2. Le conseguenze del tumore cerebrale infantile · In età pediatrica, le lesioni al tumore e...

14
41 Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi 2. Le conseguenze del tumore cerebrale infantile Questo capitolo si occuperà di spiegare inizialmente quali possono es- sere le conseguenze psicologiche della malattia oncologica nel bambino e poi nello specifico del tumore cerebrale, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Queste nozioni saranno utili all’insegnante per farsi un’idea dei possibili problemi che potrebbe presentare il bambino oncologico una volta tornato a scuola. Si accennerà brevemente anche alla necessità di un percorso riabilitati- vo nei bambini maggiormente compromessi.

Transcript of 2. Le conseguenze del tumore cerebrale infantile · In età pediatrica, le lesioni al tumore e...

41

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

2. Le conseguenze del tumore cerebrale infantile

Questo capitolo si occuperà di spiegare inizialmente quali possono es-sere le conseguenze psicologiche della malattia oncologica nel bambino e poi nello specifico del tumore cerebrale, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Queste nozioni saranno utili all’insegnante per farsi un’idea dei possibili problemi che potrebbe presentare il bambino oncologico una volta tornato a scuola. Si accennerà brevemente anche alla necessità di un percorso riabilitati-vo nei bambini maggiormente compromessi.

42

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

2.1. Conseguenze della malattia oncologica nel bambino con tumore infantile

2.1.1. Adattamento del bambino alla malattia oncologica

Dopo la diagnosi di tumore, il bambino si trova ad attraversare un periodo di assestamento fisiologico, a cui segue una forma di adatta-mento psicologico alla malattia: l’utilizzo di conoscenze, strategie e strumenti adeguati ed efficaci gli permetterà di gestire e fronteggiare una situazione critica o problematica. Generalmente non si rende necessario un percorso psicologico nella gran parte dei bambini oncologici. Qualora il bambino si trovi in una situazione di forte difficoltà ad adattarsi alla nuova condizione di malattia, un intervento psicologico potrà prevenire il presentarsi, l’aggravarsi e il mantenersi di alcuni comportamenti e pensieri di-sfunzionali, che potrebbero, in futuro, sfociare in reali disturbi psico-logici e comportamentali.

Fig. 2.1-Adattamento psicologico del bambino alla malattia oncologica

43

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

2.1.2. Problemi psicologici nel bambino con tumore Generalmente le difficoltà psicologiche e comportamentali che in-sorgono nei bambini o nei giovani adulti oncologici sono di due tipo-logie:

problematiche che sembrano manifestarsi più facilmente nei momenti successivi alla diagnosi di tumore e all’inizio delle cure oncologiche, che influiscono sul comportamento, carat-terizzate da irritabilità, reattività, oppositività, atteggiamenti provocatori e comportamenti aggressivi, sia di tipo verbale che fisico: si tratta quindi di difficoltà che coinvolgono preva-lentemente la gestione “esterna” delle emozioni e dei senti-menti.

gesti di chiusura e di ritiro, problemi di ansia e depressione, che vanno poi a ripercuotersi sulle capacità relazionali e sulle competenze sociali: si tratta quindi di problematiche che coinvolgono la gestione “interna” delle emozioni e dei senti-menti.

2.1.3. Cause dei disturbi psicologici nei bambini con tumore Le cause di insorgenza di difficoltà psicologiche nei bambini oncologici possono essere molteplici: le caratteristiche della malattia: il tipo di tumore, il suo svi-

luppo, la sede, la pericolosità, i trattamenti farmacologici, on-cologici e chirurgici necessari al suo trattamento e le limita-zioni che la malattia impone;

le caratteristiche del bambino: l’età al momento della diagno-si, le sue caratteristiche psicologiche e cognitive, il suo carat-tere, la consapevolezza delle proprie risorse per gestire la ma-lattia e lo stress che ne deriva, le sue competenze sociali e le esperienze di vita affrontate precedentemente alla malattia;

44

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

le caratteristiche della famiglia, derivanti dalla somma delle caratteristiche del bambino, dei genitori e le modalità con cui esse interagiscono tra loro: risultano importanti, in una condi-zione così complessa, un buon livello di comunicazione geni-tore-figlio, un’alta capacità di adattarsi a situazioni nuove e un forte legame di unione tra tutti i componenti della fami-glia. Inoltre, per prevenire l’insorgenza di difficoltà psicolo-giche, i genitori dovrebbero evitare atteggiamenti di eccessivo permissivismo e iperprotezione, ma anche atteggiamenti op-posti di estrema severità;

le caratteristiche della rete sociale, che comprende i fami-gliari stessi, gli amici, i compagni di scuola e la comunità di appartenenza. Risultano ovviamente influenti anche le assen-ze da scuola, il tempo passato con i compagni e gli amici e la sensazione di accettazione percepita;

lo stile comunicativo utilizzato con il bambino per spiegare la condizione di malattia e la consapevolezza che egli svilupperà a riguardo.

