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19-04-25 RASSEGNA STAMPA 19-04-24 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-04-24 GRANO DURO-I PREZZI IN RIBASSO FRENANO LE SEMINE. IN USA E CANADA TAGLIO TRA IL 20 E IL 30% Agrisole 19-04-25 AGRICOLTURA MADE IN ITALY SUL PODIO IN EUROPA Il Sole 24 Ore 19-04-25 PARTNER TIEPIDI SULL’INIZIATIVA VIA DELLA SETA Il Sole 24 Ore

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19-04-24

UE-GIAPPONE: CONTE SOTTOLINEA AD ABE IMPORTANZA TUTELA INDICAZIONI GEOGRAFICHE 3379 - roma (agra press) - il presidente del consiglio giuseppe CONTE ha ricevuto a palazzo chigi il primo ministro del giappone shinzo ABE, in vista della riunione del g20 che quest'ultimo presiedera' ad osaka. "la firma degli accordi di partenariato economico e strategico tra ue e giappone aprira' nuove forme di collaborazione bilaterale", ha osservato tra l'altro CONTE in una conferenza stampa congiunta al termine dell'incontro, evidenziano come "da parte nostra ho ricordato l'importanza che per noi ha la tutela e promozione delle indicazioni geografiche". anche ABE ha menzionato nel suo intervento gli accordi commerciali con l'ue, sottolineando come grazie ad essi "per i consumatori giapponesi sono diventati ancora piu' familiari le eccellenze della produzione italiana, come ad esempio i formaggi ed i vini, e la distanza geografica tra i nostri due paesi si e' ulteriormente ridotta". 24:04:19/14:30 UE-GIAPPONE: GIANSANTI (CONFAGRI), MADE IN ITALY VUOLE RAFFORZARSI SUL MERCATO NIPPONICO 3385 - roma (agra press) - "domani, 25 aprile, si terra' a bruxelles il vertice al massimo livello politico tra i rappresentanti di ue e giappone, per discutere anche di commercio internazionale sulla base dell'accordo di partenariato economico entrato in vigore a febbraio", ricorda la confagricoltura in un comunicato stampa. "guardiamo con interesse all'accordo con il paese del sol levante che e' di grande importanza per l'agroalimentare italiano e che consentira' alle imprese europee che esportano in giappone un risparmio di un miliardo di euro l'anno grazie all'abbattimento dei dazi", ha osservato il presidente di confagricoltura massimiliano GIANSANTI. "il settore agroalimentare italiano ha bisogno di mercati aperti per continuare a crescere e ad affermarsi a livello mondiale; con la crisi del sistema multilaterale non c'e' altra strada che quella degli accordi commerciali basati sugli standard europei in materia di sicurezza alimentare, tutela del lavoro e protezione delle risorse naturali", ha aggiunto GIANSANTI. confagricoltura ricorda come "l'accordo ue-giappone porti all'eliminazione dei dazi sulle esportazioni di vino, di molti formaggi tra i quali la mozzarella, di carni suine trasformate; ci sara' una progressiva eliminazione dei dazi su una serie di prodotti trasformati esportati dalla ue sul mercato giapponese, tra i quali la pasta, le produzioni dell'industria dolciaria, i prodotti a base di pomodori". "per quanto riguarda il capitolo delle indicazioni geografiche e di qualita', l'accordo di partenariato economico assicura la protezione sul mercato giapponese di 45 produzioni italiane", prosegue la confagricoltura. "una cifra importante, ma che dobbiamo aumentare, cosi' come consentito dall'intesa; non si tratta di un numero chiuso", ha specificato GIANSANTI. "confagricoltura partecipera' alla missione di alto livello organizzata dal commissario ue per l'agricoltura phil HOGAN che si svolgera' a tokio tra l'8 e l'11 maggio, durante la quale saranno organizzati incontri b2b per permettere agli imprenditori europei di iniziare a stabilire dei contatti con partner economici giapponesi; l'iniziativa si iscrive tra le attivita' di promozione svolte dalla commissione, in particolare per permettere agli operatori europei di stabilire contatti commerciali con i partner dei paesi terzi con i quali l'unione stipula accordi commerciali", conclude la confagricoltura. 24:04:19/13:36

