Editoriale · 2018. 11. 5. · Proviamoci in un altro modo, forse meno esatto, ma più tangibile....
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F I A M M E zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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S O M M A R I O
O Editoriale Pag. 3
O Uno sguardo diverso alle diete, di Lino Nardacci » 4
O Leopoldo Trieste nel Felliniano " Sceicco Bianco" fu
superiore a Sordi » 6
O La parola al medico. I l mal di testa,
di Pasquale Brenna zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
(Fa®,zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA m
O Note amministrative, a cura di Francesco Paolo Bruni » 10
O Itinerari italiani - Chioggia, la piccola Venezia,
di Salvatore Palermo
O Associazione Nazionale Combattenti
» 12
» 14
O Informazioni culturali » 16
O II lungo viaggio di un uomo qualunque
O Contributi volontari
» 17
» 18
O II ladro, di Francesco Cannavacciuoli » 20
O Storia della Polizia Italiana dal 1848 (8 a puntata),
di Milo Mini » XXV
O Diritto - Errore di fatto
O Gli economisti: Pareto Vilfredo e Massa Giovanni,
a cura di Ladislao Spinetti
O Polizia e democrazia, di Umberto Bonito
» 27
» 28
» 30
O Notizie liete » 33
O Vivi nella nostra memoria » 46
O Vita delle Sezioni, a cura di Antonio Brenna e
Domenico Romita, alle pagine 32, 34, 35, 36, 37,
38, 39, 40, 41, 42, 43, 44 e 45
CizyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA scusiamo con i gentili abbonati per il ritardo della stampa e della spedizione della Rivista. Purtroppo, la nuova normativa emanata dalle Poste ha causato quest 'inconveniente. Con il n. 3/ 4 la Redazione di "Fiamme d'Oro" riprenderà la pubblicazione e la consegna regolarmente.
2 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Editoriale Sull'editorial e del precedent e numer o abbiam o annuncia -
to ch e l'attenzion e del Govern o si era recentement e rivolt a a risolver e le manchevolezz e dell a burocrazia . Ora annuncia -mo ch e il Govern o ha dimenticat o il suo impegno . Non se ne è parlat o più , semplicemente .
Il disagi o dei nostr i Soci , specialment e pensionati , era stat o evidenziat o in quell 'occasione , ch e sembrav a la giust a occasion e per mettern e in risalt o i problem i di burocrazia , addirittur a vergognos a e sfacciata .
Si eran o fatt e dell e propost e di collaborazion e volontaria , si eran o chiamat i in caus a e in aiut o i sindacat i e abbiam o avut o l'adesion e e la collaborazion e soltant o del più vecchi o di essi , ch e nacqu e nel 1978 co n la finalit à di assister e i pen -sionat i dell e Forze di Polizia , prim a di accoglier e in seguit o anch e il personal e in servizio .
Si tratt a del Sindacat o Nazional e dei Cinqu e Corp i di Polizia .
Si riman e in attes a di altr e adesioni , prim a di formular e un programm a concret o di collaborazion e e di incitamento .
Vorremm o allontanar e dai nostr i discors i e dai nostr i con -vinciment i l'ide a ch e il pensionat o veng a trascurat o perch é non pu ò scioperar e e perch é è difficilment e organizzabil e per lanciar e pernacchi e e insult i nell e piazze .
Non riconosciam o quest a vilt à all'Amministrazion e di uno Stato moderno .
Crediam o si tratt i soltant o di un a stasi , si a pur e un po ' lunga , di riorganizzazione .
Attendiamo , speriam o di poter e ho. poc o sorrider e e rin -graziar e uomin i e istituzion i ch e volessero , quant o noi , affron -tare quest o problem a pratic o e morale .
d i 'zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Lino Nardacci
uesto breve articolo vuol essere di
aiuto per coloro che sono abituati a
guardare i problemi non solo frontal-
mente e tecnicamente, ma anche di lato ed emo-
tivamente.
Cominciamo con il dire che dal punto di
vista della completezza non è tanto importante
ciò che si mangia, ma ciò che non si mangia e che
andrebbe assunto, per il nostro benessere.
Proseguiamo con il dire che l'assunzione
eccessiva di alimenti di vario genere, con le con-
seguenze a volte drammatiche di obesità e altro,
può avvenire anche per mancanza di visione
panoramica e razionale. L'elenco dei vari cibi tra-
dotti in calorie non viene a realizzarsi in una
visualizzazione di insieme quando si è a tavola. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
4 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
Proviamoci in un altro modo, forse meno
esatto, ma più tangibile.
Immaginiamo di disporre di alimenti esclusi-
vamente di un tipo e vediamo quanto di essi, uno
per uno, possiamo consumare per trarne l'energia
sufficiente per un giorno. 2 litri di vino, 500
grammi di pasta, 200 grammi di olio, 500 gram-
mi di zucchero, 800 grammi di pane, 4 etti di
formaggio, 1200 grammi di patate, 4 chili di
piselli freschi, 24 uova, I chilo di carne e cosi via.
Questo vuol dire che una persona che
durante l'intera giornata beve un litro di vino ha
già dimezzato il suo diritto al cibo, secondo
natura.
Forse questo modo di quantizzare una dieta
risulta più convincente.
In alcun i con ten i to r i d i arg i l la , s o n o stat i
r i t rovat i pe r f i n o rest i de l c ib o c o n s e r v a t o
dagl i ab i tan t i d i u n v i l laggi o p re i s to r i co .
Q u e s t a s c o p e r t a h a p e r m e s s o d i
r i cos t ru i r e i l " r i ce t ta r i o " d i un a c u o c a d i
8 0 0 0 ann i f a . C o m p r e n d e v a m ines t r e
d ' o r z o , a v o l t e insapor i t e co n ca rn e
d 'agne l l o , m e l e se l va t i ch e tag l ia t e a m e t à
e d e s s i c c a t e , r icot t in e r i cava t e d a un a
pr imi t ic a l avo raz ion e de l la t t e e un a so r t a
d i " p i a d i n a " , rea l i zza t a f o r s e s p a l m a n d o
un a pas te l l a d i cerea l i in u n rec ip ien t e
la rg o e s u r r i s c a l d a t o .
D a b e r e ? V i n o , p robab i lmen te .
A l m e n o cos ì i po t i zzan o gl i a rcheo log i
d o p o a v e r t r o v a t o un' in f in i t à d i s e m i d ' u v a
e mo l t e c o p p e d i ce ram ic a mo l t o f ine ,
p ropr i o de l t i p o ch e mil lenn i pi ù ta rd i
s i user à p e r b r i nda r e ne i banche t t i .
( fot o ezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA didascalia tratti
dalla rivista "Venerdì")
Ora torniamo alla prima osservazione, circa
la rinuncia ad alcuni cibi per ragioni di gusto o di
abitudine, con danni evidenti e non evidenti per
il nostro complicatissimo organismo.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA È fuori
argomento la rinuncia per ragioni sanitarie, natu-
ralmente.
Per farci un'idea di ciò che ci occorre dobbia-
mo immaginare le necessità e il comportamento
dell'uomo originario. Qià l'uomo
primitivo cominciò ad ampliare e
a modificare le cose con la sua
intelligenza. Era sapiens. Quindi
si dedicò alla caccia, alla cattura,
perfino a qualche coltivazione,
alla cottura.
Ma prima come si nutriva?
Quardandosi intorno con fame e
curiosità e con il solo aiuto del-
l'agilità e delle mani. Frutta, radi-
ci, gemme, foglie carnose, inset-
ti, rane, piccoli pesci, funghi, pic-
coli animali, cuccioli, pulcini e
così via.
Ci può suggerire tutto que-
sto qualche modifica al nostro comportamento?
Pensandoci bene, forse sì. Ridaremmo al nostro
organismo il segreto impulso che diede luogo al
nostro mirabile sviluppo organico, con effetti
anche sulla nostra psiche.
Queste righe sono state un modo un po'
diverso di guardare il problema della dieta, forse
più divertente del solito.
F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 5
È mort o poch e settiman e prim o de!Ì'"Alberìon e nazionale " zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
LEOPOLDO TRIESTE NEL FELLINIANO "SCEICCO BIANCO f U SUPERIORE A SORDI
Ricord i inedi t i d i ch i l o conobb e e f requent ò zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
di W i l l i am M ag l i etto
QzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
u a n d o m o r ì , a l lo s c a d e r e d i g e n n a i o , t u t t i
i m a g g i o r i q u o t i d i a n i lo r i c o r d a r o n o , c o n
t i t o l i p i ù o m e n o a d e f f e t t o c o m e : " A d d i o
a L e o p o l d o T r i es te , v o l t o b i z z a r r o e f e l l i n i a n o "
( R e p u b b l i c a , 2 8 g e n n a i o 2 0 0 3 ) , " A d d i o a L e o p o l d o
T r i e s t e , c a r a t t e r i s t a g e n i a l e " ( " p a g i n o n e " sul
C o r r i e r e d e l l a Sera, s tessa d a t a ) , m e n t r e pe r c o m -
m e m o r a r l o su II T e m p o si s c o m o d a -
va a d d i r i t t u r a il p i ù n o t o c r i t i c o c ine-
m a t o g r a f i c o i t a l i a n o : G i a n L u i g i
R o n d i .
T u t t a v i a , p e r q u a n t o v a l i d i ,
q u e i " c o c c o d r i l l i " (così , in g e r g o
g i o r n a l i s t i c o , g l i a r t i co l i in m o r t e d i
p e r s o n a g g i n o t i e r i e v o c a t i " s u l
t a m b u r o " ! ) n o n m i r e n d e v a n o "a
t u t t o t o n d o " q u e l L e o p o l d o T r ies te
che io a v e v o m o l t i ann i f a c o n o s c i u -
t o e l u n g a m e n t e f r e q u e n t a t o ,
s o p r a t t u t t o in casa d i M i m m o
Pa lmara , a t t o r e p u r e lui e p o i p res i -
d e n t e d i una soc ie tà d i d o p p i a g g i o
c i n e m a t o g r a f i c o .
Era il p e r i o d o t r a la f i n e d e g l i ann i c i n q u a n t a
e d i p r i m i ann i sessan ta , q u a n d o l ' I ta l ia c o m i n c i a v a
ad usc i re v i t t o r i o s a da l la t r a g e d i a de l l a g u e r r a e si
avv iava o r m a i a c o n s u m a z i o n e q u e l d i scusso f i l o n e
d e l n e o r e a l i s m o che p u r e r i g u a r d a il c o s i d e t t o " f i l m
d ' a u t o r e " .
Q u a n t o sc r i vo o ra è f r u t t o d i r i c o r d i d i r e t t i ,
c o n f i d e n z e e d e l e c u b r a z i o n i i n t e l l e t t u a l i c h e
L e o p o l d o T r i es te ( " P o l d i n i " - p e r g l i amic i ) d i r e t t a -
m e n t e m i c o n f i d o e che q u i n d i v a n n o o l t r e la c i f ra
s tessa c i n e m a , a n c h e p e r c h é l ' a t t o r e d i o r i g i n e ca la-
b r e s e ( n a t o a R e g g i o C a l a b r i a il 3 m a g g i o 1917) e ra
u n a n i m e m e n t e c o n s i d e r a t o c o m e u n o d e g l i a t t o r i
e d a u t o r i p i ù co l t i d e l l ' i n t e r o c i n e m a i t a l i a n o .
C o m i n c i ò a d a f f e rma rs i c o m e v a l i d i s s i m o a u t o -
re t e a t r a l e : "La f r o n t i e r a " (1945) , " C r o n a c a " (1946)
e " N . N . " (1947) , n o n c h é a l t r i d r a m m i i n e d i t i .
Q u a n d ' i o lo c o n o b b i , aveva g ià d i r e t t o d u e
f i l m : " C i t t à d i n o t t e " e d " I l p e c c a t o d e g l i ann i
v e r d i " . M i r a c c o n t ò che q u a n d o f u r a p p r e s e n t a t o al
t e a t r o r o m a n o Q u i r i n o (dal la c o m p a g n i a scenica d i
M a r i o Land i : T-45) il s u o d r a m m a :
" L a f r o n t i e r a " , e ra p r e s e n t e al la
" p r i m a " il b e n n o t o s c r i t t o r e
P i o v e n e che così a t t i r ò l ' a t t e n z i o n e
de l l a sc r i t t r i ce F lora V o l p i n i : " N o n t i
p e r d e r e n e m m e n o una b a t t u t a , pe r -
c h é q u e s t o Tr ies te è p r o p r i o un
a u t o r e v e r o ! " .
Dal t e a t r o al c i n e m a , a f f r o n t a n -
d o la s c e n e g g i a t u r a d i " G i o v e n t ù
p e r d u t a " i n s i e me c o n P i e t r o G e r m i ,
un reg i s ta co l q u a l e p e r ò - così
e b b e a c o n f i d a r m i - n o n si t r o v a v a
m o l t o in s i n t o n i a . La sua v e r a
" a n i m a g e m e l l a " il b u o n L e o p o l d o
la t r o v ò co l g e n i a l e F e d e r i c o Fel l in i c h e lo f e c e
e n t r a r e ne l c i n e m a da l la p o r t a p r i n c i p a l e , a f f i d a n -
d o g l i a d d i r i t t u r a il r u o l o d i p r o t a g o n i s t a d e l f i l m " L o
sce i cco b i a n c o " (1952) , l a d d o v e q u e l l o c h e s a r e b b e
p o i d i v e n t a t o l ' " A l b e r t o n e n a z i o n a l e " e r a l ' a n t a g o -
n is ta , c i o è il n u m e r o d u e r i s p e t t o a T r i es te che ne
e ra il p r i m a t t o r e !
M a il g r a n d e Fel l in i v o l l e anco ra " P o l d i n o " f r a
g l i i n t e r p r e t i d e l suo p r i m o f i l m v e r a m e n t e s ign i f i -
c a t i v o : " I v i t e l l o n i " , d e l l ' a n n o s e g u e n t e .
Tra le sue m o l t e i n t e r p r e t a z i o n i c i n e m a t o g r a f i -
c h e r i c o r d i a m o a n c o r a : " U n g i o r n o in p r e t u r a " ,
" D o v ' è la l i b e r t à " , " I l p a d r o n e s o n o m e " , " U n e r o e
6 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
d e i nos t r i t e m p i " , " D i v o r z i o a l l ' i t a l i ana " ( d o v e f u
l ' " a n t a g o n i s t a " d e l l ' i m p a r e g g i a b i l e M a s t r o i a n n i ) , la
s e c o n d a p a r t e de l l a se r ie d i C o p p o l a : " I l p a d r i n o " e
" L ' u o m o de l l e s t e l l e " , d e l p r o m e t t e n t e T o r n a t o r e .
In t e l e v i s i o n e lo r i c o r d i a m o in una inc is iva
c a r a t t e r i z z a z i o n e a f i a n c o d e l b e n n o t o " c o m m i s s a -
r io M o n t a l b a n o " ("I l c a n e d i t e r r a c o t t a " ) .
M a t o r n i a m o ai r i c o r d i p e r s o n a l i .
T r ies te e ra p a r t i c o l a r m e n t e o r g o g l i o -
s o d e l f a t t o c h e il s u o d r a m m a
" C r o n a c a " aveva f o r n i t o lo s p u n t o
p e r il c a p o l a v o r o f i l m i c o d i C l a u d i o
G o r a : " F e b b r a d i v i v e r e " . M i c i t ò
c o m p i a c i u t o p u r e il n u m e r o d i m a r z o
1958 d i F i lm Idea l che ne l la sua c o r r i -
s p o n d e n z a d a R o m a cos ì t i t o l a v a
" D e s p u é s d e Rosse l l i n i , D e Sica y
Fe l l in i , p u e d e su rg i r e s t e n o m b r e :
L e o p o l d o T r i e s t e " .
C o m e e b b e a c o n f i d a r m i , la g u e r r a r a p p r e s e n -
t ò p e r lui un d r a m m a t i c o c o e f f i c i e n t e d i r o t t u r a :
i n tu i va i s t i n t i v a m e n t e c h e c o n la f i n e de l la g u e r r a
era f i n i t o un m o n d o , si e ra esau r i t a una c u l t u r a .
L e o p o l d o aveva f a t t o la g u e r r a , p r i m a in f a n t e r i a ,
p o i c o n il n u c l e o c i n e m a t o g r a f i s t i d e l p r i n c i p e
A l l i a t a , e q u e l l e v i c e n d e d i s a n g u e e d i m o r t e lascia-
r o n o una t racc ia i n d e l e b i l e nel la sua
an ima sens ib i l e .
F in i t i q u e g l i ann i d a i n c u b o ,
s ' i m m e r s e nel la v i t a , v i v e n d o q u e i
suo i m e g i c i ann i nel t e a t r o e nel
c i n e m a : e ra l ' epoca f e b b r i l e e b r u -
c i an te d e l n e o r e a l i s m o , q u e l l a m e r a -
v ig l i osa a v v e n t u r a che f u t r a d i t a da i
m e d i o c r i e d u r ò s o l t a n t o lo spaz io
d i un m a t t i n o ! A n c h ' i o la v issi - sia
p u r e d i r i f lesso - da l l e c o l o n n e de l b a t t a g l i e r o
" G i o r n a l e d e l M e z z o g i o r n o d i cu i e r o c r i t i co c i ne -
m a t o g r a f i c o , m e n t r e il p o i n o t i s s i m o M a u r i z i o
C o s t a n z o era t i t o l a r e de l l a rub r i ca t e l ev i s i va .
M a t o r n i a m o a L e o p o l d o T r ies te : la sue g r a n d e
" a v v e n t u r a " si c h i a m ò F e d e r i c o Fe l l in i , da lui c o n o -
s c i u t o t r a m i t e G i u l i e t t a M a s i n a c o n la q u a l e aveva
f r e q u e n t a t o la f a c o l t à d i l e t t e r e a R o m a .
" I n Fel l in i t r o v a i un u o m o d i e s t r e m a l i b e r t à e
m o d e r n i t à - m i c o n f e s s ò t e s t u a l m e n t e - c h e m ' a i u -
t ò a l i b e r a r m i d e g l i u l t i m i res idu i d e l p r o v i n c i a l i s m o
cu l t u ra l e d e l l e o r i g i n i , i n tu ì in m e l ' impaz ienza d i
v i v e r e e c o m p r o m e t t e r m i c o n la r e a l t à " .
"Tu sei t r o p p o ' c o m p r o m e s s o ' c o n la v i t a " - g l i
aveva d e t t o un g i o r n o a n c h e V i t t o r i o G a s s m a n . E
q u a n d o p o i lo v i d e ne l r u o l o i n t e r p r e t a t i v o d i un
Lo sceicc ozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA bianco
Divorzio all'italiana
r e l i g i o s o , il g r a n d e Fel l in i si s c o m p i s c i ò a d d i r i t t u r a
da l l e r isa, i n d i c a n d o l o ai s u o i : " G u a r d a t e ' P o l d o '
v e s t i t o da s a n t o ! " .
C o m u n q u e , o l t r e al la va lenza c o m i c a , c o n t a v a
m o l t o d i p i ù , in L e o p o l d o T r ies te que l la d r a m m a t i -
ca : t u t t o e ra d r a m m a t i c o in lu i , a c o m i n c i a r e da l l ' e -
s p r e s s i o n e de l suo v o l t o . De l r e s t o , che n o n f o s s e
s o l o una m ia i m p r e s s i o n e m e lo c o n -
fessò il g i à m e n z i o n a t o a t t o r e e d o p -
p i a t o r e M i m m o Pa lmara : " H a u n o
s g u a r d o d a s p i r i t a t o , c o m e se g l i
occh i g l i d o v e s s e r o cascar p e r t e r r a
da un m o m e n t o a l l ' a l t r o ! " .
C 'e ra t a l v o l t a in Tr ies te la t e n -
d e n z a a d esse re evas ivo su l le q u e -
s t i on i p i ù v i ta l i e q u e s t o - a m i o pa re -
re - p e r d u e o r d i n i d i m o t i v i : p e r un
i s t i n t o d i a u t o d i f e s a , d a t a la sua n a t u -
ra e s t r e m a m e n t e s e n s i b i l e , e p e r l ' i n c a p a c i t à
sos tanz ia le a t e o r i z z a r e , a d e f i n i r e , a p rec isa re l o g i -
c a m e n t e che è d i m o l t i a r t i s t i la cui a t t i v i t à m e n t a l e
è p r e v a l e n t e m e n t e i n t u i t i v o - e m o t i v a .
Ed in o n o r e d i " P o l d o " v o r r e i c o n c l u d e r e s in-
t e t i z z a n d o da l l e va r i e r e c e n s i o n i che g l i p u b b l i c a i
p e r la reg ia de l suo f i l m " C i t t à d i n o t t e " .
" C i t t à d i n o t t e " è il d r a m m a de l la b o r g h e s i a la
q u a l e - m a l g r a d o ce r t i t e n t a t i v i d i
s u p e r a m e n t o è c o n d a n n a t a a d esse-
re s q u a l l i d a m e n t e sé s tessa. La sca-
l inata d i p iazza d i S p a g n a ha quas i
f u n z i o n e d i s i m b o l o : è il l im i t e d i un
m o n d o c h e ha le sue l e g g i f e r r e e e
i n d e r o g a b i l i . La p r o t a g o n i s t a (Pa-
t r i z ia Bini) osc i l la i n q u i e t a e d i nce r ta
t r a i d u e p o l i . M a e s i s t o n o v e r a m e n -
t e d u e p o l i ? A q u e s t o p r o p o s i t o m i
s e m b r a d i p o t e r c o n c l u d e r e c h e " C i t t à d i n o t t e " è
la r a p p r e s e n t a z i o n e d i u n ' i n e d i t a Roma n o t t u r n a
d o v e la v i t a s e m b r a una pazza a v v e n t u r a c o n s u m a -
t a in un f r e n e t i c o e s i b i z i o n i s m o es is tenz ia l i s ta che
m a s c h e r a a m a l a p e n a la bana l i t à d i a n i m u n c o l e
i n g u a r i b i l m e n t e p i c c o l o - b o r g h e s i .
Pe rché q u e s t o è f o r s e , p i ù p r o f o n d o , il m e s -
s a g g i o es is tenz ia le d e l f i l m : l ' a n t i n o m ia n o n è t a n t o
f r a classi soc ia l i o g e n e r a z i o n i d i v e r s e o f ra d i f f o r m i
c u l t u r e , m a il c o n t r a s t o è d a v v e r o " d e n t r o " d i no i e
c o n s u m a (le a n i m e p i ù d e b o l i ) c o m e una f e b b r e d i
v i t a p r e p o t e n t e e d i r r a z i o n a l e " .
. . . G o o d b y e , " P o l d i n o " : che il v i a g g i o v e r s o
l ' e t e rna luce t i sia l i eve !
• F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 7
LA PAROL A AL MEDICO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
I L MAL DI TESTA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
AGGIORNAMENTO SU UN ANTICO FLAGELLO
di Pasqual e Brenn a zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Com'è noto, il sapere non basta per curare bene le malatt ie, occorre anche la pratica e l'esperienza del Curatore! Infatti non è mai accaduto che un Medico alle prime armi, appena terminato il corso degli studi, abbia avuto fama di grande clinico o chirurgo. Quel dissacratore di Voltaire soleva dire "guardatevi dai vecchi barbieri (la barba si radeva allora con i rasoi a mano libera) e dai gio-vani medic i ! " .
Ma r i torniamo sull 'argomento del mal di testa avendo-ne già scrit to nel N. 7/8 del luglio-agosto 1996 di Fiamme d 'Oro, per riferire ciò che le nuove ricerche scientifiche c'in-segnano.
CEFALEA ED EMICRANIA
Premesso che il "mal di testa" è il s intomo di una malat-tia che bisogna scoprire, diciamo che non è passato molto tempo da quando i sofferenti di c e f a l e a o e m i c r a n i a , non avevano altra scelta se non quella di chiudersi in una stan-za buia ed attendere, a volte per giorni, che la loro agonia terminasse. I medici prescrivevano pesanti antidolorif ici che usati spesso, secondo le ricorrenze del dolore, causa-vano ulteriori inconvenienti. A rendere peggiore la situa-zione ci pensavano poi amici e conoscenti che senza pren-dere sul serio questi malati, li consideravano degli abulici, scansa fatiche che volevano evitare d'andare a lavorare, e così le loro lamentele finivano con l'essere sentite dagli Psicoanalisti.
LA N U O V A SCIENZA
Ora questo stato di cose è profondamente cambiato. Adesso i Medici hanno a disposizione un crescente arsena-le di farmaci che possono fermare un ingravescente mal di testa, ridurre il rischio di recidive ed in alcuni casi addir i t tu-ra impedire che il male si verif ichi.
Gli scienziati stanno cominciando a scoprire tant i picco-li d i fet t i nella materia cerebrale per mezzo dei moderni mezzi d' indagine, tra cui particolari analisi cliniche e l'elet-trof isiologia del cervello. Questi d i fe t t i si r i tengono essere responsabili di tu t te le cefalee.
In verità molt i Neurologi credono che i più gravi e debi-litanti mal di testa siano in ef fet to delle cefalee mascherate
tali da rispondere bene ai nuovi farmaci antiemicranici, di cui diremo fra breve, e non ai precedenti analgesici quali l'aspirina, l ' ibuprofen o il paracetamolo.
Un punto di vista rivoluzionario irchp det t i farmaci, curano i disturbi alla base, biologican alla pari con le terapie per l'epilessia e l'alzheimer.
Il Dr. Joel Saper, Direttore dell ' Istituto Neurologico di Ann Arbor, afferma che "prima i Pazienti giravano da un medico all'altro finché eventualmente finivano gli studi degli Psicologi, ora i loro mal di testa sono visti come risul-ta to di alterazioni di circuiti elettrochimici o di molecole cerebrali, non più come malattie psicologiche".
La rivoluzione nel t rat tamento moderno delle cefalee ebbe un grande impulso a Londra, dove alcuni anni fa più di 600 Scienziati convenuti da 32 paesi si sono riuniti per un simposio biennale al f ine di discutere il problema CEFALEE, sot to il patrocinio della Principessa Margaret che di cefalee soffriva. Una notevole eccitazione produsse nei partecipan-t i al simposio quando Thomas Jefferson di Philadelphia dimostrò che il TOPIRAMATE, un farmaco antiepilett ico, riusciva a ridurre significativamente sia la durata che la ricorrenza degli episodi di cefalea. Ancor maggiore meravi-glia suscitò l'uso della CALCITONINA, farmaco ben noto nell 'ambito del t rat tamento del l 'osteoporosi.
