13 Giugno 1992 16 Giugno 2017 Don Marco Lodovici · 2017. 6. 19. · eravamo già parroci tu...
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13 Giugno 1992 – 16 Giugno 2017
Don Marco Lodovici 25 anni di Sacerdozio
13 GIUGNO 2017 DON MARCO A 50 ANNI FESTEGGIA 25 ANNI DI SACERDOZIO
E 5 DI PARROCO NELLA PARROCCHIA DI S. DOMENICO A LEGNANO
Caro don Marco, vorrei qui ricordare
il lungo tragitto che ti portò all’altare
nella città di Rho, nel territorio
il luogo dell’incontro è l’ORATORIO
Là ti portò da vecchio oratoriano
Il tuo papà, la mano nella mano…
Con Gesù è la vera visione della vita
e don Filippo su quella ti invita…
Ma un filo rosso può qui cominciare
è il tennis-tavolo che può raccontare…
Un colpo di top-spin, la palla schizza via
apre le ali della fantasia…
La media è terminata, cosa vorrai fare?
In seminario pensi di poter entrare.
Ne parliamo con Magda, il cui figlio è
quattro anni avanti
e ora vive in ciel con tutti i santi…
La mamma prepara la valigia, che emozione,
quella valigia è ormai un’istituzione…
Seveso, Venegono, Saronno e ancora Venegono,
quante persone, compagni e superiori
nel prepararsi per gli anni ulteriori…
Poi il diaconato, e strano fatto sta
proprio in questa parrocchia lo farà.
Quindi l’ordinazione: con grande commozione
Martini, il cardinale, te la impone.
Poi la prima destinazione: ed ecco qua
a Paderno Dugnano dunque andrà
l’oratorio è grande e c’è da fare
anche l’abitazione è un po’ da rattoppare…
Nel 2000 si lascia la Brianza e senza attese
ci si trova a Settimo Milanese
son tre oratori da mandare avanti
gli obiettivi appaion sempre distanti…
Ti seguiam nei campeggi… in fede mia
tu ami la montagna: e così sia.
Qui rinasce il ping-pong, con emozione
si forma un magnifico squadrone…
Poi dopo dodici anni, ecco il momento
è pronto già un nuovo trasferimento.
La parrocchia di san Domenico ti è affidata
la sua amministrazione è complicata…
Oggi un lustro è passato, ringraziamo il Signore
con l’ORATORIO sempre nel cuore
ora che il mezzo secolo è suonato
venticinque anni da prete hai completato
con la gente che nella vita hai incontrato
gli auguri ti facciam… signor CURATO
Papà e Mamma
Il primo Natale
1967 A scuola di karate
1976
Con le sorelle
1982 13 Giugno 1992
Ordinazione sacerdotale
Carissimo don Marco, per il tuo 25° di ordinazione,
i tuoi parrocchiani mi hanno chiesto di scrivere un
augurio. Conoscendoti e sapendo il fatto che tu
conosci me, ti immagino preoccupato. Tranquillo!
Sarò discreto e onorato di inviarti queste righe. Del
resto siamo entrati insieme in seminario il 20
settembre del 1981 e siamo usciti il 13 giugno del
1992 per diventare preti, sempre insieme.
Basterebbero queste poche righe per condensare
tutta l’intensità di 11 anni di condivisione di fede, di
studio e di vita comunitaria. E come dimenticare tua
mamma, tuo papà, le tue sorelle! Eppure voglio
lasciarmi andare a qualche ricordo che ti riguarda e
che potrebbe interessare anche ai tuoi parrocchiani.
Le serate in seminario. Da poche ore che
eravamo in seminario e si diffuse subito che un tal
Lodovici Marco di Rho era stato campione regionale
di ping – pong. Ricordo i raduni affollati attorno al
tavolo per gustarsi lo spettacolo di chi voleva
sfidarti: era impossibile batterti. Facevi delle mosse
che sembravano degne di un contorsionista bulgaro
ma di fatto quando battevi la pallina il poveraccio
di là faceva una magra figura. Come facevi a
imprimere alla pallina quell’effetto straordinario che
mandava in visibilio il pubblico? Ore e ore di ping -
pong per cercare di batterti e poi, nelle sfide con te,
mi sentivo un mentecatto!
I giorni della maturità. Oh quante ghignate! Già
la nostra classe è sempre stata la prima in fatto di
goliardia. Mi ricordo che da Venegono si andava in
bici nella casa dei tuoi sul lago di Monate, il mitico
cottage Lucy (nome di tua mamma). E ci
preparavamo all’esame con tuffi e poi spaghetti. Oh
beata incoscienza!
Gli anni di teologia. Quante belle esperienze…
ma mi ricordo particolarmente l’anno di IV teologia.
In quell’anno alcuni di noi venivano scelti per fare i
“prefetti” cioè quelli che per un anno erano
educatori dei seminaristi più giovani. Ovviamente tu
fosti scelto come “prefettone”, cioè l’organizzatore
e punto di riferimento degli altri prefetti dei
seminaristi adolescenti del ginnasio. Non sapevi
però che io e altri “sciamannati” saremmo stati quelli
che tu dovevi coordinare! E così è stato un anno
meraviglioso forse il più bello degli anni di teologia.
Abbiamo condiviso la stessa passione educativa con
quella sana follia che ci ha sempre contraddistinto.
Già, perché io e te siamo nati come preti
d’oratorio. Portiamo addosso, nel cuore ma
soprattutto nei piedi, la polvere dell’oratorio.
Ricordo che quando molti di noi, tuoi compagni,
eravamo già parroci tu resistevi e come l’ultimo dei
Moicani non volevi smettere di fare il prete
dell’oratorio. E mi sa che sei stato l’ultimo di noi a
diventare parroco…. Ma ora ti accorgi, come me,
che anche questa è una missione stupenda. Da
parroci si condivide tutto della gente e non solo dei
giovani. Anzi, la nostra gente diventa la ricarica di
entusiasmo che il Signore riversa continuamente nel
nostro cuore.
