2014-2016 Piano Sociale di Zona - resettami – Clebari · collaborazione lungo tutte le fasi del...
Transcript of 2014-2016 Piano Sociale di Zona - resettami – Clebari · collaborazione lungo tutte le fasi del...
1
Comune di Noicattaro Comune di Mola di Bari Comune di Rutigliano
Comune Capofila
AMBITO TERRITORIALE N. 11
Piano Sociale di Zona
2014-2016
2
Indice Introduzione
Il ciclo di vita del Piano Sociale di Zona. Dal II al III ciclo di programmazione
Il percorso di concertazione e di programmazione partecipata
ALLEGATI (ai sensi dell’art.16 del R. Reg. n.4/2007)
- Copia dell’avviso di avvio del percorso di progettazione partecipata
per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore
- Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi (proposta accolta, rigettata,
rielaborata)
- Copia della nota di convocazione del tavolo di concertazione con
le OO.SS. e sintesi dei verbali delle riunioni del tavolo di concertazione
- Protocollo d’intesa tra i Comuni associati e OO.SS. su strumenti e
metodi per l’attuazione e la valutazione partecipata del PdZ
- Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi
(proposta accolta, rigettata,rielaborata)
- Elenco dei Patti di partecipazione sottoscritti
Capitolo I
Analisi del contesto socio-demografico e del sistema di offerta dei servizi
1.1 Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale
1.2 La dotazione infrastrutturale dei servizi, socio educativi e sociosanitari
La mappa delle strutture e dei servizi pubblici e privati autorizzati al funzionamento dei servizi a titolarità pubblica e i servizi privati convenzionati Punti di forza e di criticità nella dotazione attuale, maggiori fabbisogni
1.3 L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare
territoriale tra il 2010 e il 2013
1.4 L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento dei Comuni
1.5 Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati ALLEGATI
- Quadri riassuntivi della spesa sociale 2010/2012 dei Comuni con attestazione - Quadro riassuntivo dei servizi attivati dall’Ambito nel PdZ 2010/2012
(su format regionale)
Capitolo II - Le priorità strategiche e gli obiettivi di servizio del Piano
3
2.1 La strategia dell’Ambito territoriale per il consolidamento del sistema
di welfare locale
-I servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi
-Il sostegno della genitorialità e la tutela dei diritti dei minori
-La cultura dell’accoglienza e il contrasto delle marginalità
-I servizi e gli interventi per le povertà estreme e per il contrasto delle nuove povertà -La rete dei servizi per la presa in carico integrata delle
non autosufficienze
-Il contrasto del maltrattamento e della violenza
-La prevenzione delle dipendenze patologiche
2.2 Quadro sinottico: obiettivi di servizio per un welfare sostenibile
2.3 Il raccordo tra programmazione ordinaria e le risorse aggiuntive
-Le azioni da realizzare con il Piano di intervento PAC infanzia-
I stralcio
-Le azioni da realizzare con il Piano di intervento PAC Anziani-
I stralcio
-Le azioni da realizzare con il Fondo Sviluppo e Coesione –ObServ
(Del. CIPE n. 79/2012)
-I buoni servizio di conciliazione (Azione 3.3.1 – 3.3.2)
-I progetti speciali (Intesa famiglia, Piani, dei Tempi,ecc.)
ALLEGATI
- Piano di intervento PAC Infanzia – I stralcio - Piano di intervento PAC Anziani – I stralcio - Accordo di Programma ASL - Comuni per la realizzazione dell’ADI
e dei servizi per la non autosufficienza
Capitolo III - La programmazione finanziaria
3.1 La composizione del Fondo Unico di Ambito
3.1.1 Le risorse ordinarie (FNPS,FNA,FGSA)
3.1.2 Le risorse aggiuntive (FSC,PAC)
3.1.3 Il cofinanziamento con risorse proprie dei Comuni
3.1.4 La spesa sociale totale dei Comuni
3.1.5 Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di Zona
4
ALLEGATI
- Schede di programmazione finanziaria (su format regionale)
Capitolo IV- Gli attori del sistema di welfare locale
4.1 Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica,ruolo dell’Ente capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci
L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi processuali tra UdP e Comuni, azioni di potenziamento Le connessioni funzionali tra UdP, servizio Sociale Professionale
e welfare d’accesso 4.2 La Governance per la programmazione sociale Il ruolo degli attori sociali pubblici Il consolidamento dei rapporti con la ASL e il distretto Socio sanitario Il ruolo della cittadinanza sociale ALLEGATI
- Convenzione (art. 30 del D. Lgs. 267/2000) - Il Regolamento di funzionamento del Coordinamento istituzionale - Il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano - Il Regolamento unico per l’affidamento dei servizi - Il Regolamento unico per l’accesso alle prestazioni e
la compartecipazione finanziaria degli utenti al costo delle prestazioni - Il Regolamento di gestione del Fondo unico d’ambito
(Regolamento contabile)
Capitolo V- La progettazione di dettaglio degli interventi di Piano
5.1 Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio
(su format regionale)
5
Introduzione
Il ciclo di vita del Piano Sociale di Zona. Dal II al III ciclo di programmazione
Nel corso degli ultimi anni, concluso il triennio del I Piano di Zona, diversi sono stati gli ambiti di programmazione delle Politiche Sociali all’interno dei quali è stata sperimentata una nuova modalità di lavorare, sia con altre Istituzioni Pubbliche che con il Terzo Settore, garantendo premesse adeguate all’avvio della costruzione del II e III Piano Sociale dell’Ambito n.11.
Il lavoro di Integrazione Socio – Sanitaria, già avviato con il I Piano di Zona, è stato in questi anni consolidato, portando all’Accordo di Programma, siglato il 27 novembre 2013, che disciplina la realizzazione dell’ADI e dei servizi per la non autosufficienza, così come verrà descritto nel capitolo 2. A conclusione del percorso finora fatto, garantito dall’impegno dei rappresentanti politici, dagli operatori dei servizi dei Comuni e della ASL, chiamati, ognuno per il proprio ruolo, ad essere parte propositiva e attiva per una buona integrazione, l’Accordo di Programma costituisce da una parte, la sintesi dello stato dell’arte e dall’altra, il canovaccio all’interno del quale continuare ad operare a garanzia del miglioramento continuo dei livelli di integrazione.
La sperimentazione di progetti avviati e conclusi ha favorito la conoscenza di una metodologia innovativa di progettazione e di gestione partecipata dei progetti, attraverso l’esercizio di un ruolo paritetico fra gli attori coinvolti. La buona prassi appresa è un punto di forza per la gestione dei progetti del Piano.
Il pieno coinvolgimento nella gestione dei servizi dell’ASP “Monte dei Poveri” di Rutigliano conferma il rispetto dei Comuni dell’Ambito n.11 della normativa regionale che ribadisce la valorizzazione dell’ex IPAB.
- Strettamente connessa all’aspetto precedente è la sottoscrizione di Convenzioni con i Centri Polivalenti per Minori presenti sui tre territori comunali gestiti da Enti Ecclesiastici, Associazioni di Volontariato ed Asp.
- Nello stesso senso va il Protocollo di Intesa fra i Comuni dell’Ambito, il Terzo Settore, le Associazioni di Famiglie Affidatarie per la promozione ed il potenziamento di percorsi di Affidamento Familiare.
- La gestione integrata con altre Istituzioni e con il Terzo Settore, di una serie di progetti innovativi, avviati con il Primo Piano di Zona, garantisce oggi non solo la rimodulazione ed il consolidamento degli stessi, ma l’acquisizione negli ultimi quattro anni delle buone prassi da esportare in altre realtà operative.
6
Premessa
Il percorso di concertazione e di programmazione partecipata
La L.R. n. 19/2006 ha disegnato un sistema di Welfare Plurale con responsabilità ed obiettivi condivisi tra i diversi attori sociali ed istituzionali, favorendo la partecipazione dei cittadini singoli e associati alle diverse fasi del processo di costruzione della Rete Locale dei Servizi. Il Regolamento Regionale n. 4/2007 ha definito nel dettaglio le modalità e gli strumenti per la partecipazione dei cittadini alla realizzazione del Sistema Integrato dei Servizi. L’Ambito, per garantire tale partecipazione ai processi di elaborazione delle Politiche di intervento, ha divulgato l’avviso dell’ avvio dei lavori di progettazione partecipata per l’elaborazione del III Piano di Zona integrato dai Piani di Intervento PAC Anziani e Infanzia , attraverso l’affissione di manifesti nei tre Comuni dell’Ambito e la pubblicazione della notizia sul sito del Comune capofila. I relativi aggiornamenti sono stati pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Mola di Bari indicando tempi e modalità di funzionamento. Dopo il primo incontro che si è tenuto il 5 novembre 2013 sono stati istituiti altri tre incontri incentrati su tematiche specifiche:
7 novembre 2013 Area minori e famiglie; area disabili ed anziani.
13 novembre 2013 Area minori e famiglie; area disabili ed anziani; area inclusione sociale.
21 novembre 2013 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per l’attuazione e valutazione partecipata del Pano Sociale di Zona anno 2014 con le OO.SS. più rappresentative. Durante i Tavoli i partecipanti, approfondendo i bisogni dell’intero territorio, hanno presentato delle proposte progettuali da inserire nel Piano di Zona che sono state analizzate, rielaborate e/o rigettate. Le decisioni assunte sono state verbalizzate ed è stato adottato un apposito regolamento. Il verbale dell’esito della Concertazione è stato allegato al presente Piano. Le tabelle allegate al piano riportano in sintesi gli esiti dei Tavoli di Coprogettazione. Il terzo ciclo di programmazione si differenzia dai precedenti per la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni allargata anche alla fase di monitoraggio e valutazione delle politiche e degli interventi realizzati. A tal fine, l’Ambito Territoriale, ha sottoscritto con ciascun soggetto del Terzo Settore e della cittadinanza attiva partecipante un “patto di partecipazione” che regoli e rendi uniformi i rapporti di collaborazione lungo tutte le fasi del ciclo di vita del Piano Sociale di Zona. È stata altresì costituita una apposita Cabina di Regia formata da rappresentanti delle Istituzioni Pubbliche, OO.SS., Organizzazioni del Terzo Settore che si riunisce periodicamente nel triennio con finalità di monitoraggio e valutazione ed eventuale riprogrammazione delle azioni previste nel Piano. In data 11 e 21 novembre 2013 si è riunita la Cabina di Regia dell’Ambito n. 11 presso l’U.d.P. del Comune di Mola di Bari per la definizione della programmazione Piano Sociale di Zona 2014-2016.
7
ALLEGATI (ai sensi dell’art.16 del R. Reg. n.4/2007)
- Copia dell’avviso di avvio del percorso di progettazione partecipata
per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore
- Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi
(proposta accolta, rigettata, rielaborata)
- Copia della nota di convocazione del tavolo di concertazione con
le OO.SS. e sintesi dei verbali delle riunioni del tavolo di concertazione
- Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi
(proposta accolta, rigettata,rielaborata)
- Protocollo d’intesa tra i Comuni associati e OO.SS. su strumenti e
metodi per l’attuazione e la valutazione partecipata del Piano di Zona
- Elenco dei Patti di partecipazione sottoscritti
9
PROGRAMMA PIANO SOCIALE DI ZONA ANNO 2014-2016 E PIANI DI AZIONE E COESIONE ANZIANI E INFANZIA
VERBALE TAVOLO CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA
5-11-2013
L’anno 2013 il giorno 05 del mese di novembre alle ore 16,00 presso la sala Consiliare del Comune di Mola di Bari, si è tenuto il Tavolo di Concertazione per concertare la Programmazione del Piano Sociale di Zona 2013-2015 cosi come richiesto dalla Regione Puglia.
Sono stati invitati: i rappresentanti dei Comuni dell'Ambito e dei diversi livelli istituzionali,
la ASL, i cittadini singoli e associati, nonché le associazioni familiari, gli organismi di
tutela, i patronati e le associazioni di categoria.
Sono presenti: Il Presidente del Coordinamento Istituzionale - Sindaco di Mola di Bari Il Consigliere delegato ai Servizi Sociali del Comune di Mola di Bari
L'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rutigliano
L'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Noicattaro
II Responsabile dell'Ufficio di Piano
Liturri Elsa referente Ass. L'Abbraccio
Maffei Francesco referente Coop. Nuovi Sentieri
Carminucci Giuseppe R e s p o n s a b i l e S e r v i z i o A D I ASL BA
Gaudiuso Domenico d e l e g a t o D i r e t t o r e D S S 1 1 ASL BA
Didonna Adele Coordinatore Sociosanitario DSS 11 ASL BA
Damato Gaetano referente Soc. Coop. Baby House
Conenna Giovanna ASL BA Consultorio
Castiello Federica Daniela referente Coop. Soc. Nuovi Sentieri
De Bellis Iole referente CSM -11 ASL BA
Viale Rosanna referente USSM BARI
Ranieri Felicia referente I.C.D. Montessori
Mola Diomeda Maria Pia referente CSM - 11 ASL BA
Desilvio Andrea referente Sindacato S FIDA
Gigante Emma referente Scuola Materna
Fiorilandia Bellarosa Giuliana referente Patronato
ENPAC Recchia Giuseppe referente Sportello ELP
Borracci Vittoria APS Casa e Bottega
Pascazio Vito CGIL Mola
Fralonardo Fonte Maria UTE Mola
Moccia Rosalba IISS Da Vinci-Majorana
Dattolo Serena Ass. Insieme Onlus
Altieri Pasqua referente ANSPI Mons. Didonna
Blasi Katia referente Programma e Sviluppo Carrisi Vincenzo referente ANSPI oratorio Mons. Didonna
De Stefano Giuseppe referente Comunita Frontiera-Citta dei Ragazzi
Tribuzio Domenica referente Ass. Insieme
Meliota Maria Patrizia referente Rotary Rutigliano Terre dell'Uva
Battista Luigi referente AVIS Cirone Maria referente Soc. Coop. PHOENIX
10
Divittorio Giuseppe referente SPI-CGIL Demarco Pasqua referente Coop. Soc. ITACA Gisonda Annamaria referente Coop. Soc. Operamica Nanna Clara referente Coop. Soc. Operamica Colella Alessandro rappresentante Radio Onda Attiva Curci Angela referente UEPE
Apre i lavori i l Sindaco che da il benvenuto ai presenti e enfatizza l'importanza dei servizi che favoriscono l'inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati. Successivamente cede Ia parola al Responsabile dell'Ufficio di Piano il quale presenta il Piano Sociale Regionale 2013-2015, illustrando le risorse programmate dall'Ambito per il periodo 2010-2013, il2014 e i contenuti del Piano di Intervento.
È stato approfondito il tema dell'Assistenza Domiciliare, sottolineando la necessita di potenziare il
Welfare di Accesso, in particolar modo Ia PUA. Prende la parola il Dott. Gaudiuso Domenico ASL BA che invita ad una maggiore integrazione con il sociale. L'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rutigliano, Angela Redavid, sottolineando le difficoltà nel concretizzare i servizi, propone un maggiore coinvolgimento nelle realtà locali del Terzo Settore, in particolar modo le Associazioni di Volontariato, attraverso la stipula di Convenzioni. L'associazione insieme, rappresentata da Domenica Tribuzio, descrive i servizi offerti sul territorio a n° 20 utenti disabili, con età compresa tra i 20 e i 50 anni, attraverso varie tipologie di attività laboratoriali, come ad esempio laboratori di teatro, pittura, etc., sottolineandone Ia valenza formativa attraverso un momento ricreativo-ludico. Inoltre sottolinea i limiti oggettivi dell'Associazione, rappresentati dalla mancanza di un mezzo di trasporto più rispondente alle reali esigenze dell 'utenza e di una sede più idonea. Interviene la Prof.ssa Fralonardo Fonte Maria che offre una panoramica dei servizi offerti dall'UTE Mola, presso la sede del l'I.T.I.S. Majorana, agli adulti ed anziani di età compresa tra i 30 e i 90 anni al fine del superamento della solitudine, dell'esclusione sociale e della promozione della cultura, mediante l'attivazione di numerosi corsi, avvalendosi di docenti volontari. Borracci Vittoria dell'Associazione di Promozione Sociale "Casa e Bottega" propone, al fine di favorire l'inclusione lavorativa, la realizzazione di attività artigianali degli antichi mestieri. Cirone Maria referente Soc. Coop. PHOENIX, impegnata nella riabilitazione psichiatrica per l'inclusione socio-lavorativa anche nell'ambito delle dipendenze, sottolinea Ia promozione di attività non solo manuali ma anche di concetto. Infine ravvisa la necessita di continuare a prendersi cura anche dei pazienti stabilizzati, per esempio istituendo Case per Ia Vita. Giuseppe Recchia, referente Sportello Help, che si occupa di progettazione Sociale e Scambi Giovanili Famiglie e Minori, ha evidenziato la programmazione e futura delle attività dell'ente (ad es. Festival del Sud Italia, ...). Pasqua Demarco della Cooperativa Itaca, attiva nel settore dei servizi dell'area famiglia e formazione, propone di rivolgere maggiore attenzione ad aree poco conosciute, come quella dell'adolescenza, destinando risorse ad hoc. Clara Nanna della Coop. Soc. Operamica, che gestisce i servizi per anziani, disabili e CAP, suggerisce una coprogettazione strutturata con le associazioni di volontariato, per aumentare il livello quantitativo e qualitativo dei servizi di prossimità. Giuseppe Moretti, presidente della Coop. Soc. Occupazione e Solidarietà, affidataria dei servizi Assistenza Specialistica Disabili, SA, ADI, CAP dell'Amb. 11 e del Centro Polivalente Minori dell'ASP di Rutigliano, offre Ia propria disponibilità ad accogliere le associazioni di volontariato del territorio nell'erogazione dei servizi offerti. Maffei Francesco referente Coop. Nuovi Sentieri, che si occupa dell'inserimento delle persone diversamente abili con disturbi psichiatrici, ha enfatizzato il successo e l'eccellenza del
11
Progetto Bioorto, che con il tempo è arrivato ad auto sostenersi, inoltre ringrazia il Presidente
dell'Asp per aver messo a disposizione della Coop. 8 ettari di terreno di loro proprietà.Dott. Radogna Presidente dell'ASP Monte dei Poveri di Rutigliano sottolinea la delicatezza dei temi fin qui trattati è compiaciuto della disponibilità delle Associazioni di volontariato di voler intervenire nella difficile realtà sociale, sottolinea la necessità di fare rete con le diverse istituzione presenti sul territorio, si rende disponibile a mettere a disposizione le proprie strutture per favorire l'opera delle associazioni di volontariato e spera di dare un contributo valido alla progettazione del nuovo PSdZ. Blasi Katia referente Associazione Programma e Sviluppo descrive i servizi offerti dall'Associazione quali: servizi socio assistenziali (gestione PUA di Bari), Segretariato Sociale, attuazione di Progetti Borsa lavoro per disabili, ex detenuti e donne in difficoltà per l'inserimento lavorativo, formazione professionale per rivalutare gli antichi mestieri. Evidenzia l'importanza di potenziare il welfare d'accesso per favorire la conoscenza dei servizi presenti sui territorio e attuare una maggiore collaborazione (fare rete) con le aziende per favorire1'inclusione lavorativa. Altieri Pasqua referente ANSPI Mons. Didonna 1'Associazione si occupa dell'integrazione ragazziminori creando laboratori teatrali, di manipolazione ecc. e suggerisce di impiegare più risorse per questo tipo di associazioni. Colella Alessandro rappresentante Radio Onda Attiva evidenzia che la creazione di questo progetto di stazione radio coinvolge sia soggetti normo dotati che persone con disagio psichico favorendone 1'integrazione. De Stefano Giuseppe referente Comunita Frontiera-Citta dei Ragazzi la propria comunità si occupa del Centro Aperto Polivalente per Minori e famigli in stato di disagio. Didonna Adele ASL BA responsabile dell'area socio-sanitaria ravvisa un maggiore coinvolgimento della ASL nella coprogettazione del nuovo PSdZ. Curci Angela referente UEPE sottolinea la necessita di creare più opportunità per i giovani e ragazzi che vogliono entrare nel mercato del lavoro sollecitando le imprese affinchè mettano più posti di lavoro a disposizione. Inoltre puntualizza la necessita di pubblicizzare i risultati dei progetti finanziati. Damato Gaetano referente Soc. Coop. Baby House lamenta la scarsa rappresentanza del Comune di Noicattaro. Desilvio Andrea referente Sindacato SFIDA apprezza tutto ciò che si è fin qui detto ma lamenta la carenza di centri competenti che agevolino le famiglie con disabili gravi. Infine si passa alla nomina di un rappresentante del terzo settore per ogni Comune: per il Comune di Mola si candida e si nomina Recchia Giuseppe referente Sportello ELP; per il Comune di Rutigliano si candida e si nomina Borracci Vittoria APS Casa e Bottega; per il Comune di Noicattaro non si elegge nessun rappresentante a causa mancanza dei rappresentanti del terzo settore che verrà eletto in occasione dei tavoli di coprogettazione. Del che viene redatto il Presente verbale dell'incontro che si conclude alle ore 19,00.
12
Percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore
Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi
PROPONENTE PROPOSTA ACCOLTA RIGETTATA RIELABORATA
Dott. Gaudiuso ASL BA Maggiore integrazione tra ASL e Sociale
x
Assessore ai Servizi Sociali - Angela Redavid
Maggiore coinvolgimento nella realtà locale del Terzo Settore e delle Associazioni di Volontariato attraverso la stipula di Convenzioni
x
APS "Casa e Bottega" - sig.ra Borracci
realizzazione di attività artigianali di antichi mestieri
Referente Cooperativa Sociale "Phoenix" - sig.ra Cirone
Istituzione di Case per la Vita x
Referente Cooperativa Sociale "Itaca" - sig.ra Demarco
Maggiore attenzione agli adolescenti istituendo risorse ad hoc
x
Referente Cooperativa Sociale "Operamica" - sig.ra Menna
Coprogettazione strutturata con le Associazioni di Volontariato per gli Anziani, i Disabili e CAP
x
Referente Cooperativa Sociale "Occupazione e solidarietà" - sig. Moretti
Disponibilità a collaborare con le Associazioni di Volontariato territoriali nell'erogazione dei servizi offerti
x
Presidente dell'ASP "Monte dei Poveri" - dott. Radogna
Disponibile ad offrire gli spazi delle sue strutture alle Associazioni di Volontariato
x
Referente Associazione "Programma e Sviluppo" - sig.ra Blasi
Potenziare il welfare d'accesso x
Massima collaborazione con le aziende per favorire l'inclusione lavorativa
x
Referente ANSPI oratorio "Monsignor Didonna" - sig.ra Altieri
Impegnare risorse per l'integrazione ragazzi - minori
x
Referente UEPE - sig.ra Curci
Creazione di opportunità per giovani e ragazzi per l'ingresso nel mercato del lavoro
x
Pubblicizzare i risultati ottenuti con i Progetti finanziati
x
13
PROGRAMMA PIANO SOCIALE DI ZONA ANNO 2014-2016 E PIANI DI AZIONE E COESIONE ANZIANI E INFANZIA
VERBALE TAVOLO CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA
7-11-2013
In data 7 novembre 2013 alle ore 16,30 presso l’Aula consiliare del Comune di Mola di Bari si è tenuto il TAVOLO DI CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA “Area minori e famiglia” promosso dall’Ambito Territoriale n. 11 finalizzato alla definizione del Piano di Zona 2014-2016 e dei Piani di Azione e Coesione Anziani e Infanzia. Il suddetto Tavolo ha visto la partecipazione di Cooperative Sociali, Associazioni di volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Associazioni di Protezione Civile, Istituzioni Scolastiche, Asl, singoli cittadini,ecc. presenti e non sul territorio dell’Ambito Territoriale. Sono stati invitati:le organizzazioni Sindacali, la ASL, le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato, l’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia. Sono presenti: Il Presidente del Coordinamento Istituzionale – Sindaco di Mola di Bari Il Consigliere delegato ai Servizio Sociali di Mola di Bari L’Assessore ai Servizi Sociali di Rutigliano Il Responsabile dell’Ufficio di Piano Il referente INAIL - Monopoli Il referente CGIL - Bari Il referente ASL - Bari Il referente CISL - Bari Il referente Cooperativa Sociale “Genesi” Il referente della Cooperativa “Occupazione e solidarietà” Il referente della Cooperativa TASHA Il referente del Comune di Noicattaro Il referente del Comune di Mola di Bari Il Responsabile della Cooperativa Sociale “Le Allodole” Il Presidente dell’ASP “Monte dei Poveri” Il Presidente della Cooperativa Sociale “Opera Amica” Il referente della Cooperativa “Phoenix” Il referente del CSM Il Responsabile dell’Ufficio di Piano, Dr. Luigi Caccuri, saluta i presenti ed illustra la rete di servizi garantiti sull’intero territorio , il numero di beneficiari e le risorse utilizzate. In particolare si sofferma su alcuni servizi innovativi e sperimentali ( AIP, bi orto sociale, ecc.) che sono stati realizzati in sintonia e forte collaborazione con la Asl ed il Terzo Settore con il II° Piano di Zona (P.d.Z.) che si concluderà a dicembre 2013. Il Dr. Luigi Caccuri spiega ai presenti la finalità dell’incontro : “raccogliere dal basso proposte , idee progettuali da inserire nel nuovo P.d.Z. sulla base dei bisogni espressi dalla comunità”. Il dott. Caccuri chiede ai presenti di fare proposte da sottoporre all’U.d.P. ed al Coordinamento Istituzionale. Prende la parola l’Assistente Sociale Dott. ssa G. Conenna del Consultorio Familiare di Mola di Bari che, attraverso una sintetica analisi dei bisogni del territorio (preadolescenti ed adolescenti con stili di vita negativi, aumento di coppie separate, padri separati privi di spazi idonei per incontrare i figli, ecc.) , propone la realizzazione di :
14
Laboratori extrascolastici per adolescenti,
Spazi neutri per genitori separati,
Ecc.
L’Assistente sociale G. Conenna illustra i molteplici servizi offerti dal Consultorio Familiare, poco conosciuti dalla cittadinanza nonostante il suddetto servizio è presente sul territorio dalla metà degli anni ’70. Prende la parola il dott. Caccuri che propone al riguardo la creazione di una Carta dei servizi elaborata congiuntamente dall’Ambito e dalla Asl per informare adeguatamente i cittadini di tutti i servizi socio- sanitari presenti sull’intero territorio. Lo stesso, sulla base di quanto esposto dall’Assistente Sociale G. Conenna propone di elaborare il Progetto “Tempi e Spazi”, “Spazi per i giovani”. Il dott. Mola Nicola , rappresentante dell’Associazione Fantarca, illustra ai presenti il servizi o da loro gestito ed avviato da alcuni giorni sul territorio di Noicattaro denominato “Incubatore giovanile”. Lo stesso propone un progetto di educativa di strada per ragazzi di 16 anni: creare attività nei luoghi di incontro dei giovani per poi sensibilizzarli a frequentare l’Incubatore giovanile o altri Centri in cui sono presenti operatori ed animatori che li orientano a fare attività culturali, musicali, ricreative, ecc. alternative all’ozio, all’isolamento, all’uso di droghe, ecc.. Il dott. Caccuri accoglie positivamente la proposta dell’Associazione e riformula la proposta: diverse associazioni locali in rete possono proporre all’Ambito un progetto educativo per ragazzi e giovani. Padre Giuseppe della Comunità Frontiera di Mola di Bari, esprime ai presenti la sua preoccupazione in seguito all’analisi della situazione attuale del popolo dei giovani. Lo stesso riferisce che il territorio di Mola di Bari è compromesso. Mola di Bari presenta una zona di spaccio e minicriminalità che sta minacciando i giovani. Forte è la necessità di creare luoghi di aggregazione per giovani. Spesso si registra la tranquillità dei genitori nel vedere i propri figli frequentare “locali” autogestiti, in quanto ritenuti luoghi in cui i propri figli sono protetti. Purtroppo, in tali locali spesso i giovani assumono comportamenti errati, acquisiscono dipendenze, ecc. P. Giuseppe propone un Tavolo del Sociale esteso alla sicurezza. Bisogna creare una sinergia tra scuola, servizi sociali, forze dell’ordine. Inoltre, riporta ai presenti l’esperienza che si sta vivendo sul territorio di Mola di Bari con la realizzazione del Progetto “Mola città educativa” rivolto a preadolescenti ed adolescenti. Interviene la psicologa del C.F. di Rutigliano, dr.ssa Macrini, che manifesta anch’essa la preoccupazione per i giovani preadolescenti, specialmente per coloro che dopo l’obbligo scolastico tendono ad abbandonare le scuola per dedicarsi alla raccolta del rame da vendere. Ottimale è la creazione di laboratori informatici, laboratori diversificati nel pieno rispetto delle attitudini e capacità dei partecipanti e Gruppi d’ascolto per giovani, oppure promuovere ed organizzare attività sportive che favoriscano l’allontanamento dall’ozio. L’assistente sociale A. Didonna, presente all’incontro in qualità di rappresentante della Asl, rende noto ai presenti che in Noicattaro da alcuni mesi è attivo un’immobile - RSA dove sono allocati il CF , il CSM , l’anagrafe sanitaria e l’ Ufficio Igiene. L’immobile è una struttura dotata di molti spazi che possono essere utilizzati per attività finalizzate. La stessa comunica che la PUA è attiva presso la sede del Distretto in Mola di Bari. Se la PUA fosse punto di accoglienza si farebbe un intervento mirato. Il CSM ha una modalità di intervento più aperta rispetto agli altri servizi della Asl che diversamente tendono a chiudersi. La stessa intende precisare che un’area scoperta dai servizi garantiti dall’Asl in favore dei minori è quella di servizi per minori con disturbi neuropsichiatrici. Invita i presenti a riflettere sull’estensione del fenomeno sul territorio e sulla totale assenza di risposte a genitori disperati. Spesso si assiste tragicamente all’attesa della maggiore età per essere presi in carico dalla psichiatria. Bisogna, invece, intervenire immediatamente sin dai primi sintomi. Il dott. Caccuri espone il “percorso pilota di screening sul deficit di apprendimento” realizzato su Mola di Bari. Aggiunge che spesso le scuole non riescono a gestire queste situazioni e tendono a
15
espellere i minori con problemi di apprendimento per cui si chiede all'ASL e in particolare all’area neuropsichiatria infantile di rafforzare gli interventi. Lo stesso propone, a tal fine, di utilizzare le aree delle scuole come sede di laboratori che potrebbero
essere supportati dai finanziamenti del P.d.Z. e che dovrebbero essere attuati da un'integrazione tra
associazioni, che presiederebbero i laboratori, e scuole (attraverso docenti referenti). Si cercherà poi
di capire se può essere aperto un Tavolo di Coprogettazione con le stesse scuole per poter utilizzare
tali spazi.
Interviene il presidente dell'ASP di Rutigliano dott. Radogna il quale afferma che quello appena detto dal dott. Caccuri è realizzabile dal momento che la Regione ha disposto risorse da destinare alla creazione di spazi per i minori. Egli dice di essere d'accordo con l'ampliamento della PUA dato che gran parte della popolazione non ne usufruisce. L'assistente sociale D. Cinquepalmi del Comune di Noicattaro chiede come mai tutte queste iniziative non siano state attuate sino ad oggi e afferma che probabilmente il problema sono le regole rigide che ingabbiano e le risorse insufficienti che non permettono al terzo settore e alle associazioni di concretizzare le idee. Per risolvere ciò bisogna muoversi nella stessa direzione, fare uno sforzo comune, di rete. Il rappresentante della cooperativa sociale “Opera Amica” propone il tutoraggio per seguire i minori con disturbi di apprendimento ed autistici attraverso una progettazione. Il dott. Caccuri afferma che una parte dei finanziamenti del P.d.Z. può essere destinata alle scuole per poter avviare spazi di espressività giovanile. Interviene Padre Giuseppe che, racconta l'esperienza di una piccola radio locale divenuta poi canale televisivo; propone di attuare un Progetto simile con l’avvio di un canale radio “di ambito” gestito dai ragazzi, negli spazi della sua comunità e in collaborazione con le scuole con eventuale organizzazione di corsi di formazione. Il dott. Caccuri è d'accordo con Padre Giuseppe e ritornando al discorso sulle scuole propone la creazione di un sito web di Ambito e di micro progetti per ogni Comune in cui coivolgere scuole e associazioni giovanili. Secondo la psicologa del C.F., dott. ssa Macrini, bisogna mostrare al pubblico le opere realizzate attraverso i singoli Progetti che l’Ambito attiverà in favore dei giovani. Interviene l'APS “Casa e Bottega” che presenta i laboratori e i progetti realizzati negli ultimi mesi. Il dott. Caccuri introduce l’argomento dei PAC infanzia affermando che i finanziamenti mireranno a investire nella creazione di nuovi Buoni di Conciliazione per nidi e sezioni primavera, oltre che all'avvio dei servizi nido a Noicattaro e a Mola di Bari. Infine, lo stesso, porta a termine il Tavolo di Coprogettazione dando appuntamento ai presenti per il 12-11-2013 per un feedback sulle proposte.
16
Percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore
Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esisti valutativi
PROPONENTE PROPOSTA ACCOLTA RIELABORATA
RESPINTA
Dott. ssa G. Conenna laboratori extrascolastici per
adolescenti;
X
spazi neutri per genitori separati X
Dr. Caccuri creazione di una Carta dei servizi Ambito-Asl;
X
utilizzare le aree delle scuole come sede di laboratori;
X
creare un sito web di ambito e di micro progetti
X
Dr. Mola Nicola progetto di educativa di strada per ragazzi di 16 anni
X
Padre Giuseppe un tavolo del sociale esteso alla sicurezza;
X
continuare il progetto “Mola città educativa”;
X
attuare un Progetto che crei una radio “di ambito” gestita dai ragazzi, negli spazi della sua comunità e in collaborazione con le scuole con eventuale organizzazione di corsi di formazione
X
Dr.ssa Macrini creazione di laboratori informatici, gruppi giovani d’ascolto, creare laboratori diversificati nel pieno rispetto delle attitudini e capacità dei giovani, oppure promuovere ed organizzare attività sportive che favoriscano l’allontanamento dall’ozio
X
A. Didonna utilizzare la struttura RSA per attività finalizzate;
X
Propone di fare della PUA un punto di accoglienza
X
Rappresentante della cooperativa sociale “Opera Amica”
propone il tutoraggio per seguire i minori con disturbi di apprendimento ed autistici attraverso una progettazione
X
Psicologa del cf
mostrare al pubblico le opere fatte nelle scuole
X
17
PROGRAMMA PIANO SOCIALE DI ZONA ANNO 2014-2016 E PIANI DI AZIONE E COESIONE ANZIANI E INFANZIA
VERBALE TAVOLO CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA
7-11-2013
In data 7 novembre 2013 alle ore 18.00 presso l’Aula consiliare del Comune di Mola di Bari si è tenuto il TAVOLO DI CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA “AREA DISABILI E ANZIANI” promosso dall’Ambito Territoriale n. 11 finalizzato alla definizione del Piano di Zona 2014-2016 e dei Piani di Azione e Coesione Anziani e Infanzia. Il suddetto Tavolo ha visto la partecipazione di Cooperative Sociali, Associazioni di volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Associazioni di Protezione Civile, Istituzioni Scolastiche, Asl, singoli cittadini,ecc. presenti e non sul territorio dell’Ambito Territoriale. Sono stati invitati:le organizzazioni Sindacali, la ASL, le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato, l’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia. Sono presenti: Il Presidente del Coordinamento Istituzionale – Sindaco di Mola di Bari Il Consigliere delegato ai Servizio Sociali di Mola di Bari L’Assessore ai Servizi Sociali di Rutigliano Il Responsabile dell’Ufficio di Piano Il referente INAIL - Monopoli Il referente CGIL - Bari Il referente ASL - Bari Il referente CISL - Bari Il referente Cooperativa Sociale “Genesi” Il referente della Cooperativa “Occupazione e solidarietà” Il referente della Cooperativa TASHA Il referente del Comune di Noicattaro Il referente del Comune di Mola di Bari Il Responsabile della Cooperativa Sociale “Le Allodole” Il Presidente dell’ASP “Monte dei Poveri” Il Presidente della Cooperativa Sociale “Opera Amica” Il referente della Cooperativa “Phoenix” Il referente del CSM Il Responsabile dell'Ufficio di Piano, Dott. Luigi Caccuri, saluta i presenti ed illustra la rete di servizi in corso sull’intero territorio e gli investimenti infrastrutturali. In particolare si sofferma su alcuni servizi (specialistica disabili, Case per la vita, AIP, assegni di cura e rette dei centri diurni per disabili) che sono stati realizzati in sintonia e forte collaborazione con la Asl ed il Terzo Settore nella realizzazione del II Piano di Zona (P.d.Z.) che si concluderà a dicembre 2013. Il Dr. Luigi Caccuri spiega ai presenti la finalità dell’incontro: “raccogliere dal basso proposte, idee progettuali da inserire nel nuovo P.d.Z. sulla base dei bisogni espressi dalla comunità”. Il dott. Caccuri chiede ai presenti di fare proposte da sottoporre all’U.d.P. ed al Coordinamento Istituzionale.
18
Per prima interviene l’Ass. Sociale A. Didonna che introduce il problema delle liste d'attesa dei Centri Diurni. Propone l’apertura di Centri Diurni socio-assistenziali per i disabili non gravi (ART. 105) e riservare i Centri Diurni riabilitativi (art. 60) per i casi gravi. Il rappresentante della CGIL introduce l'aumento dei servizi SAD e ADI, attraverso le risorse PAC. Lo stesso afferma che i Comuni devono anticipare il 95% delle risorse a fronte del 5% anticipato dagli stessi PAC. Il dott. Caccuri a fronte di tale preoccupazione evidenziata dal rappresentante CGL afferma che ci sono evoluzioni: si sta pensando di avviare una gara di appalto della durata di 6 mesi, con i fondi del P.d.Z. e poi prorogarla per altri 6 mesi con i fondi PAC. Complessivamente si prevede una spesa di €1.000.000 anziché di €500.000 e di destinare €50.000 alla tele-assistenza e informatizzazione della PUA. L’Ass. Sociale A. Didonna passa poi alla questione UVM affermando che i Comuni con le assistenti sociali sono presenti, alle diverse sedute il servizio funziona regolarmente e che comunque si potrebbero mettere in atto azioni finalizzate al miglioramento. Interviene un rappresentante dell’ASL esponendo il numero di casi ADI in carico al loro servizio (450 utenti). Chiede se l’Ambito riuscirà a garantire la copertura di tutti gli utenti. Il Responsabile dell’Ufficio di piano si augura che l’ASL riesca a garantire, con infermieri, i servizi ADI e SAD per le 30.000 ore previste dal nuovo Appalto con risorse P.d.Z.- PAC Anziani. Annuncia, poi, che a breve saranno pubblicate le Linee Guida sulla domiciliarità e che c’è l’opportunità di usufruire del volontariato per quanto riguarda la compagnia agli anziani perché pensare che tutto sia risolvibile con i servizi comunali non è possibile. In seguito, l’Ass. Sociale A. Didonna solleva un’altra questione: assistenza domiciliare garantita da badanti straniere. Il dott. Caccuri interviene dicendo che effettivamente ci sono molte badanti straniere sul nostro territorio. Inoltre spiega ai presenti l’esistenza del Progetto Provi dando informazioni sulle modalità di accesso. Interviene Clara Nanna del CAP che propone di qualificare professionalmente i familiari del disabile affinché mettano in atto azioni adeguate e in linea con gli interventi garantiti dai servizi offerti dall’Ambito. Il sig. Disilvio replica quanto proposto dalla sig.ra Nanna in quanto sostiene che le famiglie a volte sono più formate degli operatori. Le stesse si dedicano solo al disabile e ricorrono all’ASL o al Comune per ricevere supporti. Il dott. Caccuri in merito a tali riflessioni propone che bisogna fare un progetto individualizzato e su misura finalizzata all’aiuto e alla formazione dei parenti dei pazienti con l’Alzheimer. Mola di Bari sta per aprire uno sportello per famiglie con parenti affetti da Alzheimer. Interviene l’assessore del Comune di Mola che propone un ruolo attivo della Banca del Tempo, considerata la validità della sua azione sul territorio del Comune di Mola. La Cooperativa Phoenix presenta diverse strutture socio-sanitarie sul territorio dell’Ambito. In base alla programmazione afferma che spesso la famiglia non riesce a garantire sostegno al disabile,
19
pertanto in questi casi resta solo il circuito socio assistenziale. La cooperativa Phenix sta provvedendo all’avvio di strutture che rispondono a tale domanda. Sono attive due “Case per la vita” aperte nel 2012. L’Ass. Sociale A. Didonna solleva la questione del circuito psichiatrico dicendo che i Centri Diurni previsti dall’art. 60 non sono ad oggi adeguati. Il dott. Caccuri afferma che nei prossimi mesi si provvederà a dare una risposta al problema dei Centri Diurni mediante l’attivazione di un Centro art. 60 a Mola di Bari ed uno art. 105 a Rutigliano. Il referente del CSM parla delle iniziative messe in atto dal loro servizio quali la “serra biorto” e la serra avviata dall’avviso n°6 della Regione Puglia ritenendo che ci sia una forte necessità di superare lo stigma e di vendere i prodotti derivanti da questi progetti con un marchio riconoscibile sul nostro territorio. Interviene il sig. Disilvio che si augura che gli assegni di cura vengano gestiti in maniera diversa dalle precedenti annualità. Lo stesso manifesta il suo disappunto in merito ai criteri di attribuzione del punteggio definiti dalla Regione Puglia. Il dott. Caccuri porta a termine il Tavolo di Coprogettazione dando appuntamento ai presenti per il 12-11-2013 per un feedback sulle proposte.
20
Percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore
Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esisti valutativi
“Area anziani e disabili”
PROPONENTE PROPOSTA ACCOLTA RIELABORATA RESPINTA
Ass. Sociale Adele
Didonna
propone l'istituzione, da parte dei Comuni, di centri diurni socio-assistenziali
X
Dott. Caccuri avviare una gara di appalto dalla durata di 6 mesi, con i fondi del P.d.Z. e poi prorogarla per altri 6 mesi con i fondi PAC.
X
forme alternative di aiuto come l’assistenza socio-sanitaria o l’integrazione di famiglie e volontari.
X
formare i parenti dei pazienti con l’Alzheimer realizzare un progetto individualizzato e su misura
X
Clara Nanna propone una qualificazione professionale per i familiari del disabile
X
Assessore del Comune di Mola
propone un supporto sociale da parte della Banca del Tempo
X
21
PROGRAMMA PIANO SOCIALE DI ZONA ANNO 2014-2016 E PIANI DI AZIONE E COESIONE ANZIANI E INFANZIA
VERBALE CABINA DI REGIA
11-11-2013
In data 11.11.2013 alle ore 10,00 si riunisce Ia Cabina di regia dell' Ambito n. 11 presso l'Ufficio di Piano del Comune di Mola di Bari. Sono presenti:
- il Coordinatore dell'Ufficio di Piano Dott. Luigi CACCURI -
per la CISL: - Marie Rosiane RICHE - Angelo VURRO - Giovanni DIPINTO - Franco CARAGIULO Per la CGIL: - Antonio SCANNI - Giovanni RUSSO - Vito PASCAZIO - Stefano BIANCO Per la ASL: - il Direttore del Distretto Socio Sanitario n. 11 Dott.ssa Maria T A TEO - La Coordinatrice del Distretto Socio Sanitario n. 11 Dott.ssa Adele DIDONNA Argomenti trattati: 1. Programmazione PSdZ 2014-2016. 2. V arie ed eventuali. Decisioni assunte: Per quanto riguarda il punto 1) "Programmazione PSdZ 2014-2016", il Coordinatore relaziona sulla programmazione del Piano Sociale e del PAC, come da schede allegate, i presenti prendono atto delle schede di ·riparto finanziario ed esprimono parere favorevole chiedendo all' Ambito ed alla ASL di integrare le prestazioni dell' ADI al fine di dare un servizio idoneo agli anziani. In data 21.11.2013 alle ore 10,00 si riunisce per il 2° incontro la Cabina di regia dell' Ambito n. 11 presso l'Ufficio di Piano del Comune di Mola di Bari. Sono presenti: - Il Coordinatore dell'Ufficio di Piano Dott. Luigi CACCURI per la CISL: - Angelo VURRO Perla CGIL: - Antonio SCANNI - Stefano BIANCO
22
Perla UIL: - Milena ZUPA Argomenti trattati: - Protocollo di intesa per l'attuazione e valutazione del PdZ. - varie ed eventuali. Decisioni assunte: II Coordinatore evidenzia che durante Ia coprogettazione sono state presentate dalla ASL proposte per un incremento di ore per l'ADI e dalle parti sociali di attivare uno spazio per gli adolescenti. Pertanto le schede di programmazione tengono conto di queste proposte. Inoltre è stata data lettura del Protocollo di Intesa tra l’Ambito e le OO.SS. che viene approvato e firmato. Del che si è redatto il presente verbale che, previa lettura e conferma, viene sottoscritto come appresso: - Il Coordinatore Dott. Luigi CACCURI - per la CISL Angelo VURRO - per la CGIL Antonio SCANNI - per la UIL Milena ZUPA
23
PROGRAMMA PIANO SOCIALE DI ZONA ANNO 2014-2016 E PIANI DI AZIONE E COESIONE ANZIANI E INFANZIA
VERBALE TAVOLO CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA
13-11-2013
L'anno 2013 il giorno 13 del mese di novembre alle ore 16.30, presso la sala consiliare del Comune di Mola di Bari, si è tenuto il tavolo di co-progettazione Area Inclusione Sociale del piano Sociale di Zona anno 2013-2015 cosi come richiesto dalla Regione Puglia. Sono stati invitati: le organizzazioni Sindacali, la ASL, le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato, le Istituzioni Scolastiche, il UEPE, CGM,USSM,SERT, Sono presenti: Il Presidente del Coordinamento Istituzionale e Sindaco di Mala di Bari, Il Consigliere delegato ai Servizi Sociali del Comune di Mola di Bari Il Responsabile dell'Ufficio di Piano Il referente UEPE di Bari Il referente USSM di Bari, Il referente SERT -- ASL Ba Il referente Cooperativa Sociale Nuovi Sentieri Il referente Soc. Cooperativa Phoenix Il referente APS Radiondattiva Il referente CGIL Mola di Bari II referente CSM 11 ASL BA Il referente dell’Ente di Formazione Professionale "Programma Sviluppo" Il referente APS Casa e Bottega Il referente Coop. Soc. Operamica Il referente Associazione Mondo Frontiera Il referente Sportello ELP Il referente Dipartimento dipendenze patologiche ASL Ba SER T Il referente ASL BA NPIA Apre i lavori 11 Responsabile dell'Ufficio di Piano, Dott. Luigi Caccuri il quale, dopo una breve panoramica dei progetti di inclusione socio lavorativa programmati ed attuati sino ad oggi nell’'ambito n. 11 invita i presenti a formulare le proposte utili alla prossima programmazione. Prende la parola il responsabile di Sportello ELP, Giuseppe Recchia, il quale propone il recupero di antichi mestieri ed antiche botteghe (lavorazione argilla, creta, maestri d'ascia .... ) da effettuare in collaborazione con Radio-Ondattiva. Quest'ultima avrebbe il compito, mediante ulteriori laboratori progetti di inclusione ed utilizzando il web, di diffondere sui territorio la conoscenza dei laboratori di inclusione che si andrebbero a svolgere nei tre Comuni dell' Ambito. Tale progetto di divulgazione inclusione e coinvolgimento potrebbe essere completato anche dalla redazione di un giornale di Ambito a cura di ragazzi con problemi di inadempienza scolastica. Un progetto così strutturato consentirebbe peraltro la piena integrazione tra studenti e utenti; Gennaro Fortunato, responsabile della Cooperativa Operamica, ribadisce l'importanza di un adeguato progetto di reinserimento lavorativo a favore di soggetti ultracinquantenni espulsi dal mondo del lavoro ma disposti ad unirsi in cooperative al fine di tramandare alla nuova generazione e per mezzo di laboratori vecchie arti e mestieri. Nel ribadire l'importanza ed il successo del progetto Bioorto, destinato a favorire l’inclusione socio-lavorativa di pazienti psichiatrici, il dott. Caccuri propone di far confluire i prodotti dell’orto biologico
24
in una filiera ove favorire la "riconoscibilità" del lavoro degli utenti impegnati. Il sig. Franco Maffei, presidente della Cooperativa Nuovi Sentieri, gestore del Progetto Bioorto, riconosce l' importanza di tale aspetto e comunica che mentre ci si impegna a bonificare i terreni dati in gestione dall' ASP di Rutigliano non si trascura Ia commercializzazione del prodotto. Al fine favorire Ia commercializzazione dei prodotti per mezzo di adeguati punti vendita, creare reddito e favorire la fuoriuscita dei soggetti dal circuito assistenziale, la Cooperativa Nuovi Sentieri sta coinvolgendo alcuni esperti in Marketing. Nel mentre la Cooperativa Nuovi Sentieri sta ipotizzando nuove coltivazioni biologiche che consentirebbero il coinvolgimento di ulteriori unita lavorative. Il dottor Caccuri, nel riconoscere le buone prassi sino ad oggi messe in atto dalla Cooperativa Nuovi Sentieri, ribadisce la necessita di completare l'iter della produzione con Ia vendita del prodotto a KM. 0 o, in alternativa con la creazione di gruppi ecosolidali. II responsabile della Società Cooperativa Phoenix, gestore di una comunità terapeutica che tra le tante attività svolte annovera anche quella della coltivazione biologica, auspica una relazione sinergica con la cooperativa Nuovi Sentieri ritenendola utile a diffondere la conoscenza sul territorio dei prodotti prima e conseguentemente dei progetti di inclusione socio-lavorativa. A tale proposito il dott. Marsico, descrive la collaborazione intercorrente tra la cooperativa "Nuovi Sentieri" e Ia Cooperativa “Il Cammino" che egli rappresenta, un esempio di buona prassi utile a dare visibilità al progetto e a commercializzare i prodotti biologici, senza aggravio di spese, anche mediante l’utilizzo di un locale "dedicato". Il dottor Caccuri ritiene che, al fine di creare la completa autonomia progettuale delle imprese impegnate nei percorsi di inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, sarebbe utile creare un sistema di microcredito. La responsabile della APS Mondofrontiera di Rutigliano ritiene indispensabile il potenziamento di servizi a favore della popolazione straniera. A tal fine chiede di creare rete con le realtà locali e potenziare a favore di questa fascia di popolazione un servizio di segretariato ed un servizio legale. A tal proposito il dottor Caccuri ritiene che non possa essere sottovalutato il problema degli alloggi cui la popolazione straniera si imbatte con frequenza. A tal fine, e per incoraggiare la cessione in locazione di immobili esistenti sul territorio, si potrebbe, a suo avviso, creare un fondo di garanzia da utilizzare in caso di insolvenza del Canone di Locazione o, in alternativa stipulare a tal fine una assicurazione. Il dott. Claudio Poggi, sociologo del SERT Ba, ritiene che i progetti di inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati debbano essere personalizzati e che tra i servizi interessati debba intercorrere una costante collaborazione utile a raggiungere l'obiettivo finale del reinserimento definitivo del soggetto svantaggiato. Nell’evidenziare la scarsa attenzione riservata alla popolazione straniera, il dott. Verdoscia dello sportello di mediazione interculturale dell' Ambito n. 11 offre la propria collaborazione alla APS Mondofrontiera. L' Assistente Sociale Iole de Bellis, in rappresentanza del CSM Ba, ribadisce la validità dei progetti di inclusione socio-lavorativa Bioorto e S.O.S., aggiunge però che essi non sono sufficienti a garantre il benessere dei pazienti psichiatrici. Come per gli stranieri occorre, a suo avviso, individuare soluzioni al problema degli alloggi anche peri pazienti psichiatrici e tossicodipendenti. L'Assistente Sociale De Giglio, in rappresentanza del UEPE Bari, propone di promuovere sul territorio una campagna di sensibilizzazione diretta alle aziende perchè, anche grazie agli sgravi fiscali di cui potrebbero beneficiare, siano stimolate ad assumere utenti ex detenuti o comunque soggetti inseriti in un circuito penale. Anche tali soggetti, penò, ribadisce il dott. Caccuri dovrebbero essere inseriti in un percorso personalizzato, attento alle peculiarità di ciascun soggetto e che favorisca il pieno raggiungimento degli obiettivi. Terminata la disquisizione afferente l'area della inclusione socio-lavorativa si passa ad affrontare le tematiche della infanzia ed adolescenza.
25
Il dottor Cesare Porcelli in rappresentanza della ASL BA NPIA nell' evidenziare le scarse segnalazioni gi unte dai comuni di Noicattaro e Rutigliano propone di individuare strumenti utili ad intercettare più casi ed avere cosi un quadro completo delle problematiche dei minori nei tre comuni. sempre secondo il dottor Porcelli a Mola, dove è possibile effettuare un più adeguato monitoraggio delle problematiche adolescenziali se da un lato pare non vi siano problemi psichiatrici di peso, dall'altro si può registrare un incremento di casi di dipendenza da gioco e da strumenti tecnologici. Al fine di ottenere dati epidemiologici ed affrontare la patologia sin dal suo insorgere sarebbe utile la collaborazioni delle istituzioni scolastiche ove, invece, si registrano i maggiori ostacoli. Laboratori e microprogetti da attuarsi nelle scuole consentirebbero di intercettare il disagio prima ancora che si manifesti. Del che viene redatto il presente verbale dell'incontro che si conclude alle ore 19.00.
26
Protocollo d'intesa per l'attuazione e valutazione partecipata
del Piano Sociale di Zona
Tra: Ambito Territoriale n. 11 (Comuni di Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano), rappresentato dal Presidente del Coordinamento Istituzionale, Dott. Stefano DIPERNA e le OO.SS. rappresentate da: - CGIL - Giovanni Russo e Antonio Scanni; - CISL- Marie Rosiane Riche e Angelo Vurro; - UIL - Milena Zupa e Vera Guelfi L'anno 2013 il giorno 21 del mese di novembre, si conviene quanto segue:
Premesso che - il R.Reg. n. 4/2007 ha definito le modalità e gli strumenti per assicurare la partecipazione delle diverse forme organizzate delle società civile alla realizzazione del sistema integrato dei servizi; - che ai sensi delle indicazioni del Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015, approvato con deliberazione di G.R. n. 1534 del 02/08/2013, gli Ambiti territoriali devono dotarsi di un Protocollo d'Intesa con le OO.SS. per l'attuazione e la valutazione del Piano Sociale di Zona; - i Comuni di Mola di Bari, Rutigliano e Noicattaro, in collaborazione con le OO.SS., intendono mettere a punto un sistema partecipato di monitoraggio e di valutazione del Piano Sociale che, attraverso una tempestiva raccolta dati sullo stato di avanzamento dei progetti e sulle eventuali difficoltà riscontrate, consenta la formulazione tempestiva di un giudizio sui risultati conseguiti e sulle prospettive da sviluppare; Tutto quanto premesso 1' Ambito territoriale n.11 e le OO.SS. come sopra rappresentate stipulano il presente protocollo d'intesa:
Art. 1- Obiettivi di serviZio Piano Sociale di Zona Anno 2014 Le OO.SS. convengono che gli obiettivi di servizio regionali sono tutti previsti dalla programmazione dell' Ambito per il 2014, con particolare riferimento ai PAC Anziani e Infanzia.
Art. 2 - attività di monitoraggio
Le parti concordano di svolgere un monitoraggio delle attività previste nel Piano Sociale di Zona e nel PAC. Detta attività consisterà nell'esame sistematico e continuo dello stato di avanzamento dei progetti/servizi/interventi svolto durante la loro attuazione attraverso la raccolta e l'analisi di dati e di informazioni e la predisposizione di report periodici. A tal fine sono previsti incontri della Cabina di Regia, istituita dalla concertazione d' Ambito, con periodicità almeno trimestrale.
Art. 3 - attività di valutazione Il processo di valutazione del Piano si articolerà in due fasi, ossia in itinere ed ex post. a. La valutazione in itinere - seguirà la realizzazione delle azioni previste dal Piano, registrando lo sviluppo dei progetti attraverso la rilevazione di indicatori e di informazioni utili a cogliere, in particolare, gli scostamenti tra attività previste ed i risultati attesi, lo sviluppo armonico del territorio, le attività realizzate ed i risultati conseguiti, i fattori intervenuti nel determinare tali risultati, gli elementi di successo e quelli di difficoltà. L' obiettivo di tale valutazione è quello di apportare alla
27
progettualità del Piano le integrazioni e correzioni, ritenute opportune in base ai risultati emersi. La scansione temporale di questa fase prevede momenti di restituzione almeno semestrali; annualmente, inoltre, verranno garantite iniziative di restituzione dei risultati della valutazione estese a tutti i rappresentanti delle comunità interessate, attraverso la relazione sociale d' Ambito; b. valutazione ex post - ossia al termine dei progetti e a conclusione del Piano, la valutazione si esprimerà sull'efficacia delle azioni realizzate rispetto agli obiettivi previsti, sull'impatto ed i cambiamenti delle stesse introdotti, sulla loro eventuale riproducibilità e sulla loro efficienza. L'obiettivo di tale valutazione è quello di produrre elementi utili alla riprogettazione del Piano al termine di ogni anno e del triennio.
Art. 4 - pubblicità dei dati Le parti si impegnano, altresì, affinchè i risultati del processo di monitoraggio e valutazione siano resi pubblici e trasparenti. Presidente Ambito Territoriale n. 11- Stefano Diperna CGIL -Antonio Scanni CISL -Angelo Vurro UIL- Milena Zupa
28
PROGRAMMA PIANO SOCIALE DI ZONA ANNO 2014-2016 E PIANI DI AZIONE E COESIONE ANZIANI E INFANZIA
VERBALE TAVOLO CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA
7-1-2014
L'anno 2013 il giorno 07 del mese di Gennaio alle ore 15.30, presso Ia sala Consiliare del Comune di Mola di Bari, si è tenuto i l Tavolo di Concertazione per concertare la Programmazione del Piano Sociale di Zona anno 2013 cosi come richiesto dalla Regione Puglia. Sono stati invitati: le organizzazioni Sindacali, Ia ASL, le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato, le Istituzioni Scolastiche, i l UEPE, CGM, USSM SERT, l’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia.
Sono presenti:
II Presidente del Coordinamento Istituzionale - Sindaco di Mola di Bari
II Consigliere delegato ai Servizi Sociali di Mola di Bari
L'Assessore ai Servizi Sociali di Rutigliano
II Responsabile dell'Ufficio di Piano
II referente UEPE - Bari
II referente USMM Bari
II referente del SERT- ASL Bari
I referenti INAIL - Monopoli
II Dirigente del I Circolo Didattico Montessori di Mola di Bari II Referente del II Circolo Didattico S. Giuseppe di Mola di Bari
II referente dell’Istituto Comprensivo "Gramsci-Pende" Noicattaro
II referente dell'Istituto Secondario di I Grado "Alighieri-Tanzi" di Mola di Bari
II referente dell'Istituto Comprensivo ''Pascoli-Parchitello" Noicattaro
II referente CGIL- Bari
II referente CISL -Bari
II referente dell'Associazione "'L'Abbraccio di Noicattaro"
29
II referente Cooperativa Sociale "Genesi"
II referente dell'Associazione "II Prato
Fiorito" II referente della Cooperativa "II
Cammino"
II referente della Cooperativa "lncontriamoci"
II referente dell'Associazione di Promozione Sociale "Laboratorio di Archimede"
I referenti della "Cooperativa Occupazione e solidarietà"
II referente della Cooperativa
TASHA II Referente dell' lstituto
Sant'Agostino II referente del
Comune di Noicattaro
Le referenti del Comune di Mota di Bari
II responsabile della Cooperativa Sociale "Le Allodole"
Apre i lavori il Sindaco che da i l benvenuto ai presenti e cede Ia parola al Responsabile dell'Ufficio di Piano il quale, facendo riferimento a quanto riportato nella Relazione Sociale trasmessa alla Regione Puglia, illustra i risultati raggiunti con Ia realizzazione degli interventi e servizi previsti dal Piano Sociale di Zona nel Triennio 2010- 2012 e contestualmente illustra Ia programmazione dei Servizi con il relativo Piano Finanziario per l ’ a n n o 2013 per un ammontare complessivo pari a € 1.178.000,00.
A nome delle Organizzazioni Sindacali Interviene il rappresentante CISL, sig. Vurro che nel riconoscere l'efficacia dei servizi sino ad oggi programmati, condivide l'impostazione data alla programmazione 2013 e sottolinea l'importanza del potenziamento della domiciliarietà; tanto, anche in considerazione del notevole aumento di domanda proveniente dalla popolazione dell'Ambito. Oltre ai Servizi di Assistenza Domiciliare, il sig. Vurro ritiene fondamentale l'incremento dei Servizi di inclusione sociale e lavorativa. A tale proposito il Responsabile dell'Ufficio di Piano precisa che, oltre ad un aumento dei finanziamenti destinati a tale area, presto, grazie ad una Convenzione stipulata tra Ia ASP di Rutigliano, Ia Cooperativa Nuovi Sentieri, con l'appoggio dell'Ambito n. 11, ci potranno essere nuovi inserimenti lavorativi di persone svantaggiate.
Prende la parola la rappresentante dell'Organizzazione Sindacale CGIL sig.ra
30
Annetta Francabandiera che, nel richiedere che le Organizzazioni Sindacali siano ascoltate in separata sede rispetto alla contrattazione del Piano Sociale di Zona, sottolinea l'importanza della sinergia intercorrente tra l’area Sociale e quella Sanitaria. Ritiene indispensabile che vi sia una forte rete volta ad ottimizzare gli interventi in termini di efficacia ed efficienza, soprattutto per quanto attiene gli interventi di Assistenza Domiciliare.
31
.. -------
Rispetto ai Servizi Domiciliari attivati sui territorio dell'Ambito in favore delle persone anziane, Ia Coordinatrice Dottoressa Ann am aria Gisonda, nel prendere atto della copertura economica del Servizio per tutto il 2013, conferma che oltre all'incremento orario di recente attuato, dato i l vistoso aumento della domanda di Assistenza Domiciliare Anziani, giunta dopo Ia pubblicazione del Bando, sarebbe indispensabile un ulteriore aumento di ore. La Coordinatrice evidenzia altresì la necessita di prevedere una figura di animatore anche a domicilio. Ulteriore interesse Ia Cooperativa sta dimostrando verso la problematica alzheimer. Interviene il Presidente della Cooperativa Occupazione e Solidarietà, dott. Giuseppe Moretti che evidenzia come, grazie ai finanziamenti per la Formazione Professionale previsti dalla Regione Puglia, tutti gli operatori attualmente in Servizio presso l’ADI, hanno conseguito il titolo di OSS. Prende Ia parola Ia responsabile dell'Associazione Prato Fiorito di Rutigliano che chiede di essere informata rispetto ai Servizi in favore della disabilita, soprattutto evidenziando che nel proprio Comune, nonostante Ia presenza dell'Associazione e gli interventi garantiti dall'Amministrazione, molti interventi diversificati per fasce di età restano ancora da fare sia a favore dei disabili stessi che a favore delle loro famiglie.
Il dott. Caccuri riscontra dicendo che sui territorio di Mola è stato completato un Centro Socio Riabilitativo in favore dei disabili che potrà accogliere le richieste provenienti dall'Ambito. Attualmente si sta procedendo con le procedure di affidamento. Nel mentre, con i Fondi del Piano Sociale di Zona si sta integrando Ia retta per l'inserimento nei Centri Diurni in favore di n. 22 disabili.
Interviene Ia Dirigente Scolastica Dott.ssa Giannini dell'Istituto Comprensivo Gramsci-Pende di Noicattaro che, nell'appezzare il lavoro effettuato dall'Ambito, chiede che, eventuali economici siano destinate all'accompagnamento, a fini diagnostici, di minori affetti da patologie non riconosciute dal sistema sanitario. Intervene il Dott. Maffei, Presidente della Cooperativa Nuovi Sentieri i l quale descrive il progetto del Bioorto che sta gestendo da alcuni anni con ottimi risultati di inclusione sociale; in particolare, alcuni soggetti con invalidità civile hanno rinunciato a parte della Pensione pur di lavorare qualche ora in più nel BIOORTO. Interviene Ia dottoressa De Giglio, funzionario S.S UEPE Bari che chiede il coinvolgimento nella fase di progettazione dell’Inclusione Lavorativa. Interviene il Sig. Marsico della Cooperativa il Cammino che sollecita la continuità nei progetti di inclusione come strumento di emancipazione sociale. Interviene Ia dottoressa Resta, Assistente Sociale INAIL che propone interventi più strutturati per i disabili, invalidi per infortunio. Del che viene redatto il Presente verbale dell'incontro che si conclude alle ore 18.00. L. C. S.
32
Percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore
Prospetto di sintesi delle proposte raccolte e degli esisti valutativi
PROPONENTE PROPOSTA ACCOLTA RIGETTATA RIELABORATA
Referente Sportello ELP - sig. Recchia
Realizzazione di attività artigianali di antichi mestieri
x
Responsabile Ufficio di Piano - dott. Caccuri
Confluire i prodotti dell'Orto Biologico in una filiera
x
Necessità di completare l'iter della produzione con la vendita dei prodotti a Km 0 in alternativa creazione di gruppi ecosolidali
x
Creazioni di sistemi di microcredito x
Responsabile APS "Mondofrontiera"
Potenziare i Servizi per la popolazione straniera
x
Responsabile Ufficio di Piano - dott. Caccuri
Creare un Fondo di garanzia da utilizzare in caso di insolvenza del canone di locuzione
x
Sociologo del SERT Ba - dott. Poggi
Personalizzare i Progetti di Inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati
x
Costante collaborazione tra i servizi interessati per raggiongere l'obiettivo di reinserimento definitivo
x
Dott. Verdoscia Offre la sua collaborazione all'APS "Mondofrontiera"
x
Rappresentante CSM Ba - dott.ssa De Bellis
Individuare soluzioni per il probelma degli alloggi per pazienti psichiatrici e tossicodipendenti
x
Rappresentante UEPE Ba - dott. De Giglio
Campagne di sensibilizzazione diretta alle aziende affinchè siano stimolate ad assumere utenti del settore penale
x
Rappresentante ASL BA NPIA - dott. Porcelli
Individuare strumenti utili per intercettare più casi ed avere un quadro completo delle problematiche dei minori
x
33
Elenco dei patti di partecipazione sottoscritti Ambito n. 11
Associazione/Cooperativa sociale/altre organizzazioni sociali Tavolo tematico Data
“Nuovi Sentieri” (Bari) Inclusione socio-lavorativa 7.11.2013
“Radio Ondattiva” (Rutigliano) Inclusione socio-lavorativa 7.11.2013
“APS Casa e Bottega” (Rutigliano) Inclusione socio-lavorativa 7.11.2013
“Mondofrontiera” (Mola di Bari) Inclusione socio-lavorativa 7.11.2013
ENPAC “Sportello Elp” (Mola di Bari) Inclusione Socio lavorativa 7.11.2013
Neuropsichiatria (Triggiano) Disabili 7.11.2013
“Occupazione e Solidarietà” (Bari) Disabili - Minori 7.11.2013
“L’Abbraccio” (Noicattaro) Minori 7.11.2013
“Consorzio Promosud” (Rutigliano) Disabili - Anziani 7.11.2013
“Baby House” (Noicattaro) Minori 7.11.2013
Parrocchia Santissima Trinità (Mola di Bari) Minori – Famiglia 7.11.2013
ASP Monte dei Poveri (Rutigliano) Minori – Famiglia 7.11.2013
Scuola Secondaria di II Grado “Alighieri-Tanzi” (Mola di Bari) Minori 7.11.2013
“L’Abbraccio dei piccoli” (Noicattaro) Minori 7.11.2013
“Itaca” (Conversano) Minori – Famiglia - Disabili 7.11.2013
Confcooperativa (Bari) Minori – Anziani 7.11.2013
“Fantarca” (Bari) Minori 7.11.2013
“Insieme” (Mola di Bari) Disabili 7.11.2013
“Programma e Sviluppo” (Taranto) Inclusione socio-lavorativa 7.11.2013
34
CAPITOLO I
ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO E DEL SISTEMA DI OFFERTA DEI SERVIZI
1.1 Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale
L’Ambito Distrettuale n.11 copre un territorio che si estende su una superficie di 145,2 kmq e risulta composto dai Comuni di Mola di Bari (50,8 Kmq), Noicattaro (41,2 Kmq) e Rutigliano (53,2 Kmq). La popolazione dell’Ambito negli ultimi sette anni 2006-2012 è cresciuta del 3,71 %. La crescita demografica è dovuta principalmente agli incrementi di popolazione registratisi nel Comune di Noicattaro (+4,02 %) ed in quello di Comune di Mola di Bari (+3,77); a seguire nel Comune di Rutigliano (2,81 %). Il Comune di Mola di Bari risulta essere quello maggiormente popolato, con 26.256 residenti . La densità demografica è prevalente nel Comune di Noicattaro (630,24 ab/kmq) con una popolazione complessiva di 25.966 unità. Nel Comune di Mola di Bari la densità è 516,85 abitanti per Kmq. Ed infine Rutigliano, con 18467 residenti ed una densità demografica di 347,83 abitanti per Kmq. Tav. 1.1 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
Popolazione residente
31/12/06 31/12/12 INCREMENTO
Mola di Bari 25264 26256 +3,78 %
Noicattaro 24923 25966 +4,02 %
Rutigliano 17948 18467 +2,81 %
Ambito 68135 70689 +3,61 %
Grafico 1.1 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 al 2006 e al 2012)
35
Tav. 1.2 Densità della popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
Densità
kmq 31/12/2006 31/12/2012
Mola di Bari 50,8 497,32ab/kmq 516,85 ab/kmq
Noicattaro 41,2 604,93 ab/kmq 630,24 ab/kmq
Rutigliano 53,2 337,37 ab/kmq 347,83 ab/kmq
Ambito 145,2 469,25 ab/kmq 486,83 ab/kmq
La densità di popolazione nell’Ambito al 31.12.2012 è pari a 486,83 ab/Kmq. Grafico 1.2 Densità della popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
Tav. 1.3 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 distinta per donne/uomini (al 2006 e al 2012)
uomini donne Uomini % Donne %
2006 2012 2006 2012 2006 2012 2006 2012
Mola di Bari 12487 12930 12777 13326 49,00 51,18 51,00 48,82
Noicattaro 12435 12962 12488 13004 49,89 50,01 50,11 49,99
Rutigliano 8884 9151 9064 0316 49,50 50,99 50,50 49,01
Ambito
33806
35043
34329
35646
49,62
49,57
50,38
50,43
36
Nel periodo 2006-2012 la distribuzione per donne/uomini conferma la prevalenza numerica del sesso
femminile. Dalla lettura della tav. 1.3 si evidenzia come la percentuale di donne e uomini è rimasta invariata
nel periodo 2006 e 2012 confermando il 50,43% per le donne ed il 49,57% per gli uomini.
