14/02/2015 Parrocchia Maria Ss. Assunta - 1 Biccari · 2015-02-14 · 14/02/2015 Parrocchia "Maria...

14/02/2015 Parrocchia "Maria Ss. Assunta" -Biccari

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SALMI: sono una raccolta di poesie-preghiere.

Il termine salmo significa:

• Dal greco: canto da eseguirsi con accompagnamento musicale

• Dall’ebraico: lode

SALTERIO: libro che contiene i salmi


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Sono preghiere. Il loro numero è 150

• Alcuni sono espressioni poetiche relativamente standardizzati nelle forme, che consentono di esprimere molteplici situazioni o sentimenti

• Altri, e sono la maggior parte, sono risposte a situazioni di vita concreta: ringraziamenti e richieste (hanno la persona come soggetto); lamenti e lode (hanno Dio come soggetto)


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Sono di tre tipi:

1.Portano nomi di persone o di gruppi di persone: ne sono 102

2.Designano il genere del salmo: lode …3. In base all’uso liturgico o

all’accompagnamento musicale da utilizzare


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È data, come per ogni libro, dall’introduzione che, nei salmi, èrappresentata dai primi due.

• SALMO 1: nel mondo ci sono bene e male. Bisogna prendere una posizione. Dio è dalla parte dei giusti anche se il giudizio per gli empi è rimandato al futuro.

• SALMO 2: affronta il tema su un piano piùuniversale. Sono i re e le nazioni che si oppongono al Messia e al bene. Qui Dio si schiera al fianco del Messia.

• Sono complementari: il 1° mostra ciò che deve fare l’uomo; il 2° ciò che deve fare Dio.


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• Sono stati la preghiera di Israele, di Cristo e della Chiesa e, pertanto, del cristiano.

• DIFFICOLTA’:

- Riconoscersi nelle situazioni varie

- Riconoscerle come preghiere ispirate al Vangelo (cfr. odio, retribuzione terrena …)

Come può in cristiano, illuminato dalla Pasqua di Cristo, fare proprie queste preghiere?


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•• I salmi non vanno letti: vanno pregati. Pregare I salmi non vanno letti: vanno pregati. Pregare

significa fare proprie le parole con le quali noi significa fare proprie le parole con le quali noi

ci rivolgiamo al Dio di Gesci rivolgiamo al Dio di Gesùù Cristo.Cristo.

-- Siamo un popolo sacerdotale in forza del Siamo un popolo sacerdotale in forza del

battesimo: abbiamo il compito di farci battesimo: abbiamo il compito di farci

interpreti di tutta la preghiera umana: interpreti di tutta la preghiera umana:

sofferenze, ateismo, rifiuto sofferenze, ateismo, rifiuto ……

-- Tutta la realtTutta la realtàà non va solo non va solo ““registrataregistrata””, ma va , ma va

““pregatapregata”” e e ““trasformatatrasformata”” in un dialogo con in un dialogo con

Dio.Dio.


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•• La veritLa veritàà di cui sono portatori i salmi, di cui sono portatori i salmi,

anche quando sembrano ignorare il anche quando sembrano ignorare il

destino eterno delldestino eterno dell’’uomo e luomo e l’’al di lal di làà o o

sembrano lontani dal messaggio di sembrano lontani dal messaggio di

amore del Vangelo, amore del Vangelo, èè appunto la veritappunto la veritàà

di una preghiera, di una invocazione di una preghiera, di una invocazione

che nasce dal cuore della sofferenza e che nasce dal cuore della sofferenza e

della povertdella povertàà delldell’’uomo, dal suo uomo, dal suo

bisogno di veritbisogno di veritàà e di amore, dalla sua e di amore, dalla sua

aspirazione a Dio.aspirazione a Dio.


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• La realtà della sofferenza, e soprattutto la sofferenza dei giusti, sembra smentire la “provvidenza divina”.

• Molti salmi partono da questa realtà: sono i salmi di “lamentazione”.

• Molto spesso c’è una sorta di “lamentazione universale”, che tocca la condizione umana in quanto tale, in particolare la fragilità e la brevità della vita.


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• Schema del salmo 89:

1. Vv. 1-6: esalta la trascendenza di Dio di fronte alla quale la vita umana appare in tutta la sua caducità. Il riconoscimento di questo è la condizione prima per stabilire la verità nei nostri rapporti con Dio, sia nella preghiera che nella vita.

2. Vv. 7-11: la causa della caducità va ricercata nelle nostre colpe che attirano l’ira di Dio.

3. Vv. 12-17: Da queste considerazioni nascono la preghiera e la supplica.


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• Anche se la certezza di una vita dopo la morte è ancora assente, la certezza della fedeltà di Dio alimenta la speranza. Ecco perché il salmo termina con una preghiera di fiducia.

• Preghiera cristiana: nel recitarlo il cristiano deve

A-Desiderare il ritorno di Dio dopo il peccato

B-Riconoscere davanti a Dio la propria colpevolezza


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• Esprime la situazione in cui anche il credente sperimenta la sua sofferenza come una situazione senza vie di uscite.

