14/1/2011 - Rassegna Stampa

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m i Sul web pagine «abusive» con il logo dell'ateneo fiorentino Anche Unifi sbarca su Facebook Ma il profilo non è quello ufficiale FT,EN ZE - Facebook o no Face- book? Per l'Università di Firenze ri- schia di diventare davvero un pro- blema. Mentre gli organi decisio- nali discutono sull'opportunità o meno di utilizzare il famoso social network, nella frequentata piazza virtuale l'ateneo fiorentino ha già una presenza radicata con due pro- fili e più di mille amici, fornisce in- formazioni a studenti laureandi, pubblicizza eventi studenteschi e locali fiorentini. Peccato che le pa- gine, pur riportando il logo del- l'Ateneo, non siano né gestite né tantomeno autorizzate dall'Univer- sità di Firenze. Particolare di non poco conto, poiché non segnalato nei due pro- fili attivi ormai da un anno e che cominciano ad accreditarsi quasi come una nuova fonte di informa- zione parallela per la comunità stu- dentesca, che rischia di ricevere in- dicazioni errate su modulistica, corsi ed esami. «Al momento l'Uni- fi non ha un profilo ufficiale su Fa- cebook - conferma Cristina Mu- gnai, direttore del Centro servizi informatici dell'Ateneo - a fronte di possibili utilizzi indebiti del no- La Ì Gli studenti credono sia autentico. La replica: «Utilizzo ingannevole, lo abbiamo già segnalato al social network» me dell'Ateneo da parte di soggetti privati abbiamo inoltrato al social network una segnalazione di utiliz- zo ingannevole». Della presenza di questi profili il Centro ne era già da tempo al cor- rente, dal momento che utilizzava la bacheca «abusiva» di uno di que- sti per pubblicizzare i corsi di infor- matica svolti presso le proprie se- di, informando inoltre gli utenti che per il 2011 «il nostro catalogo dei corsi è cambiato così tanto, ma così tanto... che persino la Befana quando l'ha visto è rimasta sbigot- tita». Messi al corrente, lo stesso stupore lo avranno provato soprat- tutto in piazza San Marco. Gaetano Cervone 0 RIPRODUZION E RFEP'ATA

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m i Sul web pagine «abusive»con il logo dell'ateneo fiorentino

Anche Unifi sbarca su FacebookMa il profilo non è quello ufficiale

FT,ENZE - Facebook o no Face-book? Per l'Università di Firenze ri-schia di diventare davvero un pro-blema. Mentre gli organi decisio-nali discutono sull'opportunità omeno di utilizzare il famoso socialnetwork, nella frequentata piazzavirtuale l'ateneo fiorentino ha giàuna presenza radicata con due pro-fili e più di mille amici, fornisce in-formazioni a studenti laureandi,pubblicizza eventi studenteschi elocali fiorentini. Peccato che le pa-gine, pur riportando il logo del-l'Ateneo, non siano né gestite nétantomeno autorizzate dall'Univer-sità di Firenze.

Particolare di non poco conto,poiché non segnalato nei due pro-fili attivi ormai da un anno e che

cominciano ad accreditarsi quasicome una nuova fonte di informa-zione parallela per la comunità stu-dentesca, che rischia di ricevere in-dicazioni errate su modulistica,corsi ed esami. «Al momento l'Uni-fi non ha un profilo ufficiale su Fa-cebook - conferma Cristina Mu-gnai, direttore del Centro serviziinformatici dell'Ateneo - a frontedi possibili utilizzi indebiti del no-

La ÌGli studenti credono siaautentico. La replica: «Utilizzoingannevole, lo abbiamo giàsegnalato al social network»

me dell'Ateneo da parte di soggettiprivati abbiamo inoltrato al socialnetwork una segnalazione di utiliz-zo ingannevole».

Della presenza di questi profili ilCentro ne era già da tempo al cor-rente, dal momento che utilizzavala bacheca «abusiva» di uno di que-sti per pubblicizzare i corsi di infor-matica svolti presso le proprie se-di, informando inoltre gli utentiche per il 2011 «il nostro catalogodei corsi è cambiato così tanto, macosì tanto... che persino la Befanaquando l'ha visto è rimasta sbigot-tita». Messi al corrente, lo stessostupore lo avranno provato soprat-tutto in piazza San Marco.

