2/2013...se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità Anno XL - FEBBRAIO...

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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità Anno XL - FEBBRAIO 2013 - Una copia 2,50 2 /2013 www.ilfieramosca.it Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità

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se non diremo coseche a qualcuno spiaceranno,non diremo mai la verità

Anno XL - FEBBRAIO 2013 - Una copia 2,50

2/2013w w w . i l f i e r a m o s c a . i tPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 3

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 5 febbraio 20134 IL FIERAMOSCA

2/2013

MusicalUna bella una bestia e una rosadi Luigi Nunzio Dibenedetto

Scuola“Sotto il grande Albero di Natale”del Centro Studi “Barletta in Rosa”La Costituzione alla “De Nittis”degli alunni della 2aAUna giornata di festa alla scuola “Modu-gno”di Eleonora IulianoSpazio ai “diritti nelle scuole”La solidarietà nella società globalizzata dall’individualismo al bene comune”

LibriAmare con l’anima è amore verodi Anna Rosa Binetti

Arturo Boccassini un progettista scomodo del primo Novecentodi Andrea R. Messinese

- Un gradito omaggio- Forza Barletta, presidente non mollare- Quelle assenze alla Asl- La rotatoria di via Fracanzano- Ancora Ciappetta Camaggio- Bontà e funzionalità del reparto di ra-

dioterapia- Approvato il testo della nuova PAC- Quel castello americano così simile al

nostro

In cittàNotizie in breve

I libri del meseUndercover niente è come sembraIl paradiso dei diavolia cura della Libreria Liverini

VernacoloV’arruat Carnval!!!di Angelo Raffaele Nanula

Vivicittà

29 29Per non dimenticareGiorno della Memoria: il messaggio dell’as-sessore alla P.I.di Pompeo Camero

Per non dimenticareGiornata della Memoria

Sesta ProvinciaÈ già realtà la formazione 2013 targata BATNuovi indirizzi accordati alle Scuole della BAT per l’AS 2013/14di Pompeo Camero

FiscoIl redditometro e l’inversione dell’onere della provaL’equivoco di fondo del federalismo fi-scaledi Gaetano Nanula

CommemorazioniRicordo del prefetto Nicola Rasoladi Nardo Binetti

CommercioAppello della Confcommercio di Barletta alle forze politiche

ProvinciaiBat - più sostenibilità e Occupazione nel-la provincia di Barletta-Andria-Tranidi Floriana Tolve

RiflessioniPer un nuovo protagonismo civicodi Salvatore Filannino

Punti di vistaHanno detto…

SanitàSalute dei cittadini? Problema secondariodi Benedetto Del Vecchio

LavoroSixthcontinent per creare lavoro!di Marina Rizzitelli

AmbienteIFAE: relazione riepilogativa dei servizi svol-

ti nell’anno 2012di Giuseppe Cava

Dal mondo della chiesaCredo nell’uomo, nella donna, nella fami-glia creati da Diodi Riccardo Losappio

RicordoRicordo di Iorio a sei anni dalla scomparsadi Renato Russo

Storia localeCuriosità del nostro lessico viariodi Michele Grimaldi

TeatroGiovanidee

EnigmisticaCruciverba simmetrico con riferimento a Barlettadi Franco Lamonaca

Gos - Le nostre iniziativeBando ufficiale

Le donne ed il lavoro, il tema del Premio Azienda Agricola l’altragri-coltura 201345Nonostante siano trascorsi sei anni

dalla scomparsa di Iorio resta nella nostra memoria il suo ricordo 39

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8 Giorno della Memoria: per non di-menticare, il messaggio dell’asses-sore alla Pubblica Istruzione

Una bella una bestia e una rosa, il musical confezionato ed eseguito dalla compagnia “Fatti di Sogni”

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48 Briciole di archivioAmare con l’anima è amore verodi Anna Rosa Binetti

Brevi di sport

San Valentino 2013Notturno di donna di Nunzia BinettiNel silenzio di Maria Pia BoccassiniVivo nei tuoi occhi di Maria Antonietta Di BitontoIl vicolo di Carmela DimastromatteoTaci… di Antonietta Fioravante EspertiSorriso forzato di Anna Maria N. MauroAmore eterno di Francesca PiazzollaAccarezzami di Ada RoggioE tu mi guardi di Rosa Spera

RUBRICHE

Lettere al direttore- Finanziamento regionale per Canne?

Sono scettico…- Che mortorio questa campagna eletto-

rale

19 La tutela della salute non contem-pla confini territoriali né tantome-no patenti di appartenenza13 Ricordo del prefetto Nicola Rasola

che seguì l’iter della procedura per la costituzione della nuova provincia

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 7 febbraio 20136 IL FIERAMOSCA

Lettere al direttore Lettere al direttore

Ancora Ciappetta Camaggio

Qualche gior-no fa leggevo sulla Gazzetta del Mez-zogiorno l’esito della spiegazione dei tecnici sulla na-tura della schiuma biancastra che sta inquinando il nostro mare: si tratterebbe di sversamenti in mare di sostanze tossiche del canalone Ciappet-ta Camaggio che viene da Andria. Possibi-le che sono quarant’anni e passa che esiste questo problema e non si è riusciti ancora a risolverlo? Il pericolo che viene al nostro equilibrio ambientale marittimo è tremen-do e si avvertirà ancora di più dalla pros-sima estate, se non si troveranno i rimedi adeguati almeno a tamponare i danni più rilevanti.

Luigi Cafagna

L’iniziale finanziamento di 743mila euro stanziato dalla Regione Puglia a fa-vore della Provincia era stato revocato a dicembre del 2011; il problema riguardava la titolarità di quell’assegnazione, se alla provincia di Bari oppure alla Bat. Oggi che è stato stabilito che l’ente attuatore sarà la Provincia Bat, è ritornato il finanziamento dell’importo che sarà utilizzato, come pre-cisa l’assessore Gennaro Cefola, per la ri-mozione, lo smaltimento e il conferimento in discarica dei rifiuti, della vegetazione e del terreno presenti nell’alveo, con conse-guente ripristino del mantello cementizio di vestimento.

Finanziamento regionale per Canne?Sono scettico…

Ho letto sulla stampa che il consigliere regionale Ruggiero Mennea ha propiziato un finanziamento re-gionale di 400 mila euro per sostenere un piano di va-lorizzazione per Canne della Battaglia (L.R. 31 del 28 novembre 2011). Un risultato certo straordinario, ma con un inconveniente, che il Comune dovrebbe predi-sporre uno o più progetti coinvolgendo le associazioni

e le imprese turistiche del territorio che siano in grado di soddisfare gli obiettivi del piano. Ma sapremo appro-fittarne? Ne dubito, alla luce delle numerose altre occa-sioni perdute, l’ultima riguardava infatti un altro finan-ziamento proprio a beneficio della Cittadella. La verità è che il sito archeologico di Canne sta morendo, e il suo declino è iniziato quando hanno chiuso il book shop.

Pasquale Fiorella

Che mortorio questa campagna elettorale

Fra poco si andrà a votare, cominciamo a vedere montare i cartelloni per l’affissione dei manifesti, e tut-tavia non si avverte - in città - il clima acceso delle altre campagne elettorali. Sulla stampa, sui network, sulle emittenti televisive locali, che gran mortorio. Forse di-pende dalla circostanza che mancano ancora i candidati sindaci (perché da noi a maggio si voterà anche per le amministrative). Per converso, però, ci sono tanti par-titi e partitini, e non si contano le liste che scenderan-no in campo. Secondo me la disgrazia maggiore è che non ci sono più i partiti che garantiscono un minimo di programmazione, mentre qui ognuno va a ruota libera. Quanto alla disciplina, neanche a parlarne. Senza dire dei passaggi da un partito all’altro, da uno schieramento all’altro. Che dire: Dio ce la mandi buona, povera città!

Nicola Dibitonto

La cittadella di Canne (fotorudy)

Forza Barletta,presidente non mollare

Voglio esprimere il mio apprezzamento verso il presidente del Barletta Calcio Rober-to Tatò per l’ostinazione che sta avendo nel tentare di tirar fuori dalle secche della bassa classifica la nostra squadra di calcio, perché sarebbe veramente disastroso retrocedere, dopo tanti sforzi fatti per conseguire una di-gnitosa promozione. Ma soprattutto voglio esprimergli la mia stima per l’estrema serietà e compostezza che sta avendo, mentre so-prattutto in campo calcistico, siamo abituati a comportamenti incivili e intemperanti.

Francesco Lamacchia

Bontà e funzionalità del reparto di radioterapia

Dopo aver effettuato un ciclo di Radioterapia presso l’Ospedale di Barletta “Mons. Dimiccoli”, e venendo da un’esperienza oncologica presso il Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma, ho avuto modo di conoscere di persona la bontà e la funzionalità del Reparto di Radioterapia di Barletta egregiamente diretto dalla dott.ssa Bambace e dal suo Staff medico e tecnico, che hanno dimostrato professionalità ed umanità nei rapporti con i pazienti provenienti da tutta la Puglia.

Michelina Piazzolla

La rotatoria di via Fracanzano

Fra le tante critiche che rivolgono i citta-dini alla Pubblica Amministrazione, consen-titemi questa volta di rivolgere un apprez-zamento per la rotatoria realizzata in fondo a via Fracanzano, che smista e semplifica il traffico da e per l’ospedale, via Foggia e il lungomare di Ponente e via A. Bruni. Ce ne sono molte altre, in città, ma questa mi pare particolarmente indovinata. Solo mi chiedo se non provochi danni alla regolare ricezio-ne delle antenne televisive quel gigante-sco ripetitore della telefonia mobile infisso nell’aiuola centrale.

Vittorio Gorgoglione

Quel castello americano così simile al nostro

Ho letto da qualche parte che esisterebbe in America un castello molto simile al nostro. È vero? E potete riprodurlo?

Pierfrancesco Diella

Ci ha risposto Paola Russo, da Rimini, mandandoci la segnalazione del-la presenza del maniero, in realtà straordinariamente somigliante a quello di Barletta. Si tratta del castello di San Marco in St. Augustine Florida (Usa). Sarebbe bello conoscere il nome del suo progettista…

FEBBRAIO 2013 IL FIERAMOSCA 7

Ho il pia-cere di comu-nicare che la commissione Agr icol tura d e l l ’ E u r o -p a r l a m e n t o ha approvato il testo della nuova Pac.

L’agricoltura meridionale è stata dife-sa e tutelata con centinaia di emendamenti che sono entrati a far parte della riforma. Queste le novità principali:- non vi sarà nessun taglio drastico per le

integrazioni di olive, pomodori e orto-frutta, che anzi per i primi due anni non saranno toccate;

- con il riconoscimento di “coltivazione permanente” gli uliveti godranno di-rettamente del contributo per il “gree-ning”;

- con un emendamento a mia firma sarà avviato un programma di promozione del consumo di olio nelle scuole;

- le procedure burocratiche saranno sem-plificate e si potranno presentare do-mande multiannuali.

Cliccando su www.sergiosilvestris.eu/pac.php potrai vedere il mio videomes-saggio e leggere la rassegna stampa dei principali quotidiani sul testo della Pac.

On. Sergio Silvestris

Approvato il testo della nuova PAC in commissione Agricoltura

al Parlamento Europeo

Quelle assenze alla Asl

Quanto mo-strato dagli in-viati di “Striscia” a Bari e Barletta (e non mi mera-viglierei se ac-cadesse anche altrove) mi lascia l e t t e r a l m e n t e sconcertato. Lun-gi da me voler essere giustizialista, ma spero davvero che vengano presi provvedimenti esemplari nei confronti di chi si è reso artefice di cer-ti vergognosi episodi. In un momento così difficile per tutto il Paese, scherzare con i soldi pubblici è uno smacco verso quei poveri cittadini disperatamente alla ricerca di un posto di lavoro, oltre che fortemente diseducativo nei confronti delle future ge-nerazioni. Chi oggi ha la fortuna di poter lavorare, dovrebbe fare il proprio dovere, anziché approfittarne in questa maniera. Complimenti agli inviati di “Striscia la Notizia” per aver mostrato questa triste re-altà, che sono certo non possa comunque appartenere a tutti i milioni di dipendenti pubblici italiani, tra i quali ve ne sono tan-tissimi che svolgono il proprio dovere in modo sano ed onesto.

Francesco VentolaPresidente Provincia Bat

Un gradito omaggio

Caro direttore,la ringrazio vivamente per il gradi-

to omaggio che - come per il passato - mi ha fatto del suo libro Protagonis t i del Novecento. Deve sapere che essendo nato l’11 mar-zo del 1914, ho 99 anni e allora sfoglian-do il suo libro, ho cercato fra

le foto dei personaggi, quelli che sono stati clienti della mia sala da barba (per discrezione non li citerò ma ce ne sono diversi). Sto facendo di tutto per arrivare al centenario, così magari mi dedicherà uno spazio sul Fieramosca. Nel frattempo le mando una foto per farmi ricordare dai più anziani, molti dei quali sono stati miei clienti un tem-po ormai lontanissimo.

cav. Giovanni Leoncavallo

n° 2 - febbraio 2013anno XL

Direttore responsabileRENaTO RUSSO

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Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 9 febbraio 20138 IL FIERAMOSCA

Per non dimenticare

C ari studenti,sono trascorsi 68 anni dal 27 gen-

naio 1945, con l’abbattimento dei cancelli di Auschtwitz il mondo scoprì gli orrori dei campi di sterminio, rimanendo inorridito di fronte a quel che rimaneva di sei milio-ni di ebrei deportati e massacrati nei lager tedeschi. La follia nazista aveva progettato un disegno criminoso oltre ogni immagina-zione: discriminare gli uomini per motivi di razza, stabilire quale fosse indegna di esiste-re, decretarne il genocidio.

Ancora oggi non riusciamo a racchiudere in un concetto, in un aggettivo appropriato, l’orrore che la Storia ci ha tramandato e che, non la Germania, ma l’uomo - essere dotato di ragione - è stato in grado di concepire e realizzare con fredda determinazione.

È un pesante fardello che deve far sentir colpevole ogni essere umano, che deve spin-gere ognuno di noi al riscatto, al desiderio, anzi alla necessità, di dover dimostrare ogni giorno che questa generazione è migliore, che le discriminazioni non albergano più tra noi, che la solidarietà ed il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, sono alla base del-le relazioni sociali nell’ambito dello stesso

Paese e nelle relazioni internazionali.Si verificano tuttora episodi, purtroppo,

sintomatici di un razzismo strisciante, sem-pre pronto a dare segni di vitalità: negli sta-di, nei locali pubblici e, a volte, anche nelle campagne elettorali, quando scopriamo liste nazionaliste che si rifanno all’esperienza na-zista, predicando negazionismo, antisemiti-smo, intolleranza e violenza.

Sono segnali preoccupanti, che ci devo-no far riflettere ed indurre a non abbassare la guardia; che devono spingere i governanti a stroncare sul nascere fenomeni inaccettabili, dai quali possono solo scaturire nuove tra-gedie umane.

Questo è il senso da dare al Giorno della Memoria: non certo una ripetitiva comme-morazione ma l’esigenza di verificare se dell’orrendo olocausto è rimasta solo una brutta pagina di Storia oppure se il germe del razzismo è ancora tra noi, se prospera ancora in menti malate.

Da assessore alla Pubblica Istruzione della nostra Provincia, vi invito a riflettere su queste considerazioni, ad approfondire le ragioni che portarono alla promulgazione, anche in Italia purtroppo, delle leggi razzia-

li, a meditare sugli episodi di intolleranza di cui ogni giorno ci riferiscono le cronache, per coglierne i segnali d’allarme.

Gli ideali di libertà, di giustizia, di rispet-to per i nostri simili non si trasformeranno mai in conquiste certe, se non prenderemo coscienza che la loro difesa dovrà essere co-stante e quotidiana.

La Giornata della Memoria non va vissu-ta una volta l’anno ma conservata nel cuore di ciascuno di noi e tramandata in ogni istan-te quando ci accorgiamo che l’uguaglianza tra tutti gli uomini è messa in pericolo.

È questa la lezione che oggi deve esser diffusa in tutte le scuole e gli studenti de-vono essere consapevoli che viene assegnato loro un compito tra i più difficili: difender sempre la dignità degli esseri umani, senza discriminazioni di sorta e tramandare questi valori alle generazioni che verranno.

Ecco il mio invito: ciascuno di voi si fac-cia messaggero, affidando al proprio social network un pensiero od anche soltanto un aggettivo che aiuti i “cybernauti” del grande agorà virtuale e riflettere su questi valori.

L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo guarda lontano e programma gli appuntamenti chiave nel settore della promozione del territorio, che si snode-ranno in tutto il corso dell’anno appena iniziato. Per questo ha chiamato a raccolta i partner istituzionali, Provincia Bat e Comuni con l’obiettivo di pro-grammare insieme le modalità di partecipazione ad un calendario di iniziative di promozione turistica ed appuntamenti di grande rilievo. A cominciare dalla Bit, Borsa Internazionale del Turismo di Milano, quest’anno in programma dal 14 al 17 febbraio, appuntamento al quale l’Agenzia Puglia Imperiale partecipa per il decimo anno consecutivo: la Bit di Milano ha sempre rappresentato la migliore vetrina internazionale per gli undici Comuni che fanno parte di Puglia Imperiale, che in quell’occasione hanno potuto mostrare (anche con convegni ed incontri con la stampa di settore) la propria offerta costituita dallo straordinario patrimonio artistico, storico e naturalistico. Non solo la Fiera di Milano, naturalmente, fra gli appuntamenti da “prenotare”: il successo registrato negli anni passati alle Borse del Turismo di Berlino, Firenze, Paestum, Rimini, è importante per poter riconfermare la presenza dell’Agenzia Puglia Imperiale a queste manifestazioni.

Nel corso dell’incontro affrontati anche due argomenti importanti come lo stato dell’iter del Sac (Sistemi ambientali e culturali) “Terre Diomedee”, un progetto regionale che vede coinvolti la Provincia Bat ed i Comuni che ne fanno parte, e l’importante Accordo Quadro con l’Agenzia regionale Puglia Promozione. In particolare il primo progetto raccoglie tematiche importanti per lo sviluppo turistico del territorio prevedendo, per esempio, l’intervento su importanti argomenti come la ferrovia Barletta-Spinazzola, ed altre questioni sulle quali sarà importante rimettere sul tavolo dei Comuni la dispo-nibilità alla progettazione.

“In questo momento di crisi economica, il 2013 si presenta come un anno di grande impegno per l’Agenzia Puglia Imperiale Turismo - spiega il presidente ed amministratore unico Michele Marcovecchio - che dovrà affrontare temi fondamentali, sui quali auspico una sempre maggiore sensibilità ed attenzione da parte delle istituzioni coinvolte (Provincia, Comuni e Patto territoriale). La definizione di questi progetti determinerà infatti un risultato positivo per il territorio. Non affrontare in modo compiuto questi argomenti porterebbe a penalizzare il settore, per il quale è invece necessario mag-giore impegno e sensibilità.”

Giorno della MemoriaIl messaggio dell’Assessore alla P.I.

di Pompeo Camero

Programma di Puglia Imperiale cominciando dalla Bit di Milano

FEBBRAIO 20138 IL FIERAMOSCA

Per non dimenticare

Giornata della MemoriaARchivio DellA MeMoRiA: un testoMonogRAfico peR RicoRDARe shloMo veneziAL’archivio della Resistenza e della Memoria, elaborando a fati-ca il lutto per la recente perdita di Shlomo Venezia (Roma 1 otto-bre 2012) ha ritenuto di dover dedicare tutte le iniziative del Giorno della Memoria 2013 al ricordo dell’ultimo Testimone delle camere a

gas di Auschwitz. Il ricco programma annuale dell’archivio che, da Shlo-mo, ha ricevuto, per oltre dieci anni, preziosi suggerimenti, conforto e ap-prezzamenti, si è attuato in questo 2013 in varie città del nostro territorio che hanno scelto di commemorare il Giorno della Memoria con gli intenti che, da sempre, l’archivio di Barletta persegue nel suo progetto didattico di Educazione alla Memoria. In tutte le iniziative attuate si è ritenu-to opportuno presentare una ristampa anastatica di un intervento di Shlomo

in un monastero di clarisse di Roma, nel 2008, che valesse a divulga-re la particolare singolarità del Testimone e a conoscerne la preziosa sua testimonianza. Su invito delle Amministrazioni comunali di Ascoli Satriano, di Canosa di Puglia, di Orta Nova, di Bitonto, della Fonda-zione amici di Giovanni Palatucci, Luigi Di Cuonzo, Responsabile dell’archivio, ha svolto interventi su La Memoria della Shoah oltre i Testimoni, richiamando significativi insegnamenti di quel grande Te-stimone che aveva eletto il nostro Archivio a referente storico dei Suoi viaggi in Puglia. Il Suo insegnamento “lottare sempre per la Pace e la Democrazia”, rilasciatoci nella dedica del Suo libro Sonderkommando Auschwitz, è per noi un prezioso testamento da onorare per sempre.

RiscopeRtA e vAloRizzAzioneDellA MusicA concentRAzionARiASono più di 4000 gli spartiti musicali prodotti nei campi di concentra-mento e recuperati dal maestro Francesco Lotoro durante un viaggio attraverso alcune città europee più delle altre segnate dallo sterminio degli ebrei. Questo materiale è stato raccolto in una enciclopedia di-scografica e cartacee. Il Thesaurus della musica concentrazionaria è stato illustrato nel corso di un incontro del maestro Lotoro agli alun-ni dell’Istituto Tecnico agrario Umberto I, presenti l’assessore della Provincia alla P.I. Pompeo Camero e il presidente del Consiglio pro-vinciale Vincenzo Valente. Questa raccolta è stata ricordata in un vo-

Lo avevo conosciuto, cosi come era possibile a fine secolo scorso, in un clima di coraggiose proposte parla-mentari dirette ad istituire il Giorno della Memoria in Italia […]. Ida, Pie-ro, Bruno, Pupa, le quattro storie di ebrei italiani perseguitati, deportati e sopravvissuti, narrate da Roberto Olla nel suo libro Le Non-persone del 1999, circolavano ampiamente nei circuiti interessati a ricostruire la storia della Shoah italiana.

Bruno era il nome, tutto italiano, del deportato ad Auschwitz n. 182727, ebreo italo-greco, nato a Salonicco, a nome Salomone, catturato ad Atene con l’intera famiglia, madre, tre sorelle e il fratello che lo chiamavano Shlomo. Un viaggio allucinante, in quell’aprile del 1944, dalla Grecia alla Polonia, de-stinazione Auschwitz-Birkenau […].

E qui, il primo impatto con le SS […].Aggredito alle spalle, subì la prima ra-zione di una brutale accoglienza che non riuscì mai a dimenticare, più per l’affronto subito che non per i dolori lancinanti. Perse di vista la mamma e due sorelline, avviate immediata-mente alla camera a gas […] con suo fratello Maurice, fu smistato al Son-derkommando […] questa squadra speciale, era stata pensata, costituita e organizzata dalla follia nazista, con la lucida determinazione di affidare, ai più sani tra gli ultimi arrivati, il com-pito di accompagnare nelle camere a gas e nei forni crematori i deportati. […] Dichiaratisi, a caso, barbieri, a lui e a suo fratello, fu affidato il compito

di tagliare i capelli alle donne ebree, estratte dalla camere a gas, per riciclar-li in coperte,pantofole e tappeti per i soldati del Terzo Reich. […]

Tutta l’esperienza di internamen-to dei fratelli Venezia si consuma nel cerchio più profondo dell’inferno di Birkenau, in un lavoro forzato e disumano,falsamente protetto e privi-legiato dalle SS, con l’inganno di qual-che atteggiamento di benevolenza loro riservato per camuffare la già program-mata condanna a morte[…].

Conoscerlo dal vivo, ripercorrere gli stessi sentieri di Auschwitz-Birkenau, entrare in ciò che resta delle putride baracche di quel campo, sentire la sua voce, ascoltare la sua testimonianza diretta, nello stesso luogo nel quale l’aveva vissuta, vederlo, nella sua im-ponenza corporea, in piedi sui resti delle strutture portanti di quelle came-re a gas per illustrarci la loro diabolica pianta architettonica, nell’agosto del 2000, fu l’avvio di un’amicizia imme-diata, sincera, stimolante, vissuta con reciproca gratificazione. Fu anche il fe-lice incontro con un Uomo straordinario per la sua saggezza, per il fascino della sua stagionata bellezza, per la ieraticità del suo portamento, per il controllo mi-surato delle sue parole, per la capacità di comunicarti le più oscure atrocità della cattiveria umana con l’equilibrio di chi, pur condannando, non cova odio.[…] Eh, sì! Perché, Shlomo, era un Sopravvissuto…normale. […] Un Sopravvissuto senza inutili, insensate e non percorribili rimozioni, nel pieno

appagamento emotivo del lavoro, della professionalità e della propria affettività.

Nell’Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta, che Shlomo aveva scelto a refe-rente delle sue numerosissime Testimonianze in Puglia sin dal

2003, troneggia una scultura in legno di Paolo De Sario, copia dell’originaria opera donata a Shlomo e Marika nel cinquantesimo anniversario del loro matrimonio. Un cuneo rosso (la violen-za nazista) che tenta di spappolare un tronco di quercia (il giovane Shlomo) sin quasi alla base, è tenuto saldamen-te unito da una gomena (Marika) che lo restituisce alla vita. Simbiosi ritrovata, il titolo.

Il linguaggio simbolico di quella scul-tura continuerà a ricordare Shlomo alle migliaia e migliaia di giovani della nostra terra che hanno avuto la gioia di incontrarlo e ai tantissimi che avranno occasione di poter conoscere la sua eredità di Memoria che, oggi, è conse-gnata alla responsabi-lità dell’Archivio di Barletta e all’Am-ministrazione Co-munale della città, in nome di un’ami-cizia sincera, entu-siasticamente conso-lidata, seriamente indirizzata alla trasmissione della verità s t o r i c a , dei valori e della d i g n i t à umana.

Shlomo Venezia, uomo Saggio, teStimone unico, SopraVViSSuto… normaledi Luigi Di Cuonzo da La Gazzetta del Mezzogiorno del 6 ottobre 2012

Non avremmo mai voluto ammettere che potesse giungere il momento di do-ver parlare di Shoah, ricordare un buco nero della Storia, commemorare gli eroismi dei giusti delle nazioni, incon-trare migliaia e migliaia di giovani della nostra terra, commemorare la dignitosa accoglienza dei nostri padri che, in terra di Puglia negli anni quaranta del secolo scorso, generosamente seppero dare ospitalità e amicizia a “migranti specia-li”, superstiti di feroci deportazioni e so-pravvissuti alle sevizie di barbarici cam-pi di sterminio, senza sentirci rassicurati dalla presenza di Shlomo Venezia.

Dedicando a lui, ora che non c’è più dal 1 ottobre del 2012, le attività del Gior-

no della Memoria 2013, nelle forme e nelle modalità della marcia silenziosa, voluta dagli studenti della nostra città sin dal 2001, proponendo (qui in ripro-duzione anastatica) una sua intervista apparsa sul trimestrale del Monastero delle Clarisse di Roma “Sorella Chiara” n. 1-2008 e la rilettura del suo libro Son-derkommando Auschwitz, siamo certi di assolvere l’impegno, come amava dirci lui, a divenire tutti testimoni e di agire nel pieno rispetto degli uomini e della verità.

Luigi Di CuonzoResponsabile Archivio della Resistenza e della Memoria

della resistenza e della memoria

città di barlettaMedaglia d’Oro al Valor MilitareMedaglia d’Oro al Merito CivileCittà della Disfida

27 gennaio 2013 giorno della memoriaRicordando shlomo venezia

lumetto edito l’an-no scorso intitolato Alla ricerca della musica perduta, per la collana Pic-colo Scaffale, cu-rata dalla editrice Rotas.Molto intensa, in questo anno, l’at-tività del maestro Francesco Lotoro, per la ricerca di materiale della musica concentrazionaria in tutte le capitali di Europa, e nelle città tedesche dove più intensa fu la repres-sione nazista degli Ebrei. Numerosi i libri e i documenti pubblicati dal musicista barlettano, che il 5 gennaio scorso ha avuto l’onore di ve-dersi dedicata una pagina intera dal prestigioso quotidiano francese “Le Monde”. Il perché è presto detto. Perché il nostro musicista ha riesuma-to, dalle nebbie dell’oblio, oltre quattromila spartiti composti nei tetri lager tedeschi, riproponendoci le musiche di grandi compositori, come Viktor Ullmann. 1940-1945: cinque terribili anni nei quali, in quei fa-migerati campi di concentramento, persero la loro libertà, la loro digni-tà, la loro professionalità, tantissimi musicisti ebrei, e alla fine, dopo anni di inaudite sofferenze, anche la vita. Non poterono però togliergli la musica che - dimenticata per più di mezzo secolo - oggi riaffiora alla nostra memoria dal meritorio lavoro di ricerca del Maestro Lotoro.

gli Alunni Del liceo clAssico “cAsARDi”pARole, MusicA e iMMAgini peR non DiMenticAReIl Giorno della Memoria è stato celebrato dagli alunni del Liceo Clas-sico “Casardi”, nell’aula magna dell’Istituto, con un’intensa giornata introdotta dal preside Giuseppe Lagrasta e coordinata dalla prof. Vin-cenza Fiore nonché vivacizzata dai maestri di musica Pietro Catucci (violino), Pino Cava (chitarra), Vincenzo Fanelli (flauto). Il reading di poesie, introdotto dal preside Lagrasta, ha visto la declamazione di alcuni intensi momenti poetici attraverso la lettura non solo di fa-mosi autori come Quasimodo, ma anche di autori ignoti, adolescenti deportati nei campi di concentramento. Particolarmente significativo il coinvolgimento attivo degli alunni del Liceo. Fra gli altri Angela Lopez che ha curato la locandina della manifestazione. La manifesta-zione si è conclusa con la consegna della medaglia d’onore ad alcuni cittadini della nostra città che furono deportati nei campi di concen-tramento. Alla memoria.

Da sinistra: Vincenzo Valente, Pompeo Ca-mero, Francesco Lotoro

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 11 febbraio 201310 IL FIERAMOSCA

Sesta Provincia Sesta Provincia

Nuovi indirizzi accordati alleScuole della BAT per l’AS 2013/14

S ono stati pubblicati dalla Provincia di Barletta Andria Trani gli avvisi pubblici relativi alla formazione professionale per

l’anno 2013. È impressionante l’offerta formativa che viene propo-sta a lavoratori di piccole e medie imprese, a disoccupati in possesso di diploma o di laurea, ad inoccupati e disoccupati sino a 34 anni di età ed a quelli di lunga durata, a giovani con obbligo scolastico assolto sino al 16° anno di età, a lavoratori in mobilità o che hanno cessato l’attività imprenditoriale senza sostegno al reddito ed anche ad alunni delle scuole medie di primo e secondo grado. Beneficiari diretti, in questa prima fase saranno gli Organismi di formazione, le Aziende, le piccole e medie imprese, gli istituti scolastici, le Univer-sità, i Centri di Ricerca italiani ed esteri, quest’ultimi in funzione dei partners che sceglieranno tra gli enti di formazione accreditati.

