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Anno XCII Novembre 2017 Mensile del santuario di CHIAMPO (VI) n.11 1867-2017 150 anni di presenza francescana alla Pieve di Chiampo SPECIALE INSERTO GIOVANI

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Anno XCII Novembre 2017

Mensile del santuario di CHIAMPO (VI)

n.111867-2017

150 anni di presenza

francescana alla Pieve

di Chiampo

SPECIALE

INSERTO GIOVANI

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2 NOVEMBRE 2017

SO M M A R I ON° 11 Novembre 2017

Direttore responsabile: fra Luigi SeccoRedazione: fra Giuseppe Bonato, fra Damiano Baschirotto, fra Alessandro Poggiato, suore Francescane Alcantarine e Giovanni FantonServizio foto: Suor Rita Barbato, Stefano Lovato, Norberto RancanStampa: Cora Print s.r.l - Trissino (VI)

Autorizzazione Tribunale di Vicenza 16/07/1949 - N.13 R.S. Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori.

PRIVACY: nel rispetto della legge 675/96, sulla tutela di riservatezza delle persone e dei dati personali, “La Grotta di Lourdes” garantisce che le informazioni relative agli associati, custodite nel proprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altri e saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.

3 LETTERA DEL FRATE RETTORE

4 SPARTIREMO IL NOSTRO PANE CON VOI A CURA DI GIOVANNI FANTON

6 LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO A CURA DI SUOR ANNACHIARA RIZZO

8 PRENDERSI PER MANO DI FRA LORENZO RANIERO

10 APPUNTAMENTI IN SANTUARIO

12 #GUFO GIOVANI DI SUOR FABIOLA DALL’AGNOL

14 VITA DEL SANTUARIO DI FRA DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO

17 MI SONO ACCORTO CHE I FRATI MI VOGLIONO BENE DI GIOVANNI FANTON

20 PELLEGRINAGGI

In copertina: Particolare della Madonna di Lourdes decorazione in bronzo dell’altare della Grotta di Lourdes (Chiampo)

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Lettera del frate Rettore

3NOVEMBRE 2017

C arissimi fratelli e sorelleabbiamo vissuto tanti avvenimenti in questi mesi estivi, e le tante ce-lebrazioni e feste ci hanno permesso di trovarci e stare insieme per celebrare le meraviglie del Signore. Molti pellegrini e visitatori hanno

gustato e trovato pace e serenità nel cuore per aver incontrato il Signore nei Sa-cramenti, nella preghiera silenziosa alla Grotta. Ora le foglie dei grandi alberi del parco hanno assunto colori diversi con le varie gradazioni di giallo, rosso e marrone. E’ il segno dello scorrere del tempo e che l’autunno è già cominciato e ci stiamo avviando al termine dell’anno.Domenica tre dicembre inizierà il tempo liturgico dell’Avvento: è il tempo du-rante il quale la Chiesa celebra la venuta di Dio nei suoi due momenti. La prima parte è l’invito a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, e poi avvici-nandoci al Natale la seconda parte dell’Avvento rimanda al mistero dell’Incarna-zione e chiama ad accogliere il Verbo fatto uomo per la salvezza di tutti.In questo tempo la Chiesa colloca la festa dell’Immacolata Concezione di Maria, che ci aiuta a entrare sempre più in questo grande mistero dell’amore di Dio.In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella, rico-nosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio. Guardiamo lei, nostra Madre, e lasciamoci guardare da lei, perché è la nostra Madre e ci ama tanto; lasciamoci guardare da lei per imparare a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio; per accogliere il tenero abbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace. (Dall’Angelus di papa Francesco)

Frate Giuseppe Bonato

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4 NOVEMBRE 2017 [email protected]

A CURA DI GIOVANNI FANTON

SPARTIREMO IL NOSTRO PANE CON VOI5. Avvenimenti e personaggi

Gli anni successivi all’edifi cazione della prima ala del Collegio Serafi co Missionario (1882), recano l’impronta dell’organizzazione di questa nuova realtà per l’ordine francescano, e la cura della Chiesa della Pieve. Il segno tangibile di come il popolo di Chiampo ha amato e tenuto in estrema considerazione la presenza dei frati alla Pieve, è visibile ancora oggi nelle vie adiacenti al Santua-rio dedicate a frati francescani che si distinsero per la loro opera. Un nome, ai più oggi sconosciu-to, è quello del Padre Pacifi co Monza da Vicen-za, Ministro Generale dell’Ordine e Vescovo Ti-tolare di Troade (1845 – 1917). Nel 1879 giovane sacerdote arrivò a Chiampo in aiuto del Rettore Padre Emidio. Padre Pacifi co fu uno dei più stre-nui difensori della presenza dei frati a Chiampo e l’uomo che attraverso la predicazione e le mis-sioni al popolo raccolse i fondi per l’erezione del Collegio Serafi co. Come educatore compose il re-golamento interno del Collegio, approvato poi dai superiori nel 1892. In seguito il papa Leone XIII lo nominò Amministratore Apostolico nell’Arci-diocesi di Scopia in Albania, dove operò un bene immenso. Nel 1911 Papa Pio X lo elesse Mini-stro Generale di tutto l’Ordine Serafi co. Il primo Rettore del Collegio, a fi anco di Padre Emidio, fu Padre Michele da Verona (1839 -1906) il qua-le dimorò a Chiampo per 17 anni impegnandosi a realizzare quei programmi di “studio e pietà” tanto caldeggiati dal Ministro Generale Padre Bernardino da Portogruaro. Scrive Padre Barban:

“ Nel suo primo decennio di esistenza il no-stro Collegio donava alla Provincia circa una quarantina di novizi, che entravano a riempi-re le fi le, diradate e disperse dal turbine della soppressione”.

