2010-Il carisma della spada
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“I Cavalieri della Danza – Il Carisma della spada”
27 agosto 2010
“La danza del pennello risponde alla danza delle fiamme al ritmo dei tamburi…..
l’africano saggio vive con domande perché nel suo cuore danza la risposta”.
Il nostro danzare vuole essere fuoco, quel fuoco ardente che fa pulsare la vita in tutti i suoi
aspetti, il fuoco è la corda che ci lega al nostro vero essere, l’abbiamo lasciato nel
momento in cui siamo nati.
Emozioni di un cammino al di là del tempo, coreografie che richiamano luoghi e colori
dell’anima; in un disegno di forme dove gesti e passi cercano la fusione dell’incontro.
I cavalieri
templari prima
di affrontare
con coraggio
il loro destino
danzavano,
e anche noi
vogliamo
danzare
per ritrovare
quella forza
necessaria
al nostro
viaggio
di anime.
Al ritmo di una marcia si instaura la relazione, l’interazione per la condivisione, per il
desiderio della comunione, della ricerca dell’unità.
E’ la storia di un mondo lontano, di un mondo antico, di un mondo eterno.
Una storia di cavalieri e dame che avvolti e protetti dal loro manto osano dichiararsi,
osano appartenere ad un credo.
Il dolce tocco della femminilità, la forza pura del guerriero si svelano nel violetto e nel
tramonto dell’io.
Nei passi, nei gesti si schiudono rose che aprono il loro cuore alla vita, danzano in cerchio
mano nella mano, mentre il vento racconta loro di tempi in cui, come sorelle, danzavano
nella luce d’argento della luna.
Aprire quella porta dimensionale
e penetrare il mistero dell’eterno
è come tuffarsi nel vuoto,
dove “tutto è”,
finalmente liberarsi e perdere
quel vestito così stretto,
soffocante dell’io, finalmente essere,
gustare il vero senso di libertà,
sentire la gioia,
la commozione dell’incanto…. in
tutto….
Ovunque…..in me….
per bussare alla porta segreta dello
spirito.
Noi vogliamo danzare le note di questa musica, noi vogliamo togliere le nostre vesti
sudice, noi vogliamo essere il canto di lode, noi vogliamo essere liberi.
Il nostro cerchio di danza crea lo specchio necessario al nostro aprirci, il conforto
necessario al nostro esprimerci, la forza necessaria per sentire il nostro essere ed il
coraggio per abbandonarci al “dono”.
Essere insieme per poterci “perdere”, finalmente il flusso dell’amore può magicamente
scorrere…
Una vecchia leggenda
Indù dice che c’era un
tempo in cui tutti gli
uomini erano degli Dei,
ma abusavano talmente
tanto della loro divinità
che Brahma, capo degli
Dei decise di togliere
loro la potenza divina e
nasconderla dove non
l’avrebbero mai
trovata.
Dove nasconderla
divenne quindi il
grande problema.
Quando gli Dei minori
furono chiamati a consiglio per valutare questo problema, dissero: “Seppelliremo la divinità
dell’uomo in fondo alla terra”.
Ma Brahma disse: “No, questo non basta perché l’uomo scaverà e la troverà”.
Allora dissero gli Dei: “Bene, allora affonderemo la sua divinità nell’oceano più profondo”.
Ma Brahma gli rispose ancora: “No perché prima o poi l’uomo esplorerà le profondità
dell’oceano e sarà certo che un giorno la troverà e la riporterà in superficie per sempre”.
Allora gli Dei minori conclusero: “Non sappiamo dove nasconderla, perché sembra che non
ci sia nessun posto sulla terra o nel mare dove l’uomo non potrebbe eventualmente
raggiungerla”.
Allora Brahma disse: “Ecco cosa faremo con la divinità dell’uomo: la nasconderemo
profondamente in lui stesso perché non penserà mai di cercarla lì”.
E da allora, conclude la leggenda, l’uomo è andato su e giù per la terra esplorando,
arrampicandosi, tuffandosi e scavando, e cercando qualcosa che è già dentro di lui.
Il mio viaggio è iniziato da così tanto tempo che non c’è più ricordo in me…,
il mio travaglio è durato così tanto che ho dimenticato il sapore della verità….
Ma il tuo anelito di vita anima mia è stato più forte di tutto questo…..
Per te,
che tu abbia sempre il
coraggio
di sfoderare la spada.
Per me,
che riesca a starle
sempre davanti.
Per te, che sei guida,
consigliera, amica.
Per me, che sappia
farmi guidare,
consigliare, dare affetto.
Per te, che lasci
all’acciaio
il compito di provare la
tua volontà.
Per te, che sai rinfoderare la spada
e danzare nel vento della notte.
Per me, che sto imparando
cosa significa volere,
cosa significa danzare.
Perché non c’è passato,
non c’è presente, non c’è futuro,
ma solo qui ed ora,
da vivere, da bagnare di lacrime,
da accarezzare con i sorrisi.
Perché il tempo e lo spazio
sono il sibilo della spada
dopo il fragore del tuono
e il fulgore del lampo.
Dalla
lacerazione
delle mie
maschere sono
risorto….
dalle ceneri
del mio essere
sono
rinato…..
Ora sento …. i battiti del mio cuore risuonano nel mio corpo facendo vibrare le corde del
mio essere …. i miei occhi vedono …… l’incanto… … ora sono pronto a vivere!