13.06 Layout 1 · abbiamo proposto un incontro il 12 giugno sulla donazione di tessuti, cornee,...

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Donare e ricevere sono due gesti molto frequenti nella vita quo- tidiana e forse, proprio per questo, non si riflette mai abbastanza sulla loro importanza e che spesso diamo per scontato e dimenti- chiamo, presi molte volte dalla quotidianità e dalle più diverse urgenze. E proprio per ravvivare l’attenzione sulla cultura del dono abbiamo proposto un incontro il 12 giugno sulla donazione di tessuti, cornee, sangue e cordone ombelicale. Ogni anno la nostra Azienda Sanitaria organizza, in occasione delle “Giornata Nazionale della Donazione e del Trapianto” e “Giornata Mondiale del Donatore di Sangue”, un evento di condivisione e infor- mazione; quest’anno l’incon- tro si è svolto a Palmanova in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti Friuli Venezia Giulia e il Dipartimento di Area Vasta Udinese di Medicina Trasfusionale. Importante anche il contributo delle Associazioni di settore. Per questa edizione, abbia- mo pensato di raccontare quali sono le strutture azien- dali e i partner che permetto- no di realizzare le donazioni. Infatti, la cultura del dono è diffusa in Regione, la genero- sità è tanta, ma è importante che le organizzazioni sanitarie sul territorio siano anche pronte a ricevere nel modo più efficiente possibile. In apertura dei lavori, è intervenuto il nuovo Assessore regio- nale alla Sanità, Maria Sandra Telesca, alla sua prima visita in ASS 5. L’Assessore ha ricordato come la donazione sia molto par- tecipata nella nostra Regione, come atto di altruismo e compren- sione dei bisogni dell’altro ed è importante vedere come le diffi- coltà non scalfiscano questa cultura di generosità; questo ci aiuta ad avere speranza anche nei momenti in cui i cambiamenti sono necessari, in quanto è possibile cogliere le sfide come opportuni- tà per il futuro, per il miglioramento e il raggiungimento di un sistema di eccellenza. Roberto Peressutti, Direttore del Centro Regionale Trapianti, ha il complesso sistema di organizzazione della rete della dona- zione e del trapianto, su base nazionale e regionale. Descrivendo l’organizzazione e i dati di attività, solo citando la donazione di tessuti oculari in Regione si passa da 301 nel 2011 a 345 nel 2012, ha sottolineato l’importanza del lavoro d’équipe. Diego Ponzin, Direttore di gestione della Fondazione Banca degli occhi Veneto onlus, ci ha descritto la Banca di Mestre, punto di riferimento per la nostra regione. Personalmente, come direttore generale dell’Azienda, sono soddisfatto di aver potuto cogliere l’occasione dell’incontro per siglare un protocollo operativo che fa dell’ ASS 5 “Bassa Friulana” il punto di raccolta delle cornee in Friuli Venezia Giulia. Altro punto di orgoglio è stato apprendere che il Veneto e la nostra Regione rendono possibili quasi la metà dei trapianti di cornee nazionali, migliorando la qualità della vita di moltissime persone. Dopo l’intervento dei graditi ospiti, il pomeriggio è proseguito con le testimonianze dei referenti tecnici aziendali: Viviana Varone, responsabile del coordinamento locale trapianti ASS 5, ha spiegato come è organizzato l’approvvigionamento dei tessu- ti e come ci si è organizzati nella Bassa Friulana. Alcune azioni innovative, come la disamina dei decessi ospedalieri, l’av- vio di collaborazioni con altre Istituzioni e l’aumento dei contatti con le famiglie dei pazienti, hanno permesso di aumentare di molto il numero delle donazioni, arrivando a 105 cornee, bulbi e multitessu- ti nel 2012. L’interessamento volontaristico degli operatori si dimostra indispensabile fat- tore di veicolazione della cul- tura del dono, così come ci ha rappresentato anche Daniela Brotto, infermiera della dire- zione ospedaliera, che ci ha emozionato riportando alcuni dei dialoghi avvenuti con i familiari dei pazienti deceduti cui viene proposta la donazio- ne. Si tratta di un momento tragico, nel quale un buon accompa- gnamento da parte degli operatori è fondamentale e determinan- te nella scelta. Lorena Zandomeni (Responsabile della Medicina Trasfusionale di Palmanova e Latisana, per conto del Dipartimento di Area Vasta Udinese) e Vincenzo De Angelis (Direttore del Dipartimento di Area Vasta Udinese di Medicina Trasfusionale) ci hanno illustrato alcuni dati relativi alla raccolta di sangue e all’utilizzo nella Bassa Friulana, ricordando che l’uti- lizzo è per il 10% destinato alle emergenze, il 51% alla chirurgia e il 39% ai pazienti oncologici. L’invecchiamento della popolazio- ne, le malattie croniche e il conseguente innalzamento del nume- ro degli interventi invasivi ci dimostrano che l’attenzione deve restare alta, sebbene il Friuli Venezia Giulia sia la regione più vir- tuosa d’Italia e fra le migliori d’Europa, con quasi 7000 nuovi donatori ogni anno, con un indicatore del 44,5% di donatori ogni 1000 abitanti (11,8% per l’aferesi, donazione del plasma). In par- ticolare, più della metà del sangue donato in regione proviene dalla zona udinese. Il modello regionale, che fra l’altro ha ormai 10 anni di esperienza e dimostra la possibile efficiente integrazio- ne fra le componenti del territorio, permette anche un risparmio, relativo alla completa autosufficienza regionale in termini di pla- sma e di farmaci derivati. Inoltre i vecchi donatori vengono soli- tamente rimpiazzati dai nuovi, anche se viene registrata una lieve Continua a pagina 10 Periodico di informazione dell’ASS 5 “Bassa Friulana” GIUGNO 2013 13.06_Layout 1 21/06/2013 12.05 Pagina 1 1

Transcript of 13.06 Layout 1 · abbiamo proposto un incontro il 12 giugno sulla donazione di tessuti, cornee,...

Donare e ricevere sono due gesti molto frequenti nella vita quo-tidiana e forse, proprio per questo, non si riflette mai abbastanzasulla loro importanza e che spesso diamo per scontato e dimenti-chiamo, presi molte volte dalla quotidianità e dalle più diverseurgenze.

E proprio per ravvivare l’attenzione sulla cultura del donoabbiamo proposto un incontro il 12 giugno sulla donazione ditessuti, cornee, sangue e cordone ombelicale.

Ogni anno la nostra Azienda Sanitaria organizza, in occasionedelle “Giornata Nazionale della Donazione e del Trapianto” e“Giornata Mondiale delDonatore di Sangue”, unevento di condivisione e infor-mazione; quest’anno l’incon-tro si è svolto a Palmanova incollaborazione con il CentroRegionale Trapianti FriuliVenezia Giulia e ilDipartimento di Area VastaUdinese di MedicinaTrasfusionale. Importanteanche il contributo delleAssociazioni di settore.

Per questa edizione, abbia-mo pensato di raccontarequali sono le strutture azien-dali e i partner che permetto-no di realizzare le donazioni.Infatti, la cultura del dono èdiffusa in Regione, la genero-sità è tanta, ma è importanteche le organizzazioni sanitarie sul territorio siano anche pronte aricevere nel modo più efficiente possibile.

In apertura dei lavori, è intervenuto il nuovo Assessore regio-nale alla Sanità, Maria Sandra Telesca, alla sua prima visita inASS 5. L’Assessore ha ricordato come la donazione sia molto par-tecipata nella nostra Regione, come atto di altruismo e compren-sione dei bisogni dell’altro ed è importante vedere come le diffi-coltà non scalfiscano questa cultura di generosità; questo ci aiutaad avere speranza anche nei momenti in cui i cambiamenti sononecessari, in quanto è possibile cogliere le sfide come opportuni-tà per il futuro, per il miglioramento e il raggiungimento di unsistema di eccellenza.

Roberto Peressutti, Direttore del Centro Regionale Trapianti,ha il complesso sistema di organizzazione della rete della dona-zione e del trapianto, su base nazionale e regionale. Descrivendol’organizzazione e i dati di attività, solo citando la donazione ditessuti oculari in Regione si passa da 301 nel 2011 a 345 nel 2012,ha sottolineato l’importanza del lavoro d’équipe.

Diego Ponzin, Direttore di gestione della Fondazione Bancadegli occhi Veneto onlus, ci ha descritto la Banca di Mestre, puntodi riferimento per la nostra regione.

Personalmente, come direttore generale dell’Azienda, sonosoddisfatto di aver potuto cogliere l’occasione dell’incontro persiglare un protocollo operativo che fa dell’ ASS 5 “Bassa

Friulana” il punto di raccolta delle cornee in Friuli VeneziaGiulia. Altro punto di orgoglio è stato apprendere che il Veneto ela nostra Regione rendono possibili quasi la metà dei trapianti dicornee nazionali, migliorando la qualità della vita di moltissimepersone.