Grafico 1.3 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 distinta per sesso (al 2006 e al 2012)
Dall’elaborazione dei dati relativi alla distribuzione della popolazione dell’intero Ambito per classi di età e dal loro confronto con quelli rilevati al 31/12/2006, emergono significativi decrementi nelle fasce più giovani, in particolare in quella 0-5 anni (-7,00%) con – 280 unità. Un ulteriore decremento si registra nelle fasce più giovani , in particolare in quella 15-17 anni (- 11,46%). L'incremento, pertanto, è rilevabile da 30 anni in poi sino a raggiungere il 24,96% nella fascia degli ultrasettantacinquenni. Tav. 1.4 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 distinta per classi d’età con incremento e decremento ( al 2006 e al 2012)
Classi d’età
0-5 6-10 11-14 15-17 18-29 30-64 65-74 75 5 oltre Totale
Mola di Bari 1328 1219 1002 795 3528 13215 2694 2475 26256
Noicattaro 1462 1418 1222 935 4101 12929 2105 1794 25966
Rutigliano 927 925 760 587 2878 9105 1644 1641 18467
2012 Ambito 3717 3562 2984 2317 10507 35249 6443 5910 70689
2006 Ambito 3997 3724 3105 2617 10830 33623 5804 4435 68135
incr/decr
-7,00%
-4,35%
-3,90%
-11,46%
2,98%
+4,61%
+9,92%
+24,96%
+ 3,61%
37
Grafico 1.4 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 distinta per classi di età
Confrontando la popolazione dell’Ambito appartenente alla classe d’età 0-5 anni, relativamente al periodo 31-12-2006 \ 31-12-2012, si attesta un decremento pari al -0,61%, rispetto al valore percentuale al 31-12-2006 registrato per l’Ambito (5,87%). Tale più bassa incidenza, nel rilevare una più modesta natalità, evidenzia la necessità di potenziare i servizi e gli interventi indirizzati alla primissima infanzia e di sostegno al reddito familiare, nell’intento di riavviare le dinamiche demografiche. Risalta invece l’incidenza in termini percentuali della popolazione dell’Ambito “75 e oltre” sul totale dei residenti al 31-12-2012 pari al 1,85 % in aumento rispetto al valore percentuale al 31-12-2006 (6,51%). Tale classe d’età è quella che ha riportato il maggior aumento nel periodo individuato. Tav. 1.5 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 distinta per classi d’età, valori in percentuali ( al 2006 e al 2012)
0-5 anni
6-10 anni
11-14 anni
15-17 anni
18-29 anni
30-64 anni
65-74 Anni
75 e oltre
Mola di Bari 5,06% 4,64% 3,82% 3,02% 13,44% 50,33% 10,26% 9,43%
Noicattaro 5,63% 5,46% 4,71% 3,60% 15,79% 49,79% 8,11% 6,91%
Rutigliano 5,02% 5,01% 4,11% 3,18% 15,58% 49,30% 8,90% 8,90%
2012 Ambito
5,26%
5,04%
4,22%
3,28%
14,86%
49,86%
9,11%
8,36%
2006 Ambito
5,87%
5,46%
4,56%
3,84%
15,89%
49,35%
8,52%
6,51%
La popolazione minorile 0-17 anni incide per il 17,80% sulla popolazione di Ambito. L'incidenza d'Ambito è comunque in flessione rispetto al valore percentuale rilevato al 31/12/2006 pari al 19,73%. Il Comune di Noicattaro che al 31-12-2006 spicca con incidenza pari al 19,73% registra al 31-12-2012 una incidenza in diminuzione pari al 19,36%. Confrontando i dati al 31-12-2012 con quelli al 31-12-2008, raccolti per l’elaborazione del 2° PdZ, è possibile evidenziare come per due Comuni dell’Ambito (Noicattaro e Rutigliano) la popolazione 0-5 è diminuita (per il Comune di Noicattaro la fascia 0-5 è passata da 1577 ab. – anno 2008- a 1462 ab. - anno 2012 e per il comune
38
di Rutigliano la fascia d’età 0-5 ha avuto una notevole diminuzione); mentre per il comune di Comune di Mola di Bari la fascia 0-5 è passata da 1169 ab. –anno 2008- a 1328 ab.- anno 2012. La tabella n. 1.6 evidenzia infatti per l’intero Ambito un decremento della popolazione minorile nel 2012 e precisamente – 1,93% (– 863 unità) rispetto al 2006. L’unico Comune dell’Ambito che registra un aumento della popolazione minorile ( 0-17) è il Comune di Mola di Bari che negli anni registra sempre un lieve aumento in questa fascia d’età. Tav. 1.6 Popolazione minorile residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 ed incidenza su popolazione residente(al 2006 e al 2012)
Popolazione minorile
0-17 anni
Incidenza su popolazione residente
Mola di Bari 4344 16,54%
Noicattaro 5037 19,40%
Rutigliano 3199 17,32%
2012 Ambito 12580 17,80%
2006 Ambito 13443 19,73%
incr/decr -863 -1,93%
Grafico 1.6 Popolazione minorile residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
39
Tav. 1.7 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 distinta per bambini ed adolescenti con incremento e decremento ( al 2006 e al 2012)
Classi d’età
0- 10 11- 17 Popolazione Totale
Mola Bari 2547 1797 26256
Noicattaro 2880 2157 25966
Rutigliano 1852 1347 18467
Ambito 2012 7279 5301 70689
Ambito 2006 7569 5602 68135
incr/decr - 3,83% -5,37% + 3,61%
La tabella sopra riportata evidenzia maggiormente i bambini ed adolescenti presenti distintamente nei tre Comuni e conferma ulteriormente, nonostante dal 2006 al 2012 c’è un decremento, l’elevata presenza di queste fasce d’età nel Comune di Noicattaro, nonostante in quest’ultimo Comune nel 2012 si è manifestata una diminuzione della popolazione minorile.
Mutamenti altrettanto interessanti ed ancora più rilevanti per la programmazione dei servizi del prossimo triennio interessano le classi di età della popolazione anziana (65 e oltre). Quest'ultima, pari al 17,47 % sul totale, presenta un incremento, a conferma della tendenza ad un invecchiamento della popolazione. Tra i Comuni dell'Ambito, Noicattaro sembra incrementare il processo di invecchiamento; l’incidenza degli anziani sul totale della popolazione è passata dal 12,69% del 2006 al 15,01% del 2012; Mola di Bari vede, sia pur lievemente aumentare, la popolazione anziana passando da 19,05% del 2006 al 19,69 % nel 2012. Nel Comune di Rutigliano si registra una diminuzione della popolazione anziana; l’incidenza registrata è :17,79% nel 2012 e 18,06% nel 2006. Il processo di invecchiamento, in altri termini, sembra interessare l’Ambito, anche se non in maniera omogenea, e non potrà non influire in modo decisivo sulla mappa dei servizi ed interventi dei prossimi anni. L’incidenza della popolazione anziana 65 anni e oltre sulla popolazione residente dell’intero ambito, evidenzia un incremento (+ 17,11% ) relativamente al periodo 31-12-2006 \ 31-12- 2012. Tav. 1.8 Popolazione anziana nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 ed incidenza su popolazione residente (al 2006 e al 2012)
Popolazione anziana 65 e oltre Incidenza su popolazione residente
Anno 2012 Anno 2006
Mola di Bari 5169 19,69% 19,05%
Noicattaro 3899 15,02% 12,69%
Rutigliano 3285 17,79% 18,06%
2012 Ambito 12353 17,48%
2006 Ambito 10239 15,52%
incr/decr + 2114 +17,11%
40
Grafico 1.8 Popolazione anziana nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 al 2012
Grafico 1.8.1 Popolazione anziana nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
Tav. 1.9 Popolazione anziana nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 ed incidenza su popolazione residente e su popolazione anziana (al 2006 e al 2012)
75 e oltre
Su popolazione anziana
Su popolazione residente
Mola di Bari 2475 47,88% 9,43%
Noicattaro 1794 46,01% 6,91%
Rutigliano 1641 49,95% 8,89%
2012 Ambito 5910 47,84% 8,36%
2006 Ambito 4435 43,31% 6,51%
incr/decr
+1475
12353
10239
0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000
Popolazione anziana 65 e oltre
2012 Ambito 2006 Ambito
41
Grafico 1.9 Incidenza della popolazione anziana dell’Ambito Territoriale n. 11 sulla popolazione residente (al 2006 e al 2012)
All’interno della popolazione anziana, un ulteriore fenomeno si va delineando: la crescita percentuale degli anziani over 75 e oltre anni di età rispetto alla popolazione anziana nel suo complesso, infatti il valore registrato è pari al 47,84% (anno 2012), superiore a quello del 2006 che era del 43,31%. I dati appena esposti confermano il progressivo invecchiamento della popolazione poiché nell’anno 2006 la popolazione anziana di 75 anni e oltre era di 4435, pari al 6,51% sulla popolazione residente nei tre comuni; diversamente la popolazione anziana over 75 di ambito presente nell’anno 2012 è di 5910 unità (8,36% di incidenza sulla popolazione di ambito). L’incremento registrato nei tre Comuni, periodo 2006-2012, è + 1475 unità. Tale dinamica demografica nei prossimi anni caratterizzerà l’offerta dei servizi; infatti, con l’ingresso di un numero crescente di cittadini nelle classi di età più alte, aumenta il rischio di esposizione a patologie invalidanti, alla solitudine, all’abbandono e, di conseguenza, si estende il bisogno di cura e protezione. La tav. 1.9 evidenzia come l’incidenza della popolazione anziana dell’ambito territoriale n. 11 sulla popolazione residente (al 2006 e al 2012) è passato dal 43,31 del 2006 al 47,84 del 2012. Si registra una notevole accelerazione verso l’invecchiamento riveniente dalla congiuntura di due fenomeni : nel periodo in esame diminuiscono i giovani ed aumentano gli anziani in misura doppia. Tav. 1.10 Indice di vecchiaia Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012).
Indice di vecchiaia
>64 / (0-14)
Mola di Bari 145,65%
Noicattaro 95,05%
Rutigliano 125,76%
2012 Ambito
120,36%
2006 Ambito
98,92%
La tav. 1.10 relativa all’indice di vecchiaia rileva valori percentuali superiori nel Comune di Mola di Bari con il 145,65% rispetto agli altri comuni. Il valore percentuale superiore a 100 indica una maggiore presenza di individui anziani rispetto ai giovani. Risalta l’indice del comune di Noicattaro con il 95,05%. Nell’anno 2012 l’indice di vecchiaia della popolazione dell’ambito è 120,36%; nel 2006 era 98,92%. Appare utile riportare anche l’indice di dipendenza strutturale
42
(vedi tav. 1.11), un indicatore di rilevanza economica e sociale che rappresenta il numero di individui non autonomi per ragioni demografiche (età<=14 e età>=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (età 15-64). Tav. 1.11 Indice di dipendenza strutturale nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
Indice di dipendenza strutturale
[(0-14) + >65]/(15-64)
Mola di Bari 49,70%
Noicattaro 44,54%
Rutigliano 46,91%
2012 Ambito
47,04%
2006 Ambito
45,38%
La tav. 1.11 evidenzia nell’anno 2012 un indice di dipendenza strutturale nei comuni dell’ambito del 47,04% superiore rispetto al 2006 (45,38%). Tav. 1.12 Indice di dipendenza giovanile nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
Indice di dipendenza giovanile
(0-14) / (15-64)
Mola di Bari
20,24%
Noicattaro
22,83%
Rutigliano
20,78%
2012 Ambito
21,35%
2006 Ambito
22,81%
Dai dati riportati nella Tav. 1.12 risulta inoltre un indice di dipendenza giovanile, ovvero inoltre un indice di dipendenza giovanile in età non lavorativa (0-14anni) e quella in età attiva e quindi potenzialmente indipendente (15-64 anni) per il 2012 è in flessione rispetto al 2006, passando dal 22,81% al 21,35%. Un’attenzione particolare meritano le modificazioni che ha subito la popolazione straniera immigrata nel corso degli ultimi anni. I dati aggiornati al 31.12.2012 registrano un incremento sulla popolazione straniera immigrata al 2006 pari al + 43,12% (+ 962 unità), seppure con notevoli differenze tra i tre Comuni dell’Ambito, così come evidenzia la tav. 1.12 Rutigliano è il Comune che ha registrato un minore aumento rispetto agli altri
43
comuni dell’Ambito, nel periodo 2006-2012, passando da 504 a 876 unità con una percentuale del 42,46. Noicattaro presenta un incremento del + 44,24% (da 508 a 911 stranieri residenti) e Mola di Bari con il +42,12% (da 257 a 444 stranieri residenti). Il Comune dell’Ambito con maggiore popolazione straniera è il comune di Noicattaro. Non va ignorato l’elevato incremento registrato nel Comune di Mola di Bari anche se, percentualmente, è Rutigliano ad essere il Comune con maggiore popolazione immigrata. Tav. 1.13 La popolazione straniera immigrata nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
2012 2006 Incremento
(variazione relativa percentuale)
Mola di Bari 444 257 +42,12%
Noicattaro 911 508 +44,24%
Rutigliano 876 504 +42,46%
Totale 2231 1269
inc\ dec. +43,12% ( + 962 unità)
Grafico 1.13 la popolazione straniera immigrata nei comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012)
La popolazione minorile straniera immigrata dell’intero Ambito è 523 unità alla data del 31-12-2012 (+43,78 % rispetto al 31-12-2006) ciò si evince meglio nella seguente Tav.1.14 Tav. 1.14 Incremento popolazione minorile straniera immigrata nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2006 e al 2012).
2006 2012 Incremento
(variazione relativa percentuale)
Mola di Bari 74 84 +11,90.%
Noicattaro 180 221 +18,55%
Rutigliano 197 218 +9,63%
Ambito
294
523
+43,78%
44
Nell’anno 2012 si evidenzia una leggera prevalenza di popolazione straniera femminile (50,79%), così come si osserva nella Tav. 1.15, in particolare la presenza femminile è elevata per la popolazione di nazionalità albanese e rumena; ciò è da ascriversi sia ai ricongiungimenti familiari, sia al fenomeno delle badanti, “esploso” negli ultimi anni. L’esistenza degli immigrati stranieri, la comparsa delle seconde generazioni, così come la loro presenza nelle scuole, costituisce una realtà inedita per molti comuni del Mezzogiorno ed apre ad una riflessione, per i soggetti della politica, del mondo della scuola e della sanità locale, destinati ad operare in una società sempre più complessa ed interetnica. Tav. 1.15 Distribuzione per sesso della popolazione straniera nei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 ( al 2010).
Totale M F %m %f
Popolazione straniera residente al
31 Dicembre 2012
2219 1092 1127 49,21% 50,79%
La presenza più significativa sul territorio riguarda la comunità di nazionalità albanese maggiormente presente nei comuni di Rutigliano e Noicattaro, cosi come si può osservare dalla tav. 1.16. Tav. 1.16 Popolazione straniera distinta per i Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 (al 2012)
45
totale Mola di Bari Noicattaro Rutigliano
Belgio 1 1 0 0
Bulgaria 38 7 20 11
Ceca, Repubblica 2 0 2 0
Francia 1 0 1 0
Germania 25 11 13 1
Grecia 5 4 0 1
Irlanda 2 1 1 0
Lettonia 3 3 0 0
Lituania 3 2 1 0
Paesi bassi 1 0 1 0
Polonia 39 5 5 29
Portogallo 1 0 0 1
Regno Unito 9 3 4 2
Romania 217 66 66 85
Slovacchia 1 1 0 0
Spagna 4 0 2 2
Albania 1335 146 560 629
Bielorussia 6 1 4 1
Macedonia, rep. Di 14 0 13 1
Moldova 34 3 0 31
Russa, Federazione 10 5 5 0
Serbia 1 1 0 0
Slovacchia 1 1 0 0
Federazione russa 10 5 5 0
Moldova 35 3 0 31
Serbia 1 1 0 0
Ucraina 12 2 5 5
Camerun 2 0 2 0
Congo 2 0 1 1
Egitto 17 0 17 0
Etiopia 2 1 1 0
Ghana 1 1 0 0
46
Analizzando la composizione delle famiglie si osserva che rispetto al 2006 nel 2012 l’incremento del numero complessivo delle famiglie è stato pari al + 4,54%, pari a + 1158 famiglie.
Kenya 2 1 1 0
Madagascar 2 1 1 0
Marocco 59 28 10 21
Mauritius 45 0 41 4
Nigeria 9 4 5 0
Senegal 4 2 2 0
Seychelles 1 0 1 0
Somalia 1 0 1 0
Sudafrica 1 1 0 0
Tunisia 63 38 14 11
Argentina 4 1 1 2
Brasile 9 2 4 3
Canada 1 1 2 0
Egitto 17 0 17 0
Niger 0 0 0 0
Canada 1 1 0 0
Colombia 1 1 0 0
Dominicana, rep. 1 0 1 0
Ecuador 2 2 0 0
Messico 2 2 0 0
Perù 1 0 1 0
Usa 12 5 2 5
Trinibad e Tobago 1 1 0 0
Venezuela 4 1 1 2
Afghanistan 3 1 2 0
Bangladesh 14 0 14 0
Cinese, Rep. Pop. 50 23 20 7
Filippine 18 3 4 11
Georgia 102 55 47 0
Giappone 2 1 0 1
India 13 5 1 7
Indonesia 1 0 1 0
Libano 1 0 0 1
Pakistan 1 1 0 0
Thailandia 1 0 0 1
Australia 1 1 0 0
TOTALE
2219
444
899
876
47
Tav. 1.17 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 ( al 2006 e al 2012) distinta per famiglie.
2006 2012
Numero di famiglie
Numero di famiglie
Mola di
Bari
10.191 10256
Noicattaro 8.274 9000
Rutigliano 5852 6219
Ambito 24317 25475
Incr\decr
+4,54% ( +1.158 famiglie)
In mancanza di alcuni dati relativi alla composizione delle famiglie si riportano i dati riferibili al periodo 2003-2012 dai quali si evince un elevato numero di famiglie con 5 o più componenti. In particolare si distingue il Comune di Noicattaro con 946 nuclei familiari con 5 o più componenti al 31/12/2012. Tav. 1.18 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 ( al 2003 e al 2012) distinta per famiglie e numero di componenti.
Anno 2012
N. famiglie 1 comp. 2 comp 3 comp. 4 comp. 5 comp. O più
Mola di Bari 10256 2883 2476 2210 2109 576
Noicattaro 9000 1793 1990 1990 2273 946
Rutigliano 6219 1349 1513 1357 1527 473
Ambito
25475
6025
5979
5557
5909
1995
Anno 2003
N. famiglie 1 comp. 2 comp 3 comp. 4 comp. 5 comp. O più
Mola di Bari 9376 2469 2251 2218 2435 815
Noicattaro 7921 1233 1687 1740 2266 995
Rutigliano 5771 1047 1219 1260 1635 610
Ambito
23068
4749
5157
5218
6336
2420
I dati evidenziati mostrano come per le famiglie dell'Ambito vi siano state modifiche strutturali significative nell'arco di 10 anni. La famiglia si caratterizza sempre più per un numero basso di componenti, prevalentemente composta dalla coppia genitoriale e da un figlio o composta da un solo membro, single adulto (in misura più contenuta) o anziano (più spesso anziana). Merita attenzione il numero di famiglie composte da 1 membro presenti nel comune di Mola di Bari che è passato da 2469 famiglie (nel 2003) a 2883 famiglie (nel 2012) con un
48
incremento di + 414 famiglie. Ancora più eclatante è l’incremento nel comune di Noicattaro che è passato a + 560 famiglie nel 2012 composte da 1 componente; nel 2003 le famiglie erano 1233 unità . I servizi del prossimo triennio, in particolare quelli indirizzati a famiglie con minori ed anziani, non potranno non tener contro della struttura familiare appena delineata. Tav. 1.19 Popolazione residente nei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 al 2012 distinta per Famiglie con un solo componente
Numero famiglie 1 comp. Al 2012 1 comp. Al 2003
Mola di Bari 10256 2883 2469
Noicattaro 9000 1793 1233
Rutigliano 6219 1349 1047
Ambito 25475 6025 4749
Incremento
+ 1276
- L’ECONOMIA - L’economia dei tre Comuni è quella tipica della periferia a sud di Bari, soggetta, pertanto, alle tipiche conseguenze derivanti da tale condizione. Tanto si riferisce sia alla loro ubicazione posta a pochi chilometri dal Capoluogo che alla loro composizione sociale integrata negli ultimi decenni da un forte flusso migratorio proveniente dalla città. Per quanto riguarda la realtà del mercato del lavoro caratterizzante l’Ambito territoriale n.11, si dispone dei dati relativi alla popolazione censita dai Centri per l’impiego di Rutigliano, Mola di Bari e Noicattaro aggiornati al 31 Dicembre 2003 ed al 31 Dicembre 2012. La Tav. 1.20 evidenzia gli occupati per Comune e dell’ Ambito Territoriale n. 11 distinti al 31-12-2003 ed al 31-12-2012. Il totale degli occupati si è più che raddoppiato negli anni passando da 3739 unità nel 2003 a 8358 unità nel 2012.
Gli occupati, rispetto al totale della popolazione di Ambito, sono 11,82% nel 2012 e 5,44% nel 2003. Tav. 1.20 Occupati dei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 (al 2003 ed al 2012)
Anno 2012 Anno 2003
Mola di Bari 2376 1338
Noicattaro 3544 1369
Rutigliano 2438 1032
Totale 8358 3739
% sul tot.
11.82 %
5,44 %
I settori principali in cui la popolazione dell’Ambito n.11 risulta prevalentemente occupata al 2003 ed al 2012 sono, in ordine di importanza: terziario e servizi, agricoltura, industria, altro.
49
I dati forniti dal Centro per l’Impiego Provinciale in merito ai disoccupati è relativo al 31-12-2009 ed al 31-12-2012 così come riporta la Tav. 1.21 .
Tav. 1.21 Disoccupati dei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 (al 2009e al 2012)
Disoccupati 2009
Disoccupati 2012
Mola di Bari 5311 3932
Noicattaro 2878 2485
Rutigliano 2290 1973
Totale 10479 8390
incr/decr
- 19,94% ( -2089 unità)
La disoccupazione dell’intero Ambito è diminuita di – 2089 unità confrontando i dati raccolti nell’anno 2009 e 2012. Il decremento maggiore si registra nel Comune di Mola di Bari passando da 5311 ( anno 2009) a 3932 ( anno 2012).
A tal proposito è necessario evidenziare che nell'Ambito, è stato e lo è tutt’ora, abbastanza diffuso il cosiddetto "lavoro nero"; l’incremento degli occupati, a seguito dei recenti e approfonditi controlli, potrebbe essere attribuito con l’emersione del “lavoro nero”. Tav. 1.22 Inoccupati dei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11 (al 2012)
Inoccupati 2009
Inoccupati 2012
Mola di Bari 893 772
Noicattaro 201 215
Rutigliano 183 200
Totale 1277 1187
Incr.\decr.
7,05% (-90 unità)
La Tav. 1.22 sopra riportata evidenzia che gli inoccupati sono diminuiti negli anni riportando un decremento del –7,05. Tale decremento è particolarmente evidente nel Comune di Mola di Bari con –121 unità, diversamente dai Comuni di Noicattaro e Rutigliano che registrano una lieve diminuzione. Complessivamente nei tre Comuni è presente ed è in fase di realizzazione una rigenerazione di parti di città e sistemi urbani finalizzata al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani.
In particolare per quanto attiene il Comune di Mola di Bari, il Centro storico ha potuto usufruire di finanziamenti rivenienti dal Progetto “Urban” e pertanto diverse abitazioni sono state ristrutturate . In particolare è stato dato incremento al settore turistico con la creazione di numerosi “bad and breakfast”. Anche la realizzazione del nuovo “Fronte mare” è diventata luogo di aggregazione e di passeggio anche da parte di numerosi turisti che danno impulso agli esercizi commerciali (bar, ristoranti, pizzerie, b&b, ecc.).
I principali ambiti d'intervento in cui si sta operando sono i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti.
50
Infatti, Mola di Bari e Noicattaro hanno partecipato al Programma Innovativo in ambito urbano denominato "Contratto di Quartiere II" finalizzato ad incrementare la dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati dei comuni a più forte disagio abitativo e occupazionale; prevedono altresì misure ed interventi per incrementare l'occupazione, per favorire l'integrazione sociale e l'adeguamento della offerta abitativa nonché riqualificazione edilizia di natura sperimentale.
1.2 La dotazione infrastrutturale di Servizi Sociali, Socio-educativi e Sociosanitari
L’Ambito Territoriale n.11 coincide con il Distretto Socio Sanitario n. 11 ed è costituito dai Comuni di Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano. In ogni Comune sono presenti il Servizio Sociale Professionale ed il Segretariato Sociale con complessive n. 10 Assistenti Sociali in organico con contratto full time che curano le azioni di prima informazione ed accoglienza, orientamento della domanda e presa in carico. La struttura dei Servizi Sociali comunali nel complesso risulta inadeguata rispetto al rapporto: presenza della figura dell’assistente Sociale/dimensione demografica dell’intero Ambito Territoriale (10 Assistenti Soc./69.713 abitanti = 1 Assistente Soc./6.971 abitanti e non 1 Assistente Soc./5.000 abitanti come previsto dalla normativa). Nonostante l’Assistente Sociale comunale si avvalga della molteplicità di servizi e strutture sociali, socio educative e socio sanitarie, dotate di svariati operatori, è necessario, al fine di garantire un servizio di qualità, potenziare il Sistema di Accesso garantendo al cittadino maggiori possibilità di accessibilità ai servizi. A fronte di tale necessità è opportuno, con il nuovo triennio di programmazione, che l’Ambito recluti almeno n. 3 Assistenti Sociali da dislocare nei Comuni (con n. 3 punti di accesso/filtro) che curino il Servizio di Segretariato Sociale ed il raccordo con il Servizio PUA. Le 10 Assistenti Sociali dei Comuni avranno il compito della presa in carico. Inoltre, è necessario che l’Ambito si avvalga di un sistema informativo unico su base d’Ambito per la raccolta, trasmissione, elaborazione dati e gestione condivisa delle Cartelle Sociali e Socio-Sanitarie degli utenti. Sarebbe opportuno predisporre una Carta dei Servizi Socio-sanitari d’Ambito al fine di permettere la massima diffusione di informazioni per l’accesso alla rete dei servizi/ strutture sociali e socio sanitarie da parte dei cittadini. Nei due trienni di programmazione associata, l’Ambito ha cercato di uniformare nei tre Comuni le modalità operative del Sistema Socio-Assistenziale anche per consentire alla cittadinanza una omogenea fruizione dei Servizi territoriali. L’obiettivo di realizzare una unitaria gestione del servizio è stato raggiunto anche grazie alla costante applicazione, nell’intero Ambito, del Regolamento Unico per l’accesso al Sistema Integrato di Interventi e Servizi Socio-Assistenziali. Tale Regolamento ha rappresentato un imprescindibile strumento sia nella gestione dei servizi che nell’erogazione dei contributi economici. Ad eccezione dei pochi servizi comunali extrapiano, tutti i restanti Servizi previsti dal Piano Sociale di Zona sono stati gestiti in forma associata. Passando all’analisi delle infrastrutture presenti sul territorio si può osservare che dal periodo precedente al primo triennio dei PdZ la dotazione infrastrutturale di Servizi Sociali, Socio Educativi e Socio Sanitari per tutti i principali target di popolazione fragile è cresciuta. I servizi si sono adeguati ai nuovi standard strutturali, organizzativi e funzionali ridefiniti complessivamente dalla Regione Puglia. I Comuni e l’ASP Monte dei Poveri di Rutigliano, nonché i soggetti privati hanno investito nell’adeguamento ai nuovi standard e nell’incremento qualitativo dell’offerta. Le risorse dei Fondi strutturali, FSE e FESR, hanno consentito di supportare con contributi finanziari l’investimento infrastrutturale. Il Comune di Noicattaro con Delibera di Giunta Comunale n. 11/2005 ha inoltrato istanzia alla Regione Puglia per l’assegnazione di risorse riservate al finanziamento di infrastrutture sociali. Con tali risorse è stato ristrutturato un immobile comunale da utilizzare a Centro diurno minori. L’immobile è stato completato; attualmente si sta curando l’autorizzazione al funzionamento.
Lo stesso Comune ha costruito su suolo comunale con finanziamenti P. O. FESR Regione Puglia 2007-2013 un servizio Nido Pubblico, a seguito di istanza presentata nel 2008. Ad oggi la costruzione è stata ultimata; mancano l’adeguamento della rubinetteria dei bagni, l’impianto di video sorveglianza, l’arredo interno ed esterno, spesa che sarà sostenuta con i finanziamenti PAC infanzia - I° stralcio.
51
Il Comune di Mola di Bari con finanziamenti P. O. FESR Regione Puglia 2007-2013 ha iniziato i lavori di ristrutturazione di un immobile da adibire anch’esso a Servizio Nido Pubblico. Con il finanziamento PAC Infanzia - I stralcio, il Comune di Mola di Bari ha inoltrato istanza al competente Ministero per ottenere i finanziamenti necessari all’arredo interno del servizio ed alla gestione di metà a.s.; ha inoltre realizzato un Centro Diurno socio-educativo e riabilitativo per disabili gravi (Art. 60) che sarà avviato prossimamente, una Casa Famiglia per persone con disabilità (Art. 60 bis) in fase di ristrutturazione ed un Centro Diurno integrato, anch’esso per il supporto cognitivo e comportamentale ai soggetti affetti da demenza (Art. 60 ter);
L’Asp Monte dei Poveri di Rutigliano ha partecipato anch’esso ad alcuni Bandi regionali in particolare l’Avviso Pubblico “D.G.R. n. 75 del 26.04.2011 – Bando A.D. 461 del 18.05.2011 – Linee di intervento 3.4: Interventi per la Legalità e la Sicurezza” ha permesso con consistente finanziamento di ristrutturare un immobile ubicato nel Comune di Rutigliano da adibire a Casa Rifugio per donne vittime di violenza per n. 9 posti.
Attualmente i lavori sono in corso e saranno conclusi entro gennaio 2015 come da Disciplinare sottoscritto con la Regione.
Nel 2012 l’Asp ha partecipato al Bando “D.G.R. n. 269 del 14.02.2012 – Linea 3.2: Piani di Investimento degli Ambiti Territoriali” al fine di ottenere un finanziamento per la ristrutturazione dell’immobile “Masseria della Madonna” in Rutigliano da adibire a Centro Diurno (per n. 30 posti). L’Asp ha ottenuto il finanziamento. I lavori saranno conclusi a fine Maggio 2014.
La stessa Asp ha presentato, per lo stesso Bando D.G.R. 269/2012, ulteriori due richieste di finanziamento finalizzate alla ristrutturazione di una Casa di riposo (n. 25 posti) art.65 del Reg. Reg. 4/2007 – sita in Rutigliano, Via Delle Querce 19 – e di un Centro Aperto Polivalente anziani art. 106 del Reg. Reg n. 4/2007 (n. 50 posti). La consegna di entrambi gli immobili avverrà a dicembre 2014.
L’Azienda Monte dei Poveri ha partecipato, inoltre, all’Avviso PSR 2007-2013 Fondo FEASR - Asse 3 “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale” - Misura 3.2.1 “Servizi Essenziali per l’Economia e le Popolazioni Rurali” Bando GAL - Sud Est Barese. Il finanziamento è stato richiesto per la ristrutturazione di un immobile da adibire a Centro Servizi di utilità sociale a carattere innovativo finalizzato a favorire l’integrazione e l’inclusione sociale in Rutigliano attraverso Laboratori di Arte Terapia – Agroterapia e Ortocultura. I lavori saranno completati a dicembre 2014.
Con lo stesso Bando, Misura 3.2.3 “Tutela e Qualificazione del Patrimonio Rurale”, l’Asp ha richiesto un finanziamento per la costruzione di un Centro di Aggregazione Sociale per il miglioramento della qualità della vita. I lavori presso il Centro, che ha sede in Rutigliano, termineranno a giugno 2014.
Passando ad analizzare gli investimenti infrastrutturali del Privato Sociale con risorse pubbliche si riportano i diversi servizi avviati dal Consorzio Promosud e dalla Società Segesta Mediterranea – Nuova Fenice.
Il Consorzio Promosud di Rutigliano ha partecipato al Bando P.O. FERS 2007-2013 Linea di Intervento 3.2 - Azione 3.2.1 “Avviso Pubblico per Progetti di Intervento innovativi e sperimentali” - BURP 109/2008 - per la costruzione di una Comunità Socio-Riabilitativa (posti 10+2 per emergenza) ai sensi dell’art. 57 del Reg. Reg. n. 4/2007. Tale costruzione è stata completata, si è in attesa di iscrizione all’Albo Regionale per avviare la comunità.
Lo stesso Consorzio ha investito proprie risorse per la ristrutturazione di un immobile da adibire a Casa per la Vita - due moduli di 4 posti letto ciascuno.
La Società Segesta Mediterranea – Nuova Fenice di Noicattaro ha partecipato al Bando PO FESR Puglia 2007-2013 ASSE III Linea 3.2 Azione 3.2.1 per ristrutturare un immobile da adibire a RSSA disabili art. 58 Reg. Reg. 4/2007 per n. 46 posti letto e RSSA anziani art. 66 Reg. Reg. 4/2007 per n. 60 posti letto. I lavori sono terminati ed entrambe le strutture residenziali sono state autorizzate.
Sul territorio di Noicattaro vi sono complessivamente n. 3 case protette RSSA (“Nuova Fenice”- “San Nicola”- “Reseda Petruzzi”) autorizzate ai sensi del Regolamento 4/2007 e s.m.i.. Nel Comune di Mola di Bari è ubicata una RSA al cui interno è presente un modulo Alzheimer. Nel Comune di Noicattaro è stata completata la costruzione di una R.S.A. ad oggi esclusivamente sede dei servizi sanitari front-office (anagrafe sanitaria, CUP, servizio protesi), Consultorio Familiare, ambulatori specialistici, presidio territoriale del Centro di Salute Mentale (con attività ambulatoriale programmata per un giorno alla settimana, in stretta integrazione con le attività degli altri presidi territoriali del CSM di Area), e Ufficio Igiene. E’ in fase di completamento la gara d’appalto della ASL per la allocazione di 60 posti letto.
52
Sul territorio di Rutigliano la Cooperativa Sociale Phoenix gestisce, da giugno 2010 una Residenzialità Assistita -1 modulo n. 4 posti letto- situato in via Mola, 121 Rutigliano, ed una Residenzialità Assistita doppia diagnosi -1 modulo n. 3 posti letto- situata in via Vitantonio De Bellis, 9 - Rutigliano (avviata nel 2012). Inoltre la stessa Cooperativa ha attivato i seguenti servizi regolarmente autorizzati (siti in Strada Prov. 240 Km 13,800 Rutigliano): Comunità Terapeutica Doppia Diagnosi Residenziale n. 11 posti letto e una Comunità Semiresidenziale n. 8 posti; Centro Diurno Psichiatrico per n. 20 posti. In Rutigliano inoltre è presente un Centro Diurno Socio-Educativo E Riabilitativo "Nella Maione Divella" (art.60 Reg. R. n.4/2007) per 30 posti, autorizzato ed iscritto al catalogo regionale dei servizi per i disabili- gestito
dalla Cooperativa Sociale R.U.A.H a.r.l.. Rimanendo nell’area anziani, sul territorio dell’Ambito è operativo già da anni il CAP di Mola di Bari anch’esso autorizzato ai sensi del Regolamento 4/2007 e s.m.i., ove è altissima l’affluenza di anziani di entrambi i sessi che occupano attivamente il loro tempo in attività socio-culturali e ricreative. Nei Comuni di Noicattaro e Rutigliano si può contare sulla presenza di Centri aggregativi frequentati prevalentemente da anziani di sesso maschile. Per quanto riguarda i servizi per i minori, nell’Ambito Territoriale n.11 sono presenti Centri Diurni, Ludoteche, Centri Aperti Polivalenti per minori (vedasi Tabella “Strutture per minori”). Nei Comuni di Noicattaro e Rutigliano sono in fase di realizzazione due Centri Socio-Educativo finanziati con Fondi regionali. Nel Comune di Noicattaro, si distinguono tra le Comunità Educative per minori, n. 3 Strutture, gestite dalla Cooperativa Esedra di Triggiano, di cui 1 ancora in fase di autorizzazione, che accolgono quasi esclusivamente minori immigrati. Nel Comune di Mola di Bari diverse sono le strutture per minori gestite dalla Comunità "Frontiera" di Mola di Bari (Casa famiglia, Centro Aperto Polivalente per minori, Centro socio-educativo, Comunità educativa, Comunità familiare). Dall’osservazione della Tabella “STRUTTURE PER MINORI” di seguito riportata si rileva come molteplici sono i servizi per i minori avviati grazie alle varie forme di risorse regionali e non. Ad esempio, l’Avviso Pubblico Regionale “Buoni servizio di conciliazione”, rivolto ai nuclei familiari, finalizzato all’accesso ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza ha favorito la regolarizzazione di diverse strutture che operavano prive di autorizzazioni. Le stesse interessate ad erogare servizi, attraverso i Buoni di Conciliazione per l'infanzia, sono state stimolate a richiedere l’autorizzazione ed iscizione al Catalogo dell'Offerta dei Servizi. Tale procedura ha fatto elevare gli standard di qualità dei servizi presenti sul territorio ed ha permesso l’avvio di nuove infrastrutture come sopra riportato. Per una più chiara mappatura infrastrutturale di Servizi Sociali, Socioeducativi e Sociosanitari si riportano di seguito anche le Tabelle “Strutture residenziali e semiresidenziali per disabili ” e “Struttura e servizi per le dipendenze e salute mentale”. Nell’Ambito Territoriale, inoltre, sono presenti diverse Associazioni di Volontariato con scopi sociali. Tra le più attive troviamo “Il Prato Fiorito” di Rutigliano e l’Associazione “Insieme” di Mola di Bari che promuovono iniziative ed attività in favore dei disabili e l’Associazione “L’Abbraccio” di Noicattaro che sostiene e diffonde la cultura dell’affido e dell’accoglienza del minore. Alcune di queste Associazioni gestiscono strutture socio educative come riportato nelle successive Tabelle. Per quanto attiene prettamente ai servizi/infrastrutture socio sanitarie, ad oggi, il Distretto attraverso le sue U.O. garantisce:
i servizi di Assistenza Primaria (medicina generale e pediatrica, in forma ambulatoriale e domiciliare; la Continuità Assistenziale; l’assistenza domiciliare sanitaria e socio-sanitaria integrata; l’assistenza riabilitativa e protesica; l’assistenza residenziale e semi-residenziale; l’assistenza consultoriale per la tutela dell’infanzia, della maternità e della famiglia; l’assistenza specialistica; l’assistenza amministrativa ai cittadini per le materie di competenza, ai fini dell’utilizzazione dei vari
servizi sanitari e socio-sanitari; l’assistenza farmaceutica territoriale e integrativa; Il servizio sociale professionale distrettuale.
53
Nell’erogazione dell’assistenza primaria la Asl si avvale di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta così distribuiti sul territorio:
Noicattaro
n. 17 medici di medicina generale
n. 4 pediatri di libera scelta
Mola di Bari
n. 20 medici di medicina generale
n. 5 pediatri di libera scelta
Rutigliano
n. 17 medici di medicina generale
n. 3 pediatri di libera scelta
TOTALE
N. 54 medici di medicina generale
N. 12 pediatri di libera scelta
L’Assistenza Specialistica è garantita da tre poliambulatori ubicati nei Comuni di Mola di Bari, Rutigliano e Noicattaro che provvedono alla erogazione di prestazioni specialistiche quali: Angiologia, Audiologia, Cardiologia, Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare e Doppler, Dermatologia, Diabetologia, Endocrinologia, Geriatria, Nefrologia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria. Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Pneumologia. Radiologia, Urologia. Il servizio di radiologia è inserito nello screening regionale senologico grazie alla dotazione di un mammografo digitale(unico servizio territoriale insieme al DSS 12) Si evidenzia come nel DSS 11 sono state allocate due Unità Operative semplici a valenza dipartimentale afferenti al neo-nato Dipartimento Assistenza Primaria e Intermedia della ASL BARI ossia la UOSVD di diabetologia territoriale e la UOSVD di cardiologia territoriale con lo scopo di creare una rete territoriale tra tutti i servizi di diabetologia e cardiologia territoriale e per uniformare i percorsi di accesso e cura. In ciascun Comune dell’Ambito vi è un Consultorio Familiare che oltre a garantire interventi sociali e psicosociali, eroga una serie di prestazioni rivolte a donne, minori e famiglie che si concretizzano in: prestazioni medico-specialistiche, indagini diagnostiche e di prevenzione di malattie al collo dell’utero. Tutti tre i Consultori sono inseriti e attivi nello screening regionale per il Ca del collo dell’utero. Particolare attenzione è riservata inoltre alla procreazione e maternità responsabile nonché alla realizzazione dei corsi CAN ossia dei Corsi di Accompagnamento alla Nascita per le donne gravide. E’ stato potenziato il servizio di Cure Domiciliari di I-II e III livello con piena presa in carico dei pazienti ad alta complessità assistenziale. In data 27.11.2013 è stata disciplinata l’ Assistenza Domiciliare Integrato (ADI), con Accordo di Programma sottoscritto tra l’Ambito e la ASL BARI. Nel Comune di Mola di Bari, sede di Distretto, ha sede anche il Centro di Salute Mentale Area 5 con competenze sovradistrettuali per i Comuni dell’Ambito 11 (Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano) e dell’Ambito 12 (Conversano, Monopoli, Polignano). Il CSM assicura tutti gli interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per l’intero territorio di competenza. Nel Comune di Mola di Bari ha sede la direzione del servizio e il Presidio Territoriale che eroga le proprie prestazioni anche per i Comuni di Noicattaro e Rutigliano. Nel Comune di Noicattaro è presente un Presidio Territoriale presso cui è attivato un ambulatorio per un giorno alla settimana e laboratori riabilitativi psichiatrici , mentre nel Comune di Rutigliano non vi è un presidio operativo. L’assenza di una efficace rete di collegamenti pubblici tra i tre Comuni costituisce un elemento di disagio per i cittadini che manifestano difficoltà nel raggiungimento del Centro d Mola di Bari poiché i mezzi pubblici che collegano Noicattaro – Mola di Bari – Rutigliano sono ridotti. Afferiscono alle competenze del CSM anche l’assistenza riabilitativa psichiatrica residenziale e semiresidenziale e la lungo assistenza in strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie. Il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SNPIA) è la struttura complessa del Dipartimento di Salute mentale (DSM) che coordina nel territorio di riferimento tutti gli interventi neurologici e psichiatrici. Negli ultimi mesi la transizione verso la nuova organizzazione del Servizio di Neuropsichiatria infantile, che ha determinato l’apertura del Servizio presso il Distretto di Triggiano, sta comportando ritardi negli aggiornamenti delle diagnosi funzionali e nelle nuove individuazioni di disabilità che potrebbero non permettere alle famiglie e agli Istituti Scolastici di avviare in tempi utili il procedimento per la richiesta dell’insegnante di sostegno.
54
Il Servizio di riabilitazione è garantito dal Dipartimento di Riabilitazione con la U.O. semplice di Riabilitazione della ASL BARI che eroga anche per il DSS 12. In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge sull’integrazione socio sanitaria, nell’Ambito sono funzionanti i servizi PUA ed UVM istituiti nel Distretto Sociosanitario n 11 con Determina Dirigenziale n. 46 del 16/03/09 rettificata con Determina Dirigenziale n. 22720 del 14/10/13, in applicazione della Delibera del Direttore Generale n. 0374 del 11/02/2009 e in esecuzione del R.R. n. 04/07. Per quanto riguarda la prevenzione delle dipendenze patologiche, l’Ambito Territoriale n. 11 fa riferimento al Dipartimento SERT di Triggiano. La mappa delle strutture dei servizi pubblici e privati autorizzati al funzionamento I servizi a titolarità pubblica e servizi privati convenzionati Nei Comuni vi sono altre strutture e servizi come da Tabelle seguenti: STRUTTURE PER MINORI
Denominazione Comune Tipologia Natura
Centro Socio Educativo
"Santa Rita" – Congregazione
Religiosa “Suore delle Divine
Vocazioni”-
Mola di Bari Centro Socio
Educativo
n. 30 posti
Privata Autorizzato
Comunità Educativa
"Santa Rita"– Congregazione
Religiosa “Suore delle Divine
Vocazioni”-
Mola di Bari Comunità Educativa
n. 10 posti + 2
emergenze
Privata Autorizzato
Comunità Familiare Ecclesiastica
"Frontiera"ONLUS
Mola di Bari Comunità Familiare n.
12 posti
Privata Autorizzato
Comunità Familiare Ecclesiastica
"Frontiera"ONLUS
Mola di Bari Comunità Familiare n.
6 posti
Privata Autorizzato
Comunità Ecclesiastica
"Frontiera" ONLUS
Mola di Bari Centro polivalente per
minori n. 50 posti
Privata Autorizzato,
convenzionato
e in catalogo
Servizio Nido “Il mio nido”-
cooperativa sociale Occupazione
e Solidarietà
Mola di Bari Nido posti n. 20 Privata Autorizzato e
in catalogo
Servizio Nido – comunale Mola di Bari Nido posti n. 30 Pubblica In corso di
realizzazione
n. 3 Sezione Primavera
"San Giuseppe" scuola pubblica
Mola di Bari Sezione Primavera n.
20 posti
Privata Autorizzato
Sezione Primavera
"Fiorilandia"- scuola materna
paritaria
Mola di Bari Sezione primavera n.
20 posti
Privata Autorizzato e
in catalogo
Scuola Materna paritaria “Gesù
Eucaristico”
Mola di Bari Centro Diurno Socio
Educativo n. 30 posti
Ente
Ecclesiastico
Autorizzato
Centro Polivalente per Minori
"L'Abbraccio"- Associazione di
Promozione Sociale
Noicattaro Centro polivalente per
minori
n. 25 posti
Privata Autorizzato,
convenzionato
e in catalogo.
55
Centro Polivalente per Minori -
Comunale
Noicattaro Centro polivalente per
minori
Pubblica In corso di
realizzazione
Comunità Educativa
"Un Senso" cooperativa Sociale
ESEDREA
Noicattaro Comunità Educativa n.
12
Privata Autorizzato
Comunità Educativa
"Un altro Senso" cooperativa
Sociale ESEDREA
Noicattaro Comunità Educativa n.
10 posti + 2
emergenze
Privata Autorizzato
Servizio Nido “Nemo” –
comunale
Noicattaro Nido posti n. 30 Pubblica In corso di
autorizzazione
Sezione Primavera
"Baby House" – cooperativa
sociale
Noicattaro Sezione Primavera n.
15 posti
Privata Autorizzato e
in catalogo
Sezione Primavera
"Folletto azzurro" – scuola
materna paritaria
Noicattaro Sezione Primavera n.
12 posti
Privata Autorizzato e
in catalogo
Sezione Primavera
“Gramsci 167- Sabin”- scuola
pubblica
Noicattaro n. 2 Sezione
Primavera n. 40 posti
Pubblica Autorizzato e
in catalogo
Sezione Primavera
“Cor Jesus” – comunità
ecclesiastica
Noicattaro Sezione Primavera n.
20 posti
Privata Autorizzato
Associazione di Promozione
Sociale “Laboratorio di
Archimede”
Noicattaro Ludoteca Privata Autorizzato
Associazione di Promozione
Sociale “Liturri”
Noicattaro Ludoteca Magicabula
n. 30 posti
Privata Autorizzato e
in catalogo
Azienda Servizi alla Persona
(Asp) “Monte dei poveri”
Rutigliano Centro Polivalente per
Minori
n. 50
Pubblica Autorizzato,
convenzionato
e in catalogo
Sezione Primavera
“Piccola Casa Sant’Antonio” –
comunità ecclesiastica Suore
Crocifisse Adoratrici
Rutigliano Sezione Primavera n.
10 posti
Privata Autorizzato
Sezione Primavera
“Circolo Didattico Settanni”-
scuola pubblica
Rutigliano Sezione Primavera
(n. 10 posti)
Pubblica Autorizzato
STRUTTURE PER ANZIANI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI
56
Centro Aperto Polivalente- comunale Mola di Bari Centro di aggregazione Pubblica Autorizzato
RSA- Asl Ba Distretto S.S. 11 Mola di Bari Residenzialità assistita (n.
36 posti)
Privata
ASL
Autorizzata
Centro Aggregativo anziani- comunale Noicattaro Centro di aggregazione Pubblica In fase di
autorizzazione
"Nuova Fenice" s.r.l.- RSSA
Segesta Mediterranea s.r.l.
Noicattaro Casa protetta n. 60 posti Privata Autorizzato
“San Nicola" Gesema s.r.l.– RSSA
Cooperativa Filo d’argento
Noicattaro Casa protetta n. 14 posti Privata Autorizzato
“Reseda Petruzzi “ s.r.l.- RSSA
Cooperativa Filo d’argento
Noicattaro Casa protetta n. 74 posti Privata Autorizzato
Centro Aggregativo anziani-comunale Rutigliano Centro di aggregazione Pubblica In fase di
autorizzazione
Cooperativa sociale “Phoenix” Rutigliano Residenzialità assistita 1
modulo (n. 4 posti)
Privata Autorizzato
Asp” Monte dei poveri” Rutigliano Casa di riposo (n. 25 posti) Pubblica In fase di
ristrutturazione
Asp” Monte dei poveri” Rutigliano Centro Aperto Polivalente
(n. 50 posti)
Pubblica In fase di
ristrutturazione
STRUTTURE PER L’INCLUSIONE SOCIALE DI SOGGETTI SVANTAGIATI
Denominazione Comune Tipologia Natura
Asp” Monte dei poveri” Rutigliano Centro di aggregazione
sociale
Pubblica
In fase di
costruzione
Asp” Monte dei poveri” Rutigliano Centro servizi di utilità
sociale Pubblica
In fase di
costruzione
STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI
Denominazione Comune Tipologia Natura
Centro Diurno Mola di Bari Centro Diurno socio-
educativo e riabilitativo e
"Dopo di noi"
pubblico In corso di
autorizzazione
Istituto S. Agostino
Comunità
ecclesiastica Padri
Agostiniani
Noicattaro Centro riabilitativo Privata Autorizzato
convenzionato con
la ASL
“Nuova Fenice”
s.r.l. Segesta
Mediterranea
Noicattaro Centro diurno scio-
educativo e riabilitativo
(n. 30 posti)
Privato Autorizzato
“Nuova Fenice”
s.r.l. Segesta
Noicattaro RSSA per diversamente
abili (n. 46 posti)
Privato Autorizzato
57
Mediterranea
Centro diurno
socio-educativo e
riabilitativo
Maione"Divella"
Cooperativa
Sociale R.U.A.H
a.r.l.
Rutigliano Centro Diurno e socio
riabilitativo (n. 30 posti)
Privato Autorizzato –
iscritto al catalogo
Consorzio
Promosud SRL
Rutigliano Casa per la vita – coop.
Sociale ( n. 8 posti)
Privato Autorizzato
Asp” Monte dei
poveri” di
Rutigliano
Rutigliano Centro diurno socio
assistenziale(n. 30 posti)
Pubblico In fase di
ristrutturazione
Consorzio
Promosud SRL
Rutigliano “Comunità Socio-
Riabilitativa” (n. 12 posti)
Privato Autorizzato
STRUTTURE E SERVIZI PER LE DIPENDENZE E SALUTE MENTALE
Denominazione Comune Tipologia Natura
"Phoenix"
Coop. Sociale
Rutigliano Comunità residenziale
doppia diagnosi terapeutica
(n. 11 posti)
Privata Autorizzato
"Phoenix"
Coop. Sociale
Rutigliano Coop. Sociale – Centro
diurno psichiatrico (n. 20
posti)
Privata Autorizzato
"Phoenix"
Coop. Sociale
Rutigliano Comunità doppia diagnosi
terapeutica semiresidenziale
(n. 8 posti)
Privata Autorizzato
"Phoenix"
Coop. Sociale
Rutigliano Residenzialità assistita
doppia diagnosi 1 modulo
(n. 3 posti)
Privata
Autorizzato
STRUTTURE E SERVIZI PER L’ABUSO EIL MALTRATTAMENTO
Denominazione Comune Tipologia Natura
Asp” Monte dei poveri” di Rutigliano
Rutigliano
Casa rifugio per donne
vittime di violenza (n. 9
posti)
Pubblica In fase di
ristrutturazione
Punti di forza e di criticità nella dotazione attuale, maggiori fabbisogni L’Ambito sta investendo da tempo sull’infrastrutturazione Pubblica. Per quanto riguarda la Prima Infanzia, i servizi già esistenti del privato sociale saranno potenziati con n. 2 Servizi Nido Pubblici (n.1 Mola di Bari e n.1 Noicattaro) in via di completamento grazie ai fondi PAC Infanzia. Inoltre vi sono due Centri Socio-Educativi a
58
Mola di Bari e sta funzionando egregiamente la rete dei Centri Polivalenti per Minori privati convenzionati, uno per Comune dell’Ambito (in fase di autorizzazione un nuovo Centro Polivalente in Noicattaro). Per gli anziani, oltre al Centro Sociale Polivalente di Mola e ai Centri di Aggregazione di Noicattaro e Rutigliano, è in fase di ristrutturazione il II piano del Centro Sociale di Mola di Bari che diverrà Centro Diurno per i soggetti affetti da demenza. (art.60ter). L’ASP di Rutigliano sta completando la ristrutturazione della Casa di Riposo per anziani Centro Polivalente anziani. Per i disabili sono in via di completamento n. 2 Centri Diurni pubblici presso il Comune di Mola di Bari (art. 60) e presso l’ASP di Rutigliano (art. 105). Sempre a Mola è in via di ristrutturazione lo spazio da destinare a Casa Famiglia (art. 60 bis) per diversamente abili L’ASP sta per avviare la Casa Rifugio per donne vittime di Violenza (art.80). Vi sono inoltre n. 2 Case per la Vita (art.60) del Privato Sociale a Rutigliano. Attualmente una delle criticità maggiori è quella degli adulti in difficoltà; sarebbe necessario disporre di strutture quali quelle previste dagli art. 76, 77 e 78 del R.R. 4/07. Si riporta di seguito una Tabella riassuntiva dei punti di forza e criticità nella dotazione attuale dei servizi/interventi, nonché i maggiori fabbisogni manifestati dal territorio di Ambito distinti per Aree.
Punti di forza e criticità
AREA DI INTERVENTO PUNTI DI FORZA PUNTI DI CRITICITÀ
Responsabilità familiare
Omogeneizzazione di metodologie di lavoro per i servizi che sono stati quasi tutti gestiti a livello d'ambito. In riferimento al progetto "Affido Familiare" è stata realizzata l'integrazione socio-sanitaria attraverso la collaborazione con i Consultori familiari. E' stata attivata l'equipe multidisciplinare integrata di Ambito per i Servizi di Affido, Adozione, Prevenzione e Lotta alla Violenza su donne e minori. Si è costituita una rete di famiglie aperte all'accoglienza. Fondamentale è l'apporto del Centro Famiglia agli Uffici Servizi Sociali di ogni Comune dell’Ambito.
Discontinuità dei Servizi nelle diverse annualità. Sul territorio manca una Casa Rifugio per le donne vittime di violenza, ad oggi in fase di costruzione a cura dell’Asp di Rutigliano.
Minori
Confermati i Servizi Domiciliari (ADE) in tutti i comuni dell’Ambito. Efficiente la rete dei Centri Polivalenti per minori presenti in ogni Comune. Presenza di una molteplicità di servizi per i minori.
Nonostante l’attivazione dei servizi domiciliari e dei Centri Polivalenti, la spesa delle istituzionalizzazioni risulta elevata. È bene precisare che le risorse limitate non permettono di evadere le numerose istanze di accesso ai Centri Polivalenti. Inoltre il servizio ADE non è stato garantito con continuità negli anni pregiudicando la buona riuscita del progetto personalizzato. Carenti sono gli interventi in favore dei preadolescenti ed adolescenti finalizzati a prevenire le forme di devianza in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche ed il Terzo Settore. Sono al momento assenti i Servizi Pubblici per i minori 3 - 24 mesi. I Servizi Privati per la Prima Infanzia non sono dislocati uniformemente sul territorio.
Anziani
E' stato garantito il Servizio SAD e ADI con continuità in tutti i Comuni dell'Ambito. L'integrazione socio-sanitaria è prassi consolidata in tutti i Comuni. Molteplici sono le strutture di tipo residenziale e semiresidenziale presenti quasi in maniera uniforme sul territorio dell'Ambito.
Moltitudine di domande pervenute a seguito del Bando "Assegno di Cura e AIP". Scarsità di risorse per i suddetti Bandi che hanno permesso il riconoscimento del contributo economico a una minima parte di richiedenti (1/7 per l'Assegno di cura; 1/4 per l'Aip).
59
Disabilità Mantenimento del Servizio Domiciliare in tutti i Comuni dell'Ambito. Presenza di Case per la Vita e diverse strutture.
Disagio riveniente dalle scarse domande per accedere ai Buoni di Conciliazione Disabili a cura dei cittadini poiché questi ultimi intendono accedere ai Centri Diurni addebitando la spesa totale al Fondo di Ambito e non ai Buoni di Conciliazione che richiedono, diversamente, una compartecipazione del richiedente.
Dipendenze
Il Progetto triennale "Cantieri di Lavoro" finanziato dall'Ambito e dalla Regione Puglia (ex DPR 309/90) che ha previsto un percorso di inserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti, monitorato dal SERT, è stato un intervento che ha avvicinato i Comuni dell'Ambito alle problematiche delle dipendenze.
Discontinuità dell’intervento negli anni per i ritardi della Regione nell'erogazione del contributo ex DPR 309/90 .
Salute mentale
Prosegue il Progetto "Bioorto" considerato buona prassi dell'Ambito in cui si manifesta nella sua positività l'integrazione socio-sanitaria.
Complessità nella gestione del Servizio a causa della particolarità delle patologie mentali.
Contrasto alla povertà
Garantiti i Progetti di Inserimento Lavorativo in favore di particolari fasce di utenza. I contributi per l'Assegno di Cura, l'AIP e la Prima Dote sono state forme di sostegno concrete alle famiglie.
Molte richieste da parte degli utenti per gli Inserimenti Lavorativi; poche risorse disponibili. Emersione delle nuove povertà. Sono completamente assenti sul territorio Strutture per accogliere adulti in difficoltà
Azione di sistema Attivazione PUA e U.V.M. Potenziare le figure professionali da dedicare
Ufficio di piano Il gruppo di lavoro costituito dai referenti dei Comuni ha portato a termine tutti i progetti.
Il personale dei Comuni, componente dell'UdP, ha registrato un elevato carico di lavoro in quanto, oltre al lavoro per la gestione associata, ha dovuto svolgere il lavoro ordinario presso l'Ente di appartenenza.
Il precedente ciclo di programmazione (II Piano di Zona) ha introdotto la strategia degli Obiettivi di servizio verso cui tendere con l’individuazione dei valori target omogenei per tutto il territorio regionale.
1.3 L’attuazione del Sistema di Obiettivi di Servizio per il Welfare Territoriale tra 2010 e il 2013
60
L’Ambito Territoriale n. 11 ha impostato la sua programmazione locale a partire da una comune cartina di tornasole che tratteggiava le caratteristiche di base del sistema di Welfare Locale. A conclusione del II Piano di Zona, l’Ambito presenta Servizi essenziali analoghi a quelli presenti su tutto il territorio regionale. Il numero di progetti si aggira intorno ad una trentina con una maggiore e più incisiva concentrazione di risorse rispetto al passato. Inoltre, l’aver individuato valori target per gli Obiettivi di servizio, da parte della Regione, ha permesso all’Ambito Territoriale di programmare in maniera equilibrata e di poter valutare le performance ottenute attraverso il monitoraggio che viene effettuato attraverso l’elaborazione della Relazione Sociale. Relativamente all’attuazione del Sistema di Obiettivi per il Welfare Territoriale tra il 2010 e il 2013 si riporta di seguito una Tabella riepilogativa al fine di rendere comprensibile il livello di raggiungimento dei principali Obiettivi di servizio.
Tabella di attuazione del Sistema dei principali Obiettivi per il Welfare Territoriale al 2013 – Ambito Mola di
Bari
N Obiettivo
Operativo
Art. R.R
4/2007
Obiettivo di
Servizio
Valore
Target
Dato rilevato
Anno 2013
Base del calcolo
valore
Copertura %
Valore Target
1 Servizio soc.
professionale
86 n. ass.
soc./abitanti
1 su 5.000 ab
(valore da
raggiungere
13)
10 ass. social. 69.713
Popolazione
residente
71%
2 Segretariato
Sociale
83 n. sportelli soc.
/abit
1 su 20.000 ab
(valore da
raggiungere 3)
3 sportelli soc. 69.713
Popolazione
residente
100%
3 Ade 87 n. nuclei f. presi in
carico/nuclei fam.
Residenti
1 su 1.000 ab
(valore da
raggiungere
25)
30 nuclei fam. 25.122
Nucl f. residenti
120%
4 Sad 87 n. benef /resid.
Anziani
1,5 su 100
(valore da
raggiungere
181)
131 12.078
Pop. Anziana
72%
5 Adi 88 n. benef/resid.
Anziani
3,5 su 100
(valore da
raggiungere
423)
12 12.078
Pop. Anziana
3%
6 Centri
diurni/Polivalenti
Minori
52 e 104 n. strutture-utenti
su n. abitanti
1 centro/50
posti su
20.000(valore
da
raggiungere
3,5)
3 centri
polivalenti
minori
69.713
Popolazione
residente
86%
7 Centri Polivalenti
Disabili
105 n. strutture-utenti
su n. abitanti
1 centro/50
posti su
50.000
21 utenti
(+4
Sant’Agostino)
69.713
Popolazione
residente
42%
8 Centri Polivalenti Anziani
68 e 106 n. strutture-utenti
su n. abitanti
1 centro/60
posti su
20.000(valore
da
raggiungere
3,5)
3 centri 69.713
Popolazione
residente
86%
61
9 Centri Diurni Socio Educatavi E Riabilitativi
60 n. strutture-utenti
su n. abitanti
1 centro/30
posti su
50.000
(valore da
raggiungere 1)
1 centro 69.713
Popolazione
residente
100%
10 Integrazione Scolastica
92 n. operatori su
aventi diritto
1 su 3(valore
da
raggiungere
17)
21 N oper. In servizio
123%
11 Asili Nido E Servizi Prima Infanzia
53 n. posti nido/100
bambini 0-36
mesi
6 (valore da
raggiungere10
8 )
159 minori
(1 nido privato
+9 sez.
primavera)
1806
Pop. 0-2 anni
147%
12 Strutture Residenziali Disabili Gravi
55 e 57 n.
strutture/ambito
1 per ambito
(20 posti max)
1 RSA Mola
3RSSA Noicattaro
(214 posti letto)
1 ambito
territoriale
400%
13 Casa Per La Vita /Casa Fam. Con Serv. Per Autonomia
60bis e 70 n.
strutture/ambito
1 per ambito
(7 posti letto)
2 moduli
Rutigliano (n. 8
posti)
1 ambito
territoriale
100%
14 Strutture Prevenzione E Contrasto Tratta E Violenza
80 n. strutture
provincia
1 casa rifugio
per prov.( 10
posti max)
0 1 ambito
territoriale
0 (in fase di
realizzazione)
15 Servizio di Affido Familiare
96 n. percorsi affido
su pop. Resid.
10 su 50.000 34 69.713
Popolazione
residente
243%
Partendo dai Servizi relativi al Welfare d’Accesso (Servizio Sociale Professionale) la Tabella evidenzia come il valore target raggiunto dall’Ambito Territoriale n.11 è pari al 71% per la presenza di n. 10 Assistenti Sociali sull’intero Ambito a fronte di un valore target fissato di 1 operatore – Assistente Sociale ogni 5.000 abitanti (n. 13 A.S.). Tale obiettivo non è stato raggiunto. Con il presente periodo di programmazione l’Ambito intende raggiungere tale obiettivo potenziando il Servizio di Segretariato Sociale con ulteriori n. 3 Assistenti Sociali. Un altro tema dominante è la domiciliarità con tre Obiettivi di Servizio: Assistenza Domiciliare Educativa rivolta a minori e famiglia; Assistenza Domiciliare Sociale ed Integrata destinati alla popolazione anziana e disabile non autosufficiente. La performance raggiunta sull’Assistenza Domiciliare Educativa (ADE) è 120%; i nuclei familiari seguiti sono stati n. 30 rispetto ai 25 previsti come Obiettivo di Servizio da raggiungere. Un Obiettivo questo su cui l’Ambito continuerà ad insistere nel nuovo triennio di programmazione in considerazione dell’effetto positivo che il lavoro di supporto alla funzione educativa di nuclei familiari, in situazione di disagio, può avere per prevenire ed evitare l’allontanamento del minore dalla famiglia. Gli obiettivi raggiunti relativamente agli anziani e disabili (SAD e ADI) mostrano una tendenza diversa. Il SAD fa registrare un valore pari al 72% rispetto al valore target dell’obiettivo di servizio da raggiungere (gli anziani in carico sono 1.1 ogni 100, anziché 1,5 ogni 100 come da OdS); l’assistenza domiciliare integrata (ADI) risulta essere molto più lontana in termini di n. utenti in carico in relazione al valore target: 12 va comunque precisato che il dato riportato non è letto congiuntamente a quello della asl relativamente alle cure domiciliari attivate. Spesso sullo stesso utente convergono prestazioni domiciliari attivate dall’Asl e dal Comune senza una presa in carico congiunta e l’attivazione dell’ADI. Tra i servizi comunitari a ciclo diurno sono previsti alcuni obiettivi di servizio; tra questi ci sono i “Centri Diurni Polivalenti per minori”, “Centri Diurni per anziani” e “Centri Diurni per disabili” per i quali si prevedeva di raggiungere l’Obiettivo di 1 Centro/50 posti ogni 20.000 abitanti (per il Centro minori), 1 centro/50 posti ogni 50.000 ab. (per il Centro disabili) e 1 centro/60 posti ogni 20.000 ab. (per il Centro anziani). I Centri Polivalenti minori sono abbastanza diffusi sul territorio, infatti sono presenti 3 centri polivalenti minori (1 in ciascun Comune dell’Ambito), ma non si riesce a coprire al 100% l’Obiettivo (l’Obiettivo raggiunto è 86%). Rispetto ai Centri Polivalenti per disabili si registra una marcata carenza sul territorio; l’Obiettivo è raggiunto il 42%: solo 21 utenti su una popolazione di 69.713 abitanti sono inseriti nel Centro, a fronte di 50 utenti ogni 20.000 previsti dall’OdS. Questo dato va letto congiuntamente al dato relativo ai Centri Diurni Socio Educativi e Riabilitativi rispetto ai quali l’Obiettivo da raggiungere nella programmazione regionale (1 centro/30 posti ogni 50.000 ab.) viene
62
raggiunto al 100%. Tale risultato è connesso agli investimenti infrastrutturali promossi dalla Regione che hanno permesso all’Ambito di dotarsi di un sistema di offerta strutturale per le persone con disabilità . I Centri per anziani risultano presenti in tutti i Comuni anche se con differenti caratteristiche ed offerta di attività. Si ritiene necessario potenziare i Centri dei Comuni di Noicattaro e Rutigliano che presentano bassi standard di qualità. Si raggiunge l’86% del valore target. L’Obiettivo di Servizio, a carattere comunitario, “Integrazione scolastica ed extrascolastica per alunni disabili” ha raggiunto il 123%. L’Obiettivo di 1 operatore ogni 3 alunni disabili è stato realizzato. Relativamente ai Servizi per la prima infanzia l’Obiettivo raggiunto è 147% in termini di dotazione di posti Nido (6 ogni 100 bambini 0-36 mesi residenti). Va precisato che il suddetto dato è riferito ai minori 24-36 mesi e nello specifico alla presenza di Sezioni Primavera, gestite da scuole pubbliche non comunali e private. Nell’ Ambito Territoriale è presente un solo Servizio Nido privato per 20 posti nel Comune di Mola di Bari; pertanto, in favore della fascia d’età sino ai 24 mesi, nel Comuni di Noicattaro e Rutigliano, non è presente alcun Servizio. I Buoni di Conciliazione per l’infanzia/adolescenza stanno favorendo l’apertura di nuove strutture per la prima infanzia oltre al Fondo PAC Infanzia I° riparto che permetterà nel prossimo triennio l’attivazione di n. 2 Servizi Nido pubblici con un numero complessivo di 60 posti. Il sistema di Welfare residenziale, in particolare le Strutture per persone con disabilità e Case per la vita/Case famiglia con Servizi per l’autonomia, risulta pienamente raggiunto. Le Strutture Residenziali per soggetti non autosufficienti sono abbondantemente presenti nell’Ambito: n.1 RSA e n.3 RSSA per complessivi 254 posti. L’Obiettivo di Servizio prevede 1 struttura per 20 posti nell’intero Ambito. Nell’Ambito sono presenti n. 2 moduli Casa Per La Vita /Casa Famiglia con Servizi per autonomia raggiungendo al 100% l’Ods (ogni modulo ha a disposizione n. 4 posti utenti per un totale di n. 8 posti, a fronte di n. 7 posti richiesti nell’Ods, ad oggi tutti occupati). Rispetto alle Strutture di accoglienza per persone vittime di violenza e/o tratta, l’OdS prevede 1 struttura per provincia; l’Ambito sta attivando tramite l’ASP la Casa Rifugio per donne vittime di violenza che sarà ultimata entro gennaio 2015 come Disciplinare sottoscritto tra ASP “Monte dei Poveri” e Regione Puglia. Per il servizio Affido Familiare la previsione regionale era quella di potenziare con 10 nuovi percorsi ogni 50.000 residenti per invertire la tendenza rispetto agli inserimenti in strutture. L’OdS è pienamente raggiunto; i percorsi di affido sono complessivamente 34 nell’Ambito anche se è opportuno precisare che i Comuni presentano enormi differenze: in alcuni Comuni il Servizio Affido Familiare è molto diffuso (Noicattaro), in altri è meno presente.
1.4 L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento dei Comuni
Il Fondo d’Ambito del II Piano di Zona è stato costituito dalle risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS), dalle risorse del Fondo Globale Socio-Assistenziale (FGSA) e dalle risorse dei Comuni pari al 30% del FNPS, come da prospetto seguente:
Fonti Importi
Residuo primo triennio € 489.886,53
Premialità € 273.637,68
FNPS 2006 – 2009 € 2.182.497,48
FGSA 2007 € 214.999,57
FGSA 2008 € 229.861,01
FGSA 2009 € 233.954,81
FNA 2007 – 2009 € 442.606,25
ASSEGNO DI CURA € 500.310,92
PRIMA DOTE € 260.140,77
D.P.R. 309/90 Comuni Noicattaro-Rutigliano € 84.924,90
Cofinanziamento Comunale - Mola € 248.411,86 Noicattaro € 237.477,55 Rutigliano € 168.859,83
€ 654.749,24
Totale € 5.567.569,16
Detti finanziamenti vanno integrati con quelli ASL pari ad € 1.965.385,79 relativi alla quantificazione
delle risorse umane impegnate nei servizi ad integrazione socio-sanitaria per un totale complessivo di € 7.065.886,00 che costituisce il totale della spesa disponibile per l’intero triennio 2010-2012.
63
A ciò vanno aggiunti i fondi del FNPS 2010 e FGSA 2010 e le quote di compartecipazione degli utenti al
costo dei servizi (rette per strutture residenziali e semiresidenziali, SAD, ADI, ecc.). Il Fondo d’Ambito va integrato con le risorse economiche che i Comuni hanno garantito per i servizi a
valenza comunale.
La spesa sociale media pro-capite dell’Ambito nel primo Piano Sociale è stata di € 29,86, nella seconda triennalità è stata 26,72.
