13 maggio2009
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pag. 12 Strade Nuove
Il 5 per 1000: Un aiuto che non costa nulla ma che ci aiuta a sostenere le attività dell’o-ratorio. La legge finanziaria consente di desti-nare il 5 per 1000 alle associazioni di promozione sociale. Un piccolo gesto che serve per soste-nere le attività culturali, ricreative e sportive del nostro oratorio.
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Si ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla re-alizzazione di que-sto numero. Le collaborazioni gratuite a questo giornalino sono sempre gradite. La redazione si ri-serva il diritto di sintetizzare gli arti-coli e le rubriche proposte in base agli spazi disponibi-li. Vuoi partecipare? Inviaci il tuo mate-riale all’indirizzo:
Inviaci una mail se vuoi ricevere il no-stro giornalino per posta elettronica.
Strade Nuove pag.1
pag. 2 Strade Nuove
anno 2 - n. 13 - mensile maggio 2009
Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano
diffusione interna Materiali e collaborazioni si intendono forniti
a titolo gratuito
Editoriale, Messaggio del parroco
2
3
Azione Cattolica 4,5,6
Ad un passo… dall’Oscar 7
Siamo qui, tutti a Roma noi... AAA Elettori cercasi
8
9
Poesia 9
Rinnovamento nello Spirito 10, 11
SOMMARIO:
In copertina il papa Benedetto XVI che il 21 giugno verrà in visita a San Giovanni Rotondo e pregherà sulla tomba di San Pio.
editoriale
La grande corsa...
Tra qualche giorno riavremo un go-verno comunale anche a San Severo. Come avevamo previsto nelle pagine di questo giornalino c’è stata la corsa alla candidatura e a mettersi in mo-stra con i manifesti. La voglia di mettersi in lista non è certamente dettata da passione poli-tica ma da ancora di salvataggio per quei personaggi che, approfittando dell’entusiasmo di persone in buona fede, attingeranno voti nelle liste per poter partecipare al grande gioco! Si è fatto come in passato il gioco dei
Strade Nuove pag.11
personale o la gratificazione di pochi. Mi soffermerò sulle due prospettive che il Santo Padre riconosce “necessarie e urgenti”. Intanto la formazione evangelica: È il Vangelo la migliore scuola di laicità possibile per l’u-manità, perché nessuno più di Gesù ha inse-gnato agli uomini l’arte di vivere, partendo dal posto più insignificante della geopolitica del tempo, una stalla di Nazareth, e occupando infine il posto più infame per la politica del tempo, cioè la croce, per dire con i fatti come si ama, come si sta dalla parte della gente fino a dare la vita per i propri ne-mici. Utopia? Ma allora lasci perdere chi pen-sa di dirsi cristiano in politica. Non esiste altra via. Che tu voglia assimilarti al “cristianesimo dell’essere lievito” o al “cristianesimo dell’es-sere luce” non puoi sfuggire alla prova del Vangelo. Perché il Vangelo è passione, è sacrificio, è coerenza tra la fede che si professa e la vita che si conduce. Mai dimenticarlo: dal Vangelo nasce la Chie-sa, il modello più efficiente di organizzazione, di management, di pianificazione strategica
che la storia da duemila anni possa vantare: nessuna diplomazia è mai stata più longeva di quella fondata sul Vangelo. Chi sta dalla parte di Cristo non soccombe, resiste ai secoli. Urge un rinnovamento. Una seria, profonda stagione di rinnovamen-to che abbia un segno distintivo di svolta: riprendere il Vangelo tra le mani. Occorre ritrovare l’umiltà di ripartire dal bas-so, di chiedere aiuto, di lavorare insieme alla nostra gente – non alle spalle – di stare sul territorio, di lavorare nel territorio senza “ambizioni romane ” , mostrando proprio nelle nostre comunità locali la bellezza e la forza della comunità ecclesiale. Altro che divisi, minoritari e marginali. Abbia-mo numeri da fare spavento e piangiamo sempre miseria offendendo la grazia di Dio che ci ha fatto oggetto di ogni dono di grazia, materiale e spirituale. Don Luigi Sturzo diceva: “non si possono go-vernare gli uomini, se non si è governati dallo Spirito Santo. Non c’è ordine sociale senza ordine spirituale”. Sturzo ovunque postulava questo principio: la coscienza sociale di un popolo può essere risvegliata, può farsi cultura solo a partire dai valori dello Spirito”. Ben lo intese quando, esiliato a Londra, nel 1938, scriveva (in The preservation of the faith): “La vera rivoluzio-ne comincia con una negazione spirituale del male e una spirituale affermazione del bene. Ciò procede lentamente, ma è una costruzio-ne sicura, un edificio con profonde fonda-menta di carità e di giustizia”.
