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    LEZIONI DI MASSONERIA

    J.G. Fichte

    Siamo lieti di presentare ai nostri Ospiti queste Lezioni sulla Massoneria che Johann G.

    Fichte tenne nel 1800 e pubblicate da Fischer nella rivista massonica Eleusinien.Restituiamo il testo nella sua forma originale, mondo, cio, di quelle interpolazioni adaggiunte che ne fece il Fischer, seguendo cos lesempio di A. Manuali (Foggia 1986) ecomparando la versione che propone questultimo con quella del Caramella (Genova 1924)che traduce ledizione del Flinter.Per la necessit di rendere in indice le Lezioni, i titoli e sottotitoli sono stati estratti dalsommario delledizione del Flinter che riproduce criticamente ledizione principe.

    LEZIONE PRIMA

    - Si parte dallesistenza di uomini saggi e virtuosi nellOrdine Frammassonico.- Lo scopo dei saggi lo scopo finale dellUmanit.- Levoluzione umana vien posta in pericolo dalla divisione del lavoro- In seno alla divisione del lavoro una societ particolare non pu avere alcun compito.- Lo scopo di una societ particolare pu essere soltanto quello di risollevare a cultura

    umana universale lunilateralit delle classi sociali.- Limiti di questa determinazione dello scopo: educazione alla libert etica o alla

    sensibilit morale?- Pu valere la Frammassoneria come fine a s stessa?- Che cosa opera la cultura massonica nel Massone: limmagine delluomo maturo.- Quale azione esercita la cultura massonica sul mondo: influsso reciproco delle classi

    sociali.

    LEZIONE SECONDA

    - Lo scopo finale dellesistenza umana: i problemi di questa vita alla luce delleternit. Itre punti principali di questo problema: Chiesa, stato, dominio sulla natura.

    - Qual loggetto della cultura massonica? Procedendo dalleducazione dellintelletto,essa istruzione.

    - Lo scopo ecclesiastico come oggetto dellistruzione massonica: la concezioneuniversalmente umana della religione

    - La classe particolare, a cui affidata leducazione religiosa della maggiore societ.- Lo scopo politico nellistruzione massonica: Amor di patria e sentimento cosmopolita.- Il lavoro nella concezione massonica.- Le istituzioni segrete di cultura son certo altrettanto antiche quanto la divisione delle

    classi.- Queste istituzioni segrete costituiscono sicuramente una tradizione continua attraverso

    tutta la storia.

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    - La forma didattica di queste istituzioni deve essere metaforica, e quindi segreta: n puusare altro che la comunicazione orale.

    - Il contenuto di questa istruzione non pu essere altro che la sapienza della culturauniversalmente umana, che ogni epoca deve cercare nei misteri.

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    Si parte dallesistenza di uomini saggi e virtuosi nellOrdine Frammassonico

    Voi non potete esigere ragionevolmente che io vi debba concedere altra conoscenzadellOrdine salvo che esso esiste. Ci che pretendete di sapere dai vostri libri intorno alla

    maniera della sua esistenza, io gi posso non riconoscerlo, per ci che tutte queste letturenon hanno generato in voi alcun sapere e solo vi hanno avviluppato nelle contraddizioni.E nel dubbio di quale dei vostri autori dovete mai fidarvi, se non possedete alcun criterioper valutarli e nessun termine medio per collegarli? E per quanto voi possiate anchecredere, o, per usare il vostro linguaggio, trovare verosimile o pi verosimile alcunchsecondo la critica storica: tuttavia mi richiamo al vostro proprio sentimento, quandosostengo, che la vostra vera conoscenza della cosa, strettamente intesa, non va pi in ldella esistenza dellOrdine.Ma questo anche per me affatto sufficiente, e solo vi invito a concatenare a questa

    conoscenza sicura altrettanto sicure conclusioni: vogliamo per noi trovare che cosa in se per s stesso lOrdine Frammassonico? - No, non tanto questo, ma piuttosto che cosaesso pu essere in s e per s stesso, o, se volete, che cosa deve essere.Questa domanda vi stupir, perch non lavevate ancora mai fatta, ma essa , secondo ilSovrano, lunica che voi possiate fare. Ci che Ordine , apprendetelo per amor mio, se vipiace, dai frammassoni sfracellati; - che cosa pu essere, siete in grado di trarlo da unafonte migliore, dalla vostra ragione. Ma se sapete ci, voi non crederete, secondo una certacoerenza, che esso sia realmente in s e per s stesso cos, quanto che cos pu esseresecondo la vostra logica convinzione; per lo meno non potrete sostenere la prima tesi (manemmeno negarla), perch per far ci dovreste essere degli iniziati. E avete pi probabilitdi essere con pieno diritto un legislatore massonico, che non di poter arrischiare conqualche diritto questa tesi.Cerchiamo su questo campo, dove tutto vacilla, un punto saldo su cui poggiaresicuramente il piede, e muoviamo da dati di fatto indiscussi.Sapete che nei primi decenni del secolo XVIII precisamente in Londra, viene fuoripubblicamente una societ, che verosimilmente sorta ancor prima, ma della qualenessuno sa dire donde venga, che cosa sia e che cosa voglia. Essa si propaga, non ostanteci, con inconcepibile rapidit, e si diffonde attraverso la Francia e la Germania in tutti glistati dellEuropa cristiana, e perfino in America. Uomini di tutte le classi, reggenti,

    principi, nobili, dotti, artisti, commercianti, entrano nella sua cerchia: cattolici, luterani ecalvinisti si fanno iniziare e si chiamano lun laltro Fratelli.La societ che, non si sa per qual ragione, o almeno, comio vi prego di credere, moltoaccidentalmente, si chiama Associazione di Liberi Muratori, attrae lattenzione deigoverni, vien perseguitata nella maggior parte degli stati, per esempio in Francia, in Italia,in Olanda, in Polonia in Ispagna in Portogallo in Austria in Baviera e a Napoli, colpita dal

    bando di due pontefici, dappertutto gravata delle accuse pi contraddittorie, e sopra diessa si getta ogni sospetto che sia odioso alla gran massa e attiri lodio di questa. Ma essaresiste a tutte queste tempeste, si diffonde in altri stati, si trapianta dalle capitali nelle citt

    di provincia, dove prima appena la si conosceva di nome: e trova inaspettatamenteprotezione e appoggio in un luogo, se nellaltro deve affrontare gravi pericoli: l vien

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    cacciata come nemica del trono e promotrice delle rivoluzioni, e qua invece acquista lafiducia dei migliori governanti.Cos essa arriva fino ai nostri giorni. Voi vedete come in questepoca i membri di talesociet si domandino una buona volta seriamente: ma donde veniamo? Che cosa siamo e

    che cosa vogliamo? E vedete come dogni luogo si raccolgono per rispondere a questeproprie domande; come si guardano a vicenda, seri in viso, e ciascuno attende la rispostadal suo vicino, e infine come tutti comprendono, gridando o tacendo, che nessuno di loro,di quanti si son radunati, lo sa. Ora che fanno? Forse ritornano a casa, spiegano ai loroFratelli la generale in scienza? Si sciolgono reciprocamente dai loro impegni e si separanoluno dallaltro con un po di vergogna? - Niente affatto! lOrdine perdura e si estende, allostesso modo di prima.Lassociazione soffre cose ancor pi aspre. La ricerca del suo segreto vien pi incalzante,esso portato a conoscenza di tutti in pubblici scritti, per esempio nel Segreto dei

    frammassoni Scoperto, nella Frammassoneria Atterrata o Tradita; la considerazione dialcune Sette Massoniche innalzata al grado della perfetta consapevolezza, di altre aquello della verosimiglianza: si trova qua e l la Massoneria ha servito solo a velare scopiabominevoli e si introducono questi scopi nella sua luce, che li uccide. Che accadr ora? Iframmassoni si dichiareranno sciolti dal segreto cos tradito, per liberarsi dun tratto dalsospetto di scopi innominabili, chiuderanno le logge, e metteranno nella loro biblioteca ilframmassone sfracellato. - no! Lassociazione continua a vivere, come se mai si fosse dettauna sola parola n mai si fosse stampata alcuna lettera intorno a lei, e fosse mantenuto nelsuo seno, senza romperlo mai, il silenzio.Infine lassociazione stessa si scinde interiormente; e cessando ogni unit, i Fratelli sidividono in sette, che chiamano sistemi, si tacciano vicendevolmente di eresia, si mettonoin bando, e ripetono il gioco di una Chiesa che sola rende felici. Il venerabile Servatichiede: e sio volessi diventare frammassone, dove stanno i veri maestri? e nel suodenso libro non sa dare alcuna risposta: intanto i massoni di tutti i colori e distintivirispondono concordemente: in nessuna, in nessuna altra parte che presso di noi .Or che ne segue? il profano, che prima aveva tuttavia rispetto almeno per il nome diFratello, trova adesso ridicoli i massoni che a vicenda si perseguitano e si accusano dieresia; e ricade sopra la Massoneria qualche cosa che ben peggio di tutte le persecuzioni:il freddo scherno e la derisione della gente colta. Ne trarremo per senza esitazione la

    conseguenza dello scioglimento della mirabile societ? No, ancora una volta! Essa siconserva e diffonde come sempre, e molti timidi Fratelli, che arrossirebbero fino alla radicedei capelli se si dicesse di loro in un circolo elegante che sono massoni, vannocoscienziosamente alla loggia allo stesso modo di prima.E come si talora detto per ischerzo: il maggior segreto dei frammassoni , che non nehanno nessuno ; cos ora si pu dire a buon diritto: il segreto pi divulgato e tuttaviapi nascosto dei frammassoni che essi sono e continuano a esistere. Invero, che cosa mai, che cosa pu essere ci che lega insieme tutti questi uomini di pensiero vita e culturaquanto mai diversi, e li tiene vicini fra mille difficolt, in questepoca, di chiarificazione e

    di progressiva freddezza?.Andiamo anche pi in l, e consideriamo pi da vicino questi stessi uomini. Forse si trattadi gran teste deboli, fanatici, ipocriti, intriganti o ambiziosi, che hanno fatto lega tra loro.

