2) Che relazione c’è tra coscienza e intenzionalità?

Teorie rappresentazionali e teorie neurocognitivedella coscienza

Una mappa

Teorie filosofico-psicologiche- Teorie eliminativ(ist)e teorie neurofisiologiche- Teorie rappresentazionali

- teorie del primo ordine- teoria attualista di ordine superiore- teoria disposizionalista di ordine superiore- teoria del senso interno

- Teorie fenomenologiche (non rappresentazionali)

Teorie neurofisiologiche- modello di Baars-Dehaene- teoria di Damasio- teoria di Edelman-Tononi(- teoria di Crick e Koch)

“Eliminativismo” (Dennett 1991, 2005 e passim)

- Non esiste un “problema difficile”. Gli zombie sono un’illusione filosofica. Il concetto di coscienza fenomenica è mal definito.

- Ciò che siamo in grado di riferire riguardo al “flusso di coscienza” è una ricostruzione affabulatoria ex post.

- I resoconti dei soggetti non sono completamente inaffidabili ma vanno vagliati con attenzione (metodo eterofenomenologico).

- La coscienza richiede il linguaggio. - I contenuti del flusso di coscienza sono quelli che

hanno maggior “fama” cerebrale, ovvero quelli che sono entrati in più processi di elaborazione dell’informazione.

- Adesione al modello di Baars-Dehaene

“Eliminativismo” (Dennett 1991, 2005 e passim)

Nel nostro cervello «… c’è un’aggregazione un po’ abborracciata di circuiti cerebrali specializzati, che, grazie a svariate abitudini indotte in parte dalla cultura e in parte dall’autoesplorazione individuale, lavorano insieme alla produzione più o meno ordinata, più o meno efficiente, più o meno ben progettata di una macchina virtuale, la macchina joyceana. *…+ Questa macchina virtuale, questo software del cervello *…+ crea un comandante virtuale dell’equipaggio.» (Dennett 1991b, p. 256).

* Il comandante virtuale è l’io autocosciente, che è dunque, secondo Dennett, un’illusione, un artefatto linguistico-culturale.

Coscienza e intenzionalitàTeorie rappresentazionali (o intenzionaliste):Tutte le proprietà fenomeniche sono riducibili a

proprietà intenzionali.« According to the representationalist, conscious

mental states have no mental properties other than their representational properties. Thus two conscious or experiential states that share all their representational properties will not differ in any mental respect.» (Van Gulick 2004)

Obiezione:Proprietà prima facie intrinseche (es. dolore,

sensazioni “endogene”).

Teorie rappresentazionali

Quando sono cosciente sono sempre cosciente di qualcosa ( coscienza d’oggetto), e quando sono cosciente di qualcosa, c’è qualcosa che sto rappresentando in un certo modo.

La coscienza d’oggetto non è sempre diretta alla propria interiorità. Tipicamente, essa è rivolta al mondo.

I qualia non sono proprietà dell’esperienza: sono proprietà del mondo (incluso il corpo del soggetto) rappresentate in un certo modo.

Teorie rappresentazionali

Gli stati qualitativi sono identici a stati intenzionali, o rappresentativi.

(Es. Carruthers, Crane, Dretske, Lycan, Tye, …)NB Anche se descriviamo i contenuti degli stati mentali

tramite proposizioni, in alcuni casi questi contenuti sono non concettuali, possono cioè essere intrattenuti senza che i soggetti dispongano dei concetti pertinenti ( percezione, sensazione).

Le proprietà qualitative sono i modi in cui le proprietà sono rappresentate.

Es. il dolore (una “qualità dolorosa” di un certo genere) è il modo in cui mi è dato un danno in una certa parte del corpo.

Teorie rappresentazionali

Teorie del primo ordine: essere in uno stato di coscienza non è nient’altro che avere una rappresentazione di un oggetto o proprietà del mondo. Lo stato può essere veridico o meno.