RnS
pag. 10 Strade Nuove
Nella nota pastorale della CEI, seguente al Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona del 2006, si legge: «Occorre creare luoghi in cui i laici possano prendere la parola, comunicare la loro esperienza di vita, le loro domande, le loro scoperte, i loro pensieri sull’essere cri-stiani nel mondo » (n. 26). Ebbene, uno di quei luoghi potrebbe senza dubbio essere la Parrocchia per favorire la possibilità concreta che si ritrovi un’unità di visione politica dei cattolici . Non c’è laicità senza fede. La fede, per sua indole, sa generare solo unità. La fede è comunione! E’ importante viverla con gioia e mostrarla : è una cosa necessaria per la società. Il cristiano è colui che con S. Paolo ripete: «La realtà è Cristo » (Col 2, 17). La differenza la fa Cristo. Il dilemma è tutto qui. Se Cristo c’è o non c’è. Perché se Lui non c’è, allora anche io sono assente, insignificante, impotente. O la mia fede genera Cristo nella storia, o il mio essere laico nel mondo profumerà di morte e non di vita. Senza questa passione per Dio e per l’uomo, la politica è più sterile delle donne sterili. Genererà solo delusione e fughe. Essere laici cristiani significa vivere una vita paradossale, essere uomini di sofferenza che seppure segnati dalla condizione umana si sforzano di non deturpare la bellezza e di non attenuare la gioia che provengono dal Vangelo di Cristo, perché l’amore non è mai insignificante ed è sempre crocifiggente. In occasione della XXIII Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, Benedetto XVI ha affermato con chiarezza: “Ribadisco la necessità e l ’ urgenza della formazione
evangelica e dell’accompagnamento pastora-le di una nuova generazione di cattolici impe-gnati nella politica, che siano coerenti con la fede professata, che abbiano rigore morale, capacità di giudizio culturale, competenza professionale e passione di servizio per il be-ne comune”. Sono “cinque”, nel giudizio del Pontefice, le virtù, le caratteristiche da riscontrare o da determinare nei candidati, perché possa rea-lizzarsi “il bene comune”: •“coerenti con la fede professata”, non con le proprie idee o con quelle conformi all’opinio-ne pubblica; •“ rigore morale”, perché è in atto una crisi antropologica tale da non poter più minimiz-zare la gravità della “questione morale” an-che tra i cattolici; •“capacità di giudizio culturale”, cioè discer-nimento, frutto di studio, di meditazione, di capacità di distinguere un bene personale dal bene comune; •“competenza professionale”, perché la poli-tica è un’arte e non ci si improvvisa; •“passione di servizio”, non per l’onore
Strade Nuove pag.3
Messaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parroco
Siamo al completamento dei giorni della Pasqua, siamo a
Pentecoste. Anche noi gridiamo interiormente: «anche
noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interior-
mente, aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro
corpo». C'è infatti un senso di paura e di insicurezza che sempre
percorre le nostre giornate. In fondo, ci sentiamo sempre un po'
orfani e spaesati davanti a questa nostra vita: abbiamo bisogno
di un padre, di un redentore, di una guida che dia finalmente si-
curezza e futuro ai nostri passi incerti. Gesù ci dona il suo Santo
Spirito che sta con noi sempre e ci guida e ci illumina nei sentieri
della vita perché possiamo conformarci sempre più a Cristo ed
essere testimoni coraggiosi nella vita, nella storia e nell’ambiente
in cui viviamo.
