2009 04 07 Nicoletta Guerra 0000254436 Il Giornalismo Interculturale in Italia

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1 Nicoletta Guerra 0000254436 Corso di Comunicazione Giornalistica Docente: Mauro Sarti IL GIORNALISMO INTERCULTURALE IN ITALIA: I “GIORNALI ETNICI” E I “GIORNALI MULTICULTURALI  1. Il giornali smo in terculturale 2. Che cos’è un giornale etnico 2.1 Stranieri in Italia 2.2 Alcune principali pubblicazioni 3. Che cos’è un giornale multiculturale  3.1 I primi esempi di stampa multiculturale 3.2 Metropoli 3.3 Il Tamburo di Bologna 4. Bibliografia e webgrafia 1.IL GIORNALISMO INTERCULTUR ALE Il giornalismo interculturale si distingue per l’attenzione nei confronti della realtà multiculturale che caratterizza la società italiana. È una forma d i giornalismo che invece di rappresentare il fenomeno dell’immigrazione in termini di illegalità, devianza, criminalità o disagio sociale, mira a cogliere, comprendere e presenta re i vantaggi e le opportunità che derivano dalla situazione multiculturale. Si pone come un tipo di giornalis mo rispettoso della dignità della persona, libero da stereotipi e giudizi e lontano da ogni forma di discriminazione. Svolge una funzione di “mediatore” fra le persone di differente etnia, cultura e nazionalità. Un esempio di sensibilità per il giornalismo interc ulturale è dato dalla “Carta di Roma” ,  sottoscritta nel giugno 2008 dall’ Ordine nazionale dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa. Si tratta del “Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime

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Tesina per l'esame di Comunicazione Giornalistica. Prof. Mauro Sarti

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Nicoletta Guerra 0000254436 Corso di Comunicazione Giornalistica Docente: Mauro Sarti

IL GIORNALISMO INTERCULTURALE IN ITALIA: I “GIORNALI ETNICI” E I

“GIORNALI MULTICULTURALI” 

1. Il giornalismo interculturale

2. Che cos’è un giornale etnico 

2.1 Stranieri in Italia

2.2 Alcune principali pubblicazioni

3. Che cos’è un giornale multiculturale 

3.1 I primi esempi di stampa multiculturale

3.2 Metropoli

3.3 Il Tamburo di Bologna

4. Bibliografia e webgrafia

1.IL GIORNALISMO INTERCULTURALE

Il giornalismo interculturale si distingue per l’attenzione nei confronti della realtà multiculturale

che caratterizza la società italiana. È una forma di giornalismo che invece di rappresentare ilfenomeno dell’immigrazione in termini di illegalità, devianza, criminalità o disagio sociale, mira a

cogliere, comprendere e presentare i vantaggi e le opportunità che derivano dalla situazione

multiculturale. Si pone come un tipo di giornalismo rispettoso della dignità della persona, libero

da stereotipi e giudizi e lontano da ogni forma di discriminazione. Svolge una funzione di

“mediatore” fra le persone di differente etnia, cultura e nazionalità.

Un esempio di sensibilità per il giornalismo interculturale è dato dalla “Carta di Roma” , 

sottoscritta nel giugno 2008 dall’ Ordine nazionale dei giornalisti e dalla Federazione nazionale

della stampa. Si tratta del “Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime

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della tratta e migranti” , un codice etico che i media devono seguire e che raccomanda di non

basarsi su pregiudizi, di non pubblicare informazioni che mettano a rischio la sicurezza dei rifugiati

e di adottare una terminologia corretta e rispettosa della cultura altrui.

All’interno della stampa interculturale si distinguono due differenti tipi di pubblicazione: il

“giornale etnico”, rivolto a una specifica comunità nazionale, e il “giornale multiculturale”, in

genere prodotto da un’associazione, indirizzato non solo al pubblico dei migranti ma anche ai

lettori italiani, al fine di promuovere l’integrazione e la conoscenza reciproca. Questo tipo di

riviste, seppur in aumento, svolge ancora una funzione di “controinformazione”, ossia

un’informazione diffusa con mezzi minori e destinata ad una nicchia di pubblico particolarmente

interessata, contrapposta all’informazione ufficiale, veicolata dai cosiddetti media “generalisti”. 