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5NOVEMBRE [email protected]

Un’altra via del quartiere della Pie-ve è dedicata a Padre Bernardino dal Vago, oggi meglio conosciuto con il nome del Servo di Dio-Pa-dre Bernardino da Portogruaro Ministro Generale dell’Ordine e Arcivescovo Titolare di Sardica (1822 – 1895). E’ impossibile trat-teggiare in questa breve rubrica la portata di questo frate per l’ordine serafi co: egli è considerato il ter-zo fondatore dell’ordine dopo San Francesco e San Bonaventura. Nel 1869, in quegli anni bui e durissimi per la Chiesa di Roma e per tutti gli ordini religiosi, padre Bernardino fu scelto dal papa Pio IX come Ministro Generale, incarico che man-tenne per vent’anni. Nell’agosto del 1883 il Padre Bernardino fu a Chiampo per visitare il Collegio Serafi co Missionario, il secondo in Italia dopo quello di Quaracchi in Tosca-na, collegio che vedrà, di lì a pochi anni, tra i suoi alunni anche Beppino di San Giovan-ni Ilarione: il futuro Padre Ignazio Beschin. Egli, da adulto, fu conquistato dalla fi gura di Padre Bernardino da Portogruaro a tal pun-to che decise di attivarsi per la preparazione della causa di beatifi cazione, cercando e rac-cogliendo i suoi scritti e testimonianze per tutta Europa. E’ quindi a Padre Ignazio che si deve la prima documentatissima biografi a del grande Generale dell’Ordine.

Il 1883 segna anche un altro avvenimento importante che testimonia la fede e devozio-ne alla Madonna della Pieve. Scrive il Padre Barban “ Di lì a qualche settimana dalla vi-sita del R.mo P. Bernardino da Portogruaro, il 10 settembre 1883, un altro fatto più gran-dioso, si svolgeva presso l’antico santuario della Pieve. Ventimila fedeli delle Parroc-chie circonvicine vi affl uivano in devoto pellegrinaggio per venerare la cara im-

magine della Madonna, che in mezzo alle vicende di tanti secoli aveva continuato a spargere all’intorno le sue grazie, come regina di quelle contrade. Dalle due dopo mezzanotte avevano cominciato le buone popolazioni delle Vicarie di Montecchia, Montebel-lo, Montorso e Chiampo, a peregrinare processio-nalmente, con a capo i loro Pastori e recitando il Rosario. Alle nove aveva luogo all’aperto, la Messa del Pellegrinaggio, celebrata da Mons. Cavedon, Vi-cario Generale. Il grande pellegrinaggio era stato indetto e promosso dal Comitato Diocesano per le Opere Cattoliche. Intervennero il cav. Paganuzzi di Venezia, il co. Girolamo Arnaldi, il dott. Bertolini, il cav. Bottazzi, l’avv. Zaglio di Verona ed altri illustri personaggi del movimento cattolico. Di questo pelle-grinaggio si volle conservare perpetua memoria con una bella lapide, murata nell’interno della Chiesa della Pieve, a cura del Comitato Parrocchiale.”

(continua)

Lapide ricordo del pellegrinaggio del 1883 oggi posta fuori della Chiesa sulla parete esterna, sopra la porta lato campanile.

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LE PAROLE DIPAPA FRANCESCO1. CANTA E CAMMINA

Carissimi lettori/lettrici,vi proponiamo in tre puntate, parte del discorso tenuto da papa Francesco ai partecipanti al 40° Congresso Internazionale dei “Pueri Cantores” il 31 dicembre 2015. Il discorso tenuto in forma di dialogo, domanda e risposta, con i ragazzi, ha toccato temi interessanti anche per la nostra vita. Di seguito la prima parte.

A CURA DI SUOR ANNACHIARA RIZZO

Domanda: Che cosa pensa del nostro can-to? Le piace cantare?

Papa Francesco – “Che cosa pensi del nostro canto? Ti piace cantare?”… Mi piacerebbe sen-tirvi cantare di più! Ho sentito soltanto un can-to, spero che ne facciate altri... Mi piace sentire cantare, ma, se io cantassi, sembrerei un asino, perché non so cantare. Neppure so parlare bene,

perché ho un difetto nel modo di parlare, nella fonetica... Ma mi piace tanto sentir cantare. E vi dirò un aneddoto. Da bambino - noi siamo cin-que fratelli - da bambini, la mamma, il sabato, alle due del pomeriggio, ci faceva sedere davan-ti alla radio per ascoltare. E cosa ascoltavamo? Tutti i sabati si faceva la trasmissione di un’o-pera [lirica]. E la mamma ci insegnava com’e-

ra quell’opera, ci spiegava: “Senti come fa questo…”. E da bambino ho provato il pia-cere di sentir cantare. Ma mai ho potuto cantare. Invece, uno dei miei nonni, che era fale-gname, mentre lavorava can-tava sempre, sempre. Il piace-re di sentire cantare mi viene da bambino. Mi piace tanto la musica e il canto. E cosa pen-so del vostro canto? Spero di sentirne qualcun altro. D’ac-cordo? E’ possibile?

Vi dico una cosa: il canto edu-ca l’anima, il canto fa bene

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A CURA DI SUOR ANNACHIARA RIZZO

[email protected] 2017

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all’anima. Per esempio, quando la mamma vuol fare addormentare il bambino, non gli dice: “Uno, due, tre, quattro…”. Gli canta la ninna nanna… la canta… e gli fa bene all’a-nima, il bambino diventa tranquillo e si ad-dormenta. Sant’Agostino dice una frase molto bella. Ognuno di voi deve impararla nella pro-pria lingua. Parlando della vita cristiana, della gioia della vita cristiana, dice così: “Canta e cammina”. La vita cristiana è un cammino, ma non è un cammino triste, è un cammino gioio-so. E per questo canta. Canta e cammina, non dimenticare! […] Ecco. Ricordatevi di questo: canta e cammina. E così la tua anima godrà di più della gioia del Vangelo.