E allora, caro Marco, auguri di cuore. So che
continuerai a darti da fare per il Signore e per la sua
Chiesa con l’entusiasmo di sempre. Continuiamo
insieme ad essere preti con la voglia di portare la
follia dell’amore del Signore a tutti.
Una volta un padre spirituale in liceo
c’insegnava che quando ci chiedono: “Come stai?”;
bisognava rispondere: “Cerco di far star bene gli
altri”.
Beh, Marco, sono sicuro che, non a parole ma nei
fatti, tu te lo ricordi.
Auguri, amico e fratello:
tuo don Luca “Berto” Raimondi
Caro don Marco, condividendo con te questo
anniversario mi accorgo che è stagione di memoria
e di gratitudine, al di là della retorica con la quale si
possono avvolgere gli anniversari. Il passare dei
giorni ha raccolto pagine intense e feriali dentro le
quali la fedeltà di Dio, a fronte della piccolezza degli
uomini, non cessa di commuovere e consolare.
Ci sarebbero molte pagine qui che da aprire a
questo punto, avendo condiviso un lungo tratto di
vita, dal tempo dell’adolescenza. Difficile non
tornare alla memoria della stagione di Seveso
semplice e intensa, tempo di ingresso in una vita
tutta da decifrare e scrivere. Difficile anche non
tornare ai tempi del liceo, dentro una fraternità che
ha imparato a muovere passi importanti e una vita
di fede più consegnata. E, così, per la grande
traversata degli anni di teologia. Davvero ci
sarebbero tante memorie da ricordare, delle quali
gioire e sorridere, come abbiamo fatto recentemente
nel bellissimo viaggio in Russia, insieme ad altri
compagni di messa.
Mi piace, però riassumere questi anni in una
espressione che alla festa dei fiori in Seminario, uno
dei fratelli della prima ora ha detto, cercando di
descrivere la “temperatura” della classe, ciò che più
ci caratterizza. Essendo un grande sportivo, ha citato
una metafora sportiva. Al vincitore della maratona
di Pechino, certo la gara più difficile delle specialità
olimpiche, fu chiesto se fosse felice. La domanda non
era certo troppo originale, ma la risposta si: “non
sono contento perché ho vinto, ma ho vinto perché
sono contento”.
Credo davvero che questo sia il nostro ritratto
a venticinque anni di ministero e anche il tuo. Siamo
contenti e anche tu lo sei. Così la grazia di Dio ci può
accompagnare per tutto il tempo che ci verrà dato
in dono. Recentemente ho riletto l’omelia del card.
Martini alla nostra ordinazione. Allora non mi
sembrava così profetica. Ora mi commuove,
trovandovi le ragioni di questi 25 anni e di quanto
ne verrà, come di un augurio indistruttibile. Ci
parlava del compito impegnativo del ministero.
«Potrebbe forse sembrare, tale compito, troppo
grave, troppo arduo, troppo pesante per le vostre
spalle. Non ho da offrirvi una risposta umana a
questa eventuale obiezione, perché è certamente
vero che si tratta di un compito troppo grande per
noi. La risposta tuttavia ci è data da Pietro: “Tu sai
tutto, Signore, tu lo sai che ti amo”, tu sai di che cosa
ha bisogno la nostra società e conosci la mia
debolezza e la mia fragilità. Però, Signore, io
conosco il tuo amore infinito, la tua onnipotenza, io
so che tu sei roccia, scudo, rifugio e forza. Cingimi,
dunque, tu la veste, Gesù, e conducimi; io ti seguirò
dovunque tu andrai».
Auguri a te e alla tua comunità.
Buon cammino
Don Cristiano Passoni
DON MARCO: OVVERO PANE E
ORATORIO
Caro don Marco, sei giunto, ormai anche tu, ad una data
significativa del tuo cammino sacerdotale: ben
25 anni!
Ricordo che tu sei stato il mio ‘primo’
coadiutore con il quale, per ben sette anni, ho
condiviso consolazioni e fatiche nella amata
Comunità Pastorale di Settimo Milanese.
Fin dagli inizi ci siamo accorti che noi due
eravamo molto diversi, per carattere, per
impostazione di vita, per vedute ecclesiali,
politiche, culturali… l’unica meraviglia che ci
univa era la ‘nostra’ Inter. Oggi ne
condividiamo tutta la sofferenza (sic!).
Poi, pian piano, con il passare dei giorni,
abbiamo scoperto che l’amore alla Parola di Dio
e il desiderio di servire la ‘nostra’ gente, ci ha
condotti a vivere una sincera amicizia e una
fraterna comunione molto viva ancora oggi.
Che cosa augurarti per il tuo 25° di sacerdozio?
Non ti dico certo che sei diventato anziano (!),
so che, forse, ti dispiacerebbe… anche perché
mantieni un cuore e una intelligenza da perenne
prete di Oratorio.
Vorrei augurarti che ogni persona che ti
avvicina, sentisse, nei tuoi gesti e nelle tue
parole, il battito del cuore del Signore Gesù.
