprio Micol, una donna equilibrata per l'amore familiare ricevuto e affermata nella professione. Grazie ai sacrifici di Mamma e Papà e grazie alla Polizia di Stato ho potuto studiare, laurearmi a pieni voti, specializzarmi in più discipline con il massimo del punteggio, ho impa-rato da mio padre il rispetto dell'altro, chiunque egli sia, ho compreso e matu-rato il significato autentico di Libertà, Democrazia, Società perché, per garan-tirci queste grazie, la Polizia insieme a tutte le Forze dell'Ordine, si prodigano quotidianamente e instancabilmente, mettendo a rischio la loro preziosa vita per garantire la nostra.

Una figlia devota MICOL

F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 17

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A F I A M M E D ' O R O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Il Socio Francesco Graziosi, Perugia € 20,00

La Signora Giancarla Scaiola, Cuneo, in ricor-

do del coniuge Francesco Farris € 20,00

A L L A S E Z I O N E DI P A L E R M O

L'Ing. Giuseppe Zanni € 50,00

A L L A S E Z I O N E DI S I R A C U S A

La Signora Carmelina Di Falco, per onorare

la memoria nel 1° anniversario della morte

del marito, M.llo di P.S. in Congedo Salvatore Lo Nigro € 30,00

Il M.llo Giorgio Amore € 16,00

A L L A S E Z I O N E DI S U S A

Il Signor Giampietro Caronno € 30,80

A L L A S E Z I O N E DI R O V I G O

Giovanna Panelli (in memoria del padre Fran-cesco) € 150,00

Sergio Pascucci € 60,00 Renzo Ghiereghin € 27,75

Flavio Ambroglini € 24,00

Giuseppe Azzaretto € 5,00

Alfredo Aggio € 4,00 Giuseppe Chiamosa € 50,00

Andrea Campion € 44,00

Gerardo Capossele € 44,00

Giovanni Frezza € 20,00

Efisio Pedron € 20,00

Ivaldo Rossi € 20,00 Carmelo Calvo € 19,00

Giacomo Ditano € 19,00

Sante Cavallaro € 10,00

Arduino Consolati € 10,00

Antonio Duranti € 10,00 Raffaele Spagna € 10,00

Carlo Montesarchio € 9,00

Giuseppe Cuzzola € 7,00

Mario Grimaldi € 4,00 Giuseppe Di Simone € 10,00

Giuseppe Ferroni € 10,00

Mirella Gemmo € 9,00

Mario Pellegrino € 9,00

Giuseppe Savanelli € 5,00

Antonio Pirad € 3,00

A L L A S E Z I O N E DI F O R L Ì

Gerlando Sanzo € 11,00

Lionzo Mele € 4,00

Nicolò Albanese € 4,00

Pasquale Sauco € 10,00

Pierino Capretti € 4,00

A L L A S E Z I O N E DI L A T I N A

Vincenzo Baldassino € 36,00

Mario Giliberti € 30,00

A L L A S E Z I O N E DI T R I E S T E

La Signora Maria Buffon, ved. Silvio Peresson,

nella ricorrenza del 7° anniversario della morte

di Silvio Peresson, Sovr. Capo della Polizia di

Stato € 35,00

Il Socio Cav. Mario Dudine, in memoria della

moglie Signora Mariuccia Garbin nel 4° anni-

versario della morte avvenuto in data 20 otto-

bre 2002 € 220,00

La Signora Teresa Della Pietra, ved. Barbieri,

in ricordo del defunto marito Antonio Barbieri,

App. di P.S. in congedo, nella ricorrenza del

9° anniversario della morte € 25,00

La Signora Pia Tremul, ved. Pertot, in ricordo

del defunto marito Giovanni Pertot, M.llo di 1 a

CI. della Polizia di Stato, deceduto in data

13 agosto 1999 € 18,00

Il Socio Vittorio Cerveni, App. di P.S. in conge-

do, in memoria della moglie Elia Severi, dece-

duta in data 15 ottobre 2002 € 25,00

La Signora Lidia Zamolo, ved. Durighello, per

onorare la memoria del defunto marito Nilo

Durighelli, Col. di P.S., deceduto in data

11 dicembre 1975 € 50,00

La Signora Mariagrazia Alborghetti, ved. Bu-

setti, per onorare la memoria del defunto ma-

rito Angelo Busetti, Col. di PS., deceduto in

data 27 gennaio 2003 € 100,00

La Signora Angelina Melossi unitamente ai fra-

telli Ornella, Marina e Stefano, per onorare la

memoria del genitore, Nerio Malossi, App. di

P.S. in congedo, nella ricorrenza del 7° anni-

versario della morte avvenuto in data 15 set-

tembre 2002 € 60,00

18 - F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003

A L L A S E Z I O N E DI P E R U G I A

Gaetano Medorini € 100,00

Americo Biscossi € 50,00 Gino Bordellini € 24,00 Ennio Arcangeli € 20,00

Enrico Parrucci € 15,00 Fabiano DAmico € 14,00 Renzo Forini € 10,00 Michele Sansone € 10,00

Luigi Ariete € 5,00

Antonio Cucci € 5,00 Gabriele Chiocci € 5,00 Demetrio Martino € 5,00 Adelmo Topino € 5,00

Angelo Moretti € 4,00 Piero Pericolini € 4,00 Carlo Pizzoli € 2,00

A L L A S E Z I O N E DI M I L A N O

Aldo Giovaccini € 1,00 Canio Placido € 50,00

Raffaele Cirillo € 24,00 Antonio Coscarella € 4,00 Pietro Muscarella € 25,00 Giuseppe Palumberi € 4,00 Bruno Bittante € 50,00 Maurizio Granata € 4,20 Francesco laniello € 50,00 Guido Wilmant € 50,00

Domenico Binanti € 9,00 Vincenzo Carnevali € 44,00 Otello Calzoni € 20,00 Michele Pistillo € 20,00 Carmelo Zavettieri € 20,00 Giovanni Spano € 4,00

Nicola Furgiuele € 16,00 Dante Corradini € 20,00 Franco Spagoni € 20,00 Gianfranco Biasia € 14,00 Vincenzo Leopardi € 34,00 Espedito Magnelli € 18,00 Giuseppe Cremona € 10,00 Saverio Renna € 15,00

Gioacchino Polidori € 4,00 Gaetano Migliavacca € 10,00 Giuseppe Piccoli € 10,00 Aleandro Pergola € 10,00

Rosanna Lugarini € 14,00

Maria Luisa Bartocci € 60,00 Emilio Ghilardi € 3,38

Umberto Di Cesare € 6,76 Pasqualina Ferrara € 3,08 Nilde Petracchi € 17,00 Liliana Vitali € 19,00

Maria Avondo € 34,00 Concertina Fasano (in memoria del fratello

Magg. Gen. Alberto) € 70,00

A L L A S E Z I O N E DI R O M A

Angelo Calvanese € 84,00

Alessandro Bernini € 70,00

Pietro Carrante € 50,00

Cosimo Giangreco € 25,00

Nunzio Guerriero € 21,00

Maurizio Nalin € 21,00

Renato Quaranta : € 21,00

Nicola Rendina € 21,00

Filiberto Molini € 20,15

Gregorio Bilotta € 20,00

Francesco Colonna € 20,00

Innocente Donazzolo € 20,00

Domenico Felletti € 20,00

Orlando De Vito € 15,00

Giuseppe Lecca € 15,00

Domenico Migliozzi € 15,00

Giuseppe Palmieri € 15,00

Giuseppe Rizzello € 15,00

Giovanni Alberio € 14,00

Vittorio Emanuele Marsili € 14,00

Alido Ricci € 14,00

Giovanni Monaco € 13,00

Siro Becattini € 10,00

Luigi Bruno € 10,00

Nicolino Cirilli € 10,00

Italo DeAngelis € 10,00

Giovanni Fanti € 10,00

Umberto lannicca € 10,00

Giuseppe La Riccia € 10,00

Domenico Lavia € 10,00

Ermete Giulio Marini € 10,00

Carmine Antonio Martino € 10,00

Rosario Miraldi € 10,00

Antonino Nunnari € 10,00

Benito Palmieri € 10,00

Nicola Pellicano € 10,00

Baldo Petrone € 10,00

Sergio Spallotta € 10,00

Salvatore Trabucco € 10,00

Carmine Sgrò € 9,00

Luciano Silvestroni € 9,00

Dario Rubeo € 8,00

Giovanni De Pace € 7,00

Luigi Alverone € 5,00

Mario Manca € 5,00

Nino Lambiase € 5,00

Franco Molinaro € 5,00

Enzo Picano € 5,00

Vincenzo Rivellino € 5,00

Giulio Serranti € 5,00

Domenico Corrado € 4,00

Elena Fiata € 4,00

Cosimo Giangreco € 4,00

Aurelio Russo € 4,00

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 19

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L A D R O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

EISSSSESSSBM zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

9k MzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ast ro Carlo il man isca lco era un uomo g igan-

| \ / • tesco e d 'aspet to torvo. Ma non era catt ivo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAI V I Aveva eredi tato dal padre il mest iere, casa e

bot tega e mora le sana e e lementa re , ones tà te t ragona

e operos i tà fervente. Non essendos i mai avv ic inato

al l ' is t ruzione, an imava d'intuit i la naturale ingegnosi tà

con cui s la rgava il mest iere. La prat icaccia costru iva il

resto.

V iveva in una bicocca fuor i mano dove le st rade fra

il paese e il con tado, conf luendo, fo rmavano uno s largo

atto a l l 'eserc iz io del la sua att ivi tà, il cui col passare

degli ann i era d ivenuto maest ro .

Un po ' per la magrezza dei primi temp i , un po' per la

sf iducia nel la capaci tà dei figli e nei frutt i pratici del l ' i -

s t ruz ione "solo braccia ben gu idate cavan pani dal

forno" i suo i figli - tut t 'una nidiata - e rano anal fabet i ,

come del resto lui e suo padre: accorata mort i f icazione

del la mog l ie , che sin dal la nasci ta del pr imo aveva div i -

sato con segreto quanto steri le ardore di dargl i tutto

quel lo che invano da b imba aveva sperato per sé. Ma

tant 'è .

Il mar i to anche in prev is ione d'aiuto per le crescent i

necessi tà fami l iar i e del lavoro che l ievi tava, avv iava sul

propr io l 'avvenire dei f igl i , con un 'educaz ione tanto r igi-

da da sconf inare nella durezza . Del resto, il mest iere

suo s tesso era duro, e a fur ia di eserci tar lo da b imbo

l 'animo vi si era a sua vol ta forgiato e tempera to . E il

suo or izzonte , anche per le gret tezze dei tempi , poco

s largava oltre i conf ini del la famigl ia, del la fuc ina a

mant ice , de l l ' incudine a b icorn ia, e degl i zoccol i dei

caval l i e de i ferri da inchiodarv i .

Le sue man i esper te sp ianavano, p iegavano, l imita-

vano e fo ravano il ferro a sua vo lontà, c o m e un oref ice

l'oro.

Po iché le scuo le erano pe ' figli dei r icchi , i suo i , piut-

tosto che buttarl i nella st rada - d 'onde cer to avrebbero

dev iato ve rso i mil le pericol i in agguato - o lasciarl i a

casa d o v e sarebbero stati c roce e intralcio al le pesant i

f accende domest iche del la madre , se li teneva a bot te-

ga, e m a n m a n o che c rescevano assorb ivano il mest ie-

re con l 'esempio e la prat ica dei pr imi rud iment i . E

bastava un 'occh ia ta perché r igassero dri t to.

Verso i c inque anni già consegnava loro pezzi di

p iombo af f inché, c o m e lui col ferro, s ' ingegnassero con

un martel let to a r icavarne piccoli ferri da caval lo . E

dovevano farli e rifarli, f inché lui non ne fosse contento,

e ne o rnasse i mur i del la bot tega e li pa ragonasse tra

loro a ravvivare l 'emulazione. Ancora ragazz i , g ià sape-

vano al ternare il sapiente colpo di marte l lo del padre

con il loro di mazza sul ferro incandescente che spriz-

zava scinti l le pest i fere. E si che erano poco più alti del

toppo bruc iacchiato in cui era infissa l ' incudine.

Ben igno, ul t imo del la nidiata, era stato più for tunato.

Con la t r ibolazione, l 'esper ienza, le necess i tà cre-

scent i e l 'aff inatura del naturale ingegno. Mast ro Car lo,

p iù che improvvisar l i , aveva f inito con l 'essere cons ide-

rato veter inar io dai più poveracci di lui, che il veter ina-

rio vero non se lo potevano pagare. E a iu tava caval le a

partor i re, sa lassava cavall i di t roppa press ione, appl i -

cava st inchiere, fasc iature protett ive e curat ive e ferri di

spec ia le fat tura.

Con lo s largare il mest iere, il b isogno d i venne meno

assi l lante e Ben igno, con la protezione del la madre

andò a scuola. A l matt ino.

Nel pomer igg io gli toccava la trafi le dei fratel l i mag -

gior i . Né adduceva pretesti né cercava scuse per es i -

mersene . Quel la terr ibi le c inghia che c ingeva i f ianchi

del padre , tutta ornata di lucenti teste di ch iod i di ferro

da caval lo , con la quale il padre a m m a n s i v a le bestie

r iot tose, era spauracch io e sprone a incondiz ionata sot-

tomiss ione.

Non l 'aveva mai provata, ma ne aveva paura solo a

guardar la . Inorridito e affascinato ins ieme, spesso si

perdeva in fantast icher ie guardando il padre che r idu-

ceva ad agnel l i sgozzabi l i i caval l i più r ibell i . C o n la sua

m a n o na possente ne afferrava il labbro super iore, vi

app l icava il torc inaso, cercava al tatto sul col lo la vena

g ius ta , vi pogg iava una mister iosa lancet ta e, facendo

marte l lo del man ico d 'un martel lo, asses tava un picco-

lo co lpo, e subi to, c o m e dal get to di una mag ica fonta-

nel la r idotta a invisibi le foro, raccogl ieva una secch ia di

sangue zampi l lante. C o m e facesse a ch iudere la ferita

aper ta non r iusciva a veder lo .

S tornava lo sguardo raccapr icciato. Al t re vol te resta-

va ammi ra to del la esper ta dis invol tura con cui r ipiegata

l 'ugna del caval lo sul la coscia, ne abbassava , pareg-

g iava e augnava lo zocco lo , con l'affilata ugnel la a

fo rma di palet ta, per prepararvi il letto del fer ro. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

20 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

C o m e faceva a fe rmars i al momen to g iusto? A ogni

co lpo, paventava di vede re l 'ugna sangu inare . E resta-

re d isgustato a lacr imare q u a n d o il ferro, g ià pronto ma

ancora rovente, v 'era p remuto per il combac iamen to

def ini t ivo, e l 'ugna f r iggeva in una nuvolet ta b iancast ra

d 'acre fumo di corno bruc iato. Non sapeva che fosse

amor paterno, e per il padre nutr iva solo ammi ra to t imo-

re. Que l l ' uomo più forte di un caval lo imbizzi to g l ' incu-

teva t imore e paura. S p e s s o l 'aveva sent i to minacc iare

i fratell i svogl iat i : "Se vi co lgo ancora a c iondolare, vi

sa lasso come cavall i selvat ic i " . Ben igno non si faceva

cogl iere. Magar i t rascurava i compi t i , ma il suo ferro di

caval lo col p iombo, da q u a n d o usc iva di scuola a sera,

lo model lava.

La naturale tendenza allo svago , propr ia del l 'età

acerba, era dunque s e m p r e repressa, umi l iata,

mort i f icata e de lusa. Un ico suo d ivago, l 'ac-

cens ione del forno del la fuc ina. Vi r iusciva

con una piccola mana ta di st ipa, accor ta-

mente d isposta fra la b race superst i t i e i

carboni spent i , che fungevan da carbo-

nel la, pr ima d 'a l imentar lo con polvere

e poi con pezzett i di coke . Il susci tare

la f i amma che a ogni insuff lata di

mant ice sb iancava d ' inedia per rav-

vivarsi azzurandos i , lo t raspor tava

oltre il paese e i mont i , su l le ali del

decol lo fantas ioso.

