20 3 dicembre 2010 Quella sfi da educativa che si gioca tra ... · Mombarone, Serravalle e Sessant...

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20 3 dicembre 2010 Gazzetta d’Asti INFORMAZIONE RELIGIOSA La presentazione del li- bro “La sfida educativa” lu- nedì al Milliavacca è sta- ta una singolare occasione per riflettere in modo “isti- tuzionale” sulla valenza am- pia che ha il termine educa- zione di cui, come scrive il card. Ruini nella premessa al testo, “tutti siamo in qual- che modo attori pur con di- versi gradi di responsabilità secondo il ruolo sociale di ciascuno”. “Siamo chiamati a vivere in un tempo di “eclissi edu- cativa” in cui la crisi è da leggere come mancanza di speranza nella vita”. Con questa affermazio- ne importante e carica di ri- svolti troppe volte sottovalu- tati, la prof.ssa Sonia Claris, docente di pedagogia inter- culturale all’università cat- tolica di Milano ha iniziato la sua interessante “lezione” ad un pubblico attento e ap- passionato. L’educazione è un termine che - nell’oggi caratterizzato da scetticismo, relativismo e narcisismo, dove le scel- te non sono “per sempre” ed hanno il criterio della re- versibilità - non si qualifica come capacità di far emer- gere, portare a compimen- to, la ricca carica di umanità presente in ogni persona. I modelli educativi, che spesso si confondono con criteri formativi, sono l’effi- cientismo, lo spontaneismo antiautoritario e la settoria- lizzazione degli interventi; sono altrettanti modi per far perdere al tema educativo la sua forza unitiva e di fonda- mentale relazione generati- va tra la proposta di valori e la voglia di assumere una vocazione da spendere nel- la vita. Si assiste ad una “assen- za” di valori in questo per- corso relazionale dove la ra- gione è latitante e dove vie- ne meno una comprensione piena dell’autorità (illumi- nata dalla testimonianza) di chi riesce a far crescere altri suscitando nella persona la capacità di diventare autore della propria esistenza. Interessante la distinzione evidenziata tra autorità e po- tere per comprendere il sen- so ricco del dono educativo offerto da chi è “autorità”, cioè chi è capace di propo- sta credibile e coerente non- ché di presenza “autorevole” di riferimento. Tutti gli ambiti di svilup- po di questa funzione educa- tiva, autorevole, meritereb- bero la riposizione di quanto la prof, Claris ha offerto; in questa sintesi, che rimanda alla lettura del libro per una “specifica ripresa” di tutti gli argomenti trattati, è utile ricordare la necessità di re- alizzare “un’alleanza educa- tiva” tra i vari soggetti coin- volti nella ricerca di unifi- cazione dei percorsi educa- tivi mettendo ordine - nella frammentazione del presen- te - per realizzare una gerar- chia di valori nella proposte che affollano l’esistenza de- finita post moderna. Questa affermazione ha collegato molto puntual- mente l’attenzione dei pre- senti a quanto scritto dal no- stro Vescovo nella lettera pa- storale “A immagine e somi- glianza” che, a pag. 21, ri- chiama a questa specifica necessità e che merita di es- sere riletta alla luce di quan- to il rapporto-proposta: “La sfida educativa” ci indica. Famiglia, scuola, comuni- tà cristiana (che conosce gli orientamenti pastorali per il decennio “Educare alla vita buona del Vangelo”), ma an- che economia, lavoro, tem- po libero, sport, media sono gli ambiti in cui si esprime la relazione educativa in un rapporto “faccia a faccia” di umanità, socialità e solida- rietà. L’esigenza di privilegia- re il “face to face” ha carat- terizzato la parte conclusi- va dell’intervento della prof. ssa Claris ragionando sugli strumenti di comunicazione quali ambiti nuovi della di- mensione educativa. La tec- nologia che irrompe nella comunicazione rappresen- ta una componente ambiva- lente di novità a cui si deve portare specifica attenzione cercando di identificare - nel vasto mondo degli strumen- ti del comunicare - i nuo- vi media dal social network. Questa classificazione aiuta a conoscere e distinguere le ambivalenze sottese nel par- lare, ad esempio, di amici- zia: la dimensione “media- le” di questo vocabolo ha