Domanda: Come fa ad essere sempre così buono, si arrabbia mai? […]

Papa Francesco - Una volta si avvicinò a Gesù un ragazzo e ha detto una parola che assomi-glia alla tua; ha detto: “Gesù, maestro buono”. E Gesù lo guardò e gli disse: “No, solo Dio è buono”. Solo Dio è buono, ha detto Gesù. E noi? Siamo cattivi? No, metà e metà, abbiamo

un po’ di tutto… Noi abbiamo sempre quella ferita del peccato originale che ci porta a non essere tanto buoni sempre… Ma, ricordati sempre: solo Dio è buono, e se tu vuoi trovare bontà, va’ dal Signore, Lui è tutta bontà, tutto amore, tutto misericordia. E sai come faccio io per essere un po’ buono? Mi avvicino al Si-gnore. E chiedo al Signore: “Signore, che non sia tanto peccatore, che non sia tanto cattivo, che non faccia cattiverie a nessuno, che non abbia gelosie, invidie, che non mi mischi nelle cordate, che sono tante…”. E tutte queste cose. Chiedere la grazia di essere buono, perché solo Dio è buono. Anche questo dovete impararlo. […] Solo Dio è buono. Ricordatevi bene que-sto.

Ma ci sono persone buone, sì, che si avvicina-no al Signore, i santi! Tanti santi nascosti nella vita quotidiana, nella nostra vita, tante persone che soffrono e offrono le sofferenze per la con-versione dei peccatori. Tanta, tanta gente che si avvicina tanto alla bontà di Dio, sono i santi. […] Solo Dio è buono.

(continua)

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[email protected] NOVEMBRE 2017

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8 NOVEMBRE 2017

“Prendersi per mano”

FRA LORENZO RANIERO

I gesti dell’amore

T enersi per mano è uno dei gesti più semplici e originari che ab-biamo. Ci ricorda la nostra in-fanzia, quand’eravamo bambini e cercavamo la mano grande e ro-

busta del papà: ci attaccavamo ad essa e non avevamo paura di niente. Con la sua mano che ci teneva forte, potevamo attraversare la strada senza paura, andare in mezzo alla folla senza perderci, salire la montagna senza fatica. Ma ci ricorda anche gli anni della scuola, quando la maestra diceva ai suoi alunni di tenersi tutti per mano per restare uniti, per non smarrirsi, per andare bene ordinati. Anche i nostri giochi era-no fatti di mani che si stringevano le une con le altre: “giro, giro tondo…”, oppure “la povera cieca…” e ancora “l’uomo nero…”. Due mani che si stringono portano con sé ricordi di fami-

glia, di amicizia, di unità. Basta poco per sen-tirsi più sicuri, per sentirsi guidati, per sentirsi amici e fratelli degli altri: bastano due mani che si cercano e che si stringono. È il dono più semplice e immediato che possiamo fare all’al-tro. Ma noi, così sofi sticati e complicati, a volte non ci pensiamo e ci lasciamo prendere da altre cose!

Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciava-no negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti- regalo e sbuffò, rivolto al bambino: «Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile, ti ho preso le bustine dei calciatori… Che cosa devo ancora prenderti, adesso?». «Prendimi la mano», rispose il bambino. La cosa più spon-tanea e naturale, ma forse proprio per questo anche la più dimenticata! Sicurezza, fi ducia, presenza: è tutto in questo gesto semplice ed essenziale. Il bambino fi nché è piccolo ha bi-sogno che una persona lo prenda per mano per dargli coraggio, forza, sicurezza. Ma anche gli adulti cercano una mano amica che dia confor-to e che aiuti a vincere la solitudine.

Un uomo che aveva subito un intervento a cuo-re aperto raccontava la sua esperienza. Il giorno prima dell’operazione una giovane infermiera era venuta nella sua stanza per visitarlo. Dopo aver espletato il suo compito professionale, si avvicinò a lui, gli prese la mano, la strinse lievemente e gli disse di sentire la sua, e di stringerla a sua volta. «Ascolti», disse la don-50° Matrimonio Bruttomesso Giancarlo e Dal Ceredo Diana

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na, «durante l’intervento di do-mani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle macchine. Quando il suo cuore sarà fi nalmente sistemato e l’o-perazione terminata, riprenderà conoscenza e si sveglierà in una stanza di rianimazione. Tutta-via dovrà restare immobile per sei ore. Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parla-re, persino ad aprire gli occhi, ma sarà cosciente; sentirà e comprenderà tutto ciò che le succede intorno. Durante quelle sei ore io rimarrò al suo fi anco e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora. Starò con lei fi n-ché non si sarà ripreso completamente. Anche se potrà sentirsi debole e indifeso, quando sen-tirà la mia mano saprà che io non la lascerò». Il giorno seguente successe esattamente quello che l’infermiera aveva detto. «Mi svegliai» di-ceva quell’uomo, «ma non riuscivo a fare nulla. Potevo però sentire la sua mano che stringeva la mia, per ore, e fu questo a fare la differenza!».

Una mano che stringe la tua può tenerti in vita, ti può dare vita. Nel vangelo, Gesù risuscita una bambina morta con un gesto elementare: pren-dendola per mano. “Gesù prese la mano della bambina e le disse: Fanciulla, io ti dico: alza-ti! E subito la fanciulla si alzò e camminava;

aveva infatti dodici anni” (Mc 5,41-42). Quando siamo perduti e disorientati, quando ci sentiamo abbandonati e trascurati, abbiamo bisogno di una mano che ci prenda e ci sollevi, di una mano che ci cerchi e ci trovi, che ci accompagni e ci guidi. Ma il tenersi per mano è anche il gesto caratteristico degli innamorati: due giovani che si amano si tengono teneramente per mano per dirsi che non si lasceranno mai. Così anche due sposi maturi manifestano la loro fedeltà nel tem-po tenendosi per mano, come segno di ciò che hanno costruito insieme, come simbolo della loro unione che ha superato le diffi coltà degli anni e del tempo. Marito e moglie che si tengono ancora per mano si dicono l’un l’altro: Tu sei il compagno della mia vita con il quale ho cammi-nato e voglio ancora camminare insieme; tu sei accanto a me per condividere la stessa strada. Tutto questo è racchiuso in due semplici mani che si tengono strette tra loro!