Complessivamente sono previste circa 7.000 ore di formazione, tra lezioni frontali e tirocini, rivolte ad oltre 3.700 allievi. Dati che rappresentano concretamente il notevole impegno profuso dall’asses-sorato provinciale alla Formazione Professionale per offrire maggiori opportunità di occupazione o di reinserimento nel mondo del lavoro.

Come per il passato, gli Avvisi sono stati suddivisi in relazione ai loro contenuti:

Avviso pubblico Bt/1/2012 - Asse i Adattabilità: “formazio-ne e servizi alle imprese” - Destinatari sono i lavoratori occupa-ti nei settori industria e servizi, beni culturali ed ambientali, tutela delle acque e risparmio idrico, gestione dei rifiuti e delle bonifiche con priorità a donne, over 45 e soggetti con basso titolo di studio. Per l’azione di Temporary Management, sono destinatari manager e personale occupato in micro, piccole e medie imprese aventi sede di lavoro o unità produttive operanti nella BAT.

Avviso pubblico Bt/02/2012 - Asse ii occupabilità: “orien-tamento, formazione, Accompagnamento al lavoro” - Azione 1, destinatari sono gli inoccupati e disoccupati con basso titolo di studio. Nell’azione 2, la formazione è riservata a disoccupati in possesso di diploma o laurea. I destinatari dell’azione 3 sono in-vece i disoccupati over 45 anni, iscritti nelle anagrafi dei Centri per l’Impiego della provincia. Nelle azioni 4 e 5, è previsto l’orienta-mento, la formazione e l’accompagnamento alla imprenditorialità. Destinatari sono gli inoccupati e disoccupati immigrati iscritti nelle anagrafi dei Centri per l’impiego della Provincia.

Avviso pubblico Bt/03/2012 - Asse iv capitale umano: “in-terventi di qualificazione per giovani che hanno assolto l’obbligo scolastico”. Destinatari sono i giovani fino a 16 anni già in possesso

della Dichiarazione di Immediata Disponibilità - D.I.D., rilasciata dai Centri per l’Impiego.

Avviso pubblico Bt/04/2012: Asse iv capitale umano - “Progetti Formativi finalizzati all’educazione degli adulti” - De-stinatari sono gli adulti in età compresa tra i 25 ed i 64 anni.

Avviso pubblico Bt/5/2012: Asse iv capitale umano: “i.f.t.s. istruzione e formazione tecnica superiore” - Destina-tari sono i minori di 18 anni di età;

Avviso pubblico Bt/06/2012 - Asse iv capitale umano: “Progetti Formativi sulla difesa del suolo e sulla Mobilità sostenibi-le e campagna di sensibilizzazione sul tema dei Rifiuti”.

Avviso pubblico Bt/07/2012 - Asse iv capitale umano - “iniziative di formazione relative alla iii Area professionaliz-zante”. Al termine del corso gli studenti conseguono, oltre al diplo-ma di maturità, anche un ulteriore diploma di specializzazione utile per un più rapido inserimento nel mondo del lavoro.

Avviso pubblico Bt/08/2012 - Asse ii occupabilità: “valo-rizzazione e recupero degli antichi mestieri-Interventi corsuali di formazione e di accompagnamento al lavoro nell’area degli antichi mestieri” - Destinatari sono i lavoratori con ammortizzato-ri, in mobilità o che hanno cessato un’attività imprenditoriale senza sostegno al reddito, disoccupati di lunga durata iscritti nelle anagrafi dei Centri per l’Impiego della BaT.

“Con queste azioni formative programmate, il mio assessorato dà un ennesimo segno tangibile di massima attenzione verso le ini-

ziative che la Provincia può assumere per dare maggiore slancio all’occupazione, favorendo particolarmente giovani e donne che rimangono ancora i soggetti più deboli nell’intercettare un posto di lavoro o per rientrarvi ove prematuramente esclusi.

Nonostante il relativo Piano di attuazione sia stato da noi pre-sentato in Regione a gennaio 2012, giunge a compimento soltanto in questi giorni con le pubblicazioni di Avvisi per circa 5 milioni di Euro, per la lentezza con cui in Puglia, l’elefantiaca macchina burocratica regionale, si approccia alla programmazione. Ciò no-nostante ci apprestiamo, per il terzo anno consecutivo, ad utilizza-re il 100% delle risorse del FSE assegnateci, anche se, tutto ciò ha il sapore della “beffa”, per una Provincia che paradossalmente sta per chiudere i battenti!”.

È già realtà la formazione 2013 targata BAT

di Pompeo Camero

di Pompeo Camero

P er la BAT è una Scuola profondamente innovata, quella che emerge dal nuovo “Piano regionale di dimensionamento del-

la rete delle istituzioni scolastiche e di programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2013/2014”, approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 20 il 18 gennaio ultimo scorso. “Nel-lo specifico il nuovo assetto del primo ciclo di studi, costituito dalle scuole dell’infanzia e dalle scuole primarie (Elementari) condotte dai circoli didattici e dalle scuole secondarie di primo grado (Medie), fre-na la corsa dello scorso anno verso gli istituti comprensivi”.

Per Andria son passati n. 4 Comprensivi (“Don Bosco-Man-zoni”, “Mariano-Fermi”, “Verdi-Cafaro” e “Jannuzzi-Di Donna”) sdoppiando la “Cotugno-Vaccina” che tornano ad essere rispettiva-mente Circolo Didattico il primo e Scuola Media la seconda, n. 4 Circoli Didattici (“Cotugno”, “Oberdan”, “Rosmini” ed “Imbriani”) e n. 3 Scuole Medie (“Vaccina”, “Salvemini” e “Vittorio Emanuele III-alighieri”) per un totale di n. 11 autonomie scolastiche.

A Barletta la situazione resta immutata, con n. 12 autonomie scolastiche e precisamente: n. 2 Istituti Comprensivi, n. 5 Circoli Didattici e n. 5 Scuole Medie.

Bisceglie vede invece l’accorpamento delle due Scuole Medie “Battisti” e “Ferraris”, tenendo in piedi n. 6 autonomie scolastiche: n. 4 Circoli Didattici e n. 2 Scuole Medie.

Nulla cambia per canosa di puglia che conferma i 3 istituti comprensivi stabiliti lo scorso anno, così come per Margherita di savoia e per Minervino Murge che confermano rispettivamente un istituto comprensivo ciascuno.

spinazzola si vede ancora una volta negato il Polo Verticale, che prevedeva l’accorpamento delle scuole superiori presenti sul territorio (Liceo ed Industriale), all’Istituto Comprensivo esistente.

Il Comune di san ferdinando di puglia ottiene lo sdoppiamen-to dell’affollatissimo Istituto Comprensivo varato lo scorso anno, con l’istituzione di n. 2 distinti Comprensivi (“SM Giovanni XXIII-SP Pasculli-SI Donizetti-SI Ofanto-SI Via Togliatti” e “SI Plesso Isonzo-SI Via Brodolini-SI Via Gronchi-SP De amicis”.

Trani e Trinitapoli conservano l’assetto preesistente; trani con n. 7 autonomie scolastiche, n. 4 Circoli Didattici e n. 3 Scuole Me-die e trinitapoli con n. 2 autonomie scolastiche, ovverosia, un Cir-colo Didattico ed una Scuola Media.

“a partire dall’a.S. 2013/2014 per i nostri ragazzi ricca è l’offerta formativa relativa alle scuole superiori, all’indomani del provvedi-mento regionale che ha accolto a piene mani la proposta della Giunta Provinciale, formulata sulla scorta di un’ampia consultazione di Di-rigenti Scolastici ed organizzazioni sindacali della scuola, corredata di attenta e dettagliata disamina legata alle vocazioni del territorio”.

Queste le novità introdotte:Ad Andria il Liceo Scientifico “Nuzzi” ottiene l’attivazione

dell’opzione Scienze applicate, ovverosia il Liceo Tecnologico.A Bisceglie l’Ites “Dell’Olio” ottiene l’attivazione del Liceo

delle Scienze Umane, con opzione Economico-Sociale, mentre, all’Istituto Professionale “Cosmai”, nell’ambito dell’indirizzo Socio-Sanitario, è stata concessa l’attivazione dell’articolazione Odontotecnico.

canosa di puglia finalmente ottiene il Liceo Classico all’interno dell’Istituto “Fermi” e l’attivazione dell’indirizzo Socio-Sanitario, nella sede coordinata canosina dell’Istituto “Garrone” di Barletta.

A Margherita di Savoia, presso il Liceo “Moro”, nasce il primo Istituto Industriale del Sale d’Italia ad indirizzo chimica, materiali e biotecnologia ed articolazione biotecnologie ambientali.

A san ferdinando di puglia, nell’ambito dell’II.SS. “Dell’aqui-la”, viene riattivato l’indirizzo Professionale agricoltura e Sviluppo Rurale ed istituito l’indirizzo produzioni artigianali ed industriali del settore industria ed artigianato.

Anche spinazzola fa un notevole passo in avanti con l’attiva-zione dell’Istituto per Geometri, nell’ambito della sede coordinata spinazzolese dell’Industriale “Nervi-Fermi” di Barletta.

A trani il Liceo Classico “De Sanctis”, si vede accordata l’atti-vazione del Liceo Linguistico per l’inglese, il tedesco ed il cinese.

A trinitapoli l’Istituto “Staffa” ottiene la riattivazione del bien-nio dei Servizi Commerciali dell’Istituto Professionale, mentre a Barletta ed a Minervino Murge rimane tutto invariato.

Restano confermati infine ad Andria e Bisceglie i due Centri Permanenti per l’Istruzione degli adulti (CPIa), già istituiti dalla Regione Puglia negli anni scorsi. “Non posso sottrarmi dal ringra-ziare l’assessore Regionale al Diritto allo Studio - Prof.ssa alba Sasso, che nella circostanza ci ha consentito di migliorare ulterior-mente la rete scolastica della nostra provincia, ampliandone le op-portunità formative, col chiaro intento di limitare altresì il fenomeno della pendolarità, i cui costi, come noto, gravano sulle famiglie”.

“Rimane tutt’ora l’amaro in bocca per la mancata concessione, anche per quest’anno, del Liceo Musicale al “Leonardo da Vinci” di Bisceglie, nonostante, per via del già avviato Liceo Coreutico nel medesimo istituto, costituirne l’organico docenti avrebbe avuto costi limitati. Personalmente non demordo, anche perché non inten-do deludere le aspettative di tanti ragazzi”. “Per l’istituzione inve-ce del Liceo Sportivo presso l’Istituto “Valdemaro Vecchi” di Trani, l’appuntamento è rinviato, in quanto l’opzione è stata già introdotta nell’Ordinamento Scolastico ma il relativo Decreto Ministeriale va ancora pubblicato perché sia efficace”.

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 13 febbraio 201312 IL FIERAMOSCA

CommemorazioniFisco

Ricordo del prefetto Nicola Rasola

I l dott. Nicola Rasola era un alto funzionario dello Stato, barlettano, che ebbe come ultimo suo ufficio pubblico quello di consigliere del Ministro dell’Interno

sen. Giuseppe Pisanu per il monitoraggio della realtà civile, sociale ed economica del Paese. In questo suo incarico seguì l’iter della procedura per la costituzione della nuova provincia. Anche se, in questa sua funzione doveva essere al di sopra delle parti, tuttavia era evidente la sua sofferenza quando, da quel punto di osservazione, doveva dar seguito al completamento dell’iter per la nascita della provincia tripolare Barletta Andria Trani. E se oggi lo sveliamo, è perché lui stesso non ne fece mistero quando ne lasciò traccia nel testamento che ho letto nella chiesa del Real Monte di Pietà in occasione del trigesimo della sua scomparsa, il 23 gennaio scorso. Era venu-to meno infatti all’età di 76 anni, nell’antivigilia di Natale, a Roma, dove riposa nel Cimitero di Prima Porta.

Insegnante elementare a Minervino Murge negli anni 1955-56 e successivamente a Barletta nella scuola elementare “Musti”, frattanto laureatosi in Giurisprudenza, vinse il concorso per la carriera di funzionario di prefettura. Dopo un tirocinio come viceprefetto, diventò prefetto di Savona, La Spezia e Bergamo, prima di approdare a Roma presso il Ministero dell’Interno dove, fra le altre pratiche, sulla sua scrivania capitò quella della nascita della provincia di Barletta, pratica molto sofferta, che ap-proderà nel 2004 - come tutti sappiamo - ad una soluzione policentrica.

Lui però, già da un anno, dal 2003, s’era messo in pensione e non pago di dedicare il suo tempo libero alla pittura (era un eccellente pittore), si iscrisse all’Ordine degli Avvocati di Roma.

Tra le pagine della sua vita che il dott. Rasola amava ricordare, fu l’accoglienza ch’egli riservò, come prefetto di Bergamo, al Papa Giovanni Paolo II, all’aeroporto di Orio al Serio. Dovunque andò, lasciò di sè sempre un gran bel ricordo, come atte-stato dalle cronache giornalistiche del tempo. Da un quotidiano spezzino riportiamo questo giudizio: Nella nostra città abbiamo un eccellente prefetto, una persona veramente straordinaria (…). Sempre attento ad ogni realtà che si manifesta nel contesto provinciale e cittadino, sempre pronto - dove possibile - a mediare per comporre una situazione. Solo dopo lo abbiamo scoperto che è anche un ottimo pittore. A questo proposito va precisato che il prefetto, ancorché riservato, era però al tempo stesso orgoglioso di questa sua attivi-tà. Ho imparato da solo - confidò una volta a un amico - e non mi interessa cosa i critici, possano pensare dei miei quadri. So solo quanto gratificanti sono i momenti che passo col pennello in mano.

Tra i ricordi più belli che conservo del prefetto Rasola, quello della sua presenza a Barletta nel 2003, in occasione della rievocazione storica del Cinquecentenario della Disfida di Barletta.

L’ art. 27, comma 2, della Costituzione, stabilisce che “L’imputato non è considerato colpevole fino alla con-

danna definitiva”, il che consacra la cosiddetta presunzione di in-nocenza del cittadino, fino a che l’accusa non ne dimostri, in via definitiva, la colpevolezza.

In linea di principio, il cittadino non è cioè considerato inno-cente in quanto riesca a dimostrare di non essere delinquente; ma è, al contrario, come regola generale, sempre considerato innocente, a meno che l’accusa non provi definitivamente che sia delinquente.

Questo principio rappresenta indubbiamente uno dei livelli più alti della moderna civiltà giuridica offertaci dai nostri costituen-ti del 1946-47 e, chiaramente, respinge la cosiddetta inversione dell’onere della prova: è l’accusa che deve provare la violazio-ne commessa dal cittadino e non il cittadino che debba provare la propria esclusione da colpe per essere considerato innocente. all’innocente grava soltanto il compito di dimostrare l’infondatez-za della prova recata dall’accusa ed, in questi limiti, nella dialettica fra accusa e difesa, deve fornire soltanto la controprova di quanto affermato dall’accusa. Deriva pertanto che la controprova non può che essere ragguagliata alla consistenza della prova fornita dall’ac-cusa, per cui se questa è inconsistente, inadeguata, non convincen-te, tanto più facile sarà l’efficacia della controprova.

Il principio, seppure introdotto con riferimento all’ambito pe-nale, non esclude la sua applicabilità anche in ambito amministra-tivo, soprattutto se anche in quest’ambito, alle violazioni delle nor-me conseguono effetti sanzionatori. Tradotto in termini tributari, il principio può essere quindi enunciato nel senso che il cittadino dev’essere innanzitutto considerato un buon contribuente, a meno che il fisco provi - e nei limiti in cui provi - che sia un evasore.

Ora, suscita sicuramente una certa perplessità il fatto che nella costruzione del redditometro, come previsto dal recente Decreto Ministeriale del 24 dicembre 2012, il fisco si affidi soprattutto alle prove statistiche fornite dall’ISTaT. La statistica non prova nien-te di specifico; serve soltanto per fornire un orientamento medio sull’evoluzione complessiva di un certo fenomeno, ma con riferi-mento alla situazione individuale di un certo soggetto non prova nulla.

La statistica è quella scienza (meglio, quel metodo) per cui, se un individuo ha mangiato un pollo intero ed un altro è rimasto a digiuno, dice che entrambi hanno mangiato mezzo pollo a testa.

Sembra quindi piuttosto azzardato parlare di inversione dell’onere della prova in materia di redditometro, sia perché è un istituto respinto in linea generale dal nostro ordinamento costitu-zionale e sia perché, col suo ricorso alle statistiche, il redditometro non prova nulla di specifico.

Il Prof. Mario Monti, nuovo protagonista dell’azione governa-tiva nazionale, di recente salito in politica, partecipando alla tra-smissione televisiva “Porta a Porta”, il giorno 15 gennaio, alle ore 0:41, con riferimento al redditometro ebbe a dire: “fosse stato per me, non l’avrei messo”. Sicuramente, da uomo di scienza, aveva intuito che con questo strumento si corre il rischio di provare poco per chi ha mangiato il pollo intero e di provare invece troppo per chi è rimasto a pancia vuota. La lotta all’evasione è sacrosanta, ma andrebbe fatta con sapienza e con l’onestà di non avvalersi di parametri infondati.

Gaetano Nanula

L’equivoco di fondodel federalismo fiscale

U na delle ragioni di fondo che ha recentemente determinato la vigente legislazione sul federalismo fiscale - peraltro non

ancora pienamente definito - risiede nel risentimento che le cosiddet-te regioni più ricche nutrono per essere costrette dal potere centrale a trasferire una parte delle proprie entrate fiscali in favore delle re-gioni più povere; per essere costrette cioè a versare il gettito fiscale del proprio sistema imprenditoriale-produttivo in un unico calderone nazionale, che sarà poi utilizzato dal potere centrale per sostenere i costi relativi ai servizi pubblici generali indivisibili (difesa, sicurezza, istruzione, sanità, trasporti, ecc.), indispensabili per il buon governo dell’intera collettività, contribuendovi comunque in misura superiore a quanto non faccia invece il resto del territorio. Tagliando i concetti con l’accetta, le regioni cosiddette ricche del nord, vorrebbero trat-tenere in proprio il loro gettito fiscale e lasciare che le cosiddette regioni povere del sud si arrangino, industriandosi caso mai a mi-gliorare la propria economia.

a parte la pericolosità di questo ragionamento, per l’effetto di-sgregante che induce nella compagine sociale, assolutamente con-trario allo spirito di solidarietà economico-sociale voluto dall’art. 2 della nostra Costituzione, sta di fatto che si tratta di un ragio-namento sbagliato. Misurare la partecipazione al soddisfacimento delle esigenze della nazione sulla base del gettito fiscale versato alle casse dello Stato, è sbagliato.

La meritevolezza alla partecipazione suddetta è data invero soltanto dal luogo dove si forma la ricchezza nazionale, ammesso che debba avere un significato la località nella quale la ricchezza si forma.

Una cosa è dove la ricchezza si forma ed un’altra cosa è dove su quella ricchezza si applicano le imposte: i due “dove” possono non coincidere, dando nel confronto segnali equivoci. Facciamo al-lora un esempio, molto semplice. Una società con sede legale ed amministrativa a Milano, dove presenta la dichiarazione dei redditi, produce cucine in una propria fabbrica situata a Frosinone al costo unitario di 1000 euro, che vende a Bari, Napoli e Palermo al prezzo unitario di 1300 euro: il reddito di 300 euro, per ogni cucina, dove si è formato? a Frosinone, dove la cucina è stata prodotta; a Bari, Na-poli e Palermo, dove i clienti hanno corrisposto il prezzo o a Milano dove sono state pagate le tasse? Evidentemente, in nessuna specifi-catamente, ma in tutte e tre queste sedi, perché sia la sede legale ed amministrativa della società, sia lo stabilimento di produzione e sia la rete di distribuzione dei prodotti sono i tre momenti indispensabili alla realizzazione del risultato finale del reddito.

Le regioni del nord producono maggiore gettito fiscale perché in esse hanno sede molte società commerciali o industriali, che qui pre-sentano la dichiarazione per i redditi che producono però col contri-buto del resto dell’Italia. Insomma, non c’è Nord senza Sud, ed allora cerchiamo di rimeditare qualche concetto errato, all’insegna di quel principio di solidarietà, dettato dall’art. 2 della Costituzione, che rap-presenta uno dei cardini fondamentali della nostra convivenza sociale.

La difesa delle regioni a minor gettito fiscale rispetto ad un’er-rata applicazione del federalismo, sarebbe allora un aberrante ri-torno alle imposte di consumo, con barriere all’entrata dei comuni di Bari, Napoli e Palermo, per il rilevamento del valore d’ingresso delle cucine a 1000 euro e pagamento di un’imposta locale sull’in-cremento di valore nella vendita a 1300 euro. Ma questo sarebbe un ritorno al medioevo fiscale.

Gaetano Nanula

il redditometro e l’inversione dell’onere della prova

Una grafica del prefetto Rasola

il prefetto Rasola accoglie papa Giovanni Paolo ii all’aeroporto di Bergamo

di Nardo Binetti

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 15 febbraio 201314 IL FIERAMOSCA

Commercio

Appello della Confcommerciodi Barletta alle forze politiche

Provincia

di Floriana TolveLa Confcommercio di Barletta - ma

l’appello è stato condiviso e sottoscritto anche dalle altre sigle di categoria - si è rivolta alla cittadinanza per informarla di una amara iniziativa, l’intenzione di soci esasperati, di voler consegnare le chiavi alla politica. Alla politica genericamente intesa, a tutti i livelli gerarchici e terri-toriali, a Barletta come a Bari e a Roma, alle autorità politiche come a quelle am-ministrative. Tanti i motivi di delusione e di doglianza, nei più disparati campi di una quotidianità lavorativa intessuta di inciampi e inghippi, come di esagera-zioni tassative e rigore burocratico. Sotto processo il mondo del fisco, del lavoro, del credito, della burocrazia, delle infra-strutture. Speriamo che non restino paro-le inascoltate.

iBat - Più Sostenibilità e Occupazione nella Provincia di Barletta-Andria-TraniUN SISTEMa INFORMaTIVO PROVINCIaLE PROMOSSO DaL PRESIDENTE VENTOLa,

aNIMa DI UN PROGETTO DI CRESCITa IN UNa DINaMICa DI SVILUPPO aMBIENTaLE

iBat - Sistema Informativo ProvincialeInterventi concreti di crescita economica e razionalizzazione del

sistema amministrativo costituiscono i principi cardine dell’iBat, il Sistema Informativo Provinciale della Barletta-Andria-Trani, un pro-getto fortemente voluto dal Presidente Francesco Ventola finalizzato ad una efficace valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze, all’ottimizzazione delle sue risorse, allo scambio di informazioni con i Comuni e all’opportunità reale di creare occupazione per i giovani della Sesta Provincia Pugliese.

Un progetto trasversale, dinamico e di ampio respiro suddiviso in vari ambiti riconducibili ad un migliore funzionamento dell’Ente Provincia e ad una migliore qualità della vita in termini di sostenibilità e democrazia partecipata.

Soggetto attuatore dell’iBat è l’associazione Temporanea di Im-prese SEPI Corum Esalab protesa a fornire gli strumenti necessari per tradurre in realtà i progetti e verificare il successo dei relativi in-terventi.

I progetti, suddivisi in strutturali e territoriali, comprendono la rea-lizzazione di un portale istituzionale, cartografico, di un contact center CRM, di un Sistema Amministrativo Provinciale e di Monitoraggio, di un Bilancio Ambientale, di Indicatori di sviluppo, Interoperabili-tà, Istruzione, Comunicazione, Internet Point utili a programmare e produrre una crescita economica, sociale, ambientale e culturale del-la Provincia Barletta-Andria-Trani in perfetta armonia con le azioni svolte dall’Ente.

Progetto Istruzione - Una valigia d’Energia

Nell’ampio raggio dei contenuti del Progetto Istruzione, particola-re importanza assume la copertura dei temi ambientali condivisa dalla Provincia Barletta-Andria-Trani in una road map che riguarda tre ti-pologie di interventi e orientata nei confronti delle Scuole Secondarie di II grado. Un progetto triennale che ha già trovato applicazione con il corso di formazione sull’utilizzo della Valigia E-check. Si tratta di uno strumento didattico per realizzare diagnosi energetiche e imposta-re semplici interventi di risparmio energetico negli edifici scolastici. Un percorso didattico tenutosi in 10 istituti della BAT, lo scorso otto-bre, che ha coinvolto i docenti e circa 300 studenti in due distinti corsi di formazione curati da Energy manager.

L’E-check realizzato dall’Energie und Umweltzentrum di Han-nover contiene diversi strumenti per misurare il consumo energetico e incentivare azioni individuali di risparmio ed ecologia a cominciare dai comportamenti quotidiani. Il manuale di istruzione allegato alla valigia contiene le descrizioni delle funzioni di vari strumenti di mi-surazione, consigli utili per il loro uso e proposte per la messa in pra-tica di progetti sul risparmio energetico. Dopo una valutazione del consumo energetico misurato in classe, nei vari istituti, il programma

del corso propone applicazioni concrete con esperimenti pratici degli strumenti presenti nella valigia, attività di laboratorio e progettazione e realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici.

Efficienza, risparmio energetico e fonti di energia rinnovabili co-stituiscono le basi di un percorso ragionato e integrato da una serie di eventi all’insegna della sostenibilità ambientale e delle città intelli-genti. In particolare, il percorso didattico strutturato in due moduli di tre ore ciascuno ha interessato il Liceo Scientifico “Cafiero” e l’IISS” Garrone” di Barletta, l’IPSSSP “Colasanto” e l’IPSSCT “Lotti” di andria, il Liceo Scientifico “Vecchi” di Trani, l’ITC “Dell’Olio” di Bisceglie, il Liceo Scientifico “Fermi” e l’IISS “Einaudi” di Canosa, l’IISS “Staffa” di Trinitapoli e l’IPSCT “Dell’aquila” di S. Ferdinan-do di Puglia.

Una significativa e singolare esperienza che proseguirà nei pros-simi mesi con la conoscenza approfondita delle fonti di energia alter-nativa traducibile con lo strumento didattico della Power House. Un percorso da inquadrare in un’ottica di risvolti lavorativi per i giovani, connotato da nuove professioni in chiave ecologica. Dalla “Valigia di Energia” al “Green Job” il passo è breve e in continua evoluzione: in Italia il fenomeno è in crescita e la BAT non si sottrae a tali prospet-tive di lavoro.

Il “Progetto Istruzione”, dunque, non è che un tassello dell’iBat, il Sistema Informativo Provinciale della Barletta-Andria-Trani, proiet-tato in una dimensione semplificata e partecipata del funzionamento dell’Ente e del suo ruolo di coordinamento e supporto ai Comuni. La Scuola, in questo composito mosaico, gioca un ruolo determinante per la crescita culturale e sociale dei futuri cittadini di un mondo sempre più “sostenibile”.

Anno XVII - n. 1 gennaio-marzo 2013 - www.dioeifratelli.it - [email protected]

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Periodico trimestrale d’informazione sulle Cause di Canonizzazione dei Venerabili e dei Servi di Dio dell ’Arcidiocesi di Trani -Barletta-Bisceglie

Il Cardinale Amato in Diocesi per i tre Venerabili suor Maria Chiara Damato, mons. Raffaele Dimiccoli, don Pasquale Uva

“La vostra gloriosa diocesi sta vivendo una vera primavera di santità”

Numero speciale

DIO E I FRATELLI

Queste parole dell’evangelista Giovan-ni sono tra le espressioni della Bibbia

più ricche di significato e più profonde spi-ritualmente, perciò scelgo tre piccole e brevi parole per augurare a tutti un Santo Natale e per donare alcuni spunti preziosi per la no-stra vita.

“In principio era il Verbo”: la Parola. La Parola è la pienezza della vita, molte

volte siamo presi dalle mille cose da fare e la nostra stessa vita spirituale è come imprigio-nata nel vortice delle tante liturgie, il nostro tempo è occupato così tanto da desiderare, come l’acqua nel deserto, alcuni momenti di pausa, di riflessione, di silenzio nei quali pos-sa risuonare la pienezza della Parola di Dio. A volte avvertiamo le stanchezze che appesan-tiscono il nostro cammino di uomini lungo la via e vorremmo, come pellegrini esausti, dissetarci a quel torrente di delizie che è la Parola, così proviamo lo smarrimento del se-guire i nostri viottoli invece che i sentieri di Dio, e desideriamo scrutare le Scritture per imparare la nostra strada.

E allora sostiamo dinanzi al Signore che viene, cosicché, afferrati da Cristo, possiamo avvertirne lo splendore e nel nostro piccolo sentire la potenza della Sua voce.

“E il Verbo si è fatto Carne”: l’Eucaristia. È nato per noi un Salvatore che è il Signo-

re e, sul Suo certificato di nascita, povertà, fedeltà alla Parola e amore infinito ne fanno da credenziali. Ciò che ci dà forza e gioia per la nostra fede è il sederci alla stessa mensa per ricevere il Corpo di Cristo, il sacrificio eucaristico è garanzia di comunione perché è l’unico Signore che si offre per ognuno di noi. Così il Signore che è venuto a vivere tra

gli uomini rimane con noi presente ogni volta che ci nutriamo di Lui e siamo in comunione tra di noi.

Allora accostiamoci insieme alla men-sa dell’eucaristia, siamo pellegrini è vero, viandanti dello Spirito, ma non siamo soli nel cammino: il Signore ci chiama insieme perché insieme giungiamo alla salvezza. Quante volte nelle nostre celebrazioni siamo più chiusi in noi stessi che disponibili alla comunione? Abbiamo veramente bisogno di ritrovare il vero senso della comunione, che non nasce da uno stare insieme, ma trova la sua fonte e il suo culmine nell’Eucaristia che è poi la fonte e il culmine della vita stessa della Chiesa.

“E venne ad abitare in mezzo a noi”: la Chiesa.La Chiesa allora nasce e cresce attorno

alla Parola e all’Eucaristia, si nutre di esse, cosicché il cristiano nella Chiesa possa ac-

costarsi a questa duplice mensa e trovare ristoro e sostentamento.

Giovanni, quasi come un monito ce lo ri-corda, il Verbo si è fatto Carne e venne ad abi-tare in mezzo a noi: il Verbo, cioè la Parola, la Carne, cioè l’Eucaristia, dimorano in mezzo a noi che siamo Chiesa. Dimorano, cioè abita-no, sono stabili tra di noi, la presenza di Dio è così visibile e reale che davanti all’urgenza di pregare la Parola e di nutrirci dell’Eucaristia nessuno si può sottrarre.

È bello concludere con le parole del rac-conto di un pellegrino russo: “Per grazia di Dio sono uomo e cristiano, per opere grande peccatore, per vocazione pellegrino senza di-mora, del ceto più basso, errante di luogo in luogo. Il mio patrimonio è: sulle spalle una bisaccia col pane secco, sotto la camicia una Bibbia. Tutto qui.” Siamo figli per Sua grazia, peccatori come tutti, in quanto uomini, ma per vocazione pellegrini instancabili verso il Regno, avendo come compagni di viaggio una Bibbia, che è la Parola, ed un piccolo pezzo di pane, che è l’Eucaristia, colonne e fondamenta di una Chiesa che, seppur for-mata da uomini, ha in Dio il suo Costruttore, tanto che invano vi faticano i costruttori se il Signore non è presente.