Per questo, nella preghiera, domando che tu
abbia:
- la dolcezza di rendere grazie al Signore,
continuamente, per il dono ricevuto, poiché la
gratitudine è la colonna sonora della carità
pastorale;
- la fortezza di portare nel cuore chi grava sulle
spalle, tenendo bene a mente che non può
avere la stoffa del pastore chi non ha la lana
dell’agnello;
- la tenerezza di parlare al cuore dei fedeli, di
chiamarli per nome, avendo cura di accostarti
ad essi, di sollevarli e, se necessario, di prenderli
per mano;
- la fermezza di tenere il passo di chi cammina
verso la verità, osservando la legge della
gradualità, poiché ogni anima ha il suo ritmo di
crescita e la sua “pienezza del tempo”;
- la delicatezza di essere medico delle anime
prima ancora che maestro, prediligendo chi ha
bisogno di essere amato di più, perché più
povero e solo;
- la mitezza di andare alla ricerca della pecorella
smarrita, senza temere di lasciare le
novantanove nel deserto e senza esitare, una
volta ritrovata, a caricarla sulle spalle;
- la saggezza di gioire per chi è tornato all’ovile
e di commuoverti (e avendo tu un cuore buono
ti capita spesso di farlo), di sentire compassione
per la moltitudine di quanti si trovano
all’esterno di esso.
Gesù, che hai scelto come l’unico Signore della
tua vita, ti conceda di sperimentare quanto è
avvenuto nel giorno di Pentecoste a coloro che
ascoltavano la testimonianza di Pietro e degli
Undici: «Si sentirono trafiggere il cuore» (At 2,37).
Quando un prete avverte queste fitte è segno
che non ha perso lo stupore del giorno della sua
ordinazione, il fervore degli impegni presi, il
candore di custodire un tesoro inestimabile in
un vaso di creta.
Auguri, carissimo don Marco!
Un abbraccio.
Don Sergio Stevan
Carissimo don Marco,
in occasione della celebrazione del tuo “25° di
Ordinazione sacerdotale”, da alcuni tuoi
parrocchiani di S. Domenico – Legnano è stato
cordialmente sollecitato un ricordo anche da parte
del “tuo prete d’Oratorio”.
A dire il vero, non sapevo da che parte incominciare!
Ma, pensa e ripensa, ho trovato qualcosa che ci
accomuna nel “cuore sacerdotale”: si tratta della
disponibilità gioiosa e faticosa nel perseverante
impegno educativo verso la gioventù delle nostre
Comunità Parrocchiali:
- Tu per 17 anni (tra Paderno Dugnano e
Settimo Milanese)
- E il sottoscritto per 23 anni (sempre
all’Oratorio S. Carlo di Rho)
All’inizio degli anni ’80 ho pubblicato “…diario di
un prete d’Oratorio!”. Rileggendolo, “ringrazio il
Signore” che mi ha dato la costanza ogni sera, prima
di coricarmi, di stendere le impressioni della
giornata: anche questo, per me sacerdote, è stata
una verifica semplice e concreta sulle finalità del mio
impegno educativo!
E rituffandoti in alcuni “ricordi della tua
adolescenza”, mi auguro che anche tu possa ancora
evidenziare la preziosità dei valori della vita
oratoriana (se ben interpretata anche ai nostri
giorni!), senza cedere a quei “svolazzi educativi”,
che difficilmente preparano la coerente serietà
dell’uomo e del Cristiano di oggi e di domani!
Ed è bello che per questa esperienza che ci accomuna
nel ringraziare il Signore e la Madonna, anche “i tuoi
parrocchiani” possano scoprire com’è il tuo cuore
sacerdotale e, come pure, la tua crescita nella vita
dell’Oratorio S. Carlo di Rho possa aver contribuito
al tuo generoso impegno verso la gioventù!
Ti saluto e ti abbraccio!
Don Filippo Guarnerio
Una persona affidabile e un prete che ci crede.
Questa, in sintesi è l’immagine che ho ricavato da
quattro anni di lavoro, in unità pastorale, con don
Marco Lodovici.
Contrariamente a quanto si auspicherebbe, non
è facile per i preti lavorare insieme, nonostante le
varie riforme di ‘ingegneria ecclesiale” portate
avanti negli ultimi anni: pastorale d’insieme,
pastorale cittadina, unità pastorali e comunità
pastorali e l’ideale che ci unisce. La nostra
formazione seminaristica, solo in anni recenti è stata
plasmata sul modello comunionale che è il cuore
stesso del Dio Trinità. Dunque, la collaborazione
presbiterale (tra preti e ovviamente con i fedeli laici)
è possibile solo laddove i sacerdoti scelgono uno
stile personale e pastorale virtuoso, cioè capace di
avere lo sguardo sempre puntato sul Signore e sulla
gente e meno su se stessi. Si tratta di un esercizio
continuo che richiede umiltà, intelligenza,
lungimiranza e fede.
Don Marco l’ha abbracciato corag-
giosamente, nonostante la sua personalità forte e
timida, affettuosa e decisa lo porterebbe ad una
azione pastorale più centrata sulla
Parrocchia/Oratorio, in forma ben programmata e
strutturata. E’ anche per questo che stimo don
Marco e sono lieto di fare un pezzo di strada con
lui. Noi preti siamo solo delle pallide immagini,
dell’unico e vero pastore: il Signore Gesù.
Il nostro compito è assolto quando la gente che
ci incontra va verso di lui e non verso di noi. La vita
è davvero un pellegrinaggio e le cose che contano
veramente sono poche; tra queste il camminare
insieme gettando ponti e abbattendo muri,
trasformando sedie in panchine, solitudine in
relazione buona, alta e leale.
Auguri caro don Marco, auguri di cuore e grazie
per il tuo esempio e la tua dedizione.
Mons. Angelo Cairati - Prevosto di Legnano
Certo che lo ricordo il giovane seminarista
Marco Lodovici da Rho! Prete da pochi anni, ero
vicerettore al liceo di Venegono quando - nel
lontano settembre 1984 - dal ginnasio di Seveso
approdò una classe tanto numerosa quanto vivace.
Forse più inclini alle relazioni che allo studio, più
attirati dal campo da basket che dalle sudate carte,
portarono negli austeri chiostri voluti dal monaco
Schuster una ventata di giovanile, contagiosa
allegria.