50° di Matrimonio Coniugi Urbani con i fi gli

50° Matrimonio Dal Zovo Albino Zuccon Elda

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10 [email protected]

APPUNTAMENTI IN SANTUARIODICEMBRE 2017

07GIOVEDÌ

Ore 7.00-9.00 alla Pieve Ss. Messe Ore 18.00 Chiesa del Beato Claudio (S.Messa vigiliare)Ore 20.30 alla PievePreparazione alla Solennità

Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00Ss. MesseOre 15.30Canto del Vespro, al termine processione alla Grotta e omaggio fl oreale all’Immacolata

Ore 20.30 alla Pieve Tradizionale Concerto di Natale

NOVENA DI NATALE

05/07DA MARTEDÌ A GIOVEDÌ

Ore 20.30 alla PievePreparazione alla Solennità

03DOMENICA

08VENERDÌ

15VENERDÌ

Ore 7.00-9.00 alla PieveSs. MesseOre 18.00 Chiesa del Beato Claudio (S.Messa vigiliare)

23SABATO

24DOMENICA

26MARTEDÌ

18/22DA LUNEDÌ A VENERDÌ ore 18.30 alla Pieve

NOVEMBRE 2017

INIZIO DEL TEMPO DI AVVENTO

SOLENNITÀ IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. V. MARIA

SANTO STEFANOOre 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00

25LUNEDÌ

Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00Ss. Messe (NB.: anche la messa delle ore 7.00 alla Chiesa del Beato Claudio)Ore 21.30Veglia di preghieraOre 22.00Santa Messa della notte

NATALE DEL SIGNOREOre 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00Ss. Messe (NB.: anche la messa delle ore 7.00 alla Chiesa del Beato Claudio)

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APPUNTAMENTI IN SANTUARIODICEMBRE 2017

GENNAIO 2018

31DOMENICA

Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00 Ss. Messe Ore 15.30 Canto del Vespro e inno Te Deum per ringraziare dell’anno 2017Ore 20.30 alla PieveVeglia di preghiera per accogliere il Nuovo Anno 2018

Ore 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00Ss. Messe

Ore 7.00-9.00 e 18.00 (Messa vigiliare) Ss. Messe

Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Maria Ss. Madre di Dio Giornata mondiale per la pace

Epifania del Signore

30SABATO

01LUNEDÌ

05VENERDÌ

EpifanOre 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00Ss. Messe

06SABATO

07DOMENICA

NOVEMBRE 2017

Battesimo del SignoreOre 7.00-8.30-10.00-11.30-16.30 e 18.00Ss. Messe

Ore 7.00-9.00 e 18.00Ss. Messe

[email protected]

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l’autunno sfoggia con fi erezza la sua vasta gamma di co-lori, con essi tinge i paesaggi. Guardare la primavera e il variare dei colori fi no all’inverno, è certamente un dono che ci apre al mistero dell’amore e della cura di Dio per il creato, e per il cuore e i sensi di ogni sua creatu-ra. Proprio i colori sono stati il punto di partenza della ricerca per questo numero. Mi sono soffermata sul te-sto dell’Apocalisse che cita l’arrivo di 4 cavalli di colore diverso…e lì mi sono chiesta: « Cosa ci indicano i colori nella Bibbia o nella Tradizione». I colori nel Testo Sacro, così come all’interno della liturgia e dell’arte sacra, hanno sempre avuto profondi signifi cati e scoprirne il senso può aiutarci ad accostarci ai Misteri di Dio, comprendendo anche ciò che vediamo come una Parola, che comunica anche attraverso il colore. Vi propongo una sintetica tavola che raggruppa citazioni e signifi cati, nei vari ambiti in cui i colori sono citati o usati nel mondo cristiano, sperando di approfondire ogni singolo colore a tempo opportuno.

rossorossorosso NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Es 35,23; Sap 13,14; Is 63,1; Ger 22,14; Zac 1,8; Mt 16,3; Ap 6,4; Ap 12,3;

Richiama la vita e il sangue, e il dono della vita, la forza del fuoco e l’azione dello Spirito Santo. Usato per la virtù teologale della carità. ma anche per indicare anche tutta la forza del male (il drago rosso o lo scarlatto del peccato).

Il rosso ricorda anzitutto la pas-sione di Cristo e il sangue versato da Cristo e dai martiri, ma anche il fuoco dello Spirito Santo.Si utilizza:Nelle celebrazioni della Passione del Signore. La Pentecoste. Nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Nelle solennità, feste e memorie dei Santi Apostoli, evange-listi e martiri. Nel Sacramento della Cresima. Nelle esequie del Papa.

Ricorda il sangue e quindi richiama alla vita. E’ un co-lore che si impone e viene usato anche come fondo dell’icona. Usato per indi-care la vita che proviene da Dio il solo che la può dare, e che a Lui ritorna.CINABRO rosso fuoco, è il colore dei serafi ni, simbolo dell’amore divino.

SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSEEEEEssEsEssEsEEsEEsEEEsEEsssEEEEsEsssss sssssss ssssss

ZZaZaZZaZaZaaZaZaZaZaZZaZZaZZaZaZaZZaaZaaZZaZZaZaZaZZaZZa666,46,46 46,46 4466 46,46

EEEEEEEEEIIIIIIIZZZZZZZZZZ6666666

turchesezaffiroturcheseturchesezaffiro

NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Es 24,10; Es 28,18; Lam 4,7; Ap 21,19

Richiama i misteri, e ciò che è spirituale. Nel Vangelo Dio è chiama-to Padre celeste. Usato per la virtù teologale della fede.

L’uso di questa gradazione è tollera-ta nel rito romano. Viene utilizzato essenzialmente per le celebrazioni in onore della Beata Vergine Maria, e talvolta anche nell’occasione dell’A-scensione.

Rappresenta la trascen-denza e l’ineff abilità di-vina. Gesù è raffi gurato vestito di blu durante i tre anni della sua predicazio-ne. Rappresenta dunque l’umanità di Cristo. Maria dopo la morte di Cristo spesso è raffi gurata in blu.

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di suor Fabiola Dall’Agnol

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12 NOVEMBRE 2017

giallogiallogiallo NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Lev 13,36 Richiama il colore della lebbra e dei cattivi rac-colti.

Spesso sostituisce l’oro nel fondo della tavola, in una tonalità calda quasi aran-cione lo troviamo nel clavo di Cristo o nelle vesti del Cristo in gloria.

