2...Ł la clonazione terapeutica a essere un’alternativa. Un’alternativa remota a pratiche...

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Bilanci Gonfiati di Massimo Castagna Bilanci Gonfiati? Dissesto finanziario del Comune? Sembrerebbe proprio di s e la sospensione del Ragioniere Generale ne la conferma. Cos per la prima volta, se non andiamo errati, il Comune di Enna conosce una crisi senza precedenti facendo sprofon- dare la citt in un baratro. Non allarmi- smo, nØ pettegolezzo giornalistico, ma la pura e semplice realt . Cos come reale che carte e carteggi sono stati inviati in tutta fretta alla procura della repubblica e alla corte dei conti, oltre che all’assessorato Regionale Enti Locali. E cos come sono reali le perqui- sizioni ad uffici ed abitazioni private da parte delle autorit competenti. E intuendo la gravit della situazione abbiamo dovuto rifare in larga parte il giornale, per cui ci scusiamo se non avremo rispettato la scaletta solita. Potremmo dire che lo avevamo detto gi da tempo che le cose non andavano in maniera lineare, ma non vogliamo essere profeti di sventure. Una cosa assolutamente certa: cos non si pu piø andare avanti. Non lo si pu piø per- chØ con un Comune che quasi sicura- mente sar dichiarato in Dissesto Finanziario a pagarne le conseguenze saremo tutti, ma proprio tutti, anche quelli che della gestione allegra e spen- sierata dei fondi pubblici non ne sa niente. Tutto il mondo politico locale scosso dagli eventi. Il centro sinistra in una conferenza stampa ha spiegato la sua posizione che poi quella di un documento-denuncia nel quale si legge tra l’altro: "la politica impone il rispetto di regole ferree tra le quali il dovere per chi ricopre ruoli istituzionali, ancora di piø su mandato popolare, di fare chia- rezza sulla gestione della cosa pubblica e di denunciare eventuali fatti gravi commessi a danno di ruttalacollettivit. Assistiamo sbigottiti ad un vero terre- moto politico ed amministrativo che ha scosso l’Amministrazione Comunale di Erma presieduta dal Sig. Sindaco Ardica, occupato, in questi anni, ad "altre cose" tranne che al benessere di questa citt capoluogo. Un terremoto che ci lascia attoniti e sgomenti e di cui non siamo ancora in grado di compren- dere e valutare l’entit della gravita. I fatti che conosciamo tuttavia sono suff i- cienti per definire la situazione grave e forse anche inevitabile. Gravissimo il provvedimento adottato dalla Sindaco nei confronti del Ragioniere generale del Comune di Enna che stato sospe- so dal suo incarico con determina sin- dacale del 24.11.04. Una gestione del Sindaco e della sua Giunta troppo "distratta" sul piano amministrativo e finanziario perchØ sempre fortemente impegnata a risolvere i problemi di altra natura, politici o di organigramma. Un Sindaco che sostituisce ben 33 asses- sori in 40 mesi non pu che essere auantomeno "distratto" sulla gestione amministrativa del Comune." "I Gruppi Consiliari Comunali I nostri servizi alle pagg. 6-7 (continua a pag. 7) -2- Pergusa, fiore all’occhiello di tutta la Provincia, fino a qualche anno fa, con il suo tanto rim- pianto lago e con un autodromo teatro di trofei inter- nazionali, oggi ha perso la sua importanza ed snob- bata da chi amministra. Nonostante il rifacimento, ormai indispensabile, della Pergusina, la cara frazio- ne non gode certo di otti- ma salute. Se il fred- do, e non certo la disinfesta- zione, ci ha liberato dalle zanzare, la pioggia ha portato alla luce un altro problema altrettanto grave: in questi giorni infatti le strade e soprattutto le griglie di scolo delle acque bianche sono ricoperte di fango, con conseguenze facilmente immaginabili se il problema non verr risolto al piø presto. Il bello e il cattivo tempo invece, nulla hanno a che fare con il "Centro" del "Villaggio", in rifacimento da febbraio: la Piazzetta antistante la chiesa, ormai da settimane non vede l’ombra di un operaio. Forse la squadra impegnata nella ristruttura- zione si presa una bella vacanza (anche se in ritar- do, forse li ha confusi, turisticamente parlando, la parola Villaggio); e pare se la meritino dato lo stato avanzato dei lavori. Probabilmente sin dall’inizio pre- vedevano che sarebbe stato un compito arduo e non si sono nemmeno permessi di azzardare una previ- sione sulla data della possibile chiusura dei lavori. Cari amministratori, chiedere troppo pre- garvi di attenzionare maggiormente questa zona, Queste, le motivazioni addotte dagli Enti responsabili, in merito alla elimi- nazione di alcuni pini secolari, che si tro- vavano dietro l’immobile del vecchio "Dispensario" lungo il viale Diaz, oggi sede della guardia medica e di alcuni consultori. Alle segnalazioni dei cittadini, pervenute in redazione, possiamo solo riferire quanto abbiamo appreso: pare che, il terreno sul quale crescevano que- sti alberi, era di propriet del Comune, lo stesso, lo ha ceduto all’Inam, perch fosse utilizzato per la costruzione di immobili destinati all’ampliamento di uffici e ambulatori (in base al vecchio prg). La concessione edilizia risale almeno al 2000, tutte le carte sembrano, quindi, in regola, poich non sussiste alcun vincolo a tutela di questi alberi, in quanto insistenti su terreno privato; il vincolo sussiste solo sull’immobile, per la sua storicit ; pertanto, la Sopraintendenza ai Beni Culturali e Ambientali (non siamo riusciti a parlare con i responsabili, in riunione o in mis- sione) non ha, riteniamo, potuto far altro che avallare l’azione, fatta salva la tute- la del solo immobile. L’Ente Forestale, con grande rammarico, non ha, parimenti, potuto impedire "l’ espianto" di questi organi viventi, tranne, per una sola pianta, che potrebbe essere lasciata al suo posto, ma non sicuro, dipende dal progetto. Nessuno responsabile, nessuno ha sbagliato, allora, chi ha tradito Madre Natura? Scompare un’altra area verde, avremo un’altro p di tonnellate di cemen- Quante volte il nostro periodico ha segnalato autoveicoli sprovvisti di apposito talloncino parcheggiate sulle strisce gialle per disabili? Non passa giorno che qualche "persona", se cos la si pu chiamare, non ripeta lo stesso atto di incivilt. Noi di Dedalo vogliamo sensibilizzare la gente comune, e "l’incivile di natura" con questo slogan: "VUOI IL MIO POSTO, PRENDI IL MIO HANDICAP" Un ulteriore mancanza sta nel fatto che nessuno vigila per controllare se vi sono delle auto non autorizzate su queste famige- rate strisce gialle, perchØ chi dovrebbe vigilare troppo impe- gnato a guardare le ancor piø note strisce blu, sicuramente piø retri- buitive. Da un nostro sondaggio eseguito nei piø noti supermercati di Enna, su 10 controlli, 10 volte c’ un veicolo non autorizzato, e le numerose foto da noi pubblicate lo dimostrano. Dedalo invita le auto- rit competenti, e tutti i supermer- cati di Enna e provincia, ad inte- grare il cartello con lo slogan, nei pressi dei famosi posti riservati agli sfortunati disabili, e a migliora- reicontrolli. Gi in molte citt italiane questo pannello integrativo stato aggiunto, ma come ben sappiano da "noi", le novit arrivano sempre inritardo, e a pagarne le conse- La Piazza del Villaggio Pergusa Civiltà nordista Il pino che forse si salverà

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Bilanci Gonfiatidi Massimo Castagna

Bilanci Gonfiati? Dissestofinanziario del Comune? Sembrerebbeproprio di s� e la sospensione delRagioniere Generale ne Ł la conferma.Cos� per la prima volta, se non andiamoerrati, il Comune di Enna conosce unacrisi senza precedenti facendo sprofon-dare la citt� in un baratro. Non Ł allarmi-smo, nØ pettegolezzo giornalistico, mala pura e semplice realt�. Cos� come Łreale che carte e carteggi sono statiinviati in tutta fretta alla procura dellarepubblica e alla corte dei conti, oltreche all’assessorato Regionale EntiLocali. E cos� come sono reali le perqui-sizioni ad uffici ed abitazioni private daparte delle autorit� competenti.E intuendo la gravit� della situazioneabbiamo dovuto rifare in larga parte ilgiornale, per cui ci scusiamo se nonavremo rispettato la scaletta solita.Potremmo dire che lo avevamo dettogi� da tempo che le cose non andavano

in maniera lineare, ma non vogliamoessere profeti di sventure. Una cosa Łassolutamente certa: cos� non si pu�piø andare avanti. Non lo si pu� piø per-chØ con un Comune che quasi sicura-mente sar� dichiarato in DissestoFinanziario a pagarne le conseguenzesaremo tutti, ma proprio tutti, anchequelli che della gestione allegra e spen-sierata dei fondi pubblici non ne saniente.

Tutto il mondo politico locale Łscosso dagli eventi. Il centro sinistra inuna conferenza stampa ha spiegato lasua posizione che Ł poi quella di undocumento-denuncia nel quale si leggetra l’altro: "la politica impone il rispetto diregole ferree tra le quali il dovere perchi ricopre ruoli istituzionali, ancora dipiø su mandato popolare, di fare chia-rezza sulla gestione della cosa pubblicae di denunciare eventuali fatti gravicommessi a danno di rutta la collettivit�.Assistiamo sbigottiti ad un vero terre-moto politico ed amministrativo che hascosso l’Amministrazione Comunale di

Erma presieduta dal Sig. SindacoArdica, occupato, in questi anni, ad"altre cose" tranne che al benessere diquesta citt� capoluogo. Un terremotoche ci lascia attoniti e sgomenti e di cuinon siamo ancora in grado di compren-dere e valutare l’entit� della gravita. Ifatti che conosciamo tuttavia sono suffi-cienti per definire la situazione grave eforse anche inevitabile. Gravissimo ilprovvedimento adottato dalla Sindaconei confronti del Ragioniere generaledel Comune di Enna che Ł stato sospe-so dal suo incarico con determina sin-dacale del 24.11.04. Una gestione delSindaco e della sua Giunta troppo"distratta" sul piano amministrativo efinanziario perchØ sempre fortementeimpegnata a risolvere i problemi di altranatura, politici o di organigramma. UnSindaco che sostituisce ben 33 asses-sori in 40 mesi non pu� che essereauantomeno "distratto" sulla gestioneamministrativa del Comune."

"I Gruppi Consiliari Comunali

I nostri servizi alle pagg. 6-7

(continua a pag. 7)

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Pergusa, fiore all’occhiello di tutta laProvincia, fino a qualche anno fa, con il suo tanto rim-pianto lago e con un autodromo teatro di trofei inter-nazionali, oggi ha perso la sua importanza ed Ł snob-bata da chi amministra. Nonostante il rifacimento,ormai indispensabile, della Pergusina, la cara frazio-

ne non godecerto di otti-ma salute. Se il fred-do, e noncerto ladisinfesta-zione, ci haliberato dallezanzare, lapioggia haportato allaluce un altroproblemaaltrettanto

grave: in questi giorni infatti le strade e soprattutto legriglie di scolo delle acque bianche sono ricoperte difango, con conseguenze facilmente immaginabili seil problema non verr� risolto al piø presto. Il bello e ilcattivo tempo invece, nulla hanno a che fare con il"Centro" del "Villaggio", in rifacimento da febbraio: laPiazzetta antistante la chiesa, ormai da settimanenon vede l’ombra di un operaio.

Forse la squadra impegnata nella ristruttura-zione si Ł presa una bella vacanza (anche se in ritar-do, forse li ha confusi, turisticamente parlando, laparola Villaggio); e pare se la meritino dato lo statoavanzato dei lavori. Probabilmente sin dall’inizio pre-vedevano che sarebbe stato un compito arduo e nonsi sono nemmeno permessi di azzardare una previ-sione sulla data della possibile chiusura dei lavori.

Cari amministratori, Ł chiedere troppo pre-garvi di attenzionare maggiormente questa zona,

Queste, le motivazioni addottedagli Enti responsabili, in merito alla elimi-nazione di alcuni pini secolari, che si tro-vavano dietro l’immobile del vecchio"Dispensario" lungo il viale Diaz, oggisede della guardia medica e di alcuniconsultori. Alle segnalazioni dei cittadini,pervenute in redazione, possiamo soloriferire quanto abbiamo appreso: pareche, il terreno sul quale crescevano que-sti alberi, era di propriet� del Comune, lostesso, lo ha ceduto all’Inam, perchŁfosse utilizzato per la costruzione diimmobili destinati all’ampliamento di ufficie ambulatori (in base al vecchio prg).

La concessione edilizia risalealmeno al 2000, tutte le carte sembrano,quindi, in regola, poichŁ non sussistealcun vincolo a tutela di questi alberi, in

quanto insistenti su terreno privato; ilvincolo sussiste solo sull’immobile, perla sua storicit�; pertanto, laSopraintendenza ai Beni Culturali eAmbientali (non siamo riusciti a parlarecon i responsabili, in riunione o in mis-sione) non ha, riteniamo, potuto far altroche avallare l’azione, fatta salva la tute-la del solo immobile.

L’Ente Forestale, con granderammarico, non ha, parimenti, potutoimpedire "l’ espianto" di questi organiviventi, tranne, per una sola pianta, chepotrebbe essere lasciata al suo posto, manon Ł sicuro, dipende dal progetto.Nessuno Ł responsabile, nessuno hasbagliato, allora, chi ha tradito MadreNatura? Scompare un’altra area verde,avremo un’altro p� di tonnellate di cemen-

Quante volte il nostroperiodico ha segnalato autoveicolisprovvisti di apposito talloncinoparcheggiate sulle strisce gialleper disabili? Non passa giorno chequalche "persona", se cos� la sipu� chiamare, non ripeta lo stessoatto di incivilt�. Noi di Dedalovogliamo sensibilizzare la gentecomune, e "l’incivile di natura" conquesto slogan: "VUOI IL MIO POSTO,PRENDI IL MIO HANDICAP"

Un ulteriore mancanzasta nel fatto che nessuno vigila percontrollare se vi sono delle autonon autorizzate su queste famige-rate strisce gialle, perchØ chidovrebbe vigilare Ł troppo impe-gnato a guardare le ancor piø notestrisce blu, sicuramente piø retri-buitive. Da un nostro sondaggioeseguito nei piø noti supermercatidi Enna, su 10 controlli, 10 voltec’Ł un veicolo non autorizzato, e lenumerose foto da noi pubblicate lodimostrano. Dedalo invita le auto-rit� competenti, e tutti i supermer-cati di Enna e provincia, ad inte-grare il cartello con lo slogan, neipressi dei famosi posti riservatiagli sfortunati disabili, e a migliora-re i controlli.

Gi� in molte citt� italianequesto pannello integrativo Ł statoaggiunto, ma come ben sappianoda "noi", le novit� arrivano semprein ritardo, e a pagarne le conse-

La Piazza del Villaggio Pergusa

Civiltà nordista

Il pino cheforse si salverà

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Risolti i problemiriguardanti la ristrutturazionedel Liceo classico"Napoleone Colajanni" diEnna? Sembrerebbe propriodi si. Grazie al pronto interes-samento del presidente dellaProvincia Cataldo Salerno,che ha preso l’impegno di farcarico al proprio ente tutte lespese di ristrutturazione dellostorico immobile di via Roma,sono stati individuati in viaBagni i locali che ospiterannoprovvisoriamente le classi,locali questi che fino a qual-che tempo fa ospitavano laCo.re.co., Commissioneregionale di controllo, e cheprima ancora sono stati sededel Liceo linguistico.

La protesta di genito-ri, alunni e professori era par-tita qualche giorno addietro,con tutte le parti che lamenta-vano il degrado dell’immobile,causato da alcune infiltrazioni

d’ac-q u apio -vanad a ltettoedallefine-stre,c h en o nsonop i øido -nee.L ospo -st a -

Effettivamente il traf-fico ne ha beneficiato; losvincolo tra via delleOlimpiadi e via Fattorini, haora acquistato una sistema-zione piø logica e agevole.Lo riconoscono tutti.

Tuttavia, come inmolti lamentano, la predispo-sizione delle banchine chefanno anche da spartitraffico,non ha tenuto conto dellanecessit� di dover lasciareun piø ampio passaggio e diconsentire alle auto di potersvoltare da via delleOlimpiadi per via Fattorini eda via Fattorini per il ramoprincipale di via delleOlimpiadi, senza dover inva-dere la corsia altrui. Gli ango-li dei marciapiede sono infat-ti molto sporgenti e lascianouno spazio piuttosto ristretto;

a

Pista via Olimpiadi

Il

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CELLULE STAMINALI: NO N ESISTE ALCUNA APPLICABILIT�

Pubblichiamo uno stralcio di una lunga lettera del rag. RoccoMarazzotta che riteniamo interessante e ricca si spunti di riflessio-

ne.

