112 II 2012 - Comunità Magnificatcomunitamagnificat.org/wp-content/uploads/2014/03/vv2_12.pdf ·...

40
112 II 2012 Periodico ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santo al servizio delle Comunità del RNS a cura della Comunità Magnificat Periodico ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santo al servizio delle Comunità del RNS a cura della Comunità Magnificat In caso di mancato recapito, restituire a “Venite e Vedrete” Via dell’Unità d’Italia, 1 - 06055 Marsciano (PG) una copia 4,50 Euro - Periodico - Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004, n. 46) art. 1 comma 2 - DCB Perugia

Transcript of 112 II 2012 - Comunità Magnificatcomunitamagnificat.org/wp-content/uploads/2014/03/vv2_12.pdf ·...

112 • II • 2012

Periodico ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santoal servizio delle Comunità del RNSa cura della Comunità Magnificat

Periodico ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santoal servizio delle Comunità del RNSa cura della Comunità Magnificat

In c

aso

di m

anca

to re

capi

to, r

estit

uire

a “V

enite

e V

edre

te” V

ia d

ell’U

nità

d’It

alia

, 1 -

0605

5 M

arsc

iano

(PG)

una

copi

a 4,

50 E

uro

- Per

iodi

co -

Post

e Ita

liane

SpA

- Sp

ed. i

n Ab

b. P

ost.

D.L.

353

/200

3 (c

onv.

in L

egge

27/

02/2

004,

n. 4

6) a

rt. 1

com

ma

2 - D

CB P

erug

ia

vv2_2012 cop_venite e vedrete 2/06 COP 04/08/12 18:37 Pagina 1

PERIODICO UFFICIALE DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTOAL SERVIZIO DELLE COMUNITÀ DEL RNS A CURA DELLA COMUNITÀ MAGNIFICAT

Periodico ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santoal servizio delle Comunità,non vuol essere una rivista riservataad una cerchia ristretta di lettori,ma si propone di essere:

una voce profetica per annunciare ciò che il Signoresuggerisce alle Comunità del RnS,che ha suscitato all’interno della sua Chiesa;

un servo fedele della specifica vocazionecomunitaria carismatica,attento ad approfondire i contenutispecifici del RnS;

un ricercatore scrupoloso delle ricchezzedella spiritualità della Chiesa:dai Padri al recente Magistero;

un agile mezzo spirituale di collegamentoed uno strumento di unità per presentarevita, fatti, testimonianze delle varie Comunità del RnSal fine di accrescere la conoscenza e la reciproca stima;

una finestra perennemente apertasulle realtà comunitarie carismatichedi tutto il mondo per ammiraree far conoscere le meraviglie che il Signorecontinua a compiere in mezzo al suo popolo.

Direttore responsabileOreste Pesare

CaporedattoreDon Davide Maloberti

Collaboratori di redazioneFrancesca Acito

Maria Rita CastellaniFrancesca Tura Menghini

Comunità CorrispondentiLe Comunità

del Rinnovamento nello Spirito Santo

Direzione Viale Molière 51P1 - 00142 Roma

Tel. e Fax 06.5042847

RedazioneVia Vescovado, 5 - 29121 Piacenza

Tel. 0523.325995 - Fax 0523.384567e-mail: [email protected]

Segreteria e servizio diffusionec/o Fausto Anniboletti

Via dell’Unità d’Italia, 1 - 06055 Marsciano (PG)tel. e fax 075.8748927

e-mail: [email protected]

Resp. AmministrativoFederica De Angelis

IconografiaArchivio Venite e VedreteArchivio Il Nuovo Giornale

StampaTipolitografia F.lli Corradi snc

ProprietàRivista trimestrale di proprietà

dell’Associazione Venite e VedreteAut. Trib. di Foggia n. 435 del 5/10/1998

QUOTE ABBONAMENTO 2012(diritto a quattro numeri)

Ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15,00Straordinario . . . . . . . . . . . . . . . . 30,00Sostenitore . . . . . . . . . . . . . . . . . 60,00Estero (Europa) . . . . . . . . . . . . . . 20,00Estero (altri Paesi) . . . . . . . . . . . . 28,00

Vanno inviate a:

C/C postale 16925711 intestato a:Associazione “Venite e Vedrete”

Via dell’Unità d’Italia, 1 - Marsciano (PG)

vv2_2012 cop_venite e vedrete 2/06 COP 04/08/12 18:37 Pagina 2

1Venite e Vedrete 112 - II - 2012

34

811

SOMMARIO

2225

19

1413

2831 34

17

EDITORIALE

... UNA CORRENTE DI GRAZIAOreste Pesare

“RINNOVAMENTO CARISMATICO: UNA CORRENTE DI GRAZIA”

LE RADICI DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICOOreste Pesare

LA NASCITA DEL RINNOVAMENTO NELLA CHIESA CATTOLICAPadre Carlo Colonna s.i.

IL RINNOVAMENTO: UN’ESPERIENZA? NO, UNO STILE DI VITAJames Murphy

PREGHIAMO PER...

IN CAMMINO CON LA CHIESA

LA “FAMIGLIA MAGNIFICAT” IN FESTA A MILANO CON IL S. PADRE Maria Rita Castellani

DALL’ARCHIVIO DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO

IL CARISMA SECONDO SAN PAOLOa cura di Francesca Acito

LA FRATERNITÀ CATTOLICA DELLE COMUNITÀ CARISMATICHE DI ALLEANZA

FAMILY OF GOD’S LITTLE CHILDRENa cura di Francesca Acito

A TU PER TU CON... PHILIP GOYRET

I MOVIMENTI FRUTTO DEL CONCILIODon Davide Maloberti

VIAGGIO NELLA COMUNITÀ MAGNIFICAT

LA FRATERNITÀ DI PIACENZA Angelo Scottini

NEWS

TESTIMONIANZE

COMUNITÀ MAGNIFICAT, GLI INCONTRI DI PREGHIERA

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 1

O Dio della gioia,

donami la grazia di fare della mia casa un nuova Nazaret

in cui regnino la pace, l’amore, la felicità.

Fa’ che io Ti ami mediante l’amore che la mia famiglia riceve.

Possa la mia missione d’amore iniziare nella mia stessa casa,

per poi espandersi a tutti coloro che hanno bisogno

del Tuo amore e della Tua grazia.

Possa il Tuo amore mettere radici prima di tutto nel mio cuore

e poi in quello di tutti coloro che incontrerò.

Fa’ che la mia casa sia il luogo della benevolenza,

della compassione e della misericordia.

Donami la grazia di fare in modo che chiunque

venga in contatto con me diventi migliore e più felice.

Fa’ che l’amore che ho donato agli altri, anche nelle piccole cose,

mi venga restituito sotto forma di grazia che viene da Te.

Rendimi capace di perdonare sempre.

Concedi che questo perdono mi venga ricambiato e possa prosperare.

Fa’ quindi che io possa cominciare da dove sono,

con le persone che conosco

e concedi che la lampada del Tuo amore

rimanga sempre accesa

davanti alla finestra del mio cuore e della mia casa. Amen.

Beata Madre Teresa di Calcutta

(in La gioia della preghiera)

2

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

PREGHIAMO

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 2

... Una correnteDI GRAZIA

lungo si è dibattuto ed ancora oggi membri epurtroppo anche leader del Rinnovamentopensano e diffondono l’idea che il Rinnova-mento Carismatico Cattolico sia nella Chiesaun Movimento o addirittura una Associazione

ecclesiale alla stregua di tante altre realtà laicali.

No! Il Rinnovamento Carismatico Cattolico è nato, cre-sciuto e continua a diffondersi in tutto il mondo come una“corrente di grazia”, come un torrente di Spirito Santo, co-me un “rinnovamento” della vita cristiana e di tutta la santaChiesa di Gesù Cristo. Il suo fondatore è propriamente loSpirito Santo, il quale continua a fare nuove cose e a farenuove tutte le cose.

Diceva bene il card. Joseph Suenens, arcivescovo diBruxelles-Malines e incaricato “ad personam” per il Rinno-vamento Carismatico nella Chiesa Cattolica prima da papaPaolo VI e poi da Giovanni Paolo II: che il Rinnovamentonon è un Movimento nella Chiesa, bensì la Chiesa stessa inmovimento...

Così, le inevitabili e benedette organizzazioni in cuiquesta corrente si va esprimendo (movimenti, associazioni,ordini religiosi, comunità di vita e di alleanza, scuole dievangelizzazione, ministeri, radio, tv, case editrici e tanto al-tro ancora), non sono altro che diverse espressioni dell’uni-co e variegato moto dello Spirito Santo conosciuto ai giorninostri come Rinnovamento Carismatico Cattolico.

E così, particolarmente nei primi tre articoli di questonumero vi proponiamo approfonditi contributi sul dono digrazia che è il Rinnovamento Carismatico Cattolico in que-sto tempo post-conciliare della storia della sposa di Cristo...Quale riflessione più appropriata di questa potevamo desi-derare per questo nuovo numero di Venite e Vedrete!

L’imminente “Anno della Fede” che inizierà il prossimoottobre, certamente sarà un tempo speciale per poter ap-profondire il concetto della grazia nella vita della Chiesa e

tutta la Sua dimensione carismatica concepita e propostaciquale “Corpo di Cristo” dall’Apostolo Paolo nel Nuovo Te-stamento... Inoltre, i concomitanti anniversari del ConcilioVaticano II (50°) e del Nuovo Catechismo della Chiesa Cat-tolica (20°) ci sfidano ad un approfondimento sistematico esolido delle ragioni della nostra fede.

Chiaramente non sarebbe possibile parlare del Rinnova-mento Carismatico nella Chiesa Cattolica senza rifarsi alConcilio Vaticano II e al ruolo che questo grande evento ec-clesiale ha giocato nella storia della Chiesa per un Suo rea-le rinnovamento nella grazia dello Spirito Santo.

Così abbiamo voluto riprendere e riportare una intervi-sta dell’Agenzia SIR sull’argomento, per rispondere al desi-derio ed all’invito del Santo Padre Benedetto XVI a ripren-dere in mano i documenti del Concilio ed i testi - così pie-ni di insegnamenti per una vera vita spirituale - del NuovoCatechismo.

Tutti gli altri articoli, news e testimonianze pubblicatenel presente numero, fanno da succulento contorno al temaprincipale della rivista, testimoniando che questa correntedi grazia del Rinnovamento Carismatico è viva ed operanteai nostri giorni in tutta la Chiesa Cattolica ed anche nella no-stra comunità.

Parliamo, infatti, di una Comunità Magnificat semprepiù adulta nella fede e pronta e partecipe anche negli even-ti chiave dell’attualità della vita della Chiesa, come è avve-nuto per il VII Incontro mondiale delle Famiglie, vissuto aMilano con il Santo Padre.

Coraggio, dunque, vi invito a dedicare un po’ di tempodelle vostre vacanze alla lettura della nostra rivista, per por-tare il vostro cuore e la vostra mente in profondità nelle co-se di Dio.

Buona lettura,Oreste Pesare

3

EDITORIALE

Venite e Vedrete 112 - II - 2012

A

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 3

Le radiciopo i primi secoli,con l’istituzionaliz-zazione crescentedella Chiesa, i donidello Spirito, che

alle origini si riscontravano comu-nemente nella vita dei credenti,diventarono meno comuni e si ri-trovarono generalmente solo nel-la vita dei grandi santi. Alcuni, co-me Agostino d’Ippona (354-430),inizialmente pensavano che essierano stati voluti solo per la Chie-sa degli inizi, tanto per dare, percosì dire, il calcio d’inizio. Tutta-via, Agostino, nelle sue Ritratta-zioni, ritirò questa sua opinionedopo che fu egli stesso testimonedell’abbondanza di questi doninella sua stessa diocesi. Tra l’al-tro, egli scrisse molto anche sulla“jubilatio”.

Le radici del Pentecostalismo

Con Martin Lutero (1483-1546)inizia la “protesta” nel corpo di Cri-sto, che avrà come conseguenza lanascita di innumerevoli comunità cri-stiane separate le une dalle altre. Traqueste, nel tardo XVIII secolo, ricor-diamo John Wesley e il suo movi-mento di riforma entro la Chiesa An-glicana in Inghilterra, che poi venneconosciuto come Metodismo.

John Wesley credeva che il popo-lo cristiano avrebbe dovuto raggiun-gere la santità in questa vita con unatotale libertà dai peccati (perfezionecristiana e santità del cuore e dellavita). Il Metodismo generò il Movi-mento della Santità.

Anche le Chiese della Santità met-tevano l’accento sulla santità perso-

nale da raggiungere tramite la fe-de e il Battesimo nello Spirito San-to. Nel corso del XIX secolo leChiese della Santità si svilupparo-no molto, sia negli Stati Uniti, siain Inghilterra.

Papa Leone XIII e la Beata Elena Guerra

Nello stesso tempo, anche trai cattolici, lo Spirito Santo si face-va strada per entrare in modo nuo-vo nella vita della Chiesa.

Elena Guerra (1835-1914),una giovane donna, educatricecattolica, fondatrice delle suoreOblate dello Spirito Santo in Italia,iniziò e rese popolare una praticadenominata “Nuovo Cenacolo”.

Credeva fermamente che laChiesa desse troppa poca atten-zione allo Spirito. Tale pratica con-sisteva in una novena: nove gior-ni di preghiera spesi in profondameditazione e devozione nei gior-ni tra l’Ascensione e la Penteco-

ste, così come fecero i seguaci di Cri-sto nel Cenacolo dopo la sua ascen-sione al cielo.

La sua visione e le sue attività at-tirarono l’attenzione e il sostegno diPapa Leone XIII. Ella gli scrisse dodi-ci lettere personali, chiedendogli dipromuovere nella Chiesa la devozio-ne allo Spirito Santo. Come risultato,

4

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

> Oreste Pesare

D

La beata Elena Guerra.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 4

5

IN COPERTINA

il Papa pubblicò, nel 1897, la primalettera enciclica sullo Spirito Santo intutta la storia della Chiesa: DivinumIllud Munus. Egli scrisse, inoltre, unalettera a tutti i vescovi, stabilendoche all’alba del XX secolo fosse pre-gata la novena di Pentecoste.

La nascita del Pentecostalismo

Riguardo la nascita del Penteco-stalismo, gli storici pongono partico-lare attenzione, tra altri fatti, a dueepisodi accaduti tra il 1901 e il 1906:

• 31 DICEMBRE 1900, A TOPEKA.Il primo fatto accadde a Topeka, inKansas, dove un predicatore itine-rante del Movimento della Santità,Charles Fox Parham (considerato damolti come il padre del Pentecostali-smo) teneva una serie di incontri perla celebrazione di fine anno. Unadelle studentesse presenti all’incon-tro, la metodista Agnes Oznam, nellaveglia del nuovo anno, il 31 dicem-bre del 1900, parlò in lingue quandoCharles Parham le impose le maniverso le undici di sera e pregò per leiperché fosse battezzata nello SpiritoSanto. Entro due settimane, nel gen-

naio appena iniziato, Parham e metàdei 34 studenti presenti all’incontroparlarono in lingue. Essi pensaronoche il dono delle lingue era il segnoevidente del Battesimo nello SpiritoSanto. Credevano, inoltre, che si trat-tasse del dono di parlare altre lingueda usare nell’attività missionaria dievangelizzazione!