si- gnificato completamente di- verso dal senso che si attri- buisce al termine nel “reale” interpersonale. Tema amplissimo da ri- prendere per conoscere me- glio la gigantesca ricchez- za della comunicazione che i nuovi media offrono e che non si possono esclusiva- mente ridurre alla relazione, isolante, fatta di mail, sms, clip video, spot, acronimi e lessico senza grammatica. Una provocazione per guardare ad una conclusione di prospettiva all’incontro che faccia emergere, come la prof. Claris ha detto con enfasi, il valore trascenden- te dell’educazione per risco- prire nel nostro presente re- ale la forza educativa del- la fede. Pensiero ripreso da mons. Ravinale nelle sue conclu- sioni alla serata che, con un richiamo alla lettera pasto- rale, ha voluto offrire l’an- nuncio di imminenti novi- tà operative per il “tavolo dell’educazione” che, sen- za essere nuovo soggetto di iniziativa autonoma, potreb- be rappresentare un singola- re luogo di confronto tra chi già diffusamente si impegna nei percorsi educativi pro- vando a far sintesi tra fede e vita. E’ una sollecitazione a cui portare attenzione per far fruttare una serata di studio a beneficio di un cammino che continua. Michelino Musso Celebrata l’unificazione sotto il titolo della Santissima Trinità Mombarone, Serravalle e Sessant sono una sola parrocchia La prof. Sonia Claris ha presentato le linee del progetto pastorale non dimenticando il tema dei nuovi media Quella sfida educativa che si gioca tra famiglia, scuola e parrocchia Si è conclusa con il significativo saluto del presidente della circoscri- zione Sessant-Serravalle-Momba- rone, Damaso Degioanni, la parte- cipatissima celebrazione di domeni- ca pomeriggio nella chiesa di Serra- valle per sancire l’unificazione del- le tre rispettive parrocchie. Degio- anni ha fatto notare come da tem- po la comunità di questa parte del- la bassa Val Rilate conta su una sola scuola d’infanzia e una sola scuo- la elementare con tanti altri servi- zi condivisi, per cui appare naturale che si configuri come una sola par- rocchia. Una parrocchia, ha notato il ve- scovo, che non privilegia nessuna delle tre esistenti, ma si presenta come nuova sotto il titolo della San- tissima Trinità, obbedendo a una li- nea che la diocesi si è data da qual- che tempo, quella appunto andare a una unificazione delle parrocchie più piccole per favorire un migliore servizio pastorale. D’altra parte, don Lorenzo Morta- ra, che da qualche anno guida le tre parrocchie, ha fatto maturare la de- cisione del vescovo con una lunga preparazione al lavoro unitario che non trascura nessuna delle tre co- munità, ma punta all’unificazione di molte attività come la catechesi per i fanciulli, i giovani e gli adulti, pro- prio per il bene delle persone e del- le famiglie (se n’è parlato da queste pagine due settimane fa). “Questo passo - ha aggiunto concludendo la celebrazione - non cancella certa- mente secoli di storia: non sarebbe né giusto, né rispettoso per quanti ci hanno preceduto e con zelo han- no costruito l’identità delle nostre comunità. Desideriamo piuttosto raccogliere i preziosi frutti di que- ste fatiche e, forti dell’identità rice- vuta, fare delle tre comunità l’unica nostra famiglia cristiana dove, al di là dei luoghi, ciascuno ha la possi- bilità di incontrare gli stessi fratel- li nella fede, di arricchirsi interior- mente e di aiutare gli altri a cresce- re, a loro volta”. Dal 1° dicembre, festa di Sant’Eva- sio, primo vescovo di Asti e martire a Casale detto poi di Sant’Evasio, come ha rilevato dal decreto mons. Vittorio Croce all’inizio della mes- sa, le tre parrocchie dei Santi Pie- tro e Paolo in Mombarone, di San Pietro in Serravalle e di Santo Ste- fano in Sessant ne formeranno una sola, senza privilegi di sorta sul ter- ritorio della circoscrizione civile di Sessant- Serravalle-Mombarone che si colloca tra la circoscrizione Asti Ovest, quelle di Viatosto-Val- manera e Casabianca-Montegros- so Cinaglio e i comuni di Settime e Cossombrato, assommando circa 1800 residenti. Sonia Claris Il saluto finale del presidente di circoscrizione Damaso Degioanni al vescovo e al parroco

