E-book campione Liber Liber tutto un giallo e rosso incendio d'autunno e verde e fresca pace a...

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QUESTO E-BOOK:

TITOLO: PoesieAUTORE: Menghini, FeliceTRADUTTORE: CURATORE: Chiara, PieroNOTE: Si ringrazia la Fondazione Mario Novaro di Ge-nova che ha fornito le fotocopie dell'originale daloro conservato.

CODICE ISBN E-BOOK: n. d.

DIRITTI D'AUTORE: no

LICENZA: questo testo è distribuito con la licenzaspecificata al seguente indirizzo Internet:http://www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze/

COPERTINA: n. d.

TRATTO DA: Poesie / Felice Menghini ; a cura di Pie-ro Chiara ; introduzione di Franco Pool. - Milano :L. Maestri, [1977]. - 75 p. ; 29 cm.

CODICE ISBN FONTE: n. d.

1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 12 giugno 2018

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INDICE DI AFFIDABILITA': 1 0: affidabilità bassa 1: affidabilità standard 2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima

SOGGETTO:POE000000 POESIA / Generale

DIGITALIZZAZIONE:Paolo Alberti, [email protected]

REVISIONE:Catia Righi, [email protected]

IMPAGINAZIONE:Paolo Alberti, [email protected]

PUBBLICAZIONE:Catia Righi, [email protected]

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Liber Liber

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Indice generale

Liber Liber......................................................................4DAPARABOLA E ALTRE POESIE....................................9

RICORDO................................................................10LA CASA..................................................................11GIOVINEZZA..........................................................13PECCATO................................................................14RIMORSO................................................................15PENTIMENTO.........................................................16RASSEGNAZIONE.................................................17LA MORTE..............................................................18PAESAGGIO PRIMAVERILE.................................19SERA D'ESTATE.....................................................20A UN USIGNUOLO................................................21L'ADDIO..................................................................25AVVENTO...............................................................27ECCO SI CALMA IL VENTO.................................28PRIMI GIGLI...........................................................29SINFONIA................................................................30

DAESPLORAZIONE........................................................34

PRIMAVERA...........................................................35PIOGGIA DI PRIMAVERA.....................................36NUVOLE ROSSE....................................................37PAESAGGIO GRIGIO.............................................38

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Indice generale

Liber Liber......................................................................4DAPARABOLA E ALTRE POESIE....................................9

RICORDO................................................................10LA CASA..................................................................11GIOVINEZZA..........................................................13PECCATO................................................................14RIMORSO................................................................15PENTIMENTO.........................................................16RASSEGNAZIONE.................................................17LA MORTE..............................................................18PAESAGGIO PRIMAVERILE.................................19SERA D'ESTATE.....................................................20A UN USIGNUOLO................................................21L'ADDIO..................................................................25AVVENTO...............................................................27ECCO SI CALMA IL VENTO.................................28PRIMI GIGLI...........................................................29SINFONIA................................................................30

DAESPLORAZIONE........................................................34

PRIMAVERA...........................................................35PIOGGIA DI PRIMAVERA.....................................36NUVOLE ROSSE....................................................37PAESAGGIO GRIGIO.............................................38

5

PACE AUTUNNALE...............................................39ABETI NELLA NEVE.............................................41SILENZIO SUL MONDO........................................42AUTORITRATTODI AUGUSTO GIACOMETTI................................43SIGNOR, SE IL DESIDERIO..................................44DOMANDA ANTICA.............................................45SONETTO................................................................46SOLO IN RIVA AL MARE......................................47CONGEDO...............................................................48

POEMETTI SACRI......................................................49O SALUTARIS HOSTIA.........................................50SALMO QUARESIMALE.......................................58L'ANNUNCIAZIONE..............................................61

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PACE AUTUNNALE...............................................39ABETI NELLA NEVE.............................................41SILENZIO SUL MONDO........................................42AUTORITRATTODI AUGUSTO GIACOMETTI................................43SIGNOR, SE IL DESIDERIO..................................44DOMANDA ANTICA.............................................45SONETTO................................................................46SOLO IN RIVA AL MARE......................................47CONGEDO...............................................................48

POEMETTI SACRI......................................................49O SALUTARIS HOSTIA.........................................50SALMO QUARESIMALE.......................................58L'ANNUNCIAZIONE..............................................61

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FELICE MENGHINI

POESIE

7

FELICE MENGHINI

POESIE

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LA PRO GRIGIONI ITALIANO

NEL XXX ANNIVERSARIO

DELLA SCOMPARSA DEL POETA

8

LA PRO GRIGIONI ITALIANO

NEL XXX ANNIVERSARIO

DELLA SCOMPARSA DEL POETA

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DAPARABOLA E ALTRE POESIE

9

DAPARABOLA E ALTRE POESIE

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RICORDO

Sei sbocciato, fanciullo, come un fiorein un campo d'aprile;ringiovanita la tiepida terraal nuovo sole della primavera,caldo sangue di madre innamorata,con la sua vita stessa ti ha nutrito.

Sei cresciuto, fanciullo, come un fioreche i suoi petali volge sempre al cielo;casto canto di madre ti ha cullatonei tuoi placidi sonninei tuoi sogni vegliatida un candido invisibileperpetuo volo d'angeli preganti.

Santi, perduti giorni d'innocenzanella casa del padre,dove tutto era tuo: il bianco panedell'onesto lavoro e l'ampie stanzeper gli innocenti e disperati giochi,il cortile, la strada, la campagna,tutto il mondo per tecome l'immenso cielo si spalancaper il volo sfrenato dell'uccello.

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RICORDO

Sei sbocciato, fanciullo, come un fiorein un campo d'aprile;ringiovanita la tiepida terraal nuovo sole della primavera,caldo sangue di madre innamorata,con la sua vita stessa ti ha nutrito.

Sei cresciuto, fanciullo, come un fioreche i suoi petali volge sempre al cielo;casto canto di madre ti ha cullatonei tuoi placidi sonninei tuoi sogni vegliatida un candido invisibileperpetuo volo d'angeli preganti.

Santi, perduti giorni d'innocenzanella casa del padre,dove tutto era tuo: il bianco panedell'onesto lavoro e l'ampie stanzeper gli innocenti e disperati giochi,il cortile, la strada, la campagna,tutto il mondo per tecome l'immenso cielo si spalancaper il volo sfrenato dell'uccello.

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LA CASA

Pioppi di casa mia alti e irrequietisempre alla brezza portata dal fiume;filari d'opulenti ippocastani,a primavera tutto un bianco e roseoprofumo, tutto un giallo e rosso incendiod'autunno e verde e fresca pace a estate;frassino solitario cui un fringuelloogni anno il nido e i suoi canti donava,eterno scroscio dell'acqua che vicinagiorno e notte ti scorre e mi cullavaallora e forse mi portava i sognimiei più belli di gloria e d'innocenza;aureo Sassalbo, montagna di luce,qual superbo sovrano dei miei montialto nel cielo su un trono di boschi:ai tuoi piedi, sull'acqua, fra le pianteecco la dolce casa del mio canto.

Ecco la casa bianca del fanciulloche aveva in essa il suo piccolo regnoperduto ormai; un luminoso volodi candide colombe tutto il giornot'incoronava come fossi stata

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LA CASA

Pioppi di casa mia alti e irrequietisempre alla brezza portata dal fiume;filari d'opulenti ippocastani,a primavera tutto un bianco e roseoprofumo, tutto un giallo e rosso incendiod'autunno e verde e fresca pace a estate;frassino solitario cui un fringuelloogni anno il nido e i suoi canti donava,eterno scroscio dell'acqua che vicinagiorno e notte ti scorre e mi cullavaallora e forse mi portava i sognimiei più belli di gloria e d'innocenza;aureo Sassalbo, montagna di luce,qual superbo sovrano dei miei montialto nel cielo su un trono di boschi:ai tuoi piedi, sull'acqua, fra le pianteecco la dolce casa del mio canto.

Ecco la casa bianca del fanciulloche aveva in essa il suo piccolo regnoperduto ormai; un luminoso volodi candide colombe tutto il giornot'incoronava come fossi stata

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un castello di fate, piena d'altischiamazzi e canti di bimbi, di grida:grande fervore di vita, di bellagiovinezza trascorsa inosservata;primo tempo di vita tutta interagoduta senza rimpianti o timoridell'anima: sincere e vive gioieche l'uomo non conosce più, passatecon l'acqua che trascorre sotto il pontecon le foglie dei gran pioppi ingiallitecadute calpestate fatte strame.