Per chi come il sottoscritto aveva l’ingrato
compito della disciplina, non sempre fu facile
mantenerli entro le rigide maglie del regolamento.
In non poche occasioni mi trovai a dover
accantonare la paziente arte della mediazione
preferendo il perentorio tono di chi senza troppi giri
di parole sentenzia: “si fa così perché lo dico io e
stop!”. Tuttavia forse proprio per questo la classe dei
futuri preti ’92 è una di quelle che ricordo meglio,
con più affetto e riconoscenza. Con loro rapporti
chiari, schietti, senza filtri, finzioni e retro pensieri.
In verità ci siamo anche divertiti un sacco; ricordo
persino una gita con tanto di bagno nella minuscola
piscina della sua casetta a Osmate.
Così quando ho saputo della sua nomina a
parroco di san Domenico sono stato tra i primi a
mandargli un SMS di gioiosa, sincera accoglienza.
Purtroppo mal ripagata! Per quanto il voto è
segreto, temo infatti che il de cuius sia tra coloro che
nel segreto dell’urna hanno scritto il mio nome
affliggendomi la rielezione a decano. Credo in virtù
di una intelligente mia scelta pastorale operata nei
mesi precedenti: aver abolito una riunione tra preti
per il semplice fatto che… non c’erano argomenti
all’ordine del giorno!! Don Marco risulta infatti
piuttosto insofferente alle conferenze verbose e alle
sedute inconcludenti che purtroppo a volte
caratterizzano il nostro mondo ecclesiastico. La sua
vita pastorale si svolge ‘sul campo’; senz’altro quello
della chiesa e del confessionale, ma anche quello
polveroso dell’oratorio.
L’ho ritrovato in questi anni ancora ricco della
carica giovanile di un tempo, ma anche molto
arricchito di quella maturità che viene
dall’esperienza (e - purtroppo – dall’invecchiare!).
Non sono mancati tra di noi momenti di
confidenza in cui ci siamo reciprocamente donati
qualche perla di saggezza. La fraternità sacerdotale si
gioca non tanto nel segreto dell’urna, quanto in una
stima capace di condividere qualche amarezza,
apprezzare il germogliare dei semi di bene,
raccontare la bellezza di servire con gioia la chiesa e
di voler bene al Signore.
Concludo dicendo che i 10 anni trascorsi a
fianco di don Paolo mi hanno legato alla comunità
di san Domenico. Voglio bene a queste persone e
sono proprio contento che siano affidate alle
premurose cure pastorali di don Marco!
Don Fabio Viscardi
Un pensiero sul parroco? Due e volentieri!
Quando non si può che parlarne bene, è facile anche
metterlo per iscritto. Ci provo. Il primo pensiero su
don Marco dice come mi va trattando.
Vi ricorderò che il parroco che trovai, arrivando
a s. Domenico (don Paolo che poco dopo raggiunse
Gallarate), m’aveva accolto nel più desiderabile dei
modi.
Don Marco non è stato da meno e il tempo che
passa lo conferma. In realtà, vi devo ricordare anche
che don Marco è il mio primo parroco. Il parroco
l’ho sempre fatto io. Per 6 anni ad Agra, un paesino
della Val Dumentina invaso d’estate da villeggianti
provenienti anche da Legnano. Per altri 31 a Milano,
in una parrocchia di circa ventimila fedeli.
Quello che ho trovato qui va però oltre ogni
mia aspettativa. Se mi lamentassi farei peccato.
Servire da tappabuchi mi sottrae agli ozi, mi riempie
di soddisfazioni e mi fa sentire ancora utile. Mi
sarebbe dispiaciuto celebrare Messa in qualche
chiesa vuota, dover liberare il confessionale dalle
ragnatele, non conoscere la gente che si incontra per
le strade. Del resto, don Marco si guarda bene
dall’oberarmi d’impegni, mi lascia tempo per
pregare e leggere. Posso pretendere di più?
Il secondo pensiero riguarda ciò che io vedo in
lui. Non è della mia stessa generazione sacerdotale:
se lui ricorda 25 anni di ordinazione, io ho già
superato i 60. Trovarsi diversi è quasi un obbligo! Io
sono cresciuto alla scuola del Card. Montini,
l’arcivescovo che mi ordinò e che da Paolo VI guidò
il Concilio e Post-Concilio. Lui è un discepolo
ammirevole del Card. Martini, al quale ha voluto
dedicare il rinnovato salone teatro dell’Oratorio;
suo compito è attuare la Chiesa di papa Francesco e
del prossimo cardinale di Milano. E’ lui il buon
pastore locale, nell’età più saggia.
Di una sua predilezione ci siamo tutti ormai
accorti: i precedenti 20 anni di servizio oratoriano
l’hanno segnato in profondità. E’ una vera fortuna
per tutta la comunità parrocchiale disporre di un
parroco che pone l’oratorio tra le sue prime cure
pastorali.
Lui desidera coinvolgere le giovani famiglie
nella responsabilità educativa della fiorente Scuola
dell’Infanzia e della Iniziazione Cristiana. E’ segno di
vera sapienza nel comprendere le necessità del
nostro tempo e la garanzia del futuro ecclesiale.
Non mi resta che ultimare questi brevi pensieri,
incoraggiando una sempre più corresponsabile
partecipazione di tutti al lavoro del pastore don
Marco Senior, soprattutto dopo la nuova
destinazione di quello Junior.
Don Piero Re
Carissimo don Marco, è con molto piacere che
partecipo alla gioia del tuo 25° anniversario di
ordinazione sacerdotale, e lo faccio scrivendoti un
semplice augurio a partire da questa foto. L’avevo
scattata a Santa Caterina Valfurva, la mattina in cui
stavi salutando i bimbi del primo turno in attesa del
loro ritorno a Legnano (io ero salito la sera prima e
mi preparavo a vivere gli altri due turni).
