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IL CAMPANILE DI CORONATA R IVISTA DI COLLEGAMENTO CON LE FAMIGLIE DELLA PARROCCHIA ANNO IX n. 3 / 2014 L UGLIO/S ETTEMBRE SANTA MARIA INCORONATA E SAN MICHELE ARCANGELO

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IL CAMPANILE DI

CORONATA RIVISTA DI COLLEGAMENTO CON LE FAMIGLIE

DELLA PARROCCHIA

ANNO IX n. 3/2014 LUGLIO/SETTEMBRE

S A N T A M A R I A I N C O R O N A T A E S A N M I C H E L E A R C A N G E L O

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IL CAMPANILE DI CORONATA

Con le feste di S. Michele e della Madonna, riprendono le attività parrocchiali. Ce ne son diverse, ma in questa lettera desidero soffer-marmi sul catechismo o, meglio, su quell'insieme di iniziative che sono chiamate “iniziazione cristiana”. Ho sempre trovato particolarmente significativo il paragone tra il catechismo (preparazione al Battesimo, alla Comunione, alla Cre-sima) e la scuola-guida per avere la patente. La scuola-guida ci fa avere la patente per condurre l'auto. Il catechismo è la scuola-guida per avere la patente per condurre la nostra vita da cristiani. Bisogna essere presenti, studiare teoria e pratica e sottoporsi all'esa-me. Altrimenti non si passa: è ovvio! Come mai per ottenere la pa-tente per la vita crediamo che non sia necessario sottoporsi alle stesse cose: frequenza, teoria e pratica? Inoltre non mi risulta che la patente dell'auto sia obbligatoria. Si sceglie solo se la si ritiene necessaria. Perché non deve valere per la patente della vita? Forse perché non si paga? Perché si pretende che gli esaminatori chiudano un occhio e anche tutti e due? E que-sta sarebbe l'accoglienza? A me sembra solo mancanza di serietà e di responsabilità. Accettereste, per esempio, di affidarvi ad un me-dico che si è laureato a queste condizioni? Battesimo, Comunione, Cresima non sono obbligatori. Possiamo, in-vece, decidere o meno di ritenerli necessari alla nostra vita e per quella di coloro di cui abbiamo la responsabilità di educare. Questa decisione non è giusto delegarla al parroco di turno o al catechista. Prima di loro ci sono i genitori. Perché obbligare a fare una cosa che non interessa? Subire il catechismo produce solo noia, repulsione, abbandono. E' proprio così difficile capire ed accettare questa evidenza? Voglio fare appello alla coscienza di ciascuno: cercate di valutare con onestà e decidere con coerenza. Se decidete per la necessità del catechismo (la teoria) e della Messa (la pratica), sapete che è richiesta la presenza e la partecipazione. Se scegliete impegni di altro tipo che impediscano queste due cose, fate pure. Ma non date per scontato qualunque sacramento, né che sia scontato chiedere al parroco o ai catechisti di venirvi incontro per cambiare giorno e orari.

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LUGLIO/SETTEMBRE 2014

Piazza del Santuario di Coronata 3 16152 Genova Cornigliano

Tel. e Fax 010.6518244 e-mail: [email protected]

sito: www.coronata.it

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con qualsiasi offerta

DirettoreDirettoreDirettoreDirettore ResponsabileResponsabileResponsabileResponsabile Don Andrea Bertoldo

RedazioneRedazioneRedazioneRedazione Loris Brunetta, Carmen Monfreda, Luciana Raineri, Ro-salba Tripepi, Anna Caminata

Responsabile distribuzioneResponsabile distribuzioneResponsabile distribuzioneResponsabile distribuzione Adriano Carli

Hanno collaborato a questo numero:Hanno collaborato a questo numero:Hanno collaborato a questo numero:Hanno collaborato a questo numero: Spazio Ragazzi, Rosalba Tizza, Michele Raineri, Luca Rinaldi e Lorena D’Oria.

SO

MM

AR

IO

La voce del parroco 2

Dalla Redazione 4

Al tempo di Gesù: Le ab i tazioni 7

Gruppo Catechismo: Impegno per il Catechismo 9

Spazio Ragazzi: Bivacco piccoli! 11

La famiglia: dono e speranza per il mondo 13

Famiglia: Voi siete il futuro di Genova 15

N come Nazareno 17

Sagra di S. Michele: ieri, oggi e domani? 18

Settimo: Non rubare 19

Solo le pido a Dios (a Dio chiedo solo) 21

Cronaca: L’estate sta finendo 21

Il calendario: Appuntamenti della Comunità 24

La RACCOLTA TAPPI compie un anno!!! 27

Peccati di gola 29

Anagrafe 30

Chiedo di rispettare anche la mia coscienza e la mia coerenza, in-sieme con quelle dei miei collaboratori che condividono questa im-postazione. Vi sembra giusto costringere me a decidere chi sì e chi no, quando questo è di vostra competenza? Qui non è questione di accoglienza e disponibilità da parte mia. È questione di serietà e di coerenza difronte ad un impegno educativo. Da non dimenticare che c'è sempre la possibilità di scegliere il Bat-tesimo, la Comunione, la Cresima da adulti, quando ci si rende conto che la fede diventa desiderio e necessità per la propria vita. Non è mai troppo tardi per vivere le cose con convinzione e non per tradizione. Con affetto.

Don Andrea

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4 S A N T A M A R I A I N C O R O N A T A E S A N M I C H E L E A R C A N G E L O

IL CAMPANILE DI CORONATA

Dal la redazioneDal la redazioneDal la redazioneDal la redazione di Loris Brunetta

In queste ultime settimane, accogliendo i ripetuti inviti di Papa Francesco e dei vescovi, abbiamo pregato per i cri-stiani che nel mondo sono perseguitati a causa della fede. E’ una questione che tocca da vicino tutti coloro che non possono vivere fino in fondo la propria fede cattolica in terre nelle quali è la religione islamica quella più diffusa ma che, per estensione, riguarda tutti coloro che possiamo definire “minoranze”. Questi territori, che, volutamente, non definiamo stati, sono ben lontani dai principi di democrazia proprio perché totalmente incapaci di garantire le “minoranze”. Questi fatti succedono oggi così come accadevano ieri, perché i principi di intolleranza sono trasversali e comuni nella storia dei popoli. In aggiunta,

qui troviamo chiare motivazioni che hanno a che fare con un contesto politico e sociale in cui la professione della fede islamica è unica ed obbligatoria e cerca di imporre con la violenza la sua legge. Cerchiamo di capire come sia possibile che i seguaci della religione più praticata nel mondo siano giunti a questo punto e quali siano i motivi che li spingono a tutto que-

sto. Fin dai primi momenti della spettacolare diffusione dell’Islam, l’ultima tra le religioni monoteiste rivelata, la convivenza tra le popolazioni cristiane, mu-sulmane ed ebraiche che venivano a contatto sono state una costante della cultura eurasiatica. Dovunque, le assimilazioni hanno consentito una vita pacifica ed integrata nonostante le fasi dell’espansione siano state comunque violente. Col trascorrere del tempo ed a causa di una politica economica che limitava fortemente lo spazio e le risorse, la convivenza si è fatta sempre più comples-sa. Non affrontiamo in questa sede i risvolti storici degli scontri di reli-gione ma resta il fatto che i cristiani si sono ritrovati sempre più ri-stretti in terre circondate da musulmani, diventando una fastidiosa minoranza. Dalla metà degli anni ’70 del novecento, al termine del processo storico di decolonizzazione, ha preso il via un movimento culturale, tra le popolazioni islamiche, chiamato la “Rinascita” che si è via via

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insinuato in quei contesti nei quali la cultura islamica veniva diffusa, le scuole e le Madrasse, inculcando soprattutto ai giovani la fiamma del fonda-mentalismo ed il significato distorto del “jihad”. Questo termine significa “il grande sforzo” che Maometto predicava necessario affinché ciascun musul-mano comprendesse il significato dei misteri divini, ma che oggi viene stru-mentalmente tradotto come “guerra santa” con l’accezione militare di com-battere il nemico, sia questi cristiano o di qualsiasi altra religione. I risultati di questo lavoro, poco visibile ma costante, non sono tardati ad ar-rivare: nel 1979 la rivoluzione degli “ayatollah” ha trasformato la Persia oc-cidentalizzata in uno stato islamico teocratico, l’Iran. All’inizio degli anni ’80 l’Afghanistan è passato attraverso una guerra di emancipazione con l’Unione Sovietica, in mano dei “taliban”, pericolosi fondamentalisti che hanno impo-sto al popolo un’estremizzazione della “sharia”, con la negazione della figu-ra femminile, celata dal “burqa”. Tutti abbiamo ancora negli occhi i bom-bardamenti, ad opera dei “taliban”, per distruggere i Buddha di Bamiyan, statue edificate 1500 anni fa da una setta buddhista e pertanto indegne di occupare il suolo islamico. Insomma i giovani che allora uscivano dalle Madrasse sono gli stessi “Imam” che oggi stanno cercando di affermare un nuovo stato islamico, il “Califfato”, che ha come folle scopo la ricostruzione dell’im-pero musulmano attraverso l’uso coercitivo della religione islamica e la messa al bando degli “infedeli”. Lo scontro di civiltà evocato dagli attentati di New York nel 2001, di Madrid nel 2003, di Londra nel 2005 e le conseguenti guerre in Iraq e Afghanistan sono serviti ad innescare la miccia della ritorsione e a for-nire un ottimo alibi a queste frange fondamentaliste che continuano a domi-nare questi luoghi. E i Cristiani sono i nemici più inermi e più visibili sui quali scaricare questa ondata d’odio ma sono, in realtà, strumento attraverso il quale si intende affermare la superiorità della cultura islamica. Logico pensare che i territori di guerra odierni, Siria, Iraq, Afghanistan, Gaza siano quelli nei quali è più facile infiltrare battaglioni di fondamentalisti capaci di destabilizzare queste zone, fomentando disordini e trucidando chi non ri-sponde ai canoni della pratica islamica, siano essi stessi musulmani. In passato anche la fede cristiana è stata imposta con la forza ed utilizzando forme di coercizione violenta, ma il processo di sviluppo occidentale ha co-nosciuto la secolarizzazione, cioè la netta divisione dei temi religiosi da quel-li civili.