Il II Piano regionale ha introdotto nel Sistema di Welfare alcuni elementi di efficienza ed efficacia che pare abbiano avuto impatto sul processo di programmazione territoriale dell’Ambito n. 11:
incremento della quota di risorse comunali apportate a cofinanziamento dei servizi a gestione associata di ambito,
concentrazione delle risorse su alcune priorità di intervento definite Obiettivi di Servizio regionali,
maggiori vincoli temporali nella definizione della programmazione territoriale. La capacità di utilizzo delle risorse da parte dell’Ambito è stata alta per alcuni servizi e bassa per altri. Il
livello di avanzamento della spesa, complessivamente, è stato più veloce di quello registrato nel primo triennio 2005-2009. Il grado di avanzamento della spesa si registra prevalentemente per i servizi tradizionalmente già attivi da anni, mentre si riscontra difficoltà a mobilitare le risorse su aree del Welfare inclusivo, anche in considerazione delle difficoltà emerse dopo la “Riforma Fornero” che ha bloccato i tirocini formativi per soggetti deboli non previsti dalla L. 381/91 innovative (nuove modalità per garantire inserimenti lavorativi, infatti ad oggi si riportano a residuo € 222.935,66 ).
Il II ciclo di programmazione ha subito una proroga di 1 anno ( sino al 31-12-2013) così come disposto dalla delibera di G. R. 2155 del 23-10-2012.
Le risorse finanziarie utilizzate rivengono dai seguenti Fondi:
Fonti Importi
Residuo primo triennio €
Premialità € 160.121,96
FNPS 2010-2011 € 281.112,66
FGSA 2011 € 173.160,00
FGSA 2012 € 165.949,73
FGSA € 0,00
FNA 2010 € 215.630,88
ASSEGNO DI CURA € 0,00
PRIMA DOTE € 0,00
D.P.R. 309/90 Comuni Noicattaro-Rutigliano € 0,00
INTERVENTI INDIFFERIBILI € 45.876,58
Cofinanziamento Comunale – Mola di Bari € 50.221,33 Noicattaro € 40.010,74 Rutigliano € 34.138,32
€ 132.369,39
Totale € 1.174.221,20
La Delibera regionale del 2012 ha introdotto il principio di integrazione tra Programmazione Sociale ordinaria (PdZ) e fondi aggiuntivi (Pac, FCS). Tale integrazione di risorse ha permesso all’Ambito di disporre di maggiori risorse per la programmazione futura, considerate anche le difficoltà che i Comuni stanno attraversando a causa della crisi economica ed i tagli dei trasferimenti statali.
64
La capacità di cofinanziamento dei Comuni risulta essere molto problematica a causa delle limitate disponibilità finanziarie degli stessi Enti. Si è registrata negli anni la difficoltà da parte dei Comuni a liquidare puntualmente la quota di compartecipazione annuale, spesso a causa dell’approvazione del Bilancio comunale dopo la pausa estiva determinando rallentamenti nel completare quanto programmato.
1.5 Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati
Tra le buone pratiche avviate con le precedenti programmazioni meritano attenzione gli interventi destinati a soggetti portatori di disagio psichico che si sono concretizzati ,d’intesa con la ASL ed il CSM di Mola, con l’avvio, a Febbraio 2009, del laboratorio di coltivazione di ortaggi biologici denominato “BIO-ORTO” presso una serra orticola nell’agro di Mola di Bari. Il laboratorio ha coinvolto 10 utenti provenienti dai tre Comuni dell’Ambito, raggiungendo diversi obiettivi. Vi è stato innanzi tutto un netto miglioramento della qualità di vita dei soggetti beneficiari, i quali, pur permanendo sul luogo di vita abituale hanno potuto sperimentare la positività dei momenti di socializzazione ed hanno acquisito particolari abilità lavorative utili ad un futuro e definitivo inserimento lavorativo, prerogativa indispensabile per il raggiungimento della propria indipendenza tanto dalla famiglia quanto dalle Istituzioni. Le azioni utili al raggiungimento di tali obiettivi, sono state fortemente sostenute dalla sinergia esistente tra gli operatori del pubblico ( Servizi Sociali e C.S.M. ) e del privato ( Cooperativa affidataria del servizio). Esse sono state dirette innanzitutto alla creazione di un ambiente di lavoro positivo, finalizzato al recupero delle potenzialità latenti dei soggetti portatori di disturbi psico-sociali e all’’instaurasi di una vita di relazione utile all’accrescimento del livello di autonomia ed autostima della quasi totalità dei soggetti coinvolti. Il gruppo, che ha mostrato voglia di fare e di lavorare con efficienza e competenza, ha partecipato attivamente a tutte le fasi di realizzazione del Progetto ancora oggi in corso. Quanto prodotto, pur essendo stato utilmente collocato sul mercato, non ha garantito utili tali da soddisfare appieno il bisogno di autonomia economica dei partecipanti al progetto, anche in considerazione della ridotta superficie dell’impianto fornito. A prescindere da tale criticità si è più volte avuto conferma che tali interventi, se potenziati, garantirebbero la piena integrazione socio lavorativa auspicata. E’ per tale motivo che il progetto “BIO-ORTO” è stato considerato, da più Istituzioni, una buona pratica da seguire nel settore dell’inserimento lavorativo di soggetti portatori di disturbi psichici. Un altro cantiere di innovazione avviato è il progetto “ Orto sociale” realizzato dalla Cooperativa Sociale Nuovi Sentieri in favore di n. 10 utenti appartenenti a diverse tipologie di disagio (utenza in carico al CSM, UEPE,SERT). Attività rientrante nei Progetti innovativi integrati per l’inclusione sociale di persone svantaggiate P.O. PUGLIA 2007-2013 Fondo sociale Europeo ASSE III – inclusione sociale - Avviso Pubblico 6/2011. La particolarità dell’intervento è determinata dalla costituzione di un gruppo di lavoro misto che sta percorrendo un percorso di formazione professionale supportato da operatori specializzati. Rientra nei Progetti Innovativi Integrati per l’Inclusione Sociale il Progetto “Ri-Ciclo” promosso dall’Associazione di Promozione Sociale “sportello ELP”. L’idea progettuale è destinata a favorire l’integrazione sociale dei disabili in contesti extrascolastici. Prevede un percorso di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile attraverso l’allestimento di una Ciclofficina a Mola di Bari. Il progetto avrà inizio a maggio 2014 con il coinvolgimento di 5 pazienti psichiatrici. Una buona pratica che ha riscosso un elevato esito positivo è la presenza degli operatori dei Centri Famiglia presso gli Uffici dei Servizi Sociali dei Comuni permettendo alle Assistenti Sociali di avvalersi del loro supporto professionale con tempestività. Avere la possibilità di condurre un colloquio in copresenza (Assistente sociale – Psicologo o Assistente sociale – educatore o assistente sociale – legale o assistente sociale – mediatore culturale) permette di decodificare correttamente la domanda dell’utente e/o di garantire l’intervento adeguato al bisogno. Positivo e innovativo è stato il contributo che l’educatore e la psicologa del Centro Famiglia hanno apportato agli Operatori Comunali e/o del Consultorio Familiare negli Spazi Neutri tra figli e genitori naturali disposti dal Tribunale per i Minorenni realizzati presso il Comune di Noicattaro.
65
Il lavoro integrato tra gli operatori del centro famiglia e dei servizi territoriali ha permesso di monitorare con attenzione gli incontri e garantire adeguato supporto ai minori ed ai genitori. La strategia sperimentata con la II programmazione dei P.d.Z. di dotare i tre Comuni di pochi operatori con contratti di lavoro di 30h/settimanali ai quali affidare più servizi (Centro famiglia con l’Area Affido ed Area Antiviolenza) ha permesso di garantire all’utenza la non frammentarietà degli interventi elevando il grado di qualità dei Servizi Sociali. L’attività svolta dal Centro relativamente all’Area Affido ha garantito adeguato supporto al lavoro del Servizio Sociale Professionale e dei Consultori familiari nella realizzazione dei Progetti di Affido, da essere considerata metodologia di buona prassi. La collaborazione con le Associazioni di Famiglie Affidatarie presenti nell’Ambito e in Bari ha permesso al Centro di reperire famiglie disponibili ad accogliere minori. Meritevole di considerazione è il percorso di supporto integrato con i Servizi territoriali rivolto alle famiglie affidatarie realizzato dall’equipe dei Centri Famiglia presenti in ogni Comune dell’Ambito. Tale percorso ha permesso di ridurre il senso di solitudine molto spesso lamentato dalle famiglie affidatarie generando un feedback positivo sulla cultura dell’affido nel territorio. Diretta conseguenza è stata l’aumento di famiglie disponibili ad accogliere temporaneamente minori e un conseguente aumento di affidamenti familiari.
66
ALLEGATI
- Quadri riassuntivi della spesa sociale 2010/2012 dei Comuni con attestazione - Quadro riassuntivo dei servizi attivati dall’Ambito nel PdZ 2010/2012 (su format regionale)
68
R E G I O N E P U G L I A AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’ SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
Scheda per la rilevazione della spesa sociale a valere su risorse proprie comunali per il triennio 2010-2012 Prospetto di rilevazione comunale
AMBITO DI MOLA DI BARI - NOICATTARO - RUTIGLIANO
COMUNE DI MOLA DI BARI
ANNO DI ESERCIZIO
CAPITOLO DI BILANCIO IMPORTO TOTALE di cui PERSONALE
Numero Denominazione
2010 133900 Indennità di missione e rimborsi spese
viaggi € 500,00
2010 1386 Spese diverse € 2.170,00
2010 140900 Indennità di missione e rimborsi spese
viaggi € 500,00
2010 141400 Rette per residenze protette - prestazione di
servizi € 28.942,88
2010 141500 Rette minori in Comunità € 111.437,88
2010 141600 Spese per servizio trasporto disabili ai
centri di riabilitazione € 22.247,76
2010 141700 Iniziative diverse s sostegno delle famiglie
dei minori € 7.072,40
2010 141800 Rette minori in centri socio-educativi € 4.131,54
2010 141900 Interventi per l'affido familiare € 8.450,00
2010 142100 Convenzione con i CAAF per interventi
assistenziali € 6.000,00
2010 142500 Rette disabili in comunità e centri diurni € 12.340,74
2010 142501 Trasporto urbano gratuito a favore di
persone anziane e disabili € 1.340,00
2010 142700 Soggiorno climatico-termali per anziani € 6.205,00
69
2010 143500 Assistenza economica famiglie bisognose € 56.958,80
2010 143600 Contributo per accesso alle abitazioni in
locazione-quota a carico del comune € 10.000,00
2010 144100 Interventi a favore di famiglie e minori
soggetti a rischio € 8.000,00
2010 144700 Contributo ad istituzioni ed associazioni per
la solidarietà sociale € 8.862,00
2010 65602 Manutenzioni € 5.300,00
2010 64208 Carburante € 3.833,00
2010 Stipendi personale € 310.000,00 € 310.000,00
2010 142101 Prestazioni di servizi diversi € 3.000,00
TOTALE ANNO 2010 € 617.292,00 € 310.000,00
2011 140900 Indennità di missione e rimborsi spese
viaggi € 100,00
2011 141400 Rette per residenze protette - prestazione di
servizi € 36.156,59
2011 141500 Rette minori in Comunità € 119.678,60
2011 141600 Spese per servizio trasporto disabili ai
centri di riabilitazione € 22.670,40
2011 141700 Iniziative diverse s sostegno delle famiglie
dei minori € 6.716,80
2011 141800 Rette minori in centri socio-educativi € 4.612,50
2011 141900 Interventi per l'affido familiare € 8.550,00
2011 142100 Convenzione con i CAAF per interventi
assistenziali € 3.800,00
2011 142500 Rette disabili in comunità e centri diurni € 11.681,88
2011 142501 Trasporto urbano gratuito a favore di
persone anziane e disabili € 1.340,00
2011 142700 Soggiorno climatico-termali per anziani € 7.379,10
2011 143500 Assistenza economica famiglie bisognose € 53.643,00
2011 143600 Contributo per accesso alle abitazioni in
locazione-quota a carico del comune € 10.000,00
2011 144100 Interventi a favore di famiglie e minori
soggetti a rischio € 7.400,00
2011 65602 Manutenzioni € 1.520,00
2011 64208 Carburante € 3.200,00
2011 Stipendi personale € 286.620,00 € 286.620,00
2011 142101 Prestazioni di servizi diversi € 3.794,62
70
2011 143101 Piano Sociale di Zona - quota a carico del
Comune € 82.803,95
2011 143700 Reddito minimo d'inserimento € 2.700,00
2011 143501 Assistenza economica per famiglie
affidatarie € 700,00
2011 142201 Assegno di incollocamento in favore degli
invalidi del lavoro € 1.000,00
TOTALE ANNO 2011 € 676.067,44 € 286.620,00
2012 140900 Indennità di missione e rimborsi spese
viaggi € 100,00
2012 141400 Rette per residenze protette - prestazione di
servizi € 31.857,98
2012 141500 Rette minori in Comunità € 116.084,92
2012 141600 Spese per servizio trasporto disabili ai
centri di riabilitazione € 23.395,92
2012 141700 Iniziative diverse s sostegno delle famiglie
dei minori € 3.028,50
2012 141900 Interventi per l'affido familiare € 13.150,00
2012 142500 Rette disabili in comunità e centri diurni € 11.056,30
2012 142501 Trasporto urbano gratuito a favore di
persone anziane e disabili € 1.340,00
2012 142700 Soggiorno climatico-termali per anziani € 6.070,00
2012 143101 Piano Sociale di Zona - quota a carico del
Comune € 82.803,95
2012 143500 Assistenza economica famiglie bisognose € 43.875,70
2012 144100 Interventi a favore di famiglie e minori
soggetti a rischio € 5.400,00
2012 65602 Manutenzioni € 2.400,00
2012 64208 Carburante € 2.100,00
2012 Stipendi personale € 277.049,00 € 277.049,00
2012 142101 Prestazioni di servizi diversi € 5.060,97
2012 143700 Reddito minimo d'inserimento € 5.366,00
2012 143501 Assistenza economica per famiglie
affidatarie € 700,00
2012 142201 Assegno di incollocamento in favore degli
invalidi del lavoro € 1.000,00
2012 104001 Spese per servizi di trasporto anziani e
disabili € 4.900,00
TOTALE ANNO 2012 € 636.739,24 € 277.049,00
71
TOTALE TRIENNIO 2010-2012 € 1.930.098,68 € 873.669,00
Nota: E'obbligatorio riportare tutte le voci di costo afferenti l'area sociale presenti in Bilancio e riferite alle sole risorse comunali (al netto di qualsiasi trasferimento). Quindi, se necessario, occorre aggiungere delle righe nelle varie annualità. La fonte dei dati è il Bilancio Consuntivo del Comune per le annualità 2010, 2011 e 2012. Qualora quest'ultimo non fosse disponibile per l'annualità 2012 si può utilizzare il PEG del settore sociale.
N.B.: Si ricorda, inoltre, che i dati su indicati devono risultare coerenti sia con la programmazione del Piano Sociale di Zona 2010-2013 che con quanto già indicato nelle schede di rendicontazione della spesa sociale di ambito territoriale relative alle annualità 2010 - 2011 - 2012 già trasmesse e approvate dai competenti Uffici Regionali.
73
R E G I O N E P U G L I A AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’ SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
Scheda per la rilevazione della spesa sociale a valere su risorse proprie comunali per il triennio 2010-2012 Prospetto di rilevazione comunale
AMBITO DI MOLA DI BARI - NOICATTARO - RUTIGLIANO
COMUNE DI RUTIGLIANO
ANNO DI ESERCIZIO
CAPITOLO DI BILANCIO IMPORTO TOTALE di cui PERSONALE
Numero Denominazione
2010 5775 Promozione e cultura dell'affido.
Costituzione banca dati e famiglie disponibili
€ 5.000,00
2010 5880 Spese per il mantenimento e
funzionamento del CAP per anziani € 677,61
2010 5790 Spese per il soggiorno climatico-termale per
anziani € 29.679,50
2010 5886 Attività socio-ricreative per anziani € 5.999,57
2010 5904 Affidamento ai CAAF adempimenti D.L.
109/98 € 2.500,00
2010 5911 Iniziative in favore degli anziani. Servizio
civico € 5.650,20
2010 5913 Trasporto minori con handicap € 81.656,22
2010 5915 Attività di mediazione sociale e servizi
associati € 5.500,00
2010 5931 Servizi di prevenzione e riabilitazione in
favore di persone bisognose € 5.645,66
2010 5770 Assistenza ai minori € 22.993,49
2010 5780 Assistenza alle persone anziane bisognose € 115.000,00
2010 5781 art. 1 Sostegno alle abitazioni in locazione € 10.000,00
74
2010 5783 Contributo in favore dei minori riconosciuti
dalla sola madre € 3.600,00
2010 5800 Assistenza a famiglie di detenuti ed ex
detenuti € 16.000,00
2010 5810 Interventi assistenziali vari € 19.992,41
2010 5960 Interventi in favore dei portatori di handicap € 9.000,00
2010 2700 Spese per il servizio colonie € 8.000,00
2010 5769 Spesa in materia di integrazione e sostegno
ai portatori di handicap € 12.263,58
2010 5964 Contributo al fondo del P.d.Z. € 56.286,61
2010 5710-5720-5725-5730
Stipendi personale servizi sociali € 84.426,23 € 84.426,23
TOTALE ANNO 2010 € 499.871,08 € 84.426,23
2011 5775 Promozione e cultura dell'affido.
Costituzione banca dati e famiglie disponibili
€ 5.000,00
2011 5880 Spese per il funzionamento del CAP per
anziani € 960,41
2011 5790 Spese per il soggiorno climatico-termale per
anziani € 25.772,65
2011 5886 Attività socio-ricreative per anziani € 5.000,00
2011 5904 Affidamento ai CAAF adempimenti D.L.
109/98 € 2.500,00
2011 5911 Iniziative in favore degli anziani. Servizio
civico € 5.650,20
2011 5913 Trasporto minori con handicap € 82.215,05
2011 5915 Attività di mediazione sociale e servizi
associati € 5.500,00
2011 5931 Servizi di prevenzione e riabilitazione in
favore di persone bisognose € 9.685,72
2011 5770 Assistenza ai minori € 32.845,02
2011 5779 Contributo ad associazioni ed enti
assistenziali € 313,85
2011 5780 Assistenza alle persone anziane bisognose € 100.538,38
2011 5781 art. 1 Sostegno alle abitazioni in locazione € 9.999,50
2011 5783 Contributo in favore dei minori riconosciuti
dalla sola madre € 3.500,00
2011 5800 Assistenza a famiglie di detenuti ed ex
detenuti € 12.000,00
75
2011 5810 Interventi assistenziali vari € 35.164,64
2011 5960 Interventi in favore dei portatori di handicap € 10.000,00
2011 5962 Interventi assistenzialiin materia di
emigrazione € 811,52
2011 2700 Spese per il servizio colonie € 11.000,00
2011 5769 Spesa in materia di integrazione e sostegno
ai portatori di handicap € 12.263,58
2011 5964 Contributo fondo del P.d.Z. € 56.286,61
2011 57510-5720-
5725-5730 Stipendi personale servizi sociali € 84.426,22 € 84.426,22
TOTALE ANNO 2011 € 511.433,35 € 84.426,22
2012 5775 Promozione e cultura dell'affido.
Costituzione banca dati e famiglie disponibili
€ 3.900,00
2012 5880 Spese per il mantenimento e
funzionamento del CAP per anziani € 462,01
2012 5790 Spese per il soggiorno climatico-termale per
anziani € 28.540,00
2012 5886 Attività socio-ricreative per anziani € 2.000,00
2012 5911 Iniziative in favore degli anziani. Servizio
civico € 5.000,00
2012 5913 Trasporto minori con handicap € 96.893,19
2012 5915 Attività di mediazione sociale e servizi
associati € 5.500,00
2012 5931 Servizi di prevenzione e riabilitazione in
favore di persone bisognose € 92.476,88
2012 5770 Assistenza ai minori € 32.500,00
2012 5779 Contributo ad associazioni ed enti
assistenziali € 623,06
2012 5780 Assistenza alle persone anziane bisognose € 104.953,74
2012 5781 art. 1 Sostegno alle abitazioni in locazione € 5.000,00
2012 5783 Contributo in favore dei minori riconosciuti
dalla sola madre € 3.500,00
2012 5800 Assistenza a famiglie di detenuti ed ex
detenuti € 8.800,00
2012 5810 Interventi assistenziali vari € 21.996,81
2012 5960 Interventi in favore dei portatori di handicap € 9.914,52
2012 2700 Spese per il servizio colonie € 8.320,00
2012 5964 Contributo al fondo del P.d.Z. € 56.286,61
76
2012 5710-5720-5725-5730
Stipendi personale servizi sociali € 84.724,41 € 84.724,41
TOTALE ANNO 2012 € 571.391,23 € 84.724,41
TOTALE TRIENNIO 2010-2012 € 1.582.695,66 € 253.576,86
Nota: E'obbligatorio riportare tutte le voci di costo afferenti l'area sociale presenti in Bilancio e riferite alle sole risorse comunali (al netto di qualsiasi trasferimento). Quindi, se necessario, occorre aggiungere delle righe nelle varie annualità. La fonte dei dati è il Bilancio Consuntivo del Comune per le annualità 2010, 2011 e 2012. Qualora quest'ultimo non fosse disponibile per l'annualità 2012 si può utilizzare il PEG del settore sociale.
N.B.: Si ricorda, inoltre, che i dati su indicati devono risultare coerenti sia con la programmazione del Piano Sociale di Zona 2010-2013 che con quanto già indicato nelle schede di rendicontazione della spesa sociale di ambito territoriale relative alle annualità 2010 - 2011 - 2012 già trasmesse e approvate dai competenti Uffici Regionali.
78
R E G I O N E P U G L I A AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’ SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
Scheda per la rilevazione della spesa sociale a valere su risorse proprie comunali per il triennio 2010-2012 Prospetto di rilevazione comunale
AMBITO DI MOLA DI BARI - NOICATTARO - RUTIGLIANO
COMUNE DI NOICATTARO
ANNO DI ESERCIZIO
CAPITOLO DI BILANCIO IMPORTO TOTALE di cui PERSONALE
Numero Denominazione
2010 4065 contributi per progetti per prevenzione devianza minorile € 2.000,00
2010 3730 spese di mantenimento degli infanti illegittimi abbandonati riconosciuti
dalla sola madre € 5.000,00
2010 3780 spese di mantenimento di funzionamento uffici assistenza sociale € 3.000,00
2010 3790 acquisto beni di consumo in favore di anziani € 1.000,00
2010 3810 prestazioni di servizio e funzionamento uffici assistenza sociale € 1.430,00
2010 3830 colonie, soggiorni ed interventi vari € 27.126,00
2010 3850 Assistenza domiciliare anziani € 10.530,00
2010 3855 Prestazioni di servizio per trasporto scolastico e assistenza
Handicappati € 15,12
2010 3865 Interventi per integraione scolastica Handicappati € 37.907,59
2010 3880 Spese per affido familiare internazionale € 1.580,00
2010 3890 Prestazioni di servizio in favore di anziani € 9.513,22
2010 3900 Spese per il servizio civico € 8.427,34
2010 4000 Inserimento lavorativo in ambiente protetto € 3.000,00
2010 4011 Cofinanziamento spese per handicap a carico dell'Ente € 49.500,00
2010 4021 Intervento comunale per canone di locazione € 3.350,00
2010 4026 Rimborso spese sanitarie € 2.500,00
2010 4040 Contributi diversi socio-assistenziali € 17.995,43
79
2010 4050 Assistenza in favore dei minori e dei figli delle lavoratrici madri € 76.132,29
2010 4060 Spese per affido familiare € 23.770,00
2010 4150 stipendi settore servizi sociali (n.5 ass.soc.,1 funzionario,1 dirigente
sino a luglio 2012; da agosto 2012 n. 4 ass.soc , 1 dirigente) € 364.907,67 € 364.907,67
2010 2102 inserimento lavorativo ambiente protetto € 77.957,28
2010 4055 contributi disagio sociale 0
TOTALE ANNO 2010 € 726.641,94 € 364.907,67
2011 4065 contributi per progetti per prevenzione devianza minorile € 2.000,00
2011 3730 spese di mantenimento degli infanti illegittimi abbandonati riconosciuti
dalla sola madre € 6.000,00
2011 3780 spese di mantenimento di funzionamento uffici assistenza sociale € 3.000,00
2011 3790 acquisto beni di consumo in favore di anziani € 1.000,00
2011 3810 prestazioni di servizio e funzionamento uffici assistenza sociale € 1.430,00
2011 3830 colonie, soggiorni ed interventi vari € 30.000,00
2011 3850 Assistenza domiciliare anziani € 10.550,00
2011 3855 Prestazioni di servizio per trasporto scolastico e assistenza
Handicappati € 15.000,00
2011 3865 Interventi per integraione scolastica Handicappati € 34.700,00
2011 3880 Spese per affido familiare internazionale € 1.580,00
2011 3890 Prestazioni di servizio in favore di anziani € 26.000,00
2011 3900 Spese per il servizio civico € 6.300,00
2011 4000 Inserimento lavorativo in ambiente protetto € 3.500,00
2011 4011 Cofinanziamento spese per handicap a carico dell'Ente € 39.500,00
2011 4021 Intervento comunale per canone di locazione € 3.350,00
2011 4026 Rimborso spese sanitarie € 2.500,00
2011 4040 Contributi diversi socio-assistenziali € 18.000,00
2011 4050 Assistenza in favore dei minori e dei figli delle lavoratrici madri € 72.730,98
2011 4060 Spese per affido familiare € 24.000,00
2011 4150 stipendi settore servizi sociali (n.5 ass.soc.,1 funzionario,1 dirigente
sino a luglio 2012; da agosto 2012 n. 4 ass.soc , 1 dirigente) € 349.000,00 € 349.000,00
2011 2102 inserimento lavorativo ambiente protetto € 79.220,00
2011 4055 contributi disagio sociale 0
TOTALE ANNO 2011 € 729.360,98 € 349.000,00
2012 4065 Contributi per progetti per prevenzione devianza minorile € 2.000,00
2012 3730 spese di mantenimento degli infanti illegittimi abbandonati € 7.000,00
2012 3780 spese di mantenimento e funzionamento uffici Assistenza Sociale € 964,23
2012 3790 Acquisto beni di consumo in favore di anziani € 760,00
80
2012 3810 prestazioni di servizio e funzionamento uffici Assistenza Sociale € 2.000,00
2012 3830 colonie, soggiorni ed interventi vari € 16.274,00
2012 3850 Assistenza domiciliare anziani € 14.049,00
2012 3855 Prestazioni di servizio per trasporto scolastico e assistenza
Handicappati € 22.319,35
2012 3865 Interventi per integraione scolastica Handicappati € 28.858,18
2012 3880 Spese per affido familiare internazionale € 1.580,00
2012 3890 Prestazioni di servizio in favore di anziani € 7.793,98
2012 3900 Spese per il servizio civico € 1.227,40
2012 4000 Inserimento lavorativo in ambiente protetto € 3.500,00
2012 4011 Cofinanziamento spese per handicap a carico dell'Ente € 0,00
2012 4021 Intervento comunale per canone di locazione € 3.200,00
2012 4026 Rimborso spese sanitarie € 6.500,00
2012 4040 Contributi diversi socio-assistenziali € 25.999,00
2012 4050 Assistenza in favore dei minori e dei figli delle lavoratrici madri € 18.620,00
2012 4060 Spese per affido familiare € 30.500,00
2012 4150 stipendi settore servizi sociali (n.5 ass.soc.,1 funzionario,1 dirigente
sino a luglio 2012; da agosto 2012 n. 4 ass.soc , 1 dirigente) € 294.300,00 € 294.300,00
2012 2102 inserimento lavorativo ambiente protetto € 84.887,84
2012 4055 contributi disagio sociale € 7.000,00
2012 3795 spese per missioni € 300,00
2012 3891 rette strutture residenziali anziani € 13.794,70
2012 3893 rette strutture residenziali disabili € 25.425,65
TOTALE ANNO 2012 € 618.853,33 € 294.300,00
TOTALE TRIENNIO 2010-2012 € 2.074.856,25 € 1.008.207,67
N.B.: Si ricorda, inoltre, che i dati su indicati devono risultare coerenti sia con la programmazione del Piano Sociale di Zona 2010-2013 che con quanto già indicato nelle schede di rendicontazione della spesa sociale di ambito territoriale relative alle annualità 2010 - 2011 - 2012 già trasmesse e approvate dai competenti Uffici Regionali.
81
R E G I O N E P U G L I A AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’ SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
Scheda per la rilevazione della spesa sociale a valere su risorse proprie comunali per il triennio 2010-2012 Prospetto di sintesi di Ambito
AMBITO DI MOLA DI BARI - NOICATTARO -
RUTIGLIANO
POPOLAZIONE AL 31 DICEMBRE
2011 TOTALE 2010-2012 MEDIA 2010-2012 SPESA PROCAPITE 10-12
MOLA DI BARI 25.525 € 1.930.098,68 € 643.366,23 € 25,21
NOICATTARO 25.755 € 2.074.856,25 € 691.618,75 € 26,85
RUTIGLIANO 18.433 € 1.582.695,66 € 527.565,22 € 28,62
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
0 0 € 0,00 € 0,00 #DIV/0!
TOTALE AMBITO 69.713 € 5.587.650,59 € 1.862.550,20 € 26,72
N.B.: si ricorda che i dati su indicati devono risultare coerenti sia con la programmazione del Piano Sociale di Zona 2010-2013 che con quanto già indicato nelle schede di rendicontazione della spesa sociale di ambito territoriale relative alle annualità 2010 - 2011 - 2012 già trasmesse e approvate dai competenti Uffici Regionali.
82
R E G I O N E P U G L I A
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’
SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
SCHEDA PER IL RENDICONTO FINALE ED IL MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI REALIZZATI CON IL
PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2013
ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE E NOTE
La presente scheda, da compilare prima di avviare la nuova programmazione, si pone l'obiettivo di monitorare lo stato di attuazione dei servizi e degli interventi programmati e
realizzati con il precedente Piano Sociale di Zona (2010-2013) e di rendicontare le spese sostenute (impegni assunti e liquidazioni effettuate), con esclusivo riferimento ai
servizi/interventi programmati e realizzati in regime di gestione associata (scheda AMB). Il riferimento di partenza è quindi la versione definitiva della scheda di programmazione
finanziaria di dettaglio allegata al precedente Piano Sociale di Zona e modificata in occasione della riprogrammazione per il 2013 (ai sensi della D.G.R. 2155/2012). Altre
informazioni rilevanti per la compilazione sono quelle contenute nelle schede di rendicontazione inviate dall'Ambito territoriale alla Regione Puglia e relative alle annualità 2010,
2011 e 2012.
Per una corretta compilazione della scheda occorre precisare che per risorse impegnate (1) si intendono quelle risorse per le quali esiste un impegno di spesa giuridicamente
vincolante di tipo gestionale, quale ad esempio l'impegno assunto con atto dirigenziale a valle di una procedura ad evidenza pubblica e/o comunque relativo all'avvio di un servizio ed
all'erogazione di una prestazione. La colonna denominata residui di stanziamento (2), preimpostata a monte, restituisce il valore delle risorse non impegnate che saranno riportate nel
nuovo Piano Sociale di Zona e riprogrammate in base alle indicazioni del nuovo Piano Regionale delle Politiche Sociali 2013-2015. Si sottolinea che i dati presenti nella scheda
devono essere riferiti alla data del 30 ottobre 2013 e/o comunque ad altra data (espressamente indicata) se più prossima alla definizione ed approvazione del nuovo Piano Sociale di
Zona.
DATA RENDICONTO/MONITORAGGIO 31/12/2013
PROVINCIA BARI
AMBITO TERRITORIALE DI MOLA DI BARI
83
TOTALE RISORSE
Programmate Impegnate Residui di
stanziamento Liquidate
€ 7.098.150,98 € 6.619.475,14 € 478.675,84 € 4.782.662,22
N.
Art
. R
eg.
4/0
7
Denominazione Ente
titolare
RISORSE Termine
delle attività
NOTE
Programmate Impegnate (1)
Residui di
stanziamento
(2)
Liquidate
1 86 Servizio Sociale Professionale Ambito di
Mola di Bari € 0,00
2 83 Segretariato Sociale Ambito di
Mola di Bari € 0,00
3 84 Sportello Sociale Ambito di
Mola di Bari € 40.000,00 € 25.000,00 € 15.000,00 € 1.962,90
Il Coordinamento ha deciso di
disimpegnare € 15.000,00 e destinarlo
al pr. n. 14 nuovo PdZ
4 altro P.U.A. Ambito di
Mola di Bari € 61.000,00 € 61.000,00 € 0,00 € 50.666,66 31.01.2014
5 altro U.V.M. Ambito di
Mola di Bari € 0,00
6 108 Sportello integrazione socio-
sanitaria e culturale degli
immigrati
Ambito di
Mola di Bari € 31.500,00 € 31.500,00 € 0,00 € 26.100,00 31.01.2014
7 87 Servizio di Educativa
Domiciliare (A.D.E.)
Ambito di
Mola di Bari € 344.424,11 € 205.530,11 € 138.894,00 € 159.075,58 30.11.2013
8 87 Servizio S.A.D. per Anziani Ambito di
Mola di Bari € 555.334,93 € 555.334,93 € 0,00 € 399.723,41 31.07.2014
9 88 Assistenza Domiciliare
Integrata
Ambito di
Mola di Bari € 1.352.670,24 € 1.352.670,24 € 0,00 € 970.186,28 31.07.2014
10 102 Sostegno economico per i
percorsi domiciliari "Assegno
di cura"
Ambito di
Mola di Bari € 500.310,92 € 500.310,92 € 0,00 € 500.310,92
84
11 104 Centro Aperto Polivalente per
Minori
Ambito di
Mola di Bari € 330.000,00 € 330.000,00 € 0,00 € 163.696,50 30.06.2014
12 105 Centro Aperto Polivalente per
Disabili
Ambito di
Mola di Bari € 0,00
13 106 Potenziamento Centri Sociali
Polivalenti per Anziani
Ambito di
Mola di Bari € 408.230,85 € 408.230,85 € 0,00 € 306.225,42 31.07.2014
14 60 Centro diurno socio-educativo
riabilitativo per disabili minori
e adulti e pazienti psichiatrici
Ambito di
Mola di Bari € 238.000,00 € 238.000,00 € 0,00 € 150.666,25
15 92 Assistenza specialistica
scolastica ed extrascolastica
Ambito di
Mola di Bari € 977.320,96 € 975.603,93 € 1.717,03 € 721.320,46 31.10.2014
16 107
Equipe multidisciplinare per
donne, minori e stranieri
immigrati vittime di abusi e
violenze
Ambito di
Mola di Bari € 154.777,00 € 147.000,00 € 7.777,00 € 137.000,00 31.12.2013
17 102 Sostegno ai servizi per la
prima infanzia - Prima Dote
Ambito di
Mola di Bari € 260.140,77 € 260.140,77 € 0,00 € 248.898,60
18 70 Case per la vita Ambito di
Mola di Bari € 114.400,00 € 71.970,60 € 42.429,40 € 60.562,86 28.02.2014
19 96 Affidamento Familiare Minori Ambito di
Mola di Bari € 122.000,00 € 122.000,00 € 0,00 € 122.000,00 31.12.2013
20 96 Adozione nazionale e
internazionale
Ambito di
Mola di Bari € 0,00
21 93 Centro di ascolto per le
famiglie e servizi di sostegno
alle famiglie e alla genitorialità
Ambito di
Mola di Bari € 122.000,00 € 122.000,00 € 0,00 € 122.000,00 31.12.2013
22 altro Fondo per gli interventi
indifferibili
Ambito di
Mola di Bari € 245.876,58 € 245.876,58 € 0,00 € 76.806,40 31.12.2013
23 altro Centro permanente territoriale
di contrasto alle dipendenze
patoligiche (C.P.T.C.)
Ambito di
Mola di Bari € 0,00
24 altro Interventi di inclusione sociale
ex tossicodipendenti
Ambito di
Mola di Bari € 80.000,00 € 80.000,00 € 0,00 € 80.000,00
€ 84.924,90 afferenti al finanziamento
DPR 309/90 previsti nel PdZ in altre
risorse sono stati erogati dirett. Alla
Coop. Il Cammino
25 102 Contributi economici per
l'abbattimento delle barriere
architettoniche
Ambito di
Mola di Bari € 256.648,95 € 256.648,95 € 0,00 € 57.947,64 31.12.2013
85
26 altro Percorsi integrati d'inerimento
socio-lavorativo dei soggetti
con disturbo psichico
Ambito di
Mola di Bari € 124.008,15 € 124.008,15 € 0,00 € 113.674,00 31.01.2014
27 74
Interventi e servizi di contrasto
alla povertà e di inclusione
sociale a sostegno
dell'integrazione
Ambito di
Mola di Bari € 150.000,00 € 81.000,00 € 69.000,00 € 48.600,00
28 altro Ufficio di Piano Ambito di
Mola di Bari € 206.000,00 € 120.703,87 € 85.296,13
29 scegli
Progetto famiglie numerose Ambito di
Mola di Bari € 77.074,11 € 77.074,11 € 0,00 € 37.367,21
30 102 Assistenza Indiretta
Personalizzata
Ambito di
Mola di Bari € 227.871,13 € 227.871,13 € 0,00 € 227.871,13
31 scegli
Interventi di inclusione
lavorativa per soggetti
svantaggiati
Ambito di
Mola di Bari € 118.562,28 € 118.562,28
86
CAPITOLO II
LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER UN WELFARE LOCALE INCLUSIVO
2.1 La strategia dell’Ambito Territoriale per il consolidamento del Sistema di Welfare Locale
Il perdurare della fase congiunturale economico finanziaria, che ormai da anni si ripercuote sulla serenità di gran parte delle famiglie dell’Ambito, ha condizionato anche la programmazione di questo Piano Sociale di Zona. Pur dovendo contare su risorse economiche decisamente ridotte rispetto al passato, l’Ambito ha dato notevole respiro soprattutto a tutti quei servizi utili ad alleviare il disagio di svariati soggetti versanti in condizione di malessere e fragilità. Notevole importanza è stata riservata alla famiglia intesa quale nucleo fondante della società e nella quale l’individuo sviluppa la sua personalità. Si riporta di seguito la mappa della strategia unitaria e integrata del Piano Sociale di Zona 2014-2016 e la descrizione delle priorità strategiche individuate in relazione alle indicazioni contenute nel PRPS 2013-2015, all’analisi del contesto territoriale esposta nel precedente capitolo I e alle indicazioni fornite nel corso dei Tavoli di concertazione/coprogettazione con il Terzo Settore e le altre Istituzioni locali ( ASL, UEPE, USSM, Scuole, ASP, ecc).
Mappa della strategia unitaria ed integrata del Piano Sociale 2014-2016
Servizi e interventi
Gestione associata
di ambito
Gestione Comunale
Mo
la d
i Bar
i
No
icat
taro
Ru
tigl
ian
o
Servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi
Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia X
Servizi di conciliazione vita-lavoro X
Servizi per contrastare la povertà con percorsi di inclusione attiva
Rete di pronto intervento sociale – PIS X
Rete di pronto intervento sociale - emergenza abitativa X
Inclusione attiva X
Servizi per promuovere la cultura dell’accoglienza
Servizio Sociale Professionale X X X
Rete di accesso - segretariato X X X X
Rete di accesso - immigrati X
Rete di accesso – PUA X X X X
Servizi per sostenere la genitorialità
Centri di ascolto per le famiglie X
Educativa domiciliare per minori X
Affido familiare - equipe X
Affido familiare X X X X
Adozione familiare X X X X
Centri diurni (art. 52-104 RR 4/2007) minori X X X X
Servizi per l’integrazione socio sanitaria e la presa in carico integrata delle non autosufficienze
Unità di Valutazione Multidimensionale X
Assistenza Domiciliare non autosuff. – ADI X
Assistenza Domiciliare non autosuff. - SAD X
Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico X X X X
Abbattimento barriere architettoniche X
Centri diurni anziani (art. 106 RR 4/2007) X X X X
Centri diurni disabili (art. 105 RR 4/2007) X
Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007 X X X X
Dopo di Noi (artt. 55-57 RR 4/2007) X X X X
87
Centri diurni Alzheimer (art. 60ter RR 4/2007) X X X X
Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 – equipe X
Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 X
Trasporto sociale per persone con disabilità X X X
Inserimenti in strutture a ciclo diurno per persone con disagio psichico X
Residenze per persone con disagio psichico (artt. 70-60bis RR 4/2007) X
Interventi di prevenzione in materia di dipendenza patologiche X
Interventi per persone con dipendenze patologiche X X X X
Servizi per prevenire e contrastare la violenza su donne e minori
Maltrattamento e violenza - CAV X
Maltrattamento e violenza – residenziale X
Maltrattamento e violenza – equipe X
I servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi A favore della Prima Infanzia e al fine di sostenere la Conciliazione dei Tempi Vita-Lavoro l’Ambito sta continuando a garantire nell’anno 2014 i Buoni di Conciliazione rivenienti dall’Avviso Pubblico Buoni di Servizio della Regione Puglia approvato con A.D. 1425/2012. Le Strutture per la Prima Infanzia private presenti sul territorio dell'Ambito Territoriale n. 11 sono accreditate nel rispetto della normativa nazionale e della Regione Puglia. Allo stato attuale le strutture presenti nell'Ambito Territoriale iscritte al Catalogo Servizi Prima Infanzia sono: Fiorilandia, Il mio Nido, Baby House, Folletto Azzurro, Scuola Infanzia Sabin 167 per un totale di n. 105 posti utente. I Buoni di Conciliazione per l'infanzia erogati, con finanziamento regionale, su base di Ambito nell'a.s. 2012/2013 e 2013/2014 sono stati complessivamente 41 in favore di utenti frequentanti le seguenti strutture: Folletto Azzurro, Il mio nido e Scuola infanzia SABIN 167. Con la nuova annualità di programmazione l’Ambito intende fornire servizi per la prima infanzia avvalendosi anche dei fondi del Piano di Azione e Coesione. Nel mese di dicembre 2013 l’Ambito ha presentato al competente Ministero la programmazione PAC – Infanzia I stralcio che permetterà l’apertura di n. 2 Servizi Nido pubblici (Servizio Nido Noicattaro e Servizio Nido Mola di Bari; ciascuno per n. 30 posti) e l’erogazione di Buoni di Conciliazione per le strutture iscritte al Catalogo regionale. Tali servizi porranno sostegno alla genitorialità in un’ottica di conciliazione. Al fine di favorire l’incrocio domanda-offerta e rendere accessibili i servizi educativi per la prima infanzia e le altre prestazioni sociali volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’Ambito ritiene opportuno implementare i servizi informativi rivolti alle famiglie attraverso la redazione di una Carta dei Servizi. Tale esigenza è emersa anche durante i Tavoli di Concertazione. L’adozione di un piano dei tempi e degli spazi della città per avviare il percorso della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro anche attraverso la realizzazione di studi di fattibilità del contesto urbano , sarà priorità del II e III anno di programmazione. Il sostegno della genitorialità e la tutela dei diritti dei minori Il precedente Piano di Zona ha costruito intorno alle famiglie una serie di interventi finalizzati a sostenere la promozione del benessere delle persone e supportarle nelle situazioni di crisi che si possono manifestare nello svolgimento della funzione educativa per la crescita dei figli. Con il nuovo Piano di Zona la finalità generale che si intende perseguire è la promozione della “Famiglia come risorsa”, privilegiando la dimensione promozionale rispetto a quella assistenziale.
88
Spesso le famiglie sono caratterizzate dalla presenza, al loro interno, di una pluralità di soggetti in difficoltà e sono spesso oggetto di politiche assistenziali unicamente rivolte al soggetto in difficoltà senza che venga presa in considerazione la globalità delle relazioni familiari che è risorsa indispensabile per i servizi stessi. L’Ambito territoriale anche alla luce di quanto emerso nei tavoli di coprogettazione intende focalizzare la propria attenzione sulla dimensione familiare come soggetto – oggetto dell’intervento e come risorsa. Si riconosce la famiglia come qualcosa di più di una semplice somma dei suoi membri e si è convinti che essa abbia in se delle potenzialità e non debba essere considerata semplice destinataria di interventi. Strettamente correlate alle politiche per la genitorialità e per i minori sono gli interventi diretti prevenire il disagio minorile e giovanile. Difatti molti degli interventi previsti da questa programmazione si configurano come trasversali coinvolgendo diverse aree di intervento. In particolare l’equipe per la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza , collocata nell’area contrasto del maltrattamento e della violenza, interagisce con le politiche a sostegno della genitorialità e della tutela dei diritti dei minori. Come anche molti servizi previsti in altri ambiti di intervento sono rivolti ai minori ed ai genitori : ad esempio i servizi domiciliari. Secondo le indicazioni contenute nel Piano Sociale regionale 2013-2015, l’Ambito n.11 ha catalizzato la propria attenzione per il nuovo triennio sui seguenti obiettivi strategici prioritari:
- implementare e consolidare i Centri di Ascolto per le famiglie; - potenziare l’assistenza educativa; - potenziare e qualificare i percorsi di affido familiare; - potenziare e sviluppare i percorsi di adozione nazionale e internazionale; - consolidare e qualificare l’offerta di Servizi Comunitari a ciclo diurno per minori.
Verrà riconfermata la rete dei Centri di ascolto per le Famiglie attivi nella precedente triennalità. L’Ambito intende consolidare i progetti finalizzati alla formazione genitoriale e al sostegno alla relazione genitori-figli. I centri di ascolto per le famiglie avranno competenze trasversali , con prestazioni qualificate e multidisciplinari di sostegno alla famiglia e alle responsabilità genitoriali. La previsione di un luogo neutro rappresenta un’opportunità di mediazione di situazioni conflittuali, sia di coppia che genitoriali e di promozione del protagonismo familiare. Sarà potenziata l’Assistenza Educativa considerata efficace forma di intervento in favore dei minori e dell’intero sistema familiare. Grazie al Servizio di Educativa Domiciliare, all’elaborazione di progetti personalizzati, si intende incidere in modo concreto sulle dinamiche familiari già compromesse e prevenire i percorsi istituzionalizzanti. Nell’ottica della prevenzione della istituzionalizzazione si intende sostenere il servizio ADE allo scopo di offrire un valido sostegno alle famiglie in temporanea difficoltà nell’assunzione del ruolo educativo e nell’ assolvimento dei compiti genitoriali. Inoltre attraverso l’ADE si intendono attivare processi di responsabilizzazione per ridurre il rischio di allontanamento del minore dal contesto familiare, per facilitare processi di integrazione della famiglia e del minore nel contesto sociale. Il ricorso all’istituzionalizzazione del minore avverrà solo quando gli altri tipi di intervento ( ADE, Affido familiare, ecc.) saranno ritenuti inadeguati. Viene riconfermato il Fondo di Ambito “Interventi Indifferibili” finalizzato ad integrare la spesa sostenuta dai comuni per il pagamento delle rette dei minori inseriti in strutture residenziali, in coerenza con quanto previsto dal Piano regionale. La costituzione dell’Equipe adozione, equipe Affido e equipe antiviolenza, costituite da personale dei Comuni ed ASL , avranno il compito, ciascuna per la propria specificità, di promuovere la cultura dell’affidamento familiare, dell’adozione e l’obiettivo di erogare attività di assistenza , aiuto, tutela e protezione a persone vittime di abusi e/o maltrattamenti, svolgendo attività di prevenzione e diffusione della cultura della non violenza. In tema di affido, verranno attivati gli interventi previsti dal Progetto Affido presentato alla Regione Puglia nell’anno 2013. A favore dei minori, anche grazie ai Fondi previsti per i buoni di Conciliazione, l’Ambito ha potenziato la preesistente rete di Centri Diurni e Polivalenti per minori. Inoltre verranno riconfermate le Convenzioni tra l’Ambito e i Centri Polivalenti per minori al fine di prevenire il rischio di marginalità e devianza nonché contrastare i fenomeni di dispersione scolastica. Accogliendo la proposta giunta dal Terzo Settore e dalle Istituzioni Scolastiche in sede di Tavolo di Co-progettazione, l’Ambito ha programmato per la prossima triennalità uno Spazio Adolescenti e preadolescenti
89
dove sperimentare percorsi innovativi per la prevenzione ed il contrasto di forme di bullismo che caratterizzano queste fasce d’età, attraverso la formalizzazione di una rete istituzionale tra Comuni, istituzioni scolastiche e organizzazione del terzo settore; Spazio ove si potrà favorire la socialità, prevenire la devianza, l’inadempienza scolastica e dove gli adolescenti potranno dare spazio alla propria creatività, sfruttando ciascuno le proprie competenze. La cultura dell’accoglienza e il contrasto delle marginalità sociali
La programmazione del nuovo Piano Sociale considera la cultura dell’accoglienza una priorità strategica in coerenza con le indicazioni contenute nel Piano Regionale, in quanto tutti i servizi previsti in questo ambito di intervento risultano essenziali per garantire l’omogeneità del trattamento dei cittadini residenti sullo stesso territorio, fornendo loro le stesse informazioni, uniformità di accesso alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari e di modalità di fruizione dei servizi.
Il Piano sociale dell’Ambito intende fronteggiare la marginalità sociale nella quale una sempre più larga fascia di popolazione si trova quando, pur facendo parte di un contesto socio-economico e relazionale definito, non riesce a fronteggiare le proprie difficoltà accedendo ai canali ed alle risorse istituzionali.
Al fine di facilitare l’accesso alla rete istituzionale dei servizi l’Ambito n. 11 ha potenziato il sistema dei servizi di accoglienza con il potenziamento del Segretariato Sociale e della PUA, nonché attraverso la pubblicazione di una Carta dei Servizi.
Gli Uffici Servizi Sociali dei Comuni sono potenziati con n. tre Assistenti sociali (una per Comune) da dedicare al segretariato sociale e al raccordo con la PUA. Nel quadro complessivo dei servizi dell’accoglienza si è inteso dedicare particolare attenzione alla PUA e all’ UVM , consolidando le figure professionali da dedicare in maniera più consistente a questi servizi.
L’accesso al sistema integrato dei servizi è garantito dalla PUA in raccordo con la ASL con modalità dirette a favorire l’unicità del trattamento per gli utenti.
La PUA (PORTA UNICA DI ACCESSO) che ha sede presso il Distretto Sociosanitario è composta da: un’Assistente Sanitaria, Operatore Sanitario e Assistente Sociale dell’ASL con compiti di front office e back office e un Amministrativo individuato dall’Ambito con compiti back office e di elaborazione dati.
La PUA raccoglie tutte le istanze sociosanitarie provenienti dal territorio dell’Ambito, le valuta e le invia per competenza all’UVM o ai servizi specialistici.
Presso i presidi territoriali del Distretto di Rutigliano e Noicattaro sono inoltre attivi punti PUA che operano in stretto raccordo con la PUA distrettuale.
Sono ovviamente da considerare parte integrante della rete PUA tutti gli ambulatori dei Medici di Medicina Generale che operano nel Distretto così come previsto dalle normative regionali.
Presso le sedi periferiche delle Assistenti Sociali dei tre Comuni addette al Segretariato.
L’UVM si compone di una equipe multiprofessionale di tipo funzionale che effettua la valutazione multidimensionale dei bisogni sanitari - sociosanitari complessi, elabora il progetto assistenziale individualizzato, funge da filtro per l’accesso alla rete dei servizi sanitari – sociosanitari di natura domiciliare, semiresidenziale e residenziale extraospedaliera a carattere integrato. Esercita la funzione di committenza propria della Direzione del Distretto.
In coerenza con quanto previsto dal Piano sociale regionale e dalla normativa in materia di immigrazione, nonché dalle indicazioni emerse dall’analisi del territorio dell’Ambito che fanno emergere il notevole numero di immigrati residenti, la programmazione sociale non può non prevedere degli interventi mirati per gli immigrati. Oggi gli immigrati svolgono nel nostro territorio un ruolo fondamentale prestando il loro lavoro anche nei contesti familiari. Sarà riconfermato lo sportello per i cittadini stranieri, con la presenza di un mediatore culturale, diretto a promuovere la fruizione dei servizi sociali, socio-sanitari e culturali presenti nell’ambito, l’integrazione scolastica e la realizzazione dei diritti di cittadinanza attiva, il riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, religiose e linguistiche.
I servizi e gli interventi per le povertà estreme e per il contrasto delle nuove povertà
L'azione di contrasto alla povertà che l’Ambito si trova a programmare, se da un lato tiene conto dell'aumento dei bisogni e della domanda di prestazioni e servizi relativi alle problematiche emergenti, dall'altra non può
90
ignorare la condizione di forte restrizione economica in cui si trova. Condizione che, inevitabilmente, porta a ottimizzare il sistema dei servizi e delle prestazioni offerte. Alle fasce di popolazione tradizionalmente prive di risorse quali i senza fissa dimora, i tossicodipendenti, gli immigrati, i soggetti psichiatrici, oggi si aggiunge la fascia dei nuovi poveri, quali gli inoccupati, i disoccupati, i padri e le madre separate, le ragazze madri, le donne maltrattate, i nuclei familiari in condizione di emergenza abitativa improvvisa ecc. che costituiscono, ormai, una emergenza sociale. L’Ambito ha deciso di allocare apposite risorse finalizzate a garantire Pronto Intervento Sociale per Emergenza abitativa ai nuclei familiari nonché a sostegno della genitorialità e della tutela dei diritti dei minori conviventi con genitori separati. Al fine di rendere la programmazione degli interventi di contrasto alla marginalità sociale il più rispondente possibile alla realtà territoriale, nel rispetto del principio della sussidiarietà orizzontale, l’Ambito si è fortemente avvalso delle proposte progettuali avanzate dal Terzo Settore in sede di Tavolo di Co-Progettazione. A tal fine sono stati confermati gli interventi di inclusione socio-lavorativa a favore di ex-detenuti, ex-tossicodipendenti e pazienti psichiatrici. L’obiettivo a cui l’insieme di tali progetti deve tendere è l’inserimento definitivo nel mondo del lavoro e la definitiva fuoriuscita dal circuito assistenziale dei soggetti e relativi nuclei familiari di appartenenza. In linea con quanto previsto dal Piano Regionale delle Politiche Sociali, la programmazione di Ambito per il contrasto alla povertá e marginalitá e per l’inclusione sociale ha voluto rispondere ad alcune priorità operative: l’istituzione del Pronto Intervento Sociale di Ambito. Il PIS sarà garantito dal Servizio Sociale Professionale che attraverso protocolli operativi con il Terzo Settore cercherà di garantire un sostegno immediato a coloro i quali verseranno in condizioni di estremo bisogno. Facendo tesoro delle buone prassi acquisite nel corso delle precedenti programmazioni, l’Ambito si avvarrà delle reti formali e informali di sostegno. La rete dei servizi per la presa in carico integrata delle non autosufficienze
La non autosufficienza si connota come una problematica particolarmente complessa, in grande crescita ed in continua evoluzione che richiede la definizione di un progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente e l’organizzazione di un sistema locale di welfare in grado di tutelare anche la famiglia di appartenenza. Una politica quindi volta ad affrontare il tema della non autosufficienza in modo da ambire al miglioramento complessivo dello stato di salute della popolazione anziana. La programmazione degli interventi da effettuarsi nella prossima triennalità, in continuità con le azioni e gli obiettivi realizzati nell’ultimo triennio di programmazione, mira a promuovere lo sviluppo della presa in carico integrata socio-sanitaria attraverso lo sviluppo del sistema di offerta di servizi domiciliari, comunitari, residenziali e a ciclo diurno integrati. Nel pieno rispetto delle indicazioni nazionali ed europee, in tema di salute e cura, l’Ambito si prefigge l’obiettivo di ritardare o evitare l’istituzionalizzazione, nonché ridurre la durata dei ricoveri di pazienti cronici e non autosufficienti. Al fine di raggiungere tale obiettivo la programmazione del Piano Sociale di Zona 2013-2015 ha puntato al consolidamento della PUA ed a rafforzare il lavoro dell’UVM.
La PUA, già attiva nell’Ambito, intesa come il luogo dove dal punto di vista operativo, professionale e gestionale, si realizza concretamente l’integrazione sociosanitaria, assicurerà attraverso l’attivazione di uno sportello presso Il Distretto Socio-sanitario ed al raccordo con gli Uffici di Segretariato Sociale dislocati nei tre Comuni, la presa in carico del cittadino. Il personale da destinare alla PUA, a carico dell’Ambito, sarà incrementato così come si rileva dalla scheda progetto allegata.
L’Unità di Valutazione Multidisciplinare di Ambito, continuerà ad effettuare la valutazione multidimensionale delle condizioni di bisogno della persona non autosufficiente, ad individuare l’indice di gravità di detto bisogno e a definire il Progetto Assistenziale Personalizzato. L’UVM continuerà ad essere costituito dal personale dei Comuni e della ASL individuato con ordini di servizio dalla precedente programmazione e garantirà un numero maggiori di sedute considerato il numero elevato di istanze.
In considerazione della necessità di favorire la permanenza del soggetto non autosufficiente nel contesto familiare, l’Ambito intende potenziare il servizio SAD e ADI sostenendo le famiglie che si assumono in proprio il carico assistenziale verso persone non autosufficienti. L’obiettivo prioritario che si intende perseguire è incrementare la capacità di presa in carico a cominciare dall’incremento del volume delle prestazioni domiciliari ADI da erogare in particolare alle persone anziane. Sino a oggi il numero delle prestazioni ADI garantite nel nostro Ambito sono state limitate. Con i Fondi dei Piani di Azione e Coesione e con i fondi dei Buoni di conciliazione l’Ambito intende potenziare i servizi di sostegno alla domiciliarietà.
91
L'equipe prevista per la realizzazione del servizio SAD-ADI è costituita da una Assistente Sociale Coordinatrice e n. 45 Operatori di cui n 23 OSS con contratto part time. L'Ambito ha condiviso un Accordo Di Programma con l'ASL/BA che individua le risorse e le procedure necessarie per l'attuazione del Piano Assistenziale Individualizzato e migliorare gli standard qualitativi delle cure domiciliari integrate. Il Piano di Azione e Coesione d'Ambito in favore degli anziani ultra65enni, prevede per il servizio ADI, un monte ore annuale pari a 15.606 . I fondi assegnati saranno utilizzati per incrementare il servizio che nel 2012 ha offerto 2.720 ore. L'ampliamento del servizio permetterà di raggiungere un numero maggiore di utenti e assicurare ad ognuno un' estensione delle ore procapite per una efficace presa in carico. Le finalità del servizio mirano a migliorare o mantenere le potenzialità residue dell'anziano, supportare la famiglia con un carico assistenziale eccessivo, favorire dimissioni ospedaliere protette, per una presa in carico sicura dell'anziano nel suo contesto familiare. Il secondo obiettivo del Piano di Azione e Coesione d'Ambito è il potenziamento del servizio SAD per la cura degli anziani non autosufficienti assicurando un monte ore annuale pari a 22.215 a fronte delle 10.846 ore erogate nell'anno 2012. Anche per questa seconda azione si vuole aumentare il numero degli utenti ed assicurare un'estensione delle ore procapite. Le finalità di questo servizio puntano a mantenere il più a lungo possibile l'anziano nel suo luogo abituale, recuperare situazioni di emarginazioni, evitare ricoveri e ospedalizzazioni non necessari. A livello strategico il Piano di Azione e Coesione prevede una terza azione : l'avvio del servizio di Teleassistenza e Telesoccorso sui tre Comuni dell'Ambito rivolto ad anziani che necessitano di interventi di prevenzione controllo nonché soccorso in caso di emergenza, in quanto esposti a rischi di natura socio sanitaria. Il servizio di telecontrollo assicura il monitoraggio della persona attraverso colloqui telefonici ,ed eventualmente attiva i servizi socio sanitari di riferimento. Il servizio sarà attuato tramite collegamento telefonico ( con apposito apparecchio) dell’utente ad una centrale operativa tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24 Il servizio sarà erogato su istanza dell’interessato presso il Servizio Sociale Comunale ed in seguito alla valutazione di bisogni e requisiti individuati per l’accesso al servizio. Il servizio sarà erogato da una cooperativa sociale a cui sarà affidato il servizio tramite procedura ad evidenza pubblica. Un ulteriore azione prevede l'informatizzazione della PUA e l'attivazione della cartella sociosanitaria elettronica integrata con il Sistema Regionale EDOTTO.
Per quanto attiene le prestazioni semiresidenziali (centri socio educativi e riabilitativi a valenza socio sanitaria) l’Ambito favorirà l’utilizzo delle risorse dei Buoni di conciliazione per disabili e anziani non autosufficienti da parte delle famiglie. Infatti, i Buoni sono finalizzati a sostenere le famiglie nel pagamento della quota sociale delle prestazioni semiresidenziali
A tal fine questo Ambito ha promosso una conferenza e trasmesso una nota a tutte le famiglie di disabili frequentanti i Centri Diurni socio-educativi e riabilitativi per far conoscere l’opportunità dei Buoni di Conciliazione per frequentare i predetti Centri. Di coloro che già frequentano, circa la metà posseggono i requisiti per accedere ai predetti buoni, per l’altra metà l’Ambito ha previsto un importo di € 100.000,00 per integrare la quota sociale delle rette. Inoltre è prossima l’attivazione di un Centro art. 60 presso il Comune di Mola di Bari, ed un altro art. 105 presso l’A.S.P. di Rutigliano. Essi consentiranno agli utenti dell’Ambito un’offerta congrua che eviti gli spostamenti verso altri comuni.
Sempre a favore dei disabili, nel nostro Ambito è stata autorizzata ed aperta una Comunità Socio-Riabilitativa per n. 10 posti letto più due per emergenze che consentirà una prima ma importante risposta a questo bisogno emergente.
A seguito dell’Avviso Regionale riveniente dalla Del. G.R. n. 2578/2010 “ Progetto Qualify-Care Puglia” l’Ambito ha promosso la divulgazione dell’iniziativa regionale con incontri sul territorio ed il coinvolgimento del Centro Domus di Conversano( centro individuato dalla Regione Puglia per curare l’orientamento e l’assistenza specialistica gratuita alle famiglie o al disabile che intende presentare il proprio Progetto di Vita Indipendente ( PROVI) residente nell’Ambito territoriale n. 11). Le risorse destinate all’Ambito dalla regione Puglia permetterebbero a 5 disabili di attivare progetti per 2 anni per totale max € 15.000,00 ad anno per ogni utente. Hanno fatto richiesta 6 cittadini dell'Ambito. Attualmente la Regione sta provvedendo ad istruire le pratiche.
Continua a essere assicurato dall’Ambito 11 il Servizio di Assistenza Specialistica a favore di n. 98 minori diversamente abili frequentanti la scuola dell’infanzia e dell’obbligo. Tale Servizio si concretizza in quel complesso di interventi e prestazioni di carattere socio-educativo, volti a garantire e promuovere il diritto allo studio, il successo formativo e la promozione del minore disabile in ambito scolastico e sociale.
92
Si riporta di seguito la Tabella n.1 che rappresenta il numero di educatori che forniscono il servizio di assistenza specialistica, le richieste pervenute ed il numero di disabili presi in carico nel 2013.
Tabella n.1
COMUNE DI MOLA DI BARI
EDUCATRICI RICHIESTE PERVENUTE PRESE IN CARICO
11 45 45
COMUNE DI NOICÀTTARO
9 51 28
COMUNE DI RUTIGLIANO
7 26 25
Totale
27
122
98
L’Ambito intende estendere in via sperimentale il Servizio di Assistenza specialistica a minori che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento o disagio sociale (BES).
Presso il Centro Aperto Polivalente di Mola di Bari, si intende attivare uno sportello per le famiglie con Pazienti Alzeheimer. Successivamente, dopo i lavori di ristrutturazione finanziati dalla Regione Puglia, al II piano del CAP sarà aperto un Centro Diurno integrato per il supporto cognitivo e comportamentale ai soggetti affetti da demenza Art 60 ter. Per quanto attiene le altre strutture socio sanitarie presenti nell’Ambito si rinvia al Capitolo I - 1.2 ” La dotazione infrastrutturale di Servizi Sociali, Socioeducativi e Sociosanitari”. L’Ambito continuerà a garantire, con risorse di Bilancio di ciascun Comune associato, il servizio trasporto sociale disabili. Verrà riproposto il Bando Contributo economico barriere architettoniche; l’Ambito sta completando l’istruttoria delle istanze pervenute sino al 2013 (dal 2008 al 2013 sono pervenute 81 istanze di cui 6 rigettate, 36 liquidate e 39 da liquidare) I Comuni dell’Ambito forniranno tutto il supporto necessario per aiutare i cittadini ad inoltrare le istanze Assegno di Cura Anno 2014. Continueranno a garantirsi i percorsi a bassa intensità assistenziale per pazienti psichiatrici e disabili psichici, a carico della ASL e dell’Ambito finalizzati all’inclusione sociale, al reinserimento sociale e lavorativo. Nello specifico proseguirà il Progetto Biorto meglio specificato al Capitolo I - 1.5 ” Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati”. Con risorse di Ambito verranno supportate le famiglie che hanno curato l’inserimento del proprio familiare nei Centri diurni socio educativi e riabilitativi per Disabili e nelle Case per la vita per disabili psichiatrici stabilizzati. Nell’area dipendenze patologiche verrà realizzata una progettualità condivisa con la ASL – SERT di Triggiano in prosecuzione dei Cantieri di Lavoro avviati con la precedente programmazione. Il contrasto del maltrattamento e della violenza Con la programmazione 2013-2015 l’Ambito, anche ottemperando a quanto disposto dal Piano Regionale per le Politiche Sociali, ha inteso potenziare gli interventi volti a prevenire, contrastare e monitorare il fenomeno della violenza e maltrattamento di donne e minori. La rete dei Centri Famiglia attivati con la programmazione 2011-2013, hanno ampiamente raggiunto gli obiettivi fissati dalla programmazione. In ogni Comune dell’Ambito è riconfermata la presenza dell’Equipe del Centro Famiglia che nella nuova programmazione sarà denominata Centro Ascolto per le Famiglie. Con la precedente Programmazione l’Equipe, composta da Psicologa, Educatrice Professionale e Consulente Legale ha attuato una campagna di sensibilizzazione presso le scuole dell’Ambito aderenti al progetto. Grazie ad essa si è riusciti a lavorare sulla affettività dei minori promuovendo la cultura di contrasto alla violenza e favorendo una migliore conoscenza dei fenomeni di maltrattamento ed abuso. Iniziative di informazione e conoscenza sul tema della violenza sono state rivolte alla popolazione e ai professionisti del settore. Sono stati effettuati convegni ad hoc e incontri formativi indirizzati ad alunni al fine di stimolare riflessioni con l’obiettivo di prevenire comportamenti aggressivi, forme di bullismo, vandalismo e aggressività. Vista la positività dei sopracitati interventi. L’Ambito intende riproporli nel nuovo triennio.
93
Presso ogni Comune l’Equipe del Centro continuerà a garantire un servizio finalizzato all’emersione della domanda di aiuto, consentendo un graduale avvicinamento da parte delle vittime di violenza ai servizi di assistenza e supporto e la graduale fuoriuscita dalla spirale in cui sono rimaste invischiate. Nella programmazione che ci si accinge a fare, l’Ambito intende confermare l’area per la prevenzione della violenza e maltrattamento all’èquipe del Centro di Ascolto per la Famiglia e prevedere risorse di Ambito per il pagamento delle rette in casa rifugio. Il servizio di presa in carico, grazie all’attivazione del Pronto Intervento Sociale espletato dal Servizio Sociale Professionale di Ambito, sarà garantito in qualsiasi momento, anche mediante un eventuale convenzione con un Centro Antiviolenza già funzionante. La prevenzione delle dipendenze patologiche Grazie all’azione dell’equipe del Centro Famiglia, si intende potenziare ulteriormente il livello preventivo dell’intervento. Per mezzo di incontri nelle scuole sia collettivi che individuali, si opererà affinché i giovani acquisiscano stili di vita salubri e si interverrà sulle “relazioni tra pari” e tra minori e adulti, e sulla autostima dei giovani. La prevenzione e la contestuale acquisizione di stili di vita salubri è forse il principale obiettivo dello spazio che la nuova programmazione vuole riservare agli adolescenti e preadolescenti attraverso i percorsi innovativi da realizzare in rete tra Comuni – Istituzioni Scolastiche – Organizzazione del Terzo Settore. I laboratori che si andranno ad attuare consentiranno all’adolescente di concentrare la propria attenzione sulle proprie potenzialità e capacità allontanandosi da altre dipendenze. Come in passato anche con la programmazione 2013-2015 si intende operare sul livello “riparatorio” offrendo percorsi di inclusione socio-lavorativa. Proseguirà, a seguito dell’erogazione del contributo regionale che finanzia il Progetto Cantieri di lavoro – ex DPR 309/90, la terza ed ultima annualità progettuale in favore di n.10nex tossicodipendenti.
2.2 Quadro sinottico: obiettivi di servizio per un welfare sostenibile
2.2 Quadro sinottico: obiettivi di servizio per un welfare sostenibile
94
251657216251658240 R E G I O N E P U G L I A
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’
SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Prospetto sintetico degli Obiettivi di servizio e dei valori target definiti nel III Piano Sociale di Zona
Asse N° Obiettivo di servizio Tipologia indicatore Valore
raggiunto al 30/09/2013
Valore da raggiungere
al 31/12/2015
NOTE
I
1 Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia
35% dei Comuni dotati di servizi 70,00 100,00
nel 2013 in 2 comuni ci sono servizi privati e scuole pubbliche non comunali che iscritti al catalogo telematico che beneficiano dei buoni di conciliazione.Nel 2015 saranno operativi altri servizi in tutti i comuni.
6 posti nido (pubblici o convenzionati) ogni 100 bambini 0-36 mesi residenti
159,00 219,00
nel 2013 in 2 comuni ci sono servizi privati e scuole pubbliche non comunali iscritti al catalogo telematico che beneficiano dei buoni di conciliazione. Nel 2015 saranno operativi n.2 servizi nido comunali. In tutti i comuni saranno presenti i servizi.