Fraternamente!
don Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parroco
soliti noti, che ancora una volta attraverso il supporto trainante dei candidati deboli si sono assicurati il loro posto nel consiglio comunale. Ci domandiamo in tempi così austeri dove tanti poveracci hanno trovato i soldi per stampare i loro “santini”? La delusione è che non riusciremo a cam-biare nulla perché nulla è cambiato nello gestire la politica locale…………..io speria-mo che me la cavi.
Ciro del Buono .
pag. 4 Strade Nuove
Quest’anno voglio
invitare un po’ di
persone all’AC
Mi piacerebbe, ma sai,
l’università preme,
il lavoro non va…
Ma poi che si fa?
Tra lavoro e famiglia
non so come
districarmi.
Ma in fondo,
di cosa parlate?
Strade Nuove pag.9
IL CORTEO STORICO
A SAN SEVERO
E Carlo V va per le vie della città.
Ha un incedere solenne sua potente maestà e con cenni riverenti
ed accorti atteggiamenti tutti saluta
con aria compiaciuta. Gli fan bella corona
l'intera corte spagnola con dame e cavalieri
sbandieratori e alabardieri
e cortigiani vari con paggi e dignitari.
E’ il gran corteo storico del sovrano Carlo V sul cui impero il sol
non tramontava mai che della fede Difensore e
dell'Europa unita fu saggio precursore.
Uno degli uomini che cambiò la Storia
e nelle mani sue molte corone unì
e ben si meritò il sogno dell'impero universale.
E Carlo V va per le vie della città.
Silvana Isabella
La nostra è una politica continuamente gridata ai quattro venti dai vari pulpiti! E’ una politica clamorosa, ogni leader è attento al suo rivale,ed ogni giorno è buono per smentire quello che è stato detto il giorno prima. Ormai siamo in piena campagna elet-torale! I candidati sono alla disperata ricerca degli elettori,è un tentativo estremo di opera di persuasione a fidarsi ancora, perché promettono di cambiare davve-ro la prossima volta! Ma chi può crederci ancora? Sicuramente tanti, tantissimi,troppi forse! E’ una spirale,un vortice nel quale sia-mo tutti coinvolti,nostro malgrado! Quindi,quale sorte ci attende? Chi sce-glieremo per governare la nostra città? Ce la farà il Partito Democratico o il Popolo della libertà? I cittadini onesti vorrebbero che toc-casse,una tantum,ad un cittadino dav-vero meritevole e al di sopra di ogni sospetto! Tra i tanti candidati,c'è qualcuno che ha questi requisiti? Speriamo di stanarlo e di affidargli questo compito,certo non facile, ma necessario se vogliamo offrire alla no-stra città un'aria finalmente pulita e profumata di onestà!
Silvana Isabella
pag. 8 Strade Nuove
Già, noi ragazzi dell’Azione Cattolica Giovanissimi, il 25 Aprile, in ricorrenza della festa
di San Giuseppe, patrono della nostra parrocchia, ci siamo trovati in una piccola Roma
del periodo delle prime comunità cristiane e delle persecuzioni dei credenti di Gesù,
per rappresentare il musical “Paulus”. Esso tratta di quando San Paolo arrivò a Roma
dove venne fatto prigioniero e, successivamente, condannato a morte, e tramite dia-
loghi tra vari personaggi si ripercorre la vita di questo grande personaggio che da per-
secutore divenne perseguitato e che si diede tutto a tutti per diffondere al mondo il
messaggio di Gesù.
È stata una bella esperienza farlo e anche molto faticoso! Ma lo abbiamo fatto con
piacere perché è stato un motivo per essere ancora più uniti e poi la nostra fatica è
stata ricompensata dall’applauso di tutti gli spettatori.