Perché tra le tante ho scelto proprio questa
foto?
Perché mi pare che mostri in modo eloquente
alcuni tratti della tua persona e del tuo ministero.
Quest’immagine dice tutta la tua passione per
l’annuncio della Parola: hai il Vangelo in mano e lo
stai annunciando. Sei lì in piedi, in mezzo ai ragazzi,
e questo dice il tuo essere un prete “con i piedi per
terra”, concreto e diretto. Mentre parli, stai fissando
negli occhi, uno ad uno, tutti i ragazzi: la tua
attenzione alle relazioni senza mai risparmiarti, unita
alla tua invidiabile memoria per i nomi di tutti, è un
altro aspetto che ho ammirato in te.
E poi la passione per la montagna che ci
accomuna e quei bellissimi turni vissuti insieme in
campeggio (ricordi indelebili che custodisco nel
cuore).
Semplici ma sinceri auguri, don Marco! Mi ha
fatto davvero piacere condividere con te quei due
anni di cammino e di ministero pastorale a Legnano!
Con amicizia.
Don Flavio Parziani
Ormai tre anni fa ricevetti la telefonata dal
vicario episcopale della zona di Monza, dove mi
trovavo, che mi disse che sarei dovuto andare a
Legnano nella parrocchia di san Domenico e che il
parroco si chiamava proprio come me, Marco. Beh,
il primo pensiero è stato questo… che fantasia: don
Marco parroco e don arco coadiutore! Chissà che
confusione la gente…
Ho incontrato una persona davvero diversa da
me, ma con una umanità bella. In questi tre anni
passati insieme, ho progressivamente conosciuto e
stimato don Marco. Ci sono alcuni tratti della sua
umanità, che costituiscono il suo stile pastorale, che
ho apprezzato sempre più.
Il suo amore per l’oratorio. Quasi ogni giorno trova
il tempo per passare in oratorio, per salutare le
persone e mostrare il lato caldo e umano della
comunità cristiana. Non ho mai avvertito questa
presenza come invadente o inopportuna, ma come
un sostegno, uno sguardo un po’ diverso dal mio,
capace di andare a cercare quei ragazzi, soprattutto
adolescenti, che pian piano si erano allontanati
dall’oratorio. In questo amore per l’oratorio
traspaiono: la cura delle relazioni personali, come
luogo di crescita e di accompagnamento dei singoli
al di là del servizio che essi svolgono; l’impeto di ciò
che appassiona, che fa gioire e a volte soffrire; la
presenza discreta di chi ha saputo fare qualche passo
indietro (nonostante, come dice lui, sarà sempre un
prete dell’oratorio “dentro”).
Il suo sguardo complessivo sull’educazione cristiana.
Oratorio significa catechesi, doposcuola, gioco,
sport, iniziative… per don Marco è chiaro:
l’oratorio può ancora essere un luogo significativo
nella vita dei ragazzi, dove possono ricevere una
educazione globale, attraverso molteplici esperienze
all’interno di una rete educativa. Questo sguardo
globale mostra come al centro ci siano le persone, al
di là delle singole iniziative.
La sua dolce e premurosa attenzione per le persone
malate. Per chi arriva in parrocchia, si percepisce una
cura reale, una vicinanza a tutti, soprattutto a chi, a
causa della malattia o dell’età, non riesce a
partecipare alla vita della parrocchia. I molteplici
ministri straordinari dell’Eucaristia sono il
prolungamento della cura del pastore per le sue
pecore. A volte si vede correre don Marco da un
posto all’altro, ma sempre con la gioia nel cuore,
gioia di chi sa di portare il più grande dei tesori alla
gente, lo stesso Signore Gesù.
Attenzione alle famiglie. Molteplici percorsi (sposi
primi passi, gruppi famigliari, gruppi di spiritualità
famigliare) dicono una attenzione affinché ogni
famiglia si possa sentire a casa nella comunità di san
Domenico. Tutto questo si declina nell’entrare nella
storia delle persone e delle famiglie… don Marco lo
dice spesso: molti degli adulti del gruppo famiglia li
aveva conosciuti anni fa, già da seminarista, quando
erano ancora adolescenti.
Accanto a questi ricordi più di carattere
“pastorale”, mi piace ricordarne alcuni di carattere
più personale. In questi tre anni, ogni volta che al
mattino entravo in chiesa, l’ho sempre trovato in
preghiera su quella panca del lato sinistro della
chiesa: un amore palpabile per il suo Signore, che
passa attraverso la fedeltà nella quotidianità,
attraverso i gesti ordinari che diventano straordinari,
perché rivelativi della parte più vera e profonda di
noi. Innamorato di Dio… mi sembra la definizione
migliore di don Marco. L’amore per la Parola di Dio
traspare da ogni discorso e da ogni omelia, una
Parola ascoltata, ruminata, assimilata nel profondo,
tanto da diventare criterio interpretativo del suo
agire.
Ho apprezzato il suo vigore e la sua veemenza,
soprattutto nello scuotere i più giovani, mai utilizzati
come arma contro l’altro, ma sempre come scossone
per far crescere l’altro, attraverso un salto di qualità.
In questo, i nostri caratteri sono molto differenti. Ma
non l’ho mai percepito come una intromissione,
bensì come una ricchezza.
Ma la cosa più bella che ho vissuto è stato il
dialogo fraterno e franco con lui, che è sempre più
cresciuto. Soprattutto in quest’anno mi è stato
davvero vicino, amico, fratello maggiore… mi
accorgo che ultimamente basta dire poche parole
perché l’altro possa capire… ora che le nostre strade
si separano, ho la consapevolezza di aver vissuto
davvero tre anni di grazia con don Marco.