COMMISSIONE UE AVVIA CONSULTAZIONE PUBBLICA SU COOPERAZIONE AFRICA-UE IN AGROALIMENTARE 3381 - bruxelles (agra press) - la commissione ue ha avviato una consultazione pubblica (qui) sul programma agroalimentare e rurale per l'"alleanza africa-europa per il lavoro e gli investimenti sostenibili", presentata in marzo dalla task force per l'africa rurale. la consultazione mira a raccogliere proposte da parte delle persone ed organizzazioni coinvolte per rafforzare il partenariato africa-europa negli ambiti dell'alimentazione e dell'agricoltura. la consultazione e' aperta fino al 31 maggio ed i risultati saranno esaminati in occasione della terza conferenza ministeriale unione africana-ue prevista a roma il 21 giugno. 24:04:19/15:00 INCONTRO RAPPRESENTANTI CGBI-DE CASTRO SU OPPORTUNITA' REGOLAMENTO OMNIBUS PER FILIERA BIOMETANO 3382 - bologna (agra press) - "la filiera biogas-biometano, attraverso l'applicazione del regolamento omnibus, potra' beneficiare di strumenti in grado di rafforzare le organizzazioni di produttori, e i loro agricoltori associati, con l'obiettivo di valorizzare sul mercato la barbabietola e i vari sottoprodotti agricoli; le stesse op usufruiranno

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di tale norma per fissare quantitativi e prezzi in deroga alle regole sulla concorrenza nazionale ed europea", ha detto paolo DE CASTRO, primo vicepresidente della commissione agricoltura del parlamento ue e candidato per il pd alle elezioni europee, ad un incontro con i rappresentanti della cgbi-confederazione generale bieticoltori. "in questo modo, gli strumenti proposti dal regolamento omnibus offriranno agli agricoltori associati agli impianti a biogas-biometano una nuova possibilita', al fine di ottenere una maggiore valorizzazione sul mercato della molecola del biometano le iniziative a tutela degli agricoltori identificano da sempre la nostra associazione", hanno sottolineato giangiacomo GALLARATI SCOTTI BONALDI, presidente cgbi e anb e gabriele LANFREDI, presidente cnb. "nello specifico, la filiera del biogas-biometano rappresenta una vera opportunita' per garantire la diversificazione del reddito aziendale, aggredito troppo spesso da criticita' di mercato e volatilita' dei prezzi. il mondo agricolo necessita di europarlamentari seri e competenti. l'incontro testimonia di fatto la sinergia che si puo' creare tra agricoltura e politica, per arrivare con un segnale forte sui tavoli europei dove presto si definira' la prossima programmazione agricola comunitaria", hanno aggiunto. 24:04:19/15:10

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19-04-24

Grano duro: i prezzi in ribasso frenano le semine, in Usa e Canada taglio tra il 20 e il 30% L. F.

In flessione anche i produttori Ue. Igc stima un raccolto mondiale in calo di 400mila tonnellate (meno 4%). Scorte mondiali ai minimi da cinque anni. In Italia listini in ripresa

Igc, indietro tutta il raccolto mondiale di grano duro . I margini, quelli aziendali, sono sotto pressione da tempo. E il mercato, seppure in un contesto di graduale ripresa, contribuisce, sul circuito del frumento duro, a definire un quadro di moderazione anche nella prospettiva della prossima annata, che partirà ufficialmente il primo luglio.

In un prevalente atteggiamento di scetticismo, gli operatori hanno preferito tirare i remi in barca e disinvestire. Così è stato in Nord America, ma nella stessa direzione è andata anche l'Europa.

Il Canada, stando ai conteggi ufficiali, ha ridotto quest'anno le superfici del 20%. Ancora più accentuata la fuga dal grano duro nella campagne statunitensi, dove gli agricoltori, secondo l'Usda, il dipartimento dell'Agricoltura americano, hanno addirittura tagliato di quasi un terzo le semine 2019 (-31%), optando per uno switch su colture più redditizie.

Anche nell'Ue, come accennato, gli investimenti a frumento duro, scoraggiati dai bassi prezzi internazionali, hanno subìto una decurtazione di quasi 60mila ettari, corrispondenti a un meno 2,3% su base annua, a detta dei servizi statistici della Commissione europea. Una stima più prudente rispetto a quella formulata dal Coceral, l'organismo europeo di rappresentanza del trade, che quantifica in un 6% abbondante la perdita di superfici a livello dei Ventotto.

In questa cornice previsionale, l'International grains council (Igc) ha corretto al ribasso le stime di aprile sul raccolto mondiale di frumento duro, abbassando l'asticella a 36,4 milioni di tonnellate, 400mila in meno rispetto alle valutazioni di marzo. Un risultato che incorpora un calo generalizzato degli investimenti, che nella campagna 2019/2020 porterà nei silos un milione e mezzo di tonnellate in meno rispetto alla scorsa annata (-4%).