Auguri!Don Francesco

Davanti al presepe“E il Verbo si fece carne

e pose la sua tenda in mezzo a noi” (Gv 1,14)

n.16

Anno IVdicembre

2012

B. Piergiorgio Frassati PERIODICO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONEDELLA PARROCCHIA SAN BENEDETTO - BARLETTA

in primo piano

[email protected] - www.azionecattolicatrani.itSettembre-Ottobre-Novembre 2012 - Redazione: Via Beltrani, 9 - 76125 Trani - Tel. 0883494202

Notiziario degli Aderentidell’Azione Cattolica Italiana

ArcidiocesiTrani-Barletta-Bisceglie

e Nazareth

anno XX

n.4

editoriale

La Redazione di

Marina RuggieroWanda TodaroAlessia Vania

Francesco FilanninoLuigi LanotteFrancesco Pacini

Si ringrazia per la collaborazione:Alessandro Criscuoli, Simona Dimiccoli, Grazia Filannino, Giulia Gisondi, Marco Pentassuglia, Mirela

Bimestrale di informazione e formazione dell’Azione Cattolica Italianadell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e NazarethAnno XX - n. 4 Settembre/Ottobre/Novembre 2012Registrazione n. 19 del 13/11/07 presso il Tribunale di TraniDirettore responsabile: Marina RuggieroDirezione, redazione e amministrazione: Via Beltrani, 9 - 76125 Trani

Progetto grafico, impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta

Stampato su carta ecologica

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Abbracciare la testimonianza«Dobbiamo andare oltre la militanza per poter abbracciare

e attivare la testimonianza». Sono queste le parole più volte ribadite da Sua Eccellenza il Vescovo Giovan Battista Pichierri nel suo discorso di saluto al Consiglio Diocesano di Ac che inaugura l’anno della Fede indetto dal Sommo Pontefice.

Un invito che mira a rendersi portavoci della Parola affin-ché essa possa essere annunciata e testimoniata nell’anno che porterà all’inaugurazione del Primo Sinodo diocesano e che vedrà, come sottolineato con orgoglio dal Presidente An-tonio Citro, numerosi responsabili di Ac investiti della cari-ca e della responsabilità di animatore sinodale. Proprio a tal proposito tutte le iniziative di Ac sono state programmate in concerto con gli incontri sinodali, così da evitare qualsia-si tipo di sovrapposizione. Sinodo che soffermerà la propria attenzione, lungo la prima fase dei lavori, sull’Informazione.

Un impegno che la stessa Ac diocesana ha da tempo col-to, sia con lo strumento di Informaci e sia con le numerose iniziative volte a far conoscere l’associazione non per mero esibizionismo, ma per spirito di apostolato e per l’intrapren-denza di tutti i settori dell’associazione.

Uno spirito che verrà riproposto anche quest’anno con un calendario ricco di eventi che, come affermato da don Vito Carpentiere, assistente diocesano, saprà anche con-frontarsi con il passato non per guardarsi alle spalle, ma per conoscere e comprendere la portata storica e i risultati ottenuti alla luce del 50° anniversario del Concilio Vaticano II e del ventennale della pubblicazione del Catechismo del-la Chiesa Cattolica. Una storia che non dimentica neppure l’azione locale dell’associazione, presentata attraverso la mostra curata da Luigi Lanotte che ripercorre, documenti alla mano, tutte le principali iniziative di Ac a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento.

Tra i principali momenti associativi sono certamente da sottolineare l’incontro con l’on. Carlo Casini del Movimento per la vita sul rispetto della dignità della vita nascente pre-visto ad ottobre e la giornata incentrata sulla comunicazio-ne tra le diverse generazioni che vedrà protagonisti Anna Peiretti e don Bruno Ferrero.

Da rimarcare, inoltre, la volontà di continuare a manife-stare lo spirito internazionale dell’associazione diocesana, rafforzando i rapporti intrapresi con le comunità della Terra Santa e dell’Albania a seguito dei pellegrinaggi e dei campi scuola organizzati nei mesi scorsi.

La redazione, infine, abbraccia calorosamente don Fran-cesco Lanotte Assistente uscente del settore giovani e ac-coglie con altrettanto spirito fraterno il suo successore, il neo ordinato don Giuseppe Rizzi a cui è affidato il compito di misurarsi con il tema annuale di Ac: «Date voi stessi da mangiare».

Francesco Pacini

Il termine “sinodo” (dal greco syn-hodos, riunione deliberativa, stessa etimo-logia di “concilio”) designa l’assemblea di rappresen-tanti legittimi e compe-tenti della Chiesa, tesa a realizzare l’unità ecclesiale mediante delle decisioni in ambito teologico, pasto-rale e giuridico. Il sinodo è la concretizzazione del-la communio, che in virtù dell’eguaglianza fondamen-tale di tutti i membri della Chiesa mediante il battesi-mo estende la responsabi-lità a tutte le articolazioni del popolo di Dio.

D’altro canto la socie-tà umana è una comunità di persone che hanno tra loro rapporti duraturi e or-ganizzati; è orientata verso un bene comune, e la sua unità è dovuta all’amore, all’autorità e alla legge.

Alla luce di queste pe-culiarità dell’istituzione si-nodale e dell’organismo sociale nelle sue variegate strutturazioni che vanno dallo Stato agli enti locali, dalle associazioni ai gruppi, possiamo cogliere dei punti di tangenza per un recipro-co ascolto e servizio.

Il sinodo può essere evento profetico di co-munione, di dialogo e di progettazione. In un tes-suto sociale parcellizzato e lacerato, fortemente segna-to da tensioni, contrapposi-zioni, competizioni esaspe-

rate e da egoistiche logiche corporativistiche che stanno progressivamente erodendo la consapevolezza del bene comune nell’immaginario collettivo, la celebrazione del sinodo nella nostra dio-cesi sarà, provocazione alla fraternità per ricom-porre legami di solidarietà e corresponsabilità all’interno delle trame della vita so-ciale. E la Chiesa si rivelerà essere “sacramento di unità del genere umano” nel con-creto del nostro territorio. La sinfonia della comunione non mortifica l’unicità della persona ma orienta cuori, menti ed energie verso ap-prodi comuni che appagano al di là di qualsiasi soddi-sfazione provata nell’intra-vedere spiragli di luce avvi-stati dalle proprie personali postazioni.

Il sinodo sarà altresì evento di dialogo, attra-verso la valorizzazione e l’ascolto di tutte le voci e le intelligenze, soprattutto di quelle più originali, profeti-che e dirompenti del mondo ecclesiale e del mondo lai-co, non meno attraversato quest’ultimo dal soffio dello Spirito che parla per mezzo di quanti cercano il bene, il giusto, il vero, e il bello con cuore sincero. In tal senso la celebrazione del sinodo sarà provocazione a supe-rare la deriva omologante e massificante del pensiero unico per recuperare il gu-

sto e l’audacia del pensare e del pensare in grande.

In un contesto culturale dove i giochi di palazzo e le azioni in borsa contano più di ogni altra realtà, la co-munità ecclesiale saprà es-sere “città collocata sopra il monte” per gridare a tutti il suo unico e vero tesoro: Gesù di Nazareth, Signore della vita e della storia. In lui la Chiesa attinge ener-gie per amare, passione per cercare, forza per lotta-re, fantasia per progettare, audacia per sperare.

In un mondo attraversa-to da persistenti ed inquie-tanti ombre che sembrano inghiottire il futuro in un presente greve e buio, la Chiesa diocesana attraver-so il sinodo vuole testimo-niare a tutti che è possibile sperare, tornando a scom-mettere sul primato di Dio e del vangelo per affrontare la durezza della vita quoti-diana vivendo nella libertà dei figli di Dio e quindi tor-nare a progettare.

Tornare ad avvertire il futuro come promes-sa e non come minaccia, cogliendo all’orizzonte della storia nuove albe che siamo chiamati ad attendere ma anche ad anticipare con la creati-vità che lo Spirito saprà suggerire.

Don Mimmo MarroneSegretario generale del sinodo

Sinodo e Societàin ascolto reciproco per essere

tessitori di speranza e di comunione

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Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

anno X

n°77

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

2013febbraio

agendafebbraio 2013

5

per segnalazioni e comunicazioni

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www.facebook.com/sscrocifissobarlettadelegato relazioni stampa

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Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera:Le popolazioni che sperimentano guerre e conflitti

possano essere protagoniste della costruzione di pace.

speciale elezioni

MARZO

(continua a pag. 2)

Nella prima domenica di febbra-io si celebra la Giornata per la Vita. Questo mese si apre con

due celebrazioni che inneggiano alla vita: la festa del Signore Gesù, in cui dopo 40 giorni dalla nascita il primo-genito viene presentato al Tempio. I genitori offrono degli animali in riscat-to perché ogni primogenito maschio è sacro al Signore. Dio non permet-te sacrifici umani, come erano invece soliti fare gli uomini dell’antichità, e rispetta la sacralità della vita, fin dal suo concepimento. In questo la fede di Israele si distingue da quella degli altri popoli. Nella liturgia vengono be-nedette e accese le candele, che poi sono utilizzate in processione per far festa al Signore Gesù che è la vita e la luce del mondo. Il giorno dopo si cele-bra la memoria di san Biagio, vesco-vo di Sebaste e martire nelle ultime persecuzioni dei primi secoli cristiani. Le candele che sono state benedette il giorno prima, in questo giorno sono utilizzate per benedire la gola. Que-sto in ricordo dell’ultimo miracolo del santo vescovo Biagio che, mentre si avviava al luogo del martirio, liberò un bambino che stava per morire sof-focato da una lisca di pesce. Il sacer-dote, benedicendo la gola, pronuncia queste parole: “Per intercessione di san Biagio, il Signore ti liberi dal male di gola e da ogni altro male”.

Quindi la Giornata per la Vita è in-castonata da queste due celebrazioni che indicano come la vita è luce e va salvaguardata sempre. Infatti un bambino che nasce è luce per la famiglia. Porta la luce che la vita con-tinua. La salute poi è il bene prezioso che ogni giorno ognuno chiede nella preghiera e che cerca di salvaguar-dare per se stesso e per chi gli sta accanto.

La vita è ciò che di più bello l’uomo ha, perché nessuno decide di nasce-re, ma viene “messo al mondo”, come si dice. La vita allora è il bene più prezioso da salvaguardare. La vita quindi è il bene più prezio-so da trasmettere. Quando l’uomo si vuole bene, vuole il suo bene, che non sempre coincide con il benessere, ama se stesso, chi gli sta accanto e il creato. Crea allora un’atmosfera di pace, la quale si può trovare solo nella difesa della vita. Voglio lasciare come meditazione uno stralcio del messag-gio del papa Paolo VI, del 1° gennaio 1977, in occasione della X Giornata Mondiale per la Pace, dal titolo: “Se vuoi la pace, difendi la vita”. Il papa ci aiuta a collegare vita e pace, ma

soprattutto a intensificare l’amore per la vita.

“Ecco la formula: «se vuoi la Pace, difendi la Vita». La Vita è il vertice della Pace. Se la logica del nostro operare parte dalla sacralità della Vita, la guerra, come mezzo normale e abituale per l'affermazione del dirit-to e quindi della Pace, è virtualmente squalificata. La Pace altro non è che il sopravvento incontestabile del diritto e alla fine la felice celebrazione della Vita… Ma non è solo la guerra che uc-cide la Pace. Ogni delitto contro la Vita è un attentato contro la Pace, spe-cialmente se esso intacca il costume del Popolo, come spesso diventa oggi con orrenda e talora legale facilità la soppressione della Vita nascente, con

La vita, come l’acqua del mare, si fa dolce innalzan-dosi verso il cielo. (Francesco D. Guerrazzi)

Quello che un padre e una madre non faranno, non potrà farlo la scuola: la pedagogia non terrà le veci dell’amore, mai. (Dante Caprile)

A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare un attimo. (Anonimo)

La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio. (Consiglio permanente della Cei)

Essere amati profondamente ci rende forti; amare profondamente ci rende corraggiosi. (L. Tze)

Per educare i giovani alla vita occorrono adulti con-tenti del dono dell’esistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della car-riera o del divertimento fine a se stesso. (34ª giornata per la vita)

Quando nasce un amore

Nell’attesa che la generazione della vita vinca la crisi, possiamo dire, nel presente, che quando nasce un bambino una crisi che di sicuro si vince è quella esistenziale. Ti senti un dio perché hai mes-so al mondo una nuova creatura e sai che non è solo merito tuo. Un papà della nostra parrocchia ci scrive appunto una breve lettera nella quale met-te nero su bianco i sentimenti che prova ogni volta che guarda il prodigio che Dio gli ha donato. “Mi scopro profondamente povero” dice “e mi accorgo di avere un grande debito con Dio”. La nascita di un figlio ti fa tornare ad amare come se fosse la prima volta. È tutto diventa nuovo. Dinanzi alla creatura, sangue del tuo sangue, l’incanto è l’u-nica espressione che merita il diritto di presenza. Fascino che si fa custodia per un dono così gran-de. E fragile. Ora tra i due chi è davvero piccolo sei tu, o caro genitore, che torni a fare ciò che ormai non facevi più da anni. Fantasticare. Alleni l’ immaginazione che forse il lavoro, la stanchezza della quotidianità, avevano un po’ offuscato. L’ir-rompere di un evento così straordinario ti porta a rispolverarla perché ora viaggi lontano con la fan-tasia a quando il tuo bambino sarà grande così da inoltrarti in boschi che dicono la bellezza per chi questa avvenuta della vita la sta appena inizian-do. Per ora basterà l’unica cosa che puoi offrirgli: l’amore che si fa protezione. E bene ha scritto il nostro papà quando percependo la propria pover-tà dinanzi a cotanto splendore, nel suo cuore ha esclamato: “Come ti potrò mai ripagare o Dio? Con l’amore per i tuoi figli!”. Sì, amalo e appena puoi raccontagli anche del Padre celeste, perché il suo nome è scritto anche nel libro della Vita.

Massimo [email protected]

ci scrivono

DIFENDI la vitaMA LIBERO!

Rinnovamento? sì…

F

ebbraio d’elezioni! 3 e 4 febbraio (domani e lunedì) per la regio-

ne Lazio.Arrivando al 24 e 25

febbraio. Elezioni per “rin-novare” i consigli regionali di Molise e Lombardia, ma soprattutto (e non ce ne vogliano lombardi e moli-sani) per “rinnovare” il Parlamento italiano. Alcu-ni giornali, alcune agenzie di stampa hanno utilizzato spesso questo verbo (rin-novare, ndr) forse per far credere ai lettori-elettori che un rinnovamento è re-ale oltre che possibile. In un periodo di recessione tutti parliamo e abbiamo parlato, in questi mesi, di rinnovamento.

Ma il rinnovamento è possibile? È auspica-bile?

Rispondere a queste domande significa scen-dere, e per certi versi sca-dere, nella pura retorica, in demagogia che serve poco se non forse solo ad alimentare la fiamma della rabbia e della rassegnazio-ne. Eh già, rabbia e rasse-gnazione!

Ascoltare tutti questi personaggi che parlano, parlano, parlano… sono talmente bravi a recitare il loro ruolo che quasi mi commuovo ad ascoltarli; perché, a parole, hanno a cuore le sorti del Paese; vogliono che l’Italia cresca,

che la disoccupazio-ne giovanile si

riduca (ma

il tasso di disoccupazione giovanile è salito all’37,1% a gennaio 2013 – fonte ISTAT); devono incentivare le imprese a non sposta-re le produzioni all’estero. Quello che mi viene da dire in questo momento a que-sti “oratori” è: “ma viviamo nello stesso Paese, oppure credete che la gente sia solo una massa per lo più di stupidi o creduloni?”.

Tutti sappiamo che dob-biamo cambiare la nostra mentalità, così da cambiare l’economia. Ma come? Ri-scoprendo quelli che sono i settori trainanti della nostra economia: l’agricoltura, il manifatturiero, il turismo. Non siamo più competiti-vi per le grandi produzio-ni; qualsiasi imprenditore che si possa definire tale fa un’analisi costi – benefici e chiunque, stando dall’altra parte, probabilmente fareb-be le stesse scelte di chi ha deciso di trasferire tutto in territori “più convenienti”.

Il governo Monti è “fini-to” poco prima di Natale con l’approvazione della legge di stabilità. Da allora si è perso del tempo solo per capire quali sarebbero stati gli schieramenti a scendere in campo. Centro-destra, centro-sinistra, centro. Sappiamo ben poco; ci si batte sul nulla, si parla solo di IMU, patrimoniale, costi della politica. Per l’ennesi-ma volta non si è riusciti a cambiare la legge eletto-rale chiamata molto fine-mente “porcellum”. Questa legge, infatti, prevede un sistema di elezione per una parte maggioritario, per un’altra proporzionale con la possibilità per l’elettore di esprimere la preferenza solo per il partito e non per il candidato che le segre-terie politiche scelgono a

loro discrezione. In realtà la sostanza di questa leg-ge è molto più complessa, perché c’è un gioco di per-centuali che cambiano per la Camera e il Senato. Ci siamo imbattuti nelle pri-marie, osannate da tutti i partiti in modo trasversale come lo strumento più alto di democrazia. Peccato che i candidati erano sempre gli stessi, hanno “vinto” colo-ro che i giornali davano già per vincenti e che per vota-re bisognava anche pagare!

Nonostante tutto, allo-ra, cosa fare?

Noi come redazione, non possiamo, né tanto-meno vogliamo esporci nel consigliare uno schiera-mento piuttosto che un al-tro, oppure andare a votare o meno; verremmo meno al nostro motto e a quell’i-deale che ci caratterizza da 10 anni: essere equilibrati nei modi a servizio, sempre e solo, della verità.

Questo cari lettori-elet-tori, permettetecelo, do-vrebbe fungere da monito finanche ai nostri politici lo-cali visto che ci apprestiamo ad affrontare le elezioni per il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale (nuovo si fa per dire….). In questo caso la situazione è ancora più vergognosa rispetto a quella nazionale. A Barletta abbiamo assistito a squalli-di giochi di potere da parte dei rappresentati dei vari schieramenti; gente che all’indomani delle elezioni, insediatosi nel consiglio co-munale, ha cambiato ban-diera ripetutamente, anche per due volte. Un sindaco che, per quanto possa aver fatto male (non sta a noi giudicare), viene messo “alla porta” da un atto no-tarile e non attraverso una manifesta sfiducia nella

sede competente, ovvero il consiglio comunale.

Anche qui, a parole, c’è una grande voglia di cam-biamento. Ma le speranze sono ben poche. Vedremo infatti, alla fine, la solita minestra riscaldata, le so-lite non-idee, vedremo la nostra Barletta continua-re a lasciarsi andare o a restar ferma. Vedremo la zona industriale di via Trani sempre più deserta, i lo-cali del centro con affissi i cartelli “vendesi” o “affitta-si”. E vedremo sempre più persone, giovani e meno giovani, che vanno via in cerca di un’opportunità. E la politica barlettana tutta deve sapere che le vite di queste persone, i drammi familiari e personali sono per una parte anche di loro responsabilità, per la loro cecità, il loro immobilismo e, purtroppo sempre più frequente per incompeten-za. Ci avviamo dunque a vivere questi due impor-tanti appuntamenti. Quello che sentiamo di dire a tut-ti voi è di valutare sere-namente tutto ciò che ci circonda e scegliere, secondo coscienza, liberi dalle idee altrui; L’unica cosa che conta è la li-bertà perché, alla fine, “nulla andrà perduto” di tutto ciò che avremmo fatto.

Soprattutto noi giovani dobbiamo pensare ai bam-bini di oggi, perché essi saranno i giovani di doma-ni. Devono poter avere le opportunità che a noi non sono state date, per colpa di individui egoisti e miopi. E poi, diciamocelo, 50 euro (o peggio ancora 30) non cambiano la vita!

Ruggiero Dimonte,[email protected]

2 sab ore 17.30 Cattedra degli Anàrgiri a Mauro Di Pinto “Modellatore gratuito di Dio” ore 19.00 Presentazione di Gesù al Tempio. Festa dei nonni ore 19.00 Vestizione Ministranti Senior

3 dom S. Biagio, benedizione della gola. 35ª Giornata per la Vita ore 10.00 Vestizione Ministranti Junior ore 11.30 Vestizione Ministranti Junior ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.30 Catechesi pre-matrimoniale (ogni domenica) ore 20.00 Veglione di Carnevale per le famiglie

4 lun ore 18-20 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) ore 18.30 Catechesi RnS ore 19/20.30 Catechesi Biblica Prof. Ciliento (ogni lunedì) ore 20.00 Gruppi Internet e La Stadera (1° e 3° del mese)

6 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare (ogni mercoledì) ore 20.00 Preghiera di Lode RnS

7 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì)1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.00 Veglione di Carnevale per i DiversamenteAbili ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 19.30 Auditorium S. Paolo-Barletta: “Parola di Dio e Sacra Scrittura nella

Vita della Chiesa” - Prof. Antonio PITTA, Docente di esegesi del N.T. – Pontificia Università Lateranense

8 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media (ogni venerdì) ore 19.30 Catechesi Post-Cresimati (ogni venerdì)

9 sab ore 17.30 Catechesi Classi 2ª e 3ª Media e Cresimandi ore 19.00 Catechesi Genitori Cresimandi (G. Riefolo) ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi ore 21.00 Catechesi giovani adulti (ogni sabato)

10 dom ore 15.30 Veglione di Carnevale 1ª - 2ª - 3ª Elementare ore 18.00 Veglione di Carnevale 4ª e 5ª Elementare ore 17.30 Catechesi genitori Battezzandi, Gorgoglione F. (2ª e 4ª del mese) ore 20.00 Catechesi Famiglie giovani (Gorgoglione A., Lisia, Ferdinando, d. Rino) ore 20.00 Catechesi biblica Famiglie adulte (Dimarcantonio)

11 lun 21ª Giornata del Malato ore 21.00 Veglione di Carnevale per Giovani e Giovanissimi

12 mar ore 19.30 Formazione Catechisti

13 mer Mercoledì delle Ceneri - Orario imposizioni: 8.30 – 19.00 – 21.00

14 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Catechesi Quaresimale del Parroco e Adorazione Eucaristica animata

dai Giovani/issimi

15 ven ore 17.00 S. Messa al Crocifissino di campagna e imposizione delle Ceneri

16 sab ore 16.30 Parr. S. Giovanni Apostolo: Presentazione degli Orientamenti pastorali in preparazione al matrimonio

17 dom 1ª Domenica di Quaresima ore 11.00 Catechesi genitori 1ª Confessione ore 11.00 Oratorio invernale 3ª Elementare ore 20.00 Catechesi Biblica per Adulti e Associati(1ª e 3ª domenica)

18 lun ore 20.00 Roveto Ardente RnS

21 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Catechesi Quaresimale del Parroco e Adorazione Eucaristica silenziosa

22 ven ore 17.00 S. Messa al Crocifissino di Campagna ore 19.00 S. Messa e via Crucis animata dai Catechisti

24 dom 2ª Domenica di Quaresima ore 11.00 Catechesi genitori 1ª Comunione ore 11.00 Oratorio invernale 4ª Elementare ore 20.00 Catechesi per Famiglie e Associati (d. Abramo)

28 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

1 ven ore 17.00 S. Messa al Crocifissino di Campagna1° venerdì ore 19.00 S. Messa e via Crucis animata dai Giovani/issimi Riparazione e Consacrazione al Cuore di Gesù

LietoAnnuncioL’alito lieve di Dio nel respiro dei nostri affannin.

8 /

2012

IL FOGLIETTO DEL

a cura di P. Pasquale Princigalli

Santuario Maria SS. dello Sterpeto - Barletta

Lettera a

Caro Gesù Bambino,mi prendo la confidenza di scriverti. Spero con una buona dose di umil-tà. Vorrei ancora stupirmi della tua divina volontà di prendere casa tra le generazioni degli umani e di fare delle nostre case la mangiatoia quotidiana del tuo Regno.

Sento di dover tirare le conseguenze della lezione divina di umanità che è l’incarnazione: il destino che Dio ha scelto di darsi a noi: e Tu ci sei, Gesù, “vero Dio e vero uomo”. L’incarnazione non è solo un’im-mersione di Dio nell’umanità. È la scelta dell’umano come via che Tu hai percorso per arrivare a noi. Celebriamo il tuo Natale, Signore Gesù,

Gesù Bambino

Carissimi parrocchiani e amici,mi è parso bello citare questi versi in prossimità delle feste Natalizie, tratti da-

gli scritti di un grande poeta e scrittore che ha segnato la nostra cultura italiana, il grande Man-zoni, uomo profondamente cristiano. Dio fatto uomo da Maria Vergine, “innanzi al Dio prostra-ta”, che indica ancora a tutti noi che quel Bam-bino è DIO FATTO UOMO!!. Quale gioia per noi essere Cristiani, celebrare anche questo anno il Santo Natale nel modo che i Padri della Chiesa ci hanno trasmesso, pieni di fede e di amore nella divina umanità di Cristo.Non so se avete mai provato ad essere spettatori di un evento di tale meraviglia, da non saperlo raccontare, sia perché le parole ne riducono - e di molto - la bellezza, sia perché si ha paura che chi ascolta non riesca a cogliere lo stupore, che si vorrebbe trasmettere. Si rischia di essere consi-derati dei ‘sognatori’... e si è tentati di tacere. Io mi sento così ogni volta che debbo raccontare o commentare ‘le grandi cose’ che Dio compie tra noi, che sono come una sorgente infinita di pos-sibile gioia, da togliere il fiato, - se le si accoglie 'come bambini' - a cominciare proprio dal Nata-le di Gesù. Spesso sul mistero dell'incarnazione si consumano giorni e anni a discutere come un Dio possa farsi uomo, non dico che non serva, ma forse, per come sono fatto io, mi è più caro invece sostare alla buona notizia: che Lui abbia cancel-lato la distanza, che Lui a uno come me, che non sono uomo di scalate spirituali, non abbia chiesto di scalare i cieli per toccarlo, ma che sia sceso Lui a toccarmi, a toccarmi nella mia carne, nella mia umanità. È notizia da stupore. Quando la ricordo mi mette gioia e mi mette in movimento, proprio

su questa terra. Rallègrati per questa pen-sata di Dio, per questa sua estrosa fanta-sia. Fantasia per sovraccarico di amore. Quando si ama veramente, le si pensa tutte. Dio è arrivato a pensare questo: l'incarnazione. Natale è l’annuncio di un fatto “incredibile”: non solo un Dio c’è, ma questo Dio si è fatto uomo, in un bambino, in Gesù di Nazareth. Non solo un Dio c’è, ma questo Dio non è lontano, non è chiuso nel suo cielo, non è indifferente a ciò che avviene sulla terra … Il Natale cristiano racconta questo evento che da venti secoli continua a stupire e a commuovere, che continua a “inquietare” la nostra libertà.Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella cit-tà di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino av-volto in fasce, che giace in una mangiatoia. (Luca 2,10-12)Queste parole sono per voi! Ascoltatele! Non ri-teniate di conoscerne già il significato; fate inve-ce silenzio davanti al Dio che tace, e accettate che Egli vi dica qualcosa di mai udito prima d'ora. Chiudete gli occhi per vedere una luce diversa. Accettate che essa vi riveli ciò che non avete mai visto. Forse voi pensate di conoscere già il segre-to di questa notte; ebbene, ammettete di non sa-pere ancora nulla di quanto può aver luogo per voi, poiché la vostra vita vi sta sempre davanti

... e Dio è la vita. È Lui che giunge fino a voi; vi raggiunge. Queste parole sono incise nella nostra memoria per sempre. Raccontano il segreto di un Dio “sov-versivo” che ha sovvertito tutte le immagini che gli uomini si sono fatte di Lui.Il segreto del Natale lo ritrovi nel silenzio e nello stupore, davanti al presepe … dove puoi scoprire un Dio che si toglie il velo e si rivela come un Dio che si mette dentro la vicenda dell’uomo, di tutti gli uomini, un Dio che sta dove gli uomini vivo-no, nascono, muoiono, amano, soffrono, sperano, perdonano, un Dio che si rivela «nascondendosi» in un uomo, un Dio amabile che si lascia prende-re in braccio, un Dio che ha un volto e una storia: quelli di Gesù di Nazareth.A tutti, auguri di cuore per un Santo Natale.

Vostro, don Ferdinando

giornale bimestrale a diffusione interna

PARROCCHIASAN LORENZO

Bisceglie

n. 9Anno II - 2012

Ciao a tutti! Il mio nome è Rossana, ho quindici anni e frequento il liceo delle Scienze Umane a Molfetta. Frequento questa parrocchia da quando avevo solo 8 anni e, dopo aver ricevuto il sacramento della Confermazione, al mio gruppo di catechismo è stato proposto di continuare il cammino con il gruppo post-cresima "Codice a barre", già formatosi l'anno precedente. Entrata a far parte del gruppo, mi sono subito trovata bene ed in sintonia con i miei “nuovi” compagni, anche perché molti di essi li conoscevo da tempo. E' passato un anno da quando ho cominciato questo cammino formativo… molto utile direi… non solo perché approfondiamo argomenti interessanti, ma perché è un modo per socializzare con altri ragazzi della mia età e per parlare di ogni tipo di problema, senza comunque dimenticare il nostro punto di riferimento principale, Dio.Un’esperienza di certo nuova, “diversa” da quella del cammino di catechismo, che fortunatamente vivo in maniera serena e che riesce ad arricchire la mia vita.Colgo l’occasione del Natale per ringraziare i miei compagni di cammino e la mia educatrice Grazia, per questo primo anno, per me, di cammino insieme… ed incrocio le dita per il nuovo anno che verrà… Auguri a tutti per un sereno Natale ed un felice anno nuovo!

Rossana Papagni

Un’esperienza “diversa”

«La mira Madre in poveri / panni il Figliol compose, / e nell’umil presepio / soavemente il pose; / e l’adorò: beata! / innanzi al Dio prostrata, / che il puro sen le aprì» (A. Manzoni, Il Natale)

DIO FATTO UOMO

MENSILE DI ESPERIENZE STUDIO E INFORMAZIONE

n.5dicembre 2012

Anno XVIII - CXXIX

Palazzo Arcivescovile, Via Beltrani, 9 ~ 76125 Trani ~ ccp n. 22559702Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge del 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - S1/BA

DELL’ARCIDIOCESI DI TRANI - BARLETTA - BISCEGLIE (Corato, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli)

Con

tiene

I.R

.

Paolo De Matteis, Adorazione dei pastori,sec. XVIII, S. Maria della Vittoria, Barletta

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Anno LX n. 1Gennaio-Febbraio 2013

Tel. 0883.347109C.C. Postale 15979701

www.santuariodellosterpeto.it • e-mail: [email protected]

Mensile della Parrocchia Santuario Maria SS. dello Sterpeto - Oblati di S. Giuseppe - 76121 Barletta

LA CHIESAil luogo della fede

Nel Numero precedente di questo Mensile ci siamo fermati sulla fede come incon-tro personale con Gesù Cristo e abbia-

mo concluso accennando che questo incontro avviene nella Chiesa, che è la comunità di coloro che credono in Gesù.