2 Servizi di conciliazione vita-lavoro
1 studio di fattibilità NO SI
1 Ufficio dei tempi e degli spazi NO SI
II
3 Rete di pronto intervento sociale – PIS
1 PIS h. 24 NO SI
1 Regolamento del servizio NO SI
4 Rete di pronto intervento sociale - emergenza abitativa
1 posto ogni 5.000 abitanti in residenze per adulti in difficoltà
0,00 0,00
5 Inclusione attiva 1 percorso/progetto di inclusione ogni 5.000 abitanti 10,00 ?
III 6
Servizio Sociale Professionale
1 Assistente sociale ogni 5.000 abitanti 10,00 13,00
1 Coordinatore del SSP di ambito NO SI
Incontri di coordinamento frequenti NO SI
7 Rete di accesso - segretariato
1 punto di accesso in ciascun Comune 3,00 3,00
95
8 Rete di accesso - immigrati 1 sportello art. 108 RR 4/2007 SI SI
9 Rete di accesso – PUA 1 PUA di ambito ex DGR 691/2011 SI SI
IV
10 Centri di ascolto per le famiglie
1 Centro per ambito e/o sostegno alla genitorialità in ogni Comune
3,00 3,00
11 Educativa domiciliare per minori
1 nucleo in carico ogni 1.000 nuclei residenti 30,00 30,00
12 Affido familiare – equipe 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo SI SI
13 Affido familiare
N. percorsi superiore a N. inserimenti in strutture residenziali
SI SI
1 Regolamento del servizio SI SI
1 Anagrafe della famiglie affidatarie SI SI
14 Adozione familiare 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo SI SI
15 Centri diurni (art. 52-104 RR 4/2007) minori
30 posti (art. 52 RR 4/2007) ovvero 50 posti (art. 104 RR 4/2007) ogni 20.000 residenti
170,00 215,00
V
16 Unità di Valutazione Multidimensionale
1 UVM per ambito ex DGR 691/2011 SI SI
17 Assistenza Domiciliare non autosuff. – ADI
4,1 utenti in carico in ADI (a 6 ore medie settimanali) ogni 100 over 65 residenti
15 75 PAC + ADI under 65
18 Assistenza Domiciliare non autosuff. – SAD
1,5 utenti in carico in SAD ogni 100 over 65 residenti 103,00 130 PAC + ADI under 65
19 Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico
10 utenti in carico (a 6 ore medie settimanali) ogni 100 utenti CSM
10,00 10,00
20 Abbattimento barriere architettoniche
100 interventi per ambito
21 Centri diurni anziani (art. 106 RR 4/2007)
50 posti utenti ogni 50.000 residenti 500 -------------- si
500 --------------- 30
n. utenti giornalieri 120
22
Centri diurni disabili (art. 105 RR 4/2007)
23 Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007
20 posti utenti ogni 50.000 residenti 23 60 n. 2 centri autorizzati per 30posti
24 Dopo di Noi (artt. 55-57 RR 4/2007)
10 posti utenti ogni 50.000 residenti 0,00 1,00
96
25 centri diurni Alzheimer (art. 60ter RR 4/2007)
10 posti utenti ogni 50.000 residenti 0,00 30
26 Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 - equipe
1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo NO SI
27 Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007
mantenimento del N. utenti medio 2010-2012 SI SI
28 Trasporto sociale per persone con disabilità
Servizio attivo su base di ambito SI SI
29 Inserimenti in strutture a ciclo diurno per persone con disagio psichico
5 posti ogni 50.000 residenti
30 Residenze per persone con disagio psichico (artt. 70-60bis RR 4/2007)
5 posti ogni 50.000 residenti
31 Intervnti di prevenzione in materia di dipendenza patologiche
Presenza attività di prevenzione su base di Ambito NO SI
32 Interventi per persone con dipendenze patologiche
10 percorsi inclusivi ogni 100 utenti Ser.T. 7,00 7,00
VI
33 Maltrattamento e violenza - CAV
1 convenzione con CAV per ambito NO SI
34 Maltrattamento e violenza – residenziale
Pagamento rette per inserimento in strutture residenziali
1,00 2,00
35 Maltrattamento e violenza – equipe
1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo selezionare selezionare
97
2.3 Il raccordo tra la programmazione ordinaria e le risorse aggiuntive
Il Piano Regionale delle Politiche sociali 2013 – 2015, come i precedenti cicli di programmazione, prevede l’integrazione di diverse fonti di finanziamento. Al Fondo Nazionale delle Politiche Sociali si aggiungono il Fondo Nazionale Non Autosufficienza, i Fondi di Intesa Famiglia, il Fondo per la Carta per l’Inclusione (ex Social Card), il Fondo Piano di Azione e Coesione, il Fondo Sviluppo e Coesione; di cui si conoscono gli importi complessivi e solo di alcuni si ha a disposizione il riparto tra gli Ambiti Territoriali. A prescindere dal completamento dei riparti dei diversi Fondi disponibili, il presente Piano Sociale di Zona riconduce ad un quadro unitario di priorità di intervento. La pluralità dei finanziamenti è allocata nel rispetto delle priorità strategiche definite dal Piano Regionale al fine di assicurare integrazione e copertura di tutti gli obiettivi target. Le azioni da realizzare con il piano di intervento PAC Infanzia-I STRALCIO
La ripartizione del Fondo di Azione e Coesione resa nota a tutti gli Ambiti ha permesso all’Ambito Territoriale
n. 11 di definire le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC infanzia e PAC Anziani - I stralcio. Le azioni
individuate, e condivise in sede di coprogettazione con la cittadinanza, relativamente al PAC Infanzia mirano
all’INCREMENTO nei territori comunali dell'offerta dei Servizi per l'infanzia 0-36 mesi (prevalentemente
pubblici) attraverso:
- l'avvio di n. 2 Servizi di Nido a titolarità pubblica da affidare a terzi, costruiti con finanziamenti P.O.FERS
Regione Puglia 2007-2013, nei Comuni di Noicattaro (per n. 10 mesi di gestione)e Mola di Bari (metà a.s. di
gestione), (obiettivo specifico 2 del programma PAC primo riparto);
- l'erogazione di Buoni di Servizio per "Sezioni Primavera" e Servizi Nido a titolarità privata e gestiti da Scuole
pubbliche non comunali;
- l’adeguamento di n. 2 Servizi Nido a titolarità pubblica (nei Comuni di Noicattaro e Mola di Bari) con
l’incremento del numero di utenti presi in carico e riduzione delle liste d’attesa.
Il Piano di Intervento sarà realizzato negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015. I tre Comuni dell'Ambito in
passato non hanno effettuato investimenti finalizzati all'avvio di Servizi pubblici per la prima infanzia per
minori 0-24 mesi. Infatti, la domanda di questi Servizi pubblici per la Prima Infanzia è rimasta insoddisfatta. Gli
interventi pubblici per diversi anni sono stati inesistenti. L'utenza si è rivolta ai pochi Servizi gestiti dal privato
ricevendo risposte parzialmente rispondenti al bisogno in quanto, ad esempio, diversamente da Mola di Bari in
cui è presente un Servizio Nido privato, su Noicattaro e Rutigliano (Comuni distanti tra loro1 km) non ci sono
Servizi Nido, ma solo il Comune di Noicattaro offre il Servizio “Sezioni Primavera” per n. 36 bambini a fronte di
una popolazione comunale 0-36 mesi di n. 719 unità - ISTAT 2011 (1813 unità pop. 0-36 mesi dell'intero
Ambito n.11 - dati ISTAT 2011).
Data la distribuzione non equa dei servizi nel territorio si è deciso di allocare le risorse tra i Comuni cercando di
garantire un riequilibrio territoriale, ovvero fornire priorità a Comuni e territori dove il servizio è
particolarmente debole o inesistente attraverso l'incremento di posti Nido pubblici da "0" (sino al 2013) a
complessivi n. 60 (di cui: n. 30 per il Comune di Mola di Bari che offrirà il servizio prevalentemente ai suoi
cittadini; n. 30 per il Comune di Noicattaro che offrirà il servizio ai cittadini di Noicattaro e Rutigliano, essendo
i due Comuni distanti 1 km).
98
Le azioni da realizzare con il piano di intervento PAC Anziani-I STRALCIO
Le azioni da realizzare con il Piano di intervento PAC Anziani – I stralcio mirano all’ampliamento del servizio
ADI e al potenziamento del servizio SAD; all’avvio del servizio di Teleassistenza e Telesoccorso sui tre Comuni
dell’Ambito; all’informatizzazione della PUA e all’attivazione della cartella sociosanitaria elettronica integrata
con il Sistema Regionale EDOTTO. Tali azioni saranno attuate per l’anno 2014.
Per la realizzazione del primo obiettivo (ampliamento del servizio ADI) si prevede di garantire un monte ore
annuale pari a 15.606 a fronte delle 2.720 ore offerte nel 2012. Tale ampliamento permetterà di aumentare il
numero di utenti presi in carico, ed assicurare ad ognuno un'estensione delle ore procapite per una efficace
presa in carico.
Il secondo obiettivo del piano vuole realizzare il potenziamento del servizio SAD per la cura degli anziani non
autosufficienti assicurando un monte ore annuale pari a 22.215, a fronte delle 10.846 ore erogate nell'anno
2012. Anche per questa seconda azione si vuole aumentare il numero degli utenti ed assicurare un'estensione
delle ore procapite.
La terza azione prevede l'avvio del servizio di Teleassistenza e Telesoccorso sui tre Comuni dell'Ambito rivolto
ad anziani che necessitano di interventi di prevenzione controllo nonché soccorso in caso di emergenza, in
quanto esposti a rischi di natura socio sanitaria.
Un ulteriore azione prevede l'informatizzazione della PUA e l'attivazione della cartella sociosanitaria
elettronica integrata con il Sistema Regionale EDOTTO.
Le azioni da realizzare con il Fondo Sviluppo e Coesione - ObSer ( Del. CIPE n. 79/2012)
Le azioni da realizzare con il Fondo Sviluppo e Coesione – ObSer (Del. CIPE n. 79/2012) permetteranno
l’attuazione dell’accordo di Programma Quadro Benessere e Salute per gli obiettivi di servizio S.04 - S.05
(prima infanzia) e S.06 (ADI). Ad oggi non è possibile definire le azioni in quanto il Ministero non ha emanato
direttive in merito nonché ripartito i finanziamenti da destinare agli Ambiti. Nell’arco del triennio, a seguito di
tali disposizione, l’Ambito definirà gli interventi.
Un altro Fondo aggiuntivo alla programmazione ordinaria è costituito dai Buoni Servizio di Conciliazione
Infanzia e Anziani (Azioni 3.3.1 e 3.3.2) che la Regione Puglia ha attivato nell’anno 2013. Le risorse destinate
all’Ambito n. 11 a favore dell’infanzia sono € 324.321,70.
I Buoni di servizio Infanzia sono stati garantiti solo da strutture presenti sui territori dei Comuni di Mola di Bari e di Noicattaro come sotto riportato: Per il Comune di Mola di Bari ha usufruito solo il Centro Aperto Polivalente Minori "Comunità Frontiera Lillo Zarba - Vincenzo Fontana" a cui sono state inoltrate n.41 richieste di cui 12 hanno terminato la frequenza a settembre 2013 gli altri termineranno a maggio 2014. Per un totale di impegno pari a € 76.508,00; Per il Comune di Noicattaro due sono le strutture che hanno garantito tale servizio: 1) Centro aperto polivalente minori "L'abbraccio dei piccoli", per n.9 richieste di cui 4 terminate a settembre 2013 gli altri termineranno a maggio 2014 per cui sono stati impegnati € 18.474,00. 2) “Magicabula – Ludoteca”, dove sono pervenute n.30 richieste. I minori termineranno la frequenza ad aprile 2014. Per quest’ultima struttura sono stati impegnati € 100.500,00.
99
I Buoni Servizio di Conciliazione (azione 3.3.1 - 3.3.2) Per quanto riguarda i Buoni di servizio Anziani la Regione Puglia ha stanziato in favore dell’Ambito una somma è € 316.103,10 da poter utilizzare per il periodo compreso tra marzo 2013 e marzo 2015. L’unica struttura iscritta al Catalogo dell’Offerta Regionale che ha riservato n. 4 posti per i Buoni di servizio è il Centro diurno socio – educativo e riabilitativo per persone con disabilità (art. 60 del R. Reg. 4/2007) “Maione – Divella” in Rutigliano. Ad oggi non è stata presentata nessuna istanzia da parte dei cittadini dei tre Comuni dell’Ambito. I progetti speciali I progetti speciali (Intesa Famiglia, Studi di fattibilità per i Piani dei tempi e degli spazi) rientreranno nella programmazione anno 2015/2016.
100
ALLEGATI
- Piano di intervento PAC Infanzia – I stralcio
- Piano di intervento PAC Anziani – I stralcio
- Accordo di Programma ASL - Comuni per la realizzazione dell’ADI
e dei servizi per la non autosufficienza
101
PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER L’INFANZIA
PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA
SCHEDE INTERVENTO DA ALLEGARE AL FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI INTERVENTO
REGIONE PUGLIA
Ambito territoriale di MOLA DI BARI
102
SCHEDE INTERVENTO
1. Sostegno diretto alla gestione di strutture e servizi a titolarità pubblica
Scheda n.: 1.1 (Servizio Nido Noicattaro)
A. Dati identificativi
a. Regolamento servizi integrativi
X Regionale
regolamento regionale n. 4/2007
☐d’Ambito ☐ Comunale
b. Titolo del progetto Sostegno alla gestione per strutture/servizi a titolarità pubblica
Comune di NOICATTARO
c. Soggetto attuatore Singolo Comune
d. Comune Noicattaro
e. Responsabile Unico di Procedimento (RUP)
Dirigente settore Servizi Sociali Comune di Noicattaro
Avv. Francesco LOMBARDO
f. Contatti del RUP Tel.: 0804784204; fax: 0804781869;
e-mail: [email protected]
g. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
165.694 (costo dell’intervento a valere sulle risorse PAC destinate all’incremento della presa in carico)
Nidi e micro-nidi Servizi integrativi
- per posti utente aggiuntivi (€) 165.694 0
- per mantenimento del servizio (€) 0 0
- per estensione orario e periodo (€) 0 0
B. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione Nel Comune di Noicattaro è stata completata la costruzione con finanziamenti P. O. FESR Regione Puglia 2007-2013 di un Servizio Nido pubblico con cofinanziamento comunale. Affinché si provveda ad affidare la gestione a terzi attraverso Gara Pubblica è necessario avere risorse necessarie per la gestione. Le risorse disponibili permettono la gestione per soli 10 mesi: da settembre 2014 a giugno 2015 (una parte della somma relativa alle spese generali sarà utilizzata nel I semestre 2014 per gli adempimenti propedeutici all’avvio del Servizio Nido).
Nidi e micro-nidi Servizi integrativi
b. Utenti attuali 0 0
c. Utenti sostenuti dal PAC 30 0
- di cui aggiuntivi 30 0
- di cui garantito il mantenimento 0
d. N° ore erogate/ mensilità attuali 0 0
e. N° ore erogate/ mensilità aggiuntive 162 (36h/sett) 0
C. Piano delle spese
Tipologia di spesa Quantità Costo
103
Spese del personale educativo (4.0 educatori + 0.5
coordinatore part time)
4.5
113.080
(99.800
educatori +
13.280,23 coordinatore)
Spese del personale ausiliario e amministrativo(1 ausiliario
full time + Resp. Amministrativo 0.30) 1.3 24.621
Spese per erogazione pasti e lavanderia 16.976,92
Spese generali (materiale consumo + utenze + pulizie +
spese trasporti + manutenzione)
11.016,08
(spese
calcolate ai
sensi della
Del. G. Reg.
n. 901/2012:
8% del costo
del
personale)
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC 165.694
D. Cronoprogramma di spesa
2013 2014 2015
2° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre
0
6.000 (da aprile 2014 ad agosto 2014 per spese
generali)
63.277,60
(da settembre 2014 a dicembre
2014)
96.416,40
(da gennaio 2015 a giugno 2015)
Tavola A – Elenco delle strutture a titolarità pubblica destinatarie di risorse PAC
Comune responsabile
Denominazione della struttura
Tipologia di servizio
Tipologia di gestione
Utenti attuali
Utenti di cui il PAC garantisce l’incremento
Noicattaro
“Nemo”
Servizio Nido
In concessione a terzi
0 30
104
Comune responsabile
Denominazione della struttura
Tipologia di servizio
Tipologia di gestione
Utenti attuali
Utenti di cui il PAC garantisce l’incremento
105
1.Sostegno diretto alla gestione di strutture e servizi a titolarità pubblica
Scheda n.: 1.2 (Servizio Nido Mola di Bari)
B. Dati identificativi
a. Regolamento servizi integrativi
X Regionale ☐d’Ambito ☐Comunale
b. Titolo del progetto Nido – Mola di Bari
c. Soggetto attuatore Comune di Mola di Bari
d. Comune Mola di Bari
e. Responsabile Unico di Procedimento (RUP)
Responsabile settore Servizi Sociali Comune di Mola di Bari
Dott. Luigi CACCURI
f. Contatti del RUP Tel.: 0804738608; fax: 0804738313; email:
g. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
97.774
Nidi e micro-nidi Servizi integrativi
- per posti utente aggiuntivi (€) 97.774 0
- per mantenimento del servizio (€) 0 0
- per estensione orario e periodo (€) 0 0
E. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione Nel Comune di Mola di Bari è in fase di ristrutturazione con finanziamenti P. O. FESR Regione Puglia 2007-2013 un immobile da adibire a Servizio Nido Pubblico. Affinché si provveda ad affidare la gestione a terzi attraverso Gara Pubblica è necessario avere risorse necessarie per la gestione. Le risorse disponibili permetteranno la gestione per metà anno scolastico: gennaio 2015/giugno2015.
Nidi e micro-nidi Servizi integrativi
b. Utenti attuali 0 0
c. Utenti sostenuti dal PAC 30 0
- di cui aggiuntivi 30 0
- di cui garantito il mantenimento 0
d. N° ore erogate/ mensilità attuali 0 0
e. N° ore erogate/ mensilità aggiuntive 162 (36h/sett) 0
F. Piano delle spese
Tipologia di spesa Quantità Costo
Spese del personale educativo ( 4 educatori + coordinatore
part time 0.5 )
4,5
62.131 (54.827 educatori
+
7.304,11 Coordinatore)
Spese del personale ausiliario e amministrativo (1
ausiliario full time + 0.3 Amministrativo) 1.3 13.422
106
Spese per erogazione pasti e lavanderia (cuoco) 0.5 6.131,00
Spese generali (materiale consumo+ utenze+pulizie)
6.534,96 (spese calcolate ai
sensi della Del. G.
Reg. n. 901/2012:
8% del costo del personale)
Spese per erogazione pasti 9.555,04
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC 97.774,00
G. Cronoprogramma di spesa
2013 2014 2015
2° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre
0 0 0 97.774,00 0
Tavola A – Elenco delle strutture a titolarità pubblica destinatarie di risorse PAC
Comune responsabile
Denominazione della struttura
Tipologia di servizio
Tipologia di gestione
Utenti attuali
Utenti di cui il PAC garantisce il mantenimento (incremento)
Mola di Bari “Nido Comunale”
Servizio Nido
In concessione a terzi
0 30
107
2. Acquisto di posti-utente per servizi in strutture convenzionate (nidi e servizi integrativi)
Scheda n.: 1
A. Dati identificativi
a. Regolamento servizi integrativi
☐ Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
b. Regolamento sui servizi privati
☐ Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
c. Sistema standard di tariffazione
☐ Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
d. Accreditamento ☐ Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
e. Titolo del progetto Acquisto di posti in strutture convenzionate dell’Ambito di
/Comune di
f. Soggetto attuatore
g. Comune
h. Responsabile Unico di Procedimento (RUP)
i. Contatti del RUP
j. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
Nidi e micro-nidi Servizi integrativi
di cui
B. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione
Nidi e micro-nidi Servizi integrativi
b. Posti attualmente acquistati nelle strutture 0 0
c. Posti aggiuntivi acquistati 0 0
C. Piano delle spese
Tipologia di spesa Quantità Costo
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC
D. Iter procedurale e tempistica
Data avvio fase
(mese e anno)
108
a. Individuazione del fornitore privato e stipula della convenzione
b. Erogazione dei servizi agli utenti
E. Cronoprogramma di spesa
2013 2014 2015
2° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre
0 0 0 0 0
109
3. Erogazione di buoni servizio a sostegno delle famiglie
Scheda n.: 1
A. Dati identificativi
a. Tipologia di servizio x Nido/micro-nido
Sezione Primavera
(gestite da strutture iscritte al catalogo regionale)
☐Servizio integrativo
b. Regolamento servizi integrativi
x Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
c. Regolamento sui servizi privati x Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
d. Sistema standard di tariffazione
x Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
e. Catalogo dell’offerta (Accreditamento)
x Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
f. Titolo del progetto Buoni Servizio per la Prima Infanzia – Ambito di Mola di Bari – Nido
e Sezione Primavera (strutture iscritte al catalogo regionale)
g. Soggetto attuatore Ambito Mola di Bari
h. Comune Mola di Bari – Ambito
i. Responsabile Unico di Procedimento (RUP)
Responsabile Settore Servizi Sociali Comune di Mola di Bari
Dott. Luigi CACCURI
j. Contatti del RUP Tel. 080 4738608 – fax 0804738313
email: [email protected]
k. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
67.500
B. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione Attivare almeno n. 15 Buoni di Servizio finalizzati a sostenere le famiglie nelle spese per accedere al Servizio Nido e Sezione Primavera (iscritte al catalogo regionale) per n. 10 mesi abbattendone i costi di compartecipazione delle rette per l’a.s. 2013/2014 - 2014/2015. Il Buono di Servizio integra la tariffa fissata dall’ente gestore del servizio di cui una quota della tariffa è coperta dal Buono e la quota residua è coperta dalla retta praticata alla famiglia in relazione al suo ISEE. La modalità è a sportello così come già attivata dalla Regione Puglia. La previsione dei posti minimi acquistabile è calcolata su un Buono di servizio pari a € 450,00/mese e una franchigia di €50,00 a carico della famiglia.
b. Tariffa minima/massima applicabile
(in €/mese)
350/500 (come tariffe/mese strutture iscritte al Catalogo della Regione Puglia)
c. Livello minimo di compartecipazione delle famiglie
(in €/mese)
50
(fascia ISEE minima come da progressione di abbattimento del costo del Servizio indicata dall'art.10 comma 2 dell'Avviso Buoni di Conciliazione ex A.D. 1425/2012 pubblicato su BURP n. 187/2012).
110
d. N° posti minimo acquistabile 15
C. Budget
Tipologia di spesa: Erogazione di contributi a individui Costo
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC 67.500
D. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(mese e anno)
a. Accreditamento/composizione del catalogo dell’offerta Febbraio 2014
b. Individuazione delle famiglie beneficiarie e erogazione dei servizi agli utenti
Marzo 2014
E. Cronoprogramma di spesa Inserire il livello di spesa previsto per annualità
2013 2014 2015
2° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2°
semestre
33.750
27.000 6.750
0
111
4. Realizzazione di opere pubbliche
Scheda n.: 4.1 (Servizio Nido Noicattaro)
A. Dati identificativi
a. Tipologia di servizio x Nido/micro-nido ☐ Servizio integrativo
b. Regolamento servizi integrativi X Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
c. Titolo del progetto Adeguamento delle strutture esistenti
a titolarità pubblica x nel Comune di Noicattaro
d. Struttura Servizio Nido
e. Comune e indirizzo Noicattaro Via Di Donna 2
f. Soggetto attuatore Comune Noicattaro
g. Responsabile Unico di Procedimento (RUP)
Responsabile 2° settore LL. PP. Comune di Noicattaro
Ing. DECARO Natale
h. Contatti del RUP Tel. 0804784209– Fax 0804781298
e-mail: [email protected]
i. Tipologia di gestione Gara pubblica
j. Importo totale dell’intervento 63.900 ( importo comprensivo di IVA in quanto l’IVA non è recuperabile ai sensi dell’ex art. 7 del DPR 196/2008)
- Importo richiesto a valere sul PAC (€)
63.900 ( importo comprensivo di IVA in quanto l’IVA non è recuperabile ai sensi dell’ex art. 7 del DPR 196/2008)
- Altre fonti 0
k. Livello di progettazione L’immobile è già stato consegnato al Comune dalla Ditta che ha curato la costruzione. Il Comune ha effettuato il collaudo tecnico amministrativo e statico.
B. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Tipologia di intervento I lavori da eseguire sono arredi interni, impianto video
sorveglianza, adeguamento rubinetteria bagni, sistemazione
esterna.
b. Descrizione Il Comune di Noicattaro nel 2008 ha partecipato ad un Bando pubblico P.O.FERS Puglia 2007-2013 Asse III Linea Intervento 3.2 finalizzato alla costruzione di Servizi Nido. Nel 2013 l'immobile è stato completato strutturalmente; mancano gli arredi, impianto videosorveglianza, essenze arboree ed il prato. Nell'anno 2013, terminati i lavori, la struttura è stata oggetto di furto della sola rubinetteria. L'immobile è collocato in zona periferica del paese pertanto si ritiene necessario un impianto di video sorveglianza per evitare ulteriori furti, ed effettuare nuovamente la fornitura e posa in opera della rubinetteria. Il finanziamento PAC permetterebbe di completare integralmente l'immobile per poi procedere all'indizione della gara pubblica per l'affidamento del servizio a soggetti terzi.
c. Modalità di gestione prevista
Gara pubblica
d. N° posti previsti 30
112
e. Livello di progettazione Definitivo
f. Data ed estremi di approvazione della progettazione fornita
Delibera di G.C. n . 81 del 28/11/2013 - Comune di Noicattaro di approvazione Progetti definitivi
C. Piano delle spese
a. Tipologia di spesa Quantità Costo
Opere e impianti (impianto video sorveglianza; fornitura e posa in opera rubinetteria; sistemazione esterna)
14.900,50
Spese generali sui lavori 1.497,98
IVA opere impianti 3.605,92
Allestimenti (mobili e arredi) come da Allegato “Elenco stimato”
35.980
IVA arredo 7.915,60
D. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(mese e anno)
a. Progettazione esecutiva febbraio 2014
b. Esecuzione lavori marzo 2014
c. Collaudo
d. Funzionalità giugno 2014
E. Cronoprogramma di spesa
2013 2014 2015
1° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre
0 63.900 0 0 0
113
Scheda n.: 4.2 (Servizio Nido Mola di Bari)
F. Dati identificativi
a. Tipologia di servizio x Nido/micro-nido ☐ Servizio integrativo
b. Regolamento servizi integrativi ☐ Regionale ☐d’Ambito ☐ Comunale
c. Titolo del progetto Adeguamento delle strutture esistenti
a titolarità pubblica x nel Comune di Mola di Bari
d. Struttura Servizio nido
e. Comune e indirizzo Mola di Bari
f. Soggetto attuatore Mola di bari
g. Responsabile Unico di Procedimento (RUP)
Responsabile Settore Servizi Sociali Comune di Mola di Bari Dott. Luigi CACCURI
h. Contatti del RUP Tel. 0804738608- 0804738313;
email: [email protected]
i. Tipologia di gestione Gara pubblica
j. Importo totale dell’intervento 89.455 (importo comprensivo di IVA in quanto l’IVA non è recuperabile ai sensi dell’ex art. 7 del DPR 196/2008)
- Importo richiesto a valere sul PAC (€)
89.455 (importo comprensivo di IVA in quanto l’IVA non è recuperabile ai sensi dell’ex art. 7 del DPR 196/2008)
- Altre fonti 0
k. Livello di progettazione
G. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Tipologia di intervento Arredo.
b. Descrizione Il Comune di Mola di Bari nel 2008 ha partecipato ad un Bando pubblico P.O.FERS Puglia 2007-2013 Asse III Linea Intervento 3.2 finalizzato alla costruzione di Servizi Nido. Nel 2013 sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell'immobile; mancano gli arredi. Il finanziamento PAC permetterebbe di completare integralmente l'immobile per poi procedere all'indizione della gara pubblica per l'affidamento del servizio a soggetti terzi.
c. Modalità di gestione prevista
Gara pubblica
d. N° posti previsti 30
e. Livello di progettazione
f. Data ed estremi di approvazione della progettazione fornita
H. Piano delle spese
a. Tipologia di spesa Quantità Costo
Progettazione
Opere e impianti
Allestimenti (mobili e arredo) come da Allegato “Elenco stimato”
73.502,68
114
IVA mobili e arredi 15.952,32
I. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(mese e anno)
a. Progettazione esecutiva
b. Esecuzione lavori
c. Collaudo
d. Funzionalità settembre 2014
J. Cronoprogramma di spesa
2013 2014 2015
1° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre
89.455
115
PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI
PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA
SCHEDE INTERVENTO DA ALLEGARE AL FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI INTERVENTO
REGIONE PUGLIA
Ambito di Mola di Bari
116
SCHEDE INTERVENTO
1. Erogazione di prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrate all’assistenza socio-sanitaria
Scheda n.: 1
A. Dati identificativi
a. Titolo del progetto Assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata con servizi
sanitari del Ambito di Mola di Bari
b. Localizzazione Ambito Territoriale di Mola di Bari
c. Soggetto attuatore Ambito di Mola di Bari Comune Capofila Mola di Bari
d. Responsabile Unico di Procedimento
Dott. Luigi Caccuri
e. Contatti del RUP Via De Gasperi, 135/137 – tel. 0804738608 [email protected]
f. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
€213.270,00
B. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione (modalità di gestione del servizio e rispetto delle condizioni)
Il servizio ADI sarà affidato mediante gara d’appalto, si applicherà il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, sarà valutata l’offerta economica e quella tecnica. Nell’offerta tecnica si valuteranno i seguenti elementi:
1)Qualità organizzativa dell’impresa( contenimento turn over; strumenti di qualificazione organizzativa del lavoro; collaborazione con la rete dei servizi e attivazione delle risorse territoriali);
2)Qualità del servizio (capacità progettuale; esperienza nel servizio; esperienze già realizzate sul territorio; professionalità degli operatori impegnati);
3)Qualità economica/finanziaria (fatturato complessivo ultimo biennio; compartecipazione ai costi del servizio da parte dell’ente gestore; elementi di innovazione nella rendicontazione finanziaria).
Inoltre l’ente gestore dovrà attenersi per la gestione del caso alle indicazioni siglate nell’accordo di programma tra ASL ed Ambito Territoriale.
Le modalità di organizzazione del Servizio ADI sono di seguito riportate.
Tipologia di servizi erogati agli utenti dagli OSS:
prestazioni a favore della persona,
cura della casa ,
altre prestazioni.
Tipologia di servizi erogati agli utenti dall’assistente sociale coordinatrice del servizio:
organizzazione degli interventi socio-assistenziali,
presa in carico dell’utente,
attivazione delle risorse del servizio per garantire la
117
realizzazione del progetto individualizzato,
visite domiciliari,
ecc.
Requisiti degli operatori:
OSS per servizi resi a soggetti over 65 e/o under 65,
Assistente sociale coordinatore in possesso del titolo universitario con almeno 2 anni di esperienza nel settore.
modalità di presa in carico:
la presa in carico segue la valutazione congiunta con i tecnici dell’UVM dei bisogni della famiglia. Il primo contatto con la famiglia è fatto congiuntamente attraverso visita domiciliare tra referente comunale e coordinatore del progetto. Durante la visita domiciliare si compila un piano individualizzato(PAI) e si procede ad un’attenta osservazione che va a verificare le abilità di autosufficienza e le abilità cognitive di base. Il modello PAI concordato esplica minuziosamente mansioni orari e bisogni particolari. Successivamente viene accompagnato a domicilio l’ OSS e concordata la data di avvio del servizio. Periodicamente gli operatori che hanno in carico l’utente effettuano visite domiciliari di verifica.
tempistica di erogazione :
I tempi di attuazione del Servizio sono molto rapidi, dall’arrivo della lettera di invio all’attivazione con seconda visita domiciliare del coordinatore per la presentazione dell’operatore trascorrono in media non più di 15 giorni
ore settimanali:
Si articola su almeno 6 giorni alla settimana da espletarsi nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane a seconda delle necessità e del progetto personalizzato.
raccordo ed organizzazione delle diverse figure professionali utilizzate:
Il gruppo di lavoro costituito da assistente sociale e OSS effettua riunioni settimanali d’equipe, riunioni equipe per analisi casi particolari, riunioni equipe per verifica programma e organizzazione interna e incontro con i familiari dell’utente, riunioni con referente committente per aggiornamenti.
elementi di valutazione del rispetto delle condizionalità:
L’Ufficio committente ha il compito di controllare l’espletamento del Servizio sia nel corso di esso che presso gli utenti, inoltre può organizzare in ogni momento incontri di verifica , programmazione e coordinamento al fine di valutare il rispetto delle condizioni definite in sede di appalto e migliorare la gestione del Servizio.
Gli elementi di valutazione sono il monitoraggio periodico attraverso incontri di equipe, visite domiciliari a cura del committente, trasmissione a cura dell’ente gestore di report e statistiche con indicatori di gradimento e di qualità del servizio da parte dell’utente. Il rispetto delle condizionalità avverrà nel pieno rispetto della normativa vigente.
118
b. N. ore erogate 12.886 di cui 12.700 espletate dalle OSS (contratto part-time) + 186 espletate dall’Assistente Sociale (contratto part-time):
PROFILO OPERATORI
ULA N. ORE ANNUE
COSTO MEDIO
ORARIO
(IVA esclusa)
COSTO MEDIO ANNUO
(IVA esclusa)
OSS 17 12.700 H € 15,865 € 201.490,38
ASSISTENTE SOCIALE
1 186 H € 19,23 € 3.576,92
TOTALE 18 12.886 H
- PAC 2013
- PAC 2014 12.886
c. N. utenti 41
- PAC 2013
- PAC 2014 41
C. Piano delle spese
a. Tipologia di spesa Quantità Costo
Personale OSS 12.700 € 201.490,38
Assistente Sociale 186 € 3.576,92
IVA al 4% non recuperabile ai sensi dell’art.7 del
DPR196/2008 € 8.202,070
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC € 213.270,00
D. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(febbraio 2014)
a. Definizione e stipula del contratto (se fornitore privato) o avvio delle prestazioni
Febbraio-Marzo
b. Esecuzione fornitura/attività Febbraio – Dicembre 2014
c. Verifiche e controlli (se fornitore privato) Mensili
E. Cronoprogramma di spesa
2013 2014
2° semestre 1° semestre 2° semestre
€100.000,00 €113.270,00
119
2. Erogazione di servizi in assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti non in ADI
Scheda n.2
A. Dati identificativi
a. Titolo del progetto Assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non
autosufficienti non in ADI dell’ Ambito di Mola di Bari
b. Localizzazione Ambito Territoriale di Mola di Bari
c. Soggetto attuatore Ambito di Mola di Bari Comune Capofila Mola di Bari
d. Responsabile Unico di Procedimento
Dott. Luigi Caccuri
e. Contatti del RUP Via De Gasperi, 135/137 – tel. 0804738608 [email protected]
f. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
€ 238.137,00
B. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione (modalità di gestione del servizio e rispetto delle condizioni)
Il servizio SAD sarà affidato mediante gara d’appalto, si applicherà il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, sarà valutata l’offerta economica e quella tecnica. Nell’offerta tecnica si valuteranno i seguenti elementi:
1)Qualità organizzativa dell’impresa( contenimento turn over; strumenti di qualificazione organizzativa del lavoro; collaborazione con la rete dei servizi e attivazione delle risorse territoriali);
2)Qualità del servizio (capacità progettuale; esperienza nel servizio; esperienze già realizzate sul territorio; professionalità degli operatori impegnati);
3)Qualità economica/finanziaria (fatturato complessivo ultimo biennio; compartecipazione ai costi del servizio da parte dell’ente gestore; elementi di innovazione nella rendicontazione finanziaria).)
Le modalità di organizzazione del Servizio SAD sono di seguito riportate.
Tipologia di servizi erogati agli utenti dagli OSS:
prestazioni a favore della persona,
cura della casa ,
altre prestazioni.
Tipologia di servizi erogati agli utenti dall’assistente sociale coordinatrice del servizio:
organizzazione degli interventi socio-assistenziali,
presa in carico dell’utente,
attivazione delle risorse del servizio per garantire la realizzazione del progetto individualizzato,
visite domiciliari,
ecc.
Requisiti degli operatori:
120
OSS con esperienza di almeno 1 anno per servizi resi a soggetti over 65 e/o under 65,
Assistente sociale coordinatore in possesso del titolo universitario con 2 anni di esperienza.
modalità di presa in carico:
Anche per il SAD la presa in carico e la valutazione dei bisogni dell’anziano non autosufficiente sarà effettuata in UVM. Il primo contatto con la famiglia è fatto congiuntamente attraverso visita domiciliare tra referente comunale e coordinatore del progetto. Durante la visita domiciliare si compila un piano individualizzato(PAI) e si procede ad un’attenta osservazione che va a verificare le abilità di autosufficienza e le abilità cognitive di base. Il modello PAI concordato esplica minuziosamente mansioni orari e bisogni particolari. Successivamente viene accompagnato a domicilio l’ OSS e concordata la data di avvio del servizio. Periodicamente gli operatori che hanno in carico l’utente effettuano visite domiciliari di verifica.
tempistica di erogazione :
I tempi di attuazione del Servizio sono molto rapidi, dall’arrivo della lettera di invio all’attivazione con seconda visita domiciliare del coordinatore per la presentazione dell’operatore trascorrono in media non più di 15 giorni
ore settimanali:
Si articola su almeno 6 giorni alla settimana da espletarsi nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane a seconda delle necessità e del progetto personalizzato.
raccordo ed organizzazione delle diverse figure professionali utilizzate:
Il gruppo di lavoro costituito da assistente sociale e OSS effettua riunioni settimanali d’equipe, riunioni equipe per analisi casi particolari, riunioni equipe per verifica programma e organizzazione interna e incontro con i familiari dell’utente, riunioni con referente committente per aggiornamenti.
elementi di valutazione del rispetto delle condizionalità:
L’Ufficio committente ha il compito di controllare l’espletamento del Servizio sia nel corso di esso che presso gli utenti, inoltre può organizzare in ogni momento incontri di verifica , programmazione e coordinamento al fine di valutare il rispetto delle condizioni definite in sede di appalto e migliorare la gestione del Servizio.
Gli elementi di valutazione sono il monitoraggio periodico attraverso incontri di equipe, visite domiciliari a cura del committente, trasmissione a cura dell’ente gestore di report e statistiche con indicatori di gradimento e di qualità del servizio da parte dell’utente.
b. Modalità di valutazione del fabbisogno degli utenti
Accoglienza ed orientamento dell’utente presso la PUA per una prima valutazione del caso.
Valutazione presso l’ UVM del quadro complessivo del fabbisogno di prestazioni di cura e di assistenza ai fini della presa in carico, e definizione del PAI concordato con l’anziano e i suoi familiari. In questa fase si definiscono i protagonisti del singolo intervento e la definizione del gruppo di lavoro. Si individua il care giver, il case manager e le competenze dei referenti dei servizi coinvolti.
121
c. N. ore erogate 14.353 di cui 13.978 espletate dalle OSS (contratto part-time) + 375 espletate dall’Assistente Sociale(contratto part-time):
PROFILO OPERATORI
ULA N. ORE ANNUE
COSTO MEDIO
ORARIO
(IVA esclusa)
COSTO MEDIO ANNUO
(IVA esclusa)
OSS 17 13.978 H € 15,865 € 221.766,35
ASSISTENTE SOCIALE
1 375 H € 19,23 € 7.211,54
TOTALE 18 14.353 H
- PAC 2013
- PAC 2014 14.353
d. N. utenti 45
- PAC 2013
- PAC 2014 45
C. Piano delle spese
a. Tipologia di spesa Quantità Costo
Personale OSS 13.978 € 221.766,35
Assistente Sociale 375 € 7.211,54
IVA al 4% non recuperabile ai sensi dell’art.7 del
DPR196/2008 € 9.159,11
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC € 238.137,00
D. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(febbraio 2014)
a. Definizione e stipula del contratto (se fornitore privato) o avvio delle prestazioni
Febbraio-Marzo
b. Esecuzione fornitura/attività Febbraio – Dicembre 2014
c. Verifiche e controlli (se fornitore privato) Mensili
E. Cronoprogramma di spesa
2013 2014
2° semestre 1° semestre 2° semestre
€ 100.000,00 € 138.130,00
122
3. Investimento in allestimenti, forniture e adozioni di soluzioni innovative per la gestione
Scheda n.:3.1
K. Dati identificativi Erogazione del Servizio di Tele Assistenza per Anziani non autosufficienti
a. Titolo del progetto Servizio di Teleassistenza e Telesoccorso
b. Localizzazione Ambito Territoriale di Mola di Bari
c. Soggetto attuatore Ambito Territoriale di Mola di Bari Comune Capofila Mola di Bari
d. Responsabile Unico di Procedimento
Dott. Luigi Caccuri
e. Contatti del RUP Via De Gasperi, 135/137 – tel. 0804738608 [email protected]
f. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
€ 15.000,00
L. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione Il servizio di telesoccorso risponde al bisogno di assicurare alle persone che hanno una ridotta autonomia o sono a rischio di emarginazione, un intervento tempestivo in caso di malore, infortunio o altre necessità.
Il servizio di telecontrollo assicura il monitoraggio della persona attraverso colloqui telefonici ,ed eventualmente attiva i servizi socio sanitari di riferimento. Il servizio sarà attuato tramite collegamento telefonico ( con apposito apparecchio) dell’utente ad una centrale operativa tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24.
b. Rispetto delle condizioni
Il servizio sarà erogato su istanza dell’interessato presso il Servizio Sociale Comunale ed in seguito alla valutazione di bisogni e requisiti individuati per l’accesso al servizio.
c. Modalità di acquisizione di beni e servizi
Il servizio sarà erogato da una cooperativa sociale a cui sarà affidato il servizio tramite procedura ad evidenza pubblica
M. Piano delle spese
a. Tipologia di spesa Quantità Costo
Fornitura e installazione di terminale di Tele Soccorso
con telecomando in comodato gratuito una tantum N 30 € 1.229,4
IVA al 22% non recuperabile ai sensi dell’art.7 del
DPR196/2008 sulla fornitura e installazione di terminale
di Tele con telecomando in comodato gratuito
N 30 € 270,6
Canone annuale gestione servizio di Tele Assistenza N 30 € 12.980,7
IVA al 4% non recuperabile ai sensi dell’art.7 del
DPR196/2008 sul Canone annuale gestione servizio di
Tele Assistenza
N 30 € 519,3
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC €15.000,00
N. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(Aprile 2014)
123
a. Definizione e stipula del contratto (se fornitore privato) Aprile 2014
b. Esecuzione fornitura/attività Aprile-Dicembre 2014
c. Verifiche e controlli (se fornitore privato) Trimestrali
O. Cronoprogramma di spesa
2013 2014
2° semestre 1° semestre 2° semestre
€7.500,00 €7.500,00
ALLEGATI
N. Scheda intervento Titolo atto Soggetto Riferimento e data
1
2
3
124
3 Investimento in allestimenti, forniture e adozioni di soluzioni innovative per la gestione
Scheda n.:3.2
P. Dati identificativi Informatizzazione della PUA
a. Titolo del progetto PUA ON LINE
b. Localizzazione Ambito di Mola di Bari
c. Soggetto attuatore Ambito di Mola di Bari Comune Capofila Mola di Bari
d. Responsabile Unico di Procedimento
Dott. Luigi Caccuri
e. Contatti del RUP Via De Gasperi, 135/137 – tel. 0804738608 [email protected]
f. Importo richiesto a valere sul PAC (€)
€ 15.000,00
Q. Dettagli dell’intervento e risultati attesi
a. Descrizione L’informatizzazione della PUA prevede l’acquisto di un software d’Ambito, che attivi una cartella socio-sanitaria elettronica. Saranno attivate tre postazioni presso il Servizio di Segretariato Sociale nei singoli comuni dell’ambito, messi in rete tra di loro e con la sede distrettuale. sita a Mola di Bari. Il software dovrà essere integrato con il sistema informatico adottato dall’Assessorato alla Sanità della Puglia N-SIR Regionale EDOTTO, e gestire al suo interno le schede di valutazione (SVaMa) i progetti integrati con la ASL/distretto.
b. Rispetto delle condizioni
Sarà garantito lo start up del sistema operativo e la formazione in loco degli operatori.
c. Modalità di acquisizione di beni e servizi
Il software e la relativa assistenza sarà acquisito tramite procedura ad evidenza pubblica
R. Piano delle spese
a. Tipologia di spesa Quantità Costo
Piattaforma web € 7.450,00
Installazione, configurazione, testing, collaudo, rilascio
manuali d’uso e formazione on site per gli operatori,
assistenza e manutenzione correttiva ed evolutiva per 12
mesi a partire dalla data di collaudo
€ 4.845,00
IVA al 22% non recuperabile ai sensi dell’art.7 del
DPR196/2008 € 2.705,00
Totale = Importo richiesto a valere sul PAC €15.000,000
S. Iter procedurale e tempistica Data avvio fase
(Aprile 2014)
125
a. Definizione e stipula del contratto (se fornitore privato) Aprile 2014
b. Esecuzione fornitura/attività Aprile-Dicembre 2014
c. Verifiche e controlli (se fornitore privato) Trimestrali
T. Cronoprogramma di spesa
2013 2014
2° semestre 1° semestre 2° semestre
€10.00,00 €5.000,00
126
ACCORDO DI PROGRAMMA
per la programmazione e realizzazione del servizio di Cure Domiciliari Integrate
(CDI)
AMBITO TERRITORIALE n 11
Comuni di Mola di Bar- Noicattaro Rutigliano
AZIENDA SANITARIA LOCALE di BARI
ACCORDO EX ART. 34 D. Lgs. 18 agosto 2000, n.267
ACCORDO EX ART. 10 L.R.10 luglio 2006, n. 19
L’anno 2013 (duemilatredici) addì 09 (nove) del mese di Dicembre (12) alle ore 11.00, secondo le
modalità e i termini stabiliti dalle vigenti disposizioni, nella sala delle adunanze del Comune di Mola
di Bari, sono presenti i seguenti Soggetti sottoscrittori:
- L’Ambito Territoriale n. 11, rappresentato dal Dott. Stefano DIPERNA, Sindaco del Comune di
Mola di Bari (Comune Capofila), in qualità di Presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito
territoriale associato;
E
- l’ASL BA rappresentata dalla dott.ssa Maria TATEO su delega del Direttore Generale .
VISTI
- D. Lgs. 502/1992 e D. Lgs. N. 229/1999 “Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario
nazionale”;
- DPR 26 settembre 1990 n. 314 che determina le modalità di erogazione dell’ADI socio-
sanitaria;
- Legge quadro n. 328/2000 “Legge di riforma del welfare locale”
- DPCM 14 febbraio 2001 “Atto di indirizzo e di coordinamento in materia di prestazioni socio-
sanitarie”;
- DPCM 29 novembre 2001 “Definizione dei Livelli di Assistenza Sanitaria”;
- La l.r. n. 19/2006 e s.m.i. “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il
benessere delle donne e degli uomini di Puglia”;
- La l.r. n. 25 del 3 agosto 2006 “Principi e organizzazione del Servizio Sanitario Regionale”;
- La l.r. n. 26/2006;
- Il Regolamento Regionale n. 4/2007 e s.m.i. di attuazione della l.r. n. 19/2006;
- Il Protocollo di intesa Regione – ANCI - OO.SS. per il tavolo sulle non autosufficienze,
- siglato in data 04.08.2009;
- La l.r. n. 23/2008 recante l’approvazione del Piano Regionale di Salute 2008-2010;
- La Del. G.R. n. 1984 del 28 ottobre 2008 recanti Linee guida regionali per le politiche per
- le non autosufficienze;
- La Del. G.R. n. 1875 del 13 ottobre 2009 di approvazione del “Piano regionale delle Politiche
Sociali 2009-2011;
- La l.r. n. 2/2010 “Istituzione del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze”;
- La l.r. n. 4/2010 “Norme urgenti in materia di sanità e servizi sociali”
127
- Regolamento regionale n. 6 del 18 aprile 2011 “Regolamento di organizzazione del D.S.S.”
- La Del. G.R. 691/2011 recante “Linee guida regionali per la non Autosufficienza” e L.R. n.
2/2010 – art. 4 comma 6. Approvazione Linee guida regionali per l’accesso ai servizi sanitari
territoriali ed alla rete integrata dei servizi socio-sanitari
- La Del. G.R. n. 2814 del 12 dicembre 2011 “Approvazione Scheda per la Valutazione
Multidimensionale delle persone adulte e anziane (S.Va.M.A.) e delle persone disabili
(S.Va.M.Di) e Modello di Piano di Assistenza Individuale”;
- Il Piano di Azione per gli Obiettivi di Servizio – Obiettivo ADI (FAS 2007-2013);
- Le Delibere Cipe n.96/2012 e n.113/2012;
- Le linee guida per la presentazione dei Piani di Intervento per il PAC Servizi di Cura anziani e
Infanzia, pubblicate dal Ministero dell’Interno in data 14 giugno 2013;
- La Del. G.R. n. 1534 del 2 agosto 2013 di approvazione del Piano Regionale delle Politiche
Sociali 2013-2015.
PREMESSO
- che in data 08/10/2010 è stata sottoscritta la convenzione per la gestione associata intercomunale
delle funzioni socio assistenziali, nel rispetto della l.r. n. 19/2006 e s.m.i;
- che in data05/07/2010 (riferimento al II e precedente ciclo di programmazione) è stato sottoscritto
l’accordo di programma tra Comuni dell’Ambito territoriale Sociale e Azienda Sanitaria Locale di
Bari per la attuazione dei servizi ad elevata integrazione territoriale e a carattere domiciliare e
comunitario.
CONSIDERATO
- che il presente accordo deve riguardare la gestione delle cure domiciliari e dei percorsi di accesso
integrato, a livello di singolo Ambito/Distretto socio-sanitario, pur in coerenza e con tratti di
omogeneità rispetto agli altri distretti della ASL BA;
- che la sottoscrizione del presente accordo di programma costituisce requisito di ammissibilità per
l’accesso alle risorse del Piano di Azione e Coesione – Servizi di Cura – Area Anziani;
- che l’Ambito territoriale nel triennio 2010-2012 ha erogato i servizi domiciliari socio-assistenziali
integrati all’assistenza sociosanitaria fornita dall’ASL, nonché i servizi domiciliari ad elevata
integrazione sociosanitaria con il concorso diretto della ASL, in attuazione dell’accordo di programma
del05/07/2010;
- che l’Ambito territoriale/Distretto Sociosanitario nel triennio 2010-2012 ha conseguito i seguenti
risultati in termini di popolazione raggiunta e di volume di prestazioni erogate con specifico
riferimento agli utenti anziani ultra65enni non autosufficienti per tipologie di servizi:
Servizi attivati e volumi
di prestazioni
2010 2011 2012
Num. Utenti serviti con
SAD
51 52 64
Totale ore erogate SAD 6.918 9.868 10.846
Num. Ore/uomo lavorate
per operatori SAD
(specificare qualifiche
professionali)
Ore288 Assistente Sociale
Ore 728 OSS
ore 936 assistente sociale
ore 728 OSS
Ore 936 assistente sociale
Ore 728 OSS
128
Spesa totale dei Comuni
per prestazioni domiciliari
rivolte a persone non
autosufficienti
€100.386,00 €136.335,00 €150.000,00
Di cui compartecipazione
degli utenti al costo delle
prestazioni
0 0 0
Num. Utenti serviti con
ADI1 previa presa in carico
da UVM
70ASL
di cui10 integrati con SAD
93 ASL
di cui 10 integrati con SAD
450 ASL
di cui 17 integrati con SAD
Totale ore erogate ADI 7745 +1.250SAD 4871+1.290SAD 12601+2.720SAD
Num. Ore/uomo lavorate
per operatori ADI
(specificare profili
professionali impiegati)
IP 740 – TDR 753
Ore 190 Assistente Sociale
di ambito
Ore 728 OSS
IP 400 – TDR 756
Ore190 Assistente Sociale
di ambito
Ore 728 OSS
IP 930 – TDR 934
Ore 375 Assistente Sociale
di ambito
Ore728 OSS
Spesa totale per prestazioni
domiciliari ADI rivolte a
persone non autosufficienti
Di cui spesa ASL €542.150,00 €340.970,00 €882.070,00
Di cui spesa Comuni € 17.493,00 €18.050,00 € 38.000,00
1 Ai fini della rilevazione delle attività svolte e della spesa sostenuta nel triennio 2010-2012, si prega di considerare
esclusivamente gli utenti presi in carico in Assistenza Domiciliare Integrata, inclusa l’Assistenza Domiciliare Oncologica, nel rispetto
delle indicazioni di compilazione del Modello FLS21 (considerare i numero di PAI attivati, escludendo le proroghe degli stessi PAI).
129
Servizi attivati e volumi
di prestazioni
2010 2011 2012
Num. Utenti serviti con
ADS-ADR2 e altra
assistenza domiciliare
sanitaria
436 482 347
Totale ore erogate “Altra
Assistenza domiciliare
sanitaria”
Spesa totale ASL per
“Altra Assistenza
domiciliare sanitaria”
Num. Casi valutati
dall’UVM
176 + 65 assegni di cura 160 + 253 assegni di cura 151+167 AIP
Num. PAI attivati 682 735 948
TUTTO CIO’ VISTO, PREMESSO E CONSIDERATO,
I SOGGETTI SOTTOSCRITTORI:
APPROVANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA
per la programmazione e attuazione del servizio di Cure Domiciliari Integrate (in seguito CDI)
da parte dell’ASL e dell’Ambito Territoriale di Mola di Bari
PREMESSA
In base alle previsioni del Piano regionale di Salute 2008-2010, del Piano regionale delle Politiche
Sociali 2009-2012 e 2013-2015, del Patto di Salute 2010-2012, nonché dei documenti CIPE per
l’erogazione delle risorse premiali per l’Obiettivo di Servizio – S.06 ADI Anziani e del Piano di
Azione e Coesione Servizi di Cura 2013-2015 (in seguito PAC), l’assistenza domiciliare in tutte le sue
articolazioni si pone al vertice degli interventi sociosanitari del territorio regionale, assieme allo
sviluppo dell’assistenza residenziale e semiresidenziale, al fine di completare la filiera delle
prestazioni che in modo complementare tra loro concorrono ad assicurare la presa in carico appropriata
ed efficiente del paziente cronico e gravemente non autosufficiente in alternativa alle strutture sanitarie
ospedaliere e/o riabilitative ovvero a seguito di dimissione protetta.
Il Piano di Azione e Coesione Servizi di Cura per gli anziani, tra il 2013-2015, prevede più
specificamente come obiettivi:
la attivazione in tutti gli Ambiti territoriali sociali (Comuni associati coincidenti con il Distretto
sociosanitario) di equipe dedicate per l’erogazione delle prestazioni ADI, quindi equipe
multiprofessionali e integrate sul piano istituzionale con l’apporto dei Comuni (per le prestazioni
sociali, ausiliarie e sociosanitarie) e delle ASL (per le prestazioni medico-infermieristiche,
riabilitative e altre prestazioni sanitarie specialistiche);
il potenziamento delle UVM per accrescere la capacità di presa in carico corretta da parte dei
Distretti;
l’investimento in nuove tecnologie per supportare e qualificare l’ADI anche con la teleassistenza e
la telemedicina.
2 Ai fini della rilevazione delle attività svolte e della spesa sostenuta nel triennio 2010-2012, si prega di considerare
esclusivamente gli utenti presi in carico in assistenza domiciliare riabilitativa e in altra assistenza domiciliare sanitaria, ad esclusione
degli accessi programmati del MMG (ADP).
130
Il Piano di Intervento Anziani del PAC vede quale suo principale strumento attuativo uno specifico
Accordo di Programma tra Comune capofila di ciascun Ambito territoriale e Distretto Sanitario
corrispondente (ovvero il Direttore del Distretto con delega del Direttore Generale della ASL) al fine
di fissare obblighi e impegni reciproci in materia di:
risorse apportate dai Comuni (autonome e derivati dal riparto PAC-FSC) e dalle ASL per la
costituzione delle equipe e l’erogazione delle prestazioni SAD e ADI per persone non
autosufficienti;
modalità di coordinamento professionale di tutte le risorse umane impiegate;
tecnologie e mezzi di trasporto dedicati agli ultra65enni e alle equipe, da acquisire;
modalità di presa in carico attraverso l’UVM di tutti i pazienti in ADI e dei pazienti che
ricevendo a domicilio altre prestazioni sanitarie (domiciliare sanitaria, oncologica, riabilitativa)
richiedono a domicilio anche l’apporto di prestazioni sociassistenziali (SAD).
Nello specifico per cure domiciliari integrate (CDI) si intende un servizio che assicura prestazioni
mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali in forma integrata e secondo piani
individuali programmati per la cura e l’assistenza alle persone non autosufficienti e in condizioni di
fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino
funzionale e migliorare la qualità di vita quotidiana. Ai soli fini dell’utilizzo delle risorse PAC –
Servizi di Cura, si precisa che il target di beneficiari è circoscritto agli anziani ultra 65enni non
autosufficienti.
Il servizio, di competenza sia del SSN che dell’Ente Locale, fondato sul modello della
domiciliarizzazione delle cure e delle prestazioni (intendendo per domicilio l’abituale ambiente di vita
della persona, sia esso la propria abitazione o una unità abitativa all’interno di struttura comunitaria a
carattere socioassistenziale della tipologia “gruppo appartamento”), si connota per la forte valenza
integrativa delle prestazioni, in relazione alla natura ed alla complessità dei bisogni a cui si rivolge.
Caratteristica essenziale è l’unitarietà d’intervento, che deve essere basato sul concorso progettuale di
contributi professionali, sanitari e di protezione sociale, organicamente inseriti nel progetto
assistenziale personalizzato.
Obiettivo specifico è la continuità delle cure basandosi sulla condivisione dei propositi, delle
responsabilità e sulla complementarietà delle risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di
salute.
Il livello di bisogno clinico, funzionale e sociale è valutato attraverso idonei strumenti che consentono
la definizione del programma assistenziale ed il conseguente impegno di risorse (S.Va.Ma e
S.Va.M.DI per la valutazione, P.A.I. per la presa in carico).
Il presente Accordo di Programma , pertanto, disciplina le responsabilità e gli impegni reciproci e nei
confronti dell’utenza residente in tutti Comuni ricadenti nell’Ambito territoriale di Mola di
Bari/Distretto sociosanitario n.11 della ASL BA , a valere sulle risorse finanziarie di rispettiva
competenza, e specificamente a valere su Fondo Nazionale e Regionale per le Non Autosufficienze,
Fondi del Piano di Azione e Coesione – Servizi di cura, altre risorse comunali, Fondo Sanitario
Regionale.
Al fine di garantire una programmazione integrata e coordinata della rete dei servizi socio-sanitari e di
superare la separazione degli interventi e la rigida delimitazione delle competenze, e con l’obiettivo
ultimo di realizzare un sistema di offerta che sia al contempo efficiente, efficace e di qualità, le
componenti istituzionali, come sopra costituite, convengono di addivenire alla sottoscrizione del
presente Accordo di Programma.
L’assunzione di responsabilità e di reciproci impegni è ritenuta condizione imprescindibile per
l’attuazione del Piano di Zona 2013-2015 (di attuazione 2014-2016), del PAC Servizi di Cura –
Anziani (2013-2015) e della programmazione aziendale in attuazione del Programma Operativo di
131
Salute 2013-2015, da parte delle Amministrazioni che aderiscono al presente Accordo di Programma,
nonché per la coerente ed efficace attuazione dei due strumenti di programmazione soprarichiamati.
I firmatari del presente Accordo di Programma si obbligano a contribuire alla realizzazione degli
obiettivi indicati nei rispettivi atti di programmazione secondo la responsabilità e le competenze a
ciascuno di essi attribuita e in particolare, ai fini del raggiungimento degli obiettivi medesimi, si
impegnano a seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali imprevisti e difficoltà
sopraggiunti, si impegnano a favorire la più ampia partecipazione della cittadinanza sociale e delle
organizzazioni del Terzo Settore e di rappresentanza degli utenti alla progettazione e alla valutazione
partecipata degli interventi posti in essere.
La premessa è parte integrante dell’Accordo di Programma.
TITOLO I
DISPOSIZIONI GENERALI
Capo I
Norme Generali
Art. 1 Finalità del presente Accordo di Programma 1. La finalità del presente Accordo di programma è quella di attuare: - un governo clinico-assistenziale efficace ed efficiente delle CDI tra il Distretto Socio Sanitario n. 11 e
l’Ambito Sociale Territoriale di Mola di Bari; - il miglioramento dell’offerta dei servizi e delle prestazioni a domicilio; - il rafforzamento dell’integrazione tra i servizi sanitari e socio-assistenziali con riferimento prioritario al
servizio CDI, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente e l’efficienza economica della organizzazione delle prestazioni de quo;
- il monitoraggio e la verifica degli interventi sanitari e socio-assistenziali domiciliari integrati; - l’adozione dei standard qualitativi per un miglioramento continuo delle CDI erogate;
- alimentazione del flusso informativo SIAD e del monitoraggio LEA da questo derivante;
- riqualificazione del personale sanitario e ausiliario da riconvertire per le prestazioni territoriali
(caso del personale già in carico ai presidi ospedalieri dismessi);
- integrazione con le altre misure di sostegno economico per le non autosufficienze
eventualmente erogate dalla Regione (AIP, Assegno di cura, buono servizio di conciliazione) e
dai Comuni (altri contributi economici).
Art.2 – Obiettivi del servizio CDI
1. Obiettivi complessivi da perseguire con la realizzazione di una rete territoriale per le Cure Domiciliari Integrate sono i seguenti:
- favorire l’autonomia della persona, la vita di relazione e la permanenza nel proprio ambiente
familiare e sociale anche in situazioni di disagio;
- tutelare la salute psico-fisica sia in senso preventivo che di recupero mantenimento delle
residue capacità funzionali e della vita di relazione;
- limitare l’allontanamento dall’ambiente familiare e sociale alle sole situazioni di grave
dipendenza, per le quali la permanenza nel proprio ambiente costituirebbe fattore di eccessivo
disagio e deterioramento, riducendo così il ricorso all’ospedalizzazione impropria ed evitando,
per quanto possibile, il ricovero in strutture residenziali;
- favorire la responsabilizzazione dei familiari e della comunità attraverso varie forme di
sensibilizzazione e coinvolgimento;
- favorire la partecipazione degli utenti alle scelte organizzative e attuative del Servizio di Cure
Domiciliari integrate, anche attraverso i rappresentanti delle organizzazioni sociali e delle
associazioni relative;
132
- prevenire e contrastare i processi di emarginazione sociale e le condizioni di isolamento, di
solitudine, di bisogno, e migliorare la qualità della vita in generale;
- curare e assistere pazienti in condizioni di salute tali che siano trattabili a domicilio,
migliorando la qualità di vita degli stessi;
- sostenere le risorse dell’individuo per la vita in autonomia per quanto possibile e il muto-aiuto
dei care giver familiari integrandole con risorse umane professionali, trasmettendo loro
eventuali competenze utili per una autonomia di intervento.
Art.3 - Destinatari
1. Le CDI sono rivolte, ai fini del presente Accordo di Programma, a soggetti, residenti nei Comuni
dell’Ambito territoriale in condizione di non autosufficienza o ridotta autosufficienza temporanea o
protratta, derivante da condizioni critiche di bisogno socio-sanitario ed in particolare pazienti che si
trovino nelle seguenti condizioni:
- anziani e disabili, minori e adulti in condizioni di fragilità e limitazioni dell’autonomia3;
- con patologie sub-acute temporaneamente invalidanti, trattabili a domicilio;
- pazienti in dimissione socio-sanitaria protetta da reparti ospedalieri;
- con disabilità, pluripatologie e patologie cronico-degenerative che determinano limitazione
dell’autonomia.
2. Per pazienti affetti da patologie oncologiche in fase avanzata o da altre patologie in fase terminale, e
assistiti a domicilio con le cure sanitarie del caso, l’UVM valuta la necessità di eventuali prestazioni
SAD di cui richiedere l’attivazione al Comune per completare il progetto di cura domiciliare.
Art. 4 - Criteri di ammissione e di eleggibilità
1. I requisiti generali per l’attivazione delle cure domiciliari integrate, sono:
condizione di non autosufficienza, disabilità e/o di fragilità (determinata dalla concomitanza
di diversi fattori biologici, psicologici e socio-ambientali che agendo in modo coincidente
inducono ad una perdita parziale o totale delle capacità dell’organismo), e patologie in atto o
esiti delle stesse che necessitano di cure erogabili a domicilio;
complessità assistenziale, ovvero presenza di bisogni complessi, che richiedono
contemporaneamente prestazioni sanitarie ed interventi socio-assistenziali domiciliari
adeguato supporto familiare e/o informale;
idonee condizioni abitative;
consenso informato da parte della persona e della famiglia/ o suo tutore giuridico;
presa in carico da parte del MMG/PLS;
residenza in uno dei Comuni dell’Ambito territoriale.
2. Le prestazioni di assistenza domiciliare (CDI) si integrano con il “Buono Servizio di Conciliazione”
erogato dalla Regione per prestazioni domiciliari aggiuntive da fornitori autorizzati e iscritti nel
catalogo delle prestazioni (accreditati), in presenza di una situazione di fragilità economica connessa
alla non autosufficienza di uno dei componenti del nucleo familiare.
3. La residenza in uno dei Comuni dell’Ambito oltre a costituire un requisito di accesso alle
prestazioni, rappresenta il riferimento per l’attribuzione di costi sociali e sanitari rispettivamente
all’Ambito e al Distretto.
4. Per la parte relativa ai costi socio-assistenziali attribuiti ai Comuni facenti parte dell’Ambito, la
quota di compartecipazione da parte degli utenti è definita secondo quanto disposto dal Regolamento
Unico di Ambito in materia.
3 Si rammenta che ai fini dell’utilizzo delle risorse PAC Servizi di cura la ASL e i Comuni considerano, nell’ambito
dell’intesa complessiva, i soli utenti ultra65enni non autosufficienti.
133
TITOLO II
LE CURE DOMICILIARI INTEGRATE
Capo I: Caratteristiche delle Cure Domiciliari Integrate
Art. 5 - I diversi profili delle cure domiciliari integrate
1. Le cure domiciliari integrate consistono in interventi da fornire ai cittadini al fine di favorire la
permanenza nel loro ambiente di vita, evitando l’istituzionalizzazione e l’ospedalizzazione e
consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio-
assistenziali e sanitarie. Caratteristiche di tali cure è l’unitarietà dell’intervento, che assicura
prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (cure mediche o specialistiche, infermieristiche e
riabilitative) in forma integrata e secondo progetti personalizzati di intervento.
2. I profili di cura si qualificano per livelli differenziati attraverso:
a - la natura del bisogno;
b - l’intensità, definita con l’individuazione di un coefficiente (CIA4);
c - la complessità in funzione del case mix e dell’impegno delle figure professionali
coinvolte nel PAI (valore GEA5);
d - la durata media (GdC6) in relazione alle fasi temporali: intensiva, estensiva e di
lungo assistenza, e le fasce orarie di operatività;
e – il tipo di prestazioni domiciliari per profilo professionale
Art.6 - I livelli delle cure domiciliari
1. Il sistema delle cure domiciliari socio assistenziali, sociosanitarie e sanitarie si connota per il
perseguimento delle seguenti finalità:
- Favorire l’autonomia dell’individuo nel contesto familiare e sociale;
- Contenere la dipendenza e mantenere l’autonomia dell’individuo nel contesto familiare e sociale,
salvaguardandone la qualità della vita;
- Evitare istituzionalizzazioni improprie o gravi situazioni di emergenza sociale;
- Evitare ricoveri non strettamente necessari e favorire le dimissioni protette;
- Sensibilizzare le realtà locali e promuovere l’attivazione delle risorse territoriali affinché la
comunità locale nel suo complesso si faccia carico del problema.
In particolare l’intervento sinergico fra A.D.I. e S.A.D. persegue lo scopo di mantenere la persona il
più a lungo possibile presso il proprio domicilio: il modello assistenziale da realizzare a livello
locale non può prescindere da interventi tesi a garantire la specificità e la globalità, nonché
l’integrazione socio-sanitaria continuativa, che consenta alla persona parzialmente o totalmente non
autosufficiente di rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente abituale di vita evitando
ricoveri impropri e/o ritardando lo sradicamento sociale.
2. Al fine di assicurare una presa in carico globale dell’assistito e una adeguata continuità
dell’assistenza prestata, le cure domiciliari integrate (CDI) non possono prescindere dalla
erogazione di prestazioni SAD, laddove l’assistito presenti un quadro familiare e socio abitativo più
critico. Per SAD si intende un servizio a domanda individuale, che comprende quel complesso di
prestazioni di natura socio-assistenziale erogate prevalentemente al domicilio di anziani, minori,
persone con disabilità, pazienti cronici e non deambulanti e nuclei familiari comprendenti soggetti a
4 CIA = Coefficiente di intensità assistenziale: numero GEA/numero GdC
5 GEA = giornata effettiva di assistenza: giorno nel quale è stato effettuato almeno un accesso domiciliare
6 GdC = giornate di cura : durata del piano di cura dalla presa in carico alla dimissione dal servizio
134
rischio di emarginazione, al fine di consentire la permanenza nell’ambito della propria comunità
d’appartenenza.
3. È possibile classificare le cure domiciliari integrate (CDI) in 3 livelli:
I. Cure domiciliari integrate (A.D.I.) di I livello: è costituita da prestazioni di tipo medico,
infermieristico, e riabilitativo, assistenza farmaceutica e accertamenti diagnostici a favore di
persone con patologie o condizioni funzionali che richiedono continuità assistenziale e
interventi programmati articolati sino a 5 giorni.
II. Cure domiciliari integrate (A.D.I.) di II livello: le prestazioni devono essere articolate in 6
giorni in relazione alle criticità e complessità del caso. Sono inoltre ADI di II livello lesioni
vascolari croniche e ferite difficili in generale fino alla totale guarigione, trattate con
medicazioni avanzate, nonché i pazienti con PAI che, pur prevedendo un numero di accessi
minore di 6, possono rientrare per intensitá di cure. Sono inoltre di II livello le Cure
Domiciliari a tutti i pazienti oncologici.
III. Cure domiciliari integrate di III livello (ad elevata intensità): sono prestazioni a favore di
persone con patologie che, presentando elevato livello di complessità, instabilità clinica e
sintomi di difficile controllo, richiedono continuità assistenziale e interventi programmati su 7
giorni - considerato anche il servizio di pronta disponibilità - (es.: SLA/SMA, bambini con
problematiche neonatali imponenti, terapie cicliche a malati di fibrosi cistica). Dette
prestazioni si integrano con l’organizzazione di cui alla rete assistenziale per le malattie rare e
per la SLA, secondo la normativa vigente e gli eventuali correlati atti aziendali. Assorbono le
prestazioni già definite di Ospedalizzazione domiciliare. Anche le Cure Palliative rientrano nel
III livello, in questo caso la responsabilità clinica permane in capo al MMG o PLS che si può
avvalere anche del medico che segue la terapia del dolore individuato come da piano PAI
dall’UVM. Le cure palliative devono essere erogate da un'equipe in possesso di specifiche
competenze.
IV. Per tutti i livelli di CDI costituisce necessaria integrazione l’erogazione di prestazioni
socioassistenziali e sociosanitarie assimilabili alle prestazioni SAD per la cura degli ambienti
domestici e della persona, nonché alle prestazioni degli operatori sociosanitari. Il Progetto
Assistenziale Individualizzato (PAI) elaborato a seguito di VMD integra le prestazioni e
individua le responsabilità economiche e organizzative rispettivamente del Distretto e dei
Comuni.
4. Il mutamento delle condizioni cliniche dell’utente può comportare il passaggio ad un livello
diverso di assistenza.
5. La responsabilità clinica generalmente è attribuita al medico di medicina generale e la sede
organizzativa è nel distretto.
6. L'attivazione delle cure domiciliari integrate (CDI) richiede la presa in carico della persona, la
previa valutazione multidimensionale del bisogno (VMD) e la definizione di un piano
personalizzato di assistenza (PAI), con individuazione degli obiettivi di cura e dei tempi di
recupero, delle tipologie di intervento e della frequenza degli accessi. Gli interventi
professionali comprendono prestazioni mediche, specialistiche, infermieristiche, riabilitative e
socioassistenziali. Annoverano una gamma di attività multiprofessionali, così come
semplificate nel documento della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea 2006.
7. Per la corretta implementazione dei diversi livelli di CDI e per la necessaria integrazione
sociosanitaria, il Distretto sociosanitario n.11 della ASL BA e l’Ambito Territoriale di Mola di
Bari si impegnano ad implementare ogni indirizzo regionale e nazionale in materia.
135
TITOLO III
L’INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA NELLE CURE DOMICILIARI
Capo I: Le Prestazioni e i soggetti preposti
Art. 7 - Prestazioni delle CDI
1. Il servizio di assistenza domiciliare integrata comprende prestazioni di tipo socioassistenziale e
e/o sociosanitario (OSS) e sanitario che si articolano per aree di bisogno, con riferimento a
persone affette da malattie croniche invalidanti e/o progressivo-terminali. Le prestazioni che il
Distretto n. 11 e i Comuni dell’Ambito si impegnano a fornire, con i propri specifici operatori,
sono quelle rientranti nei compiti e nelle mansioni correnti delle rispettive qualifiche
professionali, di cui al successivo Capo II del presente Titolo III e secondo un’operatività ed
un’organizzazione, in base ai giorni della settimana, fascia oraria, prestazioni, figure
professionali assegnate con apposito ordine di servizio.
