1,50 LA STORIA DI ROMA - Guida Romarché · 2017. 4. 20. · tro Mitridate re del Ponto (63...

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“Collana archeologica”

supplemento di FORMA VRBIS

LA STORIA DI ROMAnei luoghi e nei monumenti

Con il nuovo anno è iniziata una collana di

tascabili che intende illustrare i luoghi e i

monumenti della città antica, sulle tracce delle

tradizioni e dei miti delle origini, spesso riva-

lutati dagli studi più recenti, e della storia uffi-

ciale.

La serie sarà presentata in modo da accom-

pagnare il lettore nei luoghi più significativi

della città per poter offr ire i r ifer imenti

archeologici relativi agli avvenimenti descritti.

Nella serie saranno comprese alcune parti e

alcuni numeri riguardanti la vita quotidiana,

gli istituti politici e religiosi necessari per ten-

tare di comporre un quadro sufficientemente

indicativo della storia di Roma antica.

- Abbonamento ai «tascabili» € 15,50

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Collana archeologica

LA STORIA DI ROMA

nei luoghi e nei monumentidi Franco Astolfi

PARTE XXVIII

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Roma 2005

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DIREZIONE SCIENTIFICAPROF. BERNARD ANDREAE

DOTT. CLAUDIO MOCCHEGIANI CARPANO

DIRETTORE RESPONSABILESILVIA PASQUALI

COORDINAMENTOREDAZIONALE E SEGRETERIAROBERTO LUCIGNANI, LIDIA LAMBERTUCCI,ERMETE BONARDI, LAURA SIGNANI

GRAFICA, DOCUMENTAZIONEFOTOGRAFICAROBERTO LUCIGNANI

DISEGNIPIETRO RICCI

COMITATO SCIENTIFICO:MARIA ANDALORO Università della Tuscia; FRANCO ASTOLF I Soprin tendenzaArcheologica di Roma; GIULIANA CALCANI Università di Roma Tre; FILIPPO COARELLI Università di Perugia; PAOLA DI MANZANO SoprintendenzaArcheologica di Roma;DARIO GIORGETTI Università di Bologna; EUGENIO LA ROCCA Sovraintendente aiBeni Culturali del Comune di Roma; FEDERICO MARAZZI Università “SuorOrsola Benincasa”, Napoli; PAOLO MORENO Università di Roma Tre; LUISA MUSSO Università di Roma; EMILIO RODRIGUEZ ALMEIDA, Ricercatore For-ma Urbis marmorea.PATRIZIA SERAFIN PETRILLO II Università diRoma Tor Vergata;

EDITORE E.S.S. Editorial ServiceSystemVia di Torre S. Anastasia, 61 - 00134Romae-mail: [email protected]//www.editorial.itPubblicazione registrata presso il Tribu-nale di Roma n° 548/95 del13/11/95

DIREZIONE, REDAZIONE EAMMINISTRAZIONEE.S.S. Editorial Service SystemVia T. S. Anastasia, 61 - 00134 Roma

PUBBLICITÀ E DIFFUSIONELAURA PASQUALI

ABBONAMENTI:L’abbonamento partirà dal primo numeroraggiungibile tranne diversa indicazione.

TASCABILIITALIA: annuale 15,50 euro FORMA VRBIS+TASCABILEITALIA: annuale 50,00 euro ESTERO: annuale 80,00 euro

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STAMPA System Graphic Srl Via di Torre Santa Anastasia, 61 -00134 Roma - Telefono 0671056.1

DISTRIBUTORE ROMAOrsetto 2000 Distribuzione SrlVia Bartolo da Sassoferrato, 1400165 Roma - Tel. 066624285Nessuna parte della presente pubblicazio-ne può essere riprodotta in alcun modosenza il consenso scritto dell’Editore

Finito di stamparenel mese di giugno 2005© Copyright E.S.S.

