2013 PASQUALINI Chi Ha Rubato Il Rapporto Pacatte? Who purloined the Pacatte Report?

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    Chi ha rubato

    il Rapporto Pacatte?

    La lista degli agenti OSS in Italia

    dimenticata al ristorante

    di Maria Gabriella Pasqualini

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    Chi ha rubato il Rapporto Pacatte?

    La lista degli agenti OSS in Italia perduta al ristorante.1

    di Maria Gabriella Pasqualini

    Il 4 dicembre 1944 il maggiore Andr R.L. Pacatte, importante membro

    operativo dellOSS in Europa, riceveva una dura nota di biasimo, poche

    stringate righe, dal suo Direttore, William Donovan, per non aver preso le

    necessarie misure di sicurezza atte a salvaguardare la copia di un Rapporto

    (redatto dallo stesso

    Pacatte), sulle attivit sue e

    del Servizio in Italia, dal

    novembre 1942 allaprile

    1944, sparito tra

    Lussemburgo e Parigi e del

    quale era comunque rimasta

    una copia presso lUfficiodel Direttore Generale a

    Washington. La nota

    terminava con un

    minaccioso: This reprimand

    will be made a part of your

    record, insomma avrebbe

    sicuramente influito sulla

    carriera del giovane

    ufficiale perch menzionata sul suo libretto matricolare. Agli inizi della

    vicenda le autorit ritennero che la colpa della perdita del documento fosseascrivibile al Pacatte, ma successive indagini lo scagionarono, almeno in parte.

    Il 5 dicembre 1944 la Segreteria Generale dellOSS inviava alla sede

    dellOrganizzazione a Parigi uno stringato telegramma cifrato chiedendo

    urgenti notizie sulle circostanze relative alla sparizione dellimportante

    1 Questa storia tratta da documenti reperibili presso i National Archives and Records

    Administration (NARA), Washington, USA, nel RG 226 che conserva i documenti

    dellOSS.

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    documento. Venivano richiesti anche i nomi di coloro che erano coinvolti e

    ogni sviluppo successivo alla perdita del Rapporto Pacatte. Iniziava unoscambio frenetico di telegrammi e i memoranda si susseguivano.

    Chi era Andr Pacatte? Un ufficiale francese, originario della Corsica dove

    aveva vissuto a lungo e che conosceva bene, integrato nel Secret Intelligence-

    Italian Section, inviato in Teatro doperazioni europeo, alla fine del 1942 per

    un progetto dinvasione di quella isola, che non fu poi attuato. Inviato poi in

    Africa settentrionale aveva viaggiato costantemente fra Tunisi, Biserta e

    Algeri, partecipando allinvasione alleata in Sicilia e rimanendo sul suolo

    italiano con vari impegnativi e rischiosi compiti. Nel settembre del 1944 era a

    Washington e da l fu nuovamente inviato in Europa per unaltra missione. Nel

    suo trasferimento aveva dunque portato con s alcuni documenti che ritenevanecessari ai suoi impegni.

    Non appena ricevuta linformazione sulla perdita del documento, la

    Segreteria Generale dellOSS, su ordine di Donovan, chiese notizie in primis al

    colonnello Archibold Van Beuren, Security OfficerdellOSS in Washington, il

    quale dichiarava che agli atti del suo Ufficio non vi era alcuna autorizzazione al

    trasporto di documenti classificati oltreoceano concessa al maggiore Pacatte, in

    quanto non risultava che dovesse espletare tale servizio di corriere.

    Washington dunque non era al corrente che Pacatte avrebbe portato con s il

    Rapporto n era stata posta la questione che questo dovesse essere trasmesso in

    copia a Parigi con le consuete modalit, perch in realt era ancora in

    elaborazione e non definitivo. Forse lufficiale, che ne era lautore, aveva

    deciso di portare con s una copia del testo per migliorarlo e eventualmente

    aggiungere altre notizie circa le operazioni dellOSS in tutta Europa.

    A conoscenza dellUfficio Sicurezza, Pacatte era giunto in Europa e si era

    recato prima alla Centrale, in Lussemburgo, dove aveva messo al sicuro i suoi

    documenti nella cassaforte del tenente colonnello Stacey Lloyd, insieme ad

    altre carte contenute nella sua valigetta personale, pensando appunto di essere

    previdente nel lasciarle in Lussemburgo per non portarle con s nelle missioniche doveva espletare al fronte.