• 14 APRILE 1906, AZUSA STREETA LOS ANGELES. William Seymour,un predicatore itinerante nero delmovimento della Santità, era stato di-scepolo di Charles Parham in un cor-so alla Bible School di Houston,Texas. Agli inizi del 1906, si trasferì aLos Angeles dove, il sabato di Pa-squa, 14 aprile 1906, scoppiò il “revi-val” ad Azusa Street. Cominciò pro-prio in questa città, con circa un cen-tinaio di partecipanti tra neri e bian-chi che inizialmente si riunivano inpreghiera in una casa di Bonnie BraeStreet; lì il peso corporeo dei parte-cipanti - sempre crescente di numero- finì per far crollare la veranda, cosìche furono costretti a spostarsi. In se-guito, William divenne famoso comeil leader nero della Apostolic FaithMission, situata al numero 312 diAzusa Street a Los Angeles.

Immediatamente, la missione diAzusa Street divenne il punto di rife-rimento per gli incontri del movi-mento Pentecostale – tre volte algiorno, sette giorni a settimana – fre-quentati da migliaia e migliaia di per-sone, bianchi e neri, donne e uomi-ni, cristiani e non credenti, poveri ericchi che poterono testimoniare diaver sperimentato lì il Battesimo nel-lo Spirito Santo con segni visibili diguarigioni miracolose e con il donodelle lingue.

Tantissimi leader del Movimentodella Santità si recarono in visita adAzusa Street e decisero di diventarePentecostali.

Ad Azusa i servizi erano lunghi e,nel complesso, spontanei. In queiprimi giorni la musica era “a cappel-la”, sebbene ogni tanto si inserivanouno o due strumenti. C’erano canti,alcuni visitatori davano testimonian-ze o si leggevano quelle che arriva-vano per lettera, c’erano preghiere,chiamate dall’altare per preghiere disantificazione o per il Battesimo nel-lo Spirito Santo. E c’era anche la pre-dicazione della Parola.

I sermoni, generalmente, non ve-nivano preparati in anticipo, ma era-no tipicamente spontanei. William J.Seymour era ovviamente l’incaricato,ma molto liberamente lasciava la pa-rola ai predicatori che facevano visi-ta alla missione. C’erano anche pre-ghiere per gli ammalati. Molti grida-vano. Altri “cadevano” nello Spirito o“cedevano al Suo potere”. C’erano

Alla missione di Azusa Street

migliaia di personesperimentarono

il battesimo nello Spirito

Nella foto, alcuni membri della Missione di Azusa Street (al centro, il predicatore delmovimento della Santità William Seymour).

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 5

periodi di silenzio prolungato e dicanto in lingue.

Ancora sul movimentoPentecostale

Il movimento Pentecostale è sem-pre stato caratterizzato da un trendanti-denominazionalista, come feno-meno di protesta nei confronti dellechiese consolidate e, paradossalmen-te, nei confronti di quelle stesse de-nominazioni pentecostali fondate inprecedenza le quali, durante la loroespansione, diventavano sempre piùcomplesse, creando inevitabilmenteuna nuova ondata di protesta.

Gli storici del Pentecostalismoidentificano almeno tre ondate:

La prima è quella degli inizi delPentecostalismo, chiamato Movimen-to Pentecostale Classico che, passodopo passo, si istituzionalizzò a co-minciare dal suo background religio-so. In essa si possono trovare:- Gruppi che si ispirano al movimen-

ti di Santità metodista.- Gruppi di ispirazione battista o pre-

sbiteriana come le Assemblee diDio, il gruppo pentecostale piùgrande del mondo con circa 35 mi-lioni di fedeli.

- Gruppi di ispirazione modalista,una dottrina simile – ma non iden-tica – a quella del modalismo, ere-sia del II secolo.

La seconda ondata, espressionedella tendenza all’anti-denominazio-nalismo, comprende:- Le cosiddette Chiese pentecostali

libere.

- I predicatori-guaritori indipendenti,spesso itineranti, che usavano mol-to la televisione come mezzo dipropaganda.

- Il Latter Rain Movement, sviluppa-tosi in Canada.

La terza ondata Pentecostale sisviluppa negli anni Ottanta e com-prende i neo-carismatici, un gruppodi Chiese indipendenti e indigene (inAfrica, Asia e America Latina) chenon possono essere classificate nécome Pentecostali né come carisma-tiche: New Apostolic Reformation,African Initiated Churches e il Chi-

de è iniziato un certo dialogo non uf-ficiale (attraverso il Pontificio Consi-glio per la Promozione dell’Unità deiCristiani) nel quale è coinvolto ancheCharles Whitehead, Inghilterra, giàPresidente dell’ICCRS.

Il Movimento Carismatico

Consideriamo ora il MovimentoCarismatico – conosciuto in passatocome Movimento Neo-Pentecostale–. A differenza del popolo Penteco-stale, gli appartenenti a questo nuovomovimento, decidono di vivere l’e-sperienza del Battesimo nello Spirito

nese House Church Movement, leChiese “di base” (=grassroots) inAmerica Latina, in Corea ecc.

La Chiesa cristiana più frequenta-ta nel mondo è Pentecostale: si trattadella Yoido Full Gospel Church (cheusa nei propri incontri ordinari la tra-duzione simultanea in 7 lingue!) inCorea del Sud, con 780.000 fedeli(dati del 2003).

Effettivamente, il numero più am-pio dei cristiani è quello che appar-tiene alle Chiese cosiddette non-de-nominazionali che sono in continuaespansione. Tra di loro e la Santa Se-

Santo (pienezza dello Spirito), conmanifestazioni simili a quelle che siverificano negli incontri pentecostali,non affiliandosi a nuove realtà pente-costali, bensì rimanendo nelle pro-prie Chiese cristiane di provenienza.

Mentre i Pentecostali attendonola seconda venuta del Signore e nonsi curano di costruire Chiese ben or-ganizzate, i Carismatici vedono la lo-ro esperienza dello Spirito utile alrinnovamento della loro propriaChiesa. Si trovano, infatti, Carismaticicattolici, ortodossi, anglicani, lutera-ni, presbiteriani, metodisti, battisti,mennoniti, etc.

6

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

Nel movimentocarismatico si trovano

cattolici, ortodossi,anglicani, luterani...

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 6

7

IN COPERTINA

viduale e collettiva, e di seguire l’in-segnamento delle Scritture leggendo-le alla luce dello stesso Spirito che haispirato la loro stesura. Certamenteuno dei più importanti risultati diquesto risveglio spirituale è stata quel-l’aumentata sete di santità che è ri-scontrabile nelle vite delle singolepersone e di tutta la Chiesa” (Al Con-siglio ICCRO, 14 marzo 1992).

Nel 2006, dopo 39 anni dalla suanascita, il Rinnovamento Carismati-co Cattolico è stato ufficialmente in-vitato a partecipare alle celebrazionipentecostali del Centennial Anni-versary di Azusa Street. Durante unameravigliosa celebrazione, i Pente-costali Cattolici (circa trenta in tutto,tra i quali ho avuto il privilegio diessere anch’io) sono stati accolti eapplauditi da oltre trentamila pasto-ri Pentecostali provenienti da tutto ilmondo. È stato un gran segno del-l’opera dello Spirito Santo che vaunificando il Corpo di Cristo.

Nel 2009 sono stato ancora invi-tato a rappresentare l’ICCRS e il Rin-novamento Carismatico Cattolico al-la seconda conferenza mondiale deileader di Azusa Street. L’incontro siè tenuto a Tulsa, in Oklaoma. Que-sta volta mi è stato chiesto di parla-re pubblicamente dell’esperienzadello Spirito Santo nella Chiesa Cat-tolica e della relazione tra il RCC e lagerarchia ecclesiastica. E molti pa-stori erano veramente interessati ri-spetto a quanto lo Spirito Santo è ingrado di fare tra i cattolici.

Il Movimento Carismatico iniziònella primavera del 1960, quandomembri di due Chiese episcopalianein California sperimentarono la po-tenza dello Spirito Santo ma decise-ro di non lasciare le loro Chiese mal-grado le molte difficoltà interne.

Uno dei carismatici più famosiche operò in questa direzione tra iPentecostali fu il sudafricano – natu-ralizzato americano – David Johan-nes Du Plessis (1905-1987), conside-rato uno dei padri del MovimentoCarismatico. Egli fu uno degli ospitispeciali alla terza sessione del Con-

se l’invito di papa Leone XIII, beatifi-cando, nell’aprile del 1958, suor Ele-na Guerra. Poi, anche tra molte obie-zioni all’interno della Chiesa, con-vocò il Concilio Ecumenico VaticanoII (1962-1965) e compose quella me-ravigliosa preghiera al Signore: “… Spirito Divino, rinnova le tuemeraviglie in questo nostro tempocome in una nuova Pentecoste econcedi che la tua Chiesa, pregandoincessantemente e insistentementeinsieme con Maria - la Madre di Ge-sù - e guidata da Pietro, promuova ilregno del Divino Salvatore, regno di

cilio Vaticano II e fu ricevuto da trepapi: Giovanni XXIII (1958-1963),Paolo VI (1963-1978) e GiovanniPaolo II (1978-2005).

Nel 1967 il movimento carismati-co arrivò, finalmente, nella ChiesaCattolica con il famoso week end diDuquesne. E qui ha inizio la nostrastoria.

Pochi anni addietro, nel 1958, ilcardinale Angelo Roncalli divennePapa con il nome di Giovanni XXIII,ora beato. Il suo pontificato, che duròmeno di cinque anni, lo presentò almondo intero come un’autentica im-magine del Buon Pastore. Egli raccol-

verità e di giustizia, di amore e dipace. Amen”.

Papa Giovanni Paolo II com-mentò la nascita del RinnovamentoCarismatico Cattolico con le seguentiparole: “L’emergere del Rinnovamen-to che ha seguito il Concilio VaticanoII è stato un dono speciale dello Spiri-to Santo alla Chiesa. È stato un segnodel desiderio, da parte di molti catto-lici, di vivere più pienamente la lorodignità e vocazione battesimale qua-li figli e figlie adottivi del Padre, diconoscere il potere di redenzione diCristo, nostro Salvatore, in una espe-rienza più intensa di preghiera indi-

Un segno del Rinnovamento è l’aumentata sete

di santità nelle persone e nella Chiesa

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 7

La nascita del Rinnovamentoovendo parlare dellanascita del RCC da unpunto di vista teolo-gico ed ecclesiale,premetto a questo di-

scorso due punti importanti, alla cuiluce tratterò questo tema.

Il primo riguarda come intendereil termine “nascita”. Più che nascitacome evento storico situato in untempo preciso, parlerò di “nascita”come “apparizione”. Come mai è ap-parso nella Chiesa nel dopo-Conci-lio, proprio in questo tempo e nonin un altro, il RCC come Movimentodi Rinnovamento o Risveglio spiri-tuale a raggio mondiale e continuaad “apparire”, cioè a manifestarsi, adespandersi e a portare i suoi fruttiper l’opera della salvezza? Che sensoha tutto questo a livello teologico edecclesiale?

Il secondo punto dipende da co-me noi intendiamo per “l’accostarsi aquesto fenomeno in modo teologicoed ecclesiale”. Il termine “teologico”richiede un chiarimento. Esso coprediverse aree. Ne indico quattro, cheinteressano al nostro tema. Vi è infat-ti una “teologia dogmatica”, una “teo-logia pastorale”, una “teologia profe-tica”, una “teologia apocalittica-esca-tologica”. Sono diversi aspetti dell’u-nica “Teologia Rivelata”, ciascunodei quali vive maggiormente dei va-

8

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

NELLA CHIESA CATTOLICA

> Padre Carlo Colonna s.i.*

D

Tiziano Vecellio, “Pentecoste”, particolare (Venezia, Chiesa di S. Maria della Salute).

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 8

9

IN COPERTINA

lori particolari dell’intera Verità, pre-senti nell’aspetto che coltiva.

Teologia dogmatica e pastorale

Ordinariamente la teologia, in cuisono formati sacerdoti e vescovi nel-le Facoltà teologiche, è di tipo dog-matico e pastorale. C’è invece note-vole ignoranza circa la teologia pro-fetica ed apocalittica-escatologica,anche se nelle Facoltà teologiche siparla dei profeti della Scrittura, del-l’Apocalisse di Giovanni e c’è uncorso di escatologia. A livello prati-co, per la vita della Chiesa, però, icriteri di giudizio vengono desuntisoprattutto dalla teologia dogmaticae pastorale. In questa ottica un feno-meno come il RCC viene giudicato setrova le sue giustificazioni nei dogmi,definiti dalla Chiesa, e non va contronessuno di essi, e se giova alla pa-storale ordinaria della Chiesa e nonva contro di essa.

Da questo punto di vista dogma-tico e pastorale si sono già scritti librie articoli da parte di teologi ed esi-stono diversi documenti del Magiste-ro della Chiesa che giudicano il RCCcome del tutto confacenti ai dogmidella fede e molto utile per la pasto-rale salvifica e santificatrice dellaChiesa nello Spirito Santo. La teolo-gia dogmatica ha dovuto affrontarein modo nuovo la questione del Bat-tesimo nello Spirito con la manifesta-

zione dei carismi che esso comportasecondo le categorie teologiche giànote circa le missioni dello SpiritoSanto nella Chiesa, la sua effusione oinfusione nel cuore dei credenti. IlMagistero della Chiesa ha segnalatoanche pericoli e deviazioni che ilRCC può avere, ma una volta messiin guardia da essi, il giudizio teologi-co ed ecclesiale del RCC è del tuttopositivo.

In questo mio breve articolo ioparlerò dell’apparire del RCC da unpunto di vista nuovo, perché pocotrattato. Parlerò di esso secondo lateologia profetica e apocalittica-esca-tologica. A mio giudizio, solo questopunto di vista dà piena ragione della“novità dello Spirito” e del “messag-gio da parte di Dio” non solo allaChiesa, ma al mondo intero, che vie-ne non solo dal RCC, ma anche dalpiù vasto fenomeno del Pentecostali-smo, diffuso in tutto il mondo cristia-no, ben oltre i confini della Chiesacattolica.