supplemento al n. 6/2005di FORMA VRBIS,

Itinerari nascosti di Roma antica

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DALLE GUERRE CIVILI ALLA FINEDELLA REPUBBLICA

L’inizio del I secolo a.C. ripropone il difficile proble-mi degli Italici, preziosi alleati di Roma in tutte le guer-re, ma ormai stanchi di dover sopportare tutti i pesi deicittadini romani senza averne però gli stessi diritti negoderne i privilegi. La scintilla della rivolta partì dallacittà di Ascoli, dove vennero trucidati tutti i Romani chevi risiedevano, e successivamente il moto si estese in tut-ta l’Italia centrale. Per scongiurare un pericolo paragona-bile soltanto ai più tragici giorni della seconda guerrapunica, dal 90 all’88 a.C. furono varate a Roma alcuneleggi che estendevano gradualmente il diritto di cittadi-nanza ai popoli italici rimasti fedeli, e poi a quelli cheavrebbero deposto le armi entro un determinato perio-do. Ad aggravare la situazione politica durante la guerrasociale, vi era state inoltre le mire espansionistiche diMitridate VI, re del Ponto, che minacciava i possessiromani in Asia Minore. Il comando del corpo di spedi-zione contro Mitridate nell’88 a.C., sarà la causa dellaguerra civile tra Mario e Silla, che per alcuni anni farà diRoma teatro di vendette e massacri indiscriminati.

Rimasto padrone della repubblica dopo la morte diMario e la definitiva sconfitta dei suoi partigiani, nell’82a.C. Silla si fece nominare dittatore a tempo indetermi-nato e diede sfogo al suo desiderio di vendetta. Per mol-to tempo fece esporre nel Foro lunghe liste di proscri-zione contenenti i nomi di tutti quelli che avevano par-teggiato per il suo avversario. L’iscrizione in queste listerappresentava una vera e propria condanna a morte per imalcapitati, che potevano essere uccisi impunemente dachiunque lo avesse voluto, mentre i loro beni venivanoconfiscati dallo stato. E’ stato calcolato che dopo la scon-fitta del partito mariano, non meno di 90 senatori e2.500 cavalieri (oltre ad un imprecisabile numero di cit-

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tadini comuni) furono vittime delle feroci “purghe”attuate da Silla. Particolarmente crudele fu il trattamentoriservato ai 6.000 Sanniti che negli ultimi giorni dellaguerra, avevano affrontato l’esercito sillano presso la por-ta Collina. Dopo essere stati fatti prigionieri, i soldati ita-lici furono rinchiusi nella Villa Pubblica al Campo Mar-zio e quindi trucidati fino all’ultimo uomo mentre il dit-tatore arringava i senatori nel vicino tempio di Bellona.

L’urbanistica a Roma nel periodo sillano

La guerra civile, terminata nell’anno 82, aveva provo-cato infiniti lutti e gravi danni agli edifici di Roma.Dopo la definitiva conquista della città, Silla si fece pro-motore di importanti iniziative urbanistiche, tanto da

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Sopra: I domini romani nell’età di Silla

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essere acclamato come nuovo fondatore dell’Urbe. Per laprima volta dopo la caduta dei re, fu ampliato il pome-rio cittadino e restaurate le antiche mura del IV secoloa.C., apportando le modifiche indispensabili per l’utiliz-zo delle nuove macchine da guerra entrate in uso datempo. Sul Campidoglio fu restaurato il tempio di GioveOttimo Massimo che aveva subito danni in seguito agliscontri tra le opposte fazioni avvenuti in questa partedella città. Nel 78 a.C. fu ricostruita la Basilica Emilia adopera del console M. Emilio Lepido, personaggio vicinoal dittatore. Pochi anni dopo fu ripavimentata la piazzadel Foro e costruito il Tribunal Aurelium presso il tempiodei Castori. Sul lato opposto della piazza - in seguitoall’aumentato numero dei senatori portato da Silla a 600membri - fu ampliata la Curia occupando parte dell’an-tistante Comizio. All’estremità settentrionale del ForoRomano fu costruito il Tabularium (78 a.C.) il grande

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Sopra: Probabile ritratto di Silla