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IL CAMPANILE DI CORONATA

Anche Gesù nella sua predicazione afferma: “Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”, ma insegna l’accoglienza della diversità in molti passi dei Vangeli, predica la tolleranza e la pace. Maometto fa esattamente la stessa cosa; ma allora perché hanno buon gioco i fondamentalismi? Qual è il terreno sul quale si alimentano, considerato che il fatto di essere musulmani non è suffi-ciente per sfuggire alle persecuzioni? Eppure la matrice di queste due religioni è comune. Il Vecchio Testamento è patrimonio culturale anche dell’islam, la “sura di Maria”, cioè il versetto co-ranico che ricorda la madre di Gesù campeggia all’interno delle moschee. Oggi sembra che i fondamentalismi abbiano preso campo e le comunità cri-stiane di Siria, Iraq e Palestina sono fortemente minacciate da frange di esal-tati. Ma non solo, anche l’occidente cristiano è terra di conquista del proseli-tismo islamico di matrice sunnita. Molti sono i giovani nati in Inghilterra, Italia, Francia che partono per arruolarsi tra le fila degli “Jihadisti”. Se l’Eu-ropa non avesse misconosciuto le sue radici cristiane, nel nome di una deriva eccessivamente relativista le cose potrebbero essere assai diverse, ma questo è, purtroppo, quello che la nostra cultura ha saputo produrre. Il cristianesimo oggi è spiritualità vissuta con gioia come potente veicolo di diffusione di una filosofia positiva della vita grazie alla speranza della resur-rezione. Queste caratteristiche stridono fortemente con l’imposizione dell’i-slam che diffonde la paura anziché la speranza e costituiscono il motivo per il quale i cristiani sono sotto attacco. Un periodo illuminato ed un processo di secolarizzazione non sono ancora venuti per il mondo islamico, all’interno del quale, mancando un’autorità re-ligiosa riconosciuta da tutti, come il Papa per i cattolici, sono possibili diverse interpretazioni del Corano. La risposta a questi eventi può essere solo una politica condivisa dell’occidente per compattarsi e far fronte comune contro queste striscianti infiltrazioni al proprio interno, sorvegliando con attenzione le proprie frontiere e combattendo i fondamentalismi con l’attuazione di po-litiche di equità e giustizia, maggiormente ridistributive per le popolazioni in regime di sottosviluppo dove è più facile per i fondamentalisti far presa. Concludiamo ricordando la frase con cui si apre il libro della Sa-pienza: “Diligite iustitiam qui iudicates terramDiligite iustitiam qui iudicates terramDiligite iustitiam qui iudicates terramDiligite iustitiam qui iudicates terram”, cioè “praticate la praticate la praticate la praticate la giustizia voi che governate in terragiustizia voi che governate in terragiustizia voi che governate in terragiustizia voi che governate in terra”, Salomone governava il suo po-polo secondo questo principio a significare che quando viene meno il senso di giustizia viene meno la solidarietà, la coesione e la con-cordia dei popoli.

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Le case erano simili a quelle di un villaggio della Palestina at-tuale. Prendiamo in considera-zione il livello economico di chi, attorno alla casa o vicino ad es-sa, ha una proprietà e vive dei frutti della terra e del proprio lavoro. La forma delle case era rettan-golare, ad un solo piano. Il tetto a terrazza. Rozze travi, appog-giate ai muri perimetrali, la so-stenevano. Si accedeva ad essa con una scala esterna a gradini ed era ombreggiata da qualche vite o una pianta di fico.

Su di essa si mettevano ad essiccare frutta e prodotti della terra. Poteva essere usa-ta come posto di vedetta. Nella stagione estiva si saliva a prendere il fresco della sera per dormirci pure. Era obbligo costruire un parapetto sul perimetro per evi-tare di cadere giù. La terrazza poteva essere lastricata per recuperare l'acqua piovana e convogliarla entro una cisterna, scavata nel terreno e resa impermeabile. Questo non si rende-va necessario se in un angolo del cortile c'era un pozzo oppure una sorgente o una fontana comune nel villaggio. Non era di questo tipo la terrazza della casa in cui Gesù stava insegnando e i pa-renti di un paralitico non hanno trovato altro modo di farglielo arrivare davanti che togliere qualche fascina e la terra soprastante per creare un varco sufficiente e far passare il malato, barella compresa (Luca 5, 18-20;). Il materiale da costruzione era quello reperibile in zona, pietre e pietrisco impa-stato con la calce. Le pietre squadrate erano una cosa da ricchi. Di squadrato, pe-rò, c'era spesso una grossa pietra alla base degli angoli a fare da fondamenta della casa. Nei villaggi e nella città le case erano letteralmente attaccate l'una all'altra. Le uni-che interruzioni erano le strade che non erano poi così larghe. Per cui era possibi-le correre o fuggire attraverso le terrazze quando si fosse trattato di salvare la pel-le. Sembrano alludere a questo le parole di Gesù sull'urgenza di scappare senza scendere in casa a proposito della distruzione di Gerusalemme (Matteo 24, 17;). L'interno della casa poteva essere suddiviso in due stanze con una parete o più semplicemente con una tenda. Dalla parte della porta reparto giorno e dall'altra

AL TEMPO DI GESU' : Le abi tazioniAL TEMPO DI GESU' : Le abi tazioniAL TEMPO DI GESU' : Le abi tazioniAL TEMPO DI GESU' : Le abi tazioni di Don Andrea

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8 S A N T A M A R I A I N C O R O N A T A E S A N M I C H E L E A R C A N G E L O

IL CAMPANILE DI CORONATA

reparto notte. In cucina un focolare rustico sotto il quale poteva trovare posto un piccolo forno. Tal-volta il focolare e il forno erano all'esterno, sotto una tettoia. Il tavolo con panche o sga-belli a seconda dei membri della famiglia. In un angolo della cucina ceste con dentro gli alimenti solidi. Recipienti di terracotta di varie dimensioni per il vino, l'olio, l'acqua. Sulle pareti nicchie di varia grandezza per le stoviglie, per le lampade ad olio, per gli altri oggetti di uso quotidiano. Nel reparto notte per terra il letto comune: un saccone riempito di foglie, di fieno. Ci si dormiva sopra con la tunica, libera dalla cintura. Il mantello poteva fare da co-perta. Pioli sulla parete per appendere capi di vestiario. L'armadio era un lusso. Invece una rozza cassapanca per conservare qualche vestito di ricambio al riparo dai topi e da altre bestie era abbastanza comune. Una o due finestre erano appena sotto la terrazza, tanto piccole da non far passa-re nessun malintenzionato per cui l'interno della casa non risultava particolar-mente arieggiato e tanto meno illuminato. Per questo la donna della parabola che aveva perso la moneta aveva difficoltà a ritrovarla e si mette a spazzare accurata-

mente (Luca 15, 8-10;). Un'unica porta dava accesso all'interno della casa. Le serra-ture e le chiavi non erano così comuni. Per la notte la porta veniva bloccata dall'interno con paletti, corde e nodi. Un modo piuttosto laborioso. In questo senso l'amico della parabola risponde all'amico im-portuno: “Ho chiuso la porta e sono a letto. Devo accendere la lampada, poi devo sciogliere i nodi con cui ho bloc-

cato i paletti della porta, sveglierò quelli che dormono....” (Luca 11, 5-8;). Attorno alla casa ci poteva essere un muretto di recinzione con un can-celletto o una siepe con una chiudenda mobile per far passare bestie o carri, se la casa era in mezzo al podere tra l'orto, le piante da frutto e le coltivazioni.

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I catechisti

Impegno per i l CatechismoImpegno per i l CatechismoImpegno per i l CatechismoImpegno per i l Catechismo

Sabato 18 Oobre avrà inizio il ca-

techismo per l’anno 2014-2015. La

Parrocchia si sta organizzando per

offrire ai bambini questo servizio,

sul quale vorremmo esprimere al-

cuni pensieri:

Per i bambini

Al Catechismo per...Al Catechismo per... conoscere e incontrare Gesù, un cammino per imparare

a vivere, amare e scegliere come Lui

viveva amava e sceglieva!

La catechista è una compagna di

cammino che mi aiuta a incontrarlo,

mi insegna come riconoscere la pre-

senza di Dio nella mia vita

A catechismo si va per: crescere nella fede, imparare

a vivere da cris0ani, prepararsi

ai sacramen0, conoscere la

Chiesa, per fare gruppo!

L’incontro sarà... bello e in-

teressante se io darò il mio

contributo ascoltando, propo-

nendo...

Sarò puntuale (magari qualche minuto prima dell’inizio,

e avviserò la catechista della mia assenza).

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IL CAMPANILE DI CORONATA

Carissimi Genitori, veniamo a VoiVoiVoiVoi con queste poche righe per ricordare il senso e il significato di partecipare al catechismo nelle nostra comunità cri-stiana. Consapevoli dell’importanza che la fede riveste nella formazione umana e spirituale dell’essere umano, VoiVoiVoiVoi chiedete alla comunità cristiana che conti-nui il cammino di fede per vostro figlio, iniziato con il Battesimo e cresciu-to in questi anni nella famiglia. Vi impegnate a valorizzare quanto la co-munità insegnerà a lui, favorendo la partecipazione a quei momenti cele-brativi che saranno organizzati per il figlio, e per VoiVoiVoiVoi impegnandovi a se-guirlo nel suo cammino attraverso gli incontri con le catechiste. Ricordan-do che con la comunità e nella comunità siete Voi genitori i primi educatori Voi genitori i primi educatori Voi genitori i primi educatori Voi genitori i primi educatori alla fede e alla vita cristiana dei figlalla fede e alla vita cristiana dei figlalla fede e alla vita cristiana dei figlalla fede e alla vita cristiana dei figli. Nessun catechista può e deve sosti-tuirsi a Voi.

