2. «Caterina, la strega della Vetra» - Il Sito dell' ICS ... · fortuna, che finirà per...
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2. «Caterina, la strega della Vetra»Il parco delle Basiliche, via Molino delle Armi, via Santa Croce
e i dintorni di via Conca del Naviglio – 5 aprile 2017
Quella che oggi è una mondanissima zona di locali e di movida milanese ha un passato inquieto: in
piazza della Vetra si giustiziavano i condannati a morte di estrazione popolare e sono molte le tragedie
consumatesi da queste parti. Ricordiamo la vicenda della Colonna Infame e la storia di Caterina
Medici, una donna che sapeva leggere e scrivere, figlia di un maestro, venuta da Broni a cercar
fortuna, che finirà per aggiungere il suo nome alla lista delle «streghe di Milano» di straziante memoria.
Anche questa realtà si è specchiata nelle acque di Milano.
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Il Parco delle Basiliche
Si chiama così perché aisuoi estremi ci sono duebasiliche bellissime, SanLorenzo e Sant’Eustorgio.
Annesso alla basilica c’erail convento dei fratipredicatori domenicani diSant’Eustorgio, la sededell’Inquisizione milanese.
In mezzo al parco c’èpiazza della Vetra, con ilsuo verde, e tutto intornobrulicano i localini dellamovida…
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• Il nome della piazza deriva dal corsod’acqua che la solcava, la Vedra oVepra o Vetra, usato dai conciatoriper l’ammollo dei pellami da lavorare.
• La zona è stata sede dall’XI secolofino al 1814 delle esecuzioni capitali dieretici e criminali di estrazionepopolare. Solo nel 1814 il patiboloviene spostato al “prato della morte”,fuori dai Bastioni, a Porta Ludovica.
• I nobili venivano giustiziati di solitoaltrove, in piazza Santo Stefano, inpiazza dei Mercanti o al Verziere.
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La Vetra dei Conciatori
Il Monumento a San Lazzaro si trova nel Parco delle
Basiliche a nord est del complesso di San Lorenzo.
Nel luogo in cui si trovava il patibolo, poi trasferito fuori
le mura di Porta Ludovica nel 1814, già nel 1728 si
costruì la statua in ceppo su un basamento in granito,
commissionata dalla Confraternita dei Conforti ai
Condannati con lo scopo preciso di incoraggiare gli
sventurati morituri. Essa infatti fu eretta in sostituzione di
una più antica croce risalente al 1643, che già
assolveva a tale scopo.
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San Lazzaro
• Nel giugno del 1630 Guglielmo Piazza, commissario di
sanità del ducato di Milano, viene visto dalla finestra
dalla popolana Caterina Troccazzani Rosa mentre sfioraun muro con una mano. Accusato di unzione, sotto
tortura coinvolge Gian Giacomo Mora, barbiere, e una
quantità di altre persone che verranno tutte orribilmente
giustiziate in piazza della Vetra.
• I condannati più importanti arriveranno sul luogo del
supplizio su un carro che parte dall’attuale Piazza
Fontana a bordo del quale saranno tenagliati e mutilati.
• Le loro ceneri saranno disperse nel corso d’acqua della
Vetra.
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I fatti della Vetra: Un brutto giorno di giugno del 1630
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Via Mora: c’era una volta un barbiere…
Qui sorgeva un tempo la casa di
Gian Giacomo Mora
Ingiustamente torturato e
condannato a morte
Come untore durante la pestilenza
del 1630.
“Se non seppero quello che
facevano,
fu per non volerlo sapere,
e non è una scusa, ma una
colpa.”
Alessandro Manzoni
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I nomi dell’infamia
Qui dov'è questa piazzasorgeva un tempo la barbieria di Gian Giacomo Morail quale congiurato con Guglielmo Piazza pubblico commissario di sanità e con altrimentre la peste infieriva più atroce sparsi qua e là mortiferi unguentimolti trasse a crudele mortequesti due adunque giudicati nemici della patriail senato comandò che sovra alto carromartoriati prima con rovente tanagliae tronca la mano destra si frangessero colla ruotae alla ruota intrecciati dopo sei ore scannati poscia abbruciati
e perché d'uomini così scellerati nulla resticonfiscati gli averi si gettassero le ceneri nel fiumea memoria perpetua di tale reatoquesta casa officina del delittoil senato medesimo ordinò spianare e giammai rialzarsi in futuro
ed erigere una colonna che si appelli infamelungi adunque lungi da qui buoni cittadiniche voi l'infelice infame suolo non contamini.
1° agosto 1630
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La Colonna Infame
• 4 marzo 1617
« Giustizia fatta alla Vetra: fu abbruciata
una Cattarina de Medici, presunta
strega, la quale aveva malefiziato il
senatore Melzi, et fu fatta una baltrescasopra la casotta: fu strangolata su la
detta baltresca all’atto che ognuno
poteva vedere et prima fu menata
sopra un carro et tenagliata. »
Dal Registro dei Nobili Scolari di San
Giovanni Decollato
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Un anniversario per la Vetra: 1617-2017, 400 anni fa moriva Caterina
• I condannati arrivavano al patibolo
attraversando il ponte delle Pioppette.