Teologia profetica e apocalittica-escatologica

Per prima cosa segnalo alcunecaratteristiche proprie della teologiaprofetica e apocalittica-escatologica.È proprio della teologia profetica es-sere illuminata dalla comprensionedel Disegno di Dio che si attua nelmondo nelle sue tappe storiche. Lateologia profetica indica come Gio-vanni Battista: “Ecco, Dio sta operan-do nella storia la venuta del suo Re-gno ora e qui, in questo modo, inquesti personaggi, in questi eventi”.Nello stesso tempo la teologia profe-tica è fortemente interessata al com-battimento spirituale contro le Poten-ze delle tenebre, in particolare alladenuncia del “falso profetismo” e del“moltiplicarsi delle idolatrie del mon-do”, per ricondurre gli uomini all’a-dorazione, alla lode, all’amore e alservizio dell’Unico e Vero Dio dell’u-niverso, il Padre, il Figlio e lo SpiritoSanto e all’accoglienza del Figlio in-carnato, Gesù Cristo.

Inoltre, la teologia profetica vedel’attuazione del Disegno di Dio nellastoria non tanto nelle forme della pa-storale della Chiesa Istituzione, bendisciplinate e promosse dai pastoridella Chiesa, ma da fenomeni digrande dimensione spirituale, diret-tamente suscitati nel cuore dei fedelidallo spirare libero e misterioso del-lo Spirito Santo, che nessuna menteumana può programmare e intende-re pienamente.

Sulla stessa linea della teologiaprofetica si pone la teologia apoca-littica-escatologica, che è illuminatadalla grande luce del ritorno di Cri-sto nell’ultimo giorno della storia, incui si avrà la risoluzione finale delgrande conflitto che percorre tutta lastoria, tra Dio, Cristo, la Chiesa, dauna parte, Satana e il mondo, nemi-co di Dio, dall’altra parte. Inoltre colritorno di Cristo si avrà il compi-mento della speranza cristiana con igrandi eventi della risurrezione dei

Sul pianoapocalittico-

escatologico, si vedeil Rinnovamento

come un “messaggiodi Dio” al mondo

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 9

giusti in corpi gloriosi, la ricompen-sa dei giusti secondo le opere e il ri-congiungimento degli eletti nei cielicon Cristo per le Nozze eterne traLui, lo Sposo, e la sua Chiesa, laSposa.

Nascita e sviluppo del Pentecostalismo

Queste due teologie sono comedue grandi fari che illuminano con laloro luce la nascita e lo sviluppo delPentecostalismo fin dall’inizio del se-colo XX nell’area protestante-evan-gelica e poi la sua entrata nella Chie-sa cattolica, appena ter-minato il Concilio Vati-cano II, nella secondametà del secolo XX. En-trando nella Chiesa cat-tolica, il Pentecostali-smo ha preso il nomedi “Rinnovamento cari-smatico” per accordarlocon la teologia dogma-tica della Chiesa cattoli-ca, e per motivi pasto-rali, al fine di non crea-re confusione tra il Pen-tecostalismo in ambitoprotestante-evangelicoe il Pentecostalismo cat-tolico. In realtà la sostanza dei duefenomeni è identica. Per questo ilPentecostalismo protestante-evange-lico e il RCC rappresentano una ma-nifestazione di ciò che possiamochiamare “l’ecumenismo dello Spiri-to Santo”, non programmato da men-te umana, ma pensato e realizzatodirettamente dallo Spirito Santo e daCristo, il Grande effusore dello Spiri-to sui suoi santi.

Come dicevo, il modo ordinariocon cui noi ci poniamo davanti aquesti due fenomeni è di vederli inrelazione alla vita delle “chiese diCristo” con le loro istituzioni, le loroteologie e programmi pastorali, inmodo particolare, con le loro neces-sità spirituali.

Una nuova visione della Chiesa

in ambito cattolico

Da questo punto di vista, il Con-cilio Vaticano II si era chiuso con l’in-nalzamento sui popoli di una visionedella Chiesa totalmente gerarchica,guidata non solo dal Papa, supremoPastore, ma dalla collegialità dei ve-scovi uniti al Papa, e totalmente cari-smatica, cioè aperta ad accogliere illibero soffiare dello Spirito attraversol’elargizione di grazie mistiche e cari-smatiche effuse, senza distinzione,su tutti i suoi membri. Da qui il rin-

novamento della totalità della vitacristiana, in cui si accentua la direttadipendenza dallo Spirito Santo nellavita di preghiera e di azione, nell’e-sercizio delle virtù e nell’apostolato.Il RCC rappresenta una realizzazionedi questo secondo aspetto della Chie-sa, una Chiesa totalmente carismaticain tutti i suoi membri e mossa ordi-nariamente dallo Spirito Santo. Tuttoquesto era molto necessario perchéla visione della Chiesa del ConcilioVaticano II non rimanesse solo sullacarta, ma si realizzasse nella carne enelle opere dei cristiani, in cui abitaed opera lo Spirito di adozione a figlidi Dio.

Ma questo approccio teologicoed ecclesiale al Pentecostalismo e al

RCC non è sufficiente. Ci sono altriaspetti di grande importanza chevengono alla luce solo con la teolo-gia profetica e apocalittica-escatolo-gica.

Tra gli altri, mi sembra essenzialealmeno citare l’aspetto della “denun-cia profetica” del secolarismo, che èl’atmosfera spirituale e culturale del-le Nazioni, dominata dall’idea estre-mamente diabolica che “Dio nonc’è”, che “Dio è morto”, che possia-mo vivere come se Dio non esistes-se, soprattutto non esiste il Dio deicristiani e della Chiesa o è assoluta-mente irrilevante per la vita delle

Nazioni della terra. Inquesto clima, che invarie forme ha domi-nato nel secolo XX edè tuttora dominante, ilPentecostalismo e ilRCC rappresentano il“rimbombo dello Spiri-to Santo”, la voce po-tente, che in poco tem-po ha riempito gli stadidi folle numerose chelodano il Dio Vivente eCristo, suo Figlio, construmenti musicali diogni tipo, con cori evoci di popolo possen-

ti e meravigliosi. Inoltre segni e pro-digi, nell’aria della guarigione dicuori e del corpo, della liberazionedalla Potenze demoniache e dellaconversione, hanno accompagnatoquesta rinnovata presenza e azionedel Dio Vivente alla Chiesa e almondo.

Per ragioni redazionali concludoqui le mie note. Mi sembra di avertoccato, anche se brevemente, deipunti importanti, per la comprensio-ne e lo sviluppo del Pentecostali-smo in genere, e per il RCC in parti-colare.

* Gesuita, membro della Comunità di Gesù di Bari

10

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

Il Concilio Vaticano II.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:38 Pagina 10

Il Rinnovamento: un’esperienza?o conosciuto perso-ne che hanno par-tecipato a incontridi preghiera cari-smatica. Sono anda-

te, hanno “sentito” qualcosa, hannoriso, hanno pianto… Poi se ne sonoandate.

Ho conosciuto altre persone chehanno partecipato anch’esse a incon-tri di preghiera carismatica. Sono an-date, hanno “sentito” qualcosa, han-no riso, hanno pianto… Sono rima-ste, sono cresciute!

La gente riconosce giustamentecome “esperienza” ciò che si vive nelRinnovamento Carismatico Cattolico,ma personalmente non vedo questagrazia come una semplice collezionedi esperienze (sebbene le includa),piuttosto la intendo come un mododi vivere.

Sono innumerevoli le personeletteralmente trasformate dalla parte-cipazione alla vita del Rinnovamen-to. I seminari che offriamo non sichiamano “Momenti nello Spirito”,ma “Vita nello Spirito”. La vita è untempo lungo; è un continuo andareavanti; un continuo avanzare.

Quando le persone parlano deicambiamenti sperimentati nella lorovita come risultato del Battesimo nel-lo Spirito Santo, alcuni elementi chia-ve ricorrono costantemente.

SVILUPPO DELLA VITA DI PRE-GHIERA. Un effetto profondo susci-tato dallo Spirito Santo è l’amore diDio riversato nei nostri cuori (cfr. Rm5, 5). Questa effusione cambia cla-morosamente la nostra esperienza dipreghiera, perché ora lo Spirito San-to è attivo nei nostri cuori. La pre-ghiera ci spinge oltre la semplice re-cita di parole, fino a un profondo in-contro con il Signore. Il dono dellapreghiera nello Spirito è solo unodegli aiuti dello Spirito Santo nellanostra relazione con Gesù e il Padre.

UNA NUOVA RELAZIONE CONLA PAROLA DI DIO. La Sacra Scrit-

tura, che in passato poteva sembrarenoiosa o comunque qualcosa di va-go, ora si rivela ricca e importantenella vita di ogni giorno. Personeche prima non avevano affatto inte-resse a conoscere la Bibbia, ora nonpossono più smettere di leggerla! Equesto, perché Colui che ha ispiratole Scritture (lo Spirito Santo) è lostesso che istruisce il discepolo tra-mite la Parola che viene letta.

UNA RI-SCOPERTA DEI SACRA-MENTI. I riti diventano importanti!Uomini maturi piangono, accostan-dosi all’Eucaristia. Anime preoccu-pate si avvicinano al confessionale

11

IN COPERTINA

NO, UNO STILE DI VITA

> James Murphy*

Venite e Vedrete 112 - II - 2012

H

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 11

sapendo, aspettandosi di riceveresollievo e guarigione. Le promessematrimoniali sono più di una ceri-monia: una vera e propria alleanzatra Dio, un uomo e una donna. Dioè parte del matrimonio. La grazia sa-cramentale è all’opera in ogni aspet-to della vita!

GUSTO PER LA VITA COMUNI-TARIA. Con l’effusione dello Spirito,si sperimenta una nuova apertura,non solo nei confronti di Dio, maanche degli altri credenti in Gesù. Lagente sperimenta qualcosa diprofondo nel Rinnovamento Cari-smatico, e desidera condividerlo conaltri che abbiano fatto una esperien-za simile. C’è come un nuovo istintotra queste persone che sanno che,per fare un percorso spirituale effi-cace, si deve camminare insieme.“Insieme” può significare qualcosadi molto strutturato e impegnativo,ma anche qualcosa di più libero einformale. In entrambi i casi, tutta-via, le persone che hanno sperimen-tato lo Spirito vengono attratte da al-tre persone che hanno fatto la stessaesperienza.

EVANGELIZZAZIONE/SERVI-ZIO. Forse, ancor più che stare conle persone che hanno fatto la stessa

esperienza è impellente il desideriodi condividere con chi non ha avutoun incontro con Dio. L’amore di Dio,e l’entusiasmo di condividere questagrande novità con gli altri, è forteabbastanza da spazzare via paure,orgoglio e timidezza. Non necessa-riamente lo Spirito Santo ci deve fardiventare teologi o maestri brillanti.Lo Spirito Santo fa semplicemente sìche chi incontra la sua potenza… lotestimoni!

L’USO DEI CARISMI. Anche se icarismi non sono l’unico aspetto delRinnovamento Carismatico Cattolico,essi ne sono una parte normativa.Non stiamo parlando semplicementedi doni o di talenti naturali, ma piut-tosto di grazie speciali date dallo Spi-rito Santo. Tra di essi ci sono il pre-gare nello Spirito, il parlare in lingue,

la profezia, parole di sapienza o diconoscenza, il dono di far guarigionie molti altri.

I carismi non sono né giocattoliper il nostro divertimento, né onori-ficenze per premiare la nostra “san-tità”. Piuttosto, sono l’attività delloSpirito Santo, il movimento di Dioche opera dentro e attraverso i cre-denti. Essi sono dati sia per edifica-re il corpo di Cristo che per assister-ci nella proclamazione del Regno diDio.

Quando usiamo i carismi, nonsiamo dei semplici intermediari diuna qualche energia cosmica. Dob-biamo renderci conto che consegnia-mo le nostre persone all’azione amo-revole e dinamica dello Spirito Santo.

CHIAMATA ALLA CONVERSIO-NE. “Gesù è il Signore!” è più di unoslogan per il Rinnovamento: è uncambiamento fondamentale di im-postazione della propria vita, unnuovo impeto del cuore. Cambianole priorità, ora, e la volontà di Diodiventa il parametro. Le persone sirendono conto che una relazionecon Gesù non significa solo dire: “Si-gnore, Signore!...”, ma significa farela volontà del Padre che è nei cieli.E si trovano a disagio davanti alla di-stanza tra la volontà di Dio e le pro-

12

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

L’esperienzadell’amore di Dio

è così forte da spezzare

paure, orgoglio e timidezza

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 12

13

IN COPERTINA

prie attitudini e azioni. Cose che untempo erano “di poco conto”, diven-gono ora motivo di riflessione e… dicambiamento.

Queste sette esperienze appenaillustrate sono comuni nelle donnee negli uomini battezzati nello Spi-rito Santo, conseguenze quasi uni-versali tra i carismatici. Cose chesembrano accadere indifferente-mente dall’età, dalla razza, dalla lin-gua o dalla cultura. Sono le realtàche se esercitate quotidianamentenella vita ordinaria, producono unavera e profonda crescita. Sono que-ste le cose che, esercitate ogni gior-no, ci fanno vivere non dei momen-ti nello Spirito, ma una vita nelloSpirito!

Questi effetti del battesimo nelloSpirito si devono considerare dadue prospettive diverse: sono undono e una responsabilità.

UN DONO. Nessuno può pren-dersi il merito dei cambiamenti cheaccadono quando ci si abbandonaallo Spirito Santo. Nel suo discorso

di Pentecoste, Pietro esorta la follache lo ascolta a pentirsi e a farsi bat-tezzare nel nome di Gesù Cristo, “ericeverete il dono dello Spirito San-to” (At 2, 38). Notate la parola “do-no”. È qualcosa che ci viene con-cesso da Colui che ci ama, non qual-cosa che ci guadagniamo o che ci èdovuto come ricompensa per un’o-pera buona.

UNA RESPONSABILITÀ. Questi ef-fetti dello Spirito Santo sono piace-voli e dolci, grazie immeritate che civengono elargite, ma noi siamo chia-mati ad impegnarci seriamente perfare di tutto questo il nostro stile divita. Fare di questi sette effetti dello

Spirito Santo una norma per la no-stra vita quotidiana richiede atten-zione, collaborazione, disciplina e,sì, anche sacrificio. Il Signore potràmettere nel tuo cuore il desiderio dipregare o leggere la Bibbia, ma saraitu a dover spegnere la televisione oil computer e pregare o leggere.

Sarai tu a dover scendere dal let-to e andare a Messa o all’incontro dipreghiera. Lo Spirito Santo ti con-durrà, ma sarai tu a seguirlo. Ti gui-derà… ma dovrai obbedirgli.

