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In collaborazione con:
Comitato tecnico scientifico:
18-24 OTTOBRE 2015
Un regolamento per la riqualificazione
Prof. Carlo Berizzi Ing. Dario Marino
settimanaenergia.it
Innovazione tipologica e dei modelli abitativi nel contesto normativo italiano
Con il contributo e la partecipazione:
Cassa Depositi e Prestiti Fondazione Housing Sociale
AIM - Associazione Interessi Metropolitani In collaborazione con: Università degli Studi di Pavia Politecnico di Milano Leone Torrani Associati M2P Associati
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Il punto di partenza
La constatazione principale della ricerca è che oggi in Italia è molto complesso proporre modelli abitativi innovativi, a causa di una normativa basata sulla standardizzazione dei modelli tipologici, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa
Silodam Amsterdam – MVRDV
Il punto di partenza
La nostra attuale normativa se fosse stata applicata anche nel passato non avrebbe permesso quell’innovazione tipologica che ha caratterizzato la seconda metà del ‘900 quando l’Italia era all’avanguardia nell’edilizia residenziale.
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Perché è necessario proporre modelli innovativi
- Riduzione dei costi di acquisto degli alloggi, necessario in un momento di crisi
economica
- Garantire alloggi flessibili adatti al contesto sociale contemporaneo
- Riduzione dei consumi energetici
- Elevare la qualità dell’abitare
Ostacoli a proposte di modelli innovativi
- La normativa è obsoleta, non tiene conto dell’innovazione tecnologica e si basa su necessita igienico-sanitarie ormai superate
- Il sistema normativo è composto dalla sovrapposizione di diverse regole dettate da enti diversi non coordinati tra loro
- Frammentarietà del sistema: oltre 8 000 regolamenti edilizi, uno per comune
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Il metodo della ricerca
FASI della ricerca: - Identificazione del contesto di riferimento: alloggi in edificio multipiano, Milano
- Selezione di riconosciute best practice europee
- Confronto con la normativa italiana (R.E. di Milano)
- Identificazione dei parametri di incongruenza
- Riprogettazione dei casi studio
- Verifica energetica, qualità e numero di locali prima e dopo la riprogettazione
- Proposte di modifica ai Regolamenti Edilizi
Best Practice Europee Casi Studio selezionati tra best practice europee sulla base di caratteri distributivi e tipologici innovativi
- Edifici plurifamiliari multipiano di social housing di recente costruzione;
- Provenienza da paesi con recepiscono le medesime normative comunitarie in campo energetico;
- Situazioni climatiche e geografiche comparabili con il caso italiano; esclusi paesi scandinavi.
- In totale 32 alloggi in 10 edifici
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Parametri selezionati
Caratteristiche dei collegamenti verticali
Dimensioni dei locali
Aerazione dei servizi igienici Illuminazione dei locali
Riscontro d’aria effettivo Altezza degli alloggi
Parametri selezionati per la verifica di compatibilità con il R.E. di Milano del 1999 (vigente al momento dell’indagine)
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Aerazione dei servizi igienici
Dimensioni dei locali
Altezza degli alloggi
Housing Cooperative, Zurigo
Crystal Box, Parigi Oriente Complex, Lisbona
Botania, Amsterdam Villaverde Housing, Madrid
Verifica dei parametri non conformi alla normativa di Milano nei casi studio internazionali individuati
Esito della verifica dei parametri Nessuno dei casi studio analizzati sarebbe realizzabile a Milano senza apportare delle modifiche
Riprogettazione dei casi studio
Esistente Riprogettato
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Conseguenze della riprogettazione
Alloggio esistente
Zona Giorno Zona notte e servizi Zona Giorno Zona notte e servizi
Alloggio riprogettato
-11%
Zona Giorno
Perdita di superficie Nella zona giorno
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Proposte di modifica ai Regolamenti Edilizi
Le differenze più importanti tra i casi esteri e quelli italiani riguardano:
• ventilazione e illuminazione degli ambienti
• dimensionamento dei locali e rapporti tra gli spazi
• Aerazione dei servizi igienici
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• Altezza minima netta interna degli ambienti degli alloggi ridotta a 2.40 m
• Riduzione delle metrature delle camere da letto, 8 m² per la camera singola e 12 m² per la camera doppia e quella matrimoniale
• Possibilità di prevedere collegamenti verticali comuni a rampa unica
• Riduzione della dimensione minima dell’ alloggio a meno di 30 m²
• Possibilità di prevedere servizi igienici destrutturati
• Separazione del concetto di aerazione da quello di illuminazione degli ambienti
• Possibilità di prevedere servizi igienici ciechi esclusivi in presenza di V.M.C.
