2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

download 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

of 13

Transcript of 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    1/13

    1

    CHIARA, CON LA SUA REGOLA E IL SUO CARISMA,DI FRONTE ALLAUTORI T DELLA CHIESA

    Pubblicato in:Forma Sororum , 43 (2006) 236-255; 305-318.

    P. CARLOSERRIofm.

    II, conclusione

    Le forme della vita ecclesiale francescano-clariana

    Lassunzione profondadi questi valori avviene tramite la connessioneorganica ditre formeindicate da Francesco nei suoi scritti. La forma dellasanta Chiesa romana garantisce la corrispondenza tra la vita secondo la formadel santo Vangelo e la forma di vita delle sorelle povere. Le tre forme siimplicano a vicenda.

    a) Allinizio dellitinerario spirituale di Francesco c lilluminazionespirituale a vivere secondo la forma del Vangelo . un carisma religioso,personale e comunitario:

    E dopo che il Signore mi dette dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare,ma lo stesso Altissimo mi rivel che dovevo vivere secondola forma del santoVangelo (TestF 14).

    La forma del Vangelo la vita stessa di Cristo, proposta come modelloconcreto di vita per i suoi discepoli. La Regola dei frati minori solo una sintesi

    e uno stimolo alla radicale assunzione del Vangelo come progetto di vita.La Regola e vita dei frati minori questa, cio osservare il santo Vangelo del Signorenostro Ges Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castit ( Rb I,1).

    b) Litinerario interiore evangelico, nelle sue dimensioni personali ecomunitarie, si innesta nella forma storica della santa Chiesa romana. Questa unistituzione teologica e canonica. lo stessoTestamento a raccontare diseguito come, subito dopo lintuizione evangelica, c stata ladesione

    allistituzione ecclesiale:

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    2/13

    2

    lAltissimo mi rivel che dovevo viveresecondo la forma del santo Vangelo . Ed io lafeci scrivere con poche parole e con semplicit, e il signor Papa me la conferm(TestF 14-15).

    La forma di vita evangelica si cala, con naturale semplicit di fede, dentrola forma della santa Chiesa romana .La coincidenza tra le due forme totale: i novizi non siano accettati

    allOrdinecontrola forma e listituzione della santa Chiesa1; i frati non devonopredicare controla forma e listituzione della santa Chiesa2; nei luoghi dei frati isacerdoti devono celebrare la Messasecondo la forma della santa Chiesa 3.

    Infine Francesco proclama beato, dunque uomo del Regno, il servo che hafede nei chierici che vivono rettamente secondola forma della Chiesa romana 4.

    La vecchia edizione delleFonti Francescane traduceva lespressionesecundum formam ecclesiae di Rnb 2,12 , di LOrd 30 e di Amm XXVI,1 conlespressione secondo le norme della santa Chiesa, conservando la formulaforma della santa Chiesa Romana non si capisce perch solo per ilTestamento. La nuova edizione delle Fonti (2004) ha felicemente corretto latraduzione. In realt il coerente e sistematico impiego di questa formula, neidiversi scritti di Francesco, dimostra una solida visione teologica, che restavaoffuscata nella traduzione italiana.

    c) Solo allinterno di questa forma di vita evangelica ed ecclesialepossiamo apprezzare appieno la forma vivendi che Chiara riceve da Francescoper S. Damiano. Abbiamo due testimonianze inoppugnabili delloriginefrancescana della forma di vita delle sorelle. La prima nel ricordo offerto dalTestamento di Chiara:

    E cos, per volont del Signore e del beatissimo padre nostro Francesco, venimmo adabitare accanto alla chiesa di San Damiano []. In seguito egli scrisse per noi una

    forma di vita ( formam vivendi ), e principalmente che perseverassimo nella santapovert (TestCh 30.33).

    1 Nullus recipiatur contra formam et institutionem sanctae Ecclesiae( Rnb 2,12). Latraduzione offerta dalla vecchia edizione delleFonti Francescane : contro le norme e le prescrizioni della santa Chiesa, mi sembra riduttiva.

