Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo...

43
17 HAKOMAGAZINE Gli indiani e la Massoneria

Transcript of Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo...

Page 1: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

17HAKOMAGAZINE

Gli indiani e laMassoneria

Page 2: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

2

HAKOMAGAZINESommario

3 Editoriale 5 Joseph Brant: mostro o pa-

triota? 9 Alexander McGillivray11 L’indiano del Presidente Grant16 Eroe e macellaio22 “Siete figli di Kituwah?”29 Caro vecchio Kit33 Movimento pan-indiano e

Massoneria35 Midewiwin e Massoneria: un

caso di cannibalismo culturale38 Massoneria e indiani41 Il Delfino perduto di Francia43 William Augustus Bowlwes

In The History of Freemasonry. ItsLegendary Origins , AlbertGallatin Mackey scrive: «L’Ordi-ne fraterno dei Liberi e AccettatiMuratori o Massoni, è una socie-tà segreta, tuttavia grandi sonostate la sua influenza e le sueazioni sulla civiltà occidentale.Molti dei Padri Fondatori degliStati Uniti - George Washington,Thomas Jeffer son, JohnHancock, Benjamin Franklin ePaul Revere - erano massoni.Simón Bolívar, il grande combat-tente per la libertà del Sud Ame-rica, e Giuseppe Garibaldi, il fa-moso patriota italiano, ne face-vano parte, come i grandi scrit-tori Voltaire e Goethe e i compo-sitori Franz Joseph Haydn eAmadeus Mozart.»E i nativi del Nord America in cherapporti erano con la Massoneriae i suoi adepti?

Sopra in alto: William McIntosh, creek (The McKenney-Hall Portrait Galleryof American Indians); McIntosh fu ucciso dai suoi per avere firmato il trattatodel 1824 con lo stato della Georgia.Sopra: Grembiulino massonico con i simboli della società.In copertina: Ritratto di Joseph Brant, detto Thayendanega, capo mohawk,1742 - 1807, di Gilbert Stuart.

Crediti fotografici e bibliografici:McKenney T. L., Hall J., History of theIndian Tribes of North America.Foto di Sandra Busatta.

Page 3: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

3

N° 17

Editoriale

«La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle loggemilitari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi” e “Moderni», Irlanda e Scozia» af-ferma A. E. Roberts nella sua Freemasonry in American History. «[…] La fron-tiera si muoveva lentamente verso ovest. E altrettanto la Massoneria. In moltipiccoli insediamenti si potevano trovare una chiesetta, una piccola scuola euna piccola loggia massonica». Qualche volta la loggia era ospitata nella chie-sa, oppure stava in una saletta al piano superiore di una locanda o un negozio,come nella poesia del Fratello Lawrence Greenleaf, “La loggia sopra il negoziodi Simpkins”. Altre volte erano le autorità civili ad essere ospitate, come nelcaso del Parlamento dello stato di Washington a Olympia, che restò ospitedella loggia mentre costruivano l’edificio. Così, insieme alle molte altre frontie-re, vi era, in contemporanea, quella massonica. Ma i bianchi non erano i solimembri della fratellanza: la Prince Hall Freemasonry, la Massoneria afro-ame-ricana, si espandeva a sua volta e anche gli indiani trovavano posto tra lebraccia accoglienti dell’Arte fin dal XVIII secolo. Nella prefazione a Freemason-ry and the American Indian di W. R. Denslow, Carl H. Claudy dichiara che:«indiani le cui fatiche furono di vitale importanza per i loro tempi e le loro tribù,[…] trovarono nella Massoneria un insegnamento e un modo di vita che siadattavano alle loro filosofie molto meglio di qualsiasi delle molte dottrine reli-giose settarie di devoti missionari». Infatti, un numero considerevole di leaderdel movimento pan-indiano del primo Novecento erano dei Fratelli.Certo molti autori massoni proposero l’origine nativa americana dell’Arte eindiani come l’irochese Arthur Parker, per lungo tempo presidente della Socie-tà degli Indiani Americani (S.A.I.) ed eminente archeologo, sostenne questatesi dichiarando gli indiani “massoni naturali”. Anche se «si può dire con certez-za che [l’indiano] non sapeva nulla della leggenda di Hiram o del tempio co-struito da Salomone» (Denslow), prima dell’arrivo della Massoneria in Ameri-ca, sicuramente faceva piacere a massoni bianchi e indiani trovare patriottica-mente delle radici “americane” che ancorassero gli Stati Uniti ancor più stretta-mente a quel continente. Queste storie ingenue talvolta si mescolavano con lateoria delle Dieci Tribù Perdute d’Israele o con la Teoria Gallese, che ancora nel1956 faceva riferire al California Freemason un episodio che potrebbe ispirarel’autore di Tex Willer e Mefisto: «due minatori gallesi, che cercavano l’oro inArizona, si imbatterono in una tribù indiana che celebrava una cerimonia mas-sonica in lingua gallese». Va ricordato, comunque, che mentre rozzi abitanti delWest esponevano cartelli con la scritta NON SI VENDE BIRRA AGLI INDIANI, presidenticome George Washington o Theodore Roosevelt non temevano di chiamaremolti indiani Fratello.

Sopra: Insegna della Loggia massonicadi Liberty, Missouri.Sotto: Regalia e parafernalia massonici.

Page 4: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

4

HAKOMAGAZINE

Joseph Brant, 1776, a 33 anni. Ritratto dipinto a Londra da George Romney, famosoritrattista inglese (National Gallery of Canada, Ottawa); all’epoca Brant si era giàschierato con la Corona inglese.

Page 5: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

5

N° 17

Sandra Busatta

«Forse nessun massone vissuto inAmerica è stato tanto condannato daalcuni autori e lodato da altri quantoJoseph Brant, il potente e influente capomohawk che parteggiò per gli inglesidurante la Rivoluzione americana. Inparecchie occasioni egli mise in praticale virtù massoniche dell’amore fraterno,del perdono e della carità. In altre, sidimostrò spietato, selvaggio e privo diconsiderazione per la vita umana»(George L. Marshall jr.)

Joseph Brant nacque intorno al 1742sulle rive del fiume Ohio mentre lafamiglia partecipava a una spedizione dicaccia in quella regione rivendicata cosìspietatamente da indiani, inglesi efrancesi. Fu chiamato Thayendanegeache significa “Mette Insieme DueScommesse” o “Lega Insieme DueBastoni” o “Fascio di Bastoni”. Suopadre Peter (Tehonwaghkwangera-ghkwa) e sua madre Margaret, o Mary(Degonwadontimori), erano mohawkcristianizzati che non appartenevanoall’aristocrazia tribale; la nonna maternaera stata una prigioniera urone. Così,eccetto l’appartenenza al clan del Lupoche gli veniva dalla madre, da parteindiana Joseph non ereditò nulla chepotesse sostenerlo nelle sue ambizioni.

Suo padre morì quando era ancorapiccolo e sua madre si risposò unaseconda volta poi, rimasta nuovamentevedova, una terza volta con un mohawkil cui nome cristiano era Barnet, Barnardo Brant. Per un certo tempo egli fuconosciuto come Joseph figlio di Brante, in seguito, come Joseph Brant.Mentre Joseph cresceva, gli eventiinternazionali che avrebbero influenzatoil suo destino, si mettevano in moto. InNordamerica, in nome del re di Francia,i francesi avevano esplorato una vastaregione dalla Louisiana ai Grandi Laghi,racchiusa dalle quattro principali città,Montreal, Detroit, New Orleans eQuebec, centro del loro impero.Contemporaneamente gli inglesi siapprestavano a compiere il grande saltoal di là dei Monti Appalachi per daresfogo alla loro popolazione straripante ecolonizzare l’Ohio e l’Illinois. Nel 1749alcuni affaristi virginiani si assicurarono20.000 kmq nella valle dell’Ohio,infischiandosene del fatto che, nellostesso anno, Joseph Celeron avesseproclamato francese la regione. Peraffermare il loro predominio i francesicominciarono a costruire forti e gliinglesi fecero altrettanto. Dopo cinqueanni di tensione, nell’estate del 1754, uninesperto colonnello della milizia dellaVirginia, George Washington fececominciare con una sconfitta, quella che

in Europa è nota come Guerra dei SetteAnni e, nel teatro americano, comeGuerra franco-indiana, che terminò nel1763. Brant aveva tra i 13 e i 15 anniquando cominciò a combattere, un’etànon stupefacente per un ragazzo indianoe neppure per i bianchi, dato che questaera l’età di un tamburino o di un alfieredi reggimento. Fu allora che incrociòl’uomo che avrebbe più pesato nella suavita, sir William Johnson.William Johnson, un irlandese giunto inAmerica per dirigere le proprietà di suozio, l’ammiraglio Warren, aveva benpresto cominciato a commerciare con gliindiani, guadagnandosi il nome diWariaghejaghe (Colui che Tratta gliAffari) e una fama di onestà, quandomolti colleghi erano ben al di sotto delladecenza. Nel 1744 il governatoreClinton lo nominò colonnello delle SeiNazioni e nel 1746 commissario agliAffari Indiani per la colonia di NewYork. Promosso comandante delle forzecoloniali di New York per la difesa dellafrontiera contro i francesi, nel 1755diventò sovrintendente unico per gliaffari delle Sei Nazioni irochesi, dei loroalleati e dei tributari, carica che manten-ne fino alla morte nel 1774. Durante laguerra franco-indiana egli sbaragliò ifrancesi nella battaglia del Lago George,ricevendo per questo il titolo di baronet-to. Agli ordini di sir William, Brant

La controversa figura del capo mohawk ha fattospargere fiumi d’inchiostro e ha dato origine amolti miti.

Joseph Brant, mostro o patriota?

Rivoluzione americana

Page 6: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

6

HAKOMAGAZINEpartecipò alla battaglia tra i mohawkguidati dal famoso capo Hendrick, e poi,diciassettenne, a un’altra vittoria diJohnson, la battaglia di Fort Niagara del1759. Sir William, la cui tenda erademocraticamente frequentata da florideragazze olandesi, contadinotte inglesi egiovani indiane, era noto come unimpenitente donnaiolo anche in guerra.Vedovo di Catherine Wisenburgh, chegli aveva dato tre figli, John, Anne eMary, non si risposò mai, ma ebbeparecchie amanti l’ultima delle quali,sposata con “rito indiano”, fu lasorellastra di Brant, Molly, che funse peranni da padrona di casa a Johnson Hall egli diede otto figli. Johnson, per meritipersonali e grazie all’abilità di Molly edi suo fratello Joseph, ebbe enormeinfluenza sui mohawk e anche sugli altriirochesi e si comportò come un buonpadre con i suoi figli indiani, ricono-scendoli nel testamento. Sir Williaminviò Joseph alla Moore’s CharitySchool for Indian Children a Lebanon,Connecticut, poi Dartmund College,sotto la guida del reverendo Wheelock.Anche se Wheelock non riuscì a farneun missionario, certo gli inculcò l’amoreper la cultura europea e per la religioneanglicana. Nel 1768, dopo aver sposatola figlia di un capo Oneida, Josephcollaborò alla revisione del MohawkPrayer Book e degli Atti degli Apostoliin mohawk.Un’altra importante influenza nella suavita fu la Massoneria. Sir William fuinnalzato alla Union Lodge #1 diAlbany, New York (ora Mt. Vernon #3)nell’aprile del 1766; in maggio il GranMaestro di New York emise la cartacostitutiva della loggia di San Patrizio#8 (ora #4) con sede al secondo piano diJohnson Hall, i cui primi membrifurono, oltre al Maestro Venerabile sirWilliam, che fu uno dei fondatori delRito Scozzese in America, il nipote e poimarito di Mary Johnson, Guy Johnson,il marito di Anne, Daniel Claus e JohnButler, il fondatore dei famigeratiRanger che, insieme ai mohawk diBrant, condussero un’atroce guerrigliacontro gli americani. John Johnson,figlio di sir William, innalzato massonea St. James, Londra, e diventato GranMaestro provinciale di New York alposto di suo padre, dopo la rivoluzionedivenne Gran Maestro della GranLoggia Provinciale di Quebec nel 1789.

Tuttavia, nonostante tutti i suoi piùintimi amici, i Johnson e Butler,appartenessero alla massoneria america-na, Brant non entrò nella loggia di SanPatrizio, dato che anche alcuni dei suoipiù acerrimi nemici ne facevano parteprima della Rivoluzione, come quelgenerale americano Nicholas Herkimer,che era stato un suo amico e vicino e chemorì nella battaglia di Oriskany.Mentre la Rivoluzione si avvicinavasempre più, la Confederazione irochesesubiva una tensione insopportabile, chela portò alla distruzione. Il reverendoKirkland, anche lui membro della loggiadi San Patrizio, riusciva a tenere dallaparte degli americani gli Oneida e iTuscarora (cfr. HAKO 15) e, durante laguerra, servì come cappellano militaredel generale Sullivan, membro dellaloggia di San Giovanni #1 e in seguitoprimo Gran Maestro del New Hampshi-re, famoso per la spedizione in cuidevastò e bruciò i villaggi degli irochesifilo-britannici.Alla morte di sir William nel 1774, sirJohn ereditò i titoli di famiglia e il rangomilitare del padre, mentre il colonnelloGuy Johnson prese il posto dello zio-suocero come sovrintendente agli Affariindiani di New York. Entrambi rimaseroottimi amici di Brant continuando adaccordargli lo stesso favore e Brantdivenne segretario di Guy. Mentre laConfederazione irochese si sfasciava,Brant nel 1776 veniva nominato capo diguerra principale delle Sei Nazioni,riceveva la nomina di capitano dell’eser-cito inglese a capo alle forze indianealleate e si adoperava per tenere gliirochesi dalla parte degli inglesi. Semprenel 1776, si recava per la prima volta inInghilterra, accompagnato da GuyJohnson, per protestare contro la politicadel comandante inglese che rifiutaval’aiuto irochese, a causa dell’eccessivaferocia della guerra indiana. Grazieanche alla sua educazione signorileJoseph Brant si trovò bene a Londra: imembri del governo lo apprezzavano egli assicurarono che i suoi indianiavrebbero partecipato in pieno allaguerra, i nobili gli facevano costosiregali e lo invitavano nelle loro proprie-tà, pittori illustri come Reynolds,Romney e altri gli fecero famosi ritrattie, tra i suoi amici particolari, annoveravail grande diarista e intellettuale Boswell.Fu in questa occasione che Joseph

ricevette i suoi gradi massonici allaHiram’s Cliftonian Lodge #417, che nel1776 si incontrava presso la taverna “IlFalcone” in Princes Street, a Soho (ciresta un modulo che lo attesta) ed ebbel’onore di ricevere il grembiulinodirettamente dalle mani di Re GiorgioIII.«Si potrebbe intervistare un centinaio discolari e neppure un’anima solitaria oggiavrebbe sentito il suo nome. Negli anni1770 il solo nome di Joseph Brantispirava terrore in lungo e in largo nellacolonia di New York, ma in nessunluogo quanto lungo la bella valle delfiume Mohawk. Il suo sentiero sangui-noso provocò una tale litania di incendi,saccheggi e distruzioni per quella fertilevalle che costrinse il generale Washing-ton a organizzare un’imponentespedizione militare per sterminare laminaccia irochese per sempre in quelvasto e selvaggio paese a ovest delfiume Mohawk», afferma lo scrittoremassone Joseph E. Bennett, FPS (1998),che lo chiama “il Tory più grande”,l’appellativo che, insieme a Lealista,veniva dato ai combattenti fedeli allaCorona. Non è possibile qui descriverele molte battaglie a cui Brant prese partein modo diretto o indiretto, ma il suonome è legato ad alcuni dei più noti efamigerati scontri della guerra rivoluzio-naria, negli anni tra il 1776 e il 1781,come l’assedio di Fort Stanwix,Oriskany, la valle del Wyoming, la valledel Mohawk e German Flats, CherryValley, Minisink-Port Jervis, il fiumeChemung e l’area di Elmira, Johnstown,Fort Plain, Fort Clyde, Fort Plank, lafrontiera occidentale. Fu in questoperiodo che diventò «un enigma dellastoria americana, sia sacra che profana.Su di lui sono stati scritti così tanti mitiche è difficile separare la verità dallafantasia. Anche se è uno dei personaggifavoriti dei giornali massonici da 150anni, molte storie sono prive di fonda-mento. In effetti sappiamo per certodella sua affiliazione massonica solo da60 anni» (Denslow 1983:90). Brant èentrato nella leggenda massonicasoprattutto per il cosiddetto “IncidenteMcKinstry”, che sembra sia accadutodurante la battaglia di The Cedars,presso Montreal, il 20 maggio 1776 eche fornisce lo schema per tutti gli altri.In quell’occasione il colonnellodell’esercito continentale McKinstry fu

Page 7: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

7

N° 17ferito due volte e preso prigioniero dagliindiani lealisti. Il suo coraggio lo fecedestinare al palo della tortura; era giàstato legato quando, in un momento didisperazione, McKinstry fece «il grandeappello mistico a un massone nell’oradel pericolo» (Denslow, 1983:103).Brant, che era presente, lo comprese, siadoperò per liberare il prigioniero e loportò di persona a Quebec, dove lo miseal sicuro in mano degli inglesi, che lorilasciarono. Sembra che Brant eMcKinstry restassero amici per tutta lavita e sappiamo che nel 1805 Brantvisitò la loggia Hudson #7 con il suoamico americano, chene faceva parte. Il notoautore de The Life ofJoseph Brant (1838),W. L. Stone, conobbeMcKinstry e riferì chequesti parlava semprecon gran calore del suobenefattore indiano.Si narrano almeno altridue episodi di clemenzamassonica, unoaccaduto presso WestPoint nel 1778 altenente JonathanMaynard, che aveva unsegno massonicotatuato sul braccio, e unaltro nel 1779, capitatoal maggiore JohnWood, quando Josephbruciò Minisink. Aquanto pare, inquest’ultimo caso,Brant interpretò male ilgesto massonico, checonsiste nell’alzare lebraccia in manieraimplorante, salvandoWood che non eramassone. A sentire il figlio di Wood,quando si accorse della verità, Brantaccusò il prigioniero di ipocrisia, ma poiaccettò la spiegazione che era stato unpuro caso. Secondo lo scrittore massoneHyden, mentre era prigioniero aNiagara, Wood entrò in una loggiamassonica militare inglese e Brant glifece da patrono consegnando per lui laquota di iniziazione.Il tenente Thomas Boyd, dei fucileri diMorgan, fu catturato in un’imboscata sulGenesee, nel 1779, mentre faceva partedella spedizione Sullivan contro i

villaggi irochesi. L’inizio della storia èquello consueto, ma non così la fine.Infatti Brant, liberato il prigioniero, se neandò, lasciandolo in mano al colonnelloJohn Butler o a suo figlio Walter, deifamigerati Ranger. Questi tentò di farsidare delle informazioni sul generaleSullivan e, quando Boyd si rifiutò diparlare, lo consegnò ai seneca, che lotorturarono a morte. I resti di Boydfurono sepolti con gli onori massonicidalla Loggia Militare #19.Il primo riferimento a storie di bianchisalvati da un indiano per via del segnalemassonico di disperazione è del 1660 e,

anche se Brant è uno dei protagonistiassoluti, storie simili sono riferite anchea Tecumseh, di cui non abbiamonessuna prova che fosse un Fratello, eman mano che la conquista dell’Ameri-ca continuava, a capi comanche, ute ecaliforniani. Denslow osserva che «senon attraversavi le pianure del Westsenza essere assalito dagli indiani, nondavi il segno massonico e non erisalvato, eri l’eccezione alla regola»(1983:54) e considera fondati l’episodiodi McKinstry e forse un altro riferito aBrant e una storia con un capo ute.

Possiamo dire che lo schema è general-mente fiabesco: l’eroe di turno incontralo spirito del luogo, l’indiano, chericonosce le sue conoscenze esoteriche elo salva, legittimando così la colonizza-zione. Una bella fiaba massonica che siaccomuna ai tentativi della massoneriadi trovare delle radici indigene all’Arte,definendo gli indiani “massoni naturali”.La fama di Brant è anche legata adalcuni dei peggiori massacri della guerrarivoluzionaria; nel 1809 il poetascozzese Thomas Campbell scrisse ilfamoso poema narrativo Gertrude ofWyoming, che poneva sconsiderata-

mente palme e fenicotteri nei montiAllegheny, si riferiva al “Mostro Brant”e faceva dire a un capo oneida: «Male-detto Brant! Lasciò di tutta la mia tribù /né uomo, né bimbo, né cosa vivente /no! Neanche il cane, che custodiva ilfocolare della mia casa / sfuggì quellanotte di sangue, sulla nostra pianura!».Nel Massacro di Wyoming del 3 luglio1778 i seneca e i Ranger del colonnelloJohn Butler avevano distrutto vari forti evillaggi della valle; poi i seneca avevanomassacrato i prigionieri sopravvissuti.Joseph Brant, però, non era neppure

Ufficiali inglesi e rappresentanti della Confederazione irochese di fronte a Johnson Hall, costruitanel 1755 da Sir William presso il fiume Mohawk.