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    Sicuro, ben concepibile come luomo astuto e disonesto possa unirsi con dei pazzi, perguidarli ai propri fini o almeno divertirsi a spese della loro pazzia; concepibile comelambizioso possa cogliere il fanatico nella sua brama di misteri e per soddisfare il proprioorgoglio prendere ai suoi ordini luomo che altrimenti stia sopra a lui per condizione e per

    autorit; concepibile come lintrigante si possa unire con teste deboli per far loro dire e -pagare ci che gli piace. Ma no! - In tutte le epoche si trovano nellOrdine gli uomini pisaggi, pi onesti, pi rispettabili per ingegno, sapere e carattere; e in genere vi sonoparecchi - certamente ve n uno - tra i Fratelli, a cui voi vi gettereste in braccio con pienafiducia, come al direttore e alla guida della vostra vita.Per - non trascuro alcuna possibile obbiezione - questuomo saggio e onesto pu essereentrato, per un qualsiasi accidente e per un qualsiasi capriccio di giovent, in un Ordineche gli fosse sconosciuto nella sua intima essenza: viene poi a conoscerlo, e trova che nonval nulla, che procede innanzi sulla base di un giochetto infantile: ma non pu tornare

    indietro, perch una certa vanit gli impedisce di dichiararsi illuso: mentre il suo internopudore lo distoglie dal dedicarsi a tal vuotaggine, - e cos egli si ritira, senza parere, nelsilenzio. - Se questa la vera istoria di tutti gli uomini onesti e saggi dellOrdine, allorafermiamoci qui, chiudendo le nostre ricerche, vergogniamoci di aver onorato lOrdineanche tanto cos della nostra attenzione, e abbandoniamolo con un risolino di compassioneai fanatici in buona fede e agli intriganti egoisti.Ma cos non [la storia], per quanto son vere le vostre e le mie esperienze. Gli uominiveramente saggi e onesti, che noi conosciamo, sono andati innanzi nellOrdine, se ne sonoseriamente occupati, si sono affaticati per lui e gli hanno anzi sacrificato altri scopiimportanti.E ora sono arrivato al punto che ritengo saldo e sicuro per voi, che non siete Massoni, e perogni ragione conseguente: quanto vero che anche soltanto un uomo indiscutibilmentesaggio e virtuoso si occupa dellOrdine Frammassonico, - di tanto vero chesso non ungiuoco, di tanto certo chesso ha uno scopo, anzi [uno scopo] serio e sublime. Cosavremo dunque trovata la base da cui poter volgere lo sguardo a tutto il resto e spingereinnanzi il piede con circospezione.

    Per, prima di far questo, vi sento dire: vero che uomini saggi e virtuosi si occupanoseriamente dellOrdine: un fatto. Ma di che cosa si occupano? DellOrdine come esso , o

    come e quale esso, per opera loro appunto, pu diventare? Forse lavorano solo allo scopodi farne alcunch e scrivere sulla tabula rasa dei frammassoni qualche cosa che sia degnodi loro? Se cos, voi avete con la vostra deduzione dimostrato soltanto ci che si sapeva,che cio luomo saggio e virtuoso nulla fa per ischerzo, ma niente avete conseguito afavore dei frammassoni . tutto [ho conseguito] di ci che posso conseguire per loroappo voi: e poich non ho altro modo di rispondervi, formuler, sebbene essa sia gi,perfettamente adatta al mio scopo finale, la mia proposizione cos: quanto certo cheuomini saggi e virtuosi quanto mai seriamente si occupano dellOrdine Frammassonico, ditanto certo che esso pu avere un fine razionale, buono, sublime.

    Questo fine, possibile o reale, cerchiamo ora di trovarlo nel proseguire per questa via. Noipossiamo cio sapere che cosa possa, e che cosa necessariamente debba volere luomosaggio e virtuoso - quanto vero che la saggezza e virt soltanto una, e determinata da

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    Lo scopo dei saggi lo scopo finale dellUmanit

    Ci che vuole luomo saggio e virtuoso, ci che il suo scopo, lo scopo finaledellumanit. Lunico scopo dellesistenza umana sulla terra non n cielo n inferno, ma

    solo lumanit, che quaggi portiamo in noi, e la sua massima possibile perfezione.Diversamente da questo nulla conosciamo: e ci che noi chiamiamo divino, diabolico,bestiale, nullaltro che umano. Quanto non contenuto nello scopo della perfezione pigrande possibile, quanto non si riferisce ad esso, o non ha rapporto con esso n qual parten quale mezzo, non pu costituire lo scopo di nessun uomo, e luomo saggio e virtuosonon pu proporselo come scopo sia nel pi generale che nel pi particolare dei casi: ciche sta sopra o sotto allumanit, giace anche fuor della cerchia del suo pensiero, dei suoisforzi, del suo agire.In una qualsiasi misura quello scopo viene alla luce in tutti gli uomini, senza che essi

    chiaramente lo pensino e lo perseguano di proposito, semplicemente per via della loronascita, e vien pure conseguito mediante la loro vita nella societ: sembra come se nonfosse il loro scopo, bens un scopo unito a loro. Ma lindividuo cosciente lo pensachiaramente, esso il suo scopo, ed egli se lo pone qual meta cosciente di tutto il proprioagire.Come viene esso perseguito nella grande societ umana? Forse tutto opera in favor suodirettamente e senza deviazioni, con forze associate? Non pare. [La societ] non pensa nlavora con la chiarezza e con la consapevolezza proprie dei singoli saggi; su lei pesano lecolpe del mondo trascorso, e occupata com di questi peccati, essa appena ha tempo dilavorare per una posterit che a sua volta avr da lavorare per unaltra. Essa devesostenere la sua gran lotta con la natura ostinata e con il tempo infingardo; essa vuoleacquistar vantaggio su entrambi, e intanto la sua attivit sottoposta a una condizionesvantaggiosa, ma inevitabile: essa ha divisa in parti linsieme dellevoluzione umana, se ne distribuite le varie branche e attivit, e a ciascuna condizione sociale ha assegnato il suocampo speciale di collaborazione. Come in una fabbrica si risparmiano tempo e spese conci che il singolo operaio per tutta la sua vita fa soltanto quella data forma di molla, dichiodo, ruota, o recipiente, d soltanto quel dato colore, sorveglia e guida solo quella datamacchina, e ciascun altro del pari per tutta la sua vita eseguisce la tal altra forma di lavoro,cui da ultimo riunisce in un tutto un capomastro sconosciuto a tutti loro: egualmente

    procede [la cosa] nella grande officina dellevoluzione umana. Ciascuna classe lavora eproduce alcunch per tutte le altre, oltre a ci che ciascuno dovrebbe fare per la propriaparte e per la sua stessa persona: e quelle producono alla lor volta anche per lei ci per cuinon ha n tempo n attitudine luomo ben altrimenti occupato per il loro benessere.Al benessere e al perfezionamento del tutto guida ogni opera dei singoli linvisibile manodella provvidenza. - Cos scende il dotto nelle profondit dello spirito e della scienza, perevocare alla luce ci che dopo alcune epoche sar a tutti facile e giovevole, mentre ilcontadino e loperaio lo nutrono e lo vestono; limpiegato dello stato fa valere il diritto, chesenza di lui dovrebbe applicare la comunit stessa, e il guerriero difende linerme, che lo

    nutre, contro la potenza straniera.

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    Levoluzione umana vien posta in pericolo dalla divisione del lavoro

    Ora, ciascun singolo si forma in grado eminente soltanto per la condizione che ha scelto.Dalla giovinezza in poi egli viene per sua scelta e per circostanze accidentali determinato

    verso una forma di vita, e viene tenuta in conto della migliore quelleducazione cheprepara il ragazzo per la sua futura vocazione nella maniera pi conforme allo scopo;rimane posto in disparte tutto ci che sta nella pi stretta relazione con quella, o ci che inlui non pu, come susa dire, essere utilizzato. Il giovinetto destinato a diventare un dottoimpiega tutto il suo tempo a imparare le lingue e le scienze, e proprio con preferenza perquelle che sono necessarie per guadagnarsi il pane in avvenire, quindi con minuziosaesclusione di quelle che richiede la formazione del dotto in generale. Tutte le altre forme divita e attivit gli sono estranee, comesse [del resto] sono estranee luna allaltra. Il medicoha rivolto tutta la sua attenzione alla sola medicina, il giurista alla legislazione del suo

    paese, il mercante a quel determinato ramo del suo commercio, il fabbricante alla solaproduzione del suo manufatto. Nel suo campo egli sa quanto occorre, e anzi con maggiorechiarezza e fondatezza: questo [sapere] gli quindi particolarmente caro, e lo consideracome sua propriet acquisita; in esso vive come nella sua casa paterna. - E tutto questo

    bene, ciascuno fa in ci il proprio dovere, e il tenore contrario non solo sopprimerebbe tuttii vantaggi della societ, ma sarebbe dannoso anche al singolo, come al tutto.Ma da ci sorge in tutti necessariamente una certa incompiutezza e unilateralit, che, senon proprio necessariamente, almeno per abitualmente si trasforma in pedanteria. Lapedanteria, che ordinariamente si confonde con la sola classe erudita - forse perch essa vi pi visibile, forse perch vi si dimostra maggiore intolleranza, - domina in tutte le classisociali e il suo principio fondamentale dappertutto il medesimo, cio il seguente: ditenere in conto di educazione generalmente umana leducazione appropriata al propriostato particolare, e fare ogni sforzo per realizzarla. Cos lerudito pedante stima solo lascienza e deprime ogni altro valore; le sue lezioni e conversazioni in societ di gente mistaprocedono allo scopo di comunicare ai suoi uditori una particella della sua dottrina e farli

    bramosi della precisione di pensiero chegli possiede. Il mercante pedantesco sprezza percontro lerudito e proclama: non vi che computo e denaro! il denaro la soluzione [delproblema] della vita ragionevole e felice. il guerriero sprezza luno e laltro, stimasoltanto forza fisica e agilit, coraggio bellico e difesa dellonore comegli la intende, e non

    gli rincrescerebbe arruolare tutti quelli che sanno battere il tempo di marcia. i teologi inmodo eminente (poich la loro classe ha ottenuto fra tutte il maggior influsso, o per amoredel cielo o per timore dellinferno) si affaticano, da quando hanno esistenza, a educare intutti gli uomini, fino gi ai ragazzi del villaggio, dei teologi ben fondati e dei dogmatici dipolso. - Mirate avanti tutto al regno di Dio, il resto cosa meschina! dicono i teologi, econ loro tutte le altre classi sociali, - e sappiamo bene quello che intendono per il regno diDio.Cos domina dappertutto una grande unilateralit, ora utile e ora dannosa: cos ciascunindividuo non soltanto un dotto, ma teologo o giurista o medico, - non soltanto uno

    spirito religioso, ma cattolico o luterano, ebreo o maomettano, - non soltanto un uomo,ma politico, mercante, guerriero; e cos dappertutto si impedisce, con leducazione diclasse pi alta possibile, la pi alta possibile evoluzione dellumanit, il sommo fine

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    dellesistenza umana; anzi essa deve restar impedita, perch ciascuno gravatodallineliminabile dovere di educarsi il pi perfettamente possibile per la sua particolareoccupazione, e questo quasi impossibile se non si affronta il rischio dellunilateralit.

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    In seno alla divisione del lavoro una societ particolare non pu avere alcun compito

    Ritorniamo ora, seguendo queste premesse, alla Frammassoneria, per non staccarcene pi,e costruiamovi sopra alcune durevoli conseguenze.