2.2. Conseguenze della malattia oncologica nel bambino con tumore cerebrale

In età pediatrica, le lesioni causate dal tumore e dai suoi tratta-menti agiscono su strutture nervose e funzioni in fase di maturazione e possono causare un arresto, un’alterazione o, addirittura, una re-gressione nello sviluppo del bambino. Le conseguenze più importanti del tumore cerebrale sono:

• problemi neurologici; • problemi cognitivi e specifiche difficoltà neuropsicologiche; • problemi psicologici e comportamentali; • problemi endocrinologici.

45

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

2.2.1. Conseguenze neurologiche nel bambino con tumore cerebrale I problemi neurologici derivati da un tumore cerebrale hanno di-verse cause:

localizzazione del tumore; età del paziente alla lesione; presenza di eventuali complicazioni; approccio chirurgico; tipo di percorso terapeutico; volume del tumore; tossicità dei trattamenti; stato di evoluzione del tumore; compressione del parenchima cerebrale.

Le possibili sequele neurologiche possono essere rappresentate da:

problematiche motorie: problemi di equilibrio, paresi di diverso grado e problemi di controllo dei movimenti, che possono com-promettere la capacità dei bambini di imparare o riprodurre com-plesse sequenze motorie;

deficit neurosensoriali: perdita della vista o dell’udito e alterazioni del campo visivo, che possono essere talvolta ricondotte alla ra-dioterapia;

epilessia; deficit ai nervi cranici, che possono causare strabismo e ipoacusia. 2.2.2. Conseguenze cognitive e neuropsicologiche nel bambino con tumore cerebrale Il nostro cervello è un organo molto complesso e ogni regione ce-rebrale è deputata a diverse funzioni. Questo però non significa che ogni area sia un’unità isolata dalle altre: si tratta invece di un grande sistema in cui tutte le regioni corticali sono interconnesse e dipen-denti l’una dall’altra.

46

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

Il cervello è diviso a metà in due emisferi: emisfero destro e emi-sfero sinistro. Queste due parti sono messe in comunicazione tra loro da una fitta rete di fibre, detta corpo calloso.

Fig. 2.3-Gli emisferi cerebrali

Emisfero destro Emisfero sinistro

É associato al pensiero non-verbale; eccelle nell’elaborazione delle informazioni visive, spaziali, percettive e intuitive. A differenza dell’emisfero sinistro, il destro ela-bora le informazioni in modo molto rapido e non sequenziale, presta at-tenzione alla figura intera e cerca la relazione tra le parti e il tutto. È sta-to associato alla creatività.

É associato al pensiero verbale, logico e analitico. Dà un nome alle cose, le categorizza, si occupa del linguaggio, della lettura, della scrit-tura e dell’aritmetica. È lineare e sequenziale.

Ogni emisfero è diviso in quattro regioni dette lobi: frontale, pa-rietale, temporale e occipitale, e ciascuno di essi è specializzato per date funzioni.

47

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

Fig. 2.4-Il sistema nervoso centrale

Tab. 2.1-Le funzioni dei lobi cerebrali

Lobo frontale -Funzioni esecutive -Controllo delle emozioni e degli impulsi -Motivazione -Giudizio.

Lobo parietale -Percezione del proprio corpo -Abilità spaziali -Competenze accademiche, in particolare alla capacità della lettu-ra.

Lobo occipitale -Percezione visiva

Lobo temporale -Linguaggio -Memoria -Udito

Cervelletto -Postura -Equilibrio -Coordinazione motoria -Abilità musicali

Midollo spinale Collega i centri superiori (emisferi e tronco encefalico) con la “peri-feria” del corpo (per esempio, la cute o gli organi sensoriali)

Tronco encefalico

Funzioni vitali di base: -respiro -temperatura corporea -circolazione sanguigna -controllo dei visceri