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Sopra: Il Foro tardo-repubblicano e gli interventi di Silla (P. Monella)

complesso destinato a conservare le leggi e i trattati del-lo stato romano (tabulae). Si trattava di un’imponentecostruzione, ancora in gran parte conservata, voluta peruniformare il lato meridionale del colle capitolino, dasempre caratterizzato dalle due alture del Capitolium edell’Arx, che si elevavano sui due lati della mitica vallettadell’Asylum. La facciata dell’edificio che prospettava sulForo, era formata da un piano inferiore che sostenevadue gallerie sovrapposte scandite da pilastri e colonne,sormontate a loro volta da un attico con gli ambientidove erano conservato i documenti ufficiali. Oltre chenella capitale, l’attività di Silla si estese anche alla vicinaOstia, dove fu costruita una cinta muraria lunga più didue chilometri, caratterizzata da un paramento esterno ablocchetti di tufo disposti in modo da richiamare un roz-zo “reticolato” (opera incerta).

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Dopo la scomparsa di Silla nel 78 a.C., il senato roma-no fu costretto ad affrontare una nuova rivolta scoppiatain Spagna ad opera degli ultimi partigiani di Mario. Ilcomando dell’esercito fu affidato questa volta a C. Pom-peo - già luogotenente di Silla durante la guerra civile -che riuscì in breve tempo a riportare l’ordine nella tur-bolenta provincia. Ma i lunghi periodi di guerra che ave-vano allontanato un’infinità di cittadini dal lavoro deicampi, nonché il duro e anacronistico trattamento alquale erano da sempre sottoposti gli schiavi, avevano datempo contribuito ad allentare la disciplina del personaleservile che lavorava nelle grandi tenute o nelle case patri-zie cittadine. La inevitabile rivolta scoppiò nel 73 a.C. aCapua dove, un gladiatore tracio di nome Spartaco, sipose al comando di una moltitudine di derelitti intenzio-nati ad approfittare della lontananza dell’esercito romanoimpegnato in Spagna. Dopo aver radunato attorno a sequasi 120.000 uomini, Spartaco riuscì a sconfiggere ben

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Sopra: Disegno ricostruttivo del Tabularium (da: F. Coarelli)

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quattro eserciti regolari, rivelando insospettabili doti digenerale e di uomo di azione. Il comando delle opera-zioni fu allora affidato a Licinio Crasso - altro luogote-nente di Silla - che con il decisivo aiuto di Pompeo, tor-nato dalla Spagna, riuscì finalmente a sconfiggere i ribel-li.

Dopo le vittorie spagnole e quelle altrettanto impor-tanti ottenute contro le orde di Spartaco, Pompeo ebbel’incarico di combattere i pirati che da lungo tempoimperversavano in tutto il Mediterraneo, paralizzando ilcommercio marittimo e causando gravi danni all’econo-mia romana. Allestita una flotta di 200 navi ed arruolati120.000 uomini, Pompeo divise il Mediterraneo indiversi settori, allo scopo di controllare l’intero bacino edi irretire gradualmente i pirati. Dopo avere costrettotutte le navi nemiche a radunarsi verso le coste della Cili-cia, le attaccò distruggendole completamente in una bat-taglia che rimase memorabile.per la fine strategia attuata.

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Sopra: Il trionfo di Mario in un quadro ottocentesco

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Concluse in soli tre mesi le operazioni contro i pirati,Pompeo riuscì a portare a termine anche la guerra con-tro Mitridate re del Ponto (63 a.C.), che dopo le sconfit-te subite ad opera di Silla aveva nuovamente ripreso leostilità. Deluso però dal senato che si era opposto all’as-segnazione di terre ai suoi veterani, al suo ritorno in Ita-lia egli prese accordi con Crasso e con C. Giulio Cesare,personaggio emergente quest’ultimo, che da Mario ave-va ereditato l’appoggio del partito popolare. Scopo delpatto stabilito fra i tre importanti personaggi (che saràricordato in seguito come “Primo Triunvirato”), erasostanzialmente quello di non danneggiarsi a vicendanella spartizione del potere, e di poter condurre unapolitica comune al di fuori del controllo del senato. L’al-leanza politica fra i due maggiori personaggi del triunvi-rato fu perfino consolidata con il matrimonio di Pompeocon Giulia, figlia di Cesare.