Page 8: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

8

HAKOMAGAZINEpresente. La sua fama glifece attribuire un altrotremendo episodio, ilmassacro di Cherry Valley,l’11 novembre 1778, in cuii soldati, in minoranza esenza osare intervenire,avevano guardato dal forteil macello dei civili, in granparte donne e bambini, daparte di un gruppo diRanger e seneca guidati daWalter Butler e deimohawk di Brant. Gliscrittori massoni siaffrettano a sottolineare cheWalter, una figura contro-versa e spesso il cattivo dimolte storie dell’epoca,non era un massone comesuo padre e che era lui alcomando.Comunque sia, la guerra fupersa e i Lealisti bianchi eindiani costretti a ritirarsi inCanada. Brant ottenne circa ventottomi-la kmq. in Ontario, dove, nel 1784,condusse oltre 1.800 mohawk e altriindiani lealisti e diede vita alla riserva diGrand River. Continuò a fare politica,cercando di creare una grande confede-razione indiana che riempisse il progettoinglese di costituire uno stato indianocuscinetto. Fallita questa idea nella pacedi Parigi, si adoperò per fomentare unaribellione presso gli indiani della valledell’Ohio nel 1792-93. Infine si dedicò aun lungo braccio di ferro con le autoritàcanadesi per ottenere titolo esclusivosulla terra di Grand River, recandosi dinuovo a Londra. Favorì inoltre l’occu-pazione parziale della riserva da parte diagricoltori bianchi che avrebberodovuto, con la loro vicinanza, fornire unesempio di progresso ai suoi indiani einsegnar loro l’agricoltura con l’aratro.Le sue idee gli scatenarono controgrande animosità da parte di altrefazioni. Continuò a curare i suoi interessireligiosi, traducendo in mohawk testisacri e facendo costruire una chiesapresso Brantford, il villaggio dell’Onta-rio che prende il suo nome. Qui JosephBrant possedeva un palazzo a due pianidove viveva servito da numerosi schiavicome un piantatore della Virginia (inquesto periodo gli irochesi avevanospesso dimore migliori di quelle deibianchi), con abiti di seta ornati di

frangia d’oro e altri oggetti di lusso.Ebbe tre mogli: le prime due morironodi tubercolosi, la terza era figlia diun’irlandese e di un potente capo delclan della Tartaruga. Educò i figli comedei signori, ma ebbe pessimi rapporticon Isaac, un alcolizzato violento che ungiorno lo aggredì e in seguito morì diinfezione per la ferita riportata nella lottacon suo padre.In Canada Brant continuò anche la suaattività massonica come membro dellaloggia Barton #10 (ora #6), che eracomposta in gran parte da veteraniinglesi e in particolare da molti Rangerdi Butler; in seguito servì come maestrodella #11 a Mohawk Village, riserva diGrand River. Alla morte di Joseph nel1807 la vedova, secondo l’uso irochese,fece eleggere il figlio, John Brant, capoprincipale di guerra delle Sei Nazioni,anche se la Confederazione irochesenon esisteva più. John servì gli inglesinella guerra del 1812, a cui partecipòanche Tecumseh. Un suo commilitone eamico, il capitano Kerr, nipote di sirWilliam Johnson, sposò sua sorellaElizabeth e i loro eredi continuarono asposarsi tra loro intrecciando sempre piùi destini delle due famiglie. Fu John chein Inghilterra difese la memoria delpadre contro il poeta Campbell; egli fuiniziato nel 1815 circa nella UnionLodge #24, di cui diventò segretario.

Morì di colera asiatico nel 1832, pocotempo dopo la sua elezione al parlamen-to del Canada Superiore.Secondo l’autorevole Storia dellaMassoneria in Canada del 1899 diRobertson, la tomba di Joseph Brant sitrovava sul lato sud della vecchia chiesaa Mohawk Village, circondata da unaringhiera di ferro. La volta originale inlegno venne sostituita da una di pietranel 1850 e il servizio religioso per ilrestauro fu seguito da molte persone,compresa la Fratellanza massonica diBrantford. Nel 1879 la tomba vennedissacrata da un medico con i suoistudenti, ma il cranio e la maggior partedelle ossa furono recuperati. Sul sacello,che contiene anche i resti del figlio John,è scritto: «Questa tomba fu eretta inmemoria di Thayendanega o capitanoJoseph Brant, capo principale e guerrie-ro delle Sei Nazioni, dai suoi sottoposti,ammiratori della sua fedeltà e attacca-mento alla Corona Britannica, nato sullerive del fiume Ohio, 1742, morto aWellington Square, U.C. 1807». Nel1886 il governo canadese fornì tredicicannoni di bronzo per fare una statuaeroica, che fu inaugurata il 13 ottobredello stesso anno. La base di pietra erastata posta dal consiglio delle SeiNazioni.Un autore sostiene che Brant nonavrebbe mai potuto essere un alleato

Lo stemma dei carpentieri orna la sala della corporazione dove fu stesa la Dichiarazione diIndipendenza a Philadelphia nel 1776.

Page 9: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

9

N° 17

Bibliografia essenzialeThompson Kelsay I., Joseph Brant, 1743 -1807, Syracuse, NY, 1984; Calloway C. G.,The American Revolution in Indian Country,Cambridge, MA, 1995; Denslow W. R., Free-masonry and the American Indian, MissouriLodge of Research #32, 1983; Bennett J. E.,Joseph Brant the Greatest Tory, http://www.freemasonry.org/psoc/joseph.html;Marshall J. R., Jr., Chief Joseph Brant - Mo-hawk, Loyalist and Freemason, http://www.earlyamerica.com/rewiew/1998/brant.html.

Nato nel 1740 da padre scozzese e madre mezzosangue franco-spagnola e creek appartenente all’importante famiglia Wind,Alexander McGillivray ricevette un’istruzione classica dallo zio pa-terno, un prete presbiteriano, ma tornò dal popolo di sua madre,dove raggiunse una posizione preminente. Assunse un tenore divita degno del suo rango indiano aristocratico, con un costante se-guito di servi e parecchie mogli e, alla deposizione di Oconostota,diventò capo supremo dei creek, con un’influenza assoluta anchesui loro alleati, i seminole e i chickamaugas, mettendo in campooltre 10.000 guerrieri.Durante la Rivoluzione parteggiò per gli inglesi e la Georgia, pervendetta, gli confiscò le terre entro i suoi confini. Questa azionepeggiorò solo le scorrerie contro i coloni: dopo la rivoluzione McGil-livray si alleò con gli spagnoli della Florida, guidando la guerriglialungo il fiume Cumberland. Gli Stati Uniti gli offrirono la pace invi-tandolo a New York nel 1790. Egli si recò a parlare con GeorgeWashington con un seguito di 28 capi principali e ricevette la restitu-zione di gran parte delle terre creek, centomila dollari di risarcimen-to e la nomina a maggiore generale dell’esercito americano in cam-bio della pace. McGillivray, invece, che era già colonnello britannicoe generale spagnolo, riprese la guerriglia antiamericana fino allasua morte, sempre abile a fare i suoi interessi e quelli del suo popo-lo, giocando le potenze europee l’una contro l’altra. Non sappiamoquando ricevette i suoi gradi massonici, ma venne sepolto con fu-nerale massonico nel 1793 a Pensacola, Florida. È ricordato so-prattutto per la sua crudeltà e la sua doppiezza diplomatica. Il gene-rale americano Robertson disse di lui: “Gli spagnoli sono dei diavoli,e il più grande tra loro è il mezzo spagnolo, mezzo francese, mezzoscozzese e tutto mascalzone creek, McGillivray” (fonte: W.R. Denslow).

Alexander McGillivraydegli americani: «Per Brant, essipuzzavano di terra e letame, lui era piùabituato alle scarpe con fibbie e alprofumo di colonia. È difficile, comun-que, immaginare un altro nativoamericano che abbia tratto così tantoprofitto dalla Guerra Rivoluzionaria»(Marshall 1998). Bennett, invece, haun’opinione ben diversa: «Agli occhidella nostra grande Fratellanza, JosephBrant fu un massone di grande statura eche siamo orgogliosi di ricordare comeun degno fratello, senza riserve» (1998).La fama di Brant nel giro di circa unsecolo passò da quella di Mostro, aquella di Nobile Selvaggio anche negliStati Uniti, tramite l’opera del nipote dialcuni sopravvissuti di Cherry Valley, W.W. Campbell (omonimo del poeta),dell’importante storico William L.Stone, che si fece dare dalla vedova lacorrispondenza di Joseph, e del granderaccoglitore di dati storici, Lyman C.Draper. Così, fin dal 1879 Joseph eradiventato “Un capo di portamentomaestoso / con fronte regale e occhioguerriero / con anima che osa e soppor-ta, /che mantiene con proposito fermo esicuro / la causa del popolo e dellapatria” (Thompson Kelsay 1984:656).Joseph diventò un ufficiale e gentiluomobritannico e un guerriero diplomaticoirochese, un suddito leale, l’apostolodella clemenza che aveva posto il suosegno sul grembiulino delle spaventatescolarette di una scuola di campagnasalvandole dalla furia dei suoi e avevaaiutato tanti prigionieri, anche in luoghidove non poteva essere stato. D’altrondenon era stato lo stesso Joseph a negareche mohawk significasse “cannibale”,un appellativo che gli irochesi orientalisi erano ben meritati nelle guerre controi moicani alla fine del XVII secolo?

Giuramento segreto di fedeltà agli Stati Uniti firmato nel 1790 a New York da Mc-Gillivray che, con esso, diventava brigadiere generale e agente creek per il governoamericano. Questa nomina gli diede anche il monopolio del commercio creek con iporti statunitensi, mentre egli giocava Stati Uniti contro Spagna.

Page 10: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

10

HAKOMAGAZINE

Sopra: Ely S. Parker in divisa di colonnello dell’Unione.

Page 11: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

11

N° 17

Pierre Bricou

Il 9 aprile 1865 il generale Lee, coman-dante in capo dell’Esercito della VirginiaSettentrionale, firmava ad Appomatox laresa incondizionata della Confederazionesudista. Secondo il generale HoracePorter, uno dei principali membri dellostaff di Ulysses S. Grant, comandante incapo dell’esercito nordista, il colonnelloEly S. Parker fu scelto per la redazionedella bozza di documento a causa dellasua calligrafia eccellente. Nella suadettagliata descrizione della resa, Porterricorda la sorpresa di Lee al vedere ilseneca: «[Lee] non mostrò il minimocambiamento di lineamenti durante lacerimonia [di presentazione dello staff diGrant, N.d.T.] finché non gli vennepresentato il colonnello Parker del nostrostaff. Parker era un indiano purosangue eil capo regnante delle Sei Nazioni.Quando Lee vide i suoi lineamenti e ilcolore olivastro della pelle, mostròevidente sorpresa e i suoi occhi restaronosu di lui per parecchi secondi. Nessunosapeva che cosa gli passasse per lamente, ma una supposizione naturale èche dapprima avesse scambiato Parkerper un negro e fosse assai stupefatto ditrovare che il comandante degli esercitidell’Unione avesse uno di quella razzanel personale del suo staff» (Porter 1882,in Hauptman 1995:182). Compreso il

suo errore, subito Lee strinse la manoall’indiano commentando: “Sono felicedi vedere un vero americano”; al cheParker rispose: “Siamo tutti americani”(Largent 1996:54). Parker passò poi aredigere la bozza di dichiarazione di resain un registro i cui fogli, inframezzati dicarta carbone, avrebbero servito dacopie. Il colonnello Bowers avrebbedovuto preparare la copia finale adinchiostro per la firma dei comandanti,ma era così emozionato che lasciòquesto compito a Parker. Dopo la firmaParker pose con noncuranza in tasca unacopia della bozza originale di Grant che,diventato Presidente, firmò in seguitocome autentica, rendendola uno deipezzi favoriti dell’eredità della famigliaParker. Chi lo avrebbe mai predetto aEly, lo scolaretto che lottava con lalingua inglese così infelicemente daabbandonare frustrato la scuola?Ely S. Parker nacque nella riservaseneca di Tonawanda, nello stato diNew York nel 1828. Suo padre, il capoWilliam Parker, o Jonoestowa, avevaservito con gli americani nella guerra del1812; sua madre, Elizabeth Johnson oGaoutgwattwus, discendente da unaprigioniera urone, era la figlia di JimmyJohnson, un nipote dell’oratore senecaRed Jacket (“Giacca Rossa”) e principa-le discepolo del profeta seneca Handso-me Lake (“Lago Maestoso”), fondatore

della religione della Lunga Casa tutt’orapraticata, imparentato anche coi Parker.La famiglia aveva assunto il nomeParker, anglosassone per eccellenza, daquello di un ufficiale inglese prigionieroadottato nella tribù ai tempi del nonno.Fin da subito il neonato si trovò preso tradue mondi: il suo nome infantileHasanoanda, variamente tradotto come“Viene in Prima Fila” o “Nome diComando” (questo nome fu poiabbandonato per il nome da capo diDonehogawa, “Colui che Tiene la PortaAperta”, N.d.T.), fu associato con ilnome europeo Ely Samuel Parker, in cuil’insolito Ely (pronunciato Ili), derivavadal nome di un missionario battista, ElyStone. Istruito alla scuola di Stone, ilbambino Ely trovò l’inglese cosìtremendo da abbandonare la scuola adieci anni per andare nella riserva delleSei Nazioni in Ontario, Canada, aimparare la scultura in legno. A tredicianni, però, sentendo nostalgia, tornò acasa. Durante il viaggio venne preso ingiro per il suo inglese rudimentale dadue ufficiali e questo episodio lo segneràper la vita. Infatti una volta ripresa lascuola si distinse tanto nello studio davincere una borsa all’Accademia Yates.Appartenendo a una famiglia aristocrati-ca il ragazzo si trovò ben prestoimmischiato negli affari tribali, inparticolare nel tentativo di recupero delle

La storia di Ely S. Parker, capo irochese, ingegne-re, generale, massone di alto rango e commissarioagli Affari Indiani.

L’indiano del Presidente Grant

Massoni e nordisti

Page 12: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

12

HAKOMAGAZINEterre vendute dai seneca nelcorso di tutta una serie di trattatifirmati da capi non autorizzati.La vendita fraudolenta e icontratti con firme false eranostati fatti nell’interesse dellafamigerata immobiliare OgdenLand Company e dei suoisostenitori al governo dellostato di New York. Comemembro di una delegazione aWashington, il diciottenne Elyfece una tale impressione per lasua figura imponente e lestraordinarie doti oratorie, che ilPresidente Polk lo invitò a cenaalla Casa Bianca, dando cosìinizio alle sue frequentazionipresidenziali.Due anni prima Ely avevaavuto un altro incontro difondamentale importanza,quello con Lewis HenryMorgan che diventerà il “padre dell’an-tropologia americana”. Morgan,avvocato e antropologo autodidatta,aveva fondato con altri amici un circololetterario, il Nodo Gordiano, poievolutosi in una società segreta di tipomassonico, il Grand Order of theIroquois (1842-47). In parecchie cittàdello stato di New York giovani colti,organizzati in capitoli, con lo scopo dipreservare le antichità degli irochesi efarne apprezzare la cultura, si travestiva-no da indiani e leggevano saggi sulleloro scoperte e riflessioni. I membri, tracui indiani veri come Ely S. Parker,visitavano le riserve seneca e onondaga,cercando di ricostruire la storia e ilfunzionamento della famosa, madefunta, Lega degli irochesi. Nellostesso tempo appoggiavano legalmentee politicamente gli irochesi nellarivendicazione delle terre perdute. Fugrazie all’appoggio di Morgan cheParker entrò nella prestigiosa CayugaAcademy ad Aurora, ma il suo tentativodi entrare ad Harvard nel 1847 fallì. Nel1851, grazie alla collaborazione dellafamiglia Parker e altri capi, usciva illibro di Morgan, The Haudenosaunee (oLa lega degli irochesi), fondamentalenon solo per l’antropologia americana,ma anche per quella marxista e femmi-nista.Parker, intanto, studiava legge presso ilprocuratore distrettuale e subagenteindiano William P. Angel, ma la sua

carriera venne troncata quando il suopatrono decadde dal favore del domi-nante Partito Democratico. Poco dopo,gli venne rifiutata l’ammissioneall’Ordine degli avvocati perché, inquanto indiano, non era cittadinoamericano. Non tutti però erano cosìschizzinosi: nel 1847 Parker fu accettatodalla loggia #88 di Batavia, N.Y. esuccessivamente venne affiliato allaValley Lodge #109, della stessa città.Nemmeno gli ingegneri trovarono nullada ridire: anche se non è certo che abbiacompiuto studi specifici presso ilRensselaer Polytechnic Institute, egliacquisì pratica sul campo, lavorandoall’estensione del canale della GeneseeValley e a miglioramenti dell’Erie Canal.Nel 1851, a 23 anni, diventava caposeneca come Donehogawa e, nel 1853,il governatore dello stato di New York loriconosceva principale rappresentantedella confederazione irochese comeCapo delle Sei Nazioni, un titolo nontradizionale che già era stato detenuto daJoseph Brant, ma molto importantepoliticamente. Grazie a tale caricaParker riuscì infine a conservare trequinti della riserva Tonawanda, dopouna serrata contrattazione con il governofederale. Intanto la sua carriera diingegnere e quella di massone procede-vano spedite ed egli fu costretto acambiare più volte residenza. Nel 1851era stato esaltato al Royal Arch pressol’Hamilton Chapter #62, R.A.M. di

Rochester, N.Y. e, dopo essere partitodall’Illinois, divenne il primo gransacerdote del Jo Daviess Chapter #51,qui servendo dal 1859 al 1861. La suapetizione per gli ordini di cavalieratovenne accolta nel 1853 dalla MonroeCommandery #12, Cavalieri Templari diRocherster, N.Y.; nel 1855, ricevette igradi criptici nel consiglio dei Reali eSelezionati Maestri ad Elmira, N.Y. e nedivenne membro onorario. Nel 1858 aGalena, Illinois, divenne uno deifondatori e primo maestro della Miner’sLodge #273. Anche se composta di soli50 membri, questa loggia diedeall’esercito dell’Unione, durante laguerra di secessione, alcuni generali.Oltre a Parker, J. A. Rawlings, poiministro della guerra, W. R. Rowley, poidello staff del generale Grant e J. C.Smith, che fu innalzato nella loggia edesaltato nel capitolo da Parker e divennepoi gran maestro dell’Illinois. Nel 1873il generale Smith, allora maestro dellaMiner’s Lodge di Galena, inaugurò undipinto per la sala della loggia in onoredi Parker, a cui si riferiva sempre comeal “mio padre massonico”. Era presenteanche J. A. Rawlings, ministro dellaguerra.Nel 1860, intanto, Parker si era dimessodalla loggia di Galena per diventare ilprimo maestro della Akron Lodge #527,ad Akron, New York, di cui restòmembro fino alla morte avvenuta nel1895. Fu gran rappresentante della

Page 13: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

13

N° 17Grand Lodge dello Iowa presso laGrand Lodge dell’Illinois e gli vennededicata la Ely Parker Lodge #1002 diBuffalo, N.Y. ancora funzionante. LaEly Parker Council #60 R.&S.M. diGalena, nata nel 1873 e ora sciolta,assunse il suo nome (Denslow1983:147-48).In un famoso discorso tenuto a unbanchetto dei Cavalieri Templari aChicago nel 1859, Parker avevaespresso bene, da indiano, come laMassoneria l’avesse accolto senzapregiudizio: «[…] Dove andrò quandol’ultimo della mia razza se ne saràandato per sempre? Dove troverò casa eamici quando si sarà estinto l’ultimofuoco del consiglio? Dissi, busserò allaporta della Massoneria e vedrò se larazza bianca mi riconosce, come fecero imiei antenati quando eravamo forti e ilbianco debole. Bussai alla porta dellaLoggia Blu e trovai la fratellanza intornoal suo altare. Mi sono inginocchiato difronte alla grande luce nel capitolo e hotrovato compagnia sotto l’Arco Reale.Sono entrato nel commendariato e hotrovato i valenti Signori Cavalieridesiderosi di prendere le mie difesesenza badare a razza o nazione. Sonoandato oltre. Mi sono inginocchiato allacroce del mio Salvatore e ho trovato lafratellanza cristiana, la coronante carità

del legame massonico. Sono felicissimodi incontrarvi nei gran consigli di questariunione e sedere con voi a questo tavolodi festa per condividere saluti e ospitali-tà. Sono sicuro che quando verrà la miaora e seguirò i passi della mia razzadipartita, gli amici massoni si raduneran-no intorno alla mia bara e lascerannocadere sulla mia tomba solitaria l’acaciasempreverde, dolce emblema di unincontro migliore. Quando la mia razzascomparirà da questo continente, ho lasperanza consolante che la nostramemoria non perirà. Se le gesta dei mieiantenati non vivranno nella storia, laloro memoria resterà nei nomi dei vostrigrandi laghi e fiumi, delle vostre cittàgrandi e piccole e richiamerà ricordialtrimenti dimenticati» (Denslow1983:143-44).Nell’aprile del 1861 scoppiava ufficial-mente la guerra di secessione con ilcannoneggiamento confederato di FortSumter. Seguendo il suggerimento degliamici nordisti, la famiglia Parker tentò diarruolare due suoi membri, Ely e suofratello Newton. Ely si recò addiritturaad Albany, la capitale dello stato di NewYork, e si offrì di mettere insieme unreggimento irochese, ma ricevette unfermo rifiuto; il governatore affermòinoltre di non volere indiani tra iVolontari di New York. Rivoltosi al

Segretario di Stato Seward offrendo isuoi servigi all’esercito come ingegnere,Parker ricevette una brusca risposta: «Lalotta dev’essere sistemata dai bianchisoltanto. Vada a casa, coltivi la suafattoria e noi sistemeremo i nostriguai senza l’aiuto indiano» (Largent1996:58). Tacciato oggi da molti autoridi razzismo, il rifiuto iniziale dei nordistidi usare gli indiani in guerra aveva dellegiustificazioni: troppo recenti erano gliorrori delle guerre indiane nell’Estsicché le autorità temevano che i nativipotessero darsi a quelle che, all’epoca,quando la frontiera era ormai lontanageograficamente, erano ritenute atrocitàinammissibili. Non tutti gli stati nordistisi comportarono allo stesso modo: ilKansas non ebbe problemi ad arruolareindiani e così il Wisconsin o la Pennsyl-vania. Le atrocità avvennero in almenodue occasioni: quella degli indianisudisti della Legione Thomas e quelladei reggimenti indiani del corpod’armata sudista di Pike alla battaglia diPea Ridge. Tuttavia le lettere di NewtonParker raccontano anche di atrocitàcommesse dai bianchi: nel 1864 scrissedi come il suo amico Arnold Zanette, untenente alle salmerie non indiano dellacosiddetta Compagnia Tuscarora,venisse catturato e torturato a morte daisudisti. A questo proposito, nella

“Resa ad Appomatox” di Tom Lovell. Il colonnello Parker, secondo da destra, è raffigurato in piedi dietro a Grant, mentre ilgenerale Robert E. Lee firma la resa.

