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    Arte Marinara - Lezione 16

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    CORSO DI ARTE MARINARA

    Lezione 16(Aggiornamento 9/1/2007)

    4.2. La sicurezza per lemergenza

    Il bravo skipper bene che, liberandosi da ogni pregiudizio di superstizione

    nientaffatto marinara, allimbarco dei tribolantio dei passeggeri assegni loro la dotazione

    di sicurezza individuale, consistente in una cintura di sicurezza ed un salvagente gonfiabile

    corredato da bombolette daria, fischietto, pasticche fluorescenti e torcetta elettrica

    stroboscopica. Queste attrezzature di emergenza sono tutte di impiego intuitivo, ma perch

    anche il fischietto? Per il naufrago luso del fischietto richiede meno energie ed pi

    efficace della voce, essendo udibile a maggior distanza. In coperta, invece, il fischietto

    utile per richiamare lattenzione fra prora e poppa in caso di vento forte e tempo cattivo,

    quando le parole e le urla vengono coperte dal sibilo del vento, dal rombo del motore sotto

    sforzo, o dal garrire delle vele che sbattono. Non si dimentichi che i nostromi delle navi a

    vela comandavano tutta la manovra con unarmoniosa e suggestiva serie di fischi modulati,

    tradizione mantenuta viva in tutta la sua efficacia ed il suo fascino sulle navi scuola a veladella Marina Militare.

    Prima della navigazione di

    inizio crociera, senza timore alcuno di

    guastare la gioiosa atmosfera

    vacanziera, a similitudine di uno

    steward di aereo, lo skipper deve tenere

    allequipaggio il briefing sullasicurezza. Tutti devono indossare il

    salvagente e la cintura di sicurezza, per

    dimensionare le cinghie di allaccio alla

    propria corporatura. Tutti devono apprendere limpiego dei salvagenti individuali, del

    battellino di salvataggio, dei salvagenti di uomo a mare, del marcamento delluomo a mare

    sulla carta elettronica o sul GPS1. Ilpatrondeve mostrare anche lubicazione della cassetta

    del pronto soccorso, dei fuochi da segnalazione, degli estintori, delle manopole per

    1Pulsante MOB:Man Over Board

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    intercettare in caso di incendio il gas di cucina ed il combustibile del motore. Rimando ai

    numerosi manuali di settore sia per le prestazioni di pronto soccorso, sia per il corretto

    impiego dei very e degli estintori.

    Do per scontato che limbarcazione sia dotata di tutte le attrezzature disicurezza regolamentari e che queste siano efficienti e regolarmente

    revisionate o sostituite a scadenza, ma non do assolutamente per scontato che

    queste siano riposte nella maniera pi idonea al loro impiego in caso di

    necessit. Pertanto, affido al buon senso dello skipper uno stivaggio attuato a

    tal fine con molta pignoleria, rammentando che devono essere ben visibili ed a

    portata di mano, preferibilmente in prossimit delluscita dalla cabina.

    4.2.1. Battellino di salvataggio autogonfiabile

    Raccomando che il battellino di salvataggio sia ben rizzato in coperta su

    apposite robuste tacche disposte sui 4 lati del guscio, in maniera che non possa

    muoversi n essere asportato da un colpo di mare. Nel contempo le cime di rizzaggio

    devono essere fissate mediante ganci a scocco, in modo che, in caso di necessit, sia

    facilmente sganciabile e immediatamente filabile fuori bordo, con la barbetta2 di

    apertura automatica ed ormeggio incocciata3ad un golfare4 in coperta mediante un

    nodo a sganciamento rapido o un gancio a scocco.

    Il fissaggio della barbetta importantissimo per

    limpiego del battellino di salvataggio: infatti la cima deve

    far dormiente5a bordo per assicurare che, nella concitazione

    del deprecabile naufragio, esso si gonfi a strappo quando

    viene gettato fuori bordo, restando per ormeggiato allo

    yacht per imbarcare i naufraghi. In ogni caso deve essere sempre facilmente

    sganciabile, affinch non venga trascinato a fondo dallimbarcazione in caso di

    inabissamento.