Teorie di ordine superiore (o del secondo ordine): essere in uno stato di coscienza richiede di trovarsi in uno stato che ha per oggetto uno stato rappresentazionale(«A phenomenally conscious mental state is a mental state that either is, or is disposed to be, the object of a higher-order representation of a certain sort»).

Ad es., per essere cosciente di un pomodoro rosso non basta essere in una relazione percettiva col pomodoro , ma è necessario altresì che lo stato percettivo in questione sia oggetto di uno stato di secondo ordine.

Primo vs. secondo ordine

Teorie del primo ordine:essere (fenomenologicamente) coscienti di X è avere

una rappresentazione di X. Per avere tale rappresentazione non è necessario disporre del concetto di X.

Teorie di ordine superiore (o del secondo ordine): uno stato mentale è (fenomenologicamente) cosciente se è l’oggetto di un altro stato mentale: non basta rappresentare un X, ma ci vuole anche una rappresentazione di questo rappresentare.

«Experiences or states of mind are conscious just insofar as the mind represents itself as having them» (Siewert 2006)

Teorie del primo ordine(Dretske, Tye)

«According to first-order views, phenomenal consciousness consists in analog or fine-grained contents that are available to the first-order processes that guide thought and action. So a phenomenally-conscious percept of red, for example, consists in a state with the analog content red which is tokened in such a way as to feed into thoughts about red, or into actions that are in one way or another guided by redness» (Carruthers 2010)

Problema: difficoltà a discriminare stati subpersonali (di coscienza solo “potenziale”) da stati genuinamente fenomenici. Ovvero…

Critiche alle teorie del primo ordine

Molti stati subpersonali hanno un contenuto rappresentazionale (= intenzionale). Ma non tutti gli subpersonali danno luogo a effetti in prima persona. Come facciamo a discriminare gli stati intenzionali coscienti da quelli non coscienti? Mancano dei criteri.

I requisiti per la coscienza sono troppo laschi

(cfr. la critica di Dennett a Dretske basata sugli esperimenti di cecità da disattenzione: nell’approccio dretskiano qualsiasi informazione solo potenzialmente cosciente finisce per essere considerata realmente cosciente)

Teorie di ordine superiore (“HOT”)

1) Teoria attualista del senso interno (Armstrong, Lycan)

2) Teoria attualista del pensiero di ordine superiore (Rosenthal)

3) Teoria disposizionalista (Carruthers)

Teoria attualista del senso interno (Armstrong, Lycan)

Si ispira a Locke (1690). La relazione tra il soggetto che intrattiene uno stato di ordine superiore e lo stato di primo ordine è assimilabile a una relazione percettiva.

( essere coscienti di un pomodoro è percepire di star percependo un pomodoro)

Cfr. “Uno stato fenomenologicamente conscio è unostato che è l’oggetto di uno stato intenzionale non concettuale di secondo ordine, in virtù delleoperazioni di una facoltà di ‘senso interno’”. (Carruthers 2010).

Teoria attualista del pensiero di ordine superiore (Rosenthal)

Lo stato di ordine superiore è un pensiero che ha per oggetto lo stato di primo ordine. La coscienza è dunque sempre un processo di natura riflessiva o intellettuale.

Cfr. definizione di Carruthers: “Uno statofenomenologicamente conscio è uno stato che è l’oggetto di un pensiero di ordine superiore. Lo stato in questione è la causa di tale pensiero”.

Teoria attualista del pensiero di ordine superiore

Rosenthal sul caso del “pilota automatico”:

Siamo stato-coscienti (= coscienza intransitiva) senza essere coscienti di.

Es. Quando superiamo un’automobile possiamo non essere coscienti di aver operato il sorpasso, perché non c’è un pensiero con quel contenuto. Tuttavia c’è uno stato del primo ordine il cui contenuto viene sfruttato nel controllo dell’azione.

(cfr. nozione di coscienza d’accesso in Block)

Teoria disposizionalista (Carruthers)

Uno stato fenomenologicamente conscio è unostato disponibile (= ha la disposizione) a causarepensieri di ordine superiore relativi a tale stato o al suo contenuto.