Ora ci fermiamo a ricordare brevemente il rapporto tra la fede e la Chiesa.

Papa Benedetto XVI nella riflessione all’udien-za generale di mercoledì 31 ottobre 2012 ricor-da e afferma che la Chiesa come comunità dei credenti in Gesù, è “il luogo della fede”. Infatti fin dagli inizi della nostra vita cristiana la Chiesa è “il luogo della trasmissione della fede, il luogo in cui, per il Battesimo, si è immersi nel Mistero Pasquale della Morte e Risurrezione di Cristo, che ci libera dalla prigionia del peccato, ci dona la libertà di figli e ci introduce nella comunione col Dio Trinitario. Al tempo stesso, siamo immersi nella comunione con gli altri fratelli e sorelle di fede, con l’intero Corpo di Cristo, tirati fuori dal nostro isolamento”.

Su questo abbiamo come riferimento fonda-mentale i due importanti e attuali documenti del Concilio Vaticano II, inesauribili per ampiezza e ricchezza di contenuto: la Costituzione dogma-tica sulla Chiesa (Lumen gentium, la Chiesa luce delle genti) e la Costituzione pastorale sulla Chiesa (Gaudium et spes, la Chiesa nel mondo contemporaneo). Ci limitiamo a riporta-re solo una affermazione del Concilio: “Dio volle salvare e santificare gli uomini non individual-mente e senza alcun legame fra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che Lo riconoscesse nella verità e fedelmente Lo servisse” (LG 9).

La fede non è semplicemente un fatto personale, un dialogo privato con Gesù. Col battesimo e per tutto il percorso della nostra esi-stenza la fede ci viene donata da Dio attraverso la comunità dei credenti che è la Chiesa e ci in-serisce così nella moltitudine credente in Gesù. Dice Benedetto XVI nella riflessione citata: “La nostra fede è veramente personale, solo se è anche comunitaria: può essere la mia fede,

solo se vive e si muove nel «noi» della Chiesa, solo se è la nostra fede, la comune fede dell’unica Chiesa”.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica si ferma diffusamente sulla fede nella Chiesa con l’Articolo 9 “Cre-do la santa Chiesa cattolica”. Al n. 181 dice: «“Credere” è un atto ecclesiale. La fede della Chiesa precede, gene-ra, sostiene e nutre la nostra fede. La Chiesa è la Madre di tutti i credenti. “Nessuno può dire di avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa come Madre” (San Cipriano)».

Perciò la fede personale solo nella Chiesa trova la sua origine, il suo fondamento e il suo nutrimento: nasce nella Chiesa, conduce ad essa e vive in essa. Questa è la verità e la realtà del cristianesimo.

In tal senso nel Simbolo della Professione di fede diciamo: “Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”. Una, perché è unica per la sua origine (la SS. Trinità), il suo Fondatore (Gesù Cristo) e la sua anima (lo Spirito Santo). Ed è unita, nonostante le diversità e le divisioni tra i cristiani. Santa, pur comprendendo i pecca-tori e quindi bisognosa di purificazione. Cattolica, rivolta ad ogni uomo. Apostolica, fondata cioè sugli Apostoli, sull’insegnamento loro e dei loro successori (il Papa e i vescovi).

Molte sono le immagini, le rappresentazio-ni, le analogie, per descrivere, anche solo in modo parziale, il mistero della Chiesa, realtà visibile, ma nella quale è presente e operante una realtà spirituale, divina, che si scorge unica-mente con gli occhi della fede. Le immagini più usate sono quelle di Popolo di Dio, Corpo di Cri-sto, Tempio dello Spirito Santo, Sposa di Cristo.

La Chiesa però non è un corpo acefalo o disordinato; ha le sue guide: il Papa e i vesco-

vi, con i sacerdoti, i diaconi, i teologi, i missionari, ecc… Essi non sono al di sopra degli altri, ma sono una parte dei credenti che all’interno della Chiesa svolge un ruolo ben definito di magistero e di guida al servizio dei fedeli, così come è avve-nuto con i dodici Apostoli agli inizi della comunità dei discepoli di Gesù.

La Chiesa ha anche realtà ed istituzioni poi-ché vive e lavora nelle strutture legali e materiali del mondo; ma è essenzialmente una comunità di fede. Il faticoso cammino temporale della Chie-sa, con i tanti problemi istituzionali, è secondario e relativo rispetto alla sua natura e verità di uma-nità redenta da Gesù.

La Chiesa, nonostante le sue debolezze, i suoi limiti e le sue difficoltà, con l’annuncio della Parola di Dio e la celebrazione dei Sacramenti ci dà la garanzia che ciò che crediamo e viviamo nella fede è il Vangelo di Cristo. In questa comu-nità la nostra fede personale cresce e matura.

A conclusione, è bello ricordare ciò che ripe-tiamo nella celebrazione del Battesimo: “Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore”.

P. Ferdinando Pentrella osj

Per i barlettani residenti in città:SE DESIDERI IL “BOLLETTINO”, E NON LO RICEVI A CASA,

PUOI RIVOLGERTI DIRETTAMENTE AL SANTUARIO

celebrato San FranceSco di SaleS,patrono dei giornaliSti

Ad Andria, presso il Santuario SS. Salvatore retto dai Padri Dehoniani, gio-

vedì 24 gennaio 2013, festa di San Francesco di Sales (1567-1622), patrono dei giornalisti, si è tenuta una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Raffaele Calabro, Vescovo di Andria, con la partecipazione dei giornalisti e degli operatori della comunicazione delle diocesi di Andria e Trani.

L’iniziativa è stata promossa dai direttori degli uffici comunicazioni sociali - Mons. Felice Bacco per Andria e il Diac. Riccardo Losappio per Trani - delle due diocesi che, assieme, da cinque anni, alternando la sede di svolgimento, animano la festa di Santo Patrono dei giornalisti.

È ormai diventata una consuetudine la celebrazione unitaria da parte delle due Diocesi - dichiarano i due direttori - di questa giornata, un rapporto che tende ad unire e rafforzare i vincoli di collaborazione tra le due realtà ecclesiali. Una collaborazione che favorisca anche una unità di intenti e di amicizia tra tutti coloro che operano nel mondo della comunicazione.

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 17 febbraio 201316 IL FIERAMOSCA

Punti di vista

Hanno detto…

si è RiAccesA lA fiAMMA DellA speRAnzAdi Assuntela Messina, PD

Veniamo da anni in cui la disaffezione verso la “classe dirigente” e il ceto politico è aumentata in mondo preoccupante nei cittadini; in cui la mancata cura dei beni comuni, insieme allo svilirsi dello stile e del senso delle Istituzioni, hanno aumentato il disorienta-mento in coloro che vivono nel nostro territorio. L’egoismo e il pensare per sé hanno spesso sostituito la speranza tesa a definire gli orizzonti della comunità. Sono responsabilità, queste, che do-vrebbero interrogare chiunque ricopra incarichi nei partiti, sia a livello locale che nazionale, inducendolo a formulare soluzioni e proposte per poi sottoporle alla valutazione degli elettori. In que-sto, abbiamo fatto la nostra parte. La mia esigenza, profondamente avvertita da tutti coloro che hanno lavorato con me e da quelli che mi hanno dato il loro consenso, è stata quella di “riorientare” i cittadini. Di attenuare il senso di smarrimento e disillusione che limita ogni progettualità seria e condivisa per il progresso del ter-ritorio. Nei fatti si è riaccesa la fiamma della speranza, rendendo più interessante una formazione politica, quella del Partito De-mocratico, che molti elettori avvertono ancora come dirigista e, a volte, nei metodi, non dissimile da altre esperienze partitiche.

ChIudere l’aCCordo Col CredIto SPortIvodi Maria Campese, assessore regionale allo Sport

Una cosa che vorrei realizzare entro sei mesi. Chiudere l’accordo con il Credito sportivo per l’accesso a ulteriori e più consistenti finanziamenti agevolati in favore di enti pubblici e società private per la ristrutturazione degli impianti sportivi. La convenzione su cui stiamo già lavorando darà alla Puglia la possibilità di usufruire di risorse superiori a 1,3 milioni di euro, rivenienti dai fondi pas-sivi di investimento che la Regione ha già coperto al Credito spor-tivo nelle annualità pregresse: ciò consentirebbe il finanziamento di circa 30 milioni di mutui a tasso zero per quelli fino a 50 mila euro e l’abbattimento del tasso di interesse di uno o due punti per-centuali per quelli più cospicui: il tutto in favore degli enti locali e dei privati che ne faranno richiesta.

fAR eMeRgeRe il volto Del Benea cura del Consiglio pastorale zonale Barletta

Da laici cristiani, ai quali compete l’assunzione delle realtà tem-porali, della nostra amata Barletta, vi presentiamo queste riflessio-ni che prendono le mosse da alcuni tra i problemi che preoccupano la nostra gente: il “bene comune”, la crisi economica; il futuro della nostra città; il mondo giovanile e la necessità di lavoro. De-sideriamo riflettere insieme sulla base degli ultimi avvenimenti che hanno visto la città ancora una volta alle prese con difficoltà di ogni genere, ascoltarci sui temi “caldi” del vivere in società, ricoprire le motivazioni ideali del nostro servizio alla collettività. Si tratta della capacità di saper cogliere il volto concreto del bene comune e della dignità della persona, così da poter offrire una ri-

sposta coerente e duratura alle attese di tutti.Con questo scritto vorremmo anche ricordare alcune dimensioni oggi richieste a chi desidera impegnarsi in politica, avendo pre-sente la Dottrina Sociale della Chiesa.Nel nostro caso s’intende la ricerca di persone che possano pro-muovere il bene comune, superando gli interessi di parte di solito nascenti da logiche di mercato.In questo ciascuno di noi è interpellato! Il primato va alla coscien-za, quale ricerca della verità nel confronto umile, tenace e costan-te, per far emergere il volto del bene, del pulito, del nuovo.

oRA siAMo DAvveRo Al Biviodi Rino Daloiso, Gazzetta del Mezzogiorno

Che la situazione sia grave e seria, lo dicono i tempi e i termini adoperati nella diffusione della lettera-appello indirizzata dall’orga-nismo dell’arcidiocesi “a tutti quelli che vogliono il bene della no-stra città”. a chi lo avesse dimenticato o colpevolmente tralasciato, il Consiglio pastorale zonale ricorda che “la politica è amore per la vita sociale, per la città. La Chiesa da sempre considera la politica come forma alta di carità” (Paolo VI). Per questo afferma che il po-litico è chi decide di dedicarsi alla vita sociale, al suo buon funzio-namento, sapendo che lo scopo primario è la giustizia e la carità.Cambiare sarà possibile, ma l’impresa si presenta drammatica-mente ostica. Già nel dicembre 2011 (e la china era ancora sospesa a mezz’aria) mons. Filippo Salvo, vicario episcopale e presidente del Consiglio pastorale zonale, scrisse una lettera aperta ai politici, amministratori e imprenditori per “approfondire l’interazione tra comunità cristiane e istituzioni civili”. adesso la difficoltà si ripre-senta pari pari. Ora siamo davvero al bivio: o qui ed ora si mani-festano individui disponibili a raccogliere la sfida rilanciata con la lettera-appello ai cittadini di buona volontà oppure ci sarà poco da sperare. Il coro plaudente ed inconcludente è pregato di astenersi. Serve ribaltare anche a Barletta, soprattutto a Barletta, la proporzio-ne tra “quelli che la politica la fanno e quelli che ne approfittano”.

pRiMA i DoveRi poi i DiRittidi Carmine Di Paola

Siccome sognare non costa nulla, in un contesto di grave crisi economica che assegna un prezzo anche all’aria che respiriamo, ecco qui di seguito in piena libertà i contenuti della fantasia onirica di una ipotetica maggioranza silenziosa di Barletta. Vorremmo in primo luogo che la Città recuperi il senso del rispetto della legalità da tempo smarrito e, finalmente, con un moto di orgoglio, dia l’av-vio ad una stagione di riscatto e di rinascita. Contestando a piena voce agli apostati che contro la legge e fuori dell’ordine costituito (certamente non perfetto ma sempre perfettibile) nessuna società, in nessun momento storico, ha prospettive di crescita. Vorremmo che la Città si renda conto che è giunto il momento di anteporre l’adem-pimento dei doveri all’affermazione pur legittima dei diritti.

i vAloRi nei quAli cReDiAModi Raffaella Porreca Salerno, Vivibarletta

Noi crediamo in noi stessi e sappiamo che non ci fermeremo e lavoreremo con serietà e determinazione.Noi crediamo in ciò che facciamo e continueremo ad occuparci di Barletta, dei problemi che bloccano le opportunità di sviluppo e progresso, della vita dei cittadini con le relative difficoltà sia quo-tidiane e particolari sia generali e strutturali. Ci occuperemo delle difficoltà di dialogo tra cittadini e istituzioni.Noi crediamo nella Città di Barletta e alle tante risorse esistenti e da valorizzare. Noi crediamo al patrimonio naturale che è in

Riflessioni

di Salvatore Filannino*

I n queste settimane trascorse sotto le continue pressioni mediatiche della battaglia elettorale per le politiche in

corso, ha destato grande attenzione e interesse l’intervento del Consiglio Pastorale Zonale, presieduto dal Vicario don Filippo Salvo, documento condiviso da S. E. l’Arcivescovo, mons. Gio-van Battista Pichierri.

Con sincera soddisfazione si riscontra che sono state supe-rate le affermazioni sul clero fatte da Don Tonino Bello, vescovo della diocesi di Molfetta, di oltre 25 anni fa e raccolte nella pub-blicazione “Vegliare nella notte”, Ed. San Paolo 1995.

Questi rivolgendosi ai politici locali affermava (pag. 17) “…i preti parlano di voi con tanti sottintesi misteriosi, che dal loro linguag-gio traspaiono centomila riserve. Il vescovo sembra che si faccia un sacco di problemi se deve apparire in pubblico con voi…”.

Oggi invece, la Chiesa attraverso l’intervento del Consiglio Pastorale Zonale, con chiarezza si rivolge ai politici con criti-che pesanti (voto controllato o di scambio) e con suggerimenti ai loro obiettivi e comportamenti (Salvaguardia della famiglia, della dignità personale. Politica amore per la vita sociale, per la città. Politica come forma di carità).

La realtà politica, non è per niente cambiata rispetto a quella descritta dallo stesso don Tonino Bello in quegli anni, quando, per stimolare il conseguimento del bene comune, in maniera isolata, rivolgeva pesanti accuse ai politici del tempo, accomunati nella “gestione della cosa pubblica per il bene di una parte, di una corporazione, di un gruppo di potere o di pressione”; ri-marcando con angoscia le “Astuzie di potere… mosse egemoniche… calcolo di parte... prestigio di fazioni” (pag. 16).

In questi giorni travagliati dai problemi economici e del lavoro, una strada di speranza viene indicata dalla nota del nostro Consiglio Pastorale Zonale attraverso la “assunzione delle proprie responsabilità, personali e sociali”, in occasione delle prossime consultazioni comunali a Barletta (e ritengo anche delle politiche). Questa strada va seguita con coraggio e senza pregiudizi, cogliendo la sua genuinità e ricchezza di contenu-ti. Per dare una svolta alla politica locale, il protagonismo dei laici cristiani ben espresso nel documento divulgato, si rispec-chia e si rinforza nella proposta di invito ai cittadini a “superare il torpore e l’inerzia anche per promuovere e tutelare i diritti fonda-mentali di ogni persona”.

Anche il Consiglio Pastorale della Diocesi di Andria, è intervenuto sulla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 13 gennaio scorso, in maniera abbastanza chiara, riproponendo ripetutamente l’invito ai cittadini alla “partecipazione politica” per le scelte di buon governo.

Con riferimento alla Christifideles Laici secondo cui “Le ac-cuse di arrivismo, di idolatria, di egoismo e di corruzione …, non giustificano nè lo scetticismo, nè l’assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica”, gli estensori della nota “richiamano i cittadini al diritto-dovere nel voto; a concepire la politica come servizio e il richia-

mo all’onestà e competen-za per quanti si candidano alla guida del Paese”.

Per troppo tempo i cittadini hanno eserci-tato l’istituto della de-lega consentendo che si formasse la casta della cattiva politica, ancora oggi rappresentata dal delirio declinante del berlusconismo. Senza il controllo democratico esercitato a più voci nei partiti, i soliti uomini del mal governo che operano in tristi e ristretti sodalizi, hanno potuto operare indisturbati, realizzando leggi antidemocrati-che come il Porcellum, leggi ad personam, utilizzando il voto di scambio e il voto comprato, perseguendo interessi di parte, di clientele elettorali e contribuendo a creare ulteriore sfiducia nelle istituzioni.

Nei prossimi mesi, la città di Barletta attraverso le elezioni politiche di febbraio e le successive consultazioni elettorali co-munali di giugno, avrà le occasioni per organizzare una gran-de partecipazione civile finalizzata ad isolare e sconfiggere le oscure cricche clientelari.

Solo il diffuso coinvolgimento di molti onesti cittadini, in questa dura battaglia per affermare la legalità e la democrazia, potrà realizzare il migliore controllo delle Istituzioni in difesa del bene comune e ritrovare anche i valori per un rinnovato centro sinistra a Barletta.

Nella nostra città sono tante le forme di impegno civico, anche nel volontariato in soccorso delle categorie deboli e, ricordando le parole di don Tonino Bello (pag. 18) “una delle forme più esigenti, più crocifisse e più organiche dell’esercizio della carità è l’impegno politico”, ritengo che tanti cittadini potranno dare il loro autorevole contributo alla politica cittadina da pro-tagonisti…

Lo spazio politico lasciato libero sarà necessariamente oc-cupato da altri!

Richiamando ancora don Tonino, a pag. 31 della pubblica-zione “Vegliare nella notte”…. “È vero che violenza e droga, clien-telismo e corruzioni, scadimento di valori e imbarbarimento della vita danno l’impressione della ineluttabilità. Ma sarebbe davvero una tragedia se voi, operatori politici, doveste abbassare la guardia, tirare i remi in barca e fare da sponda alle lamentazioni che si levano sulla perversità del mondo”, a noi tutti l’impegno per un prota-gonismo civico, per non subire mai più il timore di padroni e padrini in un futuro migliore per Barletta!

* già Consigliere comunale IdV Barletta

Riflessioni sul documento della pastorale diocesana

Per un nuovo protagonismo civico

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 19 febbraio 201318 IL FIERAMOSCA

Sanità

di Benedetto Del Vecchio*

Punti di vista

SALUTE DEI CITTADINI? PROBLEMA SECONDARIO

L eggendo i commenti pubblicati sulla delibera regionale di riordino ospedaliero, laddove ognuno degli intervenuti ha

perorato cause affatto particolari, si ha l’impressione che lo stato di salute dei cittadini sia preoccupazione secondaria nei pensieri degli amministratori e dei rappresentanti politici del nostro territorio.

Proviamo a fare qualche considerazione. Il piano sanitario re-gionale prevede nella provincia di Barletta andria Trani l’indivi-duazione di tre ospedali, Andria, Barletta, Bisceglie e il ridimen-sionamento e/o la riconversione di altri. Il nobile intento è quello di restituire un alto profilo professionale e tecnologico agli ospedali di riferimento e quindi assicurare ai cittadini certezza di qualità delle cure erogate. Si stabilisce anche di individuare l’ospedale di Bar-letta quale polo oncologico e l’ospedale di andria quale polo della emergenza - urgenza.

Contro ogni logica e a dispetto delle “loro” premesse si delibera che reparti di pertinenza prevalentemente oncologica, leggi urolo-gia, vengano collocati ad andria e reparti afferenti all’emergenza, leggi oculistica, a Barletta.

Altrettanto sconclusionata appare la collocazione della unità di primo intervento e monitoraggio degli incidenti vascolari cerebrali acuti (stroke unit) distante dal reparto di neurochirurgia, come dire che un ictus emorragico deve viaggiare da un nosocomio ad un altro laddove necessario.

Il tutto inserito in un contesto che a fronte della chiusura degli ospedali di Minervino e Spinazzola non mette in campo un progetto organico e concreto di potenziamento delle strutture territoriali per rispondere ai bisogni di salute della popolazione di quei territori.

Ci piacerebbe sapere quali finanziamenti reali siano stati stan-ziati per potenziare la viabilità e dunque l’accessibilità agli ospedali di riferimento di quelle popolazioni.

Quali misure siano state adottate per gli ambulatori di speciali-stica di primo livello piuttosto che i presidi di medicina generale in-tegrati con personale infermieristico ed amministrativo in grado di assicurare la presa in carico delle malattie croniche e la prevenzione delle complicanze delle malattie ad alto impatto sociale.

Il progetto Nardino che prevede la presenza di infermieri a do-micilio dei soggetti fragili, pur apprezzabile, non ci pare esaustivo. Si ha la netta impressione che un riordino siffatto risponda alla ne-

cessità di mantenere equilibri politici territoriali, al bisogno di non scontentare i notabili locali piuttosto che obbedire a criteri di appro-priatezza di utilizzo degli strumenti sanitari secondo principi stabi-liti dalle società scientifiche o da sani criteri di economia sanitaria.

Ai nostri amministratori chiediamo ben altro. Chiediamo di operare in condizioni di sicurezza, di non essere costretti a turni massacranti per carenza di personale, a non inseguire posti letto nu-mericamente inadeguati, chiediamo di poter assicurare prestazioni diagnostiche in tempi certi e clinicamente appropriate.

Chiediamo ospedali moderni, reparti attrezzati, tecnologie qua-lificate e qualificanti, chiediamo di essere messi in condizioni di rispondere ai bisogni di salute del cittadino senza che questi siano costretti a ricorrere a viaggi della speranza che non hanno ancora cessato di causare disagio e sofferenza soprattutto a chi non possie-de tutele sociali ed economiche adeguate.

Non si può invocare il danno economico della mobilità passiva se non si creano le condizioni per assicurare terapie adeguate e di alta qualità sul territorio. Ci saremmo aspettati non la difesa di una corsia rispetto ad un’altra bensì una battaglia serrata per restituire alla Bat un numero di posti letto rispettoso della popolazione resi-dente. Siamo la Asl con il numero di posti letto rispetto alla popo-lazione residente più basso nella regione, al di sotto degli standard nazionali stabiliti dal recente decreto Balduzzi.

Una battaglia per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria in tempi certi e con finanziamenti certi. Una battaglia per arginare la penalizzazione del nostro territorio in ambito di cardiologia inter-ventistica. Non è possibile che in tutta la provincia vi siano solo sei posti di UTIC, vitale nel trattamento degli infarti cardiaci, uno ogni 65.000 abitanti, mentre le linee guida più accreditate ne prevedono uno ogni 20.000 abitanti circa.

Ai nostri rappresentanti politici chiediamo di rinunciare a cam-panilismi strumentali. La salute è bene troppo prezioso per obbedi-re a logiche di parte. Non è più tempo di rivendicazioni di cortile. Siano insieme ai medici e ai cittadini protagonisti di una battaglia di civiltà, la tutela della salute non contempla confini territoriali né tantomeno patenti di appartenenza.

* Presidente Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri della Provincia

nostro possesso: la terra, il mare, l’aria, il clima, le imprese, la creatività, i giovani talenti, i saperi ed il valore delle organizza-zioni scolastiche, religiose, sportive e culturali. Tutelare e va-lorizzare le nostre potenzialità equivale a costruire una robusta piattaforma per un sano e duraturo rilancio.Noi crediamo alla Politica, sia quella istituzionale che quel-la espressa dalle attività delle numerose associazioni presenti nella società civile. La politica deve però ritrovare la giusta centralità e finalità, interpretare ideologicamente la comples-sità della società e fornire risposte adeguate. Noi crediamo in una politica fatta di contenuti, progetti, passioni, speranze, so-lidarietà, cooperazione e gioia.

sento RisvegliARsi unA vogliA Di DestRAdi Stella Mele, La destra di Storace

Sento crescere attorno alla proposta politica della Destra un grande entusiasmo ed una grande passione. Sento risvegliarsi ogni giorno una voglia di destra alla quale il partito sta dando nuovi stimoli e nuove motivazioni. Sono consapevole che si tratta di una battaglia difficile. Ma noi siamo uomini e donne abituati a credere e a lottare per le nostre idee e per la nostra co-munità. In queste prime giornate di campagna elettorale stiamo riscontrando il favore della gente e la condivisione delle nostre proposte. Identità, sovranità nazionale, popolo son valori che i cittadini comprendono e condividono. Le nostre parole d’ordine sono ancorate al profondo sentire di una comunità che vuole ri-alzare la testa, stanca di vestire i panni del suddito della finanza, delle banche e della cattiva politica. La mia stessa candidatura in una posizione utile per l’eleggibilità oltre a rappresentare pla-sticamente la volontà di operare un rinnovamento della classe dirigente, nel solco della storia della destra politica italiana, offre dopo 20 anni a Barletta la possibilità reale di ottenere una rap-presentanza diretta in Parlamento. L’appello che rivolgo ai no-stri cittadini è dunque quello di esprimere un voto per Barletta, al di là delle appartenenze politiche e ideologiche.

cAse in zonA 167: noi poveRi cRistidi Mino Giannella

Ora come allora. Nulla è cambiato nella considerazione che i Signori politici hanno delle cooperative edilizie e più spe-cificatamente dei loro soci. Sono il padre di due soci di una delle tante cooperative edilizie ricadenti nella nuova zona 167, quella alle spalle della chiesa San Giovanni e cioè nel lotto 2 dove le costruzioni sono state ultimate da un bel po’ (anche rallentando i lavori) ma non possono essere consegnate ai soci assegnatari in quanto sprovviste delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie, nonostante i relativi oneri siano stati già versati nelle casse comunali da qualche anno. Ora come allora, perché anche io e altri soci di cooperative nell’ormai lontano 1981 abbiamo subito gli stessi atti di puro menefreghismo da parte dei funzionari-tecnici-dirigenti-assessori del Comune e degli enti interessati alle opere di urbanizzazione (Enel, Italgas, Acquedotto). È mai possibile che nel momento di particolare condizione economico-sociale, dei “poveri cristi” che hanno investito in quel progetto chiamato casa, debbano continuare a vivere delle situazioni di disagio perché appunto non godo-no di alcuna considerazione? Lo sanno i Signori politici che contando sulle date previste ormai lungamente sfiorate, molti giovani hanno contratto matrimonio, mutuo, interessi passivi, disdetto contratti d’affitto per un bene di cui ancora e non si sa per quanto non possono godere?”.

1a Festa provincialedel volontariato Anpas

Un vero e proprio record di presenze di volontari è stato registrato in occasione della 1a Festa Provinciale del Volontariato ANPAS della provincia BAT che si è svolta Domenica 27 Gennaio 2013 a Barletta in Piazza Aldo Moro. L’associazione A.V.S.E.R. (Associazione Volon-tari Soccorso Emergenza Radio) ha organizzato la giornata in colla-borazione con il Comitato Regionale ANPAS Puglia, a conclusione dei festeggiamenti in occasione del ventennale della fondazione dell’asso-ciazione, messa su da un gruppo di volontari con la comune passione del volontariato e dell’emergenza radio nel lontano 1992.

L’evento è stato organizzato con il patrocinio del Comune di Barlet-ta e con il prezioso contributo del progetto “ANPASPUGLIA IN RETE”, finanziato dalla Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Reti di Volontariato 2010. Dopo il successo delle feste provinciali organizzate a Foggia e Taranto, la piccola e giovane Sesta Provincia ha fatto regi-strare la lusinghiera presenza di ben 200 volontari, non solo ANPAS, provenienti da tutta la Puglia. Per la precisione, i volontari ANPAS sono stati 105 appartenenti ad 11 Pubbliche Assistenze pugliesi, mentre 10 sono state le associazioni appartenenti a sigle diverse ma che non hanno voluto mancare all’appuntamento di domenica.

Il programma della giornata è stato molto intenso e tutto concen-trato nella centralissima Piazza Aldo Moro, meglio conosciuta come Piazza Roma: in prima mattinata le associazioni si sono accreditate e hanno operato il montaggio delle due tende da campo modello P.I. 88 (di quelle usate nel terremoto in Abruzzo e in Emilia); prima delle simulazioni di soccorso, sono state fatte delle lezioni teoriche con la dimostrazione al pubblico in piazza delle operazioni di soccorso con i presidi sanitari in uso ai soccorritori. Successivamente hanno preso il via le simulazioni, dapprima un incidente stradale tra due auto con ben 5 feriti coinvolti, per il quale sono intervenute altrettante squadre sanitarie e le due squadre di Vigili del Fuoco di Barletta e Bari; succes-sivamente l’incidente che ha visto coinvolto un ciclista, per soccorrere il quale è intervenuta un’ulteriore squadra sanitaria; quindi l’evacua-zione di un edificio a seguito di un terremoto che ha provocato crolli all’interno della palazzina, per la quale, oltre ai Vigili del Fuoco e a 6 squadre sanitarie, è intervenuta anche una squadra di cinofili con due cani addestrati per la ricerca di dispersi sotto le macerie.

Un pubblico folto, nonostante il freddo pungente, ha seguito tutte le operazioni di soccorso fino a tarda mattinata, e di questa presenza numerosa si è compiaciuto il presidente dell’Avser Tommaso Di Staso che ha ricevuto i complimenti dal SubCommissario Prefettizio del Co-mune di Barletta, il dottor Mario Volpe. “Con questa manifestazione diretta alla cittadinanza di Barletta e dell’intera provincia - ha ammesso il Presidente Di Staso - si voleva sensibilizzare la gente al mondo del volontariato, del soccorso sanitario e della Protezione Civile, eviden-ziando quelli che sono i valori in cui si ritrovano i volontari e su cui si fonda l’operato quotidiano, e credo che siamo riusciti di gran lunga nel nostro intento!”

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 21 febbraio 201320 IL FIERAMOSCA

Ambiente

IFAE: rElAzIonE rIEpIlogAtIvA dEI sErvIzI svoltI nEll’Anno 2012

Lavoro

V enerdì 25 gennaio, a Trani, presso l’Università LUM Jean Monnet si è svolta la 1a Convention Sud Italia del Social

Network SixthContinent.La Convention Nazionale ha uno scopo molto importante,

quello di “creare lavoro”, reddito per le persone, e benessere per l’intera Comunità, infatti i Manager e Professionisti di SixthCon-tinent hanno messo a punto due nuove figure professionali. Il Si-xthContinent STORE ed il Green Market Manager, la prima una vera e propria attività, la seconda una professione, che hanno en-trambe lo scopo di coadiuvare le Imprese “Verdi” a sottrarre quote di mercato alle imprese Rosse. Queste figure professionali potran-no generare profitto mentre contribuiscono a generare prosperità per le Imprese più virtuose e per l’intera Comunità.

Gli strumenti a disposizione sono numerosi, la app gratuita Mo.Mo.Sy. per smartphone, la web app Mo.Mo.Sy., il bollino “Si-xthContinent CERTIFICaTE” da applicare sui prodotti, e soprat-tutto il GREEN MaRKET, il mercato digitale, al quale potranno accedere soltanto le aziende “Verdi” e soltanto attraverso un Six-thContinent STORE coadiuvato da un Green Market Manager.

