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10 Tema Tema Il limite nello sviluppo economico La teoria dello Sviluppo Sostenibile La teoria della Decrescita Alberto Peri

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Tema Tema Il limite nello sviluppo economicoLa teoria dello Sviluppo Sostenibile La teoria della Decrescita

Alberto Peri

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Il limite nello sviluppo economicoNel 1972 uno studio del MIT di Boston, il rapporto "Limits toGrowth", commissionato dal Club di Roma, accese l'attenzione sulla scarsità del petrolio e sul limite dello sviluppo. L'intero rapporto poneva l'accento sul fatto che il raggiungimento del limite nello sfruttamento delle risorse naturali avrebbe causato un inevitabile declino della popolazione e della produzione. Soltanto lo sviluppo sostenibile e rispettoso dei limiti avrebbe potuto garantire una crescita costante senza rischi di esaurimento delle risorse.Lo studio rappresenta solamente una tendenza, ma ha il merito diaver introdotto il concetto di "limite" nello sviluppo economico.Prima o poi il petrolio si esaurirà e la società dell'uomo dovrà arrivare a quel momento con una valida fonte di energia sostituta. (Ugo Bardi su http//aspoitalia.blogspot.com)

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Andamento delle risorseda “Limiti dello sviluppo”

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“E’ chiaro che questo tracciato corrisponde alla condizione di superamento dei limiti naturali, con successivo collasso provocato dall'esaurimento delle risorse naturali non rinnovabili. Il capitale industriale cresce fino a un livello che richiede un afflusso enorme di materie prime, per cui il processo di crescita è accompagnato dal progressivo depauperamento delle riserve; ma ciò provoca una lievitazione dei prezzi delle materie prime, per ottenere le quali occorre impegnare frazioni crescenti di capitale, a discapito degli investimenti. Alla fine gli investimenti non riescono più a seguire il passo del deprezzamento del capitale, e si verifica il collasso della base industriale e quindi dell'agricoltura e dei servizi, dato che questi settori dipendono in maniera essenziale dai beni prodottidall'industria (fertilizzanti, insetticidi, attrezzature ospedaliere, calcolatori e soprattutto energia per la meccanizzazione). Per un breve periodo di tempo la situazione rimane a un livello criticopoiché la popolazione, a causa dei ritardi che caratterizzano il ciclo riproduttivo e i processi di assestamento sociale, continua a crescere; ma la carenza di alimenti e di servizi sanitari provoca un rapido incremento dell'indice di mortalità e il livello di popolazione si abbassa”.

Estratto dal Rapporto "Limits to Growth" a commento del grafico

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Gli autori (del Rapporto) provano in tutte le maniere a sovrapporre a questo scenario altri scenari di “ottimismo tecnologico” nei settori della lotta all’inquinamento, della produzione di alimenti, del controllo delle nascite. Non c’è niente da fare, si riesce solo a procrastinare la data del superamento dei limiti e del collasso. Il motivo, semplice quanto inaccettabile per una società fondata sulla religione della crescita, si legge nelle conclusioni: “Gli ottimisti tecnologici confidano che la tecnologia giungerà a rimuovere o ad allontanare i limiti allo sviluppo della popolazione e del capitale. Abbiamo dimostrato peraltro, nel modello del mondo, che l'applicazione della tecnologia ai problemi dell'esaurimento delle riserve naturali, dell'inquinamento, della mancanza di alimenti, non risolve il problema essenziale, quello cioè determinato da uno sviluppo esponenziale di un sistema finito e complesso. I nostritentativi d'introdurre anche le più ottimistiche previsioni sugli effetti della tecnologia nel modello, non impediscono il verificarsi delcollasso finale della popolazione e dell'industria, in ogni caso non oltre il 2100”. (da “A tutto c'é un limite” di Terenzio Longobardi su http//aspoitalia.blogspot.com)

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Lo Sviluppo sostenibile

Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunitàeccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali(che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili). L'obiettivo è di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale.

(definizione da Wikipedia)

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La cosiddetta regola dell' equilibrio delle tre "E": ecologia, equità, economia.

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La teoria dello Sviluppo Sostenibile

Lo sviluppo tradizionale ha man mano ridotto il capitale naturale trasformandolo in sviluppo economico. Questo processo può essere attenuato dalle innovazioni tecnologiche che spostano verso destra la curva senza però risolvere il problema alla base della scarsità.

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La teoria dello Sviluppo Sostenibile

La risposta razionale può arrivare soltanto dall'introduzione di un nuovo paradigma di sviluppo conosciuto come sviluppo sostenibile. Non si tratta di una negazione della crescita, come molti credono, bensì della crescita economica rispettosa dei limiti ambientali.

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Sviluppo SostenibileQuesta nuova visione dello sviluppo è diventata una vera e propria necessità storica dell'umanità. Il vecchio modo di concepire lo sviluppo come antagonista dell'ambiente non è in grado di risolvere problemi come l'effetto serra o il buco dell'ozono ed è destinato ad essere sostituito con il paradigma della sostenibilità in cui la tutela dell'ambiente è in correlazione diretta con la crescita economica.(Lo sviluppo sostenibile da www.ecoage.it)

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Differenze tra Sviluppo Sostenibile e DecrescitaLa prospettiva della “Decrescita” è opposta a quella del cosiddetto “Sviluppo Sostenibile”, che continua a ritenere positivo il meccanismo della crescita economica come fattore di benessere, limitandosi a proporre di correggerlo con l'introduzione di tecnologie meno inquinanti e auspicando una sua estensione.