Era letizia la vita, la casatiepido nido d'uccelli nel verde,nel sole: lunghi e incantati quei giorni.Or lunga pena è la vita e la casanon più quella sull'acqua e tra le piantein sé mi chiude senz'aria né lucecome un freddo, sigillato sepolcro.

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un castello di fate, piena d'altischiamazzi e canti di bimbi, di grida:grande fervore di vita, di bellagiovinezza trascorsa inosservata;primo tempo di vita tutta interagoduta senza rimpianti o timoridell'anima: sincere e vive gioieche l'uomo non conosce più, passatecon l'acqua che trascorre sotto il pontecon le foglie dei gran pioppi ingiallitecadute calpestate fatte strame.

Era letizia la vita, la casatiepido nido d'uccelli nel verde,nel sole: lunghi e incantati quei giorni.Or lunga pena è la vita e la casanon più quella sull'acqua e tra le piantein sé mi chiude senz'aria né lucecome un freddo, sigillato sepolcro.

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GIOVINEZZA

Godi, fanciullo, la nuova letiziadella tua vita ardente: il mondo è grande,la tua piccola casala tua terra ristrettasono per te un sepolcrodove luridi vermi ti consumanonell'orrido silenzio d'una morteben più squallida e buia dell'estremache rapirà il tuo ultimo respiro.

Si schiudono i tuoi occhi per vedereil superbo miracolo che attorno,sopra il tuo capo e sotto gli irrequietituoi piedi in una eterna ridda brillascintilla cade e si rinnova centomille volte ben più bello, infinito.

Andare, correre con tutti gli altriuomini ardenti, amanti: chiome al vento,soavi canzoni al vento,la mano in una mano e l'arsa boccasulle fresche sorgentiche danno a fiotti la sempre cercatadolce felicità.

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GIOVINEZZA

Godi, fanciullo, la nuova letiziadella tua vita ardente: il mondo è grande,la tua piccola casala tua terra ristrettasono per te un sepolcrodove luridi vermi ti consumanonell'orrido silenzio d'una morteben più squallida e buia dell'estremache rapirà il tuo ultimo respiro.

Si schiudono i tuoi occhi per vedereil superbo miracolo che attorno,sopra il tuo capo e sotto gli irrequietituoi piedi in una eterna ridda brillascintilla cade e si rinnova centomille volte ben più bello, infinito.

Andare, correre con tutti gli altriuomini ardenti, amanti: chiome al vento,soavi canzoni al vento,la mano in una mano e l'arsa boccasulle fresche sorgentiche danno a fiotti la sempre cercatadolce felicità.

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PECCATO

Piange il suo male l'anima perdutafatta nuda di grazia, maledettada una voce di Dio che la invadecome un'ondata di mare in tempesta.

Sulla terra calpesto solo fangoe vado senza meta e senza pace,sento la tromba dell'ultimo giornotuonare per i cieli vuoti d'astri.

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PECCATO

Piange il suo male l'anima perdutafatta nuda di grazia, maledettada una voce di Dio che la invadecome un'ondata di mare in tempesta.

Sulla terra calpesto solo fangoe vado senza meta e senza pace,sento la tromba dell'ultimo giornotuonare per i cieli vuoti d'astri.

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RIMORSO

Hanno incantato il buon fanciullo ignarodell'albero proibito il frutto amarol'iridescente sguardo della bestia.

Mi ha scacciato dal primo paradisod'un angelo la spada incandescente,il mio sangue è veleno di serpente.

Se guardo negli azzurri occhi un bambinosfugge impaurito, se a un fiore mi chinocadono i bianchi petali nel fango.

Trema se tocco con lieve carezzala lana immacolata un dolce agnellocome sotto la lama di un coltello.

Non oso più guardare il firmamento,pare ogni stella un occhio che mi scruta,ogni bellezza diviene tormento.

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RIMORSO

Hanno incantato il buon fanciullo ignarodell'albero proibito il frutto amarol'iridescente sguardo della bestia.

Mi ha scacciato dal primo paradisod'un angelo la spada incandescente,il mio sangue è veleno di serpente.

Se guardo negli azzurri occhi un bambinosfugge impaurito, se a un fiore mi chinocadono i bianchi petali nel fango.

Trema se tocco con lieve carezzala lana immacolata un dolce agnellocome sotto la lama di un coltello.

Non oso più guardare il firmamento,pare ogni stella un occhio che mi scruta,ogni bellezza diviene tormento.

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PENTIMENTO

Ormai stanco, Signore, di viaggiarecome un Caino maledetto in fugadinanzi a Te, non chiedo che un momentodi riposo: ch'io veda ancora il soleilluminare il mio volto intristitorisplendere su tutte le creature.

Vedrò la terra rinverdir più frescadopo lo strazio d'orrida tempesta;ritorna il sangue a battere nel caldocuore e un più puro e grande amore nasceche a Te mi spinge sulla nuova strada,anche se devo camminare lentocon le ginocchia a terra e sulle spallela nera croce del mio gran rimorso.

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PENTIMENTO

Ormai stanco, Signore, di viaggiarecome un Caino maledetto in fugadinanzi a Te, non chiedo che un momentodi riposo: ch'io veda ancora il soleilluminare il mio volto intristitorisplendere su tutte le creature.

Vedrò la terra rinverdir più frescadopo lo strazio d'orrida tempesta;ritorna il sangue a battere nel caldocuore e un più puro e grande amore nasceche a Te mi spinge sulla nuova strada,anche se devo camminare lentocon le ginocchia a terra e sulle spallela nera croce del mio gran rimorso.

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RASSEGNAZIONE

Quando la bella strada ho abbandonatodell'antica pazzia, sull'altaremi vidi quale vittima presceltasotto il disprezzo dell'occhio maligno.

Nessuno mi perdona la mia fugaverso altre terre ed a più alti cielidove all'eroe la vittoria donapalme e ghirlande di perenni fiori.

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RASSEGNAZIONE

Quando la bella strada ho abbandonatodell'antica pazzia, sull'altaremi vidi quale vittima presceltasotto il disprezzo dell'occhio maligno.

Nessuno mi perdona la mia fugaverso altre terre ed a più alti cielidove all'eroe la vittoria donapalme e ghirlande di perenni fiori.

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LA MORTE

Getta il ruscello nel mare il suo fiottod'acqua, ogni fiotto è un gorgoglio di spumeun debole sospiro d'onde, quasiun brivido dell'acqua, e il lago il fiumeil torrente il ruscello, tutto è mare.

Così la vita va corre si perdenel mare oscuro immenso della morte:ogni vita una vita, ogni sospirofatto un ultimo solo gran respiro,tutti i cuori un sol battito d'amore.

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LA MORTE

Getta il ruscello nel mare il suo fiottod'acqua, ogni fiotto è un gorgoglio di spumeun debole sospiro d'onde, quasiun brivido dell'acqua, e il lago il fiumeil torrente il ruscello, tutto è mare.

Così la vita va corre si perdenel mare oscuro immenso della morte:ogni vita una vita, ogni sospirofatto un ultimo solo gran respiro,tutti i cuori un sol battito d'amore.

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PAESAGGIO PRIMAVERILE

Hanno potato gli alberi negli ortisotto la mia finestra; fuor dai muriergono i rami tronchi ad invocaresulle candide piaghe il pio vestitoverde di primavera. Anche il germogliodel grano appare sulle nere zolledei campi intorno e il giallore dei pratitimido accenna ad un mutar nel verde.O chiarità di quest'aria di marzoche avvolge di un'aureola piante casemontagne terra e cielo: un lieve azzurroanche risplende sulle gravi pietreche pesano sui muri e sopra i tettisvaporano le ardesie; vermiglionerosso sanguigno roseo qualche tettobrilla fra gli altri come più contento.Via da un comignolo il fumo si fondecon una grande nuvola d'arancio.Passa una mandria sull'umida via,le fesse impronte restano nel fangoresta nell'aria il suono di un campano.