L'USO DEI NUOVI FARMACI
Per curarsi con nuovi farmaci i Pazienti naturalmente devono consultare il Medico, molti pur t roppo non lo fanno, la maggior parte ricorrono ai soliti analgesici che si acqui-stano senza prescrizione medica, con eventuali prevedibili conseguenze.
Come si regolano i Medici quando si t rovano di f ronte ad un caso di cefalea? Essi dividono i malati in 2 categorie. Quell i che hanno un vero e proprio mal di testa vengono classificati come affett i dazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA "cefalee primarie" distinti da coloro che già s'offrono di malattie che possono causare anche mal di testa che entrano nella classifica di "cefalee secondarie".
Il miglior t rat tamento per queste ult ime dipende logi-camente dall'efficacia della terapia della malattia che le produce. Per esempio: un mal di testa che fa seguito da una scorpacciata da ricevimento di sponsali o ad una bevu-
8 - F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003
ta di t roppo, richiede riposo, acqua di fonte naturale pota-bile ed anche un tantino di pent imento per il male arrecato al proprio organismo! Le cefalee da infezioni batteriche con febbre alta richiedono l'uso di appropriat i antibiotici; il t ipo più comune di mal di testa primario è il torcicol lo, prigio-nieri come siamo (civilmente e progressivamente?) per tante ore al giorno in ambient i malsani di metallo e plastica che chiamiamo automobi l i . Per il torcicollo di tal genere bastano poche pasticche di aspirina e dei massaggi musco-lari.
Al t ro t ipo comune di mal di testa trae origine da ten-sione emozionale o da stato depressivo correlato. Per inci-so diciamo anche che i Pazienti con problemi emozionali nel riferire i loro disturbi sono sempre alquanto incerti e vaghi.
Un t ipo ulteriore di cefalea è il mal di testa a grappolo così chiamato per i caratteristici attacchi che si r ipetono ogni giorno con durata da un'ora a novanta minuti , afflig-gendo più spesso gli uomini che le donne a giorni quasi fissi dell 'anno simile ad una malevole nemesi storica.
Il dolore di questo t ipo di cefalea può essere così for te da far nascere anche l'idea del suicidio. Un t ra t tamento con ossigeno e farmaci anticefalea attuali endovena, riescono a dar sollievo a questi malati .
Tra la tensione emozionale e la cefalea a grappolo si inserisce l'emicrania con dolore pulsante riferito ad un lato della testa: si aggrava con i movimenti e dura da 4 ore a tre giorni, a volte l'emicrania, è preceduta da lampi di luce e sensibilità ai suoni ma non a tu t t i e due, spesso accompa-gnata anche da nausea e vomi to .
IL RISULTATO DELLE MODERNE RICERCHE
Nel 600 Thomas Willis, anatomico e medico inglese, lo stesso che descrisse il circolo arterioso alla base del cervel-lo che porta il suo nome, avanzò l'idea che il mal di testa era causato da un rapido aumento della corrente sanguigna nei vasi cerebrali. Egli teorizzò che l' improvviso gonfiarsi dei vasi sanguigni facendo pressione sui nervi adiacenti erano la causa del dolore. Questa spiegazione fu accettata per secoli.
Due cose sono intanto accadute nei passati 20 anni.
È stata creata la tecnica delle immagini che ci ha fat to comprendere meglio la circolazione nel cervello del viven-te.
Si sono evidenziate della dura madre (membrana ester-na che avvolge il cervello) le terminazioni nervose e la loro funzione.
Armati di queste nozioni forni te dei moderni mezzi d' in-dagine, i Ricercatori conclusero che le sequenze degli even-t i dell'emicrania non erano così facili da comprendere come si pensava. Le terminazioni nervose della dura madre emet-tono delle sostanze proteiche che causano la dilatazione dei vasi sanguigni preparando i nervi a mantenere uno stato di allerta. In altri termini , i vasi sanguigni r igonfi sono il risultato non la causa del l 'aumento dell ' intensità del dolo-re emicranico.
Seguendo le tracce delle terminazioni nervose interes-sate, profonde nel cervello, i ricercatori sono arrivati al NERVO TRIGEMINO - nervo di 3 branche: oftalmico mascellare e mandibolare - una complessa rete di f ibre ner-
vose che trasporta le sensazioni della faccia della mandibo-la e della fronte al cervello. Durante l'attacco d'emicrania, è stato scoperto che il t r igemino inonda il cervello di dolo-rosi stimoli tanto da doversi ritenere che il nervo tr igemino sia coinvolto in tu t t i i t ip i primari di mal di testa inclusa la tensione e la cefalea a grappolo. La differenza nei t ip i di mal di testa sembra debba attribuirsi a ciò che stimola il t r i -gemino ed al modo come esso risponde. Avvenendo tu t to questo improvvisamente durante un'emicrania è quasi impossibile individuare il singolo stimolo responsabile potendo gli stimoli essere potenzialmente tant i .
COME AGISCONO I FARMACI
L'esplosione dell'emicrania è quasi sempre preceduta da un'aura che i pazienti avvertono come una sensazione variabile: lampi di luce, acufeni, intenso prurito. A questo proposito gli scienziati hanno focalizzato le ricerche sull'at-t ività di onde elettriche che viaggiano attraverso il cervel-lo. Ciò spiegherebbe i lampi di luce ed altre sensazioni che alcuni pazienti avvertono come prodromi dell 'attacco.
Quello che sembra chiaro è che il cervello dell 'emicrani-co (nome che si da ai sofferenti) è formato in modo tale da iper-reagire ad ogni sorta di stimoli che ia maggior parte delle persone tollera faci lmente. Il cervello si sa che viene sollecitato da un grande varietà di stimoli: stress, ormoni, variazioni della pressione barometrica, cibo, bevande, dis-turb i del sonno ecc. Davide Buchhole, neurologo della John Hopkins University di Baltimora asserisce che "ognuno di noi ha la sua riserva di stimoli ed una propria soglia oltre la quale si attiva il meccanismo dell'emicrania".
Sotto questo aspetto coloro che ne sono soggett i hanno una bassa soglia d'attivazione del t r igemino. Cure persistenti necessarie per attacchi acuti e prevenzione di recidive possono riportare la soglia cerebrale ad un livello più alto. Se il problema fosse in delle cellule cerebrali ultra-sensitive, è logico che si debba provare a calmarle renden-dole meno sensibili. È quello che fa esattamente il primo farmaco impiegato: il s u m a t r i p t a n il quale mimica l'azione di un neurotrasmett i tore chiamato s e r o t o n i n a che gioca molt i ruoli che comprendono anche la regolazione del dolo-re e del l 'umore.
Nel caso dell'emicrania il farmaco impedisce che le ter-minazioni nervose della dura rilascino le sostanze proteiche stimolatrici di cui abbiamo parlato prima.
Il successo del sumatriptan ha lanciato una nuova classe di farmaci che offrono agli emicranici un sostanziale sollie-vo. Come i tant i antidolorif ici che l'hanno preceduto esso agisce mol to megl io se preso prima del l 'a t tacco. Sfortunatamente il suo effet to è spesso temporale. Si stan-no studiando modi di prolungare la sua azione. Non dimen-ticare che ci possono essere effett i collaterali cardiovasco-lari ed ematologici.
Comunque il sumatriptan ha drammaticamente cambia-t o la vita di milioni di sofferenti d'emicrania ed aperta la strada da promettent i ricerche di cui una impellente: ora il farmaco può essere somministrato soltanto endovena, occorre trovare il modo di fabbricare anche delle compres-se ugualmente efficaci.
La matassa del mal di testa è stata alquanto dipanata ma non ancora completamente sbrogliata.
F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 9
jzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAILTJJ zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ^li!/Jj 1JJjJi£7J'ii^J' J II. a cur a di Francesc o Paol o Brun i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
P E N S I O N I
E C C O GL I AUMENTI DEL 2003
A gennai o le pension i aumentan o de l 2 ,4% per effet -
to dell a cosiddett a perequazion e automatic a (l'e x s c a l a
mobile) .
L'increment o è stat o stabilit o co n un recent e decre -
to interministerial e sull a b a s e de i dat i provvisor i sull'in -
flazion e registrat i dall'lstat .
Nell a rat a di gennai o quest a volt a no n ci sarann o
conguagli , vist o ch e la percentual e (2,7%) co n la qual e
son o stat i aggiornat i gl i import i del 2002 è risultat a
ugual e a quell a dell ' inflazion e definitiv a registrat a
dall'lsta t ne l 2001.
MINIME E SOCIAL I NEL 2003
Quest i gl i import i spettant i ne l 2003 ai titolar i di pen -
sion i minime , assegn o e pension e socia le .
CATEGORIA
Trattament o minim o
Pens ion e socia l e
Assegn o social e
IMPORTO 2002
392,69 281,31 350,57
IMPORTO 2003
402,12
295,85
358,99
PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO: COSÌ GLI AUMENTI
Per le pension i superior i al minim o l'aument o di
perequazion e automatic a (2,4% nel 2003) è par i a:
1) al 100% per gl i import i compres i nell a prim a fascia ,
par i al tripl o del trattament o minim o (fin o a 1.178,07
euro )
2) al 9 0 % per la fasci a di import o ch e v a d a tr e a cin -
qu e volt e il trattament o minim o (tr a 1.178,07 a
1.963,45 euro )
3) al 7 5 % per gl i import i mensil i eccedent i cinqu e volt e
il minim o INPS oltr e 1.963,45 euro) .
Ques t e son o le percentual i di aument o da l 1° gennai o
2003 pe r perequazion e automatic a spettant i su i tratta -
ment i di pension e superior i al minimo . AUMENTO IMPORTO MENSILE
2,40%
2,16%
1,80%
fin o a 1.178,07 eur o
d a 1.178,07 a 1.963,45 eur o
oltr e 1.963,45 eur o
Per i titolar i di pi ù pension i le percentual i di aument o s i
applican o sull a somm a de i trattamenti .
PENSIONI 2003: MAGGIORAZION E A UN MILIONE
Ch i h a percepit o lo scors o ann o la maggioranz a per
il milion e al m e s e potr à contar e da l 1° gennai o prossi -
mo s u un a s s e g n o di 525,89 eur o (1.018.625 di vecchi e
lire) . L'aument o de l 2,4% s i applic a sol o sull'import o del
trattament o minim o (392,69 eur o nel 2002), in quant o le
maggiorazion i no n son o rivalutabil i per legge .
Nel 2003 pu ò beneficiar e dell a maggiorazion e ch i
h a un reddit o personal e no n superior e a 6.836,27 euro ,
ch e sa l e a 11.503,14 eur o per i pensionat i coniugati .
L A V O R O E P E N S I O N E
PIÙ FACIL E IL CUMULO
L a C a m e r a h a approvat o la legg e Finanziari a ch e
p a s s a or a a l l 'esam e del Senato , dov e s i prevedon o
modifiche .
In materi a di previdenz a la novit à pi ù important e è
rappresentata o dall'abolizion e del diviet o di cumul o tr a
i reddit i di pension e e reddit i di lavor o dipendent e e
autonomo .
Posson o beneficiar e dell e nuov e regol e color o ch e
posson o far valer e 37 ann i di contribut i e 58 di età .
C O S A CAMBI A
Dal 1° gennai o 2003 i pensionat i co n almen o 37
ann i di contribut i e 58 ann i di età no n son o soggett i ad
a lcun a trattenut a s e svolgon o un'attivit à di lavor o
dipendent e o autonomo .
L'abolizion e de l diviet o di cumul o riguard a i pensio -
nat i di tutt e le categorie : lavorator i privati , dipendent i
pubblic i e lavorator i autonomi .
CON MENO DI 37 ANNI
A ch i lasci a il lavor o co n men o di 37 ann i di contri -
but i e 58 di età verr à applicat o il regim e di cumul o pre -
vist o dall a legg e 388/2000.
Ciò signific a in concret o che :
- perdon o tutt a la pension e s e lavoran o com e dipen -
denti ;
- son o soggett i ad un a trattenuta , par i al 3 0 % dell'im -
port o eccedent e il trattament o minim o s e svolgon o
un'attivit à autonoma . L a trattenut a no n potr à supera -
re in ogn i c a s o il 30% del reddit o conseguito .
VECCHIE R E G O L E
L e modifich e al regim e di cumulo , propost e da l
govern o co n la Finanziari a del 2003, no n fann o venir e
men o le vecchi e regol e qualor a risultin o pi ù favorevoli .
Ch i h a lasciat o il lavor o co n la pension e di anzianit à
prim a de l '94 potr à cumular e ancor a tutt a la pension e
co n il reddit o di lavor o autonom o anch e s e avev a ver -
sat o men o di 37 ann i di contributi .
L o s tess o discors o val e per color o ch e son o andat i
in pension e entr o il 30 settembr e 1996 co n all 'epoc a
almen o 35 ann i di contribut i e 52 di età .
10 - F IAMM E D ' O R O N. 3/4 - 2003
PENSIONI CONTRIBUTIV E
L a nuov a normativ a previst a dall a Finanziari a no n s i
applic a a color o ch e vann o in pension e co n il s is tem a
contributivo .
In bas e all e regol e attual i il pensionat o perd e tutt o
l 'assegn o s e s i r ioccup a com e dipendent e e il 50%
dell a quot a eccedent e il trattament o minim o (392,69
eur o nel 2002) s e svolg e un'attivit à autonoma .
A partir e da l 63° ann o di età il diviet o di cumul o
divent a men o severo . Ch i continu a a lavorar e com e
dipendent e o com e autonom o dev e rinunciar e comun -
qu e al 50% dell a quot a eccedent e il trattament o minimo .
A N Z I A N I T À P U B B L I C I
USCITA IN VISTA
Il 1° gennai o s i apr e la prim a finestr a de l 2003 per
l'uscit a co n il pensionament o anticipato .
Ne posson o approfittar e i dipendent i pubblic i ch e al
30 settembr e del 2002 avevan o raggiunt o 35 ann i di
contribuzion e e 55 ann i di età .
Semafor o verd e anch e pe r color o ch e avend o matu -
rato all a s t e s s a dat a (30.9.2002) 37 ann i di contribut i
posson o metters i in pension e a qualsias i età .
L E F INESTRE DEL 2003
E c c o il calendari o dell e uscit e per il pensionament o
di anzianit à inbas e agl i scaglion i previst i dall a legg e n.
449/97:
REQUISITI RAGGIUNTI ETÀ DECORRENZA (35 ANNI DI CONTRIBUTI) MINIMA PENSIONE
Entr o il 30.09.2002 55 (*) 01.01.2003
Entr o il 31.12.2002 55 (*) 01.04.2003
Entr o il 31.03.2003 57 01.07.2003
Entr o il 30.06.2003 57 01.10.2003
(*) A qualsias i età co n almen o 37 ann i di contributi .
A P P U N T O
IN TEMA DI P.P.O. P E R IL P E R S O N A L E DEL.L A POLIZIA DI STATO
In epoc a anterior e all'entrat a in vigor e dell a legg e di
riform a de l Corp o dell e Guardi e di Pubblic a S icu rezz a
le norm e per la concess ion e dell a pension e privilegiat a
ordinari a a tutt i gl i appartenent i al disciolt o Corp o dell e
Guardi e di P.S. eran o quell e contenut e nell'art . 67,
comm a 1, del D.P.R. 1092/73 ch e cos ì testualment e
recita : "A l militare , le cu i infermit à o lesion i dipendent i
d a fatt i di servizi o s ian o ascrivibil i ad un a dell e catego -
ri e dell a tabell a A , a n n e s s a all a Legg e 18 marz o 1968,
n. 313, e no n sian o suscettibil i di miglioramento , spett a
la pensione" .
In termin i pratic i il poliziott o ch e avev a ottenut o il
riconosciment o di d ipendenz a d a c a u s a di servizi o
anch e di un a sol a malatti a ascrivibil e all a 8 a categori a
tab . A (per esempi o o un a bronchit e cronica , o un a
artros i cervicale , o un a gastrit e cronic a equivalent i
ognun a ad un 25-30% di invalidità ) ottenev a la pensio -
n e privilegiat a ordinaria , ch e in termin i economic i è
superior e di circ a il 10% all 'ammontar e dell a normal e
pensione . Co n la smilitarizzazion e dell a Polizia , oggi , il
legislator e fa riferimento , pe r quant o concern e la con -
cess ion e dell a pension e privilegiata , all'art . 64 del
D.P.R. 1092 del 1973 ch e prevede , per il personal e sta -
tale , il diritt o all a pension e privilegiat a sol o nel c a s o ch e
le menomazion i dell'integrit à personal e lo abbian o res o
inabi l e al servizio , al moment o del collocament o in
conged o (cio è co n stat o di invalidit à del 100%).
Co n l'entrat a in vigor e dell a legg e di riform a 121/81
tal e norm a è stat a applicat azyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA sic et simpliciter anch e al
personal e dell a Polizi a di Stato , in quant o la citat a
legg e 121 del 1981 qualifidanc o all'art . 3, comm a 1,
"civile " l'amministrazion e dell a pubblic a s icurezza , h a
stabilit o al penultim o comm a dell'art . 23 ch e "a l perso -
nal e appartenent e ai ruol i dell'amministrazion e dell a
pubblic a s icurezza , per quant o no n previst o dall a pre -
sent e legge , s i applicano , in quant o compatibili , le
norm e relativ e agl i impiegat i civil i dell o Stato" , norma ,
quest'ultima , ripetut a dall'art . 81 del D.P.R. 24 april e
1982 n. 335.
Di contro , per quant o concern e gl i appartenent i all e
F o r z e d i Po l i z i a a d o r d i n a m e n t o mi l i tar e (cfr .
Carabinier i e Guardi a di F inanza ) continu a ad applicar -
s i l'art . 67, comm a 1, de l citat o t.u . 1092/73 che , lo ripe -
tiamo , dispon e testualmente : "a l militar e le cu i infermit à
o lesioni , dipendent i d a fatt i di servizio , sian o ascrivibi -
le ad un a dell e categori e dell a tabell a A a n n e s s a all a
legg e 18 marz o 1968, n. 313 e no n sian o suscettibil i di
migliorament o spe t t a la pensione" .
L a norm a appar e fortement e discriminant e nei
riguard i del personal e dell e F o r z e d i Pol iz i a ad ordi -
nament o c iv i l e (cfr . nel nostr o cas o la Polizia di
Stato), in quant o gl i appartenent i all e Forz e di polizi a
sian o e s s e ad ordinament o militare , sian o e s s e ad ordi -
nament o civile , espletan o funzion i e compit i de l tutt o
ugual i e sovrapponibil i co n esposiz ion e all a s t e s s a
usur a lavorativ a ed al medesim o rischi o operativ o ed
agl i s tess i agent i di tip o st ressogen o fisic o e psichico .
Per sanar e tal e ingiust a discriminazion e s i propon e
la seguent e integrazion e (in grassetto ) dell'art . 67 del
D.P.R. 1092 del 1973 ch e andrebb e cos ì modificato :
"A l militar e e al p e r s o n a l e del l e Fo rz e d i Po l iz i a ad
o rd inament o c iv i l e d i cu i al l 'art . 16 del l a legg e
1.4.1981 n . 121, le cu i infermit à o lesion i dipendent i d a
fatt i di servizi o sian o ascrivibil i ad un a dell e categori e
dell a tabell a A , a n n e s s a all a Legg e 18 marz o 1968, n.
313, e no n sian o suscettibil i di miglioramento , spett a la
pensione" .
•
FIAMM E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 11
•
- 1 _ _ — zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAr r J A I £ J v i A R i J JT j : \L1Aj \J J
^ 1 • 4 -zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
^V̂ W ^zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA " f f^ ^ L.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Mi l l i r-H t̂.-jl-•
Secondo La Leggenda U mi t i r o f ondat or e di Chi oggi a
sar ebbe s t a t o CLodi o, uno dei compagni di Enea ( ant ena-
t o di RomoLo e Remo) f u g g i t o al l a d i s t r uz i one di Tr oi a,
appr odat o neLLa peni soLa i t a l i c a f ondando CLodi a, l ' at t ual e
Chi oggi a. Nel 2000 a. C. i l popol o dei Pel agi , o r i g i na r i del l a
Tessagl i a, s i sar ebber o p o r t a t i f i n qui dando al l a ci t t à di nome
di Cl uza, c i oè c os t r u i t a a r t i f i c i a l me n t e . Anche g l i Et r uschi
av r ebber o l as c i a t o l e l or o t r ac c e nel l a s t r u t t u r a ur bani s t i c a.
I n f i n e , l ' i pot es i che sembr a pi ù v e r i t i e r a , Chi oggi a es i s t ev a
gi à i n epoca r omana, s t ando al l e c i t a z i o n i del l a Fossa Cl odi a e
di Br undul um ( l ' at t ual e Br ont o l o) f a t t e da Pl i ni o i l Vecchi o ( I
sec. d. C. ) nel l a sua " Nat ur al i s Hi s t or i a" . Da Cl odi a poi de r i v a -
r ono a l t r i t opon i mi come Cl uza, Cl ugi a, Chi azza e i n f i n e
Chi oggi a. L' i sol a s i popol ò con l ' af f l usso degl i a b i t a n t i del
r e t r o t e r r a v enet o, f u g g i t i dal l e Lor o ci t t à i n s egui t o al l e i n v a -
s i oni degl i Unni e dei Longobar di . Success i vament e subì a l t r e
due d i s t r u z i o n i , una per oper a di Pi pi no, r e dei Fr anchi f i g l i o
d i Car l o Magno nel l ' 810 e L' al t r a dagl i Ungher i nel 902. Nel
f r a t t e mp o per ò t r a l a Ser eni ss i ma e Chi oggi a f u s t i p u l a t o un
t r a t t a t o ( Pact um Cl odi ae) che de f i n i v a l e r e l az i on i t r a l e due
ci t t à, r e l az i on i che s i r af f or z ar ono nel 1110 quando i l doge
Or del af Fal edr o v i t r asf er ì l a sede epi scopal e da Mal amocco,
r esa i nab i t ab i l e dai danni pr ov oc at i da l mar e. I n s egui t o
Cl ugi a Maj or ( Chi ogghi a) e Cl ugi a Mi nor ( Sot t omar i na) f ur ono
s o t t opos t e al l ' aut or i t à del dogat o venez i ano.
Chi oggi a di venne i t a l i ana i l 15 o t t ob r e 1866 e t r a una s e t t a n -
t i n a dei suoi c i t t a d i n i che segui r ono Gar i bal di nel l a sua
i mpr esa, è r i cor dat o par t i c o l ar ment e i l pi ù gi ov ane dei Mi l l e,
i l r agazzo undi cenne Gi useppe Mar c het t i . L' at t ual e f r az i one di
Sot t omar i na, una v o l t a chi amat a Cl ugi a mi nor , c ompl et amen-
t e d i s t r u t t a dai genoves i nel 1379, f u r i cost r ui t a sol o dopo
quas i q u a t t r o s ec ol i ver so l a me t à de l 1700. I n f a t t i , l a
Repubbl i ca Venet a, nel 1741 f ec e c os t r u i r e un mur agl i one i n
p i e t r a d ' I s t r i a , d e t t o i l " Mur azzo" , l ungo 1. 200 me t r i che p r o -
segue per a l t r i 4. 000 met r i o l t r e i l po r t o di S. Fel i ce s i no a Cà
Roman e ne l l i t o r a l e d i Pel l es t r i na. La di ga a l t a quas i c i nque
me t r i e l ar ga c i r c a q u a t t o r d i c i , ha r i c h i es t o 38 anni d i l av or o,
f u pos t a a di f es a del l e c ont i nue i nondaz i oni d i Sot t omar i na e
del l a s t essa l aguna. A r i cor do di quest ' oper a d e f i n i t a c i c l o p i -
ca, venne appos t a sui " mur azz i " una l api de s c r i t t a i n l a t i n o
12 F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
che c i t a : " Con l ' ar di r e r omano, con i l denar o v enet o" .
Chi oggi a è un comune con 54. 000 a b i t a n t i del l a pr ov i nc i a d i
Venezi a a 62 c h i l ome t r i dal c apol uogo ( 25 i n l i nea d' ar i a) , c o l -
l egat a al l a t e r r a f er ma da un pont e, sor ge su q u a t t r o i s ol e
a t t i g ue nel l a par t e mer i d i onal e del l a l aguna v enet a, i n una
r ada, con un cor done l i t o r aneo che l a r i par a dal mar e. Le i s ol e
sono separ at e da t r e canal i pa r a l l e l i , s i pr esent a come t a g l i a -
t a a f e t t e dai p i t t o r e s c h i c anal i che l a sez i onano, nei qual i s i
r i f l et t ono case e pon t i t r a i l mov i ment o di v a r i op i n t e i mbar -
c az i oni . Sono l e c a l l i t u t t e a l l i nea t e , c i r c a una s e t t a n t i n a , a
compor r e una s t r u t t u r a ur bani s t i c a "a spi na di pesce" , con di
t a n t o i n t a n t o qual che spaz i o pi ù ampi o, con c ampi e l l i , con
p i az z et t e di Vi go ( è l ' appr odo e l ' i ncant evol e benv enut o per
chi ar r i v a dal mar e) , del Gr anai o, del l o St endar do, del Duomo,
del Sagr at o e l a s er i e i n i n t e r r o t t a d i p o r t i c i p i eni d i gent e
dal l a par l at a c o l o r i t a e cadenzat a, par t e i n t eg r an t e di un pae-
saggi o uni c o, i mmor t a l a t o dal l e Bar uf f e gol doni ane, che f a v o -
r i sce una sugges t i one t u t t a par t i c o l a r e i n un' at mosf er a di
cal da cor di al i t à con i c o l o r i dei br agoz z i , l e t i p i c h e i mbar c a-
z i on i dei pes c at or i , or meggi at e con l e v el e v a r i op i n t e , i n un
p i t t o r es c o di s or di ne l ungo i l canal e Vena.
La popol osa e v i vace ci t t à mar i nar a, c ons i der at a uno dei pi ù
no t ev o l i c e n t r i pescher ecc i ed o r t o f r u t t i c o l i d ' I t a l i a , dal l a
sua s t r u t t u r a or i g i nal i s s i ma è, anche, un' i nt er essant e i t i n e r a -
r i o d' ar t e. I l c ent r o s t o r i c o , r acchi ude come un f o r z i e r e , oper e
ed esempi d' ogni epoca e s t i l e . Quel l e pi ù ev i den t i ed i mpor -
t a n t i , sono l e i mponent i chi ese d i : S. Domeni co s i t u a t a su l ' o-
moni ma i s o l e t t a r aggi ungi b i l e a t t r av er s o un pont e c o s t r u i t o
s ul canal e. Fondat a nel 1200, r i c o s t r u i t a nel 1745, c ont or nat a
da l l ' ed i f i c i o del l ' ex c onv ent o domi ni c ano e dal l ' ex Laz z ar et t o,
con i l campani l e r omani co de l 1200, conser va al l ' i n t er no
oper e di p i t t o r i v enet i d i gr ande i nt er es s e ed i l " Cr i s t o dei
pes c at or i " caso al l a dev oz i one popol ar e. La Chi esa di S.