In questo anno daremo importanza all’Eucarestia nel giorno del Signore all’Eucarestia nel giorno del Signore all’Eucarestia nel giorno del Signore all’Eucarestia nel giorno del Signore quale fonte di vita e comunionequale fonte di vita e comunionequale fonte di vita e comunionequale fonte di vita e comunione. C’è un legame forte tra catechesi e S. Mes-sa domenicale, che sempre più vorremmo saldare perché alle parole della fede facciano seguito i fatti della celebrazione.

al catechismo non per conformismo, “così’ fan tutti”, non per tradizione, non per imposizione: altrimenti non possono fare la Comunione, la Cresi-ma...; neppure li mandiamo perché imparino a star buoni (noi non ci riu-sciamo…). Ma perché l’uomo ha bisogno di UNO UNO UNO UNO che dia senso pieno alla vi-ta. Senza Dio, la vita, nei momenti più difficili, diventa invivibile. Senza . Senza . Senza . Senza Gesù Cristo Gesù Cristo Gesù Cristo Gesù Cristo la vita è meno vita.

È importante che i vostri figli non siano lasciati soli nel loro cammino, per questo vi proporremo alcuni momenti di incontro. Non saranno molti proprio perché non vogliamo stancarvi (ammesso che la Pa-rola di Dio stanchi), ma è un momento di riflessione che fa bene alla nostra fede e fa capire ai bambini che il catechismo non è una “scuola” ma un cammino di vita, uno stile di vita che impegna l’intera famiglia.

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Spaz io R agazz i : B ivacco p icco l i !Spaz io R agazz i : B ivacco p icco l i !Spaz io R agazz i : B ivacco p icco l i !Spaz io R agazz i : B ivacco p icco l i !

E anche questo bivacco è passato... Dopo il bivacco giovani di Giugno abbia-mo salutato la fine dell'estate con il Bivacco dei nostri ragazzi dalla terza ele-mentare alla prima media.

Il tema è stato il “cambiamento”. Per far ciò ci siamo fatti aiutare da una fol-le famiglia di cavernicoli: I Croods. Una famiglia che per salvarsi dalle insidie del loro tempo passa la maggior parte della giornata chiusa in una grotta, perché ha paura delle novità convinti che queste portino alla morte. La loro vita cambia con l'incontro di Hip con un ragazzo, Guy, che ha un'affascinan-te visione del futuro, e li avverte dell'imminente arrivo della fine del mondo. Dopo un terremoto la famiglia è costretta ad una scelta: lasciare la grotta, che protegge ma impedisce di vivere. Inizialmente non sarà semplice, la de-cisione creerà attriti tra il padre ed il resto della famiglia. Però il cammino dei Croods, insieme a Guy, alla ricerca del domani porterà tutti ad un cam-biamento interiore; ne usciranno migliorati e ancor più uniti capendo che "dal “non morire” sono passati al “vivere”.

Grazie alla famiglia Croods anche noi ci siamo incamminati alla RICERCA DEL DOMANI passando attraverso Giona, che può essere visto come il profe-ta "cavernicolo" perché in tutta la sua relazione con Dio vive sempre dentro una "caverna: la barca, il pesce, la capanna con la pianta di ricino. La con-clusione del libro di Giona ci fa capire che il primo a cambiare è proprio

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IL CAMPANILE DI CORONATA

Dio, il primo a dare l'esempio è Nostro Signore.

Abbiamo concluso parlando di San Paolo che sulla strada di Damasco ha in-contrato Gesù e attraverso la sua cecità e la successiva guarigione si conver-te, si fa battezzare ed inizia a predicare la vita di Gesù ed i suoi comanda-menti. Qual è il significato della conversione se non il cambiamento? Attra-verso Paolo abbiamo capito che è Gesù colui che ci salva dalla nostra cecità e ci accompagna verso il nostro domani.

Ed ora parliamo dei nostri ragazzi. A dir poco fantastici! Dopo anni di campi e di bivacchi, siamo riusciti a ritrovare chi ha ancora il piacere di divertirsi, di giocare, di stare insieme senza litigi.

Con loro abbiamo capito che molte volte siamo noi genitori ad insinuare paure nei nostri figli, loro ci danno dei punti.

Che dire del piacere di fermarsi a guardare un cielo stellato attraverso il bo-sco al buio della notte che si può apprezzare solo grazie alla lontananza di Monteleco dalle luci della città. Un’emozione impagabile!

Non ci crederete ma i bambini hanno voglia di giocare!!! Direte: “cosa c'è di strano?” in realtà è sempre più difficile trovare grandi e piccoli in grado di giocare insieme all'aperto senza essere legati da un videogioco.

Un bravo ai bambini che alla loro prima esperienza di lontananza dai geni-tori hanno affrontato questi due giorni con la giusta malinconia serale ma durante il giorno hanno dato il meglio di loro ridendo, giocando, fondamen-talmente divertendosi.

In questo bivacco si è tenuto il battesimo del Capogruppo cioè abbiamo no-minato dei capigruppo in erba che hanno iniziato questa esperienza e spe-riamo continueranno a presenziare con noi durante tutto l'anno catechistico in parrocchia. Alice, a nome delle sue compagne, ci ha scritto: «anche se il bivacco è durato solo tre giorni mi sono divertita molto».

I nostri ragazzi "grandi" sono finalmente passati dall'altra parte della staccio-nata, non più come membri dei gruppi ma come loro supporter.

Concludiamo invitando altri genitori a mettersi in cammino con noi alla continua ricerca della nostra luce, del nostro fuoco, del nostro domani affin-chè la nostra vita non sia "un non morire ma un vivere" così come è stato per la famiglia Croods nel cartone animato.

Un grazie alle cuoche Simona e, new entry, Jessica, abbiamo visto bambini affrontare dei tris di pasta!!!!

Vogliamo congratularci con Bianca per il suo primo bivacco!!!

Un saluto da tutto il gruppo di Spazio RagazziUn saluto da tutto il gruppo di Spazio RagazziUn saluto da tutto il gruppo di Spazio RagazziUn saluto da tutto il gruppo di Spazio Ragazzi.

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Al termine della Convocazione del 4 maggio è emerso il desiderio di sintetizzare in un Messaggio alla societàMessaggio alla societàMessaggio alla societàMessaggio alla società la bellezza insostituibile della Famiglia, e alcune specifiche ri-chieste di riconoscimento e valorizzazione del suo ruolo e dei suoi compiti.

MESSAGGIO DELLE FAMIGLIE ALLA SOCIETA’MESSAGGIO DELLE FAMIGLIE ALLA SOCIETA’MESSAGGIO DELLE FAMIGLIE ALLA SOCIETA’MESSAGGIO DELLE FAMIGLIE ALLA SOCIETA’

Viviamo un momento di grazia per la speciale attenzione che la Chiesa ha per la Fami-glia, e accogliamo con gioia gli incoraggiamenti che giungono da Papa Francesco e dal Cardinale Arcivescovo Angelo Bagnasco.

Il santo Padre ha detto recentemente che ci è “chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità” . Il nostro Arcivescovo, nella sua ulti-ma lettera pastorale, ha indicato: “Tra le luci dell’universo vi è la famiglia: vedere un papà e una mamma con i loro figli, commuove e apre al sorriso”.

Ci siamo lasciati guidare dall’ascolto della Parola di Dio, dal Magistero della Chiesa e dalla esperienza: «Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi” (Gen. 1, 27-28).

Ribadiamo che la missione della famiglia, fondata sul matrimonio, è insostituibile nella società: è comunità d’amore, grembo della vita, prima palestra dell’umano, Chiesa nelle case, principale presidio della convivenza sociale.

Vogliamo per questo – insieme a tutta la Comunità cristiana - intensificare il sostegno a tutte le coppie e famiglie, alla loro attiva presenza nella società e nella cultura.

Intendiamo – come Chiesa – sostenere il grande compito educativo dei papà e delle mamme, che sono i primi e fondamentali educatori dei loro figli. L’urgenza di una for-mazione integrale e armonica è sotto gli occhi di tutti, specialmente nella dimensione affettiva, in vista di rapporti veri e solidi, e di scelte definitive come la famiglia.

Da molti anni è stata proclamata, dalla Santa Sede, la Carta dei diritti della famiglia Carta dei diritti della famiglia Carta dei diritti della famiglia Carta dei diritti della famiglia (1983), ), ), ), ed ancor prima la Costituzione Italiana aveva impegnato lo Stato, in tutte le sue articolazioni, a riconoscere e promuovere la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio” (art 29). Tuttavia, ancora troppo poco è stato fatto dalle istituzioni pubbli-che per attuare questo principio.

Oggi le famiglie, qui rappresentate, esprimono gioia e gratitudine per la loro vocazione, e affermano che, anche nei momenti di difficoltà e fatica - compresa la grave crisi eco-nomica - la famiglia c’è, resiste, conforta, cura, ama, genera ed accoglie.

Insieme, ad una sola voce, chiediamo alla società ed alle pubbliche Istituzionichiediamo alla società ed alle pubbliche Istituzionichiediamo alla società ed alle pubbliche Istituzionichiediamo alla società ed alle pubbliche Istituzioni - a parti-re da quelle cittadine - concrete misure di valorizzazione e sostegno dei diritti della fa-concrete misure di valorizzazione e sostegno dei diritti della fa-concrete misure di valorizzazione e sostegno dei diritti della fa-concrete misure di valorizzazione e sostegno dei diritti della fa-miglia fondata sul matrimoniomiglia fondata sul matrimoniomiglia fondata sul matrimoniomiglia fondata sul matrimonio, e della sua fondamentale missione.