Quanto sarebbe vo lu to essere

lontano. Ma la d ipendenza del padre

e ra cos t r i z ione in tang ib i le . Fa ta le

c o m e sentirsi v ivo e sof ferente. Fu così

che cominc iò a mar inare la scuola. Sal iva

verso le col l ine a co rona del paese , e

s 'addent rava nei bosch i . Sol i tud ine e f io-

rellini di selva gli facevan compagn ia . Non

si accorgeva di pensare e si perdeva a

cogl iere violette che legava a mazzet t i con

fili d 'erba rugosa. Aspe t tava poi al can tone

del la via l 'uscita da scuo la dei compagn i . Gli

s 'af fol lavano intorno e gli por tavan via le v io le, spe -

cie le femminucce . Del resto lui non av rebbe saputo

che farsene.

Avrebbe des iderato portar le alla madre . Ma gli era

interdetto. Non ne av rebbe potuto giust i f icare la prove-

nienza e non era atto a ment i re . La panica paura del

padre gli s' inf i l trava perf ino nel la cosc ienza. Ma poiché

al padre rassomig l iava, i compagn i cominc ia rono a dar-

gli il nomigno lo di "Cadet to viola", e lui ne sorr ideva

compiac iu to . L 'amore per i fiori gli r i tornava perf ino nel

nome. Ma, com 'è g iusto, non era t ranqui l lo. Quando il

nodo fosse venuto al pet t ine. . . Eppure , nonostante le

mol te assenze , fu p romosso , e non se ne capac i tava.

Tacque solo il r imorso d issol to nel la realtà. Non aveva

sottratto niente a nessuno . Neanche a se s tesso. Il suo

dovere di scolare l 'aveva compiu to . Nessuno poteva

lamentars i di lui, neanche lui s tesso, che se aveva

perso qua lche lezione s'era anche arr icchito d' indicibi l i -

tà semicosc iente . Ques te eran sensazioni non razioci-

nio.

S'era dunque lasciate al le spal le le e lementar i .

L'orgoglio del la madre fu così g rande e commosso , che

gli regalò l 'unica rel iquia fami l iare. L'orologio del padre

suo. Un piccolo ogget t ino d 'argento del l 'ot tocento con

corda e chiavet ta. E c o m e rel iquia lo accet tò e lo tenne.

Al pr incipio del l 'anno seguente , il pr imo del la scuola

tecn ica, la madre agg iunse al l 'orologietto un 'evane-

scente catenina d 'argento, acquistata con mil le sacrif ici

personal i . Entrambi e rano affetto e orgogl io ins ieme a

Ben igno, che non si sent iva m e n o di nessuno dei c o m -

pagni r icchi, che s fogg iavano orologi modern i a brac-

cialetto. Ma non lo most rava e tanto meno lo scior ina-

va, compreso di pudore per la propria or ig ine

p lebea. Con o senza orologio, restava il f iglio

del man isca lco e i r icchi restavano r icchi.

L'abisso r imaneva incolmabi le, e non l'in-

v id iava, s ia perché era sent imento fuori

del la sua natura, sia perché non si sen -

t iva m e n o intel l igente con in più capa-

cità manua l i a essi inconcepibi l i e del

resto inconci l iabi l i con la loro educa-

z ione. La sua era il t imoroso r ispetto

per il loro incomprensib i le benessere.

Che avevan più di lui? Indole dolce

t im ida e remiss iva gli ven iva dal la

madre , in contrasto con il carat tere

v igoroso del padre.

Un c o m p a g n o di c lasse un g iorno,

ch iamato per essere interrogato, lasciò

l 'orologio da polso nel casset to a giorno

del banco, e non ci pensò più, sciatto e

noncurante com'era . Finita la lezione,

ment re la sco laresca usciva e Benigno

indugiava a ord inare i suoi libri per rac-

coglierl i a pacco con la cordicel la, notò

sot tecchi che con fu lminea mossa il

compagno notor iamente più ricco del la

scuo la se ne i m p o s s e s s a v a , f r a m m i -

schiandosi poi al la ressa voc iante che sc iama-

va verso la l ibertà. At t r ibuì l'atto a uno scherzo di gusto

più o meno discut ibi le e non ci pensò più. Se ne ram-

men tò d ' improvv iso qua lche g iorno dopo, nel momento

in cui , cacciata la m a n o nel la tasca dei pantaloncini per

porgere un pennino a un c o m p a g n o che gl ie l 'aveva

r ichiesto, si t rovò nel pugno il proprio orologiet to fra

innumere c ianfrusagl ie. Il r icordo di quel lo rubato gli

p rodusse un istintivo mov imen to inverso di protezione,

e r icacciò la mano in tasca, c o m e a celarvelo. Pescò

poi a tatto e r invenne e porse il penn ino. Usato e ar rug-

gini to, ma pennino era .

Quel l 'a t t imo di t en tennamen to per assoc iaz ione fra

oro logio rubato e oro log io propr io costruì poi , con un

oscuro senso di co lpa, mol ta parte del la sua tor tuosa

psicologia futura. E non seppe mai spiegarsi la ragione

F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 21

Page 12: Editoriale · 2018. 11. 5. · Proviamoci in un altro modo, forse meno esatto, ma più tangibile. Immaginiamo di disporre di alimenti esclusi-vamente di un tipo e vediamo quanto di

del sub i taneo occu l tamento d 'un ogget to propr io. Fatto

è che nei g iorni seguent i non cap iva più l 'a t teggiamen-

to dei compagn i che parevano sfuggir lo o rdendo un

inspiegabi le quanto chiaro os t rac ismo. Ma più essi l'e-

s t raneavano , e più Benigno se ne a l lontanava r inchiu-

dendos i c o m e baco nel bozzo lo e scoprendos i a sé

insuff ic iente. Forza e debo lezza ins ieme. Cominc iò così

la sua sol i tud ine fra la gente , né mai dal bozzolo spie-

gò ali da far fa l la.

Qua l che t empo dopo, fu raggiunto nei pressi di casa

dal c o m p a g n o vi t t ima del fur to . Lo affrontò s icuro e spa-

valdo: "Non ti pare di aver scherza to anche t roppo?

R idammi il mio orologio". Pr ima arrossì , poi sb iancò.

Guardò il padre da lontano. Col vol to arrossato dal

fuoco e dal la fat ica, forg iava il ferro che il fuoco avevo

reso mal leab i le , come lui il p iombo. Se iniziava una dis-

cuss ione e il padre fosse in tervenuto, non di ladrocinio

temeva , ma del solo sospet to d 'esser lui sospet ta to.

S a p e v a chi era il ladro, e gli r ipugnava di fare la

spia:

"Il tuo oro log io non l'ho rubato io".

"Non l'hai rubato tu è? te l 'hanno v isto. Ce l'hai in

tasca . . . " .

"Quel lo che ho è mio".

"È tuo eh? E si , ce l 'hai. . . e n'hai tol to il c intur ino per

camuffar lo" .

"Vat tene, se no ti s t rozzo". Onta e t imore del padre

g l ' incussero tale minaccia di tono, che l'altro se ne

tornò senza vol tars i :

"Se io resto senza oro logio, tu ladro sei e ladro resti ,

f iglio di arrangiacaval l i fot tuto!" .

S 'avv iò verso la bot tega conturbato , umi l iato e con -

fuso. S a p e v a che anche l'altro aveva le sue ragioni . Ma

come av rebbe potuto fargli in tendere le propr ie se, per

quanto a lmanaccasse , non le in tendeva lui s tesso?

Solo una cosa era certa. Il ladro non era lui. C o m e le

cose si fossero ingarbugl iate, non lo cap iva. E s i , che

avrebbe vo lu to vederc i ch ia ro . . . Beh , la pensassero

come c redevano . La sua cosc ienza era sgombra . Le

cose e rano andate così , e non si potevano modi f icare

né chiar i re. Ne si poteva far non essere quel lo che era

stato, né quel lo ch 'era parso con tutti i segni del vero.

Era fa lso. Ebbe? Che cos 'è il vero, sono l 'apparenza

percepi ta e lasciata dal momen to che passa?

Que l pomer igg io s 'ebbe la pr ima rabbuffata dal

padre pe rché non riusciva a p iegare il p iombo già ridot-

to a lista di spessore adat to. Si det te anche un co lpo di

marte l lo sul l ' indice del la sinistra e l 'unghia gli d ivenne

v io lacea: "Entra l'arte" fu il soddis fat to c o m m e n t o del

padre con tono così duro che , g iungendog l i minacc ia,

se la fece addosso , sb iancando. Padre e fratell i sgh i -

gnazza rono dandogl i del lattante in fasce, e dovet te

correre a cambiars i , p rendendos i un calc io nel sedere .

A sera il s o n n o tardò a veni re e la notte passò d o r m e n -

do poco e male . Il giorni seguen te nel l 'ora di interval lo

se n 'andò a contemplare mare e vel ier i sul molo .

Quan to av rebbe voluto essere f igl io d 'uno di quei cap i -

tani di nave e nav igare con lui. Avrebbe soppor ta ta qua-

lunque fat ica.

Fu raggiunto e c i rcondato dai compagn i del l ' intera

c lasse, che, resp ingendolo e beffandolo, p roc lamavano

in coro scandendo le si l labe: "Cadet to v io la ladro. Figlio

d 'arrangiacaval l i ladro". I g iovani sanno avere innocen-

te ma raff inata crudel tà negli scherzi e nel la v io lenta

d i fesa del loro panico e connaturato senso di dir i t to v io-

lato, di giust izia of fesa. Ben igno avrebbe vo lu to s c o m -

parire o fuggi re. Non poteva. Era c i rcondato e spinto

sul l 'or lo del la banch ina. Scansò una g o m e n a d'attrac-

co, pogg iò le sue spal le a una bitta. Frontegg io i c o m -

pagni voc iant i . Il ladro era lì, davant i a lui, e più degli

altri s 'accaniva: "La-dro. La-dro".

"Non sono un ladro. Digl ielo tu" , gr idò con es t rema

speranza , de lusa perf ino nel tono.

Le si l labe non gli r in t ronavano tanto nel cran io quan-

to nel cuore. Non vit t ima d'un errore si sent iva , ma

d 'una congiura. E poi , che c 'entrava il padre?

"La-dro. La-dro", e il più accani to era propr io lui, il

ladro. Ladro e di f famatore. Ma er? r ' g l in di r icco, e pei

r icchi il padre gli aveva inoculato s p e t t o . Rispetto

dovuto dal povero al r icco, dal l ' infel ice al po tente . Che

r icchezza è potenza.

La st izza gli sbot tò in pianto amaro pe rché consa-

pevo lmen te inuti le. "Digl ielo tu che non è vero" più che

ing iunz ione suonò imploraz ione. "La-dro" scandì la bef-

farda r isposta.

"La-dro" fu l 'eco dei molt i .

Se dal la madre gli proveniva mansue tud ine e t imi-

dezza , nel padre ancorava v io lenza latente e forza

inconsapevo le .

"Il ladro sei tu " urlò. Ma dal ladro s 'ebbe uno spinto-

ne e uno sputo.

Si sent ì incastrato senza scampo. Gli occhi gli si

appannarono . Scrol lò quell i che gli e rano più vicini ,

afferrò il ladro al la cintola e lo t rasportò sul l 'or lo del la

banch ina . Se non l 'avesse lasciato in t empo , sarebbe-

ro precipitat i ent rambi avvinghiat i ne l l 'acqua con proba-

bili conseguenze funeste . L'intuì al l 'u l t imo istante e lo

lasciò p iombare g iù . Poi fuggi senza vol tars i indietro,

fra due ali int imidite.

A sera , qua lcuno riferì al manisca lco che suo figlio

Ben igno aveva get tato a mare il f igl io di que l ta le, per il

qua le , lui povero, provava rispetto e doveva ossequ io .

Se ne meravig l iò , che ben altro credeva avesse istillato

nei f igl i . Non chiese spiegazioni che r i tenne super f lue.

Sf ibbiò la cintura chiodata f issando severo Ben igno,

che solo il g iorno pr ima a quel gesto se la sa rebbe fatta

addosso . Ma al lora lo vide venire a lui minacc ioso,

guardando lo dritto nel le pupil le scinti l lanti d' ira domata .

Né più tardi si p iegò alla conso laz ione del la pietà

mate rna . Se si sent iva g iocato e beffato, avver t iva pure

che dent ro gli c resceva qualcosa, ma non sapeva che,

e invano cercava, con caparb ia durezza crescente e

t roppo g rande per la sua età.

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22 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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8 * wmmm zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

La polizia nel regno d'Italia (1859-1861)

d i M i l o J u l i n i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LA PO LIZ IA N E L R EG N O D ' IT A LIA (1859-1861)

Esaminiamo ora la Tabella n.° 1, riguardantezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA " Vestiario, ed

armamento delle Guardie di Sicurezza pubblica" : era la

seconda uniforme del corpo, la prima del regno d'Italia, che

comprendeva anche quella per i comandanti d i compagnia,

non contemplata dalle precedenti disposizioni del 1852.

Anche questa volta la descrizione non era accompagnata da

figurini.

Il Comandante vestiva una tunica d i panno turchino (bleu

scuro), abbottonata sul davanti a due righe, con nove botto­

ni d i composizione bianchi, bombati, uguali a quelli dei

Reali Carabinieri. - Paramani quadrati - e colletto alto,

aperto sul davanti, dello stesso panno - fioraggio doppio tes­

suto in argento al colletto della tunica alle due estremità.

Pantaloni - D i panno bigio [grigio azzurro], con filetto bleu

celeste (Pistagne).

Kepy - D i feltro finissimo, con imperiale e visiera d i cuoio

nero inverniciato, con bordo pure nero ed inverniciato,

adorno ai quattro lati d i una pistagna d'argento - Gallonano

d'argento (secondo i l grado) - Coccarda nazionale tessuta in

seta - Cappietto d'argento - Stemma d'argento - Nappa

d'argento - Tela incerata pel cattivo tempo.

Berretto - D i panno turchino simile a quello della Tunica,

con cordoncini d i panno bleu celeste ai quattro lati; soggoli

e visiera d i cuoio verniciato, con stemma reale in argento

sul davanti; e con cordoncino d'argento (secondo i l grado)

all'estremità e tutto attorno.

Cravatta - D i lana nera con fibbia, orlo bianco all'estremità

superiore.

Guanti - D i pelle bianca.

Gabbano [cappotto largo] - d i panno turchino simile a quel­

lo della Tunica, con cappuccio, con cintura d i friggia, con

cintura dello stesso panno, foderato in tessuto lana nera.

Cordelline - D'argento della lunghezza d i due metri con

spallina intrecciata (non necessaria quando i l comandante

portava le spalline da ufficiale), dalla quale pendono tre cor­

doni che cingono i l braccio sinistro, e tre fiocchi, uno sopra

e gli altri due sotto, attaccati a due piastre intrecciate d'ar­

gento, che adornano la parte sinistra dello stomaco; dalla

spallina pende un cordone in quattro, che passando intorno

al collo, passa pure davanti lo stomaco e viene a fermarsi ai

bottoni della Tunica (a quelli superiori).

Spalline - Secondo i l grado (se ha grado d'Uffiziale d'arma­

ta).

Cinturino - D i cuoio nero verniciato, e come quelli della

Truppa d i linea, trapuntato d i seta rossa, e con placca d'ot­

tone surmontata da uno stemma d'argento, sul quale è scrit­

to Sicurezza Pubblica (S.P.).

Spada - Come gli Uffiziali d i linea (fanteria).

I l M aresciallo d'Alloggio portava una tunica come quella

del Comandante - Le lettere S.P. intrecciate in ricamo d'ar-

XXIX

Page 13: Editoriale · 2018. 11. 5. · Proviamoci in un altro modo, forse meno esatto, ma più tangibile. Immaginiamo di disporre di alimenti esclusi-vamente di un tipo e vediamo quanto di

gento alle due estremità del col­

letto.

Pantaloni - Lo stesso d i quelli del

Comandante, ma senza pistagne.

Kepy - Come sopra, adorno ai

quattro lati d i cordoncino in seta

bleu ed argento - Nappa in seta

bleu ed argento misti.

Berretto - Lo stesso d i cui sopra,

ma senza cordoncino d'argento

all'estremità inferiore.

Cravatta, Guanti, Gabbano erano

come sopra, e così per tutta la

compagnia o drappello.

Cordelline - Come sopra, intrec­

ciate d i un filo in seta bleu.

Cinturino - D i cuoio vacca verni­

ciato nero, e trapuntato d i seta

rossa, e con placca pari a quella

del Comandante.

Spada - Conforme a quella del

maresciallo d'alloggio dei Reali

Carabinieri - con dragona dello

stesso grado.