    La Massoneria invero non pu proporsi nessuno degli scopi, a cui si dedica ginotoriamente e apertamente qualcuna delle classi, degli indirizzi e ordinamenti esistentinella societ umana; essa non pu voler attraversare la strada, n procedere accanto adalcunaltra associazione: poich in tal caso essa sarebbe superflua, in quanto volesse faregi quel che gi accade senza di essa. - N potrebbe addurre a propria scusa il fatto che lapubblica istituzione, di cui volesse mettersi a fianco e adottare lo scopo, fosse manchevolee difettosa. cosa di mera usurpazione il voler far meglio in via di occupazione secondariaci che altri non possono far meglio come loro occupazione principale; una pazzia ilpronunciare sentenza di condanna sopra istituzioni, che forse si conoscono soltanto

    secondo il loro aspetto esteriore, e non secondo le inevitabili difficolt che esse trovanonelloggetto della loro attivit. Ciascuna di queste istituzioni in seno allo stato porta in sstessa il germe del miglioramento e tende alla perfezione: per la Massoneria pu solopresentarsi, in generale, il problema, se vi unistituzione per un certo scopo, e non comeessa vi soddisfa; poich di ci altri hanno a curarsi. Se essa volesse attivamente invadereun piano dazione estraneo, non farebbe che diffondere il disordine, e in pari tempodisturberebbe e devierebbe la sua attuazione; sarebbe anzi sommamente nociva, in quantodovrebbe oltre tutto far ci in segreto, poich pubblicamente non si conosce alcun singoloramo dellincivilimento umano chella potesse intraprendere.Luomo savio e virtuoso non potrebbe sostenere una tal societ, qualora essa volesseoccuparsi di questioni ecclesiastiche o politiche, filosofiche erudite o commerciali: eglidovrebbe anzi, una volta conosciuta la sua esistenza perturbatrice, giudicarla a fondo. Enon occorrerebbe altra maggiore fatica che di farla conoscere; poich supremo interessedellintera societ umana e di ciascun suo ramo, dello stato, della Chiesa, del pubblicodotto e commerciante, di annientare una tale associazione, tostoch essa venga conosciuta.Cos resterebbe interamente e incondizionatamente escluso dalla Massoneria ogni scopo dicui gi si occupi una qualche classe sociale; e sarebbe egualmente pazzesco e ridicolo che isuoi membri si occupassero in segreto di fare buone scarpe, che di riformare nel tutto onelle parti lo stato. Ogni Massone, che volesse negare ci, porrebbe in non cale non solo il

    suo buon volere e la sua intelligenza massonica, ma il suo stesso buon senso.Ma un qualche scopo essa deve per averlo: altrimenti sarebbe un vano, vuoto scherzo, eluomo savio e virtuoso tanto poco potrebbe occuparsene, quanto se essa si proponesse ilsuddetto scopo dannoso. Ma questo pu essere solo uno scopo di tal genere, che lamaggiore societ umana non abbia per esso alcuna speciale istituzione; uno scopo per cuiella, giusta la natura dello scopo stesso e quella della societ, non possa avere alcunaspeciale istituzione.Poich se la societ potesse avere una tale istituzione, alluomo savio e virtuoso meglioconverrebbe accogliere questa istituzione in seno della grande societ e farnela anzi

    scaturire, piuttosto che voler promuovere il suo fine mediante una separazione da questasociet. La natura della grande societ e dello scopo pertinente alla sua cerchia esigerebbeincondizionatamente che egli richiamasse attenzione dello stato sopra questo ramo sin qui

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    dimenticato, e quasi non si riesce a concepire come, della sua attivit; allo stato eglidovrebbe poi, e di nuovo incondizionatamente, lasciar piena libert di pensare o no alleistituzioni corrispondenti; in nessun caso potrebbe egli segregarsi con una societ perdedicarsi attivamente a questo scopo, perch ei non fatto, assolutamente, per questa

    forma di attivit.Si domanda ora se pu darsi un siffatto scopo, razionale e buono, per il quale la maggioresociet non possa, giusta la sua natura, avere alcuna istituzione particolare, e quale siaquesto scopo; - e lunico scopo possibile della Massoneria (considerata nel suo puroaspetto di societ separata ) sarebbe cos trovato. Vediamo.

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    Lo scopo di una societ particolare pu essere soltanto quello di risollevare a cultura

    umana universale lunilateralit delle classi sociali

    Verr tosto a illuminare pi da presso la vostra congettura che io pensi in qualche modo di

    porre la Frammassoneria come fine a s; stessa, quando vi avr posto innanzi, come chiavedi volta di questa serie di riflessioni, la seconda conseguenza della nostra precedenteconsiderazione su la maggiore societ umana.Abbiamo riconosciuto essere un male, che la cultura che si svolge dentro la maggioresociet e a suo vantaggio vada sempre del pari congiunta con una certa unilateralit eincompiutezza, la quale si oppone alla evoluzione pi alta possibile, ossia puramenteumana, e impedisce il singolo uomo, come intera umanit, di procedere felicemente versola mta.Ci dato ora un scopo, che la maggior societ umana non pu affatto prender di mira, in

    quanto esso le sta ben al di sopra e vien posto primieramente per lesistenza della societ[stessa]: uno scopo che pu venir conseguito solo uscendo dalla societ e segregandosi dalei, lo scopo di annullare gli svantaggi della forma educativa nella maggiore societ, eassorbire la cultura unilaterale per una particolar condizione nella cultura generalmenteumana, nella [cultura] universale delluomo tutto quanto - come uomo.Questo scopo grande, poich ha per oggetto ci che per luomo assume il massimointeresse; esso razionale, poich esprime uno dei nostri pi sacri doveri; possibile, inquanto possibile tutto ci che noi dobbiamo fare: ed [invece] quasi impossibile, oalmeno estremamente difficile, a conseguirsi nella grande societ, perch la condizione, laforma di vita, le relazioni [sociali] avvincono luomo di legami sottili ma saldi, e loattraggono, senza che egli se ne accorga, in una cerchia [invalicabile], laddove eglidovrebbe procedere innanzi. Pertanto [tale scopo] raggiungibile solo mediante unasegregazione dalla societ: ma non mediante una segregazione perpetua, perch nesorgerebbe una nuova uniteralit, e perch con ci andrebbero perduti per la societ ivantaggi della cultura puramente umana in qualche modo acquisita, e perch a questosoltanto si vuol mirare, a fondere insieme entrambe le forme educative, e cos innalzare lanecessaria cultura di classe; - bens mediante il ritiro nella solitudine, poich questarafforza la nostra unilateralit pi che non la sopprima, e ricopre il nostro cuore dunacorteccia egoistica; - dunque soltanto con laderire a una societ separata dalla [societ]

    maggiore, ma che non nuoce a nessuna delle nostre relazioni dentro a quella e che haricevuto in sorte lufficio di metterci di tempo in tempo davanti agli occhi ed a cuore il finedellumanit, per farne il nostro [scopo] pensato, e che lavora con mille espedienti astraniarci dalle nostre scostumanze professionali e sociali, ad elevare la nostra cultura a[cultura] puramente umana.Questo, o nessun altro, lo scopo della societ frammassonica, in quanto certo che sioccupano di essa uomini saggi e virtuosi. - Il Massone, che nacque uomo ed passatoattraverso leducazione della sua classe, attraverso lo stato e le sue rimanenti relazionisociali, deve essere su questo terreno nuovamente educato da capo a fondo per essere

    uomo. - Ma ci pu essere soltanto lo scopo di una societ separata ; e risponde quindi,per noi, al problema che avevamo impostato: che cosa lOrdine Frammassonico in s eper s? Ovvero, se preferite, che cosa pu essere?

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    Peraltro, voi dite, questo scopo da una parte troppo ampio, dallaltra troppo ristretto.Troppo ampio, perch pu essere conseguito per altre vie, con la meditazione, i viaggi,laffaccendarsi in mezzo agli uomini e nella vita sociale; troppo ristretto, perch nessunasociet di qualsiasi specie pu, secondo la sua natura, operare il perfetto raggiungimento

    di esso . Quanto al primo punto, sul quale soltanto in seguito verr tutta la lucenecessaria, io rispondo per ora sol brevemente cos: luomo pu staccarsi dal camminoprefissato e prendere un atteggiamento che esorbiti dalla sua condizione; pu imparare acancellare dalla sua personalit esteriore la pedanteria, ed elevare il suo modo di pensare auna maggiore universalit che non prima. Ma il suo intima rimane da tutto questoimperturbato: egli continua sulla sua vecchia strada, pur dietro a siepaglie ed elegantipareti. Mediante la mera riflessione egli pu forse cancellare dentro di s lo spirito diclasse, ma anche conferire al suo carattere individuale, che ancor pi diverso da quellodella pura umanit, tanto maggiore caparbiet. Ci che deve essere qui operato in tutta

    seriet pu avvenire solo in una societ separata come noi labbiamo dedotta, e come voipresto la concepirete, in mia compagnia, secondo la sua complessiva attivit.

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    Limiti di questa determinazione dello scopo: educazione alla libert etica o alla

    sensibilit morale?

    La seconda obiezione che avete accennata pi importante; e io aggiungo alla mia

    precedente definizione dello scopo [massonico] questa significativa limitazione: in quantouna tale cultura possibile mediante una societ espressamente indirizzata a questo fine.Vi , infatti, una forma di cultura generalmente umana, in forza della quale ciascunoprende soltanto se stesso, la sua coscienza e Dio per testimoni e giudici: leducazione allalibert etica. Voi conoscete la mia convinzione a questo riguardo. ciascuno che si credaonesto di fronte a s stesso, - cos scrivevo altrove, alcuni anni fa, - deve instancabilmenteosservare s stesso e lavorare per nobilitarsi: il che deve essergli diventato, in forzadellesercizio, affatto naturale. Ma questa occupazione non sembra, giusta la sua natura,esser capace di alcuna comunicazione.