In particolare:In particolare:In particolare:In particolare:

♦ Il riconoscimento del suo insostituibileinsostituibileinsostituibileinsostituibile ruolo umano e socialeruolo umano e socialeruolo umano e socialeruolo umano e sociale,,,, mediante la valutazio-ne di impatto familiare delle politiche amministrative, e il coinvolgimento delle fami-coinvolgimento delle fami-coinvolgimento delle fami-coinvolgimento delle fami-

di Rosalba & Michele

La famigl ia : dono e speranza per i l mondoLa famigl ia : dono e speranza per i l mondoLa famigl ia : dono e speranza per i l mondoLa famigl ia : dono e speranza per i l mondo

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IL CAMPANILE DI CORONATA

glie nella programmazioneglie nella programmazioneglie nella programmazioneglie nella programmazione delle scelte che la riguardano con la costante consultazio-ne delle Associazioni familiari;

♦ l’adozione di unununun sistema tariffario e fiscale a misura di famigliasistema tariffario e fiscale a misura di famigliasistema tariffario e fiscale a misura di famigliasistema tariffario e fiscale a misura di famiglia, che riconosca e valo-rizzi i carichi familiari, il numero dei componenti di ogni nucleo, la presenza dei di-sabili e degli anziani nelle famiglie;

♦ l’incremento dei servizi di sostegno alla coppia ed al compito genitorialeservizi di sostegno alla coppia ed al compito genitorialeservizi di sostegno alla coppia ed al compito genitorialeservizi di sostegno alla coppia ed al compito genitoriale, per preve-nire i conflitti familiari e le difficoltà personali ed economiche che ne derivano sia al-la coppia che ai figli;

♦ l’introduzione di misure di favore e sostegno per le giovani coppiemisure di favore e sostegno per le giovani coppiemisure di favore e sostegno per le giovani coppiemisure di favore e sostegno per le giovani coppie che intendono che intendono che intendono che intendono contrarre matrimoniocontrarre matrimoniocontrarre matrimoniocontrarre matrimonio (ad esempio mediante agevolazioni per l’acquisto o l’affitto della prima casa familiare);

♦ una politica di incentivi alla natalitàincentivi alla natalitàincentivi alla natalitàincentivi alla natalità, che premi la nascita di ogni bambino ed agevoli l’accesso ai servizi pubblici dei nuclei con figli;

♦ il favore per le iniziative del tessuto economico e sociale capaci di favorirefavorirefavorirefavorire l’armoniz-l’armoniz-l’armoniz-l’armoniz-zazione dei tempi del lavoro con i tempi della famiglia,zazione dei tempi del lavoro con i tempi della famiglia,zazione dei tempi del lavoro con i tempi della famiglia,zazione dei tempi del lavoro con i tempi della famiglia, con particolare riguardo alla condizione lavorativa della donna (ad esempio premiando le imprese e le associazioni concretamente impegnate in argomento)

♦ uno sguardo attento e incoraggiante, anche mediante specifici incentivi, sulle associa-associa-associa-associa-zioni familiari ezioni familiari ezioni familiari ezioni familiari e lelelele reti di famiglie che costruiscono percorsi di auto e mutuo aiutoreti di famiglie che costruiscono percorsi di auto e mutuo aiutoreti di famiglie che costruiscono percorsi di auto e mutuo aiutoreti di famiglie che costruiscono percorsi di auto e mutuo aiuto,,,, per la soluzione di problemi familiari, sociali e di integrazione delle famiglie immi-grate nella comunità.

Siamo grati alla Diocesi per la continua attenzione che presta al matrimonio e alla fami-glia, e per il biennio pastorale ad essa dedicato in modo speciale. La Chiesa – famiglia di famiglie - è cosciente delle sfide, ma è certa della fedeltà di Dio. Per questo non si tira indietro e, con umiltà e passione, cerca vie antiche e nuove. Sa che il Signore Gesù, co-me sull’antica via di Emmaus, cammina con gli uomini del nostro tempo. Per questo, come se fossimo sui tetti della Città, ripetiamo a tutti le parole di Cristo: “non temete, (…) io sono con voi” (Mt 28).

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LUGLIO/SETTEMBRE 2014

La Convocazione diocesana delle FamiglieConvocazione diocesana delle FamiglieConvocazione diocesana delle FamiglieConvocazione diocesana delle Famiglie, che si è tenuta il 4 maggio alla Fiera del Ma-re, è stato l’evento centrale di un anno pastorale dedicato al tema della famiglia. La ri-sposta è stata consistente: circa ottomila gli effettivi partecipanti. Eravamo presenti an-Eravamo presenti an-Eravamo presenti an-Eravamo presenti an-che noi di Coronata insieme alle altre parrocchie di Cornigliano: in tutto circa ottanta che noi di Coronata insieme alle altre parrocchie di Cornigliano: in tutto circa ottanta che noi di Coronata insieme alle altre parrocchie di Cornigliano: in tutto circa ottanta che noi di Coronata insieme alle altre parrocchie di Cornigliano: in tutto circa ottanta persone fra genitori e figli.persone fra genitori e figli.persone fra genitori e figli.persone fra genitori e figli. Nel primo pomeriggio si sono susseguite le testimonianze di alcune coppie, intervallate da esecuzioni musicali e da filmati che presentavano alcune realtà familiari della diocesi. La prima parte dell’incontro si è conclusa con l’intervento dell’Arcivescovo che, dopo aver portato la propria testimonianza personale, ha sottoli-neato la fattibilità di quel “per sempre”“per sempre”“per sempre”“per sempre” che oggi fa molto paura, definendo la coppia come un intreccio di vite, di sentimenti, di valori e di cuori alla base della quale deve esserci sempre la fiducia. Da qui l’invito proposto a tutti: “Non abbiate paura dei lega-“Non abbiate paura dei lega-“Non abbiate paura dei lega-“Non abbiate paura dei lega-mi”mi”mi”mi”. L’incontro è poi continuato con la S. Messa durante la quale sono stati portati all’altare la “Carta Educativa” scritta dagli adolescenti nel 2012 e il “Messaggio delle “Messaggio delle “Messaggio delle “Messaggio delle famiglie alla società”famiglie alla società”famiglie alla società”famiglie alla società” , una serie di richieste alle istituzioni per sostenere i diritti della famiglia. Alla fine il cardinale ha citato le parole di Papa Francesco: “E’ davvero un dise-gno stupendo quello insito nel Matrimonio ! E si attua nella semplicità e anche nella fragilità della condizione umana. Sappiamo bene quante difficoltà e prove conosce la vita di due sposi. L’importante è mantenere vivo il legame con Dio, che è alla base del legame coniugale. E il vero legame è sempre con il Signore. Quando lo sposo prega per la sposa e la sposa prega per lo sposo, quel legame diviene forte; uno prega per l’altro” Di seguito uno stralcio della relazione del direttore dell’Ufficio Diocesano per la Fami-glia don Piero Pigollo.

La famiglia, oggetto e soggetto della societàLa famiglia, oggetto e soggetto della societàLa famiglia, oggetto e soggetto della societàLa famiglia, oggetto e soggetto della società La Convocazione della Famiglia del 4 maggio si pone nel cammino della Chiesa italiana nel decennio dell’Educazione e in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi che si terrà a ottobre sulla Famiglia. Dopo la Convocazione degli adolescenti di due anni fa la Diocesi ha dedicato due anni alla riflessione sul Matrimonio : tutte la parrocchie hanno avuto la

di Rosalba & Michele

“Famigl ia , vo i s ie te i l futuro di Genova”“Famigl ia , vo i s ie te i l futuro di Genova”“Famigl ia , vo i s ie te i l futuro di Genova”“Famigl ia , vo i s ie te i l futuro di Genova”

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IL CAMPANILE DI CORONATA

possibilità di approfondire e confrontarsi sul tema “famiglia” che è vita, è tessuto quoti-diano, è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con i valori morali fondamentali, è solidarietà concreta, fatica, pazienza, e anche progetto, speranza, futu-ro. Anche se dalla società stessa sembra essere disconosciuta, se non addirittura rifiutata e combattuta. La speranza è che questo cammino diocesano ci aiuti, come comunità cristiana, a ren-derci maggiormente consapevoli della ricchezza che è la famiglia riuscire, in qualche modo, a farci carico delle sofferenze e delle angosce che in molte famiglie si vivono an-che nel nostro territorio. Siamo consapevoli che non esistono famiglie senza problemi e prendere atto che possiamo, pur nella fatica di ogni giorno, aiutarci a vicenda nel vivere il dono della famiglia come Dio l’ha pensato e nell’educare i figli a gesti di amore gra-tuito e fedele. La bellezza della Chiesa infatti non è data dal suo efficientismo, dall’avere tanti operato-ri nelle vari attività, ma principalmente dalla comunione con Gesù. C’è l’invito ad a ri-spondere alla Sua chiamata, prima di tutto ad essere costruttori di comunità, mettendo a disposizione quanto si ha, proprio come in famiglia. Educando le nuove generazioni con la personale testimonianza di coerenza e disponibilità, sapendo di non valere per-ché si è in tanti o perché si è più in vista, ma perché lo stare insieme al Signore ci ha affascinato e ci ha chiamato ad essere, servire ed amare con Lui e come Lui. Il cammino diocesano sulla FAMIGLIA proseguirà anche quest’anno 2014/2015 .Sarà seguito come traccia il sussidio “La famiglia: dono e speranza per il mondo” formato da 24 schede di approfondimento sui vari aspetti della famiglia e del matrimonio (vedi pannelli esposti in chiesa). Il sussidio è disponibile in Parrocchia su richiesta ed è anche consultabile integralmente sul sito: www.ChiesadiGenova.it-(vivere la Chiesa – servizi diocesani). Se nello scorso anno si è pregato, studiato e riflettuto, ora è il momento di giungere ad iniziative concrete impegnandoci a rispondere ad alcune delle sfide che la vita ci pone. Quelle che ci appaiono prioritarie al momento sono le seguenti: 1.1.1.1. Educazione affettiva dei bambini e degli adolescentiEducazione affettiva dei bambini e degli adolescentiEducazione affettiva dei bambini e degli adolescentiEducazione affettiva dei bambini e degli adolescenti 2.2.2.2. Preparazione al meglio dei fidanzati al matrimonioPreparazione al meglio dei fidanzati al matrimonioPreparazione al meglio dei fidanzati al matrimonioPreparazione al meglio dei fidanzati al matrimonio 3.3.3.3. Sostegno all’amore della coppia nella crisiSostegno all’amore della coppia nella crisiSostegno all’amore della coppia nella crisiSostegno all’amore della coppia nella crisi 4.4.4.4. Crescita dell’impegno sociale della famigliaCrescita dell’impegno sociale della famigliaCrescita dell’impegno sociale della famigliaCrescita dell’impegno sociale della famiglia 5.5.5.5. Sostegno alle persone separateSostegno alle persone separateSostegno alle persone separateSostegno alle persone separate 6.6.6.6. Aiuto alle famiglie in difficoltà economica.Aiuto alle famiglie in difficoltà economica.Aiuto alle famiglie in difficoltà economica.Aiuto alle famiglie in difficoltà economica.

Come procedere? Come procedere? Come procedere? Come procedere? Con tre impegniCon tre impegniCon tre impegniCon tre impegni: Continuando con le scuole formazione Vicariali o parrocchiali a. Conoscendo e segnalando le belle e significative esperienze e iniziative

che già esistono b. Preparando e partecipando alla prossima convocazione delle famiglie

(in primavera) che sarà zonale e quindi più accessibile. Troverete maggiori spiegazioni e indicazioni nei pannelli esposti in Chiesa nell’angolo della Famiglia. E allora, se ci teniamo alla difesa della famiglia, “damose da fadamose da fadamose da fadamose da fa”.

