2014€¦ · si tengono per mano . il ragazzo posto a un estremo della fila gira su se stesso, e ,...
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LA SPEZIA 12/19 Maggio 2014
2014
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Il viaggio
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E ORA CHE FARE?
CONOSCERSI
PALLINA GIOCOLIERA
LE COSE IN COMUNE
IL GIOCO DELLE PAROLE -CHIAVE
IN PALESTRA: camminata cooperativa in gruppo
https://www.google.it/url?q=http://www.farcela.org/category/diritti-facciamoci-valere/&sa=U&ei=Q_tjU8LoJ-GlyAOs_4BI&ved=0CDIQ9QEwAg&usg=AFQjCNFAc62-RZ4XoGB5xgjdmLogqQVjlA
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E ORA CHE FARE? Giochiamo ancora…
COMPETITIVI
INDIVIDUALISTI ?
COOPERATIVI
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L’APPRENDIMENTOCOOPERATIVO COSA
NON E’ • l’AC non è una "ricetta
didattica" per far funzionare gli atleti;
• l'AC non è solo un insieme di tecniche da applicare nelle più svariate situazioni;
• l'AC non è... una novità!
• l'AC è uno stile di insegnamento/apprendimento;
• l'AC è un modo per portare i ragazzi
dove da soli non potrebbero arrivare;
• AC vuol dire... non solo insegnare a pescare piuttosto
che regalare il pesce, ma anche far scoprire il gusto per la pesca;
• l'AC è una scommessa sulle capacità,
anche molto nascoste, dei ragazzi!!
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… E ORA CHE FARE?
FRASI COOPERATIVE
"Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l'impossibile."
(Anonimo)
"L'unico handicap nella vita è un atteggiamento negativo." (Scott Hamilton)
"Cambia tre abitudini all'anno e otterrai risultati fenomenali."
(Anonimo)
"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni." (Eleanor Roosevelt)
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… E ORA CHE FARE?
LOGO
C.p.C= Comunichiamo
per cooperare
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Se vuoi arrivare
primo
corri da solo,
se vuoi arrivare
lontano corri
insieme
(proverbio del Kenya)
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Ed ora tocca a VOI…
Creiamo un logo, una frase, un disegno che caratterizzi il Vs gruppo
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Come stiamo lavorando?
E LE REGOLE???…
PARLARE A BASSA VOCE RISPETTARE I TURNI
RISPETTARE I COMPAGNI AIUTARSI
…
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NELLO SPORT Nelle attività motorie questo metodo è utilizzabile prevalentemente in
alcune attività di gruppo in quanto si richiedono le seguenti
caratteristiche:
La interdipendenza tra i diversi giocatori indispensabile al
raggiungimento del risultato;
La diversità di ruoli nella squadra come ricchezza del gruppo;
La flessibilità dei compiti evitando gerarchie precostituite nel gruppo, e
con la possibilità di cambiare all’occorrenza il proprio ruolo.;
Ognuno svolge un ruolo importante e di riferimento per gli altri nel
gruppo;
La capacità di sostenere positivamente le azioni motorie degli altri
giocatori.
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Come abbiamo lavorato?
CERCARSI”, CONOSCERSI…( GIOCHI DI CONOSCENZA (E : COMPETITIVI, INDIVIDUALISTI,COOPERATIVI?)
CREARE GRUPPO, nome, disegno del gruppo =
LOGO
ORGANIZZARE lavoro all’interno del gruppo = divisione ruoli e attività
( definizione ruoli / regole per migliore ORGANIZZAZIONE)
CREAZIONE POSTER GENERALE
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• …riprendiamo i loghi
• Creazione cartellone “comune” con titolo.
• Esempi di attività pratiche relative ad attività ludico/giocose in apprendimento cooperativo.
• Ruoli nel gruppo.
• La gestione dei conflitti(abilitàsociali)/questionario metacognitivo.
• Restituzione foglio aspettative.
• Conclusioni.