Dopo l’intervento dei graditi ospiti, il pomeriggio è proseguitocon le testimonianze dei referenti tecnici aziendali: VivianaVarone, responsabile del coordinamento locale trapianti ASS 5,ha spiegato come è organizzato l’approvvigionamento dei tessu-ti e come ci si è organizzati nella Bassa Friulana. Alcune azioni

innovative, come la disaminadei decessi ospedalieri, l’av-vio di collaborazioni con altreIstituzioni e l’aumento deicontatti con le famiglie deipazienti, hanno permesso diaumentare di molto il numerodelle donazioni, arrivando a105 cornee, bulbi e multitessu-ti nel 2012. L’interessamentovolontaristico degli operatorisi dimostra indispensabile fat-tore di veicolazione della cul-tura del dono, così come ci harappresentato anche DanielaBrotto, infermiera della dire-zione ospedaliera, che ci haemozionato riportando alcunidei dialoghi avvenuti con ifamiliari dei pazienti deceduticui viene proposta la donazio-

ne. Si tratta di un momento tragico, nel quale un buon accompa-gnamento da parte degli operatori è fondamentale e determinan-te nella scelta.

Lorena Zandomeni (Responsabile della MedicinaTrasfusionale di Palmanova e Latisana, per conto delDipartimento di Area Vasta Udinese) e Vincenzo De Angelis(Direttore del Dipartimento di Area Vasta Udinese di MedicinaTrasfusionale) ci hanno illustrato alcuni dati relativi alla raccoltadi sangue e all’utilizzo nella Bassa Friulana, ricordando che l’uti-lizzo è per il 10% destinato alle emergenze, il 51% alla chirurgia eil 39% ai pazienti oncologici. L’invecchiamento della popolazio-ne, le malattie croniche e il conseguente innalzamento del nume-ro degli interventi invasivi ci dimostrano che l’attenzione deverestare alta, sebbene il Friuli Venezia Giulia sia la regione più vir-tuosa d’Italia e fra le migliori d’Europa, con quasi 7000 nuovidonatori ogni anno, con un indicatore del 44,5% di donatori ogni1000 abitanti (11,8% per l’aferesi, donazione del plasma). In par-ticolare, più della metà del sangue donato in regione provienedalla zona udinese. Il modello regionale, che fra l’altro ha ormai10 anni di esperienza e dimostra la possibile efficiente integrazio-ne fra le componenti del territorio, permette anche un risparmio,relativo alla completa autosufficienza regionale in termini di pla-sma e di farmaci derivati. Inoltre i vecchi donatori vengono soli-tamente rimpiazzati dai nuovi, anche se viene registrata una lieve

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Periodico di informazione dell’ASS 5 “Bassa Friulana”

GIUGNO2013

Periodico di informazione dell’ASS 5 “Bassa Friulana”

GIUGNO2013

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Intervista

Buongiorno signor Sindaco: può spendere due parole perpresentarsi ai nostri lettori?

Con piacere: sono stato eletto Consigliere Comunale all'età di22 anni, la vita amministrativa e la passione politica mi hannosempre affascinato, ma mai avrei pensato di candidarmi aSindaco ed essere riconfermato per ben tre volte.

In gioventù mi sono dedicato allo studio ealla passione sportiva, che mi hanno permes-so di coltivare tante amicizie e soprattutto divivere la vita della mia comunità.

Lei è senz'altro fra gli amministratori chevantano un più lungo corso: in tempi di rot-tamazione, cosa ha da dire di nuovo un sin-daco al suo terzo mandato?

I tempi cambiano con grande rapidità e lamemoria storica ti permette di ridurre i mar-gini di errore nei quali facilmente può incorre-re un nuovo amministratore.

Non credo che il problema sia l'età anagrafi-ca, ma la capacità di saper cogliere gli aspettisalienti di una società in continua evoluzione.

Spero di potermi dedicare nel mio terzomandato ad interventi mirati alla salvaguar-dia dell'ambiente e a migliorare la qualitàdella vita dei miei concittadini, creando anche le occasioni perincentivare l'occupazione, vera emergenza territoriale, soprattut-to per i giovani e le donne.

Ci sono delle opere che a causa del patto di stabilità sono rima-ste ferme, sarà mio preciso dovere portarle a termine e garantirealle imprese ed ai lavoratori il rispetto dei patti contrattuali.

Quali considera le problematiche più rilevanti e urgenti daaffrontare per la popolazione della Bassa Friulana in questomomento?

Il tema del lavoro, della coesione sociale, dell'assistenza ad unapopolazione che sta sempre più invecchiando e del disagio gio-vanile, oltre agli annosi problemi dei dragaggi e della realizza-zione di nuove infrastrutture. Queste ultime sono di vitaleimportanza per il territorio, senza le quali non vedo tante pro-spettive di crescita economica: è risaputo infatti che, ad esempio,la mancata pulizia (dragaggi) dei fondali del fiume Corno, ormairidotti a un pescaggio di soli 6 metri contro i 7,5 necessari, hauna ripercussione negativa non solo sull'attività del porto diNogaro, al quale così possono accedere solo imbarcazioni di pic-colo cabotaggio, ma anche di tutta la zona industriale dell'Aussa

Corno, costretta a far maggior ricorso ai trasporti via gomma evia ferrovia, con inevitabile aumento dei costi e della pericolosi-tà.

Ritiene che la risposta dei servizi sanitari sia adeguata ai bisogni?

In questi anni è notevolmente migliorata laqualità dell'offerta sanitaria anche per laBassa Friulana, rispondendo in forma ade-guata alle esigenze della popolazione. Hoapprezzato molto il lavoro svolto dalla diri-genza dell'Azienda Sanitaria per garantirestrutture sanitarie sempre più moderne e alpasso con una domanda in continua evolu-zione.

Quali sono, secondo lei, gli elementi mag-giormente positivi e quelli più critici deiservizi sanitari nella Bassa Friulana?

Sicuramente la riduzione dei tempi d'attesae l'offerta specialistica sono tra gli aspetti piùpositivi, mentre la riduzione delle risorse eco-nomiche pesano in modo significativo sull'of-ferta delle prestazioni sanitarie, sia ambulato-riali che ospedaliere.

Come giudica il grado di integrazione raggiunto fra i servizisanitari e i servizi sociali nella Bassa Friulana?

Buono, anche se non è equilibrato tra i due ambiti socio assi-stenziali della Bassa Friulana.

C'è un sogno nel cassetto ?Poter assistere in questi anni a nuove forme di aggregazione tra

i Comuni, con forte coesione tra le varie amministrazioni per rag-giungere quegli obiettivi, fondamentali per un amministratore,che sono l'efficacia, l'efficienza e la riduzione dei costi, ovvia-mente mantenendo la qualità dei servizi.

La necessità di ridurre i costi della macchina amministrativaimpone sacrifici e capacità di creare sinergie tra i vari comuniassociando i servizi e utilizzando al meglio le professionalità chesi sono formate negli Enti Locali.

Il ruolo della Regione sarà fondamentale per assicurare unabuona riforma degli Enti Locali che corrisponda alle necessità diquesti tempi.

A cura di Elena Cussigh e Flavio D'Agostini

Sessant'anni, una lunga militanza politica alle spalle (è stato segretario provinciale dei Democratici di Sinistra) e una lunga esperienza di ammini-stratore pubblico anche in qualità di Consigliere e Assessore ai trasporti, montagna, attività economiche della Provincia di Udine, Pietro Del Frate èappena stato rieletto per il terzo mandato di Sindaco di San Giorgio di Nogaro.

Pietro Del Frate

Con l’obiettivo di rendere le persone diabetiche consapevoli delleoscillazioni glicemiche individuali, derivate da occasioni “speciali”quali un pranzo importante e/o una festa, e permettere a tutta la fami-glia del diabetico di mangiare in modo sano, consapevole, ed equilibra-to anche in situazioni particolari, la Commissione Diabete dell’ASS 5con la collaborazione dell’Associazione Famiglie Diabetici della BassaFriulana e della Serenissima Ristorazione ha organizzato un“Laboratorio di cucina per diabetici”. Così il 17 e 18 maggio sono statirealizzati due incontri, il primo teorico, in aula, ed il secondo praticopresso la cucina centrale dell’ospedale di Palmanova dove i partecipan-ti hanno potuto osservare, discutere e poi consumare un menù speciale.

Silvia Grizzo

Laboratorio di cucina per diabetici

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Corsi di Formazione Luglio - Agosto - Settembre 2013

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Rivoluzione negli esami radiologici

Dal mese di maggio è partita una piccola rivoluzione digitaleall’interno dei reparti di radiologia degli ospedali di Palmanovae Latisana. Infatti, dal mese scorso, i cittadini che accedono a que-sti servizi per sottoporsi a un qualsiasi tipo di prestazione (radio-logia tradizionale, ecografia, mammografia, TAC) ricevono al ter-mine dell’esame una busta contenente il referto del medico radio-logo e un CD-rom/DVD contenente tutte le immagini diagnosti-che relative al proprio caso. Quindi, le immagini non sono piùstampate su pellicola (le famose“lastre”), ma si possono visiona-re su un qualsiasi computer.