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[email protected] NOVEMBRE 2017

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NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Es 26.27.28. 35.39; Nm 4; Est 11,5-6;

Richiama la regalità. È il colore della penitenza e dell’attesa.Se ne fa uso: Nel tempo di Avventoe di Quaresima, Nella Commemorazione dei Defunti. Nella celebrazione delle esequie. Nella celebrazione del Sacramento della Penitenza.

ROSSO PORPORA è il colore della rega-lità, del chitone del Cristo, del maphorion della Vergine e spesso dell’abito monastico.

biancobiancobianco NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Es 16,31; Lev 13,19; Gdc 5,10; 2Mac 11,8; Est 11,5; Ct 5,10; Sal 51,9; Mc 9,3; Mt5,36; Mt 28,3; At 1,10; Ap 6,2; Ap 7,13; Ap 19,14; Ap 20,11

Colore della Tra-sfi gurazione, della Rivelazione. aff er-ma sulla terra il Regno di Dio.

Il bianco rimarca il mistero di Gesù risorto, regnante e glo-rioso, a signifi care anche la fede, la gioia e la purezza.È utilizzato: Nelle solennità e nelle feste di Nostro Signore Gesù Cristo. Nelle solennità e feste della Beata Vergine Maria. Nelle solennità, feste e memorie dei Santi,. Nel tempo di Pasqua e del Natale. Per i Sacramenti: Battesimo, Matrimonio, Ordine Sacro, Unzione degli infermi. Nella festa dei Santi Angeli.

È il colore del mondo divino. E’ sim-bolo di purezza e calma. Per la sua assenza di colorazione, appare vi-cino alla luce è considerato al pari della luce. In molte icone della Ri-surrezione, la veste di Cristo è bian-ca, bianche sono le vesti liturgiche dei capi della Chiesa bizantina con croci nere richiamano la gloria e la passione del Signore. Rappresenta anche il colore di quelli che sono penetrati dalla luce di Dio, il colore dell’innocenza ed anche la gioia del-le grandi feste liturgiche.

bbiancoS.SSSSSSSSS.S.SSSSSSSSSSSS.SSSSSEs Es Es EsEsEsEsEsEsEEEEsEssEsssEsEs s 1111111111GdcGdcGdcGGdcGdGGGGGGdGddcGEstEstEstEEstSalSaSaSaSaSaaSMt5Mt5MtMt5Mt5tMt5Mt5t555Mt555t555555111,11,11,11,111,11,111 110;000;0;0;0;0;0;;0;0;00AAAp Ap AAp AAp pAp AAAAp 1111111111

neroneronero NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Qo 11,10; Ct 5,11; Zc 6,2; Mt 5, 36; Ap 6,5; Ap 6,12

L’assenza totale di luce, richiama le tenebre e l’oscuri-tà. L’assenza di Dio e lo smarrimento nella notte. Sim-bolo per eccellen-za del peccato e della morte.

Simboleggia essenzialmente il lutto ed è utilizzabile nel giorno della Commemorazione dei De-funti, per le messe dei defunti e nelle esequie.Dopo la riforma del Messale è divenuto facoltativo.

Raffi gura la notte, la quasi assenza di luce, gli inferi, le grotte spesso hanno un interno nero. Anche la grotta della Natività, per ricordare che Cristo nasce «per illuminare coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79)

neronero

oroorooro NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Ricorre nella S. Scittura oltre 500 volte. Come colore e come materiale

Luce, Luce divina. Ciò che ha a che fare con Dio o che tocca Dio. Ciò che trascende il terreno.

Esistono anche paramenti di colore dorato: possono essere utilizzati nel-le occasioni più solenni sostituendo il colore liturgico del giorno. Tale colore può comunque essere utilizzato in sostituzione di tutti gli altri, ad ecce-zione del viola e del nero.

Per l’iconografo è pura luce, luce immateriale. Non è considerato un co-lore è il simbolo della Pre-senza del Divino.

oro

NELLA S. SCRITTURA

SIGNIFICATO SPIRITUALE

NELLA LITURGIA

NELL’ARTE ICONOGRAFICA

Est 1,6; Est 11,5; Is 15,6; Ger 3,13; Ez 6,13

Esso è il colore del rinnova-mento, della nuova fertilità, del “nuovo giardino”. Richia-ma il germoglio che è Cristo ed è simbolo di rinascita. Ap-plicato alla virtù teologale della speranza.

Il verde, già simbolo della speranza, indica la vita nel suo aspetto di quotidianità e ferialità.Viene utilizzato nel tempo or-dinario.

Simbolo della vita creata, della terra e della natura, dello Spirito Santo che dona la vita. Simboleg-gia la rigenerazione della coscienza. Del giardino dell’Eden.

verde

notte...ttott

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L’estate 2017 la ricorderemo per i giorni di caldo torrido che l’ha caratterizzata. Ma nonostante il disagio del caldo, le attività del santuario hanno avuto il loro normale svolgimento.

15 agosto, solennità dell’Assunta. È la fe-sta della vallata. La nostra Pieve è dedicata alla Madonna Assunta. Quando nel 1500 la sede parrocchiale è stata portata nel centro di Chiampo, anche quella Chiesa è stata dedicata, alla Madonna Assunta, oltre a S. Martino. Il tutto è stato preparato con fer-vore. La settimana che precedeva la festa, ogni sera era occupata da una iniziativa di preghiera. Abbiamo cantato l’inno alla Ma-dre di Dio, chiamato Akathistos. C’è stato un concerto vocale dell’Ensemble “Laus veris”. Abbiamo celebrato il transito di

Santa Chiara. Il giorno della solennità la nostra Grotta è stata presa d’assalto. Tutte le Messe in orario hanno visto il piazzale antistante la Grotta riempirsi di gente, non solo di Chiampo, ma proveniente da altri

paesi e città. Alle ore 10 ha celebrato il parroco di Chiampo. Alle ore 18.00 il no-stro vescovo di Vicenza, Mons. Beniamino Pizziol. La festa si è conclusa con l’assalto

alla pesca di benefi cenza e a mezzanotte un grande spettacolo pirotecnico.