    Al momento di ritornare negli Stati Uniti, per, Pacatte non era riuscito ad

    avere laccesso alla cassaforte del Lloyd e quindi era ripartito senza i

    documenti lasciando una nota al collega affinch glieli facesse riavere appena

    possibile.

    Perch gli Uffici dellOSS erano andati in fibrillazione? Quali elementi

    sensibili conteneva il Rapporto? Era solamente una sintesi del lavoro fatto

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    in Italia dalla 5a Armata, in particolare dallo Specialdetachment G-2 della 5a

    Armata o forse dava indicazioni molto pi dettagliate su progetti e persone?Quali e quanti erano i punti salienti che si temeva potessero venire in mano del

    nemico? Leggendo la copia tuttora presente negli Archivi americani si

    comprende che vi erano sufficienti elementi per mettere in pericolo lazione

    dellOSS in Italia e in Europa e la vita di alcuni agenti.

    In effetti, erano stati fatti in chiaro i nomi di ufficiali OSS in servizio

    oltremare, anche se non vi erano quelli di chi era al di l delle linee (solo gli

    alias). Vi erano i nomi di numerosi collaboratori italiani dellOSS operanti

    sul territorio italiano e la loro dislocazione; i nomi di ufficiali OSS che

    avrebbero dovuto essere impegnati in azioni successive.2

    Era stata svelata

    anche la circostanza che presso lUfficio OSS di stanza a Caserta eraconservato lelenco completo degli agenti con fotografie e altri dettagli

    interessanti per il nemico; si faceva il nome del colonnello Agrifoglio come

    capo del SIM.3

    Erano allegati anche alcuni organigrammi dellorganizzazione

    OSS in Europa. E non era tutto.

    Si accennava alla compromissione della Santa Sede nella Resistenza romana,

    confermando che alcuni messaggi OSS ai

    patrioti e alle bande erano stati ricevuti

    attraverso una radio vaticana tramite un

    operatore corrotto, favorevole agli

    alleati. Altra notizia ghiotta per il

    nemico: lUfficio inglese per i prigionieri

    di guerra controllava una speciale

    tipografia, della quale era indicato il

    recapito, per la produzione di documenti

    falsi, inclusi i buoni per le razioni

    alimentari. Erano altres indicate con

    precisione le basi dellinglese SOE lungo

    lAdriatico. Era specificato che gli

    inglesi ottenevano informazioni da un

    2 Tra di essi era nominato anche Peter Tompkins, noto agente OSS e autore di numerosi

    volumi di memorie, alla fine del conflitto.

    3Pompeo Agrifoglio era, infatti, il nuovo Capo del SIM riorganizzato il 1 ottobre del

    1943 a Brindisi.

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    certo Signor Quarone, dichiarato capo del SIM in Afghanistan e al momento

    ambasciatore italiano a Mosca.

    4

    Veniva rivelata la presenza di un Comitato deiSei che era una organizzazione clandestina in Roma e il modo usato per

    introdurre radio clandestine in territorio occupato dai nazi-fascisti,

    nascondendole in carri che trasportavano concimi animaliera descritto il

    progetto di rapire un ammiraglio della RSI da parte degli inglesi.

    Poich la sparizione delle carte era avvenuta in Francia, dopo alcune rapide

    consultazioni tra le sedi di Londra e Parigi era stato deciso di non mettere in

    allarme i francesi se il Direttore dellOSS non avesse inviato istruzioni al

    proposito.

    La sparizione di una valigia contenente il Rapporto e altri documenti (oltread effetti personali di un ufficiale) era stata scoperta il 10 novembre

    precedente: il materiale contenuto non era ufficialmente classificato ma

    quanto meno avrebbe dovuto essere etichettato come confidenziale.