Si tratta di un risultato rag-giunto al termine della primafase di installazione del sistemadenominato PACS (Picturearchiving and communicationsystem- Sistema di archiviazionee trasmissione di immagini) eutile alla generazione, visualiz-zazione, trasmissione e archivia-zione delle immagini diagnosti-che digitali.

Si modificano con questo siste-ma sia le modalità di refertazio-ne sia di archiviazione esistenti.

Questa evoluzione si è realizzata poiché l'ASS 5 da alcuni mesidispone di un sistema per la refertazione e archiviazione delleimmagini radiologiche in formato elettronico che fa parte di unpiù ampio sistema regionale finanziato dalla Regione FriuliVenezia – Giulia.

Effetti positivi subito riscontrabili sono il risparmio di pellicolae la possibilità di archiviazione e conservazione dei dati, ma lacomponente fondamentale sarà, in un futuro molto prossimo (1-2 anni), l'integrazione completa con le altre strutture ospedaliereregionali.

Importante da questo punto di vista è la politica realizzata perun’archiviazione “sicura” dei dati e il consenso all’utilizzo deimedesimi, che i pazienti forniscono nel momento in cui si sotto-

pongono ad un esame - biso-gna sempre fare attenzioneall’assenso “utilizzo dati per-sonali”: la famosa privacy! -.

In conclusione, i vantaggidell’utilizzo di questa tecno-logia sono importanti per icittadini e per gli operatorisanitari, questa nuova moda-lità di lavoro, che determinaanche una nuova modalitàorganizzativa, comportadiversi vantaggi.

In primo luogo, la qualitàdell’immagine è migliore,viene minimizzato il consu-

mo di pellicole e, non rendendosi necessaria la stampa del refer-to, si realizza un risparmio in termini di stampa stessa, archivia-zione e smaltimento di rifiuti speciali. Inoltre, è notevolmenteridotta l’esposizione a sostanze nocive degli operatori. Infine i cli-nici reperiscono rapidamente le immagini refertate, distribuiteattraverso la rete aziendale, con la possibilità di instaurare intempi brevi la programmazione terapeutica al cittadino.

Fabio Predonzan - SOC Radiologia Palmanova

Una festa a NovaccoNovacco è una fattoria sociale, ospita vegetali, animali e umani

di specie e natura varie. È composta diacque e aria e terra di particolare estrana sostanza: quella dei sogni deibambini e del mio desiderio di diven-tare vecchia senza più affanni.

Intanto vi tessiamo un presente fattodi pioggia che allaga e dispera, diasparagi degni del mangiare lento, difarine saracene macinate ad arte, diasinelli che nascono da madri presun-te in menopausa e padri presunticastrati (mentre un castrato veroraglia per le sue ragioni e danzanomartinpescatori dai manti blu-smeral-do). Qui sabato 22 giugno abbiamofatto festa, come a ogni inizio estate dal maggio 2008 a ricordodella legge di riforma per la salute mentale contro tutti gli inter-namenti.

Qui, in un giorno stranamente assolato per questa primavera,sono arrivati in regalo dalla ditta Levoni-Sereni di Cavriana(Mantova) una coppia di maiali che salutati gli allevamentiintensivi della Pianura Padana, si godranno gli ultimi mesi di vitaprima dell'inverno nella turbolenta libertà della Bassa Friulana.Incroci di genetica albina e colorata, non hanno un nome (perchè

sono veri, non disegnati da Walt-Disney, e salami diventeranno),contenti seppur insonnoliti dal tragit-to in autostrada, hanno zigzagato unpo’ per Palmanova, luogo che causaeffetti metafisici su tutti i nostri ospi-ti-si perdono i relatori ai nostri conve-gni, gli allevatori di maiali e a volteanche noi. I due si sono uniti ad altrifratelli thailandesi e, tra un galloimpettito circondato dall’harem ado-rante e il suddetto castrato agitato,attualmente non presentano proble-mi di adattamento né altro, ma solotanta fame. Al loro posto, sono partitiper Mantova cesti lussureggianti dierba silene (= sclopit), seppie che per

gli amori loro emergono in maggio tra mare e laguna, cerealidorati e verdurine sott’olio - i finocchi con il ginepro, i pomodoriverdi, il radicchio amaro, le melanzane - per le sere di festa deinostri amici. Se questa sia economia sociale o l’antico baratto,una forma lieve di solidarietà sociale o un qualche tipo di terapiaè meglio non dire: le teorie attengono ad altri, noi volevamo rac-contarvi qualcosa di bello.

Francesco Comar – Fattoria Sociale NovaccoPaola Zanus - Centro Salute Mentale Palmanova

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Uno studio presentato lo scorso 31 maggio evidenzia che il 68%dei lavoratori non conosce con precisione il metodo secondo cuiverrà calcolata la propria futura pensione e quasi un lavoratoresu due ha una stima ottimistica sul tasso di sostituzione (rappor-to tra ultimo stipendio e primo assegno pensionistico) che loaspetta (fonte: Mefop – Sole 24 ore http://www.mefop.it/even-ti).

Appare a quasi tutti chiaro invece, che dopo l’ultima riforma, irequisiti di età per l’accesso alla pensione si sono innalzati.

A pochi giorni di distanza, INPS e Ragioneria dello Stato (fonte:X Congresso Nazionale Attuari, 5-7 giugno Roma), hanno pre-sentato i dati tendenziali del sistema di previdenza sociale chedescrivono il difficile equilibrio tra sostenibilità e adeguatezzadei trattamenti pensionistici.

L’invecchiamento della popolazione rappresenta uno dei prin-cipali problemi dei sistemi pensionistici dei paesi dell’Unioneeuropea. Se uomini e donne, che vivono più a lungo, non restanoanche in attività più a lungo e non risparmiano in maniera mag-giore per la pensione, l’aumento della spesa pubblica previden-ziale risulterà insostenibile.

Entro il 2060, la speranza di vita alla nascita dovrebbe aumen-tare, rispetto al 2010, di 7,9 anni per i maschi e di 6,5 anni per lefemmine. Ogni anno le persone di età superiore a 60 anni aumen-tano di circa 2 milioni a livello europeo, mentre si riduce il nume-ro delle persone in età lavora-tiva primaria (20-59 anni)(fonte: Libro bianco UE,Un’agenda dedicata a pensio-ni sicure, adeguate e sostenibi-li 16.02.2012).

L’effetto sommato dell’au-mento della longevità e delraggiungimento dell’età pen-sionabile da parte di gruppiconsistenti di popolazionerende difficile il mantenimen-to degli impegni che tutti isistemi pensionistici basati suriserve contabili si sono assun-ti. I sistemi a ripartizione(retributivo) risentono negati-vamente della riduzione dellaoccupazione e accusano unadiminuzione dei contributi. Nei regimi a capitalizzazione (contri-butivo) diminuisco-no il valore degli atti-vi e dei rendimentiper effetto della crisieconomica e dellainstabilità finanzia-ria, da una parte, edall’altra della disoc-cupazione e dellaframmentarietà dellecarriere.

La revisione delsistema della previ-denza obbligatoria èstata un passaggio indispensabile per garantire la tenuta dei regi-mi pensionistici in relazione all’andamento della contingenzaeconomica ed anagrafica, ma con il sistema contributivo i tassi disostituzione caleranno significativamente e la perdita di valoresarà solo in parte compensata dall’incremento della età media di

pensionamento e degli anni di contribuzione.I calcoli della Ragioneria generale dello Stato sui tassi di sosti-

tuzione e le elaborazioni effettuate dagli attuari segnalano cali dioltre venti punti nel rapporto tra la prima pensione e l'ultimaretribuzione, ma la mancata adesione a forme di previdenza com-plementare indirizza i lavoratori verso un futuro pensionistico incui si ritroveranno entrate in molti casi dimezzate (fonte: Il Sole24 Ore – 10/06/2013).

La previdenza complementare da benefit per pochi diventasupporto indispensabile o quasi per offrire agli aderenti la possi-bilità di garantirsi una vecchiaia un po' più serena.

Partiamo allora da qui per il nostro approfondimento.

LA PREVIDENZA OBBLIGATORIACon la riforma della previdenza obbligatoria si è passati dal

sistema di calcolo retributivo al sistema contributivo. Con ilmetodo retributivo la pensione viene calcolata riferendosi allamedia degli stipendi degli ultimi dieci anni, applicando agli annidi contribuzione una aliquota di rendimento del 2 % per anno.

Nel sistema contributivo, invece, la pensione si calcola attri-buendo una percentuale crescente, chiamata coefficiente di rendi-mento, al totale dei versamenti prodotto durante tutta la vitalavorativa e rivalutati sulla base dell’incremento quinquennale

del prodotto interno lordo–PIL-.Sono nel sistema retributivo

coloro che al 31 dicembre 1995erano in possesso di almeno 18anni di contribuzione.