Gli interventi edilizi di Pompeo nel CampoMarzio

Le importanti vittorie militari ottenute sui pirati econtro Mitridate avevano assicurato a Pompeo tutto ilprestigio e il denaro necessario per attuare ambiziosi pro-grammi edilizi. Le parti della città prescelte a tal scopofurono la zona del Circo Massimo e soprattutto il Cam-po Marzio - destinato a diventare il quartiere più monu-mentale della città - dove Pompeo possedeva una grandeVilla situata sul lato destro della Via Lata (Corso). Presso icarceres del Circo Pompeo egli fece restaurare il tempiodi Ercole situato presso l’Ara Massima, che dopo questilavori verrà ricordato come Aedes Herculis Pompeiana.Obiettivo principale del programma edilizio di Pompeoera comunque quello di dotare la città di un teatro inmuratura, la cui costruzione era stata fino ad allora impe-dita dalla tradizionale avversione dei Romani nei con-fronti dei teatri stabili. Per il nuovo edificio del Campo

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Sopra: Probabile ritratto di Mario

Marzio, fu preso a modello il teatro di Mitilene, uno deimaggiori complessi del mondo antico. Realizzato conpoderose sostruzioni in “opera reticolata”, il complessopompeiano - formato dal teatro e dai portici annessi - erain grado di accogliere 17.000 spettatori, e si estendevadall’Area Sacra di Largo Argentina fino all’attuale Via delBiscione. La cavea del teatro si apriva in corrispondenza

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Sopra: Il tempio della Fortuna Primigenia a Preneste costruito nell’età di Silla

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della moderna via di Grottapinta, la strada che con il suoandamento semicircolare ne ricorda ancora la forma. Inossequio alle disposizioni che da sempre collegavano i“ludi scenici” con gli edifici di culto, nella parte più altadella cavea fu costruito un tempio dedicato a Venere Vin-citrice, divinità prediletta da Pompeo, alla quale egli attri-buiva tutte le sue fortune. Annessi al teatro e orientatisull’asse degli antichi Saepta, erano poi la grande Porticusche si apriva alle spalle della scena, e l’Hecatostilum (oportico delle cento colonne) che formava il lato orienta-le del complesso.

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Sopra: Le spedizioni di Pompeo

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Prima conseguenza dell’intesa politica fra i tre piùimportanti personaggi politici del momento, fu l’elezio-ne di Cesare a console (anno 59) e successivamente agovernatore della Gallia Cisalpina per la durata di cinqueanni. Approfittando della rivalità fra le tribù del luogo,Cesare iniziò quindi una guerra di conquista che, nell’ar-co di otto anni (58-51 a.C.) l’avrebbe condotto alla sot-tomissione dell’intera regione.

Con l’intenzione di emulare le gesta di Pompeo inoriente e di Cesare in Gallia, nel 53 a.C. Crasso condus-se una spedizione contro i Parti, il cui regno si estendevaormai fino ai confini delle province orientali romane. Ilcarattere inospitale dei luoghi e le difficoltà incontrate

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Sopra: Ricostruzione di una nave da guerra romana

nei rifornimenti necessari indebolirono fortemente l’e-sercito, già stremato dalle lunghe marce nel paese deser-tico. Lo scontro decisivo avvenne a Carre, dove i Roma-ni furono duramente sconfitti e lo stesso generale ucciso.Con la morte di Crasso terminava di fatto il primo triun-

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virato; sulla ribalta politica rimanevano ora soltantoPompeo e Cesare, con quest’ultimo che aveva visto cre-scere enormemente il suo prestigio e che controllavadieci legioni di soldati a lui fedelissimi. Riconciliatosicon il senato allo scopo di contrastare colui che eraormai diventato il suo unico avversario, Pompeo fece

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Sopra: Ritratto di Pompeo Magno