• Lì vicino, dalle parti di via della Chiusa (che
raccoglieva le acque del Seveso, della
Vetra e del Nirone per alimentare il fossato
cittadino) c’era già dal XIII secolo una torre,
detta dell’Imperatore, trasformata in umida
prigione nel XVI secolo. Nel 1598 si pensa di
farne un carcere speciale solo per le
streghe. Tra il 1598 e il 1600 vengono versate
a questo scopo le prime 3252 lire nel Banco
di Sant'Ambrogio. Tra i promotori
dell'iniziativa c’è il cardinale Federico
Borromeo.
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Il « Ponte dei Sospiri » di Milano
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Milano magica: la leggenda di via Laghetto
• Il Laghetto di Santo Stefano venne fatto costruireda Gian Galeazzo Visconti nel 1388 per il trasportodei blocchi di marmo provenienti dalle cave diCandoglia; i marmi arrivavano sul Ticino e poi sulNaviglio Grande e approdavano al laghetto diSant’Eustorgio, l'odierna Darsena.
• La Conca di Viarenna permetteva di bypassare ipesantissimi marmi dal Naviglio Grande allaCerchia Interna. Era necessario costruire unporticciolo il più vicino possibile al Duomo.Da lì c’erano da percorrere solo 500 metri contro idue chilometri dal laghetto di Sant’Eustorgio.
• Col passare dei secoli il porticciolo di via Laghettovenne usato per altre merci, legna e carbone.
Il palazzo all'angolo tra la via Laghetto e
il vicolo Laghetto era famoso per un
quadro, chiamato dai milanesi la
Madonna dei Tencitt (i tenc, cioè gliscuri, i carbonai «anneriti» dal lavoro
che trasportavano il carbone lungo la
cerchia e lo scaricavano al Laghetto di
Santo Stefano). Dopo la peste del 1629-
31 che aveva decimato Milano
Bernardo Catoni, priore degli scaricatori,
per ringraziare la Madonna che aveva
salvato lui e la maggior parte dei Tencittfece dipingere un dipinto a fresco (cioè
un affresco) sul muro della Ca’ dei
Tencitt.
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Il miracolo dei carbonai
• L’affresco rappresenta la Madonna che
protegge col suo mantello San Sebastiano,
San Carlo Borromeo e San Rocco.
• Sotto i santi, a destra, si intravede il
committente Bernardo Catoni, mentre laparte inferiore dell’affresco mostra il
Lazzaretto con un corso d’acqua alla sua
destra e un ponte sul quale transitano gli
appestati in arrivo.
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La madonna dei Tencitt
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• In questa stampa del quadro si vede
meglio la parte inferiore del dipinto.
• Anche per andare al Lazzaretto si
attraversava una piccola via d’acqua…
Un’occhiata da vicino
• Ci fu anche chi sosteneva che i Tencittfossero immuni dallla peste non permerito della madonna ma dellestreghe.
• Intorno alle acque del laghettovivevano infatti le fattucchiere e oggisi racconta ai turisti creduloni che al 2di via Laghetto abitasse la piùimportante di loro…
• Turisti a parte, che rapporto avevaMilano con le streghe?
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Miracoli o stregonerie?
• Nella Milano di Federico Borromeo, tra il 1595 e il1631, furono bruciate nove streghe.
• Il frate milanese Francesco Maria Guaccio (oGuazzo) scrisse il Compedium maleficarum (primaedizione Tradati, Milano 1608; la seconda stampatanel 1626 dalla tipografia dell’Ambrosiana), un vero eproprio Martello delle streghe ambrosiano.
• Guaccio aveva viaggiato all’estero sempre inrelazione a questioni di stregoneria e aveva inseritonel libro una summa delle credenze teologiche piùaccreditate in fatto di esorcismi e streghe. Lui stessopraticava esorcismi nella Chiesa del Carmine.
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Torquemada nostrani
« Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e
si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel
fuoco e sono bruciati. » Giov. 15,6
• 1390, 26 maggio Processo e condanna al rogo di
Sibillia Zanni per stregoneria da parte dell'inquisitore di
Sant'Eustogio fra' Beltramino di Cernuscullo. Sibillia
Zanni, come Pierina de' Bugatis, che verrà
condannata due mesi dopo, confessa di aver
partecipato al "gioco di Diana".
• 21 luglio Processo di Pierina de' Bugatis in
Sant'Eustorgio per stregoneria. La condanna sarà
pronunciata il 13 agosto.
• 1416 Processi di massa contro le streghe nel comasco.L'inquisitore Antonio da Casale consegna, solo inquest'anno, ben 300 streghe al braccio secolareperché vengano bruciate.