2. CHE COS’E’ UN GIORNALE ETNICO

I giornali etnici sono prodotti realizzati in Italia, ma gestiti da cittadini immigrati e destinati a

un’audience straniera. Tutte le pubblicazioni sono in lingua: la più diffusa è lo spagnolo, seguita da

inglese, portoghese, cinese, albanese, ucraino e romeno. Altre riviste sono scritte in punjabi,

francese, polacco, bulgaro, pakistano, russo, tagalog e arabo. Sono giornali che offrono alle

comunità straniere presenti nel nostro paese uno strumento d’informazione importante per

approfondire la conoscenza dell’identità politica, sociale e culturale del luogo in cui vivono e allo

stesso tempo per non tagliare i legami con le realtà territoriali di provenienza.

Le testate sono distribuite su tutto il territorio nazionale, nelle edicole dei quartieri a maggiore

concentrazione etnica, nei phone center, nei punti di ritrovo degli stranieri e presso le

rappresentanze diplomatiche e consolari.

Il pubblico dei lettori è estremamente eterogeneo, data la caratteristica tipicamente italiana di

essere priva di gruppi etnici prevalenti. Eterogeneità che si riflette nelle stesse riviste etniche,ognuna delle quali è solitamente rivolta a una comunità di lettori differente, nonostante alcune

siano edite dagli stessi editori e perciò condividano la stessa grafica e sezioni tematiche.

Secondo il quarto rapporto dell’Osservatorio media etnici di Etnocommunication, primo ed unico

media network in Italia che si occupa di comunicazione e marketing multiculturale, sono 29 le

testate interamente dedicate a stranieri, di cui 26 mensili, 2 settimanali e una quindicinale.

Il giornale può avere un prezzo di copertina e/o essere distribuito gratuitamente nelle sedi di

associazioni culturali, sindacali o di volontariato.

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2.1 STRANIERI IN ITALIA

Caso significativo è quello di Stranieri in Italia, editore della maggioranza dei giornali destinati aimigranti con sede a Roma. Stranieri in Italia è una realtà attiva dal 2000 che ha come principale

fine quello di favorire l’integrazione degli immigrati in Italia. Nasce da un’idea di Gianluca Luciano,

amministratore della casa editrice, e Francesco Costa, amministratore della Angelo Costa Spa.

L’organizzazione editoriale oggi prevede tre sezioni: la redazione legale, la redazione italiana e

l’insieme delle redazioni dei singoli giornali indirizzati alle comunità etniche. La redazione legale si

occupa dei servizi alle istituzioni e alla consulenza in ambito burocratico e legislativo. Inoltre, in

sinergia con la redazione italiana, lavora sulle collaborazioni che Stranieri in Italia ha con vari

partner (ad esempio con il Sole 24 ore) e si occupa della redazione dei vademecum. La redazione

italiana ha invece il compito di curare il sito internet www.stranierinitalia.it, nato nel 2000 e oggi

consultato da oltre 250.000 persone al mese, ricco di informazioni per lo straniero che vive in

Italia.

I giornali editi da Stranieri in Italia si propongono sia di mantenere un legame con il paese di

provenienza attraverso la pubblicazione di notizie sia di informare sul paese ospitante, funzione

particolarmente rilevante per gli immigrati che parlano solo la lingua madre. Sono inoltre

continuamente aggiornati gli articoli a riguardo delle normative sul fenomeno migratorio.

Nel complesso, i periodici editi oggi da Stranieri in Italia raggiungono una tiratura non inferiore alle

160.000 copie.