    2 Nullus frater praedicet contra formam et institutionem sanctae ecclesiae ( Rnb XVII,1).

    3 Secundum formam sanctae ecclesiae ( LOrd 30).4 Beatus servus, quiportat fidem in clericis, qui vivant recte secundum formam

    Ecclesiae Romanae ( Amm XXVI,1).

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    3/13

    3

    La seconda testimonianza pi ufficiale e assume il valore canonico della Regola approvata dalla Santa Sede:

    Per questo, accondiscendendo alle vostre pie suppliche, con lautorit del signor Papae nostra, confermiamo in perpetuo per voi tutte e per quelle che vi succederanno nelvostro monastero e con lappoggio della presente lettera avvaloriamo la forma di vita( formam vitae ) e il modo di santa unit e di altissima povert , che il beato padre vostroFrancesco vi consegn a voce e in scritto da osservare e che qui riprodotta.[] La Forma di vita ( forma vitae ) dellOrdine delle Sorelle Povere, istituita dal beatoFrancesco, questa: Osservare il santo Vangelo del Signore nostro Ges Cristo,vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castit.[] Il beato padre, poi, considerando che noi non temevamo nessuna povert, fatica,tribolazione, umiliazione e disprezzo del mondo, che anzi lavevamo in conto digrande delizia, mosso da paterno affetto, scrisse per noi la forma di vita ( formamvivendi ) in questo modo:Poich per divina ispirazione vi siete fatte figlie e ancelledellAltissimo sommo Re, il Padre celeste, e vi siete sposate allo Spirito Santo,scegliendo di vivere secondo la perfezione del santo Vangelo, voglio e prometto daparte mia e dei miei frati, di avere sempre di voi, come di loro, attenta cura esollecitudine speciale( RegCh Prol. ,15-16; I,1-2; VI,2-4).

    Lespressione forma di vita ritorna in tre punti strategici del testo:nellapprovazione del cardinale Rainaldo, nellincipit della Regola , e infine nelcapitolo VI, quello pi autobiografico e carismatico. Appare chiaro che la formapropria di vita che Francesco trasmette alle sorelle, come quella dei frati, qualificata dal suo radicamento evangelico ed ecclesiale.

    Le tre forme di vita (evangelica, ecclesiale e damianita) si richiamano avicenda, e costituiscono un modo di essere unitario, che struttura i valorifondamentali dellesperienza francescana.

    Se vogliamo cercare il riferimento biblico di questo linguaggiofrancescano dobbiamo probabilmente riferirci al testo della lettera aiFilippesi ,che descrive, con lakenosi del Signore, la radice cristologica della vita inminorit:

    Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Ges, il quale, pur essendo di natura divina (cum in forma Dei esset ), non consider un tesoro geloso la suauguaglianza con Dio; ma spogli se stesso, assumendo la condizione di servo ( formamservi accipiens ) e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umili sestesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce (Fil 2,5-8).

    La kenosi di Cristo, consistente nel passaggio dalla forma di Dio alla forma di servo , costituisce la ragione e il modello della minorit francescana,

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    4/13

    4

    che assume, per amore, la stessa forma di vita povera e umile del Signore Ges.Lassunzione di questa forma di vita trova dunque il suo punto di partenza nellascelta radicale della povert e il suo culmine nella totale conformit alla logicadella croce.

    Se infine vogliamo cercare lattuazione liturgico-ecclesiale perfetta diquesta comunicazione di vita divina dobbiamo rifarci allEucaristia, in cuiFrancesco contempla la forma pi completa del dono di Cristo:

    tutti quelli che vedono il sacramento, che viene santificato per mezzo delle parole delSignore sopra laltare nelle mani del sacerdote, nella forma del pane e del vino (in

    forma panis et vini ) []( Amm I,9)5.

    Solo alla luce di questo vasto orizzonte possiamo capire in pienolimportanza dellEucaristia nella spiritualit di santa Chiara. il corpo di Cristoche d forma alla Chiesa, sulla croce e nellEucaristia; ed la forma dellaChiesa che accoglie nel suo corpo la forma di vita delle sorelle povere.