Globalmente, considerando anche gli stock di riporto, si partirà a luglio con una disponibilità di 46,2 milioni di tonnellate (-2,3%), a fronte di un consumo stimato sui 37,7 milioni (in lieve aumento di base annua). Il bilancio di approvvigionamento restituisce, nei prospetti dell'Igc, un risultato ai minimi da cinque anni per le scorte mondiali, a 8,6 milioni di tonnellate.

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Stime che prefigurano nei prossimi dodici mesi di commercializzazione uno scenario di ripresa per l'export di grani duri canadesi, dopo la battuta d'arresto del 2018/19, con un 13% di crescita anno su anno pronosticato dagli analisti di Ottawa.

I dati di dettaglio sui nuovi raccolti preannunciano un risultato negativo sia in Canada (-11%, a 5,1 milioni di tonnellate) che negli Stati Uniti (-36%, a 1,55 milioni).

Nell'Ue le previsioni ufficiali, rilasciate nei giorni scorsi da Bruxelles, indicano una produzione di 8,33 milioni di tonnellate, preannunciando un 5% di riduzione su base annua e un 3,6% in meno rispetto alla media dell'ultimo quinquennio. Si tratterebbe, se confermato, del peggior risultato dal 2014, in un contesto, al contrario, di crescita generalizzata per i raccolti Ue di frumento tenero, valutati sui 141,2 milioni di tonnellate (+9%).

Un accenno, infine, al mercato italiano, che sulla scorta delle previsioni negative sui nuovi raccolti e di un risveglio degli ordinativi industriali sta dando segni di maggiore vitalità. Sulla piazza di Foggia il listino, nella seduta prepasquale, ha toccato un livello massimo di 253 euro/tonnellata, spuntando l'1,2% su base settimanale e un significativo più 23% a distanza di un anno.

A sostenere il prodotto nazionale sono state anche le minori pressioni alle frontiere di grani esteri. Secondo l'Anacer, l'Associazione nazionale dei cerealisti, le importazioni di grano duro si sono ridotte nel 2018 di 322mila tonnellate (-15%). Una dinamica che si è però bruscamente invertita quest'anno, con il bilancio di gennaio che ha visto crescere di 110mila tonnellate gli arrivi dall'estero, quasi triplicati rispetto a gennaio dell'anno scorso.

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Data 25/04/2019

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Fondato nel 1865QuotidianoPolitico Economico Finanziario Normativo

€ 2 in Italia — Giovedì 25 Aprile 2019 — Anno 155°, Numero 113 — www.ilsole24ore.com Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano

—a 0,5 euro oltre al quotidiano

Da domaniIl mensile «IL»segue le traccedella naturamutata dall’uomo

Servizi —alle pagine 15-16

Decreto crescitaMulte, mini Ires e incentivi per le imprese: le novitàdel provvedimento

| Indici&Numeri w PAGINE 22-25FTSE MIB 21724,44 -0,79% | €/$ 1,1209 -0,32% | BRENT DTD 73,98 +1,20% | ORO FIXING 1271,65 +0,17%

Governo e sindacati del mondo dellascuola hanno firmato ieri all’alba,dopo una lunga maratona, un accor-do politico che va incontro alle ri-chieste della categoria: sospeso losciopero generale indetto per il 17maggio. L’obiettivo è recuperare, inlegge di Bilancio 2020, una dote dicirca due miliardi (di cui uno già stanziato) per garantire agli inse-

gnanti, con il nuovo contratto 2019-2021, aumenti stipendiali «a tre ci-fre», come auspicato dal ministro Bussetti: almeno 100 euro lordi mediin più al mese. Al centro dell’intesaanche le nuove assunzioni per 66mila cattedre disponibili: previstila regolare indizione di concorsi pergli insegnanti e modalità semplifica-te per l’immissione in ruolo di circa40mila precari storici con almeno 3anni di servizio.

Nell’intesa notturna spunta il ca-pitolo «anti-autonomia»: una di-chiarazione d’intenti dedicata alla«scuola del Paese» in cui «il governosi impegna a salvaguardare l’unità el’identità culturale del sistema nazio-nale di istruzione e ricerca, lo statusgiuridico di tutto il personale regola-to dal contratto nazionale e la tuteladell’unitarietà degli ordinamenti».