Grazie don Marco per questi tre anni passati insieme.
Mi hai insegnato che è possibile volare alto… che
nella vita a volte occorre buttarsi con il cuore, più
che fare mille ragionamenti con la testa.
Auguri, auguri, auguri!!!
Don Marco J
Caro don Marco, è difficile scrivere in poche righe i
ricordi, i momenti belli, il campeggio, l’amicizia e la
gioia… l’entusiasmo che hanno caratterizzato gli
anni che sei stato tra noi a Palazzolo!
Per me, per Luciano e tutti i ragazzi che ti hanno
conosciuto come definire questo periodo? Allora
scriverò come sei solito fare tu…
- Sei e sei stato un prete felice di esserlo;
- Hai seminato fede, entusiasmo, coraggio e amore
per il Signore;
- Hai accompagnato con pazienza e affetto tanti
ragazzi, adolescenti, giovani nella crescita
spirituale aiutandoli a diventare adulti nella fede
e testimoni della Parola;
- Tutti, proprio tutti ti ricordano con nostalgia, e ti
assicuro che i tuoi insegnamenti hanno dato frutti
abbondanti;
- In particolare ricordo l’attenzione a ognuno di
loro, li cercavi per la confessione e… niente e
nulla ti sfuggiva!
- I campeggi, le scalate sulle alte cime, i giochi, il
famoso SIGNAGNA… il risotto al gorgonzola e
la pasta alla wodka… erano i tuoi preferiti!
- Le indimenticabili Messe in “CIMA”: quanta gioia
e raccoglimento!!!
- E da ultimo… il mio grazie personale per la
fiducia (cuoca campeggio) e per aver
accompagnato la mia famiglia nei giorni di gioia,
ma anche quando il DOLORE ha bussato alla
porta!
Tu silenzioso e discreto sei stato “uno di noi”!
GRAZIE DON, TI VOGLIAMO BENE E TI
AUGURIAMO DI NON CAMBIARE MAI!
Dina, Palazzolo
Grazie don per i bellissimi ricordi degli anni passati
insieme. Hai lasciato il segno nelle nostre vite.
E’ stato veramente bello rivederti!
Un grande abbraccio da
Michela, Beppe, Mattia e Luca - Palazzolo
Grazie don della condivisione, delle tue messe in
“cima” al mondo, dell’esempio, delle chiacchierate,
delle gite infinite, faticose ma favolose e uniche!
Grazie perché la tua attenzione per ognuno di noi ci
ha fatto sempre sentire l’abbraccio e l’amore di Dio!
Se siamo ciò che siamo è un po’ anche grazie a te!
Con affetto
Elena Davide Federico e Sara
Palazzolo
Come poter dimenticare quella sera in cui ti ho
chiesto di curarmi la bici… e tu che mi guardavi
storto… stati attenta, sono state le tue parole!
Sei stato per me un punto di riferimento, un amico…
mi hai consolato nei momenti tristi e mi hai dato
forza nei momenti difficili!
Per tutto questo e per tutto quello cha ancora
verrà…
Un abbraccio affettuoso e un grazie di cuore perché
c’eri, ci sei e ci sarai sempre!
Tigre, Palazzolo
Abbiamo passato dei fantastici anni con te, don. Sei
stato una guida ed un GRANDISSIMO punto di
riferimento. Una super fortuna averti incontrato sul
mio cammino.
“Facile la vita con una guida come lui!”
Grazie don, un abbraccio e tanti auguri!
Anna, Palazzolo
Carissimo Don Marco, di cose da scriverti ne avrei
tante e altrettanti sono i ricordi che custodisco nel
cuore... Immagino che questo album sia già denso
di parole e allora ti dico semplicemente GRAZIE, per
avermi ascoltata e accompagnata e per la tua forte
testimonianza di fede che mi ha sostenuta negli
anni. Con affetto
Ilaria, Palazzolo
GMG Torvergata
Caro Don Marco,
grazie per averci insegnato che c'è più gioia nel
donare che nel ricevere: nella nostra famiglia lo
sperimentiamo ogni giorno!
Auguri di cuore per i tuoi 25 anni di Messa: per noi
è stato un dono del Signore condividere una parte
del tuo cammino.
Un abbraccio,
Stefano, Lia e Diana, Settimo
“UN TEMPO PER TACERE E UN TEMPO PER PARLARE”
(Qoèlet 3,7)
“L’ascolto lascia essere l’altro,
lo lascia esistere senza interpretarlo,
senza sovrapporgli le proprie comprensioni,
ma al tempo stesso coinvolgendosi con lui,
dicendogli che è interessante per noi.
L’ascolto è dare tempo all’altro,
rispettare e attendere i suoi tempi,
rompe con i pregiudizi con l’altro,
fa tacere i pregiudizi”
Caro don dopo 25 anni con Gesù ti è dato di
crescere tanti figli e di essere padre ogni giorno.
La rete è piena di figli che ti vogliono bene e ti
ringraziano di aver indicato loro Gesù!
Oggi ti accompagniamo con la preghiera perché
ogni uomo possa far festa con Dio!
Ti abbraccio forte,
Valeria, Settimo
Caro Don, scegliamo le
parole di una figura a
te cara per farti i nostri
AUGURI:
"Abbiamo bisogno di
vocazioni. Vocazioni
coscienti, generose,
perseveranti, ogni
giorno rinnovate.
Abbiamo bisogno di
persone che siano cioè consapevoli che la vita ha un
senso perché è una vocazione. Consapevoli di essere
chiamate da Dio nelle comunità in cui vivono per
rendere ciascuna un servizio singolare, unico,
irripetibile, indispensabile, complementare a quello
degli altri per dare vita a vere comunità, nella varietà
dei carismi e dei ministeri, dei talenti e dei servizi".
(Don Pino Puglisi).
