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Linee guida per una nuova governancedel sistema sanitario

Edizione limitata

a cura di

Gianfranco Carnevali, Pietro Manzi

Prefazione diRenato Balduzzi

Contributi diEdith Angellotti, Anna Banchero, Michelangela Barbieri, Antonio Giulio de Belvis,

Alessio Bertini, Marcello Bozzi, Nazareno Renzo Brizioli, Carlo Brusco,Michele Caporossi, Fabio Carducci, Gianfranco Carnevali, Ivan Cavicchi,

Stefano Cencetti, Stefano Cianetti, Cesare Cislaghi, Carla Collicelli,Michele Conversano, Alfredo Cordoni, Lucio Crinò, Francesco De Nicolo,

Federica Fabietti, Pier Giorgio Fabietti, Carlo Favaretti, Fosco Foglietta,Fulvio Forino, Paola Freda, Andrea Gardini, Sergio Gargiulo, Gilberto Gentili,

Vasco Giannotti, Nicola Giorgione, Pietro Manzi, Maurizio Merlo,Giacomo Milillo, Antonio Mignano, Fabio Miraglia, Giovanni Monchiero,

Salvatore Novo, Ranuccio Nuti, Laura Paglicci Reattelli, Giuseppe Paolisso,Francesca Pierotti, Giacomo Pignataro, Joseph Polimeni, Bice Previtera,

Alfredo Procaccini, Annarosa Racca, Massimiliano Raponi, Walter Ricciardi,Carlo Romagnoli, Luca Carlo Sala, Andrea Silenzi, Angelo Tanese,

Giuseppe Turchetti, Alberto Giovannini Ugazio

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I edizione: febbraio

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Indice

PrefazioneRenato Balduzzi

IntroduzioneGianfranco Carnevali, Pietro Manzi

Parte IIl governo sociale della salute

Giustizia e tutela della saluteGianfranco Carnevali

Verso una gestione comune del nostro servizio sanitarioCarlo Romagnoli

La possibile ed anche necessaria evoluzione dei Livelli Essen-ziali di AssistenzaCesare Cislaghi

Per un servizio di sanità pubblica veterinaria attuale ed opera-tivo nella prevenzione della salute dei cittadiniLuca Carlo Sala

Governo e compossibilitàIvan Cavicchi

Il contributo alla tutela della salute dei servizi socio–sanitarie socio–assistenziali e della sanità privataFabio Miraglia

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Linee guida per una nuova governance del sistema sanitario

Università: quale contributo ad una nuova governance?Ranuccio Nuti

Il governo socioculturale della domanda sanitariaCarla Collicelli

Le Politiche sociali al tempo della crisi e come strumento permigliorare l’efficacia e l’appropriatezza dei servizi sanitariAnna Banchero

Parte IIModelli per la revisione dell’assetto istituzionale

Il Direttore Generale di ASL di Regione soggetta a piano dirientroNazareno Renzo Brizioli

Ruolo, autonomia, mediazione e responsabilità del DirettoreGenerale di Azienda OspedalieraNicola Giorgione

Ipotesi di rivisitazione del rapporto SSN–Università e ruolodel Direttore Generale di Azienda Ospedaliero–UniversitariaStefano Cencetti

Il direttore generale di ASL, tra professionalità, vincoli politicied attitudiniMichele Caporossi

Il pensiero della SIMMWalter Ricciardi, Andrea Silenzi, Antonio Giulio de Belvis

Filiera infermieristica e governance del sistema clinico assi-stenzialeMarcello Bozzi

Uno sguardo al futuroGiovanni Monchiero

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Indice

Parte IIIModelli per la revisione dell’organizzazione

La prevenzione secondo un modello di integrazione multi-professionaleMichele Conversano

La rimodulazione organizzativa dell’ospedale per intensità dicuraJoseph Polimeni

La chirurgia tradizionale: è tempo di riorganizzazione?Alfredo Procaccini, Fabio Carducci