    2Cimetta per lormeggio di una imbarcazione, annodata in un anello inserito nel dritto di prora lato interno della barca;

    quella di poppa denominata codetta

    3Agganciare un gancio o fissare una cima in un anello4Anello metallico imperniato in coperta o su altra attrezzatura fissa e resistente dello scafo per incocciarvi manovre

    5Essere fissata con la parte terminale che non scorre

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    Tratter in seguito delle cause principali di naufragio, quali lincendio, la

    falla e lincaglio. Qui mi limito a riportare la raccomandazione che deriva

    dallesperienza di noti diportisti e regatanti daltura incorsi in naufragio: non

    abbandonare mai la barca a meno di imminente pericolo di inabissamento!!! Lo

    scafo affiorante o capovolto offre un valido sostegno al galleggiamento dei naufraghi

    ed molto pi visibile di un salvagente o di un battellino di salvataggio. Talvolta, al

    verificarsi del naufragio, pu essere necessario abbandonare precauzionalmente lo

    scafo imbarcando sul battellino, ma bene che questo resti nei pressi del relitto fin

    quando la situazione non si stabilizzi: il pi delle volte lo yacht (in particolare se a

    vela) non affonda completamente, mantenuto a galla da provvide sacche daria

    formatesi allinterno. E ben noto che molti velisti daltura scuffiati6 in situazioni

    meteo proibitive, sono stati salvati anche dopo vari giorni dallincidente per essere

    rimasti o essere rientrati allinterno della propria imbarcazione capovolta.

    4.2.2. Salvagenti e boette di salvataggio

    Due salvagenti a ferro di cavallo di uomo a mare devono essere ben assestati

    nei loro sostegni a poppa e pronti alluso, entrambi dotati di una boetta luminosa7.

    Uno di essi deve essere

    agganciato ad un cavetto

    galleggiante lungo almeno 30

    metri. Per raccogliere il cavetto

    consigliabile luso di un rullo

    o almeno di un contenitore

    cilindrico in cui esso sia

    adugliato8con cura, con il capo

    esterno legato al salvagente,

    affinch il cavetto si srotoli facilmente in caso di impiego. Il salvagente senza cima

    serve principalmente per il lancio immediato in soccorso del naufrago e per

    mantenerne ben visibile la posizione. Quello con la cima, pur essendo utilizzabile per

    6Ribaltatisi, capovoltisi

    7Prima di un periodo di attivit in mare o di una navigazione di altura buona norma controllare che le batterie di tali

    luci di emergenza siano ben cariche e si accendano al rovesciamento della boetta8Raccogliere un cavo, cio disporlo a spira verso la direzione di impiego, in modo che non si imbrogli quando viene

    alato (svolto, tirato) per limpiego

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    il soccorso immediato, pi idoneo per aiutare il recupero delluomo in mare, non

    appena lo yacht riesca a tornare in prossimit del naufrago.

    Unottima alternativa delle boette luminose, sono le

    purtroppo desuete aste IOR, molto pi efficaci per lavvistamentodiurno e soprattutto notturno. Queste sono molto simili ai segnali

    da pesca, essendo costituite da una boetta galleggiante su cui

    innestata unasta alta circa due metri, alla cui estremit inserita

    una luce ed una bandierina fosforescente9. La boetta munita di un

    contrappeso che ne impedisce labbattimento quando in mare.

    Lattivazione della luce pu essere manuale o, nelle versioni pi

    moderne, automatica al lancio in mare. La visibilit di tali dispositivi

    molto maggiore delle boette luminose, che galleggiano a pelo dacqua e

    scompaiono alla vista nel cavo dellonda. Hanno lunico difetto di essere pi

    ingombranti e, come tali, poco gradite al diportista ed al regatante.

    4.3. La sicurezza in navigazione

    Ho gi evidenziato, in precedenza, che la miglior garanzia di sicurezza laprevenzione, che qui intendo presentare con unottica pi specifica, quella della

    capacit di proiezione negli eventi di navigazione. Riuscire a prevedere ci che possa

    generare una situazione critica, significa adottare preventivamente gli accorgimenti

    per evitare che si verifichino.

    4.3.1. La sicurezza ambientale

    Alla base della sicurezza ambientale in

    navigazione vi larmonia fra i membri

    dellequipaggio e lo skipper. Qualora questa non

    sussista, per mancanza di fiducia, per incompatibilit

    di carattere, per discorde valutazione dei rischi,

    meglio che il dissidente sbarchi subito, piuttosto che

    aggravare la situazione e giungere a gravi disaccordi,

    9In genere la bandiera oscar

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    che possano compromettere la sicurezza della barca al verificarsi di situazioni

    critiche.