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PAESAGGIO PRIMAVERILE

Hanno potato gli alberi negli ortisotto la mia finestra; fuor dai muriergono i rami tronchi ad invocaresulle candide piaghe il pio vestitoverde di primavera. Anche il germogliodel grano appare sulle nere zolledei campi intorno e il giallore dei pratitimido accenna ad un mutar nel verde.O chiarità di quest'aria di marzoche avvolge di un'aureola piante casemontagne terra e cielo: un lieve azzurroanche risplende sulle gravi pietreche pesano sui muri e sopra i tettisvaporano le ardesie; vermiglionerosso sanguigno roseo qualche tettobrilla fra gli altri come più contento.Via da un comignolo il fumo si fondecon una grande nuvola d'arancio.Passa una mandria sull'umida via,le fesse impronte restano nel fangoresta nell'aria il suono di un campano.

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SERA D'ESTATE

Profumo d'erba, profumo d'estatecon l'aria calda della quieta serae con le note d'un lontano cantoviene dalla campagna.

L'aria è un prato ricolmo di odorosofieno, un respiro di terra matura,tutto l'aroma dei fiori del campoè portato dal vento.

Non hanno più colore né profumole rose del giardino e al davanzalenon bruciano le fiamme del geranio,non scoppiano i garofani.

L'ampia finestra è giorno e notte apertaal vento profumato d'erba secca;le strade sono fiumi ove una sciad'inebriante aroma

lasciano i carri ondanti che dai prativengon come da un verde mare navi.

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SERA D'ESTATE

Profumo d'erba, profumo d'estatecon l'aria calda della quieta serae con le note d'un lontano cantoviene dalla campagna.

L'aria è un prato ricolmo di odorosofieno, un respiro di terra matura,tutto l'aroma dei fiori del campoè portato dal vento.

Non hanno più colore né profumole rose del giardino e al davanzalenon bruciano le fiamme del geranio,non scoppiano i garofani.

L'ampia finestra è giorno e notte apertaal vento profumato d'erba secca;le strade sono fiumi ove una sciad'inebriante aroma

lasciano i carri ondanti che dai prativengon come da un verde mare navi.

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A UN USIGNUOLO

Variazione sopra una poesia di Keats

Il tuo lungo cantare mi fa maleal cuore e mi dilania i sensi entrandocome un veleno forte nelle venefino all'ultima goccia del mio sangue.Ti ascolto come in sogno intorpidito,paradisiaco uccello, pregustandol'estasi dolorosa della morte.Questo mi sembra l'ultimo tuo canto,il più bello, il saluto alla tua vitad'arcangelo del bosco ove hai godutouna felicità che mai non ebbealtra creatura della triste terra.

E muore col tuo canto anche l'estate.Or tu riprendi il tuo forte lamentoa cui risponde nella notte afosalo scrosciare dell'acqua d'un ruscello:o freschezza dell'acqua, o dolce berein quest'ora bruciante a larghi sorsisui monti l'acqua delle mie cascatelà dove sgorga dal perenne ghiacciosul culmine dei monti miei lontani.

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A UN USIGNUOLO

Variazione sopra una poesia di Keats

Il tuo lungo cantare mi fa maleal cuore e mi dilania i sensi entrandocome un veleno forte nelle venefino all'ultima goccia del mio sangue.Ti ascolto come in sogno intorpidito,paradisiaco uccello, pregustandol'estasi dolorosa della morte.Questo mi sembra l'ultimo tuo canto,il più bello, il saluto alla tua vitad'arcangelo del bosco ove hai godutouna felicità che mai non ebbealtra creatura della triste terra.

E muore col tuo canto anche l'estate.Or tu riprendi il tuo forte lamentoa cui risponde nella notte afosalo scrosciare dell'acqua d'un ruscello:o freschezza dell'acqua, o dolce berein quest'ora bruciante a larghi sorsisui monti l'acqua delle mie cascatelà dove sgorga dal perenne ghiacciosul culmine dei monti miei lontani.

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Invisibile uccello, il tuo richiamoor mi conduce fuori dal sentieronel tuo tranquillo verdeoscuro mondoove la gioia nasce ad ogni trillo,ad ogni batter d'ali o tremolaredi foglia, mentre alle creature umaneè strazio ogni pensier, ogni parolaodio superbo e invano cerca il buonodi sorridere al colpo del cattivo.

Scende il tuo canto nella notte illunesull'anima che assorta ascolta e pregasotto le pallide stelle umilmente.Nel gran silenzio l'alta melodiadomina l'universo e pur le stellela cui luce non giunge sulla terraodono il canto e tremano di gioia.Esser cieco vorrei per non vederenemmeno quella luce ed esser soloa goder l'armonia del tuo gorgheggio.Chiudo gli occhi e il tuo canto ecco m'invadetutta l'anima quasi nessun'altracosa più intorno avesse vita ancora.

Ma col tuo canto la notturna brezzami porta i mille profumi del boscodel pascolo del monte: o inconfondibilearoma della resina dai pinie dagli abeti, amarodolce aroma

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Invisibile uccello, il tuo richiamoor mi conduce fuori dal sentieronel tuo tranquillo verdeoscuro mondoove la gioia nasce ad ogni trillo,ad ogni batter d'ali o tremolaredi foglia, mentre alle creature umaneè strazio ogni pensier, ogni parolaodio superbo e invano cerca il buonodi sorridere al colpo del cattivo.

Scende il tuo canto nella notte illunesull'anima che assorta ascolta e pregasotto le pallide stelle umilmente.Nel gran silenzio l'alta melodiadomina l'universo e pur le stellela cui luce non giunge sulla terraodono il canto e tremano di gioia.Esser cieco vorrei per non vederenemmeno quella luce ed esser soloa goder l'armonia del tuo gorgheggio.Chiudo gli occhi e il tuo canto ecco m'invadetutta l'anima quasi nessun'altracosa più intorno avesse vita ancora.

Ma col tuo canto la notturna brezzami porta i mille profumi del boscodel pascolo del monte: o inconfondibilearoma della resina dai pinie dagli abeti, amarodolce aroma

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che piove dalle scorze a gocce d'oro.E come è forte quest'odor del muschiointriso d'acqua e questo a tratti a ondateventare dell'acuto odor del fienosecco del prato o quel dell'erba alpina.Soltanto non profumano gli ardenticiuffi dei rododendri, ma li vedonell'odoroso buio incoronaredel lor sangue ogni pianta, ogni radice.

È ben folle chi pensa di morireascoltando il tuo canto che mai cessadi salir verso lo stellato cieloin questa dolce notte: no, non l'ultimo,ma il primo d'un'eterna sinfoniaè quest'arpeggio che domani all'albaridiranno le allodole e le rondinitutto il giorno domani canteranno,e doman l'altro fino a che nel cieloun'ala vibrerà, fin che una golad'uomo o di donna o di fanciullo s'apraa rallegrar col canto la speranza,la preghiera che fa bella la morte.

Io sogno questa favola divina.Nel primo giorno disse Dio: la lucesia fatta e nel secondo il firmamento,nel terzo il mare immenso e il filo d'erba,nel quarto i soli, ma la voce prima

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che piove dalle scorze a gocce d'oro.E come è forte quest'odor del muschiointriso d'acqua e questo a tratti a ondateventare dell'acuto odor del fienosecco del prato o quel dell'erba alpina.Soltanto non profumano gli ardenticiuffi dei rododendri, ma li vedonell'odoroso buio incoronaredel lor sangue ogni pianta, ogni radice.

È ben folle chi pensa di morireascoltando il tuo canto che mai cessadi salir verso lo stellato cieloin questa dolce notte: no, non l'ultimo,ma il primo d'un'eterna sinfoniaè quest'arpeggio che domani all'albaridiranno le allodole e le rondinitutto il giorno domani canteranno,e doman l'altro fino a che nel cieloun'ala vibrerà, fin che una golad'uomo o di donna o di fanciullo s'apraa rallegrar col canto la speranza,la preghiera che fa bella la morte.

Io sogno questa favola divina.Nel primo giorno disse Dio: la lucesia fatta e nel secondo il firmamento,nel terzo il mare immenso e il filo d'erba,nel quarto i soli, ma la voce prima

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che risuonò sul vergine creatofu il tuo canto, usignuolo, al quinto giorno.L'usignuolo cantò. Tacque il ruggitodel mare innavigato. Al sesto giornoricantò l'usignuolo e pur le fieretacquero nelle selve e il muto Adamorattenne per udirlo il suo respiro.