    Andai da un pittore, chio volevo veder lavorare: ed egli mi mostr tutti i suoi dipinti,perfino quelli ancora incompiuti; ma per quanto lo pregassi, egli non vi volle por manosotto i miei occhi, e affermava che le opere del genio riescono solo nella solitudine. Questomi trasse a considerare lopera del genio morale dentro di noi, e intuii la verit, che anchein ci bisognava essere soli; trovai sempre pi confermato [il concetto] che il vero sforzoper nobilitarsi assai timido e vergognoso, anzi si ritrae in s stesso e non pu affattocomunicarsi [ad altri]. - Giammai avevo posto in questione il mio miglioramento innanzi me stesso: come potevo desiderare di metterlo tuttavia in discorso innanzi ad altri! Bastavache io agissi diversamente, e che i miei amici, come io medesimo, conoscessero la crescitadella pianta solo dai suoi frutti. Pertanto non si deve mai portare alla luce il propriomiglioramento, n abbassarsi mai a una mera confessione dei propri difetti, ma estirparli.Dobbiamo provarne nausea: allora non staremo pi a rigirarli per un verso e per laltro,per esprimerli con esatte ed eleganti determinazioni. Qualora si volesse, per un malintesosentimento del dovere, obbligare anche a questo - per un certo spirito eroico nellamicizia(o a favore di un fine sociale), si verrebbe soltanto a prender confidenza con essi, arenderseli cari, per lo meno a non paventare pi lesistenza di difetti che si sono cosclamorosamente condannati, per lo meno a infiacchirsi nella confessione, in quanto la simettesse in conto di miglioramento . E cos . Formare la propria educazione alla libertetica per una data condizione sociale, parlarne con altri, lasciarsi trascinare da loro al

    rendiconto e confessarsi a loro o farsi confessare, - scompiglia lanimo da capo a fondo:poich ci trae a deporre il santo pudore, a diventare il pi peccaminoso tipo di ipocrita,lipocrita verso s stesso; e una societ che si ingeriva di questo condusse effettivamente alpi tetro ascetismo monacale. - Pertanto la Massoneria non ha niente a che fare con questaforma di educazione alla pura umanit: come [non ha niente a che fare con essa] nessunasociet che non sia composta di fanatici e che abbia compreso lOraziano:

    Insani sapiens momen ferat, aequus iniqui,

    Ultra, quam satis est, virtutem si pelai ipsa (1).

    tutto ci che accade secondo una qualsiasi distinzione fra gli uomini, sia che miri allacapacit tecnica o a conoscenze o alla virt, profano di fronte alla Massoneria: ma di

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    fronte a ci che riguarda la libert etica, la Massoneria stessa profana e irreligiosa: poichquella il santo dei santi, in paragone del quale il santo stesso volgare. - Questo solidoconcetto, interamente determinato e chiaro in s, dovremmo elevarlo assolutamente acanone della Massoneria e a principio di una critica di ogni cosa massonica, qualora

    avessimo da impiantare una critica siffatta.Altra cosa certamente, per accennare in breve anche questo, leducazione dello spirito e[altra] laspirazione alla sensibilit morale, la formazione dei costumi esteriori edellesteriore osservanza alla legge. Questa appartiene senza dubbio alla Massoneria.Ora voi avrete presente allanimo immagine della Massoneria, come essa in s e per sstessa, o pu e deve essere unicamente. Ma aggiunger ancora alcuni tratti a questaimmagine. Qui si raccolgono invero, liberamente, uomini di tutte le classi e portano ad unsol cumulo la cultura che ciascuno pot acquistare secondo la propria individualit, nellasua condizione. Ciascuno porta e d quello che possiede: la testa pensante concetti chiari e

    precisi, luomo dazione capacit e agilit nellarte del vivere, il religioso la sua religiosit,lartista il suo entusiasmo artistico. Ma nessuno d [il suo contributo] nella stessa maniera,in cui egli lha ricevuto nella sua classe sociale e nella sua classe lo trapianterebbe.Ciascuno lascia del pari da parte lelemento singolo e specifico, e mette fuori ci che egliha realizzato nel suo intimo come risultato: si sforza di dare il suo contributo in modo chepossa pervenire a ciascun membro della societ; e lintera societ si affatica a sostenerequesto suo conato e a conferire appunto cos utilit generale e universalit alla sua cultura,fin qui unilaterale. In tal colleganza ciascuno riceve nella stessa misura di quello che d;appunto per via di questo, che egli d, gli viene dato; e precisamente la capacit di poterdare.

    Note:1. [horat. epist. i, 6, 15-16: porti il sapiente nome di stolto, e il giusto di iniquo - quandoegli ricerchi la virt stessa pi di quanto occorre ]. Il saggio si attira nome di pazzo, eAristide diventa ingiusto, tosto che egli pratichi la stessa virt pi del giusto [Wieland];- ovvero: quando egli ricerca la virt stessa affannosamente per false vie.

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    Pu valere la Frammassoneria come fine a s stessa?

    Ora soltanto rispondo alla vostra domanda: Non si pu porre la Frammassoneria comescopo a s stessa; semplicemente perch essa mi porge loccasione per alcune

    determinazioni complementari.Voi siete giunti a questa idea, come da voi medesimi comprendete, paragonando laFrammassoneria con la religione. Si pu domandare, quale sia il fine della Chiesa: - ilpropagamento della religione? Senza dubbio, proprio di questa, poich essa meramenteil risultato, lesigenza dello spirito e del cuore nella loro armonia, il frutto della nostrasaggezza, il pi alto fiore della nostra ragione, la dignit della nostra natura. A che cosadeve essa ancora valere, o servire qual mezzo, che [altro] deve proporsi a scopo finale?Cos lOrdine dei Liberi Muratori esiste per mantenere, per conservare la Frammassoneria;essa pure non buona per alcunch, ma buona in s e per s, non gi mezzo per un

    qualsiasi scopo. A che altro deve mai ancora mirare? Ci chessa opera e pu operare, ciche essa ha generato in lui e anche in altri deve generare, questo deve conoscere il veroMassone: e questo - Frammassoneria.Pertanto sarebbe vano, in generale, il ricercare un suo fine, come il rispondere a talrichiesta e limpostare il concetto dun siffatto fine (come noi abbiam fatto); essa verrebbead esistere in forza di s medesima, dovrebbe assolutamente essere e sarebbe una partecostitutiva dellassoluto.E vi un certo senso, in cui si pu benissimo concepire questa tesi e nel quale essa vera eimportante; ma essa non sembra essere espressa in forma sufficientemente determinata. Siparla spesso, non preciser qui se con esattezza filosofica, di un senso ampio e amplissimo,ristretto e strettissimo delle parole e delle proposizioni nella filosofia. Sicch ciascunopotrebbe dire: se io chiamo la Massoneria fine a s stessa, penso alla Massoneria nel suosignificato pi ristretto. Ma questa per me appunto quella cultura comune [a tutti],puramente umana, che tu hai posto come fine della Massoneria. Quindi per me il suo fine - essa medesima .Ci giusto in sostanza, ma le parole sono un po oscure a comprendersi. - Luomo fine as stesso e quella cultura puramente umana una maniera di essere delluomoassolutamente postulata, quindi una parte costitutiva di ci che fine a s stesso, ossiadellassoluto. Ma si doveva pur da ognuno riconoscere per espressioni equivalenti

    Massoneria e cultura universalmente umana? La sentimentalit massonica (dopo che siabbia cio spiegato a bella prima lespressione nel modo teste concesso) pu esserechiamata fine a s stessa, ma suona poi tanto Massoneria, Ordine Frammassonico, quantosentimentalit massonica? La Massoneria non una cultura o un sentimento, ma unasociet o colleganza. Non posso dire: il Fratello n. n. ha compiuto secondo la suaFrammassoneria questa lodevole azione, ma essa una prova dei suoi buoni sentimentimassonici; ovvero: il signor n. n. ha in s la Frammassoneria, senza essere accoltonellOrdine, sebbene egli pu possedere la vera (massonica) sentimentalit di una culturauniversalmente umana. - Ma poich ora la parola Massoneria indica associazione, essa

    non pu essere chiamata fine a s stessa, ma soltanto mezzo, poich lassociazione per ilfine prefisso solo mezzo e non deve essere in senso assoluto, ma solo sotto la condizionedi una certa situazione del mondo, quale essa pur ora presente.

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    Invero, soltanto perch lo scopo, che la societ separata si propone, non pu essereconseguito nella grande [societ] come essa presente, verr fondata la societ: separata.Ma la pi grande societ non necessariamente cos come essa : pu venir pensata nelcampo della ragione affatto diversamente, per lo meno senza la condizione pi sopra

    indicata nella formazione dellindividuo: deve piuttosto progredire del continuo verso ilmeglio, e questo meglio consiste, affatto particolarmente, anche nelluguaglianza earmonia della cultura di tutti gli individui. Se essa fa questo, nella stessa misura appuntochessa in ci progredisce la societ, separata diventa meno necessaria; e quando quella haraggiunto la sua mta, [questa ormai] superflua e inconsistente. Ora, di una cosa tantorelativa si pu dire che sia parte costitutiva dellassoluto.Si potrebbe replicare, che sia scopo di tutta lumanit costituire ununica grandecolleganza, come presentemente dovrebbe essere quella massonica. Ma la stessa meraesistenza della Massoneria dimostra che ci, che noi abbiamo chiamato fine in s, non

    ancora affatto conseguito.Lesempio, di cui si fa uso per quella tesi, deve porre in pi chiara luce il suo opposto. Sidice: non si potrebbe ricercare un fine della religione (o pi precisamente: della religiosit,del sentimento religioso), ma invece un fine della Chiesa. Benissimo! solo che al concettodella religiosit appunto corrisponde non gi il concetto della Massoneria, ma piuttostoquello della cultura puramente umana; a quello della Chiesa per contro [corrisponde]proprio quello della Massoneria, o (che poi lo stesso) dellOrdine dei Liberi Muratori. -Massoneria significa dunque (per riassumere tutto in breve) non il sentimento, bensassociazione: ma questa, per generare quel sentimento, e condizionata da alcunch diaccidentale, che appunto per questo non potrebbe nemmeno essere e nel fatto nondovrebbe essere. La Massoneria non quindi fine a s stessa, tanto poco quanto, secondoquella particolare opinione, la Chiesa; e per luna come per laltra si pu, con tutti i dirittifilosofici, ricercare i loro fini e determinarli in forma chiara e precisa.Questo spero di aver fatto nei riguardi della Massoneria. Ma non siamo ancora alla fine:non solo dobbiamo ancora indagare che cosa e come operi la Massoneria tanto verso i suoimembri che verso il mondo, ma altres distinguere compiutamente lun dallaltro i principifondamentali pi sopra affermati e applicarli pi largamente, affinch essi diventino atti esufficienti alla valutazione della situazione presente della Massoneria e dellattivitmassonica.

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    Che cosa opera la cultura massonica nel Massone: limmagine delluomo maturo

    Il nostro primo quesito sar pertanto: che cosa opera lOrdine nel Massone? - il secondo[invece]: quale azione esercita esso sul mondo? - mi stringer in breve, e potr cos

    accontentarmi di [dare] fruttuosi accenni.Se lassociazione non intieramente vana e inattiva, colui che vi si trova deve per, senzadubbio, - stia pure egli a quel livello della cultura che pi gli talenta, - avvicinarsi allamaturit assai pi che non avrebbe fatto lo stesso individuo, fuori dellassociazione. Nelcaso delluomo sveglio e pronto ci vale anzi per ogni nuova relazione in cui egli entra. Ioprendo qui maturit e pienezza di cultura universalmente umana per termini equivalenti,e a buon diritto. La cultura unilaterale sempre immaturit: quandanche da una partedovesse essere eccesso di maturit, dallaltra per sarebbe certamente, appunto a tal uopo,aspra e acerba immaturit.