Gentile Signor Direttore.Non sono un assiduo lettore di Dedalo, ma a volte mi capita, trovan-dolo in giro, di dargli una sfuggevole occhiata senza mai avere la pos-sibilit� e molto spesso la volont� di leggerlo con piø attenzione. Perquesto motivo mi Ł sfuggito il numero dedicato al referendum promos-so dai Radicali. Mi Ł capitato, per�, di leggere la garbata lettera dellastudentessa Valentina Gargano la quale, legittimamente, chiedevache fossero rispettate le regole per le quali un periodico si spende: lapluralit� delle informazioni. Lei si Ł premurata a rispondere intitolandotale risposta che il problema non era condividere ma capire bene.A questo proposito mi permetto di fare alcune considerazioni che Leimi user� la cortesia di pubblicare sia per dare una risposta diversa allagentile Gargano ma anche per fare un servizio ai nostri concittadini. 1. a tutt’oggi NON ESISTE alcuna applicabilit�, neppure sperimentale,delle cellule staminali embrionali come terapia per l’uomo;2. negli esperimenti sui topi le staminali embrionali si sono dimostratecancerogene;3. esistono applicazioni terapeutiche di cellule staminali "ADULTE",cioŁ non estratte dagli embrioni, ma dal sangue, dal midollo osseo edal tessuto nervoso di persone gi� nate. Dunque Ł irrazionale e anti-scientifico utilizzare gli embrioni umani quando Ł possibile prima e piøefficacemente, ottenere risultati migliori non utilizzando le staminaliembrionali;4. Ł in fase avanzata la ricerca su cellule staminali adulte volte a ren-derle simili alle cellule embrionali, ma senza eliminare alcun embrio-ne. La scienza pu� procedere su questa strada.Che le superiori affermazioni corrispondono a verit� Ł confermato dal-l’intervista che il prof. Angelo Vescovi ha rilasciato a "L’Espresso". Ilprof. Vescovi, che a dispetto del nome e cognome si definisce agno-stico e Taoista, da quattordici anni (che per il settore Ł gi� un’eternit�)lavora alla ricerca e studio di cellule staminali e in conseguenza Ł unadelle massime autorit� nel campo.Egli, in detta intervista, cos� si esprime: "�creare embrioni per poidistruggerli dicendo che non ci sono alternative, e che questo curer�malattie terribili, Ł una sciocchezza".L’intervistatore chiede: "ma perchØ". Il prof. Vescovi, risponde: "PerchØŁ la clonazione terapeutica a essere un’alternativa. Un’alternativaremota a pratiche terapeutiche esistenti che utilizzano cellule stamina-li non embrionali. Mi spiego: le terapie a base di cellule staminali trattedal sangue sono nella pratica medica corrente, ovviamente di altissimolivello, che salva un paio di migliaia di pazienti l’anno. Poi, il trapianto dicornea: non si fa con le cellule staminali embrionali, ma con le cellulestaminali dell’epidermide con cui si costruiscono cornee artificiali da tra-piantare. Ancora, sempre con le cellule staminali dell’epidermide sifanno i trapianti di pelle salvavita per i grandi ustionati. STIAMO PARLAN-D O DI TERAPIE IN PRATICA CLINICA, N O N DI FANTASCIENZA�.Riprende l’intervistatore: "D’accordo, ma chi pensa alla clonazioneterapeutica pensa al diabete e, soprattutto alle malattie neurodegene-rative: Parkinson, Alzheimer, Amiotrofica".Risponde il prof. Vescovi: "Le neurodegenerative sono il cavallo dibattaglia di chi propugna la clonazione: certo sono malattie terribili esenza cura, ma proprio per questo spaccano il cuore dell’opinionepubblica e la spingono a giustificare tutto. Bisogna, per�, da scienzia-ti illuministi, chiedersi: quando siamo vicini a una terapia per questimalanni se percorriamo la via della clonazione terapeutica? Non stia-mo, invece, scartando vie piø promettenti per aderire al dogma checlonare Ł segno di libert� scientifica? Bene, la scienza oggi mi diceche siamo lontanissimi da una terapia, per una serie di problemi tec-nici forse insormontabili".L’intervistatore incalza: "Ma se non si comincia non si arriva mai". Riprende Vescovi: "Ci potremmo arrivare, minimo tra dieci anni se vatutto bene".L’intervistatore lo stimola: "E’ una buona speranza". Vescovi risponde:"No. PerchØ c’Ł un’alternativa piø vicina. Si possono utilizzare cellulestaminali cerebrali per trapiantarle nel cervello dei malati e far ricre-

ENN A E LA SINISTRA RADICA

importante descrivere con prosa piø asibile, priva di bagliori stilistici e bellurnuova classe politica della sinistra ennNel suo ambito potrebbe ipotizzarsi laqualche figlio della borghesia degli anni ’70 e altri beneficfluent society che faceva la sua comdimensione di massa in quegli anni, apoi a staccare, ai nostri giorni, cospicuiSi dir� che Ł dal tempo dei Gracchi Cesare che il fenomeno Ł registrato. Qustra Ł il risultato dell’azione congiunta deluzionarie borghesi e il proletariato. uno schema classico, Ł "lo schema"ma� a Enna "lo schema" Ł spinto all’suo esito ultimo Ł rappresentato dal "ovvero quella tragedia estetico-polititelevisivo dei consigli comunali, che che le rivoluzioni e le rivolte, i conflitti cosa che ha a che fare piø con Freud cNello schema spinto all’eccesso, ci� nell’appartenenza politica Ł un sano propria satolla esistenza, un supplemper le proprie inquietudini borghesi o, in lavacro (funzionante come confessiondella propria coscienza sociale: nel conale in tv si rappresenta il fenomeno coglie il dandy nel gioco della rivoluzioscoppiata la rivoluzione, ed io non ho termi" recitava ironicamente una nota aChe dire poi di giovani borghesi che loro iniziazione intellettuale su posizionmiste per poi implacabilmente rifluire pprio ceppo sociale e occupare importagenziali?Sinceramente, Pintor in un momento dlucidit� mentale dichiara (vedi la "Repumarzo 2001): "qualsiasi sommossa di Spartaco in poi, ha il potere di sedurmcosto e la vanit� dell’impresa. Rivoluzvita pubblica, sono tuttavia rimasto pborghese nel privato, senza trovare uncomportamenti intimi e ideali pubblici. niente con il mondo di cui ho parlato perpo’ come molti intellettuali di sinistra. [niente della realt� di cui si occupano. I nisti cercavano di porre rimedio alla scitando noi giovani borghesi a mescomense degli operai. Era un rimedio ingrio. cosi? Certo che se dovessimo uno straniero privo del nostro codicemomento in cui accendiamo la tv ed video, contemporaneamente, un rapdella sinistra ennese e Ardica, come e primo, nonostante l’aria da lord inglesinistra e il secondo di destra, con tuttgrafia sconvolta, sarebbe alquanto fornire una spiegazione plausibile... Altra figura ipotizzabile, presente nelladi sinistra Ł il borghese "psicoanaliticdestra, poi di centro e momentaneamentto alla sinistra: solitamente Ł quello chgiamento nevrotico preme di piø per estreme e invoca la "sfiducia" a tutti anche quello che se la squaglia per prifenomeni indecorosi di "voltagabbantanto hanno occupato la scena in quesempre la spinta estremista in riflussocasa Lassie" del borghese convertito, ch

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La visita delPresidente Ł andata bene.Certo, gli ennesi non Ł chelo abbiano visto molto. V’Łstato un incontro moltoimportante con i giovani inun’aula della universit� ovegli ennesi non crediamosiano stati in maggioran-za:meglio che niente.Ciampi ha parlato comed’abitudine: chiaro e forte,come nei messaggi tratorre di controllo ed aerei.Ha detto non vi aspettate lamanna dal cielo, rimbocca-tevi le maniche e lavorate.Risultato: ad un applausodi sortita (gergo teatrale) alsuo arrivo ne Ł succedutouno - dopo che aveva par-lato - che piø freddo "non sipu�". Ognuno se la Ł presacome fatto personale: eraquello che il Presidenteimmagino voleva ,ma nonquella la reazione che siattendeva. Ma si sa in mon-tagna l’umore Ł come iltempo: cambia con la velo-cit� del vento, con o senzanebbia.

Non gli hanno fattovedere il nuovo Ospedale,forse per paura di perderlonei labirinti che lo caratte-rizzano o forse per evitaredi dargli a bere una delletante baggianate tipo, " ilsecondo lotto si comincia agiorni". Ove giorno sta perindefinito. Infatti, dettocominciamento Ł gi� slitta-to secondo prassi abitudi-naria e consolidata a TDD(tempo da determinare).

Nella vetta, che nelgiorno in cui Ł stata "colle"appariva vivibile (ma cherischia di tornare all’anticosquallore) qualcosa tuttaviaŁ cambiato. Si Ł riapertol’upim e quel tratto di stradada mortorio Ł divenuto pia-cevole; l’illuminazione delpalazzo del governo a tuttotondo e la piazza (di gi�)rifatta e ove senza macchi-ne elegante; la via cheporta al Duomo sulla qualesi affacciano ora tre oquattro esercizi commer-

ciali piacevolmente arreda-ti, con una nuova libreriaove Ł possibile trovare libriin lingua originale. Tratti distrada da lussazioni o frat-ture delle caviglie rimessein piano:un buon lavoroinsomma. Ci si augura chequesti esempi - alcunidovuti alla venuta della piøalta autorit� dello Stato -trovino emulazione cos�come Ł avvenuto ancheper gli esercizi nel trattocompreso tra SanTommaso e l’incrocio dipiazza Balata (poi Alessi edinfine Matteotti) ove, unvigile (una volta quandopassavano solo gli asini viera anche un vigile movie-ro su pedana e guantibianchi !) non guasterebbe,evitando l’ingolfo che, tran-ne a notte inoltrata, si haper lo incrocio di ben cin-que strade: organico,

ovviamente, dei vigili urba-ni (ma quanti sono?) per-mettendo.

C’erano dueVescovi ad accogliereCiampi: qualcuno malignoha sussurrato: uno per loarrivo e l’altro per la parten-za. Non Ł stato facile dirgliche Ł dal 1929 (concordatotra Stato Vaticano e Regnod’Italia) che aspettiamo diaverne uno solo con unasola Diocesi. In fondo Łandata bene che nonabbiano invitato anchequello di Caltanissetta cheperaltro aveva titolo inquanto due comuni ricado-no nella sua diocesi. Enna,molto ligia ai fasti della cul-tura e della lingua latina (inognuno di noi c’Ł un"Cicerone"� o quasi) con-sapevole dell’omnia trinumest perfectum, lo testimo-nia con ben tre pastori di

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La lunga storia delle contrappo-sizioni tra maggioranza e opposizioneal Comune di Enna in tema di bilancio egestione finanziaria dell’Ente non nascecertamente oggi con la vicenda legataalla sospensione del dirigente del servi-zio di ragioneria del Comune, che nerappresenta per� il punto di polemicapiø alto. Non bisogna infatti dimenticareche la gestione finanziaria del Comunecapoluogo era stata oggetto dell’atten-zione di una commissione speciale diinchiesta, delle cui risultanze si Ł a suotempo occupato il nostro giornale, e cheevidenzi� una serie di "irregolarit�". Fraqueste l’assenza dello strumento fonda-mentale della gestione finanziaria econtabile quale il Piano Esecutivo diGestione.

Ma anche "l’esistenza di com-portamenti anomali e impropri sia della

Giunta Comunale che di parte della diri-genza nell’identificazione delle risorsefinanziarie e nell’utilizzo delle stesse inassenza di coerenza con il documentocontabile di previsione annuale appro-vato dal Consiglio Comunale", e ancora" l’eccessiva e arbitraria concentrazionedelle funzioni di gestione al Dirigente diRagioneria a discapito della partecipa-zione e responsabilit� di altri dirigenti".Le risultanze della commissione sonodatate 31 marzo 2004 e portano la firmadi tutti i gruppi consiliari rappresentati aSala d’Euno.

La vera pietra dello scandalo Łrappresentata da una delibera di GiuntaComunale del 17 marzo 2003 e aventeper oggetto un contributo al collegio deiRettori per la realizzazione della setti-mana santa in occasione della Pasqua2003. In questa delibera si legge infatti

della necessit� di impegnare unasomma pari a 72.000 Euro, a fronte diuna disponibilit� di gran lunga inferiore.Per effetto di questo provvedimento ilDott. La Greca era autorizzato ad "anti-cipare l’intera somma alle partite di giro,dando atto che non appena approvato ilBilancio per l’esercizio finanziario 2003si provveder� alla necessaria regolariz-zazione contabile". Le accuse delleopposizioni si basano sul fatto che datale autorizzazione si evincerebbel’avallo da parte dell’amministrazionealla condotta poco ortodossa del diri-gente contabile, tenuto conto che taleprocedura Ł irregolare, cos� come evi-denziato dai revisori dei conti delComune. L’organo dicontrollo infatti, in una nota datata 24giugno 2003, proprio in relazione

Scaricato. Si pu� cos� sintetiz-zare, con questo termine secco, la posi-zione che il Sindaco Ardica e la casadelle libert� ennese (con esclusionedell’ UDC) nel corso della conferenzastampa, convocata all’indomani di unconsiglio comunale che definire burra-scoso Ł certamente poco, sulla situa-zione che ha portato alla sospensionedel dirigente del servizio di ragioneriadel Comune. E che la passata sedutad’aula abbia lasciato piø di uno strasci-co Ł lo stesso Sindaco ad evidenziarlo:"In Consiglio comunale si Ł consumatoun fatto immorale. Sono stato oggetto,assieme all’intera amministrazionecomunale - ha spiegato Ardica - di unvero e proprio linciaggio morale senzaavere alcuna possibilit� di replica".Occorre per� riassumere brevemente ifatti. In apertura della seduta del civicoconsesso destinata all’illustrazione delPRG da parte del Prof. Urbani, ilPresidente del Consiglio ComunaleSgr� da notizia all’aula che il Sindacoha provveduto a sospendere il dirigentegenerale del servizio di ragioneria, ildott. Carmelo La Greca, che di ci� Łstata notiziata la competente Procuradella Repubblica per tutti gli accerta-menti del caso e che, di conseguenza,la delibera relativa al conto consuntivo2003 viene ritirata.

Dopo la comunicazione dellaPresidenza, ed una brevissima comuni-cazione dello stesso Sindaco, le oppo-sizioni di centro sinistra hanno unitaria-mente dichiarato di non essere nellecondizioni di affrontare il dibattito relati-

vo al punto all’ordine del giorno, attac-cando frontalmente Ardica e l’ammini-strazione comunale accusandoli diessere "i mandanti" delle manomissionicontabili che si sarebbero evidenziate,ritenendoli responsabili di una gestione"allegra" delle finanze comunali. A que-ste accuse il Sindaco risponde convo-cando la stampa, esponendo il propriopunto di vista attorniato dai consigliericomunali polisti e dai rappresentantipolitici della coalizione: Ferrari per AN eCortese per Forza Italia. "Con un atto disciacallaggio politico si approfitta diquesta situazione - rincara la doseArdica - per chiedere le mie dimissioni.Voglio dire con nettezza che io sono almio posto e ci rester� con serenit� esenso di responsabilit�". Poi la tesidifensiva sui fatti che hanno scatenatoun’accesissima polemica fra i dueschieramenti: "L’iniziativa Ł partita dal-l’amministrazione comunale e dalDirettore Generale che, dopo aver sol-lecitato piø volte il dirigente a fornire idati necessari alla formulazione delladelibera di approvazione del conto con-suntivo 2003, hanno coinvolto i revisoridei conti informandoli di quanto stavaavvenendo ed effettuando con loroun’attenta verifica."

"Avendo riscontrato delle irre-golarit� - continua il Sindaco - e nonavendo ricevuto spiegazioni da partedel dirigente interessato abbiamo agitodi conseguenza". Ma adesso l’unicacosa certa Ł che Ł necessario correreai ripari, per scongiurare innanzi tutto lapossibilit� di scioglimento del

Consiglio Comunale. Infatti entro il 30di questo mese gli inquilini di Salad’Euno dovranno approvare gli equilibridi bilancio, il conto consuntivo per il2003 e l’assestamento di bilancio 2004."Stiamo preparando in queste ore -assicura Ardica - la manovra di asse-stamento di bilancio per evitare uneventuale dissesto finanziario e lo scio-glimento del Consiglio Comunale".Subito dopo aver chiarito il proprioruolo e le eventuali responsabilit�,senza dimenticare un accenno alla pro-pria integrit� morale per la salvaguar-dia della quale " mi batter� in tutte lesedi politiche e legali" Ardica prova adare la propria versione sulle reazionidel centro sinistra: "Si Ł volutamentefatta perdere alla citt� una grandeoccasione per conoscere il PRG il cuiiter pu� dirsi finalmente concluso. E’stata una strumentalizzazione orche-strata ad arte per evitare che si discu-tesse del nuovo assetto urbanisticodella citt�, bersagliando l’amministra-zione di accuse di "collusione" che cer-tamente non ci appartengono".