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Il marchio della vergogna sulle case dei cristiani a Mosul:

cioè appunto cristiano. Un marchio della vergogna non per chi lo subisce ma per i jihadisti che lo impongono.

I cristiani non sono solo discriminati, ma vessati, puniti con il carcere, minacciati e costretti all’esilio, uccisi. Il fenomeno non è nuovo, ma certo negli ultimi anni, anzi mesi, sembra essersi drammaticamente intensificato. Alle violenze in Egitto, Siria, Nigeria, ai casi di Asia Bibi in Pakistan e di Meriam in Sudan – questi sono solo la punta di un iceberg ben più esteso – si è aggiunto il precipitare della situa-zione in Iraq, con la comunità cristiana già provata da un decennio di sangue che si è ritrovata di nuovo in un incubo.

Di fronte a tutto ciò «Noi non possiamo tacere» dicono i vescovi italiani. Suona così il titolo del messaggio diffuso sabato 2 agosto dalla presidenza della CEI per presentare la giornata di preghiera per i cristiani perseguitati, che si è tenuta il 15 agosto. E’ stato un invito ad attivare il primo e fondamentale aiuto, quello spiri-tuale, con la proposta di ricordare i fratelli nella fede in pericolo, anche nella mo-nizione iniziale e nella preghiera universale della Messa per la festa dell’Assunta. Ed è stato anche un duro appello all’Occidente, all’Europa in particolare, ritenuta distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani.

Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco ha sostenuto che non si ha più il coraggio di dirsi cristiani e non è più percepito, almeno da un certo pensie-ro unico tipicamente occidentale, il grande valore delle origini della propria cul-tura, della propria società. Sono prevalenti interessi di tipo economico che si ha paura a scontrare, quindi il silenzio è ritenuto preferibile piuttosto che mettere in pericolo rapporti economici. Bagnasco ha richiamato la necessità di riportare, con ostinazione, certi fatti al centro dell’attenzione, facendo appello a tutti i media af-finché mettano in evidenza che non si può più tollerare l’uccisione di una perso-na per ragioni di fede ogni cinque minuti, per nessuna ragione, ma prima di tutto per ragioni di fede. Le nazioni occidentali sono le più distratte, intenzionalmente, di questo fatto tanto disumano quanto inaccettabile.

N, come Nazareno

Chiesa in preghiera per i cr i s t i an i per segui ta t iChiesa in preghiera per i cr i s t i an i per segui ta t iChiesa in preghiera per i cr i s t i an i per segui ta t iChiesa in preghiera per i cr i s t i an i per segui ta t i

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IL CAMPANILE DI CORONATA

Negli scorsi mesi abbiamo più volte richiama-to l’attenzione sul tema della partecipazione alle attività della parrocchia come presuppo-sto per il buon funzionamento della comunità e il mantenimento della sua coesione.

Speriamo che l’appello sia stato letto e consi-derato e che qualcosa possa cambiare in posi-tivo nel prossimo futuro. In questi giorni stia-mo entrando nella finalizzazione delle attività per la ormai prossima Sagra di San Michele (vedi calendario degli eventi a pag. 25) come

sempre portate avanti dai “soliti noti”.

La situazione economica in cui versa la nostra Parrocchia è piuttosto precaria e non si leggono segnali di miglioramento. La tradizionale Sagra rientra, ahinoi, fra quelle attivi-tà, dalla forte valenza sociale, la cui prosecuzione nei prossimi anni è pericolosamente a rischio per i motivi sopra citati. Il gruppetto di “valorosi” parrocchiani che si è incari-cato di gestire le questioni relative alla Sagra nell’ultimo ventennio così da consentire la messa in atto di attività quali la Pesca di Beneficienza, la serata delle Trenette col pesto di Coronata, i “frisceu” sapientemente incastonate nella celebrazione degli appunta-menti liturgici e spirituali, ha perso negli anni alcuni dei suoi animatori senza che avve-nisse il “passaggio del testimone” ad altri più giovani per il venir meno della partecipa-zione.

Non vogliamo addentrarci in analisi sui motivi che hanno portato alla situazione attua-le, economica e partecipativa, perché sono stati in parte già trattati in precedenza, limi-tandoci a fornire il dato così com’è. Oggi quando ci si ritrova per preparare la Sagra si fa sempre più fatica a riempire le caselle con i nomi dei responsabili delle singole attivi-tà riducendo il tutto a seguire, più o meno, lo schema degli anni precedenti. Questo è certamente limitativo per un evento che dovrebbe essere “sentito” dalla comunità come possibilità di incontro e ritrovo di vecchi e nuovi amici attorno alla festa liturgica di San Michele. Purtroppo così non è e diventa sempre più dura tirare avanti. La prosecuzione della Sagra, nella sua parte più sociale, così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi an-ni, non è più così scontata, è bene che questo concetto inizi a diventarci familiare.

Ovviamente non può essere sufficiente constatare quello che è, ma è giocoforza neces-sario ripensare a questo evento per l’importanza che riveste per la nostra comunità per capire meglio cosa fare in futuro considerando la carenza di risorse umane ed economi-che. Il Campanile di Coronata, quale strumento di collegamento della Parroc-chia, ha il compito di mettere in evidenza i problemi per aprirli alla discus-sione pubblica, alla quale sono chiamati a partecipare tutti coloro che hanno a cuore questo evento tradizionale. E’ necessario analizzare quanto si è fatto in questi anni, pensare alle prospettive future e per questo tutti siamo chia-mati a partecipare costruttivamente portando il nostro contributo di idee.

LA SAGRA DI S.MICHELE: ier i , ogg i e domani?LA SAGRA DI S.MICHELE: ier i , ogg i e domani?LA SAGRA DI S.MICHELE: ier i , ogg i e domani?LA SAGRA DI S.MICHELE: ier i , ogg i e domani?

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Sett imo: Non RubareSett imo: Non RubareSett imo: Non RubareSett imo: Non Rubare di Anna Caminata

Cari lettori del Bollettino di Coronata BENTROVATI!

Ci piacerebbe iniziare questo numero di settembre di-cendo: durante questa estate è successo questo e que-st’altro.

Ma l’estate proprio non l’abbiamo vista!

Così, cercheremo di intrattenervi mettendo in primo piano un fenomeno singolare verificatosi durante… questi ultimi tre mesi; vi parleremo dei “ladri da ortiladri da ortiladri da ortiladri da orti”.

Già, perché quando si parla di ladri l’Italia vanta categorie infinite, con no-menclatura folkloristica e colorita: topi da appartamento, borsaioli, strozzini, usurai, manoleste, lestofanti,…

Insomma il nostro paese può sfoggiare la creatività propria dell’italian-style anche in tema di furti e raggiri.

La categoria dei truffatori, come ben avrete constatato anche voi cari lettori, è assai variegata; si tratta di incalliti professionisti, veri esperti del mestiere, capaci di travestimenti camaleontici adatti ad ogni occasione.

Ce ne sono di tutti gli ordini e i gradi: dai ladruncoli senza arte né parte del-le strade di periferia a quelli che hanno studiato, vestono con gusto e abitano i piani alti di palazzi signorili dei quartieri bene.

Ce n’è per tutti i gusti: locali, esotici, del nord, sud, ovest o est, genovesi doc, genoani, sampdoriani…

Quindi capirete che non è propriamente facile adocchiarli e prenderne le dovute distanze.

I ladri di cui vogliamo occuparci in questa paginetta bazzicano gli orti; e a questo punto è doveroso un distinguo: ci sono quelli che familiarmente po-tremmo chiamare “visitors”, che si accontentano di poco, prendono con arte, quasi senza lasciare segno, senza fare grosso danno; eppoi ci sono le bande organizzate che fanno piazza pulita dell’intero campo, arraffando i frutti della terra, resa feconda dalla pazienza e dalla cura del contadino.

Non paghi del pieno di ortaggi e verdure talvolta questi “ladri da orti” porta-

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IL CAMPANILE DI CORONATA

no via anche gli attrezzi e le macchine da lavoro, senza alcuna pietà per il povero ortolano che si rompe la schiena sull’aspra terra di Liguria, a cui non esprimiamo mai abbastanza la doverosa gratitudine per contribuire a con-servare in buono stato il territorio attraverso le pratiche agricole.

Dove saranno finiti i pomodori, le cipolle, le patate, i peperoni, i fagioli e i fa-giolini fatti fuori nella frescura di una stagione indegna di essere chiamata estate?

Avranno alimentato le cantine di qualche disperato o saranno stati spacciati su qualche mercatino, magari con la specifica di “prodotti nostrani a km. Ze-ro”?

Qualche massaia inconsapevole avrà ridotto la polpa dei rossi pomodori in salse, pummarole, pelati più o meno concentrati?

Comunque a tutte le categorie di visitatori di orti vogliamo ricordare la sag-gezza del settimo comandamento che ci ricorda di non rubare ad ogni livello e indipendentemente dal genere e dalla quantità indebitamente prelevata.

“Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te” ovvero “ama il prossimo tuo come te stesso” costituiscono insegnamenti preziosi per ciascu-no, al fine di costruire una società che conosca il calore della comunità; dove la prossimità, l’attenzione fraterna permettono di evitare che qualcuno sia costretto a rubare per bisogno e per fame. Ma anche dove ci sia rispetto per l’altro, per il suo “territorio” ed il suo orto.

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Fabrizio De Andrè diceva che cantare è come un ultimo grido di libertà e scrivere canzoni può diventare una responsabilità sociale; certi canti entrano a far parte del patrimonio culturale di un popolo, sono parte della sua coscienza… «La chanson n’est pas une arte mineure», dicevano i francesi dei grandi chanson-niers. Ed è proprio vero. Sono tante le canzoni che esprimono emozioni, veicolano messaggi, educano fa-cendo immaginare un mondo di pace, senza frontiere, senza discriminazioni per lingua, razza o religione. Proprio in questi giorni i telegiornali ci mettono sotto gli occhi la tragedie della guerra e conflitti che si consumano nel “mare nostrum” e nella nostra stessa Eu-ropa. Allora, forte si impone l’eco di una canzone di Mercedes Sosa, cantora ar-gentina costretta all’esilio al tempo della dittatura dei generali. “Solo le pido a Dios” non è solo un canto contro la guerra, ma un inno che può anche essere preghiera affinchè la ragione non conosca mai quel sonno che può tramutare gli uomini in mostri. Di seguito, non potendo proporvi il sonoro, ripor-tiamo il testo.