Come è ormai noto SixthContinent (www.sixthcontinent.org) è il Social Network di Consumatori che attraverso la app gratuita Mo.Mo.Sy. (acronimo di Moderate Monetary System) indirizza i consumi verso le Aziende che contribuiscono alla prosperità della nostra Comunità Economica (catalogate in “verde”), a discapito dei prodotti e servizi delle Aziende che impoveriscono il nostro Paese drenando miliardi ogni anno e lasciando soltanto poche bri-ciole nella Comunità dalla quale hanno prelevato i capitali (queste aziende sono catalogate in “Rosso”).

La catalogazione delle aziende avviene tramite l’algoritmo Mo.Mo.Sy., in grado di generare studi di settore realizzati sulla base dei dati di Bilancio; l’algoritmo è pubblico, verificabile ed utilizza dati oggettivi.

Il Database del Sistema Mo.Mo.Sy. su cui lavora l’algoritmo è unico al Mondo, contiene oltre 600.000 Aziende dei 30 Pae-si più industrializzati, i dati di Bilancio ricavati dalle rispettive Camere di Commercio, e più di 30.000 immagini di prodotti e brand associati al Gruppo di appartenenze partendo dall’azienda “figlia” sino alla Holding nella quale vengono raccolti gli utili del Gruppo.

SixthContinent è stato lanciato, dopo oltre 3 anni di lavoro, studi e test, il 23 giugno 2012 e conta già ad oggi oltre 5.000 con-sumatori iscritti in Italia.

SIXTHCONTINENT pEr CrEArE LAVOrO! IL SOCIAL NETwOrk dEI CONSumATOrI CrEA LAVOrO,CONTrIbuENdO ALLA rIprESA ECONOmICA dEL pAESE

di Marina Rizzitelli

N el corso dell’anno 2012, grazie alla convenzione della durata di sei mesi stipulata con il comune di Barletta

e quella stipulata con il servizio Regionale della Protezione Ci-vile, nonostante le esigue somme incamerate, con grande senso di responsabilità, accentuata dalla pluriennale esperienza e dalla professionalità maturata dagli operatori del Nucleo, rafforzata in virtù delle reali esigenze di tutela del territorio e dell’affermazio-ne della legalità in ambito ambientale, il Nucleo di Vigilanza ha realizzato una cospicua mole di attività finalizzate al raggiungi-mento dei seguenti obiettivi:• salvaguardare le risorse faunistico-ambientali;• consentire al cittadino di esercitare la caccia, la pesca ed ogni

altra attività svolta nel territorio provinciale nel rispetto delle norme e del buon senso;

• diffondere la cultura della solidarietà e della conoscenza per una più efficace e consapevole tutela del bene pubblico e per l’affermazione della legalità;

• rafforzare il rispetto e l’utilizzo sostenibile delle risorse del ter-ritorio;

• collaborare con le istituzioni pubbliche e con gli altri enti pub-blici e privati per il raggiungimento degli obiettivi comuni;

• tutelare la salute pubblica operando fattivamente anche nel campo della protezione civile;

• rafforzare l’educazione civica e la convivenza sociale.

Le numerose azioni, desumibili dai “Rapporti di Servizio” re-golarmente redatti dagli operatori ed agli atti nell’ufficio del Nu-cleo, sono state attuate in continuità con quanto svolto nei decorsi lustri nel pieno rispetto delle vigenti norme di settore, del nostro

statuto e del regolamento interno. Le attività svolte sono da rite-nersi soddisfacenti anche per il fatto che gran parte delle finalità sopra esposte sono state effettivamente ottenute.

Esse hanno spaziato in una variegata serie di interventi, come di seguito meglio illustrate:

1. tutela degli animali: in considerazione delle numerose uscite operate da nostre “Pattuglie” (costituite da almeno due unità operative), è stato possibile monitorare costantemente il territorio, in particolare durante i passi migratori (primaverile ed autunnale) della numerosa avifauna migratrice. Queste attività ri-sultano assolutamente necessarie anche per il fatto che la nostra costa marittima ed il fiume Ofanto sono situate nell’ambito di importanti rotte di migrazioni avifaunistica.

Particolare attenzione è stata posta per consentire una adegua-ta tutela della fauna stanziale (in particolare lepri) e dei cinghiali, i quali hanno antropizzato il nostro territorio, in particolare sulla Murgia e nell’ambito delle aree del Parco Regionale del fiume Ofanto. L’attività operativa di tutela faunistica è stata svolta an-che attraverso specifiche uscite notturne con squadre costituite da almeno quattro unità operative. In tal modo è stato possibile contrastare efficacemente il grave fenomeno ancora presente del bracconaggio.

Di particolare rilievo, utile ed efficace risulta essere il nostro servizio di recupero e soccorso della fauna selvatica in difficol-tà. Tale servizio (che dovrebbe essere adeguatamente svolto dalla provincia e dai comuni (Art. 8 del Calendario Venatorio), risulta non adeguato o quasi completamente assente, nonostante la leg-ge consideri la fauna selvatica “patrimonio indisponibile dello Stato” e che quindi è oggetto di tutela, viene da noi svolto con efficacia e professionalità consentendo al Nucleo di divenire in tale ambito punto di riferimento per il territorio provinciale ed andrebbe sostenuto e rinforzato.

di Giuseppe Cava

Le attività realizzate

• Numero di uscite con pattuglie formate da almeno 2 unità operative: …………………131• Ore di servizio svolte dalla pattuglie: …………………530• Ore servizio dedicate alla formazione, all’aggiornamento, alla preparazione dei servizi, all’educazione ambientale: ………………420• Kilometri percorsi dalle pattuglie: ………………… 8.678• Cacciatori controllati: ………………………………… 69• Pescatori controllati: ……………………………………2• animali recuperati: ……………………………………102• Verbali comminati nel settore caccia: ……………………1• Sequestri amministrativi operati in materia di caccia: …………………………………… 20

Foto di gruppo del Nucleo di Vigilanza iFAe

La sede della LUM

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 23 febbraio 201322 IL FIERAMOSCA

Ambiente Dal mondo della Chiesa

Infatti, oltre agli interventi svolti su nostra iniziativa, spes-so normali cittadini, forze dell’ordine, enti pubblici e privati, ci chiamano telefonicamente per segnalarci interventi di recupero, i quali, vengono prontamente assolti in ogni tempo ed ora dai no-stri operatori, permettendo di salvare anche specie di fauna rara e/o in pericolo di estinzione.

Gli interventi hanno riguardato i seguenti animali: 15 Falchi Gheppio, 5 Poiane, 2 Leprotti, 21 tra Rondini e Ron-

doni, 1 Gazza, 15 Gabbiani Reali, 8 Gabbiani Comuni, 1 serpente Biacco, 1 Tortora dal Collare, 1 Luì Piccolo, 1 Capinera, 1 Svas-so Maggiore, 6 Cardellini, 1 Pipistrello, 1 Ghiandaia, 1 Taccola, 1 Sparviero, 5 Gufi Comuni, 1 Civetta, 1 Garzetta, 1 Germano Reale, 2 Passeri, 7 Colombi, 3 Ricci.

2. tutela della flora: tale attività, per quanto possibile ed in relazione alle risorse disponibili, è stata attuata attraverso l’opera di pulizia di alcune aree boscate costituenti la vegetazione ripa-riale presente lungo il fiume Ofanto e di alcuni canneti presenti nelle zone palustri della costa, sia attraverso una accurata vigi-lanza antincendio preventiva ed eventualmente repressiva. Pur-troppo nell’anno 2012 non è stato possibile attivare uno specifico nostro servizio di spegnimento degli incendi boschivi in quanto non sono state stanziate dai competenti enti pubblici le necessarie risorse.

3. Attività di Protezione Civile: con prontezza ed efficacia sono risultati i nostri interventi operativi spesso svolti in colla-borazione con gli organi istituzionali (polizie statali, municipali, provinciali e con i vigili del fuoco) durante il perpetrarsi di con-dizioni meteo avverse, durante le piene del fiume Ofanto e del canale “Ciappetta - Camaggio”, per il perdurare di non comuni periodi di particolare calura, nonché segnalando ai competenti enti situazioni di pericolo per la pubblica incolumità (buche e/o cedimenti strutturali a strade e cunette, a possibili cadute di alberi ai bordi delle strade, ecc..), durante specifiche esercitazioni. Si-gnificativa è stata la volontà del Prefetto di Barletta, dott. C. Sessa nel voler visitare l’alveo del fiume Ofanto ricadente nella provin-cia di BAT. In tale circostanza si è provveduto ad accompagnarlo nelle zone più significative sul piano ambientale ed in compagnia del Consigliere Regionale dott. R. Mennea hanno potuto diret-tamente rendersi conto delle reali positività e negatività presenti in tali territori.

4. Prevenzione degli illeciti: sulla base delle esperienze ma-turate ed attraverso una ragionata ed articolata turnazione delle risorse umane e materiali disponibili, è stato possibile svolgere numerose uscite nel territorio. È evidente che la costante presenza di nostri operatori nei territori della provincia (specie nei gior-

ni festivi ed in ore insolite in quanto è forte la diminuzione di operatori professionisti in servizio), costituisce forte deterrente per quanti, a vario titolo, intendano svolgere azioni illegali. Tali servizi, in considerazione delle difficoltà di risorse finanziarie, di collegamento ed umane delle strutture istituzionali dovute alla crisi economico-sociale che attanaglia il nostro paese, andrebbe-ro potenziati in quanto solleverebbero numerosi agenti delle forze pubbliche da compiti che la nostra struttura può tranquillamente svolgere così da dedicarsi più incisivamente nell’opera di pubbli-ca sicurezza, nonché ridurne fortemente i costi.

5. controlli amministrativi: sono stati operati numerosi controlli delle licenze e dei documenti previsti e necessari per consentire ai cittadini di esercitare la caccia, la pesca nelle acque interne, la raccolta dei funghi, dei tartufi e delle piante officinali. Frequenti sono stati i sopralluoghi svolti sia su mandato del Co-mune di Barletta sia a seguito di chiamate telefoniche ad opera di cittadini.

6. Attività repressiva: le guardie particolari giurate costituen-ti il Nucleo Provinciale BaT, in virtù dei poteri di accertamento e di contestazione che le leggi assegnano ad esse, hanno svolto, in autonomia e/o in collaborazione con organi istituzionali, una serie di atti repressivi amministrativi e penali. In particolare il sequestro amministrativo svolto in ore notturne di numerosi ri-chiami per l’attività venatoria non consentiti.

7. Attività di educazione ambientale: sono state svolte nu-merose e variegate attività di educazione ambientale sia nelle scuole che attraverso servizi giornalistici e televisivi. Particolar-mente utile è risultata la conduzione di numerosi alunni del Liceo Scientifico di Barletta lungo alcuni tratti del fiume Ofanto. Gli alunni, in tale occasione, hanno potuto constatare direttamente quali siano i punti di forza e di debolezza risultanti da quanto direttamente ed accuratamente osservato.

8. Attività di formazione e di aggiornamento: oltre a svolge-re in forma autogestita i necessari approfondimenti sulle norme e procedure vigenti in materia ambientale, gli operatori del Nucleo hanno seguito con solerzia le lezioni svolte presso la Provincia di Barletta andria Trani nell’ambito del “Corso di aggiornamento e/o qualificazione per guardie volontarie” organizzato dall’am-ministrazione Provinciale BAT. Per tale corso il sottoscritto è sta-to chiamato a tenere specifiche lezioni, nonché a far parte della Commissione di esami previsti al termine del corso. Particolare rilievo e motivo di soddisfazione per l’intera nostra struttura ha rappresentato la pubblicazione della seconda edizione riveduta ed aggiornata del libro “Corso di qualificazione e aggiornamento per la vigilanza volontaria ambientale - ecologica - ittica - venatoria - zoofila “ edito dalla casa editrice “Rotas” di Barletta e curata dal sottoscritto.

Il libro è stato presentato nella sala rossa del castello di Bar-letta con la presenza del sig. Prefetto della BAT, S.E. dott. Carlo Sessa, del PM della Procura di Trani dott. Luigi Scimè ed altre autorità, che hanno apprezzato l’opera attraverso specifici inter-venti. Particolari apprezzamenti per il lavoro prodotto sono giun-ti dal Presidente della Giunta Regionale on. Niki Vendola, dal Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani dott. C. M. Capristo, da Assessori Regionali e Provinciali, nonché da vari Comandi delle forze dell’ordine provinciali.

* il coordinatore di Nucleo

“N ell’imminen-za della 35a

Giornata nazionale per la vita (3 febbraio), dal tema ‘Generare la vita vince la crisi’, del mio 70° com-pleanno (12 febbraio) e della mia visita “ad limi-na apostolorum”, nel cor-rente anno della fede, ho ritenuto opportuno indi-rizzarvi la seguente Let-tera per riflettere insieme sulla sacralità e inviola-bilità della vita umana dell’embrione, che ha il diritto ad essere procreato in un abbraccio d’amore del padre e della madre, ovvero di un uomo e di una donna, uniti dal vincolo matrimoniale, che forma la famiglia, santuario della vita e cellula fondamentale della società. Attingendo al Magiste-ro recente di Papa Benedetto XVI, con riferimento al Catechi-smo della Chiesa Cattolica, intendo parlarvi: - del rispetto della vita umana dal concepimento alla morte naturale - della famiglia come luogo autentico dello sviluppo della persona - dell’uomo e della donna secondo il progetto di Dio”: così esordisce S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri nel presentare la sua lettera pa-storale dal titolo “Credo nell’uomo nella donna nella famiglia creati da Dio”.

Si tratta di un documento molto denso di riflessioni e di cita-zioni tratte dal più recente magistero, in cui, tra l’altro, si affer-ma il tentativo in atto nella cultura contemporanea di alterare la fondamentale visione antropologica dell’uomo che da sempre ha trovato il consenso di tutte le culture. A proposito Mons. Pichierri riprende la riflessione di Benedetto XVI: “L’uomo contesta di avere una natura precostituita della sua corporeità, che caratteriz-za l’essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all’essen-za della creatura umana di essere stata creata da Dio come ma-schio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l’essere umano, così come Dio l’ha dato”.

Su questa sua origine è fondata la dignità della persona uma-na, per cui la vita va difesa sin dal suo concepimento fino alla

sua fine naturale. Essere operatori di pace significa difendere la dignità della persona e la vita della persona in ogni fase della sua crescita. Da questo punto di vista lodevole è l’iniziativa “Uno di noi a favore dell’embrione umano, al fine di riconoscere la digni-tà sacra e inviolabile dell’essere umano dal concepimento alla morte naturale. Esorto l’intera comunità diocesana ad esprimere la propria adesione a tale lodevole iniziativa attraverso l’indiriz-zo web www.oneofus.eu”.

Quanto alla famiglia, “la natura relazionale dell’essere uma-no - scrive l’arcivescovo - si esprime nel rapporto tra uomo e la donna e dà vita alla realtà familiare. attraverso l’aiuto reciproco e complementare dell’uomo e della donna, l’uomo nasce, cresce, e si moltiplica. Quindi, la differenza sessuale originaria tra l’uo-mo e la donna è il principio inamovibile dell’antropologia duale”. Pertanto, prosegue Mons. Pichierri “Occorre, quindi, vigilare at-tentamente su norme politiche e culturali che trasmettono ideolo-gie e un laicismo aggressivo, intolleranti e distruttivi come quel-le legate alla mentalità contraccettiva occidentale e al disprezzo dell’uomo e della donna creati a immagine e somiglianza di Dio ovvero l’ideologia del gender. La Chiesa è impegnata a ‘promuo-vere l’uomo secondo il disegno di Dio’ nella sua integrale dignità e nel rispetto delle sue dimensioni ‘verticale e orizzontale’. Il documento si conclude con una preghiera a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo invocando l’aiuto della grazia perché la Chiesa sia fedele al Vangelo della vita, testimoniato in maniera esemplare dalla Vergine Maria e da tutti i santi, tra cui San Giuseppe Mo-scati, Santa Gianna Beretta Molla, San Riccardo Pampuri.

È possibile leggere il documento vescovile anche sul sito dio-cesano www.trani.chiesacattolica.it, sezione documenti.

LA LETTERA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO DAL TITOLO

CREDO NELL’UOMO, NELLA DONNA,NELLA FAMIGLIA CREATI DA DIO

di Riccardo Losappio

S.e. mons. Giovan Battista Pichierri

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 25 febbraio 201324 IL FIERAMOSCA

Notizie iN breveIn cittàIn città

sAntA MenneA nuovo DiRigenteDel locAle coMMissARiAtoLa dott.ssa Santa Mennea, vice questore aggiunto e responsabile del commissariato barlettano di polizia, ha assunto la carica di dirigente, subentrando al dott. Angelo Tedeschi promosso a vice questore di Taranto. Laureata in giurisprudenza, abilitata alla pro-fessione forense e giornalista pubblicista, la dott.ssa Mennea, ini-ziò la sua carriera in Sicilia (1996) e Catania (2001), e poi a Bari (2002) e quindi a Barletta. Fra le sue prime dichiarazioni, quella di voler continuare nell’attività di prevenzione e repressione già avviata dal suo predecessore e una stretta collaborazione con le altre forze di Polizia, nonché di intesa con la Prefettura di Barletta, la Questura di Bari e la Procura di Trani.

gioRno DellA MeMoRiA 2013Nella sala “Ronchi” della Biblioteca Comunale “G. Bovio” di Trani, è stata celebrata la Giornata della Memoria or-ganizzata dalla città di Trani. A svolgere la Lectio Magistralis il prof. Ugo Villani sul tema La repressione internazionale del crimine di genocidio.Per l’occasione presentato il primo vo-lume del prof. Francesco Lotoro, del Thesaurus Musicae Concentrationariae, edito dall’Editrice Rotas di Barletta.Hanno arricchito la serata il quartetto d’archi “I suoni del Sud” e il baritono angelo De Leonardis.

inteRventi A fAvoRe Delle piccole eMeDie iMpRese nel settoRe Del coMMeRcioPubblicato il bando “Interventi a favore delle piccole e medie imprese nel settore del commercio” sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia. Il bando ha un valore di 6 milioni e mezzo prove-nienti dai fondi statali e regionali riservati alle imprese commer-ciali e si rivolge al settore economico commerciale che conta da solo nella regione 103.120 imprese attive, cioè il 30% delle azien-de pugliesi, il comparto economico più rilevante della Puglia, ma al tempo stesso il più danneggiato dalla crisi. L’intervento si rivol-ge a piccoli commercianti dei centri storici, e delle vie ricche di negozi, ma anche ai piccoli ristoranti, bar e pizzerie.

stellA Mele cAnDiDAtA DellA “DestRA”Stella Mele terza della lista de “La Destra” per la Camera dei Deputati, dopo Francesco Storace e Teodoro Bontempo. Una buona opportunità - per la combattiva esponente della Destra per rappresentare in Parla-mento le problematiche sociali della nostra città e del nostro territorio, spesso dimenticati dai nostri esponenti politici che ci rappresentano a Roma.

sMAntellAti Alcuni tRAlicci, e gli AltRi?Smantellati dalla società Terna, nei mesi scorsi (da maggio a dicem-bre), un chilometro e mezzo di tralicci elettrici di alta tensione co-struiti nel 1969 sul percorso di un chilometro e mezzo, a quel tempo al di fuori del perimetro abitato e oggi inseriti nel sistema urbano cittadino. I tralicci, da cui sono stati ricavati 25 tonnellate di acciaio, sono stati sostituiti da un cavo elettrico interrato della lunghezza di 3.5 km sul percorso via Canosa, Sacra Famiglia e la zona 167 di Borgovilla, della stazione elettrica fin fuori il centro abitato. Resta-no in piedi altri tralicci come quelli nei pressi dell’Ospedale “mons. Dimiccoli” che alimentano la sottostazione di via Fracanzano.

DisAgio psico sociAle:ora C’è un nuMero verdeal fine di combattere il disagio psico sociale, sempre più invasivo nei difficili tempi che viviamo, l’aSL Bt, di concerto col Comune di Barletta e l’associazione Demetra Onlus, hanno attivato una linea telefonica la quale è raggiungibile tutti i giorni, compresi quelli festivi, dalle ore 8 alle ore 20.

PIano dell’oFFerta ForMatIvaIl prof. alfredo Basile, dirigente della scuola Media “De Nittis”, ha incontrato presso l’aula Magna della Scuola, i genitori degli alunni delle quinte e dei circoli didattici della città, per illustrare il Piano dell’Offerta Formativa e le nuove modalità di iscrizione on-line per l’anno scolastico 2011/2014.

iscRizioni ApeRte A veRitàe giustiziADopo il crollo di Barletta, il 3 ottobre di due anni fa, nel quale morirono cin-que donne, si costi-tuì l’associazione “Verità e Giustizia” la quale oggi apre all’esterno la richie-sta di adesione alla stessa dando il numero di telefono 380.453.2400, al quale rispon-de il presidente Raffaele Rizzi.

il consiglieRe pAstoRe stigMAtizzAlA peRDitA Di quei 15 posti Di uRologiALa Regione Puglia, nel piano di risanamento strutturale ed econo-mico gestionale della USL regionale, ha predisposto la chiusura del reparto di urologia e dei 15 posti relativi. Se ne mostra per-plesso e contrario il consigliere regionale Franco Pastore che si chiede come può essere efficiente il reparto di Oncologia senza quello di Urologia? L’esponente barlettano si mostra amareggiato e perplesso di fronte a queste decisioni e richiama l’attenzione dell’assessore regionale attolini e del presidente Vendola sulle inique determinazioni.

ii Meeting Delle testAte gioRnAlisticheIncontro presso l’auditorium “don Luigi Filannino” della parroc-chia SS. Crocifisso, per il II meeting delle testate giornalistiche locali (ecclesiali e non ecclesiali) sul tema: “I Viandanti della ve-rità fra fede e ragione”. L’iniziativa, che ha registrato una buona partecipazione, è stata promossa dalla testata “La Stadera” della Parrocchia del SS. Crocifisso in collaborazione con la Commis-sione Diocesana cultura e comunicazioni sociali. L’incontro è stato preceduto da un estratto del confronto televisivo, davanti al sagrato della basilica di S. Francesco ad Assisi, il 6 ottobre u.s., fra Giorgio Napolitano il Presidente della Repubblica e il card. Gianfanco Ravasi.Sono seguiti due interventi di Roberto Straniero (caporedattore di Telesveva) e Donatello Lorusso (giornalista del periodico “Kefas” dalla Parrocchia S. Pietro in Bisceglie). È seguito un interessante dibattito.

DAllA piccolA BAt in euRopASi potrebbe così sintetiz-zare il prestigioso risul-tato raggiunto da Elena Fracchiolla da Trinita-poli - dipendente della VI Provincia pugliese di stanza presso lo sportel-lo polifunzionale del Co-mune del Basso Tavolie-re - che dopo essere stata ammessa alla selezione nazionale come “Eures advisor”, ha superato, unica nella regione Puglia, lo step nazionale ed ora si accinge ad iniziare la sua avventura europea.Per il 18 febbraio, infatti, è stata invitata a presentarsi a Lisbona dove seguirà il Corso di Formazione Eures, che successivamente le potrà offrire al nostro territorio concrete opportunità d’impiego nel settore del mercato del lavoro professionale europeo. Il risulta-to è davvero rilevante se si considera che solo tre italiani ce l’han-no fatta ad essere ammessi al Corso (gli altri due sono di Rovigo e Monza) e 27 nell’Unione Europea.Ma cos’è l’Eures? È una rete costituita da consiglieri con il com-pito di fornire in tempo reale in 31 paesi europei, attraverso sele-zioni di curricula e contatti personali, le informazioni richieste da chi cerca ed offre lavoro.In tutta Europa i consiglieri EURES sono oltre 850 ed il loro nu-mero sta aumentando. I consiglieri EURES sono specialisti che offrono tre servizi fondamentali: informazione, assistenza e col-locamento a chi cerca lavoro ed ai datori di lavoro interessati al mercato professionale europeo.

Durante la serata c’è stata la presentazione dei risultati ottenuti durante lo speciale corso e la consegna degli attestati ai partecipanti al pro-getto 12 diversamente abili e altrettanti familiari «imparando ad usare lo strumento telematico ed altro per una migliore e più completa integrazio-ne».

Il corso, finanziato dalla Regione Puglia nell’am-bito delle azioni di sistema a favore dell’associa-zionismo familiare, è stato ideato e progettato dalla Onlus Fondazione Lamacchia e dai volontari della sottosezione dell’Unitalsi di Barletta.

Sono intervenuti i consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Franco Pastore, Anna Maria Manzone, commissario Prefettizio comune di Barletta, Romeo Tuosto, responsabile politiche sulla disabilità della Cgil, Cosimo Cilli, presidente Unitalsi Barletta - Fon-dazione Lamacchia; moderatore Giuseppe Dimiccoli, Giornalista de «La Gazzetta del Mezzogiorno».

«Devo ammettere che l’entusiasmo che ho perce-pito da parte di tutti mi ha emozionato non poco - ha dichiarato il presidente Cosimo Cilli -. Osservarli al computer o impegnati ad effettuare considerazioni in merito alle vigenti norme in materia di disabilità credo che possa essere considerato come un ottimo investimento umano utile da spendere nel prosieguo della loro vita. Ogni nostra azione è sempre proiet-tata a fare in modo che il futuro di queste persone possa essere il meno disagevole possibile».

All’interno del corso, con speciali e calibrate metodologie didattiche, ai corsisti sono state im-partite nozioni di informatica, diritto in ambito di disabilità, inglese, psicologia, comunicazione. Il corso è stato strutturato in 180 ore e i frequen-tatori hanno usufruito di postazioni individuali di computer e materiale didattico e di tutoraggio d’aula. Un particolare plauso per questa «speciale iniziativa ed unica nel suo genere» è giunto anche dal presidente nazionale dell’Unitalsi Salvatore Pagliuca che nel suo indirizzo di saluto e compia-cimento ha auspicato che «simili iniziative come quella di Barletta devono essere disseminate su tutto il territorio nazionale.

Sono molto felice per quello che è accaduto e sta accadendo a Barletta e per i frutti che produr-rà in molti ambiti afferenti alla sfera personale e sociale di chi è impegnato in questa sfida. Sicura-mente i corsisti oltre che aver acquisito nuove ed indispensabili conoscenze tecniche hanno ottenuto una sferzata di ottimismo molto importante per motivarli ad andare avanti e a rendersi utili alla società».

“Integrati per vincere”incontro Sottosezione Unitalsi di Barletta

(fotorudy)

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FEBBRAIO 201326 IL FIERAMOSCA IL FIERAMOSCA 27 FEBBRAIO 2013

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 29

Ricordo

di Renato Russo

RICORDO DI IORIO A SEI ANNI DALLA SCOMPARSAFRA CRONACA E STORIA I SuOI STuDI hANNO DATO LuSTRO A BARLETTA

N onostante siano trascorsi sei anni dalla sua scomparsa resta incancellabile nella nostra memoria il suo ricordo, legato

indissolubilmente alla nostra città.Anche se nacque ad Aosta, infatti, (valdostano per caso, come

amava ripetere) egli trascorrerà i suoi anni giovanili a Barletta, città nella quale inizierà il suo tirocinio didattico insegnando presso la scuola media “a. Manzoni”, sotto la presidenza del prof. Michele Laforgia. Si trasferirà quindi a Bari unendo all’impegno scolastico, quello di ricercatore archeologico. Iorio conserverà un buon rap-porto con la sua città d’adozione, nella quale spesso tornava per tenere conferenze, soprattutto nei sei anni nei quali resse la presi-denza della sezione barlettana della Società di Storia Patria.

Tra articoli, monografie e presenze convegnistiche, ha lasciato alla città, sui suoi principali eventi storici, un vasto repertorio, non limitato ad una mera esposizione di fatti risaputi, ma riletti in una chiave interpretativa nuova e originale.

Prendiamo Canne, alla quale Iorio ha dedicato un gran numero di interventi e pubblicazioni, a iniziare dal maggio del 1970 quan-do la giuria del premio nazionale di didattica “Terme di Recoaro”, riunitasi a Padova, assegnò alla scuola media “a. Manzoni” di Bar-letta, di cui Iorio era docente di Lettere, il terzo premio per una monografia intitolata esperimento di ricostruzione storica e di mi-crogeografia economica di Canne nell’Xi secolo. La motivazione del premio già conteneva in nuce, le caratteristiche del suo stile di scrittura perché metteva l’accento sulla offerta debitamente moti-vata di una originale documentazione di un periodo storico e di un ambiente ben individuati, atti a sottolineare non solo i fatti storico-politici, ma anche quelli della vita economica e sociale, promuo-vendo una partecipazione attiva della scolaresca alla ricerca.

Qualche mese dopo, il 2 agosto dello stesso anno, era relatore, presso il sito cannense, di una conferenza incentrata non solo sulla battaglia di Canne, ma anche sulla valorizzazione della località in funzione turistica.

Nell’ottobre 1971 interveniva presso il Circolo Unione di Bar-letta sull’aspra polemica relativa alla localizzazione della battaglia,

e ancora presso lo stesso Cir-colo Unione, nel giugno 1996, sulla Canne medievale. Per non dire degli innumerevoli articoli e delle numerose pubblicazioni di alto profilo scientifico che sul celebre sito ci ha lasciato.

Quanto all’originalità del suo apporto interpretativo su Canne, il suo maggior merito è stato quello di aver armoniz-zato le opposte contrastanti tesi fra gli irriducibili fautori di una Canne annibalica e quelli di una Canne medievale. Nell’antica diatriba, se Iorio non fa mistero di esprimere con forza il suo convincimento sulla medievalità della cittadella, tuttavia, pur restando nel suo convincimento, riconosce che l’attrazione principale del sito non è nei suoi ritrovamenti me-dievali, ma nella sua radicata annibalicità nonché nella sua celebra-ta battaglia, auspicando la sua valorizzazione come centro genera-tore di turismo.

altro tema da lui prediletto, la figura di Federico II di Svevia, del quale Barletta conserva l’unico busto che ricostruisce i suoi connotati somatici. Sul grande sovrano svevo Iorio ha scritto un gran numero di articoli, su riviste specializzate ma soprattutto sulla Gazzetta del Mezzogiorno, quindi con intenti divulgativi, cogliendo sfaccettature fin qui inedite del sovrano staufico e avviando un processo di revisio-ne interpretativa del personaggio, lontano da punte ipercritiche come da furori revisionistici, cercando invece di giungere ad una sua più pacata e oggettiva storicizzazione. Per quel che riguarda poi la rela-zione fra Barletta e Federico II, per lungo tempo in ombra, è a Iorio che dobbiamo principalmente la riscoperta del legame fra l’impera-tore e la città, ricordandoci che proprio a Barletta il sovrano organiz-zò numerose assemblee nelle quali si decisero i destini dell’Impero, come avvenne per l’organizzazione della VI Crociata.