Sulla stessa lunghezza d’ondail Presidente Provinciale di AN DanteFerrari che sottolinea come, a suoparere "c’Ł qualcuno preoccupato delfatto che a Enna si voti veramente nel2006 piø che della situazione finanzia-ria del Comune. Tutto ci� non pu� per�giustificare un’azione tesa a scalfirel’onorabilit� di un Sindaco sul quale A Ninveste da piø di 48 anni". E ancora ilportavoce provinciale di FI GiampieroCortese che consiglia al centro sinistra

(continua nella pagina accanto)

SINISTRA RADICAL CHIC

rivere con prosa piø asciutta pos-liori stilistici e bellurie retoriche laica della sinistra ennese.otrebbe ipotizzarsi la presenza dia ni ’70 e altri beneficiari dell’af-he faceva la sua comparsa comesa in quegli anni, apprestandosinostri giorni, cospicui dividendi.al tempo dei Gracchi e di Giulioomeno Ł registrato. Qualsiasi sini-ell’azione congiunta delle Łlite rivo-e il proletariato. ssico, Ł "lo schema". Ma, c’Ł unchema" Ł spinto all’eccesso e il rappresentato dal "radical chic",

agedia estetico-politica ed eventonsigli comunali, che richiama piøle rivolte, i conflitti edipici, qual-fare piø con Freud che con Marx.

nto all’eccesso, ci� che si cercapolitica Ł un sano approdo allaesistenza, un supplemento d’animaietudini borghesi o, in definitiva ilante come confessione cattolica)cienza sociale: nel consiglio comu-ppresenta il fenomeno sociale chel gioco della rivoluzione ("Oddio, Łluzione, ed io non ho nulla da met-onicamente una nota attrice).giovani borghesi che compiono lantellettuale su posizioni ultra-estre-acabilmente rifluire presso il pro-e e occupare importanti posti diri-

ntor in un momento di grandiosadichiara (vedi la "Repubblica" del 9alsiasi sommossa di schiavi, daha il potere di sedurmi malgrado ildell’impresa. Rivoluzionario nella

o tuttavia rimasto profondamenteato, senza trovare un’armonia traimi e ideali pubblici. Io non c’entroo di cui ho parlato per una vita. Unllettuali di sinistra. [...] Non sannodi cui si occupano. I vecchi comu-porre rimedio alla scissione, invi-ni borghesi a mescolarci nellei. Era un rimedio ingenuo, illuso-to che se dovessimo spiegare advo del nostro codice gnomico, alaccendiamo la tv ed appaiono sulraneamente, un rappresentanteese e Ardica, come e qualmente ile l’aria da lord inglese sarebbe dindo di destra, con tutta una icono-sarebbe alquanto imbarazzante

zione plausibile... zzabile, presente nella ricca plateaborghese "psicoanalitico": prima dintro e momentaneamente in presti-itamente Ł quello che con atteg-o preme di piø per le soluzionia "sfiducia" a tutti i costi, ma Łse la squaglia per primo. Dietro iosi di "voltagabbanismo", cheupato la scena in questi anni c’Łestremista in riflusso, il "torna a

borghese convertito, che tutto far�

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Bilanci Gonfiatidi Massimo Castagna

Bilanci Gonfiati?Dissesto finanziario delComune? Sembrerebbe pro-prio di s� e la sospensionedel Ragioniere Generale neŁ la conferma. Cos� per laprima volta, se non andiamoerrati, il Comune di Ennaconosce una crisi senza pre-cedenti facendo sprofondarela citt� in un baratro. Non Łallarmismo, nØ pettegolezzogiornalistico, ma la pura esemplice realt�. Cos� come Łreale che carte e carteggisono stati inviati in tutta frettaalla procura della repubblicae alla corte dei conti, oltreche all’assessoratoRegionale Enti Locali. E cos�come sono reali le perquisi-zioni ad uffici ed abitazioniprivate da parte delle autorit�competenti.E intuendo la gravit� dellasituazione abbiamo dovutorifare in larga parte il giorna-le, per cui ci scusiamo se nonavremo rispettato la scalettasolita. Potremmo dire che loavevamo detto gi� da tempoche le cose non andavano inmaniera lineare, ma nonvogliamo essere profeti disventure. Una cosa Ł assolu-tamente certa: cos� non sipu� piø andare avanti. Non losi pu� piø perchØ con unComune che quasi sicura-mente sar� dichiarato in

Dissesto Finanziario a pagar-ne le conseguenze saremotutti, ma proprio tutti, anchequelli che della gestione alle-gra e spensierata dei fondipubblici non ne sa niente.

Tutto il mondo politi-co locale Ł scosso daglieventi. Il centro sinistra inuna conferenza stampa haspiegato la sua posizioneche Ł poi quella di un docu-mento-denuncia nel quale silegge tra l’altro: "la politicaimpone il rispetto di regoleferree tra le quali il dovereper chi ricopre ruoli istituzio-nali, ancora di piø su manda-to popolare, di fare chiarezzasulla gestione della cosapubblica e di denunciareeventuali fatti gravi commes-si a danno di rutta la colletti-vit�. Assistiamo sbigottiti adun vero terremoto politico edamministrativo che ha scos-so l’AmministrazioneComunale di Erma presiedu-ta dal Sig. Sindaco Ardica,occupato, in questi anni, ad"altre cose" tranne che albenessere di questa citt�capoluogo. Un terremoto checi lascia attoniti e sgomenti edi cui non siamo ancora ingrado di comprendere evalutare l’entit� della gravita.I fatti che conosciamo tutta-via sono sufficienti per defini-re la situazione grave e forseanche inevitabile.Gravissimo il provvedimentoadottato dalla Sindaco neiconfronti del Ragioniere

generale del Comune diEnna che Ł stato sospesodal suo incarico con determi-na sindacale del 24.11.04.Una gestione del Sindaco edella sua Giunta troppo"distratta" sul piano ammini-strativo e finanziario perchØsempre fortemente impegna-ta a risolvere i problemi dialtra natura, politici o di orga-nigramma. Un Sindaco chesostituisce ben 33 assessoriin 40 mesi non pu� che esse-re auantomeno "distratto"sulla gestione amministrativadel Comune."

"I Gruppi ConsiliariComunali del centro-sinistra- Ł stato ribadito nel docu-mento - hanno impedito inquesti anni che si consumas-sero numerosi atti illegittimima hanno soprattutto messoin atto una seria politica dirigore e di contenimento delbilancio comunale.Nonostante le accuse delSindaco e gli articoli terrori-stici apparsi sui quotidianilocali a firma dei suoi asses-sori "precari e momentanei"le forze politiche di centrosinistra hanno operato unamanovra di bilancio che pre-

vedeva notevoli tagli alla pro-posta dell’ Amministrazionericonducendo a "realt�" i datied evitando un ulteriore tra-collo finanziario. Quantosarebbe stata piø grave oggila situazione se fosse stataapprovata la propostadell’Amministrazione cheaveva elaborato entrata tri-butarie in materia di condonipari a. Euro 2.450.000 a fron-te dei 687.500 Euro realmen-te incassati. Senza volerecitare le entrate relative alcondono edilizio o ad altrevoci di spesa sovradimensio-nate e poco realist�che.Avremmo avuto un debitoancora piø grave e irreparabi-le da pagare sulle tasche deicittadini�E non per volerribadire che attraverso l�Commissione di Indagine,voluta dal centrosinistra, la cuiRelazione Conclusiva sembraoggi ancora piø grave, sierano gi� rappresentati i datidi una gestione contabile lon-tana dal rispetto delle normefinanziarie e contabili, prive dicontrollo di gestione e inassoluta violazione dellecompetenze del ConsiglioComunale. E ancora il man-

La lunga storia dellecontrapposizioni tra maggio-ranza e opposizione alComune di Enna in tema dibilancio e gestione finanzia-ria dell’Ente non nasce certa-mente oggi con la vicendalegata alla sospensione deldirigente del servizio di ragio-neria del Comune, che nerappresenta per� il punto dipolemica piø alto. Non biso-gna infatti dimenticare che lagestione finanziaria delComune capoluogo era stataoggetto dell’attenzione di unacommissione speciale diinchiesta, delle cui risultanzesi Ł a suo tempo occupato ilnostro giornale, e che evi-denzi� una serie di "irregola-rit�". Fra queste l’assenzadello strumento fondamenta-le della gestione finanziaria econtabile quale il Piano

Esecutivo di Gestione. Ma anche "l’esisten-

za di comportamenti anomalie impropri sia della GiuntaComunale che di parte delladirigenza nell’identificazionedelle risorse finanziarie e nel-l’utilizzo delle stesse inassenza di coerenza con ildocumento contabile di pre-visione annuale approvatodal Consiglio Comunale", eancora " l’eccessiva e arbitra-ria concentrazione delle fun-zioni di gestione al Dirigentedi Ragioneria a discapitodella partecipazione eresponsabilit� di altri dirigen-ti". Le risultanze della com-missione sono datate 31marzo 2004 e portano lafirma di tutti i gruppi consilia-ri rappresentati a Salad’Euno.

La vera pietra delloscandalo Ł rappresentata dauna delibera di GiuntaComunale del 17 marzo

(continua dalla prima pagi-

Come si Ł arrivati...(continua dalla pagina

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Per discutere dei temi riguar-danti le prospettive di sviluppo econo-mico del nostro territorio, la redazionedi Dedalo ha riunito attorno ad un tavo-lo i rappresentanti delle organizzazionisindacali confederali CGIL - CISL eUIL, e i vertici della Confindustriaennese. Ma prima di entrare nel meritodella discussione promossa dal nostrogiornale permetteteci di sottolinearecome l’attenzione e la disponibilit� ditutti coloro che hanno accolto in questiultimi mesi il nostro invito a confrontar-si e a discutere sui piø svariati argo-menti, non pu� non inorgoglirci, consi-derando anche che il livello qualitativoofferto ai nostri lettori dallo spazio dell’"a tu per tu" si alza di numero in nume-ro. Non era infatti per nulla sconta-to che l’Associazione degli Industrialidella provincia di Enna si presentasseall’appuntamento con una delegazioneai massimi livelli, guidata dal presiden-te Franco Gulino e composta dal vice-presidente Rocca e dal direttore GildoMatera. I lettori ci consentiranno ancheuna punta di soddisfazione per undibattito che non solo consentir� a chici legge di avere un’idea piø chiarasulle possibili vie di sviluppo dellanostra realt�, ma che ha gettato le basiper un percorso di dialogo tra le orga-nizzazioni sindacali e l’organizzazionedi rappresentanza delle imprese. E diquesti tempi non Ł un risultato da poco.

Ed Ł proprio sui rapporti con isindacati che il presidente Gulino ini-zia il suo intervento: "Non si tratta direalizzare alcuna pace - spiega - per-chØ noi non ci siamo mai sentiti inguerra. Si tratta piuttosto di ricercareuna condivisione sulla visione genera-le sul mondo dell’impresa e il mercato.Non possiamo non tenere conto delfatto che in un mondo sempre piø glo-balizzato la necessit� di competere Łun tema che riguarda tutti". Gi� da que-ste premesse si evidenzia come daparte di Confindustria ci sia un nettoabbandono della linea che Ł stata di

D’Amato, ovvero quella delloscontro frontale con il sinda-cato per esempio sull’articolo18, per approdare alla lineadel dialogo voluta dal neopresidente Montezemolo."Se ci fermiamo a litigare -continua Gulino - le difficolt�resteranno e, nel frattempo,il mondo andr� avanti".

Ma oggi la difficolt�principale per chi fa impresain Italia Ł rappresentata daicosiddetti paesi emergenti, acominciare dalla Cina che,grazie al bassissimo costodella manodopera, riesce a produrre acosti bassissimi destabilizzando cos� imercati internazionali. "Mentre lenostre aziende si spostavano inRomania, inseguendo i costi piø bassidella manodopera, la Cina cresceva.Oggi non Ł pensabile - sostiene anco-ra Gulino - competere sul piano delcosto del lavoro ma piuttosto Ł neces-sario investire in qualit� ed innovazio-ne".

A queste argomentazioni faeco il giovane segretario generale dellaCGIL ennese Michele Pagliaro: "Ilcontesto generale della nostra realt�non aiuta nØ il lavoratore nØ l’imprendi-tore, e questo vale a maggior ragionenel mezzogiorno che ha visto l’azzera-mento di tutte le politiche di sostegnoeconomico agli investimenti". E ancorail leader del sindacato rosso traccia lelinee del dialogo: "Nel confronto i temidello sviluppo devono essere centrali,oggi non siamo in grado di reggere allaconcorrenza dei paesi emergenti senon puntiamo sull’innovazione e sullaricerca anche sfruttando la presenzadell’universit�". Insomma il sindacatodimostra ancora una volta di avere leidee chiare, non risparmiando neppurele critiche alla classe imprenditoriale: "ilavoratori vivono in qualche caso situa-zioni di difficolt� - sottolinea infattiPagliaro - a causa di contratti non

rispettati e di una certa diffi-denza nei confronti dellanostra azione. Il sindacato Łoggi troppo spesso vistocome il nemico in azienda,quando invece Ł vero l’esattoopposto, perchØ Ł innanzitutto interesse dei lavoratoriche l’impresa non abbia diffi-colt� e operi al meglio".

Insomma disponibilit�al dialogo ma con la garanziadel rispetto delle prerogativedel sindacato. E su questopiano tende a stemperare lecritiche il direttore di

Confindustria ennese Gildo Materache evidenzia come: "il nostro Ł un tes-suto imprenditoriale giovane ed Ł perquesto motivo che manca un rapportostabile con il sindacato. Per questaragione abbiamo promosso tra leaziende insediate all’ASI di Enna uncomitato che abbia delle strategiecomuni anche nelle relazioni sindaca-li".

In definitiva il tema che ritornacostantemente in queste discussioni Łquello di una classe imprenditorialeche, per diverse ragioni, non Ł ancoradel tutto all’altezza della sfida dello svi-luppo del nostro territorio. Ma anche inquesto senso bisogna rilevare unosforzo positivo da parte dell’associazio-ne degli industriali, come spiega il vice-presidente Rocca: "Bisogna far cre-scere una cultura imprenditoriale pun-tando su quei settori che possonogarantire ricchezza tenendo contodella vocazione del nostro territorio.Per questo motivo la valorizzazionedelle produzioni legate all’agro alimen-tare da un lato e del turismo dall’altrosono aspetti fondamentali per raggiun-gere il traguardo della crescita econo-mica dell’ennese. Tutto ci� va fattotenendo nella giusta considerazione leorganizzazioni sindacali".

Ma ci� non basta. E’ necessa-rio infatti che strumenti creati per pro-muovere e coordinare le azioni di svi-luppo della nostra realt� funzionino perdavvero. Su questo aspetto la presa diposizione del segretario provincialedella UIL Vincenzo Mudaro sul ruolodel CESIS (la cabina di regia creataper coordinare gli interventi del PattoTerritoriale e che ora dovrebbe sovrin-tendere a tutti gli interventi connessicon lo sviluppo economico della nostraprovincia ndr) Ł piø che netta:"Bisogna trovare un luogo di discussio-ne sui temi economici, ruolo chepotrebbe essere assolto dal CESIS sequesto non fosse gestito solo come unposto di sottogoverno. Impresa, istitu-

di Massimo Castagna e Gianfranco Gravina

Un momento del forum

FFrraannccoo GGuull iinnoo,, PPrreess .. AAssss.. IInndduusstt rr iiaa ll ii ,,MMaassssiimmoo CCaassttaaggnnaa ee GGiiaannff rraannccoo GGrraavviinnaa

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Per discutere dei temi riguar-danti le prospettive di sviluppo econo-mico del nostro territorio, la redazionedi Dedalo ha riunito attorno ad un tavo-lo i rappresentanti delle organizzazionisindacali confederali CGIL - CISL eUIL, e i vertici della Confindustriaennese. Ma prima di entrare nel meritodella discussione promossa dal nostrogiornale permetteteci di sottolinearecome l’attenzione e la disponibilit� ditutti coloro che hanno accolto in questiultimi mesi il nostro invito a confrontar-si e a discutere sui piø svariati argo-menti, non pu� non inorgoglirci, consi-derando anche che il livello qualitativoofferto ai nostri lettori dallo spazio dell’"a tu per tu" si alza di numero in nume-ro. Non era infatti per nulla scon-tato che l’Associazione degli Industrialidella provincia di Enna si presentasseall’appuntamento con una delegazioneai massimi livelli, guidata dal presiden-te Franco Gulino e composta dal vice-presidente Rocca e dal direttore GildoMatera. I lettori ci consentiranno ancheuna punta di soddisfazione per undibattito che non solo consentir� a chici legge di avere un’idea piø chiarasulle possibili vie di sviluppo dellanostra realt�, ma che ha gettato le basiper un percorso di dialogo tra le orga-nizzazioni sindacali e l’organizzazionedi rappresentanza delle imprese. E diquesti tempi non Ł un risultato dapoco.