Nel settore cruciale dell'energia, lo «sviluppo sostenibile» propone la sostituzione delle fonti fossili con fonti alternative. Il Movimento per la Decrescita Felice ritiene invece che questa sostituzione debba avvenire nell'ambito di una riduzione dei consumi energetici, da perseguire sia con l'eliminazione di sprechi, inefficienze e usi impropri.

Questa prospettiva comporta che nei paesi industrializzati si riscoprano e si valorizzino stili di vita del passato, irresponsabilmente abbandonati in nome di una malintesa concezione del progresso, mentre invece hanno ampie prospettive di futuro non solo nei settori tradizionali dei bisogni primari, ma anche in alcuni settori tecnologicamente avanzati e cruciali per il futuro dell'umanità, come quello energetico, dove la maggiore efficienza e il minor impatto ambientale si ottengono con impianti di autoproduzionecollegati in rete per scambiare le eccedenze.

(di Maurizio Pallante da www.unmondopossibile.net)

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MANIFESTO DEL MOVIMENTO PER LA DECRESCITA FELICE

Un vasetto di yogurt prodotto industrialmente e acquistato attraverso i circuiti commerciali, per arrivare sulla tavola dei consumatori percorre da 1.200 a 1.500 chilometri, costa 10 euro al litro, ha bisogno di contenitori di plastica e di imballaggi di cartone, subisce trattamenti di conservazione che spesso non lasciano sopravvivere i batteri da cui è stato formato.

Lo yogurt autoprodotto facendo fermentare il latte con opportune colonie batteriche non deve essere trasportato, non richiede confezioni e imballaggi, costa il prezzo del latte, non ha conservanti ed è ricchissimo di batteri.

Lo yogurt autoprodotto è pertanto di qualità superiore rispetto a quello prodotto industrialmente, costa molto di meno, non comporta consumi di fonti fossili e di conseguenza contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, non produce di rifiuti.

Tuttavia questa scelta, che migliora la qualità della vita di chi la compie e non genera impatti ambientali, comporta un decremento del prodotto interno lordo: sia perché lo yogurt autoprodotto non passa attraverso la mediazione del denaro, quindi fa diminuire la domanda di merci, sia perché non richiede consumi di carburante, quindi fa diminuire la domanda di merci, sia perché non fa crescere i costi dello smaltimento dei rifiuti.(di Maurizio Pallante da www.unmondopossibile.net)

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Conseguenze della Decrescita felicedisturba i ministri delle finanze perché riduce il gettito dell'IVA e delle accise sui

carburanti;disturba i ministri dell'ambiente perché si riducono gli stanziamenti dei loro bilanci

e non possono più sovvenzionare fonti energetiche alternative nell'ottica dello «sviluppo sostenibile»;

disturba i sindaci, i presidenti di regione e di provincia perché non possono più distribuire ai loro elettori i contributi statali per le fonti alternative;

disturba le aziende municipalizzate e i consorzi di gestione rifiuti perché diminuiscono gli introiti delle discariche e degli inceneritori;

disturba i gestori degli inceneritori collegati a reti di teleriscaldamento, perché devono rimpiazzare la carenza di combustibile derivante da rifiuti (che ritirano a pagamento) con gasolio (che devono comprare). Ma non è tutto. La diminuzione dei rifiuti comporta una riduzione della circolazione degli autotreni che li trasportano e, quindi, una maggiore fluidità del traffico stradale e autostradale. Gli altri autoveicoli possono circolare più velocemente e si riducono gli intasamenti. Di conseguenza migliora la qualità della vita. Ma diminuiscono anche i consumi di carburante e si riduce il prodotto interno lordo. La diminuzione dei camion circolanti su strade e autostrade diminuisce statisticamente i rischi d'incidenti, comportando una ulteriore diminuzione del prodotto interno lordo, facendo diminuire sia le spese ospedaliere, farmaceutiche e mortuarie, sia le spese per le riparazioni degli autoveicoli incidentati e gli acquisti di autoveicoli nuovi in sostituzione di quelli non più riparabili.

(di Maurizio Pallante da www.unmondopossibile.net)

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I greci furono bloccati da un rifiuto mentale che impedì loro di conquistare i vantaggi della precisione attraverso la tecnologia. Per compensare la carenza di beni materiali, essi impararono a conferire senso e significato alle poche cose di cui disponevano.Noi siamo bloccati da un rifiuto mentale che ci impedisce di conquistare i vantaggi del pressapocoattraverso la riflessione e la solidarietà. Per compensare la povertà spirituale, abbiamo imparato ad accumulare una infinità di cose materiali senza preoccuparci di conferire loro il giusto senso e il giusto significato.(Domenico De Masi da “Il futuro del lavoro, fatica e ozio nella società postindustriale”)

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Luoghi della Festa 2010

La festa si svolge:nei Chiostri e nell'Auditorium di Santa Caterina, nelle Sale delle Colonne, degli Archi e delle Capriate, dell'Oratorio dei Disciplinanti e nelle Piazze del Centro storico di Finale Ligure Borgo.

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Organizzazione della Festa 2010Organizzazione della Festa 2010

Comitato promotore:

Comune di Finale Ligure

Fondazione A. De Mari -Cassa di Risparmio di Savona

Provincia di Savona

Ideazione e organizzazione:Circolo degli Inquieti di Savona

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Citazioni & Link

Il logo del Circolo è di Ugo Nespolo www.nespolo.com

Il logo della Festa è di Oliviero Toscani La Sterpaia www.lasterpaia.it

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www.festainquietudine.itSito ufficiale della Festa dell’Inquietudine

www.circoloinquieti.it Chi siamo, Storia, Eventi del Circolo

Siti

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