Page 14: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

14

HAKOMAGAZINEpolemica su Pea Ridge, a un certo puntovennero suggeriti come possibilicolpevoli addirittura i soldati nordisti diorigine tedesca!Il cattivo andamento iniziale dellaguerra, comunque, ammorbidì l’atteg-giamento dello stato di New York e, nel1862, fu formato il 132mo Volontari diFanteria dello Stato di New York, checomprendeva anche 25 irochesi di varieriserve; la maggior parte della Compa-gnia D era composta da indiani etedeschi-americani. Gran parte delreclutamento era stato fatto dal capotuscarora Cornelius C. Cusick e per ciòla Compagnia D fu nota come “Compa-gnia Tuscarora”. In questa servì comesergente Newton “Newt” Parker, fratellodi Ely, che partecipò a gran parte deicombattimenti e che ci ha lasciato unapreziosa serie di lettere che dimostranocome nell’esercito non ci fosse alcunsentimento razzista contro gli indianiarruolati e come fiorissero grandiamicizie interrazziali. Anche le lettere diEly dimostrano la stessa cosa, ma questoParker più famoso non vide molto dellaprima linea. A Galena, infatti, nel 1860,Ely aveva fatto un altro incontro fatale:quello con l’ex ufficiale e, all’epoca,impiegato in un negozio di finimenti percavalli, Hiram Ulysses Grant (Ulysses S.Grant in seguito a un errore di unburocrate di West Point), che sarebbediventato comandante dell’esercitonordista, Presidente degli USA, suoamico e protettore. Fu così che, nel1863, manovrando le sue amicizie,riuscì a ottenere la nomina a capitano delgenio presso la Settima Divisione, 17mo

Corpo d’Armata, e divenne quasi subitomembro dello staff personale delgenerale Grant. Come capo di paceseneca avrebbe dovuto lasciare l’incari-co, ma la tribù derogò dalla regolatradizionale perché non era una guerracontro altri indiani. Dato lo stato dellerelazioni tra irochesi e stato di NewYork, comunque, non era tanto ilpatriottismo a far arruolare i membridelle Sei Tribù: Newton Parker si eraarruolato soprattutto per bisogno disoldi; per Ely, probabilmente, la spintavenne data dal fatto che, con la fine delleguerre indiane nell’Est, era impossibileper un maschio perseguire la carrierasociale indigena guadagnando onorivirili. Così molti, non potendo farealtrimenti, combattevano nell’esercito

altrui (cfr.HAKO 16).La strategicavittorianordista aChattanooga,Tennessee,proiettò Grantin cima allascala dicomando eParker salìcon il suoprotettore,diventandonoto come“l’indiano diGrant” o “ilgrandeindiano” oanche“Falstaff”, pervia della sua corporatura. «Anche secome seneca aveva dovuto affrontare ilpregiudizio per molta parte della suavita, Parker aveva una mente ben pocoaperta rispetto ai meridionali, special-mente gli afro-americani, riflettendo unpregiudizio tipico di molti soldatidell’Unione» (Hauptman 1995:178-79).Nelle sue lettere alla sorella osservavache i contadini meridionali non viveva-no bene come i seneca a Tonawanda,(peraltro un fatto vero), e che neidintorni di Chattanooga viveva solo“spazzatura bianca” che sapeva amalapena l’inglese e aveva una ciecainfatuazione per i confederati. In altrezone - aggiungeva - i neri del sud oraoccupavano le grandi case padronali,dopo aver trasferito i bei mobili in legnopregiato nelle loro capanne ed “enormifanciulle decrepite” indossavano gli abitiun tempo appartenuti alle loro padronebianche (Hauptman 1995: 179). Puressendo uomo di mezzi economicilimitati e spesso pieno di debiti, ilcapo seneca, come tanti altri indiani,si identificava più con i piantatorisudisti che con i “poveri bianchi” o ineri del sud.Anche sugli indiani Ely condividevamolte delle idee dell’epoca: comeabbiamo già visto nel discorso diChicago, Parker credeva che gli indianifossero condannati a scomparire. Eglicredeva però anche a un mito, quelladella superiorità irochese e del cosiddet-to “impero” irochese, costruito per

ragioni politiche dagli inglesi edavallato, per le stesse ragioni, da politicie antropologi irochesi e americani e davari storici fautori dell’espansionismoamericano. In un discorso a Oswegoricordava: «La storia del nostro paese eil progresso della nostra epoca sembranodestinare la razza indiana all’annulla-mento certo. La storia della mia stessarazza, la Confederazione irochese,conferma questa teoria. Rispettando gliirochesi, la storia e la tradizione sonod’accordo nell’assegnare loro unaposizione superiore tra gli indiani diquesto paese. Come consiglieri supera-vano in saggezza, previdenza e pruden-za, tutte le tribù intorno a loro. Comeguerrieri, la grandezza del territorio cheavevano come tributario è la prova dellaloro prodezza e abilità bellica. C’è statoun tempo in cui avevano più territoriotributario sotto il loro dominio di quantone abbracciassero i tredici stati originariche per primi composero gli Stati Uniti.Si estendeva dall’Atlantico al Mississip-pi e dalla Baia di Hudson al Golfo delMessico» (Denslow 1983:145-46). Unbel mito dell’impero romano indianoscomparso da proporre ai successori, gliStati Uniti.Anche come primo nativo americanonominato Commissario agli Affariindiani, dopo l’elezione di Grant aPresidente nel 1868, egli condividevaopinioni diffuse nei circoli governati-vi e riformatori: «Il Board of IndianCommissioners [un’agenzia riformista

Ulysses Simpson Grant in divisa da generale nel 1865 a City Point.

Page 15: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

15

N° 17

BibliografiaDenslow W. R., Freemasonry and the Ameri-can Indian, Missouri Lodge of Research, 1983;Largent F. B. jr, Ely Parker, “Iroquois Chiefand Union Officer”, in America’s Civil War,settembre 1996; Hauptman L. M., Between TwoFires. American Indians in the Civil War, NewYork, NY, 1996; Prucha F. P., The Great Father,The United States Government and the Ameri-can Indians, Lincoln, NE, 1986; Brown D.,Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mila-no, 1972.

consultiva molto influente, N.d.T.] nelsuo primo rapporto raccomandava senzaequivoci: “Il sistema dei trattati dovreb-be essere abolito”. I più alti funzionarigovernativi erano d’accordo con iriformatori. Il Commissario per gliAffari Indiani Ely S. Parker, che avevauna lunga carriera di appoggio ai dirittidei seneca, a cui apparteneva, dichiaròsenza mezzi termini nel 1869 che ilsistema dei trattati non doveva piùcontinuare. Egli considerava gli indianisotto tutela del governo; il loro titolo allaterra per lui era “un semplice titolo dipossesso” e condannava la proceduradei trattati perché dava alle tribù un’ideafalsa di un’indipendenza nazionale. “Ètempo, diceva, che quest’idea siascacciata e il governo cessi la farsacrudele di trattare in questo modo i suoitutelati (ward) inermi e ignoranti”»(Prucha 1986: 164). Il sistema deitrattati, comunque, non cadde vittimadel Presidente Grant e della sua cerchia,ma di un oscuro codicillo all’interno diuna lotta di potere al Congresso nel1871.Il periodo della Presidenza Grant è notoper la cosiddetta Politica di Pace neiconfronti degli indiani; paradossalmente,però, fu marcato da una lunga serie diguerre indiane, dato che i riformisti chela promuovevano non erano in grado dirimuovere le cause del conflitto.Nonostante Parker fosse favorevole anominare, come agenti indiani, ufficialidell’esercito ed esponenti delle chiese, inparticolare i quaccheri, per combattere lanota corruzione dell’Ufficio AffariIndiani, da sempre bottino dello spoilssystem elettorale, questa politica duròpoco e ben presto gli agenti vennerolottizzati tra le varie denominazionireligiose, segnando il passaggiodefinitivo dell’Ufficio in mani civili.Data la situazione, comunque, ipromotori della Politica di Pacesvilupparono un modus vivendi conl’esercito e il Commissario Parker,all’inizio del suo incarico, parlava di“perfetta comprensione” tra i funzionaridel Ministero della Guerra e l’UfficioAffari indiani. Egli riassunse la politicadel governo nei seguenti termini: «[agliindiani] dovrebbero essere assicurati idiritti legali; dovrebbero essere collocati,ove possibile, in riserve; assistitinell’agricoltura e le arti della vita civile;e se gli indiani non riuscissero o

rifiutassero di andare a vivere in luoghipermanenti forniti per loro uso, dovreb-bero essere soggetti al controllo e allasupervisione delle autorità militari, datrattare come amici o ostili a secondadelle circostanze» (Prucha 1986:167).La carriera di Parker sembrava tutta indiscesa: nel 1867 aveva sposato MinnieOrton Sackett, una ragazza della buonasocietà bianca di Washington e iltestimone di nozze era stato lo stessoGrant, che aveva anche accompagnatola sposa, orfana, all’altare. Nonostanteoccasionali maleducati, la coppia eraaccettata nei circoli che contavano dellacapitale. La prova della politica, però(perché questo significava la nomina aCommissario nel 1869) fu troppo perParker. La buona volontà, il fatto chegestisse bene la delegazione SiouxOglala e Brulé guidata da Nuvola Rossae Coda Macchiata e, probabilmentescongiurasse una guerra riuscendo a fargiungere a tribù affamate le provviste,saltando i passaggi burocratici, non lomisero al riparo dagli attacchi. Diede ilvia un presunto amico, il mercante e

missionario William Welsh, capo delpotente Board of Indian Commissioners,che sui giornali lo accusò di corruzione edi non essere adatto al compito inquanto “appena uscito dalla barbarie”,alludendo alla sua origine indiana.Benché in privato ammettesse di aver avolte agito con leggerezza, Ely ufficial-mente negò tutte le accuse con veemen-za; in realtà il suo crimine era statoignorare il Board. La polemica provocòun’inchiesta di fronte alla Camera deiRappresentanti, in cui Parker alla fine fuassolto da tutte le accuse. Tuttavia, datoche la consultazione del Board eradivenuta obbligatoria riducendo i suoipoteri e dato che si sentiva tradito daGrant che non gli aveva fornito tuttol’appoggio previsto, Parker diede ledimissioni nel 1871. Il Presidente si eradefilato per non essere coinvolto in unaltro degli innumerevoli scandali del suomandato, ma è certo che Parker era tra isuoi impiegati più onesti. Lasciato ilservizio, Ely si mise a giocare in Borsaaccumulando una fortuna e perdendolain pochissimo tempo nel famigeratoPanico del 1873-75. Tentò di riprenderela professione di ingegnere, ma scoprì diaver perso i contatti, così nel 1876 fucostretto a lavorare come impiegato dibasso livello nel Dipartimento di poliziadi New York City, aiutato economica-mente dagli ex commilitoni e i fratellimassoni.Malato di cuore e di diabete, Parkermorì nel 1895 e fu sepolto con gli onorimilitari, anche se, in quell’occasione,nessuno gettò l’acacia sulla sua tomba.Furono invece deposte le stringhe diwampum, simbolo del suo ufficio dicapo, mentre le donne, secondo l’usoirochese, decidevano tra i sussurri chidoveva essere proposto come successo-re. Il corpo fu nuovamente sepolto nel1897 presso i resti del suo parenteGiacca Rossa a Buffalo.

Coda Macchiata. Foto di A. Gardner,Washington, DC, 1872.

Page 16: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

16

HAKOMAGAZINE

Flavia Busatta

Una delle figura unanimemente ritenutetra le più infami della storia del West èJohn M. Chivington, il macellaio diSand Creek. Il suo personaggio haispirato numerosi film della Hollywooddell’Era del Vietnam - il più famoso è“Soldato Blu” - ed è un luogo comunein ogni articolo o discussione che vogliadenunciare lo sterminio degli indianid’America. Il personaggio è, dunque,uno dei cavalli di battaglia di quanti,nativi americani e bianchi, cercano diequiparare la tragedia indiana all’Olo-causto (Shoah) ebraico. Ma l’assunto èerrato; benchè nella storia umanamassacri, etnocidi e genocidi si sianospesso ripetuti, l’Olocausto ha in sècaratteristiche peculiari che non sonocondivisibili con altre stragi e questo nefa, fino ad oggi, un unicum con buonapace con quanti cercano di fare di ognimassacro un fascio.Come scrive J. Jay Myers nel saggioThe Notorious Fight at Sand Creek(1998:43):«La maggior parte di coloro chescrivono sull’azione di Big SandyCreek (in genere chiamata Sand Creek)affermano che i volontari “da 100giorni” di Chivington, frustrati e assetatidi sangue, attaccarono il pacificovillaggio cheyenne di Black Kettle e deiloro amici arapaho senza preavviso. In

genere leggiamoche caricaronocome impazziti etravolsero ilvillaggio comeun’orda selvaggiadi indisciplinatisgozzatori.Tuttavia, è vero chemassacrarono,torturarono,scalparono emutilaronoorrendamente icorpi delle lorovittime, di cui circai due terzi eranodonne e bambiniindifesi?». Egli sichiede ancheperché, malgrado ilprocesso e ladestituzione, « la gente del Coloradoaccettò il colonnello Chivington, fuorgogliosa di vivere al suo fianco, loonorò dando il suo nome a una città - ecerto non fece tutto questo solo perchél’ex ministro metodista era stato un eroedella Guerra Civile».Possiamo anche pensare che tutti gliabitanti del Colorado fossero deglisfegatati razzisti, ma è improbabile cheanche le autorità, sempre sensibili airichiami della politica, si “sputtanassero”così, soprattutto dopo che il Colonnello

era stato censurato con disonore dalCongresso e il suo nome vituperato intutte le storie del West.John M. Chivington nacque in Ohio nel1821 da una famiglia di contadini.Rimasto orfano a cinque anni, ricevetteun’educazione approssimativa finché,ventenne, si sentì spinto verso ilmetodismo. Fu ordinato nel 1844 epresto cominciò la sua carriera diministro accettando qualunque destina-zione a cui la congregazione lo destinas-se: emigrò in Illinois nel 1848 e in

l colonnello Chivington, massone, stereotipo del massacrato-re razzista di indiani, ma anche ardente antischiavista e mis-sionario tra i wyandot, è uno dei personaggi più sconcertantidel West.

Eroe e macellaio

Predicatori combattenti

Il colonnello John M. Chivington.

Page 17: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

17

N° 17Missouri l’anno seguente. Chivingtonera un predicatore di frontiera checreava delle comunità, sovrintendevaalla costruzione delle chiese e spessofungeva da “sceriffo” di fatto. Nel 1853egli partecipò alla spedizione missiona-ria metodista presso gli indiani wyandotnel Kansas, una strana destinazione perun futuro massacratore di indiani.Dal 1650 i wyandot erano noti aifrancesi come petun e uroni; un gruppodi essi, per sfuggire all’espansionismoirochese del XVII secolo, si trasferì nellaregione dei Grandi Laghi, nella zona diMichilimackinac, unendosi agli ottawadei quali rimasero alleati per un secolo,pur restando nella zona di influenza deiforti commerciali francesi controinglesi e irochesi. Intorno alla metàdel 1660 i gesuiti aprirono la missionedi Chequamegon presso i wyandot econtinuarono la loro opera fino al 1774.La guerra rivoluzionaria e il successivoconflitto tra rifugiati lealisti e ameri-cani divise i wyandot, una parte deiquali combattè con Tecumseh, altri, iSandusky Wyandots, parteggiaronoper gli americani. La fine del commerciodelle pellicce a est e la colonizzazioneeuropea dell’Ohio spinsero gli indiani apassare all’economia di fattoria e adavvicinarsi numerosi alla religione deibianchi. Il posto lasciato libero daigesuiti fu preso dai presbiteriani, ma fusolo dopo la predicazione di JohnStewart, un nero libero, che il protestan-tesimo crebbe veramente e fu stabilitauna missione metodista a UpperSandusky. Benché abbondantemente“civilizzati” anche gli indiani dell’Ohiosoggiacquero alla deportazione oltre ilMississippi, imposta dal governo USA,un fatto che divise ulteriormente iwyandot. Il “partito cristiano” eracontrario al trasferimento, mentre il“partito pagano” era favorevole; in ognicaso, col trattato del 1842, i wyandotfurono trasferiti in Kansas. L’occupazio-ne dell’Oregon fece scacciare gli indianianche dal Kansas verso il TerritorioIndiano (Oklahoma), mentre la questio-ne della schiavitù faceva dividere laChiesa Metodista Episcopale. Lemissioni del Kansas facevano parte dellaChiesa Metodista Episcopale del Sudfilo-schiavista, ma i wyandot, prove-nienti da uno stato “non schiavista” enon vivendo ancora da molto tempo inKansas, non riuscivano a comprendere i

sentimenti a favore della schiavitù. Essipertanto chiesero missionari dell’Ohio,stato abolizionista. Nel 1854 il Congres-so votò il Kansas - Nebraska Act cheapriva il Territorio del Kansas allacolonizzazione, il che comportava unnuovo trasferimento per i wyandot; neltrattato del 1855 i wyandot divennerocittadini americani, la tribù fu dissolta ele terre vennero lottizzate individual-mente. Tuttavia chi rifiutava la cittadi-nanza, poteva farlo; questo creò dueclassi e due partiti, i “cittadini” o“competenti” e gli “indiani” o “incom-petenti”.Fu in questa situazione di profondatensione che giunse Chivington, con allespalle un tumultuoso passato di predica-tore antischiavista.Nel 1856, in Missouri, i membrischiavisti della sua congregazione gliinviarono una lettera minatoria invitan-dolo a non predicare più. La domenicasuccessiva molti firmatari della lettera sipresentarono alla funzione a scopointimidatorio; Chivigton salì sul pulpitocon una Bibbia e due pistole e iniziò lasua predica esclamando: «Per Grazia diDio, e di queste due pistole, sono quioggi per predicare» (www3.pbs.org/weta/th~/wp~s/pgs400/w4chiv.htm), ilche gli valse il soprannome di “PastoreCombattente”.In seguito a questo incidente la ChiesaMetodista inviò Chivington a Omaha,Nebraska, dove rimase fino al 1860,quando divenne Anziano Residente delDistretto delle Montagne Rocciose dellaChiesa Metodista e si trasferì a Denver,Colorado, per costruire la chiesa efondare una congregazione.L’apostolato metodista di Chivington era

strettamente connesso a quello massoni-co. Già durante il periodo missionario,egli aveva fondato la prima loggiamassonica del Kansas di cui la maggio-ranza dei membri era composta dawyandot. «Il giorno 8 del mese dimaggio del 1860 arrivai a Denver,indissi una riunione e la domenicasuccessiva pregai nella Chiesa Massona.Henry Allen fondò una loggia massoni-ca in Colorado ben prima che esistesserouna chiesa o una scuola» (Roberts,1985:278). Il primo Tempio Massonicofu eretto nel 1859 a «Gregory Gulch, a40 miglia a nordovest di Auraria, nelleAlte Montagne Rocciose» (ibid.). Circa100 massoni livellarono il terreno etrascinarono con carri di buoi i tronchi edurante le riunioni «quattro fratellistavano ai quattro angoli del tempioarmati con fucili e pistole e un altro eradi guardia alla porta». La GrandeLoggia del Kansas concesse unadispensa per la formazione della loggiadi Auraria nel 1859, come pure per laloggia di Golden City nel 1860. Fu inquel periodo che, dalla Gran Loggia delNebraska, arrivò Chivington con cartabianca, il che sortì nella fondazione dellelogge Summit & Rocky Mountain.Quando il Colorado divenne Territorionel febbraio del 1861, le tre loggecominciarono a intraprendere i passinecessari per divenire la Grande Loggiadel Colorado; ciò avvenne nel 1861 eJohn M. Chivington fu il primo GranMaestro.Quando la Guerra Civile esplose anchenel Colorado, il governatore Gilpin offrìa Chivington di diventare cappellano,ma sembra che egli rispondesse: «Misento più portato a tirare un colpo in

Page 18: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

18

HAKOMAGAZINEprima persona per la distruzione dellaschiavitù umana…» (Myers, 1998:43) eche chiedesse un ruolo operativo. Ilgovernatore lo nominò maggiore di unreggimento di volontari. Gilpin era unfervido assertore del “Destino Manife-sto”: «Gli americani si rendono contoche “il Progresso è Dio”.» - affermava -«Il destino del popolo americano èconquistare il continente - attraversarequesto immenso paese fino all’oceanoPacifico… cambiare l’oscurità in luce econfermare il destino della razzaumana… Compito divino! Missioneimmortale!» (http://ww3.pbs. org/weta/thewest/wpages/wpgs400/w4gilpin.htm). Egli si unì al partitorepubblicano e, come Governatore delTerritorio del Colorado, si diede da fareper arruolare truppe per l’Unione tra cui1° Volontari del Colorado (1° ColoradoCavalleria) utilizzando in modopiuttosto sportivo i fondi federali, cosa

che gli costò poi il posto.Fu proprio il 1° Volontari del Coloradoche conquistò la maggiore vittoria perl’Unione: Glorietta Pass.I reggimenti confederati del Texas,conquistate nel 1862 Albuquerque eSanta Fe nel New Mexico, avevanocome obiettivo le miniere d’oro ed’argento nel Territorio del Colorado,con cui rimpinguare le casse dellaConfederazione. La meta finale eratuttavia l’oro della California. I texani si

spinsero perciò verso Glorietta Passsulle Montagne Sangre de Cristo dovetrovarono il 1° Volontari del Colorado.Lo scontro fu sanguinoso e i texani in unprimo momento ebbero la meglio, ma ilmaggiore Chivington, con una mossadiversiva scalò l’altipiano dietro alpasso, giungendo alle spalle deiconfederati. Dall’alto il maggiore scorsele salmerie dei sudisti, circa 80 carri, leattaccò e le mise in fuga costringendo letruppe texane, ora prive di munizioni edi cibo, alla ritirata. L’invasione delColorado terminò e il “Pastore Combat-tente” per un po’ divenne un eroe.Nello stesso periodo in cui si combatte-va tra Nord e Sud, il Colorado eraattraversato anche da altri conflitti, uno,politico, tra coloro che volevano entrarecome Stato antischiavista nell’Unione equanti volevano rimanere Territorio,l’altro tra le tribù delle pianure e coloni eminatori bianchi immigrati.