Mar t i no, i n s t i l e go t i c o venez i ano, c o s t r u i t a dagl i a b i t a n t i d i
Sot t omar i na r i f u g i a t i s i a Chi oggi a dopo l a d i s t r uz i one del
l or o bor go per oper a dei Genovesi , conser va due oper e c ons i -
der at e l e pi ù ant i c he ed i mp o r t a n t i del l a ci t t à: pr ez i os i p o l i t -
t i c i a t t r i b u i t i a Paol o Venezi ano del 1349. La Cat t edr al e del
1100, r i f a t t a nel 1623 dal l ' ar ch. Longhena, conser va r e l i qu i e
dei SS. Pat r oni Fel i ce e For t unat o, con s ul v i c i no s agr at o, i l
Ref ugi um peccat or um, uno deg l i angol i pi ù c a r a t t e r i s t i c i del l a
ci t t à, i n passat o u l t i ma t appa dei c ondannat i a mor t e che
sos t avano per r ec i t a r e una pr eghi er a dav ant i al l a s t a t ua r a f -
f i gu r an t e l a Madonna c o l Bambi no s i t u a t a s i no a l 1814 sul l a
s c al i nat a del l ' ant i c o pal azzo comunal e, poi demo l i t o . ALt r e,
t u t t e i mp o r t a n t i s o t t o i l p r o f i l o a r t i s t i c o , sono l a Chi esa dei
Fi l i p p i n i e r e t t a ne l 1722, u l t i ma oper a sac r a de l l a
Ser eni ss i ma. La Chi esa d i Sant ' Andr ea con f ac c i a t a i n pur o
s t i l e bar occo e t oz z o campani l e v enet o b i z ant i no, r i s a l ent e a l
1100, u t i l i z z a t o anche come t o r r e d i av v i s t ament o mi l i t a r e .
La Chi esa del l a Tr i ni t à de l 1528, d e t t a " dei Rossi " , c o n f r a t e r -
n i t a r i conosci ut a per i l c ol or e del sai o, l a sempl i ce f ac c i a t a i n
c o t t o v ant a un bel por t a l e r i nasci ment al e. San Mar t i no i n
Sot t omar i no, t e mp i e t t o go t i c o de l 1392 dono dei c h i o g g i o t t i
ai v i c i n i d i Sot t omar i na r i mast i p r i v i d i t u t t o i n s egui t o al l e
d i s t r u z i o n i . San Gi acomo, c us t odi s c e, t r a l ' a l t r o, un' oper a i n
r i c or do del l ' appar i z i one del l a v er gi ne s ul l i do d i Sot t omar i na
nel 1508. Nel gr andi oso i n t e r no a una sol a navat a quadr at a,
spi cca un af f r es c o nel s o f f i t t o d i ben 223 met r i quadr i . San
Fr ancesco f u o r i l e mur a, ex c onv ent o e chi esa del 1351, oggi
sede del Museo Ci v i co del l a Laguna e del l ' Ar chi v i o St or i c o, con
i n f or maz i on i r e l a t i v e al L' i nt egr az i one del l ' uomo nel l ' ambi ent e
l agunar e, f l u v i a l e e mar i no nel cor so dei s ec ol i , r i ser vando
ampi o spaz i o al l e i mbar c az i oni t i p i c h e , l egat e a ques t i
ambi ent i .
Al t r e oper e i mp o r t a n t i sono l a Col onna di Vi go, che domi na l ' i -
n i z i o d i Cor so del Popol o e por t a l ' embl ema del l a Ser eni ss i ma,
i l Leone Mar c i ano, chi amat o dai c h i o g g i o t t i " e l gat o" .
La col onna è un bl occo uni c o di mar mo gr eco con c ap i t e l l o
b i z ant i no, s c oper t a dur ant e g l i scav i per l a r i c os t r uz i one del
Pal azzo comunal e e i ns t aur a t a nel 1786. I l Pont e di Vi go, i l
pi ù a r t i s t i c o degl i o t t o pon t i che caval cano i l canal Vena, l ' e-
qui v al ent e del pont e d i Ri al t o d i Venezi a, r appr esent a i l ba l -
cone del l a ci t t à. Cos t r u i t o ne l 1685 success i vament e a b b e l l i -
t o con mar mi d' I s t r i a, i n s os t i t uz i one di quel l o i n l egno, s ul
qual e s i c ombat t é dur ament e nel cor so del l a " Guer r a di
Chi oggi a" , un t empo v i er a c o l l oc a t o un f anal e come segnal e
d i or i ent ament o per i nav i gan t i .
Tr a g l i e l egant i pal azz i che s i specchi ano nel l ' acqua, l ' ed i f i c i o
pi ù ant i c o ( 1322) è i l Pal azzo de l Gr anai o che aveva l a f u n z i o -
ne di conser var e i l gr ano necessar i o al l a c omuni t à; l a par t e
i n f e r i o r e f u t r as f or mat a i n pescher i a. Al t r i , c u l t ur a l ment e
i mp o r t a n t i sono: Pal azzo Pol i , s ul Cor so, l a casa del l ' i ns i gne
p i t t r i c e Rosal ba Car r i er a dove per al cuni anni dal 1725 al
1729, v i d i mor ò Car l o Gol doni ; una l api de mur at a sul l a f a c c i a -
t a l i r i c or da ent r ambi . Pal azzo Gr assi , del ' 700 con s t i l i e
c a r a t t e r i d i v er s i , s i a f f ac c i a t a s ul canal e Vena. Ac qui s t at o e
donat o al l a ci t t à nel 1851 da l vescovo De For et t i per f ar ne un
ospedal e c i v i l e , des t i naz i one mant enut a s i no a non mo l t i anni
f a . L' edi f i c i o, por t a i l nome d i una r i cca f ami g l i a d i mer c ant i
c h i o g g i o t t i . Pal azzo Nor di c o- Mar angoni , c o s t r u i t o de l XVI
secol o è i nt er es s ant e per i l gr ande ar co c ent r al e s or mont at o
da l oggi a, or a sede del l a Cassa di Ri spar mi o di Venez i a.
Pal azzo Mor ar i del ' 700 ai t emp i o r f a n o t r o f i o del l e Zi t e l l e .
Pal azzo L i s t a t i , dal not ev o l e f r on t one deL p r i nc i p i o XVI I seco-
l o , Cor so del Popol o che chi ude l a ci t t à ant i c a, per f i n i r e con
i l Pal azzo Muni c i pal e, r i cost r uzi one moder na de l l ' ed i f i c i o de l
Duecent o, conser va un r ar o d i p i n t o d i Jacobel l o del Fi or e ( La
g i us t i z i a t r a due Sant i , del 1437) . Su un l a t o de l Muni c i pi o, i L
c ent r o del l a ci t t à è s egnat o dal pennone por t abandi er a del
1713, s os t enut o da t r e c a r i a t i d i d i p i e t r a , che l a t r ad i z i one ha
nomi nat o Andr ea, Fi l i pe t o e Gi acomet o e dal l a pos i z i one r av -
v i c i na t a sembr ano par l ar e t r a l o r o .
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F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 13
L ' A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E
C O M B A T T E N T I zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
si rivolge ai nostri Soci per renderli partecipi e per esprimere la sua gratitudine. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
L'assemblea dei soci dell'Associazione
Nazionale Combattenti della Guerra di
Liberazione inquadrati nei Reparti
Regolari delle FF.AA., Sezione di Roma,
riunita in Via Sforza 4, il giorno 27 febbraio
2003:
ESPRIM E viva gratitudine:
Al presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, per il Suo viaggio nella
memoria per onorare tutti i Caduti, per
aver riscoperto la Patria, mai morta, per la
sua instancabile opera svolta, per ristabilire
la verità storica sul comportamento delle
Forze Armate dall'8 settembre 1943 all'8
maggio 1945; per avere affermato, a Porta
San Paolo (Roma), il 10 settembre 2001, che
i militari l'8 settembre 1943 tennero alto l'o-
nore della Patria, tennero fede al giuramen-
to e insieme a tanti civili diedero vita alla
Resistenza ed aprirono la strada al rinnova-
mento morale, che condusse alle libere ele-
zioni ed al referendum del 2 giugno 1946,
nella continuità e nella legalità dello Stato,
mai venute meno, e per aver ricordato ai
giovani la necessità di "conservare nel
cuore oltre che nella mente la memoria del
passato".
Alla Commissione Cultura della Camera
dei Deputati per la risoluzione che "impe-
gna il Governo a collaborare con le
Istituzioni scolastiche, affinché l'insegna-
mento della storia si svolga secondo criteri
oggettivi e rispettosi della verità storica
attraverso l'utilizzo di testi di assoluto
rigore scientifico";
Al Ministro della RI., Letizia Moratti, per la
sensibilità dimostrata nell'organizzare, in
previsione della Giornata della Memoria, il
concorso "L'Europa dagli orrori della zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
O R D I N E D E L G I O R N O
Shoah al valore dell'Unità", con preghiera
di promuovere analoghi concorsi sulla
verità storica dell'apporto delle FF.AA.
nella Guerra di Liberazione 8/9/1943 -
8/5/1945;
Al Ministro Mirko Tremaglia per quello che
ha fatto per gli italiani all'estero, con pre-
ghiera di portare gli studenti anche ai
Cimiteri di Guerra di tutte le nazioni, dis-
seminati in tutta Italia, per consentire ai
giovani di "conoscere e giudicare", dopo
essersi resi conto dell'enorme numero di
vite spezzate e di mezzi profusi per la con-
quista della libertà, che hanno avuto in
dono;
Al Presidente della RAI, Antonio Baldas-
sarre, per le iniziative poste in essere per
ristabilire la verità storica sul secolo passa-
to, con preghiera di approfondire gli argo-
menti della partecipazione delle FF.AA.
nella Guerra di Liberazione.
PREM ESSO
... che, malgrado la presa di posizione del
Presidente Ciampi e le nostre pressanti
richieste, le Istituzioni, il Parlamento, lo
Stato, i mass-media, gli Enti e gli Istituti,
continuano ad ignorare il contributo dato
dalle Forze Armate nella Guerra di
Liberazione per la conquista della libertà e
l'avvento della nuova realtà istituzionale;
... che i testi in uso nelle scuole continuano
ad ignorare il contributo di sangue e di glo-
ria dato dai Militari per liberare la Patria e
l'Europa del nazifascismo, ma esaltano sol-
tanto il Partigiano e la Resistenza, violando
sistematicamente la "par condicio";
... che si fa di tutto per cancellare dalla
memoria degli italiani le gloriose imprese
compiute dai militari dall'8 settembre 1943
all'8 maggio 1945;
... che alcune Associazioni combattentisti-
che e Partigiane godono della benevolenza
del Governo e degli Enti Locali che elargi-
scono adeguati mezzi per consentire loro
l'organizzazione di strutture in grado di
svolgere una propaganda capillare che li
riguarda. Infatti per gli anni 2001, 2002 e
2003 con decreto del Ministro della Difesa,
di concerto con il Ministro dell'Economia e
delle Finanze, del 30 ottobre 2001, sono
stati concessi i seguenti contributi: lire
500.000.000 all'Associazione Nazionale
Combattenti e Reduci; lire 670.000.000
all'Associazione Nazionale Famiglie dei
Caduti e Dispersi in Guerra; lire
180.000.000 all'Associazione Nazionale fra
le Famiglie italiane Caduti per la Libertà
della Patria; lire 1.100.000.000
all'Associazione Nazionale Mutilati e
Invalidi di Guerra; lire 445.000.000
all'A.N.P.I.; lire 110.000.000 alla FIAP; lire
245.000.000 allaFVL; lire 130.000.000
all'Associazione Nazionale Internati; lire
210.000.000 all'Associazione Nazionale
Reduci dalla Prigionia, dall'Internamento e
dalla Guerra di Liberazione; lire
110.000.000 all'Associazione Nazionaml
Combattenti della Guerra di Liberazione
inquadrati nei Reparti Regolari delle
FF.AA.
ESPRIM E:
sconcerto e stupore per il putiferio scatena-
to, da parte di alcuni parlamentari, politici,
stampa ecc., contro la risoluzione della
Commissione Cultura della Camera dei
Deputati che ha recepito una parte di quan-
to da noi da anni richiesto.
14 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
EV ID EN Z IA :
... vivo disappunto perché Governo e
Parlamento non trovano quattro soldi per
concedere ai Combattenti dell'ultimo
Conflitto Mondiale ed ai Partigiani combat-
tenti, il titolo di Cavaliere del Tricolore, ma
hanno trovato nelle passate legislature i
fondi per finanziare la posizione assicurati-
va dei dipendenti licenziati per motivi poli-
tici, sindacali e religiosi e per concedere
miliardi di contributi alle società calcistiche
e tante, tante altre elargizioni (legge
Mosca);
... l'assurda e ingiustificata avversione nei
riguardi dei Combattenti della Guerra di
Liberazione il cui sacrificio ha consentito
all'Italia di sedersi al tavolo della pace con
le carte in regola.
RIBA D IS C E C H E:
... non si intendono sminuire i meriti dei
Partigiani, della Resistenza e delle
Insurrezioni perché loro, come noi, hanno
combattuto per un ideale comune, ma si
vogliono affermare con forza e determina-
zione i meriti ed i sacrifici dei cittadini con
le stellette per liberare la Patria del nazifa-
scismo;
. . .è necessaria un'inversione di tendenza
nell'uso dei mezzi di informazione, rispet-
tando la "par condicio", per far conoscere a
tutti la realtà storica della liberazione
dell'Italia e dell'Europa, che deve essere
mondata dagli orpelli, posti in essere da
uomini senza scrupoli, per consentire ai
giovani di riscrivere la Storia del Secondo
Risorgimento Italiano.
C H I ED E:
... adeguate e concrete iniziative per fare
includere nei testi scolastici i fatti e gli atti
posti in essere dalle Forze Armate in Patria
ed all'estero dall'8/9/1943 all'8/5/1945,
per liberare l'Italia e l'Europa dal nazifasci-
smo;
... concorsi sui fatti e sugli atti posti in esse-
re dalle Forze Armate dall'8 settembre 1943
in poi e sul contributo dato per la conquista
della Libertà e della Democrazia;
... una più equa ripartizione dei contributi;
... la concessione ai Combattenti della
Guerra di Liberazione ed ai Partigiani
Combattenti, del trattamento previsto per i
Cavalieri di Vittorio Veneto, come proposto
dal Senatore Manfredi ed altri con il DDL
170;
... una maggiore attenzione delle televisio-
ni, in particolare della RAI, e della stampa
per sensibilizzare la pubblica opinione sui
fatti che ci riguardano, anche in previsione
delle celebrazioni, nel 2005, del 60° anni-
versario della fine dell'ultimo Conflitto
Mondiale.
IM PEG N A IL PRES ID EN T E
A C H I ED ER E:
... al Parlamento, alle Regioni, alle
Provincie, ai Provveditorati agli Studi, alle
Scuole, ai Comuni e a tutti gli Enti comun-
que interessati alle vicende della Libe-
razione, l'osservanza della "par condicio"
nell'organizzazione di manifestazioni e
cerimonie commemorative, nelle comuni-
cazioni, nella pubblicità, nell'edificazione
di Monumenti e Mausolei, nella concessio-
ne di benemerenze, nell'elargizione di con-
tributi e agevolazioni;
... al Ministero della RI. l'inclusione nei
testi in uso nelle Scuole, dei fatti e degli atti
posti in essere dalle FF.AA. dall' 8/9/1943
all'8/5/1945, con particolare riferimento al
contributo dato dai Militari nella liberazio-
ne dell'Italia e dell'Europa dal nazifasci-
smo, compendiato in 87.000 Caduti,
530.000 Combattenti inquadrati nei Reparti
Regolari delle FF.AA., 80.000 militari com-
battenti nelle Formazioni Partigiane,
590.000 prigionieri dei nazisti e l'organizza-
zione di concorsi come fatto per la Giornata
della Memoria, per impegnare i giovani ad
approfondire la Storia sulla Liberazione.
A PO RRE I N A T T O :
... tutte le iniziative ritenute utili e necessa-
rie, per realizzare un'aggregazione cultura-
le, politica e sociale in grado di ridimensio-
nare gli atti posti in essere dai mass-media
per cancellare dalla storia e dalla mente
degli italiani il contributo dato dalle FF.AA.
durante la Guerra di Liberazione.
A PREN D ERE E M A N T EN ERE:
... costanti contatti con le istituzioni gover-
native, politiche, culturali, sociali, parla-
mentari e con tutte le associazioni, senza
alcune distinzioni di colore politico, per
discutere i problemi riguardanti il nostro
impegno nella Guerra di Liberazione,
tenendo presente che non esistono e non
devono esistere steccati e barriere, per una
definitiva riconciliazione.
A D IBA T T ERE:
. . .in ogni circostanza i problemi di comu-
ne interesse che riguardano l'associazione e
la collettività, impostati allo stile che ci è
proprio, per il raggiungimento degli obiet-
tivi delineati.
A D A R E:
... la massima diffusione al presente O.d.G.
inviandone copia ai Presidenti di Camera e
Senato, alla Commissione Parlamentare
per l'indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi, ai Capi Gruppi di
Camera e Senato, alle Commissioni Difesa,
Cultura ecc. di Camera e Senato, al
Ministro di RI., ai Provveditori agli Studi,
al Garante, ai Presidenti delle Regioni,
delle Provincie, ai Sindaci dei Comuni inte-
ressati, ai Prefetti, al Presidente della RAI,
agli organi di informazione, alle scuole,
agli Enti e persone che il Presidente a suo
insindacabile giudizio riterrà opportuno e
necessario.
I l Presidente può autorizzare singoli Soci
a porre in atto le attività che riterrà oppor-
tune e rappresentare la necessità di una
regolamentazione per:
- Consentire il ricovero di tutti gli ex com-
battenti negli ospedali militari;
- Di consentire le sepolture dei Veterani
nei Cimiteri di Guerra.
IN V ITA
I signori Soci a controllare i testi, in uso
nelle scuole riferiti alla storia del secolo
passato, con particolare riguardo agli atti
posti in essere dalle Forze Armate Regolari
dall'8 settembre 1943 all'8 maggio 1945,
dalla Resistenza, dai Partigiani, dalle
Insurrezioni, ecc., segnalando eventuali
omissioni, strumentalizzazioni, violazioni
storiche, disparità di trattamento ecc., indi-
cando l'autore, l'editore, il titolo e l'istituto
che ha adottato il testo, per poter invocare
la "par condicio" e segnalare la questione
al Garante ed alle Autorità competenti.
IM PEG N A T U T T I I S O C I
a sostenere e propagandare il contenuto del
presente O.d.G, ed a fare quanto è nelle
loro possibilità per far conoscere atti e fatti
dei quali siamo stati protagonisti, scriven-
do ai giornali, riviste e televisioni pubbli-
che e private.
Il Segretario II Presidente
(Rag. Tullio Torti) (Gerì. Giuseppe Valencich)
F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 15
PA O LA G IU SEPPIN A RUSSO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Mangiando noccioline zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
"MANGIAND O NOCCIOLINE" di Paola Giuseppina Russo
A.E.O.P. Edizioni
pp. 200 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
aola Giusepp ina Russo, giornal ista da anni impe -
[j j gnata nel sociale, creatr ice di una rete d i in fo rma-
zioni inerente ai p rob lemi scolast ic i .
L'autrice r iscopre nella genu in i tà d i immag in i improv-
vise e cont inue i
valor i sensibil i e
v ibrant i del la l ir i-
ca eterna.
Un c a m m i n o
nella poesia d o -
ve si è raccontata
a t t raverso i se-
g u e n t i t e m i af-
fe t t i fami l iar i , r i-
f lessioni, v icende
vissute, una rac-
col ta di poesie e
raccon t i in un
v iagg io i t ineran-
te d i un cammino
d i crescita, r icco
d i e m o z i o n i d i
sen t iment i che scavano nel p r o f o n d o con l ' invi to a
tog l ie rc i g l i occhial i e guardare il m o n d o at t raverso gl i
occh i de i b a m b i n i . La f o t o d i c o p e r t i n a o p e r a
de l l 'Ar t is ta tarant ino Gianf ranco Ga t to .
Un l ibro ada t to alla famig l ia , per i t e m i t ra t ta t i risul-
ta un t es to scolast ico, ada t to ai bamb in i del 2° ciclo
e lementa re , per la scuola med ia e per il Biennio del le
Super ior i .
Svo lge la sua intensa at t iv i tà nel m o n d o del la scuola,
donna impegna ta cos tan temente a d ivu lgare in fo rma-
zioni ha v in to il Premio Europeo: " D o n n a e Soc ie tà"
Marzo 2002 . Tut te le stor ie con tenu te nel l ibro si p re-
f i g g o n o lo scopo di sp ingere il le t tore a porsi de l le
d o m a n d e so l le t icando la creat iv i tà. C o m p i t o comune
alla scuola che tra le sue f inal i tà ha que l lo di far emer-
gere la capaci tà di comunicare le p ropr ie emoz ion i
nella pienezza del la realtà quo t id iana .
Il l ibro è s tato presenta to a Taranto, c i t tà dei due zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
LTURALI mar i , al Palazzo del la Cul tura, l 'Assessore Gennaro
Esposi to, Consig l iere Regionale Puglia Luciano M ineo ,
Consig l iere Comuna le d i Taranto Nicola Infesta, relatr i-
ce la giornal ista Rosalba Di G io rg io . Poesie ded ica te a
pe rsonagg i famosi come Totò e Renato Carosone, a
Mar ta Russo e Ilaria A lp i , a bambin i che hanno occupa-
t o la cronaca; nel t ema la ri f lessione poesie ded ica te a
Mad re Teresa di Calcut ta e a San Pio da Pietralcina.
"MITO , TRAGEDIA , FILOSOFIA -PERCORSI EURIPIDEI" di Micaela De Rubertis
Cosmo lannone Editore
pp. 304
Isernia 1997
y na sola considerazione tra le tan te sugger i te da
ques to l ibro:
Secondo le conv incent i a rgomentaz ion i de l l 'acuta
autr ice del t r a t t a to , la donna è la depos i tar ia del la con-
cez ione del la zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
It r a g e d i a c o m e
Micaela De Rubertis s e m e f i loso f i co
e u r i p i d e o , p ro -zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA. -r j . p r io per la sua M i t o , T r a g e d i a . .
pos i z i one di F i l r t c n f i s 1
spe t ta t r i ce o os-
servatr ice a t ten-
ta e responsabi-
le de i cont raent i
uman i e dei mi t i
che li hanno a
vo l te a t tenuat i e
a vo l te esaspe-
rat i .
Un t r a t t a t o
di f f ic i le per l 'au-
t r i ce , ma at-
t raen te da leggere , il cui percorso è agevo la to dalla
freschezza de l lo sti le e dal conv inc imento che t raspare
da ogn i r igo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBALino Nardacci
16 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
S T O R I A D I V I T A V I S S U T A
L LUNGO VIAGGIO DI UN UOMO QUALUNQUE L a guerra, la fame, la miseria, la
povertà furono i resti più eviden-ti, nel 1945, quando si sancì la
fine della grande guerra, di tutta l'italia e del suo sbandato popolo.
L'arte dell'arrangiarsi fu, per molti, il rimedio a tanti mali, sicuramente emi-grare era la soluzione migliore per quei pochi che se lo potevano permettere. La gente del Sud poi aspirava ancora o alla grande America o al nuovo mondo, l'Australia.
Angelo, a quel tempo, aveva solo sedici anni, una famiglia pietosa alle spalle, doveva rinunciare a tutto perché l'unica fonte di sopravvivenza era la zappa o la falce, non aveva soldi, si vestiva di stracci lavati e stirati dalla zia e li indossava con estrema dignità.
Non era felice ma nemmeno infelice: era triste perché si sentiva solo! Eppure la sua, nonostante la povertà, era una grande famiglia, ma per Angelo quella casa era in verità vuota, perché non ebbe mai la gioia di vedere sua madre!
La vide sì, per quei pochi istanti che si trascorrono senza memoria, nei primi 14 mesi di vita, poi ella sparì come una meteora perché Iddio la chiamò a sé. E da quel giorno, dinanzi a quei teneri occhioni calò il buio e la solitudine.
Angelo nonostante i suoi 16 anni, questo lo sapeva già, non voleva morire con la zappa in mano, voleva vivere, modificare quello che pareva essere il suo destino e dimostrare a se stesso chi era, forse pensava che l'amata madre lo avrebbe, in ogni caso, protetto e aiutato.
Così Angelo, il 5 Maggio del 1951, dalla città di Napoli giunse a Roma, presso Castro Pretorio e lì vi sostò fino al giorno sette, perché ci fu la domenica che spezzò il suo arrivo.
Roma, la città eterna, bella ed ele-gante, con i suoi vialoni alberati, il Colosseo, il Cupolone, il Tevere! Quanta meraviglia dinanzi a quegli occhi innocenti ma quanta paura nel capire che, fuori del suo paesello, c'era tutto un Mondo da scoprire e da vivere.
Da Roma Angelo raggiunse la scuola di Polizia a Nettuno, ridente cittadina sul mare a circa 50 km dalla capitale; lì fre-quentò il corso per otto mesi, infine fu destinato a Milano. Qui vi restò 19 anni, prestò il suo servizio di Agente con
amore, dedizione e onore, non riuscì mai ad essere spietato, freddo ed indif-ferente; anche nelle situazioni peggiori si metteva sempre la mano sul cuore.
Credo che colui che porta con sé un fascio di dolori, o diviene più arido o più umile e buono al punto di non sopporta-re la sofferenza degli altri, ma farla pro-pria perché tanto ci si è abituati.
Angelo qui visse i migliori anni della sua vita, imparò a vestirsi con eleganza, si sforzò di usare una dizione orale il più possibile corretta, cercando di diminuire la sua inflessione dialettale, vide da vici-no - per motivi di servizio - personaggi famosi, uomini politici, potè apprezzare il Gota dell'alta imprenditoria milanese alla "prima" del Teatro alla Scala. Unitamente sentì anche sulla sua pelle il freddo o il caldo quando era di pattu-glia, il dover sferrare colpi per salvarsi dai tumulti della folla inferocita quando fu un "Celerino" e chissà quant'altro.