    LUfficio Sicurezza a Washington ne era stato informato 48 ore dopo il fatto

    ma fino al 20 novembre non aveva trovato nulla di riprovevole al riguardo non

    essendo al corrente o non avendo compreso limportanza delle carte ivi

    contenute. Resosi conto della notevole e pericolosa perdita aveva

    immediatamente richiesto che Pacatte fosse sottoposto alla corte marziale;

    Donovan per il momento aveva deciso per la nota di biasimo scritta. A mano a

    mano erano per giunte ulteriori notizie sulla dinamica dellevento e il

    coinvolgimento diretto di altri due ufficiali (il tenente colonnello Stacey Lloyd

    e il suo collaboratore, sottotenente David Yerkes), e il Direttore sospese le

    previste azioni contro Pacatte. Il 6 gennaio 1945 Donovan ordin di istituire

    una Commissione ad hoc che, una volta formata, si riun il 9 gennaio

    successivo alle ore 10 nella Sede Centrale dellOSS a Parigi, al n. 79 degli

    Champs Elyses, composta da tre ufficiali, due maggiori e un capitano, che

    dovevano indagare e fissare le responsabilit per la perdita di un documento

    governativo importante come ilRapporto Pacatte (cos ormai definito).

    Per prima cosa, alla presenza dei due ufficiali incriminati, venne lettalordinanza di composizione della Commissione e fu loro richiesto se

    desideravano sfiduciare qualcuno dei membri della Commissione ma non

    furono avanzate richieste in questo senso quindi la Commissione si costitu

    4Si trattava dellambasciatore Pietro Quaroni, ministro plenipotenziario in Afghanistan

    e dal maggio 1944, ambasciatore in URSS. Interessante la notazione sulla sua

    appartenenza al SIM a Kabul: questo ruolo rientrava comunque nella normale

    collaborazione che molti diplomatici davano al SIM, quando in loco non vi erano

    antenne particolari.

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    regolarmente e inizi a analizzare un memorandum che il Lloyd aveva inviato

    tre giorni prima. Sia lui che il suo collaboratore furono presenti fin dai primiatti della Commissione e fu data loro ogni opportunit per controinterrogare

    altri testimoni, di presentare note scritte, di fare dichiarazioni spontanee. Lloyd

    fu il primo ad essere chiamato a testimoniare e a riferire verbalmente alla

    Commissione fornendo ogni possibile dettaglio riguardante la spinosa

    questione. Cos pian piano inizi a delinearsi la verit.

    Lloyd conferm che il Rapporto gli era stato consegnato il 15 ottobre

    dellanno precedente proprio dal maggiore Pacatte (in quel momento integrato

    nella Unit da lui comandata), in procinto di andare a Nancy. Il documento era

    rimasto custodito nella cassaforte del suo Ufficio fino al 10 novembre quando

    aveva chiesto al sottotenente Yerkes di portarlo a Parigi per consegnarlo a uncorriere che lo riportasse a Washington.

    Lloyd e Yerkes erano arrivati nella capitale francese il 10 novembre alle sette

    di sera: non solo il Rapporto ma anche altri documenti amministrativi furono

    custoditi in quella che era la val-pak (una speciale valigia pieghevole usata

    dagli ufficiali per viaggiare con gli aerei militari), stivata nel retro della jeep

    che era stata messa a loro disposizione. I due ufficiali si avviarono al ristorante-

    mensa dellOSS, il Doucet (al n. 4 di Rue Marbeuf) per la cena: lasciarono il

    mezzo di fronte al locale chiedendo al sergente Bena che custodiva unaltra

    jeep (a disposizione del tenente colonnello Sutherlandla precisione innanzi

    tutto in una vicenda decisamente spinosa), l parcheggiata di dare unocchiata

    alla loro mentre allinterno del locale trovavano il modo di assicurarne il

    controllo durante la cena. Il gestore della mensa present un civile francese,

    Edouard Legrand che si present in divisa americana, il che trasse in inganno

    Lloyd e Yerkes: pensarono infatti si trattasse di un militare, sentendosi

    rassicurati, ed era invece pi semplicemente un impiegato civile dellOSS. I

    due ufficiali cenarono ma al loro ritorno al veicolo dovettero constatare che

    solo la val-packera scomparsa insieme a colui che doveva custodire il veicolo,

    mentre nulla era stato toccato riguardo ad altri effetti personali lasciati nella

    jeep. Momento di panico. Fu interrogato lautista di un veicolo l parcheggiato

    che sostenne di non aver notato persone che avessero preso qualcosa dalla jeep

    militare ma di aver visto il guardiano della jeep che insieme ad altre persone si

    avviava verso un caff l vicino. Nonostante affannose ricerche, il civile

    incaricato della custodia non fu ritrovato.