La guerra indiana era sempre stata unaffare sanguinoso e brutale. All’iniziotuttavia, nelle Pianure centrali, i rapportitra bianchi nordamericani e indiani nonerano stati dei peggiori. I trapperstatunitensi non erano a caccia dischiavi, oro e anime come gli spagnoli eoffrivano in molti casi prezzi miglioridella Compagnia della Baia di Hudsonbritannica, perciò erano stati accolti dalletribù cheyenne, arapaho e kiowa.Qualcuno, come i Bent o Kit Carson,

aveva sposato donne indiane e ne avevaparzialmente adottato i costumi. Poi, conla corsa all’Oregon e all’oro dellaCalifornia, erano arrivati gli emigranti. Inuovi arrivati non erano più cacciatori dipellicce, utili partner commerciali degliindiani che ricavavano parecchivantaggi dall’accoglienza di ospiti così“ricchi”, erano contadini e minatori infuga dalla miseria europea che arrivava-no a milioni, con le loro usanze, la lorolingua, i loro sogni di un domanimigliore. Erano lì per restare e nonavevano nessuna intenzione di rinuncia-re alla loro cultura, di farsi assimilarenelle tribù indiane, come avevano fatto imountain men, erano “infiniti come i filid’erba”, costruivano piccole case dizolle, recintavano i terreni, allevavanobestiame sui pascoli del bisonte e,soprattutto, giudicavano “barbare” leculture indiane delle praterie.Cheyenne, arapaho, kiowa e comanchenon compresero subito la situazione, macontinuarono la loro secolare guerracontro pawnee e ute, trovando comodorazziare le fattorie isolate. Il passaggiodelle spedizioni di guerra spaventava icoloni, che erano ancora più terrorizzatidalla sfilata dei vincitori urlanti chebrandivano gli scalpi insanguinati.Spesso poi questi raids avevano comeconseguenza razzie di bestiame,provviste e cavalli, furti nelle case e,sempre più spesso, aggressioni ai coloniisolati. Con la scomparsa del bisonte, gliindiani cominciarono a diventaresempre più poveri e irrequieti e sempremeno disposti all’accoglienza. Gli usi diguerra indiani che, nel contare colpo,non distinguevano tra uomini, donne ebambini - anzi le donne pawnee earikara erano tra gli obiettivi preferiti - lamutilazione dei cadaveri, effettuata perimpedire magicamente la vendetta delfantasma del morto, e lo scalpo, aglieuropei sembravano barbarie uscitedalla notte dei tempi. Il pensiero delSettecento e Napoleone avevanodefinitivamente reso la guerra un fattolaico eliminandone le valenze esoteri-che, religiose e cavalleresche, mentre sifaceva strada lentamente l’illuministicateoria dei diritti umani, del trattamentoregolamentato dei prigionieri di guerra edel rispetto dei caduti. Si creavano lecategorie del “civile” da salvaguardare,contrapposto al “militare”, della “resaincondizionata”, della “guerra totale”,

Fotografia dell’incontro di Camp Weld, Colorado, nel settembre del 1864, tra i capicheyenne e arapaho e Chivington. Black Kettle è il terzo da sinistra, seduto, dietro almaggiore Wynkoop, col cappello e accosciato. Fotografo sconosciuto.

Page 19: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

19

N° 17che ebbe una sua primadimostrazione propriocon la guerra civileamericana.Per gli euroamericani lascorreria bellica stagio-nale degli indiani eradiventata inconcepibile.L’inverno portava lacalma nelle attivitàguerriere indiane: icavalli da guerracheyenne e arapahoerano deboli e non c’eragusto nel fare razzie colfreddo, invece di portarealla tenda onori e farecarriera nella tribù sirichiava la pelle perassideramento e fame. Ivecchietti del Westdicevano che d’invernoc’era sempre la pace congli indiani che così ottenevano le razionie le coperte del governo. Poi a primave-ra, quando le razioni e le scorte eranofinite, iniziavano i furti e le scorrerie,finchè in estate la guerra ricominciava.Nel 1863, in Colorado, gli attacchicontro viaggiatori e coloni eranoaumentati e la situazione, nel 1864,prometteva di essere anche peggiore. Asud era in pieno svolgimento la “guerradel bisonte” che doveva portare alloscontro di Adobe Walls, a nord i lakotaerano in movimento per strappare iterritori di caccia ai crow e ai pawnee, laguerra civile a est aveva fatto diminuirele razioni per gli indiani che, di conse-guenza, avevano aumentato i raids. Giànel 1862, i giornali di Denver avevanopropugnato lo “sterminio dei diavolirossi” e avevano chiesto ai cittadini diprendersi un po’ di tempo libero perdedicarlo a “spazzar via gli indiani”(http://ww3.pbs.org/weta/th~/wp~s/wpgs400/w4chiv.htm). Il dibattito perpassare da Territorio a Stato accellerò ilpassaggio d’umore dei bianchi versol’idea di una “punizione esemplare”, senon proprio di un massacro. Nel giugnodel 1864 la tensione raggiunse l’acmequando furono portati a Denver i corpiferocemente mutilati di NathanHungate, di sua moglie e dei loro duebambini. All’inizio di luglio il kiowaSatanta, che aveva in un primo tempoaderito alle richieste del governatore diappoggiarsi a Fort Larned, dove gli

sarebbero state consegnate provviste edove sarebbe stato protetto da errori deimilitari in cerca di “ostili”, disgustatodall’accoglienza aveva ferito con unafreccia una delle sentinelle e si eradileguato con tutti i suoi non senza averprima rubato l’intera mandria di cavallidei soldati. Quando cheyenne e arapaho,innalzando bandiera bianca, si avvicina-rono a loro volta al forte, ottennero soloun colpo di cannone: per i soldati tutti gliindiani erano uguali. D’altra parte gliindiani non si capacitavano che i bianchifossero tutti della stessa “banda” e nonsembravano capire che andare acommerciare presso i forti oggettirazziati nei ranches non era moltosalutare.Il colpo di cannone fece infuriare iguerrieri cheyennes, arapaho e anchealcune bande lakota che cominciarono arazziare i convogli che attraversavano ilPlatte: circa 200 coloni pagarono con lavita, pochi prigionieri sopravvissero.Nell’agosto del 1864 Chivingtondichiarò che: «i cheyennes devonoprendersi delle belle frustate - o esserecompletamente eliminati - perchè stianoquieti. Se io sapessi che qualcuno di loroè nelle vicinanze, la sola cosa da faresarebbe di ucciderlo» (ibid.). E un mesedopo, durante un sermone in chiesa,aggiunse: «È semplicemente impossibileper gli indiani obbedire o solo compren-dere un trattato. Io sono fermamenteconvinto, signori, che ucciderli sia il solo

modo di ottenere pace e tranquillità quiin Colorado» (ibid.).In settembre Chivington ricevette unmessaggio dal generale Curtis, suodiretto superiore: «È necessario che gliindiani ostili siano radunati; il bestiamerestituito; gli ostaggi garantiti. Non faròpace finché gli indiani non avrannopagato… Temo che l’agente sia pronto afar regali troppo presto… Niente pacesenza un mio ordine…» (Myers,1998:44).Il 28 settembre il colonnello Chivingtone il governatore Evans incontraronoBlack Kettle (Pentola Nera), WhiteAntelope (Antilope Bianca) e altri capi aCamp Weld, presso Denver. Cosa fudetto e promesso colà è ancora oggettodi controversia. Black Kettle ammiseche almeno 13 bande di lakota conalcuni dei suoi cheyenne, oltre adarapaho, kiowa e comanche, eranoancora sul sentiero di guerra; Evansaffermò che non aveva i poteri per farela pace, ogni cosa era nelle mani deimilitari. Chivington disse a Black Kettle:«Io non sono un grande capo militare,ma tutti i soldati in questo territorio sonoai miei ordini. Il mio modo di combatte-re bianchi o indiani è di combatterlifinchè non cedono le armi e non sisottomettono alle autorità militari». Poiaggiunse che gli indiani potevanoandare a Fort Lyon, «quando fosseropronti a farlo» (ibid.). Questo significavala resa incondizionata.

“ Sand Creek Massacre” di Robert Lindneux.

Page 20: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

20

HAKOMAGAZINEIl 2 novembre il generale Curtis nominòcomandante di Fort Lyon il maggioreScott Antony, confidando che nonsarebbe stato così morbido come il suopredecessore, il maggiore EdwardWynkoop. Fu in quei giorni che LittleRaven degli arapaho giunse a Fort Lyoncon 650 seguaci, ma Antony, dopo unsettimana, decise che non avevaprovviste sufficienti e lo mandò a

cacciare il bisonte. All’inizio di novem-bre giunsero anche Black Kettle e WarBonnet dei cheyenne, chiedendo lapace, ma Antony rispose che non avevail potere di negoziarne le condizioni e limandò ad accamparsi sul Sand Creek a55 km. dal forte dicendo loro che,quando avesse ricevuto istruzioni per ilnegoziato, li avrebbe avvertiti. Ilmaggiore, però, non chiese nessunaautorizzazione per trattare la pace, madisse a Curtis che sapeva dove eranoaccampati cheyenne e arapaho e che, seavesse avuto uomini a sufficienza, liavrebbe attaccati. Black Kettle sembròcredere che la pace fosse già in attoanche se non vi erano state trattative;d’altra parte era sempre stato così: ininverno c’era la pace e in estate la guerrae non si era mai trattato prima né perl’una né per l’altra. A metà novembrecirca 600 o 700 indiani erano accampatisul Sand Creek mentre il grande campodegli ostili, circa 2.000 persone, era più anord sullo Smoky Hill, ma tra i duecampi vi era un notevole via vai.

Ricevuta la lettera di Antony, Curtisscrisse a Chivington: «Inseguiteovunque e punite i cheyennes e gliarapaho; non curatevi dei confinidistrettuali. Non fate regali e nonconcludete la pace senza il mio consen-so» (Myers, 1998:45). Anche l’agenteindiano Samuel E. Colley aveva scrittoal colonnello: «Secondo me devonoessere puniti» (ibid.). Gli indiani non

avrebbero più potuto continuare il lorocostume di fare guerra in estate e pace ininverno. Il 24 novembre 1864 Chiving-ton si mise in marcia col 3° Volontari delColorado Cavalleria (arruolati per 100giorni), tre compagnie del 1° Volontaridel Colorado Cavalleria e con 4howitzer (cannoni da campagna).Quando arrivò a Fort Lyon, il maggioreAntony non fece parola della visita diBlack Kettle e War Bonnet, ma si limitòa dire che gli ostili erano accampati circain 1.000 sul Sand Creek e in 2.000 sulloSmoky Hill.All’alba del 29 novembre le truppe diChivington, cui si era unito Antony,erano in vista del villaggio indiano;durante il processo Chivington affermòche non era sua intenzione attaccare, masolo circondare il villaggio e catturaretutti i cavalli perché voleva gli indianiappiedati, se vi fosse stato un combatti-mento. Alcuni giovani ufficiali glirammentarono che Wynkoop avevatrattato la pace con Black Kettle insettembre, che aveva dato la sua parola

di ufficiale e che la banda in questioneera pacifica, ma pare che Chivingtonrispondesse più o meno così: «Icheyenne hanno condotto una guerrasanguinosa contro i bianchi per tutta laprimavera, l’estate e l’autunno. BlackKettle è il loro capo principale. Essisono colpevoli di incendio, omicidio,stupro e crudeli torture, e non hannorisparmiato neppure le donne e ibambini. Io credo che sia giusto eonorevole usare ogni mezzo sotto ilCielo per uccidere gli indiani che hannomassacrato e torturato le donne e ibambini. Sia maledetto chiunquesimpatizzi con loro» (Myers, 1998:46).Il massacro di Sand Creek durò dall’albaalle 4 del pomeriggio.Quando il “Sanguinoso Terzo Cavalle-ria” tornò a Denver fu salutato come unreggimento di eroi, anche se esibivamacabri trofei. Poco dopo il 3° Coloradofu congedato e l’incarico di Chivingtonterminò il 6 gennaio 1865. Subito sicominciò a investigare sull’azione aSand Creek: gli eroi divennero deimacellai che non solo avevano massa-crato donne e bambini, ma che ancheavevano mutilato orribilmente i corpidelle loro vittime. Vi furono tre inchiesteufficiali. L’esercito decise che non vi eramotivo per una corte marziale. IlCongresso tenne due udienze in cuitestimoniarono molti che erano statipresenti; le conclusioni furono cheChivington aveva «deliberatamentepianificato ed eseguito un massacro follee codardo che avrebbe disonorato i variselvaggi che erano stati vittime della suacrudeltà» (ibid.).In realtà le testimonianze furonocontraddittorie riguardo alla presenzadelle bandiere bianca e americana issatesulla tenda di Black Kettle, al numerodei caduti, alle donne e ai bambini uccisie alle mutilazioni. Benché le testimo-nianze più sfavorevoli fossero prodotteda mercanti furiosi per avere perso i“clienti” cheyenne, come D. D. Colley,figlio di Samuel Colley, famoso perfrodare il governo e gli indiani, è dacredere che molti cadaveri fossero statiscalpati e mutilati e macabri trofei, comeborse per il tabacco fatte con scrotiumani, venissero esibiti nei saloon diDenver.I resoconti dalla parte degli indiani,come quelli dei mezzosangue cheyenneRobert e Charles Bent, echeggiano

L’insegna sul luogo del Massacro di Sand Creek

Page 21: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

21

N° 17

Bibliografia essenzialeJackson C. E., “At the beautiful, if remote,prairie site of Sand Creek, man’s inhumanityreached a record low”, Wild West, dic. 1993;Myers J. J., “The Notorious Fight at SandCreek”, Wild West, dic. 1998; Hyde G. E., Lifeof George Bent, Norman, OK, 1968; Hoig S.,The Cheyenne, New York, NY, 1989; RobertsA. E., Freemasonry in American History,Richmond, VA, 1985; http://www3.pbs. org/weta/thewest/wpages/wpgs640/sandcrk.htm;http://www3.pbs.org/weta/thewest/wpages/wpgs400/w4chiv.htm; http://ww3.pbs. org/weta/thewest/wpages/wpgs400/w4gilpin.htm;Dunlay T. H., Wolves for the Blue Soldiers,Lincoln, NE, 1982.

l’orrore che colpì le tribù per unmassacro che non aveva precedenti; ciòche più sconvolse gli indiani furono gliscalpi dei genitali femminili. Conside-rando che sulla frontiera sia indiani chebianchi praticavano una guerra feroce,cosa, nel massacro di Sand Creek, avevacolpito così violentemente indiani ebianchi?A nostro avviso - e la reazione di KitCarson (cfr. Caro, Vecchio Kit) lodimostra - inaccettabile fu il transfertculturale che i Volontari del Coloradoapplicarono. Molti pionieri eranoconvinti che il solo modo di combatteregli indiani fosse “fare come loro”,applicare i valori culturali in cui gliindiani credevano, in modo che“capissero la lezione”. I cheyennecredevano che, se il cadavere fosse statomutilato, lo spirito nell’aldilà avrebbeavuto le stesse mutilazioni; nella guerraindiana, inoltre, l’uccisione delle donneera un insulto ai guerrieri nemici, chenon erano stati in grado di difenderle,ma spesso la castità guerriera rendevaintoccabili i genitali femminili. Essendoa conoscenza di ciò molti Volontaripensarono che, se avessero instillato lapaura delle mutilazioni nei cheyenne,essi sarebbero stati più riluttanti arazziare i bianchi. Paradossalmentepotremmo dire che gli uomini diChivington applicarono un ferocerelativismo culturale, ma rimaserodebitori della cultura europea nel modocon cui praticarono lo stupro come attodi guerra e di piacere, vis licet puellas(“La violenza piace alle fanciulle”,motto latino).Per i bianchi che fosse un distaccamento

regolare a commettere le atrocità fuinaccettabile: tali azioni erano degne dei“selvaggi” indiani e non di “civili”connazionali. Per gli indiani fu sconvol-gente la qualità “laica”, non cerimoniale,del massacro, con la profanazione delsesso delle donne, e il fatto che fosserodei soldati a farlo.Charles Bent racconta che dopo SandCreek la guerra incendiò le pianure;inferociti, cheyennes, arapaho e lakotaassalirono i bianchi in Kansas, Nebraskae nel Colorado settentrionale, mastranamente non attaccarono più i colonipresso Denver.Vent’anni dopo Sand Creek, nel 25mo

anniversario della colonizzazione delColorado, i pionieri invitarono Chiving-ton a tornare, accogliendolo con tutti glionori. Il missionario tra i wyandot, il“fratello” massone, il “predicatorecombattente”, l’eroe di Glorietta Pass, il“macellaio di Sand Creek”, morì dicancro a Denver nell’ottobre del 1894.

Lettera di Black Kettle al maggioreC o l l e y :

Accampamento cheyenne 29 agosto 1864Al Maggiore Colley,

Signore,abbiamo ricevuto una lettera da Bent checi invita a fare la pace. Noi abbiamo te-nuto un consiglio riguardo a ciò e tuttisiamo giunti alla conclusione di fare pacecon voi se voi la farete con i kiowa, i co-manche, gli arapaho, gli apache e i sioux.Stiamo per inviare un messaggero aikiowa e alle altre nazioni riguardo quan-to sta succedendo con voi.Abbiamo sentito che voi [avete] alcuniprigionieri a Denver. Noi abbiamo setteprigionieri dei vostri che desideriamorestituirvi se voi restituirete i nostri.Ci sono tre gruppi [guerrieri] che sonoancora fuori e due degli arapaho, tutta-via sono fuori da qualche tempo e li aspet-tiamo molto presto.Quando abbiamo tenuto questo consigliovi erano pochi arapaho e sioux; noi vo-gliamo notizie vere da voi in risposta,questa è una letteraBlack Kettle & altri capi.

Consegnata a Fort Lyon domenica 4 set-tembre 1864 da One Eye.

Page 22: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

22

HAKOMAGAZINE

Patrick Minges

Il cappellano Rev. Lewis Dowing del 1°Fucilieri a Cavallo Cherokee si svegliòall’alba del nuovo giorno, il 9 dicembre1861. Si trovava tra gli ufficiali creek echerokee di quello che era appenadivenuto il Reggimento Indiano delKansas dell’Esercito degli Stati Unitid’America: tra i guerrieri vi eranoafricani liberi, maroons [ex schiaviafricani liberi da generazioni dellaFlorida, N.d.T.] e schiavi in fuga dalprofondo Sud verso il Kansas in cercadella libertà oltre il confine. Anche se ilfuturo era foriero di battaglie, quelmattino il cappellano Dowing si sentivasicuro.Oltre il campo di mais c’erano i resti del1° Fucilieri a Cavallo Cherokeedell’Esercito Confederato al comandodel colonnello John Drew. Dietro gliuomini del colonnello Drew eranoschierate le truppe secessioniste delle“Brigate Indiane” di Albert Pike, tra cuic’erano il 1° Reggimento Choctaw e il2° Fucilieri a Cavallo Cherokee delcolonnello Stand Watie. Oltre iconfederati vi erano la casa di Dowing,

la sua famiglia e il resto della NazioneCherokee.Era stato il problema della schiavitù cheaveva fatto a pezzi i cherokee fino aportarli alla Guerra Civile, ma anchequalcosa di più profondo. Guardandosi

intorno, il cappellano Dowing potevavedere intorno a sé solo le facce dicoloro che erano fuggiti dall’aristocraziaschiavista e razzista del profondo Sud eche cercavano “la terra promessa” dellalibertà e dell’eguaglianza in Kansas. Gli

l nazionalismo cherokee e la Guerra Civile.

“Siete figli di Kituwah?”