Angelo ebbe anche una nota rosa durante quegli anni; incontrò, per pura casualità, una giovane ragazza altret-tanto semplice come lui, esile e carina ma con una evidente nota stonata: la sua profonda tristezza contornata da un suo ostinato silenzio. Insomma Irene era sola come Angelo, niente famiglia, niente affetti autentici, niente di niente. Dal loro "nulla" esistenziale, nacque l'Amore, un Amore concreto, solido, totale.
Così Angelo e Irene, con assoluta semplicità divennero dinanzi a Dio, marito e moglie; nacquero poi due figli desiderati con forza e amore. Prima arrivò Micol, una bimba piccola e bruna ma pepata, poi arrivò Nicola, un maschietto buono, un po' lagnoso e spesso inappetente. Irene, un giorno, si ammalò gravemente e dovette ricorrere alle cure ospedaliere. Ma la situazione era seria, non lasciava intendere buone speranze.
A quel punto Angelo scoppiò. No a sua moglie, no alla madre dei suoi figli, no a lui che già tanto aveva dovuto per-dere, in passato, per volontà suprema! Ma si armò di coraggio, nonostante l'im-mensa disperazione. Spezzò le sue 24 ore dividendole con il servizio in Polizia, con l'essere mamma e papà insieme, con la continua assistenza alla sua gio-
vane sposa. Ma Dio, nella sua infinita bontà, volle benedirli e riunì questa famiglia che avrebbe potuto frantumarsi come era già accaduto a quella di Angelo.
Di nuovo insieme ricominciarono da capo e il destino volle che Angelo ritor-nasse a Roma per fare il Poliziotto.
Dopo tre mesi di permanenza roma-na, Angelo andò a riprendersi il suo cuore che viveva a Milano e, il 15 otto-bre 1969, finalmente tutti si ritrovarono riuniti in una bella casa, vuota perché grande, povera perché doveva ancora essere finita ma colma di amore e di unione reciproca.
Trascorsero 21 anni e Angelo, rag-giunti i 40 anni di servizio, andò in pen-sione. Non senza rammarico! Togliersi la divisa indossata per tutta una vita, lasciare l'arma che portava con sé da sempre, lasciare il prestigioso Corpo di Polizia che tanto gli aveva dato no-nostante i suoi duri sacrifici. Fu, quel giorno, un momento intriso di un dolore acuto e profondo. Angelo amava il suo lavoro, amava la gente che lo circonda-va, amava la sua Patria, l'Italia e mai esitò di affrontare alcun tipo di rischio. E così si chiuse la "carriera" di quell'uomo qualunque.
Oggi Irene e Angelo vivono serena-mente la loro senescenza, si prodigano sempre per i loro figli e per l'adorato nipotino Angelo Junior, figlio di Micol e bello come il sole, proprio come suo nonno.
Chi vi ha scritto quest'avventura è proprio Micol, una donna equilibrata per l'amore familiare ricevuto e affermata nella professione. Grazie ai sacrifici di Mamma e Papà e grazie alla Polizia di Stato ho potuto studiare, laurearmi a pieni voti, specializzarmi in più discipline con il massimo del punteggio, ho impa-rato da mio padre il rispetto dell'altro, chiunque egli sia, ho compreso e matu-rato il significato autentico di Libertà, Democrazia, Società perché, per garan-tirci queste grazie, la Polizia insieme a tutte le Forze dell'Ordine, si prodigano quotidianamente e instancabilmente, mettendo a rischio la loro preziosa vita per garantire la nostra.
Una figlia devota MICOL
F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 17
A F I A M M E D ' O R O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il Socio Francesco Graziosi, Perugia € 20,00
La Signora Giancarla Scaiola, Cuneo, in ricor-
do del coniuge Francesco Farris € 20,00
A L L A S E Z I O N E DI P A L E R M O
L'Ing. Giuseppe Zanni € 50,00
A L L A S E Z I O N E DI S I R A C U S A
La Signora Carmelina Di Falco, per onorare
la memoria nel 1° anniversario della morte
del marito, M.llo di P.S. in Congedo Salvatore Lo Nigro € 30,00
Il M.llo Giorgio Amore € 16,00
A L L A S E Z I O N E DI S U S A
Il Signor Giampietro Caronno € 30,80
A L L A S E Z I O N E DI R O V I G O
Giovanna Panelli (in memoria del padre Fran-cesco) € 150,00
Sergio Pascucci € 60,00 Renzo Ghiereghin € 27,75
Flavio Ambroglini € 24,00
Giuseppe Azzaretto € 5,00
Alfredo Aggio € 4,00 Giuseppe Chiamosa € 50,00
Andrea Campion € 44,00
Gerardo Capossele € 44,00
Giovanni Frezza € 20,00
Efisio Pedron € 20,00
Ivaldo Rossi € 20,00 Carmelo Calvo € 19,00
Giacomo Ditano € 19,00
Sante Cavallaro € 10,00
Arduino Consolati € 10,00
Antonio Duranti € 10,00 Raffaele Spagna € 10,00
Carlo Montesarchio € 9,00
Giuseppe Cuzzola € 7,00
Mario Grimaldi € 4,00 Giuseppe Di Simone € 10,00
Giuseppe Ferroni € 10,00
Mirella Gemmo € 9,00
Mario Pellegrino € 9,00
Giuseppe Savanelli € 5,00
Antonio Pirad € 3,00
A L L A S E Z I O N E DI F O R L Ì
Gerlando Sanzo € 11,00
Lionzo Mele € 4,00
Nicolò Albanese € 4,00
Pasquale Sauco € 10,00
Pierino Capretti € 4,00
A L L A S E Z I O N E DI L A T I N A
Vincenzo Baldassino € 36,00
Mario Giliberti € 30,00
A L L A S E Z I O N E DI T R I E S T E
La Signora Maria Buffon, ved. Silvio Peresson,
nella ricorrenza del 7° anniversario della morte
di Silvio Peresson, Sovr. Capo della Polizia di
Stato € 35,00
Il Socio Cav. Mario Dudine, in memoria della
moglie Signora Mariuccia Garbin nel 4° anni-
versario della morte avvenuto in data 20 otto-
bre 2002 € 220,00
La Signora Teresa Della Pietra, ved. Barbieri,
in ricordo del defunto marito Antonio Barbieri,
App. di P.S. in congedo, nella ricorrenza del
9° anniversario della morte € 25,00
La Signora Pia Tremul, ved. Pertot, in ricordo
del defunto marito Giovanni Pertot, M.llo di 1 a
CI. della Polizia di Stato, deceduto in data
13 agosto 1999 € 18,00
Il Socio Vittorio Cerveni, App. di P.S. in conge-
do, in memoria della moglie Elia Severi, dece-
duta in data 15 ottobre 2002 € 25,00
La Signora Lidia Zamolo, ved. Durighello, per
onorare la memoria del defunto marito Nilo
Durighelli, Col. di P.S., deceduto in data
11 dicembre 1975 € 50,00
La Signora Mariagrazia Alborghetti, ved. Bu-
setti, per onorare la memoria del defunto ma-
rito Angelo Busetti, Col. di PS., deceduto in
data 27 gennaio 2003 € 100,00
La Signora Angelina Melossi unitamente ai fra-
telli Ornella, Marina e Stefano, per onorare la
memoria del genitore, Nerio Malossi, App. di
P.S. in congedo, nella ricorrenza del 7° anni-
versario della morte avvenuto in data 15 set-
tembre 2002 € 60,00
18 - F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003
A L L A S E Z I O N E DI P E R U G I A
Gaetano Medorini € 100,00
Americo Biscossi € 50,00 Gino Bordellini € 24,00 Ennio Arcangeli € 20,00
Enrico Parrucci € 15,00 Fabiano DAmico € 14,00 Renzo Forini € 10,00 Michele Sansone € 10,00
Luigi Ariete € 5,00
Antonio Cucci € 5,00 Gabriele Chiocci € 5,00 Demetrio Martino € 5,00 Adelmo Topino € 5,00
Angelo Moretti € 4,00 Piero Pericolini € 4,00 Carlo Pizzoli € 2,00
A L L A S E Z I O N E DI M I L A N O
Aldo Giovaccini € 1,00 Canio Placido € 50,00
Raffaele Cirillo € 24,00 Antonio Coscarella € 4,00 Pietro Muscarella € 25,00 Giuseppe Palumberi € 4,00 Bruno Bittante € 50,00 Maurizio Granata € 4,20 Francesco laniello € 50,00 Guido Wilmant € 50,00
Domenico Binanti € 9,00 Vincenzo Carnevali € 44,00 Otello Calzoni € 20,00 Michele Pistillo € 20,00 Carmelo Zavettieri € 20,00 Giovanni Spano € 4,00
Nicola Furgiuele € 16,00 Dante Corradini € 20,00 Franco Spagoni € 20,00 Gianfranco Biasia € 14,00 Vincenzo Leopardi € 34,00 Espedito Magnelli € 18,00 Giuseppe Cremona € 10,00 Saverio Renna € 15,00
Gioacchino Polidori € 4,00 Gaetano Migliavacca € 10,00 Giuseppe Piccoli € 10,00 Aleandro Pergola € 10,00
Rosanna Lugarini € 14,00
Maria Luisa Bartocci € 60,00 Emilio Ghilardi € 3,38
Umberto Di Cesare € 6,76 Pasqualina Ferrara € 3,08 Nilde Petracchi € 17,00 Liliana Vitali € 19,00
Maria Avondo € 34,00 Concertina Fasano (in memoria del fratello
Magg. Gen. Alberto) € 70,00
A L L A S E Z I O N E DI R O M A
Angelo Calvanese € 84,00
Alessandro Bernini € 70,00
Pietro Carrante € 50,00
Cosimo Giangreco € 25,00
Nunzio Guerriero € 21,00
Maurizio Nalin € 21,00
Renato Quaranta : € 21,00
Nicola Rendina € 21,00
Filiberto Molini € 20,15
Gregorio Bilotta € 20,00
Francesco Colonna € 20,00
Innocente Donazzolo € 20,00
Domenico Felletti € 20,00
Orlando De Vito € 15,00
Giuseppe Lecca € 15,00
Domenico Migliozzi € 15,00
Giuseppe Palmieri € 15,00
Giuseppe Rizzello € 15,00
Giovanni Alberio € 14,00
Vittorio Emanuele Marsili € 14,00
Alido Ricci € 14,00
Giovanni Monaco € 13,00
Siro Becattini € 10,00
Luigi Bruno € 10,00
Nicolino Cirilli € 10,00
Italo DeAngelis € 10,00
Giovanni Fanti € 10,00
Umberto lannicca € 10,00
Giuseppe La Riccia € 10,00
Domenico Lavia € 10,00
Ermete Giulio Marini € 10,00
Carmine Antonio Martino € 10,00
Rosario Miraldi € 10,00
Antonino Nunnari € 10,00
Benito Palmieri € 10,00
Nicola Pellicano € 10,00
Baldo Petrone € 10,00
Sergio Spallotta € 10,00
Salvatore Trabucco € 10,00
Carmine Sgrò € 9,00
Luciano Silvestroni € 9,00
Dario Rubeo € 8,00
Giovanni De Pace € 7,00
Luigi Alverone € 5,00
Mario Manca € 5,00
Nino Lambiase € 5,00
Franco Molinaro € 5,00
Enzo Picano € 5,00
Vincenzo Rivellino € 5,00
Giulio Serranti € 5,00
Domenico Corrado € 4,00
Elena Fiata € 4,00
Cosimo Giangreco € 4,00
Aurelio Russo € 4,00
F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 19
L A D R O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
EISSSSESSSBM zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
9k MzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ast ro Carlo il man isca lco era un uomo g igan-
| \ / • tesco e d 'aspet to torvo. Ma non era catt ivo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAI V I Aveva eredi tato dal padre il mest iere, casa e
bot tega e mora le sana e e lementa re , ones tà te t ragona
e operos i tà fervente. Non essendos i mai avv ic inato
al l ' is t ruzione, an imava d'intuit i la naturale ingegnosi tà
con cui s la rgava il mest iere. La prat icaccia costru iva il
resto.
V iveva in una bicocca fuor i mano dove le st rade fra
il paese e il con tado, conf luendo, fo rmavano uno s largo
atto a l l 'eserc iz io del la sua att ivi tà, il cui col passare
degli ann i era d ivenuto maest ro .
Un po ' per la magrezza dei primi temp i , un po' per la
sf iducia nel la capaci tà dei figli e nei frutt i pratici del l ' i -
s t ruz ione "solo braccia ben gu idate cavan pani dal
forno" i suo i figli - tut t 'una nidiata - e rano anal fabet i ,
come del resto lui e suo padre: accorata mort i f icazione
del la mog l ie , che sin dal la nasci ta del pr imo aveva div i -
sato con segreto quanto steri le ardore di dargl i tutto
quel lo che invano da b imba aveva sperato per sé. Ma
tant 'è .
Il mar i to anche in prev is ione d'aiuto per le crescent i
necessi tà fami l iar i e del lavoro che l ievi tava, avv iava sul
propr io l 'avvenire dei f igl i , con un 'educaz ione tanto r igi-
da da sconf inare nella durezza . Del resto, il mest iere
suo s tesso era duro, e a fur ia di eserci tar lo da b imbo
l 'animo vi si era a sua vol ta forgiato e tempera to . E il
suo or izzonte , anche per le gret tezze dei tempi , poco
s largava oltre i conf ini del la famigl ia, del la fuc ina a
mant ice , de l l ' incudine a b icorn ia, e degl i zoccol i dei
caval l i e de i ferri da inchiodarv i .
Le sue man i esper te sp ianavano, p iegavano, l imita-
vano e fo ravano il ferro a sua vo lontà, c o m e un oref ice
l'oro.
Po iché le scuo le erano pe ' figli dei r icchi , i suo i , piut-
tosto che buttarl i nella st rada - d 'onde cer to avrebbero
dev iato ve rso i mil le pericol i in agguato - o lasciarl i a
casa d o v e sarebbero stati c roce e intralcio al le pesant i
f accende domest iche del la madre , se li teneva a bot te-
ga, e m a n m a n o che c rescevano assorb ivano il mest ie-
re con l 'esempio e la prat ica dei pr imi rud iment i . E
bastava un 'occh ia ta perché r igassero dri t to.
Verso i c inque anni già consegnava loro pezzi di
p iombo af f inché, c o m e lui col ferro, s ' ingegnassero con
un martel let to a r icavarne piccoli ferri da caval lo . E
dovevano farli e rifarli, f inché lui non ne fosse contento,
e ne o rnasse i mur i del la bot tega e li pa ragonasse tra
loro a ravvivare l 'emulazione. Ancora ragazz i , g ià sape-
vano al ternare il sapiente colpo di marte l lo del padre
con il loro di mazza sul ferro incandescente che spriz-
zava scinti l le pest i fere. E si che erano poco più alti del
toppo bruc iacchiato in cui era infissa l ' incudine.
Ben igno, ul t imo del la nidiata, era stato più for tunato.
Con la t r ibolazione, l 'esper ienza, le necess i tà cre-
scent i e l 'aff inatura del naturale ingegno. Mast ro Car lo,
p iù che improvvisar l i , aveva f inito con l 'essere cons ide-
rato veter inar io dai più poveracci di lui, che il veter ina-
rio vero non se lo potevano pagare. E a iu tava caval le a
partor i re, sa lassava cavall i di t roppa press ione, appl i -
cava st inchiere, fasc iature protett ive e curat ive e ferri di
spec ia le fat tura.
Con lo s largare il mest iere, il b isogno d i venne meno
assi l lante e Ben igno, con la protezione del la madre
andò a scuola. A l matt ino.
Nel pomer igg io gli toccava la trafi le dei fratel l i mag -
gior i . Né adduceva pretesti né cercava scuse per es i -
mersene . Quel la terr ibi le c inghia che c ingeva i f ianchi
del padre , tutta ornata di lucenti teste di ch iod i di ferro
da caval lo , con la quale il padre a m m a n s i v a le bestie
r iot tose, era spauracch io e sprone a incondiz ionata sot-
tomiss ione.
Non l 'aveva mai provata, ma ne aveva paura solo a
guardar la . Inorridito e affascinato ins ieme, spesso si
perdeva in fantast icher ie guardando il padre che r idu-
ceva ad agnel l i sgozzabi l i i caval l i più r ibell i . C o n la sua
m a n o na possente ne afferrava il labbro super iore, vi
app l icava il torc inaso, cercava al tatto sul col lo la vena
g ius ta , vi pogg iava una mister iosa lancet ta e, facendo
marte l lo del man ico d 'un martel lo, asses tava un picco-
lo co lpo, e subi to, c o m e dal get to di una mag ica fonta-
nel la r idotta a invisibi le foro, raccogl ieva una secch ia di
sangue zampi l lante. C o m e facesse a ch iudere la ferita
aper ta non r iusciva a veder lo .
S tornava lo sguardo raccapr icciato. Al t re vol te resta-
va ammi ra to del la esper ta dis invol tura con cui r ipiegata
l 'ugna del caval lo sul la coscia, ne abbassava , pareg-
g iava e augnava lo zocco lo , con l'affilata ugnel la a
fo rma di palet ta, per prepararvi il letto del fer ro. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
20 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
C o m e faceva a fe rmars i al momen to g iusto? A ogni
co lpo, paventava di vede re l 'ugna sangu inare . E resta-
re d isgustato a lacr imare q u a n d o il ferro, g ià pronto ma
ancora rovente, v 'era p remuto per il combac iamen to
def ini t ivo, e l 'ugna f r iggeva in una nuvolet ta b iancast ra
d 'acre fumo di corno bruc iato. Non sapeva che fosse
amor paterno, e per il padre nutr iva solo ammi ra to t imo-
re. Que l l ' uomo più forte di un caval lo imbizzi to g l ' incu-
teva t imore e paura. S p e s s o l 'aveva sent i to minacc iare
i fratell i svogl iat i : "Se vi co lgo ancora a c iondolare, vi
sa lasso come cavall i selvat ic i " . Ben igno non si faceva
cogl iere. Magar i t rascurava i compi t i , ma il suo ferro di
caval lo col p iombo, da q u a n d o usc iva di scuola a sera,
lo model lava.
La naturale tendenza allo svago , propr ia del l 'età
acerba, era dunque s e m p r e repressa, umi l iata,
mort i f icata e de lusa. Un ico suo d ivago, l 'ac-
cens ione del forno del la fuc ina. Vi r iusciva
con una piccola mana ta di st ipa, accor ta-
mente d isposta fra la b race superst i t i e i
carboni spent i , che fungevan da carbo-
nel la, pr ima d 'a l imentar lo con polvere
e poi con pezzett i di coke . Il susci tare
la f i amma che a ogni insuff lata di
mant ice sb iancava d ' inedia per rav-
vivarsi azzurandos i , lo t raspor tava
oltre il paese e i mont i , su l le ali del
decol lo fantas ioso.
Quanto sarebbe vo lu to essere
lontano. Ma la d ipendenza del padre
e ra cos t r i z ione in tang ib i le . Fa ta le
c o m e sentirsi v ivo e sof ferente. Fu così
che cominc iò a mar inare la scuola. Sal iva
verso le col l ine a co rona del paese , e
s 'addent rava nei bosch i . Sol i tud ine e f io-
rellini di selva gli facevan compagn ia . Non
si accorgeva di pensare e si perdeva a
cogl iere violette che legava a mazzet t i con
fili d 'erba rugosa. Aspe t tava poi al can tone
del la via l 'uscita da scuo la dei compagn i . Gli
s 'af fol lavano intorno e gli por tavan via le v io le, spe -
cie le femminucce . Del resto lui non av rebbe saputo
che farsene.
Avrebbe des iderato portar le alla madre . Ma gli era
interdetto. Non ne av rebbe potuto giust i f icare la prove-
nienza e non era atto a ment i re . La panica paura del
padre gli s' inf i l trava perf ino nel la cosc ienza. Ma poiché
al padre rassomig l iava, i compagn i cominc ia rono a dar-
gli il nomigno lo di "Cadet to viola", e lui ne sorr ideva
compiac iu to . L 'amore per i fiori gli r i tornava perf ino nel
nome. Ma, com 'è g iusto, non era t ranqui l lo. Quando il
nodo fosse venuto al pet t ine. . . Eppure , nonostante le
mol te assenze , fu p romosso , e non se ne capac i tava.
Tacque solo il r imorso d issol to nel la realtà. Non aveva
sottratto niente a nessuno . Neanche a se s tesso. Il suo
dovere di scolare l 'aveva compiu to . Nessuno poteva
lamentars i di lui, neanche lui s tesso, che se aveva
perso qua lche lezione s'era anche arr icchito d' indicibi l i -
tà semicosc iente . Ques te eran sensazioni non razioci-
nio.
S'era dunque lasciate al le spal le le e lementar i .
L'orgoglio del la madre fu così g rande e commosso , che
gli regalò l 'unica rel iquia fami l iare. L'orologio del padre
suo. Un piccolo ogget t ino d 'argento del l 'ot tocento con
corda e chiavet ta. E c o m e rel iquia lo accet tò e lo tenne.
Al pr incipio del l 'anno seguente , il pr imo del la scuola
tecn ica, la madre agg iunse al l 'orologietto un 'evane-
scente catenina d 'argento, acquistata con mil le sacrif ici
personal i . Entrambi e rano affetto e orgogl io ins ieme a
Ben igno, che non si sent iva m e n o di nessuno dei c o m -
pagni r icchi, che s fogg iavano orologi modern i a brac-
cialetto. Ma non lo most rava e tanto meno lo scior ina-
va, compreso di pudore per la propria or ig ine
p lebea. Con o senza orologio, restava il f iglio
del man isca lco e i r icchi restavano r icchi.
L'abisso r imaneva incolmabi le, e non l'in-
v id iava, s ia perché era sent imento fuori
del la sua natura, sia perché non si sen -
t iva m e n o intel l igente con in più capa-
cità manua l i a essi inconcepibi l i e del
resto inconci l iabi l i con la loro educa-
z ione. La sua era il t imoroso r ispetto
per il loro incomprensib i le benessere.
Che avevan più di lui? Indole dolce
t im ida e remiss iva gli ven iva dal la
madre , in contrasto con il carat tere
v igoroso del padre.
Un c o m p a g n o di c lasse un g iorno,
ch iamato per essere interrogato, lasciò
l 'orologio da polso nel casset to a giorno
del banco, e non ci pensò più, sciatto e
noncurante com'era . Finita la lezione,
ment re la sco laresca usciva e Benigno
indugiava a ord inare i suoi libri per rac-
coglierl i a pacco con la cordicel la, notò
sot tecchi che con fu lminea mossa il
compagno notor iamente più ricco del la
scuo la se ne i m p o s s e s s a v a , f r a m m i -
schiandosi poi al la ressa voc iante che sc iama-
va verso la l ibertà. At t r ibuì l'atto a uno scherzo di gusto
più o meno discut ibi le e non ci pensò più. Se ne ram-
men tò d ' improvv iso qua lche g iorno dopo, nel momento
in cui , cacciata la m a n o nel la tasca dei pantaloncini per
porgere un pennino a un c o m p a g n o che gl ie l 'aveva
r ichiesto, si t rovò nel pugno il proprio orologiet to fra
innumere c ianfrusagl ie. Il r icordo di quel lo rubato gli
p rodusse un istintivo mov imen to inverso di protezione,
e r icacciò la mano in tasca, c o m e a celarvelo. Pescò
poi a tatto e r invenne e porse il penn ino. Usato e ar rug-
gini to, ma pennino era .
Quel l 'a t t imo di t en tennamen to per assoc iaz ione fra
oro logio rubato e oro log io propr io costruì poi , con un
oscuro senso di co lpa, mol ta parte del la sua tor tuosa
psicologia futura. E non seppe mai spiegarsi la ragione
F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 21
del sub i taneo occu l tamento d 'un ogget to propr io. Fatto
è che nei g iorni seguent i non cap iva più l 'a t teggiamen-
to dei compagn i che parevano sfuggir lo o rdendo un
inspiegabi le quanto chiaro os t rac ismo. Ma più essi l'e-
s t raneavano , e più Benigno se ne a l lontanava r inchiu-
dendos i c o m e baco nel bozzo lo e scoprendos i a sé
insuff ic iente. Forza e debo lezza ins ieme. Cominc iò così
la sua sol i tud ine fra la gente , né mai dal bozzolo spie-
gò ali da far fa l la.
Qua l che t empo dopo, fu raggiunto nei pressi di casa
dal c o m p a g n o vi t t ima del fur to . Lo affrontò s icuro e spa-
valdo: "Non ti pare di aver scherza to anche t roppo?
R idammi il mio orologio". Pr ima arrossì , poi sb iancò.
Guardò il padre da lontano. Col vol to arrossato dal
fuoco e dal la fat ica, forg iava il ferro che il fuoco avevo
reso mal leab i le , come lui il p iombo. Se iniziava una dis-
cuss ione e il padre fosse in tervenuto, non di ladrocinio
temeva , ma del solo sospet to d 'esser lui sospet ta to.
S a p e v a chi era il ladro, e gli r ipugnava di fare la
spia:
"Il tuo oro log io non l'ho rubato io".
"Non l'hai rubato tu è? te l 'hanno v isto. Ce l'hai in
tasca . . . " .
"Quel lo che ho è mio".
"È tuo eh? E si , ce l 'hai. . . e n'hai tol to il c intur ino per
camuffar lo" .
"Vat tene, se no ti s t rozzo". Onta e t imore del padre
g l ' incussero tale minaccia di tono, che l'altro se ne
tornò senza vol tars i :
"Se io resto senza oro logio, tu ladro sei e ladro resti ,
f iglio di arrangiacaval l i fot tuto!" .
S 'avv iò verso la bot tega conturbato , umi l iato e con -
fuso. S a p e v a che anche l'altro aveva le sue ragioni . Ma
come av rebbe potuto fargli in tendere le propr ie se, per
quanto a lmanaccasse , non le in tendeva lui s tesso?
Solo una cosa era certa. Il ladro non era lui. C o m e le
cose si fossero ingarbugl iate, non lo cap iva. E s i , che
avrebbe vo lu to vederc i ch ia ro . . . Beh , la pensassero
come c redevano . La sua cosc ienza era sgombra . Le
cose e rano andate così , e non si potevano modi f icare
né chiar i re. Ne si poteva far non essere quel lo che era
stato, né quel lo ch 'era parso con tutti i segni del vero.