L’organizzazione delle attività ospedaliere di alta specialitàmedicaLucio Crinò

Organizzazione delle attività ospedaliere dell’alta specialitàchirurgicaMaurizio Merlo

La razionalizzazione della rete di emergenzaAlessio Bertini

La tutela della salute oraleStefano Cianetti

L’evento avverso in ambito ospedalieroAlfredo Cordoni, Gianfranco Carnevali

Parte IVLa rivisitazione del rapporto ospedale–territorio

Nuovi modelli di integrazione ospedale–territorioAlfredo Cordoni

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Linee guida per una nuova governance del sistema sanitario

Verso una sempre maggiore integrazione fra Ospedale eterritorioGilberto Gentili, Bice Previtera

Nuovi modelli di integrazione ospedale–territorioGiacomo Milillo

La medicina?Sono tanteFulvio Forino

Appropriatezza ed economia nella tutela della salute materno–infantileMassimiliano Raponi, Carla Brusco, Alberto Giovanni Ugazio

Un nuovo modello per le malattie cronicheMichelangela Barbieri, Edith Angellotti, Giuseppe Paolisso

Un piano integrato ospedale–territorio per le malattie cardio-vascolariSalvatore Novo, Antonino Mignano

Parte VAttività a supporto e/o correlate alle prestazioni sanitarie

L’health technology assessment: uno strumento di programma-zione e gestione dei sistemi sanitariCarlo Favaretti

Servizi on–line ed empowerment tra medico e pazienteFosco Foglietta

La razionalizzazione ed il governo delle attività tecniche–tecnologichePaola Freda, Sergio Gargiulo

Nuovi modelli organizzativi in sanitàPier Giorgio Fabietti, Federica Fabietti

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Indice

Il sistema qualità di un’organizzazione sanitariaAndrea Gardini

Sostenibilità e governance dei sistemi sanitariGiacomo Pignataro

Innovazione e sostenibilitàGiuseppe Turchetti, Francesca Pierotti

Il nuovo ruolo della farmacia nell’ambito del riassetto dellecure primarieAnnarosa Racca

Nuovi scenari e prospettive di governance per i servizi tecnico–amministrativi delle Aziende SanitarieAngelo Tanese

Una nuova politica per gli acquisti in sanitàFrancesco De Nicolo

Il ruolo della medicina legale nella gestione del rischio cliniconelle aziende sanitarieLaura Paglicci Reattelli

Il Forum Risk Management in Sanità di ArezzoVasco Giannotti

Verso un sistema sanitario apertoGabriele Pelissero

Considerazioni finaliGianfranco Carnevali, Pietro Manzi

Indice e breve curriculum scientifico–professionale degli Au-tori

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Linee guida per una nuova governance del sistema sanitarioISBN 978-88-548-6105-3DOI 10.4399/97888548610531pag. 11–12 (febbraio 2013)

Prefazione

R B

A anni dalla sua istituzione, il Servizio sanitario nazionale (SSN)costituisce una grande conquista sociale ed un caposaldo della vitacivile del nostro Paese.

I valori che ne hanno ispirato l’origine, l’universalità, la tutela deidiritti, la riduzione delle diseguaglianze, l’integrazione tra servizi sonopiù che mai attuali.

Nel corso del mandato di Governo che mi è stato affidato ho so-stenuto alcuni importanti cambiamenti necessari a rendere il funzio-namento del SSN più aderente alle trasformazioni della società, allanuova struttura della popolazione ed ai cambiamenti dell’epidemiolo-gia, migliorando al contempo la sua sostenibilità, per prevenire i futuriproblemi di fabbisogno e renderlo più consonante con gli obiettivi difinanza pubblica.