Grazie Don perché sei una di queste persone che con
il suo sì al Signore, rinnovato ogni giorno, rende una
grande testimonianza del Suo Amore.
Grazie perché sei per tutti un grande esempio!
Auguri per i tuoi 25 anni di Sacerdozio!
Laura Andrea & Samuele, Settimo
Un pensiero che viene dal profondo del cuore, per
ringraziarti di dedicare la tua vita al prossimo, con
dedizione, umiltà e amore.
Grazie Padre, e per favore ricordaci sempre nelle
tue preghiere.
25 anni… AUGURI!
I ragazzi e le volontarie
del Gruppo Doposcuola
Dicendoti il nostro grazie per la ventata di Spirito
di novità e di grande attenzione che hai portato
al nostro gruppo e alla comunità intera,
ricordandoci che la prima testimonianza la
portiamo amandoci l’un l’altro, ti auguriamo
ancora anni proficui e gioiosi nel tuo ministero,
con noi e ovunque lo Spirito di porterà.
Il gruppo Caritas
Carissimo don Marco, in occasione del 25° della
tua ordinazione sacerdotale, l’Azione cattolica
dell’Unità pastorale San Magno-San Domenico
vuole essere al tuo fianco, nella preghiera. Che il
Signore possa ricambiarti con tante grazie e gioie per
quanto fai per il bene della comunità che ti è stata
affidata. Ti stai spendendo con generosità a San
Domenico, come hai fatto nei tuoi incarichi
precedenti, e per questo ti ringraziamo di cuore.
Grazie anche per l’impegno a valorizzare la
ricca presenza del laicato di San Domenico, così da
rendere partecipe il popolo di Dio alla missione
evangelizzatrice della nostra Chiesa locale.
Sappi che puoi contare sull’Ac! Mille auguri
Azione cattolica
Unità pastorale San Magno-San Domenico
Il Consiglio pastorale parrocchiale ha, come
spiega il Sinodo 47° della Chiesa ambrosiana, “un
duplice fondamentale significato: da una parte
rappresenta l'immagine della fraternità e della
comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui
è espressione in tutte le sue componenti; dall’altra
costituisce lo strumento della decisione comune
pastorale, dove il ministero della presidenza,
proprio del parroco, e la corresponsabilità di tutti i
fedeli devono trovare la loro sintesi. Il consiglio
pastorale è quindi realmente soggetto unitario delle
deliberazioni per la vita della comunità”.
Don Marco ci ha dimostrato, in questi anni, la
grande considerazione che ha del Cpp: le riunioni
mensili sono un momento di “ascolto” della vita di
San Domenico, di riflessione comune, di dialogo tra
preti, diacono e laici. Ogni incontro si apre con la
preghiera e una breve lectio, perché sia la Parola a
guidare le parole e le decisioni che il Cpp aiuta ad
assumere per il bene della comunità.
Il “consigliare” diventa anche occasione di
crescita nella fede e di maturazione progressiva del
senso della corresponsabilità dei laici.
Per tutto questo, e per i bei momenti, sereni e
appassionati, che abbiamo sinora vissuto come Cpp
assieme al parroco, ci portano a dire grazie a don
Marco. Anche nel prossimo cammino della
parrocchia di San Domenico, il Cpp resti un punto
di incontro e di progettazione che aiuta a guardare
al domani della nostra comunità.
Il Consiglio pastorale parrocchiale
Al nostro mitico Don Marco per tutto
l’impegno e la dedizione con cui si prende cura
di noi. Grazie per il tuo essere presenza
costante nelle nostre vite e per i momenti di
preghiera e di abbondanti cene condivise
insieme a noi!
Un augurio speciale da tutte le coppie e dai
pargoletti presenti e futuri del gruppo sposi
Primi Passi!
Gruppo Sposi Primi Passi
Carissimo Don Marco,
in questa occasione così importante noi, come
gruppo famiglie, ci sentiamo di fare festa con te e di
ringraziare il Signore per il grande dono che sei per
noi!
Grazie don, per aver fatto nascere questo
gruppo, occasione privilegiata per noi genitori di
condividere le nostre vite e per i nostri figli per
crescere nell'amicizia.
Grazie don, per la cura, l'affetto, l'attenzione
che hai verso i piccoli, mai esclusi dalle Messe e dalle
preghiere, ma anzi sempre messi al centro.
Grazie don, perché accompagni noi genitori nel
nostro compito di educatori, a volte difficile, ma
sempre affascinante.
Grazie don, perché ami la montagna, posto
privilegiato per ammirare le bellezze create da Dio;
anche se a volte ci fa far fatica, la montagna ci
insegna che la meta è meravigliosa, ma che ancor di
più lo è camminare insieme tenendosi per mano.
Grazie don, perché ci indichi sempre la strada di
Gesù, che rischiamo spesso di smarrire nei frenetici
impegni quotidiani.
Grazie don, per la tua capacità di
coinvolgimento, che ha permesso alle famiglie del
nostro gruppo di conoscersi e riscoprire la gioia della
condivisione.
Infine... grazie Gesù, per tutti i doni che ci hai
dato e per aver messo don Marco sul nostro
cammino!
Le ‘Tue’ famiglie
La vicinanza di don Marco alla Contrada di San
Martino in un’occasione di festa e la vicinanza della
Contrada a Don Marco in un momento delicato
come i danni alla chiesa di San Martino crediamo
rappresentino la dimostrazione che la contrada sia
meno profana di quanti possano pensare.
E il cammino insieme al nostro caro Don Marco non
può che proseguire… Buon anniversario!
La Contrada di San Martino
Caro Don Marco, dal giorno del tuo arrivo in San
Domenico, si è creata una grande sintonia tra la
Contrada e te, abbiamo vissuto insieme una gioia
grande, la vittoria del Palio 2013 e da li è nata anche
una grande amicizia e non solo con le Reggenze ma
con tutti noi contradaioli biancoverdi.