Dunque non è richiesto che ci sia attualmente uno stato mentale di secondo ordine.

* Il contenuto dello stato è non concettuale.

**Ma da che cosa dipende la disponibilità? Modello di Baars-Dehane

Obiezioni alle teorie rappresentazionali

Se stati coscienti = stati rappresentazionali, allora non può esserci nessuna differenza fenomenologica senza una corrispondente differenza rappresentazionale. Ma:

a) Possibilità di spettro invertito

b) Modalità sensoriali diverse possono veicolare lo stesso contenuto

c) Sensazioni pure (sembrano esserci stati mentali non rappresentazionali)

Obiezioni alle teorie rappresentazionali

Replica ad a: si nega la possibilità metafisica dello spettro invertito.

Replica a b: anche le modalità in cui le cose ci sono date (= i diversi tipi di stato mentale che veicolano oggetti e proprietà del mondo) sono proprietà rappresentazionali.

*Attenzione a non confondere i modi come forme aspettuali (= contenuti) con le modalità (= tipi di stato: udire piuttosto che vedere, desiderare piuttosto che sperare ecc.)

Obiezioni alle teorie rappresentazionali

Modi come modalità:La modalità in cui è data a X la sua ferita al ginocchio è

diversa dalla modalità in cui è data a Y la ferita al ginocchio di X. La fenomenologia è chiaramente distinta. Tre interpretazioni possibili:

- La modalità è diversa, ma il contenuto è lo stesso, quindi il rappresentazionalismo è falso;

- Il contenuto è diverso, quindi il rappresentazionalismo è vero (Dretske)

- La modalità è diversa, ma è anch’essa una proprietà intenzionale, quindi il rappresentazionalismo (= intenzionalismo) è vero (Crane)

Teorie fenomenologiche(Gallagher & Zahavi 2008)

- Riprendono tesi di Husserl, Sartre, Heidegger, Merleau-Ponty.

- Gli stati di (semplice) coscienza fenomenica hanno contenuto non concettuale

- Essere coscienti di qualcosa implica avere un primordiale senso del sé (coscienza autocoscienza non riflessiva)

Coscienza e intenzionalità: un riassunto

a) La coscienza si riduce all’intenzionalità (teorie rappresentative)

b) Coscienza e intenzionalità sono due facce della stessa medaglia; non c’è l’una senza l’altra, ma non sono inter-riducibili (Searle)

c) Intenzionalità è un aspetto della coscienza

(fenomenologia?)

Teorie neurocognitive (cenni)

- Baars-Dehane- Damasio- Edelman & Tononi- Crick & Koch

Global Workspace Theory(GWT, Baars 1988-1997)

La coscienza è una sorta di “spazio di lavoro” al quale diversi sottosistemi di elaborazione specializzati possono o meno accedere. Quando un sottosistema vi accede, le informazioni che esso elabora diventano disponibili a, ed elaborabili da, molti altri “elaboratori di informazione”.

La funzione della coscienza consiste quindi nel rendere disponibili le informazioni elaborate da un sottosistema a molti altri sottosistemi.

GNWT, Global Neuronal Workspace Theory(Dehane et al. 2001-2008)

(GNWT -Dehaene et al.)

Lo spazio globale neuronale è costituito da neuroni distribuiti, tenuti assieme da connessioni di lunga distanza, particolarmente densi nell’area prefrontale, nel cingolato e nelle regioni parietali. L’ingresso dell’informazione in questo spazio di lavoro neuronale è il correlato neuronale dell’accesso alla coscienza.

Tra le connessioni di lunga distanza stabilite dai neuroni dello spazio di lavoro, quelle top down svolgono un ruolo essenziale nella mobilitazione temporanea di un dato contenuto nella coscienza. È infatti l’amplificazione attentiva top down il meccanismo in virtù del quale gli elaboratori modulari possono essere temporaneamente mobilitati e resi disponibili allo spazio di lavoro globale

Il modello di Damasio (1999; 2010)

Coscienza nucleare vs. coscienza estesa

Coscienza nucleare: coscienza d’oggetto “istantanea” (limitata al qui ed ora). Non richiede concetti o riflessività. Tuttavia ad essa è associato un senso pre-riflessivo di soggettività (“io nucleare”), che deriva dalla rappresentazione corporea.