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Esempio di attività cooperative attraverso sviluppo
SCHEMI MOTORI DI BASE
CAMMINARE E CORRERE
LE TORRI:
SI GIOCA IN 2 GRUPPI, 10/12 RAGAZZI PER GRUPPO SI TENGONO PER MANO . IL RAGAZZO POSTO A UN ESTREMO DELLA FILA GIRA SU SE STESSO, E , SENZA SCIOGLIERE IL LEGAME PERMETTE A TUTTO IL GRUPPO DI AVVILUPPARSI ATTORNO A LUI, CHE RIMANE AL CENTRO. Ora INIZIA LA GARA : SI TRATTA DI PERCORRERE UN TRATTO DI 20 METRI SENZA SPEZZARE IL LEGAME. Vince la squadra che per prima taglia il TRAGUARDO
20 METRI DA PERCORRERE
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Esempio di attività cooperative attraverso sviluppo
SCHEMI MOTORI DI BASE
IL GIOCO DELLA FIDUCIA:
SI GIOCA IN TRE , TENENDOSI PER MANO : CHI STA AL CENTRO, DEVE TENERE GLI OCCHI CHIUSI. I 3 DEVONO CAMMINARE, CORRERE AVANTI, INDIETRO,
IN CURVA, PIANO E FORTE. DOPO TRENTA SECONDI CAMBIATE I RUOLI
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Esempio di attività cooperative attraverso sviluppo
SCHEMI MOTORI DI BASE
Il corridoio:
Si gioca in 2 squadre, file parallele. Lo spazio tra le due file è IL CORRIDOIO . DI FRONTE ALLE 2 SQUADRE, A UNA DISTANZA DI 5 MT , è POSTA UNA LINEA DI TRAGUARDO . AL VIA , IL 1^ DI OGNI FILA CORRE ATTORNO ALLA PROPRIA FILA, ATTRAVERSA IL CORRIDOIO E CERCA DI RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO PRIMA DELL’AVVERSARIO. CHI ARRIVA PRIMO OTTIENE 1 PUNTO. VINCE LA SQUADRA CHE, UNA VOLTA CORSI TUTTI , HA OTTENUTO Più PUNTI.
LINEA DI TRAGUARDO CORRIDOIO
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Esempio di attività cooperative attraverso sviluppo
SCHEMI MOTORI DI BASE (vedi allegato A)
IL SALTO NEL VUOTO IL PERCORSO A BALZI BATTAGLIA NAVALE PRENDI E COLPISCI STAFFETTA ALLA SPALLIERA ESERCIZIO SULL’ARRAMPICATA
PERFEZIONARE ABILITA’ DI GIOCO DIFENDERE LA PROPRIA FASCIA CIRCUITO A TEMPO GIOCARE 4 CONTRO 4 GIOCARE 8 CONTRO 8 GIOCO DEI 10 PASSAGGI CON META GIOCO TOTALE CON SCALPO …
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Perdenti e vincenti
La molla di questo gioco è la necessità di emergere. Si tende ad essere quello che trova più idee, quello che le escogita più originali, quello che è "più" di tutti gli altri, si tenta di individuare cosa non va nelle idee degli altri.
E’ una corsa a chi vince per arrivare prima degli altri, manifestare la propria superiorità e relegare altri membri del gruppo al rango di perdenti.
Massacro delle idee
Ogni sforzo è teso a demolire le idee altrui in quanto ritenute inutilizzabili. E’ la classica ricerca del "pelo nell'uovo" all'individuazione anche di piccole cose che non funzionano.
La tendenza ad esaltare gli aspetti negativi, comporta la chiusura: chi è criticato si guarderà bene dal manifestare ulteriori contributi e quando sarà il suo turno adotterà il medesimo comportamento di massacro.
Ogni problema ha prima di tutto un colpevole. Invece di focalizzare l'energia alla ricerca di una soluzione, ci si perde in una sterile caccia alle responsabilità. E’ più facile dire "Non mi hai capito!" piuttosto che "Non mi sono spiegato correttamente". La caccia impedisce di rivolgere l'energia al miglioramento e quindi al raggiungimento dell'obiettivo di miglioramento.
L’uomo nero
I 6 giochi del gruppo per aumentare disgregazione
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Si produce ogni volta che un’idea vale a seconda del livello gerarchico e del ruolo del proponente. Se è il leader o il presidente a proporre soluzioni, certamente sono meglio di quelle degli altri. Solo gli esperti possono fare affermazioni esatte (è il gioco delle competenze), i profani dicono solo sciocchezze. Il più delle volte l'atteggiamento nasconde l'indisponibilità ad accettare le idee degli altri e quindi invocare la presenza dell'esperto è un alibi plausibile.
Il complesso della diva
La mosca cieca
E’ il caso di chi tenta di affermarsi come salvatore del gruppo quando questo si trova in una situazione di impasse. La tattica è privilegiata da coloro che non avendo il controllo formale del gruppo, di fatto lo rivendicano indirettamente. E’ un modo per mettersi in mostra sfruttando i momenti di crisi e per affermare il proprio desiderio di potere.