• 1431 Iniziano i processi per stregoneria in val Leventina.Poco più tardi inizieranno numerosi processi anche inValtellina. I processi si intensificano all'epoca diFrancesco Sforza.
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« Stria notoria »
• 1471, 30 gennaio Galeazzo Maria Sforza assiste aMonza all'esecuzione di Caterina de Pilli detta Ruggierada Bergamo. L'esecuzione, decretata il 30 agostodell'anno precedente, era stata rinviata su richiesta delduca che era interessato ad assistere all'avvenimento.
• 1483 Negli anni 1483-85 numerosi processi contro lestreghe vengono celebrati a Bormio, con granderisonanza in Europa.
• 1490, 13 settembre Viene bruciata in Broletto unaAntonia da Pallanza come strega.
• 1510 In Valcamonica vengono giustiziate 60 streghe enumerosi stregoni.
• 1514 Nel territorio di Lugano e Mendrisio si verifica unagrande caccia alle streghe, con circa 300 donne arsesul rogo.
• 1515, 13 febbraio Viene bruciata in S. Eustorgio unaGiovannina (strega).
• 1517, 4 agosto Si abbattono su Milano delle "tempesteterribili". Si forma subito la leggenda che quelletempeste fossero state provocate da sette streghebruciate nella stesso giorno a Orago e a Lomazzo.
• 1518 Numerosi processi e roghi di streghe inValcamonica. Si parla con insistenza di sabba al MonteTonale, che sarebbe stato il luogo di riunione preferitodalle streghe del Nord Italia in questi anni. A partire daquest'anno fino alla peste del 1524 i processi sisusseguono molto numerosi in tutta la Lombardia.Celebre il caso di Benvegnuda detta la Pincinella diNave (Brescia) anche perché si sono conservati gli attidel processo, riportati nei Diarii di Marin Sanudo ilGiovane.
• 1519, 24 luglio Viene bruciata in S. Eustorgio unaSimona Ostera di Porta Comasina.
• 1542, 21 ottobre Viene bruciata in S. Eustorgio Lucia daLissono.
• 1568 Carlo Borromeo chiede la cattura a Dumezia(Luino) di Domenica di Scappi, detta la Gioggia,"denontiata al offitio della sanctissima Inquisitione perstria notoria".
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• 1569 Processo a Lecco contro otto streghe. Contrasti tra il
Borromeo, che insiste per la condanna, e il Senato
milanese.
• 1583 Visita pastorale del Borromeo in val Mesolcina. Al
seguito della visita vengono arrestate 150 persone per
stregoneria. Di queste, 11 vengono condannate al rogo: il
prevosto e dieci donne.
• 1599, 22 dicembre Viene bruciata come strega in Ponte
Vetero Marta de Lomazzi.
• 1603, 10 giugno Vengono bruciate come streghe alla
Vetra Isabella Arienti, detta la Fabene, e Gabbana la
Montina. Si suppone che in questo periodo ci siano state a
Milano altre esecuzioni non registrate nei documenti
• 1611, 21 giugno Viene bruciata alla Vetra Doralice de'Volpi.
• 25 giugno Viene bruciata alla Vetra Antonia de' Santini
• 1620, 9 maggio Viene bruciato alla Vetra come stregoneGiacomo Guglielmotto.
• 10 giugno Vengono bruciate come streghe alla VetraAngela dell'Acqua e Maria de' Restelli.
• 1630, 1 agosto Vengono giustiziati come untori in piazzaVetra Gian Giacomo Mora e il Piazza. Viene innalzata laColonna infame al posto dov'era la casa del Mora.
• 1641, 12 novembre Vengono bruciate alla Vetra comestreghe Anna Maria Pamolea, padrona, e MargaritaMartignona, sua serva. Sono le ultime due streghecondannate a Milano.
• I processi per stregoneria continueranno ancora perottant'anni nelle valli alpine, fino al 1721.
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• Nel 1788 vengono bruciati nel chiostro di S. Maria delle Grazie, per volere
dell’imperatore Giuseppe II, i documenti relativi a interrogatori, istruttorie, indagini,
processi, condanne dell’Inquisizione di Milano, che coprivano il periodo dal 1314 al
1764.
• Le operazioni iniziano il 3 giugno. Gli incartamenti erano così numerosi che ci
vorranno tre mesi per terminare la distruzione.
• I dossier erano relativi a un periodo che va dal 1314 al 1764.
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L’ultimo rogo
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FINE
« Le storie sono acque che vanno in fondo alla discesa. Un uomo è un
bacino di raccolta delle storie, più sta in fondo più ne riceve. »
Erri De Luca
• 10 maggio - Gocce di storia 3: I pomi della monaca di Monza
• 24 maggio - Gocce di storia 4: Leonardo, Ludovico e la città d’acqua
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Goccia a goccia…