    Il principale segno distintivo della maturit la forza mitigata dalla grazia. - Tutti queisuoi potenti corrucci, quei larghi impeti e assalti sono le prime e anche necessarie tirate escosse della forza che si sta sviluppando; ma essi non si constatano pi, dopo che compiuto lo sviluppo e si pienamente realizzata la bella forma spirituale. O per dirla coitermini retorici della scuola: una volta venuta la maturit, lardita poesia si disposa allachiarezza della mente e alla rettitudine del cuore, e la bellezza entra in connubio con lasaggezza e la fortezza.Questa limmagine delluomo maturo ed evoluto, qual io lo concepisco: la sua mente del tutto chiara e libera da pregiudizi dogni specie. Egli signoreggia il regno dei concetti estende il suo sguardo sul dominio della verit umana pi lungi ch possibile. Ma la verit per lui, interamente, soltanto una, solo un tutto unico e indivisibile; nessuna parte di essaegli antepone ad unaltra. Anche la stessa cultura dello spirito tuttavia per lui solo unaparte dellintera cultura: e tanto poco gli va a genio di farla finita esclusivamente conquella, quanto meno gli verr in mente di farne a meno. Vede benissimo, e non si faritegno di convenirne, quanto altri siano in ci pi addietro di lui; ma non si sdegna perquesto, poich sa quanto dipenda anche in ci dalla fortuna. Non impone a nessuno la sualuce, e tanto meno la mera apparenza della sua luce; sebbene egli sia sempre pronto adarne, secondo le sue capacit, a ciascuno che lo desideri, e a dargliela in quella singolaforma che gli pi gradita, - Tuttavia egli si tiene contento anche quando nessuno ha

    brama dei suoi lumi. integralmente retto; coscienzioso, forte contro s stesso nel suointimo, senza dare esteriormente la minima importanza alla sua virt, n imporne agli altrila contemplazione mediante affermazioni della propria onorabilit e sacrifici clamorosi eaffettazione di alta seriet. La sua virt tanto priva di artificio e, direi quasi, pudica,quanto la sua sapienza; il suo sentimento dominante presso le debolezze degli altri uomini di benevola compassione, non gi, affatto, di sdegnoso corruccio. Egli vive fin di quagginella fede in un mondo migliore, e questa fede soltanto conferisce agli occhi suoi valore,significato e bellezza alla sua vita su questa terra; ma egli non impone menomamentequesta fede a nessuno, bens la porta in s, come un tesoro nascosto. -

    Questa limmagine delluomo perfetto, lideale del Massone. N egli bramer unaperfezione maggiore di quella che luomo possa raggiungere, n vorr vantarsene: la suaperfezione non pu essere altro che umana, e lumana. Ciascun uomo deve esser compreso

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    del dovere di accostarsi sempre pi sicuramente a questa mta; se lOrdine ha anchesoltanto un poco di attivit, ciascun membro deve essere preso da questo moto diaccostamento in forma ognor pi visibile e con piena coscienza; questa immagine deveondeggiargli innanzi come ideale prefisso e ben prefisso e ben vicino al suo cuore:

    devessere parimenti la natura in cui egli vive e respira. ben possibile che non tutti, anzi forse nessuno singolarmente di coloro, che si chiamanomassoni, raggiungano questa perfezione. Ma chi ha mai misurato la bont di un ideale, oanche solo di unistituzione, da ci che effettivamente ne conseguono gli individui?Limportante si ci che questi possono conseguire nelle condizioni stabilite; quanto poilistituzione vuole e addita con ogni mezzo a sua disposizione, questo i suoi membridebbono conseguire.N io affermo che i massoni siano necessariamente migliori di altri uomini: tanto meno chenon si possa conseguire la medesima perfezione anche fuori dellOrdine. Ben sarebbe

    possibile che un uomo, non mai entrato a far parte dellassociazione dei Liberi Muratori,somigli allimmagine sopra delineata: e proprio in questi istanti ondeggia innanzi agliocchi della mia mente la figura di un uomo, nel quale io la trovo eccellentemente attuata, eche pure conosce lOrdine tuttal pi di nome. Ma lo stesso uomo, se fosse diventatonellOrdine, e per mezzo di questo, ci che egli diventato nella grande societ umana,sarebbe meglio capace di innalzare anche altri allo stesso suo grado, e tutta la sua culturasarebbe pi socievole, pi comunicabile e quindi anche nellintimo suo essenzialmentemodificata. Ci che sorge nella societ ha maggior vita e forza per la prassi che non quantovien generato nella solitudine.Questi sono gli accenni che volevo dare intorno allattivit dellassociazione dei LiberiMuratori sopra i suoi membri. E essa, deve operare il felice avvicinamento allideale pisopra determinato, o nulla [deve] affatto; [perch] quanto sta pi in alto di quello non puin generale essere attuato, e quanto sta pi in basso, pu dappertutto essere attuato. Ma sicapisce da s che i membri debbono essere sensibili al suo benefico influsso; e, del pari, chele istituzioni debbono essere di tal natura, che tanto il pi quanto il meno sensibile siavvantaggi per e progredisca nella sua giusta proporzione.E ora si presenta ancora il problema, se questa associazione operi anche sul mondo.

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    Quale azione esercita la cultura massonica sul mondo: influsso reciproco delle classi

    sociali

    Se questo problema si potesse pure con piena seriet presentare in forma di dubbio, ancora

    si potrebbe, effettivamente, domandare se lOrdine agisca anche sul mondo, sullamaggiore societ umana. Questuomo cos educato nellintima santit dellOrdine, nonrimane dunque come prima di fronte al mondo, e come prima occupa in esso il suo posto?Non resta, comera prima, sposo, padre di famiglia, compagno, membro della condizioneche egli riveste nel mondo? Pu forse mancare che la sua cultura, ottenuta nellOrdine, madiventata ora intieramente sua propria, cosi da formare una parte costitutiva della suapersonalit, a cui egli non pu tanto arbitrariamente rinunciare, quando abbandona laloggia, - pu forse mancare che questa cultura si manifesti in tutte queste relazioni[sociali]? E non agisce cos lOrdine, in forma sommamente benefica, sul mondo, mediante

    i suoi membri?Richiamo la vostra attenzione su qualche cosa che vi sosterr nelle vostre proprieriflessioni.Nessuno occupa il suo posto nella pi grande societ in maniera meglio idonea di coluiche pu stender lo sguardo oltre il suo posto medesimo, che non vede soltanto questo, maanche intuisce e contempla la sottile linea di separazione dove esso trapassa e penetranella pi grande societ: come il caso del grande e illustre scienziato, che volge losguardo non solo alla sua disciplina, ma anche a quelle confinanti, e anche a tutto quanto ilcampo del sapere. Soltanto colui che sta in tal modo nella sua posizione, agisce per ilmondo con gli occhi aperti e con buona coscienza di s: laltro un cieco strumento dilavoro; che forse opera affatto rettamente al suo posto, ma la cui attivit soltanto per operadel tutto viene da ultimo indirizzata alla verace mta. Il primo sa, a tempo opportuno, oralasciar perdere parte delle esigenze e delle norme della sua condizione, ora attenervisistrettamente, e ora acuirle; questaltro nulla intende del poi, ma procede, come unamacchina, oggi e domani per il cammino a cui s fermamente abituato. Ora, proprio laMassoneria quella che innalza tutti gli uomini sopra la loro condizione; essa educa quindi,in quanto educa degli uomini, anche i pi abili membri della pi grande societ: dotti esapienti amabili e popolari, uomini daffari non soltanto capaci, ma anche forniti digiudizio, guerrieri umani, buoni padri di famiglia e savi educatori dei loro figliuoli. A

    qualsiasi relazione umana si voglia pure pensare, la Massoneria esercita su di essa il pivantaggioso influsso.La societ umana deve inoltre essere occupata in un continuo progredire: tutte le suerelazioni devono diventare sempre pi pure, e perfezionarsi sempre pi.In particolare, uno stato ben governato progredisce nella legislazione,nellamministrazione, nelle istituzioni educative, e tien sempre un orecchio aperto a tuttele obiezioni e correzioni. Uno stato siffatto, tutto occupato a procedere verso la perfezione,nulla pu intraprendere con dei professionisti che non abbiano mai proteso lo sguardooltre la ristretta sfera della loro particolare vocazione e che non potrebbero progredire se

    non sulla via fino a ieri battuta; essi diventano inutili tosto che vien fuori unmiglioramento: e poich non vogliono diventare inutili, si impuntano contro imiglioramenti, e impiegano tutto il proprio influsso per impedirli, oppure preparano ad

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    essi, nonostante il loro buon volere di promuoverli, una cattiva riuscita. Dove cosdisposta la maggioranza dei professionisti di uno stato, l si rimarr in eterno allantico. vero che gi uno studio fondamentale delle scienze eleva sopra a questa angusta cerchiadella routine professionale e delle contratte abitudini; la scienza mostra la reciproca

    dipendenza di tutte le relazioni umane e indica i punti, dai quali si deve muovere il passopi avanti. Ma la scienza esercita poi effettivamente questo influsso sul mondo? - Quandoanche la maggioranza usasse studiare pi a fondo che non faccia; quandanche essa nonfosse solita a dimenticare senzaltro, dopo alcuni anni, questa mezza cultura che porta viaseco, in qualche modo, dalle universit: quandanche tutto ci non fosse, a che giova ilmero sapere, senza esercizio pratico? - Qui, dove nulla pu ulteriormente giovare, ritornaora a mezzo la Massoneria, come un istituto di esercizio pratico per la versatilit; e riempieuna lacuna, che la grande societ civile doveva necessariamente lasciar aperta.Vi rammento qui, di passaggio, lo stato in cui tutti noi viviamo, al quale non si pu negare,

    senza somma ingiustizia, il vanto dello sforzo verso la perfezione. Non sentenzier sequesta tendenza proceda pure allinfuori della Massoneria, che in esso da lungo tempo fiorita, ovvero se e come fin qui sia stata sostenuta dalla Massoneria stessa; ma possorecisamente affermare che questa tendenza deve trovar nellOrdine un buon appoggio perlavvenire.Ponderate inoltre la seguente osservazione. In un notevole scritto, in cui le condizionisociali delluomo vengono divise in due classi, e alla prima classe sono ascritti coloro che sioccupano della cultura intellettuale e morale degli altri, come pure di governarli[politicamente], alla seconda coloro che si curano delle esigenze della vita terrena, - inquesto scritto stato mostrato che il fondamento principale della passata deficienza dimolte relazioni umani risiede nella difficolt dellazione reciproca e del mutuo influsso dientrambe queste classi, luna sullaltra, e che non si pu giungere a un miglioramentofondamentale, finch non sia interamente instaurato questo mutuo influsso. - Se oraconsiderate come un male, al par di me, questa mancanza di connessione e dinflusso, voicomputerete anche lOrdine Frammassonico in conto del miglior rimedio e del mezzo piadatto per un miglioramento fondamentale. Esso riunisce infatti in s almeno entrambi gliestremi di queste due classi, e li avvicina di pi luno allaltro, senza riguardo alla lorooccupazione di grado e di professione. Perci imperiosamente necessario che in unaloggia (come, del resto, per solito accade) stiano a fianco non solo persone colte, ma anche

    uomini in dotti, e non solo indotti, ma anche dotti: e che nessuno guardi laltro di traversoper il fatto che egli tale, e quello non . - Un membro della seconda classe, che impara quia deporre la sua diffidenza, la sua ombrosit, il suo timore, il suo odio o il suo disprezzoalmeno verso i membri della prima classe, che sono suoi Fratelli nellOrdine; un membrodella prima classe, che apprende qui a scacciare il suo dispregio, almeno per i membridella seconda classe, che sono suoi confratelli, - porter seco certamente questadisposizione sentimentale anche fuor della loggia, nel mondo, estender la sua migliorataconcezione di queste classi anche ad altri membri di esse che non sono Fratelli dellOrdine,e comunicher tal concezione migliore ad altri non iniziati della sua propria classe. Un

    retto cittadino, che in qualche modo dentro allOrdine si convincesse, che un dotto non necessariamente un pedante, anche fuori dellOrdine non far pi questa supposizione inmodo cos incondizionato, e certo comunicher, occasionalmente, anche ad altri onesti