L'autoaffermazione
Si verifica quando non esiste una strategia del gruppo per risolvere un problema. Si procede lottando o scontrandosi sui dettagli, su aspetti marginali e si perdono di vista i reali obiettivi e i problemi macroscopici. La strategia della mosca cieca è giocata quando non c'è la capacità di affrontare problemi o non si riesce a gestire il conflitto nel gruppo.
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Elementi caratteristici
Apprendimento
Cooperativo
Interdipendenza positiva
Interazione promozionale faccia a faccia
Responsabilità individuale
Insegnamento diretto abilità sociale
Revisione e valutazione autentica
Interazione simultanea
Eterogeneità e controllo status
Contesto
Prodotto complesso
Equa partecipazione
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ROCK LENTO
• Interdipendenza positiva
• Valutazione individualizzata e di
gruppo
• Eterogeneità
• Leadership condivisa
• Tutti sono responsabili di tutti
• Si enfatizzano il compito e la qualità dei rapporti fra i
membri del gruppo Le
competenze sociali si
insegnano direttamente
• L’allenatore osserva e interviene
Nessuna interdipendenza
Omogeneita’
Unico leader scelto
Ognuno è responsabile solo di se’ stesso
Si enfatizza solo il compito
Non interessa il funzionamento del gruppo
Le competenze sociali sono ignorate
L’allenatore decide
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svolgere un’attività rivolta alla realizzazione di:
Un prodotto Un servizio soluzione di un
“Problema”
Esecuzione di un assolvimento di
compito una funzione
di qualsiasi
natura
Lavoro cooperativo
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COOPERATIVE LEARNING
INTERDIPENDENZA POSITIVA
INSEGNAMENTO DELLE
ABILITÀ SOCIALI
CONTROLLO DEL LAVORO SVOLTO
RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE
INTERAZIONE PROMOZIONALE
FACCIA A FACCIA
PICCOLI GRUPPI ETEROGENEI
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ELEMENTI CARATTERIZZANTI IL COOPERATIVE LEARNING
Comportamenti di incoraggiamento, facilitazione, sostegno reciproco che permettono di completare un compito per il conseguimento di un obiettivo comune
INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A
FACCIA
INTERDIPENDENZA POSITIVA
Gli obiettivi vengono conseguiti quando tutti padroneggiano le abilità ed i contenuti richiesti, condividendo gli sforzi per ottenere i risultati attesi: il successo di ciascun membro dipende dal successo dell’intero gruppo
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RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE
Ogni membro deve contribuire con il proprio lavoro al conseguimento degli obiettivi
“L’interdipendenza positiva, su cui si fonda il gruppo di Cooperative Learning, ha nell’interazione tra i membri un suo punto cruciale”1
Perché tra i membri del gruppo si instauri una relazione efficace è necessario che essi apprendano una serie di competenze sociali
LE COMPETENZE SOCIALI
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REVISIONE METACOGNITIVA E
VALUTAZIONE
Il controllo del funzionamento del gruppo e su come è possibile migliorare ha un effetto positivo sul successo degli studenti (risultati ricerche Yager, Jhonson& J., Snaider, ….)
Nel C.L. si prevede la valutazione individuale e di gruppo
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MODALITA’ DI INTERDIPENDENZA POSITIVA
DI SCOPO Tutti i membri lavorano per conseguire un obiettivo comune
Ciascun membro svolge una parte del compito per conseguire un obiettivo comune
DI COMPITO
Si inventa un nome, uno slogan, un motto per la classe/ per il gruppo
DI IDENTITA’
I membri condividono materiali, informazioni, idee
DI RISORSE
Si assegnano ruoli complementari ed interconnessi per aiutare il gruppo a svolgere il compito e a costruire una relazione reciproca
DI RUOLO
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Modalità cooperative
- Per sviluppare l’ autostima - creare la motivazione ad
apprendere - migliorare il rendimento - migliorare la comunicazione - gestire i conflitti all’interno dei
gruppi - sviluppare leadership positive
all’interno di una comunità
Ogni volta
che interagiamo con il
nostro ambiente, mettiamo in atto
un processo di apprendimento come
tentativo di adeguamento all’ambiente
e, contemporaneamente di modifica dello
stesso
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PRINCIPI BASE
• Leadership condivisa tutti i membri, attraverso la turnazione di ruoli diversi, precisi e formalizzati, condividono la leadership e quindi la responsabilità della buona riuscita del lavoro
• Interdipendenza positiva fa si che il profitto di uno sia
associato al profitto degli altri, gli individui sono così
positivamente interdipendenti
• Responsabilità individuale può essere legata a forme differenti: al premio od al compito. Qualsiasi sia la forma il contributo di ogni individuo dovrà essere noto al gruppo.