Era fa lso. Ebbe? Che cos 'è il vero, sono l 'apparenza
percepi ta e lasciata dal momen to che passa?
Que l pomer igg io s 'ebbe la pr ima rabbuffata dal
padre pe rché non riusciva a p iegare il p iombo già ridot-
to a lista di spessore adat to. Si det te anche un co lpo di
marte l lo sul l ' indice del la sinistra e l 'unghia gli d ivenne
v io lacea: "Entra l'arte" fu il soddis fat to c o m m e n t o del
padre con tono così duro che , g iungendog l i minacc ia,
se la fece addosso , sb iancando. Padre e fratell i sgh i -
gnazza rono dandogl i del lattante in fasce, e dovet te
correre a cambiars i , p rendendos i un calc io nel sedere .
A sera il s o n n o tardò a veni re e la notte passò d o r m e n -
do poco e male . Il giorni seguen te nel l 'ora di interval lo
se n 'andò a contemplare mare e vel ier i sul molo .
Quan to av rebbe voluto essere f igl io d 'uno di quei cap i -
tani di nave e nav igare con lui. Avrebbe soppor ta ta qua-
lunque fat ica.
Fu raggiunto e c i rcondato dai compagn i del l ' intera
c lasse, che, resp ingendolo e beffandolo, p roc lamavano
in coro scandendo le si l labe: "Cadet to v io la ladro. Figlio
d 'arrangiacaval l i ladro". I g iovani sanno avere innocen-
te ma raff inata crudel tà negli scherzi e nel la v io lenta
d i fesa del loro panico e connaturato senso di dir i t to v io-
lato, di giust izia of fesa. Ben igno avrebbe vo lu to s c o m -
parire o fuggi re. Non poteva. Era c i rcondato e spinto
sul l 'or lo del la banch ina. Scansò una g o m e n a d'attrac-
co, pogg iò le sue spal le a una bitta. Frontegg io i c o m -
pagni voc iant i . Il ladro era lì, davant i a lui, e più degli
altri s 'accaniva: "La-dro. La-dro".
"Non sono un ladro. Digl ielo tu" , gr idò con es t rema
speranza , de lusa perf ino nel tono.
Le si l labe non gli r in t ronavano tanto nel cran io quan-
to nel cuore. Non vit t ima d'un errore si sent iva , ma
d 'una congiura. E poi , che c 'entrava il padre?
"La-dro. La-dro", e il più accani to era propr io lui, il
ladro. Ladro e di f famatore. Ma er? r ' g l in di r icco, e pei
r icchi il padre gli aveva inoculato s p e t t o . Rispetto
dovuto dal povero al r icco, dal l ' infel ice al po tente . Che
r icchezza è potenza.
La st izza gli sbot tò in pianto amaro pe rché consa-
pevo lmen te inuti le. "Digl ielo tu che non è vero" più che
ing iunz ione suonò imploraz ione. "La-dro" scandì la bef-
farda r isposta.
"La-dro" fu l 'eco dei molt i .
Se dal la madre gli proveniva mansue tud ine e t imi-
dezza , nel padre ancorava v io lenza latente e forza
inconsapevo le .
"Il ladro sei tu " urlò. Ma dal ladro s 'ebbe uno spinto-
ne e uno sputo.
Si sent ì incastrato senza scampo. Gli occhi gli si
appannarono . Scrol lò quell i che gli e rano più vicini ,
afferrò il ladro al la cintola e lo t rasportò sul l 'or lo del la
banch ina . Se non l 'avesse lasciato in t empo , sarebbe-
ro precipitat i ent rambi avvinghiat i ne l l 'acqua con proba-
bili conseguenze funeste . L'intuì al l 'u l t imo istante e lo
lasciò p iombare g iù . Poi fuggi senza vol tars i indietro,
fra due ali int imidite.
A sera , qua lcuno riferì al manisca lco che suo figlio
Ben igno aveva get tato a mare il f igl io di que l ta le, per il
qua le , lui povero, provava rispetto e doveva ossequ io .
Se ne meravig l iò , che ben altro credeva avesse istillato
nei f igl i . Non chiese spiegazioni che r i tenne super f lue.
Sf ibbiò la cintura chiodata f issando severo Ben igno,
che solo il g iorno pr ima a quel gesto se la sa rebbe fatta
addosso . Ma al lora lo vide venire a lui minacc ioso,
guardando lo dritto nel le pupil le scinti l lanti d' ira domata .
Né più tardi si p iegò alla conso laz ione del la pietà
mate rna . Se si sent iva g iocato e beffato, avver t iva pure
che dent ro gli c resceva qualcosa, ma non sapeva che,
e invano cercava, con caparb ia durezza crescente e
t roppo g rande per la sua età.
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22 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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La polizia nel regno d'Italia (1859-1861)
d i M i l o J u l i n i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
LA PO LIZ IA N E L R EG N O D ' IT A LIA (1859-1861)
Esaminiamo ora la Tabella n.° 1, riguardantezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA " Vestiario, ed
armamento delle Guardie di Sicurezza pubblica" : era la
seconda uniforme del corpo, la prima del regno d'Italia, che
comprendeva anche quella per i comandanti d i compagnia,
non contemplata dalle precedenti disposizioni del 1852.
Anche questa volta la descrizione non era accompagnata da
figurini.
Il Comandante vestiva una tunica d i panno turchino (bleu
scuro), abbottonata sul davanti a due righe, con nove botto
ni d i composizione bianchi, bombati, uguali a quelli dei
Reali Carabinieri. - Paramani quadrati - e colletto alto,
aperto sul davanti, dello stesso panno - fioraggio doppio tes
suto in argento al colletto della tunica alle due estremità.
Pantaloni - D i panno bigio [grigio azzurro], con filetto bleu
celeste (Pistagne).
Kepy - D i feltro finissimo, con imperiale e visiera d i cuoio
nero inverniciato, con bordo pure nero ed inverniciato,
adorno ai quattro lati d i una pistagna d'argento - Gallonano
d'argento (secondo i l grado) - Coccarda nazionale tessuta in
seta - Cappietto d'argento - Stemma d'argento - Nappa
d'argento - Tela incerata pel cattivo tempo.
Berretto - D i panno turchino simile a quello della Tunica,
con cordoncini d i panno bleu celeste ai quattro lati; soggoli
e visiera d i cuoio verniciato, con stemma reale in argento
sul davanti; e con cordoncino d'argento (secondo i l grado)
all'estremità e tutto attorno.
Cravatta - D i lana nera con fibbia, orlo bianco all'estremità
superiore.
Guanti - D i pelle bianca.
Gabbano [cappotto largo] - d i panno turchino simile a quel
lo della Tunica, con cappuccio, con cintura d i friggia, con
cintura dello stesso panno, foderato in tessuto lana nera.
Cordelline - D'argento della lunghezza d i due metri con
spallina intrecciata (non necessaria quando i l comandante
portava le spalline da ufficiale), dalla quale pendono tre cor
doni che cingono i l braccio sinistro, e tre fiocchi, uno sopra
e gli altri due sotto, attaccati a due piastre intrecciate d'ar
gento, che adornano la parte sinistra dello stomaco; dalla
spallina pende un cordone in quattro, che passando intorno
al collo, passa pure davanti lo stomaco e viene a fermarsi ai
bottoni della Tunica (a quelli superiori).
Spalline - Secondo i l grado (se ha grado d'Uffiziale d'arma
ta).
Cinturino - D i cuoio nero verniciato, e come quelli della
Truppa d i linea, trapuntato d i seta rossa, e con placca d'ot
tone surmontata da uno stemma d'argento, sul quale è scrit
to Sicurezza Pubblica (S.P.).
Spada - Come gli Uffiziali d i linea (fanteria).
I l M aresciallo d'Alloggio portava una tunica come quella
del Comandante - Le lettere S.P. intrecciate in ricamo d'ar-
XXIX
gento alle due estremità del col
letto.
Pantaloni - Lo stesso d i quelli del
Comandante, ma senza pistagne.
Kepy - Come sopra, adorno ai
quattro lati d i cordoncino in seta
bleu ed argento - Nappa in seta
bleu ed argento misti.
Berretto - Lo stesso d i cui sopra,
ma senza cordoncino d'argento
all'estremità inferiore.
Cravatta, Guanti, Gabbano erano
come sopra, e così per tutta la
compagnia o drappello.
Cordelline - Come sopra, intrec
ciate d i un filo in seta bleu.
Cinturino - D i cuoio vacca verni
ciato nero, e trapuntato d i seta
rossa, e con placca pari a quella
del Comandante.
Spada - Conforme a quella del
maresciallo d'alloggio dei Reali
Carabinieri - con dragona dello
stesso grado.
Per i lzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Brigadiere, la tunica era
conforme a quella del Mare
sciallo, ma con numero alle estremità del colletto, - Galloni
doppi, uno a due righe, ed uno ad una sol riga, cuciti tra
sversalmente al dissopra del paramano della tunica in
argento.
Pantaloni e berretto come quelli del Maresciallo d'alloggio,
e così per tutta la compagnia o drappello.
Kepy - D i feltro , con imperiale, visiera e bordo d i cuoio ver
niciati nero, adorno ai quattro lati d i pistagna bleu -
Galloncino d'argento ad occhio d i pernice, all'imperiale -
Coccarda nazionale, cappietto e stemma in argento, nappa
rotonda d i lana di colore bleu - Tela incerata pel cattivo
tempo - e soggoli d i cuoio verniciato nero con fibbietta.
Cordelline - D i seta bleu, della stessa forma d i quelle del
Maresciallo, frammischiate d i due f ili d'argento, e d i fiocchi
d'argento.
Cinturino - Come quello del Maresciallo d'alloggio, e così
per tutta la compagnia o drappello.
Sciabola - Lunga da furiere, meno i l pugnale, i l quale è
composto come quello dei Guardarmi delle Regie fortezze,
con dragona uguale a quella dei Brigadieri dei Reali
Carabinieri. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Due balord i torines i deruban o un panciut o e sprovve -dut o provincial e (dalzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Pasquino).
Per i Sotto-Brigadieri, la tunica
era come quella del Brigadiere,
con numeri al colletto e con un
solo gallone in argento a due
righe sul paramano; i l kepy ugua
le a quello del Brigadiere. Le
cordelline le stesse che del
Brigadiere, ma i fiocchi saranno
solo per un quarto frammischiati
d i f ili d'argento. La sciabola era
la stessa del Brigadiere, senza
dragona.
Per l'Appuntato, la tunica era
come sopra, con un galloncino
d'argento attorno al colletto, ed
all'estremità degli angoli i l nume
ro d'argento; i l kepy come quello
del Sotto-Brigadiere, con un gal
loncino in seta bleu. Le cordelli
ne dello stesso modello d i cui
avanti, ma tutte d i seta bleu. A l
posto della sciabola portava la
daga.
La G uardia portava una tunica
come l'Appuntato , coi numeri
pure tessuti in argento, e come
l'Appuntato aveva cordelline, kepy e daga,
f izyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Piccolo corredo comprendeva: 3 camicie, 3 paia mutande,
3 paia mezze calze d i filo , 2 paia mezzi stivali, 1 Libretto , 1
spazzola per abito, 1 spazzola da scarpe, 1 spazzola da testa,
1 spazzola da bottoni, 1 pettine, 1 pettinetta, 1 lustrino d i
legno per bottoni, 1 turacciolo per la carabina, 1 lisciatoio d i
bufalo per la carabina, 1 cacciacamminetto, 1 cacciavite, 1
spillo per camminetti, 1 copricamminetto d i bufalo, 2 guar-
davitoni idem, 1 monta piastra, 1 cavastraccio per carabina,
1 Idem per pistola, 1 pacco d i cartucce a palla per carabina,
1 pacco idem per pistola, 1 scatola d i latta per riporvi i l luci
do, 1 baule o cassa ferrata per ciascuno, con serratura e
chiave per riporvi i loro oggetti d i vestiario e biancheria.
Sempre nel 1860, come previsto dalla nuova legge d i pub
blica sicurezza, fu esteso a tutto i l regno l'ordinamento per
il controllo della prostituzione, controllo che coinvolgeva
direttamente l'Amministrazione d i Pubblica Sicurezza.
Bisogna a questo punto fare un passo indietro .
A Torino, con la restaurazione d i casa Savoia (1814), la sor
veglianza sulle prostitute era tornata sotto la competenza
La Tabella N.° 2 (Armamenta) elencava le seguenti armi:
Carabina - Guernita in ottone.
Baionetta - Con fodero d i cuoio, uncino d i ferro, cappa e puntale d i ottone.
Cinghia - Per la carabina, d i buffalo bianco con fìbbia e bottoncino d i ottone.
Pistola - Una per ciascuna Guardia, con canna della lunghezza d i cm. ILA , col calcio guernito in ottone.
Giberna - Con coperchio verniciato, sopra del quale una granata d i pakfond.
XXX
La Tabella N.° 3 prevedeva le " pensioni ai Graduati e Comuni del Corpo delle Guardie di pubblica Sicurezza" .
GRA DO Pensione a 25 anni d i servizio Aumento annuo per ogni anno
eccedente l i 25° Maximum
Comandante L. 920 24,00 1.200,00
Maresciallo d'alloggio L. 650 17,50 912,50
Brigadiere L. 540 15,00 840,00
Sotto-Brigadiere L. 350 9,00 485,00
Appuntato L. 260 7,50 372,50
Guardia L. 220 7,50 350,00
della polizia municipale del Vicariato. L'approccio a questo
rilevante problema oscillava tra gli esemplari castighi (per
sottolinearne le negative valenze morali), i provvedimenti d i
regolamentazione del fenomeno (schedatura e visita medi
ca settimanale obbligatoria) e i progetti d i riunione delle
donne in siti considerati non scandalosi e idonei ai control
l i d i polizia.
In Torino, alle Torri Palatine, usate anche per la reclusione
delle prostitute, al vecchio ospedale del Martinetto , si uni
rono un correzionale per donne d i mal affare alla Generala
(attuale carcere minorile Ferrante A porti), ubicato al d i
fuori d i Torino sulla strada per Stupinigi, e, dal 1836, un isti
tuto modello, i l Correzionale
delle Prostitute e Ospizio
Celtico, situato al d i fuo ri d i
Porta Nuova.
Con l'abolizione del Vicariato,
nel 1848, una commissione
municipale elaborò una serie d i
proposte, che, i l 1° gennaio
1857 portarono ad un Rego
lamento sulla Prostituzione,
valido per la sola città d i Torino,
noto come Regolamento Rat
tazzi.
I l governo si era anche occupa
to delle province dello Stato,
con l'emanazione i l 20 luglio
1855, d i Istruzioni Ministeriali
sulla prostituzione, secondo un
criterio così illustrato nella
introduzione d i una successiva
circolare del ministero dell'in
terno (1860): "Conscio del suo
stretto dovere d i tutelare con
ogni adeguato ed efficace
mezzo i l buon costume e la
salute pubblica, i l Governo del
Re fin d al 1855 ebbe cura d i far
provvedimenti, i quali nel
tempo stesso circondassero d i Zon a malfamat a d i Torin o risorgimental e co n l'Alberg o del -l'alber o fiorit o (dal Pasquino) .
cautele, nell'interesse del pudore, l'abbiezione delle mere
trici, che ogni popolo civile, dacché non vale a impedirla, è
costretto a tollerare, e raffrenassero la funesta diffusione
del morbo che ne è conseguenza [la sifìlide], massime nei
centri più ragguardevoli d i popolazione non solo cagionan
do la rovina dell'individuo che ne è vittima, ma anche con
correndo perniciosissimamente alla degenerazione della
specie umana".
I l Regolamento Rattazzi stabilì in Torino un Ufficio
Sanitario, alle dipendenze della questura e incaricato della
sorveglianza della prostituzione, situato in via Mascara n. 9
(via Conte Verde, nel tratto compreso tra via Tasso e via
della Basilica).
I l 15 febbraio 1860, come pre
visto dall'art. 119 della legge 13
novembre 1859 e dall'art. 63
del regolamento d i esecuzione
8 gennaio 1860, i l ministero
dell'interno emanò un nuovo
regolamento sulla prostituzio
ne, entrato in vigore i l 1° aprile,
che prese i l nome di Rego
lamento Cavour.
Cavour era infatti tornato alla
presidenza del consiglio dei
ministri dal 21 gennaio 1860,
ricoprendo anche, come reg
gente, la carica d i ministro del
l'interno.
I l Regolamento Cavour contava
98 articoli suddivisi in sei sezio
ni, che trattavano l'ufficio sani
tario (sez. I) , i l segretario sani
tario (sez. II) , le meretrici (sez.
III) , i postriboli (sez. IV), le visi
te sanitarie (sez. V), disposizioni
diverse (sez. VI) . La prima e la
seconda sezione coinvolgevano
direttamente l'Amministrazio
ne d i p.s.: i l Regolamento
Cavour, sul modello del
XXXI
Regolamento Rattazzi per la
città d i Torino , istituiva per
tutto i l regno gli uffici sanitari.
La Sezione I del Regolamento
Cavour dava queste disposizioni
sull'ufficio sanitario.
"A rt. 1 - N ei capiluoghi d i
Provincia e d i circondario, sarà
sotto la dipendenza dell'ufficio
d i pubblica sicurezza stabilito
un ufficio sanitario. Lo stesso
ufficio sarà stabilito presso l'au
torità d i pubblica sicurezza, in
quelle altre località nelle quali
sarà ravvisato opportuno. Lo
scopo d i quest'ufficio è la sorve
glianza delle prostitute.
A rt. 2 - A ll'ufficio sanitario delle
città d i Torino , Genova e
Milano, è proposto un Delegato
d i pubblica sicurezza come
Direttore. Egli esercita anche le
funzioni d i contabile, ha incari
co d i agire contro le meretrici,
le mezzane ed i tenenti postri
bolo, per ogni infrazione al pre
sente regolamento.
A rt. 3 - A ll'ufficio sanitario sono
addette, nel numero voluto pel
buon andamento del servizio, Guardie d i pubblica sicurez
za scelte fra le più distinte per attività, per regolare condot
ta e per onestà.
A rt. 4 - Le guardie addette all'ufficio sanitario debbono
esercitare un'attiva e continua sorveglianza sui postriboli,
sulle meretrici isolate, ossia in abitazione particolare, sulle
mezzane e sulla prostituzione clandestina, obbedire a tutti
gli o rd ini, che per l'esatto andamento del servizio, loro ven
gono dati dal Direttore dell'ufficio sanitario, e fargli rela
zione d i ogni loro operato.
A rt. 5 - Le guardie che, per negligenza e connivenza colle
meretrici, mancassero al loro dovere, saranno punite con gli
arresti in caserma o nella sala d i disciplina secondo la gravi
tà delle mancanze, in conformità del Regolamento appro
vato con Decreto Reale del 16 gennaio 1860, e saranno
sempre richiamate al servizio ordinario. Che se sotto qua
lunque tito lo ricevessero danaro o regali dai tenenti-postri
bolo, dalle prostitute o da chi per esse, saranno punite, a
termine dell'art. 10 della legge 13 novembre 1859, colla
destituzione.
A rt. 6 - A lle guardie addette all'ufficio sanitario, le quali per
zelo nel servizio e per esemplare condotta se ne rendono
meritevoli, saranno assegnate gratificazioni".
Dobbiamo ora brevemente considerare le successive dispo
sizioni del Regolamento Cavour del 1860 che dispose i l
modello della regolamentazione della prostituzione in tutta
Italia.
I l termine "case d i tolleranza" compariva soltanto all'art. 28,
ma era destinato a una vita quasi centenaria (scomparirà i l
20 settembre 1958 quando entrò in vigore la c. d. legge zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Altr a zon a malfamat a di Torin o risorgimentale : il Borg o Dor a (dalzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Pasquino).
Merlin). La dizione "d i tolleran
za" indicava che questi stabili
menti erano to llerati dallo
Stato, per un controllo igienico
della prostituzione e per la tute
la dell'ordine pubblico , del-la
morale e del buon costume.
Per la regolamentazione, i l
decreto suddivideva i lupanari
in tre classi: prima classe, dove
si pagano cinque lire o più;
seconda classe, con prezzo fra
due e cinque lire; terza classe,
con prezzo inferiore a due lire.
Per aprire un bordello era
necessaria una licenza, i l tenu
tario ("tenente-postribolo") do
veva pagare i l mantenimento
della prostituta, i l suo vestiario,
le visite sanitarie ed erano pre
disposti registri appositi con gli
inventari d i oggetti d i proprietà
delle donne, verificati e vidima
ti dall'Ufficio Sanitario. Una
serie d i artico li prevedevano
come suddividere l'incasso,
quanto alla donna e quanto al
tenutario, sempre con registri
controllati dall'Ufficio Sanita
rio. Erano po i contemplati interessi bancari superiori a
quelli concessi agli altri cittadini, per le prostitute che depo
sitavano i loro risparmi alla cassa d i risparmio.
I l controllo era basato sulla registrazione delle meretrici,
segnalate e schedate sulla base del principio d i "notorietà"
(art. 17). La sorveglianza delle donne da parte della polizia
anche tramite le visite mediche preventive obbligatorie,
erano gli strumenti indispensabili per garantire la salute alla
collettività.
Feroci critiche a questa normativa verranno mosse» soprat
tutto da parte d i intellettuali d i area progressista fin dai
primi tempi della sua emanazione, mentre i l Governo si
preoccupava che i governatori applicassero correttamente i l
regolamento, mediante l'invio d i circolari ministeriali, una
significativamente intitolata "Direzioni pel regolare anda
mento della contabilità degli uffici sanitari" (21 marzo
1860).
Il grosso pubblico però non era coinvolto dalle disquisizio
ni intellettuali sulla regolamentazione della prostituzione.
Punto più dolente era i l controllo delle prostitute girova
ghe. I giornali torinesi lamentavano spesso che alcune guar
die d i pubblica sicurezza incaricate d i arrestare prostitute
che lavoravano per la strada usavano criteri d i valutazione
molto personali e misteriosi e commettevanozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA gaffes clamo
rose, offendevano irreprensibili signore, terrorizzavano
sprovvedute cameriere e timide ragazzine. Fatti analoghi
erano lamentati anche in altre città italiane e nuocevano
all'immagine della polizia. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
(FINE 8° PUNTATA) zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
XXXII zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ERRORE DI FATTO a cur a del Maggior e General e (c) Polstat o
Dott . Giusepp e Oliver i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
La Dottr ina g iur isprudenz ia le sostiene:
"La ragione d'essere del diritto vigente va cercata nel diritto anterio-re: nel senso che, di regola, non v'è soluzione di continuità tra un ordina-mento giuridico e quelli che lo hanno preceduto nello stesso territorio". zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA(dal Manuale di Diritto Civile e Commerciale editore Dott. A. Giuffrè, edizione 1957, voi. I, pagina 103 dell'Emerito Professore Francesco Messineo).
La nozione dot t r inale indica il "Metodo sistematico del l ' interpreta-zione autentica" di una norma, la quale non può prendersi in conside-razione senza impegnare tutto l'intero ordinamento giuridico nella comples-sità dei suoi elementi , così come anche statuisce l'art. 1363 del Codice Civile italiano.
Un'analisi approfondi ta conduce ad osservare che il nuovo ordina-mento sulla Riforma della Pubblica Sicurezza nella Polizia di Stato, rea-lizzatesi con l'avvento della legge 1.4.1981, n. 121 , è in stretta "correla-zione" con quello anteriore ad esso, riguardante le leggi 29.3.1956, n. 288 e 13.12,1965, n. 1366, che si confi-gurano nello "Stato giuridico degli Ufficiali del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza".
Infatti: I dispositivi degli articoli 36, punto 32, comma 1°, della legge 1.4.1981, n. 121 , 37, 44 , comma 2°, 43, comma 2°, del D.P.R. 24.4.1982, n. 336, modificato, in senso migliora-tivo, dall'art. 3, comma 1°, del D.L. 19.12.1984, n. 858, e 56, comma 1°, dello stesso D.P.R. 336/1982, sono esplicitamente in diretta "correlazio-ne" con i "precedenti ordinamenti" , concernenti - si ripete - lo "Stato g iu-ridico e avanzamento degli Ufficiali del Corpo delle Guardie di Pubblica
Sicurezza", per quanto att iene alla progressione di carriera sia ordinaria sia nel la pos iz ione di stato dell 'Ausil iaria, nonché alla "ricostru-zione di carriera dalla data di entrata in servizio".
Per converso, il Dipart imento della Pubbl ica S icurezza si è dotato de l l 'ECCESSO DI POTERE, non si è conformato, con decisione volitiva, alla " interpretazione autent ica" del CORPU JURIS in materia, violando manifestamente la norma nuova, che stabil isce qual 'è l ' interpretazione da darsi obbl igator iamente, conseguen-done: 1. la determinazione errata delle date
di decorrenza delle varie promo-zioni degli Ufficiali del ruolo ad esaurimento, di cui all'art. 26 del D.P.R. 336/1982, con l'eccezione di tre Ufficiali (per motivi di privacy si omettono le generali tà);
2. l 'attribuzione ai tre Ufficiali del "pri-v i leg ium" del grado di Tenente Generale, ai fini giuridici ed econo-mici, mentre a tutti gli altri Ufficiali è stato r iservato il "pr iv i legium odiosum" del grado di Maggiore Generale, "qualif ica apicale", con-seguendone la "disparità di tratta-mento";
3. la disparità di trattamento è stata ricondotta - come dagli atti assun-ti - "al caso d'eccezionali tà, non suscettibi le di essere estesa in via analogica, avendo dovuto deroga-re esp l ic i tamente al l imite del grado apicale", certamente perché i medesimi in attività di servizio avevano svolto incarichi di "privile-gio";
4. l 'omissione per tutti gli Ufficiali del ruolo ad esaur imento, di cui all'art. 26 D.P.R. 336/1982, fatta eccezio-ne per i tre Ufficiali privilegiati, ai sensi dell'art. 56, comma 1°, stes-
so D.P.R. 336/1982 della ricostru-z ione di carr iera dal la data di entrata in servizio;
5. l 'omissione per tutti gli Ufficiali del ruolo ad esaurimento, di cui all'art. 26 D.P.R. 336/1982, compresi i tre pr iv i legiat i , del la promoz ione a Generale di Corpo d'Armata, ossia al la qual i f ica equipol lente di Prefetto di 1 a classe, nella posizio-ne di stato di Ausil iaria, ai sensi dell 'art. 58 legge 1366/1985, con-siderato che l'art. 47 stessa legge è stato modificato, in senso miglio-rat ivo, dal l 'art . 32, comma 6° , legge 224/1986, laddove è statuito "PRESCINDENDO DAL GRADO RIVESTITO ED ANCHE OLTRE IL G R A D O MASSIMO PREVISTO PER IL RUOLO";
6. il gravissimo danno economico per tutti gli Ufficiali del ruolo ad esauri-mento, di cui all'art. 26 D.P.R. 336/1982, fatta eccezione dei tre Ufficiali privilegiati.