Se il Rinnovamento sarà un mo-mento interessante della tua vita, ouno di quelli che te la cambia conti-nuamente, alla fine dipenderà dadue cose: dal dono dello SpiritoSanto e dalla tua collaborazione aquesta grazia.

* Già Consigliere dell’InternationalCatholic Charismatic Renewal Services

(ICCRS) per diversi mandati, Jim Murphy è attualmente responsabile

dell’Istituto di formazione dell’ICCRS.www.veracruzcm.com

Ci sono due modi di vivere

l’esperienza del Rinnovamentonella propria vita

O Signore che sei Provvidenza per i figli che ami, ti affidiamo tutti quegli uomini e donne che hanno perso il lavoro o non riescono a fronteggiare la crisi della loro attività artigianale o aziendale, ti preghiamo perché non siano sopraffattidalla disperazione, ma possano ricevere speranza ed aiuto concreto da Te e da quanti vivono accanto a loro.

Gesù che sei stato esule e senza beni, metti la tua mano sulla vita di quanti oggi o per il terremoto o per drammi e lotte nel proprio paese non hanno un tetto e vivono in situazioni di precarietà o di emarginazione, alimenta la generosità di quanti sono capaci di aprire le porte del cuore e della propria casa per condividere con chi è ultimo.

Signore, nessuno è mai venuto a Te malato o ferito ed è stato respinto: Ti presentiamo Mario, Terzilio, Andrea, Silvia e con lorotutti i papà e le mamme malati, sostieni la loro speranza e la determinazione e pazienza nel sopportare le terapiee mitiga l’ansia dei familiari con la tua tenerezza e con l’amore di quanti hai posto accanto a loro.

Vergine, madre e figlia di Dio, intercedi presso tuo Figlio Gesù perché in lui trovino consolazione tutti quei genitori che non possono darsi ragione del rifiuto della vita da parte dei figli e rimetti nella sua infinita misericordia costoro che non hanno potuto o saputo accettare il peso della vita.

Preghiamo per...

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 13

La “Famiglia Magnificat”amiglie di oltre 150paesi si sono radunatea Milano dal 30 maggioal 3 giugno per parteci-pare al VII Incontro

mondiale della famiglia dal titolo Lafamiglia: il lavoro e la festa. La Comu-nità Magnificat non poteva mancare aquesto appuntamento così fortemen-te desiderato da Benedetto XVI e dalui voluto sotto il segno della comu-nione e della gioia. Erano presentiuna coppia della Fraternità di Foggia,Lorenzo e Carmela, della Fraternità diRoma, Oreste e Nunzia, e della Fra-ternità di Milano, Enrico e Silvia.

L’evento è stato caratterizzato daun percorso ricchissimo di appunta-menti, approfondimenti, testimonian-ze e iniziative culturali che si è con-cluso con la Celebrazione del SantoPadre all’aerodromo di Bresso conottocentocinquantamila pellegrini,senza contare quanti sono rimastifuori dai dieci varchi, per un totale dicirca un milione di persone. Nella let-tera inviata al Cardinale Ennio Anto-nelli, Presidente del Pontificio Consi-glio per la Famiglia, il Papa avevascritto: occorre promuovere una ri-flessione e un impegno per ripensareil lavoro e la festa, recuperandone ilvero senso, specialmente quello delladomenica, pasqua settimanale, gior-no del Signore e giorno dell’uomo,

giorno della famiglia, della comunitàe della solidarietà, nella prospettivadi una famiglia unita e aperta alla vi-ta. Soprattutto la famiglia occidentale,definita famiglia “nucleare” corre il ri-schio di privatizzarsi e di percepire lasocietà come altra da sé, separata ri-spetto alle sue dinamiche interne. Illavoro e la festa sono invece duedimensioni fondamentali della vi-ta quotidiana di ogni persona, sem-pre in relazione, due momenti privi-

14

Il Rinnovamento Carismatico: una corrente di grazia

IN FESTA A MILANO CON IL S. PADRE

> Maria Rita Castellani

Occorre ritrovare il vero senso

del lavoro e della festa,

giorno del Signore e giorno dell’uomo

F

Nelle foto, alcuni momenti della Festa delle Testimonianze di sabato 2 e della messadi domenica 3 giugno all’Incontro mondiale delle Famiglie a Milano.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 14

legiati per infrangere il muro che se-para la famiglia dalla società, ma so-prattutto per superare l’idea del vive-re sociale come un insieme di indivi-dui, soli e isolati. Una visione che fa-tica a percepire la famiglia comevero e proprio soggetto della vitacivile e quindi come comunità dipersone e non di individui a sé stanti.

L’arcivescovo di Milano, il cardi-nale Angelo Scola, nel saluto di acco-glienza ai pellegrini giunti da tutto ilmondo, parla dell’insostituibile risor-sa che la famiglia costituisce per ognipersona e per l’intera società: la fami-glia permette lo sviluppo delle diffe-renze costitutive dell’umano: quellasessuale tra l’uomo e la donna e quel-la tra le generazioni (figli, padri, non-ni). Per questo è la prima e insostitui-bile scuola di comunione. Il lavoro èl’ambito in cui ognuno racconta sestesso e “collabora”, con le proprieabilità e con la fatica, all’azione crea-trice del Padre e a quella redentrice diGesù. Nel rapporto famiglia/lavoro siinnesta il riposo che favorisce l’equili-brio tra gli affetti e il lavoro perché sioffre come spazio di rigenerazione. Ilriposo è veramente tale quando sa di-ventare “festa”, cioè sosta gratuita, co-munitaria e gioiosa. Il lavoro e la fe-sta sono dunque due aspetti dell’esi-stenza che devono trovare armoniaed equilibrio nella vita di ogni battez-

zato perché fondamentali alla crescitaumana e spirituale del credente e ilparallelo ci viene spontaneo se riflet-tiamo a come, queste due coordinate,segnano sistematicamente anche ilpercorso di ogni Tappa del nostroCammino Annuale di alleati, amici enovizi, tanto da assumerne l’ossaturastessa del Corpo che serve, loda e cele-bra lo stare insieme.

La maniera in cui si vive il lavoroe la festa sono il modo proprio diparlarsi dentro una famiglia e ci ri-mandano anche alle quattro promes-se dell’Alleanza: il servizio, la costru-zione dell’amore, il perdono perma-nente e la scelta della povertà, che so-no i linguaggi propri della nostra vitacomunitaria con i quali, noi alleati,raccontiamo al mondo come voglia-mo costruire la casa di pietre vive.

All’apertura delle giornate di Mi-lano il Cardinale Ennio Antonelli ha

definito la famiglia, il lavoro e la fe-sta come i tre valori umani che la Sa-cra Scrittura, subito fin dall’inizio,presenta come tre benedizioni di Dioe che concorrono a costruire l’iden-tità dell’essere umano e della sua fe-licità: tre doni originari, fondanti,permanenti, essenziali per le personee per la società. Tre caratteristicheproprie della vita umana: solo l’uo-mo fa famiglia, perché egli solo è ca-pace di amare gratuitamente; solol’uomo lavora, perché egli solo è ca-pace di ragionare, progettare, sce-gliere; solo l’uomo fa festa, perchéegli solo sa compiacersi per la bellez-za dell’essere, del vivere, del vivereinsieme. (…) Tre dimensioni tra lorocomplementari e interdipendenti: lafamiglia riceve sostegno dal lavoro eil lavoro riceve capitale umano dallafamiglia; la famiglia ha bisogno del-la festa per godere e intensificare lasua unità e la festa ha bisogno dellafamiglia e della comunità, perchénon si può far festa da soli; il lavororiceve motivazioni, energie e gioiadalla festa e la festa suppone il lavoroe in certa misura sempre lo incorpo-ra. La famiglia è immagine del DioTrinitario, del Dio/famiglia, il Dio/Co munità, sempre in relazione d’a-more e al lavoro per la salvezza degliuomini. Tutta l’opera della creazionecome pure quella della rigenerazio-

15

IN CAMMINO CON LA CHIESA

Il modo in cui si vive il lavoro e la festa ci richiama alle

quattro promessedell’alleanza

nella Comunità

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 15

ne è un lavoro di équipe delle TrePersone Trinitarie: il Padre è CON ePER il Figlio e il Figlio è CON e PERil Padre e Lui CON e PER lo SpiritoSanto che è CON e PER il Figlio eCON e PER il Padre. Non c’è l’Unosenza gli Altri e l’Uno è per gli Altri.

Quanto sarebbero più felici le fa-miglie della terra se il modo di rela-zionarsi delle persone fosse simile aquello delle Persone Trinitarie! Se ilmarito fosse CON e PER la moglie elei fosse CON e PER il marito ed en-trambi fossero CON e PER il figlio elui CON e PER loro, come potrebberoesistere separazioni, litigi e divorzi?

Il Dio Trinitario non è mai stancodi amare ed è sempre all’opera; nonè certo simile a un guerriero distrut-tore, come le antiche cosmologie delVicino Oriente lo consideravano, mapiuttosto un lavoratore instancabileche opera per una settimana lavora-tiva di sei giorni (Gen 1,1), un pasto-re buono (Sal 23) o un contadino pa-ziente (Sal 65,10-14). La famiglia co-sì concepita, simile alla Trinità, è lavera risorsa dell’umanità e la speran-za di un futuro più felice, perché l’a-more è l’unica forza che può trasfor-

detto XVI, sabato sera, durante laFesta delle Testimonianze - In unaparola, eravamo un cuore solo edun’anima sola, con tante esperienzecomuni, anche in tempi molto diffi-cili, perché era il tempo della guerra.Ma questo amore reciproco che c’eratra noi, questa gioia anche per cosesemplici era forte e così si potevanosuperare e sopportare anche questecose. Il segreto è dunque quello di ri-manere fedeli a Cristo e alla Chiesa el’appuntamento è tra tre anni a Phila-delphia, negli Stati Uniti, dove le fa-miglie di tutto il mondo tornerannoad incontrarsi, per raccontare ancorale opere meravigliose di Dio.

Con l’occasione, nella mattina disabato, Oreste Pesare e la moglieNunzia, hanno incontrato i membridella Fraternità di Milano, inclusi co-loro che, terminato il Seminario di vi-ta nuova ed avendo ricevuto la pre-ghiera per una nuova effusione delloSpirito, hanno accolto l’invito di in-traprendere il cammino di crescita diDiscepolato della Comunità.

L’incontro è stato un tempo pienodell’azione dello Spirito, in cui il Si-gnore ha parlato in profondità e tuttii fratelli presenti si sono aperti aduna franca e gioiosa condivisione. Iltutto è terminato con una bella aga-pe fraterna.

16

Dove c’è amore reciproco,

dove c’è gioia, si superano anche

le più grandidifficoltà

DALL’ARCHIVIO DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

mare il mondo - ha detto il Papanella spianata di Bresso - Cari sposiabbiate cura dei vostri figli e trasmet-tete loro, con serenità e fiducia, le ra-gioni del vivere. Voi figli, sappiatemantenere sempre un rapporto diprofondo affetto e di premurosa cura

verso i vostri genitori. Lo stare insieme nell’amore di

Cristo è il segreto della felicità e secerco d’immaginare un po’ comesarà il Paradiso, mi sembra sempre iltempo della mia giovinezza, dellamia infanzia - ha raccontato Bene-

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 16

17

DALL’ARCHIVIO DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

Il carismaautentica vi-sione paolinadella Chiesacome corpo diCristo è stretta-

mente collegata all’autenticanozione dei carismi

di Francis Sullivan

Il termine carisma vienedalla parola greca “chàrisma”,che deriva a sua volta dalla pa-rola “charis”, che significa gra-zia. Il suffisso -ma, aggiuntoalla radice “charis” forma unaparola il cui significato è “at-tuazione della grazia, donogratuito”.

La nozione di grazia (cha-ris) è un concetto chiave nellateologia di san Paolo, e non cisorprende dunque che anchela parola che da essa deriva,“carisma”, sia un vocabolo tipicamen-te paolino. Le diciassette occasioni incui questo termine è usato nel NuovoTestamento, tutte, tranne una (cfr. 1Pt 4,10), si trovano nelle lettere diPaolo. Sebbene la parola carisma usa-ta da Paolo rifletta sempre il significa-to base tratto dalla sua radice “charis”,si possono distinguere tre diverse ca-tegorie di “doni di grazia” a cui Paoloapplica il termine carisma.

In qualche passo (cfr. Rm 5,15;

6,23) Paolo usa questa espressioneper descrivere la grazia fondamentaledella redenzione e la vita eterna; iltermine carisma è tradotto come “do-no gratuito”.

In altri casi Paolo parla di carismiper descrivere doni particolari dellagrazia di Dio, concessi sia ad un soloindividuo (come la liberazione diPaolo dal pericolo della morte, cfr. 2Cor 1,10), sia ad un intero popolo(Paolo parla infatti dei privilegi del

popolo eletto come doni, cari-smi, cfr. Rm 11,29).

La terza accezione attribui-ta da Paolo alla parola cari-sma, e la più caratteristica, sitrova associata alla nozione ti-picamente paolina della co-munità cristiana intesa come“corpo di Cristo”. Qui la paro-la appare al plurale e descrivei doni di grazia distribuiti tra imembri della comunità, in vi-sta dell’incarico o del ministe-ro che ciascuno dovrà svolgeree sviluppare.

Il termine “carisma” cosìcome viene usato oggi corri-sponde a questo terzo e piùcaratteristico significato. Noinon usiamo infatti la parola“carisma” quando parliamo diquei doni di grazia come la re-denzione e la vita eterna; è

però importante per noi sapere chePaolo, invece, l’usava anche in quelsenso, perché questo ci ricorda laconnessione intrinseca che intercorretra i “carismi” e “il carisma” fonda-mentale della vita divina che il Padreci ha donato, per sua misericordia, inCristo.

I carismi sono le molteplici formein cui la misericordia di Dio si mani-festa individualmente nella vita deicristiani, rendendoli effettivi stru-

SECONDO SAN PAOLO

> a cura di Francesca Acito

L’

Nagel Jan, “San Paolo” (Cambrai, Museo municipale).

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 17

DALL’ARCHIVIO DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

menti di grazia per gli altri nel corpodi Cristo.

Ciò che distingue i carismi da queidoni essenziali di grazia quali la re-denzione e la vita eterna, o quali lafede, la speranza e la carità, è la lorovarietà e il modo in cui sono distri-buiti tra i membri del corpo.

Mentre ognuno, nella comunitàcristiana, riceve gli stessi doni fonda-mentali di grazia, i carismi vengonodistribuiti in modo che una personariceve un dono, un’altra un altro,enon c’è carisma che tutti debbano ne-cessariamente avere o dovrebberosperare di avere. “Ciascuno ha il pro-prio dono (carisma) da Dio, chi in unmodo, chi in un altro” (1 Cor 7,7).“Abbiamo pertanto doni (carismi) di-versi secondo la grazia data a ciascu-no di noi” (Rm 12,6). “Vi sono poi di-versità di carismi, ma uno solo è loSpirito. A uno viene concesso dalloSpirito il linguaggio della sapienza; aun altro il linguaggio di scienza” (1Cor 12,4.8).