2. Con riferimento alle prestazioni di competenza del Distretto sanitario, la domiciliarità delle
cure è così articolata:
- assistenza medica di base
- assistenza medica specialistica, in relazione alle branche attive nei Poliambulatori e quelle
rivenienti dagli accordi di programma con i Presidi Ospedalieri e con i Dipartimenti
Territoriali
- assistenza infermieristica;
- trattamenti riabilitativi fisioterapici;
- assistenza psicologica;
- assistenza sociale specialistica
- assistenza protesica
- assistenza farmaceutica.
La gamma dettagliata delle prestazioni sanitarie essenziali erogabili a domicilio sono
rintracciabili nel Documento della Commissione Nazionale per la definizione e
l'organizzazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA domiciliari) - Ministero della Sanità.
3. Le prestazioni socio-assistenziali domiciliari, come da Reg. Reg. n.4/2007 art. 88, di
competenza degli ambiti territoriali sono: di carattere sociale, psicologico ed educativo: - aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane e nella pulizia della persona;
- sostegno alla funzione educativa genitoriale nonché azioni di sostegno socio-educativo,
didattico e di socializzazione atte a favorire l’inserimento nei vari contesti di aggregazione
in favore dei minori;
- sostegno alla mobilità personale ove previsto (attività di trasporto e accompagnamento per
persone anziane e parzialmente non autosufficienti, che a causa dell'età e/o di patologie
invalidanti, accusano ridotta o scarsa capacità nella mobilità personale, anche temporanea,
con evidente limitazione dell'autonomia personale e conseguente riduzione della qualità
della vita)
- aiuto per le famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura di diversamente abili
fisici, psichici e sensoriali e di altre persone in difficoltà, di minori in affidamento e di
anziani.
Art. 8 - Gli strumenti operativi
1. Per ogni utente è predisposta idonea Cartella di CDI nella quale sono ricondotti:
a) la S.Va.M.A. /S.Va.M.Di.
b) il PAI ;
c) il consenso informato;
d) il diario delle attività assistenziali svolte a domicilio della persona;
e) ogni variazione e aggiornamento.
2. Tutti gli operatori si impegnano ad utilizzare detta cartella registrando i loro interventi e
controfirmandola.
136
3. Al domicilio della persona, il care giver tiene una scheda/diario giornaliera per l’annotazione
delle “prestazioni effettuate” dagli operatori ed i tempi di attuazione. La scheda è controfirmata
dall’utente stesso o da un suo familiare, a comprova della prestazione resa dagli operatori.
4. La scheda/diario giornaliera, quale parte integrante della cartella clinica, è resa al Responsabile
dell’Unità Cure Domiciliari del Distretto al momento della dimissione dell’utente dal servizio.
5. E’ responsabile della cartella dell’Assistenza Domiciliare Integrata del singolo paziente il
Direttore del Distretto Socio-Sanitario, ed è custodita nella sede distrettuale, nell’ambito delle
attività della PUA che, tra l’altro, cura la segreteria dell’UVM; è a disposizione di tutti gli
operatori sociali e sanitari che intervengono al domicilio dell’utente per i servizi attivati; è
archiviata al momento della dimissione dalle cure domiciliari o in caso di decesso.
Art. 9 - Prestazioni ammissibili a finanziamento con le risorse PAC
1. Tipologia di azioni previste a favore degli anziani ultra65enni non autosufficienti, ai sensi delle
Linee Guida approvate dall’Autorità di Gestione PAC Servizi di Cura il 14 giugno 2013 e
pubblicate sul sito del Ministero dell’Interno:
a. prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all’assistenza socio-
sanitaria (ADI);
b. servizi in assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) per anziani gravemente non
autosufficienti che, pur necessitando di altre prestazioni sanitarie a domicilio, non sono
inseriti in programmi di ADI7;
c. investimento in allestimenti, forniture e adozioni di soluzioni innovative per la gestione
di telemonitoraggio delle funzioni vitali e di teleassistenza.
2. Per l’attuazione delle prestazioni di cui alle lett. a e b i contraenti s’impegnano a:
- verificare il rispetto di requisiti di qualità da parte dei soggetti erogatori dei servizi per tutte
le modalità di gestione del servizio, nel rispetto delle condizioni contrattuali di fornitura, le
quali devono tra l’altro essere conformi alla normativa vigente in materia di lavoro e appalti
di servizio;
- assicurare che le tariffe corrisposte siano congrue rispetto ai contratti collettivi vigenti;
- effettuare verifiche e controlli (in caso di fornitore privato).
3. I Comuni dell’Ambito s’impegnano a rispettare le disposizioni in merito alle azioni e alle spese
ammissibili a valere sulle risorse del PAC Servizi di cura – Anziani – 2013-2015, come
previste da Linee guida “Piani di Intervento per il PAC Servizi di cura – Anziani” approvate e
pubblicate dal Ministero dell’Interno – ADG PAC in data 14.06.2013, in base alle diverse
modalità di erogazione del servizio.
4. Tutte le prestazioni a rilievo sanitario restano a carico del Fondo Sanitario Regionale e del
budget della ASL BA come assegnato al Distretto sociosanitario n.11, anche in quota parte del
volume complessivo di prestazioni erogate.
Art. 10 - Soggetti preposti 1. I soggetti preposti per l’erogazione del servizio CDI sono:
AREA SANITARIA:
- Medico di medicina generale (in seguito MMG), Pediatra di Libera scelta (in seguito PLS) e Continuità assistenziale (cure primarie)
- Infermiere professionale - Medico specialista - Terapista della riabilitazione - Medico specialista - Assistente sociale
7 Tale stato dovrà essere verificato o attraverso l’avvenuto passaggio di ciascun caso specifico in UVM con
conseguente richiesta di sola assistenza domiciliare socio assistenziale attraverso una valutazione strutturata dei bisogni
socio-assistenziali (con l’applicazione della scheda SVAMA), che attesti una condizione di non autosufficienza di
particolare gravità, tale da richiedere un percorso socio-assistenziale domiciliare per il miglioramento del benessere
dell’individuo
137
- Educatore professionale - Psicologo - Case manager (ruolo assegnato ad una delle figure sopra elencate)
I. AREA SOCIALE - Servizio sociale professionale dell’ambito territoriale - Segretariato sociale dell’ambito territoriale - Enti gestori dei servizi sociali
II. AREA INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - Ufficio di piano nella sua composizione allargata con il referente dell’Asl - PUA - UVM - Operatore Socio Sanitario (in seguito OSS).
2. La funzione di coordinamento dell’équipe ADI è presidiata da una delle figure dell’Area
sanitaria.
3. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano di Zona e il Direttore del Distretto Sociosanitario, per le
rispettive competenze e responsabilità, definiscono il Piano di Intervento per le CDI
dell’Ambito territoriale, in attuazione del Piano Sociale di Zona e del Programma Operativo di
Salute 2013-2015 e vi allocano le risorse finanziare di rispettiva competenza: - le risorse del FNA e del PAC – Servizi di Cura Anziani – per la parte socioassistenziale e
sociosanitaria; - le risorse del FSR per la parte sanitaria.
Art. 11 - Le linee guida regionali per le cure domiciliari
1. Le parti si impegnano al pieno recepimento delle Linee guida regionali in materia di accesso e
presa in carico al sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari e in materia di cure
domiciliari integrate.
Art. 12 - La valutazione della qualità
1. L’erogazione delle prestazioni in regime domiciliare avviene sulla base dei principi di:
a) adeguatezza
b) appropriatezza
c) economicità
2. Nella valutazione della qualità si fa riferimento a 3 (tre) dimensioni:
1. la qualità organizzativo-gestionale;
2. la qualità tecnico-professionale;
3. la qualità percepita.
3. Gli indicatori a cui si fa riferimento sono:
- quelli di risultato, al fine di verificare le ricadute che il servizio ha in merito alla salute degli
utenti, alla qualità di vita, al grado di soddisfazione che esprimono;
- l’autovalutazione, quale strumento costante di monitoraggio e di riflessione sulla propria realtà
operativa.
138
4. Gli utenti saranno coinvolti attraverso gli strumenti tradizionali della customer satisfaction:
a) questionari di gradimento per la rilevazione permanente del grado di soddisfazione
degli utenti;
b) interviste ai cittadini/utenti per la valutazione della qualità percepita
Art. 13 - Il sistema di accesso e di organizzazione 1. Il servizio di CDI si realizza attraverso procedure unitarie e condivise tra ASL/Distretto sociosanitario e
Comuni associati dell’Ambito Territoriale, per l’accesso, la valutazione e la presa in carico, nel rispetto delle Linee guida regionali in materia di accesso al sistema integrato sociosanitario dei servizi e UVM (Del. G.R. n. 691/2011) e di ogni soluzione tecnico – gestionale atta ad accrescere l’efficacia e la tempestività di una presa in carico appropriata e integrata.
2. Le funzioni integrate per l’accesso e la presa in carico si articolano secondo il seguente percorso: - richiesta di accesso/segnalazione - recepimento della domanda da parte della PUA - proposta di ammissione alle cure domiciliari integrate - convocazione dell’UVM
- valutazione multidimensionale a cura dell'UVM - predisposizione del PAI e individuazione del case manager .
3. In merito alla modalità di valutazione multidimensionale del grado di non autosufficienza, le parti contraenti s’impegnano ad introdurre modalità compatibili con l’alimentazione del Sistema Informativo per la Non Autosufficienza (SINA) e del Nuovo Sistema Informativo sanitario per il monitoraggio dell’assistenza domiciliare (NSIS-SIAD)
Art. 14 – Il personale delle PUA
1. Le parti contrattuali s’impegnano ad istituire e attivare/mettere a regime le Porte Uniche di accesso
(PUA) secondo la seguente composizione e modalità:
COMPOSIZIONE PUA
PERSONALE DI COMPETENZA DELL’AMBITO TERRITORIALE
Profilo
professionale
Ente
di
prove
nienz
a
N. ore
settimanali
Inquadramento
In organico
Da individuarsi (o
individuato) mediante
procedure selettive
X da individuarsi mediante
affidamento del servizio
Modalità di
assegnazione
del personale
alla funzione
(es. ordine di
servizio, se in
organico)
1Amministrativo
con funzioni di
back office
ASP Ore 34 Le ore saranno così
distribuite n10 presso la
PUA Distrettuale e n. 24
presso l’Ufficio di Piano
1Assistente
Sociale con
funzioni di
raccordo tra
Segretariato
Sociale
Comunale e PUA
Distrettuale
ASP Ore 5 Le ore saranno svolte presso
la PUA Distrettuale
…
139
PERSONALE DI COMPETENZA DELLA ASL
Profilo
professionale
Ente di
provenienz
a
N. ore
settiman
ali
Inquadramento
In organico
Da individuarsi (o
individuato) mediante
procedure selettive
da individuarsi mediante
affidamento del servizio
Modalità di
assegnazione
del personale
alla funzione
(es. ordine di
servizio, se in
organico)
Assistente
sanitaria DSS 11 30 In organico Ordine di
servizio Pedagogista DSS 11 15 In organico Ordine di
servizio Assistente
Sociale DSS 11 5 In organico Ordine di
servizio
Art. 15 – Il personale di riferimento per il funzionamento della UVM
1. Le parti contrattuali s’impegnano ad istituire e attivare/mettere a regime l’Unità di
valutazione multidimensionale (UVM), assicurando le seguenti figure di riferimento, e
fermo restando il coinvolgimento ad hoc di specialisti richiesti dal profilo di salute
dell’utente in valutazione:
COMPOSIZIONE UVM
PERSONALE DI COMPETENZA DELL’AMBITO TERRITORIALE
Profilo
professionale
Ente di
provenienza
N. ore
settiman
ali
Inquadramento
In organico
Da individuarsi (o
individuato) mediante
procedure selettive
da individuarsi mediante
affidamento del servizio
Modalità di
assegnazione
del personale
alla funzione
(es. ordine di
servizio, se in
organico)
1Assistente
Sociale Comune di
Mola di Bari
5 In Organico Ordine di
Servizio 1Assistente
Sociale Comune di
Noicattaro
5 In Organico Ordine di
Servizio 1Assistente
Sociale Comune di
Rutigliano
5 In Organico Ordine di
Servizio 1 Assistente
Sociale
Ente Gestore
Servizio ADI
5 Da individuarsi mediante
affidamento sevizio
PERSONALE DI COMPETENZA DELLA ASL
Profilo professionale Ente di
provenienz
a
N. ore
settiman
ali
Inquadramento
In organico
Da individuarsi (o
individuato) mediante
procedure selettive
da individuarsi mediante
affidamento del servizio
Modalità di
assegnazione
del personale
alla funzione
(es. ordine di
servizio, se in
organico)
Dirigente medico
delegato del Direttore
DSS 11
DSS 11 12 In organico determina
Coordinatore
SocioSanitario- As Soc. DSS 11 25 In organico determina
Dir. Pedagogista DSS 11 15
In organico determina
140
Medici specialisti DSS 11-
CSM area
5
Riabilitaz
.Sert-
NPIA -
ASL
10 In organico determina
Case manager Infermiere
Professionale DSS 11
CSM area
5
10 In organico determina
Terapista Riab. DSS 11
Dip.
Riab.
10 In organico determina
MMG/PLS ASL/BA 12 In convenzione determina Psicologa DSS 11 3 In organico determina
Art. 16 – Il personale di riferimento per il funzionamento delle cure domiciliari
1. Le parti contrattuali s’impegnano ad assicurare nel territorio di riferimento
specifiche equipe professionali per l’erogazione delle Cure domiciliari Integrate (CDI), in tutte le
componenti previste per le specifiche competenze, assicurando le seguenti figure di riferimento,
e fermo restando il coinvolgimento ad hoc di specialisti richiesti dal profilo di salute dell’utente
in valutazione:
COMPOSIZIONE EQUIPE CDI
PERSONALE DI COMPETENZA DELL’AMBITO TERRITORIALE
Profilo
professionale
Ente di
provenienza
N. ore
settima
nali
Inquadramento
In organico
Da individuarsi (o
individuato) mediante
procedure selettive
da individuarsi mediante
affidamento del servizio
Modalità di
assegnazione
del personale
alla funzione
(es. ordine di
servizio, se in
organico)
1Assistente
Sociale Comune di
Mola di
Bari
5 In Organico Ordine di
servizio
1Assistente
Sociale Comune di
Noicattaro
5 In Organico Ordine di
servizio 1Assistente
Sociale Comune di
Rutigliano
5 In Organico Ordine di
servizio 1Assistente
Sociale Ente
Gestore
servizio
ADI
11 Da individuarsi mediante
affidamento del servizio
14 OSS Ente
Gestore
servizio
ADI
280 Da individuarsi mediante
affidamento del servizio
141
PERSONALE DI COMPETENZA DELLA ASL
Profilo
professionale
Ente di
provenienz
a
N. ore
settiman
ali
Inquadramento
In organico
Da individuarsi (o
individuato) mediante
procedure selettive
da individuarsi mediante
affidamento del servizio
Modalità di
assegnazione
del personale
alla funzione
(es. ordine di
servizio, se in
organico)
MMG/PLS DSS 11 70 In convenzione 11 CPS IP
1 TDR DSS 11 350 In organico
1 Dirigente Med DSS 11 22 In organico Specialisti DSS 11 5 In organico
Art. 17 - Modalità di erogazione
1. Le CDI sono erogate nelle seguenti modalità:
a) Distretto Socio Sanitario: [Gestione diretta, e/o affidamento a terzi, con responsabilità
sanitaria dei progetti individuali a cura del MMG/PLS]
b) Comuni dell’Ambito Territoriale: [Gestione diretta, e/o mediante eventuale
affidamento a terzi]
2. Le parti contraenti s’impegnano, sul piano gestionale, al rispetto della normativa vigente
prevista dal Codice dei Contratti (d. lgs. 163/2006) e della disciplina riguardante la tracciabilità
dei flussi finanziari (d. lgs. 136/2010).
3. Le parti s’impegnano, altresì, a mantenere il coordinamento delle attività in capo al Distretto
Socio-sanitario n. 11 della Asl BA e la presa in carico congiunta Distretto Socio-sanitario-
Ambito attraverso l’UVM anche nell’ipotesi di esternalizzazione del servizio.
Capo II
Cessazione, sospensione e riduzione delle CDI
Art. 18 - Cessazione e riduzione 1. Il servizio può cessare o essere ridotto nei seguenti casi:
a) richiesta scritta dell’utente; b) decesso o ricovero prolungato in strutture, qualora i familiari restanti non necessitino ulteriormente
del servizio; c) qualora vengano meno i requisiti di ammissione; d) qualora venga meno il rispetto nei confronti del personale (molestie, aggressioni anche verbali,
minacce) in forma ripetuta; e) qualora l’utente sia assente dal domicilio per più di tre volte nell’orario in cui deve essere effettuata la
prestazione, senza preavvertire il personale; f) in caso di assenza per più di un mese (es: ricoveri di sollievo), esclusi i ricoveri ospedalieri, salvo
situazioni particolari valutate dal Servizio Sociale comunale; g) in caso di mancato pagamento o ritardo superiore a 60 giorni.
Art. 19 - Sospensione 1. Il servizio può essere sospeso temporaneamente, su richiesta presentata alla PUA, da parte dell’utente
o di un suo familiare, specificando il periodo e le motivazioni. Cinque giorni prima dello scadere del periodo di sospensione, l’utente od un suo familiare è tenuto a comunicare le sue intenzioni (ripresa del servizio o rinuncia definitiva). Eventuali assenze dovute a ricoveri temporanei non provocano la
142
dimissione dal servizio (al posto dell’utente assente potranno tuttavia essere effettuate prese in carico a tempo determinato).
2. Il servizio, previa comunicazione anticipata, verrà riattivato entro 48 ore dal rientro a domicilio. Assenze per soggiorni climatici o trasferimenti presso altri familiari o diversi domicili non comportano la dimissione se l’assenza non supera un mese di calendario. Per assenze superiori non può essere mantenuto il posto, pertanto si procederà alle dimissioni e poi all’eventuale successiva valutazione di presa in carico.
TITOLO IV
LE RISORSE
Capo I
Criteri di allocazione delle risorse
Art. 20 - Risorse e livelli di responsabilità
1. Il servizio delle CDI di primo e secondo livello comprende prestazioni di tipo socio-assistenziale e
sanitario, che si articolano per aree di bisogno, offerte dal Distretto socio sanitario e dai i Comuni
dell’Ambito, nella misura e secondo la modalità concordata con il Piano Sociale di Zona e il
Programma delle Attività Territoriali. Il servizio delle CDI di terzo livello è di esclusiva
competenza sanitaria.
2. Il costo del servizio di cure domiciliari integrate trova copertura a carico della Servizio Sanitario
regionale al 100% per le prestazioni sanitarie, infermieristiche, riabilitative, di farmaceutica e
protesica e al 50% per le prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona
garantite dall’OSS, rimanendo a carico dei Comuni la rimanente quota del 50% . Le prestazioni
continuative di assistenza tutelare alla persona garantite dall’OSS e le prestazioni connesse
all’igiene dell’ambiente domestico e alla preparazione pasti sono al 100% a carico dei Comuni, in
quanto prestazioni a valenza socioassistenziale.
3. Per il triennio di riferimento del presente accordo, le parti che lo sottoscrivono conferiscono le
risorse come di seguito indicate:
Enti titolari 2013 2014 2015
Ambito territoriale
/Comuni
FNA € 144.933,54 _____________
PAC ___________ € 481.407,00
Ambito € 235.270,00 € 177.549,00
(Utenti SAD e ADI over 65)
Distretto Sociosanita-
rio (inclusa spesa per
personale interno)
FSR 2013:
€ 1.627.080,00
FSR 2014: In via
prudenziale, non
essendo stato definito
il Fondo FSN e FSR a
valere per gli anni a
venire, allo stato
attuale si ritiene di
confermare per il
2014 l’impegno di
spesa per il 2013
Eventuale comparte-
cipazione degli utenti
__________________ _________________ _________________
143
Entro il primo semestre 2014 le parti che sottoscrivono il presente Accordo, definiscono uno
specifico Addendum per quantificare le ulteriori risorse finanziarie assegnate per l’anno 2015 agli
obiettivi de quo e per dettagliare il volume complessivo delle prestazioni assicurate, in ore lavorate
per profili professionali impiegati.
Art. 21 - Compartecipazione dell’utente alla spesa
1. Gli utenti partecipano al costo del servizio, per la componente sociosanitaria e
socioassistenziale a carico dei Comuni, in rapporto alle proprie capacità economiche attraverso
la certificazione ISEE del nucleo familiare e del solo assistito, e compartecipano secondo il
principio della gradualità della contribuzione in relazione alle effettive condizioni economiche.
2. Al fine della determinazione della quota di compartecipazione, vengono considerate due soglie
per la condizione economica del solo assistito: - soglia ISEE minima, sotto la quale la prestazione è gratuita, determinata, ai sensi del Reg. R. n.
4/2007 e s.m.i., nella misura di Euro 7.500,00; - soglia ISEE massima, sopra la quale la prestazione è pagata per intero determinata, ai sensi del
Reg. R. n. 4/2007 e s.m.i., nella misura di Euro 30.000,00. 3. All’interno di dette soglie si procederà al calcolo del costo, a carico dell’utente, della prestazione
agevolata secondo quanto determinato dal Regolamento unico di Ambito per l’accesso e la compartecipazione al costo delle prestazioni.
4. In casi eccezionali, previa valutazione tecnica da parte del Servizio Sociale, e comunque per tutta la fase di start-up della nuova rete di Cure Domiciliari Integrate, come descritte nelle apposite Linee Guida Regionali, può essere disposta l’esenzione per le famiglie dal pagamento della prevista quota di contribuzione, che rimarrà a carico delle risorse del PAC Servizi di Cura Anziani ovvero delle risorse per i Buoni Servizio di Conciliazione, assegnate ai Comuni associati in Ambito territoriale.
TITOLO V
NORME DI CARATTERE GENERALE
Art. 22 - Integrazione con i servizi del territorio 1. Nel caso in cui l’utente del Servizio necessiti di particolari prestazioni sanitarie specialistiche, il Piano
individualizzato dovrà prevedere interventi comuni dei servizi coinvolti, nel rispetto delle specificità e dell’autonomia del ruolo e della responsabilità di ciascuno e alla luce delle indicazioni della recente normativa in materia di assistenza integrata.
Art. 23 - Rapporti con il volontariato
1. Il Servizio Sociale favorisce la collaborazione con il volontariato presente nel territorio, quale
importante supporto alla realizzazione delle proprie finalità. Il volontariato non può in alcun caso
essere considerato sostitutivo del servizio ma integrativo ad esso.
2. L’ambito territoriale può stipulare apposite convenzioni o accordi con le Associazioni di
volontariato locali che si caratterizzino per progetti specifici a completamento dei servizi di cura
domiciliari affidati alle imprese e cooperative sociali previa ordinario esecuzione della procedura di
gare, nel rispetto della normativa vigente.
Art. 24 - Forme di garanzia per gli utenti 1. Nell’organizzazione del Servizio e delle prestazioni dovranno essere tenuti in considerazione i seguenti
elementi: - salvaguardia della dignità e dell’autonomia dell’utenza - rispetto del diritto alla riservatezza - coinvolgimento degli utenti e dei familiari alla gestione del Servizio.
2. Le parti contraenti s’impegnano ad ottimizzare i sistemi di comunicazione interni
all’organizzazione del servizio e verso l’esterno per sviluppare uno scambio informativo virtuoso
ed efficace, anche attraverso la produzione di materiale informativo e pubblicitario (Carta delle
rete delle cure domiciliari, guide alla rete dei servizi domiciliari, pieghevoli)
144
Art. 25 - Vigilanza e controllo
1. Per le attività di vigilanza e controllo delle azioni oggetto del presente Accordo, si fa riferimento
ad un Coordinamento permanente partecipato dal Comune e dal Distretto, che prevede incontri
periodici finalizzati a:
- attuare la realizzazione concreta del presente Accordo di Programma;
- individuare e gestire le difficoltà e i problemi che si possono prospettare;
- verificare il costante impegno delle parti;
- valutare i risultati conseguiti, procedendo nel caso ad aggiornamento degli accordi
sottoscritti.
2. Per le attività di monitoraggio della gestione e di controllo di I livello, ogni competenza
sussidiaria degli Enti preoposti si fa riferimento ai SI. GE.CO. proposto in formato di definitvo
da parte dei soggetti pubblici interessati.
Art. 26 - Debito informativo e trasmissione dati
1. Con il D.M. del 17/12/2008 del Ministero della Salute (G.U. n. 6 del 09/01/2009) è stato
istituito il sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza domiciliare (Flusso SIAD).
2. Il suddetto obbligo viene soddisfatto dalla la Regione Puglia mediante apposite funzionalità
previste dal nuovo SISR, denominato Sistema Edotto.
Art. 27 - Durata e validità dell’Accordo di programma
1. Il presente Accordo di programma decorre dalla sua sottoscrizione e ha validità triennale, con tacito
rinnovo, salvo diverse determinazioni delle parti che lo sottoscrivono.
2. L’Accordo di programma può essere revisionato dai firmatari, previa verifica congiunta, in
relazione all’andamento e ai risultati, nonché in funzione di eventuali Leggi, Regolamenti o Delibere
(nazionali, regionali ed aziendali) che posso determinarsi nel periodo di decorrenza e durata, a
modifica o integrazione della legislazione ad oggi in vigore in materia di assistenza domiciliare.
Letto, confermato e sottoscritto
PER L’AMBITO SOCIALE DI Mola di Bari - Noicattaro – Rutigliano
Il Sindaco del Comune di Mola di Bari Dott. Stefano DIPERNA Presidente del Coordinamento
Istituzionale______________________________________________________________________
PER IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 11 della ASL BA
Il Direttore del Distretto Dott.ssa Maria TATEO su delega del Direttore Generale
________________________________________________________________________________
145
CAPITOLO III
LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA
3.1 La composizione del Fondo Unico di Ambito
Il Fondo unico di ambito, così come previsto dal Piano Regionale delle Politiche Sociali, è costituito con il concorso di risorse pubbliche e private. Per l’anno 2014 l’Ambito garantirà il consolidamento dei servizi alla persona già attivati nelle precedenti annualità a sostegno anche dei livelli di qualità conseguiti dagli enti locali, imprese, e organizzazioni presenti sul territorio. 3.1.1 Le risorse ordinarie (FNPS,FNA,FGSA)
3.1.1 Le risorse ordinarie (FNPS, FGSA, FNA) Le risorse ordinarie che permetteranno la realizzazione dei servizi/interventi nell’anno 2014 e che determineranno il quadro finanziario dell’intero Ambito sono: Residui stanziamento PdZ 2010-2013 € 478.675,84 FNPS 2013 € 250.295,89 FGSA 2013 € 172.789,34 FNA 2013 € 144.933,54 A queste risorse si aggiungono ulteriori finanziamenti per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: Piano straordinario per l’Affido familiare € 34.704,21 Progetto di Vita Indipendente € 75.256,24 Fondi per i Buoni di Servizio di conciliazione-Infanzia € 324.321,00 Fondi per i Buoni di Servizio di Conciliazione- Anziani e Disabili € 316.103,10
3.1.2 Le risorse aggiuntive (FSC,PAC)
Il Fondo d’Ambito è costituito, oltre alle risorse ordinarie, anche da risorse straordinarie certe e quantificate e precisamente:
1. Fondo del Piano di Azione e coesione – Infanzia (PAC) € 484.323,00 2. Fondo del Piano di Azione e Coesione – Anziani non autosufficienti (PAC) € 481.407,00
3.1.3 Il cofinanziamento con risorse proprie dei Comuni
Alle risorse ordinarie e aggiuntive vanno aggiunte le risorse di cofinanziamento dei Comuni dell’Ambito che ammontano complessivamente , per l’anno 2014, ad € 568.018,77. Le somme relative al cofinanziamento del Fondo Unico di Ambito è pari al 100% dell’importo determinato dai trasferimenti regionali e calcolato proporzionalmente sulla base della popolazione residente al 31.12.2011. Inoltre ciascun Comune dell’Ambito continuerà ad espletare servizi/interventi sul territorio con proprie risorse di Bilancio perseguendo alcuni obiettivi di servizio. Si riporta di seguito la tabella riepilogativa del cofinanziamento con risorse proprie dei Comuni:
Comune popolazione % Cofinanziamento Fondo risorse
Bilanci
comunali
Totale
Mola di Bari 25525 36,62 € 208.008,47 € 596.875,54 € 804.884,01
Noicattaro 25755 36,94 € 209.826,14 € 618.675,00 € 828.501,14
146
Rutigliano 18433 26,44 € 150184,16 € 611.781,72 € 761.965,88
€ 2.395.351,03
Inoltre si aggiungono le risorse proprie messe a disposizione dalla ASL BA, per la realizzazione degli interventi socio-sanitari di Ambito, ammontanti complessivamente ad € 3.807.750,20. 3.1.4 La spesa sociale totale dei Comuni nel triennio 2010-2012
Nel triennio 2006-2008 i Comuni hanno sostenuto una spesa sociale complessiva di € 6.240.004,98 pari ad una spesa sociale media pro-capite di Ambito di € 29,86. La nuova rilevazione effettuata, relativamente al triennio 2010-2012, ha evidenziato una spesa sociale complessiva di € 5.587.650,59, pari ad una spesa sociale media pro-capite di Ambito di € 26,72.
3.1.5 Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di Zona
Il Piano di Zona, quale strumento pianificatorio di attività/interventi, permetterà un’attenta valutazione circa i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi di servizio individuati. Attraverso il monitoraggio sarà effettuata la raccolta dei dati che serviranno per la valutazione dell’intero Piano di Zona. Lo scopo fondamentale della valutazione del Piano di Zona è verificare nel tempo la realizzazione delle azioni programmate e i risultati che il piano ha inteso raggiungere nelle diverse aree di bisogno. L’Ufficio di Piano e il Servizio Sociale Professionale attraverso la valutazione garantiranno una approfondita analisi, riflessione e interpretazione sui risultati raggiunti. Sarà possibile rilevare l’efficacia quantitativa e qualitativa dell’intervento, evidenziare le modalità di miglioramento del funzionamento dei servizi, rivedere le azioni progettuali, ridurre i disservizi, ecc.. L’attività di valutazione sarà utilizzata quale strumento fondamentale per le decisioni future. Il Piano di Zona anno 2014 utilizzerà quali strumenti di valutazione le schede di monitoraggio e valutazione fornite periodicamente dalla Regione Puglia. Dell’azione di valutazione sarà responsabile l’Ufficio di Piano che discuterà i risultati raggiunti ai diversi livelli decisionali (Coordinamento Istituzionale, Cabina di Regia, ecc.). L’Ambito Territoriale n. 11 ha introdotto con il nuovo Piano di Zona uno strumento aggiuntivo “Commissione Consiliare Intercomunale) che periodicamente si incontrerà per monitorare l’andamento del Piano di Zona. La raccolta delle informazioni necessarie alla valutazione e il monitoraggio sarà effettuata dall’Ufficio di Piano in collaborazione con i Comuni, la ASL, e i soggetti che partecipano alla realizzazione del Piano Sociale di Zona.
148
CAPITOLO IV
GLI ATTORI DEL SISTEMA DI WELFARE LOCALE
4.1 Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito
Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica,ruolo dell’Ente capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci Si è trattato di un percorso non facile che tuttavia è sfociato nella scelta di delegare, mediante Convenzione ex art. 30 D.Lgs. 267/2000, al Comune Capofila le responsabilità amministrative e di rappresentanza legale dell’Ambito. Il Comune di Mola di Bari pertanto è il soggetto titolare della gestione del Piano Sociale di Zona per le politiche sociali, per il tramite degli organi associativi dell’Ambito: Il Coordinamento Istituzionale e l’Ufficio di Piano. Gli elementi organizzativo -gestionali che caratterizzano il governo del Piano di zona si strutturano su tre livelli:
o livello di indirizzo e amministrazione politica, attraverso il Coordinamento istituzionale
o livello tecnico amministrativo di programmazione e gestione, attraverso l’Ufficio di piano o livello di consultazione e collaborazione con il Terzo settore, attraverso la messa a regime dei tavoli di
concertazione.
La struttura amministrativa responsabile della gestione associata esercita le potestà pubbliche conferitegli dagli enti associati, con la possibilità di porre in essere anche atti a rilevanza esterna, con una competenza estesa sull’intero territorio degli enti associati.
La modalità scelta dai Comuni è la Convenzione ex art.30 D. Lgs. n. 267/2000 costituendo un Ufficio comune che opera in luogo dei singoli uffici già competenti in via ordinaria Il Coordinamento Istituzionale, al fine di ottimizzare l’organizzazione dell’Ambito per la Gestione dei servizi previsti dal Piano Sociale di Zona istituisce una commissioni intercomunale che avrà il compito di monitorare l’intera programmazione. La sede degli organi associativi viene stabilita nella residenza del Comune Capofila dell’Ambito Territoriale. Il Coordinamento Istituzionale ha funzione di indirizzo programmatico e di controllo politico-amministrativo del Piano di Zona. Il Coordinamento Istituisce l’Ufficio di Piano, ne nomina il Responsabile ed i suoi componenti predisponendo un piano dettagliato degli obiettivi da assegnare a ciascun componente. Svolge altresì funzioni di propulsione, verifica e controllo dell’attività dell’Ufficio di Piano. Per tutte le attività legate alla gestione del Piano di Zona lo scambio di informazioni tra i Comuni dovrà essere continuativo e volto a risolvere in tempo utile ogni problema che si frapponga al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano. Ciascuno degli Enti associati può esercitare il diritto di recesso unilaterale, prima della scadenza naturale prevista al terzo anno, mediante l’adozione di apposita Deliberazione Consiliare e formale comunicazione al Comune Capofila. Al Coordinamento Istituzionale partecipa il Responsabile UdP ed il Direttore Generale ASL o il suo delegato, nella persona del Direttore di Distretto che vota limitatamente alla materia sanitaria; partecipano altresì il referente della Provincia ed il Presidente dell’ASP per le materie di propria competenza. L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi processuali tra UdP e Comuni, azioni di potenziamento L’Ufficio di Piano è la principale struttura organizzativa dedicata alla gestione del Piano sociale di Zona. L’Ufficio di Piano ha un ruolo fondamentale per una incisiva attività del Piano Sociale di Zona. Dopo quattro anni dall’approvazione del II Piano, si rende oggi sempre più necessario ed imprescindibile ottimizzare gli aspetti organizzativi, di coordinamento e di gestione dei servizi in capo all’Ufficio di piano.
149
È indispensabile, costruire un Ufficio di Piano efficace ed efficiente , capace di rispondere in maniera più puntuale al nuovo sistema di governance associata. L’ufficio di piano , con la terza programmazione , viene considerato una struttura con una dotazione di risorse professionali e finanziarie adeguate per qualità, dimensionamento e continuità ai compiti affidati e al modello organizzativo individuato.
Le caratteristiche dell’ Ufficio di piano sono le seguenti:
AUTONOMIA FUNZIONALE ESCLUSIVITÀ RESPONSABILITÀ CHIARA ED INDIVIDUABILE PRESIDIO DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA RACCORDO STRETTO CON I COMUNI ASSOCIATI L’Ufficio di Piano costituito dall’Ambito n.11 è una struttura funzionalmente autonoma attraverso la quale l’Ambito predispone in nome e per conto di tutti i Comuni associati, tutti gli adempimenti e le attività necessarie all’attuazione del Piano sociale
L’ufficio di piano è costituito da un gruppo ristretto di persone con competenze adeguate che dedicano un tempo continuativo alle funzioni di programmazione e progettazione, comprensive delle attività di monitoraggio e valutazione, di gestione tecnica e amministrativa e contabili e finanziarie. I componenti dell’ufficio di piano sono 3 persone assegnate per 20 ore settimanali al funzionamento dell’Ufficio stesso e che assumono la responsabilità per ognuna delle aree di funzioni ad esso attribuite.
Ciascuna svolgerà una delle tre funzioni essenziali di seguito riportate:
Funzione di programmazione e progettazione, ( n. 1 Assistente Sociale ) che comprende le attività di: - ricerca, analisi e lettura della domanda sociale - ricognizione e mappatura dell’offerta di servizi - gestione dei processi partecipativi - predisposizione dei Piani di zona - progettazione degli interventi - analisi dei programmi di sviluppo - monitoraggio dei programmi e degli interventi - valutazione e verifica di qualità dei servizi/interventi Funzione di gestione tecnica e amministrativa, (Coordinatore U.d.P.)che comprende le attività di: - supporto tecnico alle attività istituzionali; - attività di regolazione del sistema; - gestione delle risorse umane; - predisposizione degli strumenti amministrativi relativi alla propria attività (bandi, regolamenti, provvedimenti di autorizzazione, ecc.); - facilitazione dei processi di integrazione. Funzione contabile e finanziaria, ( Istruttore Amministrativo-Contabile) che comprende le attività di: - gestione contabile delle attività di competenza dell’Ufficio di piano; - gestione finanziaria del Fondo unico di Ambito; - gestione delle risorse finanziarie comunali, regionali, nazionali e comunitarie e relativa rendicontazione - gestione dei rapporti con gli Uffici finanziari degli Enti associati; - gestione della fase di liquidazione della spesa; - controllo di gestione del Piano sociale di zona. Le connessioni funzionali tra UdP, servizio Sociale Professionale e welfare d’accesso L’Ufficio di Piano incontrerà periodicamente il Servizio sociale professionale e welfare d’accesso dei Comuni associati al fine di mantenere un stretto raccordo, un periodico aggiornamento sull’attività svolta (presumibilmente ogni 2 mesi o su richiesta).
150
L’obiettivo che si intende perseguire è : garantire una corretta ed immediata informazione sull’intero territorio dell’Ambito. L’operatore di ogni Comune associato sarà in possesso di tutte le informazioni sui servizi e sui Bandi che riguardano l’Ambito e conseguentemente potrà garantire un esauriente servizio al cittadino. L’assistente sociale o l’espero dell’area finanziaria di ciascun Comune dovranno collaborare con l’UdP per fornire la documentazione utile a rendicontare le attività sociali svolte singolarmente nel Comune, in attuazione del principio di leale collaborazione e responsabilità. Particolare attenzione verrà data al rapporto con la ASL relativamente agli interventi socio-sanitari. L’udp è il collegamento tra i Comuni ed il Distretto sanitario. Attraverso periodici momenti di confronto con gli altri enti pubblici che operano nell’Ambito Territoriale si cercherà di perseguire l’integrazione delle politiche sul territorio. Un’assistente sociale referente della ASL parteciperà all’UdP stabilmente o almeno quando si affronteranno argomenti di carattere socio- sanitario.
4.2 La Governance per la programmazione sociale
Il ruolo degli attori sociali pubblici Il primo Piano Sociale di Zona è stato il banco di prova per verificare l’importanza della cooperazione tra le diverse Istituzioni Pubbliche per un sistema di welfare locale che risponda pienamente ai bisogni della collettività. Occorre con il III Piano di Zona intensificare e potenziare le sinergie ed il lavoro di rete con ASL, Provincia, UEPE, USM, Terzo Settore, nonché con l’ Azienda Pubblica di Servizi alla Persona che è nata con la trasformazione dell’Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficienza “Monte dei Poveri” di Rutigliano, in ASP ai sensi della L. R. n. 15/2004 e del Regolamento Regionale n. 1/2008. In particolare i servizi di Porta Unica d’Accesso (PUA) e Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) sono stati avviati con buona sinergia con la ASL, ma necessitano di quelle ulteriori risorse umane previste nel presente Piano. L’obiettivo è il benessere dei cittadini che devono avere risposte chiare ed univoche ai propri bisogni di salute. In questo senso è previsto nell’Accordo di Programma con la ASL un Coordinamento operativo permanente composto dal Coordinatore dell’U.d.P., dal Direttore del Distretto, dal Coordinatore Socio-sanitario, dal Direttore del Centro Salute Mentale e dal Dirigente SERT, al fine di verificare i risultati conseguiti dall’attività svolta e gestire eventuali difficoltà e problemi sorti nella gestione dei servizi ad integrazione socio-sanitaria. Sono altresì previsti momenti di verifica almeno trimestrali del Coordinamento Istituzionale sull’attività svolta dall’Ufficio di Piano ed ancora incontri quadrimestrali con le OO.SS. e le parti sociali. Infine l’attività di comunicazione sociale, in generale, ed il portale web, in particolare, costituiscono un’importante strumento di informazione e dialettica con gli utenti dei servizi. Il consolidamento dei rapporti con la ASL e il distretto Socio sanitario Nel triennio precedente l’Ambito e la ASL avevano avviato l’integrazione che con la nuova programmazione si andrà a consolidare rendendo pienamente operativa la collaborazione tra Comuni associati e ASL/Distretto sociosanitario. Infatti, la condizione posta dalle Linee guida per l’attuazione del PAC Anziani, è la sottoscrizione di apposito Accordo di Programma tra ASL e Comuni associati per ciascun Distretto sociosanitario. Ciò rende più salde le preesistenti intese deboli e parcellizzate per singoli servizi e interventi in materia di integrazione sociosanitaria.
151
L’Accordo di Programma Quadro nell’area della non autosufficienza, sottoscritto in data 09.12.2013, disciplina la collaborazione tra istituzioni per:
- l’accesso e la presa in carico degli utenti e dei rispettivi nuclei familiari; - la definizione del Progetto Assistenziale Individualizzato; - l’erogazione delle prestazioni domiciliari, siano esse ADI, ovvero SAD e prestazioni sanitarie
specialistiche; - l’accesso a servizi a ciclo diurno a valenza sociosanitaria, con compartecipazione finanziaria delle rette; - il ricovero di sollievo ad integrazione di percorsi domiciliari; - il riconoscimento di altri benefici a completamento del PAI; - le modalità di monitoraggio, rendicontazione, controllo di primo livello relativo agli interventi
finanziati a valere su risorse del PAC Anziani; - l’alimentazione dei flussi informativi dedicati alle prestazioni domiciliari (SINA-SIAD); - il potenziamento della rete sociosanitaria anche mediante potenziamento di mezzi e tecnologie al
servizio del telemonitoraggio a distanza delle funzioni vitali, necessario per prese in carico ADI in sicurezza.
L’Accordo di Programma ha il compito di sovrintendere al funzionamento della PUA e dell’UVM, alla organizzazione della rete delle prestazioni domiciliari di bassa e media intensità assistenziale, alla erogazione di prestazioni a ciclo diurno e di benefici economici per la non autosufficienza, alla alimentazione dei relativi flussi informativi. Il ruolo della cittadinanza sociale
Caratteristica del terzo ciclo di programmazione è la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni allargata anche alla fase di monitoraggio e valutazione delle politiche e degli interventi realizzati. l’Ambito Territoriale, con riferimento alla fase di stesura del Piano di Zona e dei PAC infanzia ed anziani , ha comunicato alla cittadinanza attraverso la pubblicazione dell’avviso l’avvio dei lavori ed ha esteso l’invito a tutti coloro che fossero interessati a fornire il proprio contributo in termini di proposte.
Sono stati istituiti Tavoli di progettazione partecipata per aree tematiche. Le proposte sono state verbalizzate. L’Ambito ha sottoscritto con il Terzo Settore e la cittadinanza attiva un “patto di partecipazione” che regoli e rendi uniformi i rapporti di collaborazione lungo tutte le fasi del ciclo di vita del Piano Sociale di Zona. I patti di partecipazione allegati dimostrano l’attiva partecipazione della cittadinanza sociale alle tematiche socio- sanitarie.
Sono stati avviati distintamente Tavoli di Concertazione con le Organizzazioni Sindacali . È stata costituita una Cabina di regia costituita da rappresentanti delle Istituzioni Pubbliche, OO.SS., organizzazioni del Terzo Settore che si riunirà periodicamente nel triennio per monitorare, valutare e riprogrammare gli interventi/servizi. I componenti sono:
- Rappresentante Terzo Settore Mola di Bari - Rappresentante Terzo Settore Noicattaro - Rappresentante Terzo Settore Rutigliano
La Cabina di Regia di Ambito ha un proprio regolamento che mira a responsabilizzare gli attori coinvolti
in quanto co-protagonisti delle decisioni che riguardano il futuro della propria comunità.
Si auspica di intensificare le relazioni tra gli attori al fine di elevare la qualità degli interventi/servizi offerti e diffondere la cultura della legalità e tutela dei beni comuni.
152
ALLEGATI
- Convenzione (art. 30 del D. Lgs. 267/2000) - Il Regolamento di funzionamento del Coordinamento istituzionale
- Il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano - Il Regolamento unico per l’affidamento dei servizi
- Il Regolamento unico per l’accesso alle prestazioni e
la compartecipazione finanziaria degli utenti al costo delle prestazioni
- Il Regolamento di gestione del Fondo unico d’ambito (Regolamento contabile)
153
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014-2016
AMBITO TERRITORIALE N. 11
COMUNI DI MOLA DI BARI – NOICATTARO – RUTIGLIANO
CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA
DELLE FUNZIONI E DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI
(ex art. 30 D. Lgs. n. 267/2000 – l.r. n. 19/2006)
L’anno 2014 (duemilaquattordicici) addì 13 (tredici) del mese di maggio (05) alle ore
18.00, secondo le modalità e i termini stabiliti dalle vigenti disposizioni, nella sala delle
adunanze del Comune di Mola di Bari sono presenti:
- l’Amministrazione Comunale di Mola di Bari, rappresentata dal Sindaco,
Dott. Stefano DIPERNA;
- l’Amministrazione Comunale di Noicattaro, rappresentata dal Sindaco,
Dott. Giuseppe SOZIO;
- l’Amministrazione Comunale di Rutigliano, rappresentata dal Sindaco,
Dott. Roberto ROMAGNO;
PREMESSO che:
- la Regione Puglia ha approvato la Legge Regionale 10.07.2006, n.19 (pubblicata sul B.U.R.P. n. 87
del 12.07.2006) “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere
delle donne e degli uomini di Puglia”, al fine di programmare e realizzare sul territorio un sistema
integrato di interventi e servizi sociali, a garanzia della qualità della vita e dei diritti di
cittadinanza, secondo i principi della Costituzione, come riformata dalla Legge Costituzionale n. 3
del 18.10.2001, e della Legge n. 328 dell’08.11.2000;
- la predetta normativa, diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi
sociali, individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e della
partecipazione, il "Piano sociale di Zona” quale strumento fondamentale per la realizzazione
delle politiche per gli interventi sociali e socio-sanitari, con riferimento, in special modo, alla
capacità dei vari attori, istituzionali e sociali, di definire, nell'esercizio dei propri ruoli e compiti,
scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati per lo sviluppo di
un sistema a rete dei servizi sociali e sociosanitari sul territorio di riferimento, definito Ambito
territoriale;
- con la Deliberazione G.R. n. 1534 del 02.08.2013 la Giunta Regionale, in attuazione della L.R. n.
19/2006, ha approvato il Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS) 2013-2015;
154
- ai Comuni spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il
territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità;
- i Comuni, ai sensi dell’art. 16 della L.R. n. 19/2006, sono titolari di tutte le funzioni
amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e che nell’esercizio delle
predette funzioni adottano sul piano territoriale gli assetti organizzativi e gestionali più
funzionali alla gestione della rete dei servizi, alla spesa e al rapporto con i cittadini e
concorrono alla programmazione regionale;
- che è volontà delle parti coordinare le predette attività di interesse comune, inerenti gli
interventi e i servizi socio-assistenziali, nonché le azioni per l’integrazione con le attività socio-
sanitari, attraverso l'esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi, al fine di assicurare
unitarietà ed uniformità al sistema locale con l’obiettivo di garantire la qualità dei servizi offerti
e il contenimento dei costi;
- che i citati enti hanno espresso la volontà di gestire in forma associata il Piano Sociale di Zona
dei servizi socio-sanitari, mediante:
a) la delega delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali al Comune di Mola
di Bari, che opera quale Comune capofila in luogo e per conto degli enti deleganti;
b) la presenza di un organismo politico-istituzionale, denominato Coordinamento Istituzionale;
c) la costituzione di un ufficio comune che rappresenta la struttura tecnico-amministrativa,
denominato Ufficio di Piano;
- che i citati enti hanno approvato con le deliberazioni di seguito citate, lo schema della presente
Convenzione:
- l’Amministrazione Comunale di Rutigliano, con Del. C.C. n. 62 del 16/12/2013
- l’Amministrazione Comunale di Mola di Bari, con Del. C.C. n. 68 del 18/12/2013
- l’Amministrazione Comunale di Noicattaro, con Del. C.C. n. 20 del 06/05/2014
Tutto ciò premesso, tra gli enti intervenuti, come sopra rappresentati,
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1 - Recepimento della premessa
La premessa è parte sostanziale ed integrante della presente Convenzione.
Art. 2 - Finalità
Finalità della presente Convenzione è la piena attuazione del Piano Sociale di Zona per il triennio
2014-2016, attraverso l’esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione associata dei
servizi.
La gestione associata delle funzioni amministrative e la gestione unitaria dei servizi sono i
presupposti essenziali per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano Sociale di Zona che
155
costituisce lo strumento attraverso il quale gli enti convenzionati assicurano l’unicità di conduzione e
la semplificazione di tutte le misure relative ai servizi sociali, socio assistenziali e socio-sanitari,
nonché il necessario impulso per il miglioramento degli interventi sull'intero territorio.
In particolare con la presente Convenzione viene determinata la gestione associata delle attività e dei
servizi di cui al successivo art.3.
L’organizzazione dei servizi e l’esercizio delle funzioni devono tendere in ogni caso a garantire
pubblicità, economicità, efficienza, efficacia e rispondenza al pubblico interesse dell'azione
amministrativa.
Art. 3 - Oggetto
La presente Convenzione, stipulata ai sensi dell’art.30 del D. Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000, ha per
oggetto:
- l’esercizio coordinato della funzione sociale tra tutti i comuni che compongono l’Ambito
territoriale;
- la gestione in forma associata, su base di Ambito, dei servizi e delle attività previste nel Piano di
Zona per le Politiche Sociali. A tal fine, per la gestione degli stessi, la presente convenzione
stabilisce:
o modalità omogenee di erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali su base di ambito,
nonché conformi alle leggi ed alle indicazioni programmatiche;
o la razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse a disposizione per le attività oggetto del
presente atto, come definite nel Piano Sociale di Zona 2014-2016;
- la gestione in forma associata, su base di Ambito, degli interventi e dei servizi previsti nel Piano di
Intervento per l’Infanzia e nel Piano di Intervento per gli anziani a valere sul Piano di Azione e
Coesione 2013-2015, che costituiscono parte integrante e sostanziale del Piano Sociale di Zona di
ambito territoriale.
L’ente locale titolare e responsabile per la gestione in forma associata dei servizi e delle attività
previste nel Piano di Zona per le Politiche Sociali è il Comune capofila per il tramite dei seguenti
organi: il Coordinamento Istituzionale (organo di indirizzo politico) e l’Ufficio di Piano (tecnostruttura
di riferimento e supporto), salvo che non sia diversamente specificato.
Art. 4 – Principi fondamentali
La costruzione del sistema locale integrato degli interventi e servizi sociali deve essere fondata sul
riconoscimento condiviso da parte dei Comuni associati dei seguenti principi generali:
la leale collaborazione degli Enti agli organismi associativi previsti con la presente
Convenzione;
il rispetto delle indicazioni regionali, così come esplicitate dal Piano Regionale delle Politiche sociali 2013-2015, nel perseguimento prioritario degli obiettivi di servizio, attraverso il Piano sociale di zona e nell’incremento della quota di risorse comunali apportate a cofinanziamento dei servizi a gestione associata di ambito;
il mantenimento della spesa sociale comunale storica complessiva e pro-capite;
156
la garanzia dell’equità nell’accesso ai servizi e agli interventi a favore di tutti i residenti
dell’Ambito, con riferimento al principio di universalismo selettivo per l’accesso ai servizi e
alla omogeneità dei criteri di compartecipazione al costo dei servizi per i cittadini-utenti;
l’omogeneizzazione delle procedure e delle regole di organizzazione dei servizi e interventi
sociali integrati anche attraverso Regolamenti di Ambito;
la promozione della partecipazione delle forme organizzate di cittadinanza sociale e di tutela
dei diritti dei cittadini alla programmazione, attuazione e verifica periodica del Piano sociale di
zona;
la collaborazione degli Enti associati alla programmazione coordinata dei Piani di Intervento
dei servizi di cura per anziani e per infanzia finanziati con il Piano di Azione e Coesione (PAC)
2013-2015.
Art. 5. - Obiettivi
L’associazione come definita e regolamentata dal presente atto è, fra l’altro, finalizzata al
perseguimento dei seguenti obiettivi:
a. favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni
complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto,
nonché responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi;
b. qualificare la spesa, attivando risorse, anche finanziarie, derivate dalle forme di concertazione;
c. assicurare la piena adesione ai principi generali e ai vincoli di programmazione sociale e
sociosanitaria indicati dal PRPS 2013-2015 approvato con dgr 1534 del 2 agosto 2013;
d. prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori finalizzate a realizzare
progetti di sviluppo dei servizi;
e. seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali difficoltà sopraggiunte con
particolare riferimento alla fase esecutiva dei programmi prestabiliti nel Piano di Zona;
f. garantire la sollecita risposta alle richieste d’informazione, di assistenza e di approfondimento o
di valutazione necessarie per il coerente svolgimento degli interventi.
Art. 6 - Durata
La durata della Convenzione è stabilita in anni tre a decorrere dalla data di stipula della stessa e
comunque fino al completamento delle attività previste dal III Piano sociale di zona 2014-2016,
durante il quale la presente convenzione s’intende tacitamente prorogata.
La facoltà di recesso è garantita da quanto previsto dall’art.16 della Convenzione.
Art. 7 - Comune capofila
Gli enti convenzionati individuano il Comune di Mola di Bari quale Comune capofila dell’Ambito
Territoriale.
157
Al Comune capofila è attribuita la responsabilità amministrativa e di gestione delle risorse
economiche, secondo gli indirizzi impartiti ed in conformità alle deliberazioni adottate dal
Coordinamento Istituzionale.
Il Comune capofila si configura quale ente strumentale dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito
Territoriale di riferimento ed ha la rappresentanza legale dell’Associazione dei Comuni.
Al Comune capofila, per far fronte a tutte le attività gestionali connesse all’attuazione del Piano di
Zona, è garantito il necessario supporto tecnico ed amministrativo per il tramite dell’Ufficio di Piano.
Art. 8 - Funzioni del Comune capofila
Il Comune capofila, in attuazione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale e per il tramite
esclusivo dell’Ufficio di Piano, svolge le seguenti funzioni:
- approvare il Piano Sociale di Zona e i Regolamenti di Ambito adottati dal Coordinamento
Istituzionale;
- approvare i Piani di intervento per l’infanzia e per gli Anziani a valere sul PAC Servizi di Cura 2013-
2015;
- promuovere le attività di ascolto, programmazione partecipata e concertazione necessarie per la
stesura del piano e la definizione dei Regolamenti di Ambito;
- adottare tutti gli atti, le attività, le procedure e i provvedimenti necessari all’operatività dei
servizi e degli interventi previsti nel Piano di Zona;
- gestire le risorse necessarie per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano di Zona;
- adottare e dare applicazione ai regolamenti ed altri atti necessari a disciplinare l’organizzazione
ed il funzionamento degli interventi e dei servizi socioassistenziali, in modo conforme alle
decisioni del Coordinamento Istituzionale;
- esercitare ogni adempimento amministrativo, ivi compresa l’attività contrattuale, negoziale o di
accordo con altre pubbliche amministrazioni o con organizzazioni private no-profit e profit;
- verificare ed assicurare la rispondenza dell'attività gestionale con le finalità di cui alla presente
Convenzione;
- provvedere ad apportare le necessarie modifiche al Piano Sociale di Zona, in occasione degli
aggiornamenti periodici ovvero in esecuzione di specifiche integrazioni e/o modifiche richieste
dalla Regione, supportato dall’Ufficio di Piano di Zona e previa formulazione di indirizzi puntuali
da parte del Coordinamento Istituzionale;
- rappresentare presso enti ed amministrazioni i soggetti sottoscrittori del Piano di Zona.
Il Sindaco del Comune capofila assume la rappresentanza legale nei rapporti con i terzi ed in giudizio.
Il Comune capofila per il tramite dell’Ufficio di Piano controlla e cura l'esecuzione delle deliberazioni
del Coordinamento Istituzionale e pone in essere le azioni finalizzate a rafforzare la collaborazione tra
gli enti convenzionati e il partenariato sociale.
Il Comune capofila, per il tramite dell’Ufficio di Piano, assume i seguenti obblighi nei confronti di tutti
i comuni dell’Ambito:
1) trasmettere copia delle delibere del Coordinamento Istituzionale, dei regolamenti e degli atti
adottati in seno al Coordinamento istituzionale;
2) trasmettere semestralmente una relazione tecnica dell’ambito sullo stato di attuazione del Piano
di Zona, relativamente a:
158
a) utilizzo delle risorse finanziarie assegnate al territorio;
b) efficacia della azioni realizzate;
c) qualità dei processi di partecipazione attivati;
d) raggiungimento dei parametri di copertura dei servizi rispetto ai relativi bisogni sociali.
Il Comune capofila indice, altresì, almeno una volta l’anno, per il tramite del Coordinamento
istituzionale, un’apposita Conferenza di Servizi favorendo il più ampio coinvolgimento e la
partecipazione di tutti i soggetti che hanno concorso all’elaborazione del Piano Sociale di Zona.
Art. 9 - Coordinamento Istituzionale
Il Coordinamento Istituzionale è l’organo di indirizzo, di direzione e di rappresentanza politico-
istituzionale dei Comuni dell’Ambito Territoriale. Esso ha il compito di definire le modalità gestionali
e le forme organizzative più idonee per il funzionamento dell’Ambito, di stabilire forme e strategie di
collaborazione con l’ASL, finalizzate all’integrazione sociosanitaria, con la Provincia, e con gli altri
attori sociali, pubblici e privati, di coordinare l’attività di programmazione, di promuovere e favorire
forme stabili di partecipazione del parternariato economico e sociale, di facilitare i processi di
integrazione riguardanti gli interventi sociali, di approvare i monitoraggi sugli stati di attuazione e le
rendicontazioni finanziarie del PSdZ, di sovrintendere alla programmazione dei piani locali di
intervento dei servizi di cura per l’infanzia e per gli anziani a valere su risorse PAC.
Al Coordinamento istituzionale spetta la cura di tutte le fasi relative all’approvazione e attuazione del
Piano di Zona.
Il Sindaco del Comune capofila, su mandato del Coordinamento stesso, individua il Responsabile
Unico del Procedimento (RUP), che indice la Conferenza dei Servizi per l’approvazione del Piano di
Zona, nel rispetto dei tempi previsti dal Piano Regionale delle Politiche Sociali.
Del Coordinamento Istituzionale fanno parte, i Sindaci e/o gli Assessori alle Politiche Sociali, o
Consigliere comunale specificamente delegato di ciascun Comune associato, che si fanno garanti,
ciascuno per il proprio ente di appartenenza, della presa d’atto dei provvedimenti adottati in seno al
Coordinamento istituzionale ed approvati dal Comune capofila nonché della relativa e coerente
attuazione a livello comunale delle decisioni assunte.
Alle riunioni del Coordinamento Istituzionale partecipa il Direttore Generale della ASL, ovvero il
Direttore del Distretto socio-sanitario o suo delegato, che concorre formalmente alla assunzione
delle decisioni con riferimento alle scelte connesse agli indirizzi in materia di integrazione
sociosanitaria.
Ai lavori del Coordinamento Istituzionale partecipa, inoltre, un rappresentante della Provincia,
laddove all’ordine del giorno siano poste questioni inerenti la progettazione e organizzazione di
servizi sovra-ambito a cui concorra la Provincia medesima.
Più in generale possono partecipare al Coordinamento Istituzionale, su invito dei Comuni, anche altri
soggetti ove interessati alla realizzazione della rete dei servizi.
Il funzionamento del Coordinamento Istituzionale è regolamentato, eventualmente, da un
disciplinare approvato dal Coordinamento medesimo.
Art.10 – Commissione Intercomunale permanente
I compiti della commissione intercomunale permanente dei tre comuni associati è: vigilare, proporre e garantire azioni tese ad implementare la presente Convenzione monitorando il perseguimento degli obiettivi previsti dall’art.5.
159
La commissione intercomunale permanente è composta da tre rappresentanti per ognuno degli Enti Associati, individuati due tra i consiglieri di maggioranza ed uno tra i consiglieri di opposizione, su nomina del Consiglio Comunale. Le sedute della commissione si tengono di norma nell’Ufficio del Piano di Zona o negli uffici di uno dei Comuni associati. Le sedute sono valide in prima convocazione se sono presenti la metà più uno dei componenti, in seconda convocazione con la presenza di almeno tre componenti. Delle sedute di commissione sono redatti verbali integrali a cura del segretario, individuato tra i componenti della commissione stessa. I verbali devono contenere le decisioni relative ad ogni singolo punto dell’ordine del giorno; i verbali sono inoltre sottoscritti dal presidente e dal segretario. Ogni verbale deve essere inviato a cura del segretario all’organo competente o richiedente. I verbali devono essere pubblicati nella sezione PSdZ del sito istituzionale dei comuni associati. La commissione si riunisce con cadenza trimestrale, può anche essere convocata dal Presidente o su richiesta di almeno tre dei suoi componenti. Inoltre il suo intervento può essere richiesto, da almeno uno degli Enti Associati, tramite comunicazione formale da inoltrare al Presidente della stessa. Le convocazione deve avvenire a mezzo Pec a tutti i componenti da parte del segretario. Le decisioni delle Commissioni sono adottate con il voto favorevole della maggioranza relativa. Il presidente della commissione intercomunale viene nominato dai componenti della commissione, durante la prima riunione convocata dai presidenti di Consiglio dei rispettivi comuni dopo l’approvazione della convenzione. La commissione esprime parere consultivo e propositivo obbligatorio su ogni atto generale di programmazione e progettazione. Ciascuno degli Enti Associati può segnalare la mancata implementazione del Piano Sociale di Zona informandone la commissione intercomunale permanente . Nei casi di rilievi all’operato dell’U. di P., la commissione intercomunale permanente è competente a porre in essere gli interventi necessari per il corretto adempimento degli obblighi.
Art. 11 - Ufficio di Piano
Gli enti aderenti costituiscono con la presente Convenzione, ex art.30, 4° comma, del D. Lgs.
n.267/2000, un ufficio comune denominato Ufficio di Piano, quale tecnostruttura con funzioni
programmatorie, amministrative e contabili dei Comuni associati per la realizzazione del sistema
integrato di welfare, ed è diretto, sotto il profilo politico-istituzionale, dal Coordinamento
Istituzionale di Ambito.
All’Ufficio di Piano sono assegnate risorse umane in numero adeguato a rispondere al fabbisogno di
competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere efficacemente ed
efficientemente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso. Compongono, pertanto, l’Ufficio di
Piano di Ambito le seguenti unità di personale, che presidiano le seguenti funzioni:
- N. 1 unità di coordinatore con responsabilità della funzione di gestione tecnica e
amministrativa (Comune di Mola di Bari) per 21 ore a settimana;
- N. 1 unità con responsabilità della funzione di programmazione e progettazione
(Comune di Noicattaro) per 21 ore a settimana;
- N. 1 unità con responsabilità della funzione finanziaria e contabile (Comune di
Mola di Bari) per 21 ore a settimana;
A dette unità, componenti l’UdP, si aggiunge N. 1 unità esperta in contratti (Comune di Rutigliano)
quale supporto per i contratti e gli appalti dell’UdP per 10 ore a settimana.
160
La funzione di programmazione e progettazione, promuovendo ogni utile coordinamento e raccordo
operativo con i Servizi Sociali professionali dei Comuni, assicura il presidio delle seguenti tre aree
tematiche:
a. Area socio-sanitaria
b. Area socio-assistenziale
c. Area socio-educativa
Con particolare riferimento all’area sociosanitaria alle attività dell’Ufficio di Piano partecipa, in
rappresentanza della Azienda Sanitaria, il Direttore del Distretto Sociosanitario o suo delegato, in
conformità a quanto previsto dall’art. 14 della Legge regionale 3 agosto 2006 n. 25 e relativo
regolamento attuativo n. 6/2011.
Per le attività connesse alla gestione dei servizi sovra-ambito, ove previste, se espressamente
assegnate alle Province, partecipa, altresì una unità tecnica con specifiche competenze del Servizio
Sociale della Provincia.
L’Ufficio di Piano, quale ufficio comune dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito, ed organo tecnico-
strumentale della medesima, cura l’attuazione del Piano Sociale di Zona e ha le seguenti competenze:
predisporre gli atti per l’organizzazione e l’affidamento dei servizi, e la conseguente
gestione delle procedure individuate;
predisporre, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, i progetti per
l’attuazione del Piano di Zona;
predisporre gli atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle azioni riferibili al Piano di
Zona;
organizzare, attraverso la rete del Segretariato Sociale di Ambito ed il Servizio Sociale
Professionale di Ambito, la raccolta delle informazioni e dei dati presso tutti i soggetti
attuatori dei servizi, al fine di realizzare il sistema di monitoraggio e valutazione;
predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte
del Comune Capofila, custode e affidatario del fondo complessivo dell’Ambito;
assicurare una interlocuzione unitaria e una rendicontazione periodica agli Uffici Regionali
sull’attuazione del PSdZ e gli adempimenti connessi ivi incluse la restituzione dei debiti
informativi;
elaborare, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, proposte,
indicazioni e suggerimenti, da rivolgersi al Coordinamento Istituzionale, in tema di iniziative
di formazione e aggiornamento degli operatori, di gestione ed eventuale rimodulazione
delle attività previste dal Piano di Zona;
relazionare periodicamente, con cadenza almeno semestrale, al Coordinamento
Istituzionale sullo stato di attuazione del Piano di Zona, con l’indicazione del livello di
attuazione e del grado di soddisfazione dell’utenza;
curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale;
esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi e sulla uniforme applicazione dei
Regolamenti unici di Ambito
L’Ufficio di Piano, inoltre, è responsabile delle seguenti attività:
promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di
integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona;
161
coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei soggetti
pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali in tutte le fasi di lavoro;
supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in
relazione alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona;
predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le
attività di segreteria e di amministrazione;
predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria, in particolare di
quelli necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo (spese per il
funzionamento, per l’acquisto di beni strumentali e di beni di consumo etc);
aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con
l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli
indirizzi regionali e/o di specifiche esigenze territoriali;
svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni
informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e
sanitari, scuole, famiglie, cittadini, etc.
curare la trasmissione degli atti di gestione tecnico-amministrativa e finanziaria-contabile, nonché delle note regionali e del Ministero relative alla gestione del Piano Sociale di Zona al Presidente della Commissione intercomunale Permanente e ai Presidenti delle Commissioni Consiliari permanenti Servizi sociali dei Comuni associati.
Per tutto quanto non previsto nella presente Convenzione, il funzionamento dell’Ufficio di Piano è
disciplinato da un regolamento di funzionamento, adottato dal Coordinamento Istituzionale e
approvato dal Comune Capofila.
Art. 12 - Responsabile dell’Ufficio di Piano
Il Responsabile dell'Ufficio di Piano è nominato dal Coordinamento Istituzionale ed assume la
responsabilità del funzionamento dello stesso ufficio, di cui è componente così come previsto
dall’art. 11 della presente Convenzione.
Il Responsabile potrà essere scelto anche al di fuori della dotazione organica degli enti convenzionati,
in base alle disposizioni contenute nell’art. 110 del D. Lgs. n.267/2000, nel rispetto della normativa
nazionale e regionale vigente
Art. 13 - Competenze del Responsabile
Il Responsabile dell’Ufficio di Piano ha funzioni di rappresentanza dell’ufficio nei rapporti con i
soggetti esterni e sovrintende a tutte le attività necessarie per il buon funzionamento dell’ufficio
stesso. In particolare:
a. assicura, su tutto il territorio dell’Ambito, una programmazione condivisa ed una
regolamentazione omogenea della rete dei servizi sociali;
b. è responsabile dell’esercizio delle funzioni attribuite all’Ufficio di Piano;
c. è responsabile dell’attuazione dei programmi affidati all’Ufficio di Piano, nel rispetto delle leggi,
delle direttive regionali, degli indirizzi ricevuti dal Coordinamento Istituzionale;
d. partecipa di diritto alla Cabina di regia regionale per il confronto e monitoraggio della
governance
162
Il Responsabile deve, inoltre, porre particolare cura affinché l’attività dell’Ufficio di Piano sia
improntata al conseguimento degli obiettivi indicati nell’art. 4 della presente Convenzione per la
Gestione Associata, declinati nei Piani sociali di zona, secondo la programmazione elaborata.
Al Responsabile compete l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi concernenti il Piano di
Zona che impegnano gli enti convenzionati verso l’esterno, la gestione finanziaria, tecnica ed
amministrativa, ivi compresi autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane,
strumentali e di controllo, con annessa responsabilità, in via esclusiva, per il conseguimento dei
risultati, nell’ambito dei programmi e degli atti d’indirizzo definiti dal Coordinamento Istituzionale.
Il Responsabile dell’Ufficio di Piano, inoltre:
a) attribuisce compiti ed obiettivi al personale dell’ufficio;
b) dà esecuzione alle determinazioni del Coordinamento Istituzionale;
c) fissa mensilmente, per la programmazione, il calendario delle attività dell’Ufficio di Piano;
d) assume l’onere, nei confronti del Coordinamento e della Commissione Intercomunale
Permanente, di redigere periodicamente, con cadenza quadrimestrale, report di analisi e di
rendicontazione, anche economica, dell’attività svolta, e di compilare annualmente una
relazione tecnica concernente i risultati conseguiti.
e) Nel caso di assenza o impedimento o di inerzia del responsabile dell'U.d.P., tutte le sue
funzioni saranno svolte dal Segretario Generale del comune capofila, che avrà potere
sostitutivo come previsto dall’art. 2, comma 9 bis, della L.241/90.
Nel caso in cui il Responsabile non rispetti i termini di conclusione dei procedimenti, il privato può rivolgersi al dirigente con poteri sostitutivi perché, entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto, concluda il procedimento attraverso le strutture competenti.
Art. 14 - Scambio di informazioni
Per tutte le attività - dirette o indirette - legate alla gestione del Piano di Zona, lo scambio di
informazioni tra gli Enti aderenti alla presente Convenzione dovrà essere continuativo e dovrà
garantire i criteri della tempestività, della certezza e della trasparenza anche attraverso la
pubblicazione degli stessi intitolata P.di.Z. individuata nei rispettivi siti istituzionali.
Ogni attività, funzione, gestione delle dotazioni tecnologiche, ridistribuzione degli incarichi o nuova
assegnazione di responsabilità e di competenze all'interno degli Uffici dei Enti sottoscrittori, che
modifichi i flussi di interazione tra gli Enti stessi o che possa influenzare l'efficienza o l'efficacia del
funzionamento del Piano di Zona, dovrà essere comunicata immediatamente al Coordinamento
Istituzionale.
Art. 15 - Impegno degli enti associati
Gli enti associati si impegnano al rispetto dei principi fondamentali definiti nell’art. 4 della presente
Convenzione.