Raffaele iorio

Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio

Barletta

PEDICO

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 31 febbraio 201330 IL FIERAMOSCA

Ricordo

Altro suo merito fu quello di riscoprire e valorizzare la presenza di alcuni ordini cavallereschi, sui quali eseguì studi approfonditi, e ancora una volta le sue ricerche portarono all’importante scoperta che Barletta, nel Medioevo, era sede primaziale meridionale, della domus dei Templari e i suoi ricoveri erano ubicati presso l’antica chiesa di S. Maria Maddalena (oggi S. Domenico) e di S. Leonardo del Tempio, all’ingresso di via Trani (oggi distrutta).

Notevole fu anche il suo contributo nella ricerca delle fonti sulla storia della cattedrale di Santa Maria, i cui esiti furono illustrati nel corso di un convegno organizzato da mons. Michele Seccia, inter-vento anche questa volta denso di notizie inedite (giugno 1997).

Molto vigorosa e decisa, anche la lettura da lui fatta della rico-struzione degli avvenimenti del settembre ’43, dove restano esem-plari alcune pagine fortemente suggestive, come il suo indelebile ricordo di ragazzino, della mattina del 12 settembre, quando gli stu-kas tedeschi bombardarono la città.

Per alcuni avvenimenti storici cittadini la sua chiave di lettura è stata finalizzata ad una più documentata e approfondita valutazione, come l’approfondita analisi della presenza benedettina sul territorio medievale di Barletta (gennaio 1983) mentre solo per quanto riguar-da la Disfida, la sua interpretazione dei fatti del lontano 1503 è stata problematica, più orientata a considerarla come un fatto episodico, riduttivo rispetto al più diffuso atteggiamento celebrativo, special-mente quando esageratamente magnificativo.

Un lutto ancora irrisoltoRaffaele Iorio non aveva un carattere facile, non era accomo-

dante, ma drastico e netto nei giudizi, e questo deve aver contribuito a creargli numerosi “avversari” come spesso si evinceva dalla lettu-

ra di certe risposte alle sue sulfuree lettere. Segaligno e sapido, dava talvolta di sé l’impressione di un in-

tollerabile inquisitore, indagatore delle enigmatiche contraddizioni umane. Talvolta caustico (mai rancoroso), talvolta tollerante, nelle rubriche della Gazzetta assumeva spesso l’atteggiamento di uno stimolante provocatore, soprattutto nelle lettere al direttore, dove alternava apoftegmi a palindromi, senza mostrare di prendersela, ma rispondendo per le rime ai detrattori con motti e frizzi alla ma-niera dei chierici medievali. Nei rapporti coi giovani era però più indulgente e con essi non vestiva i panni di un pedante cattedratico, ma induceva al ragionamento anche al costo di sembrare saccente, ch’era il suo pungente modo di provocare l’interlocutore investen-dolo di sentenziosi giudizi.

Che dire oggi che non c’è più? Era Iorio una grande coscienza civile che provocava e talvolta irritava e feriva, ma stimolava e - anche tuo malgrado - ti aiutava a capire, a riflettere, a pensare, in una parola, a crescere. In ogni caso ci mancherà, ci mancheranno le sue prese di posizione spigolose e irridenti, le sue chicche erudite, le sue impertinenti provocazioni, il suo enciclopedismo culturale, il suo pungente sarcasmo, ma anche la sua capacità di autoironia. Ci mancherà. Ma potrebbe anche rivivere attraverso i suoi scritti, at-traverso una raccolta antologica dei suoi interventi più significativi, ancorché alcuni di essi debbano essere ancora assorbiti e sedimen-tati. Ne uscirebbe un testo di storia straordinario per ricchezza di documentazione e piacevolezza narrativa.

La sua scomparsa resta una dolorosa perdita, per molti ancora indecifrabile e controversa, un lutto ancora irrisolto.

L’ odonomastica (dal greco hodós “via, strada” e onomasti-kòs “atto a denominare” n.d.r.) è il complesso dei nomi

delle strade di una città.Ha come principale scopo quello di studiare i nomi delle stra-

de, per perpetrare il ricordo delle personalità o degli avvenimenti che hanno caratterizzato quel luogo. E quindi l’odonomastica finisce col rendere commemorativi episodi o personaggi che hanno lascia-to un’impronta indelebile nella storia locale e nazionale con le loro opere meritorie nelle scienze come nelle arti e nelle conquiste di carattere sociale, economico e politico per poi tramandarle alle ge-nerazioni future.

Barletta ha regalato alla storia uomini di indiscutibili capacità che si sono distinti nel campo civile, politico e religioso, eppure se un cittadino volesse ricavare notizie sui personaggi della nostra Città dalle targhe che appaiono agli angoli delle nostre strade, talvolta si troverebbe in difficoltà. Un esempio? Via Cialdini già strada del-le Carrozze. Verrebbe da parafrasare Don abbondio nei Promessi Sposi “… Cialdini: chi era costui?”. Eppure è stata una delle fi-gure presenti nella storia dell’Unità d’Italia e tra quei personaggi che sono stati festeggiati in occasione del 150° Anniversario. Infatti Enrico Cialdini, generale nelle tre Guerre di Indipendenza, fu uno degli artefici dell’Unità ed insieme a Vittorio Emanuele II, Garibaldi e Cavour, fu inserito nell’elenco dei personaggi ai quali il 7 novem-bre del 1861 il Comune di Barletta pensò (bene o male?) di intitolare le strade più importanti del nostro centro storico.

avete riflettuto che il comune di Barletta, mentre assegnò le stra-de principali a Cavour, Garibaldi e Vittorio Emanuele e Cialdini, relegò in periferia il nome di Mazzini? Perseguitato in vita, fu sotti-stimato anche da morto.

Nel corso dei secoli le strade cittadine non hanno mai avuto un nome né tantomeno un numero. Negli atti notarili ed in quelli delle Chiese appaiono indicazioni vaghe come ad esempio la parrocchia in cui l’immobile è ubicato e la strada publica o platea o trasenda con il nome dei confinanti. Spesso si fa riferimento a Chiese e Cappelle che, numerose, erano distribuite lungo la nostra Città (moltissime quelle citate ne “Le cento Chiese di Barletta”, editrice Rotas), mentre indi-cazioni più chiare si hanno consultando il Catasto Onciario del 1754 ,allorquando si possono trovare l’esatta allocazione, anche se ancora senza numero civico ma con l’indicazione dei confinanti, degli immo-bili e tra questi la strada del pesce o San Bartolomeo (via Nazareth) e strada di Camillo Maglio o di Santo Stefano (via Santa Marta).

Il primo stradario risale al 1866Il primo prototipo di stradario si ebbe nel 1866 allorquando fu

stilato un elenco di vecchie e nuove denominazioni delle strade della Città di Barletta, un manoscritto conservato dalla Sezione dell’ar-chivio di Stato di Barletta e facente parte dell’archivio storico del Comune di Barletta. La materia fu regolamentata cinque anni dopo, il 20 agosto 1871, con una circolare del Ministero di Agricoltura, Foreste e Commercio avente come oggetto “istruzioni per la nomi-nazione delle vie e piazze e per la numerazione delle case”. Questa circolare nacque in conseguenza del censimento generale della po-polazione indetto con la legge 20 giugno 1871 e disponeva che “… sia preventivamente preceduto in tutti i Comuni alla nominazione delle vie e piazze e alla numerazione dei fabbricati”.

Purtroppo, a volte, mentre si opera per effettuare cambiamenti importanti ci “scappa” qualche svarione. Ultimamente, sempre par-lando di Unità d’Italia, c’è stato il caso dell’indicazione cronologica sul cartello di piazza Plebiscito e cioè non 1861 bensì 1961.

Comunque tra gli errori commessi forse per troppa approssima-zione o poca conoscenza della storia, c’è quello dell’intitolazione dell’ex strada “Forno di Santa Maria” che mutò la sua denomina-zione in vico “Moele da Paliano”. La variazione passò quasi inos-servata per una quarantina di anni e cioè fino al 1903 allorquando il Comune di Barletta pensò di organizzare i “festeggiamenti” per il 400° anniversario della celebre Disfida e fu dato mandato al bibliote-cario comunale dell’epoca Benedetto Paolillo di stilare l’elenco dei 13 per apporli su una targa commemorativa. Tra i tredici, tra gli altri, figurava un Moele da Paliano e fin qui niente di strano se non fosse che tra i sindaci delle Città dei Tredici invitati alle manifestazioni c’erano sia quello di Paliano (ridente cittadina in provincia di Frosi-none) e “udite udite” quello di Troia (centro pugliese in provincia di Foggia). Dalle cronache dell’epoca si apprende che all’inaugurazio-ne della targa il Sindaco di Troia avv. Giuseppe Beccia e i rappresen-tanti della città foggiana, abbiano cercato, invano, su quella scultura il nome del loro concittadino Miale di Troia e appurato che non era stato inserito nell’elenco si sono chiesti “… Se questa ingiuria ci è stata perpetrata, perché ci hanno invitato?”.

Cinquanta anni dopo e precisamente il 16 luglio 1958 con delibe-ra n. 322 il Consiglio Comunale di Barletta decideva di sostituire il nome del vico Moele da Paliano in quello di Miale da Troia.

Accade che nomi e avvenimenti spesso, nel giro di qualche de-cennio vengono dimenticati o sono bollati come sconosciuti dalle nuove generazioni o contestati e modificati da nuovi regimi come tutte quelle strade relative alle denominazioni del regno di Napoli, ma solo quelle dei Borboni che precedettero l’unità d’Italia (come la strada perdonanza) mentre resistettero al tempo quelle di altri perso-naggi regi (come Ferdinando d’aragona).

altra stranezza è quella relativa a via Mariano Sante, l’ultima delle Sette Rue, il famoso chirurgo vissuto nel Cinquecento, che in realtà si chiamava Mariano Santo. Ma il caso più clamoroso di tutti è quello del nostro santo protettore che la Gazzetta riporta sempre con la “i”, il Fieramosca senza la “i”, come del resto è la denominazione ufficiale della Chiesa. E la via in città, una delle sette rue? È segna-lata con la “i”, mentre la via a Canne è indicata senza la “i”. Io penso che il Santo se la rida.

Poi qualche volta, anziché il nome, è sbagliata la data anagrafica. Oggi piazzetta don Peppuccio Damato, davanti al Monte di Pietà, riporta le due date 1886-1984, ma per alcuni anni sulla targa stradale era riportata, come data di nascita, 1866, il che voleva dire che il nostro era vissuto 118 anni!!!. E qui entrano in azione gli Storici che sollecitano, con le loro pubblicazioni, i giovani all’osservazione dell’ambiente in cui si muove per introdurlo nella realtà locale, gui-dandolo alla ricostruzione storica del suo ambiente di vita, sulla base dei suoi ricordi, delle testimonianze e dei documenti offerti dalle istituzioni.

Come qualcuno ha affermato in maniera sobria ma efficace “La realtà è la prima educatrice e la realtà documentata dal mondo adul-to costituisce per il ragazzo in formazione un pilastro di verità”.

Storia locale

Curiosità del nostro lessico viariodi Michele Grimaldi

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Liceo Scientifico, V A, a.s. 1976-77 (primo anno della nascita del nuovo istituto). 1. Nereo De Angelis; 2. Domenico Lacerenza; 3. Ruggiero Di Matteo; 4. Beppe Crapolicchio; 5. Marco Pugliatti; 6. Stefano Cagnetta; 7. Beppe De Lucia; 8. Giampiero Vargi; 9. ernesto Bernardini; 10. Gigi Lunigiani; 11. Antonio Diviccaro; 12. Bartolomeo Palmieri; 13. Gennaro Capriolo; 14. Carmen Lemma; 15. Nuccia Damato; 16. Ornella Frisario; 17. Raffaella Delvecchio; 18. Filomena (Mena) Gorgoglione; 19. Mariangela Magliocca; 20. Nella Laricchia; 21. Franca Albanese; 22. Maria Campese; 23. Grazia Loscocco; 24. Gigi Gentile; 25. Franca Cafagna; 26. enzo Bollino (Coll. domeniCo lACerenzA)

Il nostro facebook

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 33

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Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta

unDeRcoveRniente è coMe seMBRAdi Roberto Riccardi

Collezione Sabot/age

pp. 224 - i 16,00

34 IL FIERAMOSCA

Rocco Liguori e Nino Calabrò crescono insieme in un paesino dell’aspromonte e poi prendono strade diverse. Li troveremo da adul-ti su fronti opposti: agente undercover della Direzione antidroga il primo, esponente di spicco di una ‘ndrina dedita al traffico di droga il secondo.Un carico di cocaina in attesa di raggiungere le coste, un altro agente infiltrato scomparso, un’affascinante mercante d’arte co-lombiana, un messicano passato nelle file degli Zetas.Questa la vicenda in cui sono coinvolti Nino e Rocco, che nell’ico-nografia mafiosa rappresentano il coltello e la chiave, l’Onorata Società e lo Stato.

il pARADisoDei DiAvolidi Franco Di Mare

Rizzoli

pp. 398 - i 18,00

anni ’70. Un sedicenne smaschera un professore del suo liceo che non fa il proprio dovere. anni ’80. Due ragazzini prendono

parte a un regolamento di conti che finisce nel sangue. Uno va drit-to in riformatorio, l’altro sui banchi di scuola.Una dodicenne inguainata in un fuseaux nero partecipa al concorso Napoli, voci nuove. Ma arriva quarta.oggi. Un killer spietato si diverte a sparare in faccia ai tossici. Ma si fa qualche pista pure lui.Un cronista di nera ha perso troppi treni nella vita. Però rischia di vincere il Pulitzer.Un professore universitario viene pestato selvaggiamente. E non denuncia il suo aggressore.Una donna sensuale e semianalfabeta vuole leggere il Piccolo Principe. Un costruttore edile, un piccolo boss, un imprenditore tessile ven-gono ammazzati. Con la tecnica della botta ‘nfaccia.sempre.Una città ha due volti, l’uno chiaro l’altro oscuro. È bellissima e dolente. È il paradiso dei diavoli, secondo la definizione di un suo illustre figlio adottivo.

Teatro

È partita la campagna ab-bonamenti della stagio-

ne teatrale del GOS, Giovani Open Space di Barletta organizzata da Giovani Idee, direttore Ermanno Rizzi. Gli spettacoli proposti per la prima stagione saranno cinque, di due repliche ciascuno il venerdì e il sabato sera alle 20.30, presso il Gos.

Si è cominciato 25 Genna-io con “VINO DIVINO, la vera Historia del santo bevitore” di Marco Paoli. È l’unica rappresen-tazione che vede la partecipazione di un attore toscano, in omaggio all’apertura della stagione. Vanta numerose repliche in tutta Italia, in questa occasione per la prima volta sarà messa in scena al sud. Con lui la grande attrice barletta-na Michela Diviccaro.

Segue l’8 e 9 Febbraio “La CONFESSIONE” , con Massimo Zaccaria, regia di Dario Lacitignola.

Dialogo-confessione tra un brigante dei tempi del Pre-risorgi-mento e sua madre. Un viaggio tra storia personale e realtà stori-ca, alla ricerca delle cause della nascita del brigantaggio, nato dal bisogno di reinterpretare oggi le fasi di colonizzazione del sud in epoca Risorgimentale.

22 e 23 Febbraio è la volta di “STORIE DI DONNE E aN-CHE La MIa”, scritto da Michela Diviccaro e Ninni Binetti, di-retto e interpretato da Michela Diviccaro. atto unico al debutto come prima nazionale.

L’1 e 2 Marzo va in scena “SOTTO a CHI TOCCa”, di e con Ermanno Rizzi e antonio Di Cosola, regia Ermanno Rizzi. È una produzione dell’associazione culturale Giovani Idee, tratta dal Ca-lapranzi di Harold Pinter, la commedia brillante sarà liberamente reinterpretata.

Infine l’8 e 9 Marzo “BEaTE NOI” , recital teatrale di e con Mariella Parlato. L’artista torna dopo qualche anno di assenza, a calcare le scene barlettane, con una imperdibile prima nazionale.

GiovanideerasseGna teatrale

per Giovani attori e reGisti

La PREVENDITa DEI BIGLIETTI è disponibile a Barletta pres-so il Punto Einaudi, Corso Garibaldi 129, oppure presso la strut-tura ospitante, il Gos, Viale Marconi 44.È possibile anche prenotare e acquistare biglietti ed abbonamenti on line tramite il sito web: www.teatrogiovanidee.it o la pagina facebook: RaSSEGNa GIOVaNI IDEE.Sono previste riduzioni per abbonati e per tesserati ARCI, GOS, EINaUDI o al numero telefonico 3283097111

di Franco Lamonaca

orizzontali

Cruciverba simmetrico con riferimenti a Barletta

Le definizioni riguardanti Barletta sono precedute da un asterisco* (Soluzione a pag. 49)

verticali

Enigmistica

2. Memoria di gesta eroiche. - 7. Il libro dei conti. - 12. Il “primo” degli italiani. - 16. Si fanno sollevando pesi. - 18. Poche, insuf-ficienti. - 20.* Cavaliere, presidente di “Storia Patria”. - 22. Le assumono le modelle. - 23. Popolavano la Mesopotamia - 25. Il colorito del grano. - 27. L’inizio dell’affare. - 29. Andar poetico. - 30. Un colpo del pugile. - 32. Scuole universitarie. - 33. Taglia-ti a fondo. - 35.* Il già “apostolico” Cardinal Monterisi. - 37.* La via che ricorda la spedizione dei Mille. - 39. Maturate quote d’interessi. - 40. Roma in sigla - 42. L’antica nostra regione. - 44. Spiazzi colonici. - 45. Servono vini. - 47. Una catena di supermer-cati. - 48. La ricordevole cantante Martini. - 50. Importante città francese sulla Loira. - 52. La fine dei buoi. - 53. Li creano i modi-sti. - 55. Le amate “terre madri”. - 57. La città del poverello. - 59. Dea greca della sanità. - 60. La erre dei francesi. - 64. Un furgone abitabile. - 66. Avellino. - 68. In mezzo alla cloaca. - 69.* Attiguo a Borgovilla. - 71. Guide. - 73.* Le usavano carradori e bottai. - 75. Le pregiate opere di Gusmai di Trani. - 77. accademici d’uno storico sodalizio romano. - 79. Nodosi fusti per mobili. - 81.* La Santa della vecchia Barletta. - 82. Una bianca via stellare. - 83. Un calmo andamento.

due definite parole della stessa riga sono anche il nome e cognome dell’artista barlettanodella raffigurata incisione: “omaggio a de nittis”. Chi è?

1. Rappresenta in Italia i periodici. - 2. Dea greca dell’aurora. - 3. Intrise, sature. - 4. Simbolo dell’oncia. - 5. Terminano con l’attico. - 6. I campioni dello sport. - 7. C’è anche quel di Marmara. - 8. Ri-empie i polmoni. - 9. Sassari. - 10. La città greca di Epaminonda. - 11. Un legno a fiato dell’orchestra. - 12. Precede il suo numero sulla guida della fiera. - 13. Astucci per sartorie. - 14. La nostra af-fermazione. - 15. Due calde fette al bar. - 17.* Danno nome ad una traversa di via Foggia. - 19. Pronome dimostrativo. - 21. Ingiusta, malvagia. - 24. Sorvegliano le autorità. - 26. L’azzurro dell’iride. - 28.* Lo sono Falcetta e Vino. - 31. Le buone dei fioretti. - 34. Un moschettiere di Dumas. - 36. Utilizza i servizi. - 38. L’eroe d’Ita-ca. - 39. Il “gratta-gratta” dell’ebanista. - 41. Nicola, scrittore co-sentino dell’800. - 43. L’ultimo re di Troia. - 46.* Su molti portali di via Cavour. - 49. Un’arteria dell’aorta addominale. - 51. Solca-no i campi. - 54. Ben tesi, rigidi. - 56. La Santa di Catania. - 58. Una voluta della molla. - 61. Un’auto straniera. - 62. Una pistola a tamburo. - 63. Malattia della pelle. - 64.* Domani a Barletta. - 65. L’anatolia era quella minore. - 67. Fonte d’ispirazione. - 70. Pre-fisso che vale sei. - 72. Bipede da cortile. - 74. La firma di Sergio Tofano. - 76. Arezzo. - 78. all’opposto di www. - 80. Agrigento.

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 37 febbraio 201336 IL FIERAMOSCA

1. FinalitàObiettivo generale del progetto “FRED

2012 Partecipazione e aggregazione tra arte, architettura ed archeologia industriale” è diffondere la cultura della tutela e della va-lorizzazione degli spazi pubblici soprattutto in rapporto al territorio del quale sono ele-mento peculiare.

Far comprendere l’importanza del patri-monio pubblico, percepito in una continua integrazione con le vicende storiche e i mu-tamenti sociali, è un impegno che deve rivol-gersi alle nuove generazioni perché abbiano consapevolezza del passato per proiettarsi in un futuro di cui essere protagonisti.

In questo spirito nasce il progetto “FRED 2012” di cui il Laboratorio Urbano GOS Giovani Open Space è la prima area di sperimentazione: un invito ai giovani ad esplorare il proprio territorio, a prendersene cura, a riconquistarlo e a rinnovarlo per rea-lizzare un percorso di creatività che stimoli il concetto di cittadinanza attiva e metta in relazione un sistema virtuoso di relazioni sociali e culturali. FRED 2012 vuol essere la riapertura di un Forum permanente che riagganci un luogo ed una storia del passa-to, quella dell’area dell’ex-Distilleria, e la faccia propria attraverso il dialogo con le nuove generazioni.

2. Oggetto del concorsoIl bando è destinato a finanziare, attraver-

so l’attribuzione di un contributo di 3.000,00

(Tremila/00 ) euro per ogni iniziativa proget-tuale, la realizzazione di n. 5 (cinque) proget-ti innovativi per la valorizzazione dell’area dell’ex-Distilleria e della sua Storia.

I progetti dovranno essere realizzati di-rettamente dai soggetti richiedenti entro il 30 dicembre 2013 mediante una o più delle seguenti modalità:• azioni di comunicazione per la promo-

zione dell’area dell’ex-Distilleria anche attraverso supporti editoriali, multimedia-li e grafici e/o con l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della co-municazione;

• iniziative concrete legate alla tutela e alla valorizzazione dell’area dell’ex-Distille-ria nel contesto della cultura, della storia e della tradizione locale, attraverso l’idea-zione di proposte (concorsi, mostre, docu-film, spot, laboratori teatrali, animazioni territoriali, e-book, pubblicazioni, ect.) in grado di esprimere la creatività giovanile nelle sue varie forme (grafica, fotografia, xilografia, video, teatro, etc.);

• iniziative legate alla promozione turistica e culturale dell’area dell’ex-Distilleria an-che in raccordo con altri soggetti associa-tivi operanti nel territorio;

• iniziative didattiche, eventi, mostre e altre iniziative di educazione al patrimonio cul-turale legate all’area dell’ex-Distilleria.

Tutte le iniziative proposte saranno re-alizzate, ove possibile, all’interno del La-boratorio Urbano. Ogni iniziativa o produ-

zione deve prevedere almeno quattro eventi pubblici (almeno tre rappresentazioni/pro-duzioni, presentazione o seminario conclu-sivo, ect.) il cui costo logistico (auditorium, sala mostra, aule, etc.) rimarrà in carico al GOS.

Gli eventi e le attività, distribuite nel cor-so dell’anno 2013, si avvarranno del supporto tecnico scientifico ed operativo dei partner del progetto : Politecnico di Bari, AIPAI Associa-zione Italiana per l’archeologia Industriale, Provincia Barletta Andria Trani, Comune di Barletta, Ordine degli architetti, Pianificato-ri, Paesaggisti e Conservatori della BAT, Ac-cademia delle Belle Arti di Foggia, Istituto di Formazione per le Piccole e Medie Imprese Prometeo Puglia, associazione Zonaeffe, Consorzio Mat.

3. Requisiti di partecipazionePossono presentare le proposte progettuali:

1. i giovani cittadini che, alla data di scadenza del bando, abbiano un’età compresa fra i 18 ed i 35 anni, organizzati in gruppi infor-mali composti da un minimo di tre giovani. Per gruppo informale si intende un’aggre-gazione che si forma in modo spontaneo e la cui relazione tra i membri non sia forma-lizzata;

2. le associazioni e le cooperative, di cui al-meno tre componenti abbiano un’età com-presa fra i 18 ed i 35 anni, già formalmente costituite alla data di scadenza del bando.È richiesto il godimento dei diritti civili e

politici e l’assenza di condanne penali.

4. Termini e modalità di presentazione della domanda

Le domande di partecipazione devono, a pena di esclusione: 1. pervenire (non fa fede il timbro postale) en-

tro il 28 febbraio 2013; 2. utilizzare e contenere tutte le informazioni

di cui al fac-simile “Domanda di parteci-pazione al bando FRED2012” pubblicato sul sito web dedicato www.progettofred.it ovvero sul sito del Laboratorio Urbano GOS www.giovaniopenspace.it e sul sito www.prometeonlus.org;

GOS Le nostre iniziative

3. allegare il progetto, da redigere utiliz-zando l’“allegato 1 - Scheda tecnica / Domanda di candidatura” - quale parte integrante del presente bando (non sa-ranno ammessi alla valutazione ulterio-ri allegati) - sempre pubblicato sul sito web dedicato www.progettofred.it ovve-ro sul sito web del Laboratorio Urbano GOS www.giovaniopenspace.it e sul sito www.prometeonlus.org; La proposta progettuale dovrà descrivere

e motivare l’iniziativa proposta, dettaglian-do le modalità attraverso le quali la stessa verrà realizzata ed i relativi tempi di svol-gimento. Nella scheda tecnica deve essere indicato il valore economico complessivo del progetto e gli eventuali altri soggetti finanziatori nonché la quota di cofinanzia-mento ove tale valore ecceda l’importo del contributo oggetto del presente bando.4. essere sottoscritte dal legale rappresen-

tante e/o da un referente di progetto.La domanda di partecipazione ed il re-

lativo allegato devono pervenire, entro il 28 febbraio 2013, tramite una delle seguenti modalità: 1. PEC - posta elettronica certificata, all’in-

dirizzo e-mail: [email protected]

2. Raccomandata a/r, all’indirizzo: Cooperativa sociale Prometeo Onlus c/o

Laboratorio Urbano GOS, Viale Marco-ni n. 49 Barletta

3. Consegnate a mano presso la Segreteria Tecnica del progetto, ubicata all’inter-no del Laboratorio Urbano GOS, Viale Marconi n. 49 Barletta e aperta al pub-blico dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:30 alle ore 19:30.Nel caso in cui si opti per l’invio carta-

ceo o per la consegna a mano, è comunque obbligatorio, pena l’esclusione, spedire co-pia del progetto mediante posta elettronica (anche non certificata) all’indirizzo: segre-

[email protected] o [email protected]

Sulla busta, o come oggetto dell’invio telematico, deve essere riportata la dicitura “PROGETTO FRED2012”.

5. Criteri di valutazioneLa Commissione di selezione, composta

dai rappresentanti del Laboratorio Urba-no e della partnership pubblica, valuterà le proposte progettuali sulla base dei seguenti criteri:1. caratteristiche del gruppo informale/As-

sociazione/Cooperativa in base al curri-culum (sino a 5 punti);

2. elementi di innovazione e originalità nella proposta progettuale e nella comu-nicazione (sino a 5 punti);

3. chiarezza e fattibilità del progetto (sino a 5 punti);

4. possibilità di sviluppi futuri del progetto (sino a 5 punti);

5. numero dei giovani coinvolti (sino a 5 punti);

6. capacità di aggregazione di altri soggetti del territorio di riferimento e modalità del loro coinvolgimento (sino a 5 punti);

7. possibilità di utilizzare la proposta come modello organizzativo per altri progetti (sino a 5 punti);

8. eventuale entità del cofinanziamento (sino a 5 punti).La Commissione, qualora necessario,

si riserva la possibilità di acquisire ulteriori elementi informativi dai gruppi/associazio-ni/cooperative partecipanti.

6. Assegnazione del contributoIl contributo di euro 3.000,00 sarà as-

segnato a ciascuno dei cinque progetti che avranno riportato il punteggio più elevato nella graduatoria finale complessiva. Se un gruppo/associazione/cooperativa comunica la rinuncia al contributo si procederà nello scorrimento della graduatoria.

Il contributo sarà corrisposto in due mo-menti: una prima parte, pari al 50% del con-tributo, successivamente all’approvazione della graduatoria ed il saldo entro il mese di dicembre 2013, previa verifica tecnico am-ministrativa della conclusione del progetto: a tal fine il gruppo/associazione/cooperativa dovrà presentare apposita relazione dell’at-tività svolta con rendicontazione per l’intero importo inizialmente previsto nel progetto di tutte le spese sostenute, con allegazione di idonei documenti giustificativi di tali spe-se; non sono ammissibili le spese per l’ac-quisto di beni di investimento.

Nel caso in cui, a consuntivo, il totale delle spese ammissibili sostenute risulti in-feriore al costo totale del progetto, il con-tributo verrà corrispondentemente ridotto e verrà chiesto il parziale rimborso ove ne ricorrano gli estremi.

L’erogazione del finanziamento potrà avvenire tramite bonifico bancario su un conto corrente specifico del gruppo/associa-zione/cooperativa.

7. Comunicazione degli esiti L’esito sarà comunicato ai vincitori per

posta elettronica entro il 16 Marzo 2013 e pubblicato sul sito internet del Laboratorio Urbano GOS www.giovaniopenspace.it e sul sito della Prometeo Onlus www.prome-teonlus.org., e www.progettofred.it

8. Tutela della privacyI dati personali di cui i soggetti attuatori

del concorso vengano in possesso in occa-sione dello stesso verranno trattati nel ri-spetto del D.lgs. 196/03 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

9. Proprietà dei prodottiTutti i prodotti derivanti dall’iniziativa

potranno essere utilizzati liberamente dalla Regione Puglia, dalla Cooperativa sociale Prometeo e dai partner istituzionali del pro-getto “FRED 2012” comprendendo anche la duplicazione e la diffusione. Il materiale inviato non sarà restituito.

GOS Le nostre iniziative

Ulteriori informazioni potrannoessere richieste via mail a:

[email protected] ovvero [email protected]

Segreteria Progetto Fred2012c/o Laboratorio Urbano GOSdal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 17:30 alle 19:30

Info: www.progettofred.it

L’interno dell’ex Distilleria (ArCHiVio f.r.e.d.)L’esterno dell’ex Distilleria (fotorudy)

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 39

Musical

di Luigi Nunzio Dibenedetto

M usical “confezionato” ed esegui-to dalla compagnia teatrale itine-

rante “Fatti di Sogni” e andato in scena il 17 novembre e il 29 dicembre 2012 nella Sala Teatro “San Francesco”, sita in via Milano a Barletta. Si tratta della fiaba di M.me De Beaumont nella versione rivisita-ta della Walt Disney; le musiche sono quel-le del film di animazione. La sceneggiatura è stata scritta da Imma Incantalupo e Katia Falanga, le responsabili del gruppo teatra-le, un gruppo di volontari, che dedicano al teatro tutto il proprio tempo libero, senza fretta, ma con costanza adamantina e con la voglia di fare bene.