    Per telefono fu subito comunicata allUfficio OSS la scomparsa dei

    documenti e il pomeriggio successivo il sottotenente Yerkes si rec presso il

    parigrado Hodkinson della Sezione amministrativa dellOSS, allo scopo di

    fornire dettagli su quanto custodito nella val-pack: suoi effetti personali e

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    documenti amministrativi e finanziari e uno appunto fuori sacco, appartenente

    al maggiore Pacatte, da rinviare negli Stati Uniti. Il 12 novembre, a due giornidal furto, Yerkes si present allufficiale addetto alla sicurezza Parigi, mentre il

    mattino successivo lo stesso Lloyd si recava presso il Segretariato dellOSS a

    Parigi dove discuteva lopportunit di inviare o non inviare a Washington un

    telegramma sul caso e lidea si era affacciata solo perch un responsabile aveva

    prospettato la possibilit che nella carte Pacatte vi fossero riferimenti a agenti

    coinvolti in Italia. Alle domande della Commissione, Lloyd afferm di non

    sapere che il Rapporto fosse classificato perch la busta aperta che lo

    conteneva non portava alcuna dicitura in quel senso. Dichiar che poteva

    intuirlo conoscendo le attivit del collega e, a domanda specifica, rispose che

    quel documento indubbiamente avrebbe dovuto essere classificato. Conferm

    poi che secondo lui la val-pack non era potuta cadere inavvertitamente nel

    viaggio dallaeroporto al ristorante perch era pesante e ben assicurata nel retro

    della jeep. Alla domanda se riteneva che dei documenti di tal genere dovessero

    lasciati in un veicolo, Lloyd ovviamente tent di salvaguardare il collaboratore

    sostenendo di aver dato istruzioni al collega di portare i documenti a Parigi ma

    che costui non sapeva che vi potevano essere carte classificate. Lloyd per

    conosceva bene il regolamento sulla sicurezza dei documenti militari e fu

    costretto ad ammetterlo alla Commissione. Fu contestato al Lloyd che avendo

    una idea di cosa potesse contenere il Rapporto avrebbe dovuto dirlo al

    sottotenente Yerkes affinch prendesse le opportune precauzioni imposte dal

    regolamento.

    Fu poi la volta dello Yerkes che dichiar di aver visto una bozza del

    Rapporto a Washington quando ne aveva letto alcune pagine, verso la met di

    ottobre 1944. Mentre era in missione a Nancy insieme a Pacatte, costui lo

    preg di tornare in Lussemburgo e di prelevare dalla cassaforte del Lloyd il suo

    Rapporto ma Yerkes, quando era arrivato in quellUfficio, non aveva trovato

    n il Lloyd n alcuno che avesse la chiave della cassaforte.

    Rientrato appunto in sede, Lloyd gli disse che i documenti di Pacatte

    dovevano essere rinviati in America. Yerkes dichiar alla Commissione di non

    ricordare le precise istruzioni del suo superiore, cio se avesse ricevuto lordine

    di portarle a Parigi dove dovevano recarsi in missione il 9 novembre. Era stata

    una sua iniziativa, ritenendo che, trasferendoli a Parigi, sarebbero arrivati pi

    rapidamente negli Stati Uniti e non ne aveva fatto cenno al Lloyd. Li aveva

    infilati nella sua val-packpersonale ritenendoli pi al sicuro. Il Lloyd non era

    stato messo al corrente che ilRapporto era custodito con i suoi effetti personali

    e non in una valigetta a parte.

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    Yerkes era sicuro che la val-packfosse presente al momento del loro arrivo

    al Doucet: ne avrebbe notato sicuramente la mancanza. Alluscita per lavaligia era scomparsa insieme a colui che avrebbe dovuto custodire la jeep. Da

    quel momento in poi il suo racconto collimava con quello del suo superiore.