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    cittadini, che non siano Fratelli, la sua scoperta. Un dotto, che in qualche modo avesseappreso nellOrdine che un impiegato o un cittadino senza studi non punto un uomoignorante e corto di mente, col quale non si possa parlare di nessun argomento razionale odal quale nulla si possa imparare, tratter con riguardo tali persone anche fuori

    dellOrdine e diffonder questa sua scoperta in conversazioni e scritti. - E cos lOrdinemassonico sarebbe una delle pi importanti istituzioni in pro del mondo, quale, senza dilui, vi manca interamente.Ma da ultimo - il che per altro io posso soltanto accennare a rapidi tratti LOrdinepotrebbe appunto operare proprio per lo stato, per la Chiesa, per il pubblico colto, edessere utilizzato da tutte queste realt sociali, per preparare a poco a poco queimiglioramenti, per i quali si facesse prevedere lopposizione della unilateralit.Avete ora dati sufficienti sulla idoneit, utilit, anzi indispensabilit dellOrdineFrammassonico nella grande societ civile e umana. Che cosa esso possa operare, vi

    chiaro per naturali ed esatte conseguenze [tratte] dal presupposto del suo scopo; la suaattivit deve seguire dal fatto chesso ha per iscopo di far acquistare ai suoi membri, in talcolleganza, una cultura universale, puramente umana, in opposizione alla culturaparticolare di classe; ma questo scopo razionale superiore a ogni biasimo poi tantocerto chesso lo abbia, quanto vero che si occupano assiduamente di lui uomini seri,saggi e virtuosi.

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    Lo scopo finale dellesistenza umana: i problemi di questa vita alla luce delleternit. i

    tre punti principali di questo problema: Chiesa, stato, dominio sulla natura

    Noi vogliamo ora lavorare affinch i principi fin qui posti siano sufficienti, nella loro

    applicazione, alla valutazione di cose massoniche, e quindi alla valutazione della presentecondizione della Massoneria, in generale, o alla valutazione del rituale, delle leggi e degliorganismi massonici in particolare, della condotta massonica di singole logge e Fratelli, einfine anche, nel caso che si trovasse necessaria una riforma, a giudicare dove e comepropriamente si dovesse riformare. Ma ora, affinch questi principi appaiano realmentesufficienti a tale scopo, essi debbono essere ancor pi compiutamente distinti lunodallaltro e venir applicati ancor pi diffusamente. Per questo fine per dobbiamonuovamente risalire ai primi principi e accordarci intorno ad essi.

    Primo principio. lo scopo finale dellesistenza umana non posto, in generale, in questomondo presente. Questa prima vita soltanto preparazione e semente di una pi altaesistenza, di cui sentiamo intimamente la certezza, nonostante che nulla possiamo pensaresulla costituzione e specie e maniera di essa.

    Secondo principio. Gli scopi che ci sono proposti per la vita presente, nonch questamedesima vita presente, conservano per noi valore e significato solo perch i primi civengono comandati, e perch soltanto nellultima questi scopi possono venir attuati. Tuttalanostra possibile attivit si presenta a noi, e pu a noi presentarsi, solamente come esigenzadi quei supremi scopi della vita presente.

    Non abbiamo pertanto da fare, in via prossima e immediata, se non con la vita presente: ilsuo fine prefisso lunico concepibile, e devessere perseguito con chiara coscienzadalluomo savio e buono. Vogliamo [ora] ridurlo ai seguenti tre punti principali, e cosdescriverlo e distinguerne le parti pi precisamente.

    In primo luogo: tutta quanta lumanit deve formare ununica comunit puramentemorale e religiosa. Questo lo scopo della Chiesa, sintende della Chiesa nella forma

    ideale, che come Chiesa visibile si trova ancora qua e l. A questo scopo si riferisce ognieducazione dello spirito con valore di mezzo.

    In secondo luogo: tutta quanta lumanit deve formare un unico stato interamentegiuridico; il mutuo rapporto dei singoli uomini negli stati, il rapporto reciproco di questistati sulla terra, deve essere ordinato, da capo a fondo, secondo leterna legge di giustiziadella ragione; questo lo scopo di ogni legislazione nei singoli stati e di tutte le alleanze etrattati dei popoli fra loro. - A ci si riferisce buona parte delle scienze, quando non siconsideri alla leggera [soltanto] la cultura spirituale da conseguirsi per mezzo loro (come,

    per altro rispetto, ci accadde di fare pi sopra), ma il loro effettivo contenuto, come ilmezzo per lo scopo.

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    In terzo luogo, infine: lessere razionale deve interamente dominare la natura priva diragione, e il morto meccanismo essere sottoposto al comando di una volont. Lo scopo chesolo, in qualche modo, un essere ragionevole dietro limpulso della sua natura, si puprefiggere, deve essere attuabile fuori di lui nella natura senza vita, e la natura

    conformarsi alla volont razionale.- A ci mezzo parte meccanica, e buona parte delle scienze, giusta il loro contenuto.- Applichiamo ora queste idee fondamentali pi strettamente al nostro proposito.

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    Espongo in chiari termini il mio principio: ogni forma volontaria di educazione nellasociet procede dalla cultura dellintelletto. vero che (cos io affronto fin dallinizio lapossibile obiezione) esso non , di gran lunga, sufficiente a conoscere la verit: bisognaavere anche la potente volont di obbedirla; e questa decisione volitiva non scaturisce a

    nessun costo dalla mera conoscenza, n alcuno pu dimostrarne a s o ad altri la necessitper mezzo di principi: essa qualche cosa di affatto diverso, di indipendente dallasemplice perspicacia, e non vi alcuna conseguenza nellespressione egli deve scorgerequesto, e dunque deve anche volerlo.Ma la stessa migliore volont, se una [volont] siffatta fosse possibile dentro a un grandeoscuramento dellintelletto, non sarebbe di alcuna utilit n di valore alcuno, qualora nonsi potesse altres concepire ci che poi si dovesse volere con la propria volont. Coloroadunque che al non desiderato maestro, recante loro dellistruzione, gridano: nientescienza! ci riguarda la scuola; agire, agire - questo quel che importa! - senza dubbio

    non sanno, a giudicarli con la massima indulgenza, quello che si dicono.Agire, certamente ci che conta, la perfezione della cosa! ma come volete mai agire,senza indagare ampiamente, e conoscere, che cosa fate? Volete operare ciecamente, comelanimale? - Questo non veramente il punto! - chi dicesse cos e respingesse da s ogniconoscere per amor del fare, mi parrebbe simile a un cieco, che al medico, il qualepromette di restituirgli la vista, gridi ribelle: Che mi giova poi il semplice vedere, questosguardo, che soltanto mi potresti dare! la mia conoscenza non acquista con esso alcunvantaggio. Volgere gli occhi a un oggetto, posarveli sopra, contemplarlo e penetrarlo econsiderarlo persistentemente, - questo importa, qui sta il punto! - Pazzo! nessuno negache il punto stia qui. Getterai dunque locchio tuo riaperto, torbido e opaco sugli oggetti,come un torello, e lascerai ondeggiare innanzi ad esso le figure in mutuo riflusso?Certamente, in questo modo, con il tuo sguardo non guarderai nulla. Ma tu aspetti invanoquesto indirizzarsi e affiggersi e soffermarsi del tuo sguardo da un qualche medico, o daun collirio qualsiasi: da te medesimo, dalla tua propria forza lhai a trarre. Bens nessunosguardo puoi volgere e affiggere, se tu prima non hai uno sguardo, che io ti darfacilmente. Sar poi affar tuo il retto uso di esso.Vedete che il volere non per il conoscere, ma il conoscere per il volere.Che cosa si deve dire, pertanto, a coloro che, quando osservano come taluno soprattuttolavori in pro della conoscenza chiara e distinta, gli gridano: Ma luomo non gi puro e

    semplice intelletto! - Certo che non soltanto questo; egli per s stesso, - per s stesso,dico - anche volere; ma nessuno pu influire immediatamente sul volere dellaltro,nemmeno anzi insinuargli una volont, o eccitare e commuovere il suo volere. Questoscaturisce sempre e soltanto da unintima fonte, non mai dallesterno.Conosco, per mio proprio conto, solo due maniere di influsso sopra gli uomini. La prima, edi gran lunga la pi importante, avviene per mezzo dellinsegnamento. Ma sapere non ancora agire: a questo deve ciascuno decidersi da s medesimo. Per sospingerlo anche aci, nulla ci resta che (secondo mezzo) il buon esempio, mediante il quale gli si mostra inparte lattuabilit della prescrizione, e in parte la amabilit dellesecuzione.

    Per mio proprio conto, ripeto, non conosco se non queste due maniere. Pure rammento chevoi ne conosciate e difendiate anche una terza: volete migliorare luomo servendovi ancoradella commozione e del turbamento, di quel che voi chiamate cuore: opinione a cui sono

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    inclini tutti i pubblici oratori. Ma credetemi! di quanto certo che solo il durevolemiglioramento della volont merita di esser chiamato miglioramento, di tanto sicuro chenulla devesi. Perseguire col mezzo suddetto, anzi che il suo frequente uso propriodannoso. Commovendo un individuo e facendogli versare un fiotto di lagrime, o

    trascinandolo via in sublimi sentimenti, si pu benissimo, s, condurlo a uneffimera buonaazione, trattenerlo da un misfatto: ma quando passato il rapimento dello spirito, egli nuovamente lo stesso uomo di prima, e non abbiamo ottenuto nessun altro vantaggio chelazione esteriore, di cui non ci deve importare mai nulla, se miriamo al vero scopo. Ma

    ben pu accadere assai facilmente che ciascuno, il quale spesso pianga e di leggeri, si credaper questo un uomo buono, e tralasci quello sforzo e travaglio personale, che solo loavrebbe, potuto salvare.Cos adunque listruzione anche nella Massoneria, come in ogni istituzione di cultura, lacosa pi essenziale. Secondo questi presupposti io proseguir tosto a indicare i rapporti

    che passano tra gli oggetti della cultura massonica gi indicati e listruzione, - e rispondera questa domanda: se le cose stanno come ho esposto pi sopra, qual , in conseguenza dici, loggetto dellistruzione massonica, e come e perch, per quali caratteri essenziali,questa istruzione diventa massonica?