2.2 ALCUNE PRINCIPALI PUBBLICAZIONI:

- Gazeta Romaneasca

È il primo giornale in lingua dedicato alla comunità romena in Italia. Nato nel 2001 come mensile e

con una tiratura di 5.000 copie, ha raggiunto le 60.000 ed è diventato settimanale grazie al grande

successo di pubblico. Edito dal gruppo Stranieri in Italia e diretto da Sorin Cehan, non si limita a

pubblicare articoli riguardanti gli aggiornamenti della normativa sull’immigrazione e le proposte in

materia discusse in Parlamento, ma mira a mantenere un filo conduttore con i lettori, fornendo

anche consulenze relative alle problematiche della loro quotidianità.

-  Punjab Express

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È una rivista mensile destinata ai cittadini indiani residenti in Italia, prodotta anch’essa dalla casa

editrice Stranieri in Italia. Composta da 24 pagine divise equamente tra spazi dedicati alle notizie

dall’India e informazione sull’Italia, con particolare attenzione a quella legale, è scritta nell’idioma

maggiormente diffuso nella regione d’origine degli immigrati indiani: il Panjab. Alle tematichepolitiche e sociali si alternano argomenti più leggeri e racconti delle tradizioni indiane che

sussistono nel nostro paese, spesso sottoforma di feste e pratiche religiose.

-  Africa news

È la comunità africana il pubblico a cui si rivolge questo mensile. Scritto in inglese, come le altre

testate anche Africa news è fatta di notizie provenienti dall’Italia e dal paese d’origine alternata a

tematiche più “rilassanti” . Il segno distintivo del mensile è la visione positiva dell’Africa che il

giornale volutamente trasmette ai suoi lettori, un messaggio incoraggiante sulle prospettive future

del paese. La rivista si fa perciò portavoce presso i connazionali della speranza che il continente

africano possa un giorno riuscire a risollevarsi dalle sue difficoltà. Sin dal primo numero è stato

venduto con grande successo nelle edicole di stazioni e metropolitane ed è stato richiesto anche

dalle ambasciate dei paesi africani.

-  Al Maghrebiya

Al Maghrebiya è il mensile dedicato alla comunità magrebina in Italia che conta oltre 350.000

persone. Le notizie fornite sono quelle del mondo dei paesi del Maghreb e del mondo arabo in

generale, ma non mancano aggiornamenti sugli eventi, manifestazioni e personaggi di rilievo della

comunità maghrebina in Italia. Uno spazio importante è riservato alle donne, sia nel mondo arabo

sia in Italia, in cui è messa in risalto la loro partecipazione alla vita sociale, politica ed economica.

Parte del gruppo editoriale Stranieri in Italia, Al Maghrebiya si propone come supporto agli

immigrati arabi per favorire la loro integrazione nella realtà italiana, attraverso la divulgazione in

lingua araba di notizie in materia di immigrazione e di guide sulle principali problematiche della

vita quotidiana in Italia.

- Nasz Swait

Disponibile nelle edicole, Nasz Swait è la testata per i cittadini polacchi in Italia, distribuita

mensilmente in tutta la penisola con una tiratura di 10.000 copie. Come nelle altre riviste di

Stranieri in Italia, grande importanza è attribuita alle notizie legali. La pubblicazione diventa così

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una vera e propria guida alla vita quotidiana in Italia, alla quale i lettori possono fare riferimento

pratico mese dopo mese. La testata si avvale persino del supporto di consulenti legali italiani, allo

scopo di fornire informazioni esaurienti sulla vita pratica di un cittadino polacco immigrato nel

nostro paese. Nasz Swait non trascura neppure l’attualità in Polonia di cui segue i temi più rilevantiper la comunità all’estero, sia in campo politico sia sociale. Particolare attenzione è infine riservata

ai campionati di sport in Polonia, agli sviluppi della realtà musicale e artistica in genere.