Coscienza estesa: coscienza autobiografica, diacronica. Richiede linguaggio.

Il modello di Damasio (1999; 2010)

La coscienza nucleare fornisce al soggetto un senso di sé in un dato momento (è un senso “al presente”).

La coscienza estesa (di cui esistono molti livelli e gradi) fornisce all’organismo un senso elaborato di sé: un’identità e una persona. È una coscienza “storica”, che fornisce all’individuo consapevolezza del passato e del futuro.

Il modello di Damasio

Dissociazione tra coscienza nucleare e coscienza estesa: caso di David.

Lesioni molto estese alla memoria a lungo termine impediscono al paziente di “recuperare” i dati su cui costruire la propria identità.

Eppure il comportamento di David è del tutto appropriato in molte singole circostanze, per esempio è in grado di sostenere una normale conversazione rispettando tutte le norme linguistiche e comunicative. È come se David vivesse costantemente nel presente.

Damasio: la coscienza nucleare

È la sensazione istantanea o quasi istantanea di ciò che accade: consiste nel prodursi di quelle «immagini» mentali che costituiscono i nostri contenuti di esperienza grezza: una superficie colorata, un suono, una sensazione tattile, una sensazione di benessere.

Le immagini sono pattern neuronali sentiti in un certo modo dall’organismo come un tutto.

La coscienza nucleare è prerogativa di molti animali non umani.

Damasio: coscienza e self

- Radicamento dell’autocoscienza nella rappresentazione corporea

- Coscienza richiede una rappresentazione del self

- Nozione di proto-io (proto-self): sensazioni viscerali prodotte dai nuclei del tronco encefalico (che scambiano informazioni col corpo):

già a questo livello abbiamo effetti in prima persona, le cosiddette «sensazioni primordiali», perlopiù esperienze vaghe e indistinte di benessere/malessere. Le sensazioni primordiali sono riflessi spontanei dello stato del corpo che precedono qualsiasi interazione tra il macchinario della regolazione della vita e gli oggetti (esterni). Quando il proto-io interagisce con le rappresentazioni generate dai processi percettivi si crea l’io nucleare.

Damasio

• Sebbene la coscienza nucleare sia una coscienza d’oggetto, ovverosia sempre rivolta a un oggetto (interno o esterno), avere coscienza d’oggetto è già avere un io (in senso materiale, biologico). Infatti la coscienza nucleare non è separabile dall’io nucleare (che ha ancora assai poco in comune con l’io quale è comunemente inteso).

• L’io nucleare è infatti un’entità che si ricrea continuamente ad ogni esperienza, cioè ogni volta che il cervello interagisce con un oggetto.

Il modello di Edelman

Distinzione tra coscienza primaria e coscienza di ordine superiore.

Coscienza primaria categorizzazione percettivo-motoria “al presente”

Coscienza estesa linguaggio, memoria a lungo termine

La distinzione è quindi simile a quella di Damasiotra coscienza nucleare e coscienza estesa.

Il modello di Edelman

Darwinismo neurale: le funzioni cerebrali si sviluppano tramite un processo selettivo ( immunologia) a diversi livelli: gene, singolo neurone, sistemi di neuroni.

Concetto di rientro: la selezione di gruppi neuronali all’interno delle aree funzionali del cervello (le “mappe”) ha come conseguenza la generazione di nuovi tipi di segnali che rientrano nelle mappe unitamente ai segnali provenienti dai recettori sensoriali. Ciò consente di correlare l’attività di diverse mappe e di dare luogo ricorsivamente a strutture più complesse, le mappe globali, che sono costituite da più mappe primarie.

L’emergenza delle funzioni cognitive superiori e della coscienza di ordine superiore è dunque dovuta all’elevato grado di interconnettività tra le mappe.