I due pilastri su cui poggia questa trasformazione sono indicatidal decreto–legge luglio , n. convertito, con modificazioni,dalla legge agosto , n. , che stabilisce la revisione della reteospedaliera sulla base di standard qualiquantitativi e dal decreto legge settembre , n. convertito, anch’esso con modificazioni, dallalegge novembre , n. (Disposizioni urgenti per promuovere losviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), cheriguarda tra l’altro la nuova configurazione dell’esercizio della medici-na generale e dell’assistenza primaria sul territorio. Gli orientamentiinternazionali indicano che l’assistenza primaria ha un ruolo centralenella prossimità ai cittadini ed ai loro bisogni di salute, consenten-do l’idonea risposta a molte condizioni cliniche, evitando il ricorsoinappropriato al pronto soccorso ed al ricovero ospedaliero.

La riforma introdotta con il decreto–legge n. stabilisce per que-sto il potenziamento e l’organizzazione a rete dell’assistenza primaria,l’integrazione con il settore sociale anche in riferimento all’assistenza

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Renato Balduzzi

domiciliare e con i servizi ospedalieri sia nella fase pre che post–ricovero. Per quanto riguarda la medicina generale e la pediatria dilibera scelta, sono inoltre previste forme innovative di organizzazionequali i team multiprofessionali e multidisciplinari, che agiranno conmodalità proattive e centrate sulla persona, garantendo l’accesso aiservizi per tutto l’arco della giornata e per tutti i giorni della settimana,anche grazie al ruolo unico della medicina generale.

Occorre, infine, rendere i nostri ospedali più adeguati alle sfidedella moderna medicina e più pronti alla prossima sfida europea diuna sanità senza frontiere, assicurando la loro rispondenza a puntualirequisiti di accreditamento che garantiscano un’adeguata omogeneitàdi standard assistenziali fra le Regioni. Il regolamento sugli standardospedalieri, previsto dalla spending review, e l’Intesa Stato–Regionidel dicembre sui requisiti di accreditamento delle strutturesanitarie sono indirizzati a questi scopi. L’obiettivo è di realizzareun’offerta assistenziale più qualificata e differenziata per intensità dicura, organizzata al proprio interno secondo modalità innovative eflessibili, più rispondente sia alle necessità dell’emergenza sia a quelledella riabilitazione e integrata in una rete di ospedali, dialoganti fra diloro e con l’assistenza territoriale domiciliare e residenziale. Serviziche assicurino precisi requisiti per l’accreditamento, in modo piùomogeneo tra le diverse Regioni e si preparino a sostenere un ruolodi riferimento nel panorama della sanità europea.

Anche per quanto riguarda i profili più strettamente connessi allagovernance dell’Aziende Sanitarie (cui è dedicato prevalentemente ilvolume qui prefato, il quale —peraltro— offre idee ed indicazioni utilia guidare il processo di rivisitazione da me avviato) il decreto–leggen. contiene significative innovazioni, nel senso della maggioretrasparenza e della valorizzazione delle competenze e del merito,evitando che la cattiva politica interferisca nelle scelte sanitarie.

I M S

R B

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Linee guida per una nuova governance del sistema sanitarioISBN 978-88-548-6105-3DOI 10.4399/97888548610532pag. 13–18 (febbraio 2013)

Introduzione

G C, P M∗

È tempo di cambiare.Infatti anche se il nostro sistema sanitario viene considerato uno

dei più efficienti tra quelli realizzati dai Paesi maggiormente svilup-pati, per essere stato classificato recentemente dalla OrganizzazioneMondiale della Sanità tra i primi tre sistemi sanitari al mondo soprat-tutto in considerazione del fatto che ad esso è destinato solo l’,% delPIL, ci troviamo immersi in un singolare meccanismo che da un latosegnala evidenti segni di insofferenza dei cittadini e degli operatorisanitari, dall’altro mostra un costante incremento della spesa com-plessiva destinata alla cura della salute mentre sempre più si tende asottolineare una diminuzione quali–quantitativa delle prestazioni assi-curate al singolo ed alla collettività dal Servizio Sanitario Nazionale e,contestualmente, un incremento di spesa non compatibile con l’attualedisponibilità di denaro sia pubblico che privato, che peraltro sembraessere oggi particolarmente ridotto a causa di una crisi economica, dicui non siamo in grado di delineare esattamente i confini.