• Rimozione del vincolo di profondità per gli ambienti ed eventuale introduzione del FLDm per il calcolo dell’apporto dell’illuminazione naturale
• Possibilità di realizzare alloggi monoaffaccio in presenza di V.M.C.
Proposte di modifica ai Regolamenti Edilizi
Diffusione e applicazione Habito ha attuato un’azione di sensibilizzazione per innovare la normativa edilizia, coinvolgendo operatori, professionisti, università, costruttori, amministratori pubblici e investitori.
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Novità del nuovo R.E. di Milano (2014)
AERAZIONE DEI SERVIZI IGIENICI «Le unità immobiliari possono essere dotate unicamente di locali bagno ciechi con aerazione attivata.» BAGNO DESTRUTTURATO «Uno o più locali bagno di dimensione adatta ad ospitare complessivamente la dotazione minima di apparecchi sanitari» SUPERFICIE MINIMA UTILE DEGLI AMBIENTI camere ad un posto letto: 8,00 mq; camere a due posti letto: 12,00 mq; RISCONTRO D’ARIA «Il riscontro d’aria si intende garantito anche qualora sia presente un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC)»
Verifica dei parametri con il nuovo R. E. di Milano
IERI OGGI
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Diffusione degli esiti della ricerca
• Verso un regolamento edilizio unico
• Applicazione dell’approccio di Habito anche ad altri comuni italiani estendendo
il Regolamento Edilizio di Milano alla Città Metropolitana e successivamente
alla Regione Lombardia.
Azioni da intraprendere: verso una disciplina del riuso
Il gruppo di ricerca di Habito sta lavorando per favorire la nascita di un Regolamento Edilizio specifico sul riuso
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Nuovi strumenti normativi per il riuso degli edifici esistenti
- Perché è necessario parlare di riuso: direttive UE in materia energetica, vantaggi del
riuso.
- Perché è necessario parlare di riuso in Italia: dati patrimonio, riconfigurazione del
mercato delle costruzioni
- Interventi normativi in atto: DDL sul contenimento del consumo del suolo e
finanziamenti UE
- Casi studio: Ex Tobler, Torre Galfa
- Approcci internazionali: Australia, Regno Unito, Spagna, Olanda
- Confronto normativa Olanda-Italia
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2010/31/EU Entro 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione a «energia quasi zero» Entro il 2018 tutti gli edifici nuovi delle PA a «energia quasi zero» D.L. 4 giugno 2013
Perché è necessario parlare di riuso
Per poter raggiungere i requisiti fissati dall’Unione Europea per il 2020 non bastano gli interventi sulle nuove costruzioni ma bisogna intervenire anche sull’esistente.
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Perché è necessario parlare di riuso
- Contribuisce a una gestione del territorio più sostenibile verso il basso consumo di suolo
- Permette di aumentare l’efficienza energetica dell’esistente intervenendo su impianti, elementi tecnici, isolamento
- Innesca un meccanismo di rigenerazione urbana
- Aumenta il valore economico dell’immobile oggetto di intervento con vantaggi per l’area circostante
- Preserva l’immagine e la morfologia urbana esistente
settimanaenergia.it Caixa Forum Madrid – Herzog & deMeuron
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settimanaenergia.it Fondazione Prada Milano – OMA
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Kolumba Museum Colonia – Peter Zumthor
settimanaenergia.it Kolumba Museum Colonia – Peter Zumthor
settimanaenergia.it Kolumba Museum Colonia – Peter Zumthor
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Perché è necessario parlare di riuso in Italia
- Il patrimonio edilizio italiano è il più vecchio in Europa, oltre la metà degli edifici ha più di 40 anni (85% tra 10 anni)
- Il 40% di tale patrimonio richiede interventi di manutenzione straordinaria e il 5% necessita di interventi urgenti. In totale oltre 2 miliardi di m² da riqualificare
- L’unione europea ha stabilito riduzioni di emissioni di CO2 entro il 2020 (Europa 202020)
- Cambio del mercato immobiliare dovuto alla crisi economica:
- -54% investimenti su nuove residenze
- -32% investimenti di edilizia privata non residenziale
- +13% interventi di riuso e riqualificazione
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Verso il basso consumo di suolo
- Dagli anni 70 ad oggi l’Italia ha perso una superficie pari a Liguria, Lombardia ed Emilia-Romagna a causa dell’avanzamento delle aree edificate
- Negli ultimi 50 anni le aree urbane si sono moltiplicate di 3,5 volte
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Problematiche del riuso in Italia
Problematica principale riguarda la Conversione a residenza
- Conformità edilizia
Non esiste una normativa specifica per il riuso degli edifici.