Il modello di Edelman-Tononi

La coscienza fenomenica dipende dall’integrazione: emerge quando vengono integrate diverse informazioni.

Integrazione e rientro sono strettamente legati: «rientrare significa integrare le informazioni di una certa area con quelle di altre; tanto più questi rientri si intersecano, quanta più integrazione ci sarà», Gozzano 2009, p. 129).

- coscienza: <discriminazione fine, binding (= integrazione)>

- La coscienza è graduale, e si manifesta a partire da una soglia minima

Disturbi/alterazioni della coscienza- Blindsight

- Neglect

- Anosoagnosie

- Epilessie gravi

- Mutismo acinetico

- Stati vegetativi persistenti

- Disturbi gravi della memoria

- Mano di gomma

- Esperienze fuori dal corpo

- Cervelli divisi

- Schizofrenie

Evidenze neuropsicologiche: Alcune sindromi

- Split brains- Neglect- Prosopoagnosia e sindrome di Capgras- Anosognosia- …

Split Brains

Resezione del corpo calloso ( gravi epilessie):I due emisferi non comunicano.

Se presento uno stimolo al solo emisfero destro (es. un oggetto nell’emicampo visivo sinistro), il paziente riferisce di non vedere nulla, ma con la mano sinistra è in grado di afferrare l’oggetto.

Split Brains

Se presento due oggetti diversi ai due emisferi (es. paesaggio innevato nell’emicampo sinistro e zampa di gallina nell’emicampo destro), le due mani scelgono indipendentemente l’immagine associata (la mano sinistra indica una pala, la mano destra una gallina).

Ma se si chiede al paziente di giustificare la scelta operata con la mano sinistra (perché la pala), il paziente riferisce che la pala è uno strumento adatto a pulire un pollaio (confabulazione dovuta al fatto che l’emisfero sinistro, che è quello che elabora la domanda, non vede il paesaggio innevato, ma soltanto la zampa di gallina.

Split Brains

Casi limite:

- Conflitto tra mani (una abbottona, l’altra sbottona la giacca). Poco rilevante perché mai ripetuto.

- Incoerenze verbali nei pazienti che evidenziano elaborazione linguistica anche nell’emisfero destro. (es. il paziente riferisce di voler essere un corridore automobilistico se stimolato verbalmente a destra e di voler essere un grafico se stimolato a destra).

Prosopoagnosia e sindrome di Capgras

Prosopoagnosia: incapacità di riconoscere i volti.Interpretazione più plausibile: perdita della

consapevolezza del riconoscimento. (test della conduttanza cutanea mostra significative

differenze tra reazione a volto noto e reazione a volto non conosciuto).

Sindrome di Capgras: il volto viene riconosciuto ma il paziente afferma che si tratta di un impostore!

È la sindrome opposta alla precedente: c’è consapevolezza del riconoscimento ma non c’è elaborazione emotivo-affettiva. Infatti il test di conduttanza cutanea è negativo.

Neglect

Lesione tipicamente a emisfero destro determina incapacità visiva nell’emicampo sinistro (pazienti disegnano sola metà destra, lasciano nel piatto il cibo nella metà sinistra ecc.)

Ma non è un problema visivo.

Test della casa in fiamme: i soggetti scelgono immancabilmente di vivere nella casa non incendiata, sebbene l’incendio sia nell’emicampo sinistro (elaborazione visiva + semantico-concettuale)

Ipotesi esplicativa: perdita di consapevolezza della visione (limitatamente all’emicampo sinistro) a causa di danno alla rappresentazione spaziale.

Anosognosia per l’emiplegia

Alcuni pazienti emiplegici negano il disturbo: si dichiarano consapevoli di movimenti (azioni orientate a uno scopo) che in realtà non possono effettuare.

Spesso, ma non sempre, associata a neglect.

Berti: è un disturbo altamente specifico dovuto a danno al sistema comparatore, che confronta l’intenzione motoria col feed-back dagli effettori.