    Di primaria importanza per la sicurezza individuale nellambiente bordo il

    come muoversi. Sia con mare calmo che con mare formato, bisogna spostarsi conprecauzione, senza mai correre, guardando bene dove si mettono i piedi: le barche

    sono piene di trabocchetti! Il classico passo del marinaio quello dello

    scimmione, a gambe larghe e leggermente flesse per mantenere lequilibrio

    compensando i movimenti del natante. Con mare formato bisogna sempre

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    corrimano10 o alle manovre fisse: uno sbandamento improvviso del natante pu

    provocare una rovinosa caduta. Attenzione a non agguantarsi (se non in estremis)

    alle sartie volanti in posizione di riposo o alle draglie della battagliola11: queste,

    sono un supporto terribilmente ingannevole. A proposito di battagliole, ricordo di

    controllare prima della crociera la loro tesatura, verificando che i due maschi esterni

    di ciascun arridatoio siano adeguatamente inseriti allinterno della sezione femmina,

    ben bloccati con controdado o, meglio, con coppiglia opportunamente fasciata.

    10 Listelli di legno o tubolari di metallo montati in coperta lungo i bordi del tambuccio, idonei per aggrapparsi in

    maniera scorrevole con una mano durante gli spostamenti in coperta; talvolta sono montati anche sottocoperta (in alto o

    lateralmente) per aggrapparsi durante la navigazione di bolina o con mare mosso11

    Insieme dei candelieri fissati lungo i trincarini (corso di fasciame pi esterno della coperta) che sostengono cavetti di

    acciaio orizzontali (draglie) in funzione di guardacorpo lungo la fiancata delle imbarcazioni

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    Un copricapo in testa sempre opportuno per proteggere il cranio da dolorosi

    bernoccoli ed escoriazioni. In coperta gli spunzoni al livello del capo non mancano.

    In genere nei locali interni linterponte basso, in particolare sulle barche a vela:

    attraversando il vano di una porta per entrare in una cabina, due volte su tre si batte

    la testa nellarco superiore del riquadro.6

    Se si deve trafficare in un gavone12, fissare sempre il boccaporto di chiusura

    con la cimetta e il gancio a scocco auspicabilmente gi predisposti: se non si prende

    questa precauzione, il minimo che possa capitare beccarsi un colpo di boccaporto

    addosso, o, peggio, restare chiusi nel gavone. Analoga precauzione va presa se si

    deve lavorare in sentina: il pagliolo rimosso e

    non debitamente incastrato una mannaiatrinciadita. Anche le chiusure scorrevoli degli

    accessi sottocoperta sono eccellenti ghigliottine

    da tenere sempre bloccate in navigazione. I pi

    ingannevoli sono quelli a scorrimento

    orizzontale, che si ritiene erroneamente

    immobili, mentre alla prima rollata escono

    improvvisamente dallalloggio come inesorabili accette.

    Quando in cuccetta si usi un telo o una tavoletta antirollio, assicurarsi che vi

    sia la possibilit di uscire prontamente dal giaciglio in caso di necessit, scivolando

    in posizione seduta verso i piedi, senza contorcimenti da

    circo. Le cimette di ritenuta del telo devono essere

    fissate a golfari ben saldi con un gancio a scocco o con

    un nodo a gancio13di facile ed immediata apertura.

    Ho gi evidenziato limportanza del bloccaggio

    di tutta la stipetteria e del rizzaggio di tutti gli oggetti di

    bordo, ma qui aggiungo che, durante la navigazione,

    deve restare in coperta il solo materiale che sia

    impossibile stivare altrove. Il motore fuoribordo del

    tender bene che sia fissato sempre in verticale, al pulpito di poppa o in un gavone

    di immediato accesso dalla coperta, ma mai in orizzontale o sottocoperta a rischio di

    12Vano, cui generalmente si accede direttamente dalla coperta, destinato allo stivaggio di materiale vario

    13Nodo che sia possibile sciogliere tirando semplicemente un capo della cima

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    fuoriuscita della benzina. Il rizzaggio degli oggetti in coperta (parabrodi, tender,

    tavole a vela, passerella, sacchi delle vele, ecc.) deve essere a prova di marosi che

    spazzino ripetutamente il ponte, mentre sottocoperta lo stivaggio deve essere attuato,

    se non a prova di rovesciamento, almeno a prova di sbandata a 70 gradi. Il rizzaggio

    delle batterie richiede particolare attenzione: pi volte batterie non fissate

    solidamente alla struttura della barca, sono diventate armi micidiali, quando le

    sbandate con mare in burrasca le abbiano divelte dagli alloggiamenti, scagliandole in

    giro per la cabina. Funesta anche la fuoriuscita degli acidi, per cui sempre

    preferibile imbarcare batterie sigillate.

    A questo punto mi sia consentita una raccomandazione banale, ma non

    inutile: stando in navigazione a bordo di una barca da diporto, sempre piena di milleoggetti strani, di cime, di manopole, di interruttori, di valvole, il neofita si astenga

    rigorosamente dal toccare o azionare tutto ci di cui non conosca la funzione, onde

    non provocare seri danni e penosi incidenti.