Gli interventi di riuso devono rispondere agli stessi standard dei nuovi interventi, provocando ostacoli al cambio di destinazione d’uso.
- Rischio economico
L’incertezza delle possibilità di poter trasformare realmente un oggetto, disincentiva gli imprenditori ad investire in interventi di riuso.
- Difficoltà tecniche nella progettazione
Intervenire sull’esistente è più complesso es: cantierizzazione
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Interventi normativi nazionali
DDL 2039 febbraio 2014 sul contenimento del consumo di suolo
Stabilisce principio fondamentale del governo del territorio la priorità del riuso e della rigenerazione edilizia rispetto all’ulteriore consumo di suolo
Per i comuni:
- Censimento aree edificate ma inutilizzare e suscettibili di interventi di riuso
- Formazione di un elenco con priorità d’uso delle aree
- Concessione prioritaria di finanziamenti per i comuni che avviano azioni concrete
Milano ha inserito nel proprio PGT una riduzione dell’occupazione di suolo e di suolo edificato e punta a ridurlo dal 73% al 65% entro il 2030
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Finanziamenti Commissione Europea
La Commissione Europea riserva il 5% del budget comunitario per interventi di recupero delle aree degradate per 2014-2020.
2,5 miliardi di euro
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Caso studio italiano Riqualificazione ex-Tobler
Riqualificazione ex-Tobler Studio Cucchiarati
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Volume demolito Volume ridistribuito
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Torre Galfa Milano – Melchiorre Bega, 1959
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Verso nuove regole per il riuso Confronto con casi internazionali
- Australia
- Regno Unito
- Olanda
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Australia - Riattivare tessuto sociale e promuovere la sostenibilità ambientale
- Reimmettere sul mercato gli edifici non più funzionali e che non rispondono alle necessità degli utenti
Strategia
- Incentivi statali, sgravi fiscali, alleggerimento normativo
RIUSO ADATTIVO: Approccio per definire a priori, le potenzialità di riuso di un edificio in base all’età e caratteristiche tipologiche prevedendo un cambio di funzione, e un nuovo indotto sociale ed economico, allunga la vita utile dell’edificio.
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Regno Unito
Strategia
- Indagine a campione su cittadini e professionisti
- Feedback su nuove proposte e previsione degli scenari e degli impatti - Obiettivo è creare sistema meno burocratico e di pianificazione a priori per alcuni comuni, in grado di rispondere al cambiamento sociale e di mercato
Il caso Olandese
- Dal 1992 nasce un nuovo Codice Edilizio Nazionale «Bouwbesluit» aggiornato nel 2003 e 2012
- Stabilisce un livello tecnico prestazionale per ogni parte dell’edificio distinguendo nuovo e riuso
- Per le nuove costruzione altissimo livello tecnico-prestazionale richiesto
- Per i casi di riuso a seconda dell’età e delle caratteristiche tipologiche dell’edificio viene fissato:
• Valore preciso specificato (inferiore a quello per il nuovo)
• Livello legalmente ottenuto - ossia quello concesso al momento della sua costruzione
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Confronto livelli di Governo Italia-Olanda
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Conclusioni
L’Italia oggi necessita una semplificazione normativa che faciliti il riuso degli edifici esistenti per favorire la rigenerazione urbana, creare alloggi più efficienti ed economici Proposte: • Applicazione degli esiti della ricerca Habito in tutti i comuni • Creazione di un unico regolamento Edilizio Nazionale o Macroregionale (Nord,
Centro, Sud) • Differenziare norme riuso/nuovo, e nei casi di riuso differenziare livelli di
intervento a seconda dell’edificio (età, valore architettonico) • Inserimento della valutazione a priori dell’opportunità di riuso di un edificio in
base alle potenzialità esistenti definendo cosa demolire e cosa no (riuso adattivo) • Istituzione di norme ad Hoc per casi di riuso temporaneo
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Comitato tecnico scientifico:
18-24 OTTOBRE 2015
Un regolamento per la riqualificazione
Prof. Carlo Berizzi Ing. Dario Marino