Tutti avevamo una parte: Marco, nel ruolo di Claudio,era un soldato romano; Luigi era Tullio, un mercante del mercato di Roma, amico di Claudio; Eleuteria, ero io, una matrona che era un po' la boss del quartiere; Erica interpretava Cecilia, era la figlia di Claudio, innamorata di Luca; Carlo invece era Luca, era un apostolo di Paolo Davide, Flavio, era un soldato romano amico di Claudio; Marco F, Patras, era un greco Marco D, era un ladruncolo catturato da Flavio; Antonella, era una discepola di Paolo; Libera, era una discepola solista, Annasara, era una discepola solista; Gabriele, era un discepolo solista; Francesco con Leo e Gabriella, erano altri mercanti; e in fine, Luca interpretava il protagonista, Paolo. E così tutta questa allegra comitiva ripeterà il musica il primo giugno nella scuola ele-mentare . . . e a fine mese a San Paolo di Civitate.
Raffaella Matranga
Strade Nuove pag.5
Ci interessa la persona in ogni suo aspetto. In ogni suo problema, bisogno, sussulto del cuore. E ci interessa ciò che la persona può essere in relazione alla famiglia, agli altri, al quartiere, alla società. Ciò che può essere, soprattutto, se decide di aprirsi nuovamente alla vita, accogliendola come un dono di Dio.
...un’associazione di laici che d
ecidono di impegnarsi, insieme
, per il
Mondo e per la chiesa. Con il
Mondo e con la Chiesa. Nel M
ondo e
nella Chiesa.
Sua missione specifica è offr
ire una formazione cristiana d
i ampio
respiro, aperta metodologicam
ente e attenta alle tematiche
e alle
domande che pone la società.
In quanto associazione, è dem
ocratica, consentendo ad ogni
socio
di partecipare alla scelta dei
responsabili e alle decisioni d
a pren-
dere.
Segno dell’adesione è la tesse
ra. Con la tessera l’AC sostie
ne se
stessa, si garantisce autono
mia finanziaria e fortifica la
propria
proposta formativa per ragaz
zi, giovanissimi, giovani e adu
lti.
pag. 6 Strade Nuove
Nome e cognome:
AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Perché:
A di Azione: tanta voglia di fare e di esserci C di Cattolica: tanta voglia di credere in Dio, insieme I di Italiana: tanta voglia di abitare in ogni luogo
Data di nascita:
1868 Pozione di lunga vita:
Un recipiente solido di Vita e Fede, di passione per le persone Residenza:
La tua parrocchia
Requisiti per incontrarla:
Avere tra i 2 e i 120 anni… disponibilità a lasciarsi sorprendere Segni particolari:
La porta è sempre aperta!
Strade Nuove pag.7
24 maggio.........ragazzi che giornata!!!UhUh...... pensare di nuovo a quella lun-ga camminata sotto il sole, alle teleca-mere e a quella stupenda aria condizio-nata mi fa venire i brividi. Chi l'avrebbe detto che da una piccola idea sarebbe scaturito così tanto successo. Magari la prossima tappa sarà Broadway.... per ora ci accontentiamo di TeleradioPadre-Pio. Armati di speranza siamo arrivati a San Giovanni e seduti con Paola abbia-mo scambiato quattro chiacchiere come fra amici, sui nostri futuri progetti e sul-le attività della nostra parrocchia prima fra tutte l'allestimento del musical Paulus( grande... da ripetersi!!). Un altro argomento che ci sta molto a cuore è il mondo giovanile e per questo abbiamo trattato il tema dell'inserimen-to dei giovani nella società di oggi.
Insieme a Paola abbiamo “sviscerato” il problema rispondendo alle seguenti domande: - Che cosa vuol dire essere giovani di Azione Cattolica, oggi? - Che cos'è la felicità per i giovani? - Qual'è il modo di rapportarsi tra i giovani? Abbiamo risposto seguendo il nostro essere e il nostro istinto, così ognuno ha dato una sua risposta. In fondo però il senso era lo stesso poiché tutti i giovani soffrono grosso modo degli stessi disagi e problemi e soprattutto colpisce l’at-teggiamento avverso di quei giovani (la maggior parte) che non conoscono la nostra bella realtà: il far parte di un mo-vimento di piccoli giovani dell'azione cattolica........
Anna Sara del Buono
Si ringrazia Paola Russo, conduttrice del
programma, che ha invitato il nostro
gruppo alla trasmissione “Riscopriamo
la Domenica”