    5. Il carisma clariano e lintervento dellautorit ecclesiale: repressione o discernimento ecclesiale?

    Lamore alla povert

    Alcuni studiosi hanno descritto il rapporto di Chiara con lautorit dellaChiesa in termini di lotta e di contrasto, come se il Papa non capisse il carismadi S. Damiano o lo ostacolasse. Cosa pensare?

    Dobbiamo notare innanzi tutto che proprio le fonti che ci tramandanoquesto presunto contrasto descrivono anche laffetto e la comunione profondache leg i Pontefici alla badessa di S. Damiano. Questo appare evidente gi nelracconto che la Leggenda offre del rapporto con papa Innocenzo III.

    Volendo che la sua famiglia religiosa si nominasse con il nome della povert, impetrda Innocenzo III di buona memoriail privilegio della povert . Quelluomo magnifico,rallegrandosi dellardore cos grande della vergine, sottoline la singolarit delproposito, poich mai era stato richiesto alla Sede Apostolica un privilegio di talgenere. E, per rispondere con insolito favore allinsolita petizione, il Pontefice inpersona, di sua propria mano, scrisse con grande letizia una prima noticina ( primamnotulam ) del privilegio richiesto ( LegCh 14).

    5 Inutile sottolineare ancora che la traduzione delleFF (vecchia e nuova edizione)sotto le specie del pane e del vino non rende ragione della coerenza linguistica diFrancesco.

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    5/13

    5

    Siamo nel 1216, dopo che il Concilio Lateranense IV aveva imposto atutti i nuovi ordini religiosi o monasteri di adottare una Regola gi approvatadalla Chiesa. Le sorelle di S. Damiano scelgono la regola benedettina, che ilcodice classico della vita monastica. Chiedono per al Papa ilPrivilegio della

    povert , per tutelare loriginalit della loro forma di vita. Il Papa concede questostranissimo privilegio. Oggi alcuni dubitano della realt del fatto, che invece incontestabile, perch attestato da molteplici fonti6. Viene attestato sia dalla

    Leggenda , sia dalTestamento di Chiara (cf.TestCh 42), sia dalProcesso dicanonizzazione . Abbiamo gi accennato che si discute sullo stile del testo delprivilegio a noi tramandato, se sia o meno corrispondente allo stile dellacancelleria papale del tempo. Notiamo per che la Leggenda attribuisce alPontefice solo la primam notulam del documento richiesto. Questo particolared limpressione di una concessione atipica, e anche poco rispettosa delleformalit burocratiche.

    A qualcuno appare inverosimile che nel 1216 S. Damiano, che era solo unpiccolo e povero monastero di religiose sconosciute, potesse ottenere privilegidalla Curia romana7.

    In realt lipotesi meno inverosimile di quanto sembri. Non possiamodimenticare il racconto coevo di Giacomo da Vitry (ottobre 1216), che offre unatestimonianza non di parte sulle origini francescane.

    Partito di qui, arrivai a Perugia. Trovai papa Innocenzo morto, ma non ancora sepolto[]. Il giorno dopo i funerali, i cardinali elessero Onorio (18 luglio 1216), uomo di etavanzata e pio, semplice e molto mite, che aveva distribuito ai poveri quasi tutto il suopatrimonio. La domenica dopo lelezione, fu consacrato Sommo Pontefice [...]. Avendo frequentato per qualche tempo la Curia, vi ho trovato parecchie cose contrarieal mio spirito []. Ho trovato per, in quelle regioni, una cosa che mi stata di grandeconsolazione: delle persone, dambo i sessi, ricchi e laici, che, spogliandosi di ogni

    propriet per Cristo, abbandonavano il mondo. Si chiamavano frati minori, e sorelleminori e sono tenuti in grande considerazione dal Papa e dai cardinali. [] Le donne

    6 Il codice pi antico che riporta il testo delPrivilegium quello, gi citato, diMessina. Altro codice nel libro delle Ricordanze del Monastero di S. Lucia in Foligno , acura di Sr. A.E. SCANDELLAosc., Porziuncola, S. Maria degli Angeli 1987, 140. Cf. Legenda

    Latina Sanctae Clarae Virginis Assisiensis , a cura di P. G. BOCCALIcon trad. italiana di P. M. BIGARONI, Porziuncola, S. Maria degli Angeli 2001, 32-33.