Per i criteri su riportati, tutti gli Ufficiali interessati alla problematica elevano una sostenuta protesta per i vistosi squilibri prodotti con l'emissio-ne dei vari provvedimenti invalidati da vizi-logici, ammissibil i a "sanatoria", essendo stati fondati su fatti, la cui verità è incontrastabilmente stabilita, di cui all'art. 395, punto 4, del Codice Procedura Civile.
I petenti, a tal punto, si rivolgono a tutte le Organizzazioni Sindacali della Pol izia di Stato, qual i "guardiani" della tutela dei diritti dei lavoratori, perché svolgano cortesemente la loro azione, volta a ristabilire la situazione paritetica fra tutti gli Ufficiali interes-sati alla problematica e accordar loro i diritti sopra reclamati.
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F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 27
(1848-1923) s t a to l ' u l t i m o zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAPareto Vilfredo
dei g rand i de l la seconda generaz ione degl i economis t i de l la scuo la marginal is ta. Egli s i o c c u p ò d i economia so lo d o p o una pra t i ca ven tenna le nel campo del l ' inge-gner ia e una fo rmaz ione basata sul le sc ienze matemat i -che e f is iche. Quest i suo i p receden t i e i l suo v i vo in te-resse per le v i c i ss i tud in i e c o n o m i c h e e po l i t i che de l la sua epoca p e r m e t t o n o d i cap i re le o r ig in i del m e t o d o segui to da l Pareto nei suo i s t ud i d i economia . La sua inc l inaz ione per la ma temat i ca a t t i r ò su d i lu i l 'a t ten-z ione d i Walras che lo des ignò a suo successore a l l 'un i -ve rs i tà d i Losanna, fa t to ques to che p o r t a al la creazio-ne de l la "scuo la d i Losanna" .
La p r i m a o p e r a n o t e v o l e d i Pa re to èzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Cours d'Economie Politique, 1986-97. U l t e r i o r i s v i l u p p i e anche mod i f i che del suo pens ie ro sono espost i nel sag-gio Anwendunger der Mathematik auf Nationókonomie, 1902 e nel Manuale di Economia Politica, 1906. La sua opera t a rda p i ù i m p o r t a n t e è Tratte de Sociologie Generale, 1917-19.
La conces ione che Pareto ha del va lore è sp iccata-mente sogget t iv is ta , i gust i de l l ' i nd i v i duo e gl i os taco l i al l o ro sodd is fac imen to res tano i p u n t i d i r i f e r imen to per c o m p r e n d e r e l 'a t t iv i tà economica . La sua teo r ia del la d i f fe renza t r a u t i l i t à "ca rd ina le " e "o rd ina le " si fonda su l l 'osservaz ione che è imposs ib i le una misura-z ione de l l ' u t i l i t à e qu ind i de l va lo re . La teor ia de l l ' u t i l i -tà o rd ina le è basata su l l 'assunz ione che ogni i nd i v i duo ha una sua personale scala d i preferenze e che i l va lo re d i un bene è de te rm ina to da l la quan t i t à d i que l bene o f fer ta su l merca to . I l r i f i u t o de l la t eo r i a de l l ' u t i l i t à " ca rd ina le " e del la concez ione edon is t i ca de l l 'econo-mia ebbe p ro fonde conseguenze sul la teo r ia economi -ca genera le.
Pareto sv i l uppò un n u o v o t i p o d i anal is i fonda to sul c o r r e t t o sv i l uppo del le curve di indifferenza, già in t ro -d o t t o da l l 'Edgewor th . Egli u t i l i zzò le c u r v e d i indi f fe-renza p a r t e n d o dal la r i levaz ione del le preferenze del sogget to economico .
Pareto, cons ide rando due ben i , d i m o s t r a che un ce r t o ins ieme d i comb inaz ion i quan t i t a t i ve d i ta l i ben i saranno ugua lmente des idera te da l lo stesso i nd i v i duo . L ' ins ieme de l le c o m b i n a z i o n i che c o m p o r t a n o un medes imo grado d i sodd is faz ione può essere o rd ina to su una c u r v a d i l ive l lo cos tan te , o curva di indifferenza, al la q u a l e p u ò essere assegnato un i n d i c e . Comb inaz ion i p i ù o m e n o grad i te da ranno luogo a una c u r v a d i l i ve l lo con ind ice d i preferenza maggiore o m ino re . I l s is tema del le preferenze i nd i v idua l i , re la t i vo ai due ben i cons idera t i , p o t r à essere rappresen ta to da una scala d i paral le le curve di indifferenza, che espr i -me rà i d i ve rs i l ive l l i d i sodd is faz ione. In ta l m o d o , con-s idera ta la capac i tà d i spesa de l l ' i nd i v i duo ed i prezz i un i ta r i de i due beni pres i in esame si p u ò af fermare che l ' equ i l i b r i o de l c o n s u m a t o r e c o r r i s p o n d e al l i ve l lo mass imo d i soddis faz ione ragg iung ib i le d i sponendo d i
un de te rm ina to po te re d i acqu is to . Se, in fa t t i , si cons ide rano i beni Y e X e le re lat ive
comb inaz ion i quan t i t a t i ve (x, y), per l i ve l l i c rescent i d i sodd is faz ion i , si av rà sul p iano car tes iano la de t ta ser ie d i c u r v e d i indi f ferenza.
Cons idera t i q u i n d i i prezzi un i ta r i q e p, r i spet t i va-men te per Y e X, e la quan t i tà S d i m o n e t a d i spon ib i l e per la spesa, si avrà:
S = q y + p • x
che è l 'equazione d i una re t ta secante gl i assi, d i coeff i -
c ien te angolare pa r i a -
II p u n t o (P) d i tangenza d i tale re t ta c o n una c u r v a d i ind i f ferenza, i nd ica la comb inaz ione (x, y) che reca a l l ' i nd i v i duo la mass ima soddis faz ione, da ta la sua zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
28 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
capac i tà d i spesa ed i p rezz i un i ta r i de i ben i cons idera-
t i . Tale p u n t o segna, ev iden temente , l ' equ i l i b r io de l
consumato re , cons ide rando che gl i a l t r i p u n t i nei qua l i
la re t ta del le spese i n c o n t r a una c u r v a d i ind i f ferenza,
segnano m i n o r i l i ve l l i d i sodd is faz ione ind iv idua le .
Su ta le f ondamen to venne ro m ina te le teo r ie edon i -
s t iche: si r i c o n o b be che le preferenze del sogget to eco-
n o m i c o non possono essere de te rm ina te che sul la base
del le scel te da lu i eserc i ta te .
A l la base d i t u t t a la t eo r i a de l l ' u t i l i t à marg ina le s ta
l 'esigenza economica d i imp iegare nel m o d o p i ù u t i le le
r isorse d i spon ib i l i : ma i c r i t e r i sugger i t i da Pareto per
l ' impiego o t t ima le del le r i so rse sono p i ù comp less i d i
que l l i p ropos t i da a l t r i e conom is t i de l la scuo la marg i -
nal is ta. Pareto r i t iene che sia imposs ib i le inc rementa -
re, c o n una d i ve rsa d i s t r i b u z i o n e de l le r i so rse , i l
benessere d i una famig l ia senza r i d u r r e que l lo d i un 'a l -
t ra .
La conc lus ione che Pareto r i cava da c iò è che è pos-
s ib i le def in i re la d i s t r i buz ione o t t ima le del le r isorse
senza assumere ( come faceva Marsha l l ) che i l benesse-
re sia la s o m m a del le u t i l i t à del le s ingole famigl ie.
In fa t t i , c o n t r o ta le tes i , s ta i l fa t to che le u t i l i t à sono
i ncommensurab i l i : esse n o n possono essere né som-
mate né so t t ra t te perché no i i gno r i amo l 'un i tà d i m isu-
ra in cu i sono espresse. Pareto r i conosce tu t tav ia , che
la def in iz ione d i u t i l i t à consen te la def in iz ione d i impie-
go o t t ima le del le r i sorse . Resta so lo i l p r o b l e m a de l la
scel ta t r a d ive rs i imp iegh i che favo r i scono a lcun i ind i -
v i du i e danneggiano a l t r i , imp iegh i c ioè, che c o m p o r t a -
no una res t r iz ione de l r edd i t o .
La maggior pa r te degl i economis t i , che accet tavano
la teo r ia dell'utilità marginale e l ' ob ie t t i vo de l la d i s t r i -
buz ione o t t ima le de l le r i sorse , r i teneva che un ta le
s is tema economico potesse essere real izzato unica-
mente a t t raverso qua lche f o rma d i con t ro l l o stata le o
d i soc ia l ismo, non perché n o n potesse essere ra l izzato
un icamente a t t raverso qua lche f o rma d i c o n t r o l l o sta-
ta le o d i soc ia l ismo, n o n perché non potesse funz iona-
re come s is tema e c o n o m i c o ( in rea l tà egl i c redeva nel la
poss ib i l i t à d i d i m o s t r a r e che una ammin i s t r az ione
soc ia l is ta de l la p r o d u z i o ne av rebbe p o t u t o ar r ivare , in
teor ia , a l lo stesso p iano e c o n o m i c o che po teva r isu l ta -
re dal le forze d i merca to d i una ideale economia capi -
ta l is ta basata su l laissez fairè), ma perché r i teneva che
i l soc ia l i smo avrebbe rapp resen ta to una v i t t o r i a del le
forze coerc i t i ve .
A Pareto r isale la p r i m a t ra t taz ione che inser isce i l
c o m m e r c i o in te rnaz iona le , i n m o d o fo rma lmen te r igo-
roso, ne l lo schema d i equ i l i b r i o e c o n o m i c o generale. In
ques to campo Pareto ha p recedu to d i var ie dec ine d i
ann i mo l te mode rne concez ion i ; egl i sosteneva in fa t t i
che le teo r ie de l la p r o d u z i o ne del le merc i e dei cap i ta l i
" r ampo l l ano da un so l t r o n c o , e c ioè dal le cond iz ion i
de l l ' equ i l i b r io econom ico . . . " . Pareto ha f o rmu la to , d i
conseguenza, una teo r ia de l lo scamb io t r a merca t i
i n t e r c o m u n i c a n t i , che ha s v i l u p p a t o ne l Cours
d'Economie Politique. Egli cons ide ra due merca t i in ter-
comun i can t i per n u m e r o m d i me rc i e n d i cap i ta l i e
cos t ru isce uno schema d i equ i l i b r i o economico gene-
rale in cu i sono rappresen ta te tu t te le fasi de l c ic lo eco-n o m i c o : p roduz ione , scamb io , consumo, e capi ta l izza-z ione. I l numero del le equaz ion i de l l ' equ i l i b r io econo-m i c o che vengono s tab i l i t e è eguale al numero del le incogn i te , per cu i le i ncogn i te possono essere de te rm i -nate a t t raverso la so luz ione de l s is tema d i equaz ion i .
Il m e r i t o d i Pareto si l im i t a però al la s is temazione r igorosa de l lo scamb io in ternaz iona le ne l lo schema d e l l ' e q u i l i b r i o e c o o n o m i c o genera le . Egl i n o n ha resp in to , a lmeno fo rma lmen te , la teor ia r i card iana dei cos t i c o m p a r a t i . Dopo che nel la cos t ruz ione matemat i -ca ha cons idera to m me rc i ed n cap i ta l i , quando giunge ad i l lus t rare la causa immed ia ta de l lo scamb io in terna-z ionale, Pareto cons idera due sole merc i ed af ferma che t r a due Paesi X e Y si scambia la merce B con la merce C quando e s ino a quando , re la t ivamente al le merc i B e C, i prezzi nei due paesi sono d ivers i .
Nel campo del la teo r ia pura , Pareto è essenzia lmen-te un seguace d i Walras benché le sue teor ie scon f in ino spesso in una soc io log ia , f i losof ia e metodo log ia che non sono so lo d i f fe rent i , ma a d d i r i t t u ra d iamet ra lmen-te o p p o s t e al le c o n c e z i o n i d i Wal ras . Il Cours d'Economie Politique d i Pareto, ad esempio , è so lo un b r i l l an te t r a t t a t o wa l ras i ano . Ma, p i ù t a r d i , c o n i l Manuale di Economia Politica, Pareto si è s taccato dal la teo r ia del va lore d i Walras e ne ha fo rmu la to una pro-p r ia basata sul la teo r ia del le c u r v e d i indi f ferenza in t ro -d o t t a da l l 'Edgewor th e per fez ionata da l Fischer.
Pareto ha supera to anche la teo r ia del la p roduz ione e de l la capi ta l izzaz ione d i Walras e, t r a t t ando del la m o n e t a e d i a l t re ques t i on i , si è comp le tamen te a l lon-tana to da essa.
Massa Giovanni Studioso del la m a t e m a t i c a e
de l la rag ioner ia , eserc i tò ques t ' u l t ima profess ional -mente con grande pres t ig io ; fu anche depu ta to nel la leg is la tura 1900-1904, ed in questa veste svolse una fat-t i va ed impo r tan te ope ra a favore del la professione.
La sua opera sc ient i f i ca si pone come d i re t ta con t i -nuaz ione d i quel la d i M a r c h i e d i a f f iancamento a que l -la d i Ma rch i e d i a f f iancamento a que l lo d i Cerbon i . Pubb l i cò nel 1883 in co l laboraz ione con Vincenzo Gi t t i un a m p i o t r a t t a to d i rag ioner ia in c inque v o l u m i , scr i t -t o con st i le sob r io e faci le. Successivamente in iz iò la pubb l i caz ione , t e rm ina ta nel 1912, del la p i ù amp ia ope ra esistente in mater ia , i l Trattato completo di ragio-neria, in dod i c i v o l u m i . A l t re sue opere no tevo l i sono Trattato di computisteria (1874), Considerazioni sulla logismografia (1876), Sui diversi sistemi di registrazione (1878), La pratica degli affari (1884), nonché va r i manua l i sco las t ic i e pro fess iona l i .
Nel 1874 fondò a Novara la Rivista di contabilità, che nel 1881 si fuse con que l la de l Gr i t t i , e con t i nuò f ino al 1905. Nel 1880 in iz iò un 'a l t ra r i v is ta : i l Monitore dei ragionieri.
Curò anche la r ied iz ione del le opere d i Pacio lo, Manzon i , Casanova e Pietra, pubb l i ca ta nel 1911.
( 1
F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 2 9
PO LI Z I A E D EM O C RA Z IA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
LE CONDI ZI ONI GI URI DI CHE DELLO STRANI ERO
NEL NOSTRO SI STEMA PENALE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
IL REATO DI RIFIUTO DEI DOCUMENTI DI IDENTITÀ: ART. 6 - COMMA 3° T.U. 286/98 CON PARTICOLAR E RIFERIMENTO ALL A LEGG E 30/7/2002, N. 189
di Umbert o Bonit o S . COMMISSARI O D E L L A P.S. - A S S I S T E N T E P E R L' INSEGNAMENT O DI DIRITTO P E N A L E
DIRITTO P E N A L E COMPARATO , DIRITTO P E N A L E DELL 'ECONOMI A P R E S S O L'UNIVERSIT À DEGL I STUDI DI B R E S C I A - FACOLT À DI GIURISPRUDENZA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
l f e n o m e n o de l l ' imm ig raz i o -
n e e x t r a c o m u n i t a r i a ha
reg is t ra to nel nos t ro p a e s e
un s e n s i b i l e r i tardo r i spe t to ad
a lcun i p a e s i e u r o p e i , t an t ' è c h e
p r ima si è t ra t ta to di u n o s p o -
rad ico e p i s o d i o si i m m i g r a z i o n e
p r e v a l e n t e m e n t e p roven ien te d a l -
l 'Afr ica, p o i , ha avu to una i m p r o v -
v isa a c c e l e r a z i o n e con l ' immig ra -
z i o n e de i p a e s i as ia t ic i e de l l 'es t .
Le s ign i f i ca t i ve d i m e n s i o n i de l
f e n o m e n o , d i venu te , po i un v e r o e
p ropr io e s o d o , h a n n o in i z ia lmen te
t r ova to il nos t r o p a e s e i m p r e p a r a -
to so t t o il pro f i lo leg is la t ivo , a t tes to
le m o d e s t e p rev is ion i de l T .U. P.S.
e que l l e re la t i ve al lo spec i f i co se t -
to re c o n t e n u t e nel d e c r e t o leg is ' -
t ivo 3 0 - 1 2 - 1 9 8 6 n. 9 4 3 (sul l avo ro
deg l i s t ran ie r i ) , po i , il l eg is la to re
in tu i to il p r e o c c u p a n t e f e n o m e n o ,
so t to il p ro f i lo a n c h e de l la s i cu rez -
za p u b b l i c a , ha in teso d i sc ip l i na re
la m a t e r i a i n t e r v e n e n d o c o n la
l egge 3 9 / 9 0 , r i gua rdan te la p ro -
g r a m m a z i o n e de i f luss i m ig ra to r i e
la p r o c e d u r a de l l ' i ng resso e s o g -
g io rno nel nos t ro p a e s e , p r e v e -
d e n d o a n c h e sanz ion i d i ca ra t te re
pena le .
S u c c e s s i v a m e n t e c o n l 'avven to
de l l ' e vo luz ione de l la rea l tà de l l ' im -
m i g r a z i o n e , l ega ta sop ra t tu t t o al la
f o r m a z i o n e di aggue r r i t e a s s o c i a -
z ion i c r i m i n o s e , il l eg is la to re al
f ine di i n f renare ta le g r a v e f e n o -
m e n o , c h e tan ta nega t i va r i s o n a n -
z a susc i t ava t ra la p o p o l a z i o n e
de l la nos t ra n a z i o n e , avve r t i va la
necess i t à di una p iù inc is iva e
p r e g n a n t e r e g o l a m e n t a z i o n e d e l -
l 'az ione m ig ra to r ia , m e d i a n t e la
l egge 6 -3 -98 , n. 4 0 , r i nvenu ta de l
T .U . 2 5 - 7 - 9 8 , n. 2 8 6 e r imode l la ta
c o n i dec re t i leg is lat iv i 19 -1 -98 , n.
3 8 0 ; 13 -4 -99 , n. 112 e legg i 7 -6-
2 0 0 2 , n. 106 ; 3 0 - 7 - 2 0 0 2 , n. 189 e
9 - 1 0 - 2 0 0 2 , n. 2 2 2 , e d e c r e t o leg is -
la t ivo 9 - 9 - 2 0 0 2 , n. 195 .
I n d u b b i a m e n t e il v u o t o leg is la t i -
v o nel se t to re , a l i m e n t a v a i c o s p i -
cu i lucr i de l l e b a n d e c r i m i n a l i
app ro f i t t ando i n d e g n a m e n t e de l lo
s ta to di d i s p e r a z i o n e d i quan t i
i n segu i vano il m i r a g g i o di t rova re
u n a s i s t e m a z i o n e p iù d i g n i t o s a
per sot t rars i al la m i s e r i a , a l le sof-
f e renze e al s o t t o s v i l u p p o e c o n o -
m ico , s o d a l e - c u l t u r a l e e pol i t ico
de i loro paes i di a p p a r t e n e n z a .
A n c h e se v i v i a m o in e p o c a d i
g rand i p rog ress i ne i va r i se t tor i
de l la v i ta soc ia le , a s s i s t i a m o , tu t -
tav ia , ad un d e g r a d o d e l l ' u m a n e -
s i m o , t an to da m e t t e r e in d i s c u s -
s ione gl i s tess i va lo r i de l l a d ign i tà
u m a n a : bas ta g u a r d a r e la q u o t i -
d ian i tà de l p o p o l o m ig ra to r i o c h e
s i s t e m a t i c a m e n t e a f f ron ta la n a v i -
g a z i o n e mar i t t ima c o n m e z z i c h e
si r i ve lano ve re e p rop r i e ba re g a l -
legg ian t i , per non pa r l a re poi d e l -
l 'aspet to de l lo s f r u t t a m e n t o per il
l avo ro ne ro , la p ros t i t uz ione ecc .
30 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
O v v i a m e n t e per r e n d e r e e f f ica-
c e la b a t t a g l i a c o n t r o q u e s t e
negr ie r ie e s i g e v a il s u p e r a m e n t o
de i conf in i de l l o s ta to a t t r a v e r s o
un a d e g u a t o s i s t e m a di i n tesa c o n
al t re naz ion i i n te ressa te al la p r e -
v e n z i o n e e r e p r e s s i o n e d i ta le
r i lu t tante f e n o m e n o e d è p rop r io in
a d e r e n z a a c iò c h e il nos t r o p a e s e
è s ta to pa r tec ipe al la c o n v e n z i o n e
O N U , al f i ne d i s a l v a g u a r d a r e ,
a n c h e ne l l ' amb i to de l l ' i n iz ia t i va , i
d i r i t t i a c q u i s i t i d a g l i i m m i g r a t i
rego la r i zza t i .
D o p o q u e s t a b reve p r e m e s s a
su l la cen t ra l i tà de l l ' a z i one di c o n -
t ras to de l lo s ta to con t ro la c r i m i n a -
lità de l lo s f r u t t a m e n t o d e l l ' i m m i -
g raz i one , v e n i a m o , o ra , a d e s a m i -
n a r e la s i t u a z i o n e p r o c e s s u a l e
p e n a l e de l c i t tad ino e x t r a c o m u n i -
tar io r ispet to al c i t tad ino s t ran ie ro
comun i t a r i o o al c i t tad ino i ta l iano.
L'art. 6, c o m m a 3° de l D .Lgs . 2 5
lugl io 1998 , n. 2 8 6 , t es to un i co
de l le d i spos i z i on i in m a t e r i a di
i m m i g r a z i o n e e n o r m e su l la c o n d i -
z i o n e de l l o s t r a n i e r o s t a t u i s c e
c h e : "Lo s t ran ie ro c h e , a r i ch ies ta
deg l i uff icial i e d agen t i d i pubb l i ca
s i c u r e z z a , n o n e s i b i s c e , s e n z a
g ius t i f i ca to mo t i vo il p a s s a p o r t o , o
a l t ro d o c u m e n t o di i den t i f i caz ione
o v v e r o il p e r m e s s o di s o g g i o r n o o
la ca r ta di s o g g i o r n o , è pun i to c o n
l 'ar resto f ino a se i m e s i e l ' am-
m e n d a f ino a l ire o t t ocen tom i l a " .
Q u e s t a ipotes i di rea to è tu t to ra
v i gen te , non e s s e n d o s ta to o g g e t -
to di mod i f i ca de l la n o r m a t i v a 189
de l 2 0 0 2 , per cu i c o n s i d e r a t o c h e
t ra t tas i di rea to p ropr io , in q u a n t o
p r e s u p p o n e la qua l i tà di s t ran ie re
non a p p a r t e n e n t e a l l ' O N U , m a a
b e n v e d e r e d i c i t tad in i e x t r a c o m u -
ni tar i e di apo l id i s e c o n d o la for -
m u l a z i o n e de l l 'a r t . 1 , c o m m a 1°
T .U. 9 8 6 / 9 8 .
C o n s i d e r a t o c h e l 'ar t . 4 7 ,
c o m m a 1° de l T .U . 2 8 6 de l 2 0 0 2
ha a b r o g a t o le ipo tes i deg l i artt .
144 e 17 de l T .U. L.L.P.S. ( l addo -
v e l 'autor i tà d i P.S. a v e v a il po te re
d i inv i ta re , in o g n i t e m p o , lo s t ra -
n ie ro ad es ib i re i d o c u m e n t i di
i den t i f i caz ione) si p o n e la ques t i o -
ne se p u ò ver i f i ca rs i il c o n c o r s o di
n o r m e c o n a l c u n e c o n t r a v v e n z i o n i
p rev is te nel nos t ro c o d i c e pena le ,
d o v e v e r r e b b e i nd i v i dua ta la sot t i -
le a r g o m e n t a z i o n e su l l ' even tua l i tà
di u n a d ispar i tà d i t r a t t a m e n t o .
S e p r e n d i a m o in e s a m e le c o n -
t r avvenz ion i di cu i ag l i art t . 4 , 2°
c o m m a T . U . L .L .P .S . ( a t t i n e n t e
a l l ' o rd ine de l le p e r s o n e pe r i co lose
o s o s p e t t e di m u n i r s i en t ro un
cer to pe r i odo de l la ca r ta d ' ident i tà
e di es ib i r la ad ogn i r i ch ies ta deg l i
uff ic ial i deg l i a g e n t i di pubb l i ca
s i cu rezza ) r i nv i ando , po i , t ra t tan -
dos i di n o r m a in b i a n c o per la
pun ib i l i tà , al d i s p o s t o del l 'a r t . 17 il
q u a l e p r e v e d e pe r ta le con t rav -
v e n z i o n e la p e n a de l l ' a r res to f ino
a t re m e s i o d e l l ' a m m e n d a ;
• 2 9 4 de l r e g o l a m e n t o di e s e c u -
z i o n e , p r e v e d e la s a n z i o n e d e l -
l 'a r resto o d e l l ' a m m e n d a s tab i -
l i te da l l 'a r t . 2 2 1 T .U. L.L.P.S. di
ch i si r i f iuta di es ib i re la car ta
d ' iden t i tà o di t i to lo e q u i p o l l e n -
te agl i uff ic ial i o agen t i di p u b -
bl ica s i cu rezza ;
• 6 5 1 C.P. (r i f iu to d ' i nd i caz ione
su l la p ropr ia ident i tà p e r s o n a -
le) ;
• c h i u n q u e , r i ch ies to da un p u b -
b l i co u f f i c i a le , n e l l ' e s e r c i z i o
de l l e s u e f u n z i o n i , r i f iu ta d i
d a r e i nd i caz i one su l la p ropr ia
ident i tà p e r s o n a l e , su l p ropr io
s ta to , o su a l t re qua l i tà p e r s o -
nal i è pun i to c o n l 'ar resto f ino a
un m e s e o c o n l ' a m m e n d a f ino
a l ire q u a t t r o c e n t o m i l a .