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20 3 dicembre 2010 Gazzetta d’AstiINFORMAZIONE RELIGIOSA

La presentazione del li-bro “La sfi da educativa” lu-nedì al Milliavacca è sta-ta una singolare occasione per rifl ettere in modo “isti-tuzionale” sulla valenza am-pia che ha il termine educa-zione di cui, come scrive il card. Ruini nella premessa al testo, “tutti siamo in qual-che modo attori pur con di-versi gradi di responsabilità secondo il ruolo sociale di ciascuno”.

“Siamo chiamati a vivere in un tempo di “eclissi edu-cativa” in cui la crisi è da leggere come mancanza di speranza nella vita”.

Con questa affermazio-ne importante e carica di ri-svolti troppe volte sottovalu-tati, la prof.ssa Sonia Claris, docente di pedagogia inter-culturale all’università cat-tolica di Milano ha iniziato la sua interessante “lezione” ad un pubblico attento e ap-passionato.

L’educazione è un termine che - nell’oggi caratterizzato da scetticismo, relativismo e narcisismo, dove le scel-te non sono “per sempre” ed hanno il criterio della re-versibilità - non si qualifi ca come capacità di far emer-gere, portare a compimen-to, la ricca carica di umanità presente in ogni persona.

I modelli educativi, che spesso si confondono con criteri formativi, sono l’effi -cientismo, lo spontaneismo antiautoritario e la settoria-lizzazione degli interventi; sono altrettanti modi per far perdere al tema educativo la sua forza unitiva e di fonda-mentale relazione generati-va tra la proposta di valori e la voglia di assumere una vocazione da spendere nel-la vita.

Si assiste ad una “assen-za” di valori in questo per-corso relazionale dove la ra-gione è latitante e dove vie-ne meno una comprensione piena dell’autorità (illumi-nata dalla testimonianza) di chi riesce a far crescere altri suscitando nella persona la capacità di diventare autore della propria esistenza.

Interessante la distinzione evidenziata tra autorità e po-tere per comprendere il sen-so ricco del dono educativo offerto da chi è “autorità”, cioè chi è capace di propo-sta credibile e coerente non-ché di presenza “autorevole” di riferimento.

Tutti gli ambiti di svilup-po di questa funzione educa-tiva, autorevole, meritereb-bero la riposizione di quanto la prof, Claris ha offerto; in questa sintesi, che rimanda alla lettura del libro per una “specifi ca ripresa” di tutti gli argomenti trattati, è utile ricordare la necessità di re-alizzare “un’alleanza educa-tiva” tra i vari soggetti coin-volti nella ricerca di unifi -cazione dei percorsi educa-tivi mettendo ordine - nella frammentazione del presen-te - per realizzare una gerar-chia di valori nella proposte che affollano l’esistenza de-

fi nita post moderna.Questa affermazione ha

collegato molto puntual-mente l’attenzione dei pre-senti a quanto scritto dal no-stro Vescovo nella lettera pa-storale “A immagine e somi-glianza” che, a pag. 21, ri-chiama a questa specifi ca necessità e che merita di es-sere riletta alla luce di quan-to il rapporto-proposta: “La sfi da educativa” ci indica.

Famiglia, scuola, comuni-tà cristiana (che conosce gli orientamenti pastorali per il decennio “Educare alla vita buona del Vangelo”), ma an-che economia, lavoro, tem-

po libero, sport, media sono gli ambiti in cui si esprime la relazione educativa in un rapporto “faccia a faccia” di umanità, socialità e solida-rietà.