D'improvviso il tuo canto si è calmato.Forse un leggero frusciare di frondemosse dall'aria o un'ombra nella notteo il mio tenue respiro a te portatoda un'onda dello zefiro notturnoti spaventò, ma forse la stanchezzache fin nell'uomo stronca l'ardimentoha invaso la tua gola palpitantecome un innamorato cuore. Addio.Mentre tu voli verso ignoti spaziascolto la tua musica rinascerminel trasognato mio spirito ancora.

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che risuonò sul vergine creatofu il tuo canto, usignuolo, al quinto giorno.L'usignuolo cantò. Tacque il ruggitodel mare innavigato. Al sesto giornoricantò l'usignuolo e pur le fieretacquero nelle selve e il muto Adamorattenne per udirlo il suo respiro.

D'improvviso il tuo canto si è calmato.Forse un leggero frusciare di frondemosse dall'aria o un'ombra nella notteo il mio tenue respiro a te portatoda un'onda dello zefiro notturnoti spaventò, ma forse la stanchezzache fin nell'uomo stronca l'ardimentoha invaso la tua gola palpitantecome un innamorato cuore. Addio.Mentre tu voli verso ignoti spaziascolto la tua musica rinascerminel trasognato mio spirito ancora.

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L'ADDIO

Variazione sopra un frammento di Saffo

Lascia, fanciulla, ch'io stessa incoronila tua fronte in cui vive giovinezzadi rose variopinte bianche rossegialle, di quante il nostro bel giardinoa maggio ne produsse, belle aulenti:ieri sera le ho colte a te pensandoper te piangendo intanto che la lunavagava fra le nuvole e cantavaun usignolo dolcissimamente.

Di rose e di viole i tuoi capelliorniamo nel mattino aureoridente,con delicate mani a te d'attornole soavi compagne offrendo i fiorie sorridendo con bocca di rosa.Bella come l'aurora incontro al diodel firmamento vai che a te si corresugli infuocati e ben veloci carridel desiderio: o tu beata quandodel suo fuoco infiammante fatta fiammadi un solo puro amor vivranno i cuori.Verginità, verginità tu vai

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L'ADDIO

Variazione sopra un frammento di Saffo

Lascia, fanciulla, ch'io stessa incoronila tua fronte in cui vive giovinezzadi rose variopinte bianche rossegialle, di quante il nostro bel giardinoa maggio ne produsse, belle aulenti:ieri sera le ho colte a te pensandoper te piangendo intanto che la lunavagava fra le nuvole e cantavaun usignolo dolcissimamente.

Di rose e di viole i tuoi capelliorniamo nel mattino aureoridente,con delicate mani a te d'attornole soavi compagne offrendo i fiorie sorridendo con bocca di rosa.Bella come l'aurora incontro al diodel firmamento vai che a te si corresugli infuocati e ben veloci carridel desiderio: o tu beata quandodel suo fuoco infiammante fatta fiammadi un solo puro amor vivranno i cuori.Verginità, verginità tu vai

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io non so dove e sola mi abbandoni!Non posso più seguirti, più non possooltre venir con te sulla tua via.

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io non so dove e sola mi abbandoni!Non posso più seguirti, più non possooltre venir con te sulla tua via.

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AVVENTO

Da Rainer Maria Rilke

Come un pastore nella selva il ventosospinge il gregge dei candidi fiocchi.Pensa l'abete ch'è ormai giunto il tempodi accendersi di sante luminarie.Devotamente ascolta e i rami allargasui sentieri nevati e arresta il vento.

L'albero è pronto. Cresce e si protendealla veniente notte della gloria.

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AVVENTO

Da Rainer Maria Rilke

Come un pastore nella selva il ventosospinge il gregge dei candidi fiocchi.Pensa l'abete ch'è ormai giunto il tempodi accendersi di sante luminarie.Devotamente ascolta e i rami allargasui sentieri nevati e arresta il vento.

L'albero è pronto. Cresce e si protendealla veniente notte della gloria.

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ECCO SI CALMA IL VENTO

Ecco si calma il vento nella seraprimaverile, stanco di fiaccaregli alberi inutilmente e di solcarei cieli immensi dietro la chimera

di pazze nubi. Quasi non par verala gran pace che intorno dalle chiarealte montagne fino al limitaredella mia soglia finalmente impera.

Al vento fuggitivo il loro addioultimo danno dondolando lentele vette delle piante. Un pigolìo

d'impiumi codirossi ancor si sentevenir da un tetto, mentre un folgorìod'oro sparge alla sera il dì morente.

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ECCO SI CALMA IL VENTO

Ecco si calma il vento nella seraprimaverile, stanco di fiaccaregli alberi inutilmente e di solcarei cieli immensi dietro la chimera

di pazze nubi. Quasi non par verala gran pace che intorno dalle chiarealte montagne fino al limitaredella mia soglia finalmente impera.

Al vento fuggitivo il loro addioultimo danno dondolando lentele vette delle piante. Un pigolìo

d'impiumi codirossi ancor si sentevenir da un tetto, mentre un folgorìod'oro sparge alla sera il dì morente.

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PRIMI GIGLI

In ogni sera tranquilla d'aprileandando lentamente e pensierosoporto lo stanco passo allo spinososentier di un orticello mio gentile.

Sull'alto stelo fogliato e sottileun chiuso bianco calice odoroso.Brillante come argento radiosopendula e trema il fior primaverile.

Ansioso a maggio torno nella sera:guardano aperti i calici dei giglitremanti pallidi quasi d'amore.

Le mie parole sembrano bisbigli;le ascoltan gli angeli di primavera:— Sia come un giglio, l'anima, o Signore!

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PRIMI GIGLI

In ogni sera tranquilla d'aprileandando lentamente e pensierosoporto lo stanco passo allo spinososentier di un orticello mio gentile.

Sull'alto stelo fogliato e sottileun chiuso bianco calice odoroso.Brillante come argento radiosopendula e trema il fior primaverile.

Ansioso a maggio torno nella sera:guardano aperti i calici dei giglitremanti pallidi quasi d'amore.

Le mie parole sembrano bisbigli;le ascoltan gli angeli di primavera:— Sia come un giglio, l'anima, o Signore!

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SINFONIA

Piccolo uomo naufrago nel maredi mille mai saziati desideri,avido d'infinitoassetato di gloriaammalato d'amoreinvasato dall'odio,calma la tua passioneferma il tuo caldo sangue, il tuo pensierofervido spegni nella melodiadi tutte le creature.

Ogni tua voce fatta silenziosa,una sol voce parla canta gridaal di sopra del mondo.Dimentica il tuo essere, il tuo fineil tuo principio e perché vai nel mondoe con gioia e con pena, or con speranzaor disperando illuso d'ogni fede,ora credendo come un bimbo ignaro.

Tacciono tutte le vane domandedegli uomini che soffrono ignorandosempre la vera gioia,muoiono ignari della vera vita.

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SINFONIA

Piccolo uomo naufrago nel maredi mille mai saziati desideri,avido d'infinitoassetato di gloriaammalato d'amoreinvasato dall'odio,calma la tua passioneferma il tuo caldo sangue, il tuo pensierofervido spegni nella melodiadi tutte le creature.

Ogni tua voce fatta silenziosa,una sol voce parla canta gridaal di sopra del mondo.Dimentica il tuo essere, il tuo fineil tuo principio e perché vai nel mondoe con gioia e con pena, or con speranzaor disperando illuso d'ogni fede,ora credendo come un bimbo ignaro.

Tacciono tutte le vane domandedegli uomini che soffrono ignorandosempre la vera gioia,muoiono ignari della vera vita.

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Più non ricordo i misteri del mondoné vedo la bellezza dell'azzurroinfinito, l'immensità del mare,il verde della terra,né le sante virtù del cuore umano,ma perduto in me stessoio canto canto canto.

Come respira la piccola allodolache sale verso il cielo e poi disparenella luce del solesempre cantando senza mai cessare?come non cade la veloce rondineche vola tutto il giorno nell'azzurrosenza posare mai con l'ala o il piede?o allodola, vorrei il tuo forte cuore,o rondine, la forza del tuo volo,tutti gl'impeti delle creatureper farne una incessante melodia.