Se analizziamo i due passi in cuiPaolo sviluppa più approfonditamen-te la sua idea di questa “distribuzionedi doni di grazia” (Rm 12,3-8; 1 Cor12), vedremo quanto questi doni sia-no strettamente collegati nel pensie-ro di Paolo con la sua visione di Chie-sa come “corpo di Cristo”. Nel passodi Romani 12, Paolo esordisce con ilconcetto del corpo di Cristo e conti-nua con l’idea dei “doni diversi se-condo la grazia data a ciascuno”,mentre in 1 Corinzi 12 comincia conuna considerazione sui diversi doni, eprosegue con la tesi della Chiesa co-me corpo di Cristo. La connessionetra queste due idee è comunque iden-tica nei due testi.

Ma dove si collocano i carismi inquesto quadro? Per Paolo i carismisono il principio di differenziazionenel corpo di Cristo, sono ciò che cirende diversi gli uni dagli altri. Sonoi carismi che determinano quale fun-zione o ministero debba esercitareogni membro del corpo, e ciò rende

possibile che ciascuno svolga il suocompito. Per questo i carismi sonoper Paolo essenziali per la strutturastessa della comunità cristiana. Nellelettere certamente autentiche di Pao-lo, non incontriamo nessun altroprincipio di differenziazione nellacomunità cristiana che i carismi: nes-sun altro criterio per decidere chidebba essere pastore, chi maestro,chi amministratore, se non il carismaricevuto. Non c’è dubbio che perPaolo una comunità senza varietà dicarismi tra i suoi membri sarebbe im-pensabile: non sarebbe infatti uncorpo vivo, e quindi non sarebbe più“corpo di Cristo”.

Se i carismi sono così importantiper il pensiero paolino del corpo diCristo, ci si potrebbe domandare co-me mai, fino a tempi piuttosto recen-ti, la teologia cattolica, che ha sicura-mente parlato molto del “corpo misti-co”, abbia prestato così poca atten-zione ai carismi.

Una ragione la si può trovare nelfatto che per lungo tempo l’esseremembra del corpo mistico fu intesoquasi esclusivamente in termini di vi-ta cristiana attraverso la grazia santi-ficante; questo portò a concepire ilcorpo mistico come la comunione di

tutti coloro che realmente vivono inCristo, che siano oppure no, in mo-do formale, membri della Chiesa vi-sibile.

Il corpo mistico si consideravacome una sorta di “sfera di grazia”che abbraccia tutti coloro che cam-minano verso la salvezza. In questaprospettiva tutta l’attenzione era po-sta sulla grazia santificante, e quasinessun interesse veniva invece rivol-to ai carismi.

Per san Paolo, da un altro puntodi vista, il corpo di Cristo (che non hamai chiamato “mistico”) è una comu-nità strutturata, visibile, composta dauna varietà di membri con funzionidiverse: alcuni come apostoli, profeti,maestri o altro.

È il corpo nel quale siamo battez-zati, e nel quale formiamo un’unitàper mezzo dell’Eucaristia.

In questo concreto corpo visibiledi Cristo i carismi sono elementi fon-damentali poiché determinano qual èla funzione di ciascun membro delcorpo.

Senza i carismi, non si potrebbedunque parlare della comunità cri-stiana come di un corpo, perché lemancherebbe quel principio di diffe-renziazione che è essenziale in ognicorpo vivente.

Da: “Nuevo Pentecostés”, n. 57;versione italiana pubblicata su “Ruah”.

Rivista mensile di formazione e informazione carismatica cristiana.

Anno XII, nr. 3/109, Aprile 2000.

Se i carismi sono così importantiper S. Paolo, perché la teologia cattolica

vi ha prestato così poca attenzione?

18

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 18

Family nche in Asia troviamocomunità che aderisco-no alla Fraternità Cat-tolica delle ComunitàCarismatiche di Allean-

za. In questo numero, conosciamo la“Family of God’s Little Children”(“Famiglia dei Piccoli Figli di Dio”),nata nel 1977 a Tacloban City, nelleFilippine, il paese più cattolico di tut-to il continente.

di P. Bart Pastor*

“Vi ho chiamati per essere mieistrumenti nella costruzione della mianuova Chiesa, nuovo popolo mio”.

Su questa profezia iniziale è stataposta la pietra d’angolo della “Familyof God’s Little Children”, il 21 settem-bre 1977 nella parrocchia di S. Nino, aTacloban City, nelle Filippine.

Da allora, la comunità è cresciutacostantemente, fino a diventare unacomunità carismatica cattolica di al-leanza che oggi sta camminando ver-so il riconoscimento come associa-zione pubblica di fedeli, nell’Arcidio-cesi di Palo. Per grazia di Dio, la co-munità è fiorita fino a raggiungere,oggi, 145 membri con impegno defi-nitivo e 269 con impegno tempora-neo di alleanza.

Nel 1992 ci siamo uniti alla Fra-ternità Cattolica delle Comunità Cari-smatiche di Alleanza. La nostra realtà

è inoltre coinvolta attivamente nelComitato Nazionale di Servizio delRinnovamento e nel Sotto-ComitatoICCRS per l’Oceania (ISAO) tramiteme e la coordinatrice Annie Corpin.

Spiritualità

Come comunità carismatica cat-tolica di alleanza, il battesimo nelloSpirito Santo è al cuore dell’orienta-mento spirituale della “Family ofGod’s Little Children”, una spiritua-lità che si può riassumere con la Pa-rola stessa di Dio: cerchiamo di es-sere una vera Famiglia di Dio, no-stro Padre celeste (I Gv 4,8; I Gv3,1); ci impegniamo a seguire il Si-gnore Gesù Cristo nell’amore creati-vo (Mc 12,30-31, Gv 15,12); a viveree crescere nella vita nello Spirito e alasciarci condurre dal Paraclito nellagiustizia come figli di Dio (Gv 14,23,

19

LA FRATERNITÀ CATTOLICA DELLE COMUNITÀ CARISMATICHE

OF GOD’S LITTLE CHILDREN

LA FRATERNITÀ CATTOLICA DELLE COMUNITÀ CARISMATICHE DI ALLEANZA

> a cura di Francesca Acito

Il battesimo nello Spirito

è il cuore dellaesperienza spirituale

di “Family God’s Little Children”

Venite e Vedrete 112 - II - 2012

Nella foto, il ministero della musica della Family of God's Little Children.

A

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 19

Rm 8,14-16, Gal 5,25); ci sforziamodi vivere la spiritualità del Vangelodei piccoli (Mt 18, 3-4, Mc 10,14-15)imitando l’esempio della nostra Ma-dre Maria (Lc 1,46-49) e la piccolavia di santa Teresa di Gesù Bambino(Mt 11,29); siamo impegnati a fun-gere da strumenti radicali ed efficacidi Dio per suscitare credenti (Mc16,15-16), discepoli (Mt 28,19-20),servitori (Gv 13,34-35), apostoli (At1,8) e santi viventi (Mt 5,48, I Tess4,3) in Cristo.

Siamo inoltre una famiglia bat-tezzata nello Spirito per l’adorazio-ne (Mt 22,37, Gv 4,23-24), biblicanel discepolato (Mt 28,20, Gv 8,31),eucaristica nella fraternità (Mt 28,19,I Cor 11,26), carismatica nel servizio(Mt 22,39, I Cor12,4-7) e mariananella missione (Mt 28,19, Lc 1,38,Gv 2,5).

Il governo della Comunità

La struttura del governo della “Fa-miglia” comprende il Consiglio deiservitori, il più alto organo di gover-no, composto dai servitori dei diver-si gruppi dei membri impegnati, dalServitore-Coordinatore e dal Servito-re-Presidente.

Ogni servitore è impegnato comepastore di un gruppo particolare. Igruppi si distinguono in: “Abitantidella città nuova”, Aspiranti, Asso-ciati, Affiliati, Pellegrini e Membrionorari. Il servitore è assistito dai ge-nitori delle famiglie e dai responsa-bili delle cellule, i quali insieme

compongono il Consiglio dei Re-sponsabili.

Formazione

Tutti i membri impegnati nella“Family of God’s Little Children” sisottopongono a un percorso di vitacristiana che comprende una fase divera e propria evangelizzazione, perconoscere Gesù Cristo tramite deicorsi che chiamiamo Seminari di

Creazione Nuova, e per scoprire lapropria appartenenza alla Chiesa.Segue una nuova fase di crescita ematurazione in Cristo, per sviluppa-re le attitudini più spirituali, per co-noscere la spiritualità della “Familyof God’s Little Children”, per svilup-pare il proprio carattere spirituale econoscere il catechismo della Chie-sa. La terza fase riguarda il servireCristo tramite il ministero: scoprire,sviluppare e discernere il proprio

20

LA FRATERNITÀ CATTOLICA DELLE COMUNITÀ CARISMATICHE

Nella “Family ofGod’s Little Children”

ci si preparaall’evangelizzazione

con i Seminari di “Creazione nuova”

In questa pagina: sopra, il “St. Therese Christian Development Center FoundationInc), fondato nel 1983, e le immagini di due incontri tenutisi nella struttura; sotto, lacappella del Paraclete Renewal Center. Nella pagina a fianco, dall’alto, il centro difondazione a Tacloban City e padre Bart Pastor durante una celebrazione liturgica.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 20

posto ministeriale. Infine, l’impegnonella missione per condividere Cri-sto, scoprendo la vita di missione eil programma “PEACE PLANS”.

Il “PEACE PLANS” (sigla che in-dica i vari passi di un programma/progetto di formazione e impegnoper una evangelizzazione integrale)è un progetto tramite il quale la “Fa-mily of God’s Little Children” si im-pegna attivamente nella missionecristiana. Esso prevede la costituzio-

ne di comunità di fede nell’Arcidio-cesi di Palo (Filippine); la formazio-ne dei servitori leader per i ministe-ri ecclesiali; l’assistenza ai poveri; lacura dei malati, con formazione alministero di guarigione e liberazio-ne; l’educazione delle giovani gene-razioni; la salvaguardia del creato; lavita in famiglie cristiane tramite ritirispirituali residenziali; la difesa dellariforma agraria per lo sviluppo dellearee rurali nelle Filippine; rete di

servizi con le chiese e con la societàcivile; assicurazione della giustizia edella pace.

I ministeri ordinari tramite i qualii membri della “Family of God’s LittleChildren” servono la Famiglia sono iministeri di insegnamento, liturgico,di intercessione, della musica, dellafamiglia, dei giovani, di evangelizza-zione, dei servizi sociali, delle finan-ze, della salute e della documenta-zione.

La “Family of God’s Little Chil-dren” gestisce tre centri operativi dicui il primo è quello di TaclobanCity, aperto nel 1977, che funge dacentro comunicazioni per l’intera Fa-miglia. Il “Paraclete Renewal Center”,aperto nel 1984, funziona come casaper ritiri e per la formazione ai pro-grammi religiosi e di sviluppo. Infi-ne, il “St. Therese Christian Develop-ment Center Foundation”, aperto nel1983 come istituzione di educazione,che offre istruzione pre-scolare, ele-mentare e secondaria in due campusa Tacloban.

Lo scopo della “Family of God’sLittle Children”, è quello di servirsi diquesti programmi e progetti per co-struire una Chiesa in cammino nellapotenza dello Spirito Santo in spiritodi adorazione, discepolato, frater-nità, servizio e missione, il tutto perla gloria di Dio.

* Servitore Presidente della “Family of God’s Little Children”

21

LA FRATERNITÀ CATTOLICA DELLE COMUNITÀ CARISMATICHE

La “Family of God’sLittle Children” punta

a costruire unaChiesa in cammino

nella potenza dello Spirito

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 21

on si può parlare deimovimenti ecclesialie delle nuove comu-nità senza guardareal Concilio Vaticano

II. Nessuno ai suoi inizi forse potevaprevedere l’ondata di novità che que-sto grande evento di Chiesa ha sapu-to creare. Ma è anche vero - come an-notava padre Mario Panciera, deho-niano e giornalista, figura-chiave nelRinnovamento nello Spirito in Italia -che quella spinta di ideali che si eracreata con l’incontri del vescovi a Ro-ma aveva in pochi anni lasciato ilcampo a un certo senso di delusione.Nella Chiesa faticava a venire alla lu-ce l’ondata di novità. Ma lo Spirito,occorre dire, era al lavoro e, come an-notava padre Panciera, diede originein pochi anni al grande fermento deimovimenti ecclesiali capaci di portarenella comunità cristiana un’indiscuti-bile ricchezza carismatica.

Parliamo della forza innovatricedel Concilio con Philip Goyret, vice-rettore della Pontificia Università del-la Santa Croce e docente di ecclesio-logia ed ecumenismo. L’Agenzia SIRha intervistato lo studioso che è statouno dei protagonisti nello scorso mag-gio a Roma del congresso internazio-nale dedicato al tema “Concilio Vati-cano II: il valore permanente di unariforma per la nuova evangelizzazio-

Benedetto XVIinvita a mettere

i contenuti del Concilio

a servizio della nuovaevangelizzazione

FRUTTO DEL CONCILIO

> a cura della Redazione

22

A TU PER TU CON... PHILIP GOYRET

N

A lato, il vicerettore della Pontificia Università della S. Croce Philip Goyret.Nella foto in alto, Papa Giovanni XXIIIal Concilio Vaticano II.

I movimentivv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 22

ne”. Studiosi e docenti di univer-sità da ogni parte del mondo sisono ritrovati per approfondire –così come auspicato da Benedet-to XVI – “l’ermeneutica della rifor-ma” e mettere quindi i contenutidel Concilio al servizio della “nuo-va evangelizzazione”.

— Il Concilio è da considerareuna “cosa” per esperti, studiosi,teologi? E il popolo di Dio, comecoinvolgerlo per una sua cono-scenza diretta?