Sono nel sistema contributivo inuovi assunti ad iniziare dal 1gennaio 1996.

Nel sistema misto la pensioneviene calcolata con il sistemaretributivo per le maturate sinoal 31 dicembre 1995 e fino al 1gennaio 2012.

Dal 1 gennaio 2012 si applica atutti il sistema contributivo perle anzianità maturate successiva-mente.

L’allungamento della speran-za di vita degli italiani porteràad un progressivo calo i coeffi-

cienti di trasformazione, ovvero il moltiplicatore con cui nel siste-ma contributivo sitrasforma il montantedei versamenti effet-tuati durante la vitalavorativa.

Nel 1996, anno diavvio del sistemacontributo il coeffi-ciente era del 6,136 %,oggi è al 5,435%, lastima per il 2025 è di4,53%. A questo siaggiunge la variazio-ne media quinquen-nale del PIL.

Se si guarda agli ultimi anni della nostra economia e alla situa-zione recessiva in corso è difficile ritenere plausibile che, quanto-meno nel breve-medio periodo, l’economia riprenda a crescere.

Il fondo PerseoLa previdenza complementare nel comparto Sanità

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LA PREVIDENZA COMPLEMENTAREIl cosiddetto secondo pilastro, cioè la previdenza complemen-

tare, può offrire un supporto significativo ad integrare le presta-zioni della pensione garantita dalla previdenza obbligatoria por-tando i tassi di sostitu-zione intorno all’80%dell’ultimo stipendio.

Gli strumenti dellaprevidenza comple-mentare sono diversi earticolati dal punto divista della gestionefinanziaria dei patri-moni accantonati dailavoratori:

• Fondi pensione negoziali (per la Sanità: Fondo Perseo)• Fondi pensione aperti• Fondi pensione preesistenti• Piani di Investimento Personali “nuovi” (d.lgs. n. 252/2005).Concentreremo la nostra analisi sul fondo pensione negoziale

per i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, delle Regioni edelle autonomie locali: PERSEO, istituito dalla contrattazione dicategoria, ai sensi D.lgs. n. 124/1993 in data 15 settembre 2012.

I fondi pensione, da un punto di vista tecnico, sono fondi comu-ni di investimento, cioè strumenti di intermediazione finanziariache hanno lo scopo di investire i capitali raccolti dai risparmiato-ri al fine di creare valore attraverso la gestione di una serie diasset, costituiti da obbligazioni o azioni.

I soggetti coinvolti nella gestione sono tre: i risparmiatori, cheinvestono nelle attività del fondo, la società di gestione, che sioccupa delle gestione finanziaria del portafoglio e la banca depo-sitaria, presso cui i titoli, nei quali il fondo ha investito, sonodepositati e che controlla la legittimità dell’investimento, unita-mente alla Commissione di Vigilanza per i Fondi Pensione -COVIP, l’autorità di vigilanza appositamente istituita per il con-trollo del funzionamento dei fondi della previdenza complemen-tare.

Come tutti gli strumenti finanziari anche i rendimenti delfondo sono soggetti ad una certa alea, seppure organizzati inmodo da fornire tutte le tutele ai lavoratori-investitori e ancherispondere alla diversa propensione al rischio di ognuno. Infatti,mentre nella prima fase della gestione, Perseo sarà tenuto adattuare una gestione molto prudenziale, successivamente saràpossibile attuare una gestione differenziata, anche a secondadelle indicazioni dei lavoratori iscritti.

I COSTI sostenuti da chi entra in un fondo sono rappresentatida una commissione di ingresso, che nel caso di PERSEO è di €2,75 a carico del lavoratore e € 2,75 a carico del datore di lavoro euna commissione di gestione, la quota associativa annua perPERSEO è pari a € 16,00, che vengono prelevati dai contributiversati.

I CONTRIBUTIIl fondo si finanzia con i versamenti

degli iscritti, dei loro datori di lavoro edell’INPS, Gestione ex INPDAP, secondomodalità di contribuzione stabilite dagliaccordi collettivi già siglati, che distinguei dipendenti in due gruppi, in relazione almomento di accesso al rapporto di lavorocon il Servizio Sanitario Nazionale.

I contributi sono i seguenti:- Lavoratore: 1% della retribuzione utile

ai fini del TFR, contributo minimo obbli-gatorio, con possibilità di scelta di unacontribuzione più elevata rispetto a quella obbligatoria;

- Datore di lavoro: 1% della retribuzione utile per il TFR; - Quote di TFR:1. Per i dipendenti assunti ante 2001 che optano per il TFR:• 2% della retribuzione utile al TFR; • 1,5% della base di calcolo del TFS, quota incentivante, versa-

ta figurativamente al fondo dall’INPS.

2. Per i dipendenti assunti dopo il 1 gennaio 2001:• 6,91% della retribuzione utile per il TFR.Ciò che contraddistingue i due gruppi è la diversa natura della

cosiddetta liquidazione, la somma di denaro che viene ricono-sciuta, a ciascun lavo-ratore alla cessazionedal servizio, rispettiva-mente, il Trattamentodi Fine Servizio – TFS -, per il primo gruppo, eil Trattamento di FineRapporto - TFR – per ilsecondo gruppo.

TFS e TFR consisto-no, entrambi, in una

somma di denaro corrisposta al momento della cessazione dalservizio, ma hanno modalità di calcolo diverse.

In via approssimativa, si può definire più conveniente apparte-nere a TFS qualora la carriera lavorativa abbia un aspetto dinami-co, con una progressione economica costante, soprattutto concen-trata nell’ultimo anno di vita lavorativa. Il TFS, infatti, ha comebase di calcolo l’80% della retribuzione media dell’ultimo anno diservizio.

Può essere più conveniente, invece, essere assoggettati a TFR,se le retribuzioni sono costanti nel tempo, in quanto godono dellerivalutazioni annuali determinate dagli indici Istat, legati al costodella vita ed alla crescita economica del Paese.

La base di calcolo di TFR e TFS corrisponde al totale voci fissee ricorrenti del trattamento economico (voce 800 del cedolino),con qualche lieve differenza.

Dipendenti appartenenti al 1^ gruppo: dipendenti già assun-ti, a tempo indeterminato, alla data del 31.12.2000.

L’adesione al Fondo di pensione complementare da parte deilavoratori appartenenti al 1^ gruppo (TFS) implica l’obbligatorie-tà di contestuale OPZIONE al TFR.

La contrattazione collettiva ha individuato il 31.12.2015 qualedata di scadenza per l’adesione di questi lavoratori al Fondo.

Alla data di opzione, sarà calcolato il TFS maturato, che costi-tuirà la prima quota di TFR che andrà annualmente rivalutata ederogata alla cessazione. Dalla data di opzione, il dipendente nonmaturerà più TFS, ma maturerà TFR, anzi, una quota di TFR, inquanto una seconda quota andrà a finanziare il Fondo pensionecomplementare.

Annualmente il TFR viene determinato applicando il 6,91%della retribuzione utile (stipendio base, vacanza contrattuale,RIA, fascia economica orizzontale, indennità professionale speci-fica, indennità di coordinamento e di funzione, retribuzione diposizione, indennità di esclusività, indennità di struttura com-plessa, indennità di specificità medica).

Le tabelle forniscono due esempi di calcolo, per il personale delcomparto e della dirigenza:

Ebbene, in caso di adesione al fondo, il dipendente maturerà unTFR pari al 4,91% mensile, composto, cioè, dalla differenza tral'aliquota del 6,91 % indicata e il 2% (calcolato sulla retribuzioneutile TFS), che sarà devoluto figurativamente, a carico del dipen-dente al Fondo Perseo, per tutti gli anni di contribuzione al fondostesso.

In realtà, tale quota sarà versata dall’INPS, Gestione ex

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INPDAP, al Fondo solo all’atto della cessazione dal servizio.Quindi, all’atto della cessazione del dipendente, la “liquidazio-

ne” verrà scissa: una parte, pari al 28,94% dell’accantonamentocomplessivo al TFR sarà versato al Fondo a costituire il montan-te contributivo, mentre la restante parte sarà erogata al lavorato-re, sotto forma di TFR (non prima che siano decorsi almeno 24mesi dalla data di cessazione dal servizio!).

Dipendenti appartenenti al 2^ gruppo, cioè i dipendenti atempo determinato al 30 maggio 2000 e gli assunti a tempoindeterminato dal 1^gennaio 2001.

In caso di adesione al fondo questi lavoratori destinerannotutto il loro TFR al fondo pensione complementare; alla cessazio-ne, quindi, percepiranno il TFR sotto forma di pensione e nonriceveranno la cosiddetta liquidazione.

Con l’adesione alla pensione complementare, quindi, siamochiamati a costruirci, presso il Fondo, un “montante” contributi-vo che ci sarà erogato, al compimento dell’età prevista, sottoforma di capitale o di rendita pensionistica.