Tra due bandiere

“La battaglia di Pea Ridge, Arkansas” fuun’importante vittoria nordista nel West, in cuisi distisero i reggimenti indiani delle due par-ti. Quadro di di Rudolph Kurz (Gilcrease In-stitute, Tulsa, OK)

Page 23: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

23

N° 17africani che sfuggivano alla schiavitùavevano per lungo tempo trovato unrifugio e un’identità presso i sanguepuro delle Cinque Nazioni del sudestdegli Stati Uniti. Benché la “ferroviasotterranea” che portava gli schiavifuggiaschi al nord fosse famosa, ancorapiù antica e ugualmente drammatica erala fuga a sud, verso la libertà tra iseminole e i creek.L’abbondanza di sfumature di colore tracoloro che lo circondavano ricordava alcappellano Dowing il messaggio diuguaglianza del Vangelo che era statoportato dai missionari. Il cappellanoDowing, un ministro battista, avevatrovato certezze nelle scritture per tuttoquello che lo riguardava: tutta l’umanitàaveva una comune origine e, di conse-guenza, una responsabilità collettiva.Questo era il messaggio che i primimissionari avevano portato ai cherokeealla metà del XVIII secolo.Christian Pryber, un missionario gesuitapresso i cherokee tra il 1736 e il 1743,aveva cercato di istituire un “regno delcielo” tra i cherokee. Benvenuti inquesto paradiso erano gli schiavifuggiaschi, africani e indigeni, e tuttiquelli che “volevano sfuggire la giustiziadi parte o i loro padroni”. Fu la suadeterminazione nel perseguire l’idea diuna nazione cherokee forte e indipen-dente, fondata sulla nozione di ugua-glianza, che procurò al visionario Pryberuna cella e la morte per mano deigovernanti inglesi.John Marrant, un ministro africanolibero, portò anch’egli il messaggiougualitario tra i cherokee negli anni cheprecedettero la Rivoluzione americana.Marrant, convertito da John Whitefield,si recò tra i cherokee dopo che la suafamiglia ebbe ripudiato lui e la suamissione cristiana tra gli indiani.Vivendo tra loro egli adottò le usanzesociali e culturali cherokee. La suapermanenza tra i cherokee è una storiadi pazienza e un testo critico per laletteratura afro-americana. Marrantdivenne un membro preminente dellacomunità afro-americana, combattènella guerra rivoluzionaria e fu uno deimembri fondatori della Prince HallGrand Lodge Free and AcceptedMasons (Gran Loggia Prince Hall deiLiberi e Accettati Massoni), un’organiz-zazione nazionalista e abolizionista. Ilmessaggio ugualitario basato sulla teoria

dell’origine monogenica portato daquesti missionari trovò facile accettazio-ne tra un popolo che non possedeva ilconcetto di razza. Tutte le relazioni suinativi americani indicano che «non c’eratraccia che i nativi nordamericanifacessero delle differenze tra neri ebianchi sulla base del colore della pelle,almeno finché non furono influenzatidai coloni bianchi»1. Presso gli abitantidella regione del Chicamagua e quelliche parlavano il dialetto kituwan vi erauna particolare apertura etnica e inqueste città indiane la gente era piùaccogliente nei confronti della diversitàrazziale che non presso la maggioranzadei cherokee.Nella seconda metà del XVIII secolo icoloni bianchi cominciarono a intuireche, soprattutto nelle aree come la SudCarolina e la Georgia, dove il rapportotra gli africani e gli indigeni rispetto aibianchi era di 4 a 1, era necessariomettere i neri e gli indiani gli uni controgli altri a causa del loro sovrabbondantenumero. L’elemento chiave di questo“divide et impera” era il nuovo pro-gramma di civilizzazione del governodegli Stati Uniti che desiderava cambia-re la base economica della societàcherokee promuovendo il passaggio daun’economia di sussistenza basata sulsistema agricolo ad una di piantagionefondata su fattorie di larga scala.La politica indiana del PresidenteWashington stabiliva che «i missionaridi eccellente carattere morale dovevanorisiedere nella nazione loro affidata edovevano essere ben equipaggiati contutti i mezzi che favorissero il patriarcatoe con quanto permettesse la creazione difattorie modello»2. Egli aggiunse che «Èparticolarmente importante che ciòavvenga tra le nazioni indiane del sud,la cui posizione isolata li rende soggettiappropriati per un esperimento»3. Con ilsorgere delle prime fattorie modello edelle missioni tra le Cinque Nazioni delsudest, uno dei fattori chiave di questoprocesso di “civilizzazione” fu l’uso dellavoro degli schiavi neri nella produzio-ne. Per giustificare questa nuova visionedella vita, i missionari cominciarono ainsegnare una nuova dottrina circa leorigini dell’umanità. Sparì il messaggiougualitario e sorse un nuovo mito dellacreazione che parlava sì della comuneorigine, ma che poneva l’accento su unaspecifica maledizione della razza nera, il

che significava che «i neri erano nati perservire l’uomo rosso e bianco, e così erastato dall’inizio dei tempi»4. Alcuniagenti governativi attribuivano ilprogresso fatto dalle Cinque Nazionialla crescita della pratica della schiavitù;un agente affermò: «Sono dell’opinioneche la rapida avanzata dei cherokee èdovuta in parte al fatto che sonoproprietari di schiavi»5.Incoraggiati dai missionari molti indianidel sudest cominciarono a credere che,emulando la società dei bianchi,sarebbero stati accolti nella culturadominante. L’uso di servi africani per losviluppo di un’agricoltura di piantagioneera parte del programma di “cristianizza-zione / civilizzazione” e si diffuse nellaclasse alta dei sangue misto cherokee;molte figure preminenti della politicacherokee divennero proprietari dischiavi.Più il programma di civilizzazioneperseguiva i suoi scopi e le fattoriediventavano piantagioni, più la schiavitùsi espandeva. Persone che occupavanoposizioni di potere e terre, cominciaronoad arricchirsi e ad acquistare schiavineri per espandere i propri possedimenti.I matrimoni misti tra i cherokee e ibianchi, che vivevano tra loro, aumen-tarono; i sangue misto nativi, cheparlavano inglese, cominciarono adadottare i tratti culturali e sociali deimissionari e dei coloni bianchi che licircondavano, compresa la schiavitù.Gradatamente i cherokee svilupparonouna aristocrazia terriera e un piccologruppo di negozianti e di imprenditori,che formarono l’elemento borghese chedivenne dominante negli affari naziona-li; fu tra questo gruppo di cherokeericchi, potenti e assimilati che laschiavitù fu maggiormente accettata.L’adozione del piano civilizzatore e lasua componente schiavista furono senzadubbio accettate dalla maggior parte deicherokee. Una ulteriore divisione sorsetra coloro che accettavano il percorsodell’assimilazione, chiamati progressisti,e coloro che restavano legati agli antichivalori religiosi, sociali e politici, detticonservatori. Soprattutto in seguito alrisveglio panindiano ispirato daTecumseh e Tenskwatawa, che si diffusetra le tribù dell’est all’inizio del XIXsecolo, molti sangue puro delle nazionidel sudest si ribellarono contro l’assimi-lazione e ripresero il loro modo di vita

Page 24: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

24

HAKOMAGAZINEtradizionale. Questo lasciò poco spazioper le istituzioni coloniali, compresa laschiavitù, presso la maggioranza dellapopolazione di sangue puro delle tribùdel sudest che non adottò il capitalismomercantilista e l’agricoltura di piantagio-ne.Verso la fine degli anni 1820 il movi-mento abolizionista si diffuse tra icherokee della Nord Carolina e nel 1828fu fondata la Cherokee AmericanColonization Society.Ben prima che il reverendo battista EvanJones (cfr. HAKO 15) diffondesse il suomessaggio abolizionista, quest’idea eraprofondamente radicata tra i cherokee.Nel 1827 il popolo cherokee intrapresequello che credeva fosse l’ultimo passoverso la civiltà: la stesura di unacostituzione, la creazione di un parla-mento bicamerale, di un sistemagiudiziario e di uno elettorale che elesseJohn Ross come capo principale. Perriflettere il razzismo che percepivanocome una componente cruciale dellasocietà bianca, i cherokee inserirononella Costituzione delle clausole cheimpedivano ai neri di votare e diimpiantare un’impresa. Essi inoltreconsiderarono i neri liberi come degli“intrusi” e negarono loro il diritto divivere tra i cherokee se non in presenzadi uno specifico permesso scritto. Inbase ai trattati firmati tra nazionisovrane, i cherokee percepirono se stessicome una nazione libera e indipendentesituata in una labile confederazione distati.Nel 1828 l’elezione alla presidenza degliStati Uniti di Jackson, noto cacciatore diindiani e proprietario di schiavi,modificò le cose: solo undici giornidopo tale evento lo stato della Georgiaannullò tutte le leggi cherokee, proibì leriunioni del loro governo e ordinòl’arresto di tutti coloro che si opponeva-no alla migrazione ad ovest del Missis-sippi proposta da Jackson.La relazione esistente tra schiavitù erimozione forzata era chiara ai cherokee.Poiché nell’autunno del 1835 era sortoun movimento per emancipare gliafricani che vivevano tra gli indiani einserirli come cittadini cherokee, il“Partito della Trattativa”, composto inlarga misura da proprietari di schiavilegati a John Ridge, Elias Boudinot eStand Watie, firmò il trattato di NewEchota con cui rinunciava a tutte le terre

a est delMississippie accettavala migra-zione nelTerritorioIndiano[oggiOklahoma,N.d.T.];tale trattatodi fattoimpedìl’abolizio-ne dellaschiavitùtra icherokee.Nellaprimaveradel 1838iniziò ilprocesso dirimozione[oggidiremmodi puliziaetnica,N.d.T.] deicherokee,noto comeil Sentiero delle Lacrime. Per gli africaniche si trovavano tra i cherokee questadeportazione fu piuttosto un esodo;moltissimi schiavi e neri liberi fuggiro-no con le tribù del sudest verso ilTerritorio Indiano. L’intera comunitàmaroon, che viveva con i seminole,ebbe garantita la libertà dal governoamericano e fu rilocata presso i cherokeee i creek. Allo scoppio della GuerraCivile gli africani presso i cherokeeammontavano al 20% della popolazio-ne.Fu in questo periodo che un’altraistituzione sorse presso le CinqueNazioni e cominciò ad espandersi inTerritorio Indiano. Un certo numero dicapi indiani aveva ricevuto la propriainiziazione massonica a Washington,D.C., dove si recavano per questioniufficiali. Essi, e alcuni degli ufficiali edei soldati che li scortavano verso ilTerritorio Indiano, erano membridell’Arte; per la prima volta, unconsiderevole numero di massonidivenne residente nell’area. La storia delTerritorio Indiano, e perciò dellaMassoneria nell’attuale Oklahoma, è

così strettamente intrecciata a quelladelle Cinque Tribù Civilizzate che èpraticamente impossibile separarle. LaLoggia cherokee #10 fu istituita aTahlequah, capitale della nazionecherokee, l’8 novembre 1848 da partedella Grande Loggia dell’Arkansas; ifunzionari giurarono presso il quartiergenerale della Suprema Corte a Keetoo-wah il 12 luglio 1849 e questa fu laprima loggia massonica fondata tra inativi americani nel West.Dopo la deportazione i dissensi che neerano stati causa sfociarono in una seriedi vendette politiche che portaronoall’assassinio di importanti membri del“Partito della Trattativa”, a successivefaide omicide e alla rottura tra i proprie-tari di schiavi e coloro che ne possede-vano pochi o nessuno.John Ross, il capo principale, cercò dipacificare gli animi firmando unaccordo, noto come trattato del 1846,con Stand Watie, leader della fazioneschiavista e del “Partito della Trattativa”,ma le disuguaglianze economiche tra iricchi e i poveri, soprattutto sangue puroe assimilati, continuarono ad allargare la

La bandiera dei “Diritti del Sud” (Southern Rights).A p. 25:Opothleyahola, capo creek ed esponente della fazione del Basto-ne Rosso, guidò gli antischiavisti e gli schiavi fuggiaschi in Kansas.

Page 25: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

25

N° 17frattura entro la nazione cherokee. Ilproblema della schiavitù divenne inbreve il punto critico delle divisioniinterne: il numero degli schiavi eracresciuto enormemente dopo ladeportazione passando dal 10% del1839 al 25% del 1860. I 4.000 schiavidei cherokee erano proprietà del 10%della popolazione e le rivolte deglischiavi del 1842, 1846 e 1847 (fomen-tate dai predicatori abolizionisti)avevano confermato l’élite cherokeecirca l’importanza e l’efficacia dellaschiavitù. Ulteriore motivo di divisioneera l’appartenenza a diverse confessionireligiose: in genere i sangue puro eranobattisti del nord abolizionisti, mentrel’aristocrazia schiavista era spessobattista del sud o metodista.Nel 1854 insieme al problema dellaschiavitù presero corpo le tematicheancora più insidiose dei “Diritti delSud”; John Ross e la leadershipcherokee tentarono di mantenere laneutralità, ma la prossimità del “Sangui-nante” Kansas rendeva la cosa difficile.Nel 1854 il partito di John Ross persepopolarità a favore di uno più estremistacirca i Diritti Sudisti e che reputaval’alleanza con gli schiavisti del sud lacosa migliore da farsi; di esso facevanoparte gli ex membri del “Partito dellaTrattativa” che rappresentavano il 10%della nazione.Nel 1855, nei distretti di Delaware eSaline, John Ross scoprì l’esistenza diuna società segreta che promuoveva laschiavitù e mirava a isolare gli abolizio-nisti. Il cuore di questo “sinistrocomplotto” erano i membri dellecosiddette “Blue Lodges”6 [i primi tregradi della Massoneria, N.d.T.] organiz-zate dalla Grande Loggia dell’Arkansas.In effetti la Grande Loggia dell’Arkan-sas era utilizzata per promuovere gliinteressi sudisti in Kansas e in Oklaho-ma, usando l’Arkansas come base.Molti appartenenti alle fazioni schiavisteavevano legami in questo stato e JohnRoss, pure lui massone, pensava che talielementi stessero facendo propaganda afavore del sud tra le Blue Lodges deicherokee. Alcuni membri delle BlueLodges in seguito formarono i “Cavalie-ri del Cerchio d’Oro”, un’organizzazio-ne che, in queste tumultuose regioni, agìcome tramite tra la Massoneria e il KuKlux Klan. Nella Costituzione deiCavalieri del Cerchio d’Oro, scritta nel

1860, si leggeva: «Non può diventaremembro dei Cavalieri del Cerchio d’Orochiunque non sia a favore della schiavi-tù…»7.I leader dei “Cavalieri del Cerchiod’Oro” erano Stand Watie, John RollinRidge, Elias Boudinot, William PennAdair, James Bell, tutti membri delPartito Sudista e dell’élite cherokee8.I leader delle chiese battiste del nord,con l’incoraggiamento di John Ross esoprattutto per l’azione di Evan e JohnJones (cfr. HAKO 15), attraverso iministri indigeni, cominciarono aorganizzarsi per contrastare i partigianidel “confederato” Stand Watie. Coloroche erano maggiormente fedeli al-l’Unione formarono la KeetoowahSociety presso la Chiesa battista diPeavine.La Keetoowah Society prese il nome daltermine cherokee Ani-kitu-hwagi, “veragente”, diventando sinonimo di sanguepuro. Essa univa la religione tradizionalecherokee con i nuovi valori cristiani,cercava di conservare la sovranitàcherokee stabilendo il predominiopolitico dei sangue puro nelle questionipolitiche e sociali della tribù e ritenevache più si tagliavano i legami conl’istituzione della schiavitù, megliosarebbe stato per la salvaguardia dellapropria identità nazionale e per lapropria sovranità. Il nome Keetoowah sirifaceva inoltre a un’antica città dellaNord Carolina, overisiedeva il nucleo piùconservatore deicherokee e da cui erainiziata l’opposizionealla schiavitù dei neri, dalmomento che molticherokee avevano essistessi sperimentato cosasignificasse essereschiavi nel XVIII secolo.L’elemento centrale delcredo keetoowah eral’identità nazionale /spirituale e la conserva-zione dell’identitàculturale.Secondo T. L. Ballengeridentità nazionale eintegrità spirituale eranocongrui, «attraverso diessi il Grande Spirito e ilpatriottismo nazionalistaerano sinonimi. Essi

pensavano di difendere l’autonomiadella razza cherokee mantenendola purae libera da interferenze esterne emescolanze con altri popoli»9. Findall’inizio la Keetoowah Society limitòl’appartenenza ai cittadini cherokee purosangue che non parlassero inglese, masolo la madrelingua.Albert Pike, un massone amico di JohnRoss, divenne commissario confederatoper le nazioni indiane il 15 maggio1861. Poiché Ross aveva dichiarato laneutralità della nazione cherokee neiconfronti della guerra civile, StandWatie fu avvicinato dagli agenti sudisti eincoraggiato a “unirsi agli sforzi per lamutua difesa” e a formare battaglioniconfederati cherokee. Egli stesso funominato colonnello dell’Esercito degliStati Confederati d’America, mentre isuoi battaglioni venivano schieratipresso il confine con l’Arkansas.La tensione tra i “progressisti” favorevo-li alla causa sudista e i “conservatori”interessati alla sopravvivenza dellacultura tradizionale cherokee eraaltissima, come dimostrò l’assassinio diun ministro indiano battista che avevalasciato la Keetoowah Society. I “Pins”,l’ala militante della società, lo avevanogiustiziato in ossequio al loro codiced’onore.Malgrado gli sforzi di John Ross, il 7ottobre del 1861 la Nazione Cherokee ful’ultima grande nazione ad allearsi per

Page 26: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

26

HAKOMAGAZINE

trattato agli Stati Confederati d’America.Di conseguenza vennero arruolati duereggimenti confederati, quello di Drew,composto soprattutto da puro sangue, equello di Stand Watie nella maggiorparte sangue misto. L’arruolamento neireggimenti rifletteva l’appartenenza allesocietà segrete: infatti il 1° ReggimentoFucilieri a Cavallo era composto daadepti della Keetoowah Society,soprattutto dai militanti dell’ala paramili-tare dei “Pins”, e appoggiava John Ross,mentre il 2° Reggimento era formato damembri dei “Cavalieri del Cerchiod’Oro” e da seguaci di Stand Watie. Ilcomando, in entrambi i reggimenti,apparteneva a vecchi massoni dellaloggia cherokee #21, della loggia di FortGibson #35 e dalla loggia di Flint #74.I “Pins”, così chiamati per due spilliincrociati posti nel sottobavero dellagiacca, avevano tra loro molti segni diriconoscimento e portavano strisce dibrattee di mais tra i capelli quandoandavano in battaglia. Di notte lasentinella chiedeva “Chi sei?” e laparola d’ordine era “Tahlequah, chi seitu?” cui bisognava replicare “Sono unfiglio di Keetoowah”10.Il Rev. Dowing, oltre che cappellano del

1° Fucilieri a Cavallo Cherokee eministro presso la chiesa battista diPeavine, era anche a capo della SocietàMissionaria Battista Cherokee e in taleveste, spesso si recava tra i creek dovepredicava l’abolizionismo nelle riunionidi indiani e cittadini africani creek. Icreek erano forse i più integrati tra gliindiani del sudest e fu proprio tra loroche Dowing sparse il suo messaggioantischiavista e a favore dell’unità,dell’organizzazione e della militanza cheerano al centro della Keetoowah Society.Presso i membri degli Upper Creek vierano alcuni che avevano appenavissuto la sanguinosa guerra civile del“Bastone Rosso” (Red Stick) contro ladeportazione in Territorio Indiano;questi tradizionalisti accettarono ilmessaggio keetoowah e divennero“Pins”.Il capo dei “Pins” creek era Opothle-yahola, un massone che era stato a capodella ribellione del “Bastone Rosso”.Quando la Nazione Creek, alleata dellaConfederazione, diede ai neri liberiresidenti sul suo territorio dieci giorni ditempo per “scegliersi un padrone”,africani liberi, schiavi fuggiaschi e moltichickasaw e seminole fuggirono presso

Opothleyahola, proprietario di 80 ettaridi terra e assertore di una politica diresistenza contro l’alleanza con il Sud.La prospettiva di una resistenza armatadi nativi americani e africani gettòun’ombra cupa sulla Confederazione.Quando la coscrizione obbligatoriacominciò a minacciare i suoi seguaci,Opothleyahola non vide altra soluzioneche fuggire in Kansas con la sua bandadi dissidenti e rifugiati, per cercareprotezione presso l’esercito dell’Unione.Nella sua fuga il capo creek avevaprogrammato di attraversare il territoriocherokee, contando sull’appoggio deikeetoowah. Di fronte all’aperta ribellio-ne il generale Mc Culloch, comandanteconfederato in Arkansas, ordinò alreggimento di Drew di unirsi alle truppedi McIntosh e di Cooper per sbarrare lastrada a Opothleyahola e ai suoi 10.000rifugiati, tra cui vi erano 1.500 soldaticreek e 700 neri armati. Drew si riunìall’esercito confederato a Bird Creek, il7 dicembre 1861; la stessa notte, inseguito alla cattura di alcuni scout creek,i keetoowah si riunirono per decidere sulda farsi. Risoluti a non spargere sanguefraterno, i cherokee della KeetoowahSociety si legarono le paglie tra i capelli

Ritratto di John Brown e manifesto di un raduno antischiavista di John Brown.A p. 27: Il maggiore Ridge dei cherokee.