Tucci —a pag. 4

Insegnanti, 100 euro di aumento mensileOk a 40mila precariL’INTESA

Impegno a salvaguardare «l’unità e l’identità culturale del sistema nazionale»

Per il contratto 2019-2021dote di 2 miliardi. Sospeso lo sciopero del 17 maggio

Antonio Tajani (foto sopra) è presidente delParlamento europeo; Roberto Gualtieri guida la commissione per i problemi economici

SPESA PUBBLICA

Da decenni il nostro paese si mi-sura con il tentativo di avviareuna vera, incisiva e strutturalespending review, con risultatinon certo all’altezza delle aspet-tative. Se si esamina il periodo2007-2019 il bilancio dei rispar-mi attribuibili in varia misura al-la spending review non supera il30 per cento. Per il resto ci si èaffidati a tagli lineari o semi-li-neari. Dino Pesole —a pag. 3

In dodici anni di spending reviewcentrato solo il 30% degli obiettivi

AGRICOLTURAMADE IN ITALYSUL PODIOIN EUROPAdi Marco Fortis

N egli ultimi anni èavvenuta una significativa

modernizzazione del nostro Paese sotto il profilo della sua specializzazione produttiva internazionale. Nel settore manifatturiero l’Italia ha guidato la rivoluzione del design nell’arredo e nei prodotti della casa; ha conquistato quote di mercato rilevanti nella moda e nel lusso.

—Continua a pagina 12

REUTERS

Un risarcimento di lusso. Contestate a Gucci (nella foto una vetrina) tasse evase in Italia tra il 2011 e il 2017

SOTTO INCHIESTA PER UNA EVASIONE DA 1,4 MILIARDI

Pace con il Fisco: Gucci paga un miliardoIL POLO DELLE COSTRUZIONISalini sul dossier Astaldi:«No a ulteriori proroghe»

Salini Impregilo conta di non chie-dere ulteriori proroghe per chiudereil dossier Astaldi con la presentazio-ne di un’offerta definitiva per il sal-vataggio del costruttore entro il ter-mine previsto del 20 maggio. Lo hadetto ieri l’ad Pietro Salini a marginedell’assemblea dei soci. —a pagina 11

Sembra una risposta indiretta a Salvi-ni - che aveva parlato di un derby trafascisti e comunisti - il monito di ieridi Mattarella sul 25 aprile che dice «noa interessate riscritture della storia. Per noi fu un vero, secondo Risorgi-mento». Intanto il capo leghista con-ferma che sarà a Corleone e ribadisce:«Mi aspetto rispetto, non è solo la fe-sta dei comunisti». —a pagina 5

PANORAMA

La consegna è prevista per questasettimana. Nei laboratori dell’Estecdi Noordwijk, vicino ad Amsterdam,dove l’Agenzia spaziale europea svi-luppa le sue tecnologie, arriva lapelle artificiale che è stata ”stampa-ta in 3D” con una tecnica a base dicellule staminali e che deve servireai test per la “riparazione” degliastronauti che un giorno dovrannoandare su Marte e correranno il ri-schio di aver bisogno di cure pro-fonde. Luca De Biase —a pag. 20

In arrivo la pellesintetica stampatain 3D per salvaregli astronauti

ENERGIA

Eni, l’utile nettodei primi tre mesioltre il miliardoConfermatigli investimenti

Celestina Dominelli—a pagina 11

Gucci ha raggiunto un accordocon il Fisco sulla maxi-evasioneda 1,4 miliardi contestata dallaGuardia di Finanza a fine genna-io: per chiudere le pendenze, ilcolosso francese Kering, che pos-siede la griffe fiorentina, ha ac-cettato di pagare oltre un miliar-

do, il risarcimento più alto maiversato al fisco italiano. Tra il2011 e il 2017 Kering avrebbe evi-tato di pagare le tasse sulla com-mercializzazione in Italia di pro-dotti a marchio Gucci, ricorrendoa «una stabile organizzazioneocculta» con una società svizze-ra, e pagando soltanto le imposteelvetiche, inferiori al 9 per cento.

Angelo Mincuzzi —a pagina 9

L’alt di Mattarella: no a interessate riscritture storiche

LE POLEMICHE SUL 25 APRILE

INCONTRO A ROMA

Il governo nipponico è spessoindicato dai sovranisticome un modello da imitare

Lezione di economia e di politi-che migratorie dal professorShinzo Abe per Matteo Salvini. Dibuon mattino ieri a Roma il pri-mo ministro giapponese ha avu-to un colloquio informale con ilvicepremier italiano nell’albergoche lo ospitava. Fonti della Legahanno indicato che c’è stata una«piena condivisione» sui temi dipolitica economica, sociale e con-trollo dell’immigrazione. E nonpoteva andare diversamente per-ché, ormai da qualche tempo, Salvini a chi gli fa notare il pesodel debito pubblico sull’Italia, ri-sponde ripetendo una battuta:”Japan model, Japan model”,sottolineando così che il Giappo-ne sopravvive e cresce nonostan-te il debito pubblico elevato. Inpiù, per quanto riguarda le politi-che migratorie, il Giappone è no-to per gli orientamenti restrittivi.