Ciascuno degli enti associati, inoltre, si impegna ad organizzare la propria struttura interna secondo
quanto previsto dalla presente Convenzione, al fine di assicurare omogeneità delle caratteristiche
organizzative e funzionali del Piano di Zona.
Gli enti si impegnano, altresì, a stanziare, nei rispettivi bilanci di previsione, le somme necessarie a far fronte agli oneri assunti con la sottoscrizione del presente atto e ad assegnare le risorse umane e strumentali, nonché ad assicurare la massima collaborazione nella gestione dei servizi e
163
nell’attuazione del Piano di intervento territoriali per i servizi di cura per gli anziani e l’infanzia finanziati con risorse del PAC. Gli enti delegano il Comune Capofila all’approvazione del Piano Sociale di Zona, previa intesa da
formalizzare nel Coordinamento Istituzionale.
Art. 16 - Rapporti finanziari
I Soggetti sottoscrittori metteranno a disposizione risorse finanziarie, definite dal PRPS 2013-2015 e nei limiti della disponibilità dei rispettivi bilanci, per la realizzazione degli interventi sui quali hanno convenuto.
In particolare tali risorse sono:
- le risorse proprie dei Comuni appartenenti all’ambito territoriale;
- i finanziamenti provenienti dal Fondo Globale Socio-Assistenziale Regionale, dal Fondo Nazionale
per le politiche sociali e dal Fondo Nazionale non Autosufficienza, così come ripartiti con il Piano
Regionale delle Politiche Sociali;
- le risorse della ASL previste nell’Accordo di programma sottoscritto con gli Ambiti territoriali
anche in attuazione del Piano di intervento territoriale finanziato dal PAC/Programma nazionale
servizi di cura agli anziani non autosufficienti;
- le eventuali risorse finanziarie rese disponibili dalla Provincia di Bari;
- gli eventuali finanziamenti provenienti dall’Unione Europea;
- eventuali disponibilità finanziarie provenienti da fondazioni, Aziende Pubbliche di Servizi alla
Persona, imprese sociali, altri soggetti privati, nonché dalla compartecipazione finanziaria al costo
delle prestazioni da parte degli utenti.
Il Responsabile dell'Ufficio di Piano redige apposito rendiconto delle spese sostenute per la gestione,
al termine di ciascun esercizio finanziario.
Il rendiconto delle attività finanziate in attuazione del Piano di Zona è approvato dal Coordinamento
istituzionale e trasmesso agli enti convenzionati entro il 31 gennaio dell'anno successivo.
Art. 17 - Collegio arbitrale
Le contestazioni che avessero a insorgere per causa o in dipendenza dell'osservanza,
interpretazione ed esecuzione della presente Convenzione, qualora le parti non riescano a
superarle amichevolmente e dopo aver inutilmente esperito il tentativo di conciliazione, potranno
essere demandate, a termine degli artt. 806 e seguenti del c.p.c., al giudizio di un Collegio arbitrale
composto di n. tre membri.
Ciascuna delle parti, nella domanda di arbitrato o nell’atto di resistenza alla domanda, nominerà
l’arbitro di propria competenza; il Presidente del Collegio è nominato dal Presidente della Regione tra
i dirigenti regionali con specifica competenza in materia.
In caso di inerzia a provvedere alla nomina degli arbitri e per ogni altra questione provvede il
Presidente del Tribunale di Bari, ai sensi dell’art. 810, 2°c., del c.p.c. su istanza di una delle parti.
La sede del Collegio arbitrale è stabilita presso la sede del Comune Capofila.
Gli arbitri giudicheranno secondo diritto.
164
Art. 18 - Recesso
Ciascuno degli enti associati può esercitare, prima della naturale scadenza, il diritto di recesso
unilaterale, mediante l'adozione di apposita Deliberazione Consiliare e formale comunicazione al
Comune capofila a mezzo di lettera raccomandata A.R., da trasmettere almeno sei mesi prima del
termine dell'anno solare.
Il recesso è operativo a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello della comunicazione di
cui al comma precedente. Restano pertanto a carico dell'ente le spese fino alla data di operatività del
recesso.
Art. 19 - Scioglimento della convenzione
La Convenzione cessa, prima della naturale scadenza, nel caso in cui venga espressa da parte della
metà più uno degli enti aderenti, con Deliberazione Consiliare, la volontà di procedere al suo
scioglimento. Lo scioglimento decorre, in tal caso, dal 1° giorno del mese successivo a quello nel
quale viene registrata il raggiungimento del quorum previsto per lo scioglimento.
Art. 20 - Spese contrattuali
Le spese di registrazione del presente atto, da registrarsi a tassa fissa a norma del D.P.R. n. 131/1986,
sono da ripartirsi in parti uguali. Il Comune capofila provvederà al versamento di quanto dovuto.
Art. 21 - Modifica e/o integrazione
La presente Convenzione può essere oggetto di modifica e/o integrazione in corso di validità con le
stesse modalità di approvazione della presente convenzione.
Art. 22 - Rinvio
Per quanto non previsto nella presente Convenzione, le parti fanno riferimento alla normativa
vigente ed in particolare al Decreto Legislativo n. 267 del 18.08.2000. e ss.mm.ii.
Letto, confermato e sottoscritto.
l’Amministrazione Comunale di Mola di Bari, rappresentata dal Sindaco,
Dott. Stefano DIPERNA _______________________________________;
l’Amministrazione Comunale di Noicattaro, rappresentata dal Sindaco,
Dott. Giuseppe SOZIO ________________________________________;
l’Amministrazione Comunale di Rutigliano, rappresentata dal Sindaco,
Dott. Roberto ROMAGNO _______________________________________.
165
DISCIPLINARE DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE
AMBITO TERRITORIALE N. 11 A.S.L. BA
L’anno 2014 (duemilaquattordici) addì tredici (13) del mese di maggio (05) alle ore 18,00 secondo le modalità e i termini stabiliti dalle vigenti disposizioni, presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Mola di Bari, Comune capofila dell’Ambito Territoriale nr. 11 A.S.L BA per la gestione unitaria del sistema locale dei servizi socio-assistenziali,
TRA - l’Amministrazione Comunale di Mola di Bari, rappresentata dal Sindaco dott. Stefano Diperna;
- l’Amministrazione Comunale di Noicattaro, rappresentata dal Sindaco Dott. Giuseppe Sozio;
- l’Amministrazione Comunale di Rutigliano, rappresentata dal Sindaco dott. Roberto Romagno;
PREMESSO che in data 8 novembre 2013 il Coordinamento Istituzionale ha approvato la convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali tra le Amministrazioni Comunali di Mola di Bari, Noicattaro, Rutigliano ai sensi della legge regionale 19/2006; trasmessa ai Consigli Comunali che l’hanno approvata in data: - 16/12/2013 con Del. C.C. n. 62 l’Amministrazione Comunale di Rutigliano; - 18/12/2013 con Del. C.C. n. 68 l’Amministrazione Comunale di Mola di Bari: - 06/05/2014 con Del. C.C. n. 20 l’Amministrazione Comunaledi Noicattaro; che la predetta normativa, diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e della partecipazione, nel Piano di zona lo strumento fondamentale per la realizzazione delle politiche per gli interventi sociali e sociosanitari nell’ambito territoriale; che è volontà delle parti di gestire in forma associata il Piano Sociale di zona 2014-2016 mediante:
che opera quale Comune capofila in luogo e per conto degli enti deleganti;
-istituzionale denominato Coordinamento Istituzionale;
-amministrativa denominata Ufficio di Piano; tutto ciò premesso, tra le sottoscritte parti si approva il seguente Disciplinare di funzionamento del Coordinamento Istituzionale;
166
ART. 1 ISTITUZIONE
In applicazione dell’art. 9 della Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali, approvata dal Coordinamento Istituzionale in data 8 novembre 2013, è istituito un organismo politico-istituzionale, denominato Coordinamento Istituzionale, dell’Ambito Territoriale n. 11 A.S.L. BA dei Comuni di Mola di Bari, Noicattaro, Rutigliano
ART. 2
OGGETTO Il presente disciplinare regola la convocazione, le adunanze e il funzionamento del Coordinamento Istituzionale, per assicurare un ordinario svolgimento delle sedute
ART.3 SEDE
Il Coordinamento Istituzionale ha sede presso il Comune capofila di Mola di Bari, salvo che per ragioni di opportunità, il Presidente, sentiti gli altri componenti, non decida di riunirsi presso la sede di altri soggetti sottoscrittori.
ART. 4
COMPOSIZIONE Fanno parte del Coordinamento Istituzionale di ambito, con diritto di voto, il Sindaco del Comune di Mola di Bari o suo delegato, il Sindaco del Comune di Noicattaro o suo delegato, il Sindaco del Comune di Rutigliano o suo delegato. Al Coordinamento Istituzionale partecipano il Responsabile dell’Ufficio di Piano senza diritto di voto e il Direttore Generale o suo delegato nella persona del Direttore del Distretto Sociosanitario che concorre formalmente alla assunzione delle decisioni con riferimento alle scelte connesse agli indirizzi in materia di integrazione sociosanitaria. Al Coordinamento partecipa altresì il Presidente dell’ASP “Monte dei Poveri” di Rutigliano o suo delegato che concorre alla programmazione del sistema integrato dei servizi sociali nei limiti dei rispettivi ambiti di attività, e alla gestione, nei limiti di quanto previsto al comma 3 dell’articolo 6 L.R. 19/2006. Nel caso di conferimento della delega l’Amministrazione delegante adotta tutte le misure utili e necessarie al fine di assicurare una partecipazione informata e continuativa, nel proprio ambito di competenza, da parte del delegato ai lavori del Coordinamento Istituzionale.
ART. 5
FUNZIONI Il Coordinamento Istituzionale di ambito presidia la funzione di indirizzo programmatico e controllo politico-amministrativo nell’attuazione del Piano sociale di Zona, individua i compiti del Comune capofila, cura e mantiene i rapporti con i soggetti esterni e con le altre istituzioni in particolare con la ASL, definisce le funzioni del Tavolo de!la Concertazione per la programmazione partecipata, definisce i compiti e la composizione dell’Ufficio di Piano, individua, altresì, il responsabile dell’Ufficio di Piano.
167
Il Coordinamento Istituzionale, il quale è titolare della funzione d’indirizzo generale dell’attività dell’Ufficio di Piano, in particolare:
definisce i termini della programmazione di ambito;
individua le strategie di politica sociale;
favorisce la realizzazione di un sistema di sicurezza sociale condiviso attraverso strumenti di partecipazione, pratiche concertative e percorsi di co-progettazione e di co-valutazione;
formula indirizzi, direttive, proposte, osservazioni per la predisposizione del Piano di Zona, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali di settore;
predispone e adotta l’Accordo di Programma con la ASL, in concomitanza con la stesura del Piano Sociale di Zona, da trasmettere agli organi competenti per l’approvazione definitiva;
istituisce l’Ufficio di Piano come struttura tecnica a supporto della programmazione di ambito e ne nomina/revoca il Responsabile e i componenti;
disciplina il funzionamento del Tavolo della Concertazione, istituendo anche l’Albo delle organizzazioni del Terzo Settore, e dell’Ufficio di Piano;
predispone e adotta il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano, da trasmettere agli organi competenti per l’approvazione definitiva;
predispone un piano dettagliato degli obiettivi individuando per ognuno di essi il relativo responsabile;
procede alla valutazione dell’attività dell’Ufficio di Piano e del suo responsabile in rapporto al piano dettagliato degli obiettivi, al fine di verificare il loro stato di attuazione e di misurare l’efficacia, l’efficienza ed il grado di economicità dell’azione intrapresa;
esercita funzioni di propulsione, verifica e controllo delle attività dell’Ufficio di Piano;
dà attuazione alle forme di collaborazione e di integrazione tra i Comuni e l’Azienda Unità Sanitaria Locale di riferimento, per i servizi e le prestazioni dell’area socio-sanitaria;
stabilisce le modalità istituzionali e le forme organizzative gestionali più adatte alla organizzazione dell’ambito territoriale e della rete dei servizi sociali;
verifica il raggiungimento degli obiettivi affidati ad ogni responsabile di funzione individuato dal Coordinamento Istituzionale, nell’ambito dell’Ufficio di Piano;
Il Coordinamento Istituzionale, al fine di ottimizzare l’organizzazione dell’Ambito per la Gestione dei servizi previsti dal Piano Sociale di Zona può valutare l’attribuzione di specifiche responsabilità gestionali a uno o più Uffici comunali, solo limitatamente alle attività di istruttoria degli atti necessari ad adottare i provvedimenti per l’espletamento di una gara ovvero l’affidamento di servizio a terzi e alle attività di gestione dei rapporti contrattuali con il soggetto gestore, fermo restando la unitarietà del servizio attivato a livello di Ambito Territoriale. Il Coordinamento Istituzionale può, inoltre, valutare l’attribuzione di specifiche responsabilità gestionali a uno o più uffici comunali e non strettamente riconducibili ad obiettivi di servizio di Piano.
ART. 6 PRESIDENZA
La funzione di Presidente del Coordinamento Istituzionale è attribuita al Sindaco del Comune capofila, salvo diversa determinazione conseguita all’ unanimità dai Comuni. Il Presidente rappresenta il Coordinamento Istituzionale nei rapporti con i soggetti esterni e con le altre istituzioni. Il Presidente convoca, anche su richiesta motivata di uno dei componenti ovvero su proposta del Responsabile dell’Ufficio di Piano, le riunioni del Coordinamento Istituzionale, ne definisce l’ordine del giorno, ne presiede e coordina i lavori, dà esecuzione alle deliberazioni del Coordinamento attraverso la Segreteria Tecnica. In caso di impedimento o assenza del Presidente, o suo delegato, le relative funzioni sono svolte dal vice presidente del Coordinamento Istituzionale.
168
La durata della carica di Presidente del Coordinamento Istituzionale è di anni tre. Alla scadenza naturale della carica, ovvero in caso di dimissioni, il componente più anziano del Coordinamento stesso, continua a svolgere le funzioni di Presidente fino alla nomina del nuovo Presidente.
ART. 7
FUNZIONI DEL PRESIDENTE Il Presidente dirige e regola la discussione concedendo la parola agli aventi diritto, mantiene l’ordine, vigila sul rispetto delle procedure nelle deliberazioni. Al termine della discussione di ogni punto all’o.d.g. in cui vengano prese decisioni, il Presidente riassume gli intervenuti e i contenuti della deliberazione per l’approvazione definitiva e la sua corretta messa a verbale, ne cura l’esecuzione mediante la segreteria interna..
ART. 8
SEGRETERIA TECNICA L’assistenza tecnica ai lavori del Coordinamento Istituzionale è assicurata da una Segreteria Tecnica. La Segreteria Tecnica ha la funzione di predisporre l’istruttoria, nonché gli adempimenti connessi alle decisioni, alle relazioni, agli ordini del giorno ed ai verbali delle riunioni del Coordinamento Istituzionale.
ART. 9
CONVOCAZIONI Il Coordinamento Istituzionale è convocato dal Presidente, di norma ogni mese, mediante avvisi scritti con comunicazione degli argomenti all’ordine del giorno. L’avviso deve pervenire, con telegramma, posta elettronica, fax o qualunque altro mezzo ai destinatari, componenti del Coordinamento Istituzionale, con indicazione del giorno, dell’ora e del luogo di riunione, in prima convocazione, e in seconda nel caso la prima vada deserta, almeno cinque giorni prima della data fissata per la seduta. Nei casi d’urgenza il Coordinamento Istituzionale può essere convocato anche con avviso da comunicare almeno 48 ore prima della seduta con telegramma, fax, posta elettronica o qualunque altro mezzo idoneo ad attestarne il ricevimento.
ART. 10 ORDINE DEL GIORNO
Con l’avviso di convocazione, in prima e seconda, viene trasmesso l’ordine del giorno dei lavori, anche mediante il richiamo agli argomenti a precedenti ordini del giorno non esauriti nella seduta precedente. Al primo punto dell’ordine del giorno viene iscritto il verbale della seduta precedente per l’approvazione.
169
ART.11 VALIDITA’ DELLE RIUNIONI E VOTAZIONI
Trascorsi 30 minuti dall’ora fissata per la convocazione il Presidente procede all’appello dei presenti e la riunione può avere inizio soltanto se sussiste il numero legale dei componenti il Coordinamento Istituzionale. In sede di prima convocazione il numero legale si ha in presenza di tutti i membri aventi diritto di voto. In sede di seconda convocazione il numero legale si ha in presenza di almeno la metà più uno dei componenti del Coordinamento Istituzionale. Il numero legale deve permanere per tutta la seduta. Il processo verbale delle riunioni è curato dal Segretario del Coordinamento Istituzionale che lo sottoscrive unitamente al Presidente e viene conservato nell’archivio della Segreteria Tecnica. Il Coordinamento Istituzionale delibera con voto palese e all’unanimità dei presenti per l’approvazione dei seguenti atti: - il disciplinare di funzionamento del Coordinamento Istituzionale
- il disciplinare per il funzionamento del Tavolo della concertazione e il monitoraggio/valutazione del Piano sociale di Zona Il Coordinamento Istituzionale delibera con voto palese e all’unanimità dei presenti per l’adozione dei seguenti atti: - il Piano Sociale di Zona triennale ed ogni altro suo aggiornamento
- lo schema di Accordo di Programma con la ASL
- lo schema di Convenzione per la gestione associata
- il Regolamento dell’Ufficio di Piano
- il Regolamento per l’accesso alle prestazioni e ai servizi e la compartecipazione del costo degli utenti
- il Regolamento per l’affidamento dei servizi e degli interventi Il Coordinamento Istituzionale delibera con voto palese e a maggioranza qualificata dei due terzi del numero dei componenti del Coordinamento Istituzionale tutti gli altri atti di propria competenza, non previsti al comma precedente. Nel Coordinamento Istituzionale ogni componente detiene un voto.
ART. 12 PUBBLICITA’ DELLE DELIBERAZIONI DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE
Le decisioni assunte dal Coordinamento Istituzionale, assumono la forma delle deliberazioni ed hanno immediata esecutività. I verbali delle sedute, sono trasmessi a cura della Segreteria Tecnica a ciascun componente dello stesso organismo politico-istituzionale, che ha l’obbligo di assicurare loro la pubblicità nelle medesime forme previste dai vigenti regolamenti comunali per le deliberazioni delle Giunte e dei Consigli Comunali. Copia delle delibere viene altresì trasmessa ai Presidenti dei Consigli Comunali dell’Ambito.
ART. 13 MODIFICA E/O INTEGRAZIONE DEL DISCIPLINARE
Eventuali modifiche e/o integrazioni del presente Disciplinare saranno approvate all’unanimità dei presenti dai componenti del Coordinamento Istituzionale.I Sindaci valutano l’opportunità di sentire preventivamente il rispettivo Consiglio Comunale, anche mediante le sue forme organizzate (Commissione Consiliare e/o Conferenza dei Capigruppo).
170
ART. 14 ENTRATA IN VIGORE
Il presente Disciplinare entra in vigore dalla data di adozione della relativa deliberazione di approvazione da parte del Coordinamento Istituzionale. Dott. Stefano Diperna Dott. Giuseppe Sozio Dott. Roberto Romagno
171
REGOLAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO DELL’AMBITO TERRITORIALE N. 11
COMUNI DI MOLA DI BARI – NOICATTARO – RUTIGLIANO
ART.1 OGGETTO
1. Il presente regolamento disciplina le funzioni, le modalità di funzionamento e la composizione dell’Ufficio di Piano, a norma ed in esecuzione della Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali, sottoscritta in data 13.05.2014, che istituisce l’Ufficio di Piano, quale ufficio comune, organo strumentale gestorio, tecnico-amministrativo-contabile, dei Comuni associati, a supporto della programmazione sociale di Ambito, per la realizzazione di un Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali, ai sensi della Normativa Regionale vigente e del Piano Regionale delle Politiche Sociali.
ART.2
APPROVAZIONE E ADOZIONE DEL REGOLAMENTO 1. Il Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Territoriale di Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano, in esecuzione dell’art. 11 della Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali, sottoscritta in data 13.05.2014, approva il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano, la cui adozione compete alla Giunta Comunale del Comune Capofila di Mola di Bari, quale Ente strumentale dell’Associazione.
ART.3 DEFINIZIONI
1. Per univocità di interpretazione si assumono le seguenti definizioni: a) Ufficio di Piano: è l’Ufficio comune individuato nell’ambito della Convenzione per la gestione associata dei servizi sottoscritta in data 13.05.2014 quale organo strumentale, gestorio, tecnico-amministrativo-contabile dei Comuni associati per la realizzazione del Sistema Integrato di Welfare, definito dal Piano di Zona.
b) Responsabile dell’Ufficio di Piano: é colui/colei che ricopre, nell’Ufficio di Piano, le funzioni di direzione, coordinamento e rappresentanza dell’ufficio stesso rispetto a tutti i soggetti pubblici e privati che interagiscono per l’attuazione del Piano Sociale di Zona, a livello regionale e locale.
ART.4 SEDE DELL’UFFICIO DI PIANO E COMUNICAZIONI
1. L’Ufficio di Piano ha sede presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Mola di Bari sito in via De Gasperi n. 135/137 ed è accessibile on line via web all’indirizzo [email protected].
2. L’ufficio di Piano assicura la gestione delle comunicazioni a mezzo e mail al seguente indirizzo: [email protected].
ART.5 PRINCIPI GENERALI DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
1. L’Ufficio di Piano è composto in maniera tale da assicurare la funzionalità operativa e la composizione multiprofessionale, secondo il dettaglio definito dagli artt. 6 e 7 del presente regolamento. Esso è da considerare una struttura flessibile, in grado di adeguarsi costantemente alle esigenze organizzative che il percorso di realizzazione degli obiettivi richiederà. 2. L’Ufficio di Piano modella la propria organizzazione e svolge la propria attività ispirandosi a criteri di trasparenza, funzionalità ed economicità di gestione, al fine di assicurare alla propria azione efficienza ed efficacia.
172
3. L’attività gestionale viene svolta dall’Ufficio, nelle forme e secondo le modalità prescritte dalla legge e dal presente regolamento, in attuazione degli atti di indirizzo e programmazione emanati dal Coordinamento Istituzionale, in coerenza con la programmazione regionale e nazionale. 4. L’Ufficio di Piano espleta le proprie attività nel rispetto della progettazione di dettaglio ed esecutiva del Piano Sociale di Zona, nel quale sono indicati gli obiettivi da conseguire, i servizi da attivare ed erogare, gli standard di erogazione degli stessi, i risultati da raggiungere, la quantità e qualità delle risorse umane e la quantità delle risorse finanziarie a tal fine necessarie. 5. Fermi restando i poteri di indirizzo, direzione politica e controllo in capo al Coordinamento Istituzionale, l’Ufficio di Piano, in ogni caso, è direttamente responsabile del raggiungimento degli obiettivi e della correttezza ed efficienza della gestione.
ART.6
COMPOSIZIONE DELL’UFFICIO DI PIANO 1. In attuazione della determinazione assunta in Conferenza dei servizi per l’approvazione del piano sociale di zona e dell’art. 10 della Convenzione per la Gestione Associata delle Funzioni e dei Servizi Socio-Assistenziali, sono assegnate all’Ufficio di Piano le seguenti unità di personale, in comando o distacco dall’organico dei Comuni di Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano, nei tempi e nei modi definiti dagli appositi atti amministrativi: - N. 1 unità di coordinatore con responsabilità della funzione di gestione tecnica e amministrativa (Comune di Mola di Bari) per 21 ore a settimana;
- N. 1 unità con responsabilità della funzione di programmazione e progettazione (Comune di Noicattaro ) per 21 ore a settimana;
- N. 1 unità con responsabilità della funzione finanziaria e contabile (Comune di Mola di Bari) per 21 ore a settimana; A dette unità, componenti l’UdP, si aggiunge N. 1 unità esperta in contratti (Comune di Rutigliano) quale supporto per i contratti e gli appalti dell’UdP per 10 ore a settimana. 2. La funzione di programmazione e progettazione assicura il presidio delle seguenti tre aree tematiche, mediante un coordinamento funzionale con i Servizi Sociali Professionali dei Comuni: - Area socio-sanitaria;
- Area socio-assistenziale;
- Area socio-educativa;
3. Per ciascuna area deve essere individuato, in seno al Servizio Sociale professionale d’Ambito, un referente che deve collaborare con l’unità stabile dell’Ufficio di Piano che ricopre la responsabilità della funzione di programmazione e progettazione. La collaborazione si concretizza nel fornire consulenza, assistenza, documentazione utile, informazioni di cui il referente dell’area ha disponibilità nell’espletamento dei compiti assegnati, nonché nel periodico aggiornamento sulle attività dell’area che si presidia (bandi, graduatorie, stato dell’arte di procedimenti istruttori). 4. Ogni qualvolta occorra svolgere attività che richiedono il coinvolgimento diretto e l’integrazione tra l’Ambito territoriale e l’Asl e/o la Provincia, il nucleo stabile dell’Ufficio di Piano si integra con:
n. 1 referente Asl, designato dal Direttore del Distretto Socio-Sanitario;
n. 1 referente Provincia, designato dall’Assessore alle Politiche Sociali: La partecipazione del referente dell’ASL è prevista per il Coordinamento delle attività di programmazione, attuazione e verifica degli interventi di rilievo socio-sanitario.
173
5. L’Asl individua il referente da assegnare all’Ufficio di Piano, di norma nel Direttore del Distretto sociosanitario, salvo delega al Coordinatore Sociosanitario, con formale atto amministrativo, che configuri la partecipazione all’Ufficio stesso rispettivamente per almeno 4 ore settimanali. Tale referente è convocato alla riunione dell’Ufficio di Piano con un preavviso di 3 giorni. La mancata partecipazione, senza giustificato motivo, non sospende l’istruttoria e la decisione competente per i punti di rilievo sociosanitario. 6. La partecipazione del referente della Provincia dovrà essere prevista per il coordinamento delle programmazioni dei Piani Sociali di Zona con riferimento ai servizi e interventi sovra-ambito, secondo il dettaglio fornito nello stesso Piano.
ART.7
PERSONALE DELL’UFFICIO DI PIANO 1. L’organigramma dell’Ufficio di Piano è costituito da n. 3 (tre) figure professionali con specifiche competenze nell’ambito della programmazione, progettazione, organizzazione e gestione dei servizi, monitoraggio e valutazione, privilegiando l’esperienza maturata nello specifico settore, in coerenza con quanto indicato nel Piano Regionale delle Politiche Sociali approvato con Del. G.R. n. 1534/2013 e con l’art. 6 del presente Regolamento. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano è uno dei 3 componenti. 2. Le risorse umane possono essere individuate tra il personale già in organico nei Comuni dell’Ambito oppure, con le modalità previste dalla normativa vigente, tra figure esterne. 3. Il personale che costituisce l’Ufficio di Piano è sottoposto funzionalmente al responsabile, al quale deve rispondere per quanto attiene a compiti, funzioni e organizzazione del lavoro. 4. Spetta al Responsabile dell’Ufficio di Piano, in relazione alle esigenze delle attività da realizzare nell’Ufficio, prevedere, qualora se ne ravvisi la necessità, prestazioni di personale aggiuntivo, con riferimento all’apporto specialistico del Servizio Sociale professionale per il presidio delle Aree tematiche di cui al precedente art. 6. I competenti organi dei Comuni adottano, nei termini stabiliti dal Coordinamento istituzionale, gli atti amministrativi necessari per regolamentare e rendere disponibile all’Ufficio di Piano il personale da impiegare stabilmente.
ART. 8
BENI E STRUTTURE 1. Nelle forme e con le modalità stabilite dal Coordinamento Istituzionale e nella progettazione di dettaglio del Piano Sociale di Zona, è assicurata all’Ufficio di Piano la dotazione, e la conseguente gestione, delle necessarie risorse strumentali e finanziarie occorrenti per il suo funzionamento e per esercitare le attività di competenza.
ART.9
PRINCIPIO DI LEALE COLLABORAZIONE 1. Ogni componente dell’Ufficio di Piano collabora con tutti gli altri mettendo a disposizione del gruppo di lavoro le proprie capacità ed attitudini personali, evitando una distinzione rigida delle rispettive sfere di attività professionale. 2. L’Ufficio di Piano garantisce, inoltre, la massima collaborazione con gli Uffici dei Comuni dell’Ambito Territoriale, della Provincia e della ASL-Distretto socio-sanitario, oltre che con gli altri attori sociali, pubblici e privati, coinvolti nella realizzazione del Sistema Integrato dei Servizi alla Persona.
174
ART.10 FUNZIONI DELL’UFFICIO DI PIANO
1. L’Ufficio di Piano ha funzioni distinte da quelle degli uffici e dei servizi dei singoli Comuni che compongono l’Ambito territoriale. 2. L’Ufficio di Piano, quale ufficio comune dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito, ed organo tecnico-strumentale della medesima, cura l’attuazione del Piano Sociale di Zona, ed in particolare, ai sensi dell’art. 10 della Convenzione per la Gestione Associata delle Funzioni e dei Servizi Socio-Assistenziali, ha le seguenti competenze:
predisporre gli atti per l’organizzazione e l’affidamento dei servizi, e la conseguente gestione delle procedure individuate;
predisporre le intese e gli atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle azioni riferibili al Piano di Zona;
predisporre, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, i progetti per l’attuazione del Piano di Zona;
organizzare, attraverso la rete del Segretariato Sociale di Ambito ed il Servizio Sociale Professionale di Ambito, la raccolta delle informazioni e dei dati presso tutti i soggetti attuatori dei servizi, al fine di realizzare il sistema di monitoraggio e valutazione;
predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte del Comune Capofila, custode e affidatario del fondo complessivo dell’Ambito;
assicurare una interlocuzione unitaria e una rendicontazione periodica agli Uffici Regionali sull’attuazione del PSdZ e gli adempimenti connessi, ivi incluse la restituzione dei debiti informativi;
elaborare, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, proposte, indicazioni e suggerimenti, da rivolgersi al Coordinamento Istituzionale, in tema di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, di gestione ed eventuale rimodulazione delle attività previste dal Piano di Zona;
relazionare periodicamente, con cadenza almeno semestrale, al Coordinamento Istituzionale sullo stato di attuazione del Piano di Zona, con l’indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell’utenza;
curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale;
esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi e sulla uniforme applicazione dei Regolamenti unici di Ambito.
L’Ufficio di Piano, inoltre, è responsabile delle seguenti attività:
promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona;
coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in tutte le fasi di lavoro dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali;
supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in relazione alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona;
predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le attività di segreteria e di amministrazione;
predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria, in particolare di quelli necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo (spese per il funzionamento, per l’acquisto di beni strumentali e di beni di consumo etc);
aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli indirizzi regionali e/o di specifiche esigenze territoriali;
175
svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e sanitari, scuole, famiglie, cittadini, etc. ;
curare la trasmissione degli atti di gestione tecnico-amministrativa e finanziaria-contabile, nonché delle note regionali e del Ministero relative alla gestione del Piano Sociale di Zona al Presidente della Commissione Intercomunale permanente e ai Presidenti delle Commissioni Consiliari permanenti Servizi Sociali dei Comuni Associati.
ART.11 RESPONSABILE DELL’UFFICIO DI PIANO
1. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano è individuato all’unanimità dal Coordinamento Istituzionale e nominato/incaricato dal Sindaco del Comune capofila o del Comune nel cui organico è incardinato/dipendente. Assume la responsabilità del funzionamento dell’Ufficio assolvendo, principalmente, a funzioni di direzione e coordinamento dello stesso, oltre che a una delle funzioni di cui all’art.6 del presente regolamento. 2. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano ha funzioni di rappresentanza dell’ufficio nei rapporti con i soggetti esterni e sovrintende a tutte le attività necessarie per il buon funzionamento dell’ufficio stesso. In particolare: a. assicura, su tutto il territorio dell’Ambito, una programmazione condivisa ed una regolamentazione omogenea della rete dei servizi sociali;
b. è responsabile dell’esercizio delle funzioni attribuite all’Ufficio di Piano;
c. è responsabile dell’attuazione dei programmi affidati all’Ufficio di Piano, nel rispetto delle leggi, delle direttive regionali, degli indirizzi ricevuti dal Coordinamento Istituzionale; 3. Il Responsabile deve, inoltre, porre particolare cura affinché l’attività dell’Ufficio di Piano sia improntata al conseguimento degli obiettivi indicati nell’art. 11 della Convenzione per la Gestione Associata, oltre che nel Piano di Zona. 4. Al Responsabile compete l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi concernenti il Piano di Zona, secondo quanto disposto dalla Convenzione, compresi tutti gli atti che impegnano gli enti convenzionati verso l’esterno, la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, ivi compresi autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo, con annessa responsabilità, in via esclusiva, per il conseguimento dei risultati, nell’ambito dei programmi e degli atti d’indirizzo definiti dal Coordinamento Istituzionale. 5. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano, inoltre: a) attribuisce compiti ed obiettivi al personale dell’ufficio;
b) dà esecuzione alle determinazioni del Coordinamento Istituzionale;
c) fissa mensilmente, per la programmazione, il calendario delle attività dell’Ufficio di Piano;
d) assume l’onere, nei confronti del Coordinamento Istituzionale, di redigere periodicamente, con cadenza semestrale, report di analisi e di rendicontazione, anche economica, dell’attività svolta, e di compilare annualmente una relazione tecnica concernente i risultati conseguiti;
e) Partecipa alla Cabina di regia regionale per il confronto e monitoraggio della governance. 6. Il Responsabile dell’Ufficio dura in carica 3 (tre) anni dalla nomina. Cessato l’incarico, il Responsabile non decade automaticamente ma continua, nella pienezza delle funzioni, fino alla conferma dell’incarico o alla nomina del successore. 7. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano può essere, in ogni momento, sollevato dall’incarico per motivate e gravi ragioni, quali l’inottemperanza alle direttive del Coordinamento stesso, grave pregiudizio alla funzionalità ed efficienza dell’Ufficio di Piano e gravi irregolarità o illeciti nella direzione dello stesso. Detto provvedimento deve assumersi con il voto favorevole della maggioranza
176
qualificata (2/3) dei Comuni associati. In tal caso il Presidente del Coordinamento Istituzionale provvede a convocare il Coordinamento Istituzionale allo scopo di individuare il nuovo Responsabile dell’Ufficio di Piano che sarà nominato/incaricato entro 30gg seguendo la stessa procedura indicata al comma 1. Il Coordinamento Istituzionale può individuare il nuovo Responsabile dell’Ufficio di Piano tra i Responsabili degli Uffici di uno dei Comuni dell’Ambito, o in alta professionalità esterna, ai sensi dell’art.110 del D.Lgs. 267/2000.
ART.12
RAPPORTI CON IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE 1. L’Ufficio di Piano, nella figura del suo Responsabile, per assicurare la permanente informazione sulla propria attività comunica a tutti gli Enti che costituiscono il Coordinamento Istituzionale, l’elenco dei provvedimenti assunti, copia dei quali verrà trasmessa agli enti associati. 2. L’Ufficio, nei limiti delle proprie attribuzioni, può proporre al Coordinamento Istituzionale l’adozione di ogni atto che reputi opportuno o necessario per il miglioramento della gestione dei servizi.
ART.13 RAPPORTI CON LE STRUTTURE DEI COMUNI ASSOCIATI
1. I Comuni dell’Ambito, per garantire un efficace raccordo tra l’Ufficio di Piano e le proprie strutture, provvederanno ad adeguare i rispettivi regolamenti di organizzazione, disciplinando a tal fine i rapporti dell’ufficio con il resto dell’organizzazione comunale, in armonia con quanto stabilito dalla convenzione per la gestione associata.
2. I responsabili delle singole strutture tecniche comunali devono garantire la piena e reciproca collaborazione per consentire la massima efficienza ed efficacia dell’Ufficio di Piano. In particolare, i responsabili del Servizio di Ragioneria e dei Servizi Sociali di ciascun Comune dell’Ambito assicurano la propria attività professionale di consulenza, informazione su tutte le questioni e le problematiche di interesse per l’Ufficio. Forniscono dati e documentazione utile, anche al fine del monitoraggio delle attività comunali.
ART.14
MODIFICHE E/O INTEGRAZIONI 1. Eventuali modifiche e/o integrazioni del presente Regolamento sono approvate dal Coordinamento Istituzionale, ed adottate con delibera di Giunta del Comune di Mola di Bari.
ART.15
RAPPORTI CON L’ESTERNO 1. L’Ufficio di Piano, con l’apporto del Segretariato Sociale di Ambito, cura ogni possibile forma di comunicazione e partecipazione degli utenti, degli Enti e delle Istituzioni, in ordine al funzionamento, diffusione e gradimento dei servizi sociali sul territorio di competenza. A tal fine, l’Ufficio di Piano: a. assicura che sia dato riscontro alle richieste, alle segnalazioni e ad eventuali reclami degli utenti;
b. favorisce la partecipazione, attraverso i propri componenti, ad incontri o dibattiti promossi da associazioni o da gruppi di utenti, allo scopo di discutere proposte circa la migliore gestione ed erogazione dei servizi;
c. cura i rapporti con gli enti e le istituzioni, pubbliche e private, presenti ed operanti sul territorio di competenza;
d. predispone pubblicazioni periodiche informative e divulgative per illustrare ai cittadini i contenuti del Piano Sociale di Zona e le modalità per l’accesso ai servizi e la migliore fruizione di essi.
177
ART.16 RESPONSABILITA’
1. Il Responsabile dell’Ufficio di Piano e l’intero personale dello stesso ufficio sono soggetti alla responsabilità amministrativa e contabile, prevista e disciplinata dalle vigenti norme di legge in materia.
ART.17
NORMA DI RINVIO 1. Per quanto non espressamente previsto dal presente regolamento, si rimanda alla normativa vigente in materia.
ART.18
ENTRATA IN VIGORE DEL REGOLAMENTO 1. Il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano entra in vigore con l’adozione del presente
atto, secondo le modalità previste dalla convenzione per la gestione associata.
178
REGOLAMENTO PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI
Art. 1 (Principi generali)
Il presente regolamento disciplina l’affidamento dei servizi socio-assistenziali comuni dell’Ambito Territoriale n. 11, costituito dai Comuni di Mola di Bari, Noicàttaro e Rutigliano.
I Comuni dell’Ambito Territoriale, nell’esercizio delle loro funzioni, provvedono alla gestione dei servizi socio asistenziali aventi per oggetto attività rivolte a
- prevenire e rimuovere le cause di ordine economico e sociale che possono ingenerare situazioni di bisogno sociale o fenomeni di emarginazione negli ambienti di vita, di studio, di lavoro;
- rendere effettivo il diritto di tutti i cittadini ad usufruire delle strutture, dei servizi e delle prestazioni sociali, secondo modalità che assicurino possibilità di scelta a parità di costi;
- agire a sostegno delle famiglie e dell’individuo garantendo, anche ai cittadini in difficoltà, la permanenza nel proprio ambiente familiare e sociale;
- favorire e sostenere l’inserimento sociale, scolastico e lavorativo dei soggetti disabili, dei soggetti emarginati o a rischio di emarginazione.
Art. 2
(Finalità)
Le norme del presente Regolamento disciplinano l’attività contrattuale dell’Ufficio di Piano quale struttura tecnica intercomunale a supporto della programmazione sociale di Ambito, per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali dell’Ambito Territoriale dei Comuni di Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano.
Nella definizione delle modalità di affidamento, l’Ambito:
- favorisce la pluralità di offerta dei servizi e delle prestazioni sociali nel rispetto dei principi di trasparenza e semplificazione amministrativa;
- individua forme di aggiudicazione ristrette o negoziali, tali da consentire la piena espressione della capacità progettuale ed organizzativa dei soggetti;
- favorisce forme di coprogettazione finalizzate alla definizione di interventi sperimentali ed innovativi per affrontare specifiche problematiche sociali;
- definisce adeguati processi di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini anche nelle modalità di gestione dei servizi, nel rispetto dei necessari requisiti tecnici e professionali, richiesti dalla normativa vigente.
Art. 3 (Competenza)
Il Coordinamento Istituzionale, mediante direttive e nel rispetto del Piano di Zona, individua nell’Ufficio di Piano la competenza per la predisposizione delle procedure di affidamento dei servizi. Nella scelta della procedura contrattuale, nella selezione per l’individuazione del contraente privato, nella regolamentazione contrattuale, nell’esecuzione del contratto, l’Ufficio di Piano è tenuto ad operare nel rispetto dei principi e delle norme giuridiche dell’ordinamento comunitario e statale, dell’ordinamento regionale, del presente regolamento, nonché degli usi negoziali in quanto applicabili. In ogni caso, la scelta contrattuale deve risultare come la più opportuna per il perseguimento dell’interesse pubblico che fa capo all’Ambito Territoriale. L’Ufficio di Piano viene denominato nel presente regolamento Affidatario.
179
Art. 4 (Condizioni generali dell’affidamento)
L’affidamento della gestione dei Servizi Sociali a soggetti terzi è regolato mediante procedure volte a garantire l’osservanza dei principi di trasparenza, imparzialità, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, economicità, proporzionalità ed efficacia. I partecipanti alle procedure di gara saranno selezionati in relazione a requisiti di comprovata e specifica professionalità e le relative offerte saranno valutate prevalentemente sulla base del rapporto qualità/prezzo. L’affidamento della gestione dei Servizi Sociali a soggetti terzi deve avvenire attraverso procedure ad evidenza pubblica ovvero attraverso procedure trasparenti in grado di evidenziare l’imparzialità dell’ente affidatario nella individuazione del soggetto erogatore e con riferimento specifico al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. I procedimenti di affidamento dei servizi sociali a terzi, del settore privato o del privato sociale, sono: l’affidamento con procedura negoziata; l’affidamento con appalto concorso; l’affidamento con procedure ristrette; l’affidamento con procedura aperta. Gli esiti degli affidamenti sono sempre assoggettati a pubblicità. Per gli affidamenti il cui valore di stima sia pari o superiore alla soglia dei contratti di rilevanza comunitaria, di cui all’art. 28 del D. Lgs.vo n. 163/2006, si rinvia alla disciplina prevista dall’art.65 del medesimo decreto legislativo.
Art. 5
(Soggetti dell’Affidamento) Partecipano alla gestione dei Servizi Sociali prioritariamente tutti i soggetti del Terzo Settore nonché in ragione della natura del servizio anche i soggetti privati che operano nell’ambito dei servizi alla persona. Ai fini dell’organizzazione e gestione dei Servizi Sociali, si considerano soggetto del Terzo Settore, ai sensi della L.R. n. 19/2006 e del relativo Regolamento Regionale attuativo:
a) gli organismi della cooperazione; b) le cooperative sociali; c) le imprese sociali; d) le associazioni e gli enti di promozione sociale; e) le fondazioni; f) gli enti di patronato; g) le organizzazioni di volontariato; h) gli oratori; i) altri soggetti senza scopo di lucro individuati dalla normativa.
Le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociale e le associazioni di promozione sociale devono essere iscritte nei rispettivi albi, registri o elenchi regionali/nazionali per concorrere alla realizzazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.
Art. 6 (Affidamento al terzo settore)
Il ricorso al Terzo settore ed in particolare alla cooperazione sociale deve:
favorire la pluralità di offerte dei servizi, nel rispetto dei principi di trasparenza e semplificazione amministrativa;
favorire l’utilizzo di forme di aggiudicazione che consentano la piena espressione della capacità progettuale ed organizzativa dei soggetti partecipanti, valutando nelle procedure di affidamento anche le qualità delle proposte progettuali presentate, insieme alle caratteristiche strutturali dei soggetti proponenti ed all’offerta economica.
180
Art. 7 (Raggruppamenti temporanei e consorzi)
Sono ammessi alle procedure di gara i raggruppamenti temporanei, anche se non ancora costituiti, dei soggetti aventi i requisiti per la partecipazione quali concorrenti singoli in base alla normativa regionale. I componenti il raggruppamento devono attestare singolarmente il possesso dei requisiti previsti per la partecipazione al bando da singoli salvo il possesso dell’esperienza triennale che può essere documentata solo dal soggetto capofila. Il bando individua i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi necessari per partecipare alla procedura di affidamento, nonché le eventuali misure in cui gli stessi devono essere posseduti dai singoli concorrenti partecipanti. La mandataria in ogni caso deve possedere i requisiti ed eseguire le prestazioni in misura maggioritaria. Il requisito di cui all’art. 10 lett. h dovrà essere dimostrato da parte del soggetto che ricopre il ruolo di mandatario capogruppo per almeno il 50% e per almeno il 20% da parte di ciascun mandante. La disciplina dei precedenti comma si applica ai Consorzi.
Art. 8 (Affidamento a Cooperative Sociali di tipo B)
In deroga alla normativa in materia di contratti della pubblica amministrazione, si procede all’affidamento diretto negoziato dei servizi, diversi da quelli socio sanitari ed educativi, a Cooperative Sociali di tipo B, di cui alla L.n.381/1991 e L.R. n. 21/1993, in base a convenzioni tipo, purché venga perseguita la finalità della creazione di opportunità di lavoro per le persone svantaggiate così come individuate dalla normativa vigente.
Nelle procedure di gara diverse dall’affidamento diretto negoziato viene riconosciuto nell’attribuzione del punteggio la peculiarità delle Cooperative Sociali di Tipo B che privilegiano gli inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati.
Art. 9 (Convenzioni)
I soggetti del Terzo Settore, che non presentino organizzazione di impresa e, segnatamente per le organizzazioni di volontariato, gli enti di patronato, gli oratori e gli altri soggetti senza scopo di lucro organizzati in forma associativa, svolgono esclusivamente attività di affiancamento per la realizzazione dei servizi che non presentino elementi di notevole complessità tecnica ed organizzativa, tali da consentire forme documentate di rimborso delle spese sostenute, escludendo contratti di appalto ed ogni altro rapporto di esternalizzazione di servizi. A tal fine potranno essere sottoscritte apposite convenzioni in conformità a quanto previsto nell’art. 19 della legge regionale n. 19/2006 e del regolamento n. 4/2007.
Art. 10 (Requisiti generali per la partecipazione alle procedure di affidamento)
In applicazione del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, si individuano i seguenti requisiti generali per la partecipazione alle procedure per l’affidamento dei servizi:
a) iscrizione negli appositi albi regionali, ove previsti, in conformità con la natura giuridica dei soggetti;
b) compatibilità della natura giuridica e dello scopo sociale dei soggetti con le attività oggetto dell’appalto e/o dell’affidamento;
c) solidità economica e finanziaria, certificata dal bilancio o da idonea attestazione bancaria, da fideiussione, da altre garanzie personali, da correlarsi alla natura ed alle dimensioni dei servizi da affidare in gestione;
181
d) possesso del Documento Unico di regolarità Contributiva, rilasciato in data non anteriore ad un trimestre dalla data di avvio della procedura di affidamento;
e) applicazione di contratti collettivi di lavoro e delle norme di previdenza e assistenza nonché delle norme di assicurazione obbligatoria;
f) applicazione normativa in materia di diritto al lavoro dei disabili, legge n. 68/99; g) possesso di esperienza documentata, di durata almeno triennale, nel servizio oggetto
dell’appalto e/o dell’affidamento, ovvero nell’area tematica di riferimento se il servizio è di nuova istituzione o di carattere sperimentale;
h) possesso di un fatturato almeno pari all’importo posto a base di gara; i) impegno a stipulare polizze assicurative per la responsabilità civile nel corso delle attività
prestate. Ai fini della selezione dei soggetti cui affidare la gestione dei servizi, possono partecipare alle procedure ad evidenza pubblica anche associazioni temporanee i cui componenti attestino singolarmente il possesso dei requisiti di cui alle lettere a), b), c), d) e) f) del precedente comma. Il requisito della esperienza triennale può essere documentato dal soggetto capofila della medesima. I soggetti cui affidare la gestione dei servizi devono possedere i requisiti di ordine generale di cui all’art. 38 del D. Lgs.vo n. 163/2006 ove applicabili.
Art. 11
(Criteri per la valutazione delle offerte) In applicazione del Regolamento Regionale n. 4/2007, si individuano i criteri per la valutazione
delle offerte relative all’affidamento dei servizi, al fine di qualificare il sistema integrato di interventi e servizi sociali, applicando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, escludendo in ogni caso il ricorso all’offerta economica.
Per la valutazione della qualità delle offerte presentate si utilizzano i seguenti criteri: 1. elementi quali-quantitativi relativi ai profili professionali impiegati; 2. congruenza della proposta economica rispetto alla proposta tecnica; 3. monitoraggio attività; 4. caratteristiche dell’organizzazione dell’impresa e della struttura deputata alla erogazione
dei servizio (qualità organizzativa); 5. capacità di garantire flessibilità e risposta alle emergenze; 6. grado di innovazione della proposta tecnica rispetto alle metodologie di intervento; 7. modalità adottate per il contenimento del turn over degli operatori; 8. gli strumenti di qualificazione organizzativa del lavoro; 9. la conoscenza degli specifici problemi sociali del territorio e delle risorse sociali della
comunità; 10. il prezzo.
Per la determinazione del prezzo da porre a base di gara, si tiene conto del costo medio delle risorse professionali da impiegare, calcolato sui parametri della contrattazione nazionale collettiva di settore, del costo dei beni da impiegare per lo svolgimento delle attività, dei costi di gestione e di ogni altro elemento ritenuto significativo per la determinazione del costo complessivo del servizio.
In nessun caso il prezzo a base d’asta, ovvero il prezzo proposto per l’avvio della procedura negoziale, può essere inferiore a quello che si determina applicando i suddetti criteri.
I bandi di gara devono contenere almeno 4 tra i criteri di selezione di cui al comma secondo in ragione del tipo di servizio da affidare attribuendosi ai medesimi un punteggio complessivo pari a 100, eventualmente articolato in sub pesi o sub punteggi. Al prezzo va attribuito in ogni caso un punteggio non superiore a 40 punti su 100.
182
Art. 12 (Autocertificazioni)
I requisiti soggettivi per la partecipazione possono essere attestati mediante dichiarazioni sostitutive dei legali rappresentanti dei soggetti partecipanti, ai sensi della normativa vigente in materia di autocertificazione, con riserva di produrre la relativa documentazione successivamente alla fase di apertura delle offerte. L’amministrazione si riserva di verificare, in caso di aggiudicazione, i requisiti dichiarati mediante l’acquisizione d’ufficio dei certificati attestanti possesso di stati, fatti e qualità dei soggetti dichiaranti.
Art. 13 (Offerta anomala)
La stazione appaltante valuta la congruità dell’offerta che appaia anomala in base ad elementi specifici.
La procedura di gara deve prevedere la richiesta di chiarimenti in merito agli elementi costitutivi dell’offerta prima di escluderla.
L’affidatario verifica le precisazioni fornite dal partecipante tenendo conto delle spiegazioni ricevute ed in particolare dell’economia del metodo di prestazione del servizio, delle soluzioni tecniche adottate, delle condizioni eccezionalmente favorevoli di cui dispone il partecipante.
L’esito negativo della valutazione comporta la dichiarazione di non validità dell’offerta; in tal caso l’aggiudicazione viene fatta in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa considerata valida e collocata successivamente a quella esclusa.
Sono assoggettate alla procedura di verifica, altresì, le offerte che si discostino in modo evidente dai parametri fissati dall’articolo unico della Legge n. 327/2000.
Art. 14 (Responsabile del procedimento e direttore dell’esecuzione)
Il responsabile dell’Ufficio di Piano, in quanto responsabile degli atti e provvedimenti amministrativi concernenti il Piano Sociale di Zona, è responsabile dei procedimenti di gara ai sensi del vigente codice dei contratti. Il responsabile del procedimento svolge i propri compiti con il supporto dei dipendenti assegnati all’Ufficio di Piano e, nei limiti delle proprie competenze professionali, svolge anche le funzioni di direttore dell’esecuzione del contratto, a meno di diversa indicazione del Coordinamento Istituzionale, su proposta del medesimo Responsabile dell’Ufficio di Piano.
Il responsabile del procedimento svolge, in coordinamento con il direttore dell’esecuzione, ove nominato, le attività di controllo e vigilanza nella fase di esecuzione e verifica della conformità delle prestazioni eseguite alle prescrizioni contrattuali.
Art. 15
(Commissione di gara)
Le offerte vengono valutate da una commissione nominata dal Responsabile dell’U.d.P. composta dai componenti dell’Ufficio di Piano in rappresentanza dei comuni appartenenti all’Ambito.
183
Art. 16 (Pubblicità delle gare)
L’affidatario adotta forme idonee di pubblicità delle procedure di gara in ragione del tipo di servizio e dell’importo del relativo appalto nel rispetto dei principi di cui alla normativa vigente di cui al D. Lgs.vo n. 163/2006.
Per le gare di importo inferiore ai 20.000,00 euro aventi ad oggetto servizi e forniture in economia l’affidatario può procedere mediante affidamento diretto ai sensi dell’art. 125 del D. Lgs.vo n. 163/2006.
Art. 17
(Servizi e forniture in Economia)
1. L’acquisizione in economia di forniture e servizi può essere effettuata mediante a) amministrazione diretta; b) cottimo fiduciario secondo quando previsto dall’art. 125 del D. Lgs. 163/2006.
2. Sono eseguiti in economia i seguenti servizi e forniture il cui importo complessivo non sia superiore alla soglia dei contratti pubblici di rilevanza comunitaria, di cui all’art. 28 del D. Lgs.vo n. 163/2006 :
- Servizi socio-sanitari (assistenza e servizi alle persone ecc.) ed educativi. - Attività diverse finalizzate all’inserimento lavorativo. - Manutenzione verde e strade. - Trasporto scolastico, trasporto disabili, trasporto anziani. - Acquisto di mobili d’ufficio. - Forniture di tecnologie informatiche hardware (stazioni di lavoro, elaboratori periferici,
elaboratori centrali, periferiche, appalti di telecomunicazione) e software (software di base, del midleware e dei pacchetti applicativi).
- Organizzazione di convegni, congressi, piani di comunicazione, conferenze, riunioni, mostre ed altre manifestazioni culturali e scientifiche nell’interesse dell’amministrazione.
- Corsi di aggiornamento e di formazione. - Incarichi legali.. - Divulgazione di bandi di concorso, di bandi di gara, di avvisi pubblici etc. a mezzo stampa o
altri mezzi d’informazione.
Art. 18 (Modalità di affidamento forniture e servizi in economia)
Le modalità di affidamento degli interventi avviene come segue:
- Fino a € 20.000,00 mediante affidamento diretto da parte dei Responsabili del procedimento, nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento.
- Oltre € 20.000,00 mediante richiesta di almeno cinque offerte a ditte o cooperative di fiducia, ove sussistano in tale numero soggetti idonei, prevedendo un termine per la presentazione delle offerte non inferiore a quindici giorni dal ricevimento della richiesta.
L’affidatario di servizi in economia deve essere in possesso dei requisiti di idoneità morale, capacità tecnico – professionale ed economico – finanziaria prescritta per prestazioni di pari importo affidate con le procedure ordinarie di scelta del contraente. Agli elenchi di operatori economici tenuti dalle stazioni appaltanti possono essere iscritti i soggetti che ne facciano richiesta, che siano in possesso dei requisiti di cui al periodo precedente. Gli elenchi sono soggetti ad aggiornamento con cadenza almeno annuale.
184
Art. 19 (Rinvio normativa vigente)
Per quanto non espressamente previsto nel presente regolamento si rinvia alla normativa vigente in materia di appalti di servizi ed in particolare alla disciplina prevista dalla L.R. n.19/2006, dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 e s.m. e i. nonché dalla normativa di settore.
185
REGOLAMENTO UNICO PER L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI E LA COMPARTECIPAZIONE FINANZIARIA DEGLI UTENTI AL COSTO DELLE PRESTAZIONI
PER I COMUNI DELL’AMBITO TERRITORIALE n. 11
TITOLO I Oggetto, Principi ispiratori, Finalità, Destinatari
ART. 1
OGGETTO DEL REGOLAMENTO 1. Il presente Regolamento determina i criteri omogenei di accesso al sistema di interventi e servizi socio-assistenziali dei Comuni dell’Ambito, la compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni e degli interventi e l’indicazione della situazione economica equivalente tenuto conto delle disposizioni impartite dalla Legge Quadro n.328 dell’08.11.2000, dalla Legge Regionale n.19/2006, dal Regolamento Regionale n. 4/2007 e sue successive modifiche ed integrazioni, nonché di quelle contenute nel Piano Regionale delle Politiche Sociali II triennio ( 2009/2011). 2. I Comuni perseguono le finalità:
a) di tutela e di sviluppo della qualità della vita degli individui, attraverso il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, garantendo sia la libertà di scelta rispetto ai servizi disponibili, sia la qualità dei servizi offerti; b) di realizzazione di un sistema di interventi e servizi socio-assistenziali, secondo il metodo della rilevazione dei bisogni, della programmazione degli interventi, dell’impiego delle risorse in relazione alle priorità e alla valutazione dei risultati, integrato fra servizi pubblici e servizi del privato sociale.
ART. 2
PRINCIPI ISPIRATORI 1. Il presente Regolamento si ispira ai seguenti principi fondamentali:
a) rispetto, pieno ed inviolabile, della libertà e dignità della persona, nonché delle convinzioni personali, politiche e religiose della stessa, con contrasto di ogni forma di emarginazione;
b) rispetto dei principi di omogeneità, trasparenza, adeguatezza, sussidiarietà, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa;
c) rispetto del principio di domiciliarità per gli interventi e i servizi a favore delle persone e delle famiglie, quali nuclei essenziali della società;
d) accesso e fruibilità delle prestazioni essenziali in tempi compatibili con i bisogni; e) flessibilità e idoneità dell’intervento a fronteggiare il bisogno e a rispondere alle esigenze
familiari e relazionali della persona; f) concorso della famiglia, del volontariato e delle componenti private con fini di solidarietà
sociale, indispensabili per la crescita, lo sviluppo naturale e la cura dell’individuo, alla realizzazione del sistema dei servizi socio-assistenziali.
ART. 3
FINALITA’ DEL SISTEMA DI INTERVENTI E SERVIZI 1. Gli interventi e i servizi, disciplinati dal presente regolamento, debbono essere ordinati al perseguimento delle seguenti finalità, avendo come obiettivo generale la promozione ed il miglioramento della qualità della vita:
a) prevenire e rimuovere le cause di ordine culturale, ambientale, sociale, economico e psicologico che possono ingenerare situazione di bisogno sociale o fenomeni di emarginazione negli ambienti di vita, di studio e di lavoro;
186
b) garantire il diritto delle persone a non essere sradicate dalla propria famiglia e dalla comunità di appartenenza;
c) rendere effettivo il diritto di tutti i cittadini ad usufruire delle strutture, dei servizi e delle prestazioni sociali, secondo modalità che assicurino possibilità di scelta a parità di costi;
d) agire a sostegno della famiglia e dell’individuo, proteggendo la maternità, tutelando l’infanzia ed i soggetti in età evolutiva, con particolare riguardo alle persone emarginate o a rischio di emarginazione, prive di tutela o in situazioni familiari non adeguate;
e) sostenere le persone socialmente fragili o affette da disabilità psico-fisiche e sensoriali, favorendone l’inserimento o il reinserimento nel normale ambiente familiare, sociale, scolastico e lavorativo.
ART. 4
DESTINATARI DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI 1. I destinatari degli interventi e dei servizi socio-assistenziali sono persone di qualsiasi età, sesso, condizione economica, culturale, politica, sociale, sole o inserite in nuclei familiari, che risultino esposti a rischi di natura sociale ed economica, accertati da parte del Servizio di Segretariato Sociale presso gli sportelli PUA e gli uffici dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito. 2. Le prestazioni, gli interventi e i servizi socio-assistenziali, (tenuto conto delle indicazioni contenute nel Piano Regionale delle Politiche Sociali e delle disposizioni nazionali in materia di livelli essenziali di assistenza), sono rivolti: A. Prioritariamente, e senza alcuna limitazione:
a cittadini italiani effettivamente residenti nei Comuni dell’Ambito , in condizioni di povertà o con limitato reddito o con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità d’ordine sensoriale fisico e psichico o dovuta a pluriminorazione, con difficoltà d’inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro;
a soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e residenti nei Comuni dell’Ambito.
B. A carattere di straordinarietà e limitatamente ad “interventi indifferibili”:
a cittadini italiani residenti nei Comuni, fuori ambito territoriale, della Regione Puglia, fatto salvo il diritto di rivalsa nei confronti del Comune di residenza del cittadino beneficiario dell’intervento;
a cittadini, e loro familiari, degli Stati appartenenti all’Unione Europea, nonché a stranieri in possesso di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad 1 (un) anno, nonché i minori iscritti nella loro carta di soggiorno o nel loro permesso di soggiorno (D. Lgs. n.286/1998, art.41), nel rispetto degli accordi internazionali, salva l’azione di rivalsa nei confronti del paese d’origine degli stessi;
a persone occasionalmente presenti o temporaneamente dimoranti sul territorio dell’ambito, in cui si è manifestata la necessità dell’intervento, fatti salvi, in ogni caso, gli interventi riservati allo Stato e l’azione di rivalsa nei confronti del Comune di residenza del cittadino beneficiario dell’intervento.
TITOLO II Tipologia degli interventi e dei servizi socio-assistenziali
ART. 5
TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI 1. Gli interventi e i servizi socio-assistenziali sono rivolti ai singoli, al nucleo familiare anche tramite prestazioni di consulenza e sostegno, attraverso servizi integrativi per il mantenimento dell’individuo nel proprio nucleo familiare, nonchè mediante servizi sostitutivi.
187
2. Gli interventi devono emergere da progetti individuali e da programmi di intervento globali attraverso i quali predisporre il percorso socio-assistenziale-terapeutico e riabilitativo da proporre alla persona, tramite l’attivazione di servizi di rete e l’utilizzo di tutte le risorse presenti nel territorio, nei limiti degli stanziamenti dei Comuni dell’Ambito . 3. Nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, erogabili sotto forma di beni e servizi, definiti dal Piano Regionale delle Politiche Sociali in conformità con quanto previsto dall’art.22 della L. n.328/2000, i servizi socio-assistenziali, ai sensi della L.R. n.19/2006, si articolano nelle seguenti tipologie:
a) servizio di Segretariato Sociale; b) servizio di Pronto intervento sociale; c) servizio Sociale professionale; d) servizio di assistenza domiciliare e) servizio di assistenza domiciliare integrata ( ADI); f) servizio ludoteche; g) servizio di tutor; h) servizi per l’integrazione scolastica e sociale extrascolastica dei disabili frequentanti le scuole
primarie e secondarie di primo grado; i) affido minori; j) affido adulti; k) affido anziani; l) assegno di assistenza per affido; m) servizio civile anziani; n) servizio di telefonia sociale; o) servizi di sostegno alla famiglia e alla genitorialità, centri d’ascolto; p) servizi di contrasto della povertà e all’esclusione sociale; q) servizi socio-educativi per il tempo libero; r) servizi d’integrazione sociale per disabili; s) strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali; t) servizio di assistenza economica.
ART. 6
SERVIZIO DI SEGRETARIATO SOCIALE 1. Il servizio di Segretariato Sociale, quale tipologia di intervento del servizio sociale professionale, opera come sportello unico per l’accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, svolge attività d’informazione, di ascolto e di orientamento sui diritti di cittadinanza, con caratteristiche di gratuità per l’utenza, e si caratterizza per l’elevato grado di prossimità alla persona; fornisce notizie e informazioni sui servizi sociali e socio-sanitari presenti nell’ambito territoriale, accoglie la domanda dell’utente, svolge attività di consulenza, orientamento e indirizzo, fornisce indicazioni sulle modalità di accesso ai servizi.
ART. 7 SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE
1. Il servizio di pronto intervento per le situazioni di emergenza sociale, quale tipologia di intervento del servizio sociale professionale, è un servizio sempre funzionante che affronta l’emergenza e l’urgenza sociale in tempi rapidi e maniera flessibile, strettamente collegato con i servizi sociali del territorio.
188
ART. 8 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE
1. Il servizio sociale professionale è un servizio aperto ai bisogni di tutta la comunità, finalizzato ad assicurare prestazioni necessarie a prevenire, ridurre e/o rimuovere situazioni problematiche o di bisogno sociale delle persone. 2. Il servizio sociale professionale è finalizzato alla lettura e decodificazione della domanda sociale, alla presa in carico della persona, della famiglia e/o del gruppo sociale, alla predisposizione di progetti personalizzati, all’attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete, all’accompagnamento e all’aiuto nel processo di promozione ed emancipazione. 3.- Rispetto alla tipologia di intervento si distingue in:
Servizio di Segretariato Sociale; Gestione sociale del caso (case management); Osservazione, pianificazione, direzione e coordinamento delle politiche socio-
assistenziali e socio-sanitarie: Servizio di pronto intervento per l’emergenza sociale.
ART. 9
SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE 1. Il servizio di assistenza domiciliare consiste in interventi da fornire alle persone al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente di vita e di rafforzare l’unità del nucleo familiare, evitando l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio-assistenziali. E’ l’insieme dei servizi socio-assistenziali offerti presso l’abitazione dell’utente al fine di dare una risposta globale alle situazioni di bisogno quali:
la cura (accudimento) della persona sotto l’aspetto della pulizia e dell’igiene; la cura dei bisogni relazionali; la collaborazione o sostituzione nella preparazione dei pasti o recapito degli stessi a
domicilio; la cura dell’igiene dell’abitazione; l’organizzazione domestica elementare; la collaborazione o sostituzione nell’acquisto di generi alimentari di prima necessità; la effettuazione o accompagnamento per piccole commissioni all’esterno
dell’abitazione; lo stabilire rapporti con strutture esterne per la soddisfazione di necessità e bisogni
elementari. 2. Il servizio di assistenza domiciliare si articola per aree di bisogno in:
a) Assistenza domiciliare per minori e famiglie; b) Assistenza domiciliare per disabili; c) Assistenza domiciliare per anziani.
3. L’Assistenza domiciliare ha lo scopo di garantire la permanenza nella propria abitazione in modo dignitoso. Per l’assistenza domiciliare occorre che i soggetti, in condizione di bisogno, si trovino in una o più delle seguenti situazioni:
soli o in coppia in condizione di parziale o totale non autosufficienza e senza parenti diretti o comunque soli per disgregazione familiare;
semi autosufficienti che vivono in nuclei familiari che, per particolari oggettive condizioni di disagio fisico, psichico e materiale, non sono in grado di prestare assistenza;
in grave disagio economico per le notevoli spese di assistenza sostenute dalla famiglia, priva di altre forme di sostegno economico.
4. Il Servizio Sociale considererà prioritaria per l’erogazione di questo intervento:
189
1) la condizione di persona sola in grave disagio economico;
2) la grave disabilità;
3) la compresenza di più di due delle sopraelencate condizioni. 5. L’assistenza domiciliare deve porsi in una situazione di integrazione tra il Servizio Sociale e i servizi offerti dalla A.U.S.L., deve tendere ad ogni possibile coinvolgimento dei familiari conviventi e non, del volontariato associato, e deve rendere operante un rapporto di collaborazione con le istituzioni territoriali.
ART. 10 SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA ( A. D .I.)
1. Il servizio di assistenza domiciliare integrata consiste in interventi da fornire alle persone al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente di vita, evitando l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso organico di prestazioni socio-assistenziali e sanitarie. 2. La caratteristica del servizio è l’unitarietà dell’intervento, che assicura prestazioni mediche, infermieristiche e riabilitative, fornite dalla AUSL, e socio-assistenziali, in forma integrata e secondo precisi piani individuali programmati, predisposti dal Servizio Sociale in collaborazione con l’A.U.S.L. 3. Le prestazioni di assistenza domiciliare integrata sono prestazioni di tipo socio-assistenziale e sanitario che si articolano per aree di bisogno, con riferimento a persone affette da malattie croniche invalidanti e/o progressivo-terminali, sono quelle di aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane, quelle di sostegno alla mobilità personale, quelle infermieristiche e quelle riabilitative e riattivanti, da effettuarsi sotto il controllo del personale medico.
ART. 11 SERVIZIO DI LUDOTECA
1. Il servizio di ludoteca consiste in un insieme di attività educative, ricreative e culturali, aperto a minori che intendono fare esperienza di gioco e ha lo scopo di favorire lo sviluppo personale, la socializzazione, l’educazione all’autonomia e alla libertà di scelta, al fine di valorizzare le capacità creative ed espressive. 2. Le prestazioni del servizio di ludoteca sono i giochi guidati e liberi, i laboratori manuali ed espressivi, gli interventi di animazione, il servizio di prestito giocattoli.
Il servizio viene garantito da educatori e animatori socioculturali.
ART. 12 SERVIZIO DI TUTOR
1. Il servizio di tutor assume la responsabilità di interventi personalizzati, nell’ambito di progetti d’inclusione sociale per minori, adulti e anziani, definiti in relazione alle specifiche situazioni di bisogno. 2. L’intervento di tutoraggio rivolto al minore, con problemi relazionali, di socializzazione e comportamentali, ha lo scopo di rafforzare i legami del minore nel sistema delle relazioni significative (famiglia, scuola, gruppo amicale) e al contempo di fornire al minore e alla sua famiglia un’opportunità di sostegno nel processo di crescita. 3. Le prestazioni di tutoraggio sono quelle attività educative e di sostegno scolastico complessivamente intese, realizzate in funzione del progetto educativo personalizzato.
190
ART. 13 SERVIZIO PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI DISABILI
1. Il servizio per l’integrazione scolastica dei disabili è finalizzato a garantire il diritto allo studio dei portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali attraverso il loro inserimento nelle strutture scolastiche. Tale obiettivo è perseguito per mezzo di:
a) Servizi atti a rimuovere gli ostacoli di natura fisica, psichica ed ambientale che impediscono la piena fruizione del diritto allo studio;
b) Servizi per la realizzazione del tempo pieno e per l’accompagnamento e il trasporto; c) Attribuzione di assegni di studio per limitare l’aggravio economico derivante dalla
frequenza della scuola (in caso di impossibilità ad assicurare accompagnamento e trasporto);
d) Iniziative per la promozione culturale, l’educazione permanente e l’attività sportiva dei soggetti disabili;
2. Le prestazioni del servizio per l’integrazione scolastica dei disabili sono il sostegno socio-educativo, il trasporto scolastico, l’acquisto di attrezzature tecniche e sussidi didattici per l’integrazione scolastica e le attività collegate, comprese le attività sportive, le attività didattiche di sostegno con personale specializzato. 3. Il servizio viene garantito da equipe integrate così composte: medico specializzato, psicologo, pedagogista o educatore, assistente sociale, terapista, personale ausiliario.
ART. 14
SERVIZIO AFFIDO MINORI 1. Il servizio affido minori o affidamento familiare per minori è un servizio, a carattere temporaneo, prestato da famiglie che, nell’ambito della tutela dell’infanzia e del sostegno alle responsabilità familiari, assicura a soggetti minori, in situazioni di disagio, il sostegno alla vita quotidiana in un contesto relazionale familiare (Legge n.184/80). 2. Il minore viene affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno. 3. Le caratteristiche principali dell’affidamento familiare, il quale può essere a tempo parziale (senza pernottamento) o a tempo pieno, diurno e pomeridiano, sono:
a) la temporaneità, che non può superare la durata di 2 (due) anni ed è prorogabile solo da parte del Tribunale per i Minori qualora la sospensione dell’affidamento rechi pregiudizio al minore;
b) il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine; c) il complesso di interventi volti al recupero della famiglia d’origine; d) la previsione di rientro nella famiglia d’origine.