3. CHE COS’E’ UN GIORNALE MULTICULTURALE

I giornali multiculturali sono pubblicazioni che nascono con un duplice fine: quello di informare e

l’intento “pedagogico” di promuovere l’integrazione degli immigrati e il dialogo tra le diverse

culture. Costituiscono dunque un tentativo di sintesi tra i giornali etnici e la stampa tradizionale. Si

tratta di una realtà in costante aumento e con un ruolo sempre più importante, nonostante sia

ancora poco riconosciuto. La caratteristica di queste testate è la visone di una società come un

organismo complesso, costituito al suo interno da una molteplicità di esperienze diverse ma non

necessariamente in conflitto.

Secondo il COSPE, Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti, sono ben 126 i media

multiculturali oggi attivi, dalle trasmissioni radiofoniche e programmi televisivi agli inserti a

diffusione periodica. In particolare, il Censimento COSPE rileva una crescita nel mercato della

stampa multiculturale, un aumento delle testate pubblicate, della tiratura, della diffusione

territoriale e degli introiti pubblicitari. L’espansione dei media multiculturali è dovuta anche alla

specificità di cui si fanno portatori i loro contenuti. Prestano, infatti, attenzione non solo a temi

quali le relazioni interculturali, ma si dedicano sia alla società d’orgine sia al paese ospitante

rappresentando validi intermediari in un contesto in cui dimensione locale e globale interagiscono

costantemente. Quanto ai finanziamenti, queste testate non hanno accesso ai contributi pubblici

dell’editoria, ma possono partecipare a bandi indetti dalle regioni o dalle province, finalizzati a

finanziare tali progetti, anche se la maggior parte si sostengono con la pubblicità.

Data la crescita dei media multiculturali, il 27 maggio 2005 a Firenze è nata la Piattaforma dei

media multiculturali, progetto realizzato con il contributo dell’Unione Europea in collaborazione

con il COSPE. Tra gli obiettivi del documento vi è quello di promuovere e rafforzare il ruolo dei

media multiculturali come veicoli di opinioni qualificate e di un’informazione innovativa e

pluralista, incoraggiando collaborazioni durature tra media multiculturali, media comunitari eassociativi e media tradizionali.

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3.1 I PRIMI ESEMPI DI STAMPA MULTICULTURALE

I primi esempi di stampa multiculturale nascono intorno al 2000 come supplementi di testate

quotidiane locali. Sono in realtà pagine di informazione pensate per un pubblico di migranti,

presenti all’interno o in abbinamento a giornali quotidiani. Vediamo quali sono stati i primi giornali

a pubblicare tali “pagine dedicate”: 

-  “La Gazzetta di Reggio Emilia” con “Speciale Mondinsieme. Per partecipaRe la città”  

Nata da un’idea del centro interculturale Mondinsieme, “Speciale Mondisieme. Per partecipaRe la

città” è una pagina pubblicata una volta al mese sul quotidiano “La gazzetta di Reggio”. Il progetto

prende vita nel 2002 con l’obiettivo principale di mettere in risalto la vita quotidiana degli

immigrati e proporre una visione in controtendenza rispetto alla linea dei media tradizionali che

secondo una delle redattrici, Flavia Prodi, “di essa descrivono solo gli aspetti legati alla cronaca

nera e alla criminalità”. Il primo anno le pagine di “Speciale Mondinsieme” venivano pubblicate

ogni 15 giorni mentre ora escono con cadenza mensile, ma con la possibilità, dal dicembre 2005, di

essere stampate a colori e in pagine doppie in mesi particolari. La redazione è composta da

studenti universitari figli di immigrati, 4 italiani e 4 stranieri. La scelta di utilizzare un’unica lingua,

l’italiano, è una scelta voluta perché ritenuta la lingua unificante che permette il confronto inter-

culturale fra nativi e migranti così come tra gli stessi immigrati di diverse nazionalità.