Stefano Carrer—a pagina 13

Salvini a lezione di economia dal premier giapponese Abe

GOVERNANCE

EssiLux, il cdavota control’allargamentoIl board di EssilorLuxottica, leader mondiale dell’occhiale-ria e delle lenti, ha votato contro la richiesta dei fondi di integrare altri consiglieri indipendenti nel consiglio. La decisione è stata presa a mag-gioranza dei presenti con questa suddivisione: hanno votato contro il presidente Leonardo Del Vecchio e gli altrisette rappresentanti di Delfin, ma a questo gruppo compatto si è aggiunto il vice-presidente esecutivo Hubert Sagnières.

Altri quattro consiglieri, diespressione francese, si sono astenuti, mentre hanno votato a favore delle richieste dei fondi due consiglieri rappre-sentanti dei lavoratori di Essilor e un rappresentante di Valoptec.

Carlo Festa —a pag. 9

Luca Orlando—a pagina 6

IndustriaMacchineutensili, crollodegli ordiniLe imprese:subito operativii bonus fiscali

-8,5 per centoIl calo segnato dagli ordini di macchine utensili nel primo trimestre 2019 sul 2018: giù sia l’estero (-8,2%) sia l’interno (-9,8%)

SAN MARZANO

Pomodoria rischiocontraffazione

Micaela Cappellini —a pag. 12

I D E E E P R O D O T T IP E R L ’ I N N O V A Z I O N E

LA SVOLTA

Il «modelloMilano» indicatoda Guido Rossi

—a pagina 9

ALTA MODA

SBLOCCA CANTIERI

Giuseppe Latour—a pagina 17

Rivolta dei costruttoriPuò essere escluso chi è nel mirino del Fisco

Manuela Perrone —a pag. 5

Italiani al verticeTajani primoe Gualtieri terzonella classificadegli influencereuropei

PRIMATI

SPORT & BUSINESSTennis, Torino conquistala finali Atp per cinque anni

Buone notizie per il tennis italiano.Le finali Atp, il torneo di fine annoche vede affrontarsi i primi ottogiocatori in classifica, si svolgeran-no infatti a Torino dal 2021 al 2025.È stimato tra i 120 e i 150 milioni dieuro, ogni anno, il ritorno econo-mico per la città. —a pagina 8

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12 Giovedì 25 Aprile 2019 Il Sole 24 Ore

Commenti

FOR UM D I P ECHIN O AL VIA

PARTNER TIEPIDI SULL’INIZIATIVAVIA DELLA SETA

Si apre oggi a Pechino il secondo Forumdedicato alla Belt and Road Initiative(Bri). Sono ancor più numerosi che amaggio 2017 i leader stranieri che han-no risposto all’invito del presidente XiJinping, che non perde occasione per

lodare la Bri come un esempio virtuoso di collabora-zione internazionale win-win, nel quale cioè traggo-no profitto tutti i partecipanti, senza relazioni disubalternità. Come nel 2017 l’Italia - ancora frescol’inchiostro della firma di un controverso Memoran-dum of understanding che ha isolato Roma dagli altriPaesi fondatori della Ue - sarà l’unico Paese del G7a inviare il capo di governo. Nonostante il continuointeresse internazionale, la Cina farà però fatica aconvincere i partner che la Bri ha le straordinariepotenzialità vantate da Xi.

La Bri non è un accordo commerciale, non si parladi dazi e barriere non-tariffarie, ma un obiettivo èaumentare gli scambi lungo le antiche Vie della Seta,con la Cina e tra gli altri Paesi. Il commercio Cina-Briè cresciuto del 13% nel 2018, più rapidamente checon altre regioni, e rappresenta il 27% dell’intercam-bio Cina-mondo (dati Mofcom). Un altro è aumenta-re gli investimenti, e quantomeno quelli cinesi al-l’estero sono cresciuti dal 2013, quando la Bri vennelanciata. Altri risultati incoraggianti sono che si par-li sempre di più di Bri a livello internazionale, chevari governi abbiano sottoscritto Mou con Pechino(in Europa occidentale, Roma, appunto, ma ancheLussemburgo e in prospettiva Berna), e che alcuniprogetti infrastrutturali (altra priorità cinese) con-nessi alla Bri stiano avanzando. Va aggiunto che sulpiano della governance globale la Cina sta raffor-zando istituzioni che promuovono i propri interessi- in particolare, per il momento, i due tribunali diShenzen e Xi’an per la risoluzione di controversiesugli investimenti internazionali.