4. Il provvedimento di affidamento familiare consensuale è reso esecutivo dal Giudice Tutelare del luogo in cui si trova il minore; quello di affidamento non consensuale e quello di proroga dell’affidamento oltre la scadenza indicata nel primo provvedimento di affidamento, competono al Tribunale per i Minori. 5. Le prestazioni del servizio di affido minori sono la cura e la tutela del minore nel processo di crescita e formazione personale. Il presupposto essenziale per procedere all’affidamento è la formulazione di un progetto che coinvolga i Servizi Sociali e Sanitari (Consultorio Familiare), il minore, la famiglia affidataria e la famiglia d’origine. 6. Le funzioni di promozione della cultura dell’affido, di reperimento e valutazione delle famiglie disponibili, di raccolta delle richieste di affido e di attivazione dei possibili abbinamenti, di vigilanza sull’andamento dell’affido sono svolte da un equipe integrata di professionalità che deve, in ogni caso, comprendere l’assistente sociale e lo psicologo. Detta equipe provvede alla valutazione preventiva e successiva dei soggetti affidatari del minore, al periodico controllo sulle condizioni di vita dell’affidato.
191
ART. 15
SERVIZIO AFFIDO ADULTI 1. Il servizio affido adulti può essere a tempo parziale o a tempo pieno, è un servizio finalizzato ad assicurare, a persone in difficoltà o prive di assistenza, il sostegno alla vita quotidiana in un contesto relazionale familiare. Le disposizioni per l’affidamento familiare dei minori si applicano, per quanto compatibili, all’istituto dell’affido adulti. 2. Le prestazioni del servizio di affido adulti sono la cura e la tutela delle persone in difficoltà nell’espletamento delle funzioni ordinarie della vita quotidiana. Il presupposto essenziale per procedere all’affidamento è la formulazione di un progetto che coinvolga i Servizi Socio- Sanitari. 3. Le funzioni di promozione della cultura dell’affido, di reperimento e valutazione delle famiglie disponibili, di raccolta delle richieste di affido e di attivazione dei possibili abbinamenti sono svolte da un’ equipe integrata di professionalità che deve comprendere l’assistente sociale e lo psicologo.
ART. 16
SERVIZIO AFFIDO ANZIANI 1. Il servizio affido anziani, il quale può essere a tempo parziale o a tempo pieno, è un servizio prestato da famiglie che assicura a persone anziane, in difficoltà o prive di assistenza, il sostegno alla vita quotidiana in un contesto relazionale familiare. Le disposizioni per l’affido adulti si applicano, per quanto compatibili, all’istituto dell’affido anziani. 2. Le funzioni di promozione della cultura dell’affido, di reperimento e valutazione delle famiglie disponibili, di raccolta delle richieste di affido e di attivazione dei possibili abbinamenti sono svolte da un equipe integrata di professionalità che deve, in ogni caso, comprendere l’assistente sociale e lo psicologo.
ART. 17
SERVIZIO ASSEGNO DI ASSISTENZA PER AFFIDO 1. Il servizio assegno di assistenza è un intervento di carattere economico a favore delle famiglie che garantiscono l’accoglienza e la cura di persone in difficoltà o prive di assistenza, anche in condizioni di non autosufficienza, e di minori in affidamento familiare. 2. Il servizio assegno di assistenza comporta l’erogazione, da parte dei Comuni, di contributi economici, ad integrazione del reddito, per sostenere il lavoro di cura della famiglia. Ciò al fine di favorire la permanenza nel domicilio della persona in difficoltà, anche attraverso l’erogazione di contributi per le prestazioni assistenziali e socio-sanitarie da svolgere in famiglia.
ART. 18 SERVIZIO CIVILE ANZIANI
1. Il servizio civile anziani consiste nell’attività prestata da persone anziane in programmi di pubblica utilità, finalizzata a valorizzare il ruolo della persona anziana nella società. 2. Le prestazioni del servizio civile anziani sono quelle della sorveglianza presso le scuole, sorveglianza e piccola manutenzione dei giardini e degli spazi pubblici, anche annessi a scuole e ad edifici pubblici, utilizzazione del verde pubblico o di aree agricole per attività autogestite, vigilanza ed ausilio nelle biblioteche comunali, nei musei o in altri edifici di interesse artistico-culturale, nelle mostre e negli stadi, attività di formazione culturale dell’anziano attraverso la partecipazione a corsi popolari, seminari o corsi di studio, organizzati dalle Università della Terza Età, nonché attraverso la partecipazione a rappresentazioni teatrali e musicali, impiego di anziani esperti artigiani mediante la realizzazione di laboratori per la rivalutazione delle arti e dei mestieri in via di estinzione. 3. Il servizio civile anziani viene garantito dal servizio sociale professionale.
192
ART. 19
SERVIZIO DI TELEFONIA SOCIALE 1. Il servizio di telefonia sociale consiste nell’aiuto rivolto a tutte le persone, da assicurare nei tempi e nei modi adeguati al bisogno, per l’accesso alle prestazioni fruibili sul territorio. 2. Detto servizio ha il fine di limitare la condizione di isolamento nella quale possono trovarsi persone in difficoltà, per situazioni di disagio ambientale e socio-economiche e/o per precarie condizioni di salute. Il servizio tende ad orientare la persona in difficoltà fornendogli informazioni che favoriscano la sua comunicazione con il sistema dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari territoriali, nonché con il contesto socio-culturale nel quale vive. 3. Il servizio di Telesoccorso consiste nella pronta risposta ad impellenti necessità dell’utente, da parte di operatori addetti al Centro Operativo, i quali provvedono ad attivare tempestivamente il soccorso coinvolgendo le persone resesi disponibili per un immediato intervento presso le strutture pubbliche e sanitarie competenti. 4. Il servizio di Teleassistenza consta invece in verifiche telefoniche che gli operatori preposti al Centro Operativo attuano periodicamente nei confronti degli utenti del servizio, al fine di acquisire informazioni sulla loro salute psico-fisica e di verificare l’efficienza dell’apparecchio posto a domicilio dell’utente.
ART. 20 SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E ALLA GENITORIALITA’
1. I servizi di sostegno alla famiglia e alla genitorialità sono servizi diversi e flessibili che, in un sistema di rete e di potenziamento dei servizi già esistenti, intervengono, in maniera specifica, per sostenere il ruolo educativo genitoriale, per favorire la scelta, consapevole e responsabile, della maternità e della paternità, la capacità dei genitori di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente circostante, per stimolare l’elaborazione e la conduzione di propri progetti di vita, in armonia con il proprio ruolo genitoriale. 2. Le prestazioni del servizio di sostegno alla famiglia e alla genitorialità sono i percorsi di orientamento e di informazione per genitori con figli in età adolescenziale, il potenziamento e la valorizzazione dei servizi offerti dai Consultori Familiari, l’organizzazione e la promozione di sportelli per il sostegno alla relazione genitori-figli (centri per la famiglia), il sostegno e l’assistenza agli insegnanti nella programmazione delle attività scolastiche extra - curriculari, l’assistenza psico-sociale ed ascolto rivolto alle giovani coppie e a neogenitori, in ambiti di intervento diversi da quelli sanitari, i corsi di preparazione alla nascita e alla fase post-parto, l’attività di informazione e di prevenzione alle malattie sessualmente trasmesse e alle patologie genetiche, gli interventi di sostegno all’acquisto della prima casa, le azioni di contrasto alla violenza di genere mediante équipe multidisciplinari.
ART. 21 SERVIZI DI CONTRASTO DELLA POVERTA’ E DELL’ESCLUSIONE SOCIALE
1. I servizi di contrasto della povertà e della esclusione sociale si articolano in servizi diversi e flessibili quali:
1. servizi di ascolto, informazione e sensibilizzazione; 2. inserimento socio-lavorativo; 3. contributi economici ad integrazione del reddito,
finalizzati a sostenere la famiglia o il soggetto singolo che per diverse motivazioni è in stato di disagio. 2. Servizi Di Ascolto, Informazione e Sensibilizzazione Si tratta di servizi a bassa soglia che svolgono attività di primo ascolto, informazione, orientamento, counseling e presa in carico per problematiche che fanno capo a differenti situazioni di difficoltà: disagio psichico, senza fissa dimora, persone straniere con problemi di integrazione, donne che si prostituiscono e persone alla ricerca di un lavoro.
193
Questi servizi sono rivolti non solo a coloro che sono coinvolti in una situazione di disagio ed emarginazione, ma anche a familiari, amici, operatori dei servizi, associazioni, insegnanti. Le prestazioni di detti servizi sono sportelli d’ascolto e d’informazione, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione, progettazione e gestione di percorsi formativi, consulenza psicologica, rilevazione, sistematizzazione e informatizzazione dei dati, collegamento e raccordo con le risorse presenti sul territorio. I servizi vengono garantiti da assistenti sociali, psicologi, esperti in relazione d’aiuto (counsellor). 3. L’inserimento socio-lavorativo è una forma di contrasto della povertà e della esclusione sociale e può realizzarsi attraverso l’istituto del Reddito Minimo d’inserimento e l’Inserimento Lavorativo in Ambiente Protetto. 4. L’Istituto del reddito Minimo di Inserimento è preordinato alle persone impossibilitate a mantenere se stesse e il proprio nucleo familiare per cause psicofisiche e socioeconomiche. Il R.M.I. è costituito da interventi volti a perseguire l’integrazione sociale e l’autonomia economica attraverso programmi finalizzati di formazione e di inserimento lavorativo nelle seguenti aree: area assistenza alla persona ( minori, disabili ed anziani), area custodia e vigilanza di strutture pubbliche. I soggetti ammessi ai programmi R.M.I. beneficiano di trasferimenti monetari pari a € 6,00 per ora per un monte ore mensile non superiore alle 70 ore.
Nel caso di variazioni delle condizioni economiche e sociali o nel caso in cui l’attività di formazione o lavorativa non venisse effettuata con diligenza si procederà alla revoca del beneficio.
5. L’inserimento Lavorativo In Ambiente Protetto è il collocamento al lavoro presso una cooperativa sociale o idoneo ambiente protetto di persona svantaggiata seguita dal servizio sociale del comune, con spesa parziale o totale a carico del comune stesso.Lo scopo dell’inserimento è quello di recuperare socialmente la persona svantaggiata in quanto l’esperienza lavorativa consente: a) di utilizzare capacità produttive che, ancorché parziali se rapportate al lavoro di soggetti privi di handicap, andrebbero totalmente inutilizzate; b) di realizzare una dimensione di autonomia economica, auto realizzazione e valorizzazione delle proprie capacità favorendo lo sviluppo e l’affermazione della dignità sociale della persona; c) di prevenire, limitandole, situazioni di abbandono , depressione, devianza, dispersione, disagio. L’inserimento lavorativo in ambiente protetto è destinato ad invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti in istituit psichiatrici, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, ex detenuti, disadattati sociali che siano in carico al servizio sociale del comune. La Giunta Comunale determina l’ammontare annuo delle disponibilità finanziarie da utilizzare per gli interventi lavorativi protetti. Il medesimo organo, previa stipula di apposita convenzione, individua la cooperativa sociale o idoneo ambiente protetto cui affidare gli inserimenti occupazionali dei soggetti svantaggiati. Per ogni soggetto il Servizio redige una relazione da cui emergono i seguenti elementi: La condizione psico-fisica del soggetto; La necessità dell’inserimento lavorativo per il recupero umano e sociale della persona svantaggiata; tempi e i modi dell’assunzione ed il tipo di attività che possa più favorevolmente facilitare l’inserimento lavorativo.
Il Comune corrisponde, di norma, fino al 50% del costo orario comprensivo degli oneri aggiuntivi, per ogni programma di assunzione operata in virtù della presente convenzione. In casi di eccezionale gravità la suddetta percentuale può essere incrementata. La cooperativa sociale si farà carico della copertura della restante parte di quota.
ART. 22
SERVIZI SOCIO - EDUCATIVI PER IL TEMPO LIBERO 1. Il Comune assicura anche avvalendosi di altri Enti o Associazioni, interventi ricreativi e di animazione specifici nei periodi di vacanza dalla scuola, mediante l’organizzazione di soggiorni climatici o montani, centri estivi variamente articolati, mettendo a disposizione personale qualificato.
194
2. Organizzazione di spazi predisposti ad accogliere nel tempo libero bambini e ragazzi offrendo gioco libero ed organizzato. 3. In particolare va facilitato l’accesso ai minori a rischio di disagio ed emarginazione sociale e i minori le cui madri sono impegnate nei periodi estivi in attività lavorative. 4. Le prestazioni di detti servizi sono l’animazione estiva, le attività ludico-ricreative, i campi scuola, le visite culturali, gli scambi culturali tra gruppi residenti in contesti territoriali diversi. 5. I servizi vengono garantiti da educatori, animatori, guide turistiche e da istruttori sportivi. 6. I Comuni possono prevedere e realizzare i predetti servizi con criteri che saranno definiti dalla Giunta Comunale sentito il Coordinamento Istituzionale.
ART. 23
SERVIZIO DI EDUCATIVA DI STRADA 1. Il servizio di educativa di strada consiste in attività educative da realizzare, con modalità flessibili, in luoghi e spazi diversi ed aperti sul territorio, destinate a giovani e minori, e finalizzate alla prevenzione e al reinserimento sociale degli stessi. Sono tali anche i servizi di reinserimento dei minori a rischio di devianza, realizzati attraverso le attività dei maestri di strada e la formazione integrata in botteghe.
ART. 24
SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SOCIALE PER DISABILI 1. Il servizio di integrazione sociale per disabili è finalizzato a mantenere, inserire o reinserire le persone disabili nell’ambito delle relazioni familiari, sociali, di lavoro, evitando ogni forma di esclusione. 2. Le prestazioni di detto servizio sono:
a) le forme di sensibilizzazione sociale e culturale; b) il sostegno psico-sociale alla persona disabile e al nucleo familiare; c) gli interventi a sostegno dell’inserimento nel mondo del lavoro; d) il supporto assistenziale alle attività di socializzazione, anche mediante il concorso alle spese
per l’acquisto di apparecchiature idonee a consentire un più ampio inserimento nella vita sociale;
e) il servizio di aiuto personale, svolto da appositi operatori, funzionalmente collegato al sistema dei servizi e, in particolare, al servizio di assistenza domiciliare, per soddisfare esigenze personali, connesse con la vita di relazione, con la fruibilità del tempo libero e con particolare interessi professionali e di studio.
ART. 25
STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER SOGGETTI CON FRAGILITA’ SOCIALI
1. Le strutture residenziali e/o semiresidenziali erogano servizi socio-assistenziali e/o socio-sanitari a persone in situazione di handicap o fragilità sociali (malattia mentale, non autosufficienza, ecc.), così come specificato nel Regolamento Regionale n. 4/2007 e ss.mm.ii. L’Ambito può attivare in proprio dette strutture e/o corrispondere parzialmente o totalmente le rette per soggetti inseriti in strutture autorizzate e convenzionate.
195
TITOLO III Standard degli interventi e dei servizi socio-assistenziali e Modalità di realizzazione
ART. 26 STANDARD DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI
1. Gli interventi e i servizi socio-assistenziali devono essere erogati garantendo in ogni caso: a) la presenza di figure professionali qualificate in relazione alla tipologia del servizio; b) la presenza di un coordinatore responsabile del servizio; c) la pubblicizzazione delle tariffe praticate con l’indicazione delle prestazioni offerte, in
conformità della Carta dei Servizi come definita dalla L.R. n.19/2006; d) la predisposizione di piani individualizzati di assistenza; e) l’integrazione con i servizi socio-sanitari; f) le attività integrative aperte al contesto sociale;
ART. 27
MODALITA’ DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI 1. Gli interventi socio-assistenziali si realizzano mediante:
il servizio di orientamento ed informazione alla persona;
la consulenza psico-sociale;
l’inserimento in strutture residenziali o semiresidenziali;
la corresponsione di contributi economici a carattere continuativo o straordinario;
l’attivazione di tutte le risorse territoriali, dell’associazionismo, del volontariato, del privato sociale e del no profit per l’attivazione di progetti comuni;
l’organizzazione diretta di servizi quali il servizio di assistenza domiciliare e di integrazione sociale, il servizio di trasporto sociale, il servizio di socializzazione ed inserimenti lavorativi e socio-terapeutici per portatori di handicap, sostegni educativi etc..;
attività correlate a provvedimenti dell’autorità giudiziaria in materia civile, amministrativa e penale.
TITOLO IV Contributi economici. Criteri per la determinazione della situazione economica e del bisogno socio
sanitario
ART. 28 DETERMINAZIONE DELLO STATO DI BISOGNO
1. Pervenuta la richiesta di intervento socio-assistenziale il Servizio Sociale Professionale determina lo stato di bisogno quale condizione per accedere a forme di intervento economico. 2. I criteri per la valutazione dello stato di bisogno sono:
il nucleo familiare;
la situazione sociale, considerando i vari fattori che generano o accentuano la emarginazione quali la solitudine, la vedovanza, la carcerazione, la prole numerosa, la disoccupazione, la tossicodipendenza, l’etilismo, etc.;
il bisogno sanitario di ogni membro della famiglia, le malattie gravi acute e croniche e la eventuale ricaduta delle relative spese nella economia della famiglia;
la situazione economica del nucleo familiare, compresi i soggetti obbligati a prestare gli alimenti come individuati dall’art.433 C.C..
196
3. Lo stato di bisogno viene determinato attribuendo un punteggio ai suddetti criteri partendo da una base di punti 100 ed è individuato dal superamento di una soglia critica pari ad un punteggio complessivo di 120. 4. L’intervento economico a favore di soggetti singoli o famiglie senza reddito o con reddito limitato ha l’obiettivo di contrastare l’emarginazione sociale ed assicurare condizioni di vita dignitose ed il soddisfacimento dei bisogni “primari” per garantire quel minimo vitale per la sussistenza e l’autonomia. 5. Per minimo vitale si intende la soglia di natura economica al di sotto della quale sussiste lo stato di bisogno ossia una situazione per la quale l’individuo ed il suo nucleo familiare non dispongono di risorse finanziarie per i più elementari e fondamentali bisogni del vivere quotidiano. 6. Le forme di intervento economico si articolano in:
assistenza economica diretta continuativa;
assistenza economica diretta straordinaria;
assistenza economica integrativa;
assistenza economica indiretta o sostitutiva.
ART. 29 CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA
1. Ai fini della determinazione della situazione economica cui è attribuibile un punteggio integrativo da + 15 a - 10 da sommare al “punteggio base di 100” ai seguenti elementi:
attività lavorativa dipendente o autonoma (ottenuta dividendo il reddito lordo per 12 mensilità, al netto delle ritenute operate);
pensioni e/o indennità di qualsiasi natura (pensioni di guerra, di invalidità civile, rendite INAIL, indennità di accompagnamento, ecc.);
altri emolumenti di qualsiasi natura;
patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto e redditi da questi prodotti;
la titolarità di beni mobili registrati (autoveicoli, motoveicoli, barche, o altro);
canone di affitto relativo alla propria abitazione d’uso (solo se nessun altro componente del nucleo familiare è proprietario o usufruttuario a qualsiasi titolo di un’altra abitazione);
altre spese di corretta gestione dell’abitazione in uso (condominio, luce, acqua e riscaldamento);
interessi passivi relativi a mutui accesi per l’acquisto dell’abitazione d’uso (solo se nessun altro componente del nucleo familiare è proprietario o usufruttuario a qualsiasi titolo di un’altra abitazione);
spese scolastiche (scuole dell’obbligo) o mediche adeguatamente documentate. 2. La situazione economica presa in considerazione ai fini della determinazione dello stato di bisogno è quella di cui al valore I.S.E.E. riferito a tutti i componenti il nucleo familiare, così come definito dall’art.5, 2°c., del D. Lgs. n.109/98, e successive modifiche ed integrazioni. Fanno parte del nucleo familiare i soggetti componenti la famiglia anagrafica, intesa come un insieme di persone legate da vincolo di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi (DPR n.223/89, art.4). 3. L’indicatore della situazione economica è calcolato come rapporto tra l’indicatore del reddito combinato con l’indicatore patrimoniale e il parametro della scala di equivalenza:
Numero dei componenti Parametro 1. 1,00 2. 1,57 3. 2,04 4. 2,46 5. 2,85
197
Maggiorazione di 0,35 per ogni ulteriore componente, Maggiorazione di 0,20 in caso di presenza nel nucleo di un solo genitore e figli minori, Maggiorazione di 0,50 per ogni componente con handicap psicofisico permanente o d invalidità superiore al 66%, Maggiorazione di 0,20 per i nuclei familiari con figli minori in cui entrambi i genitori svolgono attività di lavoro o di impresa. 4. Il nuovo indicatore ISEE regionale di cui all’art. 5 del R. R n. 4/07 troverà applicazione subordinatamente all’adeguamento del sistema informatico dell’INPS. 5. Alla situazione economica viene attribuito il punteggio da 15 a - 10 secondo una gradualità riportata in tabella, assegnando il punteggio 0 agli importi annui della Pensione Sociale e del Trattamento minimo di pensione I.N.P.S. ed un punteggio di –5 a chi supera tale importo: REDDITO I.S.E.E. PUNTEGGIO DA SOMMARE A 100
- da € 0 a € 1.800,00 punti 15
- da € 1.801,00 a € 3.400,00 punti 10
- da € 3.401,00 a € 4.000,00 punti 5
- da € 4.001,00 a € 5.000,00 punti 0
- da € 5.001,00 a € 6.000,00 punti –5
- da € 6.001,00 a € 7.000,00 punti - 10
ART. 30
CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEL BISOGNO SOCIO-SANITARIO 1. La situazione economica viene valutata unitamente a fattori sociali che generano o accentuano lo stato di bisogno. Tali fattori vengono individuati dal Servizio Sociale Professionale con relazione che può attribuire un punteggio compreso tra punti zero a + 20 così come segue:
SITUAZIONE SOCIALE PUNTEGGIO DA SOMMARE A 100
- emarginazione sociale sino a punti 8
- per il nucleo familiare con componenti detenuti ed ex detenuti punti 4
- per nucleo monogenitoriale punti 4
-altri fattori (prostituzione, tossicodipendenze ecc.) sino a punti 4
2. Qualora l’Ufficio Servizi Sociali Professionali rilevi un discreto tenore di vita, la proprietà e/o il possesso di beni mobili non essenziali può attribuire un punteggio in sottrazione compreso tra punti 0 a - 10. 3. La situazione di bisogno sanitario (spese sanitarie straordinarie) da comprovare mediante certificazione medica, può essere considerata con l’attribuzione da parte dell’Ufficio di un punteggio compreso da 0 a + 15 rispetto al punteggio base riconoscendosi la possibilità di 5 punti per ogni situazione di bisogno.
ART. 31
ASSISTENZA ECONOMICA DIRETTA CONTINUATIVA 1. L’assistenza economica continuativa si realizza con un intervento avente natura economica a carattere continuativo, generalmente per un arco temporale breve o medio breve, massimo 12 mesi rinnovabile in casi eccezionali previa verifica delle condizioni dell’istante, ed è preordinato a garantire il superamento dello stato di bisogno nei limiti delle risorse disponibili in bilancio.
2. Sono previste le seguenti forme alternative di assistenza economica continuativa:
attribuzione di assegno mensile;
concessione di titoli di acquisto.
198
Attribuzione di assegno mensile: 3. L’attribuzione di assegno mensile, quale contributo economico, a favore di soggetti singoli o di famiglie è preordinato a soddisfare i bisogni primari. 4. L’assegno mensile può essere erogato per un periodo massimo di 12 mesi. 5. L’attribuzione di assegno mensile è prevista per persone o nuclei familiari coinvolti in processi di disgregazione, malattia o morte di un congiunto, disoccupazione e sottoccupazione
6. Tale assistenza è prevista per il tempo strettamente necessario per la riorganizzazione del nucleo familiare, per un importo mensile graduato preordinato a raggiungere la soglia del minimo vitale sino ad un importo massimo di €. 250,00.
7. L’entità del contributo è stabilita in base al punteggio complessivo conseguito in applicazione degli articoli precedenti come di seguito indicato.
PUNTEGGIO COMPLESSIVO IMPORTO SUSSIDIO
- da punti 120 a punti 125 € 100,00
- da punti 126 a punti 130 € 150,00
- da punti 131 a punti 135 € 200,00
- da punti 136 in poi € 250,00
Concessione di titoli di acquisto: 8. I titoli d’acquisto (buoni viveri, buono fitto, ecc.) vengono concessi, di preferenza, come alternativi alla prestazione monetaria quando i beneficiari non sono in grado di gestire correttamente le proprie risorse o si trovano in situazioni di precarietà sociale.
ART. 32 ASSISTENZA ECONOMICA STRAORDINARIA “ UNA TANTUM “
1. L’assistenza economica straordinaria “ una tantum” si realizza con un intervento di sostegno, avente natura economica e carattere eccezionale o straordinario, finalizzato a fronteggiare, in via temporanea e per circostanze di particolare emergenza, situazioni di accertato disagio economico e di bisogno, da parte del soggetto o del nucleo interessato, che non dispone al momento di adeguate risorse finanziarie. 2. Tale forma di intervento è finalizzata al soddisfacimento di bisogni primari di sostentamento della persona ivi compresi quelli relativi alla salute o per situazioni debitorie dovute a imprevisti o a spese eccezionali e appositamente documentate dalla famiglia. 3. Sono previsti pertanto contributi straordinari per:
o acquisto generi di prima necessità o tramite contributo economico ad personam o tramite la fornitura di ticket per l’acquisto di generi di prima necessità presso negozi convenzionati con l’Ente;
o acquisto di generi di prima necessità (alimentari e non) finalizzati al sostentamento di neonati e di bambini figli di ragazze madri o a carico di genitore vedovo o separato, che versino in condizioni di grave disagio familiare ed economico;
o acquisto di materiale didattico o di supporto, nonché di gioco per i minori con problemi di handicap e per i minori figli di genitori separati con gravi problematiche di emarginazione sociale. (tale sussidio deve necessariamente essere integrato con i fondi provenienti dalla Regione per il diritto allo studio); Per quanto attiene alle morosità di affitto, potrà essere disposto un contributo diretto al pagamento dei canoni pregressi solo ed esclusivamente se determinati da un accertato stato di disagio economico in nuclei che rientrano nei parametri del minimo vitale.
o rimborso spese per cura di malattie tumorali o croniche invalidanti (chemioterapia,
199
radioterapia, chirurgia) per minori o anziani con gravi problematiche di salute. Tale contributo è condizionato all’esibizione di scontrini di viaggio in pullman o in treno, attestazioni mediche, ecc.;
o per altre necessità straordinarie, da documentare con certificazioni, fatture, attestati e quant’altro sia idoneo.
4. Il contributo è commisurato al 70% della spesa documentata e che comunque non deve superare i 1.000,00 € e deve tenere conto delle condizioni economiche di tutti i familiari tenuti all’obbligo dell’assistenza, anche non conviventi.
5. L’assistenza economica straordinaria viene erogata una tantum per un massimo di due volte l’anno, fino ad un tetto massimo di € 2.000,00.annuo.
ART. 33 ASSISTENZA ECONOMICA INTEGRATIVA - AFFIDO
1. L’assistenza economica integrativa si realizza con un intervento avente natura economica e carattere integrativo del reddito di quelle persone e/o famiglie, non legate da un vincolo di parentela fino al 2° grado, che garantiscono l’accoglienza e la cura di persone in difficoltà o prive di assistenza, anche in condizioni di non autosufficienza.
2. Possono accedere anche i parenti e/o affini ove si trovino in condizioni di assistibilità, ai sensi del presente Regolamento.
3. Detto intervento è diretto, altresì, a facilitare l’assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti o a soggetti svantaggiati (disabili fisici, psichici e sensoriali, minori) mediante l’erogazione di un “Assegno di cura” per l’assistenza, da erogare a favore di soggetti e/o famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura nell’ambito domiciliare, assicurandone il mantenimento per un importo massimo di € 250,00.
ART. 34 ASSISTENZA ECONOMICA INDIRETTA O SOSTITUTIVA
1. L’assistenza economica indiretta si realizza con un intervento avente natura non economica ma a carattere indiretto. Rientrano in questa tipologia di assistenza gli esoneri. 2. Il Servizio Sociale può accordare, in via straordinaria e a seguito della valutazione dello stato di bisogno economico, anche temporaneo, della persona, un esonero totale o parziale dal pagamento delle spese dei servizi di: mensa, trasporti, servizi educativi o altri servizi comunali (attività sportive, culturali, estive, asili nido, etc.). 3. Sono soggetti beneficiari degli interventi i cittadini italiani e gli stranieri residenti nel territorio comunale, che versino in condizioni di disagio economico e sociale e che ne facciano richiesta.
ART. 35 ISTRUTTORIA
1. La domanda di accesso, redatta su apposito modello, viene presentata al Servizio di Segretariato Sociale istituito presso gli sportelli PUA e presso gli uffici dei servizi sociali di ciascun comune dell’ambito. 2. Il Servizio Sociale Professionale istruisce la domanda, anche tramite colloqui, visite domiciliari, controlli, contatti con altri operatori o servizi anche di altri Enti, redige un progetto di intervento tenuto conto delle risorse personali e familiari.
3. Per gli interventi ad integrazione socio-sanitaria il progetto di intervento deve essere valutato dall’U.V.M..
200
4. Tutti gli elementi necessari alla determinazione dello stato di bisogno, saranno autocertificati e dichiarati dal soggetto, fatta salva la facoltà degli uffici di chiedere la documentazione giustificativa ed integrativa. 5. La domanda deve essere corredata da dichiarazione sostitutiva concernente le informazioni necessarie per la determinazione della Situazione Economica del nucleo familiare. 6. La domanda può essere, altresì, integrata d’ufficio con:
acquisizione di visure presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari;
acquisizione di informazioni presso i Comandi di Polizia Municipale, gli Uffici Finanziari e Tributari;
consultazione di tutti gli atti pubblici che interessano le qualità dei soggetti interessati ( Sistema informativo del Ministero delle Finanze, Albi Professionali, Camera di Commercio, PRA, etc.);
quant’ altro ritenuto necessario ai fini della corretta istruttoria della pratica. 7. I contributi monetari possono essere riscossi anche da persone diverse dal titolare della provvidenza, su delega dell’interessato, su apposito stampato, con firma autenticata a norma del DPR n.445/2000.
TITOLO V Determinazione del costo dei servizi e delle strutture e compartecipazione degli utenti
ART. 36
DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE 1. Nel rispetto delle tariffe dei servizi e delle strutture determinati dalla Regione, il Coordinamento
Istituzionale, con apposito atto, definisce le tariffe effettivamente applicabili per i servizi e le
strutture per l’accesso agevolato agli stessi applicando per la valutazione della situazione economica
del richiedente l’indicatore della situazione economica equivalente (I.S.E.E.).
2. Ai fini della quantificazione del costo unitario dei servizi concorrono le voci relative al personale, alle strutture ed ai mezzi impiegati. Ai fini della determinazione del costo orario, il costo unitario dei servizi viene ripartito in base alle ore lavorate nell’anno.
ART. 37 PRINCIPI DI COMPARTECIPAZIONE
1. La compartecipazione da parte degli utenti al costo dei servizi e delle strutture deve essere determinata assumendo a riferimento i seguenti principi:
a. gradualità della contribuzione, secondo criteri di equità e solidarietà, in relazione alle condizioni economiche effettive;
b. adozione di metodologie di valutazione delle condizioni economiche imparziali e trasparenti;
c. definizione di procedure semplificate per la richiesta delle agevolazioni da parte dei cittadini che si avvalgono dell’autocertificazione e realizzazione di azioni di supporto e di informazione da parte del Segretariato Sociale.
ART. 38
CRITERI PER LA INDIVIDUAZIONE DEL NUCLEO FAMILIARE 1. La valutazione della situazione economica del richiedente è determinata con riferimento al nucleo familiare, quale risulta alla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva, combinando i redditi
201
ed i patrimoni di tutti i componenti calcolati nel rispetto della tabella 1 allegata al D.Lgsl. n. 109/98, così come modificata dal D. Lgs n. 130/2000. 2. Quando il richiedente sia in condizioni di disabilità di ordine sensoriale, fisica e psichica, accertata, ovvero sia persona ultrasessantacinquenne, parzialmente non autosufficiente, la situazione economica è riferita al solo soggetto destinatario della prestazione e tenuto alla partecipazione ai costi della prestazione, qualora più favorevole , cioè più elevata rispetto a quella del nucleo familiare. A tal fine si considerano quali redditi del destinatario della prestazione o dell’intervento i redditi ad ogni titolo percepito , ivi inclusi i redditi non fiscalmente rilevanti, quali l’indennità di accompagnamento dell’INPS, le pensioni di invalidità le rendite INAIL. 3. Ai fini del presente Regolamento il nucleo familiare è composto dal richiedente medesimo, dai componenti la famiglia anagrafica ai sensi dell’art. 4 del D. P.R. 223 del 30.5.1989 e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 242/01, e dai soggetti considerati a suo carico ai fini IRPEF, anche se non conviventi. 4. In ordine alle prestazioni sociali agevolate nell’ambito di percorsi assistenziali integrati di natura socio-sanitaria, l’Ambito potrà assumere diverse unità di riferimento della composizione del nucleo familiare, secondo i criteri dettati dal provvedimento applicativo emanato in forza del D.Lgsl. n. 130/2000. 5. Il richiedente la prestazione presenta un’unica dichiarazione sostitutiva di validità annuale. E’ lasciata allo stesso la facoltà di presentare, prima della scadenza, una nuova dichiarazione, qualora intenda far rilevare mutamenti delle condizioni familiari ed economiche ai fini del calcolo I.S.E.E.. 6. Il Servizio Sociale Professionale competente per territorio potrà, a sua volta, richiedere una nuova dichiarazione quando intervengono rilevanti variazioni delle condizioni familiari ed economiche ai fini del calcolo I.S.E.E..
ART. 39 DETERMINAZIONE DELLA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE
DEGLI UTENTI 1. Per la determinazione della compartecipazione degli utenti al costo dei servizi e delle strutture, il
Coordinamento Istituzionale procede - nel rispetto della soglia I.S.E.E. al di sotto della quale il soggetto richiedente la prestazione è esentato da ogni forma di compartecipazione al costo del servizio e della soglia I.S.E.E. al di sopra della quale il soggetto richiedente la prestazione è tenuto a corrispondere per intero il costo del servizio – a determinare le quote di compartecipazione in modo strettamente proporzionale alla situazione economica. 2. Il Coordinamento Istituzionale, ha facoltà di individuare sperimentalmente ulteriori criteri per le
singole tipologie di servizi nonché le modalità e le quote di compartecipazione da parte dei parenti
obbligati per legge.
TITOLO VI
Integrazione rette per inserimenti in strutture
ART. 40 INSERIMENTI IN STRUTTURE
1. L’Ambito attua interventi di ospitalità in strutture residenziali per finalità socio-assistenziali e socio-sanitarie, nei casi di impraticabilità degli altri interventi che tutelino il mantenimento del richiedente nel proprio ambiente familiare.
2. Le strutture di accoglienza residenziali per finalità assistenziali dovranno essere in possesso delle prescritte autorizzazioni. Si preferiranno strutture del posto o strutture che applicheranno rette più favorevoli a parità di servizi offerti.
202
3. L’assistenza mediante ricovero in apposite strutture protette quali R.S.S.A. o case protette, di norma riguarda i cittadini anziani non autosufficienti per i quali la prognosi medica escluda la regressione dalle condizioni parzialmente invalidanti, tali da non permettere il mantenimento nel proprio nucleo familiare.
4. L’assistenza mediante ricovero di cittadini disabili in strutture residenziali o semiresidenziali è garantita previa valutazione socio sanitaria da parte dell’U.V.M.
5. La necessità del ricovero nelle strutture protette quali R.S.S.A. o case protette e l’eventuale contributo, sarà subordinata ad una valutazione da parte dell’Ufficio del Servizo Sociale Professionale per l’accertamento dell’effettiva impossibilità di salvaguardare l’autosufficienza dell’anziano nel suo ambiente con strumenti offerti nell’ambito dei servizi sociali e ad una valutazione del caso da parte dell’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale ( U.V.M.) attraverso la scheda SVAMA.
6. L’inserimento in strutture semiresidenziali è disciplinato da apposito atto del Coordinamento Istituzionale.
ART. 41
COMPARTECIPAZIONE ED INTEGRAZIONE RETTE
1. L’integrazione della retta da parte dell’Ambito ha luogo solo nel caso in cui il richiedente l’inserimento o i soggetti obbligati non sia in grado di pagare interamente la retta per la permanenza nella struttura.
2. Coloro i quali usufruiscono delle strutture residenziali devono concorrere, ai sensi dell’art. 6 comma 4 del R.R. n. 4/2007 e dell’art. 37 del presente regolamento, al costo della retta di ricovero con l’intero ammontare dei propri redditi (anche i redditi esenti ai fini fiscali comprese le indennità di accompagnamento), fatta salva una franchigia per i bisogni personali di € 100,00.
3. Le persone tenute al mantenimento o alla corresponsione degli alimenti concorrono al costo della retta delle strutture residenziali e semiresidenziali in relazione alle proprie condizioni economiche. Sono esclusi dalla compartecipazione i familiari o i conviventi al momento del ricovero, il cui Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) è pari o inferiore ad una soglia determinata dal Coordinamento Istituzionale, al di sotto della quale non è ammissibile la richiesta di compartecipazione.
4. I soggetti obbligati, di cui al precedente comma, partecipano al costo della retta con quote - dal 10% al 30 % del proprio reddito I.S.E.E. - determinate dal Coordinamento Istituzionale e recepite dai Comuni dell’Ambito con delibera giuntale.
5. L’intervento, qualora la persona assistita abbia risorse economiche non immediatamente disponibili, quali redditi certi ma futuri o proprietà di beni immobili e terreni o redditi di altra natura, sarà condizionato alla concreta possibilità di recuperare quanto corrisposto. In tali casi l’ammissione alla struttura sarà condizionata alla sottoscrizione di un impegno a rimborsare all’Ambito gli oneri dallo stesso sostenuti per tutto il periodo antecedente l’effettiva riscossione degli emolumenti.
6. In caso di inottemperanza da parte dell’interessato o dei suoi eredi agli impegni assunti, l’Ambito attiverà per il recupero del credito mediante procedure coattive.
203
TITOLO VII Controlli e verifiche, Informazioni alla persona,
Disposizioni finali
ART. 42 CONTROLLI E VERIFICHE
1. Su ogni domanda presentata per ottenere le prestazioni disciplinate dal presente regolamento il Servizio Sociale Professionale si riserva di effettuare verifiche e controlli sulla veridicità di quanto dichiarato. 2. La non veridicità delle dichiarazioni rese e dei documenti presentati annulla la richiesta. 3. Nel caso in cui il richiedente abbia già usufruito delle prestazioni, oltre al recupero delle prestazioni eventualmente corrisposte, si espone alle sanzioni previste dall’art.496 del Codice Penale.
ART. 43 INFORMAZIONI ALLA PERSONA
1. Tutti gli utenti dei servizi socio-assistenziali devono essere informati sulla disponibilità delle prestazioni pubbliche e private esistenti, sui requisiti per l’accesso e sulle modalità di erogazione delle stesse. 2. Devono essere, inoltre, informati ai sensi del D.Lgs 196/2003 delle finalità e modalità del trattamento dei dati, della natura obbligatoria del loro conferimento, del fatto che il rifiuto di rispondere comporta l’impossibilità di ottenere il provvedimento richiesto. 3. Gli utenti devono essere, altresì, informati che, nell’ambito dei controlli da effettuare sulla veridicità delle dichiarazioni presentate per l’ottenimento dei benefici previsti, potranno essere richieste informazioni aggiuntive e documentazione di supporto.
ART. 44 DISPOSIZIONI FINALI
1. Le agevolazioni saranno concesse con determinazione del Responsabile del Settore cui è affidato il servizio. 2. I riferimenti ai parametri reddituali ISEE e alle franchigie contenuti nel presente regolamento potranno essere aggiornati dal Coordinamento Istituzionale. I Comuni dell’Ambito recepiscono con propria delibera giuntale.
3. Per quanto non esplicitamente disciplinato dal presente Regolamento si applicano le disposizioni contenute nelle normative, nazionali e regionali, in materia di sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali. 4. Il presente Regolamento entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla esecutività della deliberazione di approvazione. 5. Copia del presente regolamento, ai sensi della Legge n.241/90, sarà tenuta a disposizione del pubblico anche presso gli Uffici del Servizio Sociale perché ne possa prendere visione in qualsiasi momento.
204
Regolamento per la Gestione contabile
del Piano Sociale di Zona
AMBITO TERRITORIALE:
Mola di Bari – Noicàttaro - Rutigliano (Distretto sociosanitario n. 11 – A.U.S.L. BA)
Art. 1 - Oggetto del Regolamento
1. Oggetto del presente regolamento sono i rapporti finanziari e contabili derivanti dalla gestione
del Piano Sociale di Zona dei Comuni dell’Ambito Territoriale n.11. 2. I Comuni dell’Ambito hanno scelto quale forma di associazione intercomunale la Convenzione, la
quale prevede la gestione unitaria del sistema locale integrato di interventi e servizi attraverso la condivisione delle risorse economiche, professionali e strutturali nonché delle procedure di gestione amministrativa e contabile.
Art. 2 – Comune Capofila e Comuni associati
1. Il Comune di Mola di Bari è il Comune capofila dell’Ambito territoriale per la gestione unitaria del sistema locale dei servizi socio-assistenziali.
2. Al Comune capofila è riconosciuto il ruolo di coordinamento, di raccordo e di gestione diretta
dei servizi di ambito assegnati con gli atti di programmazione.
3. I servizi individuati nel Piano di Zona sono gestiti a livello sovra-comunale dall’Ente capofila per conto degli Enti associati.
Art. 3 - Fondo Unico d’Ambito
1. Il Fondo Unico d’Ambito costituisce l’insieme delle fonti di finanziamento previste dalla normativa
di settore per l’attuazione del Piano Sociale di Zona.
2. Il Fondo Unico d’Ambito è costituito dalle seguenti risorse finanziarie:
Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS);
Fondo Nazionale per la non Autosufficienza (FNA);
Fondo Globale Socio Assistenziale Regionale (FGSA);
Fondi propri dei Comuni per le politiche sociali (FC);
Fondi A.S.L. per l’integrazione socio-sanitaria (FASL);
Fondi della compartecipazione dell’ utenza ai costi dei servizi e degli interventi comuni;
Altre risorse (A), provenienti dai finanziamenti aggiuntivi, pubblici e privati.
205
Art. 4 – Finalità del Fondo
1. I fondi sono assegnati al Comune capofila, il quale effettua la relativa gestione per conto dei
Comuni dell’Ambito. 2. Le risorse di cui ai suddetti fondi, in base agli accordi sottoscritti per la gestione associata delle
funzioni socio-assistenziali, sono finalizzate agli interventi ed ai servizi previsti nel Piano di Zona.
Art. 5 – Fondi propri degli Enti Associati
1. I fondi propri dei Comuni Associati per la realizzazione dei servizi/interventi previsti dal Piano
Sociale di Zona, sono costituiti dalle risorse che gli stessi, secondo importi e misure concordati negli atti di programmazione, stanziano nei rispettivi bilanci annuali.
2. I Comuni devono destinare al Fondo Unico d’Ambito risorse proprie non inferiori a quelle
determinate nel Piano Sociale di Zona.
3. Ciascun Comune Associato al fine di finanziare la quota di competenza, prevede risorse finanziarie proprie in apposito capitolo di spesa del bilancio di previsione.
4. L’Ente Associato deve trasmettere all’Ente Capofila le risorse preordinate al finanziamento della
propria quota di compartecipazione, secondo i termini e le modalità di cui all’art.11. 5. Gli Enti Associati possono, in ogni caso, rimpinguare i FC durante l’esecuzione del Piano Sociale di
Zona, al fine di potenziare uno o più servizi/interventi previsti nello stesso.
Art. 6 – Risorse derivanti dalla partecipazione alla spesa degli utenti
1. Le entrate derivanti dalla partecipazione alla spesa degli utenti per i servizi/interventi comuni
contribuiscono alla formazione del Fondo Unico d’Ambito. 2. Dette entrate sono incassate dal Comune Capofila (Mola di Bari) sul c/c bancario intestato allo
stesso.
Art. 7 – Fondi A.U.S.L. 1. I fondi A.U.S.L. sono costituiti dalle risorse umane, strumentali e finanziarie della competente
A.U.S.L. finalizzate a realizzare l’integrazione socio-sanitaria.
2. L’utilizzo delle risorse A.U.S.L. è regolato da specifici povvedimenti concordati in sede di Coordinamento Istituzionale, nonché dalle indicazioni e prescrizioni impartite dalla Regione.
Art. 8 - Beni strumentali
1. I beni strumentali ad uso del Piano Sociale di Zona, già di proprietà degli Enti Associati, restano di
proprietà degli stessi.
206
2. I contratti relativi a canoni ed utenze ad uso dell’Ufficio di Piano mantengono la titolarità in capo all’Ente presso cui il medesimo Ufficio è ubicato.
3. I beni strumentali acquistati con risorse del Fondo d’Ambito in caso di risoluzione della gestione
associata del Piano Sociale di Zona vengono ripartiti tra gli Enti Associati, con criterio proporzionale rispetto alla quota di partecipazione.
4. Gli oneri relativi all’uso, alla manutenzione e all’ammortamento di tali beni sono a carico del Fondo d’Ambito.
Art. 9 – Risorse o fondi non programmati dal Piano Sociale di Zona
1. Nel caso di risorse o fondi attribuiti all’Ambito, per servizi e interventi in favore dei singoli Comuni
associati, non rientranti nel Piano Sociale di Zona, il Coordinamento Istituzionale decide i criteri di riparto tra gli associati.
Art. 10 - Risorse Ufficio di Piano
1. Per il funzionamento dell’Ufficio di Piano sono destinate risorse per un importo no superiore al
5% del Fondo Unico d’Ambito.
Art. 11 – Servizio di Tesoreria
1. Le risorse costituenti il Fondo d’Ambito sono trasferite alla Tesoreria del Comune Capofila e
devono intendersi quali fondi vincolati alle attività del Piano Sociale di Zona da iscriversi nel bilancio.
2. Il Comune Capofila deve provvedere alle operazioni di entrata e di spesa, connesse alla gestione del Piano Sociale di Zona, rendicontandole al termine di ciascuna annualità.
3. I fondi propri dei Comuni per le politiche sociali (FC) devono essere trasferiti all’Ente Capofila
mediante accredito presso la Tesoreria con modalità concordate all’interno del Coordinamento Istituzionale.
Art. 12 – Rendicontazione
1. Al termine di ciascuna annualità del Piano Sociale di Zona, l’Ente Capofila deve provvedere alle
operazioni di rendicontazione relative alla gestione del Fondo d’Ambito.
2. Il rendiconto finanziario, unitamente alla relazione sulla gestione a cura del Responsabile dell’Ufficio di Piano, è predisposto dal Comune capofila, approvato dal Coordinamento Istituzionale e trasmesso alla Regione, entro il termine del 30 giugno dell’anno successivo.
Art. 13 – Responsabile contabile dell’Ambito
1. Il Responsabile contabile dell’Ambito Territoriale:
207
cura i rapporti con i Responsabili del Settore Finanziario degli Enti Associati, nonché con i referenti degli Enti sovraordinati all’Ambito Territoriale, anche predisponendo, in accordo con le parti, strumenti operativi per la registrazione e la comunicazione delle informazioni;
predispone tutti gli atti finanziari per la gestione e per la rendicontazione delle risorse del Piano Sociale di Zona, limitatamente alle competenze sovracomunali.
Art. 14 – Disposizioni finali
1. Per quanto non espressamente previsto dal presente regolamento, trovano applicazione le
disposizioni contenute negli atti di programmazione concordati ed approvati dal Coordinamento Istituzionale.
208
CAPITOLO V
LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI PIANO
5.1 Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio
Di seguito si riportano le n 42 schede di dettaglio degli interventi così riassunti rispondenti agli obiettivi di servizio stabiliti dal Piano Regionale: Servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi Scheda 1: Asili Nido e altri servizi socio – educativi per la prima infanzia (Piano di Azione e
Coesione – PAC Infanzia) Scheda 2: Servizi per la Conciliazione vita – lavoro (Piano di Azione e Coesione – PAC Infanzia) Servizi per contrastare la povertà con percorsi di inclusione attiva Scheda 3: Rete di Pronto Intervento – PIS Scheda 4: Rete di Pronto Intervento – Emergenza abitativa Scheda 5: Percorsi di inclusione socio – lavorativa (Interventi e servizi di contrasto alla povertà e di
inclusione sociale a sostegno dell’integrazione lavorativa di adulti in difficoltà) Servizi per promuovere la cultura dell’accoglienza Scheda 6: Servizio Sociale Professionale Scheda 7: Rete di accesso – Segretariato sociale Scheda 8: Rete di accesso – Sportello per integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati Scheda 9: Rete di accesso – PUA Servizi per sostenere la genitorialità Scheda 10: Centro di ascolto per le famiglie Scheda 11: Servizio di educativa domiciliare – ADE Scheda 12: Buoni Servizio di Conciliazione – Infanzie e Adolescenza Scheda 13: Affidamento familiare – Equipe d’Ambito Scheda 14: Affido familiare Scheda 15: Adozione nazionale ed internazionale – Equipe d’Ambito Scheda 16: Centri diurni minori/Centri Aperti Polivalenti per minori Servizi per l’integrazione socio-sanitaria e la presa in carico integrata delle non autosufficienze Scheda 17: Unità di Valutazione Multimediale (UVM) Scheda 18: Assistenza domiciliare non autosufficienze - ADI Scheda 19: Assistenza domiciliare non autosufficienze – SAD Scheda 20: Assistenza domiciliare per persone con disagio psichico Scheda 21: Abbattimento Barriere Architettoniche Scheda 22: Buoni Servizio di Conciliazione – Anziani e Disabili Scheda 23: Progetti di vita indipendente – PRO.V.I. Scheda 24: Centro Sociale Polivalente Anziani/Centri Aggregazione Anziani Scheda 25: Centro diurno disabili Scheda 26: Centro diurno socio-educativo e riabilitativo per disabili minori adulti e pazienti
psichiatrici stabilizzati Scheda 27: Dopo di noi Scheda 28: Centri diurno Alzheimer Scheda 29: Integrazione alunni con disabilità - Equipe d’Ambito Scheda 30: Integrazione alunni con disabilità – Assistenza specialistica scolastica ed
extrascolastica e sperimentazione alunni BES Scheda 31: Trasporto sociale per persone con disabilità Scheda 32: Inserimenti in strutture a ciclo diurno per persone con disagio psichico
209
Scheda 33: Residenze per persone con disagio psichico – Casa per la vita e Comunità socio riabilitativa
Scheda 34: Interventi per persone con dipendenze patologiche Servizi per prevenire e contrastare la violenza su donne e minori Scheda 35: Maltrattamento e violenza – CAV Scheda 36: Maltrattamento e violenza – Casa rifugio per donne vittime di violenza e di tratta Scheda 37: Maltrattamento e violenza – Equipe d’Ambito Scheda 38: Interventi di prevenzione in materia di dipendenze patologiche – percorsi di inclusione
socio – lavorativa Scheda 39: Interventi indifferibili Scheda 40: Ufficio di piano Scheda 41: Servizi educativi per il tempo libero – Spazio adolescenti e preadolescenti Scheda 42: Forme di sostegno economico alla genitorialità e tutela dei minori (Contributo genitori separati)
210
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi8 TITOLO:
Asili Nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia (Piano di Azione e Coesione – PAC Infanzia)
Annualità9: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x Ambito Comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 1 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Asili Nido e altri servizi socio-educativi per la prima
infanzia (Piano di Azione e Coesione – PAC Infanzia) Riferimento normativo: Programma Per I Servizi Di Cura (PAC cura) del Piano di Azione e Coesione 2013-2015. Artt. 53-90-101 del Reg. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 484.323,00 – Fondi PAC Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: minori 0-36 N medio anno previsto di utenti: 100
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni
Obiettivi:
8 Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona.
9 Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
211
Il Piano di Azione e Coesione Infanzia I stralcio prevede la ristrutturazione, l’arredo e la gestione di n.2 Nidi pubblici a Mola di Bari e Noicattaro. Inoltre comprende l’erogazione di Buoni di Conciliazione in favore di circa 40 minori residenti nei Comuni dell’Ambito per la frequenza di Sezioni Primavera e Nido privati iscritti al Catalogo regionale Gli obiettivi nello specifico sono:
- Ampliamento di posti Nido a titolarità pubblica - Incremento del numero di utenti presi in carico - Riduzione delle liste d’attesa - Ristrutturazione/adeguamento di strutture esistenti per Servizi Nido
Tipologia di prestazioni/attività
- ristrutturazione e arredo (n. 2 Servizi Nido pubblici) - gestione tramite affidamento a terzi n. 2 Servizi Nido pubblici - erogazione Buoni di Servizio a sostegno delle famiglie presso “Sezioni primavera” e Nido
autorizzati al funzionamento e iscritti al Catalogo dell’Offerta Risultati attesi Sostenere ed ampliare la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Per ogni tipologia di prestazioni/attività sono previsti profili professionali adeguati indicati dal R.Reg. 4/2007
212
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO:
Servizi di Conciliazione vita-lavoro
Annualità10: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x Ambito Comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 2 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Servizi di Conciliazione vita-lavoro
(consolidamento/ampliamento della rete dei servizi socio-educativi per l’infanzia al fine di facilitare la conciliazione dei tempi vita lavoro)
“Piano di Azione e Coesione anziani - infanzia” - “Buoni di conciliazione Anziani e disabili” - “Buoni di conciliazione Infanzia”- “Rette centri diurni Alzheilmer”
Riferimento normativo:
- Programma Per I Servizi Di Cura (PAC cura) del Piano di Azione e Coesione 2013-2015 anziani disabili;
- RR 4/2007 ART 60 ter; - P.O. FESR 2007/2013 Asse III Linea 3.3 Azione 3.3.1 – Piano straordinario per il lavoro – Avviso
pubblico Regione Puglia del 14.03.2013; - P.O. FESR 2007/2013 Asse III Linea 3.3 Azione 3.3.1 – Piano straordinario per il lavoro – Avviso
pubblico Regione Puglia n. 327 del 15.04.2014 Importo totale programmato: € 0,00 (le schede n. 1, n. 2 ,n. 12, n. 22 e n. 28 si integrano). le
risorse utilizzate sono Fondi PAC infanzia + Buoni di Conciliazione Anziani- Disabili e Minori + risorse di Ambito per pagamento Rette Centri Diurni Alzheilmer
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) 10
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
213
X gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
X altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: utenti vari ( minori, disabili, anziani) N medio anno previsto di utenti: 183
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni
Obiettivi: Il Piano di Azione e Coesione Infanzia e Anziani I stralcio, i Buoni di Conciliazione Infanzia e Anziani, ed il pagamento delle rette dei Centri diurni Alzheilmer sono da considerarsi servizi di conciliazione vita-lavoro. Gli obiettivi nello specifico sono:
- conciliazione dei tempi; - aumento dei servizi di cura alla persona; - alleggerire i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Tipologia di prestazioni/attività I Servizi di conciliazione vita-lavoro rientrano nelle azioni del Piano di Azione e Coesione Infanzia con la finalità di sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e per gli anziani nonché la conciliazione dei tempi. I buoni di conciliazione promuovono , attraverso una minima compartecipazione della famiglia, l’inserimento dei minori e degli anziani in centri diurni. La scheda n. 1 , n. 2, 12, 28 . Risultati attesi Sostenere e ampliare la rete dei servizi per la prima infanzia e per gli anziani nonchè la conciliazione dei tempi.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Per ogni tipologia di prestazioni/attività sono previsti profili professionali adeguati indicati dal R.Reg. 4/2007
214
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi11
TITOLO: Rete di Pronto intervento sociale -PIS
Annualità12: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 3 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: PIS- pronto intervento sociale (immediato e diretto sostegno ai soggetti che versano in condizioni di vulnerabilità attraverso servizi di pronto intervento sociale in rete con servizi di prossimità). Riferimento normativo: art. 85 R. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 20.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: È rivolto alle persone in condizioni d’improvvisa ed imprevista necessità assistenziale (minori in stato di abbandono, minori stranieri non accompagnati, disabili, adulti in difficoltà psico-sociale o senza fissa dimora, anziani con limitata autonomia,ecc.) Sono esclusi i soggetti che mettono in atto comportamenti pericolosi o che risultano in evidente stato di bisogno di cure ed assistenza sanitarie, per i quali sono previsti altri canali di intervento come il trattamento sanitario obbligatorio o il Soccorso 118.
N medio anno previsto di utenti: 25
11
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 12
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
215
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
- fornire risposte immediate a persone che vivono situazioni di emergenza sociale,facendo intervenire contestualmente gli operatori dei Servizi Sociali e Sanitari territorialmente competenti per la presa in carico del caso;
- garantire la reperibilità telefonica e un tempestivo intervento di n.1 Assistente sociale dell’Ambito negli orari di chiusura degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni .
Tipologia di prestazioni/attività - trattamento delle emergenze/urgenze sociali, che richiedono interventi, decisioni, soluzioni immediate e
improcrastinabili. Il pronto Intervento Sociale opera in stretto contatto con il Comando dei Carabinieri e della Polizia Municipale ed affronta l’emergenza sociale in tempi rapidi e in maniera flessibile mediante i seguenti interventi:
ricezione chiamata; decodifica e valutazione bisogno espresso; pianificazione intervento: telefonico o intervento in loco; predisposizione di un intervento a favore dell'utente; valutazione del contesto familiare e sociale nel quale è inserito l'utente al fine di attivare le eventuali
risorse formali (istituzioni, servizi territoriali, ecc.) ed informali (parentale, amicale, privata) disponibili; mediazione tra l'utente e la rete formale / informale di sostegno dello stesso; raccordo tra le risorse territoriali, sia pubbliche che private, volte alla programmazione di un
intervento integrato;
trasmissione al Servizio territoriale competente di una relazione completa sul caso, utili ad una concreta presa in carico del caso.
Risultati attesi Garantire risposte immediate alle emergenze sociali.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il servizio di Pronto Intervento Sociale (PIS ) sarà svolto mediante la turnazione degli Assistenti Sociali in servizio nei Comuni dell’Ambito che garantiranno la copertura della fascia oraria oltre il normale orario di lavoro. L’Ambito disciplinerà il servizio con un apposito Regolamento.
216
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi13 TITOLO:
Rete di Pronto intervento sociale – Emergenza abitativa
Annualità14: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 4 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Pronto intervento sociale – Emergenza abitativa (immediato e diretto sostegno ai soggetti che versano in condizioni di vulnerabilità attraverso forme di assistenza primaria urgenti). Riferimento normativo: artt. 77-81ter R. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 8.494,25 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
È rivolto ai nuclei familiari in condizione di emergenza abitativa improvvisa, residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale n. 11 che si trovano contemporaneamente nelle seguenti tre condizioni: 1. hanno perso l’alloggio o si trovano nell’imminenza di perdere l’alloggio a seguito di
provvedimento di sfratto esecutivo od ordinanza di sgombero per tutela della salute pubblica o grave pericolo di incolumità personale oppure si trovano in condizioni di grave disagio sociale.
2. posseggono i requisiti per l’assegnazione di un alloggio IACP indicati nella L.R. 54/84 e s.m.e i. 3. non riescono a reperire, con proprie risorse economiche, un alloggio sul mercato privato né
altra sistemazione provvisoria. 13
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 14
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
217
Per nuclei familiari, si intendendo quelli costituiti dai coniugi e dai figli legittimi, naturali, riconosciuti, adottivi e affiliati. Fanno parte del nucleo familiare anche il convivente, gli ascendenti, i discendenti, i collaterali fino al terzo grado e gli affini di secondo grado, purché conviventi e anagraficamente inseriti nel medesimo stato di famiglia. Per “nucleo familiare” si intende anche il nucleo composto da una sola persona.
N medio anno previsto di utenti: 10
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
- fornire risposte immediate a persone che vivono situazioni di emergenza abitativa e che si trovano in uno stadio di povertà acuta, attivando forme di sostegno economico diretto ed immediato nell’ambito del Welfare dell’Emergenza,
- presa in carico e/o definizione di un piano individualizzato di azione da parte della rete dei servizi e delle strutture presenti sul territorio.
Tipologia di prestazioni/attività
- Contributi Economici a carico del Fondo d’ambito “ Emergenza abitativa” (contributo economico mensile max € 300,00 a seconda dell’ISEE):
a) per nuclei alla ricerca di un nuovo alloggio Potrà essere concessa la corresponsione di un contributo mensile della durata massima di tre mesi nell’arco dell’anno per il pagamento di importi a titolo di pagamento canone di locazione o contributo una tantum per deposito cauzionale .
b) per la permanenza nell’alloggio Nel caso di eventuale morosità potrà inoltre essere concessa la corresponsione di un contributo per la copertura totale o parziale della morosità. La durata massimo del contributo è di tre mesi . Risultati attesi Consolidamento di forme di sostegno per nuclei familiari in situazione di acuta povertà finalizzate a favorire l’abitare autonomo.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il servizio di Emergenza Abitativa sarà svolto dal servizio Sociale professionale in servizio nei Comuni dell’Ambito; servizio articolato territorialmente in maniera da garantire la massima fruibilità da parte di tutti i cittadini.
218
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi15 TITOLO:
Percorsi di inclusione socio-lavorativa (Interventi e servizi di contrasto alla povertà e di inclusione sociale a sostegno
dell’integrazione lavorativa di adulti in difficoltà)
Annualità16: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 5 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Interventi e servizi di contrasto alla povertà e di inclusione
sociale, a sostegno dell’integrazione lavorativa di adulti in difficoltà
Riferimento normativo: 102 del Reg. Reg. n. 4/2007
Importo totale programmato: € 282.129,28 di cui € 187.562,28 residui precedente PdZ + € 94.567 risorse nuovo PdZ); risorse ASL € 5.647,20 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione ( Convenzione)
Tipologia di utenti: : cittadini pazienti psichiatrici e disabili psichici segnalati dal CSM, ex detenuti, soggetti svantaggiati compresi gli ex tossicodipendenti N medio anno previsto di utenti: 30
15
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 16
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
219
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Il presente intervento prevede progetti in favore di diverse tipologie di utenza : pazienti psichiatrici, ex detenuti, soggetti svantaggiati.
L’intervento in favore di pazienti psichiatrici prevede la continuazione del progetto Bio-orto già sperimentato nel precedente e avrà i seguenti obiettivi : - Favorire l’inclusione sociale e lavorativa di cittadini pazienti psichiatrici e disabili psichici; - Favorire la permanenza del paziente psichiatrico nel proprio ambiente di vita; - Prevenire l’emarginazione, l’isolamento e l’istituzionalizzazione della persona; - Garantire adeguate forme di socializzazione; - Sostenere e supportare le famiglie nella relazione con il paziente; - Stimolare il paziente ad esprimere potenzialità residue; - Garantire una borsa lavoro mensile per ogni utente. Il Progetto è in continuità con l’attività già svolta nel primo Piano di Zona con il progetto BIO-ORTO che è stata ritenuta una buona pratica. Infatti alcuni pazienti-operatori, dopo circa 18 mesi di attività nel progetto, sono oggi in grado di passare ad un lavoro autonomo nel settore dell’orticultura. L’intervento in favore dei soggetti ex detenuti e svantaggiati prevede l’affidamento del Servizio di piccola manutenzione di strade,verde e di contenitori pubblici a Cooperative Sociali di tipo B. Inoltre, per la prima volta, si sperimenteranno convenzioni con botteghe artigianali e associazioni al fine di garantire la formazione e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, garantendo:
a) di utilizzare capacità produttive che, ancorché parziali se rapportate al lavoro di soggetti privi di handicap, andrebbero totalmente inutilizzate;
b) di realizzare una dimensione di autonomia economica, autorealizzazione e valorizzazione delle proprie capacità favorendo lo sviluppo e l’affermazione della dignità sociale della persona;
c) di prevenire, limitandole, situazioni di abbandono, depressione, devianza, dispersione, disagio.
Inoltre, questo progetto intende abbattere il tasso di povertà attraverso: una presa in carico della persona e del nucleo familiare in situazione di povertà attivando in
rete tutti i servizi, non solo per rispondere ai bisogni sociali e sanitari ma soprattutto quelli relativi al processo di integrazione lavorativa dei soggetti svantaggiati;
il monitoraggio costante dei livelli di attuazione degli interventi di base per le persone a rischio di esclusione;
l'attuazione di momenti di incontro e confronto con tutti gli altri attori coinvolti sul territorio per verificare i risultati conseguiti;
il diffondere la cultura della inclusione attiva dei soggetti svantaggiati attraverso la realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo con il necessario supporto della rete comunale dei S.S.;
220
Tipologia di prestazioni/attività Le principali attività previste con il Progetto Bio-Orto sono: - favorire lo sviluppo di competenze nel settore dell’orticoltura biologica; - avviare la coltivazione di una serra orticola; - promuovere attività educative indirizzate all’autonomia; - favorire attività di formazione, animazione e socializzazione. L’attività prevista con il Progetto in favore degli ex detenuti e soggetti svantaggiati , è un servizio che, in una logica di lavoro di rete e di potenziamento dei servizi esistenti (sistema dell’istruzione e della formazione, servizi socio-assistenziali), interviene in maniera specifica per: aiutare il soggetto svantaggiato ad assumere un nuovo stile di vita, a riappropriarsi di
competenze ed abilità normali, a riacquistare visibilità e dignità nella società civile e attivare un processo di autostima e fiducia in se stessi;
reinserire socialmente quei soggetti che hanno terminato, o stanno terminando, un percorso
di riabilitazione, dotati di potenzialità e risorse che favoriscono l’ingresso nel mondo del lavoro.
Tutto ciò attraverso l’avviamento al lavoro. Il progetto si realizzerà presso i Comuni dell’Ambito. Gli inserimenti lavorativi presso Botteghe artigianali, avverranno previo avviso pubblico, offrendo incentivi per favorire la formazione e l’assunzione dei soggetti svantaggiati o presso Cooperative sociali mediante affidamento di appositi servizi (cura del verde, della piccola manutenzione, ecc) Risultati attesi Garantire il reinserimento socio lavorativo di almeno 30 utenti
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il Servizio “Percorsi integrati d’inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico” prevede la presenza di un servizio di tutoraggio i cui oneri saranno sostenuti dalla ASL. Con i fondi del Piano Sociale di Zona saranno invece garantiti gli importi relativi alle borse lavoro in favore di n. 10 utenti portatori di disagio psichico. Relativamente al progetto in favore degli ex detenuti e svantaggiati il personale sarà quello delle cooperative sociale e delle botteghe aderenti all’iniziativa
221
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi1
TITOLO: Servizio Sociale Professionale
Annualità: 2013 2014 x 2015 2016
AMBITO DI Mola Di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: ambito x comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociale 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 6 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Servizio Sociale Professionale Riferimento normativo: Art. 86del R.R. 4/2007 Importo totale programmato: Risorse di Bilancio Comunale Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (Convenzione) Tipologia di utenti: popolazione residente N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Il Servizio Sociale Professionale articolato nei tre Comuni dell’Ambito secondo gli standard regionale, è un servizio aperto ai bisogni di tutta la comunità finalizzato ad assicurare prestazioni necessarie a prevenire, ridurre e/o rimuovere situazioni problematiche o di bisogno sociale dei cittadini con particolare attenzione verso i soggetti più deboli ed emarginati con interventi di prevenzione del disagio potenziamento ed attivazione delle risorse individuali, familiari e comunitarie, di valorizzazione dell’individuo. Tipologia di prestazioni/attività:
222
Sono prestazione del Servizio Sociale Professionale: lettura e decodificazione della domanda sociale; presa in carico della persona della famiglia o del gruppo sociale; predisposizione di progetti personalizzai; attivazione e integrazione dei servizi e delle risorse in rete; accompagnamento e aiuto nel processo di promozione ed emancipazione. Il Servizio Sociale Professionale è un servizio trasversale ai vari servizi specialisti e svolge un ruolo specifico nei processi di pianificazione e coordinamento della rete dei Servizi Sociali e socio-sanitari. Assume un ruolo di intervento professionale di livello essenziale per osservare e gestire i fenomeni sociali, erogare prestazioni di informazione, consulenza e aiuto professionale. Risultati attesi: Garantire risposte professionali adeguate.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il Servizio Sociale Professionale è garantito da n. 10 Assistenti Sociali assunti a tempo pieno e indeterminato presso i tre Comuni dell’Ambito. 1Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del
servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.
223
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi17 TITOLO:
Rete di accesso
Servizio di segretariato
Annualità18: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 7 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Servizio di segretariato – Sportello Sociale Riferimento normativo: Art. 83del r.r. 4/2007 Importo totale programmato: € 60.000,00 (risorse nuovo PdZ) + risorse residue precedente PdZ Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
x altra modalità di gestione (Convenzione con l’ASP per il Segretariato sociale
(Convenzione con i CAF per il Servizio di Sportello Sociale
già avviata con fondi del precedente Piano di zona)
Tipologia di utenti: tutta la popolazione residente, famiglie, anziani, disabili, minori, anche stranieri non accompagnati ; altre istituzioni pubbliche N° medio annuo previsto di utenti: circa 25.000 accessi
17
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 18
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
224
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
Favorire la corretta informazione sulla gamma dei diritti, delle prestazioni e delle modalità di accesso al sistema locale dei servizi sociali e al sistema dei servizi sociosanitari che possono risultare utili per affrontare le esigenze personali e familiari nelle diverse fasi della vita;
accoglienza, accompagnamento,ascolto e orientamento alla cittadinanza
Il servizio di sportello di segretariato sociale sarà svolto dai CAF convenzionati con l’Ambito
Tipologia di prestazioni/attività: Sportello unico per l’accesso ai servizi socio-assistenziali e sociosanitari o sportello di cittadinanza
anche in collaborazione con i CAF presenti sul territorio
Attività d’informazione, di accoglienza, di accompagnamento, di ascolto e di orientamento sui diritti di cittadinanza;
Collegamento con la PUA;
Smistamento al Servizio Sociale Professionale o ad altri servizi specializzati di chi necessita di interventi mirati per la presa in carico.
Le prestazioni svolte dallo sportello sociale solo di informazione e cura di pratiche inerenti i Bandi pubblicati dall’ambito
Risultati attesi:
Fornire notizie e informazioni adeguate e professionali sui Servizi Sociali e Sociosanitari presenti nell’Ambito Territoriale e nel distretto sociosanitario.
Promuovere l’uguaglianza sostanziale, consentendo l’accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali anche alle famiglie più fragili e meno informate, spesso scoraggiate nella ricerca di aiuto da barriere informative, culturali, organizzative o burocratiche.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
n. 3 Assistenti Sociali part-time iscritte all’Albo Professionale degli Assistenti Sociali ( n. 1 in ogni Comune dell’Ambito) Lo sportello sociale è garantito dal CAF convenzionati con l’ambito presenti su tutto il territorio dei tre comuni.
225
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi19 TITOLO:
Rete di accesso Sportello per integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati
Annualità20: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 8 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Sportello per integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati Riferimento normativo: Art. 108 del Reg. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 8.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
X altra modalità di gestione (Convenzione con l’ASP)
Tipologia di utenti: persone straniere immigrate N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
19
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 20
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
226
favorire l’integrazione degli immigrati
diffondere la cultura dell’accoglienza e della solidarietà
Tipologia di prestazioni/attività:
- Primo ascolto e rilevazione delle richieste specifiche degli utenti per decodifica del bisogno; - Supporto ai Servizi Sociali nella costruzione e nella gestione dei progetti personalizzati di
Intervento in favore degli immigrati e relativi nuclei familiari;, - Creazione banca dati degli immigrati residenti sul territorio e rilevazione bisogni sommersi;
- Orientamento e accompagnamento di cittadini stranieri immigrati e loro nuclei nell’accesso alla rete dei Servizi e delle Istituzioni sia pubbliche che private presenti sul territorio:
- - Informazione all’utenza sulla normativa in materia di immigrazione
- - Supporto all’utenza nel rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno
- - Supporto all’utenza nella richiesta di ricongiungimento con i familiari
- -.Supporto all’utenza nella domanda di cittadinanza italiana
- -.Supporto all’utenza nella compilazione di modulistica varia (gestione utenze, moduli scolastici, autocertificazioni ecc.)