    7 I richiedenti di umili origini potevano solo difficilmente presentare le loro petizionial papa. La venalit della Curia stigmatizzata come stereotipo ed era generalmente risaputoche, chi voleva ottenervi qualcosa, doveva disporre di molto denaro (W. MALECZEK, ChiaradAssisi ..., 69). Questa affermazione generale ci sembra meno pertinente delle precisetestimonianze della Leggenda e di Giacomo da Vitry.

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    6/13

    6

    invece dimorano insieme in alcuni ospizi non lontani dalle citt, e non accettanoalcuna donazione, ma vivono col lavoro delle proprie mani. Non piccolo il lororammarico e turbamento, vedendosi onorate pi che non vorrebbero da chierici e laici[]. Gli uomini di questa religione convengono una volta lanno nel luogo stabilitoper rallegrarsi nel Signore e mangiare insieme, ricavando da questi incontri notevolibenefici. Qui, avvalendosi del consiglio di persone esperte, formulano e promulganodelle leggi sante , che sottopongono al Papa per l 'approvazione (Giacomo da Vitry A,4.7-8.10-11).

    Sottolineiamo solo alcuni particolari, spesso trascurati:1. Il Papa e la Curia si trovano a Perugia (a quattro passi da Assisi).2. I frati e le sorelle minori sono conosciuti, stimatie considerati da

    Papa e cardinali, chierici e laici.3. I frati gi sottopongono allapprovazione del Papa le loro leggi.Questo racconto di un testimone ancora estraneo alla vicenda francescana

    ci testimonia che i contatti tra la Curia romana e il movimento minoritico,maschile e femminile, erano vivi e cordiali. Se il Papa approvava le leggisante dei frati, perch mai appare tanto improbabile che abbia anche potuto, inmaniera informale, approvare loriginale scelta di povert delle sorelle?

    Teniamo conto che, a quel tempo, nemmeno i Frati Minori avevanoancora una Regola definitiva. Il loro genere di vita era stato ammesso solo

    oralmente, da Innocenzo III, nel 1209-10. Il privilegio del 1216, nella suaatipicit burocratica, si pu comprendere solo in questa situazione iniziale moltofluida, gestita ancora con prudenza da parte della Curia romana.

    Lintervento sulla povert di Gregorio IX gi si colloca in una situazione pi evoluta. Francesco morto e canonizzato, lordine deiMinori ha una suaRegola approvata. Evidentemente il Papa vuole rendere pi sicura la vita delmonastero di S. Damiano e degli altri monasteri di Povere Dame che erano sorti

    in Italia.La Chiesa deve misurare con equilibrio e saggezza gli obblighi concernenti

    la povert, soprattutto perch una Regola non obbliga solo gli attuali membri diuna comunit, ma anche quelli futuri. La testimonianza di sora Pacifica diGuelfuccio al Processo di canonizzazione di Chiara ci espone le diverse opinionidel Papa e di santa Chiara a proposito della povert:

    Anche disse che particularmente amava la povert, per che mai podde essere indottache volesse alcuna cosa propria, n recevere possessione, n per lei, n per lomonasterio. Adomandata come sapesse questo, respose che essa vide et ud che lasanta memoria de messere Gregorio Papa li volse dare molte cose et comparare le

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    7/13

    7

    possessioni per lo monasterio, ma essa non volse mai acconsentire (Proc I,13; cf.anche II,22; III,14).

    Anche la Leggenda di santa Chiara, fonte ufficiale, riporta lepisodio:

    Il signor papa Gregorio, poi, di felice memoria, uomo degnissimo della Sede quantovenerabile per meriti personali, ancora pi intensamente amava con affetto paternoquesta Santa. E si studiava di persuaderla che acconsentisse a possedere qualchepropriet, per far fronte ad ogni eventuale circostanza e ai pericoli del mondo; ed anzi,gliene andava offrendo lui stesso generosamente. Ma ella si oppose con decisioneincrollabile e in nessun modo si lasci convincere. E quando il Pontefice le replic:Se temi per il voto, Noi te ne dispensiamo, Santo Padre ella rispose a nessunpatto e mai, in eterno, desidero essere dispensata dalla sequela di Cristo! ( LegCh 14).