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    Lo scopo ecclesiastico come oggetto dellistruzione massonica: la concezione

    universalmente umana della religione

    Come scopo complessivo dellumanit io vi affermai che essa deve formare ununica

    Chiesa puramente morale, uno stato interamente politico, e sottomettere la natura priva diragione al comando di una volont. Mi fermo per ora alla prima parte di questo fine,alleducazione alla pura eticit e alla religiosit, e comincio con una tesi affatto divergentedalla solita, che cio non vi alcuna educazione e cultura massonica alla moralit. Inoltre,non vi in generale da nessuna parte una tale educazione, n pu esservene alcuna; ed senza dubbio uno dei tratti caratteristici pi nocivi della nostra epoca, che ancora si abbiaquesta credenza, in quanto cos si dimostra apertamente che ancora non si conosce puntola vera eticit, e la si scambia con quella medesima capacit pratica, osservanza alle leggi esimili, per cui certamente vi uneducazione.

    Leticit (si parla spesso di pura eticit, mentre si dovrebbe dire senzaltro eticit, perchnon vi una eticit impura, e ci che impuro, appunto per questo anche nonetico),leticit pertanto consiste nel compiere il proprio dovere chiaramente conosciuto conassoluta libert interiore, senza alcun impulso esterno, esclusivamente perch esso dovere. Questa decisione luomo pu attingerla soltanto da s medesimo, non puapprenderla n sentirsela dimostrare, tanto meno esservi indotto dalla preghiera, dalpianto o da costrizione di sorta.Questa eticit che risiede nellinterno delluomo, in generale soltanto una, quella buonavolont di cui test dicemmo; qualche cosa di positivo, che non capace di accrescimenton diminuzione, non di scambio n di mutamento per via delle circostanze; non puquindi esservi, come talora si opina, nessuna particolare eticit massonica. - Lunica veraeticit quella a cui pensavo quando vi dissi che vi sono oggetti, i quali, non essendoassolutamente oggetti della cultura sociale, nemmeno potevano essere oggetto dellacultura massonica: intorno ad essi si pu venir a discutere solo con s stessi e con Dio, main nessun modo con chiunque altri: e nei loro rispetti la Massoneria sarebbe anzi unaprofanazione. - Certamente vi sono speciali doveri che la Massoneria impone ai suoimembri, e che questi non avrebbero se non fossero membri di questa societ; ma se questistessi doveri si osservino per puro amor del dovere, o per altri moventi, questione cherisolve per conto suo luomo, e non il Massone.

    Sebbene non vi sia dunque alcuna particolare eticit massonica, vi per una semplicereligione massonica, o - per evitare ogni malinteso, - una special concezione massonicadella religione, e appunto per questo anche uneducazione massonica alla religione: sicapisce alla religione morale, non chiesastica, con la quale la Massoneria non haassolutamente nulla a che fare. Consideriamo ci pi da vicino.la Massoneria, giusta la sua missione da noi indicata, deve eliminare da ciascun singoloramo della cultura umana la parte accidentale, di cui stato ricinto da condizioni di tempoe di luogo, nonch lunilateralit e lesagerazione, che dovette sorgere per il distacco diquesto singolo ramo dal ceppo complessivo della cultura, - e porre tutto lumano nella sua

    purezza, secondo la sua connessione in seno al tutto. Questo per noi il suo carattere,chessa deve confermare anche nel caso proposto.

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    Ora, la cultura religiosa ha senza dubbio assorbito nella maggiore societ una folla dielementi accidentali e unilaterali, e se mai necessario che siano nuovamente soppressiglinflussi di questa forma di cultura, ci deve avvenire lungo la via massonica. - Le ideereligiose dei popoli si sono, n pu invero essere altrimenti, conformate ai loro costumi e

    usanze, alle loro visioni della vita umana, alle loro scienze ed arti; sulle quali hanno tuttequante lo stesso diritto, tanto luna che laltra. Senza dubbio la divinit apparsa loro, incomplesso, e fra loro si potentemente rivelata: allebreo nella sua miracolosa salvazionedalla schiavit dEgitto, al romano nella fondazione del suo Campidoglio eterno, agliarabi, quando, din mezzo a loro, un uomo riun le orde disperse, e chiam alla vita unosmisurato impero, quasi dal nulla. - Sennonch, quandessi combattono fra loro, e lunorinnega la storia dellaltro, e gli vuol imporre la propria, come se fosse lunica: alloracominciano ad aver torto.Ogni uomo che nasca nella societ, nascer necessariamente in una determinata parte di

    essa, dentro lambito di una qualche nazione; e riceve, in una con le rimanenti fatture dellanazione, anche questa forma esteriore e nazionale della religiosit. I teologi di tutte lenazioni si son sempre affaticati per elevare lo spirito della loro classe a un livellouniversalmente umano: e vi sono riusciti anche troppo. Questa forma affatto accidentale,che non puramente umana, ma un contrassegno di umanit, luomo perfettamenteevoluto deve deporla: egli non devessere n un giudeo, n un amico incirconciso delgiudaismo; n un romano o un arabo, che ha l la sua religione [bella e fatta]: ma diventare,assolutamente, un uomo, che pure ha la sua religione.Lidea religiosa nella maggiore societ, per il fatto che essa divisa dalla rimanente culturaumana e che dovette venir affidata a una particolare associazione, alla Chiesa visibile, haconservato una indisconoscibile unilateralit. Per luomo che nulla ha da fare, e nientealtro deve fare, se non convertire altri alla religione, la religione, quella cio che egli deveprocurare altrui, assolutamente fine, e unico fine della sua vita. Egli la riconosce per tale,e ne ha pieno diritto. Privo del puro sentimento umano, egli viene facilmente indotto altentativo, di voler rendere ogni cosa a s intorno eguale a lui medesimo, e far diventare atutti la religione - il che qui non si riferisce pi, per lui, a quelli, che la procurano ad altri,ma piuttosto a quelli, che la debbono avere per conto proprio, - [far diventare, dunque]questa religione fine e compito unico della vita. E viene facilmente indotto ad ammonirecoloro che gli sono affidati, a mettersi una buona volta in regola, a diventare veramente

    pii, e a mirare senza pregiudizi verso leterno. Gli si creder, lo si ubbidir e - la sentenzapi indulgente chio possa dare - si acquister uno spirito religioso assai unilaterale.Non cos [procede] il vero Massone: al quale questa lotta per una divina beatitudine per sstante appare del tutto simile agli sforzi di un uomo, che aspiri a nuotare, e a nuotareelegantemente, senza entrare nellacqua. Egli non conosce alcuna aspirazione alleterno,fuorch il coscienzioso perseguimento del temporaneo, per puro amore del dovere; non glivien desiderio di volger la mira alla gemma celeste, chei non pu, scorgere; ma solo miraallo scopo terreno prefissogli, nella salda fiducia che dietro vi sia nascosto il bene celeste, eche questo verr a lui senza sua ulteriore fatica, perch egli abbia raggiunto il terreno.

    Per lui la religiosit non gi nulla di isolato e per s stante, cosicch si potrebbe essereben forte in fatto di piet, ma nel rimanente debolissimo e assai arretrato, e anzi uomocattivo. Egli non religioso, ma pensa e agisce religiosamente; la religione per lui, non un

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    oggetto, ma solo letere di cui gli appaiono circonfusi tutti gli oggetti. Egli rivolgeinteramente tutta la sua forza ad ogni opera che quaggi gli si presenti, e losservatorepotrebbe pensare, che per lui non ci sia da occuparsi daltro che del conseguimento diquesto scopo; e che questo esaurisca pienamente tutto il suo essere e tutte le sue fatiche.

    Ma di fatto egli non si preoccupa punto della mera esistenza di questo scopo: il quale nonha ai suoi occhi il minimo valore per s e mediante s in grazia di s medesimo. Soltantoper leterno, a lui invisibile e inafferrabile, che celato dietro a questa scorza dellelementoterreno, egli si affatica; e solo a causa di questo bene riposto ha per lui un significato quelloche losservatore vede. Il suo intimo senso sempre nelleternit, le sue forze sono sempretra voi. Ma non gli concesso di vivere solo con questo senso nel cielo, sullalidellimmaginazione, e lasciare frattanto riposare le forze sulla terra: poich non si d sensoalcuno, senza forza attiva, che porga alcunch da sentire.

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    La classe particolare, a cui affidata leducazione religiosa della maggiore societ

    La classe particolare, a cui affidata leducazione religiosa della maggiore societ, e chenon vede, n pu vedere, altra efficacia del suo ufficio da questa infuori, perch essa di

    fatto, quandanche procede al vero scopo, deve rimanere invisibile, pu facilmente essereindotta a cercar di considerare lutilit, e procurare al suo ufficio unefficacia visibile ecomprensibile, alla sua attivit un influsso sociale e civile. Chi, fra questi membri dellaclasse, la pensa in tal modo, ricorre poi al consueto espediente, di voler trarre gli uominialla moralit con il timore delle pene oltremondane e con la speranza di uneternaricompensa, e chiamar ci religione. infelice! egli non sa, che quanto egli ottiene per mezzodel timore e della brama di compenso, non assolutamente moralit, ma solo esterioreonoratezza e ossequio alle leggi, e che egli, per quel che sta nelle sue forze, contribuisce auccidere per sempre coloro, sui quali esercita lopera sua, tanto nei riguardi della moralit

    che della religione.Non cos [procede] il Massone: il quale sa che nella maggiore societ, l dove non veticit alcuna, bisogna che si ottenga per lo meno lesteriore osservanza alle leggi, - e sacome sia un pretesto falso, anzi sommamente pericoloso, il ritenere questa osservanzadelle leggi una preparazione alla moralit, mentre essa dovrebbe sussistere, e venirconservata nella sua integrit con ogni sforzo, affinch la societ umana possa durareintatta. Ma egli non si dedic mai a questo scopo, perch sa altres, che lo stato ha giistituito a tal fine prigioni e case di disciplina e altre note istituzioni; ed ben lontano daldesiderare, che la cosa pi santa che abbia luomo, la religione, sia avvilita fino a sostituirevolontariamente gli sbirri mancanti.Per quel che concerne il Massone stesso e la societ massonica, si capisce da s che chiancora abbisogna di essere disciplinato con il premio e la pena per conservarsi uomoonorato, non pu appartenere a questa societ, in quanto, lontanissimo com dallaspirarea un miglioramento delleducazione da lui ricevuta per la societ, manca di questa stessacultura: sicch non e da far conto sopra un tale individuo nelle intraprese massoniche.Il Massone deve fare il bene ed evitare la colpa per sentimento del dovere, o almenoalmeno per sentimento dellonore, quandanche (sebbene ci non sia possibile) egli nonavesse la bench minima nozione, o credenza, di Dio e della religione: e questo non comeMassone, ma come uomo, che sia anche soltanto capace della Massoneria come noi

    lintendiamo. - Pertanto il Massone non pu voler considerare n usare la religione comestimolo alla virt; non fosse che per lunico motivo gi enunciato, perch essa [cio] nonpu essere tale, in quanto contrario alla virt tutto quel che si fonda sopra uno stimoloesterno.Senza nocumento potrebbe tuttavia la religione essere usata per tranquillare lo spirito e ilcuore, per calmarli con lo spettacolo dellevidente contrasto fra la legge del dovere e ilcorso del mondo. Ma anche a tal uopo essa non verr usata dal Massone perfetto, inquanto egli non ha bisogno di tale conforto.Certamente ciascuno tratto a bella prima verso la religione dalla contemplazione di quel

    contrasto. Dal mio intimo mi posto un fine, quellultimo fine terreno dellumanit, e mison date azioni, fatiche, sacrifici da compiere per questo fine. Non posso rifiutarmi diascoltare questa voce [che parla] nel mio cuore. Ma quando osservo lo svolgersi delle