L’estate 2017 laricorderemo per igiorni di caldo torrido che l’ha caratterizzata. Ma

14 [email protected] 2017

FRATE DAMIANO BASCHIROTTO E SUOR RITA BARBATO

Vita del Santuario

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3 settembre, festa del Beato Claudio. La scadenza liturgica del beato è il 2 settem-bre. Nel nostro santuario è celebrata alla domenica successiva. Preparata da un tri-duo, la festa ha avuto una buona parteci-pazione di fedeli. Alle ore 18.00 presiede l’eucaristia mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona. Nella sua omelia, il vescovo sot-tolinea come la bellezza che fra Claudio ha espresso nelle sue opere è frutto dello spi-rito che abitava in lui. Il comune di Chiam-po offre l’olio per la lampada che rimarrà accesa durante l’anno in corso. Erano pre-senti i sindaci della vallata e il parroco di Chiampo.

10 settembre, festa dei giubilei. Alla mes-sa delle ore 11.30 abbiamo celebrato il 50° anniversario di ordinazione sacerdota-le di padre Luigi Albiero, padre Giuseppe Contran, padre Adriano Campesato, padre Giuseppe Grigoli, padre Angelo Visentin e padre Cipriano Molon – mancava solo pa-

dre Giovanni Cavazzola. Presiede il vicario provinciale, padre Mario Vaccari. Giorno di lode e di festa per la nostra comunità.In questa Domenica abbiamo avuto anche

la visita del sig Cuzziol nipote del Beato Claudio, del quale Fra Claudio in gio-ventù realizzò un busto in bronzo.

13 settembre, ini-zia la scuola. Alle ore 8.30 suona il primo campanel-lo del nuovo anno scolastico. I ragaz-zi, vecchi e nuovi (75 alunni), sono accolti alla porta da padre Damiano. Alle ore 11.00 siamo tutti in Grotta per ini-ziare il nuovo cammino sotto l’azione dello Spirito Santo. Sono presenti anche molti genitori. Si comincia con insegnanti nuovi e domani ci sarà già l’orario completo. Au-guri, ragazzi e insegnanti!

3 settembre,, festa del Beato Claudio. La scadenza liturgica del beato è il 2 settem-bre. Nel nostro santuario è celebrata alla d i i P d i

[email protected] NOVEMBRE 2017

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16 [email protected] 2017

17 settembre, adunata degli alpini. Una domenica che Chiampo ricorderà nel-la sua cronaca. Si è svolta l’adunata degli alpini del Triveneto. Oltre 25.000 persone hanno camminato per le vie del paese in una festosa marcia partita da via Mistrorigo per arrivare e sciogliersi davanti al nostro santuario. Una giornata da non dimentica-re. Per tutta la giornata uomini con il cap-pello dell’alpino hanno girato per la Grotta e per gli spazi adiacenti. Il comitato geni-tori della nostra scuola ha preparato un po-sto di ristoro. Hanno lavorato molto e sono stati gratifi cati dal risultato. Una splendida giornata anche per il sole che ha illuminato e riscaldato.La Sezione Alpini di Chiampo capitanata dal responsabile Valerio Ceretta è sempre attiva al nostro Santuario, prodigandosi in diversi lavori. Quest’anno il nostro gra-zie va per la tinteggiatura delle aule della Scuola Melotto.

20 settembre, ci lascia sr. Santina. Sr Santina, delle suore Alcantarine, ci la-scia dopo 5 anni di servizio presso il nostro santuario. Conosciuta per le varie attività che svolgeva e per le quali era chiamata, sr Santina lascia un bellissimo ricordo della sua persona. La sera prima della partenza è venuta a salutare i frati uno per uno. Le auguriamo un buon lavoro dove i superiori l’hanno chiamata. Il Signore sia sempre con te, sr Santina.

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[email protected]

DI GIOVANNI FANTON

NOVEMBRE 2017

Il 4 agosto di quest’anno, si è spento, serena-mente, Padre Redento Fusato. Trascorse quasi tutta la sua vita al convento di Chiampo, ed è quindi annoverato tra i frati “storici” più cono-sciuti dalla popolazione come lo furono Padre Desiderio o Fra Casimiro. Padre Redento era nato nel 1924 a Sant’Urbano di Montecchio Maggiore; nel 1935 entrò in Collegio a Chiam-po; tra i suoi compagni c’erano i futuri Padre Stefano, Padre Liberio, Padre Luca. Ordinato sacerdote nel 1948 viene assegnato al Colle-gio di Chiampo fi no al 1957. Per un triennio fu poi Superiore al Convento di Feltre. Nel 1960 ritornò a Chiampo dove dimorò fi no al 2012, per poi trasferirsi nell’Infermeria di Saccolon-go. Padre Redento fu un uomo che si dedicò sempre alle esigenze altrui, senza mai badare ai propri bisogni. Dietro un fare taciturno e intro-verso vi era un uomo timidissimo, preoccupato di non essere adeguato, accettato e amato: Pa-dre Redento aveva sempre paura di disturbare, ma ecco che quando fi nalmente si apriva, rive-lava una personalità di una immensa ricchezza interiore, arguta e perfi no spiritosa: “Io amo raccontare barzellette”. Nella vita io ho avuto la grazia di poterlo affi ancare nel suo lavoro, durante gli ultimi anni, quando diceva, “oramai sono stanco”; l’eredità che io mi porto dentro è il dono della “perseveranza”. Mi disse: “Tu non sai quante volte nella vita è arrivato anche per me il momento di scoraggiarsi e di lasciarsi an-dare, ma sempre all’ultimo momento è arrivata una parola, un gesto, un sorriso, una mano che