L’esigenza di privilegia-re il “face to face” ha carat-terizzato la parte conclusi-va dell’intervento della prof.ssa Claris ragionando sugli strumenti di comunicazione quali ambiti nuovi della di-mensione educativa. La tec-nologia che irrompe nella comunicazione rappresen-ta una componente ambiva-lente di novità a cui si deve portare specifi ca attenzione

cercando di identifi care - nel vasto mondo degli strumen-ti del comunicare - i nuo-vi media dal social network. Questa classifi cazione aiuta a conoscere e distinguere le ambivalenze sottese nel par-lare, ad esempio, di amici-zia: la dimensione “media-le” di questo vocabolo ha si-gnifi cato completamente di-verso dal senso che si attri-buisce al termine nel “reale” interpersonale.

Tema amplissimo da ri-prendere per conoscere me-glio la gigantesca ricchez-za della comunicazione che i nuovi media offrono e che

non si possono esclusiva-mente ridurre alla relazione, isolante, fatta di mail, sms, clip video, spot, acronimi e lessico senza grammatica.

Una provocazione per guardare ad una conclusione di prospettiva all’incontro che faccia emergere, come la prof. Claris ha detto con enfasi, il valore trascenden-te dell’educazione per risco-prire nel nostro presente re-ale la forza educativa del-la fede.

Pensiero ripreso da mons. Ravinale nelle sue conclu-sioni alla serata che, con un richiamo alla lettera pasto-rale, ha voluto offrire l’an-nuncio di imminenti novi-tà operative per il “tavolo dell’educazione” che, sen-za essere nuovo soggetto di iniziativa autonoma, potreb-be rappresentare un singola-re luogo di confronto tra chi già diffusamente si impegna nei percorsi educativi pro-vando a far sintesi tra fede e vita.

E’ una sollecitazione a cui portare attenzione per far fruttare una serata di studio a benefi cio di un cammino che continua.

Michelino Musso

Celebrata l’unifi cazione sotto il titolo della Santissima Trinità

Mombarone, Serravalle e Sessant sono una sola parrocchia

La prof. Sonia Claris ha presentato le linee del progetto pastorale non dimenticando il tema dei nuovi media

Quella sfi da educativa che si gioca tra famiglia, scuola e parrocchia

Si è conclusa con il signifi cativo saluto del presidente della circoscri-zione Sessant-Serravalle-Momba-rone, Damaso Degioanni, la parte-cipatissima celebrazione di domeni-ca pomeriggio nella chiesa di Serra-valle per sancire l’unifi cazione del-le tre rispettive parrocchie. Degio-anni ha fatto notare come da tem-po la comunità di questa parte del-la bassa Val Rilate conta su una sola scuola d’infanzia e una sola scuo-la elementare con tanti altri servi-zi condivisi, per cui appare naturale che si confi guri come una sola par-rocchia.

Una parrocchia, ha notato il ve-scovo, che non privilegia nessuna delle tre esistenti, ma si presenta come nuova sotto il titolo della San-tissima Trinità, obbedendo a una li-nea che la diocesi si è data da qual-che tempo, quella appunto andare a una unifi cazione delle parrocchie più piccole per favorire un migliore servizio pastorale.

D’altra parte, don Lorenzo Morta-ra, che da qualche anno guida le tre parrocchie, ha fatto maturare la de-

cisione del vescovo con una lunga preparazione al lavoro unitario che non trascura nessuna delle tre co-munità, ma punta all’unifi cazione di molte attività come la catechesi per i fanciulli, i giovani e gli adulti, pro-prio per il bene delle persone e del-

le famiglie (se n’è parlato da queste pagine due settimane fa). “Questo passo - ha aggiunto concludendo la celebrazione - non cancella certa-mente secoli di storia: non sarebbe né giusto, né rispettoso per quanti ci hanno preceduto e con zelo han-

no costruito l’identità delle nostre comunità. Desideriamo piuttosto raccogliere i preziosi frutti di que-ste fatiche e, forti dell’identità rice-vuta, fare delle tre comunità l’unica nostra famiglia cristiana dove, al di là dei luoghi, ciascuno ha la possi-bilità di incontrare gli stessi fratel-li nella fede, di arricchirsi interior-mente e di aiutare gli altri a cresce-re, a loro volta”.