Gaetano Cervone0 RIPRODUZION E RFEP'ATA

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Pisa File audio e video gratuiti delle lezioni scaricabili su computer, cellulari e iPad

Andare all'Università. Su iTunesL'Università di Pisa, pri-

ma in Toscana, è sbarcatasu iTunes U, la piattafor-ma Apple di open learninga cui partecipano decinedi università da tutto ilmondo. Il meccanismo èquello noto dell'iTunesStore da dove si possonoscaricare file audio e videosu computer o su dispositi-vi portatili. Ma la differen-za in questo caso è che tut-ti i contenuti sono gratui-ti. Musica e danze indianein biblioteca, ma anche le-zioni di doppiaggio cine-matografico o di letteratu-ra russa. Obbiettivo: «For-nire agli studenti un ulte-riore strumento di appren-dimento e raggiungere unpubblico più vasto».

A PAGINA 9 Magnani

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Pisa Primi in Toscana sulla piattaforma della Apple: dai corsi di letteratura russa a quelli di cinema e musica

A lezione all'Universita,A-IIId

i esIl prorettore De Francesco: così diamo a tutti la possibilità di apprendere

PISA - Musica e danze indianein biblioteca, ma anche lezioni didoppiaggio cinematografico o di let-teratura russa. Da ieri l'università diPisa, prima in Toscana, è sbarcatasu iTunes U, la piattaforma Apple diopen learning a cui partecipano de-cine di università da tutto il mondo,da Yale e Oxford sino a quella di To-kyo. Il meccanismo è quel-lo noto dell'iTunes Storeda dove si possono scarica-re file audio e video sucomputer o su dispositiviportatili. Ma la differenzain questo caso è che tutti icontenuti sono gratuiti.

«Con questo sistema -ha detto il prorettore vica-rio Nicoletta De France-sco - l'ateneo potrà forni-re agli studenti un ulterio-re strumento di apprendi-mento e contemporanea-mente raggiungere unpubblico più vasto e varioperché chiunque abbia de-siderio di apprendere de-ve avere la possibilità dimigliorare le proprie co-noscenze». In Italia, a par-te Pisa, sono solo cinquegli atenei che per il mo-mento hanno aderito aiTunes U: la Federico Il diNapoli, la Bocconi di Mila-no e le università di Mode-na e Reggio Emilia, Tren-to e Trieste.

«In occasione del lan-cio, che avviene proprioad un anno esatto dal-l'inaugurazione di iTunesU in Italia, - ha detto laprofessoressa Enrica Salva-tori responsabile del progetto - ab-biamo popolato il nostro spazio concirca 170 file, provenienti da facoltàscientifiche e umanistiche». «Esseresu iTunes U - ha aggiunto EnricaSalvatori - non comporta alcun co-sto per l'Ateneo, a parte la produzio -ne dei contenuti». Quasi tutti i filesono curati dal Laboratorio di cultu-

ra digitale dell'ateneo, ma alcunicasi anche dagli stessi studenticome per i video della serie «Fine-stre sull'arte», dove sono minu-ziosamente spiegate le opere digrandi pittori fra cui il Cenacolodi Leonardo da Vinci o la Veneredi Sandro Botticelli.

Un settore nutrito riguarda poiil patrimonio museale del-l'università, dalle mostredel Museo della Grafica al-le visite guidate all'orto bo-tanico. Tra i podcast didat-tici si trovano per ora cor-si di storia e di lingue e au-dio-conferenze a caratteredivulgativo su argomentiscientifici. «L'obiettivo ini-ziale - ha detto ancoraSalvatori - è di aggiorna-re i contenuti mensilmen-te inserendo ogni volta al-meno una decina di nuovifile». L'idea di avviare unsito pisano in ìT nes U ènata circa un anno e mez-zo fa dall'esperienza delCentro interdipartimenta-le di servizi informaticiper l'area umanistica (Ci-siau). Da tempo infatti ilcentro offre agli studentila possibilità di accederetramite web ai materiali di-dattici, tra cui alcuni corsiofferti in forma di po-dcast. E non a caso i primicontatti con Apple Italiasono partiti proprio da quicon l'idea di integrare e al-largare le piattaforme e-le-arning esistenti.

«L'Università di Pisa,fondata nel 1343, è una del-

le più antiche e prestigiose d'Italia,tradizionalmente all'avanguardianel settore delle nuove tecnologie- ha dichiarato il rettore MassimoAugello - e il progetto iTunes U èun ulteriore esempio di unione tratradizione e innovazione».