A ciò aggiungasi che le politiche messe in atto fino ad ora nel gover-no del complesso mondo della salute attraverso i numerosi interventisia dello Stato che delle Regioni/Province autonome mostrano sem-pre con maggior frequenza e più intensamente la loro insufficienza.Insufficienti infatti sono da molti ritenute anche le disposizioni dettatedal:

d.l. n. / “Disposizioni urgenti per la revisione della spe-sa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” convertito,con modificazioni, in legge n. /, concernenti il campo

∗ Gianfranco Carnevali: Esperto in legislazione ed organizzazione sanitaria ed exDirettore Generale di Aziende Sanitarie. Pietro Manzi: Direttore Medico dell’AziendaOspedaliera Universitaria di Siena.

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Gianfranco Carnevali, Pietro Manzi

sanitario e finalizzate a migliorare il sistema in quanto ritenuteorientate non alla sua realizzazione ma esclusivamente a riduzio-ni di spesa trasversali: alcuni di costoro ed anche il Presidentedella Corte dei conti infatti lamentano che, per ridurre la spesaper l’acquisto di beni e servizi, la riduzione percentuale pre-figurata su tutte le voci invece che su quelle in cui sono piùmarcate le differenze tra le varie realtà nazionali potrebbe in-durre effetti indesiderati con riferimento soprattutto al rapportobeneficio/rischio piuttosto che a quello costo/benefici con ri-ferimento ai destinatari delle prestazioni erogate dal SSN pertutelarne la salute;

d.l. n. / “Disposizioni urgenti per promuovere lo svilup-po del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”convertito, con modificazioni, in legge n. /, ispirato dallanecessità di procedere —in conseguenza della continua e perio-dica contrazione delle risorse finanziarie destinate al SSN— alriassetto del sistema sanitario tramite la riorganizzazione ed ilmiglioramento dell’efficienza di alcuni suoi fondamentali ele-menti e finalizzato a garantire e promuovere un più alto livellodi tutela della salute tramite l’adozione di misure concernenti iseguenti ambiti di interesse del presente testo:

— assistenza territoriale,— professione e la responsabilità dei medici,— dirigenza sanitaria e governo clinico,— garanzia dei LEA per le persone affette da malattie croni-

che, rare e dipendenti da gioco con vincite di denaro,— sicurezza alimentare e trattamento delle emergenze veteri-

narie,— farmaci;

rilevando che tutti i suddetti settori insieme ad altri hanno tro-vato, come vedremo, ipotesi di rivisitazione affatto significativenegli apprezzabilissimi approfondimenti sviluppati nel presentetesto, la maggior parte dei quali è stata definita in leggero ritardorispetto alle nostre aspettative in quanto, giustamente, gli autoriinteressati hanno ritenuto opportuno avere una precisa cognizio-ne di quali sarebbero state le decisioni finali del Parlamento sulnuovo importante intervento legislativo promosso dal Governo

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Introduzione

al fine di realizzare un’ulteriore rivisitazione dell’organizzazionedel nostro sistema sanitario.

D’altra parte rileviamo che uno degli obiettivi fondanti della leg-ge n. / istitutiva del SSN, cioè il superamento degli squilibriterritoriali nelle condizioni sanitarie del paese, non è stato superatopur essendo trascorsi oltre trent’anni dalla sua realizzazione e chedifficilmente tale carenza può ritenersi superabile con gli interventidefiniti dai richiamati provvedimenti legislativi tenuto conto del fattoche quello finalizzato alla:

riduzione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai citta-dini, non sembra in grado di incidere in maniera rilevante conriferimento al raggiungimento di detto fondante, prioritario edequo obiettivo,

promozione dello sviluppo del Paese mediante un più alto livellodi tutela della salute, potrebbe trovare difficoltà di attuazionepiuttosto che, più spesso, modalità attuative diversificate da partedelle singole regioni come dimostrano i comportamenti da esseadottati rispetto a molteplici disposizioni legislative nazionali odai contenuti dei soli Piani Sanitari Nazionali approvati in oltretrent’anni da quando la legge n. / ne ha prefigurata lavalidità triennale.