Più precisamente, la posizione individuale dell’aderente delpubblico impiego che si costruisce è formato da due parti:

1. il “montante presso il fondo”: comprendente gli accantona-menti fatti tempo per tempo e che includono: la contribuzioneobbligatoria del dipendente, la contribuzione obbligatoria deldatore di lavoro e la contribuzione volontaria aggiuntiva deldipendente. Le risorse sono investite per ottenere un rendimentoche punta ad essere mediamente pari o superiore a quello assicu-rato dal TFR con le sue rivalutazioni.

2. il “montante figurativo presso l’INPS Gestione ex INPDAP”:corrispondente agli accantonamenti di TFR (in misura parzialeod intera, a seconda dell’appartenenza ai gruppi sopra indicati),all’eventuale accantonamento aggiuntivo, calcolato sull’imponi-bile TFS spettante per coloro che, aderendo, esercitano il dirittoall’opzione da TFS a TFR. Questi accantonamenti vengono versa-ti al Fondo solo al momento della cessazione dal servizio. È deltutto evidente che questi importi essendo quote figurative, nonentrano nella gestione finanziaria del fondo e non produconoalcun rendimento.

LE PRESTAZIONI DEL FONDOCome abbiamo detto, il Fondo fornisce prestazioni che si

aggiungono a quelle del sistema di previdenza obbligatoria e lacui consistenza dipenderà anche dalla gestione e dal profilo dirischio scelto dal contribuente. Le prestazioni di natura pensioni-stica possono essere richieste in rendita o in capitale, nella misu-ra massima del 50%; se la rendita che si ricava dalla conversionedel montante è inferiore all’assegno sociale, può essere chiestotutto in capitale.

TASSAZIONE DELLE RENDITELe prestazioni in forma periodica sono soggette a tassazione

ordinaria, al netto di quanto già tassato (es: i rendimenti).

In particolare, la parte della rendita derivante dalla contribu-zione che abbia beneficiato della deducibilità fiscale concorrerà a

formare il reddito complessivo e, quindi, ad essere assoggettatasecondo la normale progressività ordinaria a fiscalità; la partedella rendita derivante dai rendimenti e dalla eventuale contribu-zione individuale per la quale non si è beneficiato della deducibi-lità fiscale non sarà soggetta ad imposizione fiscale.

Le prestazioni in capitale sono soggette a tassazione separata,con alcune particolarità in base alle quali viene inasprita la tassa-zione sulle prestazioni in capitale, qualora eccedano il 33% delmontante maturato presso il fondo.

PERCHÉ ADERIRE AL FONDO?È già stato evidenziato il fatto che la nostra pensione pubblica

obbligatoria sta lentamente decrescendo e, con essa, il nostrofuturo tenore di vita, ragion per cui si deve correre ai ripari.

Ma altri motivi dovrebbero facilitare l’adesione a PERSEO:• il contributo aggiuntivo dell’1% della base TFR al fondo, a

carico del datore di lavoro; inoltre, per gli optanti, è previstaun’ulteriore quota aggiuntiva, pari all’1,5% della base TFS, chedovrebbe stimolare proprio l’opzione.

Quindi il risparmio individuale è incrementato dalle quote ver-sate dal datore di lavoro.

• la deducibilità fiscale non solo dei contributi versati daldipendente, ma anche dei contributi versati da parte del datore dilavoro, entro il limite più basso tra:

- il 12% del reddito complessivo- l’importo assoluto di € 5.164,57 annui- il doppio del TFR versato a previdenza complementare.

Occorre però sottolineare un aspetto che non sempre viene evi-denziato chiaramente, i contributi del datore di lavoro sono sideducibili, ma vanno anche a costituire reddito imponibile, per-tanto per quella quota il beneficio si neutralizza.

• La possibilità di ottenere le anticipazioni del TFR maturato. • La possibilità di “aggirare” la norma relativa al blocco di 24

mesi delle liquidazioni, mediante l’acquisizione della renditamensile in corrispondenza della cessazione dal servizio.

È di questi giorni la notizia della richiesta di rinvio di un annodella partenza della gestione da parte di Perseo a COVIP, al finedi raggiungere la soglia critica delle 30.000 adesioni, considerateil numero minimo per una gestione economica del fondo (fonte:Il Sole 24 ore).

Le ragioni della diffidenza fin qui dimostrata da parte deidipendenti nei confronti della previdenza complementare dicategoria si possono spiegare con la scarsa informazione in ordi-ne alle opportunità della previdenza complementare e nello stes-so tempo rispetto alle giuste aspettative in ordine alla previden-za obbligatoria, ma forse anche la crisi economica ha avuto un

ruolo: rinunciare oggi a€ 200/300 lordi all’annoin busta paga, seppureper riaverli indietrodopo 20/30 anni rivalu-tati, non si sa bene anco-ra secondo quali indici,rappresenta un peso chenon molti sono dispostia sopportare.

Vi invitiamo a nonsottovalutare l’impor-tanza della previdenzacomplementare permettere in cassaforte ilfuturo!

Sul sito www.fondoperseo.it potete trovare tutte le informazionirese disponibili dal Fondo Pensione Complementare PERSEO.

Marina Dose, Elena Cussigh SOC Gestione risorse umane AA. GG. LL.

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Il PiediBUS è un progetto nato negli anni Novanta inDanimarca con l’intento di promuovere l’esercizio fisico nei bam-bini. Molto diffuso in Nordeuropa, ha preso “piede” anche inItalia da circa un decennio. Si tratta di una mobilità alternativaper andare a scuola: i bambini infatti anziché usufruire delloscuolabus (o dell’auto privata)si aggregano ad una comitivaguidata da alcuni addetti cheli accompagnano fino a scuola.Come con lo scuolabus, cisono regole ed orari definiti,diverse linee, fermate, l’autistaed il controllore. Il progetto,nato per combattere il crescen-te fenomeno dell’inattivitàfisica dei bambini e il conse-guente impatto negativo sullasalute, sensibilizza ancheverso una cultura dell’ambien-te, educa al rispetto ed allasocializzazione. È fin commo-vente notare come i bambinipian piano riscoprano tempi,modi, profumi, suoni, sensa-zioni e luoghi sconosciuti deiquali un tragitto “motorizzato” li ha di fatto depauperati. Anchenella nostra realtà della Bassa Friulana molta attenzione è statafatta nel definire i percorsi, per una ottimizzazione dei tempi, masoprattutto per la doverosa sicurezza; l’attività è stata inserita neiPOF delle scuole e non è mai mancato il supporto di genitori evolontari formati all’iniziativa. Il piediBUS inoltre, svolto in col-laborazione con scuola, famiglie, Azienda Sanitaria, Comune,volontariato, protezione civile, polizia municipale…attiva e rac-coglie l’intera comunità locale, potenziando il messaggio educa-tivo. Anche in considerazione di ciò, tutte queste iniziativehanno avuto il patrocinio morale di Federesanità ANCI. Tutti ibambini indossano dei gilet ad alta visibilità con il logo “Cjaminâal fâs ben” realizzati con un contributo di fondi dedicati (concontributo 482⁄1999). Il primo piediBUS della Bassa Friulana rea-lizzato con questi criteri – e che ha ottenuto dalla CommissioneMinisteriale la possibilità di usare il logo di “Guadagnare salu-te” in quanto progetto coerente con gli obiettivi del programmastesso ed in possesso dei requisiti richiesti - è stato quello dellascuola Primaria di Santa Maria la Longa, realizzato in alleanzacon amministrazione comunale, scuola, azienda sanitaria, volon-tari e famiglie: ben tre linee che raccolgono dall’anno scolastico2010-2011 oltre la metà dei bambini frequentanti. Dal 2013 c’èanche “l’Apecross”: un volontario trasporta sull’ape gli zaini e lecartelle.

Dopo la sperimentazione del 2011, da gennaio 2012 funzionaininterrottamente, ogni venerdì, il PiediBUS di Campolongo-Tapogliano, come ci riferisce l’assessore Masutto, il Piedibus haviaggiato con qualsiasi tempo. Il giorno stabilito è il venerdì mat-tina posto che, in detta giornata, si conclude la settimana e i bam-bini sono impegnati in attività laboratoriali e gli zaini risultano“leggeri”. I bambini hanno scritto e discusso a scuola sul Piedibuse si è rilevato che alla maggior parte dei bambini piace cammina-re, un'alta percentuale sottolinea di avere piacere di stare assie-me agli altri bambini e agli accompagnatori che siano genitoridegli stessi bambini o meno. Si è riscontrato un comportamentodei bambini responsabile e corretto, e gli stessi hanno dimostratopiacere per l'attività come gli stessi genitori. La comunità si è atti-vata in modo semplice e familiare. Si è constatato come una pic-cola azione impatti in modo forte sull'ambiente fisico con drasti-ca diminuzione del traffico e liberi la zona dal relativo inquina-mento rendendola piacevolmente fruibile alla comunità. I geni-tori da parte loro riferiscono di gradire l'esperienza del Piedibus,suggeriscono di aumentarne la frequenza e la lunghezza del tra-

gitto. Le insegnanti hanno sostenuto l'iniziativa, lavorando con ibambini e raccogliendo i loro pensieri riportando un parere posi-tivo dell'esperienza.