Il gruppo, anche se variegato per età e professionalità (non manca chi ha nel suo bagaglio serie esperienze di recitazione; Imma e Katia fanno teatro da 12 anni, han-no studiato anche in un laboratorio con il regista Michele d’Enrico), dicevo il gruppo è fortemente coeso, perché tutti mettono a disposizione tutto ciò che sono e tutto ciò che sanno, spinti da un amore e da una pas-sione veramente ammirevoli. Il nome della compagnia, “Fatti di Sogni”, nasce dalla frase di Shakespeare: “Siamo fatti del-la stessa sostanza dei sogni”; il gruppo si può considerare nato quest'anno “2013” in quanto ha completato le pratiche necessarie per rendersi ufficiale. Ha al suo attivo, ol-tre diverse recite, altri tre musical: “Caino e abele”, “Madre Teresa, il Musical”, “Il Gobbo di Notre Dame” (tratto da “Notre Dame de Paris”).

Lo spettacolo è bellissimo! L’intento di “mettere in scena un sogno”, di “crea-re una magia” (sono parole di Imma, che vengono dal cuore di tutti i protagonisti) è perfettamente riuscito: si rimane incollati al palco, con l’udito e la vista, dalla prima all’ultima scena. Potreste dire: “Va beh, lo dici perché sei un amico; e poi magari non te ne intendi per nulla di teatro!” No! E lo spiego.

Intanto le voci, da quella veramente notevole di Imma Incantalupo (Belle), a quelle di Katia Falanga (Mrs. Bric - Les Bimbettes), Stefania Leone (Spolverina - Les Bimbettes), Silvia Capuano (Guarda-roba - Les Bimbettes), Carmelania Bracco, Nicola Mariano (Lumière), angelo Dico-rato (Gaston), Gilberto Santo (Le Tont): tutti bravissimi, sia nell’intonazione che nell’interpretazione. Nella recitazione mi ha colpito particolarmente la resa del per-sonaggio di Lumière, ma bravi tutti, oltre quelli già citati anche Francesco Lanotte (Maurice), Ruggiero Mascolo (Monsieur D’arque), Vincenzo Sfregola (Tockins), Clara Corvasce, Savio Doronzo, Giuseppe Lattanzio, Fabio Maffei, Daniela e Dorotea Musti, Francesca Piazzolla, Grazia Sante-ramo fino alla piccola, bravissima, Paola Cascella (Chicco).

Una menzione a parte mi sento in dove-re di dedicare a Deborah Spadaro (La Be-stia). Di Benson, l’attore che interpretava vocalmente il personaggio della bestia nel film della Disney, è stato detto che rendeva

la “voce grossa e il lato caldo e accessi-bile” in modo che “si avvertiva il principe sotto la pelliccia”: mi sembra calzante all’interpretazione di Deborah; perfet-ta nell’esecuzione delle canzoni, con a tratti qualche for-zatura nella reci-tazione, ha tenuto costantemente il timbro della voce maschile per tutta

la durata dello spettacolo. D’accordo ha un vocione (è un contralto, altrimenti non le sarebbe stato possibile!), ma provatevi voi a tenere un timbro non naturale, in maniera costante.

E poi mi ha colpito la capacità di to-gliersi orpelli e trucco durante la scena del-la trasformazione della Bestia in principe, con l’ausilio dell’unico effetto speciale: un po’ di fumo. Criticamente si potrebbe considerare una delle parti più deboli del-lo spettacolo, ma immaginate di rendere la scena della Disney senza effetti speciali: impossibile! Eppure loro ci sono riusciti e questo ha dell’incredibile! Da questo punto di vista il massimo è stato raggiunto dalla creazione e confezione dell’abito di scena di Lumière, ma lo sforzo è stato notevole per scenografie e costumi di tutto lo spet-tacolo e il risultato è apparso scena dopo scena sotto i miei occhi (ero in prima fila!), mentre osservavo e godevo le coreografie, soprattutto quelle corali della piazza del paesello, della taverna, della serata al ca-stello, che hanno letteralmente strappato gli applausi.

Spero di aver reso almeno un po’ la bel-lezza, la fatica, la passione che si respira in questo spettacolo dove tutto il lavoro (e tutti gli attori) è stato sostenuto dalla gui-da spirituale di Bianca Vitobello Candido e Nicoletta Campese e dall’assistenza tec-nica dei ragazzi del G.O.S (Giovani Open Space). Per ora sono previste altre due re-pliche, una a Molfetta e l’altra a Barletta presso la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. Le date però non sono state an-cora fissate.

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Una bella una bestia e una rosa

Un momento del musical (foto idA VinellA)

Foto di gruppo della compagnia “Fatti di sogni” (foto idA VinellA)

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 41 febbraio 201340 IL FIERAMOSCA

La Costituzione alla “De Nittis”RIFLESSIONI ED EMOZIONI IN 2a A ASCOLTANDO

IL PROGRAMMA DI ROBERTO BENIGNI

I n classe abbiamo seguito con par-ticolare entusiasmo adolescenziale

e toccante curiosità culturale il lungome-traggio di Roberto Benigni: “La più bella del mondo”. Questo programma ha tratta-to della nostra Costituzione, la Costituzio-ne Italiana, vera rivoluzione per il nostro paese. Obiettivo principale del grande attore è stato quello di voler comunicare a tutti, specialmente a noi ragazzi, l’im-portanza e l’attualità dei suoi principi ed articoli grazie ad un linguaggio semplice, comprensibile e fruibile da noi adolescen-ti. La Costituzione è viva, in quanto non è solo l’insieme delle leggi fondamentali dello Stato Italiano, ma con i suoi principi e le sue regole è un documento di patri-monio comune di tutta la società italiana. Essa deve essere reputata come patto tra i cittadini e lo Stato perché regola la con-vivenza civile, adeguandosi a quelli che sono i cambiamenti della società. La Co-stituzione nasce come limite, come forma di controllo che esercita il potere, in al-tre parole, chi comanda. In Italia, infatti, più di 150 anni fa, comandava il re in un modo assoluto. Faceva le leggi, le faceva applicare dai suoi funzionari, le faceva rispettare dai giudici che lui stesso no-

minava ma poteva non farle applicare se questo non gli piaceva o non era gradito alle persone che gli stavano intorno e che lo costringevano a fare certe scelte. Per questo sono successe cose indicibili per-ché vergognose. Uno dei più importanti articoli della Costituzione è il n. 3, perché stabilisce che tutti siamo uguali davanti alla legge e che godiamo degli stessi diritti indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua e dalla religione. Infatti basta solo pensare alle persecuzioni subite dai cristiani, allo sterminio del popolo ebreo torturato e ucciso da Hitler solo per il fat-to di essere reputato di razza inferiore, per capire il valore di questo articolo. Dal 22 dicembre 1947, la Costituzione ci pro-tegge, ci unisce e ci rende fieri e orgoglio-si di essere italiani. Quest’ultima, oggi, ha due nemici: l’indifferenza alla politica e la sottovalutazione del voto. anche l’arti-colo 11 è importante principalmente per-ché solo l’ amore crea e forma per sempre il popolo italiano. Non poteva mancare un riferimento all’articolo 12, in cui vie-ne ricordata la nostra gloriosa bandiera: il verde, il bianco, il rosso ci rappresen-tano e ci rendono un’unica nazione. Noi ragazzi abbiamo seguito con vivo interes-

se, ci siamo emozionati quando abbiamo compreso la grandezza della Costituzione che ha garantito a tutti la democrazia in un clima di serena e pacifica convivenza. Benigni ha terminato lo spettacolo, can-tando la colonna sonora del suo film: “La vita è bella” composta e suonata da Nico-la Piovani. Allora noi, come incantati, ci siamo alzati e abbiamo orgogliosamente applaudito alla nostra Italia mentre una nostra compagna, Alessandra, ha recitato una “calda” poesia:

Italia150 anni di vita passata150.000.000 di vita futura. “italia” questo è il tuo nomee tutti lo gridano senza timore. Tutto il mondo ti visita [per la tua ricchezza,ma soprattutto per la tua bellezza.Cara italiain qualsiasi posto saròsempre nel cuore ti porterò.

Alunni della 2a A della prof.ssa Sabina Borraccino della Scuola Secondaria

di 1° grado “G. De Nittis” di Barletta

La prof.ssa Sabina Borraccino con gli alunni della 2a A La scuola “G. De Nittis” (fotorudy)

ScuolaScuola

“C ome in un sogno siamo vo-lati qui… sembra ieri, quan-

do sotto un meraviglioso grande albero di Natale vi abbiamo accolto a braccia aperte per ricevere le vostre letterine e soprattutto per ascoltarvi”. ha esordito così la Presidente del Centro Studi “Bar-letta in Rosa” davanti ad una platea gre-mita di bimbi e adolescenti con le loro famiglie nel teatro dell’Ipanema Club di Barletta.

“Stasera - continua la Presidente Ma-riagrazia Vitobello - ci ritroviamo uniti da sentimenti bellissimi: la solidarietà, la gioia di donare, il bisogno di pace, la giustizia, la generosità, l’amicizia, per provare a rendere magicamente veri i vostri desideri, i vostri propositi di bon-tà, i vostri sogni…

Leitmotiv di questa serata sarà l’ascolto. Abbiamo mai pensato a quan-to sia importante, necessario e vitale saper ascoltare? Abbiamo mai pensato a quanto oggi più che mai i nostri ado-lescenti, i nostri giovani, il tesoro più prezioso che abbiamo per costruire il domani siano così fragili, così indifesi, a volte così soli?

Cerimonia di Premiazione delle Letterine

“Sotto il grande Albero di Natale”del Centro Studi “Barletta in Rosa”

Spesso lanciano grida di allarme… e noi non ci accorgiamo di quanto abbia-no bisogno dei nostri occhi, delle nostre braccia, di un nostro sì, per riprendere il cammino. Dobbiamo adoperarci perché l’ascolto di questi meravigliosi ma tanto fragili giovani venga prima di ogni altra necessità umana, sociale ed economica.

Voglio dedicare questa serata di fe-sta al nostro FuTuRO, ai bambini, agli adolescenti, ai nostri giovani con una promessa forte: “Non abbiate paura, ri-cercate la forza che è in voi perché sia-mo al vostro fianco”.

Chiedo a tutti di collaborare perché stasera si elevi un unico coro per vincere contro la solitudine e creare una grande famiglia che opera e si impegna per un futuro più vero, pulito e vicino ai nostri giovani”.

Dono speciale per tutti, piccoli e grandi ospiti, l’esibizione del grande mago heldin che con le eccezionali performances di illusionismo ha incan-tato ed emozionato. uno spettacolo di un’ora che ha portato tutti nell’accatti-vante mondo della magia e del sogno. Nella seconda parte la Presidente ac-

compagnata dalle insostituibili e ope-rose socie del Centro Studi e sostenuta da una giuria tecnica formata da Fran-cesca Dibenedetto (scrittrice), Francesca Piazzolla (insegnante), Floriana Tolve (giornalista), ha premiato tutte le più significative ed emozionanti letterine pervenute.

Primi Classificati: per la Scuola dell’Infanzia 1° Vitobello Francesca (Gi-rondi), 2° Lionetti Salvatore (D’Azeglio), 3° Leopizzi Federica (Fraggianni); per la Scuola Primaria 1° Borraccino Antonia (Girondi), 2° Bracco Sabina (Fraggianni), 3° ex-aequo Defazio Alessia-Defazio An-drea (testo unico) (Fraggianni-De Nittis) con la Classe Quinta sez. C Modugno (te-sto collettivo); per la Scuola Secondaria di Primo Grado 1° Scommegna Antonio (Baldacchini), 2° ex-aequo Lacerenza Ma-riangela (Baldacchini) con Quarto Rebec-ca (Manzoni), 3° ex-aequo Caputo Fran-cesca (De Nittis) con Mennea Roberta (Fieramosca). Premio Speciale della Giu-ria: Lacavalla Delia (De Nittis). Premio speciale per l’unica Scuola Primaria non cittadina: Dario e Gaia Papa (“G. Verdi” - Andria). Menzioni di Merito: Alfarano Antonio L., Cassano Adelia, Cilli Virgi-nia, Corvasce Vittoria, De Nitto Andrea N., Dicuonzo Vincenza C., Doronzo Ma-rilisa, Piccinni Erica, Classe Terza sez. I Manzoni (testo collettivo), Verbicaro Co-simo D., Vitobello Giovanni P..

I ringraziamenti finali della Presi-dente del Centro Studi sono stati rivolti agli sponsor “S.B. Revival”, Confezione “Mozzafiato” di Gennaroli Giuseppe, “Olrich” Soluzioni Immobiliari & Cre-ditizie, “Fotografia e Video Arte Visiva” di Francesco Orofino, “Ipanema Club” nella persona di Beppe Iannone e alle scuole partecipanti; un grazie partico-lare è andato alle parrocchie che hanno collaborato sensibilizzando la parteci-pazione al concorso. La gratitudine del Centro Studi va a Don Nardino della Basilica del S. Sepolcro per aver con-cesso l’utilizzo del Sagrato nella magica serata del 22 Dicembre u.s. quando tre intrepidi Babbo Natale hanno accolto i partecipanti e le loro letterine, riscaldati dalla gioia di tanti cittadini accorsi ad ascoltare il Piccolo Coro Stabile dell’Isti-tuto Comprensivo S. Domenico Savio che ha creato l’autentica magia del Na-tale.

Infine un grazie alla instancabile sostenitrice e collaboratrice del Centro Studi Francesca Piazzolla Vitobello per la realizzazione della splendida coreo-grafia che ha reso il Sagrato della Basili-ca un vero e proprio palcoscenico per i piccoli cantori.

La prof.ssa Mariagrazia Vitobello ha premiato le più significative ed emozionanti letterine

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 43 febbraio 201342 IL FIERAMOSCA

Scuola

Una giornata di festa alla scuola “Modugno”Scuola

SpAzIO AI “dIrITTI NELLE SCuOLE”ISTITuTO COmprENSIVO 2 “SAN dOmENICO SAVIO - 7° gruppO”

U na grande festa a scuola per trascorrere una giornata di festa nella scuola.

Così si potrebbe riassumere l’evento realizzato alla “Modu-gno” domenica 13 gennaio. L’apertura della scuola si è protratta anche nella giornata di lunedì 14 per consentire alle famiglie di visitare le sedi staccate, nel pieno dello svolgimento delle attività didattico-educative.

I visitatori sono rimasti affascinati nel vedere la scuola ad-dobbata a festa, per l’accoglienza con bandierine, manifesti, car-telloni, plastici… e nel ricevere gadget, coccarde come badge identificativi e attestati di partecipazione, il tutto preparato con cura dagli alunni. A far da cornice a questa giornata non è man-cato un buffet realizzato con il gentile contributo del Panificio “Pane Pizza & Fantasia” di Michele Termine e della Pasticceria Màldari di Barletta.

Nel ringraziare i docenti, il personale aTa e il DSGa per la grande collaborazione e dedizione profusa, per l’organizzazione efficiente per l’entusiasmo e l’impegno, esprimo grande soddi-sfazione per l’ottima riuscita dell’evento che è stato graditissi-mo dalle famiglie. Alunni, ex alunni, genitori, nonni e bambini hanno visitato le aule scolastiche e sono stati accolti da gruppi di alunni rappresentanti di tutte le classi nei laboratori: musica-le, sportivo, informatico, ludico,…; hanno osservato nei moni-tor le immagini ingrandite dai microscopi digitali di cui è dotato il laboratorio scientifico assistendo anche alla realizzazione di esperimenti di chimica e di fisica; sono entrati nella biblioteca interattiva dotata di LIM dove si svolgevano attività di lettura animata; hanno visionato la proiezione di foto e filmati relativi alle attività didattiche e progettuali più significative svolte negli ultimi periodi e… sono diventati anch’essi protagonisti di questa nuova entusiasmante esperienza coinvolgendosi piacevolmente nelle varie attività. anche all’esterno dell’edificio, sulla pista da corsa e nel campo sportivo polifunzionale di pertinenza, gruppi

di ragazzi del quartiere hanno svolto attività sportiva coordinati dal consulente tecnico dell’associazione “Barletta Sportiva” che collabora con questa Istituzione per offrire ulteriori opportunità al territorio.

In questa giornata i visitatori hanno percepito questa Istitu-zione come SCUOLA AMICA dei bambini e delle bambine, ri-conoscimento attribuitole dall’Unicef tramite l’Ufficio Scolasti-co Regionale che ne ha valutato il possesso dei requisiti.

Il feedback positivo registrato sulla base delle dichiarazioni delle famiglie rafforza sempre di più la convinzione secondo cui la scuola deve essere un luogo di incontro e di confronto, di cre-scita e di condivisione soprattutto nei momenti più delicati del-la vita, quando si è impegnati sul fronte della formazione delle nuove generazioni e si è chiamati quindi a cooperare in maniera sinergica per accompagnare nella crescita i futuri cittadini della nostra comunità locale, regionale, nazionale, europea, globale.

Conoscere la scuola quando esplica la sua funzione, quando è viva, animata dai protagonisti del processo educativo che, gui-dati dagli insegnanti, danno dimostrazione di come percepisco-no l’impegno dello studio, fornisce una informazione molto più completa di tante parole impiegate per descriverla. Un giorno di scuola in più, soprattutto in un giorno festivo, avrebbe potu-to provocare un senso di rifiuto da parte degli alunni, anche di quelli più piccoli della Scuola dell’Infanzia, che hanno invece rinunciato volentieri al riposo domenicale, accogliendo con en-tusiasmo l’iniziativa. Questa è stata la prima grande soddisfazio-ne percepita al momento della organizzazione. Gli stessi alunni si sono impegnati nella fase dell’accoglienza, trasformandosi in perfetti steward ed hostess di terra, oltre che in attori principali dei vari laboratori.

Porte aperte anche per gli Uffici amministrativi che hanno fornito ai genitori ogni tipo di informazione.

* Dirigente scolastico

di Eleonora Iuliano*

A gennaio di questo nuovo anno 2013, è partito il per-corso progettuale che l’Istituto Comprensivo n° 2 di

Barletta (“4° Circolo Didattico San Domenico Savio” - Scuo-la Media “7° Gruppo”) ha programmato avvalendosi delle specifiche risorse previste dalla Regione Puglia, che, puntua-le al suo appuntamento con il significativo supporto ai pro-cessi di apprendimento e di formazione delle scuole puglie-si, ha rinnovato la progettualità P.O. PuGLIA 2007/13 F.S.E. 2007IT051PO005 (Avviso n° 7/2012) “DIRITTI A SCuOLA”.

Aderendo a questa edizione, il “Comprensivo” n° 2 ha voluto puntare la sua attenzione sulle competenze di base dell’Italiano, disciplina che si intreccia con tutte le altre competenze della scuola di base e che fa da “supporto” e da “tramite” per tutti gli apprendimenti.

Grazie alle risorse messe a disposizione dalla REGIONE PuGLIA, in rac-cordo con l’uFFI-CIO SCOLASTI-CO REGIONALE DELLA PuGLIA, +numerosi alun-ni delle scuole primarie “G. Ro-dari” e “San Do-menico Savio” e della scuola secondaria di 1° grado “7° Grup-po” in via Casa-le, usufruiranno di docenti che espleteranno un elevato monte ore di insegnamento e di programma-zione, integran-dosi pienamente nei percorsi curri-

colari, per il potenziamento delle abilità ritenute prioritarie a livello di preparazione europea, in linea con le Nuove Indica-zioni curricolari per la scuola di base.

La straordinaria novità della edizione di quest’anno ri-guarda anche l’attivazione di un servizio molto ambito dalle scuole, ovvero la disponibilità di due figure che dovrebbero essere stabilmente garantite al servizio degli alunni e delle loro famiglie: lo psicologo e l’orientatore.

Si tratta di figure più che mai necessarie in un contesto, come quello scolastico, caratterizzato da “piccole” persona-lità in crescita, quotidianamente “alle prese” con emozioni, timori, paure, condizionamenti negativi, interessi e motiva-zioni a volte non conformi alle richieste della scuola e del-la società, a cui spesso, anche ai genitori, riesce difficoltoso

dare risposte ai loro “mille perché”.A volte capita, anche nei nuclei familiari più forti e più

presenti, che gli adulti si sentano impotenti rispetto ai mo-delli negativi che “circolano” negli stili di vita più “alla moda” nei mondi giovanili, a volte capita di non riuscire a trovare la “giusta chiave” per entrare nel mondo interio-re dei nostri figli, a volte anche perché sono loro stessi che ce lo impediscono: da ciò, l’importanza di disporre di uno “SPORTELLO” gestito da personale esperto nei settori della socio-relazionalità, che siano di aiuto agli alunni e alle loro famiglie, per trovare “la strada giusta” in prospettiva di un futuro che garantisca ad ogni giovane cittadino la migliore affermazione possibile di sé nella vita e nella società a cui appartiene, la capacità di un sempre maggiore autocontrollo ai fini di scelte consapevoli e ragionate.

Nel ringraziare la REGIONE PuGLIA, l’uFFICIO SCO-LASTICO REGIONALE PuGLIA e ogni altra istituzione che ruota intorno a questo progetto, ricco di risorse e di oppor-tunità, la comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo “4° Circolo Didattico San Domenico Savio” - Scuola secondaria di 1° grado “7° gruppo” si prepara a dare avvio al progetto “In cammino…sulla diritta via per le competenze di Italia-no”, che assicurerà spazi ancora più aperti ed “esperti” per la garanzia del “diritto allo studio”.

La scuola San Domenico Savio (fotorudy)

BARLETTAVico Torto, 11-13 · Vico Dabenevoli, 18Tel. 380 45 32 400 · 346 60 08 380www.beberaclio.it · [email protected]

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 45

Scuola

Convegno organizzatodall’Istituto IpSIA “Archimede”

“La solidarietà nella societàglobalizzata dall’individualismo

al bene comune”

N ella sala della Comunità di Sant’Antonio, pro-mosso dall’Istituto Ipsia “Archimede” si è te-

nuto un convegno sul tema: La solidarietà nella società globalizzata, dall’individualismo al bene comune”.

È il tema scelto dalla “Rete uomo Mondo for Unity”, a consuntivo degli incontri avuti dagli studenti da ot-tobre a dicembre dell’anno scorso, per il VI Convegno della Rete “Alterità e Cultura di Pace”. Tema in linea coi tempi attuali. Infatti il ministro della P.I. Francesco Profumo più volte ha posto l’attenzione su “senso civi-co e bene comune”. Di qui la scelta del tema da parte delle scuole e della Rete, vigili e attenti nell’ascoltare, sensibilizzare, formare, educare la comunità scolastica ad acquisire stili di vita improntati alla assunzione di responsabilità personale e comunitaria. Oggetto delle riflessioni pertanto la solidarietà sociale, ma anche del bene comune.

In particolare:- La coscienza civica per il sociale dove va?- Il singolo, la città, la nazione, il mondo di chi è?- Chi sono coloro che devono portare il mondo verso un

equilibrio e una giusta equa distribuzione dei beni?Costruire la pace attraverso la solidarietà, la coope-

razione, la condivisione dei bisogni dopo la conoscenza di quanto di buono e grande c’è in altri popoli, cono-sciuti durante i viaggi umanitari e interculturali, metto-no in moto idee e azioni per un comune sentire e azioni da fare.

Essere solidali è l’imperativo che da alcuni anni la nostra rete si prefigge. Essa è in prima fila con tanti altri a sperimentare, constatando direttamente le situazioni di disagio lì dove si trovano i propri coetanei per far sentire loro l’affetto, la simpatia, la condivisione. Ora in questo convegno sono state dibattute problematiche su leggi e normative per l’inclusione sociale, la solida-rietà, la formazione alla cooperazione internazionale, all’intercultura, all’attenzione verso chi è in difficoltà.

Dopo i saluti della dirigente dell’Istituto Ipsia “Ar-chimede”, prof.ssa Anna Ventafridda, e dei coordinatori della rete i professori Maria Altamura e Riccardo Lo-sappio, hanno svolto le loro relazioni i professori Patri-zia Mazzola su La solidarietà nella società globalizzata: dall’individualismo al bene comune e Gaetano Ciliento su L’esperienza in terra di missione brasiliana.

Essere donnaPremio Azienda Agricola

laltragricoltura 2013

L’Azienda Agricola “laltragricoltura”, sempre attenta e sensibile a tutto ciò che attiene al “mon-do delle Donne”, ha inte-so istituire già dal 2011, e continuare anche per quest’anno, il Premio “lal-tragricoltura.

Questo sarà conse-gnato a donne che si sono marcatamente distinte in campo intellettuale, cul-turale, lavorativo, scienti-fico e sportivo.

Le premiate delle edi-zioni precedenti, già me-ritevoli, hanno continuato a distinguersi. Questo a dimostrazione della gran-de attenzione e lungimi-ranza che l’azienda ha su tutto ciò che è Donna.

Quest’anno l’Azienda, però, vuole fare di più. Vuole dare di più. Il tema della edizione targata 2013 è Le donne ed il lavoro. Visto il particolare momento economico e le difficoltà che la nuova generazione riscontra nell’approccio col mondo del lavoro laltragricoltura metterà a disposizione di dieci alun-ne meritevoli delle scuole medie inferiori e dieci alunne delle scuole elementari della città di Barletta, altrettante “borse di formazione e studio”. L’esperienza aziendale a completa dispo-sizione della nuova generazione affinché queste, si riavvicinino piuttosto che approccino a tutto ciò che è il mondo della agri-coltura in generale e del florovivaismo e dell’arte floreale più in particolare. Sicuramente una valida opportunità per capire se dell’agricoltura, fiori ed arte floreale, le allieve possano farne occasione di futura iniziativa imprenditoriale. La selezione del-le allieve è stata demandata alle dirigenze ed alle presidenze delle scuole.

In più, ad insindacabile giudizio della Direzione della scri-vente azienda, come già accaduto nelle precedenti edizioni, sono state selezionate alcune Donne meritevoli del suddetto riconoscimento per essersi, nel recente passato, particolar-mente distinte in iniziative imprenditoriali, nella cultura, nel sociale, nelle scienze e nello sport. Le nomination saranno sve-late al momento della consegna dei riconoscimenti.

Saranno presenti alla cerimonia di consegna dei merita-ti riconoscimenti e delle “borse di formazione e studio”, che avverrà alle ore 19.00 di domenica 3 Marzo 2013, AUTORITà POLITICHE e RELIGIOSE comunali, provinciali e regionali. Il tutto avverrà nella sede aziendale di Viale del Santuario, in una giornata interamente dedicata alle donne.

Non mancate. La partecipazione e l’ingresso sono liberi.

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 47 febbraio 201346 IL FIERAMOSCA

Libri

Amare con l’anima è amore verodi Anna Rosa Binetti

L a seconda esperienza letteraria di Anna Maria Noemi Mauro

Amare con l’anima è amore vero mi ha fatto pensare a due cose. La prima: ci vuole veramente un gran coraggio a scrivere sull’amore; la seconda: chi scrive è una maestra.

La mia riflessione, dunque, prima che sul contenuto è stata preceduta e provocata proprio da questa seconda considerazione: l’autrice è un’insegnan-te, una maestra.

Già! È colei che conduce, che insegna, che guida, che accompagna ma che al traguardo ti lascia solo perché tu possa oltrepassare la linea del confine tra ieri, oggi e domani; tra passato e futuro, tra chi sei e chi diventerai; fra il tramonto e l’alba di un nuovo giorno perché nul-la vuole togliere al suo piccolo allievo: la gioia della scoperta, il sacrificio e la consapevolezza di una sfida che si può vincere, la libertà come possibilità di fare il bene. Tutti i colori della vita ap-partengono solo a lui o a lei, ai suoi pic-coli allievi.

La maestra può soltanto gioire o sof-frire, fiera in entrambi i casi perché sa di non essersi sostituita a lui o a lei.

Ponendosi accanto ha atteso che il piccolo seme a lei affidato diventasse un fiore: un uomo, una donna; non importa se piccolo o grande perché unico nel suo essere.

Amare con l’anima è amore vero non è semplicemente il titolo del nuovo li-bro di Anna, o per usare il linguaggio tecnico della progettazione scolastica, un’unità di apprendimento. Molto di più di un nucleo tematico, è il suo credo, quella forza che nella gioia e nel dolore riesce a condurla sempre oltre, dilatan-do al massimo il suo cuore perché il suo “amare con l’anima” è amore che spera, è speranza ... sempre. È quanto si evince dalle sue poesie che fanno vibrare le cor-de di un cuore adulto. I suoi versi evoca-no momenti di vita nei quali è facile ri-scoprirsi: nell’amore per i genitori, per la persona amata, per i valori della libertà, della pace, della verità, del creato, della fede, della vita.

Dai suoi versi traspare sempre la

speranza: nella semplicità del quotidia-no, nella pace del cuore, nell’affetto pro-fondo che lega due persone, nella gioia da condividere e donare.

Così scrive l’autrice: «Ti dico aperta-mente: t’amo! Pur sapendo che inseguo una chimera, ci tengo ad augurarti ogni bene ... La luce nascente del sole mi in-vade, mi riscalda, è l’annuncio di una nuova vita che rinasce ... Fulgida stella a te il misero si appella. Bella fra le belle, sei spiraglio di luce e di speranza; sem-pre sei tu colei alla quale io penso: la cosa che rivive e che non muore ... Il suo splendore mi rincuora, mi dà forza e vi-gore, mi risveglia dal torpore». “Amare con l’anima” dunque è “amore vero” che si rivela tale quando trascorsi gli anni, la forza di continuare ad amare sempre e comunque, il coraggio di osare, di volare in alto in nome dell'amore vero continua nei versi delle poesie scritte da alcuni ex alunni: adulti e altri ancora piccoli, voci diverse e mondi diversi ma uniti dalla passione per l’amore, il vero amore, uni-versale, senza tempo e senza età. hai se-minato bene cara maestra Anna se i tuoi ex alunni, piccoli e grandi, alla doman-da difficile: ma allora l’amor cos’è? Così hanno scritto: «È la risposta! A tutte le domande.

L’amor che non si palesa amor non è!... Non si diventa fiore, senza dissetare il seme ... Saltar tra i pianeti! Riempirmi le mani di sogni; piccoli passi che ti por-teranno a fare grandi cose ... Tutto può far fermare o far muovere e ricominciare ... Sentire i battiti del mio cuore, toccare l’arcobaleno ...

L’amore, un flusso di parole ... A nes-suno deve mancare, l’amore ci comple-ta ... un cuore che batte alla semplicità della vita, alla libertà di un giorno ... un mondo nuovo ed infinito!».

I versi dei tuoi piccoli e grandi poe-ti, sono sicura, ti scaldano il cuore. un grande cuore il tuo, se i tuoi allievi han-no saputo così sapientemente e profon-damente leggere e portare alla luce tutte le sfaccettature di questa grande avven-tura che è l’amare con l’anima.

Quando ho cominciato a leggere il tuo libro, l’ho visto subito come il venta-glio della tua vita. Con le tue poesie hai

voluto aprirti e scoprirti fino a dire a noi: ecco, io sono Anna, figlia, donna, mae-stra, amica e di ciascun momento ne hai fatto dono. Il dono più bello, poi, è quel-lo che hai fatto ai tuoi alunni: hai unito la tua vita alla loro e la loro alla tua, in un unico progetto, l’amore.