48

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

Date queste premesse, si può ben comprendere che un danno a una qualsiasi delle regioni cerebrali possa causare problemi molto specifici. Inoltre la stessa lesione cerebrale che si manifesti in un cervello adulto o in un cervello in via di sviluppo può causare conse-guenze cognitive e neuropsicologiche molto diverse. Il cervello di un bambino presenta un grande vantaggio rispetto a quello di una persona adulta: è contraddistinto da quella che viene definita plasticità neurale, cioè la capacità di riadattare le funzioni di specifiche parti del cervello, sopperendo alle abilità perse in seguito a lesioni cerebrali. Allo stesso tempo però, poiché la lesione cerebrale avviene all’interno di strutture in via di sviluppo, può alterarne la crescita o il funzionamento, andando poi a ripercuotersi sull’acquisizione di de-terminate capacità. Generalmente i più frequenti deficit neuro-cognitivi descritti in pazienti con tumore cerebrale sono: deficit attentivi; deficit mnesici; disturbi del linguaggio; deficit della velocità di processamento e di elaborazione delle

informazioni; problemi nelle capacità logico-matematiche; deficit della coordinazione visuo-motoria.

2.2.3. Conseguenze psicologiche nel bambino con tumore cerebrale

Le problematiche psicologiche e comportamentali che si manife-stano nei bambini con una diagnosi di tumore cerebrale sono molto simili a quelle che compaiono in bambini con altre tipologie di ma-lattia oncologica:

le difficoltà più comuni sono problemi di chiusura, di ritiro, problemi di ansia e depressione, con conseguenze sulle com-petenze relazionali e sociali;

49

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

talvolta, e quindi meno frequentemente, compaiono atteggia-menti provocatori, comportamenti aggressivi, sia fisici che verbali, irritabilità e oppositività.

2.2.3.1. Cause dei problemi psicologici nei bambini con tumore cerebrale Nei pazienti oncologici, le cause scatenanti problemi psicologici e comportamentali sono di diversa natura, e effetti diretti o indiretti della patologia. Lo stesso accade nel caso specifico dei tumori cere-brali.

Fig. 2.5-Possibili cause delle conseguenze psicologiche nel bambino con tumore cerebrale

2.2.3.2. Complessità della comunicazione al bambino del tu-more cerebrale infantile Se confrontata con altre malattie o altre tipologie di tumore, la comunicazione della malattia oncologica cerebrale risulta decisamen-te più complessa, poiché le modalità comunicative utilizzate con il bambino influenzano la sua successiva capacità di interpretarla e af-frontarla. Lo stile comunicativo relativo alla patologia oncologica, adottato dal genitore con il figlio, risulta avere una notevole influenza sulla

50

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

capacità del bambino di comprendere la malattia, sulla comparsa e sul mantenimento di difficoltà psicologiche. Più nello specifico, un atteggiamento di evitamento della comunicazione della malattia sembra far insorgere maggiori problemi psicologici nei bambini più piccoli, mentre nel caso di ragazzi più grandi è l’inadeguatezza della comunicazione a esacerbare le problematiche psicologiche.

Fig. 2.6-Possibili modalità comunicative inadeguate dei genitori rispetto alla malattia oncologica

Inoltre una storia di tumore cerebrale sembra differenziarsi da quelle relative ad altre malattie o altre tipologie di tumore per alcuni aspetti:

• il percorso di cura e riabilitazione è maggiormente comples-so;

• porre la diagnosi di tumore cerebrale può essere estremamen-te difficoltoso, poiché i sintomi sono spesso molto comuni e presenti in molteplici patologie pediatriche. Per questo moti-vo di frequente il bambino è sottoposto a numerose visite con diversi specialisti e a volte la diagnosi viene posta in condi-

51

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

zioni di emergenza, nel momento in cui i sintomi del bambino si aggravano o addirittura in condizioni in cui può essere messa a repentaglio la sua vita. In questi casi, le cure devono essere intraprese immediatamente e spesso si rende necessaria un’operazione d’urgenza dopo la diagnosi. Ne consegue una iniziale esclusione del bambino da una corretta comunicazio-ne e gestione della malattia: il bambino non sa il motivo per cui è stato operato, per cui si trova in ospedale e si deve sot-toporre a una serie di visite ed esami. Spesso le spiegazioni relative alla condizione del bambino e a quello che sta acca-dendo vengono rimandate a un momento successivo. Questo comporta una scarsa espressione della propria emotività, che può dar luogo a difficoltà psicologiche e comportamentali;

• non è raro che il tumore e i suoi esiti lascino il bambino in una condizione di disabilità, più o meno grave, che lo costrin-gerà a sottoporsi a molteplici trattamenti e visite di controllo, prolungando in questo modo l’iter di cura e di riabilitazione.