mi hanno spinto a non mollare: que-sta, è per me, la natura della Provvidenza. Ricordati Giovanni, se in ogni nostra parola non ci mettiamo il cuore, non vale niente, tutto perde di signifi cato”. Ebbe a dire, commosso, che la sua malattia fu la sua conversione: “Finalmente ho provato i veri sentimenti umani, eccomi qui in balia del-le cure altrui come un bambino piccolo”. Dalle premure che ricevette nel momento del bisogno dai suoi confratelli e dalle innumerevoli perso-ne che lui nella vita aveva incontrato, esclamò con le lacrime agli occhi: “Mi sono accorto che i frati mi vogliono bene!”. Per una vita Padre Redento tenne i contatti con tutti i benefattori del Santuario, passando anche notti intere al suo scrittoio, per rispondere a tutti, perché ave-va fatto suo quel “Aiuterò e Consolerò tutti” di fra Claudio. Collaborò per tanti anni con la rivista del Santuario, con la sua rubrica “Voce Amica”. Confessore e direttore spirituale mol-to ricercato, predicatore focoso, si adoperò nel-la raccolta di documenti e testimonianze ( cir-ca 33mila) su fra Claudio Granzotto, del quale scrisse una bellissima biografi a. Nel 2006 ebbe modo di celebrare la Santa Messa nella nuova Chiesa dedicata al Beato Claudio, opera di cui fu da sempre un entusiasta sostenitore. “Poter celebrare la Santa Messa in questo luogo dedi-cato al Beato Claudio è per me la grazia delle grazie, una grazia attesa da tantissimi anni.”

Mi sono accorto che i frati mi vogliono bene!

“….dobbiamo cercare di scrivere quello che agli altri piace leggere, non quello che interessa solo a noi stessi…”

(Padre Redento)

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Caro Padre Redento,mancavi tu, si mancavi proprio tua i festeggiamenti ai 150 anni di presenza francescana a Chiampo! Ma ora sei arrivato, anche se in modo inconsueto. In tutti gli anni vissuti tra noi sei stato una “colonna portante”, “un sostegno” per tutto il paese!

Hai camminato, camminato e camminato: ogni via, ogni strada riconosceva il tuo passo ed ogni angolo avvertiva il fruscio della tua veste francescana! Sei stato instancabile: hai portato l’Eucarestia, hai benedetto, consolato, confortato, sorretto, asciugato tante lacri-me, sempre disponibile verso chi si rivolgeva a te.

Hai raggiunto tante nostre famiglie, portando concordia, pace e amore. Accompagnaci nel nostro cammino, fa, che non ci perdiamo nel groviglio di questo mondo!

Non ti dimenticheremo….Grazie, grazie, grazie per quanto ci hai donato!Ciao, Padre Redento…aspettaci !!!

••• - ••• - •••Grande uomo, grande amico, confi dente, saggio consigliere, confessore, predicatore, Sento ancora la tua voce che “risuona” tra le mura della Chiesa: silenzio assoluto durante le tue omelie, questa voce importante, questo pregio che avevi di farti seguire mentre predicavi, silen-zio assoluto tra l’assemblea, facevi nascere il desiderio di farti seguire, venivamo quasi “catturati” dai tuoi discorsi, nulla andava dimenticato e perso di quello che dicevi: il tuo tono importante della voce, i tuoi cam-biamenti in base all’importanza del discorso da cui ti facevi prendere, le tue pause, i tuoi silenzi…nulla di scontato…che ricordi…

Tra le innumerevoli testimonianze e ricordi giunte in redazione….

18 [email protected] 2017

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150 aannni di presenza frfrancescana

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Novello sacerdote nel 1948

Padre Redento nel 2012

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Mi piaceva quando a piedi, passavi per recarti all’uffi cio postale e ti fermavi a casa di mia mamma. Ti vedo ancora lì seduto al solito posto, mentre ti concedevi una meritata pausa, che poi pausa non era, perché eri sempre a dare consigli, a ricordare vicende passate, a ricordare con profondo affetto anche vicende tristi che la vita aveva fatto affrontare ai miei genitori, ma usciti alla fi ne vincenti!

Ti ricorderò sempre per il sostegno morale che hai saputo dare a mia mamma, rimasta sola, nel momento di una scelta importante che avreb-be poi segnato dei cambiamenti di vita. Anche lì ti sei mostrato “saggio confi dente”, le hai dato sicurezza, l’hai aiutata a prendere la giusta deci-sione. Il tuo consiglio si è rivelato prezioso, un tempo come ora.

Grazie Padre Redento non potrò mai dimenticarlo.Grazie di cuore.Mi piace ricordarti così semplicemente, umilmente.Mentre prendevi il caffè a casa mia, ti piaceva come ti veniva presentato, era un tuo piccolo rituale di felicità, ti piaceva il suo profumo, apparteneva alla serie dei piccoli attimi felici della vita, facevi mille complimenti. Ti voglio ricordare così mentre ti la-sciavi “coccolare” poi, dal dolce sapore di quel cioccolatino che facevi sciogliere lentamente in bocca per non far fi nire troppo in fretta quel momento tutto per te.Ecco…voglio ricordarti così…Grazie Padre Redento per avermi dato la possibilità di trascorre-re tanti momenti insieme a te,grazie di tutti i consigli: li porterò sempre con me: nulla e nessu-no li potrà mai cancellare.Grazie Padre Redento per avermi dato la possibilità di conoscerti.

Ti penso fi nalmente lassù, nella Pace Infi nita, nella Gioia perenne:e da lassù veglia ancora su di me e su noi tutti.

[email protected] NOVEMBRE 2017

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TiTi penso fifinn lalmente llassù, nnellaa PPaca e Infi fininitata,, nella Gioioiaa peperer nne:ee dada llasassùsù vvegegliliaa anancocorara ssu u didi mmee ee susu nnoioi ttututtiti.

1998 - 50° di sacerdozio

7 agosto - Ministro Provinciale Fra Mario Favretto e confratelli alle esequie

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20 [email protected]

Aiutateci ad accogliervi meglio,prenotate il vostro pellegrinaggio!