Per i lzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Brigadiere, la tunica era

conforme a quella del Mare­

sciallo, ma con numero alle estremità del colletto, - Galloni

doppi, uno a due righe, ed uno ad una sol riga, cuciti tra­

sversalmente al dissopra del paramano della tunica in

argento.

Pantaloni e berretto come quelli del Maresciallo d'alloggio,

e così per tutta la compagnia o drappello.

Kepy - D i feltro , con imperiale, visiera e bordo d i cuoio ver­

niciati nero, adorno ai quattro lati d i pistagna bleu -

Galloncino d'argento ad occhio d i pernice, all'imperiale -

Coccarda nazionale, cappietto e stemma in argento, nappa

rotonda d i lana di colore bleu - Tela incerata pel cattivo

tempo - e soggoli d i cuoio verniciato nero con fibbietta.

Cordelline - D i seta bleu, della stessa forma d i quelle del

Maresciallo, frammischiate d i due f ili d'argento, e d i fiocchi

d'argento.

Cinturino - Come quello del Maresciallo d'alloggio, e così

per tutta la compagnia o drappello.

Sciabola - Lunga da furiere, meno i l pugnale, i l quale è

composto come quello dei Guardarmi delle Regie fortezze,

con dragona uguale a quella dei Brigadieri dei Reali

Carabinieri. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Due balord i torines i deruban o un panciut o e sprovve -dut o provincial e (dalzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Pasquino).

Per i Sotto-Brigadieri, la tunica

era come quella del Brigadiere,

con numeri al colletto e con un

solo gallone in argento a due

righe sul paramano; i l kepy ugua­

le a quello del Brigadiere. Le

cordelline le stesse che del

Brigadiere, ma i fiocchi saranno

solo per un quarto frammischiati

d i f ili d'argento. La sciabola era

la stessa del Brigadiere, senza

dragona.

Per l'Appuntato, la tunica era

come sopra, con un galloncino

d'argento attorno al colletto, ed

all'estremità degli angoli i l nume­

ro d'argento; i l kepy come quello

del Sotto-Brigadiere, con un gal­

loncino in seta bleu. Le cordelli­

ne dello stesso modello d i cui

avanti, ma tutte d i seta bleu. A l

posto della sciabola portava la

daga.

La G uardia portava una tunica

come l'Appuntato , coi numeri

pure tessuti in argento, e come

l'Appuntato aveva cordelline, kepy e daga,

f izyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Piccolo corredo comprendeva: 3 camicie, 3 paia mutande,

3 paia mezze calze d i filo , 2 paia mezzi stivali, 1 Libretto , 1

spazzola per abito, 1 spazzola da scarpe, 1 spazzola da testa,

1 spazzola da bottoni, 1 pettine, 1 pettinetta, 1 lustrino d i

legno per bottoni, 1 turacciolo per la carabina, 1 lisciatoio d i

bufalo per la carabina, 1 cacciacamminetto, 1 cacciavite, 1

spillo per camminetti, 1 copricamminetto d i bufalo, 2 guar-

davitoni idem, 1 monta piastra, 1 cavastraccio per carabina,

1 Idem per pistola, 1 pacco d i cartucce a palla per carabina,

1 pacco idem per pistola, 1 scatola d i latta per riporvi i l luci­

do, 1 baule o cassa ferrata per ciascuno, con serratura e

chiave per riporvi i loro oggetti d i vestiario e biancheria.

Sempre nel 1860, come previsto dalla nuova legge d i pub­

blica sicurezza, fu esteso a tutto i l regno l'ordinamento per

il controllo della prostituzione, controllo che coinvolgeva

direttamente l'Amministrazione d i Pubblica Sicurezza.

Bisogna a questo punto fare un passo indietro .

A Torino, con la restaurazione d i casa Savoia (1814), la sor­

veglianza sulle prostitute era tornata sotto la competenza

La Tabella N.° 2 (Armamenta) elencava le seguenti armi:

Carabina - Guernita in ottone.

Baionetta - Con fodero d i cuoio, uncino d i ferro, cappa e puntale d i ottone.

Cinghia - Per la carabina, d i buffalo bianco con fìbbia e bottoncino d i ottone.

Pistola - Una per ciascuna Guardia, con canna della lunghezza d i cm. ILA , col calcio guernito in ottone.

Giberna - Con coperchio verniciato, sopra del quale una granata d i pakfond.

XXX

La Tabella N.° 3 prevedeva le " pensioni ai Graduati e Comuni del Corpo delle Guardie di pubblica Sicurezza" .

GRA DO Pensione a 25 anni d i servizio Aumento annuo per ogni anno

eccedente l i 25° Maximum

Comandante L. 920 24,00 1.200,00

Maresciallo d'alloggio L. 650 17,50 912,50

Brigadiere L. 540 15,00 840,00

Sotto-Brigadiere L. 350 9,00 485,00

Appuntato L. 260 7,50 372,50

Guardia L. 220 7,50 350,00

della polizia municipale del Vicariato. L'approccio a questo

rilevante problema oscillava tra gli esemplari castighi (per

sottolinearne le negative valenze morali), i provvedimenti d i

regolamentazione del fenomeno (schedatura e visita medi­

ca settimanale obbligatoria) e i progetti d i riunione delle

donne in siti considerati non scandalosi e idonei ai control­

l i d i polizia.

In Torino, alle Torri Palatine, usate anche per la reclusione

delle prostitute, al vecchio ospedale del Martinetto , si uni­

rono un correzionale per donne d i mal affare alla Generala

(attuale carcere minorile Ferrante A porti), ubicato al d i

fuori d i Torino sulla strada per Stupinigi, e, dal 1836, un isti­

tuto modello, i l Correzionale

delle Prostitute e Ospizio

Celtico, situato al d i fuo ri d i

Porta Nuova.

Con l'abolizione del Vicariato,

nel 1848, una commissione

municipale elaborò una serie d i

proposte, che, i l 1° gennaio

1857 portarono ad un Rego­

lamento sulla Prostituzione,

valido per la sola città d i Torino,

noto come Regolamento Rat­

tazzi.

I l governo si era anche occupa­

to delle province dello Stato,

con l'emanazione i l 20 luglio

1855, d i Istruzioni Ministeriali

sulla prostituzione, secondo un

criterio così illustrato nella

introduzione d i una successiva

circolare del ministero dell'in­

terno (1860): "Conscio del suo

stretto dovere d i tutelare con

ogni adeguato ed efficace

mezzo i l buon costume e la

salute pubblica, i l Governo del

Re fin d al 1855 ebbe cura d i far

provvedimenti, i quali nel

tempo stesso circondassero d i Zon a malfamat a d i Torin o risorgimental e co n l'Alberg o del -l'alber o fiorit o (dal Pasquino) .

cautele, nell'interesse del pudore, l'abbiezione delle mere­

trici, che ogni popolo civile, dacché non vale a impedirla, è

costretto a tollerare, e raffrenassero la funesta diffusione

del morbo che ne è conseguenza [la sifìlide], massime nei

centri più ragguardevoli d i popolazione non solo cagionan­

do la rovina dell'individuo che ne è vittima, ma anche con­

correndo perniciosissimamente alla degenerazione della

specie umana".

I l Regolamento Rattazzi stabilì in Torino un Ufficio

Sanitario, alle dipendenze della questura e incaricato della

sorveglianza della prostituzione, situato in via Mascara n. 9

(via Conte Verde, nel tratto compreso tra via Tasso e via

della Basilica).

I l 15 febbraio 1860, come pre­

visto dall'art. 119 della legge 13

novembre 1859 e dall'art. 63

del regolamento d i esecuzione

8 gennaio 1860, i l ministero

dell'interno emanò un nuovo

regolamento sulla prostituzio­

ne, entrato in vigore i l 1° aprile,

che prese i l nome di Rego­

lamento Cavour.

Cavour era infatti tornato alla

presidenza del consiglio dei

ministri dal 21 gennaio 1860,

ricoprendo anche, come reg­

gente, la carica d i ministro del­

l'interno.

I l Regolamento Cavour contava

98 articoli suddivisi in sei sezio­

ni, che trattavano l'ufficio sani­

tario (sez. I) , i l segretario sani­

tario (sez. II) , le meretrici (sez.

III) , i postriboli (sez. IV), le visi­

te sanitarie (sez. V), disposizioni

diverse (sez. VI) . La prima e la

seconda sezione coinvolgevano

direttamente l'Amministrazio­

ne d i p.s.: i l Regolamento

Cavour, sul modello del

XXXI

Page 14: Editoriale · 2018. 11. 5. · Proviamoci in un altro modo, forse meno esatto, ma più tangibile. Immaginiamo di disporre di alimenti esclusi-vamente di un tipo e vediamo quanto di

Regolamento Rattazzi per la

città d i Torino , istituiva per

tutto i l regno gli uffici sanitari.

La Sezione I del Regolamento

Cavour dava queste disposizioni

sull'ufficio sanitario.

"A rt. 1 - N ei capiluoghi d i

Provincia e d i circondario, sarà

sotto la dipendenza dell'ufficio

d i pubblica sicurezza stabilito

un ufficio sanitario. Lo stesso

ufficio sarà stabilito presso l'au­

torità d i pubblica sicurezza, in

quelle altre località nelle quali

sarà ravvisato opportuno. Lo

scopo d i quest'ufficio è la sorve­

glianza delle prostitute.

A rt. 2 - A ll'ufficio sanitario delle

città d i Torino , Genova e

Milano, è proposto un Delegato

d i pubblica sicurezza come

Direttore. Egli esercita anche le

funzioni d i contabile, ha incari­

co d i agire contro le meretrici,

le mezzane ed i tenenti postri­

bolo, per ogni infrazione al pre­

sente regolamento.

A rt. 3 - A ll'ufficio sanitario sono

addette, nel numero voluto pel

buon andamento del servizio, Guardie d i pubblica sicurez­

za scelte fra le più distinte per attività, per regolare condot­

ta e per onestà.

A rt. 4 - Le guardie addette all'ufficio sanitario debbono

esercitare un'attiva e continua sorveglianza sui postriboli,

sulle meretrici isolate, ossia in abitazione particolare, sulle

mezzane e sulla prostituzione clandestina, obbedire a tutti

gli o rd ini, che per l'esatto andamento del servizio, loro ven­

gono dati dal Direttore dell'ufficio sanitario, e fargli rela­

zione d i ogni loro operato.

A rt. 5 - Le guardie che, per negligenza e connivenza colle

meretrici, mancassero al loro dovere, saranno punite con gli

arresti in caserma o nella sala d i disciplina secondo la gravi­

tà delle mancanze, in conformità del Regolamento appro­

vato con Decreto Reale del 16 gennaio 1860, e saranno

sempre richiamate al servizio ordinario. Che se sotto qua­

lunque tito lo ricevessero danaro o regali dai tenenti-postri­

bolo, dalle prostitute o da chi per esse, saranno punite, a

termine dell'art. 10 della legge 13 novembre 1859, colla

destituzione.

A rt. 6 - A lle guardie addette all'ufficio sanitario, le quali per

zelo nel servizio e per esemplare condotta se ne rendono

meritevoli, saranno assegnate gratificazioni".

Dobbiamo ora brevemente considerare le successive dispo­

sizioni del Regolamento Cavour del 1860 che dispose i l

modello della regolamentazione della prostituzione in tutta

Italia.

I l termine "case d i tolleranza" compariva soltanto all'art. 28,

ma era destinato a una vita quasi centenaria (scomparirà i l

20 settembre 1958 quando entrò in vigore la c. d. legge zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Altr a zon a malfamat a di Torin o risorgimentale : il Borg o Dor a (dalzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Pasquino).

Merlin). La dizione "d i tolleran­

za" indicava che questi stabili­

menti erano to llerati dallo

Stato, per un controllo igienico

della prostituzione e per la tute­

la dell'ordine pubblico , del-la

morale e del buon costume.

Per la regolamentazione, i l

decreto suddivideva i lupanari

in tre classi: prima classe, dove

si pagano cinque lire o più;

seconda classe, con prezzo fra

due e cinque lire; terza classe,

con prezzo inferiore a due lire.

Per aprire un bordello era

necessaria una licenza, i l tenu­

tario ("tenente-postribolo") do­

veva pagare i l mantenimento

della prostituta, i l suo vestiario,

le visite sanitarie ed erano pre­

disposti registri appositi con gli

inventari d i oggetti d i proprietà

delle donne, verificati e vidima­

ti dall'Ufficio Sanitario. Una

serie d i artico li prevedevano

come suddividere l'incasso,

quanto alla donna e quanto al

tenutario, sempre con registri

controllati dall'Ufficio Sanita­

rio. Erano po i contemplati interessi bancari superiori a

quelli concessi agli altri cittadini, per le prostitute che depo­

sitavano i loro risparmi alla cassa d i risparmio.

I l controllo era basato sulla registrazione delle meretrici,

segnalate e schedate sulla base del principio d i "notorietà"

(art. 17). La sorveglianza delle donne da parte della polizia

anche tramite le visite mediche preventive obbligatorie,

erano gli strumenti indispensabili per garantire la salute alla

collettività.

Feroci critiche a questa normativa verranno mosse» soprat­

tutto da parte d i intellettuali d i area progressista fin dai

primi tempi della sua emanazione, mentre i l Governo si

preoccupava che i governatori applicassero correttamente i l

regolamento, mediante l'invio d i circolari ministeriali, una

significativamente intitolata "Direzioni pel regolare anda­

mento della contabilità degli uffici sanitari" (21 marzo

1860).

Il grosso pubblico però non era coinvolto dalle disquisizio­

ni intellettuali sulla regolamentazione della prostituzione.

Punto più dolente era i l controllo delle prostitute girova­

ghe. I giornali torinesi lamentavano spesso che alcune guar­

die d i pubblica sicurezza incaricate d i arrestare prostitute

che lavoravano per la strada usavano criteri d i valutazione

molto personali e misteriosi e commettevanozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA gaffes clamo­

rose, offendevano irreprensibili signore, terrorizzavano

sprovvedute cameriere e timide ragazzine. Fatti analoghi

erano lamentati anche in altre città italiane e nuocevano

all'immagine della polizia. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

(FINE 8° PUNTATA) zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

XXXII zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

ERRORE DI FATTO a cur a del Maggior e General e (c) Polstat o

Dott . Giusepp e Oliver i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

La Dottr ina g iur isprudenz ia le sostiene:

"La ragione d'essere del diritto vigente va cercata nel diritto anterio-re: nel senso che, di regola, non v'è soluzione di continuità tra un ordina-mento giuridico e quelli che lo hanno preceduto nello stesso territorio". zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA(dal Manuale di Diritto Civile e Commerciale editore Dott. A. Giuffrè, edizione 1957, voi. I, pagina 103 dell'Emerito Professore Francesco Messineo).

La nozione dot t r inale indica il "Metodo sistematico del l ' interpreta-zione autentica" di una norma, la quale non può prendersi in conside-razione senza impegnare tutto l'intero ordinamento giuridico nella comples-sità dei suoi elementi , così come anche statuisce l'art. 1363 del Codice Civile italiano.

Un'analisi approfondi ta conduce ad osservare che il nuovo ordina-mento sulla Riforma della Pubblica Sicurezza nella Polizia di Stato, rea-lizzatesi con l'avvento della legge 1.4.1981, n. 121 , è in stretta "correla-zione" con quello anteriore ad esso, riguardante le leggi 29.3.1956, n. 288 e 13.12,1965, n. 1366, che si confi-gurano nello "Stato giuridico degli Ufficiali del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza".

Infatti: I dispositivi degli articoli 36, punto 32, comma 1°, della legge 1.4.1981, n. 121 , 37, 44 , comma 2°, 43, comma 2°, del D.P.R. 24.4.1982, n. 336, modificato, in senso migliora-tivo, dall'art. 3, comma 1°, del D.L. 19.12.1984, n. 858, e 56, comma 1°, dello stesso D.P.R. 336/1982, sono esplicitamente in diretta "correlazio-ne" con i "precedenti ordinamenti" , concernenti - si ripete - lo "Stato g iu-ridico e avanzamento degli Ufficiali del Corpo delle Guardie di Pubblica

Sicurezza", per quanto att iene alla progressione di carriera sia ordinaria sia nel la pos iz ione di stato dell 'Ausil iaria, nonché alla "ricostru-zione di carriera dalla data di entrata in servizio".