Ma ci sono anche criticità. L’uso inappropriatodel marchio Bri da parte di investitori cinesi al-l’estero intacca il capitale reputazionale dell’Inizia-tiva. Cresce anche la resistenza da parte di alcuniPaesi partner, scottati da condizioni contrattualiinique, mancanza di trasparenza e accumulazionedel debito - come in Malesia, Sri Lanka, Maldive epiù di recente in Montenegro. Questo backlash in-ternazionale è accompagnato da dubbi sull’econo-mia cinese, un rallentamento che fa temere conte-stazioni e, in un anno denso di anniversari delicatiper Pechino, provoca un aumento delle spese perla sicurezza, anche se è ragionevole immaginareche i fondi non verranno sottratti al progetto chesta tanto cuore a Xi.

Alla luce dei crescenti timori, riuscirà Xi a convin-cere i suoi interlocutori al Forum che Bri rappresen-ta un’opportunità win-win? Mentre alcuni governirimangono positivi, e la loro presenza al Forum le-gittima la Bri, altri e l’Unione europea stessa sonosempre più attenti ai rischi (geo)politici. Il recentedocumento strategico della Commissione definiscela Cina un “rivale sistemico” e un “concorrente eco-nomico”. Per quanto riguarda la Bri, già l’anno scor-so tutti gli ambasciatori Ue a Pechino (salvo l’un-gherese) avevano sostenuto che l’Iniziativa ostacolail libero scambio e privilegia le aziende cinesi. Nellastrategia Ue per la connettività euro-asiatica, l’enfa-si su sostenibilità, inclusività e regole manda unchiaro messaggio a Pechino, criticata per la scarsaattenzione della Bri ai bisogni locali e il mancatorispetto di regole e standard internazionali.

Al Forum, Pechino annuncerà probabilmente ri-sorse finanziarie aggiuntive. Tuttavia, sappiamoormai che gli impegni di investimenti e finanzia-menti proclamati dal governo cinese non vannopresi alla lettera, dato che in diversi casi agli an-nunci pomposi non sono corrisposte le risorse. Sulpiano retorico, Xi riaffermerà che la Bri punta allacooperazione, e non a promuovere gli interessi eco-nomici e geopolitici cinesi. Lo stesso linguaggiorassicurante trasparirà probabilmente nel comuni-cato congiunto che Xi dovrebbe firmare assiemeagli altri capi di Stato e di governo a conclusione delForum. Al primo Belt and Road Forum nel 2017, iPaesi europei avevano rifiutato di firmare un co-municato congiunto sul commercio, che non af-frontava i nodi della sostenibilità ambientale e so-ciale e della mancanza di trasparenza. A distanzadi due anni, i cinesi ci riproveranno, anche per tro-vare una sponda amica nel conflitto che li opponeagli americani. Ma poco è cambiato, e sarà dura perPechino convincere del contrario.

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di Andrea Goldstein e Lucrezia Poggetti

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SAN MARZANO A RISCHIO CONTRAFFAZIONE

Ancora 90 giorni, epoi finalmente ilpomodoro S.Marza-no si chiamerà dinuovo ufficialmen-te San Marzano.

Due lettere possono fare la diffe-renza, per tutelare il marchio diuna Dop dai «rischi di confusio-ne», come li chiama elegante-mente Fabio Grimaldi, il presi-dente del Consorzio di Tutela delPomodoro S.Marzano dell’AgroSarnese Nocerino. O dovremmodire Consorzio San Marzano? «Laquestione è sottile - spiega -quando fu istituita la Dop, 22 annifa, nel passaggio dei documenti

tra la Regione Campania, il mini-stero dell’Agricoltura e l’Unioneeuropea, qualcuno a un certopunto pensò che scrivere S.Mar-zano fosse la stessa cosa che met-terlo per esteso. Così, a Bruxellesil marchio della Dop è diventatoquello con la ”S” puntata».