Ed Ł proprio sui rapporti con isindacati che il presidente Gulino ini-zia il suo intervento: "Non si tratta direalizzare alcuna pace - spiega - per-chØ noi non ci siamo mai sentiti inguerra. Si tratta piuttosto di ricercareuna condivisione sulla visione genera-le sul mondo dell’impresa e il mercato.Non possiamo non tenere conto delfatto che in un mondo sempre piø glo-balizzato la necessit� di competere Ł

un tema che riguarda tutti". Gi� daqueste premesse si evidenzia come daparte di Confindustria ci sia un nettoabbandono della linea che Ł stata diD’Amato, ovvero quella dello scontrofrontale con il sindacato per esempiosull’articolo 18, per approdare allalinea del dialogo voluta dal neo presi-dente Montezemolo. "Se ci fermiamo alitigare - continua Gulino - le difficolt�resteranno e, nel frattempo, il mondoandr� avanti".

Ma oggi la difficolt� principaleper chi fa impresa in Italia Ł rappresen-tata dai cosiddetti paesi emergenti, acominciare dalla Cina che, grazie albassissimo costo della manodopera,riesce a produrre a costi bassissimidestabilizzando cos� i mercati interna-zionali. "Mentre le nostre aziende sispostavano in Romania, inseguendo icosti piø bassi della manodopera, laCina cresceva. Oggi non Ł pensabile -sostiene ancora Gulino - competeresul piano del costo del lavoro ma piut-tosto Ł necessario investire in qualit�ed innovazione".

A queste argomentazioni faeco il giovane segretario generaledella CGIL ennese Michele Pagliaro:"Il contesto generale della nostra real-t� non aiuta nØ il lavoratore nØ l’im-prenditore, e questo vale a maggiorragione nel mezzogiorno che ha vistol’azzeramento di tutte le politiche disostegno economico agli investimenti".E ancora il leader del sindacato rossotraccia le linee del dialogo: "Nel con-fronto i temi dello sviluppo devonoessere centrali, oggi non siamo ingrado di reggere alla concorrenza deipaesi emergenti se non puntiamo sul-l’innovazione e sulla ricerca anchesfruttando la presenza dell’universit�".Insomma il sindacato dimostra ancorauna volta di avere le idee chiare, nonrisparmiando neppure le critiche alla

classe imprenditoriale: "ilavoratori vivono in qualchecaso situazioni di difficolt� -sottolinea infatti Pagliaro - acausa di contratti non rispet-tati e di una certa diffidenzanei confronti della nostraazione. Il sindacato Ł oggitroppo spesso visto come ilnemico in azienda, quandoinvece Ł vero l’esatto oppo-sto, perchØ Ł innanzi tuttointeresse dei lavoratori chel’impresa non abbia difficolt�e operi al meglio".

Insomma disponibilit�

al dialogo ma con la garanzia delrispetto delle prerogative del sindaca-to. E su questo piano tende a stempe-rare le critiche il direttore diConfindustria ennese Gildo Materache evidenzia come: "il nostro Ł untessuto imprenditoriale giovane ed Łper questo motivo che manca un rap-porto stabile con il sindacato. Per que-sta ragione abbiamo promosso tra leaziende insediate all’ASI di Enna uncomitato che abbia delle strategiecomuni anche nelle relazioni sindaca-li".

In definitiva il tema che ritornacostantemente in queste discussioni Łquello di una classe imprenditorialeche, per diverse ragioni, non Ł ancoradel tutto all’altezza della sfida dello svi-luppo del nostro territorio. Ma anche inquesto senso bisogna rilevare unosforzo positivo da parte dell’associa-zione degli industriali, come spiega ilvicepresidente Rocca: "Bisogna farcrescere una cultura imprenditorialepuntando su quei settori che possonogarantire ricchezza tenendo contodella vocazione del nostro territorio.Per questo motivo la valorizzazionedelle produzioni legate all’agro alimen-tare da un lato e del turismo dall’altrosono aspetti fondamentali per raggiun-gere il traguardo della crescita econo-mica dell’ennese. Tutto ci� va fattotenendo nella giusta considerazione leorganizzazioni sindacali".

Ma ci� non basta. E’ necessa-rio infatti che strumenti creati per pro-muovere e coordinare le azioni di svi-luppo della nostra realt� funzionino perdavvero. Su questo aspetto la presa diposizione del segretario provincialedella UIL Vincenzo Mudaro sul ruolodel CESIS (la cabina di regia creataper coordinare gli interventi del PattoTerritoriale e che ora dovrebbe sovrin-tendere a tutti gli interventi connessicon lo sviluppo economico della nostra

di Massimo Castagna e Gianfranco Gravina

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Come accade in gene-re per tutte le occasioni, anchel’istituzione del IV polo universi-tario ad Enna, giustamenteaccolta con soddisfazione datutta la citt�, Ł esposta oltre cheagli immancabili benefici,anche a potenziali rischi suiquali occorre subito cominciarea riflettere. Adagiarsi sul risulta-to conseguito, dando per scon-tato che da esso discenderan-no in modo automatico esitiesclusivamente positivi, sareb-be miope e deleterio.

Il difficile viene ades-so. La transizione da polodecentrato di Atenei consolida-ti e prestigiosi come Catania ePalermo a Libera Universit�privata rappresenta un proble-ma di non poco conto. Per que-sto motivo, l’autonomia ottenu-ta con il riconoscimento daparte del MIUR non potr� dicerto prescindere da una con-certazione e dal confronto conle altre Universit� isolane. Perevitare una competizione dele-teria, occorrer� decongestiona-re quelle facolt� superaffollateche da tempo, ormai, assicura-no solo la bancarotta didattica,evitare la creazione di inutilidoppioni in competizione traloro, programmando un’offertaformativa diversificata e origi-nale per ogni polo universitario.

L’integrazione di siste-ma sull’interno della Regionepotr� favorire il reperimento,altrimenti non facile, di perso-nale docente professionalizza-to e di prestigio. Per il manteni-mento di questo fecondo quan-to indispensabile dialogo,necessita il reciproco riconosci-mento degli interlocutori eun’omogeneit� di ruoli. Ci rife-riamo al problema del ruolodella politica nella creazionedella quarta Universit� che,fuori dalle mura cittadine, solle-va facili critiche ma anche serieperplessit�. Se la "politica" harappresentato il veicolo neces-sario per la costituzione primadel CEU, poi della UKE, ades-so Ł necessario che la politicaarretri per consentire che la cri-salide si trasformi in farfalla.

Se la classe dirigentelocale e isolana, nella variet�dei colori politici, pu� vantareun merito, in questa nuova fasedeve autodisciplinarsi per evi-tare un demerito, deve quindiporsi al servizio dell’Universit�non ponendo questa al proprio

servizio, ne deriverebbe unaperdita d’immagine, pregiudi-zievole se non fatale, per letante fondate attese che inesse si ripongono. Questabella realt� deve conquistarsisul campo considerazione eprestigio attraverso una traspa-rente e autonoma gestione, lavalidit� dell’offerta formativa, laqualit� dei docenti, l’avviamen-to di corsi di laurea innovativilegati a una prospettiva di svi-luppo fondata e credibile, lamanifestazione di una autenti-ca libert� culturale.

I rischi maggiori sonocomunque legati ad una man-cata valutazione dell’impattoambientale che una strutturacos� complessa e qualificata,che attirer� una gran massa distudenti, avr� su una citt� fragi-le per infrastrutture e servizi,con un’edilizia pubblica e resi-denziale fatiscente, con scarsacoesione sociale e associativa,a basso dinamismo culturaleed economico.

Senza un’adeguateprogrammazione di interventi avasto raggio, mirati a favorirel’accoglienza e l’integrazionefra universitari e comunit�, sirischia un flop di enormi dimen-sioni e fenomeni diffusi di disa-gio. Basti pensare all’impenna-ta del prezzo degli alloggi,anche dei singoli posti letto,che produce malessere tra inuovi ospiti, vittime di unaassurda speculazione da partedei locali, ma anche tra i resi-denti in affitto che si vedonosfrattare per far posto a nuovi epiø remunerativi inquilini. Lacreazione di un Campus, ma didimensioni ragionevoli, Łurgente per ricondurre a ragio-ne gli affitti. Un mega Campus,invece, priverebbe di una one-sta risorsa economica di mer-cato degli affitti che fisiologica-mente tenderebbe a calmierar-si, e inoltre darebbe vita a unghetto studentesco separato eavulso dalla vita cittadina.

Si discute molto dellapossibilit� di decentrare adEnna alta alcune facolt�, soste-nendo che edifici e quartierispopolati e degradati potrebbe-ro rifiorire, previo risanamento,fornendo input a piccoli eserci-zi commerciali, di ristorazione,di intrattenimento e, augurabil-mente, ad iniziative culturali piøfrequenti e qualitative, noncerto ai desolanti spettacolini

che passa oggi il convento. L’idea Ł condivisibile

ma pone una domanda: "Sivive di sola Universit�"? Non sipu� sacrificare sull’altare delnuovo Moloch, quel poco cheesiste e quel tanto che la citt�attende da tempo. Le scuole diogni ordine e grado hanno pro-blemi di sovraffollamento, disicurezza, di staticit�: sfrattia-mo anche le scuole? Le delo-calizzamo? e dove? Mancauna casa di riposo per glianziani e non Ł prevedibile cheil loro numero diminuisca dalmomento che la popolazioneanziana Ł destinata ad aumen-tare.

Manca un teatro, un

cinema, un centro sociale, unpronto soccorso, case famigliaper soggetti in difficolt�, spazidi socialit� dignitosi e curati.Mentre i fedeli si accalcano inprocessione per seguire il fer-colo del nuovo Santo, credia-mo sia opportuno indugiare inretroguardia e pensare quelloche gli altri hanno smesso dipensare. Di che vivere e comevivere in questa citt� che adispetto di tutto Ł comunqueuna Citt� e non una Universit�.

Come utilizzare almeglio questa occasione peraggiungere qualit�, vivibilit�,vitalit� e non per togliere quelloche c’Ł o rinviare quello chenon c’Ł, come si diceva una

Organizzato dai ClubService del capoluogo ennese,il convegno sul futurodell’Universit�, ha registratouna massiccia presenza dipubblico, particolarmente inte-ressato. Speranze, conferme epotenzialit� sul futuro dellaneo-Universit�. FerdinandoLatteri, Rettore dell’Universit�di Catania, ha auspicato lacostituzione di un Politecnicodel Mediterraneo in Sicilia pro-mosso da tutti e quattro i centriuniversitari isolani, Palermo,Catania, Messina ed Enna.

Ha proseguitoSalvatore Barbagallo, Presidedella Facolt� di Agraria aCatania, che, condividendo inpieno le parole del precedenteoratore, ha illustrato la Facolt�di Agraria decentrata aNicosia, a conferma dell’intui-zione di assecondare la voca-zione del territorio nell’istituzio-ne dei corsi universitari. E’stata, poi, la volta del PresideAgostino Serra, della facolt� diMedicina a Catania, che haricordato le antiche origini

dell’Universit� di Catania, fon-data nel 1434, e, testimonian-do l’impegno accademico deidocenti, ha messo in guardiasulle difficolt� di gestione e diprospettive, sull’impegno eco-nomico che ogni anno si rinno-va e si accresce, sull’incertez-za di sbocco professionalepost laurea e la mancata resi-denza della classe docentenella sede universitaria.

Di seguito, GiuseppePaxia, docente dell’Universit�Kore di Enna, ha ricordato ledifficolt� degli inizi, l’esiguonumero dei primi iscritti, maanche la soddisfazione deirisultati conseguiti. In chiusuraal convegno Cataldo Salerno,Presidente della ProvinciaRegionale ed, al contempo,della Fondazione Kore, haespresso la soddisfazione perla ralizzazione del Campusuniversitario che sar� finanzia-to con 78 milioni di eurodall’Inail, ribadendo il ruolodella "Kore" per il prestigio del-l’intero sistema universitarioisolano, nella prospettiva di

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Per molto tempo le banche hannoapplicato un calcolo dei tassi di interesse chesecondo la Corte di Cassazione era illegittimo.In seguito alla sentenza, n. 21095 del 4novembre ’04, della Suprema Corte diCassazione, si riconosce al contribuente unamaggiore tutela, e si costringono le banche alricalcolo e alla restituzione degli interessi inde-bitamente percepiti con l’ingiusta pratica.

"Storica sconfitta per le banche. -dichiara il dott. Giamprimo Luglio, consulentedella Confesercenti di Enna - La Cassazioneha messo una pietra tombale sulla storica que-stione dell’anatocismo praticato dagli istituti dicredito. In pratica quando il conto del correnti-sta era in nero gli interessi venivano calcolatiannualmente, quando era in rosso il calcoloavveniva trimestralmente. Subire centinaia dimigliaia di procedimenti giudiziari di condanna,comporta un rischio finanziario per le banchedoppio o triplo rispetto agli importi in gioco."

La legge ha valore retroattivo, quindipossono richiedere i rimborsi degli ultimi 15anni, tutti coloro che hanno ancora un contocorrente presso l’istituto di credito, oppure chi,pur non avendo piø il rapporto con la bancaabbia conservato le scritture contabili. Perinformazioni basta contattare la Confesercentidi Enna, che ha lanciato la campagna "SOSAnatocismo", chiamando il numero 0935-

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L’istitutoIpsia-Ipssar., la scuo-la media "G.Garibaldi" e la scuolaelementare "F.P.Neglia", rappresente-ranno Enna, nel pro-getto "HeliantusSicilia II", promossodal Miur e dall’Unioneeuropea per sensibi-lizzare i giovani alleproblematicheambientali. 235 scuo-le siciliane, in rete fraloro, affronteranno inmodo critico e costrut-tivo la questioneambientale, avendocome obiettivo comune, quello di farsviluppare nei giovani e in tutto il con-testo sociale che li circonda, compor-tamenti responsabili e corretti nei con-fronti del proprio territorio.

Sotto la guida degli insegnan-ti, in 50 ore extracurriculari, suddivisein attivit� di ricerca, laboratori e visiteguidate, i giovani dovranno analizzarei problemi dell’ambiente nelle variezone della Sicilia e nei vari ambiti, dal-l’agricoltura, alle aree urbane, alle areindustriali. Alle scuole ennesi sono

stati assegnati a talfine due moduli,"Antropos e topos"per lo studio degliaspetti naturalistici,paesaggistici e antro-pologici della zonadell’Altesina, e"L’acqua Ł vita" per lostudio dell’ecosiste-ma del lago Pergusa.Collaboreranno conloro esperti diLegambiente e dellaLipu e NunzioCaruso dell’AziendaForeste Demaniali. La presentazioneufficiale del progetto

ad Enna, si Ł tenuta gioved� 4 novem-bre con un incontro dal tema "Dallaquestione ambiente,ai problemi del-l’ambiente", organizzato dall’isititutoIpsia - Ipsar, scuola capofila; vi hannopartecipato Pasquale Vinciguerra,dell’Ipssa di Giarre, coordinatore delprogetto a livello regionale, SalvatoreScandurra, preside dell’Ipsia, MariaRita Giarrizzo e Giovanni Di Bella, diri-genti rispettivamente della scuolaGaribaldi e F.P. Neglia, gli alunni conle famiglie, l’assessore all’ambiente

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Un folto gruppo di persone invade- nel contesto della manifestazione controil precariato, 6 novembre a Roma - unsupermercato e una libreria, asportandoneuna "spesa" gratis che poi viene redistri-buita all’esterno con una festa. Reazioniferoci da destra. Parole sventagliate comeraffiche di mitra: crimine, violenza, terrori-smo brigatista, attentato contro le leggidello stato - dunque inflessibile repressio-ne. Da sinistra si condanna con menospropositi, si parla di danno all’immagine ealla pratica del movimento, si opera unachiara, inequivoca, presa di distanza.

Certo, si tratta di una forma "ille-gale" di lotta e, in quanto opera di una"avanguardia, aliena da forme altrimentilegittime e sperimentate come l’autoridu-zione di massa e la disobbedienza civile.Epper� l’impressione Ł che ci sia troppafretta liquidatoria. Tanto piø che i casi simoltiplicano. L’ultimo episodio alCarrefour di Casoria da dove, giorno 16,trecento operai della Ixfin di Marcianise,da tre mesi senza stipendio, hanno porta-to via due pedane di pasta.

Proviamo a riflettere. Non si pu�parlare di furto: i ladri operano a sorpresa,"in incognito", rubano per sØ e poi scappa-no. Questi preavvisano, agiscono a visoscoperto, redistribuiscono "il maltolto" e

restano l� a farsi prendere dalla polizia.Non si pu� parlare di violenza, nØ di intimi-dazione: l’azione si svolge pacificamente,a tutti ne viene spiegato il senso con tantodi megafono. Ancora: non viene compiutaindiscriminatamente a danno del piccolocommerciante, dell’artigiano, del proprieta-rio di una casa o dell’anziano pensionato,ma all’interno di grossi centri commercialiche non andranno certo in fallimento perquesto.