• Il salmo termina senza l’accenno a un minimo di speranza in Dio. Anzi proprio Dio è visto come la causa di tutto (cfr. Salmo ): “Perché stai lontano … il misero soccombe …l’empio si vanta …)

• Come farlo proprio alla luce della Pasqua, se non rinnegando la propria fede?

• Il mistero della sofferenza può essere compreso solo nella prospettiva di Cristo e di Cristo crocifisso.


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• Nella recita di questo salmo il credente deve sentirsi “ambasciatore” presso Dio della speranza di tutti i suoi fratelli, specie di quelli più disperati e di quelli non ancora illuminati dalla luce della speranza cristiana.

• Anche noi, in certi momenti bui, possiamo riconoscerci in questo salmo: ricordare, allora, che Dio, in Cristo, ha fatto suo il lamento dell’uomo disperato: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”.


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Cfr. introduzione ai salmi nel salterio: rimandano alla passione di Gesù, indicando chiaramente nel mistero pasquale di Cristo la chiave di lettura di come devono essere pregati.

Non è una forzatura: l’idea di una sofferenza redentivacapace di trasformarsi in salvezza per tutto il popolo non è estranea già all’A.T.: cfr. i carmi del servo di Jahvé in Isaia)


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1.GESU’: Lc. 24,25-27. Gesù ai discepoli di Emmaus spiegò le scritture: bisognava che Cristo sopportasse … . Quali passò spiegò Gesù se non quelli di Isaia?

2.APOSTOLI: si rifanno ai carmi del servo di Jahvé e ai salmi del giusto perseguitato per spiegare il valore salvifico della morte di Cristo.


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• Col.1,24: “completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo che è la Chiesa”

2.Mt. 16,24: “Se qualcuno vuol venire dietro di me …prenda la sua croce e mi segua”. Seguire Cristo comporta portare la croce dietro di Lui, fosse pure anche solo ancora inconsapevoli del suo significato di salvezza, come il Cireneo.

Esempi di croce nel proprio corpo: S. Francesco, S. Pio …


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• A tutti i perché dei salmi di lamentazione non c’è risposta. L’unica risposta reale è Gesù Cristo. E questa risposta è presente già nei salmi, in quanto in essi ogni miseria e ogni tentazione viene presentata a Dio.

• Lo scopo dei salmi di lamentazione è chiedere a Dio di prendere su di sé la nostra sofferenza, la nostra miseria.

Si invoca Cristo che si è fatto carico delle nostre sofferenze, come aiuto e vicinanza.


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• Possono, questi salmi, essere intesi come Parola di Dio per noi e come preghiera di GesùCristo?

• Come possono i cristiani pregare con questi salmi?

• La domanda permane lo stesso anche se i nemici di cui parlano i salmi sono i “nemici di Dio” e non i “nemici personali”


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1. SALMISTA, che aveva subìto ingiustizie e provava sentimenti di odio e di vendetta, si recava al tempio a pregare. In questo modo raccontava e consegnava a Dio, senza pudore o vergogna, i sentimenti negativi del suo cuore.

NOI: se anche noi facessimo lo stesso, questo sfogo ci aiuterebbe a rinunciare ad attuare i nostri propositi di vendetta e a rimettere il tutto al giudizio di Dio.


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• Quando viviamo sentimenti di rancore, di odio …preghiamo questi salmi e rimettiamoci alla giustizia di Dio che è “amore e perdono” (Gv. 3,16:

“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito perché

chiunque creda in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”)

• Quando incontriamo imprecazioni nei salmi, saremmo poco cristiani se li indirizzassimo alle persone, ma saremmo poco cristiani anche se pensassimo a una “giustizia umana”da parte di Dio.


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I salmi di imprecazione, sia pure con un linguaggio violento proprio delle culture antiche, ci insegnano a pregare non solo “PER” ma anche “CON”.

LA PREGHIERA “PER”:

Pregare per i nostri pensieri, alle volte, ci può indurre a cadere nell’illusione di pensare che Dio abbia tolto tutto il male che è nel nostro cuore, mentre in realtà lo abbiamo solo rimosso, pronti a farlo riemergere alla prima occasione.


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LA PREGHIERA “CON”:

Pregare con questi pensieri di odio ci deve indurre a sfogarci con Dio con lo scopo che lo sfogo produca la “grazia della svuotamento interiore”.

Dio prende sul serio il peccato e lo “punisce” a modo suo: perdonando.


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Is. 53,4b: “noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato …”.

• Il Servo, Gesù, porta i dolori e le sofferenze e così intercede per i nemici di Dio fino a giustificarli.

• I salmi imprecatori dicono: trattali come colpevoli, coprili di insulti … E Dio ha fatto tutto questo a suo Figlio. Le vendette invocate ricadono su Gesù ed Egli le subisce nella perfetta volontà di salvezza del Padre.


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