Dal 1° dicembre, festa di Sant’Eva-sio, primo vescovo di Asti e martire a Casale detto poi di Sant’Evasio, come ha rilevato dal decreto mons. Vittorio Croce all’inizio della mes-sa, le tre parrocchie dei Santi Pie-tro e Paolo in Mombarone, di San Pietro in Serravalle e di Santo Ste-fano in Sessant ne formeranno una sola, senza privilegi di sorta sul ter-ritorio della circoscrizione civile di Sessant- Serravalle-Mombarone che si colloca tra la circoscrizione Asti Ovest, quelle di Viatosto-Val-manera e Casabianca-Montegros-so Cinaglio e i comuni di Settime e Cossombrato, assommando circa 1800 residenti.

Sonia Claris

Il saluto fi nale del presidente di circoscrizione Damaso Degioanni al vescovo e al parroco

Meditando la ParolaDomenica 5 dicembre -Domenica 5 dicembre - Seconda Domenica di Avvento

(Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15,4-9; Mt 3,1-12)

Una primavera di vitaUna primavera di vitaIl primo salmo, che apre la stupenda

sequenza di preghiere consegnateci dal-le Scritture, parla dell’uomo giusto davve-ro beato: “Nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e not-te. È come albero piantato lungo corsi d’ac-qua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono”. L’albero cattivo e quello buono, sterile o fruttuoso, da tagliare sen-za remore o da additare quale esempio: sono simboli non solo di persone colloca-te su sponde diverse, ma anche della stessa persona alle prese con scelte diff erenti nel-la propria vita.

Cosa permette a uno di dare molto frut-to e rende l’altro sterile? Sono entrambi fortemente condizionati dall’acqua: han-no bisogno di essere irrigati. Giovanni il Battista, che predica come voce nel deser-to, si rende conto di annunciare in mez-zo ad una aridità non anzitutto materiale ma spirituale, e proprio per questo invita a preparare la via del Signore. Sa che il de-serto non sarà più tale, l’albero sterile darà frutti in abbondanza, perché all’acqua – da lui usata per battezzare – si aggiungerà dell’altro; infatti egli precisa che deve veni-re chi “battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. I corsi d’acqua del salmo sono identifi ca-ti con la legge del Signore, cioè la sua pa-rola meditata giorno e notte; così come la

parola forte del Battista, che chiama a con-versione, è simile all’acqua entro la quale va piantato l’albero della nostra vita. L’in-vito allora è a battezzarci nella Parola fe-condata dallo Spirito, per mettere a fuo-co il nostro cuore.

Il cammino d’avvento è tempo prezio-so in cui meditare giorno e notte la parola di Dio, per trovare rivi d’acqua nel deserto dell’esistenza. Altrimenti, avverte il Batti-sta, rimaniamo “razza di vipere!”, cioè stir-pe del serpente che ha trasformato l’albe-ro della vita in albero della morte. Anche Paolo attinge all’acqua della Parola di Dio, per mantenere viva la speranza: “In virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza”.

È la Parola che consola e da forza per continuare il cammino, soprattutto quan-do verrebbe la voglia di mollare. Lo fa il profeta, leggendo la situazione drammati-ca del suo tempo dove non sembrano es-serci frutti di giustizia, di pace, di frater-nità: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici”. Con lo sguardo della fede si co-glie che dal tronco apparentemente mor-to spunterà un germoglio; si annuncia una inaspettata primavera.

Don Igor Sciolla

3 dicembre 2010 21Gazzetta d’Asti INFORMAZIONE RELIGIOSA

Molti i piemontesi nel direttivo

Ecco il nuovo consiglionazionale della Fisc

Mercoledì 8 dicembre con il delegato don Quagliotto

Ex allievi Don Bosco in festa sociale

Incontripastoralidel Vescovo

Lunedì 6 alle 15 istituto•delle Suore Domenicane inizia la predicazionedegli esercizi spirituale ai laici.Martedì 7 alle 15 istituto delle Suore Domeni-•cane continua la predicazione degli esercizi spi-rituale ai laici.Mercoledì 8 alle 15 istituto delle Suore Dome-• nicane termina la predicazione degli esercizi spi-rituale ai laiciGiovedì 9 alle 21 alla Casa “M. Mazzarello” pre-• senta la lettera pastorale.Venerdì 10 alle 21 nella parrocchia di S. Gio-•vanni Bosco guida la lectio divina di Natale peri giovani della diocesi.Sabato 11 alle 9.30 nel salone della Provin-•cia porta il saluto ai partecipanti al convegnosul “Card. G. Massaia”; alle 10.30 nella sededell’Anfass celebra l’Eucaristia e al termineinaugura i nuovi locali.