Da quest’anno scolastico, ogni mercoledì mattina, sulla stradacomunale antistante la scuola Primaria di Ruda, solitamente

invasa (come ci racconta l’as-sessore Morsut) da una cin-quantina di macchine che arri-vano, parcheggiano come pos-sono, scaricano alunni vocian-ti e mamme trafelate, succedeun fatto strano: non c’è nessu-no o quasi, tanto da far pensa-re a qualche insegnante diessere arrivata a lavorare inun giorno festivo! Che succe-de? Il mercoledì mattina aRuda c’è il PiediBUS! Il pro-getto, frutto della collabora-zione fra amministrazionecomunale, il Dipartimento diPrevenzione dell’ASS 5, lascuola primaria, la localesquadra di Protezione Civile edi alcune associazioni di

volontariato locali e della Polizia Municipale, è partito un po’ insordina la scorsa primavera, ma è riuscito a sollecitare l’entusia-smo delle famiglie tanto che il mercoledì solo 8 alunni su 85 dellaScuola Primaria usano il mezzo privato per arrivare a scuola. Una“rivoluzione” che dimostra come si possano cambiare le abitudi-ni per “Guadagnare Salute“. Sono stati cinquantadue invece ibambini di Terzo d’Aquileia che hanno aderito nell’anno scola-stico 2011-2012 al “PiediBUS”, attivato una volta alla settimanasu quattro “linee”. Anche questo PiediBUS è frutto della collabo-razione fra comune, in particolare con l’Assessore Capuana, laPromozione della Salute dell’Azienda Sanitaria n. 5 la DirezioneDidattica di Aquileia e della Scuola Primaria a tempo pieno, non-ché dei 14 “Piediautisti” volontari.

Premiati a fine anno scolastico scorso al Teatro Modena dalvicesindaco Danielis e da operatori della Promozione salutedell’ASS 5 i 36 alunni dei due percorsi sperimentali delPiediBUS di Palmanova. Entrambi i percorsi hanno 4 fermate edurano circa 20 minuti. Gli accompagnatori sono una quindicina(fra genitori e nonni e con il contributo dell’associazioneMinoranza Creativa) e hanno ricevuto una formazione dalla poli-zia comunale e dall’associazione che gestisce questo tipo di servi-zio per conto del Comune di Udine. Il Piedibus è ripartito anchein questo anno scolastico.

Dopo la sperimentazione dello scorso ottobre è ripartito anchea Porpetto il “Piedibus” degli alunni della Scuola Primaria. Sonostate confermate le quattro linee avviate durante la prima fase. Ilprogetto è stato realizzato dall’Amministrazione Comunale incollaborazione con l’ASS 5 – Promozione Salute del Dipartimentodi Prevenzione, l’Istituto Comprensivo “Università Castrense”, ilCAG “Il Muretto”, le associazioni “Volontari per la sicurezza” ed“EducalMondo”. Era previsto inoltre un percorso didattico scola-stico di educazione stradale con premio finale.

08 maggio 2013: parte con due linee il PiediBUS a Latisana, adinaugurare la partenza il Sindaco Benigno e l’assessore Garbuio.

Sempre in collaborazione con l’ASS 5 Promozione Salute , conla collaborazione dell’Associazione dei Genitori ed il patrociniodi Federsanità ANCI.

Sabato 11 maggio 2013: è partita la sperimentazione delPiediBUS anche a Ronchis, due linee per 24 bambini della prima-ria, con la volontà di ampliare il servizio il prossimo anno scola-stico.

Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione

Tutti a Piedibus !!!

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I servizi medici estivi di Lignano

31 maggio: Giornata Mondiale contro il fumo di TabaccoDa alcuni anni il 31 maggio, in occasione della Giornata

Mondiale contro il Tabacco, il Servizio per la Promozione dellaSalute del Dipartimento di Prevenzione e la SOC Alcologia eDipendenze Patologiche sono soliti organizzare un evento cele-brativo in collaborazione con scuole ed associazioni che hannoaderito alle progettualità proposte per contrastare l’iniziazione alfumo di sigaretta.

La manifestazione è iniziatacon la visita del DirettoreGenerale Paolo Bordon,accompagnato da Silla Stel eAntonella Arena unitamente airappresentanti della LegaItaliana alla Lotta ai Tumori diUdine sigg. Arpino e Catania,al Centro di Salute Mentale24ore di Palmanova mentre sisvolgeva il gruppo di acco-glienza condotto dagli psicolo-gi Marco Visintin e AngelaTuniz e dal riabilitatoreAndrea Tomada. Alla presen-za di alcuni infermieri, opera-tori e molti pazienti del CSM, alcuni utenti esperti hanno presen-tato il senso e le funzioni del gruppo attingendo alla loro espe-rienza ed hanno poi rivolto numerose domande sui danni e lepatologie da fumo di tabacco agli ospiti presenti, i quali nelleloro risposte hanno suscitato nel gruppo un forte interesse, alpunto da ipotizzare un altro incontro di approfondimento. Allafine un momento conviviale con tè e biscotti ha facilitato la cono-scenza reciproca tra tutti i partecipanti.

La giornata contro il fumo di tabacco poi è proseguita presso la“Fondazione Casa de Senibus”, di Aiello del Friuli. Infatti que-st’anno la scuola dell’Infanzia “Fondazione Casa de Senibus” hapartecipato al programma didattico “Infanzia a colori”, il proget-to promosso dal CCM (Centro nazionale per la prevenzione e ilcontrollo delle malattie http://www.ccm-network.it/) chesostiene la prevenzione al fumo nell’ambito della promozione disani stili di vita sia come scelta personale, sia come processosociale, volto alla creazione di ambienti sani ed orientamentipositivi. L’insegnante referente Beatrice Severini ha spiegatocome i bambini attraverso momenti di animazione, narrazione egioco hanno vissuto un’esperienza significativa, utile a sollecita-re attitudini e comportamenti positivi verso la salute. I bambinihanno quindi recitato alcune filastrocche e sono stati premiati condel materiale didattico e una targa di riconoscimento per averaderito al progetto. Ad accogliere tutti i partecipanti il Presidente

della Fondazione “Casa de Senibus” Stefano Blanch e laVicesindaco di Aiello Lidia Valle.

Nell’occasione sono stati premiati anche i ragazzi delle scuolesecondarie di primo e secondo grado che hanno preso parte alConcorso “Smoke free class competition”, iniziato a novembree concluso ad aprile. In questo periodo i giovani delle classi ade-

renti hanno affrontato congli insegnanti di riferimentoargomenti relativi al fumodi tabacco e si sono impe-gnati a non fumare per tuttoil periodo del concorso.Accompagnata dalDirigente ScolasticoAdriano Degiglio e dallaProfessoressa Aschettino,era presente la classe TerzaA di Ruda vincitrice del pre-mio regionale “Smoke freeclass competition”. Durantela manifestazione che havisto la presenza delDirettore Generale dell’Ass5

Paolo Bordon, e del Direttore del Dipartimento di PrevenzioneClara Pinna è stata presentata anche l’Associazione Tabagisti intrattamento della Bassa Friulana. Tale Associazione si è costitui-ta grazie all'iniziativa di alcune persone sensibilizzate al proble-ma del tabagismo o a livello personale (ex fumatori, famigliari difumatori) o professionale (tirocinanti del servizio) e che hannopartecipato a diverso titolo ad un percorso per la disassuefazionedal fumo di tabacco presso il servizio di Alcologia e DipendenzePatologiche. Con il sostegno del servizio che ha diretto la creazio-ne dell'Associazione stessa nella fase di stesura dell'atto costituti-vo e dello statuto e ha quindi coordinato la formulazione degliobiettivi e della necessaria e proficua collaborazione negli inter-venti di prevenzione e cura al tabagismo nel territorio di compe-tenza, si è voluto in occasione del 31 maggio, dare rilievo ed evi-denza a tale iniziativa di centrale importanza nell'ottica di uncontinuo lavoro di rete tra Servizi Pubblici e Associazionismo alfine di ottenere sempre di più dei risultati che vadano nella dire-zione del cambiamento di stili di vita dannosi alla salute. A rap-presentare l'Associazione i tre fondatori: il Presidente ErmannoGrilli, il vicepresidente Simone Guzzon e Melita Jusic.

Rosella Malaroda - Dipartimento di PrevenzioneValentina Vidal - SOC Alcologia e Dipendenze Patologiche

Il Pronto Soccorso Stagionale ha sede a Lignano Sabbiadoro in Parco S. Giovanni Bosco, 20/A tel. 0431 71001 con i seguenti orari: dal 17 maggio al08 settembre con orario continuato nelle 24 ore; dal 09 al 15 settembre dalle 08.00 alle 20.00. E’ dotato di risorse per rispondere alle emergenze-urgen-ze, per la stabilizzazione e per l’eventuale trasporto (ambulanza, elicottero) negli ospedali di primo e secondo livello. Per le prestazioni non urgentirese in Pronto Soccorso è dovuto il pagamento del Ticket come da norme e tariffe nazionali e regionali e nel corso di alcune ore diurne è dotato diServizio Interprete.