La riferita situazione ci ha indotti a pensare che sia giunto il mo-mento di cambiare soprattutto tenuto presente che alcuni analisti,nel dedicarsi allo studio di questo malessere, identificando possibilidistorsioni del sistema:

a) nell’incremento della popolazione anziana,b) nella mancanza di accordo tra medico e paziente, tra associa-

zioni ed istituzioni, tra politica ed operatori sanitari,c) nel ricorso, spesso inappropriato, del singolo a prestazioni nella

realtà non giustificabili con il suo reale stato di salute,d) nella strumentalizzazione della stampa,e) nell’attuazione di meccanismi di medicina difensiva,f ) nella mancata partecipazione alle scelte strategiche di importan-

ti settori della società,

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Gianfranco Carnevali, Pietro Manzi

g) nella persistenza di interessi privati nelle scelte di sanità pubbli-ca,

h) nella debolezza degli organi decisionali nei confronti della pres-sione della opinione pubblica,

i) nella individuazione dei responsabili istituzionali (es: diretto-ri generali) e gestionali (es: direttori di struttura complessasanitaria) con riferimento non a meri criteri meritocratici,

j) nella frammentazione regionale dei sistemi di sicurezza nazio-nale,

hanno indotto da un lato a domandarci, tra l’altro:

sono solo questi i determinanti della disgregazione del nostrosistema sanitario?

è possibile che alcuni aspetti importanti ci possano sfuggiresoltanto perché non ci siamo posti nella giusta posizione diosservazione?

una volta identificati gli aspetti rilevanti cui è necessario porrerimedio, quali potrebbero essere le strategie per una “rifonda-zione” del sistema?

e, da un altro lato, ad acquisire la consapevolezza che avremmo dovutocoinvolgere quanti sono interessati a raggiungere l’obiettivo di porrerimedio all’attuale momento di crisi del sistema di tutela della salute,non potendo assumerci da soli l’onere di ipotizzare risposte ai riferitiquesiti ovvero proposte credibili al riguardo.

Il testo che vi proponiamo si apre a questa irrinunciabile prospetti-va.

L’argomento va comunque affrontato, a nostro avviso, con grandeumiltà, come al capezzale di un grande maestro malato, che si cercadi salvare, salvando con questi la grande eredità di insegnamenti e diumanità di cui è portatore. Abbiamo quindi:

a) da un lato, chiamato a raccolta —ricevendo significative ed in-sperate adesioni— rappresentanti istituzionali, colleghi illustri,professionisti non solo del settore sanitario, intellettuali, tecnici,operatori a diversi livelli per poter aggredire la questione dapiù punti di vista, o meglio, dal maggior numero di punti di

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Introduzione

vista possibili chiedendo agli interlocutori di sondare gli aspet-ti sociali, relazionali, tecnici, organizzativi, inter–istituzionali,gestionali, economici, politici, statistici, sollecitandoli a tenerepossibilmente il doveroso equilibrio tra la fantasia e la concretez-za quotidiana, tra la necessità di essere originali e l’inevitabilitàdi affrontare la radice del problema,

b) da un altro lato prefigurato che i contributi potessero fornireipotesi operative per la rivisitazione del sistema vigente conriferimento:

— al governo sociale della salute,— all’assetto istituzionale,— all’assetto organizzativo,— al rapporto ospedale–territorio,— ad aree operative in grado di influenzare il sistema.