Partecipazione equa può essere in base all’assegnazione di turni o alla divisione del lavoro
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“nessuno può riuscire se non
con il successo dell’intero
gruppo”
Obiettivi
mete comuni da
conseguire
Ruoli
responsabilità
complementari per
svolgere il compito
Premi
festeggiamento
del successo
Ambiente
identificazione del
luogo di lavoro
Compito
sequenza di fasi
interconnesse
Identità
nome, motto,
contrassegno
identificativo del
gruppo Fantasia
immedesimazione in
situazione di pericolo che
richiede la cooperazione per
sopravvivere
Avversario
spostamento della
competitività verso
l’esterno (altri gruppi)
Punti d’attenzione per costruire una
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Cooperazione attraverso strutture premianti
Individuali Prestazioni
di squadra Prestazioni
di gruppo
Vanno utilizzate e valorizzate di volta in volta, a seconda del compito
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La struttura del compito
La struttura del compito tra gruppi può essere:
cooperativa
competitiva
indipendente
L’attività del gruppo
deve essere realmente funzionale e non posta come condizione astratta,
deve essere finalizzata a raggiungere un obiettivo pratico e a promuovere un ambiente di interazione positiva che valorizzi le abilità interpersonali.
Compito
pratico e concreto,
le consegne non devono poter essere eseguite da soli.
L’obiettivo del gruppo deve essere complesso e ampio, in modo da richiedere molteplici attività e abilità.
In generale riguarda la realizzazione di un prodotto o di un servizio, di un gioco…
in casi particolari può consistere nella "comprensione" di un concetto, nella soluzione di un problema o nell’esecuzione di un processo.
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I ruoli • I gruppi di lavoro del
cooperative prevedono una rotazione dei ruoli:
• Comunicatore • Mediatore/moderatore • Controllore del tempo, • Creativo….. • per ognuna delle fasi
costituenti la singola unità didattica - sportiva
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RUOLI “SOCIALI”
1. incoraggiatore
2. orologio
3. controllore dei turni
RUOLI “COGNITIVI”
1. Propositivo(stimola con le domande)
2. Moderatore (Trova punti in comune tra idee)
3. Bastian contrario (Trova punti divergenti)
4. Sintetizzatore (riassume le idee)
QUALI RUOLI?
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Obiettivi del teambuilding
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Quali strategie se entro in conflitto? Allegato 2
1. Strategie della
negoziazione - Individuare quali fatti suscitano conflitto
ed essere disponibili a discutere il conflitto per superarlo
- Identificare bisogni e scopi, che cosa si vuole dall’altro?
- Essere capaci di confrontarsi - Cercare di comprendere la prospettiva
dell’altro - Essere capaci d’inventare soluzioni di
mutuo vantaggio - Proporre diverse possibilità di soluzione
che siano coerenti con bisogni ed interessi di ognuno
- TROVARE ACCORDO SODDISFACENTE PER TUTTI
2.Pratica della negoziazione
• ABILITA’ CHE NON SI “INVENTA” PERCHE’ CHIAMA IN CAUSA ALTRE ABILITA’ COMPORTAMENTALI.
• RICHIEDE UN BUON CLIMA DI
COOPERAZIONE E PARTECIPAZIONE
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“Chiedi aiuto, se ne hai bisogno” “Esponi ciò che sai, se credi che serva” “Il tuo parere è utile per la qualità del lavoro da fare”
“Non adattarti, cerca una nuova strada” “Il confronto migliora la soluzione” “Se tu ti impegni, mi impegno anch’io” “Se tu rinunci, rinuncio anch’io”
“Le tue azioni possono modificare le mie”
FRASI COOPERATIVE …PER NON ENTRARE IN CONFLITTO
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BIBLIOGRAFIA
. EDUCARE INSEGNANDO
Apprendere ad applicare il Cooperative Learning
Mario Comoglio- ed. Las – Roma
. INSEGNARE E APPRENDERE IN GRUPPO
Il Cooperative Learning
m.Comoglio – M. Angel Cardoso
Las – Roma
. Appunti lezione magistrale Jonshon e Jonshon convegno A.I.R.I.P.A Pisa