    Lepisodio dellofferta delle propriet si colloca nel 1228. Gregorio IX sitrova ad Assisi per la canonizzazione di san Francesco. Chiara non vuolerinunciare al privilegio della povert concessole gi da Innocenzo III e, dopomolte insistenze, ne ottiene il rinnovo da parte di Gregorio IX. In seguito pochialtri monasteri chiesero e ottennero lo stesso privilegio: Monteluce pressoPerugia (16 giugno 1229), Monticelli presso Firenze, Praga (15 aprile 1238). Labolla originale delPrivilegio di Gregorio IX (Sicut manifestum est , 17 settembre1228) si conserva nel Protomonastero S. Chiara di Assisi e dunque la suastoricit, a differenza di quello di Innocenzo III, accettata da tutti gli studiosi.

    Consideriamo che la Leggenda di santa Chiara non unacompilatiodovuta alla mano di qualche frate spirituale ribelle. Ci troviamo di fronte ad untesto ufficiale, scritto su richiesta di papa Alessandro IV, che aveva canonizzatoChiara nel 1255, a lui dedicato e dunque approvato dalla Santa Sede (cf.ivi

    Lettera di Introduzione ). Se reputiamo valide le attestazioni della Leggenda suGregorio IX, perch non dovremmo accettare quelle su Innocenzo III? Questidue Papi non appartenevano ad un passato remoto, ma erano vissuti appenapochi anni prima, ed erano ancora vivi, nel 1255, moltissimi testimoni delle loroazioni. E non dimentichiamo che lo stesso papa Alessandro IV, quando sichiamava ancora Rainaldo dei conti di Segni, era stato cardinal protettore edunque si era occupato personalmente delle vicende di S. Damiano.

    Come giudicare la differenza di sensibilit tra Chiara e Gregorio IX?Innanzi tutto dobbiamo vedere, in concreto, a che cosa si riduce il contrasto.Chiara difendeva la povert assoluta, in modo tale che nessuno potesse obbligarele sorelle a ricevere delle propriet. Gregorio non voleva certamente che lesorelle diventassero milionarie o che ammucchiassero propriet faraoniche a

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    8/13

    8

    spregio del Vangelo. Probabilmente voleva solo dotare il monastero di quelminimo di beni materiali che garantisse alle sorelle una serena sopravvivenza ela libert necessaria nei confronti dei futuri benefattori. La storia ci haamaramente insegnato che anche il dover ricorrere, forzatamente, a benefattoriautorevoli e invadenti pu diventare un ostacolo alla vita religiosa.

    Chiara temeva che le sorelle avessero troppe cose. Il Papa temeva che,non avendo abbastanza da vivere, dovessero poi ridursi a mendicare in manierapenosa.

    Quasi tutti gli studiosi evidenziano la discordanza dopinione tra GregorioIX e santa Chiara. A me fa impressione invece ilrispetto del Papa per la libertdelle sorelle . Pur essendo egli personalmente contrario allopportunit diconcedere il privilegio, tuttavia rispetta la scelta pi difficile che le sorellevogliono operare e concede loro il privilegio richiesto. Ed avrebbe avuto tuttalautorit per non farlo!

    Abbiamo certamente due diverse prospettive: pi carismatica quella diChiara, pi istituzionale quella di Gregorio. Chiara era presa dal presente, dallabellezza di uno slancio di povert che le riempiva il cuore. Ed aveva ragione lei,perch il Regno di Dio appartiene ai poveri.

    Il Papa guardava al futuro, ai bisogni concreti che condizionano sempre lastoria degli esseri umani. Bisogna fare i conti, umilmente, anche con le umanedebolezze, perch anchesse fanno parte di quella povert che fa entrare nelRegno. Forse non aveva tutti i torti neanche il Papa.