Lasciami, canto, respirare un soloun breve istante. Povero mio cantostanco di batter l'ariacome un singhiozzo inutile,un balbettìo di bimbo che piange,come parole d'arida fanciullache impallidendo sviene di languore,mormorar di sorgente che si perdefra i sassi della terra,

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Più non ricordo i misteri del mondoné vedo la bellezza dell'azzurroinfinito, l'immensità del mare,il verde della terra,né le sante virtù del cuore umano,ma perduto in me stessoio canto canto canto.

Come respira la piccola allodolache sale verso il cielo e poi disparenella luce del solesempre cantando senza mai cessare?come non cade la veloce rondineche vola tutto il giorno nell'azzurrosenza posare mai con l'ala o il piede?o allodola, vorrei il tuo forte cuore,o rondine, la forza del tuo volo,tutti gl'impeti delle creatureper farne una incessante melodia.

Lasciami, canto, respirare un soloun breve istante. Povero mio cantostanco di batter l'ariacome un singhiozzo inutile,un balbettìo di bimbo che piange,come parole d'arida fanciullache impallidendo sviene di languore,mormorar di sorgente che si perdefra i sassi della terra,

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ultimo grido di uccello colpitoche palpitando sanguinando cade,lamento estremo di agnello svenato,come l'ultimo rantolo straziantedi un moribondo amore.Ch'io respiri un momento per sentireil melodioso canto del silenzio.

Solo un momento. L'eco del silenzioè più forte di tutti i forti suonidell'universo che con mille vocicanta e a cantare invita. In questo istanteodo il rumoreggiar cupo dei marilontani e la scrosciar dei venti e l'urlodelle belve bramose e l'improvvisopei cieli oscuri schianto delle folgori.Io devo ricantare. Voglio più altodi questa universale melodiafar risuonare il canto del mio cuore.

Forza, mio cuore, palpitacon tutte le tue fibre,batti con la violenta dell'amoreche vince ogni altra forza della vita.Canta il canto di tutte le creaturespirituali e umaneinerti ed animali,trasforma in armonia, in melodiaogni umana bellezza, ogni bruttezza,

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ultimo grido di uccello colpitoche palpitando sanguinando cade,lamento estremo di agnello svenato,come l'ultimo rantolo straziantedi un moribondo amore.Ch'io respiri un momento per sentireil melodioso canto del silenzio.

Solo un momento. L'eco del silenzioè più forte di tutti i forti suonidell'universo che con mille vocicanta e a cantare invita. In questo istanteodo il rumoreggiar cupo dei marilontani e la scrosciar dei venti e l'urlodelle belve bramose e l'improvvisopei cieli oscuri schianto delle folgori.Io devo ricantare. Voglio più altodi questa universale melodiafar risuonare il canto del mio cuore.

Forza, mio cuore, palpitacon tutte le tue fibre,batti con la violenta dell'amoreche vince ogni altra forza della vita.Canta il canto di tutte le creaturespirituali e umaneinerti ed animali,trasforma in armonia, in melodiaogni umana bellezza, ogni bruttezza,

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sciogli te stesso in cantoricrea nel canto il mondo,possa il tuo canto diventar preghieraeterna sovrumana pura santae giungere devota fino a Dio.

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sciogli te stesso in cantoricrea nel canto il mondo,possa il tuo canto diventar preghieraeterna sovrumana pura santae giungere devota fino a Dio.

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DAESPLORAZIONE

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DAESPLORAZIONE

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PRIMAVERA

O pura verità del tempo nuovo,pesco fiorito,io non so scegliere tra la bellezzadei tuoi piccoli fiorie la tenerezzadelle tue lunghe foglie.

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PRIMAVERA

O pura verità del tempo nuovo,pesco fiorito,io non so scegliere tra la bellezzadei tuoi piccoli fiorie la tenerezzadelle tue lunghe foglie.

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PIOGGIA DI PRIMAVERA

Questo improvviso verde sui pratiè venuto in un giorno dal cielocon la pioggia silenziosa.

Anzi è bastata un'oraa trasformare il mondo.(Un'ora silenziosa della nottequando nessuno vegliava...)

Primavera bambina...Timidezza del cielo a scoprirsidella terra a ornarsidella pioggia a parlaredel mio verso a cantare...

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PIOGGIA DI PRIMAVERA

Questo improvviso verde sui pratiè venuto in un giorno dal cielocon la pioggia silenziosa.

Anzi è bastata un'oraa trasformare il mondo.(Un'ora silenziosa della nottequando nessuno vegliava...)

Primavera bambina...Timidezza del cielo a scoprirsidella terra a ornarsidella pioggia a parlaredel mio verso a cantare...

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NUVOLE ROSSE

Con gli occhi di tutti gli uominiho guardato staseranel cielo pallidoimmobili nuvole rosse al tramonto.

Interminabile serati vidi uguale a una vita eternadi cui le rosse nuvolemi apparvero quasi l'anima.

Quali risorti spettrispiriti incandescentidi un mondo ignoto e tramontatovengono a salutare nel cieloun'anima sorella.Anch'essa viva nelle pupillesi fa rossa al riverbero.

Nei vetri della finestravedo il mio voltosplendente come un pallido cielopercorso da sottilinuvole sanguigne.

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NUVOLE ROSSE

Con gli occhi di tutti gli uominiho guardato staseranel cielo pallidoimmobili nuvole rosse al tramonto.

Interminabile serati vidi uguale a una vita eternadi cui le rosse nuvolemi apparvero quasi l'anima.

Quali risorti spettrispiriti incandescentidi un mondo ignoto e tramontatovengono a salutare nel cieloun'anima sorella.Anch'essa viva nelle pupillesi fa rossa al riverbero.

Nei vetri della finestravedo il mio voltosplendente come un pallido cielopercorso da sottilinuvole sanguigne.

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PAESAGGIO GRIGIO

È una timida primaverache sorride attraverso l'aria grigiaindistinto visod'una bellezza forse femminileche appare dietro il vetrodi uno specchio appannato.

Anche il bruno delle spondesi confondecon il grigio tremolare dell'acquenel lago silenziosoe svaniscono i tetti rossicol fumo quasi invisibiledei loro caminiin un cielo ch'è simile al lago.

Dolce paesaggio vedutoin un giorno di speranzecome un occhio velato lo vedrebbefra qualche lacrimache già lascia indovinareil fiore apertodi un vicino sorriso.

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PAESAGGIO GRIGIO

È una timida primaverache sorride attraverso l'aria grigiaindistinto visod'una bellezza forse femminileche appare dietro il vetrodi uno specchio appannato.

Anche il bruno delle spondesi confondecon il grigio tremolare dell'acquenel lago silenziosoe svaniscono i tetti rossicol fumo quasi invisibiledei loro caminiin un cielo ch'è simile al lago.

Dolce paesaggio vedutoin un giorno di speranzecome un occhio velato lo vedrebbefra qualche lacrimache già lascia indovinareil fiore apertodi un vicino sorriso.

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PACE AUTUNNALE

O valle, mai non vidi l'autunno così festosoabbellire il tuo volto ricomposto nella pacedopo la grande fatica estiva,apparizione di una bellezza nuovadi vecchia primavera che ancoravoglia sorridere.

Con te si adagia in questa paceogni desiderio e stanca passione,chi trova bella questa morteche t'inghirlanda di un'ultima fiorita.

Pace che più non sfugge, in te si calmafinalmente lo sforzo di lontane primavereforse di tutte le passate stagioni.Stanchi di fiorire gli alberidanno alle foglie l'ultima forza del colore(creature che donano l'ultimo respiro)e poi restano immobilibruni simboli autunnalicontro tutti i richiami del vento scatenato.

Tutte le cose in pace. Solo il ventomaledizione che cielo e terra

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PACE AUTUNNALE

O valle, mai non vidi l'autunno così festosoabbellire il tuo volto ricomposto nella pacedopo la grande fatica estiva,apparizione di una bellezza nuovadi vecchia primavera che ancoravoglia sorridere.

Con te si adagia in questa paceogni desiderio e stanca passione,chi trova bella questa morteche t'inghirlanda di un'ultima fiorita.

Pace che più non sfugge, in te si calmafinalmente lo sforzo di lontane primavereforse di tutte le passate stagioni.Stanchi di fiorire gli alberidanno alle foglie l'ultima forza del colore(creature che donano l'ultimo respiro)e poi restano immobilibruni simboli autunnalicontro tutti i richiami del vento scatenato.