2.2.4. Problemi endocrinologici nel bambino con tumore cerebrale I problemi endocrinologici riguardano alterazioni del funziona-mento delle ghiandole del corpo, con conseguenti squilibri ormonali, e possono essere ricondotti alla sede e alla velocità di crescita della neoplasia, alle terapie adottate e a eventuali patologie associate. Sono molto frequenti nei bambini con tumore cerebrale della linea mediana, cioè quella fessura longitudinale che separa i due emisferi; ne è un esempio il craniofaringioma, che spesso coinvolge la ghian-dola ipofisaria. Generalmente gli altri tumori causano alterazioni endocrinologi-che secondarie alle cure antitumorali, prime fra tutte la radioterapia, ma anche come conseguenza dell’intervento chirurgico. Il deficit endocrinologico più frequente nei bambini è quello rela-tivo alla scarsa crescita ponderale. Ne è causa un’alterazione dell’ormone GH (Growth Hormone, cioè ormone della crescita, o somatotropina), prodotto nella parte anteriore dell’ipofisi. Nel caso in cui questo ormone non venga prodotto o la sua quantità sia limitata, è

52

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

possibile introdurre nel corpo una versione sintetica del tutto identica all’originale, attraverso iniezioni. La correzione del deficit di GH consente il recupero della crescita, migliora le performance neuro-cognitive, rinforza i muscoli, ridistri-buisce la massa grassa e rafforza le ossa; è quindi indispensabile du-rante il percorso di riabilitazione. Un altro importante problema che si presenta nei bambini con tu-more della linea mediana cerebrale è l’alterazione del peso corporeo e la conseguente sindrome metabolica, che comporta rischi a livello cardiovascolare: si manifesta quando è coinvolta la regione ipotala-mica, dove sarebbero collocati i centri deputati alla regolazione del comportamento alimentare. Frequenti sono anche le disfunzioni delle gonadi, che nella donna portano all’assenza del ciclo mestruale, mentre nell’uomo si manife-stano come mancato sviluppo puberale. Un evento particolarmente grave per questi pazienti è l’insorgenza della pubertà precoce: si parla di questa patologia quando i segni del-la pubertà compaiono prima degli 8 anni nelle femmine e prima dei 9 anni nei maschi. La produzione anticipata ed eccessiva di ormoni sessuali accelera la crescita in altezza, ma anticipa lo sviluppo delle ossa lunghe, portando a un’altezza inferiore alla norma nell’età adul-ta. Inoltre possono scatenarsi problemi psicologici e relazionali deri-vanti da cambiamenti corporei inattesi, repentini e dal confronto con i coetanei. Anche lo scheletro risulta particolarmente vulnerabile nei bambini con tumore cerebrale, in particolare si verificano deficit di mineraliz-zazione ossea.

2.3. La riabilitazione

2.3.1. La riabilitazione nel bambino con tumore La riabilitazione oncologica ha diversi scopi:

migliorare massimamente la qualità di vita di bambini e di adolescenti con questa patologia e delle loro famiglie;

53

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

limitare quanto più possibile la disabilità fisica, il deficit funzionale, cognitivo e psicologico, che spesso si presenta a causa del tumore o delle terapie effettuate.

2.3.2. La riabilitazione nel bambino con tumore cerebrale La riabilitazione risulta decisamente necessaria in caso di tumori cerebrali e del sistema nervoso centrale, proprio per la specificità del-la patologia e delle sue conseguenze. Per quanto riguarda lo specifico ambito riabilitativo, le principali fi-gure professionali coinvolte sono: il neuropsichiatra infantile; lo psicologo; i terapisti della riabilitazione: il logopedista, il fisioterapista; il neuropsicologo, l’educatore…

Fig. 2.7-Tipologie di interventi riabilitativi

54

Ritorno a scuola – Accoglienza, gestione e supporto del bambino con tumore cerebrale nel suo ritorno in classe Geraldina Poggi, Annarita Adduci, Maria Chiara Oprandi

E eventualmente:

il fisiatra; l’ortopedico; l’oculista, l’otorino; l’ortottista; l’assistente sociale.

Spesso l’inizio dei trattamenti riabilitativi avviene in concomitan-za con la ripresa della frequenza scolastica, per i bambini che già fre-quentavano la scuola prima della diagnosi di tumore, e per questo si rende necessaria la collaborazione tra l’istituto scolastico e i servizi del territorio.