Nuovo servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini chiamare:

333 [email protected]

Mantova - Martina Franca (TA) - Pavia – Palazzolo Milanese (MI) - Modugno (BA) - Pastorale Giovanile San Pancrazio di Barbarano (VI) - Varese – Brescello (RE) - Parr. Ponte Rodoni e Ospitale (FE) - Città di Castello (PG) (Vescovo Mons. Domenico Cancian e suoi famigliari) - Cento (FE) - Como - Rossano Veneto (VI) - Borsea (RO) - Gruppo ragazzi Roma – 200 ragazzi Grest Albaredo d’Adige (VR) - Suore Divina Volontà Monte di Malo (VI) - Trevignano (TV) - Valdagno (VI) - Castelfranco (TV) - Cittadella (PD) - Verona - Fornovo San Giovanni (BG) - Fermo - Gruppo Cammino dei due Santuari in partenza per la Madonna della Corona - Casa di Riposo Montebello Vicentino (VI) - Turi (BA) - San Damiano d’Asti (AT) - Recoaro Terme (VI) - Soligo

Mantova - Martina Franca (TA) - Pavia – Palazzolo

PELLEGRINAGGITotale pellegrinaggi: 42

Totale del 2017: 329

Luglio e Agosto 2017

Angiari (VR)

Gruppo Pittoti

Caldaro (BZ)Fanano (MO)

(TV) - Cavarzere (VE) - Imola (BO) - Palo del Colle (BA) - Fondi (LT) - Rovigo - Affi (VR) - Latina - Mantova - Valdagno (VI) - “Residenza Montalbieri” Castelvecchio di Valdagno (VI).

ESTERO: Sacerdote Salesiano con gruppo dalla Slovenia

Cagliari

Inviate le foto del vostro pellegrinaggio, noi le pubblicheremo sulla rivista

e sulla nostra pagina di [email protected]

NOVEMBRE 2017

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[email protected]

Fidenza (PR)

Monzanbano (MN)

Paderno Dugnano (MI)

Asti

Quero (BL)

Settimo torinese

UNITALSI Dueville (VI)Schio (VI)

Albaredo d’Adige (VR)

NOVEMBRE 2017

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Aiutateci ad accogliervi meglio,prenotate il vostro pellegrinaggio!

Nuovo servizio telefonico per assistenza e accoglienza pellegrini chiamare:

333 2744781www.santuariochiampo.cominfo@santuariochiampo.comPELLEGRINAGGI

Totale pellegrinaggi: 48Totale del 2017:

400

Settembre 2017

Inviate le foto del vostro pellegrinaggio, noi le pubblicheremo sulla rivista

e sulla nostra pagina di [email protected]

22

Ponte Rodoni e Ospitale (FE)

Imola (BO)

Marano Vicentino (VI)Pavia

Mantova

[email protected] 2017

Asso (CO) - Giovinazzo (BA) - Castione Marchesi (PR) - Rauscedo (PN) - Pergine Valsugana (TN) - Lecce - Eraclea (VE) - Ludriano (BS) - Piove di Sacco (PD) - Landriano (PV) - Gr. famiglie Bergamo - Abbiategrasso (MI) - Brescia - Lomazzo (CO) - Riva del Garda (TN) - Padova - Palosco (BG)

- Maniago (VE) - Gruppo dall’Abruzzo - Vigevano (PV) - Reggio Emilia - Trezzano Rosa (MI) - Barbarano Vicentino (VI) - Nardo (LE) - Raduno Nazionale Nordic Walking - Palo del Colle (BA) - Zevio (VR) - AC adulti diocesi di Vicenza - Milano

- Santa Lucia di Piave (TV) - Borgo di San Pietro di Morubio (VR) - Goito (MN) - Prato - “Coro San Daniele” Parrocchia Reschigliano di Campodarsego

(PD) - Brembate di Sopra (BG) - Verona - Pistoia - Arcade (TV) - Belfiore (VR) - Cremona - Romano di Lombardia OFS .

ESTERO: Parrocchie di Kamnje e Crnice Slovenia

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23

Palazzolo Milanese (MI)

Rossano Veneto (VI)

Trevignano (TV)

Gruppo Famiglie Bergamo

Palosco (BG)

Venegono (VA)

San Damiano d’Asti (AT)

Eraclea (VE)

Castelvecchio di Valdagno (VI)

Fornovo San Giovanni (BG)

[email protected] NOVEMBRE 2017

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Banco Popolare Società Cooperativa - Agenzia di Chiampo - Piazza G. Zanella 23Codice IBAN: IT 02 C 05034 60290 000000005540 - BIC: BAPPIT21110

A favore di Provincia S. Antonio O.F.M. - Specifi care la causale del versamento (Chiesa B. Claudio … off erta … per la Rivista … )

MENSILE DEL SANTUARIO DI CHIAMPO (VI) - FRATI MINORIVia Pieve, 170 - 36072 Chiampo (VI) - Tel. 0444 623250 - Servizio al pellegrino 3332744781

Indirizzo e-mail: [email protected] - E-mail santuario: [email protected]

ORARIO DEL MUSEO E DEL NEGOZIO - Tel. 0444 42.29.229.30-12.30 / 14.30-19.00

Domenica dalle 8.00 alle 19.30 con orario continuato

ORARIO SANTUARIOOrario Sante Messe Sabato e Vigilie festività:ore 18.00dal 9 settembrefi no al 28 aprile 2018Poi ore 20.30dal 5 maggiofi no al 1 settembre 2018

Festivo:ore 7.00 alla Pieve ore 8.30 - 10.00 - 11.3016.30 - 18.00ore 15.30 - Canto del Vespro (Alla Pieve)(Sospeso: Luglio e Agosto)

Feriale (dal lunedì al venerdì):ore 7.00 - 9.00 - 16.30

ORARIO CONFESSIONIsolo alla Pieveore 8.00 - 11.30 e 15.00 - 18.30

VIA CRUCIS: Ogni venerdì:ore 15.00 (1 sett. - 31 maggio)ore 20.30 (1 giugno - 31 agosto)

DAL 3 NOVEMBRE 2017 OGNI VENERDÌORE 21.00. 17/11; 8/12; 5/01 ESCLUSI

“Dio allora pronunciò tutte queste Parole” (Es 20,1)

SANTUARIO DELLA PIEVE CHIAMPO (VI)Frati Minori e Suore Francescane Alcantarine

info: 3408031816

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