- - Mediazione linguistica e culturale per gli immigrati - - Redazione di curriculum vitae ed orientamento al mondo del lavoro. - - Informazione all’utenza sui corsi di italiano
- - Orientamento all’utenza per l’accesso alla casa
- - Orientamento scolastico e supporto all’utenza nell'iscrizione scolastica
Risultati attesi:
- Garantire il supporto necessario all’utenza ed ai servizi sociali comunali per l’integrazione sociale, lavorativa ed abitativa e per l’orientamento degli immigrati alla rete dei servizi;
- Creazione di una Banca Dati mediante la rilevazione dei bisogni di tutti gli immigrati presenti sul territorio dell’Ambito.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
n. 1 mediatore linguistico e culturale in possesso di specifica preparazione con contratto part time
227
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi21 TITOLO:
Rete di accesso PUA
Annualità22: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 9 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: PUA (Porta Unica d’Accesso) Riferimento normativo: Art. 3del Reg. Reg, 4/2007 Importo totale programmato: € 30.000(personale dell’Ambito)+ € 30.000(Fondi PAC) + € 37.176,00 (Fondo ASL per il personale in organico) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
X altra modalità di gestione (Convenzione con l’ASP)
Tipologia di utenti: popolazione residente
N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
21
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 22
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
228
- creazione di un sistema di accoglienza della domanda in grado di fornire al cittadino l'intera gamma di opportunità offerte dal sistema dei servizi sociali e sanitari. - garantire risposte appropriate e unitarie ai bisogni espressi, in un’ottica di efficienza e di efficacia da parte del sistema sanitario e socio-assistenziale - la Porta Unica di Accesso opera per l’accesso ai servizi socio-sanitari. in presenza di bisogni complessi da parte del cittadino per soddisfare i quali è necessario attivare l’intervento integrato dei servizi sociali e dei servizi sanitari. Tanto nel rispetto del principio della unitarietà della persona e del suo bisogno;
Tipologia di prestazioni/attività:
informazione, accompagnamento ed orientamento della domanda;
raccolta dei dati e della documentazione necessaria all’istruttoria della domanda di accesso alla rete dei servizi socio-sanitari;
attivazione degli altri referenti territoriali competenti della rete formale dell'utente per il completamento della richiesta e per l’individuazione della modalità di presa in carico;
monitoraggio costante delle risorse disponibili.
operare come servizio di Ambito del segretariato sociale dei comuni, nonché come punto di accesso ai servizi sanitari, fornendo informazioni ed orientamento ai cittadini sui diritti e sulle opportunità offerte dal sistema integrato dei servizi sociali e sanitari presenti sul territorio.
Stilare un protocollo operativo unico approvato dall’Ambito Territoriale e dalla ASL. Risultati attesi:
garantire n.1 PUA per Ambito. Con i fondi PAC (€ 30.000,00) si provvederà alla informatizzazione del servizio ed a implementare il servizio di teleassistenza e telesoccorso per n.30 anziani dell’Ambito
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Per la PUA il personale è quello sia dell’Ambito che del Distretto. L’Ambito garantirà il personale amministrativo e n. 3 Assistenti sociali del segretariato sociale che si raccorderanno con la PUA per n. 5 ore /settimanali. L’ASL garantirà n. 1 assistente sanitaria (30 h/sett.), n. 1 pedagogista (15 h/sett.), n. 1 assistente sociale (5 h/sett.), personale in organico della ASL
229
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi23 TITOLO:
Centro di ascolto per le famiglie
Annualità24: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) consolidamento e potenziamento del servizio Numero progressivo: 10 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Centro di Ascolto per le famiglie Riferimento normativo: Art. 93 del Reg. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 182.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
X altra modalità di gestione (Convenzione con l’ASP)
Tipologia di utenti: genitori, coppie, minori, adolescenti, donne. N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
23
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 24
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
230
Il Centro di Ascolto per Famiglie svolgerà diverse azioni nell’AREA FAMIGLIA, AREA AFFIDO, AREA CONTRASTO ALLA VIOLENZA, attraverso una equipe stabile presente in ogni Comune. Obiettivi AREA FAMIGLIA:
- Sostenere la genitorialità in una logica di rete e di potenziamento dei servizi esistenti ( in collaborazione con il sistema dell’istruzione e della formazione, i servizi sanitari, i servizi socio-assistenziali) offrendo alla coppia gli strumenti utili a svolgere con sicurezza ed autorevolezza il proprio ruolo genitoriale favorendo la crescita armonica dei figli, nonchè la permanenza nell’ambiente di vita del minore
- prevenire forme di disagio e devianza minorile - promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, il nucleo familiare e ogni
singolo componente nella fase del ciclo vita, facilitando la formazione di un’identità genitoriale, favorendo la capacità dei genitori di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente circostante; stimolando la capacità di organizzazione, valorizzando la famiglia in modo da restituirle autonomia, indipendenza e responsabilità, nonché l’elaborazione e la conduzione di propri progetti di vita in sintonia con il proprio ruolo genitoriale.
- favorire una serena crescita psico-fisica dei minori garantendo una buona qualità di vita socio affettiva in ambito familiare sociale e scolastico
- -
Obiettivi AREA AFFIDO: - Azioni di sensibilizzazione per favorire la crescita del minore in un contesto familiare idoneo; - ridurre le istituzionalizzazioni; - garantire la soddisfazione nel minore dei bisogni primari di accudimento, educazione ed istruzione; - prevenire il disagio minorile;
Obiettivi AREA CONTRASTO ALLA VIOLENZA: - Individuare,in collaborazione con gli “osservatori privilegiati” (insegnanti, medici, ecc) forme di abuso
a carico di donne e minori; - Prevenire forme di abusi e maltrattamenti di ogni genere; - Promuovere una cultura della non violenza nella comunità di riferimento.
Tipologia di prestazioni/attività: AREA FAMIGLIA
Prestazioni di sostegno alla famiglia e alla genitorialità;
Percorsi d’orientamento e d’informazione per genitori con figli minori mediante l’attivazione di gruppi di Auto Mutuo Aiuto e corsi di comunicazione efficace.
Supporto socio-psico-pedagogiche a genitori,coppie, minori e adolescenti volte a modulare eventuali conflitti che possono sorgere in famiglia, nel rapporto di coppia e nella relazione genitori-figli.
organizzazione e promozione di sportelli per il sostegno alla relazione genitori/figli;
sostegno e assistenza agli insegnanti, dal punto di vista psico-pedagogico, nella programmazione delle attività scolastiche ed extra-curriculari;
sportelli di ascolto per studenti presso gli Istituti Scolastici.
assistenza psico-sociale ed ascolto rivolto alle giovani coppie e a neo-genitori, in ambiti d’intervento diversi da quelli sanitari;
attività di prevenzione e azioni di informazione e sensibilizzazione in ambito scolastico.
AREA AFFIDO:
sensibilizzare e diffondere informazioni sul territorio in materia di Affido Familiare al fine di reperire le risorse;
promuovere la cultura dell’accoglienza;
231
AREA CONTRASTO ALLA VIOLENZA:
Ascolto telefonico;
Aiuto e sostegno psicologico individuale e di gruppo;
Interventi di sensibilizzazione e attività culturali destinate ad agenzie educative territoriali;
Ascolto ed accompagnamento dell’utente verso la presa in carico da parte servizi territoriali.
Risultati attesi:
AREA FAMIGLIA:
- apertura di uno sportello in ogni Comune per il sostegno alla relazione genitori/figli con l’attivazione di percorsi di orientamento e informazione ad almeno n. 30 genitori al fine di valorizzare la famiglia restituendole autonomia, indipendenza, responsabilità, consapevolezza;
AREA AFFIDO:
- n. percorsi di affido tendenzialmente superiore al n. di inserimenti di minori in strutture residenziali
- garantire ai minori affidati stabili relazioni affettive e prevenire stati di abbandono AREA CONTRASTO ALLA VIOLENZA:
- diffusione della cultura della non violenza garantendo almeno tre percorsi di sensibilizzazione in ciascun Comune destinati ad agenzie educative territoriali.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
n. 1 Psicologa iscritta all’Albo Professionale degli psicologi, n. 1 Educatrice professionale e n. 1 Consulente Legale part time per ogni Comune dell’Ambito. Il personale del centro di ascolto per le famiglie si deve raccordare con il Servizio Sociale professionale e l’Equipe Affido d’ Ambito.
232
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi25 TITOLO:
Servizio di Educativa Domiciliare (ADE)
Annualità26: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 11 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Servizio di Educativa Domiciliare (ADE) Riferimento normativo: Art. 87del Reg. Reg.. 4/2007 Importo totale programmato:€ 190.894,00 di cui
€ 52.000,00 ( Fondo nuovo Piano di Zona) € 138.894,00 (residuo precedente Piano di Zona)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
x altra modalità di gestione (Convenzione con l’ASP)
Tipologia di utenti: famiglie e minori con disagio sociale
N° medio annuo previsto di utenti: 25 nuclei familiari
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Obiettivi:
25
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 26
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
233
- favorire la permanenza dei minori nel loro ambiente di vita; - evitare l’istituzionalizzazione dei minori; - consentire ai minori una soddisfacente vita di relazione; - prevenire il disagio sociale e l’inadempienza scolastica - favorire la relazione genitori figli
Tipologia di prestazioni/attività:
- supporto alla coppia genitoriale nel processo educativo; - predisposizione di interventi personalizzati di rete - sostegno socio-educativo e scolastico del minore;
Risultati attesi:
- valorizzazione delle competenze genitoriali nella relazione con i figli - riduzione dello stato di disagio dell’intero nucleo familiare - favorire l’integrazione sociale ed il successo scolastico di almeno la metà dei minori presenti
nei nuclei familiari presi in carico - evitare il ricorso all’istituzionalizzazione dei minori in tutte le famiglie seguite
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
n. 13 educatori professionali ed 1 psicologa iscritta all’Albo Professionale degli psicologi, con contratto part-time. Il servizio sarà garantito sull’intero Ambito Territoriale
234
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi27 TITOLO:
Buoni servizio di conciliazione – Infanzia e Adolescenza
Annualità28: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x Ambito Comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 12 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Buoni servizio di conciliazione per l’infanzia e l’adolescenza Riferimento normativo: P.O. FESR 2007/2013 Asse III Linea 3.3 Azione 3.3.1 – Piano straordinario per il lavoro – Avviso pubblico Regione Puglia n. 327 del 15.04.2014 Importo totale programmato: € 324.321,00 Fondi Regionali (I Avviso) + € 174.369,98 – Fondi
Regionali (II Avviso) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
X altra modalità di gestione (Convenzione con le strutture iscritte al Catalogo regionale)
Tipologia di utenti: minori N medio anno previsto di utenti: almeno 50 minori
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni
27
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 28
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
235
Obiettivi: Consolidare e ampliare il sistema di offerta e domanda della rete dei servizi socio-educativi per l’infanzia Tipologia di prestazioni/attività
- Attivazione delle procedure amministrative per l’erogazione dei “Buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza” per favorire l’accesso a tariffe agevolate alla rete di strutture e servizi così come previsti dall’Avviso Pubblico (AD. N. 1425/2012)
- Estensione e consolidamento dei regimi di convenzionamento con la rete di strutture e servizi iscritte al Catalogo telematico dell’offerta.
Risultati attesi Consolidamento/ampliamento della rete dei servizi socio-educativi per l’infanzia
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Per ogni tipologia di prestazioni/attività sono previsti profili professionali adeguati indicati dal R.Reg. 4/2007.
236
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi29 TITOLO:
Affidamento familiare/ Equipe d’Ambito
Annualità30: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 13 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Affidamento Familiare Minori-
costituzione Equipe d’Ambito Riferimento normativo: Art. 96del Reg. Reg. b4/2007 Importo totale programmato: Fondo Bilanci Comunali + € 9.480,00 (Fondo ASL) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________)
Tipologia di utenti: Minori allontanati dai nuclei familiari d’origine con Progetto di Affido, Famiglie affidatarie e famiglie di origine,
Genitori naturali dei minori in affidamento.
N° medio annuo previsto di utenti: 25 minori con relativi nuclei familiari
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
29
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 30
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
237
- favorire la crescita del minore in un contesto familiare evitandone l’istituzionalizzazione;
Tipologia di prestazioni/attività:
- Promuovere e diffondere sul territorio dell’Ambito la cultura dell’accoglienza e dell’Affido Familiare avvalendosi anche degli operatori dei Centri Famiglia;
- Formare, in collaborazione con il terzo settore e l’associazionismo familiare, le aspiranti famiglie affidatarie e curarne il costante aggiornamento;
- Costituire una anagrafe delle famiglie affidatarie; - Valutare il disagio di cui è portatore il minore ed il suo nucleo familiare di origine; - Analizzare le risorse disponibili elaborando un progetto individualizzato per il minore e la
famiglia affidataria; - Elaborare un progetto di supporto e di recupero per la famiglia di origine individuando
l’operatore referente del caso; - Operare in costante accordo e collaborazione con i servizi territoriali d’Ambito (ADE, Centro
Famiglie, Servizio di Specialistica Disabili, ecc) - Operare in costante raccordo con i Servizi Specialistici della ASL (SERT, SIM, Servizio
Riabilitativo, Neuropsichiatria Infantile).
Risultati attesi:
n. percorsi di affido superiore al n. di inserimenti di minori in strutture residenziali
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le attività previste vedranno coinvolti gli operatori dei Comuni e del Consultorio Familiare.
A tal fine è stata costituita una Equipe specifica per l’Affido familiare di Ambito. Le competenze di ciascun Ente coinvolto sono disciplinate da un Protocollo d’Intesa. Sarà elaborato un regolamento di Ambito dedicato. Equipe Affido d’Ambito: 1 assistente sociale comune Mola di Bari per n. 5 ore settimanali 1 assistente sociale comune Noicattaro per n. 5 ore settimanali 1 assistente sociale comune Rutigliano per n. 5 ore settimanali 1 assistente sociale ASL Consultorio per n. 5 ore settimanali 1 psicologa ASL Consultorio per n. 5 ore settimanali
238
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi1 TITOLO:
Affido familiare
Annualità: 2014 x 2015 2016
AMBITO DI Mola Di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociale 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 14 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Affido Familiare (Contributo economico famiglie affidatarie) Riferimento normativo: Art. 96 del Reg.Reg. 4/2007e Linee Guida Regionali Importo totale programmato: € 15.000,00 (Risorse residue disimpegnate dall’intervento n. 3 Sportello Sociale Piano di Zona 2010-2013) + 34.704,21 risorse progetto affido Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (Convenzione) Tipologia di utenti: Minori, famiglie d’origine, famiglie affidatarie N° medio annuo previsto di utenti: 25 percorsi di affido
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Sostenere la famiglia affidataria a livello economico. Favorire la crescita del minore in un contesto familiare adeguato. Tipologia di prestazioni/attività: Attività di sostegno economico alle famiglie affidatarie a carico dei Comuni. I contributi economici sono garantiti nel pieno rispetto del Regolamento di Ambito.
239
L’Ambito istituirà un fondo per il pagamento del Contributo Economico Affido Familiare in favore delle famiglie che accolgono i minori residenti nei 3 Comuni dell’Ambito. Il contributo sarà erogato, in favore dei 3 Comuni, proporzionalmente alla spesa sostenuta dagli stessi e sino ad esaurimento fondi. Risultati attesi: Garantire il supporto economico alle famiglie affidatarie
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le attività previste vedranno coinvolti gli operatori dei Comuni e del Consultorio Familiare di competenza territoriale oltre all’equipe per l’affido d’ambito.
Nell’anno 2013 si è costituita una Equipe specifica per l’Affido familiare di Ambito. Le competenze di ciascun Ente coinvolto saranno disciplinate dal regolamento di Ambito specifico. Equipe d’Ambito: 1 assistente sociale comune Mola di Bari 1 assistente sociale comune Noicattaro 1 assistente sociale comune Rutigliano 1 assistente sociale ASL Consultorio 1 psicologa ASL Consultorio
1Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del
servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.
240
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi31 TITOLO:
Adozione nazionale e internazionale/ Equipe d’Ambito
Annualità32: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 15 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Equipe d’Ambito -Adozione nazionale e internazionale Riferimento normativo: Art. 96 del Reg. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: Fondo Bilanci Comunali – Fondo ASL (€ 9.480,00) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare_________________)
Tipologia di utenti: minori
nuclei familiari d’origine genitori adottivi
N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
31
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 32
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
241
favorire la crescita del minore in un contesto familiare
Individuare precocemente i bisogni e le difficoltà vissute dal minore all’interno della famiglia affinché si realizzino le necessarie forme di tutela;
Garantire al minore relazioni affettive stabili e significative per prevenire forme più gravi di pregiudizio;
Garantire il necessario sostegno al minore adottato ed ai genitori adottivi;
Supportare la famiglia naturale del minore;
Promuovere sul territorio d’Ambito, la cultura dell’accoglienza e dell’adozione;
Svolgere tutti gli adempimenti a carico dell’Ambito in base alla normativa vigente in materia di adozioni.
Tipologia di prestazioni/attività:
Sensibilizzare e diffondere la cultura dell’accoglienza e dell’adozione;
Reperire famiglie , coppie o persone singole disponibile all’adozione;
Sensibilizzazione e diffusione della cultura dell’accoglienza e dell’adozione;
Supporto sociale, psicologico ed educativo alla famiglia adottive ed al minore;
Supporto psicologico alle famiglie di origine.
Risultati attesi:
Supportare adeguatamente i genitori adottivi ed i minori adottati
Diffusione della cultura dell’accoglienza e dell’adozione
Presa in carico qualificata ed integrata (socio-sanitaria) dei genitori adottivi ed i minori adottati
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le attività previste vedranno coinvolti gli operatori dei Comuni e del Consultorio Familiare.
Con il nuovo Piano di Zona si costituirà una Equipe specifica per l’Adozione Nazionale ed Internazionale di Ambito. Le competenze di ciascun Ente coinvolto saranno disciplinate da un Protocollo operativo. Sarà elaborato un regolamento di Ambito specifico. Equipe d’Ambito: 1 assistente sociale comune Mola di Bari ( n.5 ore sett.) 1 assistente sociale comune Noicattaro( n.5 ore sett.) 1 assistente sociale comune Rutigliano( n.5 ore sett.) 1 assistente sociale ASL Consultorio( n.5 ore sett.) 1 psicologa ASL Consultorio( n.5 ore sett.)
242
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi33 TITOLO:
Centri diurni minori / Centri Aperti Polivalenti per minori
Annualità34: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 16 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Centri Aperti Polivalenti per minori Riferimento normativo: ex art. 52-104 Art. del Reg. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 70.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
x altra modalità di gestione (Convenzione con strutture autorizzate)
Tipologia di utenti: minori
N° medio annuo previsto di utenti: 50
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
33
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 34
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
243
Al fine di favorire il potenziamento e il consolidamento della rete in favore dei minori, ed in ottemperanza di quanto indicato dalla Regione con il Piano Regionale Politiche Sociali, l’Ambito continuerà a provvedere al pagamento delle rette per l’inserimento di minori nei Centri Aperti Polivalenti per Minori, programma già avviato con il precedente PdZ. La presente programmazione si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
favorire la socializzazione dei minori con particolare riferimento a quelli a
rischio di devianza, garantendo l’integrazione con gli altri minori fruitori del Servizio;
arginare situazioni di disagio e di disadattamento al fine di prevenire forme più gravi di devianza e bullismo;
prevenire o ridurre il rischio di abbandono scolastico dei minori;
evitare il cronicizzarsi di situazioni di disagio relazionale;
prevenire il rischio di istituzionalizzazioni;
educare i minori all’organizzazione del proprio tempo libero;
facilitare le relazioni interpersonali;
sostenere la spesa dei Comuni dell’Ambito finalizzata a garantire, la fruizione dei Servizi esistenti sul territorio.
Tipologia di prestazioni/attività:
Svolgimento di funzioni quali l’ascolto, il sostegno alla crescita, l’accompagnamento, l’orientamento.
Attività ludico-ricreative, di animazione extrascolastiche, rivolte a promuovere le relazioni tra ragazzi, valorizzare le propensioni e gli interessi dei ragazzi;
Creazione di una rete sinergica tra Ente Locale, gestori Centri Polivalenti, Agenzie Educative Territoriali volta a sperimentare percorsi per la prevenzione e il contrasto di forme di devianza;
Risultati attesi:
Garantire la frequenza pagando la retta a n. circa 50 minori con i Fondi di Ambito ed a almeno altri 30 fruendo dei Buoni di Conciliazione della Regione Puglia.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’Ambito rinnoverà le convenzioni con i Centri Polivalenti Minori presenti sui tre Comuni
dell’Ambito.
Il personale richiesto è quello indicato nel R.Reg. n. 4/2007 in rapporto al numero dei minori avviati: -Educatori professionali; -Animatori; -Assistente Sociale; -Personale ausiliario.
244
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi35 TITOLO:
UVM
Annualità36: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 17 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Unità di Valutazione Multidimensionale (U.V.M.) Riferimento normativo: Art. 3del Reg.Reg. 4/2007 Importo totale programmato: Fondo Bilancio Comunale
Fondo risorse ASL € 103.120,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: popolazione residente
N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
favorire l’integrazione delle prestazioni socio-sanitarie;
favorire l'accesso al sistema dei servizi socio-sanitari di natura domiciliare, semiresidenziale e residenziale a gestione integrata e compartecipata.
35
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 36
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
245
rispondere ai bisogni del cittadino sia sociali che sanitari, caratterizzati da una complessità fra loro inscindibile
Tipologia di prestazioni/attività: L’UVM ha i seguenti compiti principali:
o effettua la valutazione multidimensionale del grado di autosufficienza o del residuo grado di autonomia dell’utente.
o Valuta i bisogni assistenziali dell’utente e del suo nucleo familiare; o verifica la presenza delle condizioni socio-economiche, abitative e familiari utili alla
programmazione di un adeguato percorso di cura e di assistenza; o elabora il Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) e ne effettua il monitoraggio; o L'attività di valutazione multidimensionale si concretizza nella analisi dettagliata dei problemi
e dei bisogni che presenta il caso e costituisce l'adempimento prioritario ed ineludibile ai fini della definizione del piano di assistenza individualizzato e della presa in carico integrata del cittadino.
Risultati attesi:
garantire n.1 UVM con personale di Ambito Comunale e dell’ASL.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
La composizione dell’UVM è quella stabilita dalla DGR 691/201 con personale dedicato in servizio presso ciascun Comune dell’Ambito e nel Distretto Socio Sanitario e precisamente: Personale dell’Ambito territoriale 1 assistente sociale comune di Mola di Bari 5h/sett. 1 assistente sociale comune di Noicattaro 5h/sett. 1 assistente sociale comune di Rutigliano 5h/sett. 1 assistente sociale della coop. affidataria del servizio SAD-ADI Personale ASL n. 1 Dirigente Medico Delegato Del Direttore DSS11- 12 h/sett. n. 1 Coordinatore Socio Sanitario-Assistente Sociale - 25 h/sett. N. 1 Dirigente Pedagogista 15 h/sett. N. 1 Medico Specialista 10 h/sett. N. 1 Infermiere Professionale 10 h/sett. N. 1 Terapista Riabilitazione 10 h/sett. N. 1 Mmg/Pls 12 h/sett. N. 1 Psicologa 3 h/sett.
246
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi37 TITOLO:
Assistenza domiciliare non autosufficienze (ADI)
Annualità38: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 18 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Assistenza domiciliare integrata (ADI) Riferimento normativo: Art. 88 del Reg. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: Fondi FNA ( € 48.433,54) - PAC (€ 213.270,00) che integrano i fondi dell’ affidamento in corso e Fondi risorse ASL (€ 1.627.080,00) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: Anziani non autosufficienti e disabili gravi N medio anno previsto di utenti: 200
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: - Sostenere l’autonomia personale residua degli anziani non autosufficienti;
37
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 38
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
247
- Favorire la permanenza nel loro ambiente di vita delle persone bisognose di cure sanitarie e sociali, anche temporanee, attraverso un insieme di prestazioni socio-assistenziali e sanitarie
- Sostenere o alleviare il carico di cura ricadente sui familiari; - Prevenire la non autosufficienza nei confronti degli anziani “fragili”; - Mantenere l’anziano nel proprio ambiente di vita; - Migliorare la qualità della vita delle persone anziane; - Evitare o ridurre il ricorso alle istituzionalizzazioni di tipo sociale o socio-sanitario; - Favorire il ritorno al domicilio nei casi di avvenuta istituzionalizzazione; - Prevenire o alleviare situazioni di solitudine e/o di emarginazione; - Fornire aiuto alla persona per favorire o recuperare l’autonomia; - Sostenere la vita di relazione. Tipologia di prestazioni/attività - prestazioni di tipo socio-assistenziale e sanitario che si articolano per aree di bisogno, con
riferimento a persone affette da malattie croniche invalidanti e/o progressivo - terminali, contemplate in un progetto di assistenza individualizzato predisposto dalla UVM.
- aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane; - prestazioni infermieristiche, riabilitative e riattivanti; - sostegno alla mobilità personale (attività di trasporto e accompagnamento per persone anziane e
parzialmente non autosufficienti); - addestramento della famiglia nella cura e assistenza dell'utente; - di natura medica; - di consulenza sociale e psicologica.
L'accesso alle prestazioni avviene attraverso le Unità di Valutazione multidimensionale (UVM) integrandosi nel progetto personalizzato con l'eventuale riconoscimento dell'assegno di cura o di altri interventi economici riconosciuti dall'Ambito a sostegno della domiciliarità in presenza di situazioni di fragilità economica connessa alla non autosufficienza dell'utente. L'attività viene svolta in piena integrazione con i servizi sanitari del territorio e trova copertura per la parte sanitaria e sociosanitaria, secondo quanto previsto dal D.P.C.M. 29.11.2001-All.to 1 C. In particolare, per quanto attiene le prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona, la partecipazione sarà per il 50% a carico dell'ASL e il restante 50% a carico dell'Ambito. Il concorso dell'ASL dovrà essere assicurato garantendo una presa in carico integrata, a partire dalla valutazione congiunta del caso in sede di UVM, e un percorso di gestione e verifica del caso stesso rivolto a garantire la risposta più appropriata alla situazione di bisogno della persona e della sua famiglia. Tale Servizio sarà garantito anche con i Fondi del Piano di intervento PAC Anziani – I stralcio che mirano all’ampliamento del servizio ADI garantendo un monte ore annuale pari a 15.606 a fronte delle 2.720 ore offerte nel 2012. Tale ampliamento permetterà di aumentare il numero di utenti presi in carico, ed assicurare ad ognuno un'estensione delle ore procapite per una efficace presa in carico. Risultati attesi Aumento del n. degli utenti in carico ADI per un numero medio di 6 ore settimanali pro-utente
248
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Con i Fondi dell’Ambito si procederà ad assumere n.34 tra Operatori Socio Sanitari ed Assistenti Domiciliari part time e n. 1 Assistente Sociale Le altre figure professionali saranno garantite dall’AUSL.: Infermieri, Terapisti della riabilitazione, Educatore Professionale, Psicologo e personale medico con specifica formazione in relazione alle diverse aree di bisogno.
249
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi39 TITOLO:
Assistenza domiciliare non autosufficienze SAD
Annualità40: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 19 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Servizio SAD per anziani
Riferimento normativo: art. 87 del Reg. Reg. 472007 Importo totale programmato: € 238.137,00 ( risorse PAC) integrati con Fondi di Ambito relativi
alla gara già espletata ed in corso di gestione. Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
N medio anno previsto di utenti: 200
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Questo servizio è finalizzato a favorire la permanenza nel loro ambiente di vita delle persone limitate o impedite, per ragioni di età, di malattia o di incapacità, nella gestione della cura personale e, in generale, nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
39
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 40
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
250
Per il prossimo triennio si prevede un potenziamento del numero e della tipologia dell'utenza, nonché un miglioramento delle prestazioni sino ad oggi garantite grazie anche al Finanziamento PAC Anziani I stralcio.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti: - Sostenere l’autonomia personale degli anziani; - Prevenire la non autosufficienza nei confronti degli anziani “fragili”; - Mantenere l’anziano nel proprio ambiente di vita; - Migliorare la qualità della vita delle persone anziane; - Evitare o ridurre il ricorso alle istituzionalizzazioni di tipo sociale o socio-sanitario; - Favorire il ritorno al domicilio nei casi di avvenuta istituzionalizzazione; - Prevenire o alleviare situazioni di solitudine e/o di emarginazione.
Tipologia di prestazioni/attività Le attività previste sono quelle tipiche di un servizio domiciliare sociale, anche in forma integrata con la parte sanitaria nei casi avviati dall’UVM, il tutto secondo quanto previsto dai piani di assistenza personalizzati. Esse possono essere così sintetizzate: Cura della casa - Riordino e pulizia stanza da letto, previa areazione dei locali; - Cambio periodico della biancheria da letto e da bagno e comunque secondo necessità; - Riordino e pulizia abitazione comprensiva della pulizia dei pavimenti, mobili, suppellettili degli ambienti abitualmente utilizzati dall’utente, con particolare cura riservata all’igiene del bagno e della cucina attivando, se necessario, interventi di sanificazione e disinfezione e il trasporto dei rifiuti agli appositi contenitori; - Preparazione pasti e aiuto nella somministrazione pasti ivi compresa, in caso di necessità, l’aiuto nella somministrazione dell’eventuale servizio di fornitura di pasti a domicilio; - Aiuto alla persona a mantenere i prodotti alimentari in corrette condizioni igieniche e a preparare i pasti; - Attuazione di procedure che possano prevenire rischi per la persona nel proprio ambiente di vita. Il servizio sarà integrato con il servizio ADI.
Risultati attesi:
Potenziamento dei servizi di cura per gli anziani e disabili autosufficienti. L’integrazione dei Fondi di
Ambito con i fondi PAC Anziani – I riparto permetterà di raggiungere tale obiettivo
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Figure professionali di assistenza alla persona: Operatore Socio Sanitario, presenza programmata dell’Assistente Sociale. Con i Fondi dell’Ambito si procederà ad assumere n. 21 Assistenti Domiciliari.
251
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi41 TITOLO:
Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico
Annualità42: 2013 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 20 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: assistenza domiciliare per persone con disagio psichico Riferimento normativo: Art. 87-88 del r.r. 4/2007 Importo totale programmato: € 0,00 ( la presente scheda si integra con le schede n. 13 - 18 - 19 ) Risorse ASL € 32.942,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: famiglie e minori con disagio sociale; anziani non autosufficienti e disabili gravi. N° medio annuo previsto di utenti: 20 persone con disagio psichico
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Servizio di Servizio di assistenza domiciliare è finalizzato a favorire la permanenza nel loro ambiente di vita delle persone limitate o impedite, per ragioni , di malattia psichica, nella gestione della cura personale e, in generale, nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
41
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 42
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
252
Per il prossimo triennio si prevede un potenziamento del numero e della tipologia dell'utenza, nonché un miglioramento delle prestazioni sino ad oggi garantite .
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti: - Sostenere l’autonomia personale; - Prevenire la non autosufficienza nei confronti dei pazienti psichiatrici; - Mantenere l’utente nel proprio ambiente di vita; - Migliorare la qualità della vita delle persone con patologia psichiatrica; - Evitare o ridurre il ricorso alle istituzionalizzazioni di tipo sociale o socio-sanitario; - Favorire il ritorno al domicilio nei casi di avvenuta istituzionalizzazione; - Prevenire o alleviare situazioni di solitudine e/o di emarginazione.
Tipologia di prestazioni/attività: Le attività previste sono quelle tipiche di un servizio domiciliare sociale, anche in forma integrata con la parte sanitaria nei casi avviati dall’UVM, il tutto secondo quanto previsto dai piani di assistenza personalizzati. Esse possono essere così sintetizzate:
Riordino e pulizia stanza da letto, previa aerazione dei locali;
Cambio periodico della biancheria da letto e da bagno e comunque secondo
necessità;
Riordino e pulizia abitazione comprensiva della pulizia dei pavimenti, mobili, suppellettili degli ambienti abitualmente utilizzati dall’utente, con particolare cura riservata all’igiene del bagno e della cucina attivando, se necessario, interventi di sanificazione e disinfezione e il trasporto dei rifiuti agli appositi contenitori;
Preparazione pasti e aiuto nella somministrazione pasti ivi compresa, in caso di necessità, l’aiuto nella somministrazione dell’eventuale servizio di fornitura di pasti a domicilio;
Aiuto alla persona a mantenere i prodotti alimentari in corrette condizioni igieniche e a preparare i pasti;
Attuazione di procedure che possano prevenire rischi per la persona nel proprio ambiente di vita
Prestazioni di tipo socio-assistenziale e sanitario che si articolano per aree di bisogno, con riferimento a persone affette da malattie croniche invalidanti e/o progressivo - terminali, contemplate in un progetto di assistenza individualizzato predisposto dalla UVM.
Prestazioni infermieristiche, riabilitative e riattivanti;
Sostegno alla mobilità personale (attività di trasporto e accompagnamento per persone parzialmente non autosufficienti);
Addestramento della famiglia nella cura e assistenza dell'utente;
Di natura medica;
Di consulenza sociale e psicologica
Risultati attesi:
Potenziamento dei servizi di cura per i pazienti con disabilità psichica. L’integrazione dei Fondi di
Ambito con i fondi PAC Anziani – I riparto permetterà di raggiungere tale obiettivo
253
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Con i Fondi dell’Ambito si procederà ad assumere n.34 tra Operatori Socio Sanitari ed Assistenti Domiciliari part time e n. 1 Assistente Sociale Le altre figure professionali saranno garantite dall’AUSL.: Infermieri, Terapisti della riabilitazione, Educatore Professionale, Psicologo e personale medico con specifica formazione in relazione alle diverse aree di bisogno.
254
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi43 TITOLO:
Abbattimento Barriere Architettoniche
Annualità44: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 21
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: contributo economico per l’abbattimento delle barriere
architettoniche Riferimento normativo: L. 13/1989 Importo totale programmato: € 70.000 (€ 60.000 nuovo PdZ + € 10.000 residui) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:disabili N medio anno previsto di utenti: si prevede di adempiere a tutte le 39 domande in giacenza presso l’UdP (richieste di contributo anni 2008-2013).
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
43
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 44
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
255
Obiettivi: - favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, onde poter assicurare
l’accesso agli edifici a persone con ridotta o impedita capacità motoria, promuovendo per tale fascia di utenza una migliore qualità di vita.
Tipologia di prestazioni/attività Erogazione di contributi economici a fondo perduto finalizzati a sostenere i costi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ai sensi della L. 13/1989 e del disciplinare d’Ambito in corso d’istruttoria Risultati attesi Evadere le domande di contributo pervenute
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Personale Amministrativo Ufficio di Piano
256
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi45 TITOLO:
Buoni servizio di conciliazione – Anziani e Disabili
Annualità46: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x Ambito Comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 22 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Buoni servizio di conciliazione per anziani e disabili Riferimento normativo: P.O. FESR 2007/2013 Asse III Linea 3.3 Azione 3.3.1 – Piano straordinario per il lavoro – Avviso pubblico Regione Puglia del 14.03.2013 Importo totale programmato: € 316.103,10 – Fondi Regionali Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia (Convenzione con le strutture iscritte al Catalogo regionale)
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: anziani e disabili N medio anno previsto di utenti: almeno 30
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni
45
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 46
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
257
Obiettivi:
- potenziare l’offerta socioeducativa-riabilitativa e sociale delle strutture e dei servizi per disabili e anziani non autosufficienti, di cui al Reg. R. n. 4/2007 e s.m.i.;
- ampliare l’offerta di servizi di conciliazione vita – lavoro rivolti della tipologia di servizi comunitari a ciclo diurno;
- agevolare l’accesso a domanda individuale alle strutture e ai servizi per anziani e disabili non autosufficienti; sostenere il lavoro di cura delle famiglie al fine di migliorare l’accesso all’occupazione, con particolare riguardo alla partecipazione sostenibile e all’avanzamento delle donne nel mercato del lavoro.
Tipologia di prestazioni/attività
- Attivazione delle procedure amministrative per l’erogazione dei “Buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per i disabili e gli anziani” per favorire l’accesso a tariffe agevolate alla rete di strutture e servizi così come previsti dall’Avviso Pubblico
- Estensione e consolidamento dei regimi di convenzionamento con la rete di strutture e servizi iscritte al Catalogo telematico dell’offerta.
Risultati attesi Consolidamento/ampliamento della rete dei servizi socio-educativi per anziani e disabili
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Per ogni tipologia di prestazioni/attività sono previsti profili professionali adeguati indicati dal R.Reg. 4/2007.
258
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi47 TITOLO:
Progetti di vita indipendente – PRO.V.I.
Annualità48: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x Ambito Comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 23 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Progetti di vita indipendente – PRO.V.I. Riferimento normativo: G.R. n. 2578 del 23/11/2010 Progetto “Qualify-Care Puglia” e Del. G.R. n. 758 del 16/04/2013 Importo totale programmato: € 75.256,24 – Fondi Regionali Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: disabili N medio anno previsto di utenti: 5 disabili
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni
Obiettivi:
47
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 48
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
259
permettere alla persona disabile di autodeterminarsi e di poter vivere il più possibile in condizioni di autonomia. Tipologia di prestazioni/attività Progetti individualizzati elaborati congiuntamente al Centro Domus di Conversano. Risultati attesi Favorire l’autonomia del soggetto con disabilità motoria.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Personale dell’Ufficio di Piano e del Centro Domus di Conversano
260
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi49 TITOLO:
Centro Sociale Polivalente Anziani/ Centri Aggregazione Anziani
Annualità50: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 24 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Centro sociale polivalente anziani/ centri aggregazione per anziani Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art. 106 Importo totale programmato: € 47.500,00 integrati con risorse relative all’affidamento in corso Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: Anziani, anche con lieve non autosufficienza N medio anno previsto di utenti: 800
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: L’Ambito prevede di garantire e consolidare la presenza del Centro Sociale Polivalente di Mola insieme a Centri di aggregazione per anziani di Noicattaro e Rutigliano con i seguenti obiettivi:
49
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 50
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
261
-Contrastare l’isolamento e l’emarginazione delle persone anziane favorendo il mantenimento delle relazioni sociali; -Favorire il mantenimento dell’autonomia; -Migliorare la qualità della vita; -Consentire all’anziano la permanenza nel suo luogo abituale di vita; -Sostenere le famiglie con persone anziane; -Prevenire l’istituzionalizzazione. Tipologia di prestazioni/attività Nel Centro Sociale polivalente, così come previsto dall’art. n. 106 del Regolamento Regionale n.4/07, sono previste attività ricreative e di socializzazione utili al raggiungimento degli obiettivi. Le principali attività sono:
-Attività di animazione e socializzazione; -Attività espressive e psico-motorie; -Attività ludiche e ricreative; -Attività culturali ed occupazionali. Risultati attesi Creare un gruppo numeroso di anziani che frequenti con assiduità i Centri con conseguente miglioramento della qualità della vita
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le figure professionali previste per la realizzazione del Centro Sociale Aperto per Anziani sono: - Assistente Sociale a tempo pieno; - Animatore part-time - Educatore part-time - Ausiliari part-time.
262
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi51 TITOLO:
Centro Diurno Disabili
Annualità52: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 25
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Centro Diurno Disabili Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art.105 Importo totale programmato: € 10.037,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: disabili N medio anno previsto di utenti: 3
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: -Favorire la permanenza del disabile nel proprio ambiente di vita; -Evitare l’emarginazione, l’isolamento e l’istituzionalizzazione della persona; -Garantire adeguate forme di socializzazione; -Alleviare il peso che grava sui familiari accudenti;
51
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 52
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
263
Tipologia di prestazioni/attività -Attività ludiche e psicomotorie; -Attività educative indirizzate all’autonomia; -Attività di animazione e socializzazione; -Attività culturali e di formazione; -Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative. Risultati attesi Riduzione del numero di disabili inseriti in strutture residenziali mediante inserimento dei disabili in centri diurni grazie ad un fondo di Ambito per la compartecipazione dei Comuni alla quota sociale delle rette, nei casi previsti dalla regolamentazione d’Ambito. Aumentare la permanenza del disabile nel proprio ambiente, migliorando la qualità della vita
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 art. 105.
264
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi53 TITOLO:
Centro Diurno Socio-Educativo e Riabilitativo per Disabili Minori Adulti e Pazienti Psichiatrici Stabilizzati
Annualità54: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 26
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Centro Diurno Socio-Educativo Riabilitativo per Disabili Minori
e Adulti e Pazienti Psichiatrici Stabilizzati Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art.60 Importo totale programmato: € 100.000,00 + € 141.522,00 (risorse ASL) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: disabili minori ed adulti (fino a 64 anni) e pazienti psichiatrici stabilizzati che necessitano di prestazioni riabilitative di carattere socio-sanitario con notevole compromissione delle autonomie funzionali. N medio anno previsto di utenti: 35
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
53
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 54
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
265
Obiettivi: l’Ambito provvederà al pagamento delle rette dei disabili residenti nell’Ambito inseriti nei centri Diurni. Gli obiettivi che si intendono perseguire sono: -Favorire la permanenza del disabile nel proprio ambiente di vita; -Evitare l’emarginazione, l’isolamento e l’istituzionalizzazione della persona; -Garantire adeguate forme di socializzazione; -Alleviare il peso che grava sui familiari accudenti; Tipologia di prestazioni/attività -Attività ludiche e psicomotorie; -Attività educative indirizzate all’autonomia; -Attività di animazione e socializzazione; -Attività culturali e di formazione; -Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative. Risultati attesi Riduzione del numero di disabili inseriti in strutture residenziali Aumentare la permanenza del disabile nel proprio ambiente, migliorando la qualità della vita Riduzione del numero di disabili inseriti in strutture residenziali mediante inserimento dei disabili in centri diurni grazie ad un fondo di Ambito per la compartecipazione dei Comuni alla quota sociale delle rette, nei casi previsti dalla regolamentazione d’Ambito.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 art. 60
266
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi55 TITOLO:
Dopo di noi
Annualità56: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 27
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Dopo di noi Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 artt. 55-57 Importo totale programmato: € 0 ( il servizio sarà finanziato con fondi successivi non appena la
struttura sarà attivata sul territorio dell’Ambito) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: disabili (18-64 anni privi di validi riferimenti familiari che mantengono una buona autonomia) N medio anno previsto di utenti: 0 (sul territorio dell’ ambito si aprirà un Servizio Dopo di Noi)
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: -Evitare l’emarginazione e l’isolamento della persona; 55
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 56
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
267
-Garantire adeguate forme di socializzazione; -Istituire un fondo di Ambito per il pagamento della percentuale a carico dei Comuni della quota sociale delle rette, nei casi previsti dalla regolamentazione d’Ambito. Tipologia di prestazioni/attività -Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative. -Prestazioni ricreative Risultati attesi Garantire sostegno al disabile privo della rete familiare.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 artt. 55-57
268
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi57 TITOLO:
Centri Diurni Alzheimer
Annualità58: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 28
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Centro Diurno Disabili Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art. 60ter Importo totale programmato: € 10.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: disabili – malati di Alzheimer N medio anno previsto di utenti: 3
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Con le suddette risorse si procederà al pagamento delle rette, non coperte dai buoni di conciliazione, per i Centri Diurni per malati di Alzheimer. -Favorire la permanenza del disabile nel proprio ambiente di vita;
57
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 58
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
269
-Evitare l’emarginazione, l’isolamento e l’istituzionalizzazione della persona; -Garantire adeguate forme di socializzazione; -Alleviare il peso che grava sui familiari accudenti; -Istituire un fondo di Ambito per il pagamento della percentuale a carico dei Comuni della quota sociale delle rette, nei casi previsti dalla regolamentazione d’Ambito. Tipologia di prestazioni/attività -Attività ludiche e psicomotorie; -Attività educative indirizzate all’autonomia; -Attività di animazione e socializzazione; -Attività culturali e di formazione; -Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative. Risultati attesi Riduzione del numero di disabili inseriti in strutture residenziali Aumentare la permanenza del disabile nel proprio ambiente, migliorando la qualità della vita
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 art. 60ter
270
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi59 TITOLO:
Integrazione alunni con disabilità/ Equipe d’Ambito
Annualità60: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 29 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Equipe d’Ambito – integrazione alunni con disabilità Art. del r.r. 4/2007: 92 Importo totale programmato: Fondo Bilanci Comunali – Risorse ASL € 72.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare_________________)
Tipologia di utenti: Alunni disabili riconosciuti ai sensi della Legge 104 del 5 febbraio 1992 e frequentanti Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie e Scuole Secondarie di I grado dell’Ambito; nonché alunni che, con continuità o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali (Bes), comprendenti “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. N° medio annuo previsto di utenti: non definibile
59
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 60
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
271
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Il Servizio è finalizzato a garantire il diritto allo studio dei minori portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali, nonché l’integrazione nell’ambito scolastico e sociale. Il servizio è svolto coinvolgendo gli organismi territoriali, supportando il ruolo educativo proprio della Scuola e delle famiglie. I servizio mira ad individuare e favorire assistenza in ambito scolastico, familiare e sociale. Le prestazioni si concretizzano in attività di supporto all'autonomia ed alla comunicazione, all'integrazione scolastica e sociale. Tipologia di prestazioni/attività L’equipe costituita da operatori dei comuni, della Asl e scolastici definisce la progettazione mediante una serie di iniziative che favoriscono l’inclusione dell’alunno nel contesto sociale e familiare e la sua autonomia. Risultati attesi Aumento della permanenza del disabile a scuola Integrazione sociale e scolastica dei disabili
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le attività previste vedranno coinvolti gli operatori dei Comuni e della Asl.
Con il nuovo Piano di Zona si costituirà una Equipe specifica di Ambito. Le competenze di ciascun Ente coinvolto saranno disciplinate da un Protocollo operativo. Sarà elaborato un regolamento di Ambito specifico. Equipe d’Ambito: 1 assistente sociale comune Mola di Bari 1 assistente sociale comune Noicattaro 1 assistente sociale comune Rutigliano 1 assistente sociale ASL 1 psicologa ASL Personale scolastico
272
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi61 TITOLO:
Integrazione alunni con disabilità (Assistenza Specialistica Scolastica ed Extrascolastica e sperimentazione alunni BES)
Annualità62: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 30
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Assistenza Specialistica Disabile sperimentazione per Alunni Bes Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art 92 Importo totale programmato € 43.717,03 (risorsa da utilizzare da novembre c.a. al fine di garantire
la copertura finanziaria per l’intero anno 2014 integrandosi con le risorse del precedente Piano di Zona)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: Alunni disabili riconosciuti ai sensi della Legge 104 del 5 febbraio 1992 e frequentanti Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie e Scuole Secondarie di I grado dell’Ambito; nonché alunni che, con continuità o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali (Bes), comprendenti “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. N medio anno previsto di utenti: 70 + 10 alunni BES e DSA
61
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 62
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
273
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Il Servizio per l’Integrazione Scolastica ed Extrascolastica dei disabili è finalizzato a garantire il diritto allo studio dei minori portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali, nonché l’integrazione nell’ambito scolastico e sociale, in collaborazione con gli organismi territoriali, supportando il ruolo educativo proprio della Scuola e delle famiglie. I servizi mirano ad assicurare assistenza e sostegno in ambito scolastico, familiare e sociale mediante l’attivazione in continuità di una serie di prestazioni di natura socio-educativa finalizzate alla promozione dell’autonomia personale e all’integrazione sociale, nonché alla rimozione, per quanto possibile, degli ostacoli alla partecipazione alla vita scolastica, alle forme di socializzazione e alla comunicazione. L’Assistenza Specialistica: - è funzionalmente distinta, complementare e non sostitutiva dell’attività dell'insegnante curriculare
e dell’insegnante di sostegno della scuola e delle prestazioni di natura sociale e sanitaria; - contribuisce alla formulazione e realizzazione del piano educativo individualizzato (PEI) definito dal
gruppo di lavoro per l'handicap (GLHO); - favorisce l’autonomia e l’integrazione sociale mediante attività extrascolastiche. Le prestazioni si concretizzano in attività di supporto all'autonomia ed alla comunicazione, all'integrazione scolastica e sociale. Tipologia di prestazioni/attività L’educatore è chiamato a rendere operativa la progettazione mediante una serie di iniziative che favoriscono l’inclusione dell’alunno nella sua classe e la sua autonomia. Le prestazioni di Assistenza Specialistica Scolastica consistono in:
- attività laboratoriali individualizzati di autonomia personale e sociale; - attività di assistenza pedagogica generica: artistica, musicale, informatica; - attività laboratoriali di potenziamento cognitivo; - attività laboratoriali integrate e non (sperimentazione teatrale, musicale, pittorica e artistica,
psicomotoria realizzate in spazi adeguati all’attività da svolgere); - attività esperienziali (visita d’istruzione, uscita premio, ecc.).; - affiancamento in classe per l’agevolazione dell’inserimento nel gruppo e dello scambio delle
relazioni sociali ed affettive, tramite tecniche ludico-educative; - supporto dei minori in orario scolastico ed extra-scolastico, per la continuità del programma
educativo scolastico, sulla base di progetti concordati con il GLHO (P.E.I.), con il Comune competente e con le famiglie;
- cura dei rapporti con le Scuole (Dirigente Scolastico, docente curriculare e di sostegno, collaboratori scolastici) e la comunità, anche mediante l’affiancamento ai genitori del minore nella fruizione delle attività culturali, sportive, formative e dei centri di terapia;
- interventi rivolti all’acquisizione di autonomia del minore nella comunità scolastica ed extra-scolastica attraverso l’ausilio di educatori specializzati (ad es. con formazione specifica per autistici, audiolesi ecc.) con interazione con gli insegnanti di sostegno.
Risultati attesi Aumento della permanenza del disabile a scuola Integrazione sociale e scolastica dei disabili in carico
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
n. 16 Educatori Professionali + n. 3 educatori per alunni bes + n.1 Coordinatore
274
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi1 TITOLO:
Trasporto Sociale per Persone con Disabilità
Annualità: 2014 x 2015 2016
AMBITO DI Mola Di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: ambito x comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociale 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 31 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Trasporto Sociale per Persone con Disabilità Art. del R.R. 4/2007: Importo totale programmato: Risorse di Bilancio Comunale + risorse ASL (€17.493,00) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) x gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi x altra modalità di gestione (Convenzione) Tipologia di utenti: Disabili N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Assicurare il servizio di Trasporto Sociale dei diversamente abili presso i Centri di Riabilitazione, Centri Sociali, ecc. I Comuni garantiranno il servizio di Trasporto Sociale, come già avvenuto in passato, in maniera autonoma con risorse proprie. Tipologia di prestazioni/attività: Accompagnamento del disabile. Risultati attesi: Alleviare il peso sui familiari accudenti garantendo il trasporto dei 40 disabili.
275
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’attività sarà svolta da personale idoneo al trasporto dei disabili.
276
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi63 TITOLO:
Inserimenti in strutture a Ciclo Diurno per persone con disagio psichico
Annualità64: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 32 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Inserimento in strutture a Ciclo Diurno per persone con disagio psichico Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 artt.60, 60bis, 105 Importo totale programmato: € 0,00 (la presente scheda si collega con la scheda n. 26 € 100.000,00,
e n.25 € 10.000.00). il servizio art. 60 bis, in via di realizzazione nel territorio dell’Ambito, sarà finanziato con risorse successive
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
x altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: pazienti psichiatrici stabilizzati o con disagio psicosociale con notevole compromissione delle autonomie funzionali che necessitano di prestazioni riabilitative di carattere socio-sanitario N medio anno previsto di utenti: 35
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
63
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 64
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
277
Obiettivi: l’Ambito provvederà al pagamento delle rette dei disabili residenti nell’Ambito inseriti nei centri Diurni. Gli obiettivi che si intendono perseguire sono: -Favorire la permanenza del disabile nel proprio ambiente di vita; -Evitare l’emarginazione, l’isolamento e l’istituzionalizzazione della persona; -Garantire adeguate forme di socializzazione; -Alleviare il peso che grava sui familiari accudenti; -Istituire un fondo di Ambito per il pagamento della percentuale a carico dei Comuni della quota sociale delle rette,nei casi previsti dalla regolamentazione d’Ambito. Tipologia di prestazioni/attività -Attività ludiche e psicomotorie; -Attività educative indirizzate all’autonomia; -Attività di animazione e socializzazione; -Attività culturali e di formazione al lavoro; -Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative. Risultati attesi Riduzione del numero di disabili inseriti in strutture residenziali Aumentare la permanenza del disabile nel proprio ambiente, migliorando la qualità della vita Favorire l’avvio al lavoro.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 art. 60
278
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi65 TITOLO:
Residenze per persone con disagio psichico (Casa per la vita e Comunità socio-riabilitativa)
Annualità66: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 33
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Case per la vita e Comunità socio riabilitative (consolidamento e/o incremento degli accessi nelle strutture
residenziali) Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 60 bis e 70 Importo totale programmato: € 131.429,00 + risorse ASL € 138.700,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione con strutture autorizzate))
Tipologia di utenti: persone con problematiche psico-sociali N medio anno previsto di utenti: 5
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
65
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 66
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
279
Obiettivi: Con le risorse destinate alla presente scheda si procederà al pagamento delle rette degli utenti residenti nell’ambito inseriti in Case per la vita e Comunità socio riabilitative. L’obiettivo di servizio prevede il pagamento delle rette in strutture quali Casa per la Vita e Comunità socio-riabilitativa per l’accoglienza di pazienti psichiatrici stabilizzati, disabili fisici -intellettivi- sensoriali, che escono dal percorso terapeutico -riabilitativo e hanno necessità di percorsi integrati per l’inclusione sociale ed eventualmente anche per l’inserimento lavorativo. Tipologia di prestazioni/attività Le strutture, a carattere prevalentemente sociale e a bassa intensità assistenziale sanitaria, accolgono persone con problematiche psico sociali che presentano una grave compromissione funzionale delle autonomie, prive di validi riferimenti familiari, che necessitano di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e nel percorso di inserimento o reinserimento sociale e/o lavorativo. Risultati attesi Garantire almeno a n. 5 persone con problematiche psico-sociali la conduzione di una vita normale
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’Ambito istituirà un fondo per il pagamento di rette in strutture convenzionate. Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 artt. 60bis e 70
280
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi67
TITOLO: Interventi per persone con dipendenze patologiche
Annualità68: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 34
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: interventi per persone con dipendenze patologiche Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 Importo totale programmato: € 12.500,00 + € 39.000,00 (risorse ASL) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: soggetti con dipendenza patologica N medio anno previsto di utenti: non definibile
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: consolidare e ampliare la presa in carico integrata nell’accesso alle prestazioni socio sanitarie delle persone affetta da dipendenze patologiche Tipologia di prestazioni/attività
67
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 68
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
281
Adozione di apposito Protocollo operativo tra i Comuni dell’Ambito e il Distretto Sanitario corrispondente al fine di fissare obblighi e impegni reciproci in materia di: - modalità di presa in carico integrata a garanzia della comunità assistenziale; - modalità di integrazione e coordinamento professionale di tutte le risorse umane impiegate; - riqualificazione e formazione del personale sanitario e sociale; - progetti volti all’ inclusione sociale delle persone con dipendenza patologica. Risultati attesi Incremento della presa in carico integrata nell’ambito di programmi terapeutici-riabilitativi di natura socio-assistenziale e socio-sanitaria per le persone affette da dipendenze patologiche
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le figure professionali previste per tali interventi sono i Servizi Sociali Professionali e l’Equipe del SERT di Triggiano e formatori specializzati nel campo delle dipendenze.
282
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi1
TITOLO: Maltrattamento e Violenza - CAV
Annualità: 2014 x 2015 2016
AMBITO DI Mola Di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociale 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 35 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e Violenza - CAV Art. del R.R. 4/2007: 107 Importo totale programmato: € 10.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi x altra modalità di gestione (Convenzione) Tipologia di utenti: minori vittime di maltrattamenti ed abusi; minori vittime di maltrattamenti ed abusi ed a donne vittime di violenza; cittadinanza per le attività di prevenzione e sensibilizzazione alla promozione della cultura non violenta. N° medio annuo previsto di utenti: non definibili
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento. Tipologia di prestazioni/attività: - Elaborazione di progetti personalizzati;
283
Risultati attesi: Garantire una maggiore tutela alle donne e ai minori.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’Ambito istituirà un fondo per il pagamento delle rette per l’utenza presa in carico dai CAV convenzionati. Il personale del CAV sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 art. 107.
1Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del
servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.
284
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi69 TITOLO:
Maltrattamento e violenza - residenziale (Casa rifugio per donne vittime di violenza e di tratta)
Annualità70: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 36 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Casa Rifugio (potenziamento strutture per l’accoglienza in situazioni di
emergenza) Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 artt. 80-81 Importo totale programmato: € 37.777,00 (€ 7.777,00 risorse residue finalizzate +
€ 30.000 risorse nuovo Piano di Zona) + Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (Convenzione)
Tipologia di utenti: Donne vittime di violenza fisica e/o psicologica con o senza figli, e a donne vittime della tratta e sfruttamento sessuale. N medio anno previsto di utenti: 2
69
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 70
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
285
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
- Offrire alle donne un luogo sicuro in cui rifugiarsi quando sussistono situazioni di violenza e maltrattamenti familiari
- Intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia.
Tipologia di prestazioni/attività La casa Rifugio offre le seguenti attività:
- Servizi di cura alla persona e attività socio-educative volte allo sviluppo dell’autonomia individuale, con un riferimento particolare alla funzione genitoriale.
- Sostegno psicologico per il compimento del percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e di ricostruzione della propria autonomia.
- Consulenza legale e attività di orientamento e valutazione delle competenze e delle abilità delle ospiti per indirizzarle verso relazioni positive con il mondo esterno, anche in termini di avviamento al lavoro, favorendo l’indipendenza economica.
Risultati attesi Garantire protezione a donne che denunciano situazioni di emergenza.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’Ambito istituirà un Fondo per il pagamento di rette in una struttura convenzionata. Il personale previsto sarà conforme a quello richiesto nel R. Reg. 4/2007 artt. 80-81
1Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del
servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.
286
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi1
TITOLO: Maltrattamento e Violenza - Equipe
Annualità: 2014 x 2015 2016
AMBITO DI Mola Di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociale 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 37 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e Violenza - Equipe Art. del R.R. 4/2007: 107 Importo totale programmato: Risorse Bilancio Comunale e ASL (€ 9.480,00) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (Convenzione) Tipologia di utenti: Donne e minori vittime di violenza fisica e/o psicologica, donne con o senza figli, donne e minori vittime della tratta e sfruttamento sessuale. N° medio annuo previsto di utenti: non definibili
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: La complessità del problema e degli interventi da attivare richiede una sensibilizzazione diffusa ed il coinvolgimento di tutte le risorse del territorio, sia pubbliche che private, al fine di realizzare un efficacia prevenzione ed una rete funzionale agli interventi di protezione e di cura. La prevenzione dei casi di abuso e maltrattamento si articolerà secondo gli obiettivo di seguito indicati: - Promuovere nel territorio la cultura di genere e della non violenza; - Favorire l’integrazione ed il rafforzamento della rete dei servizi pubblici sociali e sanitari con il
Terzo Settore, l’area giudiziaria e scolastica per gli interventi di contrasto all’abuso e al maltrattamento;
287
- Proteggere, anche attraverso l’inserimento in Casa Rifugio, le donne e i minori abusati o maltrattati;
- Ridurre il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento. Tipologia di prestazioni/attività: - Azioni informative e di sensibilizzazione rivolte a tutti gli operatori che hanno rapporti significativi
con i minori; - Sensibilizzazione e formazione specifica degli operatori responsabili della tutela dei minori al fine
di fornire idonei strumenti che agevolino il riconoscimento del fenomeno; - Adozione di modalità comuni di segnalazione alle autorità competenti di situazioni di abusi
sessuali e/o violenza; - Formulazione di proposte per un’adeguata formazione degli operatori coinvolti; - Elaborazione di progetti personalizzati; - Elaborazione di una relazione annua sullo stato di attuazione dei servizi di prevenzione e lotta alla
violenza su donne e minori. Risultati attesi: Garantire una maggiore tutela alle donne e ai minori.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le attività previste vedranno coinvolti gli operatori dei Comuni e dei Consultori familiari. A tal fine sarà costituita un’equipe specifica per la prevenzione al maltrattamento e violenza di Ambito. Le competenze di ciascun Ente coinvolto sono disciplinate da un Protocollo d’Intesa con l’ASL. L’equipe d’Ambito è formata da: 1 Assistente Sociale Comune di Mola di Bari per n. 5 ore/settimana; 1 Assistente Sociale Comune di Noicattaro per n. 5 ore/settimana; 1 Assistente Sociale Comune di Rutigliano per n. 5 ore/settimana; 1 Assistente Sociale ASL Consultorio per n. 5 ore/settimana; 1 Psicologa ASL Consultorio per n. 5 ore/settimana.
288
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi71 TITOLO:
Interventi di prevenzione in materia di dipendenze patologiche (percorsi di inclusione socio-lavorativa)
Annualità72: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 38 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Interventi di prevenzione in materia di dipendenze patologiche (percorsi di inclusione socio lavorativa)
Riferimento normativo: 102 del Reg. Reg. n. 4/2007
Importo totale programmato: € 0,00 (il presente intervento si integra con la scheda n.5 percorsi di inclusione socio- lavorativa in cui è previsto uno stanziamento di € 282.129,28 in favore di varie tipologie di soggetti svantaggiati) + € 12.000,00 (fondi ASL) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia x gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione ( Convenzione)
Tipologia di utenti: soggetti ex tossicodipendenti N medio anno previsto di utenti: 6
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
71
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 72
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
289
Obiettivi: Il presente intervento prevede progetti in favore di ex tossico-dipendenti in carico al SERT di Triggiano ed ai servizi sociali professionali dei Comuni dell’Ambito
L’intervento avrà i seguenti obiettivi : - Favorire l’inclusione sociale e lavorativa di cittadini ex tossico-dipendenti; - Favorire la permanenza del ex tossico-dipendenti nel proprio ambiente di vita; - Prevenire l’emarginazione, l’isolamento e l’istituzionalizzazione della persona; - Garantire adeguate forme di socializzazione; - Sostenere e supportare le famiglie nella relazione con il paziente; - Stimolare il paziente ad esprimere potenzialità residue; - Garantire una borsa lavoro mensile per ogni utente. Il Progetto è in continuità con l’attività già svolta nel primo Piano di Zona Tipologia di prestazioni/attività L’attività prevista con il Progetto in favore degli ex tossico-dipendenti, è un servizio che, in una logica di lavoro di rete e di potenziamento dei servizi esistenti (sistema dell’istruzione e della formazione, servizi socio-assistenziali), interviene in maniera specifica per: aiutare il soggetto svantaggiato ad assumere un nuovo stile di vita, a riappropriarsi di
competenze ed abilità normali, a riacquistare visibilità e dignità nella società civile e attivare un processo di autostima e fiducia in se stessi;
reinserire socialmente quei soggetti che hanno terminato, o stanno terminando, un percorso
di riabilitazione, dotati di potenzialità e risorse che favoriscono l’ingresso nel mondo del lavoro.
Tutto ciò attraverso l’avviamento al lavoro. Il progetto si realizzerà presso i Comuni dell’Ambito. Gli inserimenti lavorativi presso Botteghe artigianali, avverranno previo avviso pubblico, offrendo incentivi per favorire la formazione e l’assunzione dei soggetti svantaggiati o presso Cooperative sociali mediante affidamento di appositi servizi (cura del verde, della piccola manutenzione, ecc) Risultati attesi Garantire il reinserimento socio lavorativo di almeno 6 utenti
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il progetto in favore degli ex tossico-dipendenti sarà garantito dal personale delle cooperative sociali e delle botteghe aderenti all’iniziativa.
290
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi73 TITOLO:
Interventi Indifferibili
Annualità74: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 39 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: consolidamento e/o incremento degli accessi nelle strutture residenziali (Interventi Indifferibili) Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art. 47-48-49-50 Importo totale programmato: €120.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione ( Convenzione)
Tipologia di utenti: minori abbandonati o maltrattati,
minori temporaneamente presenti sul territorio, immigrati minori stranieri,
N medio anno previsto di utenti: non definibile 73
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 74
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
291
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: - Favorire il recupero di minori a rischio di devianza; - Favorire l’inserimento sociale, scolastico ed eventualmente lavorativo dei minori stranieri; - Supportare minori vittime di violenza in un percorso di recupero sociale e psicologico - Prevenire il verificarsi di gravi forme di disagio sociale;
Tipologia di prestazioni/attività
- ricovero urgente di minori a rischio,abbandonati o maltrattati in strutture di accoglienza disposto
dai Tribunali per i Minori. - accoglienza in struttura e relativa prestazione socio-assistenziale in favore di minori stranieri non
accompagnati Risultati attesi Tutelare i minori con disagio sociale
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’Ambito istituirà un Fondo per la compartecipazione del pagamento di rette delle strutture che accolgono i minori residenti nei tre Comuni dell’Ambito. Oltre che degli Assistenti Sociali dei Comuni dell’Ambito, per la realizzazione di tale obiettivo ci si avvarrà del personale garantito dalle strutture di accoglienza così come previsto dal Regolamento Regionale.
292
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi1
TITOLO: Ufficio di Piano
Annualità: 2014 x 2015 2016
AMBITO DI Mola Di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociale 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 40 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Ufficio di Piano Art. del R.R. 4/2007: 11 Importo totale programmato: € 56.801,88 (Risorse Residue) + € 696,00 (risorse ASL) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) x gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (Convenzione) Tipologia di utenti: Cittadini residenti nei comuni dell’Ambito territoriale n.11 N° medio annuo previsto di utenti: non definibili
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Il principale obiettivo è la programmazione e gestione degli interventi sociali in forma associata e quindi l’elaborazione del Piano Sociale di Zona e predisposizione di tutti gli adempimenti utili alla sua attuazione per conto dei Comuni dell’Ambito. Tipologia di prestazioni/attività: Le attività previste, disciplinate dal Regolamento Regionale n. 4/2007 si concretizzano prevalentemente in: - Attività di programmazione e progettazione della proposta del Piano Sociale di Zona in base alle
Linee espresse dal Coordinamento Istituzionale ed emerse dal processo di concertazione;
293
- Attività di gestione tecnica, amministrativa, contabile e finanziaria dei servizi programmati; - Monitoraggio dei servizi al fine di apportare allo stesso Piano Sociale di Zona le modifiche
necessarie. Risultati attesi: Garantire il buon funzionamento dell’Ufficio di Piano e della gestione associata dei Servizi Sociali d’Ambito nonché il raggiungimento degli obiettivi prefissati con il Piano di Zona.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Personale professionalmente competente in organico nei comuni dell’Ambito n.11: n. 1 Responsabile Ufficio di Piano – Responsabile di gestione tecnica e amministrativa n. 1 Responsabile funzione di programmazione e progettazione n. 1 Responsabile funzione contabile e finanziaria n. 1 Coordinatore socio-sanitario Distretto n. 11 – Assistente Sociale (1 ora settimanale) 1
Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente
dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.
294
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi75 TITOLO:
Servizi educativi per il tempo libero
(Spazio adolescenti e preadolescenti)
Annualità76: 2014 X 2015 2016
AMBITODI Mola di Bari
PROVINCIADI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 41
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Spazio adolescenti - preadolescenti Riferimento normativo: R. Reg. 4/2007 art.103 Importo totale programmato: € 40.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
x altra modalità di gestione ( Convenzione)
Tipologia di utenti: adolescenti e preadolescenti N medio anno previsto di utenti: 100
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi:
75
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015)programmati nel Piano di Zona. 76
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
295
- sperimentare interventi che favoriscano l’aggregazione, che facilitino il protagonismo dei giovani
e l’espressione dei ragazzi e degli adolescenti. - prevenire e contrastare le forme di bullismo; - favorire l’integrazione tra servizi rivolti allo stesso target (Scuole, Associazioni, Parrocchie,ecc) Tipologia di prestazioni/attività - realizzare progetti in rete tra Scuole, Associazioni, Spazi giovanili ecc. mediante stipula di
convenzioni; - Attività di animazione e socializzazione; - Attività espressive, ludiche e ricreative; - Attività culturali ed occupazionali. Risultati attesi
- Permettere l’espressività giovanile in spazi adeguati; - Ridurre nei giovani l’esigenza di frequentare “locali”a rischio; - Ridurre la diffusione di forme di devianza e di bullismo giovanile.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Le figure professionali previste per la realizzazione delle attività variano secondo le organizzazioni, associazioni, enti che aderiranno all’iniziativa. Finalità dell’Ambito è realizzare attività per ragazzi e giovani che potranno differenziarsi secondo i bisogni espressi dal singolo contesto territoriale.
296
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi77 TITOLO:
Forme di sostegno economico ad integrazione del reddito a sostegno della genitorialità e della tutela dei diritti dei minori
(contributi genitori separati)
Annualità78: 2014 X 2015 2016
AMBITO DI Mola di Bari
PROVINCIA DI BARI
Informazioni generali
Valenza territoriale: x ambito comunale Obiettivo di servizio: x SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 42 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio: Forme di sostegno economico alla genitorialità e tutela dei diritti dei minori.
Riferimento normativo: art.102 Reg. 4/2007
Importo totale programmato : € 10.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
X gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione ( Convenzione)
Tipologia di utenti: : genitore separato in possesso delle seguenti caratteristiche: - in possesso, almeno, del verbale di comparizione, - con figli minori a carico, - con prova di insolvenza dell’assegno di mantenimento, 77
Da compilare almeno per tutti gli Obiettivi di Servizio (ex PRPS 2013-2015) programmati nel Piano di Zona. 78
Indicare le annualità di realizzazione del servizio/intervento che hanno copertura finanziaria con le risorse già disponibili
programmate nel Piano di Zona. Indicare il 2013 solo nel caso di interventi già avviati tra il II e il III piano sociale di zona,
ovvero per gli interventi ammessi a finanziamento su risorse proprie comunali che confluiscono nel “cofinanziamento
comunale” e comunque riconducibili agli obiettivi di servizio.
297
- in stato di disoccupazione o con ISEE inferiore ad € 7.500,00 N. medio anno previsto di utenti: almeno 8 genitori con minori
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi: Garantire forme di sostegno economico ad integrazione del reddito in favore del genitore separato, convivente con il minore, in situazione di temporanea difficoltà economica.
Tipologia di prestazioni/attività Intervento di sostegno economico di € 100,00 per ogni figlio minore, per un massimo di sei mesi, da liquidarsi in favore del genitore separato, convivente con il minore, che è in possesso di prova di insolvenza dell’assegno di mantenimento. Risultati attesi Assicurare, in favore di almeno 8 minori, sostegni economici della durata di n. 6 mesi, promuovendo le capacità di cura delle famiglie
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L’intervento sarà curato dal Servizio Sociale professionale in servizio nei Comuni dell’Ambito.
L’Ambito istituirà un Fondo per il pagamento del contributo in favore dei genitori, in possesso dei requisiti richiesti, residenti nei tre Comuni dell’Ambito.