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emanare un decreto che imponeva a Cesare di lasciare ilgoverno della Gallia e il comando stesso dell’esercito.Forte della fedeltà dei suoi veterani, Cesare rifiutò diobbedire e nel 49 a.C. mosse verso Roma (passaggio delRubicone) aprendo di fatto una nuova fase della guerracivile. All’avvicinarsi di Cesare, Pompeo, accompagnatodai senatori, fuggì a Brindisi allo scopo di imbarcarsi perl’oriente, dove il suo prestigio militare era ancora intatto.L’immancabile scontro tra i due personaggi diventatiormai nemici avvenne a Farsalo in Tessaglia (48 a.C.),dove Pompeo fu sconfitto e quindi ucciso a tradimentodal re d’Egitto Tolomeo presso il quale aveva inutilmen-te cercato rifugio.

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Sopra: Moneta di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno

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Sopra: Gli edifici del Campo Marzio tardo-repubblicano. In grigio i complessiattribuibili a Pompeo (P. Monella)

Con la morte del secondo triunviro, Cesare restavapadrone assoluto della scena politica, riuscendo final-mente a far convergere sulla sua persona le più impor-tanti cariche repubblicane e ad essere nominato dittatorea vita.

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Sopra: Collare di schiavo

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Sopra: Figuranti che impersonano soldati romani

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L’attività edilizia di Cesare e la nascita di unnuovo Foro

Mentre Pompeo aveva scelto il Campo Marzio perrealizzare il proprio progetto edilizio, Cesare preferì ope-rare nell’antico centro politico della città. Con l’ingentebottino ottenuto in Gallia acquistò la vecchia basilicaSempronia al Foro Romano, e dopo averla fatta demoli-re iniziò la costruzione di un complesso analogo (Basili-ca Giulia) che sarà ultimata soltanto dopo la sua morte.La parte centrale del Foro fu nuovamente pavimentatacon lastre di travertino, mentre al disotto della piazza furealizzato un sistema di gallerie destinate probabilmentealla manovra dei materiali per gli spettacoli gladiatori chein questo periodo si tenevano ancora sulla piazza delForo. Altri importanti interventi furono eseguiti nelComizio, con lo spostamento dell’antica Curia e la rico-struzione dei Rostra in corrispondenza dell’asse centraledella piazza.

A nord del Foro Romano Cesare fece eseguire unaserie di espropri, acquistando un’ampia porzione di ter-reno per costruire una nuova piazza destinata a perpetua-re il suo nome. Concepito come voto agli dei alla vigiliadella decisiva battaglia di Farsalo, il Foro di Cesare fudedicato nel 46 a.C., ma completato da Augusto dopo lamorte del dittatore. La nuova piazza si estendeva dall’Ar-giletum - strada che dal Foro Romano saliva verso laSuburra - fino alle pendici della collina che univa ilCampidoglio col Quirinale, tagliata poi in seguito allacostruzione del Foro Traiano. Questo nuovo spazio pub-blico,destinato ad assorbire parte delle attività che si svol-gevano nell’antico Foro, aveva la forma di una grandepiazza rettangolare circondata su tre lati da un doppioporticato che nella ricostruzione odierna risale ai restau-ri eseguiti all’inizio del III secolo d.C.. Al centro dellapiazza era una statua equestre del dittatore, mentre sulfondo era un tempio dedicato a Venere Genitrice. In ori-

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gine l’edificio aveva otto colonne sulla fronte (ottastilo) enove sui lati lunghi, mentre il fondo era chiuso da unaparete continua (sine postico). All’interno del tempio,oltre a numerose opere d’arte, era una statua di Venere,divinità alla quale Cesare faceva risalire l’origine dellagens Giulia.

Altre opere iniziate da Cesare durante il suo breveregno (48-44 a.C.) furono inoltre i Saepta del CampoMarzio - che da semplice recinto per le votazioni diven-nero un imponente complesso in muratura - e il TeatroMarcello presso il Circo Flaminio. Anche quest’ultimoedificio, iniziato dal dittatore dopo avere eseguito espro-pri e demolizioni, verrà completato da Augusto nel 13a.C., che lo dedicherà al nipote Marcello, da lui designa-to al trono, ma scomparso prematuramente dieci anniprima. Allo stadio di semplice progetto, doveva invecerimanere la prevista deviazione del Tevere da Ponte Mil-vio fino al Vaticano, dove dovevano essere trasferiti icomplessi pubblici più importanti del Campo Marzio.