    La storia ci dice che, fino a pochi decenni fa, la quasi totalit deimonasteri non ha seguito la Regola di Chiara, ma quella di Urbano IV, proprioper avere quelle poche propriet indispensabili che Gregorio aveva loro offerto eche Chiara aveva rifiutato.

    Ancora una volta appare chiaro che la povert, per un cristiano, pu esseresolo uno dei tanti volti che lamore sa assumere per somigliare a Cristo.

    Di fatto questa differenza di opinioni sulla povert non ha incrinato lastima e laffetto deiPapi verso santa Chiara. Quello che avvenne alla sua mortece lo dimostra. La Leggenda attesta che durante la sua ultima malattia Chiara haricevuto la visita di tanti sacerdoti, del cardinale di Ostia e dello stesso ponteficeInnocenzo IV, dai quali riceve i sacramenti e le pi copiose benedizioni.

    Ed ecco, poco tempo dopo, giunge a Perugia la Curia Romana. Avuta la notizia delsuo aggravarsi, il Signore di Ostia si affretta da Perugia a visitare la sposa di Cristo, dicui era stato per ufficio padre, per sollecitudine come colui che nutre, per affettopurissimo sempre amico devoto.[]

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    9/13

    9

    Si affretta il signor papa Innocenzo IVdi santa memoria a visitare lancella di Cristoinsieme con i cardinali; e come ne aveva approvata la vita pi di quella di ogni altradonna del nostro tempo, non esita a onorarne la morte con la sua presenza papale (ivi 40.41).

    Mi chiedo: capita spesso che il Papa accorra al capezzale di una suoramorente? E Innocenzo IV ci sarebbe andato se non avesse avuto grande stima eaffetto per lei? Ancora: al funerale di Chiara Innocenzo IV vorrebbe farcelebrare lUfficio delle vergini invece di quello dei defunti!(cf. ivi 47). Michiedo: capita spesso che il Papa presieda il funerale di una suora e la tratti gi,dinanzi a tutti, come una santa? In duemila anni di cristianesimo quante suorehanno ricevuto un trattamento cos onorevole da parte di un Papa? Tutte le

    congetture su atteggiamenti di lotta o di contrasto tra Chiara e il papatodovrebbero tener conto di queste elementari osservazioni.

    Clausura per amore dello Sposo celeste

    Chiara visse nella clausura del suo monastero per 42 anni continui, ossiadal 1211 al 1253. Risulta dalle concordi testimonianze del Processo dicanonizzazione che Chiara non usc mai da S. Damiano. Su questo argomento si

    opera, a volte, una confusione tra le questioni disciplinari e la dimensionespirituale. questultima che fornisce motivazioni e spessore teologico alla vitain clausura. Nel concreto svolgersi di una vita contemplativa le determinazionidisciplinari, per quanto importanti, restano sempre secondarie e strumentali.

    Nella prigione di questo minuscolo luogo, la vergine Chiara si rinchiuse per amoredello Sposo celeste. Qui incarcer il suo corpo, per tutta la vita che aveva innanzi,celandosi dalla tempesta del mondo. Ponendo il suo nido, quale argentea colomba,nelle cavit di questa rupe, gener una schiera di vergini di Cristo, fond un monasterosanto e diede inizio allOrdine delle Povere Donne. Qui frange le zolle delle suemembra nella via della penitenza, qui semina semi di perfetta giustizia, qui col suoproprio passo segna la via per le sue future seguaci. In questo angusto eremitaggio perquarantadue anni spezza lalabastro del suo corpo coni flagelli della disciplina, perchledificio della Chiesa si riempia della fragranza degli unguenti (ivi 10).

    Alcuni studiosi suggeriscono che sia stato il cardinale Ugolino ad imporrela clausura nel monastero di S. Damiano, secondo le costituzioni da lui scrittenel 1219, per tutti i monasteri delle Dominae Pauperes .

    Onorio III si era impegnato a continuare lopera iniziata da Innocenzo III:riorganizzare le comunit religiose femminili, dando loro una pi precisa

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    10/13

    10

    configurazione ecclesiale e ponendole alle dipendenze dirette della Santa Sede.Si serv per questo scopo del cardinale Ugolino. Questi realizz a tal fine trelegazioni in Toscana e Lombardia, negli anni 1217, 1218-19 e 1221, conoscendole nuove comunit e cercando di regolamentarle nel miglior modo possibile.