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    circostanze e dei destini del mondo, ogni mio lavoro per questo fine mi pare perduto, anzisembra talora essergli dimpedimento. Pare che tutto venga guidato, bene o male che sia,da una cieca forza invisibile, senza riguardo di sorta per il mio lavoro, come appuntoaccade. - Questa considerazione, costante! che tosto si impone alluomo coscienzioso, ma

    freddo osservatore, quella che conduce luomo alla religione, e gli presenta, in luogo delfine terreno, del quale egli dispera nonostante che non cessi di lavorare per esso, un fineinvisibile, eterno. forse pertanto il bisogno che lo conduce alla religione; ma luomo perfettamente evoluto,quale io voglio pensare, una buona volta, il Massone, non si ferma a questo punto: ora cheegli ha la religione, che essa divenuta parte costitutiva di lui medesimo, egli non ne sentepi il bisogno, appunto perch la possiede. La legge del dovere e il corso del mondo non sicontraddicono pi, perch egli conosce un mondo pi alto, di cui questo porge soltantoquella parvenza che lo travaglia. Il dubbio, che lo spinse alla fede, ora per lui risolto per

    sempre. Il che fa s che ora la sua religione acquisti appunto il carattere, che per essa hopi sopra indicato, di essere cio per lui non pi oggetto del suo operare, ma, per cosiesprimermi, organo e strumento di ogni sua attivit. Essa non per lui alcunch, chegliancora si foggi per trarne a s ricordo e ammonimento, ma ci per cui mezzo egli fa,inconsapevolmente, ogni altra cosa. Essa locchio della sua vita, che egli, quando lasciato a s stesso, e quello non gli viene riflesso da uno specchio di artificiosa riflessione,non vede, ma col quale vede tutto il resto di ci che gli viene alla vista.E ora credo di aver esaurito tutto ci che riguarda, dal punto di vista massonico, la primaparte del fine complessivo di tutta lumanit. Mi son fermato a parlarne moltoampiamente, perch ci serve di chiarimento a quanto segue, e perch volevo darvi, aproposito di questa parte importante, un compiuto esempio della dottrina e concezionemassonica.

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    Lo scopo politico nellistruzione massonica: Amor di patria e sentimento cosmopolita

    Il secondo punto fondamentale del fine complessivo dellumanit si riferisce allaproduzione di un ordinamento puramente giuridico fra gli uomini, [ossia] dei cittadini in

    uno stato e degli stati fra loro, affinch intera umanit formi alfine un unico Stato, retto eordinato secondo le eterne leggi di giustizia della ragione. Ora importa soltantodeterminare la sentimentalit e il modo di pensare del genuino massone, mediante i qualiegli coopera alla produzione di questo fine principale dellumanit. Ci posso fare in brevee con precisione nella forma seguente: il rapporto che passa ai suoi occhi tra il fine terrenoe quello eterno, per lui, identicamente, il rapporto del fine presente e prossimo dellostato, in cui egli vive, al fine terreno dellumanit intera. - Come ogni cosa terrena per luisignifica soltanto l'eterno, e solo per questo eterno, di cui egli riconosce in essa la spogliamortale, ha valore ai suoi occhi: cos per lui tutte le leggi e ordinamenti del suo Stato e

    tutte le circostanze del suo tempo significano solo l'intero genere umano, e soltantoall'intero genere umano si riferiscono, e unicamente per questo rispetto hanno valore esignificato.Ma pure non credere che per tal modo l'uomo perfettamente colto sia sottratto al suo Statoe votato a un pigro e freddo cosmopolitismo: allopposto, egli diventa in forza di questosentimento il pi perfetto e il pi utile cittadino dello Stato. - Allo stesso modo cio, cheegli, nei riguardi della religione, nonostante che il suo sentire sia tutto immersonelleternit, tuttavia la sua forza tutta quanta consacrata alle cose terrene: in questomodo nei riguardi della legalit l'intera sua forza votata al suo Stato, alla sua citt, al suoimpiego, a quel determinato lembo di terra dove ora appunto egli vive, nonostante che ilsuo sentire si estenda al tutto. Nell'animo suo amor di patria e sentimento cosmopolitasono intimamente congiunti, anzi stanno entrambi in [questo] preciso rapporto: lamor dipatria in lui lazione, il sentimento cosmopolita il pensiero; il primo il fenomeno, ilsecondo linterno spirito di questo fenomeno, linvisibile nel visibile.Poich allo stesso modo che una religione, la qual voglia sussistere per s stessa, nulla evana, e perfino ridicola: cos un cosmopolitismo, che voglia sussistere per s medesimo edescluda il patriottismo, vano, nullo e pazzesco. Il singolo niente, dice questocosmopolita; io penso, mi preoccupo e vivo soltanto per il tutto; questo deve migliorare, suquesto si debbono stendere ordine e pace . bene: ma ditemi ora, come pensate di

    accostarvi a questo tutto con i benefici sentimenti, che assicurate di nutrire a suo riguardo,posto che volete beneficarlo cos in generale e tutto in blocco? dunque il tutto alcunchdi diverso dalle singole parti, congiunte nel pensiero! pu dunque, in certo modo, esserviun miglioramento nel tutto, se non comincia a esservi un miglioramento in una qualchesingola parte? Ma allora prima diventate voi stessi migliori, e poi cercate di rendermigliori anche i vostri due vicini, a destra e a sinistra; dopo di che io penso che il tutto certamente divenuto migliore, perch ha uno o due o tre individui che sono in essomigliorati.Questo riconosciuto dal Massone; e perci il suo cosmopolitismo si manifesta per mezzo

    della pi potente attivit in pr di quel determinato punto, sul quale egli sta. - Comunquepoi possano essere costituite le leggi civili alle quali egli sottoposto, e per quantoprofondamente egli possa scorgere la loro manchevolezza, - Pure ubbidisce loro come se

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    fossero espressioni della pura ragione: poich sa che leggi e costituzione, anchemanchevoli, sono pure meglio che niente, e che le leggi difettose sono di preparazione adaltre migliori; [infine] che nessun singolo pu mutare o sopprimere in esse alcunch, senzail consenso di tutti, ma che poi con la sola tacita disubbidienza nessuno, assolutamente, le

    pu toglier di mezzo. Solo quando le imposizioni che gli fa il suo stato sono esattamente eindiscutibilmente contrarie a giustizia, allora si capisce senzaltro, che egli non si assumedi eseguirle, anche se dovesse per questo andare in rovina: e ci anzi nemmeno comeMassone, ma come semplice uomo di retto carattere. A parte qustunico caso, qualunquesiano gli obblighi e gli scopi di uno stato, e per quanto essi possano essere arretrati inconfronto di ci che, come di gran lunga migliore, dovrebbe accadere secondo la suaopinione: egli [tuttavia] li eseguisce, con tale cura e tal dispendio di forze, come se nonavesse altro da fare; perch si trova ormai a non aver nulla da ordinare, ma solo daeseguire, e sa che nello svolgersi del tutto fatto conto anche sulla sua obbedienza. Salvo

    che egli in ci diverso da coloro che obbediscono per timore o guadagno o consuetudine,in quanto fa ogni cosa volonterosamente per il bene delluniverso e per amore di questo.

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    Il LAVORO nella concezione massonica

    Per quel che concerne la terza parte del fine complessivo dellumanit, a quella [cio], chela natura priva di ragione venga interamente sottoposta al volere razionale, e lessere

    razionale domini sul morto meccanismo, - appartiene essenzialmente al suo modo dipensare, che egli sappia questo, che egli riconosca in ci lo scopo dellumanit, e che eglipertanto consideri e valorizzi ogni attivit umana, per minima che sia, da questo lato. Lafamiliarit con questo fine, e il rispetto per esso, gli serve ad apprezzare gli uomini nonsecondo il grande o piccolo posto che essi occupano, ma secondo la fedelt con cui loamministrano. Il pi basso lavoro meccanico, considerato da questo punto di vista, parialla pi alta attivit spirituale: poich tanto quella che questa estendono il dominio dellaragione e ampliano limpero da lei conquistato. un contadino o un operaio che, in graziadel suo dovere e per amor del tutto, esercita lopera sua con vero attaccamento e

    attenzione, e la porta a compimento, agli occhi della ragione ottiene un posto pi alto deidotti incapaci e degli inetti filosofi. Chi si impadronisce di questo concetto, non solovaluter con giustizia il mondo e le sue relazioni, ma anche innalzer il proprio valoremediante il sublime punto dappoggio che ha acquistato.Far sorgere, consolidare, vivificare questa maniera di pensare il punto a cui devesboccare tutta listruzione che io chiamo massonica. Ora voi potrete considerare comedovrebbe essere impartita questa istruzione, e del pari, come nulla potrebbe veniracquisito senza istruzione.

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    Le istituzioni segrete di cultura son certo altrettanto antiche quanto la divisione delle

    classi

    Diamo in poche parole uno sguardo a tutta la strada lasciataci indietro.

    La Frammassoneria , secondo le nostre ricerche, una Istituzione destinata a cancellarelunilateralit della cultura ricevuta dalluomo nella maggiore societ e ad elevare questa[cultura] fatta a mezzo a [cultura] universale e puramente umana. Ci siamo domandati:quali sono le parti e gli oggetti della cultura umana, che si devono ricevere in questaassociazione? E abbiamo risposto: la cultura alla religione, come cittadino di un mondoinvisibile, la cultura per lo stato, come cittadino di una data parte del mon