Tutte le cose in pace. Solo il ventomaledizione che cielo e terra

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a vicenda si gettanoselvaggiamente chiama. Un cimiteroè tutto il mondo.O, senza croci. Morto anche il dolore.I muti alberihanno dimenticato ogni parola.

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a vicenda si gettanoselvaggiamente chiama. Un cimiteroè tutto il mondo.O, senza croci. Morto anche il dolore.I muti alberihanno dimenticato ogni parola.

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ABETI NELLA NEVE

Fiori verdifiammeche il vento invernale non ha spentorinascono perenni dalla neveche si consola del loro caldo fiato.

Di giorno pascola un biondo capriolosu queste sempreverdi aiuolee nelle notti serenele vette immobili contro il cielo(mentre dormono le loro ombredolcemente adagiate sulla neve)chiamano in silenzio la lunaperché abbandoni al loro corso le nubie scenda un solo istante a contemplarecon un sorriso di lucela loro eterna primavera.

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ABETI NELLA NEVE

Fiori verdifiammeche il vento invernale non ha spentorinascono perenni dalla neveche si consola del loro caldo fiato.

Di giorno pascola un biondo capriolosu queste sempreverdi aiuolee nelle notti serenele vette immobili contro il cielo(mentre dormono le loro ombredolcemente adagiate sulla neve)chiamano in silenzio la lunaperché abbandoni al loro corso le nubie scenda un solo istante a contemplarecon un sorriso di lucela loro eterna primavera.

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SILENZIO SUL MONDO

Questo silenzio nella sera tardariposa sulla terracome nell'anima un lieto pensieroche calmi ogni dolore.

Nasce la gioia come nel silenzioserale un canto lontano di voceignota, forse non umana.

Dal sonno delle cose nasce un sognofragile più del silenzioche non ricorderò mai più domaniquando l'aurora getterà sul mondoil suo manto di luce

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SILENZIO SUL MONDO

Questo silenzio nella sera tardariposa sulla terracome nell'anima un lieto pensieroche calmi ogni dolore.

Nasce la gioia come nel silenzioserale un canto lontano di voceignota, forse non umana.

Dal sonno delle cose nasce un sognofragile più del silenzioche non ricorderò mai più domaniquando l'aurora getterà sul mondoil suo manto di luce

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AUTORITRATTODI AUGUSTO GIACOMETTI

Dietro alabastri e cristalli di soleintrisi, appare il tuo sereno volto;le mani un gesto di benedizionefanno, come a gettare sulla terraoscura, la bellezza dei colorimagicamente sciolti dalla lucedi mille arcobaleni.

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AUTORITRATTODI AUGUSTO GIACOMETTI

Dietro alabastri e cristalli di soleintrisi, appare il tuo sereno volto;le mani un gesto di benedizionefanno, come a gettare sulla terraoscura, la bellezza dei colorimagicamente sciolti dalla lucedi mille arcobaleni.

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SIGNOR, SE IL DESIDERIO

Signor, se il desiderio mi tormentadel tuo cielo ch'io vedo in visioneinenarrabile, ch'io possa almenoridire come a Te giungere un giornovorrei con l'anima sciolta dal male.

Sia la mia morte un'ultima preghierache si spegne nel sonno e poi rinascepiù fervorosa nel seguente sognomentre le mani ricongiunte in croceriposano sul cuore palpitanteal ritmo del respiro inavvertito.

Leggera come il volo dell'uccelloche si stacca dal ramo (appena oscillaper un istante poi la fronda all'aria:così l'ultimo tremito del corpoalla sua carne morta abbandonato)salga l'anima mia al luminosoabisso del tuo cielo fatta puradal doloroso ultimo sospiro.

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SIGNOR, SE IL DESIDERIO

Signor, se il desiderio mi tormentadel tuo cielo ch'io vedo in visioneinenarrabile, ch'io possa almenoridire come a Te giungere un giornovorrei con l'anima sciolta dal male.

Sia la mia morte un'ultima preghierache si spegne nel sonno e poi rinascepiù fervorosa nel seguente sognomentre le mani ricongiunte in croceriposano sul cuore palpitanteal ritmo del respiro inavvertito.

Leggera come il volo dell'uccelloche si stacca dal ramo (appena oscillaper un istante poi la fronda all'aria:così l'ultimo tremito del corpoalla sua carne morta abbandonato)salga l'anima mia al luminosoabisso del tuo cielo fatta puradal doloroso ultimo sospiro.

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DOMANDA ANTICA

Anima insaziabiledi una vita che morte non conoscanon basta la preghieraa nutrirti di pace?

Anima insanabiledi un male che si fa sempre più grandechi darà panealla tua santa fame?

Passano le stagionisenza portarti vecchiaia,ogni minuto accresce la tua forza:è questo forse l'inquieto preludiodella promessa eternità?

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DOMANDA ANTICA

Anima insaziabiledi una vita che morte non conoscanon basta la preghieraa nutrirti di pace?

Anima insanabiledi un male che si fa sempre più grandechi darà panealla tua santa fame?

Passano le stagionisenza portarti vecchiaia,ogni minuto accresce la tua forza:è questo forse l'inquieto preludiodella promessa eternità?

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SONETTO

Sta fermo come specchio il lago alpino,non acqua azzurra e non occhio celeste,non idillio montano per le festevane di chi non sente qui il divino

silenzio della terra. Un pellegrinoverso l'eterno è l'uomo che con vestedi pastore contempla le foresterispecchiarsi nel lago cilestrino.

Con lui pecore immobili: non saise sian più vive quelle che più bianchedei ghiacci stanno intorno al pio pastore,

o quelle che nel lago vedi stanchedi pascolare. Tutto è fermo e vaitu solo, vento, e porti odor di fiore.

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SONETTO

Sta fermo come specchio il lago alpino,non acqua azzurra e non occhio celeste,non idillio montano per le festevane di chi non sente qui il divino

silenzio della terra. Un pellegrinoverso l'eterno è l'uomo che con vestedi pastore contempla le foresterispecchiarsi nel lago cilestrino.

Con lui pecore immobili: non saise sian più vive quelle che più bianchedei ghiacci stanno intorno al pio pastore,

o quelle che nel lago vedi stanchedi pascolare. Tutto è fermo e vaitu solo, vento, e porti odor di fiore.

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SOLO IN RIVA AL MARE

Variazione sopra una poesia cinese

Riposa il sole sugli alberisugli abissifoglie nel vento si ricompongono.Cerca un uccello il suo nidouna donna il suo compagno.Dorme una nuvoladentro una oscura valle.

Il mio cuore è abbandonatoperché non trova la sua rima.Siedo di fronte al mare:sulla schiuma fioriscono pensieriche si aggrappano come naufraghiai rami di un oleandro.Io siedo e guardo senza una meta:laggiù lontana giace la mia patria.

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SOLO IN RIVA AL MARE

Variazione sopra una poesia cinese

Riposa il sole sugli alberisugli abissifoglie nel vento si ricompongono.Cerca un uccello il suo nidouna donna il suo compagno.Dorme una nuvoladentro una oscura valle.

Il mio cuore è abbandonatoperché non trova la sua rima.Siedo di fronte al mare:sulla schiuma fioriscono pensieriche si aggrappano come naufraghiai rami di un oleandro.Io siedo e guardo senza una meta:laggiù lontana giace la mia patria.

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CONGEDOVariazione sopra una poesia cinese

Tutti mi sfuggono i passati giornich'io vorrei trattenere: l'oggi invecemi preme come una piccola scarpadi donna. Ai primi brividi d'autunnogià l'ali al vento spiegano irrequietigli uccelli migratori che la patriaguardano da lontano. Sulle altureanch'io distendo le mie braccia al vuoto,solo di pianto ricolmo il mio giorno.

Dov'è la patria dei grandi poetiche forse un giorno è mia? Incoronatomi sento se un loro verso m'inghirlandail capo, anche se i piedi sulla terrastrascicano la pena della vita,anche se fino al cielo non mi porta.Chi può tagliare con la daga l'acquache sgorga nella fontana? La penagalleggia come sopra il vino l'olio.

Tutti mi sfuggono i passati giornich'io non posso fermare: l'oggi inveceio lo sento pesare sopra il cuore.