Il Concilio ammette diverseletture. La lettura teologica, peresperti, come quella di questoconvegno, dove si analizzano sto-ria, genesi, recezione. Però il Con-cilio è stato di taglio pastorale, esi doveva fare perché la Chiesadeve evangelizzare il mondo e ilmondo era ed è cambiato. Quin-di la Chiesa doveva fare un passoin avanti. Il Concilio quindi va let-to dall’intero popolo di Dio, ma sicapisce che la lettura diretta deidocumenti può presentare unacerta difficoltà. Come si sa, sonolunghi e inoltre si richiede unaformazione previa che oggi non èscontata. Si può dire che il conte-nuto dei documenti conciliari èper tutti ma l’accesso a questi do-cumenti è diverso. Alcuni, gliesperti, hanno accesso diretto.Chi non è familiarizzato ha biso-gno della mediazione accademi-ca, pastorale o in parrocchia o in

23

A TU PER TU CON... PHILIP GOYRET

Il rilancio della missione

dei laici si lega

in modo stretto al ConcilioVaticano II

Il Concilio ha preparato il Terzo MillennioParla il card. Georges Cottier, teologo emeritodella Casa Pontificia

(R. B.) “Il Concilio è stato per meun’occasione unica di confronto conteologi e pastori che altrimenti nonavrei mai avuto modo di incontrare.Il confronto, il dialogo, la riflessionecomune hanno allargato l’orizzontedi molti vescovi e di tutti noi perchéabbiamo potuto parlare direttamentecon i rappresentanti delle Chiese lo-cali. Si potrebbe dire che il Concilio èstato una circolazione di cattolicità”.

A 50 anni dall’apertura del Conci-lio Vaticano II il ricordo di quella sta-gione della Chiesa è ancora vivo nel-la memoria del card. Georges MarieMartin Cottier, teologo emerito dellaCasa Pontificia, che partecipò ai lavo-ri conciliari prima come esperto pri-vato di mons. Charles de Provenchè-res e poi come esperto del Concilioinsieme al card. Charles Journet.

— Cosa può dire ancora oggi il Va-ticano II?

Non dobbiamo fissarci su alcunielementi, come il dissenso dei lefeb-vriani, perché non sono queste le co-se più importanti. Dopo ogni Conci-lio ci sono stati fenomeni simili. Miauguro naturalmente che le cose si ri-solvano perché il dissenso offendel’unità, ma pensiamo alla crescita del-la Chiesa, anche nella persecuzione,in Cina o in Vietnam.

Il Concilio ha preparato questoMillennio: l’evangelizzazione delContinente asiatico, il più popolosodel mondo. Tutto ciò va visto comeun prolungamento del Vaticano II.Anche la presenza numerosa di mu-sulmani in Europa è un fatto che cer-tamente interroga la missione cristia-na. Il nostro Santo Padre, nelle sueparole, è sempre ottimista: vede be-ne i problemi ma è guidato dalla fi-ducia della speranza. E questo rinno-vamento della speranza è nato con ilConcilio”.

Il card. Georges Cottier

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 23

aula. Certamente la sua conoscenza èconveniente e necessaria per l’interopopolo di Dio. L’ “Anno della fede”,che comincerà in ottobre in concomi-tanza con il 50° del Vaticano II, è pro-prio un momento opportunissimo èper prendere contatto diretto con ilcontenuto del Concilio.

— Famiglie e parrocchie: quale tipodi conoscenza e approfondimentodel Concilio?

Ci sono contenuti che si rivolgonoin modo speciale alla famiglia, adesempio la “Gaudium et Spes” su ma-trimonio e famiglia. Pensiamo all’apo-stolato dei laici: il miglior apostolato èquello che si deve svolgere in fami-glia, la trasmissione della fede è tema

fondamentale che bisogna spingere,lo troviamo chiaramente nel VaticanoII. La parrocchia può quindi mediarequesta conoscenza con dei corsi, in-contri sul Vaticano II, con il tentativodi esporre il contenuto in un modo ta-le che una famiglia normale possanocapire e i suoi componenti essere in-teressati veramente. E questo sarebbeuna bella cosa per l’‘Anno della fede’”.

— Associazioni, movimenti, frater-nità, prelature personali: la Chiesa èdestinata a essere “animata”, oltreche da clero e religiosi, da fedeli lai-ci un po’ speciali?

Il rapporto tra il Concilio e questenuove realtà ecclesiali, che hanno ta-glio laicale molto forte, è bilaterale,perché molte di queste esistevano pri-ma del Concilio ed esso ha attintodalla loro presenza. Altre sono post-conciliari e sono quindi “frutto” del

Concilio. Evidentemente il rilanciodell’apostolato laicale fatto dal Conci-lio ha spinto molto e ha legittimatequeste realtà all’interno della Chiesa.Al contempo, essa ha preso consape-volezza che i pastori non costituisco-no il portatore esclusivo della suamissione.

È maturata la consapevolezza chela Chiesa è fatta da tutti, laici, pastori,religiosi. Quindi non dovrebbero es-sere laici “speciali”, perché tutti i fe-deli laici dovrebbero contribuire all’a-zione di annuncio. Si potrebbe invecesi parlare di alcuni apostolati specia-lizzati, nel senso che la Chiesa cattoli-ca è tale non solo di nome, per di-stinguerla dalla ortodossa, anglicana,ecc. Ma, come confessiamo nel Cre-do, cattolicità vuol dire che il messag-gio del Vangelo deve arrivare a tuttigli uomini, ma non solo in senso geo-grafico, bensì rispetto a tutte le realtàsecolari: ad esempio università, sa-nità, emigrati, emergenza educativa,sindacati, intellettuali, militari, gentedel mare, sport, arte, cultura. Tantevolte la “specializzazione” apostolicaconsiste proprio in questo permearecol Vangelo questi luoghi dove l’atti-vità più tradizionale delle parrocchienon arriva facilmente.

24

A TU PER TU CON... PHILIP GOYRET

Cattolicità vuol dire che il messaggio

del Vangelo deve arrivare a tutti

Nelle foto, gli incontri di Giovanni Paolo (sopra) e di Benedetto XVI (sotto) con i mo-vimenti ecclesiali in piazza San Pietro, avvenuti rispettivamente nel 1998 e nel 2006.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 24

25

VIAGGIO NELLA COMUNITÀ MAGNIFICAT

DI PIACENZA

> Angelo Scottini

Venite e Vedrete 112 - II - 2012

utte le cose che na-scono dai desideridel Signore sono giu-ste e sante, ma ilquando ed il come

nascono, ebbene, questo è gelosa-mente custodito nella mente e nelcuore di Gesù. Questa è la nostra sto-ria, la storia di un gruppo di amici chesenza saperlo ed in modo (almenoper noi) quasi casuale, hanno iniziatouna strada che era già stata tutta se-gnata dalla misericordia di Dio. Aqualcuno di noi il Signore aveva giàpiantato nel cuore un piccolo seme,ma si sa che la storia dello Spirito San-to non siamo noi a scriverla e quindici volle proprio un episodio abba-stanza normale per cogliere tutti ifrutti che il Signore voleva donarci.

Ci trovammo quindi – tanto perincominciare – nel luglio del 1997 alGaver per una settimana dedicata dalRinnovamento nello Spirito alle Co-munità. Ci siamo iscritti a quella setti-mana quasi per caso, senza ben sape-re di cosa si trattasse nel dettaglio, de-siderosi solo di trascorrere alcuni gior-ni in un luogo dove unire riposo epreghiera. Ma qui trovammo ad atten-derci il Signore e i suoi messaggeri:Tarcisio ed Elena, don Gernaldo, Ste-fano e Mamo parlarono a noi e ad al-tri di una esperienza completamentenuova e per noi tutta da scoprire. Era

iniziata un’opera di Dio naturalmente,ma noi ancora non lo sapevamo. Tor-nati a Piacenza, nel settembre di quel-

lo stesso anno ebbe inizio quindi un’avventura che prosegue ancora oggi.L’incontro del Gaver aveva messo neinostri cuori un piccolo sogno di Dioma non ci era ancora chiaro in qualemodo eravamo chiamati a viverlo.Abbiamo quindi seguito i preziosiconsigli che ci sono stati dati dai fra-telli animatori di quella settimana sul-le comunità : trovatevi per pregare,fate condivisione sulla vostra vita eascoltate quello che il Signore vorràdirvi. Non preoccupatevi, sarà Lui, apoco a poco a tracciare la strada. E

T

La nostra esperienza è iniziata

quasi per caso a Gaver

nel luglio 1997

Alcuni fratelli di Piacenza durante un ritiro sulle colline piacentine negli scorsi anni.

La Fraternitàvv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 25

26

VIAGGIO NELLA COMUNITÀ MAGNIFICAT

l’aveva accompagnata fin dai suoi pri-mi passi. Questa stessa Parola era sta-ta donata anche a noi e proprio la se-ra del nostro primo incontro.

Dopo quasi un anno di cammino“in solitaria”, date le distanze che c’e-rano rispetto ai luoghi dove la Comu-nità era presente, fummo affidati allecure dei fratelli di Cortona. Fu un pe-riodo faticoso (per noi e anche per lo-ro), ma fecondo; chiamati più voltead incontri a Cortona o a Perugia, pia-no piano ci siamo abituati ai desideridi Dio e non più alle nostre aspettati-ve. Dobbiamo ad alcune care personetanto del nostro cammino. Luigi Mon-tesi è stato la nostra prima guida. An-cora ci ricordiamo una sua frase : voisiete già una comunità ! Anche se nonsapete quale sarà la sua natura. Poiricordiamo con tanta riconoscenzaanche Leonardo e Leonarda Villaniche ci hanno testimoniato con il loroimpegno evangelico quanta bellezzail Signore aveva messo nella loro vita.

C’è una data nella nostra memoriache ci è sembrata decisiva. Era il 15maggio del 1999 quando Luigi e Leo-nardo ci posero per la prima volta ledomande che si rendevano necessa-rie per entrare nella verità: Siete chia-mati alla Comunità? Credete nell’ob-bedienza? Avete il cuore generoso? Co-noscete il servizio?

Credo che ancora oggi ci stiamointerrogando su queste cose fonda-mentali, perché nulla nelle opere diDio diventa completamente acquisito.Nel frattempo capivamo che era ne-

questo è davvero avvenuto. Nel pri-mo incontro fatto a Piacenza dai seifratelli del Gaver, a cui si erano ag-giunti altri quattro fratelli interessati aconoscere i frutti di quella esperienza,il Signore ci ha subito donato una Pa-rola che ci è sembrata molto significa-tiva: “Tu, figlio dell’uomo, descriviquesto tempio alla casa d’Israele, per-ché arrossiscano delle loro iniquità;ne misurino la pianta e, se si vergo-gneranno di quanto hanno fatto, ma-nifesta loro la forma di questo tempio,la sua disposizione, le sue uscite, i

suoi ingressi, tutti i suoi aspetti, tutti isuoi regolamenti, tutte le sue forme etutte le sue leggi: mettili per iscritto da-vanti ai loro occhi, perché osservinotutte queste norme e tutti questi rego-lamenti e li mettano in pratica. Que-sta è la legge del tempio: alla sommitàdel monte, tutto il territorio che lo cir-conda è santissimo; ecco, questa è lalegge del tempio”.

Ma quale sorpresa nel sentire qual-che tempo dopo che questo Passo delprofeta Ezechiele era una Parola sto-rica della Comunità; una Parola che

Ci ha guidato fin dagli inizi

la Parola di Ezechielesul tempio,

una Parola storicanella Comunità

Sopra, i fratelli di Piacenza al rinnovo dell’Alleanza a Montesilvano. Sotto, alcunipiacentini insieme a fratelli e sorelle di altre città al ritiro di inizio anno a Torraz-zetta, nel pavese, nell’ottobre 2011.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 26

27

VIAGGIO NELLA COMUNITÀ MAGNIFICAT

cessario un nostro cammino, una no-stra precisa identità da realizzare at-traverso la nascita di un gruppo spe-cifico che portasse anche ad altri laspiritualità e la pedagogia della co-munità Magnificat. Fu una scelta do-lorosa ed anche, per certi versi, trau-matica. Lasciammo i nostri rispettivigruppi del RnS per fondarne uno deltutto nuovo. Questo creò ovviamenteincomprensioni e difficoltà ma la stra-da era stata già aperta dal Signore equindi tutto fu poi più facile.

Il parroco della chiesa di NostraSignora di Lourdes a Piacenza ci misea disposizione la piccola cappellinaadiacente all’altare maggiore. Iniziam-mo da lì: una decina di persone cheora dopo 11 anni (era il 2001) sonoarrivate a circa 40. A mons. Lino Fer-rari e a don Serafino Coppellotti dob-biamo quindi la nostra gratitudine. Ilcammino del nostro piccolo gruppoproseguiva quindi e si rafforzava an-che attraverso la prima assemblea ge-nerale della Comunità nel gennaio2000 a Fiuggi alla quale abbiamo par-tecipato ed ai campeggi estivi che cifecero conoscere da vicino esperien-ze e stili di vita che si erano già con-

solidati. I tanti incontri di formazionee catechesi che la Comunità ci haamorevolmente donato hanno fatto ilresto: tutto quindi è servito per la glo-ria del Signore!!!

Il nostro è stato un cammino dipreparazione abbastanza lungo edinoltre segnato da alcune difficoltà in-terne; a un certo punto si è veramen-te rischiato di perdere tutta questa be-nedizione… Oggi tutto questo non cistupisce più di tanto poiché riflette lastoria e le storie di tante altre Frater-nità in formazione. Ci preparammoquindi attraverso un noviziato seguitodai fratelli di Torino e di Milano che ciportò finalmente nel gennaio del 2007alla nostra prima Alleanza.

Determinante per la nostra cresci-ta e formazione fu l’esserci integraticon le altre fraternità del Nord Italianelle quali già esistevano cenacoli dialleati. Torino, Milano e Maguzzanosono state un po’ le nostre “levatrici”e da loro abbiamo imparato tutta lapazienza e tutta la delicatezza che so-no necessarie per far crescere le per-sone nell’amore di Gesù e nella co-munione dei cuori. Ad Emanuele eTeresa come ad Enrico, Graziella e

Franco di Torino, alla famiglia Capez-zali di Milano e a tutti i fratelli di que-ste fraternità diciamo un grazie per-ché senza di loro saremmo ben pocacosa. Oggi siamo otto alleati e stiamopreparando attraverso un noviziatoed un discepolato una decina di per-sone che – se Dio vorrà – arriverannoanche loro a vivere il dono dell’Al-leanza.

Abbiamo in questi anni iniziatoanche ad interrogarci su come porta-re la testimonianza e l’evangelizza-

zione all’esterno della Comunità. Ilprimo strumento che abbiamo indi-viduato sono i seminari di Vita Nuo-va. Quindi dopo i primi seminari cheabbiamo fatto rivolti ai fratelli chegià frequentavano i nostri incontriabbiano desiderato aprire le portedella nostra casa. È da poco che ab-biamo concluso un seminario cheha portato nuove persone a lodareed adorare il Signore con noi. A tut-to questo si aggiunge una benedi-zione particolare: fin dall’inizio delnostro Cammino abbiamo avuto connoi don Davide Maloberti. La pre-senza di un presbitero all’internodella fraternità è una fortuna chenon tutti si possono permettere! Gra-zie Signore!