Solo le pido a Dios, que el dolor no me sea indiferente Que la reca muerte no me encuentre, vacio y solo sin haber hecho lo suficiente Solo le pido a Dios, que lo injusto no me sea indiferente Que no me abofeteen la otra mejilla, después que una garra me arrano esta suerte. Solo le pido a Dios, que la guerra no me sea indiferente, que un monstruo grande y pisa fuerte, toda la pobre inocencia de la gente. Solo le pido a Dios, que el engagno no me sea indiferente, si un traidor puede màs que unos cuantos, que esos cuantos no lo ollviden facilmente. Solo le pido a Dios, que el futuro no me sea indiferente, desahuciado està el que tiene que marchar, a vivir una cultura diferente.

Solamente chiedo a Dio che il dolore non mi sia indifferente, che la morte secca non mi trovi vuota e sola, senza aver fatto abbastanza Solamente chiedo a Dio che l’ingiustizia non mi sia indifferente Che non mi schiaffeggino l’altra guancia dopo che un artiglio graffiò il mio desti-no Solamente chiedo a Dio che la guerra non mi sia indifferente, è un mostro grande e calpesta ferocemente tutta la povera innocenza della gente Solamente chiedo a Dio che l’inganno non mi sia indifferente Se un traditore può più che alcuni che questi non lo dimentichino facilmente Solamente chiedo a Dio che il futuro non mi sia indifferente Sfortunato è colui che deve andarsene a vivere una cultura diversa.

Solo le p ido a Dios (a Dio chiedo so lo) Solo le p ido a Dios (a Dio chiedo so lo) Solo le p ido a Dios (a Dio chiedo so lo) Solo le p ido a Dios (a Dio chiedo so lo) di Anna Caminata

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Un tormentone estivo di molti anni fa ricordava che “l’estate sta finendo….”, ma quest’anno non si può certo dire che la “bella stagione”, abbia lasciato un buon ri-cordo di sé. Acquazzoni, temporali, alluvioni dovunque, no, non crediamo pro-prio che qualcuno la stia rimpiangendo. Beh, a parte i ragazzi che hanno appena rinforcato gli zaini per tornare a scuola! Buon anno ragazzi e che non vi venga meno la voglia di costruire il vostro futuro nel migliore dei modi.

Prima del “sciogliete le righe” estivo va ricordato l’importante appuntamento con il sacramento della Confermazione cui sono andati incontro alcuni dei nostri ra-gazzi. E’ stato celebrato all’insegna della sobrietà da parte di Mons. Marino Poggi domenica 25 Maggio questo evento che richiama i ragazzi ad un impegno più for-te e visibile nella comunità. Lo “spirito” con il quale si deve accogliere lo Spirito Santo è proprio quello che chiede di mettere in pratica ogni giorno quello che Ge-sù ci ha lasciato come insegnamento. Siamo certi che in questo modo sia stato ri-cevuto e che la vita di questi ragazzi possa essere illuminata dalla parola di Cristo.

di Redazione

Cronaca: “L’esta te s ta f inendo…”Cronaca: “L’esta te s ta f inendo…”Cronaca: “L’esta te s ta f inendo…”Cronaca: “L’esta te s ta f inendo…”

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Nel mese di Giugno poi il gruppo “Cafarnao” ha ricevuto la Prima Comunione, il primo incontro con Gesù un momento di grande spiritualità e di crescita nella fe-de; è l'inizio di un legame che si spera possa rimanere forte e indissolubile nella loro vita. Si sono legati a Gesù vivo e vero come i tralci alla vite. Tralci che daran-no tanti frutti quanto più il legame sarà forte e alimentato giorno dopo giorno dalla parola del Vangelo.

Nel mese di agosto, nonostante la tradizionale sospensione delle attività, non sono mancati gli avvenimenti di richiamo per la nostra comunità. Nella prima domeni-ca si è festeggiata la B.V. Incoronata, patrona della nostra parrocchia, con una ce-lebrazione davvero speciale grazie alla partecipazione di alcuni componenti il co-ro del Teatro Carlo Felice, magistralmente diretto dal maestro Marco Zambelli. L’emozione di partecipare all’Eucarestia domenicale cantata da siffatti maestri è stata un’esperienza davvero indimenticabile, peccato che il periodo vacanziero non abbia favorito la partecipazione ad un evento che ben difficilmente si potrà ripetere. La Confraternita si è davvero superata nel consentire a parte della comu-nità di godere dello spettacolo di una celebrazione che resterà a lungo nella me-moria di chi vi ha preso parte. La celebrazione dell’Assunta nel giorno di ferrago-sto, come tradizione avvenuta in Oratorio, ha chiuso virtualmente il periodo delle vacanze ed ha riaperto le porte alle consuete attività di preparazione della Sagra di San Michele.

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IL CAMPANILE DI CORONATA

I l ca lendar io : appuntament i d i Vita de l la ComunitàI l ca lendar io : appuntament i d i Vita de l la ComunitàI l ca lendar io : appuntament i d i Vita de l la ComunitàI l ca lendar io : appuntament i d i Vita de l la Comunità di Michele Raineri

Fatemi cominciare con due strafalcioni meteo: Noi “E-stiamo” “Voi E-state” “Essi E-stanno” ancora aspettandolo. CHI? Ma l’estatel’estatel’estatel’estate, il grande scomparso! (basta così)… Ma forse, a pensarci bene, con questi ritardi e sconvolgimen-ti, la natura ci vuole dire qualcosa , tipo «Voi umanità non vi meritate più che tutto vada per il verso giusto, guardate un po’ cosa state combinando in giro per questo nostro povero mondo: guerre insensate, stragi di bambini (e dove non li uccidete li sfruttate), malaffare e corruzione dilagante, sfruttamento senza criterio delle risorse, disprezzo del-la vita e dei valori fondamentali di rispetto e di convivenza etc. Siamo nel 2014, ma sembra che l’orologio della storia sia tornato indietro» Quante vol-te è già accaduto: una volta arrivata in cima la lancetta della civiltà ricade in giù e sembra che il male tenti con tutte le forze di prendere il sopravvento. Ma poi, come negli orologi, (o se preferite: come nel pendolo) la lancetta gradatamente risale, e, in alto, la luce torna ad illuminare l’umanità. Il Ca-lendario ha vissuto tantissimi di questi ricorsi storici, l’importante è non ar-rendersi, nella speranza che giunga un tempo in cui la lancetta salirà sempre più in alto. Ma questo dipende da ciascuno di noi che operando il bene lo diffonda. Ricordate l’episodio della tempesta sul lago di Tiberiade? I discepoli spaventati non sanno più cosa fare e lo svegliano: “Signore, siamo perduti!”“Signore, siamo perduti!”“Signore, siamo perduti!”“Signore, siamo perduti!” Il Signore ascolta la loro preghiera e interviene sulle forze della natura scate-nate ; allora “la tempesta si fermò e ci fu una grande calma”“la tempesta si fermò e ci fu una grande calma”“la tempesta si fermò e ci fu una grande calma”“la tempesta si fermò e ci fu una grande calma” poi disse ai di-scepoli ”Perché avete tanta paura? non avete ancora fede?””Perché avete tanta paura? non avete ancora fede?””Perché avete tanta paura? non avete ancora fede?””Perché avete tanta paura? non avete ancora fede?” E allora niente paura: AFFIDIAMOCI E FIDIAMOCI!

***************** Si stanno avvicinando le Feste patronali per la nostra Comunità. È sempre una occasione di incontro, di conoscenza e di “Riconoscenza”; momento di relazione e di ringraziamento sia fra di noi e in particolare verso chi dall´alto ci protegge e ci guida nei sentieri della vita.

Non manchiamo alla Festa ………

Quindi “OCCHIO AL PROGRAMMA” e………Quindi “OCCHIO AL PROGRAMMA” e………Quindi “OCCHIO AL PROGRAMMA” e………Quindi “OCCHIO AL PROGRAMMA” e………

PARTECIPIAMO!!!!!!!!!!!!!PARTECIPIAMO!!!!!!!!!!!!!PARTECIPIAMO!!!!!!!!!!!!!PARTECIPIAMO!!!!!!!!!!!!!

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LUGLIO/SETTEMBRE 2014

Sagra di S. Michele 2014 Sagra di S. Michele 2014 Sagra di S. Michele 2014 Sagra di S. Michele 2014 a Coronata

28 Settembre - 5-12 Ottobre

LLLLAAAA COMUNITÀCOMUNITÀCOMUNITÀCOMUNITÀ SISISISI INCONTRAINCONTRAINCONTRAINCONTRA PERPERPERPER PREGAREPREGAREPREGAREPREGARE

TRIDUO PER S. MICHELETRIDUO PER S. MICHELETRIDUO PER S. MICHELETRIDUO PER S. MICHELE

CCCCELEBRAZIONIELEBRAZIONIELEBRAZIONIELEBRAZIONI ININININ SSSSANTUARIOANTUARIOANTUARIOANTUARIO OREOREOREORE 20.3020.3020.3020.30

GIOVEDI 25 GIOVEDI 25 GIOVEDI 25 GIOVEDI 25 – VENERDI 26 VENERDI 26 VENERDI 26 VENERDI 26 – SABATO 27 SSABATO 27 SSABATO 27 SSABATO 27 SETTEMBREETTEMBREETTEMBREETTEMBRE

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 28 S28 S28 S28 SETTEMBREETTEMBREETTEMBREETTEMBRE – INIZIAINIZIAINIZIAINIZIA LALALALA SAGRASAGRASAGRASAGRA DIDIDIDI S. MS. MS. MS. MICHELEICHELEICHELEICHELE

IN SANTUARIO: ORE 8.30 E 10,15 SANTA MESSA

LLLLUNEDÌUNEDÌUNEDÌUNEDÌ 29 S29 S29 S29 SETTEMBREETTEMBREETTEMBREETTEMBRE – FFFFESTAESTAESTAESTA LLLLITURGICAITURGICAITURGICAITURGICA DIDIDIDI S. MS. MS. MS. MICHELEICHELEICHELEICHELE