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CONGEDOVariazione sopra una poesia cinese

Tutti mi sfuggono i passati giornich'io vorrei trattenere: l'oggi invecemi preme come una piccola scarpadi donna. Ai primi brividi d'autunnogià l'ali al vento spiegano irrequietigli uccelli migratori che la patriaguardano da lontano. Sulle altureanch'io distendo le mie braccia al vuoto,solo di pianto ricolmo il mio giorno.

Dov'è la patria dei grandi poetiche forse un giorno è mia? Incoronatomi sento se un loro verso m'inghirlandail capo, anche se i piedi sulla terrastrascicano la pena della vita,anche se fino al cielo non mi porta.Chi può tagliare con la daga l'acquache sgorga nella fontana? La penagalleggia come sopra il vino l'olio.

Tutti mi sfuggono i passati giornich'io non posso fermare: l'oggi inveceio lo sento pesare sopra il cuore.

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POEMETTI SACRI

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POEMETTI SACRI

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O SALUTARIS HOSTIA

I

Cerchio di puritàpetalo di rosa bianca,il bianco di cui splendono le cosetutto è racchiuso nella tua beltà.

Frumento illievitatotutto il profumo dei campi aratie di tutte le estatiha in te eternatola sua essenza di castità.

II

Nelle mie mani per te consacrateesile foglia di pianta celesteio non ti sento,ma il tuo candoremi fa chiudere gli occhi abbagliati.

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O SALUTARIS HOSTIA

I

Cerchio di puritàpetalo di rosa bianca,il bianco di cui splendono le cosetutto è racchiuso nella tua beltà.

Frumento illievitatotutto il profumo dei campi aratie di tutte le estatiha in te eternatola sua essenza di castità.

II

Nelle mie mani per te consacrateesile foglia di pianta celesteio non ti sento,ma il tuo candoremi fa chiudere gli occhi abbagliati.

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Quando sollevo il tuo bianco misterose non trema la manoil cuore è tutto un battitodi amore sovrumano.

III

C'è un miracolo più grandedella tua piccolezza?C'è un'altra purezzache ti possa uguagliare?

Quando sull'alto altarebrilla il tuo bianco di avorio,impallidisce l'orodel lucente ostensorio.

IV

Ostia di bianco paneposata su candidi linicome luna sul mareio ti vedo come un cuore uccisoche continua a palpitare.

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Quando sollevo il tuo bianco misterose non trema la manoil cuore è tutto un battitodi amore sovrumano.

III

C'è un miracolo più grandedella tua piccolezza?C'è un'altra purezzache ti possa uguagliare?

Quando sull'alto altarebrilla il tuo bianco di avorio,impallidisce l'orodel lucente ostensorio.

IV

Ostia di bianco paneposata su candidi linicome luna sul mareio ti vedo come un cuore uccisoche continua a palpitare.

51

Corolla di fiore sideralecaduta sulla terra,in qual parte del cieloè rimasto, solo, il tuo stelo?

V

Racchiusa nel ciboriopiccola vittima d'amoreil tuo vivo fulgorepenetra dal chiuso tabernacolo.

È un perenne miracoloche raggia dal tuo silenziocome un continuo fioriredi vita nuovadalla morte che più non sa colpire.

VI

Ostia, dell'anima sorella,quando di te mi cibocome si rinnovellaquest'anima indifesa.

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Corolla di fiore sideralecaduta sulla terra,in qual parte del cieloè rimasto, solo, il tuo stelo?

V

Racchiusa nel ciboriopiccola vittima d'amoreil tuo vivo fulgorepenetra dal chiuso tabernacolo.

È un perenne miracoloche raggia dal tuo silenziocome un continuo fioriredi vita nuovadalla morte che più non sa colpire.

VI

Ostia, dell'anima sorella,quando di te mi cibocome si rinnovellaquest'anima indifesa.

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S'illumina, si abbellacome se in lei, discesadal più alto dei cieli,fosse entrata una stella.

VII

Ostia, bellezza muta!Ma c'è nel mondo vera bellezzache non sia muta?Parlano i fiori, cantano le stelle?

Nel tuo piccolo giro di silenziosta chiusa un'armoniache nulla è dire angelica o divina:ma dirò che dal mondo mi disvia.

VIII

O viva carne di agnello innocente,non basta tutto il sangue del tuo cuorea darti il rosso coloredi vittima immolata.

53

S'illumina, si abbellacome se in lei, discesadal più alto dei cieli,fosse entrata una stella.

VII

Ostia, bellezza muta!Ma c'è nel mondo vera bellezzache non sia muta?Parlano i fiori, cantano le stelle?

Nel tuo piccolo giro di silenziosta chiusa un'armoniache nulla è dire angelica o divina:ma dirò che dal mondo mi disvia.

VIII

O viva carne di agnello innocente,non basta tutto il sangue del tuo cuorea darti il rosso coloredi vittima immolata.

53

Come una folta lana immacolataintessuta da pure manifu il tuo vestito,eternamente tu così rimani.

IX

O mondo senza pesotrasparenza di nevericordo di manna celeste,sei simbolo d'amore, sospesotra cielo e terra, lieve.

Immateriale veloche copri l'invisibileche tocchi l'intangibiletu stai come un sigilloinfrangibilesopra quale tesoro di cielo?

X

Pupilla dilatatadi una pena sempre vigilante,che cosa guardi così fissatasu chi mai non ti guarda?

54

Come una folta lana immacolataintessuta da pure manifu il tuo vestito,eternamente tu così rimani.

IX

O mondo senza pesotrasparenza di nevericordo di manna celeste,sei simbolo d'amore, sospesotra cielo e terra, lieve.

Immateriale veloche copri l'invisibileche tocchi l'intangibiletu stai come un sigilloinfrangibilesopra quale tesoro di cielo?

X

Pupilla dilatatadi una pena sempre vigilante,che cosa guardi così fissatasu chi mai non ti guarda?

54

Potrà nascere il giornoin cui succeda il misterioso incontrod'ogni umano vedere col tuo vedere?

XI

Umana dolcissima sembianzadi natura divinada povera materia creatatransustanziata.

Presenza inanimata(incomprensibile)di visibili forme:misteriosa presenza animatad'invisibile essenzaindivisibile.

XII

Piccolo segno d'amore:ma tu sei nello stesso temposimbolo e realtà.

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Potrà nascere il giornoin cui succeda il misterioso incontrod'ogni umano vedere col tuo vedere?

XI

Umana dolcissima sembianzadi natura divinada povera materia creatatransustanziata.

Presenza inanimata(incomprensibile)di visibili forme:misteriosa presenza animatad'invisibile essenzaindivisibile.

XII

Piccolo segno d'amore:ma tu sei nello stesso temposimbolo e realtà.

55

Verità,mi basta la tua presenzaper crederti con tutta l'anima.

XIII

Il tuo misteroprova il misterovero. Perché?

Non c'è perché per spiegareciò che l'uomo nemmenomai potrebbe pensare.

XIV

Goccia di pianto divinopianto d'amoretu ti rinnovi ogni mattinocome la rugiada nell'aurora.

Tu rimani sul mondo addormentatonella notte del peccatocome un sole non mai tramontato.

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Verità,mi basta la tua presenzaper crederti con tutta l'anima.

XIII

Il tuo misteroprova il misterovero. Perché?

Non c'è perché per spiegareciò che l'uomo nemmenomai potrebbe pensare.

XIV

Goccia di pianto divinopianto d'amoretu ti rinnovi ogni mattinocome la rugiada nell'aurora.

Tu rimani sul mondo addormentatonella notte del peccatocome un sole non mai tramontato.

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XV

Più leggera dell'incensoche ascende lungo un raggio di soleverso il paradiso sfolgorantedelle vetrate gotiche

nell'istante in cui ti adoraogni anima rapita nell'amore oltreterrenoe invisibili angeliche vedono oltre il velo fragileoltre il soave profumo del granooltre la perfetta formain sé conchiusa

ti stacchi dalla mano che ti eleva(o massima divina elevazione)come a restar sospesaeternamente sul mondounica benedizionesulle bestemmie umanesulle nostre putride miserie,o intangibile raggio di purezzao immacolato fiore del cielo.

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XV

Più leggera dell'incensoche ascende lungo un raggio di soleverso il paradiso sfolgorantedelle vetrate gotiche

nell'istante in cui ti adoraogni anima rapita nell'amore oltreterrenoe invisibili angeliche vedono oltre il velo fragileoltre il soave profumo del granooltre la perfetta formain sé conchiusa

ti stacchi dalla mano che ti eleva(o massima divina elevazione)come a restar sospesaeternamente sul mondounica benedizionesulle bestemmie umanesulle nostre putride miserie,o intangibile raggio di purezzao immacolato fiore del cielo.