Ci ha accomunato sia la volontà di capire, interpretare, ipotizzaresoluzioni, criticare costruttivamente nella prospettiva di non cedereterreno all’ignoranza ed al degrado sociale con la consapevolezza chela soluzione ad un problema complesso deve contenere altrettantielementi di complessità, ferma restando la necessità di affidare lagestione del sistema, qualunque sia il modello prescelto per essa, amanager di elevata qualità se si vogliono effettivamente raggiungeregli obiettivi per esso definiti dal Legislatore ordinario al fine di attuareil dettato costituzionale secondo cui la Repubblica deve tutelare lasalute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse dellacollettività; ciò ad evitare che abbiano a verificarsi ancora le anomalieche hanno fino ad oggi precluso al sistema aziendalistico, introdottodal d.lgs. n. / e s.m.i., di raggiungere l’obiettivo definito per ilServizio dalla legge n. /: la tutela della salute in modo uniformeed equo, cioè giusto essendo emerso in maniera indiscutibile che unsistema esclusivamente di natura economica della sua gestione non èin grado di realizzarlo.

A noi il risultato raggiunto sembra oltremodo soddisfacente ancheperché induce, quanti sono interessati al miglioramento complessivodel sistema e sono in condizioni di operare per perseguirlo, dapprimaa ragionare sulle varie soluzioni ipotizzate al riguardo da coloro chehanno accettato l’invito a farsene carico, successivamente a confronta-

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Gianfranco Carnevali, Pietro Manzi

re le proprie opinioni/convinzioni con queste ultime per convalidarleovvero rielaborarle, infine a farsi carico con doverosa tempestivitàdi perseguirne la realizzazione negli ambiti di rispettiva competenzaprevio ulteriore approfondimento e confronto con gli altri soggettiinteressati onde individuare, ove possibile concordemente data l’im-prescindibile importanza della tutela della salute del singolo e dellacollettività, gli interventi idonei a raggiungere l’obiettivo e, quindi, aprocedere alla formalizzazione dei provvedimenti con cui realizzarliai diversi livelli di volta in volta interessati.

L’unico rammarico?Il rifiuto degli assessori regionali alla sanità/salute da noi interpella-

ti direttamente o per interposta persona a non rendersi disponibili adesplicitare il loro pensiero circa gli interventi da realizzare per assicu-rare al nostro sistema sanitario la nuova governence auspicata da granparte della comunità nazionale e degli operatori ed esperti del settore.Un vero peccato. . . anche se scusabile in considerazione delle diversi-ficate visioni delle soluzioni organizzative e gestionali che sembranovoler continuare ad ispirare le varie politiche regionali!

Per le motivazioni fin ad ora esposte riteniamo che il testo debbaavere ampia divulgazione pur essendo pienamente coscienti del fattoche esso potrà da un lato essere considerato non completamenteesaustivo e da un altro lato fornire un valido contributo a chi, comenoi, è interessato a lottare ogni giorno per la piena tutela del preziosobene della salute.

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P I

IL GOVERNO SOCIALE DELLA SALUTE

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Linee guida per una nuova governance del sistema sanitarioISBN 978-88-548-6105-3DOI 10.4399/97888548610533pag. 21–44 (febbraio 2013)

Giustizia e tutela della salute

G C∗

: . Premessa, – . Le disposizioni costituzionali ed ordinariein tema di tutela della salute, – . Il concetto di giustizia rispettoai tempi presenti e conseguenti impegni dello Stato per attualizzare ilrapporto giustizia/tutela della salute, – . Contenuti dei Piani SanitariNazionali e verifica delle modalità prefigurate onde garantire il rapportogiustizia/tutela della salute, – . Conclusione, .