Il Vescovo celebra l’Eucaristia:Domenica 5 dicembre nella parrocchia -di Belveglio alle 10, Vinchio alle 11,15 e Mombercelli alle 16.Mercoledì 8 alle 11 nella parrocchia -Castelnuovo Calcea.Giovedì 9 alle 15.30 nella casa di riposo di -Castelnuovo Calcea.Domenica 12 a Montegrosso nella parrocchia di-N.S. di Lourdes alle 9.30; S. Secondo alle 11 e alle 16 nella parrocchia di Montalto Scarampi.

Il Vescovo dà udienza venerdì 10 dalle ore 9 alle 12.

zia la predicazione

Nel corso dell’assemblea i direttori e delegati dei 188 set-timanali diocesani hanno provveduto ad eleggere i membri del Consiglio nazionale della Fisc per il triennio 2010/2012 che a gennaio dovrà a sua volta eleggere il presidente in so-stituzione di don Giorgio Zucchelli che dopo due mandati non può più ricoprire questo incarico.

Sono risultati eletti: Francesco Zanotti di Cesena (102 voti), Francesca Cipolloni di Macerata (62 voti), Carme-lo Petrone di Agrigento (54 voti), Antonio Rizzolo della “Gazzetta d’Alba” (53 voti), Chiara Genisio dell’AGD To-rino (50 voti), Carmine Mellone di Salerno (46 voti), Ago-stino Clerici di Como (46 voti), Bruno Cescon di Pordeno-ne (45 voti), Davide Maloberti di Piacenza (42 voti), Adria-no Bianchi di Brescia (41 voti), Mario Barbarisi di Avelli-no (37 voti), Marco Bonatti de “La Voce del popolo” di To-rino (35 voti) – primo dei non eletti Ezio Bernardi direttore de “La Guida” Cuneo con 32 voti –.

Oltre ad essi, siederanno nel Consiglio i delegati regio-nali: Corrado Avagnina (Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria), Claudio Mazza (Lombardia), Mauro Ungaro (Triveneto), Giulio Donati (Emilia Romagna), Claudio Turrini (Tosca-na), Carlo Cammoranesi (Marche), Angelo Zema (Lazio), Doriano De Luca (Campania), Emanuele Ferro (Puglia), Fi-lippo Curatola (Calabria), Alfi o Inserra (Sicilia), Giuseppe Pani (Sardegna), Antonio Simeoni (delegazione estera).

È stato infi ne eletto il Comitato tecnico consultivo: Wal-ter Matten, Gerarda Carratù, Sergio Criveller, Roberto Giu-glard, Paolo Torri, Nevio Bortolussi, Roberto Mazzoli. In questa tornata elettiva la delegazione piemontese della Fisc ha ottenuto quindi tre eletti nel Consiglio nazionale (con il primo dei non eletti che eventualmente potrà rientrare nel corso del mandato, come è quasi sempre avvenuto) e quin-di la rappresentanza tra gli amministratori con Roberto Giu-glard della “Valsusa”.

Visitapastorale

in ValtiglioneProsegue la Visita Pa-

storale del vescovo di Asti, mons. Francesco Ravinale, nella Vicaria Valtiglione (che com-prende le parrocchie di San Marzanotto, Mon-gardino, Vigliano, Aglia-no Terme, Castelnuovo Calcea, Vinchio concen-trico e frazione Noche, Belveglio, Mombercel-li, Montaldo Scarampi, Montegrosso concentri-co e frazioni Santo Stefa-no e Vallumida).

Il programma del fi ne settimana prevede per do-menica 5 dicembre la ce-lebrazione di tre messe. Mons. Ravinale celebre-rà messa alle 10 a Belve-glio (parrocchia Nativi-tà di Maria), alle 11.15 a Vinchio (parrocchia di San Marco) e alle 16 a Mombercelli (parrocchia di San Biagio).