    Alla domanda se riteneva corretto che documenti potenzialmente segreti

    fossero rimasti nella jeep o se invece avrebbe dovuto portarli con s, fu

    costretto a rispondere che non aveva agito correttamente. Gli fu contestato che

    avendone letto dei brani poteva ben saper cosa vi fosse scritto: a questa

    contestazione lufficiale spieg dapprima che non ne aveva realizzato

    limportanza e che comunque che lo riteneva un vecchiorapporto che trattava

    di attivit gi svolte e non da realizzare in futuro. E tent di giustificarsi

    dicendo che i suoi comportamenti erano dovuti proprio al fatto che non avevacompreso limportanza del Rapporto. Afferm poi che il colonnello non gli

    aveva esplicitamente detto di portare quel documento a Parigi ma gliene aveva

    parlato in connessione con il viaggio a Parigie aveva quindi ritenuto di

    doverlo portare con s

    A quel punto il Lloyd volle fare una ulteriore dichiarazione perch non era

    affatto daccordo con la deposizione del sottotenente. Dichiar che la

    responsabilit del trasporto del documento a Parigi era interamente sua. Aveva

    ricevuto un messaggio da Washington di rinviare quel documento nel pi breve

    tempo possibile e di conseguenza riteneva che linvio da Parigi sarebbe stato

    pi rapido. Prese su di s anche la responsabilit di non aver spiegato al suo

    sottoposto limportanza delRapporto.

    Finiti i lavori con rapidit, lo stesso 9 gennaio nel tardo pomeriggio, la

    Commissione stabil che, considerati i fatti e le testimonianze, ambedue gli

    ufficiali Lloyd e Yerkes erano i colpevoli della sparizione del documento per

    non aver rispettato le regole sulla sicurezza dei documenti militari;

    comportamento aggravato dal fatto che ambedue si erano resi conto che era un

    documento classificato anche se non vi era nessuna annotazione al riguardo. E

    quindi la Commissione raccomand che fossero prese le necessarie punizioni

    disciplinari nei confronti dei due ufficiali, lasciando alle superiori Autorit ledecisioni concernenti Pacatte.

    Ancora prima della istituzione della Commissione dinchiesta, il 2677th

    Headquarters Regiment, reparto operativo presso lAllied Forces

    Headquarters, aveva analizzato i pericoli insiti nelle pagine del Rapporto una

    volta che fosse caduto in mano al nemico. In cosa consisteva esattamente il

    documento? Era suddiviso in nove capitoletti che trattavano 1) la fase Nord

    africana; 2) la progettazione dellinvasione in Sicilia; 3) linvasione; 4) la fase

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    successiva allinvasione; 5) gli agenti; 6) lorganizzazione; 7) il personale

    operativo; 8) i collegamenti e 9) alcune considerazioni del Pacatte sul lavorosvolto e sulle prospettive future.5

    Il Rapporto, in 28 nutrite cartelle, apriva

    altres un interessante dettagliato spaccato sullattivit di un membro operativo

    dellOSS nel periodo complesso dello

    sbarco in Italia e della liberazione dellItalia

    del Sud, dando eventualmente al nemico

    lidea corretta di un modus operandi. I

    risultati di questa analisi sono interessanti

    per lo storico perch danno molti dettagli sul

    ruolo di agenti e ufficiali che operavano in

    Italia.

    Lindagine rilev che era citato il

    maggiore Guido Pantaleone (un avvocato di

    Cleveland), per alcuni mesi prigioniero di

    guerra in Germania, al momento latitante in

    Italia, dove collaborava con agenti dellOSS.

    Se il nemico avesse letto il Rapporto la sua

    copertura sarebbe stata bruciata con la

    conseguenza di essere arrestato, torturato e

    ucciso. Era stato evidenziato limportante ruolo di Vincent Scamporino:6

    non

    si poteva permettere che corresse il minimo pericolo di cattura; era aconoscenza dellintera azione dellOSS in Italia.

    Altrettanto importante era il ruolo del capitano Andr Burgoin: ufficiale

    dellesercito francese, aveva un ruolo di primaria importanza

    nellorganizzazione dellOSS e aveva avuto accesso ad un numero enorme di

    informazioni segrete; una sua cattura da parte del nemico avrebbe comportato

    gravi rischi cos come il fatto che continuasse a operare in Italia e Francia dopo

    la sparizione del documento.

    Per questa ragione veniva raccomandato che lufficiale fosse fatto tornare

    immediatamente negli Stati Uniti per il resto del conflitto. Per altri ufficiali e

    5 Una copia integrale nel carteggio sulla sparizione, NARA, RG 226, Withdrawn

    Records, NND-974345.