Il percorso che unisce parrocchia e Contrada è stato
intrapreso e ben recepito grazie a Te.
Oggi siamo felici di partecipare ad un giorno così
importante per te: il tuo 25° anniversario di
ordinazione sacerdotale!
La Contrada si stringe intorno a te e gioisce per il
"suo contradaiolo".
Tanti auguri Don Marco
da tutti i Contradaioli di San Domenico.
A don Marco, parroco speciale, il nostro grazie
per la sua disponibilità a ricostituire il gruppo
3^ Età e per il tempo che ci dedica.
Con affetto
Il gruppo Calicanto
Il 25 ottobre 2013, sotto la protezione di don Carlo
Gnocchi, educatore attento ai piccoli, nasceva l’idea
di creare una associazione sportiva dilettantistica
negli oratori di san Domenico e san Magno che si
chiamerà Oratori Legnano Centro - OLC.
“Corriamo con perseveranza nella corsa che ci
sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù!”.
Auguri da tutti gli atleti, i dirigenti, gli
allenatori e dal Consiglio direttivo OLC
Caro don, non è impresa semplice alimentare e
conservare la fede dei tuoi parrocchiani ma con il
tuo stile di vita e con la tua testimonianza concreta
hai saputo, più di tanti discorsi dimostrarci che
credere in Gesù è l’unica via per giungere alla
salvezza.
I numerosi impegni di cui ti fai carico non ti
hanno mai impedito di essere sempre presente, un
amico e una guida per i bambini e i ragazzi del
nostro Oratorio e anche per noi catechiste,
condividendo con noi momenti belli e momenti
dolorosi: mai ci hai fatto sentire sole!
Ti siamo riconoscenti perché ti occupi anche
“materialmente” del nostro Oratorio per renderlo
sempre più funzionale, perché così noi possiamo
incontrare i nostri bambini sentendoci a casa ed
accogliendoli in un ambiente sereno ed ospitale!
Ti ringraziamo caro don per le tue parole, le tue
omelie e i tuoi consigli che ci invitano sempre
all’ascolto della Parola di Dio consigliando di
radicarla nella vita concreta di ciascuna di noi.
Grazie per la tua costante esortazione a concepire la
preghiera come il cuore della nostra vita. Come dici
sempre ai nostri bambini dell’Iniziazione Cristiana:
“dobbiamo scoprire che Gesù ci ama ed è nostro
amico ma se non troviamo tempo per lui che razza
di amici siamo?”
Grazie per le tue sollecitazioni a costruire legami
forti di fraternità, una comunità che non è capace di
aprirsi agli altri non è una comunità cristiana, e come
catechiste cerchiamo di accogliere le famiglie “dei
nostri bambini” in quest’ottica di amore sincero
verso il prossimo.
Ci sostieni e ci guidi alla scoperta e alla pratica dei
sacramenti, soprattutto dell’Eucaristia, ci insegni ad
affidarci quotidianamente al Signore che ci ama fino
a dare la vita per noi.
Perciò ecco il nostro sincero grazie don Marco, a
nome di tutta la Comunità per essere un grande
uomo e un prete che ha saputo, mettendo Dio al
centro della propria vita, aprire i nostri cuori e
mostrarci riflesso nei tuoi occhi lo sguardo pieno di
amore di Gesù.
Chiediamo al Signore di continuare ad
accompagnarti nel tuo ministero rendendoti il
centuplo del bene che tu sai donare agli altri.
Tanti auguri!
Le tue amorevoli catechiste
Preghiera per il parroco
Signore, ti ringrazio di averci dato
un uomo, non un angelo,
come pastore delle nostre anime;
illuminalo con la tua luce,
assistilo con la tua grazia,
sostienilo con la tua forza.
Fa' che l'insuccesso non lo avvilisca
e il successo non lo renda superbo.
Rendici docili alla sua voce.
Fa' che sia per noi,
amico, maestro, medico, padre.
Dagli idee chiare,
concrete, possibili;
a lui la forza per attuarle,
a noi la generosità nella collaborazione.
Fa' che ci guidi
con l'amore, con l'esempio;
con la parola, con le opere.
Fa' che in lui vediamo,
stimiamo ed amiamo Te.
Che non si perda nessuna,
delle anime che gli hai affidato.
Salvaci insieme con lui.
Paolo VI
Preghiera del Popolo Cristiano per i sacerdoti
Spirito del Signore,
dono del Risorto agli Apostoli del Cenacolo,
gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri.
Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.
Rendili innamorati della Terra,
e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze.
Confortali con la gratitudine della gente
e con l'olio della comunione fraterna.
Ristora la loro stanchezza,
perché non trovino appoggio più dolce per il loro
riposo
se non sulla spalla del Maestro.
Liberali dalla paura di non farcela più.
Dai loro occhi partano inviti a sovrumane
trasparenze.
Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a
tenerezza.
Dalle loro mani grondi i il crisma su tutto ciò che
accarezzano.
Fa risplendere di gioia i loro corpi.
Rivesti loro di abiti nuziali e cingili con cinture di
luce perché,
per essi e per tutti, lo Sposo non tarderà.
Don Tonino Bello
L’AMORE PER DIO E L’AMORE PER GLI UOMINI, LO SPERO,
È TUTTA LA MIA VITA, SARÀ TUTTA LA MIA VITA.
IL MIO APOSTOLATO DEV’ESSERE L’APOSTOLATO
DELLA BONTÀ.
VEDENDOMI SI DEVE DIRE: POICHÉ QUEST’UOMO
È COSÌ BUONO,
LA SUA RELIGIONE DEVE ESSERE BUONA.
Charles De Foucauld