Mercoledì 8 dicem-bre (festa dell’Immaco-lata Concezione) alle 11 mons. Ravinale celebre-rà messa a Castelnuo-vo Calcea (parrocchia di Santo Stefano).

Si terrà l’8 dicembre, come da tradizione centenaria, l’annuale convegno degli ex al-lievi ed amici di don Bosco dell’Unione di Asti.

L’appuntamento prevede il rinnovo della tessera, le varie relazioni e la consegna di un dono a don Francesco Quagliotto (delegato spirituale dell’Unione) in occasione del 50° di professione religiosa.

“Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato il presidente onorario rag. Enzo Imarisio - in quanto abbiamo ripreso slancio ed abbiamo anche aumentato il numero degli iscritti. E’ ovvio - continua Imarisio - che le numerose

attività svolte quest’anno hanno dato impul-so all’Unione ex allievi tanto cari al nostro amato don Bosco”. Per info e comunicazio-ni: [email protected]

Il programma previsto: ore 10 accoglienza - rinnovo tessere (euro 20), ore 10.30 rifl es-sione del delegato spirituale don Quagliotto, ore 10.40 ringraziamento a don Francesco per il suo 50°, ore 10.45 saluto del presiden-te dei Cooperatori (G. Bellone), ore 10.50 saluto del presidente onorario (rag. E. Ima-risio), ore 10.55 relazione annuale del presi-dente (Giovanni Boccia), ore 11.10 foto di gruppo sul piazzale, ore 11.30 Santa Messa.

Oltre 250 chierichetti al mandato diocesano

A servizio di Gesù, del sacerdote e della comunità

Il freddo intenso e le mi-nacce di neve non hanno scoraggiato gli oltre 250 chierichetti, provenienti da varie parrocchie della dio-cesi, che sabato pomeriggio si sono radunati in cattedra-le per il tradizionale incon-tro del “mandato”. Il culmi-ne del pomeriggio è stata la celebrazione solenne della santa Messa, durante la qua-le i ragazzi hanno ricevu-to dal vescovo l’incarico di svolgere questo servizio nel-la propria parrocchia: non è esagerato dire infatti che il compito di “ministrante” (è il nome corretto del chieri-chetto) è un vero ministero istituito all’interno della ce-

lebrazione liturgica, e la se-rietà che si leggeva sul vol-to e nelle parole dei ragaz-zi quando, vestiti ognuno col proprio abito, si sono impegnati a essere cristiani sul serio anche nella vita di tutti i giorni, allontana ogni dubbio che si sia trattato per loro di un gioco.

I giochi invece ci sono stati prima, nella piazza del Duomo, introdotti dalle dan-ze scatenate proposte dagli animatori della parrocchia e intervallati dalle coinvol-genti testimonianze di alcu-ni nostri seminaristi e da una graditissima... calda meren-da.

Il vescovo poi nella toc-

cante omelia della Messa ha ripreso alcuni punti fonda-mentali del tema della gior-nata: per essere chierichet-ti bisogna attrezzarsi, ma non si tratta tanto di acqui-sire mezzi esteriori, quanto qualità interiori, non si trat-ta neanche di dare al Signore qualcosa, ma di dare se stes-si, vivendo l’intera esistenza come un dono.

Al termine è stato distribu-ito ai ragazzi un ricordo del-la giornata, insieme all’ul-timo numero del giornali-no dei chierichetti e natural-mente alla tessera dell’UR-CA (unione ragazzi chieri-chetti astigiani). Il prossimo appuntamento è per il cam-

po invernale che si svolgerà al colle don Bosco dal 3 al 5 gennaio:i posti sono limitati, affrettatevi a prenotare tele-fonando al 3405552509.

Don Claudio Sganga

Concertodi Natale

in SeminarioSabato 11 dicembre,

alle ore 16, nel refettorio del Seminario il concerto di Natale ormai tradizio-nale dei Convegni Maria Cristina, al quale sono tutti invitati, poiché l’in-gresso è gratuito.