    Secondo la cronologia comunemente accettata, il cardinale Ugolinoincontr per la prima volta santa Chiara e le sue sorelle solo nel 1220. Pass a S.Damiano la settimana santa. Dopo la partenza scrisse alle sorelle di S. Damianouna lettera colma di stima e daffetto, affidandosi alle loro preghiere con toni diun fervore persino esagerato8.

    Dunque nei primi importantissimi anni dellepopea evangelicafrancescana, nella primavera spirituale di S. Damiano, quando Francesco eChiara erano liberi da possibili pressioni della Curia romanaChiara vissutain clausura. Ha visto in faccia per la prima volta il cardinale Ugolino quasi diecianni dopo il suo ingresso a S. Damiano. Chiara stata in clausura, negli anni pibelli della sua giovinezza, non perch costretta da una legge, ma perch sedottada un Amore. Risulta veramente forzato affermare che stato il cardinaleUgolino ad imporre la clausura a S. Damiano.

    6. La Chiesa ha capito il carisma e la Regola di Chiara?

    Certamente, al termine di un periodo di discernimento, la Chiesa haapprovato la Regola di Chiara: il primo sigillo ! Ma ha realmente compreso ilsuo carisma? Per rispondere al quesito utile rileggere le parole contenute nelPrologo della Regola . Innocenzo IV si prende cura di

    confermare con la nostra autorit apostolica la forma di vita , secondo la quale dovetevivere comunitariamente in unit di spiriti e con voto di altissima povert , che vi fu

    8 Lettera del cardinale Ugolino a S. Chiara , in S. CHIARA DASSISI, Scritti edocumenti , Ed. Francescane, Assisi 1994, 387-8. Non sono riuscito a comprendere leosservazioni di M.P. Alberzoni su questa lettera del cardinale Ugolino. LAutrice scrive: Setale scritto [] indubbiamente testimonia la stima di Ugolino per Chiara, anche innegabilela presenza in esso di motivi che il cardinale dOstia considerava caratterizzanti la vitamonastica femminile, riguardo ai quali laccordo con Chiara non doveva essere totale,soprattutto circa la rigida e permanente clausura che per Ugolino andava sempre piconfigurandosi come la condizione indispensabile per favorire la preghiera assidua (M.P. ALBERZONI, Chiara e il Papato , Ed. Biblioteca Francescana, Milano 1995 , 43-44. Il testo diUgolino riportato alle pp. 116-117). Ho riletto pi volte questa lettera, anche nella versionepubblicata in EAD., La nascita di unistituzione. LOrdine di S. Damiano nel XIII secolo ,CULS, Milano 1996, 156-158. Mi pare che essa non contenga il minimo riferimento esplicitoe nemmeno la pi vaga allusione alla clausura. Meno ancora mi sembra che da questa letterasi possa dedurre quale fosse il pensiero di Chiara sullargomento.

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    11/13

    11

    data dal beato Francesco e fu da voi spontaneamente accettata ( RegCh Prol .,4 6).

    Queste parole sottolineano il patrimonio spirituale originario delle SorellePovere, che simpegnarono sin dallinizio ad osservare la forma di vita ricevuta dasan Francesco e approvata dalla Chiesa. Santa Chiara e le sue sorelle avevanochiesto a papa Innocenzo IV lapprovazione di una forma di vita ben determinata,nella quale esse intendevano vivere la loro fedelt vocazionale.