. Premessa

La giustizia nel trattamento del malato e, quindi, nella tutela dellasua salute, avrebbe dovuto caratterizzare l’attività dei medici fin daalcuni secoli a.C. e dovrebbe caratterizzare quella dei medici italianial momento. Le affermazioni trovano supporto rispettivamente sulfatto che:

a) secondo alcuni studiosi il primo generico accenno alla necessitàdi perseguire uno stretto rapporto tra giustizia e tutela dellasalute sembra ricavabile dalla lettura delle opere e del giura-mento di Ippocrate (Coo o Kos a.C. c.a–Larissa a.C.),cioè di chi è considerato il padre della medicina per averla daun lato svincolata dal controllo sacerdotale e dalla tradizionaleassociazione che allora si faceva con la teurgia e la filosofiae da un altro lato costituita come professione autonoma. Peressi, mentre nel giuramento —da alcuni da attribuire non a luima ai pitagorici del IV secolo a.C.— le espressioni “regolerò iltenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze ed il miogiudizio; mi asterrò dal recar danno ed offesa” e “in qualsiasi casaandrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni

∗ Esperto di legislazione ed organizzazione sanitaria ed ex Direttore Generale diAziende Sanitarie

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Gianfranco Carnevali

offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sulcorpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi” sembrano riferibi-li al concetto di giustizia dell’epoca, la lettura delle sue opere—raccolte nel Corpus Hippocraticum elaborato probabilmentein un arco di tempo di circa anni con la partecipazione deifigli e discepoli, quindi capace di rappresentare la summa delsapere degli uni e degli altri— consente di affermare che eglifosse pienamente convinto della necessità di:

— curarsi, una volta entrato in qualsiasi casa, soltanto dellasalute degli infermi rifuggendo ogni sospetto di ingiustiziae corruzione,

— difendere gli infermi da ogni cosa ingiusta e dannosa,

laddove i vocaboli ingiustizia ed ingiusta sarebbero stati utiliz-zati per condannare qualsiasi comportamento non coerente conla morale/etica dell’epoca;

b) il giuramento professionale cui sono tenuti coloro che intendonoesercitare in Italia, in ambito pubblico o privato, la medicinaimpone loro, tra l’altro, di:

— curare ogni paziente con eguale scrupolo ed impegno,prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizionesociale, ideologia politica e promuovendo l’eliminazionedi ogni forma di discriminazione in campo sanitario,

— prestare, in scienza e coscienza, l’opera, con diligenza,perizia, prudenza e secondo equità, osservando le normedeontologiche che ne regolano l’esercizio e giuridichenon in contrasto con gli scopi della professione.

Ciò premesso ci accingiamo dapprima a valutare la portata delledisposizioni costituzionali in tema di tutela della salute e di quelle concui esse sono state attuate per verificare se e come le une e le altre ab-biano preso in considerazione e disciplinato il rapporto giustizia/tuteladella salute e, poi, a:

— fornire un significato del concetto di giustizia rispetto ai tempipresenti,

— indicare gli impegni che lo Stato, ex disposizioni, è tenuto adassolvere tramite il SSN per attualizzare il rapporto,

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Giustizia e tutela della salute

— accennare i contenuti dei Piani Sanitari Nazionali per verificarele modalità da essi prefigurate al fine di rendere concreto ilrapporto,

per procedere infine sia a prefigurare le diversificate molteplici difficol-tà che finora si sono frapposte, troppo spesso, alla piena realizzazionedel rapporto che ad ipotizzare i rimedi per perseguirlo in quantoobiettivo importante ed irrinunciabile del nostro sistema sanitario.

. Le disposizioni costituzionali ed ordinarie in tema di tuteladella salute

.. Le disposizioni costituzionali

Anche se la Costituzione detta norme in tema di tutela della salutesolo con l’articolo laddove si precisa che:

— la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’indi-viduo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agliindigenti,

— nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitariose non per disposizione di legge,

— la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispettodella persona umana,

il Legislatore ordinario, nel dare attuazione al citato dettato, ha dovutoe deve tenere conto anche del dettato del precedente art. secondo ilquale tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti allalegge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinionipolitiche, di condizioni personali e sociali per cui è compito della Repub-blica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando difatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppodella persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’or-ganizzazione politica, economica e sociale del Paese; ciò per sottolineareche le disposizioni, prese nel loro insieme, impongono al Legislatoreordinario di assicurare uno stretto rapporto giustizia/tutela della salutedel singolo.