Peccato che esistessero già del-le varietà, regolarmente registra-te, chiamate S.Marzano 2, S.Mar-zano 3 e via dicendo. Cos’è suc-cesso, allora? Che chiunque vo-lesse scrivere sui suoi barattoli“conserva di S.Marzano” lo pote-va fare legalmente, poiché indica-va che quei pelati erano fatti conuna determinata varietà di pomo-

doro prevista dai registri. Ma scri-vere S.Marzano «evoca, quanto-meno, il marchio della Dop»,spiega il presidente Crimaldi. In-somma, niente di fraudolento:però chi acquista quella latta puòessere indotto a pensare che stacomprando un prodotto Dop,quando invece non lo è.

Ogni anno il Consorzio produ-ce 100mila quintali di pomodoroconservato, «perché è bene speci-ficarlo - ricorda Crimaldi - perSan Marzano Dop non si intendeun prodotto fresco, ma uno con-servato: parliamo di pelati o di fi-letti, fatti con pomodori della va-rietà Kiros». Per tutelare i quali

di Micaela Cappellini

L’AGRICOLTURA MADE IN ITALYSUL PODIO DELL’UNIONE EUROPEA

—Continua da pagina 2

L’Italia si è rafforzatain centinaia di nic-chie ad alta tecnolo-gia nella meccanica,nei mezzi di traspor-to e nella farmaceu-

tica; si è imposta ai vertici mon-diali nei prodotti alimentari tra-sformati e nei vini.

Ma anche l’agricoltura si è pro-fondamente rinnovata; è cresciu-ta e ha saputo valorizzare in par-ticolar modo le produzioni vege-tali di più alto pregio, che hannopermesso all’Italia di diventare ilprimo Paese agricolo del Vecchiocontinente. Infatti, nel periodo2008-2018, l’Italia ha conquistatoabbastanza stabilmente la lea-dership di settore a livello del-l’Unione europea in quanto hasempre superato la rivale Francia,anche se a volte di stretta misura,con la sola esclusione degli annidifficili 2010 e 2011. Ciò è avvenu-to anche lo scorso anno, in cui ilvalore aggiunto dell’agricolturaitaliana è stato stimato da Euro-stat pari a 32,2 miliardi di euro:un dato che permette al nostroPaese di mantenere il primo po-sto tra i Paesi della Ue, davanti al-la Francia (32,1 miliardi), allaSpagna (30,2 miliardi) e alla Ger-mania (16,8 miliardi).

In Italia viene generato quasiun quinto del valore aggiuntodell’intero sistema agricolo dellaUe: infatti, su un totale stimatopari a 182,3 miliardi nel 2018,l’Italia contribuisce per il 17,7%,mentre la Francia per il 17,6%, laSpagna per il 16,6% e la Germaniaper il 9,2%. È importante conside-rare che il valore aggiunto agri-colo detenuto dal nostro Paeseorigina da produzioni importantiper quantità e qualità, con un so-stegno relativamente limitato disussidi. L’agricoltura italiana, in-fatti, risulta essere la meno sussi-diata tra quelle dei principali Pa-esi europei sia in termini assolutisia in termini relativi in rapportoal valore aggiunto, come rilevatodall’Istat.

A quest’ultimo riguardo va sot-tolineato che i contributi alla pro-

duzione a beneficio del settoreagricolo ammontano nell’interaUe a un totale di circa 51 miliardinel 2017. Considerando i valoriassoluti, nella classifica dei Paesiche ricevono i maggiori contributiall’agricoltura (sia nazionali siaeuropei) compare al primo postola Francia con 8,2 miliardi, segui-ta dalla Germania con 6,7 miliardie dalla Spagna con 5,7 miliardi.Per la nostra agricoltura i contri-buti alla produzione ammontanoa 5,0 miliardi. Dunque, tra i mag-giori Paesi produttori agricoli Ueil rapporto tra contributi alla pro-

duzione e valore aggiunto è perl’Italia il più basso. Tale rapporto,infatti, corrisponde nel 2017 al33,1% in Germania, al 27,9% inFrancia, al 20,4% in Spagna e soloal 15,8% in Italia, a fronte di unamedia della Ue pari al 27,6%.