Dunque Ł chiaro che il fatto vacollocato su un piano diverso, quello delleazioni simboliche. Su questo terreno vagiudicato, anche perchØ, a ben vedere,pu� dirci molte cose. Innanzitutto mette inmaniera eclatante sotto gli occhi di tutti,anche di chi cerca di fasciarseli magaricon una bandana, che in un’Italia cambia-ta profondamente, la precariet� non Ł piøproblema di una minoranza sfortunata, macondizione sempre piø generalizzata.Inoltre, esprimendosi attraverso l’appro-priazione di beni necessari, e proprio neitempli sacri di una societ�-mercato cheaccumula trionfalmente merci esposte,pone senza mezzi termini l’accento su unaquotidianit� pesantemente condizionatadall’incertezza del reddito. Ed Ł proprio ilbruto irrompere di questa drammaticaquotidianit� nelle comode stanze del

Palazzo il messaggio piø chiaro della"spesa sociale".

Altrettanto chiaro - e da non sotto-valutare - il disincanto realistico verso unaclasse politica che non sa piø trovare lerisposte giuste, verso prese di posizione elotte tradizionali che non riescono piø amodificare l’esistente. Maggiore attenzione, specialmente a sini-stra, meriterebbero altri aspetti. Il fatto chela protesta nasca in autonomia e sfugga adirettive dall’alto, ricerchi forme originaliche mettono in moto creativit� e fantasia,liberi componenti ludiche generalmentetrascurate, esplicita da un lato il bisognonon piø sopprimibile di fare, di decidere inprima persona, di partecipare realmentealle scelte riguardanti il proprio destino -dall’altro, una concezione diversa del pro-tagonismo politico che, al di l� del meroimpegno ideologico, rivendica l’integrit�della persona. "Il pane e le rose" - dicevaRosa Luxemburg. Cibo, ma anche gioia.Anche tecnologia e cultura, il cui (costoso)possesso in una societ� avanzata Ł fattorenon meno discriminante.

Infine, il fatto che le merci venga-no, dimostrativamente, per una volta "libe-rate" dal prezzo, sottratte allo scambio indenaro, genera un tale scarto di prospetti-va da rendere per un attimo tangibile l’oriz-

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Spesso la vita ci mettedavanti a scelte piuttosto diffi-cili che ci portano a conclusio-ni piø o meno sbagliate. Ma cisono anche scelte che ci cam-biano la vita, in meglio siintende, come il volontariato.Abbiamo chiesto a BrendaBellia, una diciottenne che haprovato questa esperienza,cosa pensa a riguardo.- Dove hai fatto volontaria-to?"Al Principe di Piemonte ilcentro di accoglienza peranziani ad Enna Bassa"- Per una ragazza della tuaet� Ł una scelta complicata.Cosa ti ha spinto a farla?"Si Ł vero, Ł una scelta com-plicata, ma appena arrivi alcentro di accoglienza e vediquei vecchietti che cercano latua compagnia con gli occhi, tipassa la stanchezza, la rab-bia�"- Questo richiede tempo. Tulo fai tutto l’anno o solo inun determinato periodo?"No, solo nei mesi estivi per-chØ d’inverno con la scuola mi

Ł impossibile"- Cosa ti ha lasciato questaesperienza?"Sicuramente mi ha fatto cre-scere emotivamente. Il princi-pale insegnamento viene daglianziani stessi, che con la loroesperienza ti insegnano coseche non sai, mi piace ascoltar-li mentre si sfogano soprattut-to coloro che non hanno nes-suno che li va a trovare"- Pensi che rifarai questaesperienza la prossimaestate?"Sicuramente, ed Ł una cosa

Si stanno svolgen-do le celebrazioni in onoredel Beato Girolamo DeAngelis, compatrono dellacitt� di Enna.Le celebra-zioni hannoavuto iniziocon la pro-cessione perla traslazio-ne della reli-quia dallachiesa diSan Marco aquella di sanBartolomeo.

D a l29 al novem-bre al 4dicembreinvece ver-ranno cele-brate le lodimattutine eda v v e r r �anche il pellegrinaggiodegli studenti ennesi allareliquia.Marted� 5 dicembre giornodella festa, la solenne cele-

brazione eucaristica pre-sieduta dal Padre GesuitaMons. Carlo Sorbi, procu-ratore generale delle mis-

sioni inMadagascar.Nel pome-

riggio alle17.30 pro-cessionecon la statuae la Reliquiadel beatodalla chiesadi SanBartolomeoa quella diSan Marco,quindi lareposizionedella reliquiaed il ritornoin processio-ne. Il program-

ma prevedeanche momenti musicali ericreativi, con il concerto dimusica classica, mentrenei giorni 28 e 29 si tenutauna mostra di pittura nel

B r e n d a

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CELLULE STAMINALI: NO N ESISTE ALCUNA APPLICABILIT�

Pubblichiamo uno stralcio di una lunga lettera del rag. RoccoMarazzotta che riteniamo interessante e ricca si spunti di riflessio-

ne.

Gentile Signor Direttore.Non sono un assiduo lettore di Dedalo, ma a volte mi capita, trovan-dolo in giro, di dargli una sfuggevole occhiata senza mai avere la pos-sibilit� e molto spesso la volont� di leggerlo con piø attenzione. Perquesto motivo mi Ł sfuggito il numero dedicato al referendum promos-so dai Radicali. Mi Ł capitato, per�, di leggere la garbata lettera dellastudentessa Valentina Gargano la quale, legittimamente, chiedevache fossero rispettate le regole per le quali un periodico si spende: lapluralit� delle informazioni. Lei si Ł premurata a rispondere intitolandotale risposta che il problema non era condividere ma capire bene.A questo proposito mi permetto di fare alcune considerazioni che Leimi user� la cortesia di pubblicare sia per dare una risposta diversa allagentile Gargano ma anche per fare un servizio ai nostri concittadini. 1. a tutt’oggi NON ESISTE alcuna applicabilit�, neppure sperimentale,delle cellule staminali embrionali come terapia per l’uomo;2. negli esperimenti sui topi le staminali embrionali si sono dimostratecancerogene;3. esistono applicazioni terapeutiche di cellule staminali "ADULTE",cioŁ non estratte dagli embrioni, ma dal sangue, dal midollo osseo edal tessuto nervoso di persone gi� nate. Dunque Ł irrazionale e anti-scientifico utilizzare gli embrioni umani quando Ł possibile prima e piøefficacemente, ottenere risultati migliori non utilizzando le staminaliembrionali;4. Ł in fase avanzata la ricerca su cellule staminali adulte volte a ren-derle simili alle cellule embrionali, ma senza eliminare alcun embrio-ne. La scienza pu� procedere su questa strada.Che le superiori affermazioni corrispondono a verit� Ł confermato dal-l’intervista che il prof. Angelo Vescovi ha rilasciato a "L’Espresso". Ilprof. Vescovi, che a dispetto del nome e cognome si definisce agno-stico e Taoista, da quattordici anni (che per il settore Ł gi� un’eternit�)lavora alla ricerca e studio di cellule staminali e in conseguenza Ł unadelle massime autorit� nel campo.Egli, in detta intervista, cos� si esprime: "�creare embrioni per poidistruggerli dicendo che non ci sono alternative, e che questo curer�malattie terribili, Ł una sciocchezza".L’intervistatore chiede: "ma perchØ". Il prof. Vescovi, risponde: "PerchØŁ la clonazione terapeutica a essere un’alternativa. Un’alternativaremota a pratiche terapeutiche esistenti che utilizzano cellule stamina-li non embrionali. Mi spiego: le terapie a base di cellule staminali trattedal sangue sono nella pratica medica corrente, ovviamente di altissimolivello, che salva un paio di migliaia di pazienti l’anno. Poi, il trapianto dicornea: non si fa con le cellule staminali embrionali, ma con le cellulestaminali dell’epidermide con cui si costruiscono cornee artificiali da tra-piantare. Ancora, sempre con le cellule staminali dell’epidermide sifanno i trapianti di pelle salvavita per i grandi ustionati. STIAMO PARLAN-D O DI TERAPIE IN PRATICA CLINICA, N O N DI FANTASCIENZA�.Riprende l’intervistatore: "D’accordo, ma chi pensa alla clonazioneterapeutica pensa al diabete e, soprattutto alle malattie neurodegene-rative: Parkinson, Alzheimer, Amiotrofica".Risponde il prof. Vescovi: "Le neurodegenerative sono il cavallo dibattaglia di chi propugna la clonazione: certo sono malattie terribili esenza cura, ma proprio per questo spaccano il cuore dell’opinionepubblica e la spingono a giustificare tutto. Bisogna, per�, da scienzia-ti illuministi, chiedersi: quando siamo vicini a una terapia per questimalanni se percorriamo la via della clonazione terapeutica? Non stia-mo, invece, scartando vie piø promettenti per aderire al dogma checlonare Ł segno di libert� scientifica? Bene, la scienza oggi mi diceche siamo lontanissimi da una terapia, per una serie di problemi tec-nici forse insormontabili".L’intervistatore incalza: "Ma se non si comincia non si arriva mai". Riprende Vescovi: "Ci potremmo arrivare, minimo tra dieci anni se vatutto bene".L’intervistatore lo stimola: "E’ una buona speranza". Vescovi risponde:"No. PerchØ c’Ł un’alternativa piø vicina. Si possono utilizzare cellulestaminali cerebrali per trapiantarle nel cervello dei malati e far ricre-scere il tessuto intaccato dalla malattia. E queste sono cellule dispo-nibili dal 1999. Sono quelle che utilizzeremo noi in una sperimentazio-ne sull’uomo che inizier� entro il prossimo anno. Queste cellule pro-

ENN A E LA SINISTRA RADICAL CHIC

importante descrivere con prosa piø asciutta pos-sibile, priva di bagliori stilistici e bellurie retoriche lanuova classe politica della sinistra ennese.Nel suo ambito potrebbe ipotizzarsi la presenza diqualche figlio della borghesia degli anni ’70 e altri beneficiari dell’af-fluent society che faceva la sua comparsa comedimensione di massa in quegli anni, apprestandosipoi a staccare, ai nostri giorni, cospicui dividendi.Si dir� che Ł dal tempo dei Gracchi e di GiulioCesare che il fenomeno Ł registrato. Qualsiasi sini-stra Ł il risultato dell’azione congiunta delle Łlite rivo-luzionarie borghesi e il proletariato. uno schema classico, Ł "lo schema". Ma, c’Ł unma� a Enna "lo schema" Ł spinto all’eccesso e ilsuo esito ultimo Ł rappresentato dal "radical chic",ovvero quella tragedia estetico-politica ed eventotelevisivo dei consigli comunali, che richiama piøche le rivoluzioni e le rivolte, i conflitti edipici, qual-cosa che ha a che fare piø con Freud che con Marx.Nello schema spinto all’eccesso, ci� che si cercanell’appartenenza politica Ł un sano approdo allapropria satolla esistenza, un supplemento d’animaper le proprie inquietudini borghesi o, in definitiva illavacro (funzionante come confessione cattolica)della propria coscienza sociale: nel consiglio comu-nale in tv si rappresenta il fenomeno sociale checoglie il dandy nel gioco della rivoluzione ("Oddio, Łscoppiata la rivoluzione, ed io non ho nulla da met-termi" recitava ironicamente una nota attrice).Che dire poi di giovani borghesi che compiono laloro iniziazione intellettuale su posizioni ultra-estre-miste per poi implacabilmente rifluire presso il pro-prio ceppo sociale e occupare importanti posti diri-genziali?Sinceramente, Pintor in un momento di grandiosalucidit� mentale dichiara (vedi la "Repubblica" del 9marzo 2001): "qualsiasi sommossa di schiavi, daSpartaco in poi, ha il potere di sedurmi malgrado ilcosto e la vanit� dell’impresa. Rivoluzionario nellavita pubblica, sono tuttavia rimasto profondamenteborghese nel privato, senza trovare un’armonia tracomportamenti intimi e ideali pubblici. Io non c’entroniente con il mondo di cui ho parlato per una vita. Unpo’ come molti intellettuali di sinistra. [...] Non sannoniente della realt� di cui si occupano. I vecchi comu-nisti cercavano di porre rimedio alla scissione, invi-tando noi giovani borghesi a mescolarci nellemense degli operai. Era un rimedio ingenuo, illuso-rio. cosi? Certo che se dovessimo spiegare aduno straniero privo del nostro codice gnomico, almomento in cui accendiamo la tv ed appaiono sulvideo, contemporaneamente, un rappresentantedella sinistra ennese e Ardica, come e qualmente ilprimo, nonostante l’aria da lord inglese sarebbe disinistra e il secondo di destra, con tutta una icono-grafia sconvolta, sarebbe alquanto imbarazzantefornire una spiegazione plausibile... Altra figura ipotizzabile, presente nella ricca plateadi sinistra Ł il borghese "psicoanalitico": prima didestra, poi di centro e momentaneamente in presti-to alla sinistra: solitamente Ł quello che con atteg-giamento nevrotico preme di piø per le soluzioniestreme e invoca la "sfiducia" a tutti i costi, ma Łanche quello che se la squaglia per primo. Dietro ifenomeni indecorosi di "voltagabbanismo", chetanto hanno occupato la scena in questi anni c’Łsempre la spinta estremista in riflusso, il "torna acasa Lassie" del borghese convertito, che tutto far�fuorchØ riflettere sul proprio intricato mondo menta-le.Purtroppo per loro, che tutto vogliono governare for-

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Il trio che vi proponiamo suonaun "Virtual Rock" di buona qualit�, il tuttomescolato con una buona dose di virtuo-sismo chitarristico. I componenti sonoGiuseppe Mendolia (chitarra), PeppeCammarata (basso), Eugenio Aniso(batteria&voce). Il repertorio presentaper la maggior parte brani di Steve Vai,Joe Satriani, Queen, Van Halen, quindipezzi prevalentemente strumentali.Infatti questa musica, come dice lo stes-so Mendolia, lascia molto spazio all’im-maginazione, all’estro creativo dei musi-cisti, al virtuosismo degli assoli. Qualchebrano viene cantato da Eugenio, comead esempio "I want you break free" deiQueen, oppure i classici come Smokeon the Water dei Deep Purple. I brani

ovviamente vengono riarrangiati daiNa’Tac, come ci conferma lo stessoGiuseppe, anche per cambiare la solitaroutine delle canzoni gi� note. Ma pas-siamo all’intervista.- Da quanti anni suoni la chitarra?Peppe: Da sette anni. - La sera te la corichi accanto?Peppe: S� ne ho due, cos� posso decide-re l’una o l’altra!- Cosa ne pensi della musica classi-ca?Peppe: La adoro! Mozart e Vivaldi sonoi miei preferiti.- Come mai un trio?Peppe: Per me Ł perfetto, una chitarra,un basso e una batteria. Con tre perso-ne si lavora meglio.Eugenio: Anche se una tastiera aggiun-gerebbe quel tocco in piø.Peppe: Dopo la mia milionesima espe-rienza ho capito che meno si Ł in ungruppo, Ł meglio si lavora.- Da dove viene il nome?Peppe: Deriva da "Vatti a fare una tac".Vuol dire che non sei normale! (risate!)Eugenio: Nel senso di "Vatti a fare uncontrollo dettagliato!"- Cosa pensate dello scaricamento dainternet?Eugenio: Io sono abbastanza favorevoleperchØ penso che la musica non pu�essere un prodotto elitario destinato aipochi. - Quali sono le vostre aspirazioni?Peppe: registrare un cd e suonare nei

Il Liceo Linguistico di EnnaBassa ha ospitato �Danza, musica epoesia� a sostegno dell�Associazione�Nova Vida� di SapŁ-Brasile.

La missione di SapŁ Ł unangolo lontano, sperduto nel Nord-Estdel Brasile, ma tanto vicino a noi perla scelta di una nostra concittadina,Suor Lucia Cantalupo, la quale decideanni fa, di servire Dio attraverso i dise-redati della Terra.

Punti cardini della sua missio-ne sono: assistere, educare, formare,per preparare i poveri delle �favelas� auna vita; soltanto il risveglio dellacoscienza, la consapevolezza dei pro-pri diritti pu� aiutare l�uomo ad usciredal tunnel della povert� e della sfrutta-mento senza fine.