Per converso, il Dipart imento della Pubbl ica S icurezza si è dotato de l l 'ECCESSO DI POTERE, non si è conformato, con decisione volitiva, alla " interpretazione autent ica" del CORPU JURIS in materia, violando manifestamente la norma nuova, che stabil isce qual 'è l ' interpretazione da darsi obbl igator iamente, conseguen-done: 1. la determinazione errata delle date

di decorrenza delle varie promo-zioni degli Ufficiali del ruolo ad esaurimento, di cui all'art. 26 del D.P.R. 336/1982, con l'eccezione di tre Ufficiali (per motivi di privacy si omettono le generali tà);

2. l 'attribuzione ai tre Ufficiali del "pri-v i leg ium" del grado di Tenente Generale, ai fini giuridici ed econo-mici, mentre a tutti gli altri Ufficiali è stato r iservato il "pr iv i legium odiosum" del grado di Maggiore Generale, "qualif ica apicale", con-seguendone la "disparità di tratta-mento";

3. la disparità di trattamento è stata ricondotta - come dagli atti assun-ti - "al caso d'eccezionali tà, non suscettibi le di essere estesa in via analogica, avendo dovuto deroga-re esp l ic i tamente al l imite del grado apicale", certamente perché i medesimi in attività di servizio avevano svolto incarichi di "privile-gio";

4. l 'omissione per tutti gli Ufficiali del ruolo ad esaur imento, di cui all'art. 26 D.P.R. 336/1982, fatta eccezio-ne per i tre Ufficiali privilegiati, ai sensi dell'art. 56, comma 1°, stes-

so D.P.R. 336/1982 della ricostru-z ione di carr iera dal la data di entrata in servizio;

5. l 'omissione per tutti gli Ufficiali del ruolo ad esaurimento, di cui all'art. 26 D.P.R. 336/1982, compresi i tre pr iv i legiat i , del la promoz ione a Generale di Corpo d'Armata, ossia al la qual i f ica equipol lente di Prefetto di 1 a classe, nella posizio-ne di stato di Ausil iaria, ai sensi dell 'art. 58 legge 1366/1985, con-siderato che l'art. 47 stessa legge è stato modificato, in senso miglio-rat ivo, dal l 'art . 32, comma 6° , legge 224/1986, laddove è statuito "PRESCINDENDO DAL GRADO RIVESTITO ED ANCHE OLTRE IL G R A D O MASSIMO PREVISTO PER IL RUOLO";

6. il gravissimo danno economico per tutti gli Ufficiali del ruolo ad esauri-mento, di cui all'art. 26 D.P.R. 336/1982, fatta eccezione dei tre Ufficiali privilegiati.

Per i criteri su riportati, tutti gli Ufficiali interessati alla problematica elevano una sostenuta protesta per i vistosi squilibri prodotti con l'emissio-ne dei vari provvedimenti invalidati da vizi-logici, ammissibil i a "sanatoria", essendo stati fondati su fatti, la cui verità è incontrastabilmente stabilita, di cui all'art. 395, punto 4, del Codice Procedura Civile.

I petenti, a tal punto, si rivolgono a tutte le Organizzazioni Sindacali della Pol izia di Stato, qual i "guardiani" della tutela dei diritti dei lavoratori, perché svolgano cortesemente la loro azione, volta a ristabilire la situazione paritetica fra tutti gli Ufficiali interes-sati alla problematica e accordar loro i diritti sopra reclamati.

F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 27

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(1848-1923) s t a to l ' u l t i m o zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAPareto Vilfredo

dei g rand i de l la seconda generaz ione degl i economis t i de l la scuo la marginal is ta. Egli s i o c c u p ò d i economia so lo d o p o una pra t i ca ven tenna le nel campo del l ' inge-gner ia e una fo rmaz ione basata sul le sc ienze matemat i -che e f is iche. Quest i suo i p receden t i e i l suo v i vo in te-resse per le v i c i ss i tud in i e c o n o m i c h e e po l i t i che de l la sua epoca p e r m e t t o n o d i cap i re le o r ig in i del m e t o d o segui to da l Pareto nei suo i s t ud i d i economia . La sua inc l inaz ione per la ma temat i ca a t t i r ò su d i lu i l 'a t ten-z ione d i Walras che lo des ignò a suo successore a l l 'un i -ve rs i tà d i Losanna, fa t to ques to che p o r t a al la creazio-ne de l la "scuo la d i Losanna" .

La p r i m a o p e r a n o t e v o l e d i Pa re to èzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Cours d'Economie Politique, 1986-97. U l t e r i o r i s v i l u p p i e anche mod i f i che del suo pens ie ro sono espost i nel sag-gio Anwendunger der Mathematik auf Nationókonomie, 1902 e nel Manuale di Economia Politica, 1906. La sua opera t a rda p i ù i m p o r t a n t e è Tratte de Sociologie Generale, 1917-19.

La conces ione che Pareto ha del va lore è sp iccata-mente sogget t iv is ta , i gust i de l l ' i nd i v i duo e gl i os taco l i al l o ro sodd is fac imen to res tano i p u n t i d i r i f e r imen to per c o m p r e n d e r e l 'a t t iv i tà economica . La sua teo r ia del la d i f fe renza t r a u t i l i t à "ca rd ina le " e "o rd ina le " si fonda su l l 'osservaz ione che è imposs ib i le una misura-z ione de l l ' u t i l i t à e qu ind i de l va lo re . La teor ia de l l ' u t i l i -tà o rd ina le è basata su l l 'assunz ione che ogni i nd i v i duo ha una sua personale scala d i preferenze e che i l va lo re d i un bene è de te rm ina to da l la quan t i t à d i que l bene o f fer ta su l merca to . I l r i f i u t o de l la t eo r i a de l l ' u t i l i t à " ca rd ina le " e del la concez ione edon is t i ca de l l 'econo-mia ebbe p ro fonde conseguenze sul la teo r ia economi -ca genera le.

Pareto sv i l uppò un n u o v o t i p o d i anal is i fonda to sul c o r r e t t o sv i l uppo del le curve di indifferenza, già in t ro -d o t t o da l l 'Edgewor th . Egli u t i l i zzò le c u r v e d i indi f fe-renza p a r t e n d o dal la r i levaz ione del le preferenze del sogget to economico .

Pareto, cons ide rando due ben i , d i m o s t r a che un ce r t o ins ieme d i comb inaz ion i quan t i t a t i ve d i ta l i ben i saranno ugua lmente des idera te da l lo stesso i nd i v i duo . L ' ins ieme de l le c o m b i n a z i o n i che c o m p o r t a n o un medes imo grado d i sodd is faz ione può essere o rd ina to su una c u r v a d i l ive l lo cos tan te , o curva di indifferenza, al la q u a l e p u ò essere assegnato un i n d i c e . Comb inaz ion i p i ù o m e n o grad i te da ranno luogo a una c u r v a d i l i ve l lo con ind ice d i preferenza maggiore o m ino re . I l s is tema del le preferenze i nd i v idua l i , re la t i vo ai due ben i cons idera t i , p o t r à essere rappresen ta to da una scala d i paral le le curve di indifferenza, che espr i -me rà i d i ve rs i l ive l l i d i sodd is faz ione. In ta l m o d o , con-s idera ta la capac i tà d i spesa de l l ' i nd i v i duo ed i prezz i un i ta r i de i due beni pres i in esame si p u ò af fermare che l ' equ i l i b r i o de l c o n s u m a t o r e c o r r i s p o n d e al l i ve l lo mass imo d i soddis faz ione ragg iung ib i le d i sponendo d i

un de te rm ina to po te re d i acqu is to . Se, in fa t t i , si cons ide rano i beni Y e X e le re lat ive

comb inaz ion i quan t i t a t i ve (x, y), per l i ve l l i c rescent i d i sodd is faz ion i , si av rà sul p iano car tes iano la de t ta ser ie d i c u r v e d i indi f ferenza.

Cons idera t i q u i n d i i prezzi un i ta r i q e p, r i spet t i va-men te per Y e X, e la quan t i tà S d i m o n e t a d i spon ib i l e per la spesa, si avrà:

S = q y + p • x

che è l 'equazione d i una re t ta secante gl i assi, d i coeff i -

c ien te angolare pa r i a -

II p u n t o (P) d i tangenza d i tale re t ta c o n una c u r v a d i ind i f ferenza, i nd ica la comb inaz ione (x, y) che reca a l l ' i nd i v i duo la mass ima soddis faz ione, da ta la sua zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

28 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

capac i tà d i spesa ed i p rezz i un i ta r i de i ben i cons idera-

t i . Tale p u n t o segna, ev iden temente , l ' equ i l i b r io de l

consumato re , cons ide rando che gl i a l t r i p u n t i nei qua l i

la re t ta del le spese i n c o n t r a una c u r v a d i ind i f ferenza,

segnano m i n o r i l i ve l l i d i sodd is faz ione ind iv idua le .

Su ta le f ondamen to venne ro m ina te le teo r ie edon i -

s t iche: si r i c o n o b be che le preferenze del sogget to eco-

n o m i c o non possono essere de te rm ina te che sul la base

del le scel te da lu i eserc i ta te .

A l la base d i t u t t a la t eo r i a de l l ' u t i l i t à marg ina le s ta

l 'esigenza economica d i imp iegare nel m o d o p i ù u t i le le

r isorse d i spon ib i l i : ma i c r i t e r i sugger i t i da Pareto per

l ' impiego o t t ima le del le r i so rse sono p i ù comp less i d i

que l l i p ropos t i da a l t r i e conom is t i de l la scuo la marg i -

nal is ta. Pareto r i t iene che sia imposs ib i le inc rementa -

re, c o n una d i ve rsa d i s t r i b u z i o n e de l le r i so rse , i l

benessere d i una famig l ia senza r i d u r r e que l lo d i un 'a l -

t ra .

La conc lus ione che Pareto r i cava da c iò è che è pos-

s ib i le def in i re la d i s t r i buz ione o t t ima le del le r isorse

senza assumere ( come faceva Marsha l l ) che i l benesse-

re sia la s o m m a del le u t i l i t à del le s ingole famigl ie.

In fa t t i , c o n t r o ta le tes i , s ta i l fa t to che le u t i l i t à sono

i ncommensurab i l i : esse n o n possono essere né som-

mate né so t t ra t te perché no i i gno r i amo l 'un i tà d i m isu-

ra in cu i sono espresse. Pareto r i conosce tu t tav ia , che

la def in iz ione d i u t i l i t à consen te la def in iz ione d i impie-

go o t t ima le del le r i sorse . Resta so lo i l p r o b l e m a de l la

scel ta t r a d ive rs i imp iegh i che favo r i scono a lcun i ind i -

v i du i e danneggiano a l t r i , imp iegh i c ioè, che c o m p o r t a -

no una res t r iz ione de l r edd i t o .

La maggior pa r te degl i economis t i , che accet tavano

la teo r ia dell'utilità marginale e l ' ob ie t t i vo de l la d i s t r i -

buz ione o t t ima le de l le r i sorse , r i teneva che un ta le

s is tema economico potesse essere real izzato unica-

mente a t t raverso qua lche f o rma d i con t ro l l o stata le o

d i soc ia l ismo, non perché n o n potesse essere ra l izzato

un icamente a t t raverso qua lche f o rma d i c o n t r o l l o sta-

ta le o d i soc ia l ismo, n o n perché non potesse funz iona-

re come s is tema e c o n o m i c o ( in rea l tà egl i c redeva nel la

poss ib i l i t à d i d i m o s t r a r e che una ammin i s t r az ione

soc ia l is ta de l la p r o d u z i o ne av rebbe p o t u t o ar r ivare , in

teor ia , a l lo stesso p iano e c o n o m i c o che po teva r isu l ta -

re dal le forze d i merca to d i una ideale economia capi -

ta l is ta basata su l laissez fairè), ma perché r i teneva che

i l soc ia l i smo avrebbe rapp resen ta to una v i t t o r i a del le

forze coerc i t i ve .

A Pareto r isale la p r i m a t ra t taz ione che inser isce i l

c o m m e r c i o in te rnaz iona le , i n m o d o fo rma lmen te r igo-

roso, ne l lo schema d i equ i l i b r i o e c o n o m i c o generale. In

ques to campo Pareto ha p recedu to d i var ie dec ine d i

ann i mo l te mode rne concez ion i ; egl i sosteneva in fa t t i

che le teo r ie de l la p r o d u z i o ne del le merc i e dei cap i ta l i

" r ampo l l ano da un so l t r o n c o , e c ioè dal le cond iz ion i

de l l ' equ i l i b r io econom ico . . . " . Pareto ha f o rmu la to , d i

conseguenza, una teo r ia de l lo scamb io t r a merca t i

i n t e r c o m u n i c a n t i , che ha s v i l u p p a t o ne l Cours

d'Economie Politique. Egli cons ide ra due merca t i in ter-

comun i can t i per n u m e r o m d i me rc i e n d i cap i ta l i e

cos t ru isce uno schema d i equ i l i b r i o economico gene-

rale in cu i sono rappresen ta te tu t te le fasi de l c ic lo eco-n o m i c o : p roduz ione , scamb io , consumo, e capi ta l izza-z ione. I l numero del le equaz ion i de l l ' equ i l i b r io econo-m i c o che vengono s tab i l i t e è eguale al numero del le incogn i te , per cu i le i ncogn i te possono essere de te rm i -nate a t t raverso la so luz ione de l s is tema d i equaz ion i .

Il m e r i t o d i Pareto si l im i t a però al la s is temazione r igorosa de l lo scamb io in ternaz iona le ne l lo schema d e l l ' e q u i l i b r i o e c o o n o m i c o genera le . Egl i n o n ha resp in to , a lmeno fo rma lmen te , la teor ia r i card iana dei cos t i c o m p a r a t i . Dopo che nel la cos t ruz ione matemat i -ca ha cons idera to m me rc i ed n cap i ta l i , quando giunge ad i l lus t rare la causa immed ia ta de l lo scamb io in terna-z ionale, Pareto cons idera due sole merc i ed af ferma che t r a due Paesi X e Y si scambia la merce B con la merce C quando e s ino a quando , re la t ivamente al le merc i B e C, i prezzi nei due paesi sono d ivers i .

Nel campo del la teo r ia pura , Pareto è essenzia lmen-te un seguace d i Walras benché le sue teor ie scon f in ino spesso in una soc io log ia , f i losof ia e metodo log ia che non sono so lo d i f fe rent i , ma a d d i r i t t u ra d iamet ra lmen-te o p p o s t e al le c o n c e z i o n i d i Wal ras . Il Cours d'Economie Politique d i Pareto, ad esempio , è so lo un b r i l l an te t r a t t a t o wa l ras i ano . Ma, p i ù t a r d i , c o n i l Manuale di Economia Politica, Pareto si è s taccato dal la teo r ia del va lore d i Walras e ne ha fo rmu la to una pro-p r ia basata sul la teo r ia del le c u r v e d i indi f ferenza in t ro -d o t t a da l l 'Edgewor th e per fez ionata da l Fischer.

Pareto ha supera to anche la teo r ia del la p roduz ione e de l la capi ta l izzaz ione d i Walras e, t r a t t ando del la m o n e t a e d i a l t re ques t i on i , si è comp le tamen te a l lon-tana to da essa.

Massa Giovanni Studioso del la m a t e m a t i c a e

de l la rag ioner ia , eserc i tò ques t ' u l t ima profess ional -mente con grande pres t ig io ; fu anche depu ta to nel la leg is la tura 1900-1904, ed in questa veste svolse una fat-t i va ed impo r tan te ope ra a favore del la professione.

La sua opera sc ient i f i ca si pone come d i re t ta con t i -nuaz ione d i quel la d i M a r c h i e d i a f f iancamento a que l -la d i Ma rch i e d i a f f iancamento a que l lo d i Cerbon i . Pubb l i cò nel 1883 in co l laboraz ione con Vincenzo Gi t t i un a m p i o t r a t t a to d i rag ioner ia in c inque v o l u m i , scr i t -t o con st i le sob r io e faci le. Successivamente in iz iò la pubb l i caz ione , t e rm ina ta nel 1912, del la p i ù amp ia ope ra esistente in mater ia , i l Trattato completo di ragio-neria, in dod i c i v o l u m i . A l t re sue opere no tevo l i sono Trattato di computisteria (1874), Considerazioni sulla logismografia (1876), Sui diversi sistemi di registrazione (1878), La pratica degli affari (1884), nonché va r i manua l i sco las t ic i e pro fess iona l i .