Page 27: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

27

N° 17

Note1 Porter K. W., Relations Between Negroes andIndians Within the Present United States, Wa-shington, D.C., The Association for Negro Lifeand History, 1931, p. 16.2 American State Papers: Indian Affairs, vol.Iand II, documents, Legislative and Executiveof the Congress of the United States, ed. W.Lowrie, W. S. Franklin & M. St. Clair Clarke,Washington, D.C., Gales and Seaton, 1832,(1834), Vol.I, p. 53.3 Ibid.4 McLoughlin, “Red White and Black in theAntebellum South”, in The Cherokee GhostDance: Essays on the Southeastern Indians,Georgia, Mercer University Press, 1984, p.257.5 Butler G., in Commissioner of Indian Affairs,Report, 1859, p. 712.6 Il fatto che Ross, che era un massone, usasseil termine “Blue Lodges”, indica che egli sa-peva bene a cosa si riferiva. Probabilmente que-ste “Blue Lodges” erano logge massoniche le-gate alla Gran Loggia dell’Arkansas. Benchéla Massoneria sia un’organizzazione apolitica,nel sud vi è sempre stata una stretta relazionetra la Massoneria e organizzazioni come il KuKlux Klan, i Cavalieri del Cerchio d’Oro e leCamelie Bianche.7 Knights of the Golden Circle, Constitu-tion and By-Laws, Cherokee Collection,Northeastern State University, Tahlequah,OK, 1-2.8 Ballenger T. L., “The Keetoowahs”, inBallenger Papers, Newberry Library, Chicago,IL, p. 105.9 Probabilmente tutti erano massoni; StandWatie sembra fosse affiliato alla Loggia Fede-rale #1 di Washington, D.C., William PennAdair era membro della loggia di Flint,Boudinot era massone di Fayetteville, AK,John Rollin Ridge era anche lui quasi sicura-mente massone (N.d.T.).10 Mooney J., Myths of Cherokees, Smith-sonian Institution, Bureau of AmericanEthnology, Washington, D.C., G.P.O. 1900,p. 226.11 Oklahoma Writers Project, “Interwiew withPhoebe Banks”, October 10, 1938, 2-3.12 Una delle battaglie decisive della guerra fuPea Ridge, vinta dall’Unione, ma in cui fuimportante la presenza dei reggimenti indianidi Drew e Stand Watie. La scoperta che molticadaveri nordisti erano stati scalpati e feroce-mente mutilati, inorridì i generali sudisti checercarono di “giustificare” il fatto affermandoche erano stati gli uomini di Drew a compierelo scempio e che, per non pagare il fio dei loroatti, avevano disertato e si erano uniti all’Unio-ne. In questo modo si copriva un delitto e sidava un’imbarazzata spiegazione alla diserzio-ne in massa di un reggimento (N.d.T.).

e li raggiunsero. Quel giorno circa 600soldati confederati, pari ai ¾ delreggimento di Drew, disertarono perunirsi a Opothleyahola e alle forzedell’Unione. Il 9 dicembre 1861 laGuerra Civile esplose anche tra icherokee.«Essi chiamavano il vecchio creek chestava fuggendo a nord “Old Gouge”(Vecchio Imbroglione). Tutti noi ciunimmo a lui, e c’erano un sacco dicreek e schiavi equipaggiati quandofuggirono a nord. I fuggiaschi cavalca-vano ponies rubati ai loro padroni.Quando giunsero nella zona collinosapiù a nord, in territorio cherokee, siaccamparono presso un ampio torrente;gli indiani ribelli [confederati, N.d.T.] liattaccarono, ma essi risposero. I creek egli schiavi, che erano con loro, cercaro-no di cacciare i soldaticome avevano giàfatto, ma erano dispersie separati, così perserola battaglia. Persero icavalli e i carri, isoldati uccisero unsacco di creek e negri ealcuni schiavi furonocatturati e riconsegnatiai loro padroni…C’erano mortidappertutto per lecolline quandofuggimmo; alcuninegri erano cosìmalamente feriti che ilsangue bagnava lecoperte da sella, altricaddero da cavallo amolte miglia dalcampo di battaglia egiacquero lì a terra. Inqualche modo papà ezio Jacob tennero unita la famiglia eattraversammo le linee verso il Kan-sas»11.La Guerra Civile presso i cherokee fu unorribile massacro e provocò distruzioniforse più che in qualunque altracomunità a causa non solo dei raids e deisaccheggi confederati e unionisti, masoprattutto dell’odio e della ferocia chespingevano le varie fazioni12.Quando nel 1866 il conflitto tra Nord eSud terminò, erano caduti circa 7.000cherokee, ovvero tra un terzo e unquarto dell’intera nazione cherokee.Nessun altro territorio soffrì peggiori

devastazioni del Territorio Indiano[l’efferatezza e la determinazione delconflitto sono sottolineate dal fatto cheStand Watie fu l’ultimo generaleconfederato ad arrendersi, N.d.T.].Il trattato con i cherokee fu stipulato aWashington il 19 luglio 1866 sulla basedi una risoluzione della KeetoowahSociety del 1863 che aboliva la schiavitùe garantiva la cittadinanza tribale a tuttigli ex schiavi e agli uomini liberi cherisiedevano nel territorio cherokee.Sopravvissuta alla Guerra Civile e allaRicostruzione la Keetoowah Society nonriuscì a mantenersi intatta dopo DawesAllotment Act del 1889. Nel 1889 laCostituzione della Società cambiòdiventando più politica e iniziò unafrattura tra i “keetoowah cristiani” e i“vecchi keetoowah”. Ancor oggi resta la

divisione tra la United Keetoowah Bande i Nighthawk Keetoowah.La loggia massonica cherokee #21 ebbedelle difficoltà ad essere riammessa dallaGran Loggia dell’Arkansas in seguitoalla Guerra Civile, poiché sembrava chei suoi membri simpatizzassero per ilNord. Malgrado la loggia si fossesalvata, il suo capitolo fosse intatto e lepartecipazione consistente, la loggiacherokee #21 non fu più riorganizzata.Nel 1877 la Loggia cherokee #10rinacque e fu istituito un capitolo daparte della Grande Loggia del TerritorioIndiano. Da allora la loggia cherokee

#10 ha continuato le sue funzioni pressola nazione cherokee.

Page 28: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

28

HAKOMAGAZINE

Sopra a sinistra: Kit Carson in una foto giovanile.Sopra a destra: Copertina di un giornaletto di avventure conun racconto su Kit Carson.A fianco: Kit Carson da vecchio.Sotto: I guanti di Kit Carson nel museo a lui dedicato nellasua casa a Taos, oggi anche sede di una loggia massonica.

Page 29: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

29

N° 17

Claudio Ceotto

In una tragica giornata del 1849gli apache jicarilla attaccarono ilcarro di un certo White, ucciden-dolo e portando via la moglie e laloro bambina. Nella spedizione disoccorso c’era anche Kit Carson,ma la signora White era già mortae la bimba scomparsa. «Nell’ac-campamento fu trovato un libro, ilprimo di quel genere che mi fossemai capitato di vedere, in cui erorappresentato come un grandeeroe che uccideva gli indiani acentinaia, e spesso ho pensato chenel leggere queste cose la signoraWhite, sapendo che vivevo nellevicinanze, deve aver pregatoperché io comparissi e lei fossesalvata. Arrivai, ma non ebbi ilpotere di convincere i miei superio-ri a mettere in atto il mio pianoper salvarla. Non mi hanno datoascolto e hanno fallito» (Carson1994:120). Fu in queste terribilicircostanze che Kit venne a saperedi essere diventato una leggendavivente.Christopher Houston Carsonnacque la vigilia di Natale del1809 nel Kentucky, da una fami-glia nord-irlandese protestante, ilsesto di dieci figli. Trasferitosi inMissouri con la famiglia, il padre,veterano della Rivoluzione, restò

ucciso dalla caduta di un alberoquando Kit aveva nove anni;perciò il ragazzo dovette abbando-nare la scuola e andare a farel’apprendista da un sellaio. Nonaveva imparato molto, comunque:«Ero un ragazzino nella scuolaquando giunse il grido, indiani!Saltai verso il mio fucile e lasciai illibro che sta ancora là» (Reidhead1999). Per tutta la vita, restò unanalfabeta che sapeva solo fare lasua firma in calce ai documenti,ma amava farsi leggere libri. Nel1826, a diciassette anni, fuggì dicasa per unirsi a una carovanadiretta a Santa Fe, a quel tempoparte della Repubblica messicana,poi si stabilì a Taos. Questovillaggio pueblo, fin da epocapreistorica, era la porta delleGrandi Pianure e tale era rimastoanche con l’arrivo degli spagnoli ela costruzione del paese anglo-messicano che oggi si chiama TaosVillage. Le tribù nomadi vi giunge-vano a barattare carne secca dibisonte, pelli e schiavi contro mais,stoffe di cotone, ceramiche, polvereda sparo, oggetti metallici e,nonostante l’embargo spagnolosulle armi da fuoco, anche fucili.Taos era anche una delle basi deitrapper e mountain men checacciavano il castoro come indi-pendenti o al servizio delle compa-

gnie delle pellicce. Carson diventòuno di loro e girò in lungo e inlargo il paese, fino alla California,al Wyoming, il Colorado, l’Utah el’Idaho. Affrontò indiani e orsigrizzly e anche rivali in amore. Lasua fama cominciò a consolidarsiquando batté, mingherlino co-m’era di corporatura, un enormetrapper francese per amore dellabella Waanibe, una arapaho chedivenne la sua prima moglie. Ebbeda lei una figlia, ma restò vedovoal secondo figlio; sposò quindi unacheyenne, Making-Out-Road, madopo poco tempo, tornando a casaKit trovò la bimba e le sue masse-rizie fuori di casa: un tipicodivorzio all’indiana. Mentre eranel Missouri servì come guida perla prima delle spedizioni di JohnFremont, i cui Reports, stampatiin decine di migliaia di copie,contribuirono non solo alla coloniz-zazione del West, ma anche acostruire la fama di Kit. Nel 1842si mise al servizio di William Bent,abbandonò la fede presbiteriana esi fece battezzare cattolico persposare una messicana. I tempidei trapper ormai volgevano allafine ed era ora di sistemarsi inmodo diverso: Kit era da tempointegrato nella società del NuovoMessico e, soprattutto, si erainnamorato della quindicenne

Kit Carson, nonostante i suoi moderni detrattori,fu uomo di grande onestà intellettuale, molto ap-prezzato nella società multietnica della frontiera.

Caro vecchio Kit

Trapper e soldati

Page 30: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

30

HAKOMAGAZINEJosefa Jaramillo, figlia di un’in-fluente famiglia di Taos e cognatadi Charles Bent che, col fratelloWilliam, aveva costituito unimpero commerciale nelle GrandiPianure, facente perno su FortBent. Charles Bent fu il primomassone del Territorio del NewMexico, di cui diventò governatorenel 1846. Le prime logge delTerritorio erano Logge Militari delMissouri, fondate da gente che,come i Bent, veniva da lì; la primaloggia permanente, la loggiaMontezuma di Santa Fe, fufondata nel 1849 dal Gran Mae-stro del Missouri.Nel 1846 Carson partecipò allaRibellione della Bandiera dell’Or-so, la versione californiana dellaguerra contro il Messico, madovette correre a salvare lafamiglia a Taos, dove i pueblo e imessicani si erano ribellati algovernatore Charles Bent, ucci-dendolo. Nel 1852 diventò agenteindiano per gli ute moache, consede sempre a Taos e si dimostròuomo di rara integrità e onestà,nonostante fosse analfabeta eavesse difficoltà a tenere i conti dasolo. Fin da ragazzo, però, usavapiù spesso lo spagnolo dell’inglese,parlava correntemente il francesee poteva conversare in navajo,apache, comanche, cheyenne,arapaho, blackfoot, crow, shosho-ne, paiute e ute e conosceval’universale linguaggio dei segni.Nel dicembre 1854 Carsonricevette i suoi gradi massonicinella loggia Montezuma a SantaFe; nel 1869 vi era una loggia cheportava il suo nome, la Kit CarsonLodge #326 a Elizabethtown, unacittà mineraria. Ma le miniere siesaurirono, nel 1878 la loggia futerminata e la cittadina divenne inbreve tempo una ghost town.La guerra di secessione lo costrin-se ad abbandonare l’agenzia,anche se continuò ad occuparsidegli ute; nominato tenentecolonnello del 1mo Volontari delNew Mexico per l’Unione parteci-pò al più importante scontro dellazona a Valverde (1862), ma passòla maggior parte degli anni 1863-64 nelle campagne contro i navajo

e gli indiani del Texas agli ordinidel generale Carleton. Nel 1866diventò brigadiere generale ecomandante di Fort Garland, mala sua salute stava declinandopaurosamente e nel 1867 si ritiròdalla vita militare. Non abbando-nò gli ute, però, e si sobbarcò unviaggio nell’Est per trattare con leautorità e, anche, per farsi visitaredai medici. Tornò nel 1868 intempo per vedere la moglie moriredi parto; depresso e malato morìun mese dopo di emorragia a FortLyon, Colorado. La loro era statauna delle grandi storie d’amore delWest e furono sepolti insieme aBoggsville, Colorado. L’annodopo i resti dei coniugi venneroportati nel cimitero di Taos. Nel1908 i massoni di Taos eresserouna semplice pietra sulla suatomba, mentre i figli provvedeva-no per la madre.Il 25 luglio 1998 l’agenzia Associa-ted Press riportava: «Alcunivandali hanno scarabocchiato unmessaggio sulla tomba dell’uomodi frontiera Kit Carson a Taos el’hanno sporcata di escrementi:“Quest’uomo assassinò moltiuomini, donne e bambini indianiinnocenti. I guerrieri del Pueblo diTaos lo hanno ucciso per questoinsieme al governatore Bent”»; leparole erano accompagnate ancheda una bandierina americana diplastica sporca di escrementi. Ilgovernatore tribale di Taosinvitava a non pensare che gliindiani potessero essere coinvolti.Kit Carson è ricordato soprattuttoper due episodi: la campagna dipacificazione dei navajo e labattaglia di Adobe Walls contro letribù delle Pianure del Texas, inparticolare kiowa e comanche.Per circa due secoli l’estremafrontiera della Nuova Spagnaprima e della Repubblica messica-na dopo il 1821 aveva visto fiorirela caccia agli schiavi, in cuialternativamente erano vittime ecacciatori ute, navajo, apache ecomanche. Questi nomadi razzia-vano, inoltre, i villaggi pueblo,quelli dei popoli agricoltori dellePianure e i ranchos spagnoli eandavano a vendere il loro bottino

alle fiere commerciali interetnichedei pueblo indiani di Taos e Picurise della cittadina genizara (compo-sta per lo più da servi indianidetribalizzati e peones) di Abiquiu.Gli spagnoli e i messicani acqui-stavano ipocritamente gli schiaviche i razziatori minacciavano diuccidere, li facevano battezzare e liiscrivevano nei registri come servidi casa. Altri, invece, finivano nellefazendas e nelle miniere delMessico settentrionale, vendutidirettamente dagli indiani o daicomancheros. Questo modusvivendi venne alterato dall’arrivodegli americani e dall’entrata delNew Mexico, che continuò amantenere ancora per un pezzo laservitù indiana, nella Guerra diSecessione a fianco degli anti-schiavisti (degli africani) nordisti.Quanto ad apache e navajo, eraperfettamente inutile fare trattaticon la “tribù”, dato che non esiste-va. Ogni banda era costituita dafamiglie più o meno allargate conun capofamiglia per capo, prive dicoordinamento e spesso rivali traloro. Ancora oggi i navajo e gliapache, diventati ufficialmentetribù nel 1934, fanno fatica adagire in modo unitario. Nel cuoredel territorio navajo, gli USAcostruirono Fort Defiance, che nel1860 venne attaccato dalle bandedi Manuelito e Barboncito, mentreZarcilla Larga e Ganado Muchoerano propensi alla pace. Gliamericani si convinsero che unarobusta campagna militareavrebbe risolto il problema degliapache mescalero e white moun-tain e dei navajo, ma fu solo allafine del 1862 che la cosa si concre-tizzò con la nomina del generaleCarleton a comandante dell’eserci-to nel New Mexico. Carletonaveva, inoltre, le sue idee sullacostituzione di una riserva indianae la sederantizzazione dei nomaditramite l’introduzione dell’agricol-tura con l’aratro e l’allevamentodel bestiame. I navajo praticavanoun po’ di agricoltura del mais e lacoltivazione dei peschi, imparatadai pueblo, ma erano soprattuttopastori, avendo acquisito le pecoredagli spagnoli. Gli apache erano

Page 31: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

31

N° 17agricoltori e pastori ancora menosofisticati dei navajo. Carletonaveva stabilito Fort Sumner aBosque Redondo, nel New Mexicocentrorientale come riserva; KitCarson, con una veloce campagna,batté gli apache mescalero e liportò a Bosque Redondo, poi passòai navajo, che erano molto piùnumerosi e difficili da raggiunge-re. Carleton aveva ordinato chetutti i maschi ostili venisserouccisi, ma Carson si guardò benedall’obbedire. Servendosi dei suoiVolontari, degli alleati hopi, zuni ealtri pueblo stanchi delle razzienavajo e dei fedeli ute come scout,cominciò una campagna di terrabruciata in pieno inverno, sapendoche gli indiani non avevanologistica e conservavano scarsescorte. Distrusse i campi e ifrutteti, le greggi e i cavalli e cercòdi far capire a Carleton che dasecoli i suoi ute usavano tenersicome ricompensa non solo glianimali navajo, ma anche comeschiavi le donne e i bambiniprigionieri. Venne bruscamenteredarguito. Pur nella sua efficaciala campagna, durata sei mesi, fupoco sanguinosa: il 23 gennaio1864 Carson riferì i risultati dellaspedizione nel Canyon de Chelly(guidata in modo risolutivo da unex ufficiale del Reale Esercitosvedese diventato un “odiatored’indiani” dopo il massacro dellasua famiglia) nel suo solito modobrusco: «Uccisi 23; catturati 34;arresi volontariamente 200;catturate 200 pecore». Nel com-plesso ci furono cinquanta vittimeindiane. Un po’ alla volta Manueli-to, Barboncito, Ganado Mucho ealtri capi si arresero a Fort Defian-ce, ma la Lunga Marcia versoBosque Redondo, che è entrata afar parte della mitologia identita-ria navajo, coinvolse solo da unterzo alla metà di loro: un numeroimprecisato non ne venne toccato,molti trovarono rifugio presso glistorici amici pueblo jemez, mentrealmeno un terzo si rifugiò tra lemontagne e non venne confinato.A Bosque Redondo, nel NewMexico orientale, i navajo sitrovarono a fare i conti con i loro

nemici apache mescalero, che liavevano preceduti, con l’affolla-mento, la depressione psicologica,la dieta inadeguata, le malattie e iladri di cavalli. Decisero di noncombattere più contro gli america-ni e, con il trattato firmato nel1868, cominciarono una nuovavita e una nuova identità, tornan-do nella parte occidentale delTerritorio ed espandendosi nell’at-tuale Arizona a spese degli hopi.Alcuni irriducibili continuarono arazziare: il 9 aprile 1864, quando ilgovernatore proclamò la giornatadel Ringraziamento per la finedella guerra navajo, un gruppo siinfiltrò tra i pueblo laguna e rubòquaranta bovini. Solo coloro cheebbero l’infelice idea di arrendersiagli alleati pueblo degli americani

non videro mai né Fort Defiancenè Bosque Redondo e scomparveroinghiottiti dal mercato deglischiavi: «Venivano, infatti, portatinelle mesas hopi e agli uominiveniva fracassato il cranio con lemazze da guerra mentre le donnevenivano consegnate ai mercantidi schiavi messicani. Gli hopinegano, ma ammettono che,poiché da secoli avevano tanti tortida vendicare, questo comporta-mento sarebbe stato giustificato.Pete, proveniente da Pete Spring,che si trova in un canyon interritorio hopi, mi raccontò dellacattura di sua madre da partedegli hopi alcuni mesi prima dellasua nascita» (Underhill 1987:97).Può sembrare un’osservazionecinica, ma è un fatto che i navajo,

“Tre (sic) uomini con arco e frecce”. Foto di Valentin Wolfenstein. L’immagine fuprobabilmente scattata a Fort Sumner nel 1868; (da sinistra) Manuelito, Barboncito,un uomo (o un ragazzo) sconosciuto e Calletano, fratello di Manuelito.