-  “Il Giornale di Vicenza” con “Incroci” 

Con il sottotitolo “Vicenza crocevia delle culture”, “Incroci” è una pagina settimanale che esce ogni

venerdì. Curata da Jenny Tessaro, ha alcuni titoli in lingua straniera e riporta storie d’immigrati,

interviste, appuntamenti culturali, informazioni e servizi utili per tutti gli immigrati residenti nel

vicentino. L’iniziativa è partita a febbraio 2003 con la collaborazione diretta degli immigrati, i qualitrovano nella pagina del giornale anche le risposte alle loro domande nella propria lingua madre.

Nel fondo pubblicato nel giorno dell’uscita del primo numero Giulio Antonacci, direttore de “Il

Giornale di Vicenza”, illustra le motivazioni di “Incroci”che “ Aprendosi settimanalmente ai

problemi della com-presenza, co-esistenza, co-mprensione può aiutarci, senza pretese ma anche

senza falsi timori, a vedere nei nostri vicini, chiunque essi siano e da qualunque luogo provengano,

esseri umani che hanno i nostri stessi bisogni, i medesimi diritti e doveri e hanno in comune con

noi, lo dicano o no, il bisogno di non sentirsi soli, di non vedersi isolati, di non farsi temere o

contrastare senza precisi motivi”. 

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-  “Ravenna e Dintorni” con “Città meticcia” 

“Città meticcia” è invece una rivista bimestrale distribuita dal 2003 con il free press “Ravenna e

Dintorni”. Inizialmente un giornalino autoprodotto, in seguito alla vincita di un bando regionale è

oggi una rivista composta da 16 pagine e con una tiratura di 6.000 copie il cui titolo deriva

dall’omonima associazione di volontariato attiva dal ’98 che si è sempre mossa in difesa degli

immigrati. La redazione è composta da 6 giornalisti italiani e 6 stranieri. Costituito da un fascicolo

in italiano e un inserto plurilingue (arabo, russo, albanese, inglese, francese), Città meticcia si

rivolge a un pubblico molto variegato, sia ai migranti sia agli italiani. Affronta tematiche legate

all’immigrazione, all’intercultura e alla globalizzazione e fornisce informazioni di pubblica utilità

nelle più diffuse lingue madri dei cittadini immigrati.

La redazione multiculturale collabora dal 2005 al programma televisivo “I Colori della musica”, una

striscia settimanale sull’immigrazione in onda su E-Tv Romagna e partecipa al portale “Melting

Pot”. 

3.2 METROPOLI, IL GIORNALE DELL’ITALIA MULTIETNICA 

“Metropoli” è il primo esperimento di giornale multiculturale ad alta tiratura, diffuso

settimanalmente insieme al quotidiano nazionale “La Repubblica” e diretto da Gennaro Schettino.

Preceduto dal sito internet Passaporto.it, “Metropoli” esce per la prima volta in versione cartacea

domenica 15 gennaio 2006, allegato gratuitamente, e dal secondo numero diventa un allegato

opzionale venduto al prezzo aggiuntivo di 10 centesimi. Si tratta di un vero e proprio giornale di 24

pagine suddiviso in tre sezioni: approfondimenti e inchieste sull’attualità, una serie di pagine

dedicate alla società e al costume e tante notizie di servizio su temi quali casa, lavoro, legislazione,

scuola, salute. Tuttavia Metropoli, il primo settimanale nazionale dedicato agli immigrati, non si

limita a fornire a queste persone istruzioni su come muoversi in Italia, raccontando anche storie

personali ed esperienze. Sull’editoriale del primo numero si legge: “ Metropoli nasce per dare agli

stranieri tutte le informazioni che possono essere loro d’aiuto: quelle utili per la vita pratica

quotidiana e quelle che servono a capire meglio la nostra società e il nostro tempo. Vuole

rispondere al desiderio che molti immigrati hanno di far conoscere i loro sentimenti, paure,

speranze. Dunque non solo diritti e doveri, casa e lavoro, ma anche vita di coppia, amori, gelosie,

tradimenti. E naturalmente, i figli, le loro condizioni e il loro futuro. Metropoli nasce anche per

contribuire, sia pure per l’esigua parte che ci compete, a riempire un vuoto. Non esiste ancora nel

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nostro paese una politica dell’immigrazione che affronti in modo programmato e coerente quello

che ora è il maggiore dei nostri problemi: come saremo in un futuro anche prossimo, quali le

nostre mutazioni etniche e culturali”.