Molto di più si potrebbe dire sull'amore dal punto di vista etico, fi-losofico, religioso citando testi e gran-di nomi, ma sono sicura che tu e i tuoi alunni insieme, con i vostri versi, avete scritto una vera storia d’amore.

unico anelito: un’esperienza d’amo-re, non solo parole.

Nella nostra società mentre si parla di emergenza educativa, di crisi valo-riale e, per usare l’espressione del noto sociologo Zygmunt Bauman, di “mo-dernità liquida”, dove ogni tipo di rela-zione e di legame tende a disgregarsi, i valori della fiducia, della condivisione, della solidarietà sono spazzati via e la prassi è apparire piuttosto che essere, il libro della maestra Anna entra in punta di piedi per essere una delicata lezione di vita sui vari volti dell’amore, quello con la A maiuscola.

Grazie Anna perché hai ridato vitalità alla scrittura attraverso i valori dell’amo-re e hai permesso la gioia dell’incontro.

È questo mettere “nero su bianco” che diventa per tutti testimonianza di una speranza possibile: amare con l’ani-ma è amore vero.

“Sì: felice all’infinito! Braccia spalan-ca al mondo!”. Lo hai scritto tu in una poesia, mi piace augurarlo a te.

Grazie.

N el mondo delle professioni ci sono due categorie di persone. Alla prima appar-

tengono coloro i quali traggono lustro dal fatto che svolgono un’attività socialmente riconosciuta come prestigiosa, a prescindere dai meriti, dalle competenze individuali e, soprattutto, dai risul-tati conseguiti. In altri termini, la funzione, come i titoli nobiliari del passato, conferisce di per sé qualità ed onori a chi la esercita.

La seconda categoria accoglie, viceversa, quelli che, per l’elevato livello di competenze messe in campo, per la creatività e sistematica sperimentazione del nuovo, sono capaci di ac-crescere la qualità della professione svolta e la considerazione sociale della stessa.

A questa schiera di professionisti è apparte-nuto l’ing. Arturo Boccassini, che - vissuto tra la fine dell’800 e la prima metà del secolo scorso - ha contribuito a dare all’ingegneria civile un con-tributo di elevato profilo tecnico ed estetico sia nella progettazione sia nell’esecuzione di opere pubbliche e private, religiose e sepolcrali. Del suo lavoro permangono tracce a Barletta (Chiesa dell’Immacolata, Politeama “Dilillo”, Circolo Unio-ne, Liceo ginnasio “Casardi”, Palazzo Criscuoli) a Canosa di Puglia (Teatro “Raffaele Lembo”) a Bolzano (il ponte “Druso” sul fiume Talvera) ad Al-tamura (Palazzo G.I.L., oggi sede di una scuola secondaria di 1° grado) a Bari (Torre campanaria della cattedrale “S. Nicola”).

Purtroppo, al successo professionale conse-guito dall’ing. A. Boccassini non si è accompa-gnato un uguale riconoscimento sociale, a partire

dalla conclusione del secondo conflitto mondiale. L’oblio che lo ha avvolto è stato deter-minato dal fatto che il Nostro fu - inter alias - un esponente di spicco del regime fascista, nonché amministratore pub-blico del Ventennio. Di conse-guenza, la damnatio memoriae che è stata riservata al periodo mussoliniano non poteva non riguardare uno dei suoi soste-nitori a livello cittadino. Però, al di là delle considerazioni politico-idelogiche, non può es-sere ignorato, specie da parte delle giovani generazioni, un professionista che non solo ha contribuito all’affermarsi delle nuove tecniche di costruzione, ma ha dato testimonianza di esse-re stato un amministratore pubblico equilibrato, scevro da interessi personali e, soprattutto, impe-gnato a difendere gli interessi della sua città, per la quale patì il carcere fascista, a causa dei moti del 1931. Pertanto, se - oggi - la figura umana e professionale dell’ing. Boccassini emerge dal-la nebbia della storia, lo dobbiamo all’ing. Duilio Maglio ed all’architetto Michele Giannella. Il pri-mo, professionista molto apprezzato nel campo dell’ingegneria civile e del restauro, si è cimenta-to in non pochi e molto validi contributi di ricerca storica che hanno riguardato, ad esempio, la sta-tua di Eraclio e il Teatro “Curci” guadagnandosi la

stima di un folto pubblico di lettori. Il secondo, giovane e provetto architetto, in virtù della sua passione per la ri-cerca, è - senza dubbio - un talento su cui scommettere per il presente ed il futuro di Barletta e non solo.

Entrambi gli autori si sono avvicinati all’opera del Boccassini in “punta di pen-na”, conducendo il lettore lungo un itinerario narrativo coinvolgente, evitando di far ricorso al lessico spe-cialistico ed avvalendosi di un ricco apparato iconogra-fico, frutto quest’ultimo di

una puntuale e meticolosa ricerca d’archivio.La facilità espositiva, nonché l’efficace rico-

struzione storica dell’evoluzione delle tecniche e degli stili costruttivi dell’edilizia civile tra il XIX e il XX secolo, che fa da cornice per inquadrare la formazione e l’attività professionale del Boc-cassini, conferiscono un ulteriore valore a questo volume.

E anche per questo sentiamo il dovere di ringraziare i due autori, anche a nome di nume-rosi lettori, che avranno modo di conoscere ed apprezzare attraverso le pagine di questo libro un professionista ed un cittadino “scomodo” di Barletta: l’ing. Arturo Boccassini.

Libri

Arturo Boccassini un progettista scomodo del primo Novecento

di Andrea R. Messinese

il liceo Classico “A. Casardi” (fotorudy) Palazzo Criscuoli (fotorudy)

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 49 febbraio 201348 IL FIERAMOSCA

Briciole di archivio

(Soluzione di pag. 35)

Brevi di sport

BasketDivisione Nazionale C Bella, entusiasmante vittoria della Naurora Calzature Cesti-stica Barletta che in chiusura di mese (28 gennaio), al Pala-disfida ha battuto la Pallacanestro Benevento per 84 a 76, la quinta nell’arco del campionato disputato fin qui. La gara era particolarmente delicata perché si confrontavano due squa-dre eccellenti di alta classifica. I biancorossi del presidente Mario Criscuoli ne erano consapevoli. Grande soddisfazio-ne, al termine dello scontro, dell’allenatore Gino Degni per la prestazione dei suoi ragazzi.

Tennistavolo LamustaIvan Palmitessa si piazza tra i primi in Italia

Tra i 120 protagonisti presenti ad Ariano Irpino (Avellino) per il torneo nazionale riservato ai “quarta categoria”, va-lido come prova di ammissione ai campionati italiani indi-viduali di Riva del Garda, anche i barlettani Ivan Palmitessa e Zefferino D’Onofrio, entrambi tesserati con la Polisportiva Ester Lamusta. Mentre D’Onofrio non è riuscito a superare il girone eliminatorio, ce l’ha fatta invece Ivan che - nel suo raggruppamento - ha battuto il napoletano Bigliardo e il ro-mano Prodon. Dopo aver vinto il primo turno ad eliminazione diretta, Ivan ha dovuto arrendersi ai sedicesimi, risultando in ogni caso fra i primi 46 protagonisti in Italia.

Volley donne serie DBella vittoria della Cardo Volley

Il sestetto biancorosso ha vinto nettamente per 3-0 contro Sportilia Bisceglie, conseguendo l’ottavo successo stagio-nale nel Campionato di serie D, collocandosi appena die-tro il Molfetta Volley. Buona la tenuta atletica delle ragazze di Giacinto Dinoia (presidente Gianni Cefola), nonostante le assenze delle quotate Chiarazzo (palleggiatrice) e Lisena (laterale).

Calcio a 5 serie BIl Futsal, un pareggio che conta

Il Futsal Barletta a San Benedetto del Tronto pareggia 2-2. Il Futsal Portos non poteva andar meglio perché i biancoros-si erano andati in vantaggio per 2-0 e farsi riprendere negli ultimi minuti di gioco certo non deve essere stato piacevole. I ragazzi di Ferrazzano però, nel complesso, tengono, conse-guendo il quinto risultato utile consecutivo, confermando la propria terza posizione in classifica.

Torna a vincere il Barletta C5

Dopo l’inopinata sconfitta col Forlì in casa il Barletta calcio a 5, con una convincente prestazione del collettivo torna al successo col Porto San Giorgio con un sonante 7-3. I ragazzi di Antonio Dazzaro hanno reagito bene all’iniziale vantaggio degli ospiti di casa, ristabilendo il punteggio con un Calami-ta in stato di grazia. Ulteriore vantaggio per i padroni di casa nella ripresa, con quattro reti di Lanotte, Antonucci, Acocella e Bizzoca.

T ra i tanti proverbi e motti che arricchisco-

no il nostro dialetto, alcuni evocano stimoli sensoriali in-sieme ad aspetti concettuali.

Ad esempio prendiamo cunz’ e cunz’ na prât (pie-

tra): da un lato, il condi-re come un’azione che

rende un alimento base più attraen-

te ed appetitoso, dall’altro, riflette la difficoltà (se non l’inutilità) di modificare il

carattere o il comportamento di una persona difficile e dura come una pietra.

Ma, come accade spesso nel campo dei proverbi, ce n’è sempre qualcuno che smentisce: nel caso citato, nu feil’ (filo), d’ecque forâ-scj nu p’tron (sasso grosso e duro) - che rimanda al famoso omologo latino gutta cavat lapidem.

Desidero qui enfatizzare quanta saggezza popolare barlettana si è sedimentata intorno alle sostanze condimentali.

Di queste la più diffusa nel tempo e nello spazio, per il genere umano, je’ u ssâl. Delle persone il cui cervello ha i circuiti neuronici adeguatamente funzionanti, si dice che tân’ u ssâl ngâp’ (in testa). In-vece, per quelle meno “dotate”, si usano i vocaboli nzüls (senza sale, inconcludente) od anche scucchiât’ . Non per niente, scherzando, si commenta che u prev’ t’ ca l’è batt’zzât’, è stât’ schers’ a ssâl!

Da più di tre millenni i nostri avi hanno frequentato un terri-torio caratterizzato dalla presenza di tale preziosa sostanza, come testimoniato dai toponimi: Salapia, Salpi e, in seguito, Saline di Barletta. Queste ultime sono state per secoli una nostra dépendance e una miniera di alto valore economico, così importante che, negli anni ’50, al posto del trasloco con barche verso le navi da carico ancorate al largo; si passò all’utilizzo di una teleferica con i piloni in parte installati sul fondo marino, fino al molo d’attracco nel no-stro porto. Ricordo ancora il cigolio dei carrelli che sfilavano pochi metri sopra le teste (e le schiene) dei ranaroul (coltivatori degli arenili), tra la foce dell’Ofanto e la spiaggia di Ponente. Di tanto in tanto il cavo trasportatore si fermava e il conseguente dondolio dei carrelli causava la caduta di un po’ di sale. Di ciò certi malandrein ne approfittavano per accentuare con pertiche il movimento e rac-cogliere lesti lesti il mucchio scrosciato, prima che fosse allarmata la Guardia di Finanza.

ad accompagnare l’uso del sale nell’attività culinaria, specie nella preparazione degli arrosti di pesce e di carne (che delizia, i ttacch ‘edd’, costolette), da tempo immemorabile ci sono le essen-ze erbacee e tuberose. Le più comuni, u putr’sein (prezzemolo), l’arìch’n (origano), l’egghj (aglio), u vasil’ch’ (basilico); anch’es-se oggetto di proverbi.

Le persone tacciate come ficcanaso e invadenti vengono “tim-brate” come putr’sein ogni m’nestr’. Quelle incappate in situazio-

ni paurose erano inquadrate nel proverbio, o motto, ngul’ a mest’ (maestro), Chiattidd’ (piccoletto), nen gj (ci) capav’ (entrava) n’ag-gh’lidd’ (spicchietto d’aglio). Sertadegghj (un serto di aglio) era il soprannome derivato dall’uso (del resto molto diffuso) di appender-lo alla parete dei balconi.

anche l’olio d’oliva era (ed è) un compagno assiduo del sale, specie nelle cialdedd’ acquasâl, nei lessi di patate, nelle f chezz’ sopafuch’ e nelle nzalât’, poch’aceit e ben oliât’. Per il suo valore commerciale alto, l’olio era usato senza sciuscigghj (con parsimo-nia), tanto che la quantità di uso familiare corrente era na b’gghiett’ (misurino di 100 ml).

accanto all’alimentazione, c’erano altri settori legati ad esso: per esempio la lubrificazione (antiattrito) e… la politica. Per quest’ultima, in bocca ad ogni barlettano c’era un verso tratto dal libello di un secolo fa (“I cento giorni dell’assessore”) che recitava e cj nen jüngj (ungi) a rot’, pird ameicj e pird i vot’.

Per non parlare del valore sacrale dell’olio nei vari riti religiosi, tra i quali il più motteggiato era quello della “estrema unzione”: fa-moso l’aneddoto tra il morente R’ggir e il sacerdote: il primo chiede al ministrante S’ pâgh’ a jangj? - Non - Allor, jungjm tutt’!. E l’altro sulle lampade votive tradizionali, alimentate a olio: e sent’ vicchj nen s’appicc’n’ (accendono) cchiü lemp’.

Ritornando all’uso alimentare, una sostanza complementare ai summenzionati condimenti è u eccj (sedano), adoperato dopo aver ingerito cibi arrostiti per il suo potere purificante (dobbiamo esse-re grati ai coloni greci selinuntini del VII secolo a.C e oltre, che producevano e commercializzavano il selinos, sedano, per tutto il Mediterraneo). Il detto eccj cu arrüst’ si riferiva ad una qualsiasi situazione basata su un’indispensabile complementarietà.

Infine, una spezia altrettanto diffusa: u ppap (il pepe), per secoli un fattore di ricchezza per la “Serenissima Venezia”.

Delle tante pietanze in cui era presente, quella per me, più ricca di tradizione è: i ssardullein (avannotti di sarde), cu ppap, mmjr’ (vino robusto, tipo “barlettone”) e lattouch’ nghiuppât (lattughe infoltite). Si consumava presso i trabbücch’ nell’area portuale, in-terrompendo il digiuno precettivo del Venerdì Santo, dopo la pro-cessione votiva ch’ l’ürn, i mens’ gnar scalz’du Capit’l’, e u Sind’ ch ch’ i vallett, celebrante la morte di Cristo, all’ora “nona” (le 15), in Piazza Panâr’ du sebb’t, con l’accompagnamento delle strazianti parole e note del “Christus” del celebre Giuseppe Curci.

Anche il pepe era citato proverbialmente; ad esempio cüdd cu peil pap e sâl - un anziano con chioma brizzolata; e u ppap’ sop’ a rouch’ (rucola), cioè piccante sopra altro piccante, come dire “pio-ve sul bagnato”, per situazioni di per sè già gravi.

Più umoristica l’attribuzione del ppap a parti del corpo uma-no, eccessivamente agitate e dimenate, particolarmente al deretano femminile. In quest’ultimo caso si accaniva il morellume dei tempi andati, con inevitabile intervento degli adulti e conseguente fuga a sdrum’loun (precipitosa, dal greco “dramoumai”) dei piccoli scape-strati. Ma per tali aspetti popolareschi ci vorranno altri articoli “ad hoc”, cj Ddei vol.

Lo consente la ricca “salatosa” miniera della nostra tradizione e delle sue espressioni dialettali.

La teleferica

Tiro con l’arcoArchery Team: due medaglie d’oro a Rimini

Al campionato italiano indo-or di tiro con l’arco, presso la Fiera di Rimini, l’Archery team di Barletta ha conquistato due medaglie d’oro. Soddisfatto il presidente Michele D’Aquino che si è vivamente complimen-tato sia con Marilena Tullo che con la squadra allieve dell’arco olimpico composto da Martina Alfarano, Paolo Spera e Loreda-na Spera, che ha vinto il titolo idoneo al coperto. Si sono an-che distinte Mariangela Laric-chia, Rosa Dicandia e Alessia Spera.

Cunz e cunz na prât - ben aliât’ e ben salât’...

di Michele Dimonte

UEPOPEAMASTROPASTA

SFORZISCARSEBIAGIO

POSEASSIRIBIONDOAF

IRGANCIOATENEIRASI

NUNZIODQUARTO

RATEIRMAPULIAR

AIEOSTICRAIMIA

SNANTESOISTILI

PATRIEAASSISI

IGEAMOSCIACAMPERAV

OATEMPIOCORSOIASCE

TARSIELINCEIRATTAN

MARIALATTEAADAGIOA

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 51 febbraio 201350 IL FIERAMOSCA

San Valentino 2013

TennistavoloSi organizzano corsi di avviamento allo sport

Il Settore Tecnico - Sportivo di Alleanza Sportiva Italiana, in collaborazione con il Comitato Provinciale Fitet della Pro-vincia di Barletta, Andria, Trani, indìce ed organizza corsi di avviamento allo sport del tennistavolo per ragazze e ragazzi dai 7 ai 15 anni. Per informazioni contattare i seguenti numeri telefonici 333.9922638 oppure 346.1717641.

Basket divisione nazionale CRinviata partita per la Naurora Calzature Cestistica Barletta

Attesa delusa, quella sull’esito della partita della Naurora Calzature Cestistica Bar-letta col Salerno. A causa del parquet di gioco scivoloso i due arbitri, di comune intesa, hanno decretato il rinvio. Delusione fra gli atleti, specialmente del C.T. De-gni che aveva preparato meticolosamente l’incontro. Ora la squadra è in attesa delle prossime gare del campionato, tutte contro dirette concorrenti, quindi assai impegnative.

TennisTresca e Arbues vincono a Bari

Giuseppe Tresca e Valentina Arbues, allenati dal maestro Vincenzo Falcone, in rap-presentanza del Circolo Tennis “Hugo Simmen” hanno colto a Bari, sui prestigiosi campi di tennis dell’Angiulli, un significativo successo al Master del Bnl Telethon 2012 organizzato dalla FIT. Il giovanissimo Giuseppe Tresca ha vinto sul quotato Antonio Scaringi in tre set (2-6, 6-4, 6,3), mentre Valentina Arbues ha avuto ragione di Brigitta Lippi in due soli set (6-4, 6-0).Parole di vivo apprezzamento da parte del presidente del Circolo Tennis Antonella Daleno e del direttore sportivo Lucio Ciani.

Poesie

Notturno di donna(Il canto di Ezia)

io non so chi accende la luna(che tormento di sguardi)o quest’aria in odore di campoquando è maggio.So che ho mani di paneche carezzano l’ uomo che amo in un sogno qualunque e ricamo la vita sopra [un panno sgualcito non lo stiro; è una nenia, sedicente visioneogni notte… ogni notte...e resistere al sonno è massacro.A mattina, ridisegno linee oblique in kajal - ologrammi di malinconia - Ciglia e rètine ho congeste di sere, divoranti finzioni di miele, [ostinate nullezze sotto tetti mentali.

Nunzia Binetti

Nel silenzio

Osservo quello che faiquando non contano ormai più l’orené bastano le sonanti goccedi questa monotona pioggiaa rimuovere i tuoi pensieri.e i tuoi desideriportati sulle ali dell’amore,fan sì che solo le parolepossano bastareper i giochi intrigantidi una comune passionee poi essere prigionieridel desiderio irremovibile,quando s’unisce al mio [il tuo vitale respironell’incontrastato silenzio della nottespezzato dal concitatopiacere misterioso dei sensial segreto riverbero degli astri,infinitamente distanti.

Maria Pia Boccassini

Vivo nei tuoi occhi

io vivo nei tuoi occhiquando mi guardi, perché tu mi guardi,aprendomi l’animae con essa,ad occhi chiusivado nel mondo.

Maria Antonietta Di Bitonto

Il vicolo

Sotto l’arco del vicolo malandrinole mani cercano piaceri giovanili,dal mare il fresco ponentinoalita sui palpiti segreti.D’un tratto dall’uscio socchiusoil segnale d’una radio insidia l’incanto, le labbra ancora fremonoma è l’ora di lasciarsi.Perdutamente innamorati, per lororesta la promessa di infinite tenerezze.

Carmela Dimastromatteo

Taci…

Taci, non parlare,ma lasciati guardare.i miei occhi incrociano i tuoi,sostieni lo sguardo quanto puoi.Taci, non parlare,non rompere l’incantoe fammi sognare.i baci son le parolenon dette,che mi legano a tecome manette.

Antonietta Fioravante Esperti

Sorriso forzato

Una stretta di mano alla stazione,un abbraccio, un bacio forte forte,e fra le ciglia, un forzato sorriso [di finzione.Sottile angoscia mista a commozione,che all’improvviso già ti piglianel saperti da “lui” lontan per miglia,per tanti giorni di separazione.Distacco brusco e triste,un nodo sale d’angoscia in gola,che respinger voglio, sapendo [quanto lui mi mancherà.

Anna Maria Noemi Mauro

Amore eterno

Mi è rimasta nella manola carezza della tua mano.Mi è rimasto nelle pupillelo sguardo acuto delle tue pupille.Mi è rimasto sulle labbrail calore delle tue labbra.Mi è rimasta nel cuorela dolcezza delle tue parole.Mi è rimasto nello spiritoil vero senso della vita.Ora…saturi di sensazionivaghiamo sempre insieme

tra cuscini di nuvole e coperte di stellein una dimensionesenza spazio e senza tempo.in un amore eterno.

Francesca Piazzolla

Accarezzami

Accarezzami dolcemente,accarezzami come solo tu sai.Dammi il tuo respirofa’ che sia mio ogni tuo attimo,ogni istante con te.Sollevarsi da terratoccare il cielocamminare sulle nuvole.Accarezzami ora,accarezzami come solo tu sai.Accarezzami.Giorni bui insieme a te hanno [il sapore di quiete.Mi doni la serenità,la pace,il sorriso.Appare il sereno,il buio fa capolino,il sole ci fa l’occhiolino.Accarezzami.Accarezzami ancora,accarezzami come solo tu sai.

Ada Roggio

E tu mi guardiMi guardiseduto sulla sponda del crepuscologemmando fotogrammi ormai ingiallitiche rifulgevano in luci di stupori,ti osservoe torno all’orme lievi dei tuoi passiche imprimevano sinergie d’amoresulle assolate chiome dell’aprile.Mi guardie tra rughe di anni verde è il rigogliod’un delirio che sa di fuoco anticoe glicini fioriti tra le mani,negli occhilontani giochi che sanno di miele,l’empito ruggente di stagioniracchiuse ancora in echi di conchiglie.e accenna tenerezze il tuo sorrisomentre nell’aria petali di profumodonano al mio sentire versi armonici,piano s’infiamma il tempo e in quel barbaglio d’oro io mi perdonon più vestita di ore consumatema di memorie al vento di cicale.Mi guardie tra le pieghe della tua pelle bruna schegge di vita incarnate agli attimi rischiarano le ombre di una sera.

Rosa Spera

CalcioBuone speranze per il Real BATUn buon pari in rimonta a Minervino, lascia ben sperare per il prosieguo del campionato di prima categoria gir. A per la squadra di calcio di Beppe Iannone, attualmente seconda in classifica insieme al Canosa.

Vittoria del Barletta nel campionato “Berretti”Vittoria di misura - in casa - col più classico dei punteggi (2-0) della squadra barlettana nel campionato nazionale “Dante Berretti”, sulla Vigor Lamezia e quarta posizione in classifica generale. I biancorossi allenati da Gaetano Pavo-ne si sono imposti non senza qualche difficoltà iniziale; risultato sbloccato da una penality realizzata dal Palmitessa.

Gialluisi ai vertici arbitraliMaurizio Gialluisi eletto per la seconda volta componente dell’organo di gover-no degli arbitri italiani di calcio per il quadriennio 2012-2016. Un ruolo di no-tevole prestigio, il suo che lo conferma il più giovane nella storia dell’Aia-Figc. Giova ricordare che il padre Pasquale fu il primo barlettano a diventare un arbitro di serie A e che fondò - a Barletta - la se-zione AIA (oggi diretta da Savino Filan-nino), della quale fa parte oggi il secon-do arbitro barlettano in serie A, Antonio Damato.

www.editricerotas.it

socio Fondatore apeassociazione pugliese editori

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febbraio 2013 IL FIERAMOSCA 53 febbraio 201352 IL FIERAMOSCA

Vernacolo

POSTI TELEFONICI PUBBLICIBar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305

TaxI - aUTOamBULaNzE E TRaSPORTO INFERmI

A.S.L. BT - centralino 0883 577111AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112U.N.I.T.a.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000

SERvIzI SOCIaLI

A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859aNT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395Curia Arcivescovile 0883 531274Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 518002GOS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156ODO-aNT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128Sert 0883 577302Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460

INFORmazIONI TURISTIChE E CULTURaLIArcheoclub di Barletta 348 3739839Archivio di Stato (Via F. d’aragona, 132) 0883 331002 [email protected] della Memoria e della Resistenza(c/o Castello) 0883 578644Ass. Cultura e Turismo (Via d’aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620aufidus - ass. inform. turistica 339 3218439Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607Biblioteca e archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) 0883 531274Cantina della Sfida 0883 532204Castello 0883 578620Centro Culturale Zerouno 0883 333807

C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354

Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra) 0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374Parco Archeologico di Canne 0883 510993Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414

fotorudy

SERvIzI DI INTERESSE PUBBLICOAcquedotto (Servizio Guasti) 800 735735Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400Cimitero 0883 510675Comune - centralino 0883 578111Corpo Forestale dello Stato 1515Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21Gas (Servizio Guasti) 800 900999Guardia di Finanza 117- Comando compagnia 0883 531081Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130Polizia di Stato - soccorso pubblico 113Polizia Commissariato 0883 341611Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370Polizia Stradale 0883 341711Polfer 0883 521502Poste Italiane 0883 536097Pronto Intervento 118Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 577781Protezione Civile 0883 578320URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050Soccorso ACI 116Soccorso Pubblico 113Telecom uffici commerciali 187Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222

V’arruatCarnval!!!

Ogne ienn menumalca vin tou Carnvalpour p picc dei stam in alligrei.

a masc’ kr me meinsm n voc pù paieism n voc p’icchiezzfacenn cosa pazz

Miserie e dispiaciarmò a matein a sarne penz chiù a chissdurend a dei spiss

stoc allerg allerge tutt i cos nergnon ven’n o p’ nzire mò ié l’aggir l’aggir.

P Carnval certieri semb m dvertp tutt chiss deiscord a malingunei

E vat pò pi stratTenda masc’ karatCa chiss com ammàVolen scurdé i uà.

S n vann veit lorPù prisce jind p cor Mezz a strat veitS’abbell e s reit.

S face a baldorie e s men’n in gloriece t deic tutt i p’ nzir chidd brutt.

Ma sti dei a sapécert ianna passélor com ninds l va purté u vind.

U Carnval del restva fnesce, sta festnu r’ curd pù dumandop na masc’ kr mman

iama rumani s’courianna turné i dlouri p’nzir pì figghiee tutt la famigghie.

Perà na cos ma p’ nzéca l’enn ma ringrazziéca ci face stu rigalsti sciurnat d Carnval

di Angelo Raffaele Nanula

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febbraio 201354 IL FIERAMOSCA

STAZIONI DI SERVIZIO

TURNI FESTIVI MESI feBBRAio e MARzo 2013

Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00

16-17 febbraio 16-17 Marzo

23-24 febbraio 23-24 Marzo

2-3 febbraio 2-3 Marzo 30 Marzo

9-10 febbraio 9-10 Marzo 31 Marzo

tuRno A tuRno B

tuRno c tuRno D

AGIP via TraniaPI via L. Da VinciESSO via R. MargheritaESSO piazza CerviICOPEM via Andria SS 170 TAMOIL via S. Samuele

AGIP via CanosaERG via ParrilliERG lit. di PonenteESSO via AndriaESSO via Trani

AGIP via FoggiaAPI via AndriaERG via Canosa, 84IP lit. di PonenteQ8 via Trani

ERG SS 16 bisERG via R. MargheritaERG via ViolanteFINa via andriaIP via TraniQ8 via Foggia SS 16

ORARIO FERROVIARIO fino all’8 giugno 2013 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA

Legenda: Espresso, Regionale, IC, icn, F.Argento, f.Bianca, Festivo

*= il servizio si effettua anche la domenica

Da Barletta a Bari: 4.45* 5.27* 5.48 5.56* 6.22* 6.44 6.50* 7.00 7.12 (Rv) 7.30 7.52 8.30 8.40 8.50 10.27 10.59 11.36* 12.44 12.59 13.28 13.44* 14.00* 14.10* 14.22 14.43* 15.03* 15.22 15.59 16.10* 16.43* 17.02* 17.45 18.13* 18.20* 18.38* 18.44* 19.00 19.18 19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.01* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.53 22.58*Da Bari a Barletta: 0.01* 4.00 4.25 5.32* 06.00* 06.05 6.20 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 7.48 8.00 8.07 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04 12.30 12.38* 13.05 13.17* 13.25 13.38* 13.45 14.04* 14.10 (RV) 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.43 17.05 17.15 17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.03 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 22.35 21.40 22.06 23.09*

Da Barletta a foggia: 0.34* 4.46 5.11 6.02* 6.43* 6.52 7.15 7.45* 8.08* 8.32 8.50* 8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.33 12.40 12.48* 13.08* 13.20 13.45* 14.08* 14.21 14.48* 14.54 (Rv) 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.38 18.03 18.22 18.45* 18.57 18.58 19.51 20.26 21.02 21.10 21.22* 22.06 22.21* 22.28 22.53 23.21 23.57*Da foggia a Barletta: 4.00* 4.07 4.48* 5.05 5.19* 5.43* 6.00* 6.06 6.37 (Rv) 6.46 7.10 7.57 9.45 10.15 11.05* 12.00 12.15 12.56* 13.10* 13.15 13.38* 14.14* 14.19* 15.18 15.38* 16.14* 16.17* 16.32 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.14* 18.30 19.14*19.46* 20.14* 20.17* 21.05* 21.14* 21.45* 22.08 22.29*

per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni eacquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21

(raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).

chiese: orari ss. Messe sabato sera domenica

Buon pAstoRe 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 cARMine 17.00 via Mura del Carmine cuoRe iMM. Di MARiA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini iMMAcolAtA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 MARiA ss. steRpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 ospeDAle civile 9.00 puRgAtoRio 9.00 corso Garibaldi s. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 s. AnDReA 19.00 10.30 11.30 19.00 via M. Bruno s. BeneDetto 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita s. DoMenico 19.00 19.00 corso Garibaldi, 198 s. filippo neRi 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30 via Mons. Dimiccoli, 116 s. giAcoMo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 s. giovAnni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 s. luciA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia s. MARiA Degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 s. M. DellA vittoRiA 18.00 18.00 via Cialdini, 70 s. MARiA Di nAzAReth 17.00 via Nazareth s. nicolA 19.00 8.30 11.00 19.30 via Canne, 195 s. pAolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti s. RuggeRo (Canne della Battaglia) 20.00 s. RuggeRo 7.30 via Cialdini sAcRA fAMigliA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Canosa, 143 sAntA M. MAggioRe 11.00 via Duomo sAnto sepolcRo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele spiRito sAnto 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 ss. cRocifisso 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca ss. tRinità 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38

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febbraio 201356 IL FIERAMOSCA