Page 32: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

32

HAKOMAGAZINEdopo il trattato siavviarono verso unafioritura demografica,economica e artisticache li ha portati adessere la più numerosatribù degli USA.Durante la primaverae l’estate del 1864 ikiowa e i comanchelanciarono numerosiattacchi contro iviaggiatori lungo lapista di Santa Fe tra ilKansas occidentale e ilTerritorio del Coloradoorientale, sguarnitodalla Guerra di Seces-sione. Era un’attivitàche procurava un riccobottino con scarsirischi per i guerrieri,che poi si rifugiavanonel Territorio Indiano(Oklahoma) e nellaPanhandle del Texas. Per difende-re quell’importante arteria com-merciale e migratoria, il governodegli Stati Uniti organizzò unaspedizione con unità di fanteria ecavalleria del New Mexico e dellaCalifornia al comando di KitCarson, con 321 soldati, 14 ufficia-li, 72 apache e ute e due cannonihowitzer da dodici libbre. Fu inquesta occasione che Carson sitrovò in una situazione simile aquella che distrusse Custer, maKit era fatto di ben altra pastamilitare. Il 24 novembre scoprì unvillaggio kiowa di 176 tende e loattaccò subito. I kiowa, sorpresi, siritirarono lungo il fiume Cana-dian, proprio sotto Fort Adobe,noto anche come Adobe Walls, unposto legato alla rete commercialedei Bent, abbandonato e in rovinada anni. Qui si unirono a unaimponente banda comanche dicirca 500 tende e fermarono lacavalleria. I militari si ritiraronodentro Fort Adobe, circondati daun migliaio di indiani a cavallo eben armati, che vennero raggiuntidurante la giornata da altriguerrieri, fino a diventare circatremila. Erano soprattutto kiowa ecomanche, ma si unì anchequalche apache e arapaho. Carson

riuscì a compiere una ritirataordinata, con la copertura deicannoni, verso Fort Bascom consolo due soldati e un ute morti ecirca venticinque feriti. I mortiindiani stimati furono tra i sessan-ta e il centinaio. Venne preso solouno scalpo, da parte di un giovanemessicano che lo vendette agliapache e agli ute per la danzadello scalpo. Tecnicamente unasconfitta, la battaglia di AdobeWalls (la prima, da non confonder-si con la seconda, più famosa,contro comanche e cheyenne,perduta dagli indiani nel 1872), fuuna vittoria politica e tale laconsiderò correttamente Carson,perché gli accampamenti invernalifavoriti degli indiani erano stativiolati con nessun danno per lacavalleria, un avvenimentominaccioso e scoraggiante.Carson fu indiscutibilmente unagente dell’espansione americanae un combattente di indiani senzatentennamenti, ma di certo non liodiava. Scherzando sulla costitu-zione minuta e la bassa staturadel celebre eroe, il generaleSherman affermò: «Questi pelle-rossa reputano Kit il doppio di unogrande e grosso come me. La suaintegrità è semplicemente perfet-

ta. Loro lo sanno e gli credono e sifidano di lui prima che di me».Qualche giorno dopo la battagliadi Adobe Walls il colonnelloChivington guidò il famigeratomassacro di Sand Creek, Territo-rio del Colorado, e si vantò: «Hoeclissato Carson e la posterità trabreve parlerà di me come delgrande uccisore di indiani». Circadue anni più tardi un testimonesentì Carson a Fort Garlandesprimere la sua opinione sulmassacro e, contemporaneamente,sul destino degli indiani: «Pensarea quel cane di Chivington e i suoibotoli rabbiosi là a Sand Creek!Chi ha mai sentito una cosa delgenere di cristiani! I poveri indianiavevano la nostra bandiera chesventolava, le stesse vecchie stellee strisce che tutti amiamo eonoriamo, e gli avevano detto aDenver che finché la facevanosventolare erano al sicuro. Bene,arrivano quel dannato Chivingtone le sue iene. Erano a caccia diindiani ostili e non riuscirono atrovarli e, se li avessero trovati,sarebbero scappati di sicuro! Cosìprendono questi amichevoli e limassacrano - sì letteralmente limassacrano a sangue freddo, adispetto della nostra bandiera -donne e bambini piccoli anche …E noi chiamiamo questi uominicivilizzati - cristiani; e gli indianiselvaggi? Io dico questo, non mipiace un pellerossa ostile più che avoi. E quando sono ostili, li inca-stro, li combatto - duramente comechiunque. Ma non ho mai strappa-to neppure una perlina a unadonna o un bambino e disprezzo eodio l’uomo che lo fa. Non ènaturale per uomini coraggiosiuccidere donne e infanti e nessunolo farebbe tranne un vigliacco o uncane. Naturalmente, quando noibianchi facciamo cose terribili delgenere, ecco, quei poveri bastardiignoranti non sanno far di meglioche fare altrettanto. Poveretti! Neho visti tanti quanto qualsiasiuomo vivente e non posso fare ameno di provare pietà per loro.Presto saranno scomparsi, comun-que» (Carter 1968:193).

Pipa e borsa del tabacco di Kit Carson.

Page 33: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

33

N° 17

La Società degli Indiani Americani (SAI)venne fondata col il nome temporaneo diAmerican Indian Association a Columbus,Ohio, nel 1911, da sei leader politici india-ni: Charles A. Eastman, Carlos Montezu-ma, Thomas L. Sloan, Charles E. Daga-nett, Laura Cornelius e Henry StandingBear. Alla stessa conferenza Arthur C.Parker, nipote di Ely Parker, fondò l’abor-tito Loyal Order of Tecumseh, come so-cietà segreta di stampo massonico. Parker,un devoto massone, fu per lunghi anni pre-sidente del SAI e redattore della sua rivi-sta; nel 1919 pubblicò un libretto sullamassoneria indiana che, insieme ad altriscritti simili, esercitò una notevole influen-za sullo sviluppo del movimento pan-in-diano “fraterno” degli anni Venti. Anchemolti altri diri-genti del SAIerano massoni:il decano degliindiani pro-gressisti ovve-ro Charles A.E a s t m a n(Ohiyesa), unSantee Sioux,che in seguitolasciò il SAI perdiventare il pri-mo presidentedel Tepee Or-der of America,lo yavapai Car-los Montezuma(Wassaja [cfr.HAKO 10]), cuifu eretto unmonumento fu-nebre masso-

Movimento pan-indiano e Massoneria

nico e il winnebago Henry Roe Cloudrotariano, massone e “alce” (un’altra socie-tà di tipo massonico).Nel 1915 nacque il Tepee Order of Ameri-ca, il cui fondatore era il reverendo RedFox St. James, un meticcio di padregallese e madre piedineri, già del SAI emembro dell’Improved Order of Red Men(Ordine migliorato degli uomini rossi) unasocietà segreta simile alla Massoneriache, tranne qualche eccezione, non am-metteva indiani, anche se protesse sem-pre il Tepee Order. Il Tepee Order riflette-va una percezione anglosassone, spessoromantica e popolare delle culture india-ne, si rivolgeva ai giovani, indiani e bian-chi protestanti e non ammetteva afro-ame-ricani, immigrati e cattolici. Con il declino

del SAI il Te-pee Order di-venne la piùimportante as-sociazione pa-nindiana deglianni Venti. Lasua rivista,l’American In-dian Tepee, erauna mescolan-za di idee e ri-tuali presi dallaMassoner ia ,dai boy scoutse dalla vita in-diana, ma so-prattutto dal-l’Improved Or-der of Red Men(fonte: H.W.Hertzberg).

Page 34: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

34

HAKOMAGAZINE

Sopra: Sotto: I danzatori si scambiano il medicine man durante la grande danza sciamanica(Grand Medicine Dance) alla Riserva di Lac Courte Oreille, in Wisconsin; fotografia di A. E.Jenks scattata nel 1899.Sotto: Disegni cerimoniali midé su un rotolo di corteccia di betulla.

Page 35: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

35

N° 17

Francesco Spagna

Quando due diversi sistemi culturaliarrivano a un punto di contatto, nellavarietà delle condizioni nelle qualiquesto contatto può avvenire, si hanno disolito due diverse modalità di reazione.Una volta intuita la diversità dell’altro, el’incompatibilità con il proprio sistema, isoggetti o le istituzioni in gioco possonodecidere di incorporare questa diversitàoppure di elaborare strategie perannientarla. Vi è naturalmente una terzavia, pacifica, di accettazione e reciprocacomprensione, ma è una via che nellastoria è stata raramente percorsa,presupponendo soggetti dalla menteaperta e soprattutto svincolati da rapportidi dominio. Per i missionari gesuiti chearrivarono in Canada all’inizio delSeicento, la religione tradizionale nativaera considerata un “avamposto diSatana” che andava sistematicamentedistrutto. In altri contesti e in altre epochel’atteggiamento fu diverso. Nel corsodell’Ottocento, i missionari cattolici cheentrarono in contatto con la complessitàdel sistema religioso lakota, cercarono diavviare un processo di sincretismo,parallelo all’evangelizzazione. Per ilfondamentalismo cattolico, che si ritieneinvestito di un mandato divino e di unmessaggio di salvazione da divulgare atutta l’umanita, dunque di un destinostorico da compiere, l’incontro con unareligione altrettanto complessa sul pianospirituale e dottrinale costituì un proble-

ma serio. Nei contesti religiosi, la presadi coscienza della altrui diversità implicaun’onesta e aperta revisione dei proprifondamenti. Questo risulta praticamenteimpossibile se i fondamenti della propriafede sono le colonne portanti di tutto ilsistema religioso. La crisi epocaledell’incontro con la diversità dell’altropuò essere però risolta in un altro modo,mettendo in atto delle strategie diintegrazione o di “incorporazione”culturale. Cambiando prospettiva, nellesocietà cosiddette primitive, lo stranierocorre sempre il rischio di essereconsiderato come un essere alieno o“inumano”, se i confini di ciò che siconsidera “umanità” coincidono con losteccato del villaggio. Ma ogni volta cheviene fatta esperienza reale dell’umanitàdello straniero, processi di inclusione edi integrazione sono sempre all’opera.(Per contro, il “vizio” etnocentrico dicontrapporre la propria “civiltà”all’altrui “barbarie” è ben lungi, comesappiamo, dall’essere circoscritto allesocietà primitive). Al vizio etnocentricocorrisponde un’altra tentazione: quelladi dire “tutto sommato sono dei nostri”.Vi è ad esempio un’idea che circolanelle riserve indiane ancora oggi, per cuigli appassionati europei che gironzolanoin cerca di indiani sarebbero essi stessistati indiani in vite precedenti. Anchequesto è un ingenuo ma efficace sistemadi incorporazione etnica. L’antropologia“spontanea” va dunque consideratacome un complesso alternarsi di

processi di inclusione ed esclusione,dove il postulato di umanità è semprefluttuante e continuamente ridefinito.Veniamo al punto in questione. Scorren-do le pagine del volume di William R.Denslow, Fremasonry and the Ameri-can Indian, si ha la netta percezione dicome può funzionare un processo diantropologia spontanea. All’iniziodell’Ottocento, i maestri della massone-ria americana si trovano di fronte atradizioni mistiche e spirituali native digrande portata, come quelle della zonadei Grandi Laghi, tra Stati Uniti eCanada. Si commissionano dunquestudi e ricerche, e rapidamente vienemesso in atto un processo di riconosci-mento. Scrive nel 1850 il gran maestrodel Wisconsin B. T. Kavanaugh, citatonel libro di Denslow: «Gli Indianihanno, senza dubbio, la conoscenza dellinguaggio universale della Massone-ria»1. Quindi viene posto il problemadelle origini. Non la hanno ricevuta,questa conoscenza, da Colombo,prosegue Kavanaugh, né attraverso altreimprobabili e fantasiose vie di diffusio-ne: «essa deve essere avvenuta all’incir-ca al tempo della dispersione di Babe-le». Gli Indiani avrebbero dunquetrasportato attraverso Bering, oltre adaltri fardelli, elementi di conoscenzemassoniche allo stato iniziale. Le lorocerimonie rappresenterebbero sviluppiindipendenti a partire da una tradizione(babelica) originaria. Si tratta, come sipuò osservare, di un colpo doppio:

Cosa lega la Massoneria e la cerimonia del Midewi-win? certamente l’etnocentrismo degli antropologiamericani.

Midewiwin e Massoneria: un caso dicannibalismo culturale

Tradizioni native

Page 36: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

36

HAKOMAGAZINE

attraverso il riconoscimento dell’indianonel proprio sistema (“guardate, tuttosommato sono dei nostri”) si opera ilriconoscimento delle proprie originiancestrali. Qui sta la complessità dellaquestione: la diversità dell’altro vienerovesciata e, dunque, portata in palmocome prova vivente dell’arcaicità deipropri fondamenti. Attraverso gliindiani, i massoni dimostrano che la loroMassoneria è vecchia come il mondo.Non fa una grinza!Uno dei principali artefici di questoprocesso è stato senza dubbio HenryRowe Schoolcraft, ed è inoltre moltointeressante osservare come nella suapersona l’antropologia spontanea dellamassoneria e l’etnografia coloniale aisuoi esordi siano praticamente fuseinsieme. Negli anni Venti dell’Ottocen-to, Schoolcraft, massone, era ufficialegovernativo nelle riserve chippewa. ALa Pointe, sul Lago Superiore, avevasposato una donna indiana, ed essendocostei imparentata con un importanteleader nativo, Schoolcraft era riuscito apenetrare a fondo nella società e nellacultura chippewa. La Pointe era ancheuno dei principali centri della Midewi-

win, la grande Società di Medicinasciamanica nell’area dei Grandi Laghi.La cerimonia Midewiwin, tuttorapraticata, prevede quattro sessionistagionali, durante le quali vengonoaccolti e preparati i novizi per ilpassaggio iniziatico. Questo avvieneattraverso un rito estremamenteelaborato, al culmine del quale ungruppo prescelto di danzatori mascherati“uccide” il novizio, “sparando” la sacraconchiglia Migis dalle Borse di Medici-na (Midewayan). Slegato dal palo,l’iniziato viene fatto “rinascere”,infondendogli il soffio vitale dellaMigis, e riceve la sua personaleMidewayan, in pelliccia di lontra o dialtro animale, a seconda del gradoiniziatico a cui ha avuto accesso. I mitidi fondazione della Midewiwincoincidono con quelli dell’origine delpopolo anishinaabe (chippewa, ojibwa ealtri), e della sua migrazione dalla costaatlantica ai Grandi Laghi. Tutto ilpatrimonio mitologico e cerimonialedella Midewiwin si trova conservato incodici incisi su rotoli di corteccia dibetulla. La strutturazione per gradiiniziatici (quattro o più), secondo alcuni

studiosi rappresenta un tratto anomalorispetto al modello classico dellosciamanismo circumboreale. Per questaragione, attorno alla questione delleorigini di questa cerimonia si è aperto unvivace dibattito tra gli antropologi.Schoolcraft ebbe la possibilità diassistere alla Midewiwin verso la metàdell’Ottocento. La sua descrizionerappresenta uno dei primi resocontidettagliati della cerimonia. Definì laMidewiwin come «grande societànazionale devota alle arti mistiche»2.L’uso del termine “nazionale” è pocochiaro.Schoolcraft asserì inoltre di essere statoiniziato alla cerimonia, ma questo èmolto improbabile. Più verosimile,come racconta Vizenor, è invece cheegli tentò di impadronirsi di alcunisegreti iniziatici, per imitare parti dellacerimonia all’interno delle proprie muradomestiche3. Del resto anche WilliamWarren, il primo vero storiografo ojibwa(di origini native da parte di madre),testimone acuto e attendibile dei suoitempi, affermò nel 1852 che l’iniziazio-ne di Schoolcraft era “hard to believe”,difficile a credersi. Poco oltre, significa-

Cree che celebrano il Banchetto del Cane, Terra di Rupert, 13 settembre 1857; acquerello del Maggiore Geroge Seton.

Page 37: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

37

N° 17tivamente, scrive: «Tra gli ojibways, isegreti di questo importante rito sonosacramente conservati come lo sono isegreti della loggia massonica tra ibianchi»4. Pura somiglianza, dunque,non assimilazione.Schoolcraft non rappresentò un casoisolato. Un altro personaggio coinvoltonel tentativo di accorpare Midewiwin eMassoneria fu George Copway.Copway (il nome indiano era Kahgega-gahbowh) era un missionario metodistaspretato, nonché fratello massone, che siautodefinì “capo” ojibwa in un’autobio-grafia pubblicata nel 1847. Il libro feceepoca, essendo uno dei primi scritti daun nativo. Il valore di questo materialeautobiografico è però molto discutibile,come ha dimostrato una ricerca recente5.Il punto forte dell’equazione di Copwayè che la Midewiwin, come la Massone-

ria, è strutturata per gradi iniziatici. Delresto, mi pare di capire che la questionedei gradi iniziatici sia anche l’unico veropunto nodale dell’argomentazione dellibro di Denslow. A mio parere, vannopremesse due considerazioni: in primoluogo, il significato dei gradi Midé non èmai stato chiaro agli antropologi,essendo parte del segreto iniziatico. Nonè chiaro, ad esempio, il raddoppiamentodei gradi (da quattro a otto) in quella chein alcuni testi appare come suddivisionetra simboli terrestri (dal primo al quartogrado) e simboli celesti (dal quartoall’ottavo), con corrispettivi spirititutelari animali. In secondo luogo, comemi è stato spiegato personalmentedurante una cerimonia Midewiwin, laprogressione da un grado all’altro nonrappresenta in nessun modo unaascensione gerarchica, quanto piuttostoun crescente carico di responsabilità che

Note1 William R. Denslow, Fremasonry and theAmerican Indian, Missouri Lodge of Research,vol. 32, 1983 (1956).2 Henry R. Schoolcraft, Historical andStatistical Information Respecting the History,Conditions and Prospects of the Indian Tribesof the United States, Bureau of Indian Affairsper Act of Congress of March 3d, 1847, 1851-1857, vol. 5, p. 416.3 Gerald Vizenor, The People named theChippewa, Minneapolis, Univ. of MinnesotaPress, 1984.4 William W. Warren, History of the OjibwayPeople, St. Paul, Minnesota Historical SocietyPress, [1885] 1984, p. 66: “Amongst theOjibways the secrets of this grand rite are assacredly kept as the secrets of the MasonicLodge among the whites”.5 George Copway, The Traditional History andCharacteristic Sketches of the Ojibway Nation.By G. Copway, or Kah-ge-ga-gah- bovh, Chiefof the Ojibway Nation, London – Boston 1851.Cfr: A. Lavonne Brown Ruoff, Donald B.Smith, George Copway, Life, Letters andSpeeches, Lincoln-London, Univ. of Nebra-ska Press, 1997.6 Frances Densmore, Chippewa Customs, Min-nesota Historical Society Press, [1929] 1979.-Id., Chippewa Music, Bureau of AmericanEthnology Bullettin: 45, 53, Washington 1910-13.7 Alanson Skinner, Notes on the Eastern Creeand Northern Salteaux, AnthropologicalPubblications of the American Museum ofNatural History, vol. 9, New York, 1911.-Id., Medecine Ceremony of the Menomini,Iowa and Wahpeton Dakota, with Notes onthe Ceremony among the Ponca, Bungi Ojibwaand Potawatomi, Indian Notes and Mono-graphs, 4, New York 1920.Per gli studi italiani sulla Midewiwin vedi:Emanuela Monaco, Tradizione e rinnovamentonella loggia di medicina degli Ojibwa, “Studie Materiali di Storia delle Religioni”, Bulzoni,Roma, vol. 10, 2, 1986, p. 237-274.Francesco Spagna, L’ospite selvaggio. Espe-rienze visionarie e simboli dell’orso nelle tra-dizioni native americane e circumboreali, To-rino, Il Segnalibro, 1998, p. 166-179.

può divenire intollerabile. Un iniziatoMidé può, ad esempio, arrivare in tardaetà rimanendo al secondo gradoiniziatico, senza sentirsi in nessun modo“inferiore” al giovane collega che haritenuto opportuno passare al terzogrado. Ma su queste e altre questioni glispecialisti rituali sono estremamenterestii a parlare, gran parte degli insegna-menti Midé rimangono all’interno dellacerchia iniziatica e, come tali, vannorispettati.Queste due sole cose mi pare valga lapena sottolineare, per chiudere laquestione: non ho notizia che vi sianospiriti animali nella Massoneria (essisono invece di importanza fondamentalein tutte le fasi della Midewiwin e in tuttoil suo corpus mitologico); per contro, misembra che la strutturazione dei gradimassonici sia eminentemente gerarchi-

ca. Secondo quali altri principi sia statopossibile teorizzare l’assimilazione traMassoneria e Midewiwin, dal libro diDenslow non si capisce, dato che egli silimita a porre, l’una a fianco all’altra, ledue tradizioni. La descrizione dellaMidewiwin che viene fatta nell’appendi-ce è accettabile, basandosi principal-mente sull’etnografia “canonica” diFrances Densmore6 e di AlansonSkinner7. (Per inciso, anche Skinner erafratello massone, come di ispirazionemassonica era l’istituzione dell’Ameri-can Museum of Natural History, di cuiSkinner fu collaboratore ai primi anni diquesto secolo). Ma se i riferimentietnografici, anche quelli di Skinner, misembrano corretti, ancora non si capiscesu quali elementi effettivi si siano basatele teorie ottocentesche.Rimane evidente che, al cospetto dellaMidewiwin, il supposto primato

massonico in fatto di “arti mistiche”restò perlomeno incrinato. Si pose unproblema di concorrenza. L’operazionepiù efficace fu dunque quella di“ingollare” la Midewiwin, così comeeffettivamente era, tentando in quelmodo di farla propria, secondo ilvecchio principio cannibalico: mangia iltuo nemico, ne assumerai la forza.

Disegni cerimoniali su un rotolo di corteccia di betulla.

Page 38: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

38

HAKOMAGAZINE

Domenico Buffarini

È circostanza nota che la Massoneria,nella sua versione culturale especulativo-filosofica, è statasoprattutto un fenomeno illuministi-co: al Secolo dei Lumi le loggefornirono, soprattutto in Inghilterra ein Francia, la maggior parte dellefigure più rappresentative, al puntoche quasi tutti gli enciclopedisti, daDiderot a Montesquieu, a Voltaire e,forse, a Rousseau, ne fecero parte. Sipuò affermare che, proprio in virtù ditale affiliazione, la Massoneriacostituì il nerbo della Rivoluzioneliberale che trasformò l’Europa nelsecolo XIX.È del pari sufficientemente noto cheuno dei miti “ideologici” dell’Illumi-nismo fu quello del “buon selvaggio”costruito sulla base delle cronache edei diari di viaggio redatti davoyageurs, libertini, da coureurs debois e da letterati, a volte piuttostofantasiosi, riferiti ai “selvaggi” delNord America: in particolare iroche-si, algonchini e creek.Ma il mito era, appunto, soltanto tale.Il solo riferimento realistico alleculture degli indiani d’ Americache è dato incontrare nei filosofiilluministi riguarda l’inglese JohnLocke: egli ebbe prolungata dimesti-chezza, che forse divenne amicizia,

con il capo creek Tenochichi e conl’ambasciatore cherokee a Londra. Leinformazioni raccolte dalla loro vivavoce hanno lasciato traccia nel suoTrattato sulle dottrine politiche, uncapitolo del quale tratta delle costitu-zioni dei popoli del Sudest americanoe le giudica un lodevole esempio di

costituzioni fondate sulla divisionedei poteri.Per gli Enciclopedisti francesi, invece,il mito era soltanto una metaforapolemica: l’oggetto dei loro strali erala società aristocratica e la monarchia“per grazia di Dio” del Settecento e il“buon selvaggio” era l’immaginesimbolica dell’uomo nuovo chepremeva alle porte della storia e delpotere, il borghese tollerante nelleidee, che rivendicava in campoeconomico e politico la libertà per sée per i suoi affari. Ma la voce “Ameri-ca” dell’Enciclopedia fu redatta inbase ai lavori di Cornelius de Paw edi Buffon, che trattavano rispettiva-mente le culture degli indiani come«società di api e di formiche» e nedefinivano i componenti come «esserifrigidi, imberbi, insensibili e paurosi,pieni di rude riserbo, sospettosi eastuti, seri e melanconici animali».Del resto di “buoni selvaggi”,ammesso che in altri tempi ce nefossero stati, francesi e inglesi neavevano incontrati ben pochi. L’arrivodegli europei aveva sconvolto ogniassetto tribale, aveva provocato unrovinoso crollo demografico,scardinato economie prevalentementeagricole, trasformato numerose etniein spietate bande di cacciatori dipellicce dimentiche di ogni esigenzadi rispetto ecologico, introdotto

Considerazioni sulla Massoneria, il mito del “buon sel-vaggio” e i Padri Fondatori degli Stati Uniti.