Ezio mauro, direttore di “La Repubblica” ha affermato a proposito del nuovo prodotto editoriale:

“é la prima volta che nasce un settimanale di impianto nazionale interamente pensato e dedicato

agli stranieri che vivono in Italia. Ed è la prima volta che un grande quotidiano nazionale decide di

rivolgersi direttamente a questo tipo di pubblico specifico, individuando nel mondo

dell’immigrazione non soltanto un nuovo mercato di lettori, ma un deposito di esperienze, culture,

tradizioni, interessi, valori ed esigenze che meritano di essere scoperti giornalisticamente e

valorizzati, portandoli dentro la discussione quotidiana della nostra società”.

3.3 IL TAMBURO DI BOLOGNA

Il Tamburo è il primo giornale gratuito in lingua italiana per migranti. Nasce a Bologna l’8 marzo

2007, con una tiratura di 5.000 copie mensili, edite dalla cooperativa Felsimedia e distribuite nei

centri sociali, nei quartieri di Bologna e in 60 comuni della provincia. Il mensile si prefigge un

unico obiettivo: “Raccontare l’immigrazione da un punto di vista differente rispetto agli altri mezzi,

raccontando i fatti positivi”, come ha spiegato Raymon Dassy, presidente della cooperativa

Felsimedia. La redazione è composta da 12 redattori volontari, italiani e stranieri e il direttore

responsabile è Gerardo Bombonato, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna. È

un giornale di 20 pagine, stampato su carta riciclata e suddiviso in 5 sezioni principali: “Botta e

risposta” che è l’angolo della posta, “Società in movimento” in cui si raccontano fatti, persone e

storie, “Zooming” incentrata sui servizi per il cittadino immigrato, soprattutto concernenti gli iter

burocratici, “Empirico-il magazine dei sensi” sugli spettacoli e sugli eventi culturali presenti in

provincia e infine “Pratik” sul mondo del lavoro, con tutte le informazioni sulla compilazione del

curriculum vitae, nonché i contatti con i sindacati, associazioni e cooperative sociali.

“Il Tamburo ci è sembrato un titolo efficace, perché richiama uno strumento universale e nello

stesso tempo quasi esotico” , ha risposto Raymon Dassy riguardo il nome del mensile,e ha

aggiunto “A differenza degli altri strumenti musicale, il tamburo ha un forte potere di chiamata al

raduno e anche di messaggero. Con il tamburo si dicono delle cose, si avverte del pericolo e si

invita alla celebrazione. Poi, sempre con il suo ausilio, si animano le manifestazioni celebrative e di

altro genere. Il nostro vuole richiamare tutti i cittadini al raduno per celebrare il positivodell’immigrazione. Nello stesso tempo vorremmo riproporre  l’autenticità del giornalismo, quello

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che sa fare la differenza fra la propaganda e l’insinuazione e che cerca di raccontare senza

influenzare. Al pari del sole, il tamburo suona per tutti ed è proprio questo che ci ha spinto a

chiamare proprio “Il Tamburo” la nuova testata”.

4. BIBLIOGRAFIA E WEBGRAFIA

Sarti M., (2007), Il giornalismo sociale, Carocci, Roma 

www.stranieriinitalia.it 

www.bandieragialla.it 

www.emiliaromagnasociale.it 

www.perglialtri.it 

www.prosmedia.org 

www.mmc2000.net 

www.etnomedia.org 

www.iltamburo.it 

www.mediamrad.it 

www.cittàmeticcia.it 

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