E il futuro? È, ovviamente, nellemani di Dio. Quindi in buone mani!Ma chiediamo le preghiere di tuttiperché ciascuno di noi possa rinnova-re ogni giorno il suo Sì. A Gesù ed an-che alla nostra, cara e bella, ComunitàMagnificat.

Determinante per la nostra crescita l’esperienza vissuta

con le altre fraternità

del Nord Italia

I fratelli della Comunità di Piacenza durante un pellegrinaggio con gli altri gruppidella diocesi.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 27

News

28

News e Testimonianze dalla Comunità«... Perchétutti siano unacosa sola...»LA 15ª CONFERENZAINTERNAZIONALE DELLA FRATERNITÀCATTOLICA

di Tarcisio Mezzetti

RICORDI PERSONALI. Forse moltidei lettori non sanno che la ComunitàMagnificat è stata la prima Comunitàitaliana invitata a far parte della Frater-nità Cattolica delle Comunità Carisma-tiche di Alleanza. Ero ancora nel Comi-tato Nazionale di Servizio del RnS e do-vendo andare alla Convocazione na-zionale a Rimini, mi recai all’Hotel Mi-lena, dove alloggiava il CNS. Appenaentrato, mi chiamò il proprietario e miannunciò che Mons. Paul Josef Cordes,allora vice-presidente del PontificioConsiglio per i Laici, mi stava cercando.Notevolmente emozionato chiesi doveavrei potuto incontrarlo e mi fu detto diaspettare. Qualche secondo più tardidall’ascensore esce il detto vescovo edil proprietario dell’albergo lo chiama emi presenta. Il vescovo mi conducefuori dalla porta e poi mi dice: «Vorreiche la Comunità Magnificat entrasse su-bito nella “Fraternità Cattolica”… Fatesubito la domanda e non preoccupate-vi. Ho già parlato con il presidente per-ché voi non dobbiate fare neppure ilperiodo di prova iniziale».

Io non sapevo neppure cosa fossela “Fraternità Cattolica” e ricordo cheallora Mons. Cordes mi spiegò che ilPapa aveva voluto questa “Frater-nità” delle Comunità cattoliche di Al-leanza, perché unite potessero esserequella forza speciale su cui la Chiesa

poteva fare affidamento per la rievan-gelizzazione del popolo dei credenti.Ancora più stupito chiesi, dunque, ilperché di questa richiesta così peren-toria alla nostra comunità. E Mons.Cordes, sorridendo, mi rispose: «Per-ché i vostri vescovi hanno sempreparlato bene di voi…».

LA CONFERENZA AD ASSISI. Dal28 aprile al 1 maggio si è svolta la 15ªConferenza Internazionale della Fra-ternità Cattolica, e la sede è stata Assi-

si - Santa Maria degli Angeli – non nuo-va a questo appuntamento.

Il titolo della Conferenza era bellis-simo: “United in Christ for a New Evan-gelization” (“Uniti in Cristo per unanuova Evangelizzazione”). Ma la cosaancor più affascinante era il sottotitolo:“Ecumenism and New Evangelization”(“Ecumenismo e Nuova Evangelizza-zione”). Infatti tra i partecipanti allaConferenza c’erano oltre ai vescovi esacerdoti cattolici, anche un vescovoanglicano, due vescovi ortodossi, un

Sopra, José Prado Flores durante il suo intervento alla 15ª Conferenza internaziona-le della Fraternità Cattolica. Sotto e nella pagina a fianco, momenti di preghiera du-rante la Conferenza.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 28

29

News

pastore pentecostale, due ebrei mes-sianici e un rabbino. Tra i relatori invi-tati, c’è stata la presenza di padre Ra-niero Cantalamessa, del cardinale KurtKoch – presidente del Pontificio Consi-glio per la Promozione dell’Unità deiCristiani – e del predicatore messicanoJosé Prado Flores.

Ho partecipato a questa Conferen-za con commozione e una gioia nelcuore di grande intensità, che solo loSpirito Santo poteva far nascere. Eramolto bello e pieno di intensa caricaprofetica sentire cristiani di varie tradi-zioni pregare insieme, e insieme cam-minare verso lo stesso obiettivo con unidentico programma.

Si comprende così il progetto diDio sul Rinnovamento, animato dalloSpirito Santo.

Già nell’omelia della celebrazioneEucaristica del primo giorno Mons. Fi-lippo Santoro, Arcivescovo di Taranto,metteva in evidenza come l’evangeliz-zazione partisse dall’esperienza direttadell’evangelizzatore, come mette benin evidenza Giovanni nella sua primaLettera: “Quello che era da principio,quello che noi abbiamo udito, quelloche abbiamo veduto con i nostri oc-chi, quello che contemplammo e chele nostre mani toccarono del Verbodella vita - la vita infatti si manifestò,noi l’abbiamo veduta e di ciò diamotestimonianza e vi annunciamo la vitaeterna, che era presso il Padre e che simanifestò a noi -, quello che abbiamoveduto e udito, noi lo annunciamo an-che a voi, perché anche voi siate incomunione con noi. E la nostra comu-nione è con il Padre e con il Figliosuo, Gesù Cristo. Queste cose vi scri-viamo, perché la nostra gioia sia pie-na” (1Gv 1, 1-4).

L’annuncio parte quindi dall’espe-rienza personale, non dallo studio del-la teologia, che è molto utile, ma deveseguire l’esperienza diretta. Non è sor-prendente quindi che Gesù prima disalire al Padre dica ai suoi: «… riceve-rete la forza dallo Spirito Santo chescenderà su di voi, e di me sarete testi-moni a Gerusalemme, in tutta la Giu-

dea e la Samaria e fino ai confini dellaterra» (At 1, 7-8).

Oltre l’esperienza è necessario “cre-dere” in Gesù e questo è frutto dell’a-zione dello Spirito Santo. Ha detto Ge-sù stesso: «Quando verrà lui, lo Spiritodella verità, vi guiderà a tutta la verità,perché non parlerà da se stesso, madirà tutto ciò che avrà udito e vi an-nuncerà le cose future. Egli mi glorifi-cherà, perché prenderà da quel che èmio e ve lo annuncerà. Tutto quelloche il Padre possiede è mio; per questoho detto che prenderà da quel che èmio e ve lo annuncerà» (Gv 16, 13-15).

Questo è l’essenza del bagaglio

che deve portare con sé ogni evange-lizzatore.

Molto commovente e meravigliosaè l’esperienza di Gesù fatta dagli “ebreimessianici”. Uno di questi racconta diincontrare a casa sua Gesù, che era…un ebreo, che parlava ebraico, che co-nosceva i particolari più piccoli di tuttala sua vita e che lo inondava di unamore infinito. Nel racconto ad un cer-to punto esclama: «Non era un uo-mo… era Dio…!». Naturalmente, comesempre accade, anche loro sono mi-nacciati e perfino aggrediti. Tutto ciònon fa meraviglia perché Gesù stessoaveva detto ai Dodici: “«Se hanno per-seguitato me, perseguiteranno anchevoi»” (Gv 15, 20).

Un religioso cattolico, intervenutodurante l’ultimo giorno della Conferen-za, ha detto: “Certamente saremo unitinell’annunciare il Vangelo perché ilVangelo che annunciamo non è il van-gelo di Buddha, non è il vangelo diMaometto, ma non è neppure il vange-lo della Chiesa Cattolica, non è il van-gelo della Chiesa Ortodossa, o dellaChiesa Anglicana, non è il vangelo deiPentecostali, ma è solo il Vangelo diGesù Cristo ed è unico”.

Naturalmente poteva poi dire ilRev. Dr. Norberto Saracco pastorepentecostale di Buenos Aires, certa-mente di origini italiane: «Gesù è ve-

nuto a fondare una sola Chiesa, nondiverse Chiese e anche l’esperienza diquesti giorni ci conferma che stiamocamminando in un’unica direzione.Quella voluta e guidata dallo SpiritoSanto, verso l’unità totale, in attesadella Nuova Pentecoste e della secon-da venuta di Gesù».

È il compimento di ciò che Giovan-ni riporta come la preghiera suprema diGesù al Padre in cui tra l’altro dice:«Non prego solo per questi, ma ancheper quelli che crederanno in me me-diante la loro parola: perché tutti sia-no una cosa sola; come tu, Padre, seiin me ed io in te, siano anch’essi innoi, perché il mondo creda che tumi hai mandato» (Gv 17, 20-21).

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 29

News

30

Il 40° anniversariodel Rinnovamentoin ItaliaCELEBRAZIONEIN PIAZZA S. PIETROALLA VIGILIA DI PENTECOSTE

di Antonio Montagna

Nell’abbraccio accogliente e af-fettuoso della Chiesa, simboleggiatodal maestoso colonnato di piazzaSan Pietro, i fratelli del Rinnovamen-to nello Spirito hanno celebrato conil Santo Padre Benedetto XVI il qua-rantesimo anniversario della presen-za del movimento in Italia.

È la vigilia di Pentecoste, sabato26 maggio, e quando la piazza si riem-pie è un tripudio di striscioni, banda-ne e cappellini colorati. C’è anche laComunità Magnificat: fratelli dalle Fra-ternità di Roma, Campobasso…

Dopo alcune testimonianze, cantie preghiere animate dai leader delRinnovamento nello Spirito, entria-mo nel vivo con la S. Messa celebra-ta dal cardinale Bagnasco, il qualenell’omelia ci condivide le attese pa-storali della Chiesa e ci ricorda lapriorità dell’evangelizzazione.

Al termine della Messa arriva ilSanto Padre: l’osanna che lo accoglienel giro di piazza è carico di gioia.Dopo il saluto di Salvatore Martinez,il Papa ci rivolge la parola ringra-ziando Dio e il Rinnovamento per ilcontributo espresso in questi quaran-ta anni ed esortandoci a guardare inalto: “Non cedete alla tentazione del-la mediocrità e dell’abitudine! Colti-vate nell’animo desideri alti e gene-rosi! Fate vostri i pensieri, i sentimen-ti, le azioni di Gesù!”. Con paroleprofetiche condivide con noi la vo-lontà di Gesù: Il Signore… ci invita acrescere nella fiducia e nell’abbando-

no alla sua volontà, nella fedeltà allanostra vocazione e nell’impegno adiventare adulti nella fede, nella spe-ranza e nella carità... Adulto, cioèmaturo e responsabile, può esseresolo colui che si fa piccolo, umile eservo davanti a Dio, e che non seguesemplicemente i venti del tempo”. IlPapa si rivolge ad un Rinnovamentoche sta maturando e ne riconosce ifrutti e le opere. Ma, concludendo,

ricorda affettuosamente qual è la sor-gente della nostra crescita e di ognigrazia: “Non stancatevi di rivolgerviverso il Cielo: il mondo ha bisognodella preghiera. Servono uomini edonne che sentano l’attrazione delCielo nella loro vita, che faccianodella lode al Signore uno stile di vitanuova”. Eccoci, Santità, quanto a noie alla nostra casa, noi serviremo il Si-gnore!

Nelle foto,alcuni momenti

dell’incontro in piazza San Pietro;

sotto, il saluto di Salvatore Martinez

a Benedetto XVI.

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 30

31

Testimonianze

Venite e Vedrete 112 - II - 2012

“Senza il Signorenon ce l’avrei mai fatta”

Mi chiamo M. Grazia sono dellaFraternità di S. Barnaba di Perugia.

La mia avventura con il Signore ècominciata alla fine del 2001 ma sicu-ramente posso dire di essere un fruttodel Giubileo del 2000. Infatti, nel Nata-le di quell’anno fui molto colpita dallatrasmissione sulla Rai del concerto allapresenza di Papa Giovanni Paolo II.

Penso di avere sempre avuto den-tro di me la presenza di Gesù, tantoche ricordo che dopo la mia prima co-munione pregavo di sera per me e tut-te le persone che soffrivano.

Questa sensibilità è un dono, manasceva anche da un senso di soffe-renza e solitudine che avvertivo già dapiccola. Nella mia famiglia non eramolto presente la fede, e i litigi tra imiei genitori erano frequenti, oltre aquelli con i nonni e gli zii che avevamovicino e da cui mio padre subiva spes-so angherie.

Dopo la cresima il mio rapportocon Gesù, come per la gran parte deiragazzi, si è interrotto. Frequentavo laChiesa solo nelle feste principali, masoprattutto Lui non era presente nellamia vita di adolescente e poi di giova-ne donna, in quegli ann in cui si è sbal-lottati da ogni vento, figlia di quella“Generazione X”, come ho letto in unarticolo, nata tra gli anni ’60 e ’70, cre-sciuta negli anni ’80 e che ha prodottodegli eterni teen ager.

Finiti gli studi superiori, ho comin-ciato a lavorare e ho incontrato il mioprimo ragazzo che avrei dovuto sposa-re, ma alla soglia dei 30 anni ci siamolasciati dopo vari tira e molla. A quelpunto ho deciso di tagliare con il pas-sato trasferendomi a Bastia Umbra ecambiando lavoro. Lì ho passato dueanni molto pesanti sia lavorativamenteche umanamente perché sentivo moltasolitudine: tante conoscenze, storielle

senza futuro, ma nessuna amicizia…Dopo un anno trascorso a Bastia

ho incontrato un ragazzo di cui mi so-no innamorata follemente, ma la storianon decollava in quanto lui era fidan-zato (o almeno questa era l’apparenza)ed era una persona molto particolare,una vita da viveur fatta di apparenza econ tanti problemi personali…

Oppressa da questo dolore, la seraandavo spesso a pregare alla Porziun-cola o ad Assisi sperando nell’aiuto diSan Francesco….

I primi frutti di questa preghiera si-curamente sono stati quelli di sentireun giorno in centro a Perugia il desi-derio di confessarmi in Cattedrale, do-po 20 anni dalla mia cresima!!! Nell’e-state di quel 2001 dopo qualche giornoal mare vicino a Bari (e dove non vo-levo andare), al ritorno sento il deside-rio di farmi accompagnare a S.aGio-vanni Rotondo per pregare intensa-mente Padre Pio.

Dopo tre mesi il Signore si è mani-festato nella mia vita. Ho trovato in uncassetto dell’ufficio di lavoro una rivi-sta, “La Porziuncola” dei frati di Assisi,lasciata lì dalla signora che era andatain pensione. Ho cominciato a leggerlacon avidità, perché parlava in un arti-colo dell’amore di coppia visto con gliocchi della fede.

Così nella disperazione che prova-vo, decisi di chiamare un numero di te-lefono scritto vicino a quell’articolo(era una sorella del Movimento per lavita e della Fraternità di Elce) che mi

invitò ad andare a parlare con un notosacerdote di Perugia.

Cominciava il mio incontro con ilSignore, la sua conoscenza più profon-da. Iniziai a frequentare un incontro dipreghiera del Rinnovamento facendopoi l’esperienza forte dell’effusionedello Spirito che stravolse la mia vita fi-no ad allora estremamente lontana daDio Padre, immersa senza sapere nelpeccato che ti segna l’anima. ProprioDio Padre mi ha riaccolta proprio co-me il Figliol prodigo nella sua casa.