A t t e s o c h e nel la ge ra rch ia de l le
font i de l di r i t to, la car ta cos t i tuz io -
na le è il fa ro gu ida de l le legg i o rd i -
nar ie , v a osse rva to c h e l'art. 3, 1°
c o m m a , ind ica c h e : "tutt i i c i t tad in i
h a n n o par i d ign i tà soc ia le e s o n o
ugua l i davan t i a l la l egge , s e n z a
d i s t i nz ione d i s e s s o , di razza , di
l i ngua, di re l ig ione, di op in ion i po l i -
t i che , di cond i z ion i pe rsona l i e
soc ia l i .
O r a in o m a g g i o a ta le c o c e n t e
p r inc ip io si po t r ebbe ipo t izzare un
t r a t t a m e n t o pena l i s t i co più s favo -
revo le al c i t tad ino e x t r a c o m u n i t a -
rio e de l l ' apo l i de r ispet to s ia ai ci t-
tad in i i ta l ian i , s ia agl i altr i c i t tadin i
d e l l ' O N U l a d d o v e la les ione può
r i levars i da l fa t to c h e m e n t r e il
rea to d i r i f iuto de i d o c u m e n t i d ' i -
den t i t à , art . 6, c o m m a 3° , T .U.
2 8 6 / 9 8 c o m m e s s o da l c i t tad ino
e x t r a c o m u n i t a r i o è p u n i t o c o n
p e n a de ten t i va e pecun ia r ia (ar re-
s to e a m m e n d a ) per gl i altr i ci tat i
a r t ico l i , i nvece , la p e n a è a l te rnat i -
va (a r res to o a m m e n d a ) pur a v e n -
d o lo s t e s s o ogget t i v i tà g iu r id ica .
Dal c o n t e s t o de l l ' a r gomen taz i o -
ne ne c o n s e g u e c h e in t e m a di
c o n c o r s o d i n o r m e di cu i al l 'art .
115 C.P. è poss ib i le a m m e t t e r e il
c o n c o r s o d i reat i t ra le ipotes i p re -
v is te da l la l egge 2 8 6 / 9 8 e que l la
de l l 'a r t . 6 5 1 C.P.
U n o r i e n t a m e n t o g i u r i s p r u d e n -
z i a l e s e m b r e r e b b e a m m i s s i b i l e
r i tenere n o r m a spec ia le que l la del
T .U. 2 8 6 / 9 8 in v i r tù de l la qua l i tà di
c i t tad ino ex t racomun i t a r i o .
In b u o n a s o s t a n z a la n o r m a -
t iva è f ina l i zza ta a rende re p iù
a g e v o l i i con t ro l l i de i c i t t ad in i
ex t r acomun i t a r i rego lar izza t i e a
p e r s e g u i r e co lo ro c h e s f ru t tano la
c landes t in i t à .
•
F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 31
VITA DELLE SEZIONI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
BRESCI A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il 19 ottobre presso un noto locale di Salò (BS), si è svol-ta la tradizionale riunione conviviale "La Ottobrata", alla quale hanno partecipato numerosi Soci con le famiglie e molti simpatizzanti . Giornata dal clima mite con sole terso; è stato possibile ammirare il lago di Garda nella sua nitidezza fino alle sponde Trentine e Veronesi delimitata dal massiccio del Monte Baldo, che chiude in una suggestiva visione, lo sce-nario lacustre. I partecipanti al simposio hanno gustato le varie succulen-ti portate di cibi preparate con maestria dai cuochi del ristorante che, su richiesta del gestore, hanno approntato una torta con lo stemma della nostra Associazione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
*r-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 'f*
Domenica 10 Dicembre i Soci della Sezione si sono riuni-ti in Assemblea presso l'aula magna della locale Scuola Polgai per il tradizionale scambio degli auguri Natalizi. A conclusione dei lavori assembleari nel corso dei quali sono state esaminate alcune problematiche associative il cappel lano Don Roberto Ferrazzol i ha celebrato la S. Messa cui hanno preso parte anche le massime autorità civili e militari cittadine. Sono stati consegnati diplomi di benemerenza ai Soci con venticinque anni di vita associativa ed ai nuovi Soci Benemerit i .
La cerimonia ha assunto connotazioni di particolare solen-nità e commozione quando il Presidente Giuseppe Donisi ha presentato il calendario 2003 edito dalla Sezione ed illustrato con alcuni dei più significativi atti eroici compiuti , nel corso degli anni, da personale della Polizia. Ha presenziato alla cer imonia, accompagna ta dal Presidente della Sezione ANPS di Cagliari Candido Galistu, la Signora Albertina Lai, madre di Emanuela Loi, caduta nel l 'adempimento del dovere in Palermo. Ha preso la parola poi il Presidente della Sezione sarda Galistu per porgere il saluto dei suoi associati e conse-gnare al Presidente Donisi la bandiera della Regione Sarda dono dei responsabili regionali. La cerimonia è stata conslusa da un articolato ed appas-sionato intervento del Sindaco di Brescia Prof. Paolo Corsini, il quale, nel rinnovare i sentimenti di gratitudine e di profondo affetto della comunità bresciana per la Polizia, ha tenuto a sottolineare il profondo significato morale e patriottico del calendario.
I Soci si sono riuniti, poi, presso un noto ristorante cittadi-no per il pranzo natalizio ed il pomeriggio danzante.
)N DISCIPLINA ED ONORE
BASSANO DEL GRAPPA
I Soci della Sezione ANPS di Bassano del Grappa, molti con la consorte e familiari, si sono ritrovati sabato 14 Dicembre per la festa degli auguri di f ine anno. È stata celebrata una Santa Messa in ricordo dei tre Soci scomparsi durante l'anno e degli appartenenti alle Forze
dell 'Ordine caduti nell 'adempimento del proprio dovere.
Al successivo incontro conviviale che ha avuto luogo pres-
so il caratteristico ristorante "Al Castello Superiore" di
Marostica, c'erano il Prefetto Lorenzo Cernetig, responsa-
bile del servizio ispett ivo della Polizia di Stato del
Triveneto, il Dr. Tiziano Zonta, in rappresentanza del
Questore di Vicenza, il Dr. Aldo Agostini, il Dr. Alessandro
Campagnolo, quest'ult imo subentrante nella direzione del
locale Commissariato della P.S. al Dr. Agost ini , destinato
ad altro importante incarico nella Polizia, l 'Assessore
Mocellin in rappresentanza del Sindaco di Bassano, il Dr.
Dino Secco per la Provincia di Vicenza, l'Isp. Beppino
Battocchio, dirigente il locale Distaccamento della Polizia
Stradale ed i Presidenti dell 'Ass. Finanzieri d'Italia, Dr.
Cataldo Mirizzi e M.llo Bergamin del l 'Ass. Nazionale
Carabinieri.
Al levar delle mense, il Presidente della Sezione ANPS
Sergio Gobbo ha brevemente riepilogato l'attività della
Sezione, mettendone in evidenza la costante crescita e la
disponibilità dei Soci nella manifestazioni sia sociali che
cittadine.
Durante il convivio sono stati premiati con una medaglia
d'oro a ricordo i Soci ultra ottantenni.
32 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
25° anniversari o d i matrimoni o pe r il V ic e President e dell a Sezion e d i Abbasanta , Mari o Ruggit i e la su a dolc e signor a Rosa . Augur i vivis -sim i a lor o e al figli o Marco .
Ques t o be l bimb o è Matteo , nat o l'8 maggi o 2002, figli o del l 'Ag . Se. dell a Polizi a d i Stat o Zaio Alessandro , Soci o dell a Sez. d i Bussoleno . Il piccol o Matteo , mascott e dell a Sezione , dimo -str a gi à di aver e le ide e chiare.. .
L'Isp . Sup . Giambattist a Santarsiero , Consiglier e dell a Sezion e di Triest e ci present a i suo i bellis -sim i nipotini : Riccard o e Sofia , figl i rispettiva -ment e d i Mari a Santars iero , Isp . Cap o e Giusepp e Santarsiero , Isp . Sup . Felicitazioni !
Il 30 ottobr e il Soci o dell a Sezion e di Salern o Bernardin o Lambert i e su a mogli e Ann a Luisa , hann o fes tegg ia t o le nozz e d 'a rgento . Il President e dell a Sez . Morron e ha donat o lor o la benedizion e Papale . Rallegrament i vivissimi .
Il piccol o Din o Di Domenico , nipot e de l Soci o dell a Sezion e di Salern o Bernardin o Lamberti , ne l giorn o de l su o battesimo . Infinit i augur i d a part e de i Soc i salernitan i ai qual i s i associ a la redazion e di "Fiamm e d 'Oro" .
L' 11 dicembr e 2002 Giandomenic o Troia , figli o dell ' lsp . Sup . Tommas o Soci o dell a Sezion e di Ravenna , ha conseguit o la laure a di Dottor e in Ingegneri a dell e telecomunicazion i Augur i al neo dottor e nonch é al pap à Tommaso .
Il piccol o Lorenz o Moltisant i nel giorn o de l su o prim o compleanno . Lorenz o è il nipotin o de l President e dell a Sezion e d i Aos t a Dionisi o Moltisanti . Augur i al piccol o Lorenzo , al nonn o Dionisio , a pap à Lin o e a mamm a El isabetta .
Ecc o nonn o Pietr o Fant inato , colonn a dell a Sezion e di Bassan o de l Grappa , festeggiar e il nipotin o Riccardo , figli o d i E len a e Paolo . Fiamm e d'Or o augur a al piccol o Riccard o e a tutt i i familiar i un a vit a fel ice .
Il Soci o Robert o Manzini , dell a Sezion e d i Bolzano , ha conseguit o la nomin a di "Commis -sari o de l ruol o direttiv o speciale" . All 'amic o Manzin i giungan o le felicitazion i e gl i augur i di tutt i i Soc i d i Bolzan o e d i Fiamm e d'Oro . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ONORIFICENZE
DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
C A V A L I E R E U F F I C I A L E C A V A L I E R E C O M M E N D A T O R E
• F r a n c e s c o Pet ro l i l lo , Ta ran t o • Luig i Fu lc i , T r i es t e • A r m a n d o Nata l i cch io , P a d o v a
• A n g e l o More l lo , R e g g i o C a l a b r i a • G i u s e p p e D ' A g o s t i n o , A s t i
• G i o r g i o G i a c o m i n i , As t i
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La Sezione ANPS ha organizzato due gite: la prima, il 22 Settembre, sul Lago di Como e la seconda, il 22 ottobre, nelle Langhe. A Como, dopo un giro per la città, si sono imbarcati sul battello che ha consentito la traversata del lago, su cui si è trascorso buona parte della giornata e da cui si è potuto ammirare il magnifico bacino prealpino e varie borgate che lo circondano.
Nelle Langhe la comitiva è giunta a Grinzano di Cavour, dove è stato visitata l'enoteca regionale allestita nel Castello di Cavour (foto) dove lo statista soggiornò di fre-quente. Dopo il pranzo la comitiva ha visitato il Castello di Foletti di Barolo e per concludere una cantina sociale, dove si sono gustate tante qualità di vini.
Domenica 8 Dicembre è stato festeggiato il 150° Anniversario di fondazione. Alla cerimonia oltre al personale in servizio ed in congedo, hanno partecipato: il Comandante del Compart imento della Polizia Stradale Piemonte e Valle d'Aosta Gen. Alfredo Trapuzzano; il Comandante della Sezione Polizia Stradale di Torino Dr. Giuseppe Mirizzi, il Col . Luciano Bauco in rappresentanza dell 'Ispettorato della Polizia di Stato del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, il Dir. del Commissar ia to di P.S. di Bardonecchia Dr. Destro, il Comandante della Sottosezione Polizia Stradale di Susa Isp. Sup. S U P R Marco Grienti ed il Comandante della Polizia Ferroviaria di Bussoleno Isp. Capo Ignazio Melis. Ha presenziato, inoltre, il Sindaco di Susa, il Giudice di Pace Avv. Sergio Sibille ed il Socio benemerito Prof. Enzo Santoro, pr imario del Reparto medicina del l 'ospedale Molinette di Torino.
La cerimonia religiosa è stata officiata da S.E. il Vescovo di Susa Alfonso Badini Confalonieri e dal parroco Don Ettore De Faveri, in concomitanza della festa dell 'OFTAL della Valle. Hanno prestato servizio d'onore vicino all'alta-re due Agent i in alta uniforme, invitati dal Questore di
Torino. La preghiera in onore di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia, è stata letta dalla Dr.ssa Alice Rolando, Isp. Sup. SUPS della Squadra Mobile di Torino. Al pranzo sociale, che si è tenuto presso il ristorante "Da Camil lo" di Mompantero, ha partecipato un foltissimo gruppo di Soci e simpatizzanti. All ' interno del locale sono stati esposti alcuni manichini con le divise d'epoca a cura del l ' lsp. Capo Flavio Bel lone in servizio a Torino. Il Presidente della Sezione Angelo Pietracatella nel dare il benvenuto ha ringraziato le Autorità ed i Soci , invitandoli ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei defunti. Ha preso la parola il Cons. Sergio Sibille il quale ha fatto un sunto dell'attività della Sezione. Subito si è passati alla consegna delle onorificienze ai Soci più anziani e merite-voli. Al termine è stato distribuito un panettone con l'augu-rio di buone feste ed un arrivedersi a Dicembre 2003.
SANREM O Nell ' imminenza delle festività del Santo Natale di fine anno, la Sezione ha organizzato un pranzo sociale in un ristorante della cittadina di Arma di Taggia. Prima del pranzo, i partecipanti hanno assistito ad una S. Messa in suffragio dei caduti della Polizia di Stato e degli oltre sessanta Soci deceduti dalla costi tuzione della Sezione ad oggi.
È stato ricordato con commozione l 'Agente S. Marco Gavino, deceduto tre anni fa a seguito di incidente aereo, mentre rientrava al suo reparto nel Kosovo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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proseguito il viaggio per Livorno visitando, come accenna-to, i principali monumenti della città labronica ed in parti-colare il Santuario della Madonna di Montenero.
Il 29 Settembre 2002 la Sezione ANPS ha effettuato una gita sociale a Lucca e Livorno dove sono stati visitati i monumenti più interessanti delle due città. Durante il viaggio di andata, la comitiva ha fatto sosta nel Comune di Camaiore sul luogo ove il 17 Giugno 1980, a seguito di incidente stradale e per causa di servizio, perse la vita il Cap. di P.S. Sirio Donati , all 'epoca Comandante della Sezione di Polizia Stradale e al quale è intestata la Sezione.
Sul luogo dell ' incidente a cura dei familiari è stata posta una lapide con foto a ricorso, che in quella circostanza è stata benedetta da un sacerdote alla presenza, oltre che dei Soci della Sezione, da una folta rappresentanza di Soci della Sezione ANPS di Lucca e della Polizia Stradale. Al termine della breve ma sentita cerimonia, i gitanti hanno
AOSTA
Il 1° Dicembre ha avuto luogo, presso la Sala Conferenze dell 'Hotel Mirage di Gressan (AO), la ceri-monia di commemorazione dell 'App. di P.S. Adolfo La Bernarda, al cui nome è intitolata la Sezione ANPS di Aosta, nel trentesimo anniversario della scomparsa alla presenza del la vedova Mal fanda Fr ison, dei Parlamentari valdostani il Sen. Augusto Rollandin e l'On. Ivo Colle, del Questore Dr. Claudio Proietti e di numerosissimi Soci e familiari, oltre che colleghi in ser-vizio.
Ha preso la parola il Presidente Dionisio Moltisanti che, dopo aver rivolto un saluto e un ringraziamento alle Autorità e ai Soci ha pronunciato un vibrante di-scorso teso a risaltare la figura dell 'eroico Servitore dello Stato che non esitò un solo istante a sacrificare la propria vita per far rispettare la legalità e anche per non venire meno al giuramento di fedeltà alle istituzio-ni, descrivendo dettagl iatamente la fulgida azione che non deve essere dimenticata ma essere da esempio e da stimolo per i giovani colleghi in servizio e in gene-rale per i cittadini.
Rivolgendosi alle Autorità ha auspicato che venissero presi opportuni provvedimenti per far sì che gli eroici e
fedeli Servitori dello Stato venissero sempre ricordati con cerimonie di commemorazione perché troppo spesso, passata la commozione del momento, poi tutto viene regolarmente dimenticato. Con l'occazione ha rivolto parole di ringraziamento al Questore per la sensibilità dimostrata nei confronti della Sezione e dei Soci e ai Parlamentari presenti ha chiesto di seguire nei rispettivi rami del Parlamento le problematiche relative alle Forze dell 'Ordine ed in par-ticolare alla Polizia di Stato.
Ha, infine, ricordato quanto sia importante se non addi-rittura indispensabile la frequentazione del personale in servizio con i Soci che mettono a disposizione tutta la loro esperienze maturata in tanti anni di servizio e in molteplici incarichi ricoperti. Nel corso della cerimonia il Presidente Moltisanti ha consegnato alla vedova e al Questore attestati di Socio d'Onore.
Al termine dell' intervento il Presidente Moltisanti ha dato la parola al Questore Dr. Proietti che, dopo aver rivolto un saluto ai presenti ed esaltato il gesto compi-to dall 'eroico Servitore dello Stato, ha consegnato alla vedova una targa ricordo. Terminata la commemorazione ha avuto luogo nella sala ristorante dell'Hotel il pranzo sociale cui i presen-ti hanno partecipato con grande entusiasmo.
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MILAN O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il giorno 19 Novembre 2002 i Gruppi Bandiera delle Sezioni di Milano, Magenta e Lainate, con i rispettivi Presidenti Ten. Gen. (c) Mario De Benedittis, Isp. Sup. SUPS Nicola Lomuscio e Isp. Giovanni Schepis e relative rappresentanze in abito sociale hanno partecipato alla chiusura del raduno in oggetto.
Di notevole interesse sono state le relazioni esposta dal V. Prefetto Antonio Laurito, Dirigente Ufficio Studio e Storico del Ministero dell 'Interno, del V. Prefetto Donato D'Urso e del Procuratore Gen. della Repubblica Giancarlo Casell i. Calorosa ed amichevole l'attenzione del V. Presidente della Sez ione Seminaro, del Consig l iere Nazionale lacobelli e di tutti i Soci presenti a testimonianza dei rap-porti cordiali che legano gli appartenenti al Sodalizio. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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II 4 Novembre 2002, si è svolta la cerimonia delle Forze
Armate celebrata dal nuovo Arcivescovo di Milano Card.
Tet tamanzi . La Sezione è stata rappresentata dal
Presidente Ten. Gen. (c) Mario De Benedittis da numerosi
Soci.
LA SPEZIA Sabato 7 Dicembre nella Cappella sita nella Caserma "A. Saletti" è stata celebrata una Santa Messa in suffragio dei Caduti della Polizia di Stato e dei Soci deceduti , officiata dal Parroco di S. Michele Arcangelo Don Gianni Sarti. Alla S. Messa hanno partecipato il V. Prefetto Ispettore Dr. Folino in rappresentanza del Prefetto e il Questore Dr. Francesco Giuseppe Minerva, nonché alcuni Soci e fami-liari. Dopo la Messa si è svolto un pranzo sociale nel risto-rante "Nella Ravecca" dove il Questore Dr. Minerva e stato Ospite d'onore insieme al Direttore del Centro Nautico e Sommozzator i del la Polizia di Stato Dr. A lessandro Kurecska.
Il Presidente della Sezione ha voluto ringraziare, oltre ai due ospiti d'onore, tutti i convenuti per l 'adesione all'inizia-tiva. Infine è stata offerta una rosa a tutte le signore pre-senti.
ALESSANDRI A Il 29 Settembre si è svolta la commemorazione di S. Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato. La S. Messa è stata officiata in una chiesa cittadina per volere del Questore Dr. Arturo De Felice, con il chiaro intento di risaltare la manifestazione, coinvolgendo la cittadinanza di Alessandria. Alla festa hanno partecipato il Presidente, il Consiglio e numerosissimi Soci. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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LATIN A Il 24 Novembre la Sezione ha organizzato un conviviale presso un noto ristorante di Latina, al fine di far conosce-re il nuovo Presidente della Sezione Mario Scipione. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi Soci e familia-ri. Ospiti d'onore il Questore Dr. Paolo Cossu ed il Vicario Dr. Vincenzo Ferrara accompagnat i dalle rispettive gentili Signore.
FIRENZE Lo scorso mese di ottobre un gruppo di Soci e familiari hanno partecipato ad una gita sociale ad Orvieto, Bolsena e Viterbo - Bomarzo - Parco dei Mostri. I Soci sono rimasti molto soddisfatti della riuscita della
gita.
Il 1° Dicembre nella ricorrenza del 20° anniversario della scomparsa dei colleghi Carlo Nanini e Mauro Rinaldi, caduti in servizio in un tragico evento sull 'autostrada Firenze mare, è stata deposta una Corona di Alloro alla Lapide posta nell'atrio della Questura, a ricordo dei Soci caduti e dei Soci scomparsi . Alla cerimonia Commemorat iva erano presenti il Questore di Lucca Dr. Giorgio Manari , i genitori dell 'Agente Rinaldi, appositamente giunti da Roma e numerosi Soci in servizio e in pensione. Nella stessa occasione il Presidente ha ricordato il Prefetto di Lucca, Dr. Marcello Carnimeo, Socio Onorario del l 'ANPS, scomparso appena due giorni prima.
Il giorno 6 Ottobre, accompagnati dal Presidente della Sezione, Cav. Uff. Antonino Neri e dal Segretario Cav. Settimio Matteoni, un gruppo di Soci con i loro familiari hanno effettuato una gita Pellegrinaggio al Santuario della Madonna B.V. di Boccadirio.
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ASTI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Domenica 24 Novembre si è svolta l 'annuale "Festa della Sezione" alla quale, oltre al Presidente e a nomerosi Soci della Sezione, hanno partecipato autorità civili e militari, tra i quali il Questore Dr. Pericle Bergamo. È stata celebrata una S. Messa nella Cappella della Questura, officiata da Mons. Guido Montanaro, per com-memorare i Caduti e i defunti della Polizia di Stato. Dopo la cerimonia religiosa e la lettura della "Preghiera a San Miche le Arcangelo, Patrolo del la Polizia", il Presidente Corte ha rivolto ai presenti un significativo di-scorso, evidenziando gli scopi Statutari dell 'Associazione ed il principale scopo per cui è stata creata che è anche quello di tenere uniti gli ex appartenenti alla Polizia e quel-li in servizio.
Si è consumato, infine, un pranzo sociale presso l'Azienda Agrituristica "Dall 'Ortolano" di Asti . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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Il Presidente Corte porta a conoscenza che alcuni Soci della Sezione svolgono attività di volontariato presso l'Unità Operativa di Oncologia della Regione Piemonte. I Soci Pa lmer ino Scaccia, Marco Testa, Francesco Santoro, Saverio Berti, Francesco D'Agostino e Michele Radesca si impegnano come autisti di un pulmino messo a disposizione dalla A.S.T.R.O. per il trasporto di pazienti. L'inserimento di nostri Soci in tale forma di volontariato è da ammirare perché evidenzia in loro un profondo senso umano e di altruismo verso sofferenti particolarmente bisognosi di solidarietà e fraterna collaborazione.
BOLZAN O Nei giorni 18, 19 e 20 Maggio 2002, il Segr. Ec. della Sezione, Isp. Sup. SUPS (c) Pasquale Carril lo, unitamen-te ad altri Soci provenienti da varie località dal nord al sud,
ha partecipato ad un incontro-raduno, organizzato dall ' lsp. (c) Vincenzo Parisi della Sezione ANPS di Oristano con la collaborazione dello stesso Carrillo e altri, tra alcuni ope-ratori di Polizia (per la maggior parte in pensione) che pre-starono servizio nel 1964/65 presso il Posto di Polizia di Frontiera di Prà Gentor (Traforo del Gran San Bernardo) in Valle d'Aosta.
All ' incontro erano presenti una trentina di persone fra Soci e familiari che hanno gradito in modo particolare e con commozione l'iniziativa.
Un sentito ringraziamento va rivolto a Franco Gentile di Aosta che si è interessato per l 'organizzazione in "loco" e per risolvere i problemi logistici legati all ' incontro, nonché all ' lsp. Sup. SUPS Giuseppe Vicino Responsabi le del vali-co di Frontiera del Traforo del Gran San Bernardo per la sensibil ità, disponibilità e cortesia dimostrate nell 'occasio-ne (in brevissimo tempo ha organizzato la visita alle strut-ture del Traforo ed alla Caserma, accogliendo gli ospiti con un piccolo, ma corposo, rinfresco facendo sentire tutti "a casa loro" e, soprattutto, ancora appartenenti alla gran-de famiglia della Polizia di Stato).
PAVIA Nello scorso mese di Dicembre la Sezione ha organizzato l 'annuale pranzo sociale presso un noto ristorante situato nel verde della Valle Scuropasso al quale hanno preso parte, oltre a numerosi Soci e familiari, il Questore Dr. Giovanni Calesini che ha donato un crest alla Sezione raf-f igurante lo stemma araldico della P.S. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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BUSSOLEN O
Domenica 15 Dicembre 2002 a rendere omaggio ai poli-ziotti di Bussoleno in servizio ed in congedo della Sezione ANPS sono intervenute autorità militari, civili e religiose. Il taglio del nastro della nuova sede, ricavata nell'ex pol iam-bulatorio comunale annesso alla palestra comunale, è toc-cato al Sindaco di Bussoleno, On.le Alda Benetto, accom-pagnata dal la Madr ina Signora Glor ia Cambursano , madre dell 'Agente scelto della Polizia di Stato, deceduto in conflitto a fuoco con una banda di rapinatori, medaglia d'argento al valor civile, figlio della terra di Bussoleno, alla cui memor ia è stata int i tolata la nuova sede, dal Presidente della Comunità Montana Bassa valle Susa, Dr. Ferrentino, e naturalmente dal Presidente della Sezione ANPS bussolenese, Carlo Giordano. Presenti anche il Sindaco di Salbetrad, Marr imo Garavell i , in rappresentan-
za del la Comuni tà montana alta Valle Susa, con l 'Assessore Biolati, la giunta comunale di Bussoleno al completo. In uniforme le rappresentanze delle forze del-l 'ordine, della Questura di Torino, del Compart imento Polizia Ferroviaria di Torino e di Bussoleno, della Polizia Stradale di Susa, dei Carabinier i , Finanza, Guardie Forestali, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e protezione civile, mentre dal Commissariato Polizia di Frontiera di Bardonecchia giungevano parola augurali per la significa-tiva cerimonia, scusandosi per la mancata presenza di rappresentanza dovuta agli inderogabili impegni istituzio-nali. Oltre alla presenza delle associazioni d'Arma e com-battentistiche presenti sul territorio della Valle Susa con i loro labari e gagliardetti e, naturalmente, non potevevano mancare le rappresentanze delle Sezioni ANPS di Torino, Pinerolo, Susa e Bardonecchia con le relative bandiere. La benedizione dei locali è stata impartita da Mons. Don Pier Luigi Cordola alla presenza di autorità, Soci e tantis-simo pubblico.