Servizio di Guardia Medica Turistica (G.M.T.) sostituisce, per le persone in soggiorno temporaneo a Lignano, le funzioni proprie del Medico diFamiglia. Le prestazioni erogate sono soggette a pagamento con rilascio di quietanza, non garantisce prestazioni di Pronto Soccorso, ed è aperto tuttii giorni. Sedi ed orari:Ambulatorio di Lignano Sabbiadoro presso il Pronto Soccorso, Parco S. Giovanni Bosco, 20/A, tel. 0431 70455• dal 17 maggio al 06 giugno dalle 8.00 alle 20.00• dal 07 giugno al 08 settembre orario continuato sulle 24 ore • dal 09 al 15 settembre dalle 8.00 alle 20.00

Servizio Domiciliare tel 334 6936863• dal 17 maggio al 06 giugno dalle 08.00 alle 20.00• dal 07 giugno al 08 settembre orario continuato sulle 24 ore • dal 09 al 15 settembre dalle 8.00 alle 20.00

Ambulatorio di Lignano Pineta Viale Centrale 31/a (presso GE.TUR) tel. 0431 409540• dal 07 giugno al 08 settembre dalle 9.00 alle 20.00

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Cualchi volte “la pratiche curative”, par che e zovi, e veve dijessi fate di une persone particolâr: in tancj câs al jere miôr se lavuaridorie e jere “prime fie di prime mari” ven a stâi une prima-rule fie di une primarule. Chist parce che la “magance” - ancjechê curative- e passe de mari a la fie massime a la prime fie.

Al jere chist il câs dal fûc di Sant Antoni: par fâlu passâ- oalmancul par che “no si tiri par drenti”, câs une vore pericolôs -si veve di segnâ cu la vere di aur ator ator dal sbulium. La vuari-dore e tignive ta chê altre man une candele impia-de. Se te famee no jere une “prime fie di primemari” si scugnive lâ a cirî une persone adate.

Secont la midisine popolâr, ducj i eczemis e isbuliums a vevin il riscli di “tirâsi par drenti” e dichist si veve tante pôre parcè che la malatie pode-re lâ une vore in piês. No cence une fonde sientifi-che: di fat se une malatie esantematiche e interes-se i orghins internis lis complicancis a son plui gri-vis, pensìn al varuscli e a lis meningjitis o a la scar-latine e lis nefritis….

Par chist (e ancje parcè che curis no jerin) no si lave intunefamee lì che avevin une malatie di chestis, par no cjapâ il mâl, eancje il malât nol veve di cjapâ frêt o zîr di aiar, ni al veve di lâfûr, ni di lavâsi se no cul straç (e mai il cjâf), propri propri se alvignive il dotôr.

E i fruts a restavin cjase di scuele ancje setemanis se a vevin unemalatie di chistis. Par vuarî de tos e dal mâl di cuel si doprave (e si dopre ancjamò) lat e mêl. Cualchidun al meteve cevole a tocstal mêl e dopo dôs -trê oris al mangjave cevole e dut e la sgrasiee il mal di cuel vie pe gnot e passavin.

(al va indenant…)

Talvolta “le pratiche curative”, affinché avessero miglior effet-to, dovevano essere eseguite da una persona particolare: in molticasi era meglio che la guaritrice fosse “la prima figlia di unamadre primipara ”ovvero una primogenita figlia di una primoge-nita. Ciò perché i poteri “magici”, anche quelli curativi, sono tra-smessi di madre in figlia, specialmente alla prima.

Era questo il caso del fuoco di Sant’Antonio: per risolvere l’in-fezione o affinché almeno la malattia non si “interiorizzi”- eve-

nienza questa ritenuta molto pericolosa - la guari-trice circoscriveva l’eczema con la fede d’oro, men-tre nell’altra mano teneva una candela accesa. Senella famiglia non c’era una “primogenita figlia diprimogenita” era necessario cercare una personaadatta.

Secondo la tradizione medica popolare, tutti gliesantemi ed eczemi rischiavano di “interiorizzarsi”e questa era un ‘eventualità molto temuta, perchéera un segno prognostico sfavorevole. Questo pen-siero ha un qualche fondamento scientifico: infatti,

se una malattia esantematica interessa gli organi interni, ci posso-no essere gravi complicanze, pensiamo al morbillo e alle menin-giti, alla scarlattina ed alle nefriti… Per tale motivo – e anche per-ché non c’era molta possibilità di cure - si cercava di prevenirenon andando per un po’ in una famiglia dove c’era una di questemalattie, e, naturalmente, il malato non doveva prender freddo,né “giro d’aria”, né doveva uscire o tantomeno lavarsi se non conuna pezza (ma mai la testa) se proprio proprio veniva il medico avisitarlo. E anche i ragazzini per una malattia di queste rimane-vano anche settimane a casa da scuola.

Per curare la tosse e il mal di gola, si usava (e si usa ancora) berelatte caldo con il miele. Alcuni, in alcune zone, usavano mettereuna cipolla tagliata a pezzi nel miele, dopo due-tre ore mangiava-no il tutto e durante la notte spariva mal di gola ed abbassamen-to di voce.

(continua…)

Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione

Curis di une volte (seconde part)

riduzione nel 2012, motivo per cui la donazione deve essere con-tinuamente promossa.

All’assemblea erano presenti il consigliere regionale ParideCargnelutti, il Sindaco di Latisana, Salvatore Benigno, e il consi-gliere del Comune di Palmanova,Nassimbeni Cecilia, che hanno porta-to il saluto delle Amministrazionilocali. Renzo Peressoni, presidenteprovinciale dell’Associazione FriulanaDonatori Sangue, ha rappresentato nelsuo intervento tutte le associazionidella categoria, ricordando com’èimportante fare squadra per fare cono-scere fin da piccoli la necessità didonare.

Nella parte finale dell’incontro ilDirettore Sanitario MaurizioAndreatti ha introdotto i due inter-venti conclusivi di Michela DeAgostini e di Silvia Zardo, rispettiva-mente ginecologo ed ostetrica, fra ireferenti del progetto aziendale per la donazione di sangue cor-donale. Ci hanno spiegato l’importanza della donazione del san-gue del cordone ombelicale (sono cellule polifunzionali utilizza-bili in modi diversi ed importanti), quali sono le domande e leinformazioni richieste dalle puerpere, come funziona il processo

di donazione - che vede coinvolta per il trasporto al Centro diriferimento di Padova anche la Protezione Civile Regionale e lemodalità di utilizzo del donato. Nel 2012, a fronte di 802 parti,sono state 308 le interviste alle mamme, 231 le idonee e 31 i pre-

lievi del sangue cordonale che,dopo il complesso processo di veri-fica e valutazione, è stato utilizzatoanche all’estero.

Un pomeriggio ricco di spunti,dati, testimonianze emozionate eracconti di un’organizzazione benstrutturata per rispondere all’obiet-tivo comune: promuovere le dona-zioni e la “cultura” del dono. Comeci ricordano giustamente leAssociazioni, non abbassiamo laguardia, teniamo vivo l’argomentoe approfondiamo le informazioniche abbiamo già. Per un momentosolo però concedetemi la soddisfa-zione di ringraziare tutti per il gran-

de lavoro che già viene fatto sul nostro territorio. Vi invito que-st’estate a donare o a pensare al dono. Ci farà stare meglio, supe-rando tutto il resto. Buone vacanze!

Paolo Bordon

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L’intervento dell’Assessore Regionale Maria Sandra Telesca

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Associazione “Papa Giovanni XXIII”

L’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, riconosciutacome Associazione Internazionale Privata di Fedeli di DirittoPontificio, è stata fondata da don Oreste Benzi nel 1973 e operain Italia e all'estero nel vasto mondo dell'emarginazione.L’operato prende vita in varie forme: nel lavoro, nei vari serviziche seguono determinate situazioni di disagio, nelle case fami-glia, attraverso famiglie aperte all’accoglienza, cooperative socia-li, centri diurni, impegno nella scuola, nella professione, nellecase di preghiera, di fraternità e nelle tante realtà di missione.

L’Associazione è presente da oltrevent'anni in Friuli-Venezia Giulia,attraverso piccole realtà di accoglienzaa Rivarotta di Teor, Zellina di S.Giorgio di Nogaro, Bagnaria Arsa,alcune famiglie aperte all'accoglienzao semplici associati.