Nel 1874 fondò a Novara la Rivista di contabilità, che nel 1881 si fuse con que l la de l Gr i t t i , e con t i nuò f ino al 1905. Nel 1880 in iz iò un 'a l t ra r i v is ta : i l Monitore dei ragionieri.

Curò anche la r ied iz ione del le opere d i Pacio lo, Manzon i , Casanova e Pietra, pubb l i ca ta nel 1911.

( 1

F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 2 9

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PO LI Z I A E D EM O C RA Z IA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LE CONDI ZI ONI GI URI DI CHE DELLO STRANI ERO

NEL NOSTRO SI STEMA PENALE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

IL REATO DI RIFIUTO DEI DOCUMENTI DI IDENTITÀ: ART. 6 - COMMA 3° T.U. 286/98 CON PARTICOLAR E RIFERIMENTO ALL A LEGG E 30/7/2002, N. 189

di Umbert o Bonit o S . COMMISSARI O D E L L A P.S. - A S S I S T E N T E P E R L' INSEGNAMENT O DI DIRITTO P E N A L E

DIRITTO P E N A L E COMPARATO , DIRITTO P E N A L E DELL 'ECONOMI A P R E S S O L'UNIVERSIT À DEGL I STUDI DI B R E S C I A - FACOLT À DI GIURISPRUDENZA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

l f e n o m e n o de l l ' imm ig raz i o -

n e e x t r a c o m u n i t a r i a ha

reg is t ra to nel nos t ro p a e s e

un s e n s i b i l e r i tardo r i spe t to ad

a lcun i p a e s i e u r o p e i , t an t ' è c h e

p r ima si è t ra t ta to di u n o s p o -

rad ico e p i s o d i o si i m m i g r a z i o n e

p r e v a l e n t e m e n t e p roven ien te d a l -

l 'Afr ica, p o i , ha avu to una i m p r o v -

v isa a c c e l e r a z i o n e con l ' immig ra -

z i o n e de i p a e s i as ia t ic i e de l l 'es t .

Le s ign i f i ca t i ve d i m e n s i o n i de l

f e n o m e n o , d i venu te , po i un v e r o e

p ropr io e s o d o , h a n n o in i z ia lmen te

t r ova to il nos t r o p a e s e i m p r e p a r a -

to so t t o il pro f i lo leg is la t ivo , a t tes to

le m o d e s t e p rev is ion i de l T .U. P.S.

e que l l e re la t i ve al lo spec i f i co se t -

to re c o n t e n u t e nel d e c r e t o leg is ' -

t ivo 3 0 - 1 2 - 1 9 8 6 n. 9 4 3 (sul l avo ro

deg l i s t ran ie r i ) , po i , il l eg is la to re

in tu i to il p r e o c c u p a n t e f e n o m e n o ,

so t to il p ro f i lo a n c h e de l la s i cu rez -

za p u b b l i c a , ha in teso d i sc ip l i na re

la m a t e r i a i n t e r v e n e n d o c o n la

l egge 3 9 / 9 0 , r i gua rdan te la p ro -

g r a m m a z i o n e de i f luss i m ig ra to r i e

la p r o c e d u r a de l l ' i ng resso e s o g -

g io rno nel nos t ro p a e s e , p r e v e -

d e n d o a n c h e sanz ion i d i ca ra t te re

pena le .

S u c c e s s i v a m e n t e c o n l 'avven to

de l l ' e vo luz ione de l la rea l tà de l l ' im -

m i g r a z i o n e , l ega ta sop ra t tu t t o al la

f o r m a z i o n e di aggue r r i t e a s s o c i a -

z ion i c r i m i n o s e , il l eg is la to re al

f ine di i n f renare ta le g r a v e f e n o -

m e n o , c h e tan ta nega t i va r i s o n a n -

z a susc i t ava t ra la p o p o l a z i o n e

de l la nos t ra n a z i o n e , avve r t i va la

necess i t à di una p iù inc is iva e

p r e g n a n t e r e g o l a m e n t a z i o n e d e l -

l 'az ione m ig ra to r ia , m e d i a n t e la

l egge 6 -3 -98 , n. 4 0 , r i nvenu ta de l

T .U . 2 5 - 7 - 9 8 , n. 2 8 6 e r imode l la ta

c o n i dec re t i leg is lat iv i 19 -1 -98 , n.

3 8 0 ; 13 -4 -99 , n. 112 e legg i 7 -6-

2 0 0 2 , n. 106 ; 3 0 - 7 - 2 0 0 2 , n. 189 e

9 - 1 0 - 2 0 0 2 , n. 2 2 2 , e d e c r e t o leg is -

la t ivo 9 - 9 - 2 0 0 2 , n. 195 .

I n d u b b i a m e n t e il v u o t o leg is la t i -

v o nel se t to re , a l i m e n t a v a i c o s p i -

cu i lucr i de l l e b a n d e c r i m i n a l i

app ro f i t t ando i n d e g n a m e n t e de l lo

s ta to di d i s p e r a z i o n e d i quan t i

i n segu i vano il m i r a g g i o di t rova re

u n a s i s t e m a z i o n e p iù d i g n i t o s a

per sot t rars i al la m i s e r i a , a l le sof-

f e renze e al s o t t o s v i l u p p o e c o n o -

m ico , s o d a l e - c u l t u r a l e e pol i t ico

de i loro paes i di a p p a r t e n e n z a .

A n c h e se v i v i a m o in e p o c a d i

g rand i p rog ress i ne i va r i se t tor i

de l la v i ta soc ia le , a s s i s t i a m o , tu t -

tav ia , ad un d e g r a d o d e l l ' u m a n e -

s i m o , t an to da m e t t e r e in d i s c u s -

s ione gl i s tess i va lo r i de l l a d ign i tà

u m a n a : bas ta g u a r d a r e la q u o t i -

d ian i tà de l p o p o l o m ig ra to r i o c h e

s i s t e m a t i c a m e n t e a f f ron ta la n a v i -

g a z i o n e mar i t t ima c o n m e z z i c h e

si r i ve lano ve re e p rop r i e ba re g a l -

legg ian t i , per non pa r l a re poi d e l -

l 'aspet to de l lo s f r u t t a m e n t o per il

l avo ro ne ro , la p ros t i t uz ione ecc .

30 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

O v v i a m e n t e per r e n d e r e e f f ica-

c e la b a t t a g l i a c o n t r o q u e s t e

negr ie r ie e s i g e v a il s u p e r a m e n t o

de i conf in i de l l o s ta to a t t r a v e r s o

un a d e g u a t o s i s t e m a di i n tesa c o n

al t re naz ion i i n te ressa te al la p r e -

v e n z i o n e e r e p r e s s i o n e d i ta le

r i lu t tante f e n o m e n o e d è p rop r io in

a d e r e n z a a c iò c h e il nos t r o p a e s e

è s ta to pa r tec ipe al la c o n v e n z i o n e

O N U , al f i ne d i s a l v a g u a r d a r e ,

a n c h e ne l l ' amb i to de l l ' i n iz ia t i va , i

d i r i t t i a c q u i s i t i d a g l i i m m i g r a t i

rego la r i zza t i .

D o p o q u e s t a b reve p r e m e s s a

su l la cen t ra l i tà de l l ' a z i one di c o n -

t ras to de l lo s ta to con t ro la c r i m i n a -

lità de l lo s f r u t t a m e n t o d e l l ' i m m i -

g raz i one , v e n i a m o , o ra , a d e s a m i -

n a r e la s i t u a z i o n e p r o c e s s u a l e

p e n a l e de l c i t tad ino e x t r a c o m u n i -

tar io r ispet to al c i t tad ino s t ran ie ro

comun i t a r i o o al c i t tad ino i ta l iano.

L'art. 6, c o m m a 3° de l D .Lgs . 2 5

lugl io 1998 , n. 2 8 6 , t es to un i co

de l le d i spos i z i on i in m a t e r i a di

i m m i g r a z i o n e e n o r m e su l la c o n d i -

z i o n e de l l o s t r a n i e r o s t a t u i s c e

c h e : "Lo s t ran ie ro c h e , a r i ch ies ta

deg l i uff icial i e d agen t i d i pubb l i ca

s i c u r e z z a , n o n e s i b i s c e , s e n z a

g ius t i f i ca to mo t i vo il p a s s a p o r t o , o

a l t ro d o c u m e n t o di i den t i f i caz ione

o v v e r o il p e r m e s s o di s o g g i o r n o o

la ca r ta di s o g g i o r n o , è pun i to c o n

l 'ar resto f ino a se i m e s i e l ' am-

m e n d a f ino a l ire o t t ocen tom i l a " .

Q u e s t a ipotes i di rea to è tu t to ra

v i gen te , non e s s e n d o s ta to o g g e t -

to di mod i f i ca de l la n o r m a t i v a 189

de l 2 0 0 2 , per cu i c o n s i d e r a t o c h e

t ra t tas i di rea to p ropr io , in q u a n t o

p r e s u p p o n e la qua l i tà di s t ran ie re

non a p p a r t e n e n t e a l l ' O N U , m a a

b e n v e d e r e d i c i t tad in i e x t r a c o m u -

ni tar i e di apo l id i s e c o n d o la for -

m u l a z i o n e de l l 'a r t . 1 , c o m m a 1°

T .U. 9 8 6 / 9 8 .

C o n s i d e r a t o c h e l 'ar t . 4 7 ,

c o m m a 1° de l T .U . 2 8 6 de l 2 0 0 2

ha a b r o g a t o le ipo tes i deg l i artt .

144 e 17 de l T .U. L.L.P.S. ( l addo -

v e l 'autor i tà d i P.S. a v e v a il po te re

d i inv i ta re , in o g n i t e m p o , lo s t ra -

n ie ro ad es ib i re i d o c u m e n t i di

i den t i f i caz ione) si p o n e la ques t i o -

ne se p u ò ver i f i ca rs i il c o n c o r s o di

n o r m e c o n a l c u n e c o n t r a v v e n z i o n i

p rev is te nel nos t ro c o d i c e pena le ,

d o v e v e r r e b b e i nd i v i dua ta la sot t i -

le a r g o m e n t a z i o n e su l l ' even tua l i tà

di u n a d ispar i tà d i t r a t t a m e n t o .

S e p r e n d i a m o in e s a m e le c o n -

t r avvenz ion i di cu i ag l i art t . 4 , 2°

c o m m a T . U . L .L .P .S . ( a t t i n e n t e

a l l ' o rd ine de l le p e r s o n e pe r i co lose

o s o s p e t t e di m u n i r s i en t ro un

cer to pe r i odo de l la ca r ta d ' ident i tà

e di es ib i r la ad ogn i r i ch ies ta deg l i

uff ic ial i deg l i a g e n t i di pubb l i ca

s i cu rezza ) r i nv i ando , po i , t ra t tan -

dos i di n o r m a in b i a n c o per la

pun ib i l i tà , al d i s p o s t o del l 'a r t . 17 il

q u a l e p r e v e d e pe r ta le con t rav -

v e n z i o n e la p e n a de l l ' a r res to f ino

a t re m e s i o d e l l ' a m m e n d a ;

• 2 9 4 de l r e g o l a m e n t o di e s e c u -

z i o n e , p r e v e d e la s a n z i o n e d e l -

l 'a r resto o d e l l ' a m m e n d a s tab i -

l i te da l l 'a r t . 2 2 1 T .U. L.L.P.S. di

ch i si r i f iuta di es ib i re la car ta

d ' iden t i tà o di t i to lo e q u i p o l l e n -

te agl i uff ic ial i o agen t i di p u b -

bl ica s i cu rezza ;

• 6 5 1 C.P. (r i f iu to d ' i nd i caz ione

su l la p ropr ia ident i tà p e r s o n a -

le) ;

• c h i u n q u e , r i ch ies to da un p u b -

b l i co u f f i c i a le , n e l l ' e s e r c i z i o

de l l e s u e f u n z i o n i , r i f iu ta d i

d a r e i nd i caz i one su l la p ropr ia

ident i tà p e r s o n a l e , su l p ropr io

s ta to , o su a l t re qua l i tà p e r s o -

nal i è pun i to c o n l 'ar resto f ino a

un m e s e o c o n l ' a m m e n d a f ino

a l ire q u a t t r o c e n t o m i l a .

A t t e s o c h e nel la ge ra rch ia de l le

font i de l di r i t to, la car ta cos t i tuz io -

na le è il fa ro gu ida de l le legg i o rd i -

nar ie , v a osse rva to c h e l'art. 3, 1°

c o m m a , ind ica c h e : "tutt i i c i t tad in i

h a n n o par i d ign i tà soc ia le e s o n o

ugua l i davan t i a l la l egge , s e n z a

d i s t i nz ione d i s e s s o , di razza , di

l i ngua, di re l ig ione, di op in ion i po l i -

t i che , di cond i z ion i pe rsona l i e

soc ia l i .

O r a in o m a g g i o a ta le c o c e n t e

p r inc ip io si po t r ebbe ipo t izzare un

t r a t t a m e n t o pena l i s t i co più s favo -

revo le al c i t tad ino e x t r a c o m u n i t a -

rio e de l l ' apo l i de r ispet to s ia ai ci t-

tad in i i ta l ian i , s ia agl i altr i c i t tadin i

d e l l ' O N U l a d d o v e la les ione può

r i levars i da l fa t to c h e m e n t r e il

rea to d i r i f iuto de i d o c u m e n t i d ' i -

den t i t à , art . 6, c o m m a 3° , T .U.

2 8 6 / 9 8 c o m m e s s o da l c i t tad ino

e x t r a c o m u n i t a r i o è p u n i t o c o n

p e n a de ten t i va e pecun ia r ia (ar re-

s to e a m m e n d a ) per gl i altr i ci tat i

a r t ico l i , i nvece , la p e n a è a l te rnat i -

va (a r res to o a m m e n d a ) pur a v e n -

d o lo s t e s s o ogget t i v i tà g iu r id ica .

Dal c o n t e s t o de l l ' a r gomen taz i o -

ne ne c o n s e g u e c h e in t e m a di

c o n c o r s o d i n o r m e di cu i al l 'art .

115 C.P. è poss ib i le a m m e t t e r e il

c o n c o r s o d i reat i t ra le ipotes i p re -

v is te da l la l egge 2 8 6 / 9 8 e que l la

de l l 'a r t . 6 5 1 C.P.

U n o r i e n t a m e n t o g i u r i s p r u d e n -

z i a l e s e m b r e r e b b e a m m i s s i b i l e

r i tenere n o r m a spec ia le que l la del

T .U. 2 8 6 / 9 8 in v i r tù de l la qua l i tà di

c i t tad ino ex t racomun i t a r i o .

In b u o n a s o s t a n z a la n o r m a -

t iva è f ina l i zza ta a rende re p iù

a g e v o l i i con t ro l l i de i c i t t ad in i

ex t r acomun i t a r i rego lar izza t i e a

p e r s e g u i r e co lo ro c h e s f ru t tano la

c landes t in i t à .

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 31

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VITA DELLE SEZIONI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

BRESCI A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Il 19 ottobre presso un noto locale di Salò (BS), si è svol-ta la tradizionale riunione conviviale "La Ottobrata", alla quale hanno partecipato numerosi Soci con le famiglie e molti simpatizzanti . Giornata dal clima mite con sole terso; è stato possibile ammirare il lago di Garda nella sua nitidezza fino alle sponde Trentine e Veronesi delimitata dal massiccio del Monte Baldo, che chiude in una suggestiva visione, lo sce-nario lacustre. I partecipanti al simposio hanno gustato le varie succulen-ti portate di cibi preparate con maestria dai cuochi del ristorante che, su richiesta del gestore, hanno approntato una torta con lo stemma della nostra Associazione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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Domenica 10 Dicembre i Soci della Sezione si sono riuni-ti in Assemblea presso l'aula magna della locale Scuola Polgai per il tradizionale scambio degli auguri Natalizi. A conclusione dei lavori assembleari nel corso dei quali sono state esaminate alcune problematiche associative il cappel lano Don Roberto Ferrazzol i ha celebrato la S. Messa cui hanno preso parte anche le massime autorità civili e militari cittadine. Sono stati consegnati diplomi di benemerenza ai Soci con venticinque anni di vita associativa ed ai nuovi Soci Benemerit i .