Dopo circa cinque mesi dall’effu-sione (che ha segnato la mia secondanascita tra la vita di prima e quellanuova in Cristo), il 15 ottobre, giornodi S.Teresa d’Avila, da un dolore allosterno che io pensavo banale, mi vie-ne diagnosticata una leucemia mieloi-de cronica. Non è una forma acuta,ma bisogna curarsi, fare subito tanticontrolli.

La mia vita venne come stravolta a34 anni. Dentro di me trovai la forza dilottare, di credere ancora nella vita do-po una prima fase di negazione. Sicu-ramente non avrei potuto affrontarequesta croce senza il sostegno, l’amoree la speranza che mi sono venuti daDio, dall’incontro con i fratelli dellaComunità Magnificat di Elce e il mini-stero di guarigione che ogni mercoledìpregava con amore su di me.

Oggi, dopo quasi 10 anni, la malat-tia è in remissione completa anche sedevo sempre prendere farmaci e farecontrolli periodici frequenti.

Lode al Signore Gesù che mi ha ri-dato la vita fisica e spirituale, facendo-mi conoscere il suo Corpo, la Chiesa,grazie a tanti fratelli e sacerdoti che hoincontrato sul mio cammino di riavvici-namento a Dio, pieno di tante lotte eprove come ci testimonia San Paolo:“ho combattuto la buona battaglia, hoterminato la mia corsa, ho conservatola fede”. Mi accompagna la speranzache Lui non ci deluderà e ci darà la vi-ta eterna!!!

M. GraziaFraternità di San Barnaba

Perugia

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:45 Pagina 31

“Vivevo una vitapiuttostonormale...”

Prima dell’incontro con il Signo-re, la mia vita era piuttosto normale;come tanti, venivo anche io da unafamiglia non credente, per cui nonero abituata ad andare a Messa, cosìcome non ero cresciuta nella caritàper gli altri. Nel contempo, stavo an-che vivendo delle relazioni non buo-ne con persone a me molto vicine;ero molto legata a mio padre, mamorì prematuramente. Al suo funera-le non sapevo neppure di essere in-cinta, così dopo nove mesi ho avutola mia bellissima e terza figlia: Auro-ra! Ne ho altri due, due gemelli di 12anni, Sara e Stefano.

Ma ecco che, dopo un mese emezzo dal lieto evento di Aurora èiniziata, per me, una terribile espe-rienza, quando il mio corpo si è riem-pito di ematomi e petecchie: avevoinfatti contratto una malattia assai ra-ra, che si sviluppa nel sangue e chenormalmente colpisce una personasu qualche milione! Insomma, pro-prio a me doveva venire?

Ricoverata in Ospedale, sono sta-ta collocata in un reparto al cui inter-no nessuno riusciva a capire assolu-tamente come mai non mi riprendes-si nonostante tutte le cure, mentre iosentivo che mi stavo spegnendo sem-pre di più. Un giorno, mio marito miportò la piccola Aurora e, quando lapresi in braccio, la piccola, che ave-va sentito il mio odore, si girò d’i-stinto verso di me: voleva attaccarsial mio seno, ma gli infermieri me laportarono via, perché non potevo as-solutamente allattarla, soprattutto acausa dei farmaci… Quello è stato,in assoluto, il momento peggiore cheio abbia mai vissuto, ma non so tut-tora se sia stato peggio provare il di-spiacere di non poterle dare quello

che veramente volevo e di cui leiaveva bisogno o, piuttosto, il sensodi colpa perché non potevo darlequello che tutti i bambini hanno il di-ritto di avere e quello che i miei ge-melli avevano avuto!

Ma Dio volle che quella sera,mentre stavo già pianificando la vitadei miei figli, pensando veramente dimorire, venne da me un medico del-l’Ematologia che mi visitò; grazie aquella sua tempestiva ed efficacediagnosi e dietro sua sollecitazionesono stata dunque trasferita: la came-ra dove sono stata portata era acco-gliente con un bellissimo crocifissodavanti al letto e da quel momentoho sentito - stranamente - come uncalore dentro di me! I medici aveva-no già preparato mio marito al peg-gio, perché, in presenza di quei va-lori sballati, continuavo purtroppo arischiare anche un versamento alcervello.

Ho così cominciato a fare delleterapie di lavaggi al sangue, mentre

le infermiere e dottoresse, essendoanche loro mamme, condividevanocon me il mio dolore dall’allontana-mento dalla famiglia e mi tenevanomolta forza. Un giorno, mentre stavopraticando questa terapia, mi eroquasi addormentata, quando ho sen-tito una mano che teneva stretta lamia: pensando che fosse una di loro,mi sono girata sorridendo… ma nonc’era nessuna vicino a me e conti-nuavo a sentire quella mano, forte ecalda! Mi sono abbandonata, senzapaura e da quel momento i miei va-lori sono tornati, anzi, come dicono imedici, sono schizzati letteralmenteanche al di sopra della norma!

Da quel giorno, ho provato unagrande serenità; sapevo, infatti, cheoramai stavo bene e che, giorno più,giorno meno, sarei tornata alla miavita: non c’era un momento in cui ionon pregassi il Signore come maiavevo fatto e, soprattutto, aveva ini-ziato a pregare anche mio padre.Poi, fu mio marito a farmi parlare

Testimonianze

32

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 32

con Marisa, una signora della Comu-nità Magnificat e da quel momentoho provato quello stesso calore cheavevo provato in Ematologia: lei miha aperto gli occhi un poco alla vol-ta, dicendomi anche che, se lo aves-si voluto, avrei potuto iniziare il Se-minario di Vita Nuova nello SpiritoSanto e, così, ricevere la preghiera diEffusione.

Ed allora ho provato! Nel miocuore, infatti, avevo una gran vogliadi pace, di riconciliarmi col Signore!Inizialmente, è vero, ero un po’ scet-tica, o meglio avvertivo la difficoltà,tutta umana, di sintonizzarmi con lavoce di Dio. Ad ogni catechesi, però,ascoltare quelle parole, vivere inprofondità quelle testimonianze, ser-viva a riempirmi così tanto, che lamia anima rifioriva, come quando sibutta dell’acqua su di un terrenocompletamente arido; risucchiavosubito dentro di me ogni parola pro-nunciata ed ascoltata: era davveroquello che volevo sentirmi dire, mada sempre! Ogni giorno era semprepiù bello, ed ogni volta Gesù avan-zava con forza e dolcezza dentro dime ed ogni volta io piangevo! Il gior-no della preghiera di Effusione, inparticolare, ho iniziato a cantare in

lingue, come se l’avessi sempre fatto:è dunque seguito un pianto liberato-rio e da allora sono sempre qui, nel-la Comunità Magnificat, Fraternità diSan Barnaba, al secondo anno di di-scepolato… in cammino! Certo, tuttoquesto non è stato sempre semplice,anche perché sono stata più voltetentata, spinta dal mio vecchio io anon andare alle Catechesi, ma oranon penso mai di lasciare la mia nuo-va famiglia, i miei nuovi fratelli! In-credibile, io che facevo tutto da sola,

io che riuscivo a conciliare tutto, fa-miglia, casa, lavoro, tutto da sola…io che, per tutta una serie di motivi,non mi sentivo veramente bene, nonsorridevo più come una volta, spon-taneamente, come quando ero bam-bina... ora, invece, sono rinata!

Dividere con i fratelli e le sorelledella Comunità i miei sentimenti, lemie paure, le mie angosce, i proble-mi, le gioie ma, soprattutto, sapere,per averlo sperimentato direttamen-te, che loro dividono tutto questocon me, è, per me, fonte di una gioiadavvero indescrivibile. Prima, infatti,avevo solamente un rapporto conDio, ed avevo solo “mezza croce”,cioè quella che porta dal basso versol’alto, ma ora, grazie ai miei fratelli,ho aggiunto anche la parte “orizzon-tale” e finalmente, con la mia Croceintera, mi sento completa! Ho impa-rato ad affidarmi al Signore quandoho un carico troppo grande nella miavita e sento che posso rivolgermisempre a Cristo Gesù, nostro Mae-stro, come un bambino si affida allasua mamma! Tutto questo è bellissi-mo! Ora sì che sono completa, ora sìche sento di poter dare veramentetanto e più riesco a dare e meglio misento! E sorrido, sorrido sempre, an-che perché pure mio marito, nel frat-tempo, ha iniziato il suo cammino diVita Spirituale!

Ho capito che non si può viveresenza il Signore, anche perché senzadi Lui non si può vivere bene! Anchei miei figli vengono spesso con me algruppo di preghiera a San Barnaba econ loro parlo sempre di Dio: ora, ètutta la nostra vita familiare ad esseremolto più bella e serena!

Posso dire che la mia vita sia ini-ziata da un anno, ed è la Vita Nuovache mi ha donato il Signore!

Grazie Gesù! Grazie, fratelli e so-relle, che mi avete accolto a bracciaaperte nella Comunità Magnificat!

CatiaFraternità di San Barnaba

Perugia

33

Testimonianze

Venite e Vedrete 112 - II - 2012

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 33

34

Comunità Magnificat, gli incontri di preghieraFraternità di CORTONA:

- giovedì ore 21,30 - Sala parrocchiale di Camucia- giovedì ore 21,00 - Parrocchia di Sant ’Andrea Cor-

sini (Montevarchi - AR)- giovedì ore 21,00 - Chiesa della Madonna del Rosa-

rio (Agello - PG)

Fraternità di Foggia-San Severo “BETANIA”:- lunedì ore 20,30 - Chiesa di Gesù e Maria (Foggia)- lunedì ore 20,30 - Chiesa di San Giuseppe Artigiano

(San Severo, FG)

Fraternità di MAGUZZANO:- mercoledì ore 20,30 - Parrocchia Santa Maria As-

sunta (Maguzzano - BS)

Fraternità di MILANO-PIACENZA:- lunedì ore 21,00 - Parrocchia Nostra Signora di

Lourdes (Piacenza)- martedì ore 21,00 - Casa Betania delle Beatitudini

(Seveso - MI)

Fraternità di ROMA: martedì ore 19,30 (a seguire, S. Messa) - ParrocchiaSan Giuseppe al Trionfale (Roma)

Fraternità di SALERNO:- mercoledì ore 20,00 - Chiesa di Santa Croce (Saler-

no)

Fraternità di SIRACUSA: lunedì ore 19,00 - Parrocchia dei Santi Giovanni eMarciano (Siracusa)

Fraternità di TORINO:- mercoledì ore 21,00 - Chiesa di Maria Santissima Au-

siliatrice-Ateneo Salesiano (Torino, via Piazzi, 25)- giovedì ore 20,30 - Parrocchia San Cristoforo (Ver-

celli)

Fraternità di TREVISO: mercoledì ore 21,00 - Chiesa Beata Vergine Immaco-lata (Treviso)

ZONA DI PERUGIA:- mercoledì ore 21,00 - Fraternità di Città di Ca-

stello - Chiesa San Giuseppe alle Graticole (Città diCastello, PG)

- mercoledì ore 21,15 - Fraternità di Foligno -Chiesa di San Feliciano (Foligno, PG)

- mercoledì ore 21,15 - Fraternità di Marsciano -Oratorio Santa Maria Assunta (Marsciano, PG)

- mercoledì ore 21,00 - Fraternità di San Barnaba- Parrocchia di San Barnaba (Perugia)

- mercoledì ore 20,30 - Fraternità di San Donatoall’Elce - Parrocchia di San Donato all’Elce (Peru-gia)

- mercoledì ore 21,15 - Fraternità di Ponte Felci-no “Betania”- Chiesa di San Felicissimo, cappella-cripta (Ponte Felcino, PG)

Fraternità in formazione di BIBBIENA: giovedì ore 21,15 - Chiesa del Convento dei Cappuc-cini (Ponte a Poppi- AR)

Fraternità in formazione di CAMPOBASSO:lunedì ore 20,30 - Chiesa di San Pietro Apostolo

(Campobasso)

Fraternità in formazione di CASSANO ALLO IONIO (CS) :

sabato ore 18,00 - Chiesa di Santa Maria di Loreto(Cassano allo Ionio-CS)

Fraternità in formazione di MARTI (PI):lunedì ore 21,30 - Parrocchia di Santa Maria Novella(Marti-PI)

Fraternità in formazione di POMPEI-NAPOLI:- giovedì ore 20,00 - Parrocchia di San Giuseppe

(Pompei)- mercoledì ore 20,30 - Parrocchia San Francesco

d’Assisi, Napoli (Vomero)

ROMANIAFraternità di BUCAREST:

mercoledì ore 19,30 - Fraternità Misericordia - Cap-pella della Cattedrale cattolica S. Giuseppe (Bucarest)

Fraternità in formazione di BACAU: mercoledì ore 19,00 - Fraternità in formazioneShalom - Parrocchia romano-cattolica San Nicola

(Bacau)Gruppo di preghiera di RAMNICU VALCEA:

mercoledì ore 19,30 - Parrocchia romano-cattolica,in chiesa (Ramnicu Valcea)

Gruppo di preghiera di POPESTI LEORDENI: venerdì ore 19,00 - Parrocchia romano-cattolica, sa-la di catechesi (Popesti Leordeni)

TURCHIA

Missione di ISTANBUL: domenica ore 16,30 (durante l’ora legale alle 17,30)- Sent Antuan Kilisesi, Istiklal Caddesi, 171

Gruppo di preghiera “VICTORIOUS”: mercoledì e venerdì ore 18,30

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 34

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 35

vv2_12_venite e vedrete 3/06 04/08/12 18:39 Pagina 36

Per informazioni e ordini contattare la Segreteria e il servizio diffusionec/o Fausto AnnibolettiVia dell’Unità d’Italia, 1 - 06055 Marsciano (PG)tel. e fax 075.8748927e-mail: [email protected]

vv2_2012 cop_venite e vedrete 2/06 COP 04/08/12 18:38 Pagina 3

n. 111 - I - 2012Una nuova Pentecoste

Speciale Convegno Generale 2012

n. 112 - II - 2012Il Rinnovamento Carismatico:

una corrente di grazia

n. 113 - III - 2012Il battesimo nello Spirito

n. 114 - IV - 2012La forza profetica del Rinnovamento

Per ricevere a casa i quattro numeri tematici annuali della rivista occorre versare la somma di euro 15 sul c.c. postale n. 16925711intestato a:Associazione “Venite e Vedrete” Via dell’Unità d’Italia, 1Marsciano (PG)

Campagna Abbonamenti 2012

vv2_2012 cop_venite e vedrete 2/06 COP 04/08/12 18:38 Pagina 4