Massoneria e indiani

Illuminismo

Tuko-see-mathla dei seminole.

Page 39: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

39

N° 17

insieme all’alcolismo e alla prostitu-zione, il concetto e la pratica dellaconquista e dello sterminio.Ipotizzare, come pure si è fatto,un’influenza reale dei nativi america-ni sulla Massoneria europea è almenoarbitrario, anche se è possibileparlare, per qualche aspetto, dioggettive convergenze. Tanto persoffermarci su alcuni elementi: perprima cosa, la divinità razionale eordinatrice dell’Universo del deismomassonico non ha molto in comunecon la divinità misteriosa, imperscru-tabile e ignota della religiosità nord-americana, la quale si incentra su unapotenza vitale che, attraverso demiur-ghi o intermediari, dà ordine almondo visibile. In comune con laMassoneria, gli indiani respingonol’idea di un Dio giudice che si mette adistribuire premi e castighi e che sideve pregare per ottenerne favori ograzie. L’uomo virtuoso trova il suopremio nella stima e nell’affetto delsuo prossimo e nella serena attesadella morte, che gli giungerà tranquil-lamente quando egli avrà “mani

pulite, sguardo leale”. Secondo,comune a Massoneria e alle cultureindiane, è l’idea dell’uguaglianzadegli esseri umani, l’esigenza cheognuno abbia un ruolo nella suacomunità e un suo posto nella realtà(che consiste nella certezza di un“oriente” e di un “orientamento”).L’avere un ruolo rende gli esseriumani effettivamente liberi. Infine, lasegretezza, ma sarebbe meglio dire lariservatezza, della Massoneria e delsuo presunto “esoterismo” cultualenon hanno invece nulla in comunecon le società degli “uomini santi”come le Società degli Animali misticiirochesi, le Logge di Medicina deglialgonchini o le confraternite cerimo-niali dei pueblo. La segretezzamassonica affonda le sue radici nellatradizione europea e si collegapiuttosto alla necessità di porsi alriparo da non astratti pericoli dipersecuzione politica e religiosa. Lasegretezza e gli aspetti iniziatici dellesocietà sacre indiane si colleganoinvece alla laboriosa “specializzazio-ne” richiesta ai membri.

La sostanziale ininfluenza degliindiani sulla Massoneria è confermatada un’ulteriore circostanza storica.Molti dei Padri fondatori degli StatiUniti appartennero a qualche loggiamassonica, ma nessuno brillò perparticolare simpatia verso i primiabitanti del continente americano: lamaggior parte, anzi, manifestò neiconfronti dei “selvaggi” insediatidentro o a ridosso dei confini dellaFederazione, una tenace e convintaavversione progressista o, al più,un’ironica benevolenza paternalistica.George Washington fu per molti anniGran Maestro di un’influente loggia,ma non fu mai un pensatore; egli ebbeuna dichiarata simpatia militare pergli irochesi, al punto che ebbe labislacca intenzione di adottare i loroarchi come arma “ufficiale” dell’eser-cito americano. Si dichiarò sempreamico di Red Jacket, il leader deiseneca che si era rifiutato di prenderele armi nella guerra di indipendenza.Ciò non impedì le spedizioni implaca-bili che i suoi generali, Clinton eSullivan, condussero contro i villaggi

Sopra: Il generale James Oglethorpe, fondatore della colonia della Georgia, presenta ai Lord amministratori il capo creekTomochichi e altri importanti capi nativi giunti a Londra nel 1734. Dipinto dell’artista olandese Willem Verelst.

Page 40: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

40

HAKOMAGAZINE

degli irochesi filo-britannici.I nazionalisti irochesi attuali dichiara-no che Benjamin Franklin, anch’egliGran Maestro, si ispirò alla Lega delleSei Nazioni per tracciare i principidella Costituzione americana, che inverità fu stilata da altri. Franklin, daparte sua, considerava con ironia unpo’ cinica i primi americani: «Gliindiani, resistendo alla civiltà,dimostrano che l’uomo tende peristinto all’ozio. Essi ci visitano spessoe vedono i vantaggi che le arti, lascienza e la compatta società ciprocurano, non difettano di naturaleintelligenza, eppure non mostranoalcuna inclinazione a mutare modo di

vita e ad adottare il nostro. Li chia-miamo selvaggi perché i loro costumidivergono dai nostri che noi crediamoperfettamente civili. Il fatto è che essisono convinti della stessa cosa neinostri confronti. È comunque genteche pensa più ai bisogni temporali chea quelli spirituali. Perciò, essendo aloro più utile, li influenzerà meglio unfabbro che un gesuita. Mandiamo lorodei fabbri…» (Franklin, 1961:121).Franklin, va detto a suo onore, bollòcon parole di fuoco lo sterminio diuna piccola comunità di circa 50pacifici artigiani e contadini indianiper mano dei coloni. Egli cercòinvano di far punire i responsabili -

«poveri esseri infelici e indifesi!Invece che dei cristiani sarebbe statomeglio che avessero incontrato deiturchi!» (Franklin, 1961:481), e pagòcon la mancata elezione a senatore.I massoni Hamilton e Adams siscambiarono sugli indiani epistole diquesto tenore: «Gli indiani, che non silasciano affascinare dal progresso,sono lo scandalo della nostra giovanerepubblica. E tale scandalo è dovutoalla bigotteria. Da informazioniraccolte sembra che essi nutranoconcezioni simili a quelle di Platone edi Filone Alessandrino. Sono bigotticome gli indù, i maomettani e icattolici romani; perciò non voglionopiegarsi. È in fondo un principioreligioso che ispira in essi un’avver-sione invincibile tanto per la civiltàquanto per il cristianesimo. D’altraparte va rilevato che i bianchi allevatipresso di loro ben di rado li abbando-nano; la caccia primitiva ed eccitanteattrae assai di più della monotona ecivile agricoltura…» (Rush, 1955:64).Thomas Jefferson, l’estensore dellaDichiarazione di Indipendenza, fudella Massoneria soltanto un simpa-tizzante. Proprietario di schiaviafricani, sugli indiani affermò:«Rifiuto di condannare gli indiani,come anche di riverirli. Oggi esiste unfronte unico di nemici del progresso: ireazionari Napoleone e Pitt in Europae gli indiani che si oppongono allaciviltà. Anch’essi hanno i loro anti-filosofi. Prevedo comunque che gliindiani capaci di assimilare letecniche economiche dei bianchi,come i cherokee e i creek sarannoancora più pericolosi e dovrannoessere eliminati…» (Jefferson,1956:108).Per una delle tante bizzarrie dellastoria gli indiani, descritti dallabigotteria religiosa come “figli diSatana” ed esaltati da qualche filosofocome esempi di razionalità naturale, siavviarono a diventare nemici delprogresso perché bigotti e superstiziosi.

Sa Ga Yeath Qua Pieth Tow, capo mohawk ritratto nel 1710 da John Vereest a Londra.

Page 41: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

41

N° 17

Lorenza Macchion

Eleazer Williams nacque probabilmentenel 1788 a Caughnawaga (oggiKanawake), nella signoria gesuita diSault St. Louis presso Montreal,Quebec; il villaggio era prevalentementeirochese mohawk, costituito dagli“indiani preganti” cattolici delle SetteTribù alleate dei francesi. Sua madre eraMary Ann Rice, Konwatewenteta,appartenente a un’importante famigliae suo padre, Thomas Williams,Tehoragwanegen, era un famoso capodi guerra che aveva combattuto con gliinglesi durante la Rivoluzione america-na e che diventò uno dei capi deimohawk di St. Regis (oggi Akwesasne).La sua bisnonna era Eunice Williams,presa prigioniera con la famiglia nelMassacro di Deerfield del 1704, il cuipadre, il reverendo John Williams, erastato autore di una famosa storia diprigionia puritana (cfr. HAKO 15) edera imparentato con l’importantefamiglia Mather, influente a Harvard eYale. Sembra che fin da giovane Eleazerfosse combattuto tra il suo essereindiano e il riconoscimento di quellanonna bianca che non era stato possibileriscattare, “la Prigioniera Non Redenta”che era diventata cattolica e moglie di unindiano che aveva preso il suo cognome.Grazie alle manovre della famiglia

Un famoso ciarlatano, indiano, prete e massone, cer-cò di costruire un impero irochese e si dichiarò reLuigi XVII, sfuggito ai rigori della Rivoluzione fran-cese.

Il Delfino perduto di Francia

Millanterie

Il rev. Eleazer Williams, dipinto diGeorge Catlin.

Page 42: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

42

HAKOMAGAZINEWilliams in Massachusetts, che nonaveva mai rinunciato a Eunice e ai suoifigli, nel 1800, Eleazer e uno dei suoitredici fratelli andarono a studiare aspese dell’American Board for ForeignMissions e dello stato del Massachusetts.Eleazer scoprì nel 1807 che la scuolanon era uno dei college prestigiosi, maun istituto per poveri (anche se poidiventerà il Dartmouth College), così loabbandonò e tornò in Quebec. Nel 1812venne arruolato dagli americani perazioni di spionaggio contro le truppeinglesi: i suoi racconti delle proprie gestasono del tutto inattendibili e fannointravedere la sua personalità megalo-mane. Dopo la guerra ruppe con lachiesa congregazionalista puritana edivenne prete episcopale, inviato comemissionario tra gli irochesi oneidanell’alto stato di New York. Comemohawk, parlava una lingua moltosimile, perciò gli fu facile impararne lalingua e predicare in modo così convin-cente che i membri del Partito Pagano,che comprendevano tre quarti dellatribù, contrapposto al Partito Cristiano,si convertirono e si chiamaronoSecondo Partito Cristiano degli Oneida.Ben presto, però, Eleazer si trovòcompromesso in speculazioni emalversazioni, che lo portarono alloscandalo per lo storno dei fondi dellavendita di terra oneida per costruire unachiesa, una scuola e altri servizi. Intantonello stato di New York potentispeculatori, in particolare laOgden Land Company,premevano perché gli indianicedessero le loro terre e sitrasferissero a ovest, con ilsostegno del reverendoJedidiah Morse, che presentò aEleazer il progetto. Fu in questocontesto che Williams comin-ciò a concepire il disegno di unimpero irochese nel Wisconsincon se stesso a capo; intantoprendeva denaro dalla OgdenLand Company per convincerei suoi fedeli a trasferirsi. Nel1823 agì da interprete a unconsiglio e stilò un documentoin cui cancellava ogni ostilitàindiana al progetto, giungendoa falsificare le firme dei capi, unepisodio che venne smaschera-

to l’anno dopo dagli stessi capi. Comun-que, era riuscito a far partire nel 1822 unprimo contingente di elementi dei duePartiti Cristiani oneida, di algonchinistockbridge e di qualche altra tribù perfondare una colonia su un territorioacquistato, con l’appoggio del governofederale, dai menominee e i winnebagoin Wisconsin, a Green Bay. Gli altriirochesi, oltre a gran parte degli oneidadel nuovo Partito del Frutteto anti-Williams, si rifiutarono di cedere le loroterre e partire. A Green Bay Williamssposò una ragazza di 14 anni, figlia diun’influente famiglia menominee, chegli portò in dote un bel pezzo di terra, ilWilliams Tract, che attualmente èincluso nel Parco Statale del DelfinoPerduto. La moglie, MadeleineJourdain, secondo l’uso locale, venne asapere del matrimonio la mattina stessadelle nozze, quando sua sorella l’avvertìdi non andare a scuola, ma in chiesa perla cerimonia. Intanto il progettatoimpero andava a rotoli: a WashingtonEleazer non riusciva a ottenere appoggioe a Green Bay, dopo essere statosostituito come missionario dalla chiesaepiscopale nel 1824, durante il decennio1830 venne respinto dalla gran partedegli indiani, stanchi delle sue trame.Così Williams lasciò la famiglia e tornònello stato di New York; nel 1844ipotecò la proprietà della moglie e, nonriuscendo a riscattarla, la perse. Fu in

questo periodo che cominciò a trasfor-marsi nel Delfino Perduto di Francia,per via di una vaga somiglianza fisicacon i Borboni, anche se un editore aBoston aveva già sentito la storia nel1839.Louis Charles, nominale re di Francianel 1793-95, era il secondogenito diLuigi XVI e Maria Antonietta, nato nel1785 e diventato Delfino, cioè erede altrono, alla morte del primogenito nel1789. Nel 1792 i rivoluzionari imprigio-narono la famiglia reale nel Tempio,sede dei cavalieri di Malta; dopo che ilre e la regina furono ghigliottinati, ilconte di Provenza, poi Luigi XVIII,proclamò re il Delfino, come LuigiXVII, ma il bambino restò in prigione,dove morì nel 1795 sembra a causa deimaltrattamenti del suo carceriere. Moltiaristocratici si rifiutarono di credere allasua morte e cominciò a girare la voceche il fanciullo morto fosse in realtà unsostituto preso dall’ospedale dei poveri eche il vero Delfino fosse stato portato inAmerica di nascosto. Williams, in realtà,era più giovane del Delfino, anche sespesso si cambiò la data di nascita, nonsapeva una parola di francese e, comelui stesso aveva dichiarato in varieoccasioni, era nato in Quebec. Nel 1824,per esempio, Eleazer fece domanda diammissione, accolta, alla loggiaMenominee #374 di Green Bay,dichiarando di essere un prete di 32anni, nato a Sault St. Louis, il nomefrancese di Caughnawaga. Nel 1841,comunque, non mancò l’occasione diaffermare la sua vera identità: inquell’anno il principe de Joinville, figliominore di re Luigi Filippo di Francia,fece un viaggio negli USA e Williams,venuto a saperlo, fece in modo diincontrarlo per caso a bordo di unbattello sui Grandi Laghi e di accompa-gnarlo in seguito a Green Bay. Qualchetempo dopo fece sapere che il principeaveva tentato di corromperlo perchéfirmasse una rinuncia alla corona diFrancia. Il principe, ovviamente, negò,ma la storia non morì del tutto. Nel 1849un giornale pubblicava un articoloanonimo in cui si parlava del DelfinoPerduto Williams, scritto da lui stesso,come si seppe dopo la morte. Nel 1853il prete episcopale J. H. Hansonpubblicò sul Putnam’s Magazine unarticolo intitolato: “Abbiamo unBorbone tra noi?”. Vi era narrato che ilTempio Massonico di Philadelphia,

Grande Loggia di Pennsylvania.

Page 43: Massoneria · 2018-11-16 · 3 N° 17 Editoriale «La diffusione della Massoneria nel Nuovo Mondo si può attribuire alle logge militari autorizzate dall’Inghilterra, “Antichi”

43

N° 17

Bibliografia essenzialeDenslow W. R., Freemasonry and the Ameri-can Indian, Missouri Lodge of Research 1983;Graymont B., The Iroquois, New York, NY,1988; Appleton Public Library, The LostDauphin, http://www.apl.org/pages/history/dauphin.htm; Hall R. H., Eleazer Williams,Mohawk Between Two Worlds, http://gbms01.uwgb.edu/~wisfrench/library/articles/eleazer.htm; Allen D., Eleazer Williams:l’Histoire d’un Prince Perdu, http://gbms01.uwgb.edu/~wisfrench/library/projects/eleazer.htm.

Delfino aveva perso la memoria e ilsenno, fino ai 13-14 anni, quando unacaduta gli aveva fatto recuperare ilsenno, ma non, per lungo tempo, lamemoria. Come prova, Williamsmostrava le cicatrici della scrofuladichiarando che gli erano state procuratedalle catene a Parigi. Gli storici non lopresero sul serio, ma Williams trovòabbastanza gente disposta a credergli dadivenire una piccola celebrità. Sembrache fin dai tempi della scuola, nel 1807,giocasse con l’idea di essere un nobilefrancese, facendosi chiamare il Conte diLorena. Sembra anche che il suo nuovopersonaggio si fosse concretizzatointorno al 1847 - 48, quando unavvocato di Green Bay, Henry Eastman,scrisse per divertimento una storia suldestino della famiglia reale in cui inserìWilliams come Delfino Perduto, un’ideache lo stesso Eleazer doveva averglisuggerito. Eastman gli aveva dato ilmanoscritto da leggere e poi lo avevadimenticato finché non lesse nel 1853l’articolo del Putnam’s Magazine, scrittoquasi con le stesse parole del suoromanzo. Nel 1854 il reverendo Hansonredasse una storia più lunga, Il PrincipePerduto, che fu adattata ad altre formepopolari, tra cui il romanzo Lazarre diMary Hartwell Catherwood e, direcente, persino un’opera in tre atti,Lazar, di un librettista del Wisconsin.La nuova identità di sangue reale nonfece risalire la fortuna di Williams cheaveva accettato un posto di predicatorepresso gli Indiani di St. Regis diHogansburg, NY, e che là visse aiutatoeconomicamente dai suoi amicimassoni. Morì a Hoganburg nel 1858 efu sepolto con rito massonico: sullalapide sono scolpiti la squadra e ilcompasso. Nel 1947 le sue ossa vennerotrasportate a Oneida, Wisconsin, esepolte nuovamente in quello chedoveva essere il suo impero.

Sopra: William Augustus Bowles.Dipinto di Thomas Hardy.

William Augustus Bowles, nato in Maryland nel 1763, fuggì di casa a 13anni; si arruolò con i Lealisti britannici e seguì il reggimento fino al 1778,quando disertò e si unì a una banda di guerrieri creek a Pensacola,Florida. Visse alle Bahamas per qualche tempo, poi tornò tra i creek nel1788 con armi e munizioni inglesi fornite dalla compagnia Miller, Bonanny& Co. e il loro associato, il governatore di Bahamas. Sposò Mary Perryman,figlia del leader dei creek inferiori Tom Perryman e, nel 1789 - 1791,guidò un gruppo di cinque giovani creek e cherokee a Londra con unapetizione per re Giorgio III, ma non riuscìa ottenere l’appoggio reale al suo pianodi invadere il Messico come generalissi-mo dello stato fittizio chiamato “Nazioneunita dei creek e cherokee”, di aggrediregli USA e ottenere privilegi commercialiin conflitto con la compagnia scozzesePanton, Leslie & Co.Probabilmente “vide la luce massonica”per la prima volta alle Bahamas, perchèfu ricevuto a Londra come un iniziato nel1790; sappiamo che all’inizio del 1791 di-ventò membro della Prince of WalesLodge # 259, nelle cui minute appare de-scritto come “Generale William AugustusBowles, un capo della nazione creek”.La guerra commerciale promossa daMiller, Bonanny & Co., per cui Bowles la-vorava, per spezzare il monopolio del com-mercio con i creek di Panton, Leslie & Co.,lo mise in conflitto con Alexander McGilli-vray, amico di Panton, che pose una taglia sulla sua testa. Al secondotentativo, a capo di circa cento creek inferiori Bowles riuscì ad attaccareil posto commerciale di Panton, Leslie & Co. presso il forte spagnolo diSan Marcos, ma venne presto catturato dagli spagnoli e inviato prima inSpagna e poi a Manila, nelle Filippine, come prigioniero. Mentre era aManila tra il 1795 e il 1797, per circa 14 mesi, egli viene descritto neglielenchi della Gran Loggia d’Inghilterra come l’accreditato gran maestroprovinciale degli indiani creek, cherokee, chickasaw e choctaw. Mentrestava tornando in Spagna, venne a sapere dello scoppio di una nuovaguerra tra Spagna e Inghilterra e riuscì a fuggire in Sierra Leone, alloracolonia inglese, da dove poté tornare a Londra e poi di nuovo in Florida.Tornato dai suoi creek, proclamò lo Stato di Muskogee il 31 ottobre 1799,di cui egli era il Direttore Generale della Nazione Muskogee (Creek),espellendo tutti gli agenti americani e spagnoli. Gli spagnoli distrussero ilsuo campo e lui prese ancora una volta il forte di San Marcos nel 1800.Nel 1803 i creek superiori lo catturarono e lo consegnarono nuovamen-te agli spagnoli, che stavolta lo rinchiusero nella fortezza di El Morro aCuba, dove Bowles morì nel 1805. La Panton, Leslie & Co., diventata laJohn Forbes & Co., venne premiata con una nuova stazione commer-ciale sul fiume Apalachicola e 48.000 Kmq. di terre dei creek inferiori,come ricompensa delle spese sostenute a difendere la Florida spagno-la. (fonte: W. C. Sturtevant; W. R. Denslow)

William Augustus Bowles