La cerimonia ha assunto connotazioni di particolare solen-nità e commozione quando il Presidente Giuseppe Donisi ha presentato il calendario 2003 edito dalla Sezione ed illustrato con alcuni dei più significativi atti eroici compiuti , nel corso degli anni, da personale della Polizia. Ha presenziato alla cer imonia, accompagna ta dal Presidente della Sezione ANPS di Cagliari Candido Galistu, la Signora Albertina Lai, madre di Emanuela Loi, caduta nel l 'adempimento del dovere in Palermo. Ha preso la parola poi il Presidente della Sezione sarda Galistu per porgere il saluto dei suoi associati e conse-gnare al Presidente Donisi la bandiera della Regione Sarda dono dei responsabili regionali. La cerimonia è stata conslusa da un articolato ed appas-sionato intervento del Sindaco di Brescia Prof. Paolo Corsini, il quale, nel rinnovare i sentimenti di gratitudine e di profondo affetto della comunità bresciana per la Polizia, ha tenuto a sottolineare il profondo significato morale e patriottico del calendario.

I Soci si sono riuniti, poi, presso un noto ristorante cittadi-no per il pranzo natalizio ed il pomeriggio danzante.

)N DISCIPLINA ED ONORE

BASSANO DEL GRAPPA

I Soci della Sezione ANPS di Bassano del Grappa, molti con la consorte e familiari, si sono ritrovati sabato 14 Dicembre per la festa degli auguri di f ine anno. È stata celebrata una Santa Messa in ricordo dei tre Soci scomparsi durante l'anno e degli appartenenti alle Forze

dell 'Ordine caduti nell 'adempimento del proprio dovere.

Al successivo incontro conviviale che ha avuto luogo pres-

so il caratteristico ristorante "Al Castello Superiore" di

Marostica, c'erano il Prefetto Lorenzo Cernetig, responsa-

bile del servizio ispett ivo della Polizia di Stato del

Triveneto, il Dr. Tiziano Zonta, in rappresentanza del

Questore di Vicenza, il Dr. Aldo Agostini, il Dr. Alessandro

Campagnolo, quest'ult imo subentrante nella direzione del

locale Commissariato della P.S. al Dr. Agost ini , destinato

ad altro importante incarico nella Polizia, l 'Assessore

Mocellin in rappresentanza del Sindaco di Bassano, il Dr.

Dino Secco per la Provincia di Vicenza, l'Isp. Beppino

Battocchio, dirigente il locale Distaccamento della Polizia

Stradale ed i Presidenti dell 'Ass. Finanzieri d'Italia, Dr.

Cataldo Mirizzi e M.llo Bergamin del l 'Ass. Nazionale

Carabinieri.

Al levar delle mense, il Presidente della Sezione ANPS

Sergio Gobbo ha brevemente riepilogato l'attività della

Sezione, mettendone in evidenza la costante crescita e la

disponibilità dei Soci nella manifestazioni sia sociali che

cittadine.

Durante il convivio sono stati premiati con una medaglia

d'oro a ricordo i Soci ultra ottantenni.

32 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

25° anniversari o d i matrimoni o pe r il V ic e President e dell a Sezion e d i Abbasanta , Mari o Ruggit i e la su a dolc e signor a Rosa . Augur i vivis -sim i a lor o e al figli o Marco .

Ques t o be l bimb o è Matteo , nat o l'8 maggi o 2002, figli o del l 'Ag . Se. dell a Polizi a d i Stat o Zaio Alessandro , Soci o dell a Sez. d i Bussoleno . Il piccol o Matteo , mascott e dell a Sezione , dimo -str a gi à di aver e le ide e chiare.. .

L'Isp . Sup . Giambattist a Santarsiero , Consiglier e dell a Sezion e di Triest e ci present a i suo i bellis -sim i nipotini : Riccard o e Sofia , figl i rispettiva -ment e d i Mari a Santars iero , Isp . Cap o e Giusepp e Santarsiero , Isp . Sup . Felicitazioni !

Il 30 ottobr e il Soci o dell a Sezion e di Salern o Bernardin o Lambert i e su a mogli e Ann a Luisa , hann o fes tegg ia t o le nozz e d 'a rgento . Il President e dell a Sez . Morron e ha donat o lor o la benedizion e Papale . Rallegrament i vivissimi .

Il piccol o Din o Di Domenico , nipot e de l Soci o dell a Sezion e di Salern o Bernardin o Lamberti , ne l giorn o de l su o battesimo . Infinit i augur i d a part e de i Soc i salernitan i ai qual i s i associ a la redazion e di "Fiamm e d 'Oro" .

L' 11 dicembr e 2002 Giandomenic o Troia , figli o dell ' lsp . Sup . Tommas o Soci o dell a Sezion e di Ravenna , ha conseguit o la laure a di Dottor e in Ingegneri a dell e telecomunicazion i Augur i al neo dottor e nonch é al pap à Tommaso .

Il piccol o Lorenz o Moltisant i nel giorn o de l su o prim o compleanno . Lorenz o è il nipotin o de l President e dell a Sezion e d i Aos t a Dionisi o Moltisanti . Augur i al piccol o Lorenzo , al nonn o Dionisio , a pap à Lin o e a mamm a El isabetta .

Ecc o nonn o Pietr o Fant inato , colonn a dell a Sezion e di Bassan o de l Grappa , festeggiar e il nipotin o Riccardo , figli o d i E len a e Paolo . Fiamm e d'Or o augur a al piccol o Riccard o e a tutt i i familiar i un a vit a fel ice .

Il Soci o Robert o Manzini , dell a Sezion e d i Bolzano , ha conseguit o la nomin a di "Commis -sari o de l ruol o direttiv o speciale" . All 'amic o Manzin i giungan o le felicitazion i e gl i augur i di tutt i i Soc i d i Bolzan o e d i Fiamm e d'Oro . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

ONORIFICENZE

DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

C A V A L I E R E U F F I C I A L E C A V A L I E R E C O M M E N D A T O R E

• F r a n c e s c o Pet ro l i l lo , Ta ran t o • Luig i Fu lc i , T r i es t e • A r m a n d o Nata l i cch io , P a d o v a

• A n g e l o More l lo , R e g g i o C a l a b r i a • G i u s e p p e D ' A g o s t i n o , A s t i

• G i o r g i o G i a c o m i n i , As t i

F I A M M E D ' O R O N. 1/2 - 2003 - 3 3

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1 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAF NI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

SUSA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

La Sezione ANPS ha organizzato due gite: la prima, il 22 Settembre, sul Lago di Como e la seconda, il 22 ottobre, nelle Langhe. A Como, dopo un giro per la città, si sono imbarcati sul battello che ha consentito la traversata del lago, su cui si è trascorso buona parte della giornata e da cui si è potuto ammirare il magnifico bacino prealpino e varie borgate che lo circondano.

Nelle Langhe la comitiva è giunta a Grinzano di Cavour, dove è stato visitata l'enoteca regionale allestita nel Castello di Cavour (foto) dove lo statista soggiornò di fre-quente. Dopo il pranzo la comitiva ha visitato il Castello di Foletti di Barolo e per concludere una cantina sociale, dove si sono gustate tante qualità di vini.

Domenica 8 Dicembre è stato festeggiato il 150° Anniversario di fondazione. Alla cerimonia oltre al personale in servizio ed in congedo, hanno partecipato: il Comandante del Compart imento della Polizia Stradale Piemonte e Valle d'Aosta Gen. Alfredo Trapuzzano; il Comandante della Sezione Polizia Stradale di Torino Dr. Giuseppe Mirizzi, il Col . Luciano Bauco in rappresentanza dell 'Ispettorato della Polizia di Stato del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, il Dir. del Commissar ia to di P.S. di Bardonecchia Dr. Destro, il Comandante della Sottosezione Polizia Stradale di Susa Isp. Sup. S U P R Marco Grienti ed il Comandante della Polizia Ferroviaria di Bussoleno Isp. Capo Ignazio Melis. Ha presenziato, inoltre, il Sindaco di Susa, il Giudice di Pace Avv. Sergio Sibille ed il Socio benemerito Prof. Enzo Santoro, pr imario del Reparto medicina del l 'ospedale Molinette di Torino.

La cerimonia religiosa è stata officiata da S.E. il Vescovo di Susa Alfonso Badini Confalonieri e dal parroco Don Ettore De Faveri, in concomitanza della festa dell 'OFTAL della Valle. Hanno prestato servizio d'onore vicino all'alta-re due Agent i in alta uniforme, invitati dal Questore di

Torino. La preghiera in onore di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia, è stata letta dalla Dr.ssa Alice Rolando, Isp. Sup. SUPS della Squadra Mobile di Torino. Al pranzo sociale, che si è tenuto presso il ristorante "Da Camil lo" di Mompantero, ha partecipato un foltissimo gruppo di Soci e simpatizzanti. All ' interno del locale sono stati esposti alcuni manichini con le divise d'epoca a cura del l ' lsp. Capo Flavio Bel lone in servizio a Torino. Il Presidente della Sezione Angelo Pietracatella nel dare il benvenuto ha ringraziato le Autorità ed i Soci , invitandoli ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei defunti. Ha preso la parola il Cons. Sergio Sibille il quale ha fatto un sunto dell'attività della Sezione. Subito si è passati alla consegna delle onorificienze ai Soci più anziani e merite-voli. Al termine è stato distribuito un panettone con l'augu-rio di buone feste ed un arrivedersi a Dicembre 2003.

SANREM O Nell ' imminenza delle festività del Santo Natale di fine anno, la Sezione ha organizzato un pranzo sociale in un ristorante della cittadina di Arma di Taggia. Prima del pranzo, i partecipanti hanno assistito ad una S. Messa in suffragio dei caduti della Polizia di Stato e degli oltre sessanta Soci deceduti dalla costi tuzione della Sezione ad oggi.

È stato ricordato con commozione l 'Agente S. Marco Gavino, deceduto tre anni fa a seguito di incidente aereo, mentre rientrava al suo reparto nel Kosovo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

34 - F I A M M E D 'ORO N. 3 /4 - 2003

proseguito il viaggio per Livorno visitando, come accenna-to, i principali monumenti della città labronica ed in parti-colare il Santuario della Madonna di Montenero.

Il 29 Settembre 2002 la Sezione ANPS ha effettuato una gita sociale a Lucca e Livorno dove sono stati visitati i monumenti più interessanti delle due città. Durante il viaggio di andata, la comitiva ha fatto sosta nel Comune di Camaiore sul luogo ove il 17 Giugno 1980, a seguito di incidente stradale e per causa di servizio, perse la vita il Cap. di P.S. Sirio Donati , all 'epoca Comandante della Sezione di Polizia Stradale e al quale è intestata la Sezione.

Sul luogo dell ' incidente a cura dei familiari è stata posta una lapide con foto a ricorso, che in quella circostanza è stata benedetta da un sacerdote alla presenza, oltre che dei Soci della Sezione, da una folta rappresentanza di Soci della Sezione ANPS di Lucca e della Polizia Stradale. Al termine della breve ma sentita cerimonia, i gitanti hanno

AOSTA

Il 1° Dicembre ha avuto luogo, presso la Sala Conferenze dell 'Hotel Mirage di Gressan (AO), la ceri-monia di commemorazione dell 'App. di P.S. Adolfo La Bernarda, al cui nome è intitolata la Sezione ANPS di Aosta, nel trentesimo anniversario della scomparsa alla presenza del la vedova Mal fanda Fr ison, dei Parlamentari valdostani il Sen. Augusto Rollandin e l'On. Ivo Colle, del Questore Dr. Claudio Proietti e di numerosissimi Soci e familiari, oltre che colleghi in ser-vizio.

Ha preso la parola il Presidente Dionisio Moltisanti che, dopo aver rivolto un saluto e un ringraziamento alle Autorità e ai Soci ha pronunciato un vibrante di-scorso teso a risaltare la figura dell 'eroico Servitore dello Stato che non esitò un solo istante a sacrificare la propria vita per far rispettare la legalità e anche per non venire meno al giuramento di fedeltà alle istituzio-ni, descrivendo dettagl iatamente la fulgida azione che non deve essere dimenticata ma essere da esempio e da stimolo per i giovani colleghi in servizio e in gene-rale per i cittadini.

Rivolgendosi alle Autorità ha auspicato che venissero presi opportuni provvedimenti per far sì che gli eroici e

fedeli Servitori dello Stato venissero sempre ricordati con cerimonie di commemorazione perché troppo spesso, passata la commozione del momento, poi tutto viene regolarmente dimenticato. Con l'occazione ha rivolto parole di ringraziamento al Questore per la sensibilità dimostrata nei confronti della Sezione e dei Soci e ai Parlamentari presenti ha chiesto di seguire nei rispettivi rami del Parlamento le problematiche relative alle Forze dell 'Ordine ed in par-ticolare alla Polizia di Stato.

Ha, infine, ricordato quanto sia importante se non addi-rittura indispensabile la frequentazione del personale in servizio con i Soci che mettono a disposizione tutta la loro esperienze maturata in tanti anni di servizio e in molteplici incarichi ricoperti. Nel corso della cerimonia il Presidente Moltisanti ha consegnato alla vedova e al Questore attestati di Socio d'Onore.

Al termine dell' intervento il Presidente Moltisanti ha dato la parola al Questore Dr. Proietti che, dopo aver rivolto un saluto ai presenti ed esaltato il gesto compi-to dall 'eroico Servitore dello Stato, ha consegnato alla vedova una targa ricordo. Terminata la commemorazione ha avuto luogo nella sala ristorante dell'Hotel il pranzo sociale cui i presen-ti hanno partecipato con grande entusiasmo.

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MILAN O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Il giorno 19 Novembre 2002 i Gruppi Bandiera delle Sezioni di Milano, Magenta e Lainate, con i rispettivi Presidenti Ten. Gen. (c) Mario De Benedittis, Isp. Sup. SUPS Nicola Lomuscio e Isp. Giovanni Schepis e relative rappresentanze in abito sociale hanno partecipato alla chiusura del raduno in oggetto.

Di notevole interesse sono state le relazioni esposta dal V. Prefetto Antonio Laurito, Dirigente Ufficio Studio e Storico del Ministero dell 'Interno, del V. Prefetto Donato D'Urso e del Procuratore Gen. della Repubblica Giancarlo Casell i. Calorosa ed amichevole l'attenzione del V. Presidente della Sez ione Seminaro, del Consig l iere Nazionale lacobelli e di tutti i Soci presenti a testimonianza dei rap-porti cordiali che legano gli appartenenti al Sodalizio. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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II 4 Novembre 2002, si è svolta la cerimonia delle Forze

Armate celebrata dal nuovo Arcivescovo di Milano Card.

Tet tamanzi . La Sezione è stata rappresentata dal

Presidente Ten. Gen. (c) Mario De Benedittis da numerosi

Soci.

LA SPEZIA Sabato 7 Dicembre nella Cappella sita nella Caserma "A. Saletti" è stata celebrata una Santa Messa in suffragio dei Caduti della Polizia di Stato e dei Soci deceduti , officiata dal Parroco di S. Michele Arcangelo Don Gianni Sarti. Alla S. Messa hanno partecipato il V. Prefetto Ispettore Dr. Folino in rappresentanza del Prefetto e il Questore Dr. Francesco Giuseppe Minerva, nonché alcuni Soci e fami-liari. Dopo la Messa si è svolto un pranzo sociale nel risto-rante "Nella Ravecca" dove il Questore Dr. Minerva e stato Ospite d'onore insieme al Direttore del Centro Nautico e Sommozzator i del la Polizia di Stato Dr. A lessandro Kurecska.

Il Presidente della Sezione ha voluto ringraziare, oltre ai due ospiti d'onore, tutti i convenuti per l 'adesione all'inizia-tiva. Infine è stata offerta una rosa a tutte le signore pre-senti.

ALESSANDRI A Il 29 Settembre si è svolta la commemorazione di S. Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato. La S. Messa è stata officiata in una chiesa cittadina per volere del Questore Dr. Arturo De Felice, con il chiaro intento di risaltare la manifestazione, coinvolgendo la cittadinanza di Alessandria. Alla festa hanno partecipato il Presidente, il Consiglio e numerosissimi Soci. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

36 - F I A M M E D 'ORO N. 3 /4 - 2003

LATIN A Il 24 Novembre la Sezione ha organizzato un conviviale presso un noto ristorante di Latina, al fine di far conosce-re il nuovo Presidente della Sezione Mario Scipione. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi Soci e familia-ri. Ospiti d'onore il Questore Dr. Paolo Cossu ed il Vicario Dr. Vincenzo Ferrara accompagnat i dalle rispettive gentili Signore.