IN SANTUARIO: ORE 8.30 – ORE 17.45 VESPRI PROPRI DI S. MICHELE – ORE 18.00 SANTA MESSA DELLA COMUNITÀ

Mese di OTTOBREMese di OTTOBREMese di OTTOBREMese di OTTOBRE

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 5 O5 O5 O5 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE – ORE 8.30 E ORE 10.15 S. MESSA

ORE 15.00 AFFIDAMENTO DEI BIMBI A MARIA E ALL'AAAANGELONGELONGELONGELO CCCCUSTODEUSTODEUSTODEUSTODE

SETTIMANA MARIANASETTIMANA MARIANASETTIMANA MARIANASETTIMANA MARIANA

LLLLUNEDÌUNEDÌUNEDÌUNEDÌ 6 6 6 6 OTTOBREOTTOBREOTTOBREOTTOBRE - GIORNATA DELLA PACE

ORE 20.45 IN SANTUARIO SIAMO TUTTI INVITATI ALLA PREGHIERA PER LA PACE PREGHIERA PER LA PACE PREGHIERA PER LA PACE PREGHIERA PER LA PACE GGGGIOVEDÌIOVEDÌIOVEDÌIOVEDÌ 9 O9 O9 O9 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE ---- GIORNATA DELLA VOCAZIONE, DELL'A-DORAZIONE E DELLA CONFESSIONE VVVVENERDÌENERDÌENERDÌENERDÌ 10 O10 O10 O10 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE ---- GIORNATA DELLA VISITAZIONE AGLI ANZIANI E IN-FERMI SSSSABATOABATOABATOABATO 11 O11 O11 O11 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE ---- GGGGIORNATAIORNATAIORNATAIORNATA DELLADELLADELLADELLA LLLLAUDEAUDEAUDEAUDE AAAA MMMMARIAARIAARIAARIA ORE 20.45 "SSSSERENATAERENATAERENATAERENATA AAAA MMMMARIAARIAARIAARIA" CON LITURGIA SPECIALE DI CANTI IN ONO-RE DI MARIA

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26 S A N T A M A R I A I N C O R O N A T A E S A N M I C H E L E A R C A N G E L O

IL CAMPANILE DI CORONATA

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 12 O12 O12 O12 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE ---- FFFFESTAESTAESTAESTA ININININ ONOREONOREONOREONORE DELLADELLADELLADELLA MMMMADONNAADONNAADONNAADONNA DELDELDELDEL RRRROSARIOOSARIOOSARIOOSARIO

ORE 15.30 SANTA MESSA SOLENNE CONCELEBRATA. ORE 16.30 PROCESSIO-NE “CASACCIA”. PERCORSO: VIA MONTE GUANO.

LLLLAAAA COMUNITÀCOMUNITÀCOMUNITÀCOMUNITÀ SISISISI INCONTRAINCONTRAINCONTRAINCONTRA PERPERPERPER FARFARFARFAR FESTAFESTAFESTAFESTA

((((SULLASULLASULLASULLA PPPPIAZZAIAZZAIAZZAIAZZA DELDELDELDEL SSSSANTUARIOANTUARIOANTUARIOANTUARIO)))) Consulta il programma in allegato per il dettaglio degli eventiConsulta il programma in allegato per il dettaglio degli eventiConsulta il programma in allegato per il dettaglio degli eventiConsulta il programma in allegato per il dettaglio degli eventi

SSSSABATOABATOABATOABATO 27 S27 S27 S27 SETTEMBREETTEMBREETTEMBREETTEMBRE: : : : INIZIAINIZIAINIZIAINIZIA LALALALA SSSSAGRAAGRAAGRAAGRA ALL´INSEGNA DELLA GRANDE MUSI-CA NELL´ORATORIO DELL´ASSUNTA ORE 21.00. I CONCERTI DEL GONFALO-NE - DIRETTORE MARCO ZAMBELLI

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 28 S28 S28 S28 SETTEMBREETTEMBREETTEMBREETTEMBRE: : : : INIZIA LA SAGRA SUL PIAZZALE

SSSSABATOABATOABATOABATO 4 O4 O4 O4 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE

DALLE ORE 19.00: SERATA DELLE "TRENETTE COL PESTO TRENETTE COL PESTO TRENETTE COL PESTO TRENETTE COL PESTO DI CORONATA" SIAMO ARRIVATI ALLA 19^ E19^ E19^ E19^ EDIZIONEDIZIONEDIZIONEDIZIONE

(È NECESSARIO PRENOTARSI PER TEMPO)

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 5 O5 O5 O5 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE: SAGRA SUL PIAZZALE… : SAGRA SUL PIAZZALE… : SAGRA SUL PIAZZALE… : SAGRA SUL PIAZZALE… LA FESTA CONTINUA …

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 12 O12 O12 O12 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE: SAGRA SUL PIAZZALE… : SAGRA SUL PIAZZALE… : SAGRA SUL PIAZZALE… : SAGRA SUL PIAZZALE… È ANCORA FESTA …

NON MANCARE ALLA GRANDE FESTA NON MANCARE ALLA GRANDE FESTA NON MANCARE ALLA GRANDE FESTA NON MANCARE ALLA GRANDE FESTA

DELLA TUA COMUNITÀDELLA TUA COMUNITÀDELLA TUA COMUNITÀDELLA TUA COMUNITÀ

Dal 24 Ottobre al 1 Novembre Ore 20.30 Dal 24 Ottobre al 1 Novembre Ore 20.30 Dal 24 Ottobre al 1 Novembre Ore 20.30 Dal 24 Ottobre al 1 Novembre Ore 20.30 in Santuario novena dei Defunti con Santo Rosario.

SSSSABATOABATOABATOABATO 25 O25 O25 O25 OTTOBRETTOBRETTOBRETTOBRE - Ore 16.00 Castagnata per grandi e Castagnata per grandi e Castagnata per grandi e Castagnata per grandi e piccini piccini piccini piccini

Mese di NOVEMBREMese di NOVEMBREMese di NOVEMBREMese di NOVEMBRE

SSSSABATOABATOABATOABATO 1 1 1 1 NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE - SSSSOLENNITÀOLENNITÀOLENNITÀOLENNITÀ DIDIDIDI TTTTUTTIUTTIUTTIUTTI IIII SSSSANTIANTIANTIANTI

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 2 2 2 2 NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE - CCCCOMMEMORAZIONEOMMEMORAZIONEOMMEMORAZIONEOMMEMORAZIONE DEIDEIDEIDEI DDDDEFUNTIEFUNTIEFUNTIEFUNTI

ORE 15.30 S. MESSA VICARIALE AL CIMITERO

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 9 9 9 9 NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE - IIIINNNN SSSSANTUARIOANTUARIOANTUARIOANTUARIO ALLAALLAALLAALLA S. MS. MS. MS. MESSAESSAESSAESSA DELLEDELLEDELLEDELLE 10.15 10.15 10.15 10.15 ---- CCCCOMMEMORAZIONEOMMEMORAZIONEOMMEMORAZIONEOMMEMORAZIONE DEIDEIDEIDEI DDDDEFUNTIEFUNTIEFUNTIEFUNTI DELLADELLADELLADELLA CCCCONFRATERNITAONFRATERNITAONFRATERNITAONFRATERNITA

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LUGLIO/SETTEMBRE 2014

La RACCOLTA TAPPI compie un anno!! !La RACCOLTA TAPPI compie un anno!! !La RACCOLTA TAPPI compie un anno!! !La RACCOLTA TAPPI compie un anno!! ! di Luciana Raineri

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 23 23 23 23 NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE - CCCCRISTORISTORISTORISTO RRRREEEE DELLDELLDELLDELL’U’U’U’UNIVERSONIVERSONIVERSONIVERSO ---- GGGGIORNATAIORNATAIORNATAIORNATA DELDELDELDEL VOLONTARIATOVOLONTARIATOVOLONTARIATOVOLONTARIATO ---- MMMMANDATOANDATOANDATOANDATO AIAIAIAI CATECHISTICATECHISTICATECHISTICATECHISTI

DDDDAAAA SABATOSABATOSABATOSABATO 29 29 29 29 NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE NOVENA NOVENA NOVENA NOVENA DELLDELLDELLDELL’IMMACOLATA ’IMMACOLATA ’IMMACOLATA ’IMMACOLATA NEI GIORNI FE-

RIALI ORE 16.30

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 30 30 30 30 NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE: 1^ : 1^ : 1^ : 1^ DIDIDIDI AAAAVVENTOVVENTOVVENTOVVENTO ---- SSSSANTANTANTANT’A’A’A’ANDREANDREANDREANDREA - FESTA PATRO-NALE A CORNIGLIANO

MESE DI DICEMBRE

DDDDAAAA LLLLUNEDIUNEDIUNEDIUNEDI 1: N1: N1: N1: NOVENAOVENAOVENAOVENA PERPERPERPER LLLL’I’I’I’IMMACOLATAMMACOLATAMMACOLATAMMACOLATA NEI GIORNI FERIALI ORE 16.30

LLLLUNEDÌUNEDÌUNEDÌUNEDÌ 8: I8: I8: I8: IMMACOLATAMMACOLATAMMACOLATAMMACOLATA CCCCONCEZIONEONCEZIONEONCEZIONEONCEZIONE ---- SSSS. . . . MESSEMESSEMESSEMESSE ORARIOORARIOORARIOORARIO FESTIVOFESTIVOFESTIVOFESTIVO....

