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Il Sole 24 Ore16 OTTOBRE 2012

Più sicurezza con i guardiani digitali contro icolpi di sonnoAuspicabile una diffusione di massa dei sistemi «attention assist»di Maurizio Caprino

Forse il simbolo sul cruscotto non si presta ad essere preso troppo sul serio:generalmente è una tazzina di caffè, che si presta a facili ironie. Ma i sistemi di allarmeanti-sonnolenza sono fondamentali per guidare sicuri: nella sola Italia, la Fondazioneper la ricerca e la cura dei disturbi del sonno stima che due milioni di conducenti sianoad alto rischio di addormentarsi al volante e il 95% di loro lo ignori tranquillamente.Peccato quindi che i sistemi d'allarme – introdotti inizialmente su alcuni modelliMercedes e Volkswagen un paio d'anni fa – siano ancora poco diffusi tra le vetture incircolazione e probabilmente sono destinati a restare merce rara ancora per anni.

Attenzione: qualcuno potrebbe pensare che la diffusione di questi sistemi siamaggiore. Ma è un equivoco: chi lo pensa ha in mente i sistemi che si limitanol'allarme quando il veicolo non segue più la corsia che sta percorrendo. Che peròhanno due limiti: con la segnaletica malridotta che caratterizza troppe strade italiane,spesso non rilevano la situazione di pericolo (sono basati sul riconoscimento dellestrisce di corsia, quindi hanno difficoltà quando sono sbiadite, mancanti ocontraddittorie) e quando danno l'allarme molto spesso il colpo di sonno ha già colpitoil guidatore, che quindi può essere svegliato di soprassalto e spaventarsi, perdendo ilcontrollo del mezzo.

Qui invece parliamo di equipaggiamenti più sofisticati, che aquesta funzione di "lettore di corsia" ne associano altre.Dall'analisi del modo di guidare (per esempio, se il computerrileva bruschi movimenti del volante e/o di altri comandi,"deduce" che il colpo di sonno si sta avvicinando) all'esamedell'occhio del conducente. Fino ad arrivare a strumentisofisticati come il riflessometro (www.riflessometro.it), messo apunto a Treviso e in grado non solo di misurare i riflessi di chi si

Giorgio
Rettangolo
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mette al volante e di negare il consenso all'accensione del motorequando non si supera il test, ma anche di "sentire" la forza concui si tiene il volante e dare l'allarme quando è talmente ridottada far ritenere che il colpo si sonno sia vicino.

Difficile ora pronosticare quando questi dispositivi avranno una diffusione di massa:per ora, non sono stati inseriti nella lista degli equipaggiamenti che la Ue imporràcome obbligatori di serie entro questo decennio. Per ora non sono stati inseritinemmeno nell'unica lista di dotazioni che verranno certamente imposte: quelle per imezzi pesanti.

Proprio gli autisti di questi mezzi sono i più esposti al rischio di colpi di sonno. Nonsolo per i turni massacranti di guida che troppo spesso devono o scelgono di effettuare(tante volte truccando il cronotachigrafo), ma anche perché sono i più esposti all'Osas(la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno): si stima ne soffra in modo severo ben il22% dei camionisti, con tendenza a peggiorare con l'aumentare dell'età media nellacategoria. Una diffusione più che doppia rispetto alla media della popolazione (10%).

Generalmente chi soffre di Osas non lo sa: il suo sonno è disturbati solo damicrorisvegli di cui non si accorge, per cui si alza al mattino con la falsa sensazione diessere riposato. Diventa quindi fondamentale sapere quali sono i fattori che possonofar prevedere il rischio di Osas: indice peso/altezza (Bmi) superiore a 35, circonferenzadel collo oltre i 43 cm, ipertensione non controllata, russamento, eccessiva sensazionedi fatica diurn, apnee notturne e sonnolenza.

Giorgio
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