FIRENZE Lo scorso mese di ottobre un gruppo di Soci e familiari hanno partecipato ad una gita sociale ad Orvieto, Bolsena e Viterbo - Bomarzo - Parco dei Mostri. I Soci sono rimasti molto soddisfatti della riuscita della

gita.

Il 1° Dicembre nella ricorrenza del 20° anniversario della scomparsa dei colleghi Carlo Nanini e Mauro Rinaldi, caduti in servizio in un tragico evento sull 'autostrada Firenze mare, è stata deposta una Corona di Alloro alla Lapide posta nell'atrio della Questura, a ricordo dei Soci caduti e dei Soci scomparsi . Alla cerimonia Commemorat iva erano presenti il Questore di Lucca Dr. Giorgio Manari , i genitori dell 'Agente Rinaldi, appositamente giunti da Roma e numerosi Soci in servizio e in pensione. Nella stessa occasione il Presidente ha ricordato il Prefetto di Lucca, Dr. Marcello Carnimeo, Socio Onorario del l 'ANPS, scomparso appena due giorni prima.

Il giorno 6 Ottobre, accompagnati dal Presidente della Sezione, Cav. Uff. Antonino Neri e dal Segretario Cav. Settimio Matteoni, un gruppo di Soci con i loro familiari hanno effettuato una gita Pellegrinaggio al Santuario della Madonna B.V. di Boccadirio.

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 37

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ASTI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Domenica 24 Novembre si è svolta l 'annuale "Festa della Sezione" alla quale, oltre al Presidente e a nomerosi Soci della Sezione, hanno partecipato autorità civili e militari, tra i quali il Questore Dr. Pericle Bergamo. È stata celebrata una S. Messa nella Cappella della Questura, officiata da Mons. Guido Montanaro, per com-memorare i Caduti e i defunti della Polizia di Stato. Dopo la cerimonia religiosa e la lettura della "Preghiera a San Miche le Arcangelo, Patrolo del la Polizia", il Presidente Corte ha rivolto ai presenti un significativo di-scorso, evidenziando gli scopi Statutari dell 'Associazione ed il principale scopo per cui è stata creata che è anche quello di tenere uniti gli ex appartenenti alla Polizia e quel-li in servizio.

Si è consumato, infine, un pranzo sociale presso l'Azienda Agrituristica "Dall 'Ortolano" di Asti . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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Il Presidente Corte porta a conoscenza che alcuni Soci della Sezione svolgono attività di volontariato presso l'Unità Operativa di Oncologia della Regione Piemonte. I Soci Pa lmer ino Scaccia, Marco Testa, Francesco Santoro, Saverio Berti, Francesco D'Agostino e Michele Radesca si impegnano come autisti di un pulmino messo a disposizione dalla A.S.T.R.O. per il trasporto di pazienti. L'inserimento di nostri Soci in tale forma di volontariato è da ammirare perché evidenzia in loro un profondo senso umano e di altruismo verso sofferenti particolarmente bisognosi di solidarietà e fraterna collaborazione.

BOLZAN O Nei giorni 18, 19 e 20 Maggio 2002, il Segr. Ec. della Sezione, Isp. Sup. SUPS (c) Pasquale Carril lo, unitamen-te ad altri Soci provenienti da varie località dal nord al sud,

ha partecipato ad un incontro-raduno, organizzato dall ' lsp. (c) Vincenzo Parisi della Sezione ANPS di Oristano con la collaborazione dello stesso Carrillo e altri, tra alcuni ope-ratori di Polizia (per la maggior parte in pensione) che pre-starono servizio nel 1964/65 presso il Posto di Polizia di Frontiera di Prà Gentor (Traforo del Gran San Bernardo) in Valle d'Aosta.

All ' incontro erano presenti una trentina di persone fra Soci e familiari che hanno gradito in modo particolare e con commozione l'iniziativa.

Un sentito ringraziamento va rivolto a Franco Gentile di Aosta che si è interessato per l 'organizzazione in "loco" e per risolvere i problemi logistici legati all ' incontro, nonché all ' lsp. Sup. SUPS Giuseppe Vicino Responsabi le del vali-co di Frontiera del Traforo del Gran San Bernardo per la sensibil ità, disponibilità e cortesia dimostrate nell 'occasio-ne (in brevissimo tempo ha organizzato la visita alle strut-ture del Traforo ed alla Caserma, accogliendo gli ospiti con un piccolo, ma corposo, rinfresco facendo sentire tutti "a casa loro" e, soprattutto, ancora appartenenti alla gran-de famiglia della Polizia di Stato).

PAVIA Nello scorso mese di Dicembre la Sezione ha organizzato l 'annuale pranzo sociale presso un noto ristorante situato nel verde della Valle Scuropasso al quale hanno preso parte, oltre a numerosi Soci e familiari, il Questore Dr. Giovanni Calesini che ha donato un crest alla Sezione raf-f igurante lo stemma araldico della P.S. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

38 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

BUSSOLEN O

Domenica 15 Dicembre 2002 a rendere omaggio ai poli-ziotti di Bussoleno in servizio ed in congedo della Sezione ANPS sono intervenute autorità militari, civili e religiose. Il taglio del nastro della nuova sede, ricavata nell'ex pol iam-bulatorio comunale annesso alla palestra comunale, è toc-cato al Sindaco di Bussoleno, On.le Alda Benetto, accom-pagnata dal la Madr ina Signora Glor ia Cambursano , madre dell 'Agente scelto della Polizia di Stato, deceduto in conflitto a fuoco con una banda di rapinatori, medaglia d'argento al valor civile, figlio della terra di Bussoleno, alla cui memor ia è stata int i tolata la nuova sede, dal Presidente della Comunità Montana Bassa valle Susa, Dr. Ferrentino, e naturalmente dal Presidente della Sezione ANPS bussolenese, Carlo Giordano. Presenti anche il Sindaco di Salbetrad, Marr imo Garavell i , in rappresentan-

za del la Comuni tà montana alta Valle Susa, con l 'Assessore Biolati, la giunta comunale di Bussoleno al completo. In uniforme le rappresentanze delle forze del-l 'ordine, della Questura di Torino, del Compart imento Polizia Ferroviaria di Torino e di Bussoleno, della Polizia Stradale di Susa, dei Carabinier i , Finanza, Guardie Forestali, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e protezione civile, mentre dal Commissariato Polizia di Frontiera di Bardonecchia giungevano parola augurali per la significa-tiva cerimonia, scusandosi per la mancata presenza di rappresentanza dovuta agli inderogabili impegni istituzio-nali. Oltre alla presenza delle associazioni d'Arma e com-battentistiche presenti sul territorio della Valle Susa con i loro labari e gagliardetti e, naturalmente, non potevevano mancare le rappresentanze delle Sezioni ANPS di Torino, Pinerolo, Susa e Bardonecchia con le relative bandiere. La benedizione dei locali è stata impartita da Mons. Don Pier Luigi Cordola alla presenza di autorità, Soci e tantis-simo pubblico.

Il Sindaco Alida Benetto ha voluto lodare l'impegno dei Soci del l 'ANPS e sottol ineare che l 'amministrazione comunale si era subito attivata per trovare una sede all 'associazione che in questi anni si era spesa molto a favore della cittadinanza e con cui contiamo di poter pro-seguire in una proficua e fattiva collaborazione. È seguita, nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in Bussoleno, con la presenza del picchetto d'onore, la Santa Messa celebrata da Mons. Don Pier Luigi Cordola in ricordo dei poliziotti caduti e dei Soci scomparsi. La giornata si è conclusa con il pranzo sociale, ove veniva consegnata al Socio effettivo Ugo Garnero, in occasione del suo ottantesimo compleanno, una pergamena ricordo opera dell'artista Aurelio Calia, Socio simpatizzante della Sezione.

L'AQUIL A Il 20 Giugno 2002 la Sezione ANPS ha effettuato un pelle-grinaggio ad Assisi per visitare i luoghi che ci ricordano la vita ed i miracoli di San Francesco. Particolare partecipa-zione religiosa è stata dedicata alla visita della Basilica che custodisce le spoglie e gli splendidi affreschi che rap-presentano la vita del Santo, riportata agli antichi splendo-ri dopo il terremoto che ha sconvolto quei luoghi. Il Presidente Loris Ballestrazzi ed i numerosi Soci che hanno partecipato alla gita si sono ritrovati in un noto risto-rante di Assisi per concludere una bella giornata che ha messo in evidenza lo spirito di amicizia che ancora lega gli ex appartenenti alla P.S.

Il 15 Novembre la Sezione ANPS di L'Aquila si è riunita

presso il noto ristorante "Chalet Pineta" di Monteluco di

Roio per lo scambio di saluti ed auguri in prossimità delle

feste natalizie. Particolarmente gradita è stata la presenza

del Questore di L'Aquila Dr. Sergio Visone che ha rivolto

un caloroso saluto ai presenti.

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 3 9

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FOLIGNO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Per iniziativa della Sezione si è svolta il 10 Novembre la giornata del Sodalizio che si rinnova ogni anno. La manifestazione è iniziata con la celebrazione della S. Messa nel Santuario della Madonna del Pianto, officiata dal Cappel lano don Umberto Formica, in suffragio dei defunti della Polizia.

Al lato dell 'altare erano schierate le Bandiere delle Sezioni di Foligno - Città di Castello - Perugia - Gualdo Tadino e Spoleto.

Erano presenti alla cerimonia la madre ed i parenti di Angelo Carbonett i , di cui questa Sezione ha adottato il nome, il Dirigente del Commissariato locale V. Questore Dr. An ton imi Bruno, il Tenente Dr. Accol to Valerio Francesco Comandante la Compagnia Carabinieri , il Capi tano Dr. Massimi l iano Fort ino Comandante la Compagnia Guardia di Finanza, i Presidenti delle varie Associazioni Combattentistiche e d'Arma, il Segretario Generale ANPS Ispettore Michele Paternoster.

PERETO Il giorno 8 Agosto 2002, in occasione della triste ricorren-za della scomparsa di Giuseppe Laurenti, il Gruppo di Poggio Cinolfo, della Sezione ANPS di Pereto a lui intito-lato, ha organizzato una giornata di beneficienza con rac-colta di fondi da destinare a favore dell 'Associazione Genitori Bambini Emopatici del l 'Ospedale Santo Spirito di Pescara.

In questo modo si è voluto onorare più signif icativamente la memor ia di Peppino Laurenti che con fine prematura lasciò nello sconforto i suoi cari, i colleghi della Polizia di Stato e gli amici tutti.

Troppo spesso, nelle commemorazioni si spendono paro-le di circostanza che dopo l'emotività del momento lascia-no il vuoto e la dimenticanza. Proprio per evitare che la

Al termine della cerimonia religiosa, il Presidente Volpini

ha ricevuto gli ospiti presso il ristorante "Il Rancho" di

Bevagna.

In chiusura della festa, come di consueto, sono state con-

segnate medaglie d'argento con pergamene per fedeltà al

sodalizio ai Soci Matilde Carbonetti, Gesualda Carbonett i ,

Sandro Cores i , Elsa Santa Giorni , Salvatore Giacomo

Gugl ielmo, Luigi Manca, Anna Maria Pelliccia, Vincenzo

Polinori, Giuseppe Cambucini , Emilia Arsini , Francesco

Franceschini.

memoria di Peppino cada nella routine e nella fredda ripe-

titività, i colleghi di Poggio hanno voluto esaltarne il signi-

ficato con una finalità nobile ed elevata quale quella della

beneficenza, tutti hanno accolto posit ivamente l'iniziativa,

in particolar modo i congiunti di Peppino hanno espresso

pubbl icamente il loro plauso ai colleghi dello scomparso.

Alla cerimonia religiosa che si è svolta nella chiesa par-

rocchiale di Poggio sono intervenuti il Vice Questore

Vicar io del l 'Aqui la Dr. Lamendola, il V ice Prefetto

dell 'Aquila Dr. Massidda, Don Giovanni d'Ercole, della

Segreteria di Stato Vaticana, il Dr. Di Biasio, il Dr. De

Santis e il Dr. Plocco della Centrale per le risorse Umane

del M.I.; personale del Commissariato di P.S. San Lorenzo

di Roma, la Fanfara della Polizia a cavallo, il Vice Sindaco

di Carsoli, il Sindaco di Pereto, i Carabinieri della Stazione

di Carsoli, un folto pubblico di amici e conoscenti ha fatto

da cornice alla sentita e commovente celebrazione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

40 - F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003

OLBI A MESSINA Si è volta il 3 Novembre una manifestazione per la com-memorazione dei Caduti , con una S. Messa davanti al monumento ai Caduti.

Presente il direttivo della Sezione ANPS con stendardo e Soci in divisa. Hanno partecipanto anche altre associazio-ni combattentistiche e d'arma e le autorità civili e militari, tra i quali la Dirigente del Commissariato di Olbia D.ssa Anna Maria Savoia ed il Responsabile della Polizia di Frontiera di Olbia Dr. Bracale.

PIACENZA Ogni anno l 'Amministrazione Comunale di Piacenza invita Autorità ed Associazioni d 'Arma, nonché quelle che sono vicine ai movimenti ed alle famiglie dei Caduti dell 'ultima guerra, a partecipare alla commemoraz ione del l '8 Settembre 1943 sul luogo ove trovarono la morte dei mili-tari concittadini a difesa della città. Come consuetudine la nostra Sezione ha presenziato con la bandiera ed alcuni Soci.

Il 29 Settembre si è svolta la cerimonia dedicata a S. Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato.

PERUGIA Il giorno 23 Novembre 2002, organizzato dalla Sezione, si è svolto l'annuale incontro dei Soci e familiari. Le Autorità intervenute e la Signora Anna Torresi, vedova Benincasa, sono state r icevute dal Presidente Cav. Antonio Cucci , che con il Questore di Perugia Dr. Vincenzo Indolfi, hanno deposto una corona alla lapide dei Caduti della Polizia di Stato.

Nel salone delle conferenze, gentilmente concesso dal Questore, è stata celebrata la S. Messa officiata dal Cappellano Regionale della Polizia di Stato Dr. Costantino Michele. Il Presidente, dopo aver letto la Perghiera a S. Michele Arcangelo, ha rivolto un commosso pensiero ai Soci scomparsi e agli uomini della Polizia di Stato caduti nell 'adempimento del loro dovere, come è stato ricordato, nel l 'omel ia il sacri f ic io del g iovane poliziotto Luca Benincasa, caduto vittima del dovere nel marzo scorso. Un ringraziamento agli intervenuti ed alle rappresentanze delle Consorelle di Spoleto, Città di Castello e Foligno. Si è svolto, poi, presso il ristorante "Faina" in località Mantignana, il pranzo sociale in un clima di festosa cor-dialità e allegria.

F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 41

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CALTANISSETTA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

L'8 Dicembre 2002, per iniziativa di questa Sezione e con il patrocinio dell 'Amministrazione Provinciale di Caltanissetta, ha avuto luogo presso la sala convegni di un noto ristorante del capoluogo, il primo convegno provinciale del l 'ANPS sul tema:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA "Problematiche econo-miche, normative e sanitarie del perso-nale della Polizia di Stato in servizio ed in quiescenza".