Pur rispettando apparentemente le tradizionali formerepubblicane, Cesare era ormai deciso ad andare oltre lacarica di dittatore a vita, considerata in effetti come unamagistratura straordinaria e del tutto insufficiente per ladefinitiva conquista del potere. La sua scoperta aspirazio-ne verso una forma di tipo monarchico, fece prestonascere una congiura alla quale parteciparono elementidi diversa estrazione politica.Tra i nemici del dittatore vierano vecchi pompeiani delusi, senatori e magistrati col-piti nei loro interessi dalle ultime riforme, ma anchealcuni dei suoi stessi amici generosamente decisi a difen-dere la morente repubblica. Il 15 marzo dell’anno 44a.C., mentre faceva ingresso nella curia di Pompeo doveera riunito il senato, Cesare veniva assalito dai congiuratied ucciso con un gran numero di pugnalate

La morte di Cesare doveva inevitabilmente riaccen-dere le lotte tra i diversi partiti e dar vita ad un nuovocapitolo della guerra civile.Approfittando dell’incertezza

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Sopra: Bronzetto raffigurante un giovane schiavo negro

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dei congiurati, incapaci di condurre a termine la loroazione, l’iniziativa fu presa da Marco Antonio, luogote-nente del defunto dittatore. Sull’esempio del primotriunvirato, Antonio stabilì un’alleanza politica con M.Emilio Lepido, comandante della cavalleria, e C.Ottavia-no, nipote di Cesare che si era affrettato a far ritorno dal-l’Epiro dove si trovava. Dopo avere stabilito le rispettivecompetenze sui territori della repubblica, i triunviri pas-sarono all’azione contro i congiurati, che nel frattempoavevano messo assieme un esercito di ben 80.000 uomi-ni. Lo scontro decisivo avvenne a Filippi, tra la Macedo-nia e la Tracia, dove si combatté una battaglia da molticonsiderata come la più grande di tutta la storia antica.Rientrato in Italia, Ottaviano fu costretto ad affrontarenuove difficoltà dovute alle distribuzioni di terre ai vete-rani, demagogico progetto che ledeva gravemente gliinteressi di molti proprietari terrieri costretti a sottostareagli espropri.

Un tentativo di M. Emilio Lepido di impadronirsidella Sicilia segnò la fine politica dell’antico maestro del-la cavalleria e del secondo triunvirato (35 a.C.). Ormai

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Sopra: L’uccisione di Cesare in un quadro settecentesco

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Sopra: Moneta d’oro dell’età di Cesare

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sulla travagliata scena politica romana, non rimanevanoche Antonio e Ottaviano, che controllavano rispettiva-mente i territori orientali e occidentali dello stato. Falli-ta una spedizione contro i Parti e ritiratosi successiva-mente ad Alessandria,Antonio sposava la regina Cleopa-tra che lo stesso Cesare aveva posto sul trono d’Egitto.Questa unione, del tutto impopolare, segnava l’iniziodella definitiva rottura tra i due triunviri superstiti. Fattoapparire Antonio come traditore della patria, Ottavianoriuscì a farsi conferire poteri straordinari dal senato, inmodo da essere in grado di dichiarare guerra all’Egitto,

L’ultima grande battaglia del periodo repubblicanoavvenne in Grecia, presso il promontorio di Azio. Loscontro tra le due flotte nemiche avvenne il 2 settembredel 31 a.C., e si concluse con la sconfitta di Antonio chesi dette volontariamente la morte. Proclamata l’annessio-ne dell’Egitto da parte di Ottaviano, tutti i paesi delMediterraneo erano finalmente riuniti sotto un unicopotere.Terminava così la gloriosa Repubblica Romana,ed iniziava quella monarchia militare che prenderà ilnome di Impero. ■

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