    La lettera di approvazione del cardinal protettore Rainaldo, riportatafedelmente nella bollaSolet annuere sintetizza efficacemente i valorifondamentali della Regola :

    Poich voi, figlie dilette in Cristo, avete disprezzato le vanit e i piaceri del mondo e seguendo le orme dello stesso Cristo e della sua santissima Madre, avete scelto diabitare rinchiuse e di dedicarvi al Signore in povert somma per potere con animolibero servire a Lui, noi, encomiando nel Signore il vostro santo proposito, di buongrado vogliamo con affetto paterno accordare benevolo favore ai vostri voti e ai vostrisanti desideri. Per questo, accondiscendendo alle vostre pie suppliche, con lautoritdel signor Papa e nostra, confermiamo in perpetuo per voi tutte e per quelle che visuccederanno nel vostro monastero e con lappoggio della presente lettera avvaloriamola forma di vita e il modo di santa unit e di altissima povert , che il beato padrevostro Francesco vi consegn a voce e in scritto da osservare e che qui riprodotta (ivi Prol .,12-16).

    Rainaldo indica alcuni valori eminenti che qualificano la vita di S. Damiano.Le sorelle:

    a) rinunciano al mondo per seguire le orme di Cristo e della sua santissimaMadre (Christi et eius sanctissimae matris sequentes vestigia ).

    b) Scelgono una vita di clausura in monastero (elegistis habitare inclusocorpore ).

    c) Si dedicano al servizio di Dio in somma (o altissima) povert (in paupertate summa Domino deservire ).

    d ) Adottano una forma di vita improntata alla fraternit evangelica, peressere una cosa solatra di esse e con Dio ( formam vitae et modum sanctaeunitatis ).

    e) La Chiesa,nellaccogliere la richiesta della badessa di S. Damiano,approva una forma di vita e nello stesso tempo riconosce che essa fu consegnataalle sorelle da san Francesco stesso, perch fosse osservata (vobis beatus pater vester sanctus Franciscus verbo et scripto tradidit observandam ).

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    12/13

    12

    Quindi la Chiesa riconosce un carisma e lo conferma. un discernimentoecclesiale. Le motivazioni dellapprovazione della Regola ricalcanosostanzialmente le parole della forma vivendi scritta da Francesco (cf.ivi VI,2 eTestCh 33).

    Mi sembra dunque che la Chiesa, nellapprovare la Regola di una donnache di l a poco avrebbe proclamata santa, si sia resa conto benissimo di quelloche faceva e abbia riconosciuto la presenza dello Spirito del Signore in quellaesperienza di fede che si stava svolgendo ormai da quarantadue anni.

    Conclusione: il secondo sigillo

    Chiara mor baciando la sua Regola , bollata dalla Chiesa. Chiara hasigillato la sua Regola baciando il sigillo della Chiesa. Questo fatto anchemenzionato da sora Filippa nel processo di canonizzazione.

    E nella fine de la vita sua, chiamate tutte le Sore sue, lo raccomandattentissimamente lo Privilegio de la povert. E desiderando essa grandemente deavere la regola de lOrdine bollata , pure che uno d potesse ponere essa bolla alla bocca sua e poi de laltro d morire: e come essa desiderava, cos le addivenne, imperche venne uno frate con le lettere bollate, la quale essa reverentemente pigliando, benche fusse presso alla morte, essa medesima se puse quella bolla alla bocca per

    baciarla (Proc III,32).

    Una mano sconosciuta ha scritto sul retro della pergamena originale:

    Hanc beata Clara tetigit et osculata est pro devotione pluribus et pluribus vicibus ,santa Chiara la tocc e baci per devozione pi e pi volte9.

    E questo ilsecondo sigillo apposto sulla Regola . Il primo, quello delPapa, un sigillo ufficiale, con valore giuridico. Il secondo, quello di santaChiara, un sigillo damore, di gratitudine ecclesiale, di comunione profonda inDio. Sul primo sigillo, quello di piombo che pende ancora dalla pergamena, glistorici continueranno a discutere con la necessaria erudizione. Ma sulsecondosigillo , il bacio di santa Chiara, che le clarisse, ancora oggi, continuano apoggiare la loro vita consacrata allAmore.

    P. CARLOSERRIofm.

    9 Cf. P. VANLEEWEN, Clare s Rule , inGreyfriars Review , 1 (1987), 65-76.

  • 8/14/2019 2. Chiara con la sua Regola e il suo carisma

    13/13

    13

    Convento S. Caterina ad Nativitatem BethlehemP.O.B. 58891001 JERUSALEM

    Israel