Il Sindaco Alida Benetto ha voluto lodare l'impegno dei Soci del l 'ANPS e sottol ineare che l 'amministrazione comunale si era subito attivata per trovare una sede all 'associazione che in questi anni si era spesa molto a favore della cittadinanza e con cui contiamo di poter pro-seguire in una proficua e fattiva collaborazione. È seguita, nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in Bussoleno, con la presenza del picchetto d'onore, la Santa Messa celebrata da Mons. Don Pier Luigi Cordola in ricordo dei poliziotti caduti e dei Soci scomparsi. La giornata si è conclusa con il pranzo sociale, ove veniva consegnata al Socio effettivo Ugo Garnero, in occasione del suo ottantesimo compleanno, una pergamena ricordo opera dell'artista Aurelio Calia, Socio simpatizzante della Sezione.
L'AQUIL A Il 20 Giugno 2002 la Sezione ANPS ha effettuato un pelle-grinaggio ad Assisi per visitare i luoghi che ci ricordano la vita ed i miracoli di San Francesco. Particolare partecipa-zione religiosa è stata dedicata alla visita della Basilica che custodisce le spoglie e gli splendidi affreschi che rap-presentano la vita del Santo, riportata agli antichi splendo-ri dopo il terremoto che ha sconvolto quei luoghi. Il Presidente Loris Ballestrazzi ed i numerosi Soci che hanno partecipato alla gita si sono ritrovati in un noto risto-rante di Assisi per concludere una bella giornata che ha messo in evidenza lo spirito di amicizia che ancora lega gli ex appartenenti alla P.S.
Il 15 Novembre la Sezione ANPS di L'Aquila si è riunita
presso il noto ristorante "Chalet Pineta" di Monteluco di
Roio per lo scambio di saluti ed auguri in prossimità delle
feste natalizie. Particolarmente gradita è stata la presenza
del Questore di L'Aquila Dr. Sergio Visone che ha rivolto
un caloroso saluto ai presenti.
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FOLIGNO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Per iniziativa della Sezione si è svolta il 10 Novembre la giornata del Sodalizio che si rinnova ogni anno. La manifestazione è iniziata con la celebrazione della S. Messa nel Santuario della Madonna del Pianto, officiata dal Cappel lano don Umberto Formica, in suffragio dei defunti della Polizia.
Al lato dell 'altare erano schierate le Bandiere delle Sezioni di Foligno - Città di Castello - Perugia - Gualdo Tadino e Spoleto.
Erano presenti alla cerimonia la madre ed i parenti di Angelo Carbonett i , di cui questa Sezione ha adottato il nome, il Dirigente del Commissariato locale V. Questore Dr. An ton imi Bruno, il Tenente Dr. Accol to Valerio Francesco Comandante la Compagnia Carabinieri , il Capi tano Dr. Massimi l iano Fort ino Comandante la Compagnia Guardia di Finanza, i Presidenti delle varie Associazioni Combattentistiche e d'Arma, il Segretario Generale ANPS Ispettore Michele Paternoster.
PERETO Il giorno 8 Agosto 2002, in occasione della triste ricorren-za della scomparsa di Giuseppe Laurenti, il Gruppo di Poggio Cinolfo, della Sezione ANPS di Pereto a lui intito-lato, ha organizzato una giornata di beneficienza con rac-colta di fondi da destinare a favore dell 'Associazione Genitori Bambini Emopatici del l 'Ospedale Santo Spirito di Pescara.
In questo modo si è voluto onorare più signif icativamente la memor ia di Peppino Laurenti che con fine prematura lasciò nello sconforto i suoi cari, i colleghi della Polizia di Stato e gli amici tutti.
Troppo spesso, nelle commemorazioni si spendono paro-le di circostanza che dopo l'emotività del momento lascia-no il vuoto e la dimenticanza. Proprio per evitare che la
Al termine della cerimonia religiosa, il Presidente Volpini
ha ricevuto gli ospiti presso il ristorante "Il Rancho" di
Bevagna.
In chiusura della festa, come di consueto, sono state con-
segnate medaglie d'argento con pergamene per fedeltà al
sodalizio ai Soci Matilde Carbonetti, Gesualda Carbonett i ,
Sandro Cores i , Elsa Santa Giorni , Salvatore Giacomo
Gugl ielmo, Luigi Manca, Anna Maria Pelliccia, Vincenzo
Polinori, Giuseppe Cambucini , Emilia Arsini , Francesco
Franceschini.
memoria di Peppino cada nella routine e nella fredda ripe-
titività, i colleghi di Poggio hanno voluto esaltarne il signi-
ficato con una finalità nobile ed elevata quale quella della
beneficenza, tutti hanno accolto posit ivamente l'iniziativa,
in particolar modo i congiunti di Peppino hanno espresso
pubbl icamente il loro plauso ai colleghi dello scomparso.
Alla cerimonia religiosa che si è svolta nella chiesa par-
rocchiale di Poggio sono intervenuti il Vice Questore
Vicar io del l 'Aqui la Dr. Lamendola, il V ice Prefetto
dell 'Aquila Dr. Massidda, Don Giovanni d'Ercole, della
Segreteria di Stato Vaticana, il Dr. Di Biasio, il Dr. De
Santis e il Dr. Plocco della Centrale per le risorse Umane
del M.I.; personale del Commissariato di P.S. San Lorenzo
di Roma, la Fanfara della Polizia a cavallo, il Vice Sindaco
di Carsoli, il Sindaco di Pereto, i Carabinieri della Stazione
di Carsoli, un folto pubblico di amici e conoscenti ha fatto
da cornice alla sentita e commovente celebrazione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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OLBI A MESSINA Si è volta il 3 Novembre una manifestazione per la com-memorazione dei Caduti , con una S. Messa davanti al monumento ai Caduti.
Presente il direttivo della Sezione ANPS con stendardo e Soci in divisa. Hanno partecipanto anche altre associazio-ni combattentistiche e d'arma e le autorità civili e militari, tra i quali la Dirigente del Commissariato di Olbia D.ssa Anna Maria Savoia ed il Responsabile della Polizia di Frontiera di Olbia Dr. Bracale.
PIACENZA Ogni anno l 'Amministrazione Comunale di Piacenza invita Autorità ed Associazioni d 'Arma, nonché quelle che sono vicine ai movimenti ed alle famiglie dei Caduti dell 'ultima guerra, a partecipare alla commemoraz ione del l '8 Settembre 1943 sul luogo ove trovarono la morte dei mili-tari concittadini a difesa della città. Come consuetudine la nostra Sezione ha presenziato con la bandiera ed alcuni Soci.
Il 29 Settembre si è svolta la cerimonia dedicata a S. Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato.
PERUGIA Il giorno 23 Novembre 2002, organizzato dalla Sezione, si è svolto l'annuale incontro dei Soci e familiari. Le Autorità intervenute e la Signora Anna Torresi, vedova Benincasa, sono state r icevute dal Presidente Cav. Antonio Cucci , che con il Questore di Perugia Dr. Vincenzo Indolfi, hanno deposto una corona alla lapide dei Caduti della Polizia di Stato.
Nel salone delle conferenze, gentilmente concesso dal Questore, è stata celebrata la S. Messa officiata dal Cappellano Regionale della Polizia di Stato Dr. Costantino Michele. Il Presidente, dopo aver letto la Perghiera a S. Michele Arcangelo, ha rivolto un commosso pensiero ai Soci scomparsi e agli uomini della Polizia di Stato caduti nell 'adempimento del loro dovere, come è stato ricordato, nel l 'omel ia il sacri f ic io del g iovane poliziotto Luca Benincasa, caduto vittima del dovere nel marzo scorso. Un ringraziamento agli intervenuti ed alle rappresentanze delle Consorelle di Spoleto, Città di Castello e Foligno. Si è svolto, poi, presso il ristorante "Faina" in località Mantignana, il pranzo sociale in un clima di festosa cor-dialità e allegria.
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CALTANISSETTA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
L'8 Dicembre 2002, per iniziativa di questa Sezione e con il patrocinio dell 'Amministrazione Provinciale di Caltanissetta, ha avuto luogo presso la sala convegni di un noto ristorante del capoluogo, il primo convegno provinciale del l 'ANPS sul tema:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA "Problematiche econo-miche, normative e sanitarie del perso-nale della Polizia di Stato in servizio ed in quiescenza".
Relatori degli argomenti trattati sono stati la Dr.ssa Vincenza Silvana Pulci, med ico legale presso l 'ASL 2 di Cal tan isset ta , il Dr. Anton ino Cama, Direttore amministrativo contabile della Ques tu ra , Giovanni D'Asaro, V ice Presidente del l 'ANPS. Hanno parteci-pato il Prefetto Giuliano Lalli, il Questore Santi Giuffrè, funzionari e personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri della Provincia di Caltanissetta. Il Presidente della Sezione Angelo Leto, dopo aver manifestato il benvenuto alle Autorità ed ai partecipanti, ha dato inizio ai lavori. La Dr.ssa Pulci, medico legale, ha illustrato le patologie mediche che so l i tamente colp iscono il personale della Polizia, soffermandosi maggior-mente sull'iter amministrativo da seguire, anche alla luce delle nuove disposizioni di legge, per ottenere il r iconoscimento delle malattie contratte in servizio da parte degli ospedali militari, nonché le successive modalità per conseguire, qualora previsto, la pensione privilegiata. Subito dopo il Dr. Cama, ha illustrato gli argomenti relativi al trattamento economico del perso-nale in servizio ed in pensione, soffermandosi sull'utili-tà della banca dati e delle innovazioni amministrative contabile sul trattamento pensionistico del personale del la Pol iz ia. Per ult imo è intervenuto il Vice
Presidente D'Asaro che ha lamentato l'iniquo tratta-mento riservato al personale collocato in quiescenza dopo l'entrata in vigore della legge di riforma ed in par-ticolare il mancato riconoscimento dell ' indennità inte-grativa sulla buona-uscita al personale collocato in pensione prima del 1-12-1984 (legge 1-12-1994 n. 87), nonché sulla mancata rideterminazione della base pensionistica con l'attribuzione del corrispettivo delle due ore di lavoro straordinario di cui all'art. 62 della
legge 121/81 in relazione all'art. 53 del T.U. 29-12-1973 n. 1092, il cui diritto è stato riconosciuto dalla 1 a
Sez. T.A.R. Lazio con sentenza del 24-9-1999 n. 247, condannando i Ministeri dell'Interno e del Tesoro al pagamento delle maggiori somme dovute ai ricorrenti oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria. Nella circostanza sia il Questore che il Prefetto hanno manifestato il loro compiacimento ai responsabil i della Sezione per le attività che svolgono per mantenere vivi i rapporti tra il personale in servizio e in pensione e con le altre associazioni aventi gli stessi fini. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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MODENA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLE SEZIONI zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVI I M UL. L. L. L. JL, £. I KJI l l
Il 15 Dicembre, in un accogliente locale, ha avuto luogo il tradizionale pranzo sociale organizzato dalla Sezione ANPS. Alla bella e festosa manifestazione, alla quale hanno par-tecipato 255 persone fra Soci e familiari, ha riscosso pieno successo ed ampia adesione.
Sono intervenuti fra gli altr i, il V. Questore Agg. Capo di Gabinetto Dott.ssa Cinzia Ricciardi, il V. Questore Agg. Dr. Eugenio Di Ninno Dirigente Sanitario della Polizia di Stato, il Vice Questore Dr. Maurizio Mobilio. Nell 'occasione, con la calorosa partecipazione di tutti i presenti, è stato suonato e cantato l'inno nazionale. Il Presidente della Sezione Gino Spadoni, ha tenuto un appropriato discorso adatto alla ciscostanza.
PARMA Anche quest'anno, come ogni anno, la Presidenza ed il Consiglio di Sezione, hanno voluto rispettare la tradizione. Il giorno 10 Dicembre i Soci si sono dati appuntamento per lo scambio d'auguri presso il Circolo "La Corale Verdi",
dove hanno assaporato i prodotti tipici locali. Presenti oltre 60 tra Soci e familiari. Ha partecipato per la prima volta, perché di recente assegnato a Parma, il Questore Dr. Gaetano Chiusolo, nel l 'occasione il Presidente della Sezione Gennaro Caruso ha tenuto un discorso di circostanza ed ha consegnato al Questore il Diploma di "Socio Onorario" al quale gli è stata offerta anche la cravatta dell 'Associazione ed un portachiavi con inciso lo stemma araldico della Polizia, poi distribuito a tutti i Soci.
Il Questore ha ringraziato, si è dichiarato onorato dell' ini-ziativa ed ha ricambiato gli auguri.
MATERA Domenica 15 Dicembre nei locali della Sezione ANPS, alla presenza del l 'Arc ivescovo di Matera S.E. Mons. Antonio Ciliberti, del Prefetto, Dr. Elio Priore, del Capo di Gabinetto della Questura, del Dirigente la Sezione di Polizia Stradale, di funzionari della Questura e di Soci e familiari, ha avuto luogo la cerimonia "Natale del Socio 2002".
Nella circostanza il Presidente ha ringraziato le Autorità e le persone convenute il lustrando, a grandi linee, le finalità dell 'Associazione ed i traguardi che essa si propone, in favore dei Soci del Sodalizio.
Hanno preso la parola S.E. l 'Arcivescovo, il Prefetto e il Capo di Gabinetto che con diversi accenni hanno elogiato l'attività del Direttivo per l ' impegno profuso ad assicurare continuità alle attività proprie di Associazione formulando a tutti i Soci auguri di ogni bene.
A tutti i presenti è stato offerto un dono a cui ha fatto segui-to il rinfresco offerto dalla Sezione. Al termine è stato consumato il "pranzo sociale" presso il locale ristorante "Tommaso" con la partecipazione di 60 persone tra Soci e familiari.
F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003 - 4 3
RAGUSA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Una rappresentanza della Sezione ANPS, guidata dal
Presidente S. Musumeci, è stata ricevuta dal nuovo
Vescovo di Ragusa Mons. Maolo Urso in occasione del
suo insediamento nella Diocesi iblea. All 'alto prelato che
ha espresso lusinghieri apprezzamenti per l'attività del
Sodalizio, è stato offerto il gagliardetto della Sezione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
i k . i k . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAa*
Il 26 e 27 Ottobre 2002 un gruppo di Soci hanno preso
parte alla gita sociale a Palermo e Trapani.
I Soci espr imono vivi sentimenti di gratitudine e stima nei
confronti del Comandante il Reparto Mobile Polstato di
Palermo per aver ospitato i Soci nella Caserma, e per il
comportamento tenuto dal personale addetto alla mensa,
improntato sulla cortesia e genti lezza. Atteggiamenti que-
sti che certamente danno lustro ed accrescono il prestigio
della Polizia di Stato. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
\ 1* \ 1,
--te
Il 19 Dicembre, nel rinomato ristorante "Castel lana Park"
della riviera ragusana, i Soci con le rispettive famiglie, si
sono riuniti per la tradizionale cena sociale di fine anno
con ballo.
Durante il simpatico convivio, dopo gli auguri natalizi for-
mulati dal Presidente Salvatore Musumeci, anche a nome
del direttivo e della Presidenza Nazionale, ai Soci che
hanno maturato 10 anni di appartenenza al sodalizio sono
stati consegnati diplomi e medaglie, ed alle gentili signore
presenti, un omaggio floreale.
MANTOVA Il Consigliere della Sezione, Cav. Stanislao Vitone, Socio
ordinario, svolge volontariato di assistenza anziani presso
Case di Riposo locali e per questa opera è stato premiato,
per r iconosc imento, il 28 Ottobre, presso la Curia
Vescovile con diploma di benemerito per scopi sociali ed
umanitari.
Erano presenti alla cerimonia il Presidente Cavalieri di
Trento, il Presidente Nazionale UNUCI , Segr. Gen.
UNUCI; il Presidente UNUCI locale Renzo Dalmaschio e
Don Primo, Padre spirituale dell 'UNUCI di Mantova. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
44 - F I A M M E D ' O R O N. 3 /4 - 2003
SPOLETO Il giorno 19 Ottobre 2002, ha avuto luogo l'incontro annua-le dei Soci ANPS di questa Sezione. La manifestazione ha assunto particolare rilievo in quanto ricorre quest 'anno il ventennale della fondazione della Sezione. A tal proposi-to, per sottolineare con maggiore forza l 'avvenimento, è stato donato il tr icolore alla scuola elementare "XX Settembre" di questa città. Semplice ma suggestiva la cerimonia della consegna della Bandiera tenuta nell 'aula magna dell'istituto, alla quale erano presenti il Questore di Perugia Dr. Vincenzo Indolfi; il Dirigente il Commissariato della Polizia di Stato Dr.ssa Francesca Peppicel l i ; il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza Cap. Spietrino; il Vice Sindaco Castellana e il Vicario della Diocesi Mons. Luigi Piccioli che ha benedetto la Bandiera. Madrina della manifestazione, la Pr.ssa Gabriella Miano, figlia di Paolo Miano, cui è intitolata la Sezione. Successivamente la manifestazione si è spostata presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato, ove è stata deposta una corona d'alloro al Monumento ai Caduti della Polizia di Stato e celebrata la Santa Messa da parte di Mons. Piccioli in suffragio dei Caduti della Polizia di Stato e dei Soci scomparsi.
ROVIGO Nella ricorrenza del 5° anniversario dell 'uccisione dell ' lsp. dei NOCS della Polizia di Stato, Samuele Donatoni , medagl ia d'oro al valore Civi le, il 17 Ottobre 2002, l 'Amministrazione Comunale di Rovigo, di intesa con la locale Questura, ha voluto intitolare la scuola ele-mentare di questa Via Mameli a Samuele Donatoni. Infatti, all ' ingresso dell' istituto scolastico è stata posta una targa-ricordo.
Alla cerimonia commemorat iva, erano presenti le massi-me autorità della Provincia, Civili, Militari e Religiose, le famiglie Soffiantini e Donatoni, le insegnanti e alunni della predetta scuola, nonché la partecipazione di altri istituti scolastici e di semplici cittadini. Hanno aperto la cerimonia i gonfaloni della Provincia, del Comune e del l 'Associazioni d'Arma.
Il Direttivo della Sezione ANPS ha partecipato al comple-to, con bandiera, in divisa sociale. Dopo la benedizione della targa da parte del Vescovo della Diocesi di Adria e Rovigo S.E. Andrea Bruno Mazzoccato. Ha preso la parola tra gli altri, il Direttore Interregionale del Triveneto, Lorenzo Cernetig, il quale, ha esaltato la nobile figura di Samuele Donatoni, che deve essere - ha detto - di esempio per tutti. La manifestazione si è conclusa con l'intervento del Sindaco Paolo Avezzù, il quale, si è rivolto ai cittadini, alunni ed insegnanti, oggi - ha detto - la nostra città pas-serà alla storia, con questa intitolazione onoriamo la memoria di un nostro concittadino, che ha fato la sua vita per salvarne un'altra. Il suo coraggio e il suo senso del dovere devono essere di insegnamento per tutti e, mi auguro che questi principi vengano instaurati nei più gio-vani sin dai primi anni di scuola, riscuotendo un tributo di applausi.
TRIESTE Nello scorso mese di Settembre la Sezione ha organizza-to un Tour della Sardegna di 15 giorni, cui hanno parteci-pato oltre 50 persone tra Soci e familiari. Il viaggio è stato particolarmente interessante ed istruttivo perché sono state toccate le località più suggestive dell' i-sola e sono visitati musei ed altri importanti siti culturali. I partecipanti al Tour sono rimasti molto entusiasti dell 'e-sperienza.
F I A M M E D ' O R O N. 3/4 - 2003 - 4 5
P R O F . A L D O NARDACC I ROMA, 1-2-2003
C R U S I GIOVANNI GRD. DI P.S.
TRIESTE. 15-12-2002
DI FABI O MATIA ISP. CAPO
INNSBRUCK, 5-8-2002
R E N D A OTTAVI O NOVARA
F A R R I S F R A N C E S C O CUNEO, 9-12-2002
DELLAPIAN A P A S Q U A L E M.LLO 1" C L SC.
BERGAMO, 6-12-2002
GOTTARD I GIOVANNI CUNEO, 20-12-2002
SERRADIMIGNO GISBERTO M LLO DI 1"C L
SASSUOLO , 18-11-2002
S A C C O GINO ISP. CAPO
FOGGIA, 24-10-2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
JSi P R E S T I A F R A N C E S C O
ASS. CAPO ROVIGO. 30-11-2002
BRUNAT I U G O E U S E P I G. BATTIST A FRANZOLI N A L B E R T O G R I L L O ANTONIN O SABBADI N VITTORIO M LL O 2' CL ISP CAPO GRD. DI P.S. ISP. CAPO SOV. CAPO
TRIESTE, 27-12-2002 ROMA, 13-12-2002 ROVIGO, 13-12-2002 PARMA, 23-11-2002 BASSANO , 19-11-2002
CHINI JOLAND A BASSANO , 29-11-2002
R E LUIG I M.LLO 3" CL.
FIRENZE, 27-10-2002
MICHIELETT I MARIN O GRD. DI P.S.
VERCELLI , 12-12-2002
PAPALI A G I U S E P P E APP. DI P.S.
UDINE, 3-1-2003
A R U S A GIOVANNI SOV. CAPO
VERBANIA , 16-12-2002
PALUMB O G A E T A N O APP. DI PS.
VARESE, 12-1-2003
COMELL I B R U N O MORAZZONE (VA)
17-12-2002
F E R R I F IORENTINO PAVIA, 26-12-2002
PERIATT l FERDINAND O TRIESTE, 3-11-2002
T A S S E L L I C A R L O CURTATONE (MA),
14-12-2002
MARCELLIN O SALVATOR E VARESE. 2-1-2003
G E N T I L E U M B E R T O BIELL A
P E R U Z Z I E L E U T E R I O SOV. CAPO
CESENA, 2-1-2003
DI P I E T R O GIOVANNI ASCOL I PICENO. 29-12-2002
MICHIELI N MASSIM O P E T R E L L A E R N E S T O C E P P I T E L L I A L F R E D O RANIER I F R A N C O SCAZZ I R O M O L O AG. SC. DI PS. APP. DI P.S. APP. DI P S LODI, 24-2-2002 TORINO, 6-2-2003
MILANO, 20-1-2003 MILANO, 15-7-2002 MILANO, 29-1-2003
MASTROIANN I ANTONI O G H E R G O R I N A R A N I E R O P O R T O MARI O C A L C A G N O G. BATTIST A BRAZZIN I GIULI O VIBO VALENTIA . 14-11-2002 M.LLO 1" CL. POL. CIV. VITERBO, 21 1-2003 VITERBO. 1999 M LLO 2" C L
TRIESTE, 10-1-2003 VARESE, 23-1-2003
G A R O F O L O DOMENICO PAROLI N G I O R G I O R E B A U D O EMILI O S P O G N E T T A NICOL A CULIC I F IL IPP O VITERBO 4-12-2002 BASSANO , 13-1-2003 MOENA, 22-10-2002 VITERBO. 23-1-2003 M.LLO 1" CL. SC.
MILANO, 28-7-2002
C U R R A O SILVI O M.LLO DI PS.
BASSANO , 28-12-2002
B R O C A T O G I U S E P P E SOV CAPO
ROMA. 19-2-2002
B U S E T T I A N G E L O COL. DI P.S.
TRIESTE, 27-1-2003
P A C E NAZZAREN O LAQUILA . 22-1-2003 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Magg. Gen. Di Paolo Crescenzo Ferrara 22-12-2002
Pace Attilio Brogliano (VC) Brig. di P.S. Salvadori Luigi Lucca 2-01-2003
Isp. di P S . Masell i Pietro Perugia 31-12-2002
Pisani Batolomeo Terni 8-12-2002
Sov. Capo Arusa Giovanni Verbania 16-12-2002 Sov. Princ. Ricca Pietro La Spezia 27-12-2002
Grd. di P.S. Federici Gino Ferrara Dicembre 2002
Travagli Francesco Ferrara 16-12-2002
Aram Umberto Grosseto 8-12-2002
Questore Cerrato Renato Capannori 18-02-2003 Grd. di P S . Giandomenico Fernando Imola 1-10-2002
Petrelli Arturo Brindisi 20-09-2002
Grd. di P S . Nasi Eligio Trieste 28-01-2003
Questore Valenti Antonino Milano 10-07-2002
Rigozzi Angelo Brescia 22-12-2002
Pedone Giuseppe Bergamo 2-02-2002 Agg. di P S . Alfieri Pietro Pisa 4-02-2003
App. di P S . Sales Nicolino Ortonovo (SP)
M i l o di 1 a CI. Se. Marzio Silvio La Spezia 15-02-2003 App. di P S . Bagliani Gino Alessandria 3-02-2003
Zaghis Evaristo Genova 28-01-2003
Ass. Capo di P.S. Montagna Angelo Alessandria 17-02-2003 App. di P S . Apri le Antonino Milano 8-02-2002 App. di P.S. Raiteri Aldo Milano 20-12-2003
C H I C C A R E L L A LUIG I PERETO, 17-3-2002
M O S C A T E L L I LUIG I PERETO, 3-10-2001
A i familiar i de i car i Col legh i e Amic i s c o m p a r s i g iungan o le esp ress ion i
d i fratern a partecipazion e al lor o dolore .
UNO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA SGUARDO
DIVERSO ALLE DiETE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
di lino Nardacci
A PAROLA Al MEDICO
il MAI Di TESTA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
T O RI C O R D zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
I l P r e s i d e n t e N a z i o n a l e d e l l ' A N P S G e n .zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ( c ) U m b e r t o E . G i r o l a m i
e d u n a r a p p r e s e n t a n z a d e g l i a s s o c i a t i h a n n o p a r t e c i p a t o
a l l a c e r i m o n i a d e l G i u b i l e o n e l l a B a s i l i c a d i S . C r o c e i n G e r u s a l e m m e o f f i c i a t a d a l C a r d i n a l e S . E . L u i g i R u i n i .