Sul territorio l'attività prevalente èquella legata all’accoglienza, mavanno segnalati pure il Centro diAscolto sito a Palazzolo dello Stella, ilgruppo giovanile che integra alcuniragazzi disabili attraverso incontri set-timanali, la disponibilità a inserire sta-gisti o tirocinanti, volontari in serviziocivile, giovani o scout per momenti di confronto o brevi periodidi accoglienza. A ciò si uniscono percorsi di sensibilizzazioneattraverso la promozione di iniziative su problematiche educati-ve, sociali ed ecclesiali (corsi sull'affidamento familiare, serate sultema della vita o della maternità, corsi rivolti ai fidanzati prossi-mi al matrimonio...).

La natura di questa realtà è basata su famiglie aperte ad acco-gliere persone di qualsiasi fascia di età o di necessità. Alcunesituazioni con cui si condivide la vita riguardano persone auto-sufficienti o con limitato grado di autonomia, minori e non insituazioni di disagio relazionale o psicosociale, persone con ridot-te capacità cognitive, minori e adolescenti, donne con figli a cari-co. La caratteristica di rivolgersi a quella che viene definita come“multi-utenza”, è stata negli anni riconosciuta da diversi statutiregionali, tra cui il Veneto. Da parte dell'Associazione c'è l'impe-gno nei prossimi anni di proseguire l'iter di riconoscimento alfine dell'accreditamento da parte della Regione Friuli-VeneziaGiulia come presidio dedito all'accoglienza, pur nella originalitàdel progetto.

L'accoglienza delle persone avviene tramite richiesta formaledei Servizi Sociali dei Comuni invianti in cui vengono presi in

considerazione la situazione presente, eventuali provvedimentidel Tribunale per i Minorenni, obiettivi e tempi dell'accoglienza.Più raramente avvengono collocamenti d'urgenza predispostidalla Pubblica Autorità (per periodi molto brevi); in alcuni casi sivaluta l'accoglienza su richiesta diretta degli interessati, a cuicomunque fa seguito una presa in carico da condividere con iServizi Sociali. Nel caso di famiglie aperte all'accoglienza per iminori, la modalità più comune è quella dell'affidamento familia-re.

Tra le principali collaborazioni, sisegnala la convenzione con leUniversità degli Studi di Udine eTrieste riguardo ai tirocini nelle CaseFamiglia e l'adesione alla ConsultaDiocesana dei Laici di Udine. In parti-colare, con l'ASS 5 vi sono molteplicilegami, fin dai primi anni 2000, riguar-do alla comune attenzione verso i sog-getti deboli, soprattutto nell'ambitominori, e la partecipazione ai tavoli dilavoro nei Piani di Zona dell'AmbitoSocio Assistenziale riguardo minori,famiglia ed handicap.

Negli anni per l’Associazione è statomolto importante il confronto, il collegamento e l'integrazionecon le diverse figure professionali, i servizi, le agenzie educativee le diverse realtà territoriali che hanno concorso alla presa incarico delle varie persone inserite nelle case famiglia; altrettantod’interesse è la partecipazione ad attività e programmi di forma-zione proposti sul territorio, che si aggiungono alle iniziativeorganizzate dall’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”a livello di triveneto o nazionale. Nonostante questi percorsi discambi e di formazione d’interesse, resta forte in chi collabora lasensazione di non essere unicamente operatori, ma di cercare didare a chi entra nelle nostre case un ambiente familiare attraver-so la fiducia e l'investimento che la condivisione diretta, 24 oresu 24, contiene già in sé. In conclusione, la tenerezza dei più pic-coli, figli o accolti, è da sempre ciò che più avvicina gli amici o lepersone interessate a questo progetto di vita. L'invito, anche peri lettori di “ASSieme per 5 minuti”, è di venirci a trovare pervedere di persona quello che in queste poche righe non è statosemplice raccontare.

Per informazioni: 347.4483815 [email protected]

Gabriele Pigani - Ass. “Comunità Papa Giovanni XXIII”

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accoglienza, assistenza, tutela e reinserimento sociale di persone in stato di bisogno

Un saluto di benvenuto a:P.O. di PALMANOVAGiurgevich Chiara -Scheri Ilaria-Benedet Simone-PesolaMassimo-Galioto Bino-Spitilli Valeria-Celino Teodora-ComelliFrancesco-De Fabris Giulia-Tenore Andrew-Bolzan Andrea-Battigelli Luisa.P.O. di LATISANA/P.P.S. LIGNANODe Bortoli Alice- Crespina Luca-Graziani Stefano -BuccolieriAlfredo-Cugini Francesco-Imondi Mario-Rupil Alessandro-Valentinis Ketty-Vian Alessia-Di Doi Gloria-Cilenti FrancescoLucio-Cristiani Lorenzo-Tolfo Monica.DISTRETTO ESTDi Sante Lucia-Carrano Maria Pina-Disabato Michele-BricheseSara.DISTRETTO ESTMatassi Alessandra-Ciciarelli Claudia

Un arrivederci e un grazie a:P.O. di PALMANOVAAlves De Lima Ires-Di Pascoli Nicola-Alexeeva Joulia-CrovatoMarina-Zuiani Eliana-Borlini Alessandro-Sari Claudio-Costantini Monica.P.O. di LATISANAAddamo Giuseppe- Francescotto Anna-Lombardo Vito Luigi-Petronio Rosanna-Montanari Francesco-Patti Annarita.DIPARTIMENTO DI PREVENZIONEBalbino Deborah.DIPARTIMENTO SALUTE MENTALEColucci Mario

DISTRETTO ESTSavic' Zorica

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Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione

A.S.S.ieme per 5 minuti

Periodico Trimestrale dell’Azienda per i

Servizi Sanitari n. 5 -”Bassa Friulana”

Anno VII - Numero 34 giugno 2013

Reg. presso il trib. di Udinen. 29/06 del 28.06.2006

Direttore responsabile Flavio D’agostini

Questo giornale éstampato su carta riciclata

RedazioneTiziana Bonardi

Clara BuratoElena Cussigh

Francesca De LucaMelania Fichera

Antonietta GuerraAntonella Laurenti

Marco LuigianoRosella MalarodaFrancesca Sirianni

Daniele TrentinEnrica Tuniz

Paola VirgolinGreta Zavattin

ContattiTel. 0432-921444Fax. 0432-921500

E-mail: [email protected]

Posta interna : Redazione giornale c/o Ufficio Relazioni con il Pubblico

Impaginazione e GraficaMarco Luigiano

LoghiDenis Battaglia

StampaTipografia OGV - Palmanova

Tel 0432 928392 -http://www.tipogv.it

A questo numero hanno collaborato:

Paolo BordonFrancesco Comar

Marina DoseSilvia Grizzo

Gabriele PiganiFabio Predonzan

Silla StelValentina Vidal

Paola Zanus

É difficile raccontare la fascinazione di questo libro.Stoner non è un eroe, è un uomo mediocre e

remissivo, non grida, non si arrabbia, ma non siumilia. É ineffabile senza essere cinico, è forte senzaessere coraggioso.

Figlio di contadini del Midwest, mandato a stu-diare agraria dai suoi all’università con la speranzadi un futuro meno gramo, cambia corso per la lette-ratura inglese e trascorrerà tutta la sua vita, lì inquella università, come professore di letteratura,senza fare carriera, conscio dell’importanza dell’in-segnamento e della propria inadeguatezza nelcomunicare la passione e la bellezza della poesia.Passa attraverso le due guerre mondiali, senza par-teciparvi, assistendo alla partenza e al ritorno primadei compagni di corso e poi degli studenti, e lagrande depressione senza subirne i contraccolpi.

Un matrimonio infelice, una figlia amata, ma con destino sfor-tunato, un amore vero che finisce presto per nondare scandalo, la malattia e la morte, affrontate contutta la dignità e il riserbo del personaggio. Stonerè malinconico e gentile, animato da un sensodistorto del dovere e del lavoro e da una idea quasimasochistica di giustizia e verità, che non ha nien-te di soprannaturale. La sua onestà e perseveranzaemozionano e irritano insieme.

Stoner è scritto benissimo. La scrittura è piana,ma per niente banale e le parole e la punteggiatu-ra sono ricercate, senza affettazione.

Elena Cussigh

L’Associazione Cattolica Operatori Sanitari (ACOS), organiz-za il 21 settembre 2013 presso il teatro “Gustavo Modena” diPalmanova, inizio alle ore 21, un concerto corale, con il coro“Arrigo Tavagnacco” di Manzano. Il ricavato della serata(offerta libera) verrà devoluto alla “Associazione CurePalliative Mirko Spacapan – Amore per sempre”onlus/221619701215433). L’accesso sarà possibile fino ad esau-rimento posti ed è possibile prenotare da inizio luglio fino al09 settembre presso la segreteria dell’Associazione: via telefo-no: 0432 921639 – 3475839673; recandosi alla sede di via G.Carducci 7/A a Palmanova, orari: lunedì, mercoledì, giovedìdalle 16 alle 18; via email: [email protected].

Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi

Una serata di solidarietà per i malati terminali al teatro di Palmanova

Stoneril ritratto magistrale di un uomo autenticamente virtuoso

Tratta dal sito web Coro Arrigo Tavagnacco

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