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SALMO QUARESIMALE

Dov'è, quaresima, la tua tristezza?Gioia di questo giorno: già nell'ariaè come un'iride di primaverache vien dal sole o dalle nevi o cadedalle gronde dei tetti con le goccedi un'acqua cinerina che ti cantai primi versi di una pia canzoneprimaverile. In chiesa il bel violadei sacri paramenti è il primo fioreche sboccia nel profumo dell'incenso.Viene all'altare lieta processionedi preganti fanciulli: variopintadi bionde e brune teste, d'occhi azzurrie vivi d'innocenza. Sulle testecade la bianca cenere, ornamentodi perla, quasi un'umile eleganzafra tanti vivi colori: o si perdesenza lasciare memoria di morteil suo grigio nel grigio dei capelliquando con giovinezza la vecchiaiaall'altare si accosta: una speranzaporta la casta cenere di prossimalieta risurrezione.

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SALMO QUARESIMALE

Dov'è, quaresima, la tua tristezza?Gioia di questo giorno: già nell'ariaè come un'iride di primaverache vien dal sole o dalle nevi o cadedalle gronde dei tetti con le goccedi un'acqua cinerina che ti cantai primi versi di una pia canzoneprimaverile. In chiesa il bel violadei sacri paramenti è il primo fioreche sboccia nel profumo dell'incenso.Viene all'altare lieta processionedi preganti fanciulli: variopintadi bionde e brune teste, d'occhi azzurrie vivi d'innocenza. Sulle testecade la bianca cenere, ornamentodi perla, quasi un'umile eleganzafra tanti vivi colori: o si perdesenza lasciare memoria di morteil suo grigio nel grigio dei capelliquando con giovinezza la vecchiaiaall'altare si accosta: una speranzaporta la casta cenere di prossimalieta risurrezione.

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Quaresima, dov'è la tua tristezza?Dall'aperto messale che risplendesul bianco altare dal suo labbro d'orovengon parole di letizia: l'animaè fatta come un fonte ricco d'acquerefrigeranti. Cantano le cartedi un perdono che dà benedizioneal passato, al dimenticato male...(Asperges me Domine hyssopo et mundaborlavabis me et super nives dealbabor:queste cose il Signore dice: il cuoretuo sia lieto nel pianto e nel digiunoperché io sono benigno e paziente,né può raggiungermi la tua malizia.Cantate al suono delle argentee trombevecchi e fanciulli, vergini e lattanti,abbandoni lo sposo la sua stanzae la sposa il suo talamo. Il Signoreama la nostra terra: è primavera.Olio e vino e frumento sono i donich'Egli ancora promette. Profumateil vostro capo. È il tempo di portarecome la pianta i primi fiori...)

Dov'è, quaresima, la tua tristezzase nel tuo primo giorno il lieto annunciocorre di un vivo tesoro che il cuoredegli uomini fa ricco? Ed è la pioggiaprimaverile anch'essa pura cenere

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Quaresima, dov'è la tua tristezza?Dall'aperto messale che risplendesul bianco altare dal suo labbro d'orovengon parole di letizia: l'animaè fatta come un fonte ricco d'acquerefrigeranti. Cantano le cartedi un perdono che dà benedizioneal passato, al dimenticato male...(Asperges me Domine hyssopo et mundaborlavabis me et super nives dealbabor:queste cose il Signore dice: il cuoretuo sia lieto nel pianto e nel digiunoperché io sono benigno e paziente,né può raggiungermi la tua malizia.Cantate al suono delle argentee trombevecchi e fanciulli, vergini e lattanti,abbandoni lo sposo la sua stanzae la sposa il suo talamo. Il Signoreama la nostra terra: è primavera.Olio e vino e frumento sono i donich'Egli ancora promette. Profumateil vostro capo. È il tempo di portarecome la pianta i primi fiori...)

Dov'è, quaresima, la tua tristezzase nel tuo primo giorno il lieto annunciocorre di un vivo tesoro che il cuoredegli uomini fa ricco? Ed è la pioggiaprimaverile anch'essa pura cenere

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che riversa sul mondo la letiziadi un cielo nuovo.

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che riversa sul mondo la letiziadi un cielo nuovo.

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L'ANNUNCIAZIONE

PRIMO SALUTO DELL'ARCANGELO GABRIELE

Ave, o pura regina dei cieli,o signora degli angeli,radice di un fiore divino,porta d'oriente da cui nasce il sole.Godi o gloriosa Vergine,di tutte le creature la più bella.Ti saluto, o ricolma di grazia.Il Signore è con te,tu benedetta fra tutte le donne.

LA VERGINE

Come colomba che abbandona il nidotiepido ancora di morbide piumee vivo di bisbigli e di gorgheggisommessi nella nottevola bramosa incontro alla prim'albaperché brilli sul mondo addormentatoil candore dell'alinel sereno librate al primo sole,così, mio Dio, l'anima ti portosulla bianca terrazzaaltare inviolato

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L'ANNUNCIAZIONE

PRIMO SALUTO DELL'ARCANGELO GABRIELE

Ave, o pura regina dei cieli,o signora degli angeli,radice di un fiore divino,porta d'oriente da cui nasce il sole.Godi o gloriosa Vergine,di tutte le creature la più bella.Ti saluto, o ricolma di grazia.Il Signore è con te,tu benedetta fra tutte le donne.

LA VERGINE

Come colomba che abbandona il nidotiepido ancora di morbide piumee vivo di bisbigli e di gorgheggisommessi nella nottevola bramosa incontro alla prim'albaperché brilli sul mondo addormentatoil candore dell'alinel sereno librate al primo sole,così, mio Dio, l'anima ti portosulla bianca terrazzaaltare inviolato

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della mia pura casa,perché nell'aria mattutina ascendafino al più alto cielo.Abbia la mia preghierasotto le stelle impallidenti al solela forza dell'antica orazionedi Abramo patriarca venerando,e la grazia di quella che Giacobbeil virgineo fanciullo fuggitivomormorava nel sognovegliato dai tuoi angeli, Signore.

SECONDO SALUTO DI GABRIELE

Tu sei l'unico angelo femminileche sorrida sulle cose create,fai più grande la gioia del Signorela bellezza di questo piccolo mondo,nasce un nuovo paradisointorno alla tua presenza.

Tu formi una sola gerarchiala più alta fra tutte le creaturee un solo corodi cui Dio si compiacecome dell'unico suonoche faccia eco alla sua voce eterna.

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della mia pura casa,perché nell'aria mattutina ascendafino al più alto cielo.Abbia la mia preghierasotto le stelle impallidenti al solela forza dell'antica orazionedi Abramo patriarca venerando,e la grazia di quella che Giacobbeil virgineo fanciullo fuggitivomormorava nel sognovegliato dai tuoi angeli, Signore.

SECONDO SALUTO DI GABRIELE

Tu sei l'unico angelo femminileche sorrida sulle cose create,fai più grande la gioia del Signorela bellezza di questo piccolo mondo,nasce un nuovo paradisointorno alla tua presenza.

Tu formi una sola gerarchiala più alta fra tutte le creaturee un solo corodi cui Dio si compiacecome dell'unico suonoche faccia eco alla sua voce eterna.

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Il tuo verginale corponon è fatto di rosea carne umana,è un impasto d'argento e d'alabastrocon luminose venature d'oromateria di marmi e di metalliravvivati da un oltreangelico spirito.

Svanisce la mia bellezzadavanti alla pienezza della tua graziacome scompare una piccola perlanell'incendio del solee tremano le mie parolecome quando chino il pensierodavanti allo sguardo del Signore.Io sono la eco di Dio,tu sei la sua vivente grazia.

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Il tuo verginale corponon è fatto di rosea carne umana,è un impasto d'argento e d'alabastrocon luminose venature d'oromateria di marmi e di metalliravvivati da un oltreangelico spirito.

Svanisce la mia bellezzadavanti alla pienezza della tua graziacome scompare una piccola perlanell'incendio del solee tremano le mie parolecome quando chino il pensierodavanti allo sguardo del Signore.Io sono la eco di Dio,tu sei la sua vivente grazia.

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