Il Centro di PromozioneSociale e Culturale �Fundr� di Ennacon questo piccolo gesto di solidarie-t�, realizzato grazie alla collaborazio-ne dei concertisti Proff. Patrizia Ajosa,Santo Cancaro, Rosalba Fonte eLucio Giunta, della Maestra di danzaGrazia Castronovo del CentroDa.S.Es., della Sig.ra CettinaTimpanaro che ha presentato la sera-ta e dal Gruppo Missionario di Enna,

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AGRIETOUR AREZZOLa Provincia Regionale, con il servizio Agricoltura, nell’ambito delleattivit� di sostegno economico finalizzato alla promozione e valo-rizzazione del territorio rurale e dell’agriturismo, ha aderito alla 3“edizione del "salone dell’Agriturismo e dell’offerta territoriale -AGRIeTOUR", unica rassegna a carattere nazionale specializzatanel settore, che si Ł tenuta ad Arezzo dal 19 al 21 novembre.L’iniziativa mira ad offrire un’opportunit� alle aziende agrituristichedel territorio ennese per promuovere le proprie offerte. L’Ente Łstato presente alla fiera con un’area espositiva messa a disposi-zione, gratuitamente, alle ditte interessate. "Agritour - spiega l’Ass.Prov. all’Agricoltura, Cinzia Dell’Aera - offre la possibilit� di stabili-re contatti con potenziali partners e con possibili clienti, nell’ambi-to delle proposte commerciali previste negli stand e nei workshop

AMICIZIA IN ITINERESi Ł appena costituita un’Associazione di camperisti ennesi deno-minata Camper Club Enna. L’Associazione nasce dallo spirito libe-ro e amante della vita all’aperto di alcuni cittadini ennesi che datempo sono legati da un’amicizia che ha come comune denomina-tore la libert� di vivere la propria scelta di campeggiatori e di affi-liarsi senza costrizione alcuna e soprattutto di natura burocratica.Il fine dell’iniziativa resta quello della scoperta e fruizione di queiluoghi difficilmente raggiungibili senza un mezzo che non conosceconfini com’Ł il camper e nel rispetto della natura che ci circonda,questo nel convincimento che la possibilit� che offre il turismo iti-nerante di conoscere luoghi e tradizioni diverse contribuisce a for-tificare il legame con la tua citt� con le sue tradizioni, in uno spiri-to di miglioramento continuo, tenendo alto il motto che l’uomo in

"PROGETTO STURZO"Trasferiti i primi tre detenuti presso il Fondo rurale storico che fudei fratelli Mario e Luigi Sturzo, sito in Contrada Russa dei Boschiin Caltagirone; prende l’avvio, il "Polo di Eccellenza di PromozioneUmana e della Solidariet�" dedicato alla redenzione del mondocarcerario. Dopo la firma della speciale Convenzione con ilDipartimento Nazionale dell’Amministrazione Penitenziaria, avve-nuta lo scorso anno, il "Progetto Sturzo" entra nel vivo della suaoperativit�. Prevede la realizzazione di una "cittadella" destinata alreinserimento sociale dei detenuti in fase finale di pena e delle lorofamiglie che - fatto unico in Europa - vivranno insieme ai detenutipresso il Fondo per partecipare ad un programma triennale alter-nativo alla carcerazione in vista di una piena riabilitazione affettiva,morale, sociale, culturale ed economica. Entro 5 anni, la "cittadel-la" potr� ospitare una ventina di detenuti regolarmente retribuiti, iquali saranno coinvolti insieme ad altrettanti operai in stato di liber-t� in attivit� produttive nei settori dell’agricoltura e della zootecnia.Prevista la creazione di laboratori di trasformazione dei prodotti,ambienti di socializzazione e di evangelizzazione, tra cui unmuseo storico dedicato agli Sturzo e un’Universit� dellaPromozione Umana per la formazione scolastica e la specializza-zione nel campo del terzo settore, del volontariato sociale, del dia-logo interculturale. Il Progetto Sturzo, infatti, si inscrive nell’ambitodel piø grande progetto denominato "Citt� aperte nel mondo" che

CONSORZIO BONIFICA 6: SBLOCCATI GLI STIPENDILe segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila e Filbi Uil Ennaesprimono viva soddisfazione per la conferma della firma deldecreto da parte dell’assessorato regionale all’agricoltura chesblocca gli arretrati dei lavoratori a tempo determinato delConsorzio di Bonifica 6 Enna. La notizia Ł stata comunicata aisegretari provinciali di categoria, pertanto i lavoratori percepirannole loro spettanze in tempi brevi. "Una situazione che si ripresentapuntualmente ogni anno - dicono i sindacalisti - pertanto dichiara-no che a partire dal prossimo anno prima di iniziare l’attivit� lavo-rativa degli stagionali si abbia la certezza del finanziamenti". Il pro-blema permane per tutto il personale di ruolo, e degli operai atempo indeterminato. Infatti questi attendano che venga pagatoloro lo stipendio di ottobre senza che l’amministrazione consortilesi sia premurata di avvisare gli interessati per l’immotivato ritardo."Per avere un minimo di notizia sul lungo ritardo abbiamo dovutochiedere un incontro sindacale - continuano i sindacalisti - perchŁanche se i lavoratori chiedono informazioni non viene fornita nes-suna spiegazione. Ormai il 27 al Consorzio di Bonifica Ł diventatoun "optional". Forse i dirigenti del Consorzio hanno dimenticatoche i lavoratori vivono di stipendio. Ci Ł stato assicurato che saran-no pagati entro la met� del mese, ma dopo tante promesse nonmantenute nutriamo forti dubbi. E questa Ł tra l’altro l’ultima voltache accade una cosa del genere poichŁ se nel prossimo mese

XI CONGRESSO NAZIONALE DEIVOLONTARI DEL SOCCORSO DELLA CRIEnzo Scognamiglio, Ispettore Nazionale dei Volontari delSoccorso della Croce Rossa Italiana, ha dato il via ai lavori dell’XICongresso Nazionale dei Volontari del Soccorso della CroceRossa Italiana. Un ricco programma quello della tre giorni abruz-zese, durante la quale saranno trattate diverse tematiche.Discusse dai delegati le strategie future da adottare per quantoriguarda l’assetto organico e dell’individuazione di una politicacomune a salvaguardia del lavoro dei volontari.Si Ł discusso di formazione, attivit� sanitarie, servizio 118, di emer-genza e attivit� sociali, con largo spazio alle testimonianze diquanti, ogni giorno e a titolo gratuito, fanno fronte alle necessit� divita dei piø disagiati, dei sofferenti, di quelle persone colpite dacalamit� naturali e di quanti sono invece costretti a subire le deva-stazioni di una guerra. Rientra fra queste l’intervento del volontariodella Croce Rossa Spagnola, Carlos Urkia Mieres, coordinatoredelle operazioni di soccorso a seguito dell’attentato alle stazioniferroviarie di Madrid. Non sono mancati, infine, i momenti di dibat-tito sulle problematiche dei Volontari del Soccorso. Presente alcongresso il Commissario Naz. della Croce Rossa ItalianaMaurizio Scelli. L’intero evento sar� trasmesso, in diretta satellitare, su Oasi.tv sulcanale SKY 848. A conclusione dei lavori, approvato all’unanimit�,il documento finale dell’ispettore nazionale, Enzo Scognamiglio. Siarticola in sei punti la richiesta di impegno al CommissarioStraordinario, Maurizio Scelli, da consegnare al Governo.

ACCORDO DI MASSIMA PER GLI ALLOGGI DI ENNA BASSAL’Amministrazione Comunale aderendo alla richiesta avanzatadalle Organizzazioni Sindacali di categoria degli inquilini, Sunia,Sicet e Uniat ha inviato un quesito all’Assessorato Regionale aiLavori Pubblici, tendente alla realizzazione del progetto di regolariz-zazione e vendita di tutti gli alloggi Comunali. Questa situazione disofferenza che viene da lontano servirebbe a sanare la condizionedi degrado dei numerosi alloggi Comunali che ormai necessitano diuna improrogabile opera di recupero strutturale. Si resta in attesa di

BORSA DEL TURISMO: LA PROVINCIA ESPONE A PAESTUM E A VENEZIALa Provincia Regionale debutta per la prima volta in due importan-ti manifestazioni nazionali dedicate al turismo archeologico. Sar�presente, infatti, con un suo spazio espositivo a Paestum e aVenezia." Sono entrambe due vetrine importantissime -tiene a pre-cisare l’assessore provinciale alle Aree archeologiche, GaetanoAdamo- attraverso le quali presenteremo, agli addetti ai lavori, ilnostro immenso patrimonio archeologico sul quale puntiamo per losviluppo economico dell’intera provincia. Le due manifestazioniinoltre, rappresentano, per noi un momento di verifica e di sensibi-lizzazione sui temi e le problematiche che interessano la valoriz-zazione e la fruizione sostenibile del nostro patrimonio culturale,offrendo - conclude Adamo- una straordinaria occasione di coin-volgimento e di collaborazione tra vari enti istituzionali, per lavora-re insieme in unico piano di sviluppo che, attraverso la valorizza-

ELENCO DEI BENEFICIARI DEL PRESTITO D’ONORE PROVIN-CIALE APPROVATO DALLA G IUNTAGiuseppe Di Venti, Annarita Lauria, Aurelia Alberti, GiuseppeLiguori, Giuseppe Gervasi, Francesca Leonforte, Concetta Vasta,Nicola Arena, Paolo Fontanazza, Gaetano D’Angelo, LorenzoCalcagno, Antonella Galtieri, Filomena Iacovino, Salvatore Scardilli,Maria Lavuri, Giovanni Graziano, Gaetano, Debole, PalmiraSanfilippo, Gianluca Placa, Antonio Malaguarnera, Giovanni La

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Negli ultimi tempi sono aumen-tate le denunce a polizia e carabinieriche riguardano furti di auto, di telefoni-ni e all’interno delle abitazioni. Il feno-meno, che sembrava interessare solole grandi citt�, si sta purtroppo esten-dendo sempre di piø anche in provin-cia. Nonostante i cittadini, pur adottan-do tutte quelle misure precauzionali,per quanto queste possano servire, perprevenire eventuali assalti, il numerodelle persone che viene derubato Łsempre piø alto.

Il fenomeno microcriminale Łalimentato non solo dalla manovalanzalocale, in crescita, ma anche di quelladi importazione. Piazza Armerina, oltread avere una considerevole presenzadi disoccupati, Ł punto di riferimento ditanti altri comuni vicini con lo stessoproblema. Succede che non tutti rie-

scono a svolgere un’attivit� lavorativalecita; ed ecco che si creano i presup-posti per quella vita delinquenziale dibasso profilo, che fa invocare la que-stione sicurezza. Certamente, a dimo-strazione di quanto stiamo dicendo,non possiamo non citare quanto avve-nuto negli ultimi tempi, dove si Ł avutauna recrudescenza del fenomeno lega-to ai furti di auto, abitazione e borseg-gi.

Ecco alcune denunce: 12 otto-bre 2004: L. S. denuncia furto di unamotosega; il 14 ottobre 2004 ignotipenetrano nell’abitazione di A. E. che,al rientro dal mercato settimanale,trova la casa a soqquadro con la scom-parsa di oggetti d’oro per un danno di700 euro; 21 ottobre 2004: T.M. denun-cia il furto del portafoglio contenentedocumenti, bancomat e 120 euro; 22

ottobre 2004: A. F. denuncia danneg-giamenti del recinto di un ovile; 22 otto-bre 2004: ai danni di D. A. M., furto diuna Fiat Uno parcheggiata in via SanGiorgio; 24 ottobre 2004: Centro Aiasdi C/da Bellia, furto di assegni in bian-co, gruppo di continuit� elettrico, 350euro in denaro liquido ed altro ancora.La lista potrebbe dilungarsi all’infini-to�E cosa dire dei furti nelle chiese ditante opere d’arte da parte d’ignoti?Recentemente, Ł stata rubata una sta-tua del ’600 nella chiesa di SantaVeneranda. E come non pensare alsaccheggio dell’area archeologica dicontrada Montagna di Marzo? E i furtidi mobili antichi nelle ville delle campa-gne circostanti Piazza Armerina?

Di certo c’Ł che il fenomeno Łnumericamente cresciuto in modoimpressionante. E’ un trend di cui gli

Ventiquattro novem-bre 2004 - Puntuale come lapioggia d’inverno, dopo l’in-curia e l’indifferenza, Ł arri-vata la protesta di una partedei genitori degli alunnidell’Istituto Comprensivo diPietraperzia. I motivi dellaprotesta sono legati alla pre-senza dei topi all’interno dialcuni edifici scolastici, per laprecisione il plesso Marconi,il plesso Verga e il plessoGuarnaccia.

Nel plesso Verga lasituazione Ł aggravata daldistacco di alcuni tratti del-l’intonaco e dalla caduta diqualche pannello del soffittodella palestra. Sempre alVerga, poi, quando piove,nonostante i secchi sparsiqui e l� nel sottotetto di tuttala scuola, Ł tutto un goccio-lare.

La protesta dei geni-tori si Ł concretizzata in duetempi. I genitori della scuolamedia Guarnaccia hannofatto disertare le lezioni aipropri figli per ben quattrogiorni di seguito. Come con-seguenza gli alunni dellamedia hanno protestato dal13 al 17 di novembre. Laderattizzazione e la disinfe-zione dei locali delGuarnaccia e del Marconi,iniziata il 17 pomeriggio econclusa il 20 novembre, ha

poi prolungato l’assenzadalle lezioni. La protesta hapoi avuto una coda il 22, inattesa del completamentodell’iter legato alle operazio-ni di disinfezione, gli alunnidi entrambi i plessiGuarnaccia e Marconi nonsono entrati nelle classi.

Ben piø complessisono i motivi della protestadei genitori del Verga. Laprotesta inizia quando nellamattinata del 19, a seguitodelle abbondanti pioggedella notte precedente, ven-gono rinvenuti alcuni calci-nacci all’interno di tre auledel II piano. L’episodio, chefa seguito alla caduta di trat-ti delle tavelle del corridoioche posta alla palestra, haallarmato i genitori e il perso-nale scolastico, a tal puntoche, parecchi genitori preoc-cupati, hanno riportato indie-tro i loro figli ritenendo pocosicuri i locali scolastici.

All’evento Ł seguitala sospensione delle attivit�didattiche, ordinata dalSindaco per il giorno 20 perconsentire la picchettaturadei soffitti e la derattizzazio-ne dei locali resasi necessa-ria, nel frattempo, a seguitodell’avvistamento di alcunitopi all’interno del vanoascensore e in alcuniambienti scolastici.

Alla ripresa dellelezioni, il giorno 22, conclusala derattizzazione e ritenutiagibili i locali dal punto divista statico, ad eccezionedella palestra, del corridoiodi accesso e di un’aula delsecondo piano, i genitoridecidono di proseguire laprotesta perchØ ritengononon adeguate le attivit� svol-te per assicurare l’incolumit�fisica e igienica dei loro figli,sia perchØ la derattizzazionecompiuta ha lasciato, all’in-terno del vano ascensore,ancora presenti ben tre topimorti, sia perchØ continuanogli avvistamenti di altri topi, eperchØ si pensa che da partedel responsabile dell’ufficiotecnico comunale siano statisottostimati i rischi di uneventuale crollo dei solai.

Le questioni dellapresenza murrina e del crol-lo dell’intonaco nei localiscolastici che fa nascere laprotesta ruota intorno a piøsoggetti competenti per lavalutazione degli eventi e lanatura degli interventi. Cisono i Dirigenti scolastici chedi recente si sono succedutinel Comprensivo, prima laDott.ssa CaterinaBevilacqua e dopo il dott.Giovanni Nicolosi, i quali piøvolte hanno segnalato agliuffici comunali di competen-

za la necessit� degli inter-venti di manutenzione neilocali scolastici e degliopportuni interventi di bonifi-ca igienico-sanitaria.

Poi ci sono i genitoriche hanno, piø volte e intanti modi, richiesto un atten-zione maggiore verso i pro-blemi del confort, della sicu-rezza delle strutture e dellecondizioni igieniche. Siaggiungono gli alunni e ilpersonale scolastico che,trovandosi a dover conviverecon i topi e con i rischi legatialla caduta dei calcinacci,chiedono una scuola sicurae pulita.

Al problema si con-giunge l’Ufficio sanitariolocale che, di fronte ad unasituazione igienica di localiscolastici collocati in zoneperiferiche del paese infesta-te dalla presenza dei topi,deve intervenire con estre-ma ponderatezza per nonrichiedere la sospensionecontinua delle attivit� didatti-che.

L’Ufficio tecnicocomunale, che Ł collegatoanch’esso al problema, deveprovvedere ai numerosiinterventi di manutenzionedegli enormi edifici pubblici -sono ben sei solo i plessiscolastici - con una disponi-bilit� di fondi in bilancio

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La �Fontana del Duemila�nelle intenzioni di chi l�ha progettata(arch. Mario Pisciotta) Ł nata perriprendere le tematiche monumen-tali di Leonforte, per sviluppare iltema dell�acqua elemento ispiratoreper la fondazione del paese, percreare un polo urbano nel quartiereCatena e per realizzare un benearchitettonico che potesse inserirsiin un ipotetico itinerario turisticodelle fontane leonfortesi.

Essa Ł costituita da unastruttura a gradoni di 17 metri dilunghezza per 5 metri di altezza alsuo culmine ed Ł provvista di due

vasche circolari di raccolta e di uncircuito per rimettere in circolo l�ac-qua. La fontana, sostenuta da unaintelaiatura di acciaio inossidabilelucidato, Ł realizzata in lastre acrili-che, materiale che con la sua tra-sparenza e luminosit� avrebbedovuto accentuare e magnificare lepropriet� fisiche dell�acqua previstacome la protagonista assoluta delmonumento. Ci� in realt� non Łavvenuto perchØ il plexiglas con cuiŁ stata realizzata si Ł ingrigito e hainteragito sfavorevolmente con iltroppo calore smarrendo la traspa-renza originaria: evidentemente imateriali costruttivi si sono rivelatiincompatibili col nostro clima.