L’agricoltura italiana vantanumerose produzioni di eccel-lenza nel settore vegetale e ani-male. In particolare, le produzio-ni vegetali Made in Italy legatealla dieta mediterranea e italiana- tra cui quelle di verdure, ortag-gi, frutta e cereali - rivestono unruolo di grande rilievo non solo

di Marco Fortis

IL CONSORZIO MIRA A DIFENDEREIL PRODOTTO DOPDA UNA SERIEDI VARIETÀ SIMILI SOLO NEL NOME

alla fine il Consorzio ha dovutoaffrontare tutto l’iter di modificadel disciplinare. E c’è voluto più diun anno. Poi, finalmente, l’8 diaprile la modifica del nome è statapubblicata sulla Gazzetta ufficialedell’Unione europea: «Novantagiorni di tempo, e la modifica di-venterà effettiva», ricorda il pre-sidente. Così, la Dop tornerà fi-nalmente a chiamarsi San Marza-no e per i falsi pelati non ci saràpiù possibilità di confusione. Apatto che il Consorzio cambi il suostemma: perché ad oggi, sul sitoufficiale, il bollino di qualità reci-ta ancora S.Marzano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

nel settore agricolo nazionale,ma anche europeo e talvolta per-fino mondiale, come nel caso deicarciofi o dei finocchi. Nella ci-naricoltura, ad esempio, l’Italiaè ai vertici mondiali per produ-zione grazie al contributo di re-gioni come la Puglia, la Sicilia, laSardegna, la Campania, il Lazioma anche Liguria, Toscana, Ve-neto. Gli italiani vantano ancheil più alto consumo mondiale procapite di carciofi.

Da una analisi realizzata dallaFondazione Edison sui principaliprodotti agricoli vegetali emergeche l’Italia si pone in ben 41 casitra i tre principali produttori del-l’Unione europea, nel quadro diuna accesa competizione soprat-tutto con Spagna e Francia (datiEurostat riferiti all’anno 2017).Nel dettaglio: l’Italia è il primoproduttore Ue in 17 produzioniagricole vegetali, il secondo in 16e il terzo in altre 8.

Anticipiamo qui alcuni datidello studio della FondazioneEdison, che sarà diffuso nella se-conda metà di maggio. L’Italia èil primo produttore Ue di molteverdure e ortaggi tipici della die-ta mediterranea e italiana comepomodori, melanzane, carciofi,cicoria fresca, indivie, sedano efinocchi. E anche per quanto ri-guarda la frutta l’Italia primeggiain molte produzioni importanti:dalle mele e pere fresche alle ci-liegie, dalle albicocche alle uveda tavola e da vino, dai kiwi allenocciole. Il nostro Paese è inoltreil primo produttore Ue di granoduro e riso.

L’Italia risulta poi il secondoproduttore dell’Unione europeadi lattughe, cavolfiori e broccoli,spinaci, zucchine, aglio, ceci, len-ticchie e altri legumi freschi. È al-tresì seconda per la produzione dipesche, nettarine, meloni, limoni,arance, clementine, fragole (colti-vate in serra), olive da olio, man-dorle e castagne. Infine, l’Italiadetiene il terzo posto in Europaper quanto riguarda asparagi, ra-vanelli, peperoni e peperoncini,fagioli freschi, angurie, fichi, pru-gne e olive da tavola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA* Per consumo fresco - Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat

Principali produzionivegetali in cuil’Italia è il primoproduttore UeDati 2017in migliaiadi tonnellate

Pomodori

5.573ITALIA

5.163Spagna

1.748Portogallo

Melanzane

286ITALIA

226Spagna

78Romania

Carcio�

388ITALIA

223Spagna

45Francia

Cicoria*

256ITALIA

153Francia

55Paesi Bassi

Indivie

205ITALIA

69Spagna

55Francia

Sedano

100ITALIA

94Spagna

53Regno Unito

Radici, tuberi, bulbi

513ITALIA

181Regno Unito

178Polonia

Uve da vino

6.441ITALIA

5.119Spagna

4.976Francia

Uve da tavola

926ITALIA

310Grecia

267Spagna

Mele*

1.912ITALIA

1.643Polonia

1.315Francia

Pere*

773ITALIA

330Paesi Bassi

319Spagna

Ciliegie

266ITALIA

163Spagna

159Francia

Kiwi

Albicocche

118ITALIA

114Spagna

91Polonia

Nocciole

571ITALIA

275Grecia

57Francia

Grano duro

131ITALIA

12Francia

10Spagna

Riso

4.374ITALIA

2.094Francia

1.111Spagna

1.504ITALIA

826Spagna

180Portogallo

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La graduatoria

41PRODOTTI ITALIANI DA PODIO NELLA UEL’Italia è in 41 casi tra i tre principali produttori della Ue in ambito agricolo. È il primo produttore Ue in 17 produzioni agricole vegetali, il secondo in 16 e il terzo in altre 8.

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