    6 Avvocato di Middletown (Conneticut), Vincent Scamporino (1914-1978) era il capo

    dellintelligence verso lItalia nel Teatro nordafricano (OSS-SI-Italian Division,

    MEDTO). Il suo alias era Maxim, non indicato nelRapporto Pacatte ma rilevabile da

    altri documenti dellArchivio nazionale americano. Partecip alle riunioni di Algeri,

    coordinate da Earl Brennan, per preparare lo sbarco alleato in Sicilia e nel luglio 1943,

    insieme a Max Corvo, sbarc a Favignana per liberare i mafiosi che vi erano confinati.

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    agenti (anche italiani e civili) veniva richiesto lo stesso trattamento perch

    erano figure di primo piano nelle operazioni e nella organizzazione OSS inItalia. Lindagine si concludeva anche con la richiesta che altri agenti, al

    momento non operativi, non fossero pi utilizzati per operazioni combate tra

    questi era citato ancora una volta Peter Tompkins, definito civilian. Lufficiale

    responsabile della Sicurezza del Teatro Mediterraneo, il colonnello Parry Jr. fu

    molto deciso nel rappresentare tutti i pericoli che la negligenza del Pacatte

    poteva comportare per una serie di agenti operativi chiedendo esemplare

    punizione (corte marziale) per il Pacatte e per chiunque fosse stato coinvolto

    nella perdita del documento. Altri Uffici interrogati al riguardo si scambiarono

    rapidamente pareri sulla situazione che sembrava a tutti essere di una gravit

    senza pari, ritenendo che poteva disarticolare lorganizzazione intera in Italia e

    nel Teatro nordafricanonon avevano tutti i torti nellessere particolarmente

    nervosi al riguardo.

    L8 febbraio 1945 fu ritirata la richiesta di sottoporre il maggiore Pacatte

    alla corte marziale perch lindagine condotta dal maggiore Black a Parigi

    aveva appurato che la perdita del documento non era imputabile direttamente

    allufficiale. Per doveva essere condotta una ulteriore indagine sulle ragioni

    che avevano indotto Pacatte a portare con s quel documento contravvenendo

    al regolamento sul trasporto di documenti classificati e la salvaguardia delle

    informazioni militari, nonch altre disposizioni n materia.7

    Esperiti tutti gli interrogatori e prese le decisioni del caso, la nota di biasimo

    scritta al Pacatte si trasform in biasimo orale: il 1 marzo 1945 il colonnello

    Doering, su istruzioni di Donovan, somministr allufficiale reo di tanta

    leggerezza un biasimo circa il suo comportamento, basato sui seguenti

    elementi: la reprimenda veniva fatta non per la perdita del documento ma per la

    violazione dei principi generali di sicurezza; inoltre la missione del maggiore

    non comportava che portasse con s lintero documento e quindi non aveva

    autorizzazione per trasportarlo; se fosse caduto in mano nemica avrebbe messo

    in pericolo persone impegnate nelle missioni in Europa. Pacatte fu anche

    7In particolare: 25 del Regolamento AR-380-5 che prescriveva: secret documents

    will be transmitted only by officially designated courier; 2 del General Ordern. 16,

    come rivisto il 12 aprile 1944, che prevedeva: OSS personnel may be designated

    official couriers, contingent upon obtaining (a) prior written approuval of the Security

    Office and (b) official Army, Navy, or Marine Corps courier orders; Security Ordern.

    4 come rivisto nel marzo 1944: all matter classified SECRET or CONFIDENTIAL shall

    be transmitted only by Courier or, in exceptional cases or occasions of emergency, by

    Deputy Directors, Branch or Division Heads, or their duly authorized and appointed

    delegates tutte disposizioni atte a evitare pericoli ai singoli agenti e possibilit che

    documenti riservati cadessero in mani nemiche.

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    informato che questo biasimo non sarebbe stato registrato nella sua cartella

    personale.

    Lloyd e Yerkes ebbero lo stesso trattamento. Nessuno and sotto corte

    marziale.

    Non fu mai scoperto chi avesse rubato la val-packma apparentemente non vi

    furono conseguenze dirette del furto su agenti e ufficiali. Resta un esempio di

    colpevoli superficialit, soprattutto in tempo di guerra.

    Societ Italiana di Storia Militare