La fontana Ł stata ubicatadi fronte alla Chiesa della Madonnadella Catena, al posto del caselloANAS, in un�area a verde attrezza-to con viali pedonali, aiuole, spazialberati e una pista per pattinaggioa rotelle. Successivamente in unadelle due aiuole Ł stata collocataun�artistica scultura del maestroGianni Pinna per ricordare il sacrifi-cio dei magistrati Saetta e Livatinoal nome dei quali oggi lo spiazzodella fontana Ł intitolato .

La �Fontana del Duemila�,

unica nel suo genere in Europa,celebrata persino dalla RivistaInternazionale di Architettura�L�Arca�, avrebbe dovuto essere il�marchio� della moderna Leonfortecome la Granfonte lo fu per laLeonforte secentesca. Ma le buoneintenzioni nel nostro paese nonsempre sortiscono i risultati speratie ci� non solo per sfortuna o permalo destino.

La �Fontana del Duemila�dal giorno della sua inaugurazione(agosto �93) ha funzionato a corren-te alternata: dopo pochi giorni il fun-zionamento si blocc� per corregge-

re la disposizione delle lastre di ple-xiglas che cos� com�erano stateinstallate lasciavano passare l�ac-qua creando una sorta di lago intor-no al monumento, trascorsi duemesi si ruppe la pompa che rimettel�acqua in circolo e per ripararlapass� qualche anno, infine la fonta-na venne messa a secco perchØ,s idisse, le spese di gestione eranodiventate insostenibili per le asfitti-che casse del Comune. Da alloravive le tristi vicissitudini di un monu-mento disprezzato e abbandonato:le vasche sono state riempite di pie-tre, di bottiglie e di lattine esauste, ilpavimento giorno dopo giornoperde i suoi mattoni, i cestelli deirifiuti sono stati sostituiti gi� un paiodi volte.

E tutto ci� sotto gli occhi ditutti e nell�indifferenza dei piø, que-sto Ł intollerabile perchØ per la rea-lizzazione della fontana, a parte lecritiche piø o meno giuste, sonostati spesi soldi pubblici ed Ł quindiun patrimonio dei leonfortesi checome tale va tutelato e rispettato.

Dunque ci sembra giunto ilmomento che l�AmministrazioneComunale decida, una volta pertutte, che fine debba fare la

E’ un gesto gravissimo, che deve farriflettere anche gli adulti, perchØ questa man-canza di valori in una comunit� comeVillarosa deve cessare. La scuola materna"Rosa Ciotti", devastata dall’azione vandalicadi quattro ragazzi - un tredicenne e tre quat-tordicenni - deve indurre la comunit� a guar-dare in faccia la realt�. I

carabinieri della locale stazione,comandati dal maresciallo Francesco Cupani,hanno individuato i quattro baby autori delmisfatto dalle impronte palmari e dalle feciche hanno lasciato sopra i banchetti dei pic-coli scolari, attraverso gli esami anche delDNA. Quella che doveva essere solo unabravata si Ł trasformata in cronaca nera.

Nulla di irreparabile intendiamoci, mastiamo bene attenti a non commettere erroridi merito e di giudizio. Essere giovani signifi-ca avviarsi a diventare grandi e quindi perfe-zionare la capacit� di distinguere tra bene emale. Dire che si Ł trattato di un comporta-mento infantile e assurdo non toglie gravit� algesto: a 13-14 anni si ha la capacit� di distin-guere tra bene e male. "Francamente -sostengono alcuni cittadini - davvero non sene pu� piø. Ormai si allunga l’elenco di episo-di di� scarso senso civico grazie alla "politi-ca" del� voltarsi dall’altra parte per nonvedere. Qualche esempio? Gli schiamazzinotturni".

Presupponendo che di questi atti (edi altri ancora) siano protagonisti in buonaparte giovani, viene da chiedersi quantefamiglie abbiano accolto, in passato, l’invitoad essere piø presenti, a dialogare con i pro-pri ragazzi ed, al momento giusto, di metterlidi fronte alle proprie responsabilit�. Spesso inostri vecchi di fronte a un figlio che sbanda-va per il semplice gusto della trasgressionedicevano: "Calma o ti rompo le gambe, ades-so la fai finita!" Molti genitori, purtroppo, nonlo fanno e preferiscono nascondere la testasotto la sabbia come gli struzzi che sarannoanche simpatici animali, ma non brillano cer-tamente per intelligenza.

E’ altrettanto vero che sul disagio gio-vanile molti hanno preso posizione: bisognacombattere contro la caduta dei minimi valoridi convivenza civile, ma forse tutto questonon basta. Occorrerebbe gridare forte che il"Re Ł nudo" e che ci� che va combattuto nonŁ il disagio, o meglio, non solo quello, vistoche spesso viene sbandierato come giustifi-cazione un po’ a tutto quello che di negativoaccade. Ci� che va combattuto, e in specialmodo a Villarosa, Ł il silenzio, il girarsi dall’al-tra parte per non vedere.

Con questo non si intende ronde opattugliamenti, che Ł prettamente compitodelle forze dell’ordine. Si intende semmai una

La Fontana del Duemila

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"Tutti al cinema" Ł questo ilprogetto a favore degli anziani chela Giunta municipale ha deliberato il17 novembre scorso. Si tratta di un progetto presentatodall’Ufficio dei Servizi Sociali, consi-stente nella proiezione gratuita ,afavore di soli anziani, di pellicolecinematografiche nel bimestrenovembre-dicembre 2004.

Il progetto sottopostoall’esame della Giunta Ł stato adot-tato considerando la rilevanzasocio-assistenziale della iniziativa ela spesa non particolarmente ecces-siva della stessa, ...circa 2.000euro.

Nella delibera,pertanto,sono stati determinati anche alcunicriteri che disciplinano l’accesso alservizio.

Gli anziani che potrannoassistere alle proiezioni non posso-no superare il numero massimo di

300 candidati,data la ridotta capien-za dei locali del cinema "Cannata" divia San Benedetto. Come requisitoper la presentazione delle domandeŁ stato stabilito quello dellaet�,infatti potranno presentarerichiesta,come indicato da delibe-ra,solo i maschi che abbiano com-piuto almeno il sessantesimo annodi et� e le donne che abbiano com-piuto il cinquantacinquesimo anno.

La selezione dei soggettiche usufruiranno del servizio avver-r� in base all’ordine della presenta-zione delle richieste che dovrannopervenire all’ufficio protocollo delComune.Le proiezioni saranno effettuate nelmese di dicembre per un numeromassimo di 4 pellicole.

Queste ultime saranno sele-zionate d’intesa tra l’Ufficio deiServizi Sociali e la ditta affidataria

La presente, ma anche le prece-denti amministrazioni di Barrafranca,hanno individuato nel settore agricolo lepotenzialit� di sviluppo economico, ipo-tizzando la creazione di un mercatocoperto per lo scambio delle merci e l’in-sediamento di strutture industriali per lalavorazione dei prodotti della terra. Laverit� effettuale, allo stato attuale, Ł chenessuna di queste promesse si Ł realiz-zata.

E nella memoria dei concittadinirimangono i ricordi, in successione cro-nologica, dei fallimenti delle iniziatived’impresa nel settore: la chiusuradell’AMANDES, nata per la lavorazionedelle mandorle, il passaggio a privati diun oleificio gestito da una cooperativa,l’inattivit� di una azienda, nata per il con-fezionamento e la spedizione dei fichi-dindia. L’ultima impresa, pensata per laproduzione di conserve biologiche, si Łfermata alla costruzione dei capannoniin contrada Moli.

Quel che manca dunque non Łlo spirito d’impresa, ma il mancato svi-luppo delle infrastrutture di servizio e lamancata apertura dei canali di commer-cializzazione. Come si suol dire il proble-ma Ł politico, come rileva lo stesso sin-daco avv. March� in un suo comunicatostampa: "L’intero comprensorio a Suddella Provincia, non risulta dotato di unaadeguata area attrezzata per l’insedia-mento di nuove P.M.I. (Piccole e medieimprese)."

Per tali ragioni il sindaco ha pro-posto al Presidente del consorzio A.S.I.di Enna On.le Gaetano Rabbito la "rea-lizzazione di un’area distrettuale nel set-tore agroalimentare che verrebbe soste-nuta dall’istituzione di un corso di laureain agronomia e/o master di specializza-zione". L’intervento sarebbe da inserirenel contesto programmatico del P.I.T. 11di Enna."

La valle del Sajone Ł ben servitadal punto di vista irriguo e dei collega-menti stradali. Inoltre anche ad un ine-sperto di pianificazione ed urbanisticaappare chiaro che la zona Sud ha piøuna vocazione agricola mentre la zonaNord industriale e residenziale, perchØpiø collegata ai nostri centri piø grossicome Caltanissetta, Enna e PiazzaArmerina. CosicchØ la zona Sud apparepiø isolata e piø tranquilla e piø idoneaad uno sviluppo agroalimentare.

Finalmente qualche cosa simuove e tanto merito va al nuovo asses-sore alle politiche agricole, l’agronomoStrazzanti Luigi, che con il suo giovane

Intrapresa a Calascibettaun’interessante iniziativa che, spe-riamo, trovi emulatori anche in altricomuni della provincia. Con lanecessit� di fornire momenti disocializzazione agli anziani e perconsentire loro di soddisfare piccolenecessit� quotidiane, quali visite alcimitero, partecipazione al mercatosettimanale, ritiro della pensione equant’altro, l’assessore alla solida-riet� sociale, Salvatore Catalano, hapromosso un’iniziativa per il traspor-to gratuito degli stessi.

"Il servizio - dice l’assessoreCatalano - completamente gratuito,avr� inizio a dicembre ed Ł rivolto atutti i cittadini residenti nel comunedi Calascibetta che hanno compiutoil 65� anno di et�". E’ un’iniziativache sicuramente riscuoter� il con-senso della popolazione anziana.Tutti coloro che sono interessatidevono solamente presentare istan-za all’Assessorato alla Solidariet�Sociale su un modulo gi� presta m-pato da ritirare presso gli uffici delComune.

Ai richiedenti sar� rilasciatoun tesserino ed un opuscolo doveverranno indicati gli orari, l’itinerarioed i giorni di effettuazione degli spo-stamenti. Il servizio, che ha la dura-ta sperimentale di sei mesi, sar�effettuato nei giorni di marted� e di

sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00e nei giorni previsti per il pagamen-to della pensione presso l’ufficiopostale (i primi sette giorni di ognimese) dalle 14.45 alle 17.30 e siarticoler� per le vie del paese confermate ed orari indicati nell’apposi-to opuscolo.

Per particolari manifestazio-ni (come ad esempio la festa deglianziani, la tombolata e il cinema)verr�, straordinariamente, predispo-sto lo stesso servizio opportuna-mente pubblicizzato.

"Il trasporto - sottolinea l’as-sessore Catalano - deve avvenire incondizioni di sicurezza e, pertanto,dovr� essere assicurata, qualora sene ravvisi la necessit�, la presenzadi accompagnatori personali a curadell’utente stesso".

Al fine di consentire al mag-gior numero possibile di anziani diusufruire dell’iniziativa, viene indivi-duato il seguente itinerario e leseguenti fermate: partenza capoli-nea Piazza Umberto I; fermate:Chiesa San Domenico, ChiesaCatena, curva San Pietro, ChiesaMadre, Piazza San Paolo, ViaDranza incrocio via San Michele.

"Attraverso questo servizio -aggiunge ancora Catalano - voglia-mo consentire alle persone anzianeautosufficienti di mantenere un

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a cura di Cristiano Pintus

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ITA DIXIT (FRASI CELEBRI) sarebbe a dire, chiamatela come volete, il "blob della cazza-ta, l’infarto della grammatica, lo stupro della sintassi, il collasso del buon senso", attendecon gioia le foto e le frasi buffe dei vostri amici e nemici. Immortaleremo la frase celebreunitamente alla foto dell’amico "sotto accusa" e perchØ no, anche quella del vostro inse-gnante, del politico, dello sportivo, di vostra madre e di chi vorrete ma daremo la preferen-za ai personaggi noti e meno noti della nostra "Ridente" citt�. Potreste essere voi stessi iprotagonisti della nostra rubrica.

Enna, una via crucis(Ciampis) davvero rinnovata!Strade che non sembrano piøun percorso di guerra conbuche e fossati; complimentiper il nuovo strato d’asfalto divia S.Agata che ancora daultimare ha gi� iniziato a sgre-tolarsi. Aiuole in festa, fioricurati anche lungo la pergusi-na fino ad Enna Bassa; rin-ghiere riparate e riverniciatecome per esempio quellepericolanti di V.le CaterinaSavoca piø volte segnalatedal ns. periodico. Trafficoscorrevole nonostante le limi-tazioni alla circolazione efinalmente qualche vigileurbano si Ł visto in giro per lacitt� al di l� delle ore di punta.I muri "pendenti" di viale unit�d’Italia nei pressi del semafo-ro dello Scifitello sono statiincredibilmente sostituiti daveri e propri muri di conteni-mento in cemento armato;forse si trattava dell’unica viad’accesso alla citt� per chiprovenisse dalla vicinaCaltanissetta ???

Presidente, siamocontenti di questa vostra visi-ta; avete visto tante cosebelle, come peresempio�per esempio�peresempio� Immaginatecos’altro avreste potuto vede-re se il vostro autista avesse

sbagliato strada e piuttostoche il percorso obbligato viavesse condotto altrove; siimmagini "a’ squagghiata anivi, quanti purtusi �".

Morale della favola:quello che non hanno merita-to i circa 35.000 contribuentiennesi nel corso degli ultimidecenni, lo avete meritatoVoi, piccolo-grande uomo aldi sopra delle parti. La pre-

ghiamo vivamente di volerritornare ad Enna almeno duevolte l’anno; ogni semestremagari, cos� i nostri ammini-stratori ne avranno di "neve"da spalare.

Nel vostro encomia-bile discorso ai giovani enne-si, avete ricordato che legrandi tradizioni unitamentealle rinnovate intelligenze,debbano saper sviluppare

l’orgoglio necessario perpoter dare alla nostra citt�, lavitalit� e le condizioni che nemigliorino la qualit� della vita.Presidente, noi abbiamo gi�preso coraggio a piene manima poi guardando bene, forsenon Ł coraggio e probabil-mente non servivano nemme-no due mani� Voltandociindietro abbiamo ricercatoquei valori di cui fate cenno,ma abbiamo trovato soltanto ilnostro culo! Abbiamo provatoanche a ripescare nella nostratradizione ma non abbiamosalvato nulla: come al solitonessuno vede, non sente nØparla�

Ci avete invitato a"scartare l’idea che per avereun futuro bisogni emigrare,come accadeva fino a pochidecenni fa�" Forse discono-scete il fatto che ancor oggi igiovani siciliani emigrano peressere rimpiazzati da profughiafro-asiatici.

IllustrissimoPresidente, nel congedarci, ilnostro ultimo augurio Ł cheVoi siate il garante di un sape-re di qualit��Moratti permet-tendo! Siate interprete ecustode dei sogni nel cassettodei giovani ennesi, anche seda parecchi anni, hanno fre-gato loro la scrivania. Adessoche avete dato a questa citt�

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LA NOSTRA RICETTALASAGNE AL PESTO

Ingredienti per 4 persone: Foglio di pasta all�uovofresca: 400 g; 80g di burro fuso; 60 g di parmigia-no grattugiato.Per il pesto: 2 mazzetti di basilico (foglie); 1 spic-chio d�aglio; 2 cucchiai di parmigiano grattugiato; 2cucchiai di pecorino grattugiato; 1/2 bicchiere diolio d�oliva; sale q.b.Pestate a lungo lo spicchio d�aglio, il basilico, unpizzico di sale e i due tipi di formaggio grattugiato,fino ad ottenere un composto omogeneo , chediluirete con l�olio versandolo a filo.Tagliate la pasta a quadrati e fateli lessare aldente in abbondante acqua salata. Scolate edisponete la pasta su un canovaccio asciutto.

Aggiungete al pesto 2cucchiai dell�acqua dicottura della pasta emescolatelo bene.Riscaldate il piatto diservizio e mettete unpo� di burro fuso, poiuno strato di lasagne,un po� di pesto e for-maggio grattugiato.