DDDDAAAA GGGGIOVEDÌIOVEDÌIOVEDÌIOVEDÌ 16: N16: N16: N16: NOVENAOVENAOVENAOVENA PERPERPERPER ILILILIL S. NS. NS. NS. NATALEATALEATALEATALE NEI GIORNI FERIALIORE 16.30

Lanciata in sordina durante la Sagra di S. Mi-chele dell’anno scorso è cresciuta con un note-vole “passaparola” da persona a persona, da parrocchia a parrocchia, da associazione ad associazione, da circolo a circolo, e così via… La pubblicità in questo caso è l’ANIMA DELLA RACCOLTA!! NON COSTA NIENTE, NON E’ PESANTE, NON IMPEGNA TEMPO !!!NON COSTA NIENTE, NON E’ PESANTE, NON IMPEGNA TEMPO !!!NON COSTA NIENTE, NON E’ PESANTE, NON IMPEGNA TEMPO !!!NON COSTA NIENTE, NON E’ PESANTE, NON IMPEGNA TEMPO !!! Ricordiamo a tutti, e informiamo chi ancora non lo sapesse, che la nostra raccolta è una collaborazione con l’Associazione “NON SOLO PAROLE” regolarmente convenzionata con AMIU che si occupa del trasporto ad una società di Pavia che acquista i tappi e li trasforma in cestini per la frutta e verdura. Il ricavato di UNA TONNELLATA (equivalente a circa 400.000 tappi) viene utilizzato in BORSE-LAVORO per brevi perio-di a beneficio di persone e famiglie in particolari condizioni di difficoltà. Circa una volta al mese arriva a Coronata un simpatico furgone con la scritta “FACCIAMO GIRARE I TAPPIFACCIAMO GIRARE I TAPPIFACCIAMO GIRARE I TAPPIFACCIAMO GIRARE I TAPPI” e porta via il “prezioso” carico di sacchi da noi accumu-lati. Anche dietro a tutto questo c’è lavoro, impegno di persone, tempo messo a disposizio-ne… per raccogliere questi carichi colorati che è vero che rendono poco ma questo “POCO” in tante famiglie è il… ”SOLO”!!! PASSATE PAROLA E… SE ANCORA NON SIETE DEI NOSTRI… UNITEVI… E COMINCIA-TE A

FAR GIRARE I TAPPI ANCHE VOI !!!!!!!FAR GIRARE I TAPPI ANCHE VOI !!!!!!!FAR GIRARE I TAPPI ANCHE VOI !!!!!!!FAR GIRARE I TAPPI ANCHE VOI !!!!!!!

Punti di raccolta in zona: PARROCCHIA – CENTRO di ASCOLTO e... la mia cantina!!!

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28 S A N T A M A R I A I N C O R O N A T A E S A N M I C H E L E A R C A N G E L O

IL CAMPANILE DI CORONATA

F ILM IN PRIMO PIANOFILM IN PRIMO PIANOFILM IN PRIMO PIANOFILM IN PRIMO PIANO

A cura di Luca Rinaldi

S�������������,I� ��2007,diAamirKhanRacconta la storia di un bambino di nove anni, Ishaan, con

gravidif�icoltaascuola. Ilbambinosoffremoltoper l'incom-

prensionedapartedellascuolaedellafamigliasinoall'arrivo

diunnuovo insegnantechesi rendesubitocontodi trovarsi

davantiunbambinocondislessiaecontemporaneamenteri-

maneprofondamentecolpitodallacreativitaedaltalentoche

Ishaan dimostra nel disegno. Decide di prendersi personal-

mentecuradelbambinoediniziaconluiunpercorsodiriabi-

litazionedellaletturaedellascritturaeindiceunagaradipit-

turapertuttalascuola.Ishaanfaunbellissimodisegnoearri-

vaprimobattendoilpropriomaestro,e�inalmentesorride.

Moltobelloperche"elastoriadiunbambinotristechecompresoeaiutatodiventa

felice".

L'������������,diFredUlhmanAmbientatoinGermanianeglianni1932/33,annidell'ascesadi

Hitler alpotere,narra la storiadiun'amiciziaprofonda traun

ragazzoebreo,Hans,eunragazzotedesco,Konradin,unitidalla

passioneperlacollezionedimonetegrecheanticheelalettura.

L'amicizia,natasuibanchidiscuola,vienemessaaduraprova

dal dilagare della follia nazista: per Konradin diventa sconve-

nienteepericolosofrequentareunragazzoebreo.Hanssisente

offesoetradito.

Ma alla �ine della storia Hans scorrendo un elenco di uomini

giustiziatiperiltentatoomicidiodiHitler,leggeilnomedell'a-

micoecapiscediaverritrovatol'amicoperilqualeavevatanto

sofferto.

L'������ ������,diDanielPennacLa straordinaria storia di amicizia tra un bambino nato nel

continenteafricano,dinomeAfrica,eunlupoprovenientedal

freddoelontanonord.

Si incontranoallozoo.Il lupo eammalatodinostal-

giaeditristezzaedhadecisocheunocchioepiuche

suf�icienteperguardarequelmondo.Nonsi�idadel

bambinosinoaquandoancheluinondecidedichiu-

dereunocchio.Si�issanoinununicoocchioesirac-

contanoconlosguardo.Ungiornoidueriapronogli

occhicuratidallaloroamiciziaedall'affetto.

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LUGLIO/SETTEMBRE 2014

di Lorena D’oria

INGREDIENTIINGREDIENTIINGREDIENTIINGREDIENTI: Per la pasta: 400 gr di farina 00 3 uova un mazzetto di borragine 2 cucchiaini di sale un cucchiaio d’olio e.v.o. Per la preparazione: una tazza abbondante di besciamella 150 gr. di provolone piccante a fette sottili o grattugiato 50 gr. di parmigiano grattugiato

PREPARAZIONEPREPARAZIONEPREPARAZIONEPREPARAZIONE Fate appassire la borragine con un filo d’olio in una padella an-tiaderente con coperchio, lascia-te raffreddare e tagliate fine-mente a coltello. Preparate la besciamella, fate la pasta fresca con tutti gli ingre-dienti (aggiungendo all’occor-renza farina o poca acqua) e les-sate le lasagne. Scolatele e disponetele su di un canovaccio per asciugarle. In una teglia grande da forno cominciate a disporre sul fondo un poco di be-sciamella, poi uno strato di lasagne, besciamella e provolone; proseguite gli strati, alla fine cospargere di parmigiano e cuocete in forno a 180° per venti minuti sino a che faccia una bella crosticina dorata. Una variante più delicata prevede l’aggiunta di salsa al pomodoro al basilico e meno formaggio.

BUON APPETITO!BUON APPETITO!BUON APPETITO!BUON APPETITO!

Peccat i d i go la :Peccat i d i go la :Peccat i d i go la :Peccat i d i go la : “Lasagne di bor rag ine a l forno con “Lasagne di bor rag ine a l forno con “Lasagne di bor rag ine a l forno con “Lasagne di bor rag ine a l forno con provolone p iccante”provolone p iccante”provolone p iccante”provolone p iccante”

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30 S A N T A M A R I A I N C O R O N A T A E S A N M I C H E L E A R C A N G E L O

IL CAMPANILE DI CORONATA

AnagrafeAnagrafeAnagrafeAnagrafe

La comunità parrocchiale gioisce immensamente con i genitori di coloro che sono rinati in Cristo con il Battesimo:

RUSSO ELISA di Luigi e Cotza Cristina

DELLA COSTA LUISA di Marcello e Bellini Paola CORETTO LUCREZIA di Andrea e Murgia Manuela SQUILLACE MARTINA di Luca e Rapetti Giulia GUADAGNO EMANUELE di Angelo e Papapietro Stefania CARONTINI ANNALISA di Roberto e Cecchelani Serena MACAMBA SOFIA di Stefano e De Simone Lisa

Ricordiamo coloro che si sono uniti con il sacramento del Matrimonio.

Saliceti Stefano e Forcat Beneit Ona

Iudici Rocco e Bonvino Sofia

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LUGLIO/SETTEMBRE 2014

Ricordiamo coloro che sono tornati alla Casa del Padre. La comunità parroc-chiale esprime a tutti i parenti la più sentita vicinanza spirituale.

Bartolo Giovannina

Curcio Nicola

Mancanello Margherita

Bressanin Mercedes Liliana

Camera Attilio

Canale Virgilio Mauro

Grua Olga

Vecchi Renato

Tessitore Graziano

Popia Filomena

Succi Santino

Mardini Anna Maria

Ilardo Patrizio

Moisello Roberto

Un al tro angelo in c ie loUn al tro angelo in c ie loUn al tro angelo in c ie loUn al tro angelo in c ie lo

di Simona Saliceti

Sorella, mamma, nonna, zia Bruna. Ciao zia, ricordo con affetto quando da piccola passavo le giornate con te, quando facevamo il pisolino insieme e tu mi facevi dormire sopra di te come mio materasso, quando hai trovato quella bam-bola che hai chiamato con affetto Simona. Ricordo i tuoi baci di dama, insupe-rabili, e anche quando orgogliosamente hai passato questo testimone ad Alice, come andavi fiera dei tuoi nipoti, come ti brillavano gli occhi quando mi par-lavi di Alice e di Davide o delle cene con Enzo, le tue uniche uscite, per le gran-di occasioni. Avrò sempre il buffo ricordo di come tenevi in braccio Luca troppo grosso e pesan-te per te così piccina, seduta sulla punta della sedia ma con la presa forte che non mollava, sembrava non pesarti nemmeno. Cara zietta così accogliente e sempre con qualcosa di buono pronto da mangiare, un mega abbraccio.

Simona

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Ufficio Parrocchiale: Lunedì, Mercoledì e Ve-nerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.00. Sante MesseSante MesseSante MesseSante Messe Festive:Festive:Festive:Festive: Ore 8.30 e ore 10.15 in Santuario Feriali:Feriali:Feriali:Feriali: Ore 8.30 in Santuario; inoltre Venerdì ore 16.00 al San Raffaele e Sabato ore 16.15 a Villa Immacolata Liturgia delle ore:Liturgia delle ore:Liturgia delle ore:Liturgia delle ore: Lodi mattutine: ore 8.15 Rosario e vespri:::: ore 16.30 Ora Eucaristica: Ora Eucaristica: Ora Eucaristica: Ora Eucaristica: ogni giovedì ore 16.00-17.00 ConfessioniConfessioniConfessioniConfessioni: in chiesa: chiamare con il campa-nello. Catechismo:Catechismo:Catechismo:Catechismo: Sabato: ore 15.00-16.00; segue Spazio Ragazzi e gioco comunitario. Sacramenti:Sacramenti:Sacramenti:Sacramenti: accordarsi con il parroco.

VITA IN SANTUARIOVITA IN SANTUARIOVITA IN SANTUARIOVITA IN SANTUARIO

REDAZIONE DE “IL CAMPANILE DI CORONATA”

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[email protected]