Relatori degli argomenti trattati sono stati la Dr.ssa Vincenza Silvana Pulci, med ico legale presso l 'ASL 2 di Cal tan isset ta , il Dr. Anton ino Cama, Direttore amministrativo contabile della Ques tu ra , Giovanni D'Asaro, V ice Presidente del l 'ANPS. Hanno parteci-pato il Prefetto Giuliano Lalli, il Questore Santi Giuffrè, funzionari e personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri della Provincia di Caltanissetta. Il Presidente della Sezione Angelo Leto, dopo aver manifestato il benvenuto alle Autorità ed ai partecipanti, ha dato inizio ai lavori. La Dr.ssa Pulci, medico legale, ha illustrato le patologie mediche che so l i tamente colp iscono il personale della Polizia, soffermandosi maggior-mente sull'iter amministrativo da seguire, anche alla luce delle nuove disposizioni di legge, per ottenere il r iconoscimento delle malattie contratte in servizio da parte degli ospedali militari, nonché le successive modalità per conseguire, qualora previsto, la pensione privilegiata. Subito dopo il Dr. Cama, ha illustrato gli argomenti relativi al trattamento economico del perso-nale in servizio ed in pensione, soffermandosi sull'utili-tà della banca dati e delle innovazioni amministrative contabile sul trattamento pensionistico del personale del la Pol iz ia. Per ult imo è intervenuto il Vice

Presidente D'Asaro che ha lamentato l'iniquo tratta-mento riservato al personale collocato in quiescenza dopo l'entrata in vigore della legge di riforma ed in par-ticolare il mancato riconoscimento dell ' indennità inte-grativa sulla buona-uscita al personale collocato in pensione prima del 1-12-1984 (legge 1-12-1994 n. 87), nonché sulla mancata rideterminazione della base pensionistica con l'attribuzione del corrispettivo delle due ore di lavoro straordinario di cui all'art. 62 della

legge 121/81 in relazione all'art. 53 del T.U. 29-12-1973 n. 1092, il cui diritto è stato riconosciuto dalla 1 a

Sez. T.A.R. Lazio con sentenza del 24-9-1999 n. 247, condannando i Ministeri dell'Interno e del Tesoro al pagamento delle maggiori somme dovute ai ricorrenti oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria. Nella circostanza sia il Questore che il Prefetto hanno manifestato il loro compiacimento ai responsabil i della Sezione per le attività che svolgono per mantenere vivi i rapporti tra il personale in servizio e in pensione e con le altre associazioni aventi gli stessi fini. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

42 F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

MODENA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLE SEZIONI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVI I M UL. L. L. L. JL, £. I KJI l l

Il 15 Dicembre, in un accogliente locale, ha avuto luogo il tradizionale pranzo sociale organizzato dalla Sezione ANPS. Alla bella e festosa manifestazione, alla quale hanno par-tecipato 255 persone fra Soci e familiari, ha riscosso pieno successo ed ampia adesione.

Sono intervenuti fra gli altr i, il V. Questore Agg. Capo di Gabinetto Dott.ssa Cinzia Ricciardi, il V. Questore Agg. Dr. Eugenio Di Ninno Dirigente Sanitario della Polizia di Stato, il Vice Questore Dr. Maurizio Mobilio. Nell 'occasione, con la calorosa partecipazione di tutti i presenti, è stato suonato e cantato l'inno nazionale. Il Presidente della Sezione Gino Spadoni, ha tenuto un appropriato discorso adatto alla ciscostanza.

PARMA Anche quest'anno, come ogni anno, la Presidenza ed il Consiglio di Sezione, hanno voluto rispettare la tradizione. Il giorno 10 Dicembre i Soci si sono dati appuntamento per lo scambio d'auguri presso il Circolo "La Corale Verdi",

dove hanno assaporato i prodotti tipici locali. Presenti oltre 60 tra Soci e familiari. Ha partecipato per la prima volta, perché di recente assegnato a Parma, il Questore Dr. Gaetano Chiusolo, nel l 'occasione il Presidente della Sezione Gennaro Caruso ha tenuto un discorso di circostanza ed ha consegnato al Questore il Diploma di "Socio Onorario" al quale gli è stata offerta anche la cravatta dell 'Associazione ed un portachiavi con inciso lo stemma araldico della Polizia, poi distribuito a tutti i Soci.

Il Questore ha ringraziato, si è dichiarato onorato dell' ini-ziativa ed ha ricambiato gli auguri.

MATERA Domenica 15 Dicembre nei locali della Sezione ANPS, alla presenza del l 'Arc ivescovo di Matera S.E. Mons. Antonio Ciliberti, del Prefetto, Dr. Elio Priore, del Capo di Gabinetto della Questura, del Dirigente la Sezione di Polizia Stradale, di funzionari della Questura e di Soci e familiari, ha avuto luogo la cerimonia "Natale del Socio 2002".

Nella circostanza il Presidente ha ringraziato le Autorità e le persone convenute il lustrando, a grandi linee, le finalità dell 'Associazione ed i traguardi che essa si propone, in favore dei Soci del Sodalizio.

Hanno preso la parola S.E. l 'Arcivescovo, il Prefetto e il Capo di Gabinetto che con diversi accenni hanno elogiato l'attività del Direttivo per l ' impegno profuso ad assicurare continuità alle attività proprie di Associazione formulando a tutti i Soci auguri di ogni bene.

A tutti i presenti è stato offerto un dono a cui ha fatto segui-to il rinfresco offerto dalla Sezione. Al termine è stato consumato il "pranzo sociale" presso il locale ristorante "Tommaso" con la partecipazione di 60 persone tra Soci e familiari.

F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 4 3

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RAGUSA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Una rappresentanza della Sezione ANPS, guidata dal

Presidente S. Musumeci, è stata ricevuta dal nuovo

Vescovo di Ragusa Mons. Maolo Urso in occasione del

suo insediamento nella Diocesi iblea. All 'alto prelato che

ha espresso lusinghieri apprezzamenti per l'attività del

Sodalizio, è stato offerto il gagliardetto della Sezione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

i k . i k . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAa*

Il 26 e 27 Ottobre 2002 un gruppo di Soci hanno preso

parte alla gita sociale a Palermo e Trapani.

I Soci espr imono vivi sentimenti di gratitudine e stima nei

confronti del Comandante il Reparto Mobile Polstato di

Palermo per aver ospitato i Soci nella Caserma, e per il

comportamento tenuto dal personale addetto alla mensa,

improntato sulla cortesia e genti lezza. Atteggiamenti que-

sti che certamente danno lustro ed accrescono il prestigio

della Polizia di Stato. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

\ 1* \ 1,

--te

Il 19 Dicembre, nel rinomato ristorante "Castel lana Park"

della riviera ragusana, i Soci con le rispettive famiglie, si

sono riuniti per la tradizionale cena sociale di fine anno

con ballo.

Durante il simpatico convivio, dopo gli auguri natalizi for-

mulati dal Presidente Salvatore Musumeci, anche a nome

del direttivo e della Presidenza Nazionale, ai Soci che

hanno maturato 10 anni di appartenenza al sodalizio sono

stati consegnati diplomi e medaglie, ed alle gentili signore

presenti, un omaggio floreale.

MANTOVA Il Consigliere della Sezione, Cav. Stanislao Vitone, Socio

ordinario, svolge volontariato di assistenza anziani presso

Case di Riposo locali e per questa opera è stato premiato,

per r iconosc imento, il 28 Ottobre, presso la Curia

Vescovile con diploma di benemerito per scopi sociali ed

umanitari.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente Cavalieri di

Trento, il Presidente Nazionale UNUCI , Segr. Gen.

UNUCI; il Presidente UNUCI locale Renzo Dalmaschio e

Don Primo, Padre spirituale dell 'UNUCI di Mantova. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

44 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003

SPOLETO Il giorno 19 Ottobre 2002, ha avuto luogo l'incontro annua-le dei Soci ANPS di questa Sezione. La manifestazione ha assunto particolare rilievo in quanto ricorre quest 'anno il ventennale della fondazione della Sezione. A tal proposi-to, per sottolineare con maggiore forza l 'avvenimento, è stato donato il tr icolore alla scuola elementare "XX Settembre" di questa città. Semplice ma suggestiva la cerimonia della consegna della Bandiera tenuta nell 'aula magna dell'istituto, alla quale erano presenti il Questore di Perugia Dr. Vincenzo Indolfi; il Dirigente il Commissariato della Polizia di Stato Dr.ssa Francesca Peppicel l i ; il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza Cap. Spietrino; il Vice Sindaco Castellana e il Vicario della Diocesi Mons. Luigi Piccioli che ha benedetto la Bandiera. Madrina della manifestazione, la Pr.ssa Gabriella Miano, figlia di Paolo Miano, cui è intitolata la Sezione. Successivamente la manifestazione si è spostata presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato, ove è stata deposta una corona d'alloro al Monumento ai Caduti della Polizia di Stato e celebrata la Santa Messa da parte di Mons. Piccioli in suffragio dei Caduti della Polizia di Stato e dei Soci scomparsi.

ROVIGO Nella ricorrenza del 5° anniversario dell 'uccisione dell ' lsp. dei NOCS della Polizia di Stato, Samuele Donatoni , medagl ia d'oro al valore Civi le, il 17 Ottobre 2002, l 'Amministrazione Comunale di Rovigo, di intesa con la locale Questura, ha voluto intitolare la scuola ele-mentare di questa Via Mameli a Samuele Donatoni. Infatti, all ' ingresso dell' istituto scolastico è stata posta una targa-ricordo.

Alla cerimonia commemorat iva, erano presenti le massi-me autorità della Provincia, Civili, Militari e Religiose, le famiglie Soffiantini e Donatoni, le insegnanti e alunni della predetta scuola, nonché la partecipazione di altri istituti scolastici e di semplici cittadini. Hanno aperto la cerimonia i gonfaloni della Provincia, del Comune e del l 'Associazioni d'Arma.

Il Direttivo della Sezione ANPS ha partecipato al comple-to, con bandiera, in divisa sociale. Dopo la benedizione della targa da parte del Vescovo della Diocesi di Adria e Rovigo S.E. Andrea Bruno Mazzoccato. Ha preso la parola tra gli altri, il Direttore Interregionale del Triveneto, Lorenzo Cernetig, il quale, ha esaltato la nobile figura di Samuele Donatoni, che deve essere - ha detto - di esempio per tutti. La manifestazione si è conclusa con l'intervento del Sindaco Paolo Avezzù, il quale, si è rivolto ai cittadini, alunni ed insegnanti, oggi - ha detto - la nostra città pas-serà alla storia, con questa intitolazione onoriamo la memoria di un nostro concittadino, che ha fato la sua vita per salvarne un'altra. Il suo coraggio e il suo senso del dovere devono essere di insegnamento per tutti e, mi auguro che questi principi vengano instaurati nei più gio-vani sin dai primi anni di scuola, riscuotendo un tributo di applausi.

TRIESTE Nello scorso mese di Settembre la Sezione ha organizza-to un Tour della Sardegna di 15 giorni, cui hanno parteci-pato oltre 50 persone tra Soci e familiari. Il viaggio è stato particolarmente interessante ed istruttivo perché sono state toccate le località più suggestive dell' i-sola e sono visitati musei ed altri importanti siti culturali. I partecipanti al Tour sono rimasti molto entusiasti dell 'e-sperienza.

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P R O F . A L D O NARDACC I ROMA, 1-2-2003

C R U S I GIOVANNI GRD. DI P.S.

TRIESTE. 15-12-2002

DI FABI O MATIA ISP. CAPO

INNSBRUCK, 5-8-2002

R E N D A OTTAVI O NOVARA

F A R R I S F R A N C E S C O CUNEO, 9-12-2002

DELLAPIAN A P A S Q U A L E M.LLO 1" C L SC.

BERGAMO, 6-12-2002

GOTTARD I GIOVANNI CUNEO, 20-12-2002

SERRADIMIGNO GISBERTO M LLO DI 1"C L

SASSUOLO , 18-11-2002

S A C C O GINO ISP. CAPO

FOGGIA, 24-10-2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

JSi P R E S T I A F R A N C E S C O

ASS. CAPO ROVIGO. 30-11-2002

BRUNAT I U G O E U S E P I G. BATTIST A FRANZOLI N A L B E R T O G R I L L O ANTONIN O SABBADI N VITTORIO M LL O 2' CL ISP CAPO GRD. DI P.S. ISP. CAPO SOV. CAPO

TRIESTE, 27-12-2002 ROMA, 13-12-2002 ROVIGO, 13-12-2002 PARMA, 23-11-2002 BASSANO , 19-11-2002

CHINI JOLAND A BASSANO , 29-11-2002

R E LUIG I M.LLO 3" CL.

FIRENZE, 27-10-2002

MICHIELETT I MARIN O GRD. DI P.S.

VERCELLI , 12-12-2002

PAPALI A G I U S E P P E APP. DI P.S.

UDINE, 3-1-2003

A R U S A GIOVANNI SOV. CAPO

VERBANIA , 16-12-2002

PALUMB O G A E T A N O APP. DI PS.

VARESE, 12-1-2003

COMELL I B R U N O MORAZZONE (VA)

17-12-2002

F E R R I F IORENTINO PAVIA, 26-12-2002

PERIATT l FERDINAND O TRIESTE, 3-11-2002

T A S S E L L I C A R L O CURTATONE (MA),

14-12-2002

MARCELLIN O SALVATOR E VARESE. 2-1-2003

G E N T I L E U M B E R T O BIELL A

P E R U Z Z I E L E U T E R I O SOV. CAPO

CESENA, 2-1-2003

DI P I E T R O GIOVANNI ASCOL I PICENO. 29-12-2002

MICHIELI N MASSIM O P E T R E L L A E R N E S T O C E P P I T E L L I A L F R E D O RANIER I F R A N C O SCAZZ I R O M O L O AG. SC. DI PS. APP. DI P.S. APP. DI P S LODI, 24-2-2002 TORINO, 6-2-2003

MILANO, 20-1-2003 MILANO, 15-7-2002 MILANO, 29-1-2003

MASTROIANN I ANTONI O G H E R G O R I N A R A N I E R O P O R T O MARI O C A L C A G N O G. BATTIST A BRAZZIN I GIULI O VIBO VALENTIA . 14-11-2002 M.LLO 1" CL. POL. CIV. VITERBO, 21 1-2003 VITERBO. 1999 M LLO 2" C L

TRIESTE, 10-1-2003 VARESE, 23-1-2003

G A R O F O L O DOMENICO PAROLI N G I O R G I O R E B A U D O EMILI O S P O G N E T T A NICOL A CULIC I F IL IPP O VITERBO 4-12-2002 BASSANO , 13-1-2003 MOENA, 22-10-2002 VITERBO. 23-1-2003 M.LLO 1" CL. SC.

MILANO, 28-7-2002

C U R R A O SILVI O M.LLO DI PS.

BASSANO , 28-12-2002

B R O C A T O G I U S E P P E SOV CAPO

ROMA. 19-2-2002

B U S E T T I A N G E L O COL. DI P.S.

TRIESTE, 27-1-2003

P A C E NAZZAREN O LAQUILA . 22-1-2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Magg. Gen. Di Paolo Crescenzo Ferrara 22-12-2002

Pace Attilio Brogliano (VC) Brig. di P.S. Salvadori Luigi Lucca 2-01-2003

Isp. di P S . Masell i Pietro Perugia 31-12-2002

Pisani Batolomeo Terni 8-12-2002

Sov. Capo Arusa Giovanni Verbania 16-12-2002 Sov. Princ. Ricca Pietro La Spezia 27-12-2002

Grd. di P.S. Federici Gino Ferrara Dicembre 2002

Travagli Francesco Ferrara 16-12-2002

Aram Umberto Grosseto 8-12-2002

Questore Cerrato Renato Capannori 18-02-2003 Grd. di P S . Giandomenico Fernando Imola 1-10-2002

Petrelli Arturo Brindisi 20-09-2002

Grd. di P S . Nasi Eligio Trieste 28-01-2003

Questore Valenti Antonino Milano 10-07-2002

Rigozzi Angelo Brescia 22-12-2002

Pedone Giuseppe Bergamo 2-02-2002 Agg. di P S . Alfieri Pietro Pisa 4-02-2003

App. di P S . Sales Nicolino Ortonovo (SP)

M i l o di 1 a CI. Se. Marzio Silvio La Spezia 15-02-2003 App. di P S . Bagliani Gino Alessandria 3-02-2003

Zaghis Evaristo Genova 28-01-2003

Ass. Capo di P.S. Montagna Angelo Alessandria 17-02-2003 App. di P S . Apri le Antonino Milano 8-02-2002 App. di P.S. Raiteri Aldo Milano 20-12-2003

C H I C C A R E L L A LUIG I PERETO, 17-3-2002

M O S C A T E L L I LUIG I PERETO, 3-10-2001

A i familiar i de i car i Col legh i e Amic i s c o m p a r s i g iungan o le esp ress ion i

d i fratern a partecipazion e al lor o dolore .

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UNO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA SGUARDO

DIVERSO ALLE DiETE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

di lino Nardacci

A PAROLA Al MEDICO

il MAI Di TESTA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

T O RI C O R D zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

I l P r e s i d e n t e N a z i o n a l e d e l l ' A N P S G e n .zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ( c ) U m b e r t o E . G i r o l a m i

e d u n a r a p p r e s e n t a n z a d e g l i a s s o c i a t i h a n n o p a r t e c i p a t o

a l l a c e r i m o n i a d e l G i u b i l e o n e l l a B a s i l i c a d i S . C r o c e i n G e r u s a l e m m e o f f i c i a t a d a l C a r d i n a l e S . E . L u i g i R u i n i .