Marina MagnaniC9 RI PRO DJ LION, RISPRVA A

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In rete Su Internet c'è chi ci sbarca per offrire servizi agli studenti(come l'Università di Pisa) con l'accordo con Apple, e c'è chi (comeUniversità di Firenze) su internet ci èfinita, suo malgrado, abusivamen-

te, con qualcuno che usa il suo logo per pubblicizzarsi su Facebook

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Pisa. L'aggressore lo prende a pugni e fugge

Troppi bocciati all'esameprof picchiato in facoltà

PISA. Un professore difrancese dell'ateneo, CharlesBarone, è stato picchiato sul-la soglia del suo ufficio nel di-partimento di filologia ro-manza. Quando ha sentitobussare alla porta, il docenteha aperto e subito è stato col-pito al volto da alcuni pugni.Non si esclude che l'aggresso-re possa essere il fidanzato o

un amico di una delle nume-rose ragazze che si sono pre-sentate all'esame e che sonostate respinte: 10 su 15. Il pro-fessore si è fatto medicare alpronto soccorso di Cisanello.Ha detto di non avere inten-zione di piegarsi e che sesarà necessario, continueràa bocciare.

VIRGONE A PAGINA 13

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di Candida Virgone

PISA. Aggredito in facoltà,nella sua stanza, probabilmen-te per una bocciatura. Non siesclude che il "vendicatore"possa essere il fidanzato o unamico di una delle numeroserespinte. Un professore difrancese dell'ateneo di Pisa,Charles Barone, 55 anni, è sta-to picchiato ieri pomeriggio aldipartimento di filologia ro-manza. Preso a pugni in viso,ferito al mento e alla gola, for-se perché l'aggressore avevain mano delle chiavi o un anel-lo con cui gli ha procuratodue tagli.

«E una metafora»: commen-ta rassegnato il docente. Inche senso professore?, gli chie-diamo. «Una metafora del fat-to che non contiamo niente,non abbiano alcuna considera-zione, dobbiamo solo dare deidiplomi, promuovere, a frontedi un disimpegno palpabile.Ma non ho intenzione di pie-garmi a tutto questo». Insom-ma il prof. Barone, se necessa-rio, continuerà a bocciare.

L'aggressione è avvenuta ie-ri pomeriggio, verso le 17, a pa-lazzo Matteucci, in piazza Dan-te.11 professore era nel suo ufficio, nel dipartimento di filolo-gia romanza, comune a due fa-coltà, quella di Lettere, e quel-la di Lingue, a cui Barone ap-partiene come professore difrancese. Ieri pomeriggio neldipartimento c'erano solo unastudentessa in biblioteca e ilprofessore nel suo studio.

«Ho sentito bussare - raccon-ta Barone - e sono andato adaprire la porta. Mi sono trova-to davanti un uomo con un

Il docente di francese ha aperto la portaed è stato preso a pugni: è ferito al volto

Professo-re picchiatoda uno sconosciutodopo le bocciaturecappellino bianco in testa edei guanti, anche questi chia-ri, forse in lattice. Ho pensatoche fosse un muratore, vistoche nel palazzo ci sono i lavo-ri, ma non ho fatto neanche intempo a realizzare cosa acca-desse: sono stato colpito al vi-so da 3-4 pugni e sono caduto.Mi sono rialzato per vederechi fosse, ma lo sconosciutoera già scappato in fondo alcorridoio. La studentessa cheera in biblioteca mi ha dettoche si trattava di un ragazzodi circa trent'anni. Fuggitol'aggressore mi sono accortoche gola e mento sanguinava-no. Allora ho chiesto alla stu-dentessa che era in bibliotecadi chiamare il 118». Che da po-co ha il nuovo servizio affida-to alle associazioni di volonta-riato. Sono arrivati i volontaridella Misericordia: hanno me-dicato il professore e lo hannoaccompagnato al pronto soc-corso di Cisanello, dove la feri-ta è stata suturata con duepunti: prognosi di dieci giorni.

Sospetti? In facoltà un'ideace l'avrebbero. La mattina c'e-rano stati esami: Barone ave-va respinto i due terzi dei can-didati. Su 15 allievi, per lo piùragazze visto che facoltà è ro-sa al 95%, solo 5 avevano supe-rato la prova. Dieci, tutte don-ne, erano state respinte. Losconosciuto aggressore potreb-be essere stato motivato da un-'assurda rivalsa per quel risul-tato.

Una vendetta? «Può darsi -replica il docente - ma non sa-

prei. Badi bene però che c'eraanche gente che veniva per laterza o quarta volta. L'impres-sione è che si voglia affronta-re un esame senza la necessa-ria preparazione, ma non èpossibile. E incredibile...»

Sul caso indaga la polizia,che ha raccolto la testimonian-za del docente e dell'unica te-stimone. «Un episodio gravis-simo, che richiede soluzioniurgent »: ha commentato ilpreside di Lettere, AlfonsoMaurizio Iacono.

Poche ore primaaveva respinto

in un esamedue terzi delle candidateLa polizia indaga

La sede deldipartimentodi filologiaromanza a Pisa,scenadell'aggressione

Un esame universitario (foto d'archivio)

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