La paura di volare possiamo definirla comeuna particolare sofferenza che comparequando si deve volare e che ne impediscedel tutto la possibbile effettuazione o larende particolarmente sofferta. Chi hapaura di volare, al solo pensiero di doverlofare, soffre, ne allontana la effettuazione,oppure lo evita oculatamente. La paurasi traduce in sintomi quali sudorazione,tachicardia, tensione muscolare, sensazio-ne di inquietitudine, di ansia. Il pensiero che sicuramente ricorre nei sog-getti che hanno la paura del volo Ł quello dinon poter influire sul corso degli eventi edessere o sentirsi, in balia di un qualcosache non si controlla per niente. Chi ne Ł col-pito, ma si trova a viaggiare lo stesso, adot-ta delle tecniche piø o meno efficaci persuperare la difficolt�. Alcuni assumonotranquillanti, altri cercano di potersi distrar-re in mille maniere dal pensiero del volo insŁ. La grossa paura, comunque, non Ł volare,ma staccare i piedi da terra, nel suo signifi-cato simbolico. Il distacco Ł un problemaper alcune di queste persone; tenere i piediper terra Ł segno di certezze, di stabilit�, ildistacco, invece, richiama alla mente feriteaperte, allontanamenti che in passato cihanno fatto star male. Per altri il problemaŁ l’affidarsi ad altri, il non poter controllare lasituazione direttamente. Le fantasie di que-ste persone sono quindi l’imprevedibilit�dell’evento e la paura di fare una fine terri-bile. Le persone che hanno questo problemanon traggono alcun vantaggio dalle tecni-che di autocontrollo. L’approccio miglioreper superare questa paura Ł affrontare lapropria paura e secondo uno studio recen-te piø del 70% delle persone trova la risolu-

Su internet Ł stato da poco rivelato, dauna ricerca presentata sul �Personalityand Social Psychology Bulletin�, redat-ta dal Prof. Pettijohn e dal suo collabo-ratore Brian Jungeberg, che esiste unlegame tra l�andamento economico esociale degli Stati Uniti e la fisionomiadelle playmate, nel corso degli ultimiquarant�anni, dal 1960 al2000. Dopo un’attenta analisi, idue ricercatori sono arriva-ti a delle interessanti con-clusioni: durante periodieconomicamente piø diffi-cili, le playmate eranogeneralmente piø mature,piø alte e avevano misurepiø generose. Altra curiosi-t� erano gli occhi, piø pic-coli della media, conside-rati come elemento checaratterizza le facce piø�forti�.Un esempio Ł la giunonica Anne NicoleSmith, playmate dell�anno 1993, annoche secondo Pettijohn Ł stato uno deipeggiori anni per gli USA in termini eco-nomico sociali.Per contro, in periodi di boom economi-co, le modelle di playboy si presentava-no piø giovani, magre e longilinee, congirovita quasi da vespa e occhi piøgrandi.Sempre secondo il prof. Pettijohn,l�esempio di questo periodo, sono iprimi anni 60. Nel 1964 la playmate del-l�anno era stata Donna Michelle, unateen ager di 18 anni, la piø giovane finoad allora. Il 1963 Ł stato poi l�anno dellamodella piø magra, June Cochran, che

pesava appena 46kg.Sembra infatti evidente che in periodi didifficolt� economiche, le playmateabbiano sistematicamente tratti somati-ci piø maturi e linee piø prosperose,mentre in periodi di prosperit� le model-le siano piø giovani, longilinee e menoabbondanti.

Per i due ricercatori, questirisultati non ci devono sor-prendere. Seguono infattila teoria della �environ-mental security hypothe-sis� secondo la quale lepersone, durante periodi didifficolt�, cercano l�appog-gio di altre persone, amici,parenti o partner che siprendano cura di noi.Mentre durante periodi dieuforia, ci si dedica di piøal divertimento e alla ricer-ca di persone al solo

scopo di divertirsi.E l�analisi in questione conferma questostudio. In momenti di maggiore difficol-t� e insicurezza sia economica chesociale, si Ł attratti e rassicurati da per-sone con tratti somatici e fisici checomunicano maturit�, indipendenza esicurezza: occhi piccoli, nasi piø pro-nunciati, menti piø grandi, faccia strettae mascella piø accentuata. Questecaratteristiche tendono infatti ad atte-nuare le paure in quanto comunicanouna maggiore forza decisionale, unamaggiore sicurezza e forza fisica.Al contrario, le persone con tratti fisici esomatici piø giovanili (occhi grandi,naso piccolo e guance arrotondate)sono considerati piø gentili, disponibili,

LE PLAY M ATE E SILVIO BERLUSCONIPAURA DI VOLARE

I CONSIGLI di Cettina LaPorta

ASCIUGATURACAPI PARTICOLARI

Alcuni tessuti richiedono una stira-tura piø attenta. Acetati, triacetati epoliesteri si stirano ancora umidisul rovescio, cos� come i tessutiacrilici, che per� devono essereasciutti. Broccato e crespo sulrovescio, avendo cura di protegger-li con un panno umido.Biancheria di casa piegate amet� lenzuola e tovaglie e stiratelesu un lato. Piegate ancora a met� estirate sugli altri due. Fate cos�anche con fazzoletti, e asciugapiat-ti e tovaglioli. Non fate strisciare aterra lenzuola e tende poggiando lamet� gi� stirata sullo schienale diuna sedia. Coprite gli schienali inlegno con un asciugamano per evi-tare possibili macchie sul tessuto.Capi piccoli e inusuali in alcunicasi le finiture possono richiedere

una temperatura piø bassa dellealtri parti, stiratele per prime. Perstirare le cravatte senza pieghe,infilate una sagoma di cartoncinonelle cravatte prima di stirarle, cos�che il segno della cucitura non siveda sul davanti.Gonne a pieghe per fermare lepieghe usate delle forcine percapelli. Non passate sull’orlo,togliete le forcine e finite di stirare.Nastri per capelli per stirare infretta, tirate i due estremi del nastrointorno a un pentolino appenausato per bollire l’acqua.Stirare i ricami poggiate il capo alrovescio su un asciugamano e sti-ratelo. In questo modo non appiat-tirete il ricamo.Tessuti pesanti stirate le stoffepesanti, come lana e rayon, dopoaverle coperte con un pannoumido: eviterete l’effetto lucido.E’ difficile stirare i capi troppoasciutti. Inumiditeli usando unospruzzatore per piante. Oppurepotete utilizzare l’asciugabianche-

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Svanisce quasi comple-tamente il sogno di disputare iplay-off di serie A1 per la Ro.GaAltecoen di mister Mario Gulino.Con la sconfitta casalinga control’Imola, i ragazzi del presidenteGuzzone hanno compromessoseriamente il proseguimento delcampionato, che adesso apparemolto piø in salita. Alla fine dellaprima fase, infatti, eccetto clamo-rosi risultati che nella pallamanosono molto rari, i gialloverdi sidovrebbero trovare nel gironedei play-out, dove dovrebberogiocarsi il tutto per tutto per finirenei primi due posti in classifica,

valevoli per partecipare nellaprossima stagione assieme allealtre otto squadre che dispute-ranno i play-off, il nuovo campio-nato di lega. Tornando all’attualedifficile momento della squadra,sono tanti gli errori in attacco checaratterizzano le partite fin oragiocate.

Errori che, purtroppo,alla lunga si pagano a caro prez-zo, proprio perchØ nel massimocampionato di A1 gli errori nonsono concessi. Adesso perGoran Dukic e compagni c’Ł dalavorare molto, in modo da tro-varsi nella condizione migliore

Inizia benissimol’avventura della LibertasConsolini nel campionatodi Serie D maschile. Gliuomini di Michele Milanohanno fatto registrare unapartenza "sprint", avendocollezionato fino ad orauna serie di risultati utili,che fanno ben sperareper il proseguimento delcampionato, che a questopunto potrebbe vedere gliennesi tra i protagonisti.

Da elogiare ilcarattere dei giocatori,che, pur essendo all’esor-dio in un campionato diffi-cile, stanno riuscendo adimporsi sugli avversari.

Soddisfatto l’alle-

natore della Consolini perle prestazioni offerte dallasquadra fino ad ora:"Abbiamo avuto un ottimoinizio, andiamo avanti disettimana in settimanacercando di imporci sugliavversari soprattutto incasa.

La squadra ha imezzi per fare bene evuole ben figurare anchecontro le grosse squadre.Conoscendo le nostrepotenzialit� possiamocentrare la Serie C2, pursapendo che la nostracondizione economica Łdifficile. Stiamo lavorandoper tenere alto il morale eil ritorno in squadra delle

Calcio a 5. Partita ostica, quella che venerd� 4Dicembre dovr� giocare l’Ennese di Massimo Rizza.Gli ennesi, infatti, dovranno ospitare l’Imbro Meraco,formazione che all’andata sconfisse gli ennesi per 4-1.Tirrito e compagni vorranno rivendicare sicuramentequella brutta prestazione.Rugby.Inizio difficile per i gialloverdi dell’A.S. RugbyEnna a causa delle sconfitte subite. In questo momen-to la squadra del presidente Ferrarello paga l’inespe-rienza, ma rispetto alla scorsa stagione mostra deimiglioramenti nel gioco che fanno ben sperare per ilfuturo. Pallamano Maschile Serie B. La Ro.Ga. Altecoen diserie B comincia a dare i propri frutti, dopo il duro lavo-ro profuso. I ragazzi di Luca GiummulŁ hanno comin-ciato a sfornare una lodevole prestazione dopo l’altra,

a cura di Giovanni Albanese

La tredicesima giornata di anda-ta del Campionato di Promozione,potrebbe essere quella favorevole per ilrilancio delle formazioni ennesi. Enna eValguarnera, infatti, ospiteranno tra lemura amiche rispettivamente Pozzalloed Acate, due formazioni di medio-bassaclassifica, che sicuramente cercherannodi raccogliere qualche punto prezioso aifini della salvezza. Le due squadreennesi, comunque, con una buona pre-stazione, non dovrebbero avere proble-mi a fare bottino pieno.

Per quanto concerne l’attualemomento delle squadre, l’Enna appareancora indietro con la preparazioneatletica, anche se la squadra dal puntodi vista mentale non sembra piø averei problemi di inizio stagione. IlValguarnera, invece, sembra avere

superato gli intoppidi inizio campiona-to, cos� come ciconferma lo stessoLirio Torregrossa:"Stiamo lavorandobene - ha dichiaratoil tecnico - Alla fine irisultati stannovenendo fuori. Sonomolto fiducioso peril proseguimento delcampionato, chesono sicuro ci vedr�protagonisti."

O s t i c oesame, invece, per la Barrese del pre-sidente Mattina, che si recher� aGliaca di Piraino, sul campo del DueTorri, diretta concorrente per la salvez-

za. Partita che sipreannuncia moltotirata, ma che allafine potrebbedecretare se lasquadra Ł all’altez-za per mantenere lacategoria.

Si spera, quin-di, anche in unabuona prestazionedi singoli, comequella di MarianoQuagliaro, che nonŁ ancora apparsonella migliore condi-

zione. Certo, poi, il campo di Gliaca diPiraino non porta molta fortuna a misterAlfonso Gerbino, che proprio su questocampo la scorsa stagione si vide negare

E’ nata ad Enna l’asso-ciazione sportiva di soft-air, ilnuovo gioco di simulazione ditecniche da guerra. Il soft-air, cheŁ un gioco di squadra, si praticain un bosco e consiste nella con-tesa tra due o piø squadre, checon le tecniche d’assalto o didifesa militare, cercano di totaliz-zare il maggior punteggio.Ovviamente il tutto si svolgenella piø assoluta sicurezza,visto che le armi utilizzate daigiocatori consistono in dei fucilielettrici che sparano pallini colo-

rati, questi ultimi utili per indivi-duare i punti messi a segno.Tanti i ruoli che prevede unasquadra: il caposquadra, che Łcolui che coordina l’azione milita-re; lo scout, che ha il compito diesplorare il territorio; i tiratoriscelti, che sparando contribui-scono all’aumento del punteggiodella squadra; ed infine il carto-grafo, che ha il compito di orga-nizzare la navigazione terrestre.

Uno sport che Ł acces-sibile a tutti, uomini e donne. Perquanti vogliano far parte della

Mariano Quagliaro

Editore: �Nuova Editoria� Piccola Soc. Coop.a.r.l.Direttore Responsabile: Massimo Castagna Impaginazione e grafica: Agnese Vulturo

Stampa in proprioAut. Tribunale di Enna n�98 del 7/1/2002

c.c.p. N� 39518733 intestato a: Nuova Editoria Picc. Soc. Coop. a r.l.

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Nonostante non fosse stato con-templato nel programma ufficiale dellavisita, nel giorno dell’inaugurazione del IVpolo universitario siciliano, il Presidentedella Repubblica Carlo Azeglio Ciampi haincontrato gli studenti del neonato Ateneoennese. Da Enna l’appello al Governo perquei problemi che da sempre affliggono ilMezzogiorno, interventi economici urgen-ti, nuovi meccanismi di sviluppo edaggiunto: "per lo sviluppo Ł fondamentaleil sistema dell’istruzione".

Rivolgendosi agli studenti, hadetto: "Ho fiducia in voi". Gli anni deglistudi universitari creano le basi dellacoscienza civile con cui bisogna acquisirela consapevolezza dei doveri di cittadino;Ł importante che istauriate un dialogo chevi consenta di far crescere i vostri diversimodi di vedere la vita". Riferendosi allafinanziaria del 2005 Ciampi ha assicura-to: "nessun taglio di fondi per lo sviluppodel Mezzogiorno, scuola e ricerca; Łnostro preciso dovere, dare ai giovaniuna buona istruzione che consenta loro disviluppare il potenziale dell’intelligenza edella voglia di fare."

Uccio Muratore, Presidente delConsiglio Nazionale degli StudentiUniversitari, ha dato il benvenuto alPresidente ed Ł stato portavoce dell’entu-siasmo e delle riflessioni che gli studentidell’Ateneo hanno voluto condividere con

quest’incontro:"Tutti gli studentisono coscienti del-l’importanza deglistudi e del dialogonel vincere le sfidecol progresso civilee politico, ma ci sichiede come mai ildiritto allo studio,menzionato dallacostituzione, nonsempre vengagarantito fino ai piøalti gradi dell’istru-zione nØ ai biso-gnosi nØ ai merite-voli, soprattutto inun momento in cui la competitivit� inter-nazionale Ł altissima di fronte alle nuovefrontiere europee."

La nostra generazione coglie ilsenso della sfida che i nuovi confini dalMediterraneo all’Europa comportano manon coglie il significato di alcune riformeche appaiono improvvisate e non adatte agarantire un sapere di qualit� ed a farcicrescere "Italiani nel Mondo". Gli scambiculturali, educativi, sociali, di ideali sonoper il Presidente la base su cui costruirequotidianamente la societ� del domani;"concorrerete a creare una societ� in cuidevono esserci maggiori occasioni di

lavoro�voi stessisarete in grado disuggerire e contri-buire alla creazionedella societ� delfuturo".

Un incitamentoall’orgoglio dei gio-vani della arretratarealt� ennese,affinchØ le granditradizioni e le rinno-vate intelligenzesappiano sviluppa-re gli strumentinecessari perpoter dare alla pro-pria terra d’origine

la vitalit� e le condizioni che ne migliorinola qualit� della vita; "�abbiate la fiducia disvegliarvi ogni giorno con la forza di poterfare sempre un passo avanti. Dobbiamoscartare l’idea che per avere un futuro,bisogni emigrare come accadeva fino apochi decenni fa�una rinnovata spintanei luoghi natii per vincere la scommessacol futuro!" Di fronte al pessimismo diffu-so tra gli studenti, su come sar� possibilerecuperare il divario economico chesepara la Sicilia dal resto d’Italia, Ciampiha sottolineato la responsabilit� delGoverno centrale nel dover superarealcune posizioni che sono fuori dalla por-

La recente visita delCapo dello Stato ad Enna haevidentemente suscitato inte-resse e aspettative in tutti icittadini che probabilmenteavrebbero voluto chiedere lecose piø disparate alPresidente Ciampi.

Come al solito il pro-tocollo ufficiale e tanta mega-lomania delle istituzioni localil’hanno fatta da padrone,assistendo alla cose piø biz-zarre e anche ridicole.

I preparativi per l’arri-vo del Presidente e dellaConsorte sono iniziati parec-chi giorni prima e tutti hannosfoderato una grinta e unavoglia di fare davvero inviabi-li. Avuta contezza del percor-so ufficiale e del programmadella due giorni di Ciampi,Prefettura, Provincia eComune si sono messi subitoal lavoro per rendere la citt�presentabile. Luci funzionan-ti, strade rattoppate in qual-che tratto, in altri coperte solole buche; sostituiti alcunimetri di pavimentazione;piante, fiori, fioriere, quasi ungiardino il centro storico.

Abbiamo registrato

non poche proteste comequella dell�AssociazioneCuochi, il cui presidenteMario Messina ha evidenzia-to come non si sia pensato difare assaggiare al Presidentealcuni piatti tipicamente loca-li. Che dire poi della manife-stazione all’Universit� con unauditorium riservato solo alleistituzioni e a qualche studen-te. Se il Presidente Ciampi Łil presidente di tutti non sicapisce, per esempio, come idirigenti scolastici fosseroassenti, il cittadino qualun-que, pure.

Un protocollo riser-vato solo a pochi, mentre lagente si Ł dovuta accontenta-re di vedere il Presidente eConsorte solo di passaggio.La cosa piø deprimente, Łche sia stata tirata a lucidouna parte della citt� lasciandotutto come prima, tutto ilresto. Sono spuntati i soldi,sono stati effettuati tanti lavo-ri, dando una immagine dellacitt� completamente diversada quella che invece Ł: com-pletamente abbandonata.

Quella che dovevaessere una festa per l�intera

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